MARINE BIOLOGIGAL LABORATORY.

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mit den pinselförmig zerfaserten Enden seiner Zellen besonders etc. Buccinum st. Buccinium. ihrer st. seiner. Kiemenblätter st. Kiemen. Cirroteuthis st. Cirrhoteuthis. Cj'lichnidae st. Cyclichnidae. Littorine st. Litorine. Cossmann (i) st. Cossmann.

ZOOLOGISCHER JAHRESBERICHT

FÜR

1885.

HERAUSGEGEBEN

VON DER

ZOOLOGISCHEN STATION ZU NEAPEL

lY. ABTHEILÜNG :

TUNICATA, VERTEBRATA.

MIT REGISTER.

REDIGIRT

VON

D". PAUL MAYER

IN NEAPEL.

BERLIN

VERLAG VON R. FRIEDLÄNDER & SOHN

1887.

Alle Rechte vorbehalten.

Inhalts -Übersicht.

Seite

Tnnicata 1

(Ref.: Prof. A. Bella Valle in Modena.)

A. Anatomia, Ontogenia ecc 2

B. Faunistica e Sistematica 9

Vertebrata 11

I. Anatomie 11

(Ref.: Prof. C. Emery in Bologna.)

A. Morphologie generale 28

B. Histologie et Chimie biologique 30

C. Phylogenie 31

D. Tegument 34

E. Squelette 37

F. Systeme musculaire ; ligaments. Organes electriques et pseudo- electriques 51

G. Systeme nerveux 59

H. Intestin 73

I. Systeme vasculaire ; rate ; coelome 79

K. Appareil uro-genital 82

II. Ontogenie 278

(Ref.: Prof. A. Rauher in Dorpat.)

A. Allgemeines ,,. 281

B. Mehrere Wirbelthierclassen 286

C. Pisces 292

D. Amphibia 298

E. Reptilia 298

F. Aves 300

G. Mammalia 300

III. Systematik, Faunistik, Biologie 84

1. Pisces 84

(Ref.: W. R. Ogilvie-Grant ml^orvdLon.)

A. Recent 84

I. General 90

II. Faunae 91

HL Systematic 93

B. Fossil 104

2. Batrachia 108

(Ref.: Dr. O. Bottger in Frankfurt a. M.)

A. Allgemeines 113

B. Biologie 113

C. Faunistik 117

D. Systematik 119

E. Paläontologisches 124

2 Tunicata,

"Sabatier, A., [Sur les oeufs des Ascidiens]. in: Mein. Acad. Sc. Montpellier Tome lU p 429—480 4 Tav.

Salensky, W., »Folliculäre Knospung« der Salpen und die »Polyembryonie« der Pflanzen, in : Biol. Centralbl. 5. Bd. p 6—8. [2]

Seeliger, Oswald, 1. DieEntwicklungsgeschichteder socialenAscidien. in: Jena. Zeit. Naturw. 18. Bd. p 528-597. [2]

, 2. Die Knospung der Salpen. ibid. 19. Bd. p 573—677 T 10—19. [7]

Sluiter, C. Ph., Über einige einfache Ascidien von der Insel Billiton. in: Nat. Tijd. Nederl. Indie Batavia 45. Deel p 160—232 T 1—9. [5, 9, 10]

Traustedt, M. P. A., Ascidiae simplices fra det stille Ocean. in: Vid. Meddel. Nat. For. Kjebenhavn 1884 60 pgg. 4 Tav. [9, 10]

Ulianin, B., Bemerkungen über die Synascidiengattung DistapUa D. V. in: Z. Anzeiger 8. Jahrg. p 40—44. [5]

Verrill, A. E., Notice of recent additions to the Marine invertebrata of the Northeastern Coast of America, with descriptions of new genera and species and critical remarks on others. Part V. Annelida, Echinodermata, Hydroida, Tunicata. in: Proc. U. S. Nation. Mus. Vol. 8 p 424—448 Tunicata p 447 ff. [11]

Wagner, Nicolas, 1. Sur quelques points de l'organisation de l'Anchynie. in: Arch. Z. Exper. (2) Tome 3 p 151—188 T 7—9. [7]

, 2. Die Ascidien des Solowetzkischen Golfes, in : Die Wirbellosen des weißen Meeres.

Zoologische Forschungen an der Küste des Solowetzkischen Meerbusens in den Som- mermonaten der Jahre 1877, 1878, 1879undl882 1. Bd.p 121— 167 T15— 21. [5,9—11]

A. Anatomia, Ontogenia, Filogenia, Fisiologia, Biologia.

1. Generalitä.

II Salensky considera la »gemmazione folliculäre« da lui descritta nelle Salpe come aualoga a ciö che Strasbiirger lia osservato nelle plante poliembrio- niche (Funkia ovata ecc.) , in cui gli embrioni non si sviluppano esclusivamente dair novo, nia ancora nelle vicinanze dell' novo fecondato, per via asessuale, dal tessuto niicleare.

L'insieme delle cavitä renali e genitalidei Tunicati puö essere parago- nato, secondo van Beneden & Jlllin, da uua parte alla cavitä dei vermi segmentati, e dall' altra a quella dei vertebrati; e rappresenta i residui degenerati e profonda- mente modificati d"im euterocele primitivo.

I Tunicati, secondo il Dohrn (p 74), sono da considerarsi come derivanti immediatamente da pesci ciclostomiformi ; e ciö specialmeute per l'omologia, che egli dimostra, coirAmmocoetes , 1. fra l'endostilo e la tiroidea; 2. fra la Corona ciliata faringea e la doccia pseudobranchiale.

II Seeliger (') continua in quest'annoil lavoro pubblicato in parte nell'anno passato [v. Bericht 1884 IV p 3, 10]. Nei Tunicati esiste un vero pseudocele (Hert- wig) , giacche nella formazione dei mesoblasto non comparisce una cavitä secon- daria dei corpo, ma invece rimane la cavitä primaria, la quäle e ristretta non solo dai sacchi peribranchiali ma anche da cellule connettivali mesenchimatose e da un mantello interne di cellulosa. La larva delle Ascidie si potrebbe considerare composta di 3 segmenti , uno cefalico, e 2 dei tronco ; il cefalico e il primo dei tronco sono fusi insieme; l'ultimo e rappresentato dalla coda. Tutte le diverse forme dei Tunicati derivano originariamente da una forma primitiva, liberamente nuotante, simile alle larve delle Ascidie o alle Appendicolarie, L'organo di loco- mozione, cioe la coda, comincia a poco a poco a degenerare, e lo sviluppo fi lo- gen etico pote seguire solo secondo 2 direzioni; una che menö ai Tunicati fissi, cioe alle Ascidie, l'altra ai nuotanti, cioe ai Pirosomi, ed alle Salpe. Dalle Appen- dicolarie questa forma primitiva si distingueva 1. per avere entrambi i canali

A. Anatomia, Ontogenia ecc. 2. Ascidiae. 3

atriali giä uniti in itno spazio comune dorsale, che sboccavä airesterno mediante nn' apertura unica ; 2 . per uon essere dotata della proprietä di moltiplicarsi per via asessuale. La gemmazione cominciö nel ramo ascidie , dopo che si furono fissate ; invece nel ramo delle forme natanti si sviluppö solo in un gruppo mentre che mancö in un altro, cioe nelle appendicolarie. I Tunicati e i Verte- brati sono due rami diversi di una forma primitiva comune.

II Roule (^) trova che, paragonando nei diversi tipi di Tunicati le relazioni sta- bilite, circa agli organi interni, fra la regione d'aderenza delle larve urodele, situata sempre in avanti e al disotto della bocca, in un punto diametralmente opposto alla coda, e le regioni d'aderenza degl'individui adulti, si constatano raramente delle concordanze fra di esse. Nella Boltenia e nel Fungulus Herdm. l'orientazione degli organi e la stessa nella larva e nell'adulto. Invece nella stessa famiglia delle Cintiadee, n^Wdi. Polycarpa e nel Microcosmus , fra la posizione di fissazione transitoria della larva , e quella definitiva dell'adulto , si constata nella direzione di tutti gli organi una torsione di circa 90°. Nelle ascidie di forma allungata, p. es. alcune Cintiadee, e la maggior parte delle Fallu- siadee, e Ciavelinidee, l'inversione e di 180°. I Tunicati liberi non subiscono deviazione.

Secondo Hyatt le ascidie non si debbono considerare come animali degenerati. Nella loro storia embrionale si trova uno speciale stato larvale tipico ; i muscoli laterali non derivano da celomi, ma sono conversione diretta di cellule archente- riche. Per conseguenza gli antenati delle ascidie erano senza celoma, ossia equivalenti agli animali acelomati fra i Poriferi, Idrozoi, ed Actinozoi.

II CopG trova che la s c u t eil az i o n e del dorso del Pterichthys canaclensis White- aves si accorda in tutti i particolari con quella del Chelyosoma maclovianum Brod. & Sow. eccetti in alcuni piccoli segmenti dei margini anterior! laterali e nei pezzi intercalati che circondano l'ano tra il primo scudo dorsale ed il secondo. L'orificio anteriore e circondato da sei scudi distinti dai marginali come nel C, ma disposti diversamente nei Pterichthyidae. Se la larva del C. fosse fornita di coda e noto- corda, come quella degli altri Tunicati, la somiglianza col P. sarebbe maggiore. D'altra parte non avendo trovato tracce di coda in almeno 50 esemplari di P., ne tracce di squame, si puö supporre che sia stata assorbita, come nei Tunicati. Lo P. e il tipo di una particolare divisione degli Urocordi, a cui l'A. da il nome di Antiarchi, distinto dai Tunicati per la posizione dell' ano situato come nei Ver- tebrati, e non giä sul dorso.

L'Herdman (^j immagina che i primi stadii nell' evoluzione dei vasi »respi- ratorii« siano stati cosi : Poiche gli antenati degli ascididi perdettero il potere di riprodursi per gemmazione, gli stoloni vascolari divennero rudimentali, fiuo a che furono usati soltanto come organi d'adesione. Per qualche tempo sarebbero stati prodotti esclusivamente all'estremitä posteriore del testa (loro sito originale nei Clavelinidi) , ma poi si sarebbero estesi piü avanti lungo il lato sinistro del corpo (lato SU cui giacciono la maggior parte delle Ascidie semplici) in guisa da anco- rare l'animale piü sicuramente ; e noi li troviamo talora in questa condizione nella Ciona intestinalis e n^W Asciclia aspersa.

2. Ascidiae.

II Roule (^) fa una lunga e minuta esposizione della struttura della Ciona in- testinalis, come base per lo studio delle Fallusiadee del Golfo di Marsiglia. Nelle C. e caratteristica lapresenza di larghe fasce muscolari, longitudinali, rego- lari, estese su quasi tutta la superficie del corpo. Da esse, come pure dalla pieghevolezza della cuticola tnnicale, si spiega l'eccessiva contrattilitä del corpo.

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Tunicata.

migriiio da questa nel mantello comune della colouia, dove si trasformano poi in nuovi individui. Le ramificazioni della colonia dipendono dallo sviluppo di larve, che non liaiino abbandonato la colonia madre, ma si sono sviluppate in sito.

3. Salpae.

Nel Doliolum, secondo il Barrois, l'organo a rosetta non termina di botto, sic- coine comunemente s'afferma , ma si prolunga in un cordone gracile , seguito da nna parte anellata , e da una porzione frammentata , che mette capo alla serie di gemme primitive della coda. Tutte queste parti insieme costituiscono lo stolone prolifero, che cosi si estende dal cuore aH'estremitä della coda. Da esso deri- vano 3 gruppi di gemme, cioe 1?, aU'esterno, 2 linee di gemme laterali ; 2?, piü in dentro, 2 linee di gemme mediane ; 3?, suUa linea mediana, i frammenti dello stolone, Di questi 3 gruppi il piü esterno da origine ad una P forma sterile, notevole per la sua struttura aberrante; il medio ad una 2^ forma sterile di struttura quasi simile alla seguente , ma che nel D. porta le gemme da cui si sviluppa la forma sessuata ; finalmente il gruppo frammentato (Urknospen) s'esau- risce dopo che i frammenti si sono fissati sulla forma No. 2 per dare origine ad un'ultima Serie di gemme che si sviluppano in animali sessuati. Tutte queste 3 forme hanno piccole dimensioni , ed organi genitali allo stato embrionale. Neir^ncAmm, come nel D. , esistono cellule speciali destinate al trasporto delle gemme sul tubo coloniale. Le gemme nell'^. camminano in una maniera regolare, dalla linea mediana della faccia superiore, ove son prodotte dallo stolone prolifero, fino alla linea mediana della faccia inferiore, occupata dalla serie di alcune grosse cellule amiboidi. Cosi fanno il giro completo del tubo , nello stesso tempo che vanno a poco a poco contraendo col medesimo aderenza ; giunte alla faccia inferiore cessano di muoversi , e si trovano definitivamente fissate mediante una specie d'inspessimento placentare. Le cellule, che hanno servito a traspor- tare le gemme, durante il viaggio si caricano di globuli grassi, e poi si accumulano nella linea mediana per formare la serie delle grosse cellule amiboidi, di cui sopra si e detto. Alcune di queste cellule penetrano nell'apertura cloacale, e giungono fino allo stomaco dei zooidi, dove formano forse le grandi cellule del Korotneff. Nell'^. non si hanno le 3 maniere di gemme contemporaneamente come nel Z).; ma in compenso esistono nelle varie forme 3 diverse maniere di tubi proliferi, cioe: 1? stolone prolifero completamente indiviso , con una 1^ forma sterile di zooidi ; 2? un tubo senza vero stolone , ma invece con un ammasso di piccoli corpi irregolari, ed una 2 '^ forma sterile di zooidi che somigliano ai sessuati; 39 tubo senza traccia di stolone, ma con zooidi della forma sessuata. Probabil- mente queste 3 maniere di tubi sono stadi di sviluppo che si succedono l'uno al- l'altro. Mentre lo stolone e integro, i Zooidi prodotti sono sterili ; quando si divide in frammenti irregolari , i zooidi appartengono alla 2^ forma sterile ; finalmente quando restano soltanto poche gemme, queste si trasformano in zooidi sessuati. La forma agama dell'^. e affatto ignota. Lo stolone prolifero dell'^., diversamente da quelle delle salpe, dei pirosomi e dei dolioli , consta di un rive- stimento ectodermico , e di un solo cordone solido interno , composto esclusiva- mente di cellule endodermiche. L'A. non e riuscito a vedere la prima origine delle gemme ; ma nei primi stadi che ha potuto osservare ha trovato una gemma, poco differente per volume dalla sezione dello stolone , formata da un esoderma e da un ammasso di cellule interne con una cavitä non centrale, anzi situata in- teramente da uno dei lati dell'ammasso medesimo. Intanto bentosto queste cellule si difi"erenziano in endodermiche, nervöse e genitali. Le prime formano una massa fariogo-stomacale, che diventa cava , e poi comunica coll'esterno mediante Taper-

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A. Anatomia, Ontogenia ecc. 3. Salpae. 7

tura boccale e l'anale. La massa faringea si divide direttamente in sacco fa- ringeo e pericardio; l'ano sbocca da principio direttamente alla superficie della pelle, e solo piü tardi s'approfonda nell'interno della gemma. La cloaca prende origine sotto forma di 2 tubi corti, che vengono a sboccare nelle 2 ali su- periori del sacco faringeo , in guisa da dar luogo a 2 grandi aperture paragona- bili a quelle delle appendicolarie. Queste aperture si chiudono, o almeno si ridu- cono considerevolmente , e i 2 tubi primitivi si gonfiano in 2 sacchi che ricoprono tutta la porzione posteriore del sacco faringeo , sboccando all' interno soltanto mediante una porzione comune. Le vere fessure brauchiali si formano tra questi sacchi, e il sacco faringeo. Nella forma sessuata la massa nervosa si continua indietro in un grosso cordone che passa fra la cloaca e Tesofago per terminare ad un ganglio coperto dalla massa genitale. Nella prima forma sterile questo cordone nasce dal restringimento d'un tubo nervoso cilindrico, che s'estende lungo tutto l'embrione ; la sua parte anteriore corrisponde esattamente alla massa nervosa intera della forma sessuata. Questo cordone sembra corrispondere al grande nervo dorsale che, nelle appendicolarie, unisce il ganglio cefalico al grande ganglio situato alla base della coda. II rigonfiamento anteriore si trasforma in ipofisi, ma da origine pure nella parte superiore al ganglio cefalico, e nelle parti laterali alle 2 grandi paia di nervi che sono l'origine di tutto il sistema nervoso periferico. Lo strato muscolare si divide in 2 zone, situate fra l'apertura boccale e l'anale, zone che, come nel doliolo, si suddividono in semicerchi, con la differenza, che nell'-^. sono 6 invece di 8, ed i 2 di mezzo, invece di saldarai al semicerchio simmetrico, si riuniscono tra loro per costituire un muscolo in for- ma di S.

II Wagner {^) descrive le diverse terminazioni nervöse deWAnchinia, fra cui alcune in grandi cellule nervöse riempiute di piccole vescichette , altre in cellule di senso, ed altre in corpuscoli che somigliano agli »organiti plastici« del sangue. [v. Bericht f. 1884 IV p 6.]

II Seeliger (2) ha fatto le sue ricerche suUa gemmazione delle salpe nella iS. democratica. Neil' embrione il primo abbozzo dello stolone prolifero apparisce come una piccola sporgenza, immediatamente dietro dell' endostilo, nel lato sini- stro, e Consta, anche nel piü giovane stadio osservato dall'A., di 2 tubi invaginati l'uno nell'altro, e di una massa cellulare annidata nello spazio intermedio. Tutte queste parti sono continuazione diretta dell'organismo materno. II tubo esterno e continuaziona dell' ectoderma della madre , e quindi proviene dall' ectoblasto c]^ir embrione; esso da origine poi, nella salpa catenata, all' epitelio cutaneo , ed al mantello di cellulosa esterno. II tubo interno deriva da un' estroflessione della parete branchiale ; forma l'entoderma dello stolone e quindi, nella salpa a ca- tena, costituisce la parete della cavitä branchiale, la parete ventrale del nastro branchiale , il tratto digerente , la glandola epatopancreatica , e lo stelo dorsale (Rückenzapfen). Finalmente, la massa cellulare, interposta fra i 2 tubi dello sto- lone, viene dal mesenchima dell' embrione, e si differenzia in sistema nervoso, or- gani sessuali, eleoblasto (stoloblasto) , pericardio e cuore, globuli sanguigni, fibre muscolari, tessuto connettivo, mantello di cellulosa interno, parete dorsale del nastro branchiale, e parete della cloaca. L'estroflessione della parete branchiale materna, che poi da luogo all' entoderma dello stolone, avviene immediatamente dieti'o deir endostilo, e si estende verso la parte sinisti-a e posteriore. Nella parte anteriore, dal lato ventrale, presenta una dilatazione sacciforme, che, senza par- tecipare alla formazione dell' entoderma stoloniale, s'adatta al tetto della placenta embrionale, e verso destra s'estende fino al pericardio, con cui concresce. Invece l'entoderma dello stolone deriva dalla parte posteriore dell' estroflessione ; ma ben presto se ne distacca, ed isola, diventando canale perfettamente chiuso. II

Tunicata.

migrino da qiiesta nel mantello comune della colouia, dove si trasformano poi in niiovi individui. Le ramificazioni della colonia dipendono dallo sviluppo di larve, che non haniio abbandonato la colonia madre, ma si sono sviluppate in sito,

3. Salpae.

Nel Doliolum, secondo il Barrois, l'organo a rosetta non termina di botto, sic- come comunemente s'afferma , ma si prolunga in nn cordone gracile , seguito da una parte anellata , e da una porzione frammentata , che mette capo alla serie di gemme primitive della coda. Tutte queste parti insieme costituiscono lo stolone prolifero, che cosi si estende dal cuore aH'estremitä della coda. Da esso deri- vano 3 gruppi di gemme, cioe 1?, aU'esterno, 2 linee di gemme laterali ; 2?, piü in dentro, 2 linee di gemme mediane; 3?, sulla linea mediana, i frammenti dello stolone. Di questi 3 gruppi il piü esterno da origine ad una P forma sterile, notevole per la sua struttura aberrante; il medio ad una 2^^ forma sterile di struttura quasi simile alla seguente, ma che nel D. porta le gemme da cui si sviluppa la forma sessuata ; finalmente il gruppo frammentato (ürknospen) s'esau- risce dopo che i frammenti si sono fissati sulla forma No. 2 per dare origine ad un'ultima serie di gemme che si sviluppano in animali sessuati. Tutte queste 3 forme hanno piccole dimensioni , ed organi genital! allo stato embrionale. Neir^nc/jmm, come nel D., esistono cellule speciali destinate al trasporto delle gemme sul tubo coloniale. Le gemme nell'^. camminano in una maniera regolare, dalla linea mediana della faccia superiore, ove son prodotte dallo stolone prolifero, fino alla linea mediana della faccia inferiore, occupata dalla serie di alcune grosse cellule amiboidi. Cosi fanno il giro completo del tubo , nello stesso tempo che vanuo a poco a poco contraendo col medesimo aderenza ; ginnte alla faccia inferiore cessano di muoversi , e si trovano definitivamente fissate mediante una specie d'inspessimento placentare. Le cellule , che hanno servito a traspor- tare le gemme, durante il viaggio si caricano di globuli grassi, e poi si accumulano nella linea mediana per formare la serie delle grosse cellule amiboidi, di cui sopra si e detto. Alcune di queste cellule penetrano nell'apertura cloacale, e giungono fino allo stomaco dei zooidi, dove formano forse le grandi cellule del Korotneff. '^eWA. non si hanno le 3 maniere di gemme contemporaneamente come nel D.\ ma in compenso esistono nelle varie forme 3 diverse maniere di tubi proliferi, cioe: 1? stolone prolifero completamente indiviso , con una P forma sterile di zooidi ; 2? un tubo senza vero stolone , ma invece con un ammasso di piccoli corpi irregolari, ed una 2^ forma sterile di zooidi che somigliano ai sessuati; 3? tubo senza traccia di stolone, ma con zooidi della forma sessuata. Probabil- mente queste 3 maniere di tubi sono stadi di sviluppo che si succedono l'uno al- l'altro. Mentre lo stolone e integro, i Zooidi prodotti sono sterili ; quando si divide in frammenti irregolari , i zooidi appartengono alla 1^ forma sterile ; finalmente quando restano soltanto poche gemme, queste si trasformano in zooidi sessuati. La forma agama dell'^. e afi'atto ignota. Lo stolone prolifero dell'^., diversamente da quello delle salpe, dei pirosomi e dei dolioli , Consta di un rive- stimento ectodermico , e di un solo cordone solido interno , composto esclusiva- mente di cellule endodermiche. L'A. non e riuscito a vedere la prima origine delle gemme ; ma nei primi stadi che ha potuto osservare ha trovato una gemma, poco differente per volume dalla sezione dello stolone , formata da un esoderma e da un ammasso di cellule interne con una cavitä non centrale, anzi situata in- teramente da uno dei lati dell'ammasso medesimo. Intanto bentosto queste cellule si differenziano in endodermiche, nervöse e genitali. Leprime formano una massa faringo-stomacale, che diventa cava , e poi comunica coll'esterno mediante l'aper-

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A. Anatomia, Ontogenia ecc. 3. Salpae. 7

tura boccale e l'anale. La massa faringea si divide direttamente in sacco fa- ringeo e pericardio; l'ano sbocca da principio direttamente alla superficie della pelle, e solo piü tardi s'approfonda nelÜinterno della gemma. La cloaca prende origine sotto forma di 2 tubi corti, che vengono a sboccare nelle 2 all su- periori del sacco faringeo , in guisa da dar luogo a 2 grandi aperture paragona- bili a quelle delle appendicolarie. Queste aperture si chiudono, o almeno si ridu- cono considerevolmente , e i 2 tubi primitivi si gonfiano in 2 saccbi che ricoprono tutta la porzione posteriore del sacco faringeo , sboccando all' interno soltanto mediante una porzione comune. Le vere fessure branchiali si formano tra questi sacchi, e il sacco faringeo. Nella forma sessuata la massa nervosa si continua indietro in un grosso cordone che passa fra la cloaca e l'esofago per terminare ad un ganglio coperto dalla massa genitale. Nella prima forma sterile questo cordone nasce dal restringimento d'un tubo nervoso cilindrico, che s'estende lungo tutto l'embrione ; la sua parte anteriore corrisponde esattamente alla massa nervosa intera della forma sessuata. Questo cordone sembra corrispondere al grande nervo dorsale che, nelle appendicolarie, unisce il ganglio cefalico al grande ganglio situato alla base della coda. II rigonfiamento anteriore si trasforma in ipofisi, ma da origine pure nella parte superiore al ganglio cefalico, e nelle parti laterali alle 2 grandi paia di nervi che sono l'origine di tutto il sistema nervoso periferico. Lo strato muscolare si divide in 2 zone, situate fra l'apertura boccale e l'anale, zone che, come nel doliolo, si suddividono in semicerchi, con la diflferenza, che nell'-^. sono 6 invece di 8, ed i 2 di mezzo, invece di saldarai al semicerchio simmetrico, si riuniscono tra loro per costituire un muscolo in for- ma di S.

II Wagner (^) descrive le diverse terminazioni nervöse delV A7ichima, fra cui alcune in grandi cellule nervöse riempiute di piccole vescichette , altre in cellule di senso, ed altre in corpuscoli che somigliano agli »organiti plastici« del sangue. [v. Bericht f. 1884 IV p 6.]

II Seeliger (^) ha fatto le sue ricerche suUa gemmazione delle salpe nella S. democratica. Neil' embrione il primo abbozzo dello stolone prolifero apparisce come una piccola sporgenza, immediatamente dietro dell' endostilo, nel lato sini- stro, e Consta, anche nel piü giovane stadio osservato dall'A., di 2 tubi invaginati l'uno nell'altro, e di una massa cellulare annidata nello spazio intermedio. Tutte queste parti sono continuazione diretta dell'organismo materno. II tubo esterno e continuazione dell' ectoderma della madre, e quindi proviene dall' ectoblasto d^ir embrione; esso da origine poi, nella salpa catenata, all' epitelio cutaneo , ed al mantello di cellulosa esterno. II tubo interno deriva da un' estroflessione della parete branchiale ; forma l'entoderma dello stolone e quindi, nella salpa a ca- tena, costituisce la parete della cavitä branchiale, la parete ventrale del nastro branchiale , il tratto digerente , la glandola epatopancreatica , e lo stelo dorsale (Kückenzapfen). Finalmente, la massa cellulare, interposta fra i 2 tubi dello sto- lone, viene dal mesenchima dell' embrione, e si differenzia in sistema nervoso, or- gani sessuali, eleoblasto (stoloblasto) , pericardio e cuore, globuli sanguigni, fibre muscolari, tessuto connettivo , mantello di cellulosa interno, parete dorsale del nastro branchiale, e parete della cloaca. L'estroflessione della parete branchiale materna, che poi da luogo all' entoderma dello stolone, avviene immediatamente dieti'o deir endostilo, e si estende verso la parte sinisü'a e posteriore. Nella parte anteriore, dal lato ventrale, presenta una dilatazione sacciforme, che, senza par- tecipare alla formazione dell' entoderma stoloniale, s'adatta al tetto della placenta embrionale, e verso destra s'estende fino al pericardio, con cui concresce. Invece l'entoderma dello stolone deriva dalla parte posteriore dell' estroflessione ; ma ben presto se ne distacca, ed isola, diventando canale perfettamente chiuso. II

^ Tunicata.

meso derma nello stolone circonda prima a guisa d'anello tutto il tubo entoder- mico ; piü tardi cosi per attivitä propria , come forse anclie per i varii ripiega- menti della parete del tubo da esso circondato, si distingue in 4 parti, delle quali (considei'ate per la posizione rispetto agli assi principali dell' embrione), l'ante- liore da origine al sistema nervoso , la superiore e l'inferiore ai corpi laterali (Seitenstränge), la posteriore al corpo ovarico. La trasformazione dello stolone prolifero in una catena di salpe consiste essenzialmente in una divisione di tutto l'abbozzo in altrettante parti, disposte in ordine segmentale, quanti saranno gl'individui della catena, contemporaneamente ad uno spostamento dei varii organi simili dei singoli segmenti fino a raggiungere la disposizione definitiva che si vede negl' individui della catena completamente formata. Molto complicata e la maniera di costituirsi di questi singoli individui. Nei tagli trasversali si vede che l'entoderma stoloniale si ripiega in guisa da prendei e la figura di H, con 4 rami a lume ampio, 2 dal lato neurale, e 2 dall'emale, cioe dove corrisponde il corpo ovarico, riuniti da un tratto trasversale molto angusto e spesso obliterato. Invece nei tagli longitu- dinali si vede che contemporaneamente avviene una divisione dello stolone in tanti ßegmenti, disposti l'uno appresso dell'altro. Ciascun segmento comprende 3 rami dell' entoderma, e propriamente i 2 emali ed 1 dei neurali, vale a dire alternativamente una volta solo il destro ed una volta solo il sinistro. Cosi in ultimo in ogni giovane gemma si trovano 2 sacchi entodermici ; uno maggiore esterno, risultante dall' unione del ramo emale e del neurale dello stesso lato, ed uno piü piccolo interno che deriva dal ramo emale dell' altro lato. Questo sacco piü piccolo, neir isolamento progressivo delle gemme, perde la sua comunica- zione col ramo orizzontale molto prima del sacco esterno. Durante la trasfor- mazione delle gemme in salpe a catena, i 2 sacchi entodermici si fondono insieme per una estroflessione, che, cominciando dalla parte posteriore del sacco dorsale, circonda l'ovario e si fonde coli' estremitä del sacco ventrale. II sacco dorsale for- ma tutto il rivestimento della cavitä branchiale, l'esofago e probabilmente anche un' altra parte del tratto digerente. La brauch ia si costituisce per la fu- sione parziale della parete ventrale della cloaca, e della parete dorsale della ca- vitä respiratoria, le quali pareti prima aderiscono insieme per 2 tratti longitudi- nali, e poi si fondono ; e da ultimo i tratti fusi sono in parte riassorbiti, producen- dosi cosi 2 larghe fessure, mediante cui comunicano insieme la cavitä branchiale e la cloacale. L'organo cavo che risulta dalla fusione dei 2 foglietti suddetti e appunto la branchia, la cui cavitä nondimeno e alquanto ristretta per la secre- zione di una sostanza omogenea. La cl o a c a ha origine da una parte dei tratti laterali. In questi manca in principio ogni traccia di cavitä; ma piü tardi s'av- vera la disposizione delle cellule in 2 strati, e da ultimo apparisce una cavitä, come una vescica. In seguito di sviluppo una parte della parete cloacale si fonde coli' epitelio cutaneo ectodermico per rendere poi possibile la perforazione del- l'apertura d'egestione. Stando a questa genesi la cavitä cloacale delle salpe a ca- tena si dovrebbe considerare come parte del blastocele. Dal corpo ovarico (Eierstockstrang) derivano l'uovo, il follicolo, l'ovidutto, il testicolo, e il condotto spermatico, ma non l'entoderma, siccome ammette il Salensky. Per differenzia- zione successiva alcune delle cellule centrali diventano uova, le altre subiscono una fase regressiva, o servono come materiale nutritive alle cellule che vanno di- ventando uova. Le cellule-uova si dispongono lungo il corpo ovarico molto per tempo l'una appresso dell' altra, cosi che in taglio trasversale se ne incontra una sola, 0 al piü 2 ; e nei taglio longitudinale compariscono disposte in fila come le perle in un monile. Nei primi stadii il numero delle cellule-uova e maggiore di quello delle gemme laterali; dipoi per le successive atrofie si giunge ad un numero uguale. I singoli follicoli si formano dalle cellule periferiche del corpo ovarico

B. Faunistica e Sistematica, 3. Sisteraatica. 9

senza traccia di gemmazione dall' interno delle cellule-uöva. Le cellule periferiche suddette si adattano in uno strato continuo intorno alle uova, in forma di tubo ; e questo, strozzandosi dietro di ciascun uovo, costituisce i singoli follicoli. Anche il tratto nervoso subisce degli strozzamenti, dai quali, perche essi si sncce- dono l'uno dietro dell' altro, finalmente e trasformato in iina serie di rigonfiamenti gangliari, tanti in uumero, quante sono le gemme dello stolone. AUontanandosi dalla linea mediana, alternativamente uno a destra e Taltro a sinistra, i singoli gangli vanno alle singole gemme. La fossetta vibratile, nell' embrione e probabilmente anche nelle gemme, La origine da iin abbozzo comnne col ganglio. Una porzione dei tratti laterali isolandosi e trasformandosi in vescichetta, che poi sinvagina, costituisce la prima origine del cuore e del peri cardio.

[4. Appendicalariae.]

B. Faunistica e Sistematica.

1. Fannistica in generale.

II Wagner (^j nel golfo di Solowetzki nel Mar Bianco, non ha trovato quasi mai Ascidie composte, eccetto il PolycUmim aurantiacum.

2. Faune.

Oceano Atlantico.

Mediterraneo, Coste di Provenza : Ascidie semplici Rouie (^) Adriatico : Ascidie semplici v. Drasche Mar Bianco, Golfo di Solowetzki : Ascidie sem- plici e composte Wagner '^] .

Oceano Pacifico. Ascidie semplici Traustedt.

Oceano Indiano. Isola Billiton : Ascidie semplici Sluiter.

3. Sistematica.

[1. Greneralitä.]

2. Aseidiae.

Lo Sluiter descrive minutamente e figura tutte le specie da lui trovate nel- i'isola Billiton, cioe : Ecteiyiascidia 2 n., Ascidia 2 (1 n.) , Molgula 1, Cynthia 1 n. var., Styela 9 (8 n.), Styeloides 1 n.

Del Golfo di Solowetzki nel Mar Bianco il Wagner (-) nota Clavelina 1, Chelyo- soma 1 , Glandula 1, Molgula 3 (2 n.}, Pera 1, Cynthia 2 (1 n.) e Styela 1. Di alcune di esse l'A. da la descrizione anatomica, con le corrispondenti figure.

II Traustedt enumera le Ascidie semplici dell' Oceano Pacifico, dandone le chiavi analitiche : Hypobythius 1, Chelyosoma 1^ Corynascidia 1, Corella 2, Rhodosoma. AJbyssascidia 1, Ciona 2, Phallusia 9 (2 n.) , Molgula 5 (l n.) , Paramolgula n., Bostrichobranchus \ , Boltenial^ Czdeolusd, Cynthia 2(i (2n.), Microcosmus ^ ['^'^•h Styela 6, Polycarpa 10.

Famiglia Ascidiidae.

II Roule f'^) divide la »famiglia« delle Fallusiadee in due »tribü«: 1. Cionidee,

10 Tunicata.

in cui la bvanchia non raggiunge la regione posteriore del corpo, ma vi lascia una cavitä generale, dove sono rinchiusi i visceri [Ciona); e 2. Fallusidee, la cui branchia ha invaso la regione posteriore, e respinto i visceri su d'un lato del corpo. Si possono stabilire delle suddivisioni fondate sulla posizione relativa dei visceri , che sono sempre riuniti in una sola massa ; cioe 1 . Ascidine , visceri sul lato sinistro del corpo [Phalhisia, Ascidia, Ascidiella u.)\ 2. Corelline, visceri a destra [Corella , Abyssascidia) ; 3 . Hypobythine , visceri sul dorso (Hypohythim, Corynascidia) . Descrive tutte le specie delle coste provenzali che sono : Ciona 1, Ascidiella n. 3 (1 n.), Ascidia 5 (1 n.), P/iallusia 1. Di quasi tutte sono anche date le figure. Riunisce in una sola specie [Ciona intestinalis) tutti i tipi di Cionidei conosciuti, salvo C. Flemingi Herdm. , e Savignyi Herdm. Distingue nella intestinalis 3 varietä : « canina, ß macrosiphonica, y fascicularis.

Ascidia s. str. Come Ascidiella, ma ganglio nervoso, e glandola ipofisaria allontanate dair organo vibratile p 219 ; Marioni n. abbondante su gli scogli a fior d'acqua nella rada di Marsiglia p 240 figg. ; Roule (^) melanostoma n. Billiton, 6 8 Faden; Sluiter p 172 figg.

Ascidiella n. Branchia diritta, ganglio nervoso, e glandola ipofisaria situati immedia- tamente dietro l'organo vibratile p 219; lutaria n. a 40 60 m di prof. nel fango, a N della rada di Marsiglia p 229 fig. ; cristata = Ascidia cristata Risse = A. mamillaris D. Chiaje = A. pustulosa'^ Alder; scahra = Ascidia scabra 0. F. Müller = A. villosa Giard; Roule (^) .

Ecteinascidia 7'ubricollis n. Billiton, 6 Faden p 163 Figg.; diapimnis n. ibid. p 168 Figg. ; Sluiter.

Hyalosoma n. g. Sacco branchiale senza pieghe , ma con trabecole longitudinali molto sviluppate. Fessure branchiali disposte trasversalmente in serie fra 2 tra- becole, e di forma ovale. Tentacoli ramificati ; singulare n. Golfo di Solowetzki; Wagner (2) p 164 Fig.

Pera Huxleyi Macdonald = Rhodosoma Ehrenb. sp. ; chrystallina Verrill = pellucida

Stimpson = Molgtda chrystallina Möller ; Traustedt. Phallusia s. str. distinta da Ascidia per la branchia ricurva su se stessa; Roule (^)

p 219 Suensonii n. Costa di Corea 37° N., 129° 35' E., 45 Faden; p 13 e 49

Figg.; Traustedt.

Schizascus papillosus, e S. pellucidtis Stimpson = Rhodosoma Ehrenb. sp. ; Traustedt.

Famiglia Molgulidae.

Delle coste di Rovigno e Pola v. Dräsche riporta Eugyra 1 n., Molgida 2 n., Ctenicella 1 .

Anurella Lacaze-Duthiers = Molgtda; V. Drasche. [V. pure Bericht 1883 IV p 19 Herdman.]

Eugyra adriatica n. Baia di Muggia presso Trieste ; v. Drasche p 161 fig.

Eugyriopsis n. con una sola glandola genitale, come in Eugyra, e con maglie. bran- chiali di forma fra E. e Molgula, p 1015; intermedia, Coste di Provenza p|l016; Roule (1).

Gymnocystis amptdloides (van Ben.) Heller = Molgula Hellerii; V. DraSChe p 162.

Molgula appendicidata Lacaze non e = M. app. Heller; euprocta n. Pola e Rovigno p 163 fig.; Hellerii n. Pola, Rovigno p 162 fig.; V. DrasChe longicolUs n. Golfo di Solowetzki 4 Faden p 153 fig.; nuda, ibid., p 154 fig,; Wagner (2) Martensii n. Meermaid Sti-eet, N. Ov. Australia ; Traustedt p 20 e 50 figg.

Vertebrata. I. Anatomie. U

Paramolgrda n. g. fra Molgula ed Eugyra, senza pieghe nel sacco branchiale. Organi genitali in entrambi i lati ; il sinistro suUa parte ricorrente del canale intestinale p 20; Schukiin. Stretto di Magellano, p 21 e 51 fig. ; Traustedt.

Famiglia Cynthiidae.

Cnleoliis Tanneri n. Coste Nord Est America, alla prof. di 1608 piedi; Verrill p 447.

Cynthia corallina n. nei fondi coralligeni della costa di Provenza, 40 50 m; Roule (1) p 1016 japonica n. Giappone, p 30 e 54fig. ; Hilgendorßi n. ibid. p 36 e 55 figg. ; Traustedt NordenskjöldH n. Golfo di Solowetzki ; Wagner (2) p 157 fig. pallida Heller var. hiUitonensis n. Billiton 4 Faden; Sluiter p 183 figg.

Microcosmus gleba n. Oceano Pacifico, presso le 7 isole al nord di Banka 30' S. 12 Faden; Traustedt p 41 e 56 figg. Salatieri n. Abbondante nelle regioni sabbiose e fangose del litorale di Linguadoca ; Roule (^) p 1016.

Styela oligocarpa n. Billiton 6 Faden p 187 figg. ; patens n. ibid. p 1 90 figg. ; papil- lata n. ibid. 4 Faden p 192 figg. ; procera n. ibid. 6 Faden p 196 figg. ; captiosa n. ibid. 6 Faden p 202 figg.; ^erc?ma«? n. Mendano-Straße, Billiton p 205 figg.; cryptocarpa n. ibid. p 210 figg. ; spiralis n. ibid. 3 Faden p 214 figg. ; Sluiter.

Styeloides n. g. Mancano completamente il sacco branchiale e l'intestino p 220; abranchiata n. Mendano-Straße, 6 Faden p 219 figg. ; Sluiter.

Famiglia Clavelinidae. Clavelina chrystaUina Möller = Molgula chrystallina ; Traustedt.

Famiglia Didemnij'dae.

'Brevistellium, nuovo nome invece di AstelUum Giard, giacche il sifone branchiale non

manca di denti, ma li ha brevissimi ; Jourdain p 1513. Oligosomidaen. gruppo, per riunire i Diplosomidi, ed i Leptoclini ; Jourdain

p 1514. Pseudodiclemnum zosterarum n. (?), Saint Vaast-la-Hougue , Sulla Zostera marina; Jourdain p 1513.

[3. Salpae. 4. Appendicularie.]

Vertebrata.

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12 Vertebrata.

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I

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I

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I. Anatomie. 27

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sea-cow) obtained by Mr. Robert Dämon from the pleistocene deposits on Behring's

Island, in : Q. Journ. Geol. Soc. London Vol. 41 p 457—472 5 Figg. [40, 63] Wright, R. Ramsay, 1. Some preliminary notes on the anatomy of Fishes. 1. On the cuta-

neous sense-organs ; 2. On the fate of the spiracular cleft in Amia and Lepidosteus ;

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730. [71] Zeglinski , N., Experimentelle Untersuchungen über die Irisbewegung, in: Arch. Anat.

Phys. Phys. Abth. p 1—37 T 1. [66]

A. Morphologie generale.

Dohrn {^~^), continuant ses ^tudes sur la morphologie des Vertebres, critique les tentatives d'etablir le nombre des Segments de la tete d' apres l'exa- men d'un Systeme d'organes determine. Plusieurs de ces organes pouvant avoir disparu dans certains Segments, ce n'est que par une connaissance approfondie de tont l'ensemble que Ton pourra peut-etre obtenir une Solution approchee de ce Probleme. [Nous ne resumerons pas les polemiques speciales ä l'adresse surtout de Gegenbaur, Ahlborn, Albrecht, Seeliger, Scott etc.] Les diflf6rentes parties des Segments ne sont pas egalement developpees dans tout le Corps : ainsi, tandis que dans la tete les parties ventrales sont tres developpees, les parties dorsales, com- prenant les protovertebres et leurs derives, sont tres reduites : le contraire a lieu pour la queue, dont l'intestin et auti'es parties ventrales sont rudimentaires, ou ont disparu. L'etude du developpement de l'hyomandibulaire chez les raies montre que cette piece est, des Forigine, distincte de l'hyoide, ce qui est contraire ä la thdorie exprimee par Gegenbaur. D. considere l'hyomandibulaire comme apparte- nant ä un Segment distinct de celui de l'hyoide. Le cartilage spiraculaire, ayant une origine independante de la mandibule et de l'hyomandibulaire, parait aussi representer un arc distinct.

i

I. Anatomie. A. Morphologie generale. 29

P. Mayer decrit, ä l'extremite de la queue d'embryons de Scyllium et Pristiurus, deux paires de series metameriques de dents cornees, en rapport avec des muscles embryonnaires . II appelle ces organes des parapodoides et siippose qu'ils repre- sentent des rudiments des parapodes, que possödaient les ancetres annö- lidiens des Vertebres. Des organes semblables forment une paire de series dor- sales, en avant de la dorsale anterieiire des embryons de Scyllium. Ces or- ganes n'ont pas de fonction connue. M. s'occupe de la structnre des nageoires verticales des Selaciens. Les dorsales et l'anale different de la caudale, en ce que leiir squelette n'est pas fixe ä la colonne vertebrale. Les dorsales et l'anale ont des muscles propres qui meuvent les filaments cornes et d'autres qui relient entre elles les differentes pieces cartilagineuses. Dans la caudale, la portion ventrale n"a que des muscles inseres aux cartilages et diriges obliquement de haut en bas et d arriere en avant ; la portion dorsale n'a pas de muscles ; la caudale est donc mue passivement par l'effet des muscles lateraux. Tous les Selaciens ont 2 dorsales, dont la Position est tres differente. Pour resoudre la question, si ces nageoires sont liomologues entre elles, M. en a Studie la position et l'innervation. Prenant pour point fixe l'endroit de la colonne vertebrale les vertebres se dedoublent (endroit qui correspond ä peu pres ä la fin de la cavite viscerale) , il determine, en avant et en arriere de ce point, la vertebre qui correspond au 1^'rayon de la nageoire. M. distingue ainsi 5 (ou 6) dorsales difi'erentes qui se trouvent en diverses com- binaisons dans les groupes des Selaciens. Les dorsales anterieures sont develop- pees chez les formes pelagiques et manquent cbez les especes littora^es et chez les raies. Un tableau resume les resultats de cette rechercbe. Quant ä la phylo- genie des nageoires verticales, M. se rattache ä l'idee de Dohrn qui les fait de- river de la fusion de series de parapodes dorsaux et ventraux pairs [v. Bericht f. 1884 IV p 32]. M. rejette la supposition d'un pli cutane vertical primitif, comme forme originaire des nageoires verticales. Un pareil pli ventral a pu exister, chez des embryons libres , pourvus d'un sac vitellin volumineux , comme on le voit actuellement chez d'autres larves de poissons, mais ce pli n'a pu etre qu'un organe larvaire. M. tend ä admettre un rapport d'homologie entre les filaments cornes et les soies des Chetopodes.

Ryder (2) definit une serie de formes qu'il considere comme representant le de- veloppement ontophylogenetique de la queue des poissons: 1. forme Archi- cerque, d^pourvue de nageoires impaires. 2. lophocerque fleptocardiale Agassiz), avec nageoire continue sans rayons. 3. diphycerque. 4. heterocerque, qui con- duit par degres ä la 5. forme homocerque. R. appelle gephyrocerque 6. la condition de la queue de quelques Telöosteens [Mola, Fierasfer) , les derniers Segments de Taxe du corps ont ^tc perdus, c'est-ä-dire detaches. Le meme (^) trouve que les rayons fibrillaires qui se developpent dans les nageoires pendant le Stade lophocerque sont d'origine mesodermique.

Ryder (') pense que la nageoire caudale des Cetaces et Sireniens represente l'extremite distale des membres pelviens dont le squelette a disparu. Chez Hali- therium, les femurs se dirigent en arriere vers la nageoire. R. montre que les faits anatomiques et embryologiques connus s'accordent avec sa maniere de voir.

Beard ^] n'admet pas l'hypothese de Dohrn qui fait deriver l'anus d'une paire de fentes branchiales.

AmanS decrit la disposition des organes du vol chez les Chiropteres et les Oiseaux qu'il compare ä ceux des insectes [les planches se rapportent ä l'appareil du vol des Insectes; v. Bericht f. 1885 II p 133]. A. compare la surface de l'aile ä un hyperboloide ä une nappe. »En resume, la Chauve-souris et l'Oiseau sont des Insectes dont l'aile serait portee ä l'extremite de bras articules. Y aurait-il une relation necessaire entre le grand volume d'un animal volant et le deve-

30 Vertebrata.

loppement des versants basilaires, et d'autre part entre le petit volume et le de- veloppement du »coup de fouet«? Je pose seulement la question.«

Verrier pense que les anomal ies sym^triques du nombre des doigts, ne pouvant etre expliquees par des influences möcaniques sur le foetus, sont dues ä l'atavisme. II met en rapport les diflferentes formes de reduction du nombre des doigts avec les conditions de difförents animaux : un cas de tridactylie generale chez l'homme avec pieds palmes est comparö ä un oiseau palmipede. II reste douteux pour V. si la polydactylie indique une tendance ä un ^tat plus perfectionne ou un retour ä une forme eteinte.

Greeff a trouve dans un \Siphonops thomensis Q. trois embryons de 4 cm: leur tete plus grosae que le reste du corps et leur queue aplatie leur donne une certaine ressemblance avec des larves d'ürodeles ; pas de trace de brancbies ni de fentes branchiales.

Shufeldt (^) a observe ä l'etat de liberte et dans le laboratoire la metamor- pbose de diverses especes ^Amblystoma. II confirme en general les resultats de M^^". V. Chauvin. L'abondance de la nourriture influe non seulement sur la taille, mais aussi sur la couleur des Amblystomes transformes, qui deviennent plus fonces et moins taches. Lorsque les etangs se dessechent promptement sous l'action des rayons solaires, la metamorphose est tres rapide. La chaleur seule accelere aussi la metamorphose.

B. Histologie et Chimie biologique.

D'apres Gaule, les cytozoaires ne sont pas des parasites ; ils ontune structure compliquee, etant pourvus d'un noyau et contenant dans leur plasma une partie Eosinophile et une partie nigrosinophile. Leur forme est diff^rente dans les di- verses especes animales ; dans le meme animal, on rencontre des cytozoaires de structure difförente, representant divers Stades de developpement. Ces elöments peuvent naitre, non seulement des globules du sang, mais de tonte sorte d'autres cellules. Les hematoblastes et les petites plaques du sang ne sont que des cyto- zoaires modifiös. Les cytozoaires du sang quittent les globules rouges dans la rate et se rendent dans des cellules speciales, cellules nourrices (Ammenzellen), contenant un pigment semblable ä l'hEmoglobine et aux d^pens desquelles se forment les cellules du sang, en quelque sorte par une metamorphose des cyto- zoaires. Les cytozoaires sont susceptibles de multiplication par scission. Ils paraissent jouer un röle special dans la production des elEments sexuels. Enfin l'Auteur leur attiibue une part tres importante dans tous les phenomenes de la generation et du developpement de l'organisme. Leur Vegetation independante et Sans cesse interrompue par les conditions du milieu organise dans lequel ils vivent constituerait le fondement meme de la vie des organismes animaux.

Dans l'epithelium stratifie des Sölaciens, List C') n'a pas trouve de »Fuß- platten« ni de »Rudimentzellen«. Les cellules de la couche superficielle ont un double contour qui ne reprösente pas une cuticule, mais une couche diflFerenciee de la substance cellulaire. Les cellules caliciformes se trouvent dans toutes les couches ; elles paraissent se former dans les couches profondes et etre eliminees apres qu'elles ont fonctionnE pendant un certain temps. La formation du Stoma, dont le contour est toujours net, doit dependre d'une fusion de la substance cellu- laire. Chez Raja miraletus, L. a observE en quantite extraordinaire des cellules migrantes dans Fepithölium : ces cellules etaient beaucoup moins abondantes dans les autres formes : leur fonction demeure problematique.

List (6,^) trouve des cellules migrantes dans toutes les couches de l'epiderme de Cobitis, ainsi que dans repith^lium du cloaque de Itaj'a. List (*) retrouve

1

I, Anatomie. C. Phylogenie. 31

dans la vessie de Lacerta agilis, quoique en petit nombre, les memes cellules cali- ci form es que cliez les Amphibiens, LIst (^) considere les cell nies muqueu- ses de l'epiderme de Torpedo comme des formations independantes du reste de l'epitbelium : contre Klein, il nie la continuite de la substance reticulaire de la cellule avec le reseau nucleaire.

List (1, ^ ^) distingue dans les cellules muqueuses (caliciformes) une sub- stance filaire (Filarmasse) formant reseau, et une substance interfilaire qui remplit les mailles du reseau. Ces deux substances se comportent d'une maniere differente avec les reactifs colorants. La substance interfilaire se gonfle et determine ainsi l'augmentation de volume de la cellule. Lorsque celle-ci s'ouvre, la substance interfilaire sort, ordinairement avec des fragments de la substance filaire. Les cellules muqueuses pörissent, apres qu'elles ont fonctionne un certain temps, L. n'a pu reussir ä obtenir des Images correspondant ä la description de Schieifer- decker [v. Bericlit 1884 IV p 34].

OwsiannikOW a trouve dans le coeur et les muscles de l'oeil de Petromyzon fluv . des fibres musculaires ofFrant un centre granuleux non strie: il pense que ce fait indique un commencement de dögeneration.

D'apres Ognew, les fibrilles du tissu conjonctif fibrillaire ne proviennent pas de la transformation de protoplasme cellulaire.

Brösike soutient contre Smith ses rösultats prec^dents, concernant la resistance des gaines des canalicules osseuxäla digestion par la pepsine et la trypsine . La substance de ces gaines doit etre rapportee au groupe des Köratines.

Krukenberg donne le nom d'elastoidine a la substance des fibres cornöes des nageoires de Mustelus; cette substance offre des rapports avec les elastines et les collagenes . -La substance des enveloppesdes oeufsde ScylUum se rap- porte au groupe des Keratin es.

Les pigments de la coquille de Toeuf des oiseaux dörivent, d'apres Taschen- berg, du pigment du sang, et probablement du sang extravase 'dans le follicule Ovarien et descendu avec l'oeuf dans l'oviducte; ce pigment se limite ä la surface de la coquille. II n'y a pas de glandes ä pigment dans l'oviducte. Les chalazes se forment probablement, non par une torsion de l'albumen, mais par l'influence des inflexions de l'oviducte. La membrane coquilliere n'est qu'une couche modifiee de l'albumen : aucun element cellulaire ne prend part ä sa formation. T. rejette les vues de Natbusius sur la formation des enveloppes de l'oeuf.

Nathlisius (^) conteste la superficialite du pigment de la coquille de l'oeuf des oiseaux. II ne croit pas prouve que l'oeuf seit toujours pondu par le gros bout, et cite deux observations contradictoires, dans l'une desquelles on aurait vu pondre un oeuf de poule par le petit bout. Le meme (^j cite deux pr^parations du Musee de Kiel dans lesquelles le petit bout de l'oeuf contenu dans l'oviducte est tourne vers le cloaque. II rapporte aussi de nouvelles observations qui prouvent que generalement l'oeuf est pondu par le gros bout.. A l'appui de sa tbeorie de la nature des enveloppes de l'oeuf, N. rapporte que des oeufs de poule fecondes par le faisan (^ ont une forme difi'erente de ceux de la meme poule fecondes par le coq.

C. Phylogenie.

Sutton (^) considere certaines dispositions comme le resultat de l'heredite de formes pathologiquement hy pertrophiques. Ainsi le doigt unique du Cheval, les dents Enormes du Babiroussa, de Mesoplodon, du Narval etc. L'hypertrophie a pour consequence l'atrophie d'autres organes equivalents.

Cope (^) distingue dans l'evolution des diflferents groupes des Vertebres (au nombre desquels il comprend les Urochorda) des series progressives et regres-

32 Vertebrata.

sives, considerant comme r^gression les modifications qui entrainent la reduction des organes nerveux et locomoteurs. Lea Ascidiens sont une sörie regressive, ils paraissent avoir pour reprösentants fossiles le groupe des Antiarcha [Pterichthyn et Bothriolepis) . Ce groupe est caractörise par la position apicale de l'anus et l'abseiice d'orbites ; C. compare l'oiiverture antdrieure des Ptdrichthydes ä la bouche des Timiciers: chez Bothriolepis, la queue manque [v. aussi Cope (■*)]. Parmi les Poissons, les Apodes, les Lophobranclies et jusqu'ä un certain point les Anacan- thini reprösentent des söries regressives. C. donne des tableaux genealogiques des Poissons et des autres classes. Les classes actuellement Vivantes des Amphi- bien s offrent des traces manifestes de reduction, surtout dans le squelette osseux, par rapport aux formes primitives. Laissant ä part les Ichthyosaures, dont la phy- logenie est obscure, C. considere les Theromorphes comme representant la souche des Reptiles. Leur bassin solide a et6 perdu par les autres Reptiles et s'est trans- mis aux Mammiferes ; ils forment, avec les Dinosauriens (comprenant les Croco- diles) et les Ornitliosauriens, un groupe archaique, dont les cötes ont la double articulation vertebrale. Les Theromorphes unissent les Amphibiens aux Mammi- feres. La Serie des Oiseaux est essentiellement progressive. C. donne un tableau de Classification des Mammiferes, contenant quelques iä6es nouvelles : il considere les Taxeopodes comme la souche d'un vaste groupe des Ongules dans lequel il comprend la sörie des Prosimiens et Primates actuels. Les onguicul^s consti- tueraient un embranchement ramifie du graud tronc des ongules, et döriveraient des Condylarthra. Les Monotremes, Edentes, C6taces et Sireniens actuels sont des formes deg^neröes: l'origine des deux derniers groupes est obscure. En general les formes superieures des Vertdbres sont des branches progressives ; la regression est plus frequente dans les formes inferieures. Un grand nombre de considerations speciales fondees sur des faits anatomiques connus ne sont pas sus- ceptibles d'etre resumees.

D'apres Garman, la forme des dents de Chlamydoselachus prouve une proche parente avec les Cladodus dövoniens et autres formes voisines, dont il parait etre un representant survivant. II est ainsi prouv^ que les Cladodontes sont de veri- tables Selaciens, voisins desNotidanides, dont ils ont dii etre separes avant le car- bonifere. Pour d'autres considerations phylogenetiques, voir l'original.

Selon Cope (^), les branchies de Siren lacertina sont, ä un certain äge de l'animal, revetues d'un t^gument commun qui les rend incapables de fonctionner: la respiration est alors exclnsivement aerienne : plus tard les branchies acquierent leur entier döveloppement. Ce fait prouve que les Siren descendent de formes terrestres depourvues de branchies.

L'organisation des Amphisbaenides offre de nombreux points de ressem- blance avec celle des Serpents ; neanmoins Smalian pense que ces deux groupes n'ont aucune parente ; il s'agit d'un developpement parallele du ä l'adaptation ä des conditions d'existence anaU)gues. Le developpement önorme des muscles du cou et la solidite du cräne sont en rapport avec la via souterraine des Amphi- sbaenides.

Baur C) pense que les ancetres des Ratites doivent etre cherches parmi les Dinosauriens herbivores et specialement parmi des formes voisines des Ornitho- podes. Les Carinates descendent des Ratites. II soutient contre Dames qu'il n'est pas prouve que V Archaeopteryx soit un Carinate.

Pour la phylogenie des Oiseaux voir Fürbringer (S^) et Vetter.

Par ses caracteres anatomiques, le genre Scopus serait selon Beddard (^) inter- mediaire entre les cigognes et les herons, entre lesquels il devrait former un groupe distinct. ,

W. K. Parker (^) d^duit de ses recherches surlecränedes Edentes que ces

I. Anatomie. C. Phylogenie. 33

animaux se rapproclient plus des Monotremes que des Marsupiaiix; quoiqu'ils aient passe saus doute par un stade metatherien, ils ne Tont pas utilise dans lern- developpement. La reduction partielle ou meme totale de la deutition est un caractere regressif que les Edentes ont en commun avec les Monotremes et qui met obstacle ä la comparaison de leur cräne avec celui des Marsupiaux ou des In- sectivores. Seul X Orycteropus offre des points de ressemblance avec Rhyncocyon parmi les Insectivores. En general, l'anatomie des Edentes montre, comme dit Flower, une grande uniformite. Les Paresseux et les Fourmiliers sont evidem- ment proches parents et le cräne des embryons des premiers rend intelligible le cräne etrange des Megatheroides fossiles.

D'apresW. K. Parker (^j les Marsupiaux actuels sont des descendants tres modifies des formes eteintes, ayant acquis par adaptation des caracteres speciaux qui ren- dent leur cräne peu propre ä une comparaison avec celui des placentaires in- ferieurs. II y a dans le cräne des Marsupiaux une uniformite marquee, qui con- traste avec la variete que l'on remarque cliez les Insectivores. Ces derniers constituent un groupe heterogene, une sortederesidudela Classification zoologique. Galeopithecus serait un residu de formes eteintes, reliant les Marsupiaux primitifs aux Chiropteres frugivores.

Ameghino admet avec Gaudry que les animaux de taille considerable ne se trouvent que dans des groupes qui se sont dejä beaucoup eloignes de leur point de depart. La decouverte d'Edentes et de Rongeurs de dimensions gigan- tesques , dans l'oligocene de Parana, prouve que ces deux groupes remontent ä une epoque beaucoup plus ancienne. A. ne croit pas probable que les Didelphes soient plus primitifs, plus anciens que certains groupes de placentaires. La dis- parition des grands Rougeurs parait due ä Tapparition des grands Carnassiers venus du nord. Les fossiles de Parana montrent que les Rongeurs, Edentes, Macrau- chenides et Toxodontes sont les vrais groupes autochtones de la faune neotropicale; d'autres groupes qui manquent dans la faune fossile de Parana, ou y sont repre- sentes par des formes isolees, sont d origine etrangere (arctique). Les Macrauche- nides n'auraient aucun rapport de parente avec les Paleotherides, raais plutot avec les Chevaux et les Ruminants. A. etudie en detail les dents des Rongeurs vivants et fossiles et fonde sur ces resultats des considerations phylogeuiques speciales.

Marsh fait remonter au Cretacö la souche des Ongules. Les Hyracoides vivants seraient les descendants les moins modifies de la souche des Protungulata 'pentadactyles ä os des deux series du carpe et du tarse non alterues). De ce trouc se sont detachees tres tot deux branches principales, dont l'une conduit aux Proboscidiens, l'autre se bifurque en deux brauches: les Amblydactyles [Cory- phüdon et Dinocerata) , et les Holodactyles, se partageant en Mesaxonia (Perisso- dactyla) etParaxonia (Artiodactyla). Lextinction des grands Ongules eocenes serait (lue ä la petitesse de leur cerveau, jointe ä leur masse enorme et ä leur differenciation tres speciale ä tous egards, ne permettant pas une adaptation rapide lorsque des changements survenaient dans les conditions d'existence. Uinta- therium, Dinoceras et Tinoceras representent trois Stades successifs dans l'evo- lution des Dinocerata.

Selon Schlosser, les Condylarthra sont les an ce tres des Perisso dactyles et des Artiodactyles. Les premiers descendent des Phenacodoatides et Phena- coclus se rattache ä la lignee des Chevaux. Les Tapirides et Rhinocerotides sont tres voisins dans leur origine. Macrauchenia et Meniscotherium, quoiqu'ayant acquis une dentition tres parfaite, se sont probablement eteints par suite de l'im- perfection de leur carpe et de leur tarse; teile doit etre aussi la cause de Textinction de divers Artiodactyles. Les autres groupes eteints des Perissodactyles doivent

Zool. Jahresbericht. 1S85. IV. 3

34 Vertebrata.

piobablement lenr perte ä la rediictiou precoce des premolaires auterieures ; S. pense que les Pr. 4 et les Cauiues out fonrui le luateiiel necessaire ä la complication des molaires. devenne indispensable a la suite de la substitntion des gramiuees aux plautes qiii formaieut aupavavant la nourritnre des bev- bivores. Les HjTacoides et les Condylarthni descendent dun ancetre conimun. Lancetre Condylarthre des Artiodactyles nest pas connu: il devair etre voisiu de Ptn'pfi/chus. Conort/cfcs et Achaoiodon (ce dernier regarde par Cope comme lusectivore , dont les extremites sont inconnues. se rapproeheut des Periptycbides d'nne part. des Artiodactyles bimodontes de Tantre: en effet chez C. la deraiere D. de la machoire superieure a la structure d'nne molaire comme chez les Artiodactyles : caractere du ä Insage de cette deut et qni con- ti-aste avec la simplicite des premolaires. Celles-ci u'etaient dans l'origine que des tubercnles comprimes. comme chez les Carnivores. Chez les Artiodactyles. le regime omnivore des uns. la rumination des autres a rendu moins necessaire que cbez les Perissodactyles la complication des Fr.: cette complication commence par la Pr.posterieure; les Pr. ue sanraient etre regardees comme des M. reduites. Les M. superieures derivent dapres Cope d'iiu type tiitubercule. les inferieures dun t^'pe tuberculaire-sectorial qui se reti'ouve chez les Insectivores. Les modi- fications snccessives ont toujonrs commence par la M. anterienre. Les canines et incisives ressemblaient dabord ä Celles des Carnivores. Les ancetres des Condylarthres etaient certainement des Carnivores oflrant des rapports avec les Insectivores. ayant des dents nombreuses et des molaires ressemblant ä Celles de Didelphys et Sorex. Ces formes hypothetiques descendent probablement de quelques uns des mammiferes du Pnrbeck decrits par Owen p. ex. Amblofhenum. Achyrodon, Styhdon , que Ion peut regarder comme la souche des Ongules ;excepte peut-etre les Pi-oboscidiens) et des Carnivores. Selon S.. la dentition nest pas moins importante que les exti'emites pour la phylogenie. Pour la phylogenie ^'Alces V. Scott, pour celle des animaux domestiques v. Nehring ''.

A propos de quelques cas de canines et d'incisives ä deux racmes. Albrecht \"^' remarque la frequence plus grande chez Ihomme que chez les singes d'ano- malies que Tatavisme ne peut expliquer queu remontant au delä des prosimiens. II en deduit que Ihomme occupe le plus bas degre daus l'echelle des singes.

D. Tegument.

Blaschko admet Texistence de filameuts plasmatiques qui unissent les ceilules du derme anx cellules les plus profoudes de la couche de Malpighi.

Dapres Severin. le processus de keratinisation de lepithelium de la langue et du palais des Mammiferes est identique ä celui de lepiderme. Dans la langue du cochon dinde. il a observe de ti'es nombreuses mitoses qui montrent la regeneration tres active de cet e'pithelium. Les fibres nerveuses intraepitheliales ne depassaient pas la couche de Malpighi.

Dapres Aeby. le pigment de l'epiderme ne se forme pas sur place, mais y est apporte par des cellules migrantes qui sont ensuite detruites et servent daliment aux cellules epitheliales.

Dapres Haller. lalivree de noce bleue de Rana temporaria ^ est dne ä une modification des cellules pigmentees noires. qui se retirent au dessous d'nne autre couche de cellules contenant un pigment blanchätre ä la lumiere incidente. jaunätre par transparence, tandis qua l'ordinaire les cellules noires se ramifient entre cette couche et lepiderme. Leydig [- resume des observations publie'es ailleurs sur la nature des colorations bleues chez les animaux; quant ä Fana temporaria il dit que le bleu du ^ en livre'e de noce depend de lexpansion des

1

I. Anatomie, l). Tegument. 35

chromatophores noivs, tandis que le derme est gonflö de lymphe et agit comme milieu trouble voilaut le noir,

Helotes scotus a des bandes longitudinales obscures qai se croisent avec des bandes transversales claires, maissansse r^soudre en taches, ce qui seien Haacke '•') s'accorde mal avec lathöorie d'Eimer.

Claypole decrit la stnicture des plaques de Palaeaspis: il y distingue 3 coucJies : la couche inferieure est percee de trous qui conduisent a des canaux qui traversent la couche suivante, dans laquelle unepartie de ces canaux commu- niquent avec les cavites ou cellules qui y sont creus^es. Cette couche moyenne ou cellulaire est la plus epaisse. Vient ensuite une couche externe, creusee de canaux paralleles entre eux et ä la surface : ces canaux sont alternativement larges et etroits : les premiers communiquent avec les cellules et les canaux de la couche moyenne et envoient des branches laterales, qui rejoignent lesseconds : en outre, un Systeme de tres fins canalicules branchus part des vaisseaux larges et se dirige vers la cavite des vaisseaux etroits et vers la surface, ils paraissent deboucher. La substance foudamentale dans laquelle ces canaux sont creuses na pas de structure reconnaissable dans aucune de ses couches. En general la structure des plaques de Palaeaspis rappeile ce que Huxley a decrit chez Scaphaspis, sauf la disposition differente des canaux. Rien chez ces fossiles ainsi que chez les autres Pteraspides { Heterostraci Lank.i ne rappeile le tissu osseux, ce qui etablit une profonde difference avec les Cephalaspides [Osteostraci Lank.) et avec tous les autres Vertebres qui ont un squelette solide.

Sß^rensen a trouve que, chez Boras, leporus pectoralis conduit a un sac rempli par une secretion verte. Ce n'est donc pas un organe pneumatique mais une glande. Un organe pareil existe chez Batrachus tau. Un trou rond, place derriere la nageoire pectorale, conduit dans une cavite qui est en rapport avec 15 glandes tubulaires, ayant des cellules de plus de 250 u: leur contenu est jaune pale, refringent comme de l'huile. Comme Batrachus n'a pas d'epine pec- torale, S. pense que ces glandes ne constituent pas un appareil ä venin.

Macallum a trouve dans l'epiderme des tetards de Rana halecina des termi- naisons nerveuses en forme de bouton entre les cellules et dans les cellules des differentes couches. II a vu les figures dEberth ä diffe'rents niveaux : ces figures representent des gaines qui entourent des terminaisons nerveuses intracellulaires.

Kölliker S^^ decrit dans lepiderme de la queue des larves de Rana et Hyla et dune larve de Crapaud des cellules ä bätonnet Stiftchenzellenu oflFrant quelque ressemblance avec les cellules sensitives des organes lateraux. Ces elements manquent chez les larves de Pelobates, Bombinator et Bufo. K. les considere comme des cellules sensitives et figure leur connexion avec une fibrille nerveuse. Contre l'avis de Pfitzner, les bätonnets d'Eberth ne sont pas de nature nerveuse. Les fibres qui traversent le derme, observees par Pfitzner, Canini etc. sont pro- bablement en grande partie des prolongements de cellules conjonctivales; quelques unes sont peut-etre nei"veuses. II reste incertain si les terminaisons nerveuses de l'epiderme sont intercellulaires ou intracellulaires. Leydig ^ pense que les cellules ä bätonnet Stiftchenzelleu; de la peau des larves de Batraciens ne sont autre chose que les cellules glandulaires de l'epiderme de l'adulte. II appuie par ce fait sa these de la parente des cellules sensitives et glandulaires.

Selon Greeff, le tegument de Siphonops thomensis oflfre des sillons metame- riques dans la portion anterieure du corps. Plus loin en arriere Ion voit appa- raitre euti'e ces sillons des sillons accessoires dabord incomplets. puis complets: sous la peau, en correspondance des sillons, il existe des series de petites ecaiUes calcifiees , ä stries concentriques : chez un embryon de 4 cm il n'y avait pas trace d'ecailles. G. confirme en general les resultats de Wiedersheim, qnant

3*

36 Vertebrata.

au »tentaculew et aiix organes qiü sont en rapport avec ; cependant il trouve que le tentacule est fixe k sa poche dans toute sa longueur ; il n'a pu voir le con- duit excreteur de la glande orbitale. Le tentacule entraut en erection fernierait les couduits des glandes pour les laisser libres tout-ä-coup lors de la contractiou du muscle retracteur. Le S. thomensis passe pour venimeux, ce qui confirmerait l'hypothese de W. sur la fonction de l'appareil tentacuiaire.

Le tegument corne de Diclonius mirabilis offrait selon Cope (^) des ecailles polygonales ressemblant ä celles de Rhinoceros sondaicus.

Lwoff a examine la peau de jeunes Crocodiles [C. acutus de 28 cm et C. hiporcatus de 51 cm). II decrit la forme des plaques et ecailles cornees et la structure microscopique de la peau. Les cellules basales de l'epiderme ont des pro- longements qui paraissent s'attaclier sur des reliefs de la surface du derme : dans le plus grand exemplaire, l'ossification du derme commence en rapport avec les ecailles carenees du dos. Chez Hatteria, L. na pas reconnu aussi clairement que cliez les Crocodiles les rapports de Tepiderme avec le derme; dans la crete de la queue il y avait de petits nodules osseux ä la limite anterieure de chaque dent.

D'apres Smalian, les anneaux de la peau ou dermomeres de Blanus cmereus correspondent aux myomeres : ceux des autres Amphisbaenides [Amphisb. fuligi- nosa, Anops Kingi et Trogonophis) sont au nombre de 2 par metamere : au dessous de la ligne laterale, S. signale un organe qu'il suppose etre un vaisseau lym- phatique. Les nerfs rejoiguent la peau cliez Am. et An. ä la limite qui separe deux anneaux en sorte qu'il y ait un nerf pour deux dermomeres. Chez B. les nerfs se rendent au milieu de la longueur de chaque dermomere : T. a une paire de nerfs cutanes par deux dermomeres, mais ces nerfs se rendent au milieu d'un des deux anneaux. Les muscles de la peau s'inserent au bord anterieur ou posterieur de la peau flexible qui separe deux anneaux. Pour ces muscles v. plus loin p 52.

Omboni decrit et figure quelques plumes fossiles.

Miklouho-Maclay (^j rapporte le fait observe par lui et par d'autres que, chez certains Macropodides [Dorcopsis, i)enc?ro^a^ifs et quelques exemplaires d'OsjoÄra?»- ter rufus) , le poil du dos est en tout ou en partie dirige en avant. Ce fait paralt mal s'accorder avec la theorie qui met en rapport la direction du poil avec l'ecou- lement de l'eau de pluie sur le corps de l'animal.

Chez un Cheval en mue d'automne, Bonnet a trouve en grand nombre des poils ne faisant pas encore saillie ä la peau et qui, enfermes dans leur gaine, montraient des renflements fusiformes et des parties contournees en spirale : il n'y avait pas de parasites. B. attribue ces modifications ä des obstacles mecaniques ä la croissance normale du poil.

Ayant disseque une Q A^Echidna hystrix, qui, un mois auparavant, portait un oeuf dans sa poche, Haacke '}) trouve cette poche assez developpee pourpouvoir contenir une montre (a gentlemans watch) et ayant son fond vers le cloaque. Cette poche est continue avec deux fossettes moins profondes contenant les areoles mammaires couvertes de poils plus fournis que le reste de la surface de la poche. Quoique la peau de la poche n'ait pas de muscles propres, l'animal peut en modi- fier les dimensions, probablement par la contraction des muscles de la peau ex- terne. ■ Chez 2 Echidna (j^, H. a trouve des glandes mammaires rudimen- taires au meme eudroit que chez la § : les areoles montrent un semblable revete- ment pileux. D'apres Ramsay, la poche ^Echidna ne se forme que lorsque l'animal est presde pondre : la temperature de la poche est remarquablement elevee.

Partant des recherches de Boas et de Zander (v. Bericht f. 1SS4 I p 37, 38), Gegenbaur '[^), sans contredire les observations de ce dernier, combat ses deduc- tions. L'öbauche de l'ongle decrite par Z. comprend 2 parties distinctes: l'ongle proprement dit et l'etroite zone epidermique situee sous la saillie de l'ongle

I. Anatomie. E. Squelette. 37

et que G. nomme »Nagelsaiim« ; acloptant les vues de B. il considere cette zone comme le rudiment de la sole cornee des Ongnles. Chez tous les Mammiferes, les Monotremes inclus, les Oiseaiix et les Sauriens longle proprement dit est tou- jours dorsal et s etend plus ou moins sur les cotes vers la face ventrale (volaire ou plautaire) dout la partie libre est couverte par la sole, histologiquement differente de l'ongle. Parmi les Tortues, chez Testudo, la sole parait avoir la meme consi- stance que l'ongle, mais eile nest pas regue ä la base dans un repli cutane comme longle. Chez les Eeptiles et les Oiseaux, la sole setend prosimalement aussi loin que l'ongle. Chez les Mammiferes, le developpement plus ou moins grand de la pulpe du doigt conduit ä une reduction de la sole et de l'ongle meme, qui, au lieu d'embrasser la phalange terminale, finit par former comme chez l'homme une plaque dorsale avec une sole rudimentaire. II ny a pas dans l'ontogenie ni dans la phylogenie de deplacement de l'ensemble de longle. L'innervation du lit de l'ongle par des nerfs volaires ne s'explique pas par les faits connus jusquä cejour: v. aussi *Henle.

Retterer '^) est d'avis que la forme des productions cornees des extre- mites des doigts depend de la forme de la phalangette et du developpement diiferent des tissus sous-cutanes qui determine la delimitation du champ ungueal. II n'existe pas de forme primitive ä laquelle on puisse rapporter les differentes formes specia- les de l'ongle, de la griffe ou du sabot des Mammiferes. [D' apres Revue Sc]

V. Jhering atrouveque, chezl'embryon de Praopus et Äli/rmecophaffa, les ongles se developpent ä 1' Interieur des phalanges terminales qui, chez l'embryon de P., sont ^largies au bout et donnent au pied laspect de celui dun ongule. II pense que cette forme embryonnaire represente la forme du pied des Glyptodontes, qui auraient eu probablement selon v. J. de veritables sabots.

Rüdinger(2) atrouve que, chez le Chamois (f. les glandes sebacees des folli- cules pileux du vertex sont extraordinairement developpees et constituent deux bourrelets paralleles entre les cornes. Ces glandes produisent une secretion odo- rante. surtout ä lepoque du rut.

Delage ti-ouve, le long du bord interne de chaque plateau des f anons de Balae- noptera musculus, de nombreux poils fins et libres constitues chacun par un tube corne ouvert au bout et contenant ä la base une longue papille vasculaire, vers l'extremite une masse detritique. Ce sont les fanons simples : les fanons composes resultent de la fusion des couches cornees de plusieurs fanons simples, dont les cavites se reunissent ä leur base. D. appelle masse suberoide la substance epi- theliale qui reunit entre eux les fanons. L'ouverture apicale des fanons simples est due a lusure de la substance cornee qui laisse ä decouvert leur cavite. L'usure de la masse suberoide met en liberte sur une etendue plus ou moins grande les fanons. La forme de ceux-ci depend de l'equilibre qui setablit entre leur accrois- sement basal et l'usure de leurs diverses parties. L'accroissement des plateaux en largeur a lieu par la proliferation de l'epithelium qui isole des portious de la muqueuse ; celles-ci forment les cretes et papilles basales qui produiront la sub- stance suberoide des nouvelles parties : la Separation des papilles vasculaires des fanons piliformes a lieu probablement de la meme faQon.

E. Squelette. a. Ossification; sqaelette en general.

Lilienberg se prononce en faveur de la theorie des osteoblastes dans la foi-mation de l'os. L'accroissement de l'os a lieu essentiellement par apposition ; l'accroissement intercalaire na pas d'importance.

Baur (^i' distingue, dans l'ossification des os longs, 3 Stades : cylindre

38 Vertebrata.

cai'tihigineux entourö de 2 couclies de pörioste (per. externe a et per. interne h ou pdricliondre) ; cylindre cartilag. entourö des couclies prdcedentes plus une 3. couclie periostale c en dedans du perichondre ; 3" cette nouvelle couche est traversee par des Clements provenant de h et qui penetrent meme dans le cartilage. Le Stade 2. persiste chez les Sirenidae, Ampliiumidae et Proteidae que B.considere comme les plus anciens Amphibiens: le Stade 3. persiste chez les Menopoinidae.

Pour les modifications adaptives de la structure des os, v. Roux.

Garman decrit le squelette de Chlmnydoselachus. Dans le squelette cutanö, les ecailles offrent des fornies variees, par le developpement plus ou moins con- siderable des pointes : celles qui avoisinent la bouche ont des pointes plus longues, qui les fönt ressembler ä des dents. Les dents sont ä trois pointes greles et courbees, elles ressemblent ä Celles des Cladodus fossiles. Lateralement il y a des dents ä une pointe. Le er jxne otFre, dans son ensemble, une certaine ana- logie avec celui d'un serpent, ce qui est du surtout ä sa forme elancee et ä l'allonge- ment de l'liyomandibulaire. Ce cräne presente des caracteres embryonnaires, tels que la minceur de ses parois cartilagineuses et l'ampleur des trous , entoures de bords minces. La description de la forme du cräne ne se prete pas ä etre resumee sans figures ; la fosse parietale a de chaque cöte deux pores ; la region occipitale a trois proceslateraux. L'articulation de l'hyomandibulaire permet des mouvements lateraux etendus ; rarticulation du proces palatal du quadrato-ptery- goide est tres etendue de haut en bas. II n'y a pas de cartilage spiraculaire, ni de cartilages labiaux. L'hyomandibulaire est relativement grele et porte une rangee de rayons branchiaux ; le quadrato-pterygoide et la mandibule sont robustes et allonges, en rapport avec la position terminale de la bouche. Le basihyal est allonge. Les 2 premiers basibranchiaux sont libres ; le solidement uni au 4*" qui est soude au S*'. Les hypobranchiaux correspondant ä ces 3 basibranchiaux sont soudes avec eux; les autres pieces des arcs branchiaux sont greles, le pharyngobranchial soude avec l'epibranchial ; il n'y a pas d'ectobranchiaux. Dans la colonne vertebrale, la corde dorsale n'a detranglements que jusqu'ä peu de distance en arriere du cräne. Les vertebres anterieures sont bien distinctes; vers le milieu du corps, on les distingue bien exterieurement, mais une coupe longitudinale montre qu'elles sont intimement soudees ; les neurapophyses et les pieces interneurales sont percees par les nerfs. Celles-ci sont epaisses et robustes; eutre elles se trouvent de petites pieces interspinales. Au dessus de la cavite abdominale, les hemapophyses portent des cotes flexibles. Au niveau de l'anale, les hemapophyses s'etendent en bas et, plus en arriere, elles portent des cartilages interhemaux qui deviennent les rayons de la caudale: les rayons dorsaux de la caudale commenceut independamment de la colonne vertebrale , ä laquelle ils s'unissent plus en arriere. La colonne vertebrale se termine abruptement; la der- niere vertebre ressemble ä une tranche qu'on aurait detache'e d'une vertebre suivante. Les cartilages des nageoires dorsale et anale ont des formes peu regu- lieres et qui garaissent avoir peu ressenti l'influence de la metamerie : G. pense que les limites de ces pieces, ainsi que de Celles qui constituent la colonne verte- brale sont determinees par la directiondes etforts musculaires. Dans le squelette des membres, la ceinture scapulaire est solide, quoique pas massive; le pro- pterygium petit, le mesopterygium large ettriangulaire, le metapterygium allonge. Le bassin est plus allonge que chez Heptanchus, concave en dessus, avec une carene mediane bifurquee en avant en dessus ; les rayons anterieurs s'articulent directement sur le bassin ; quelques uns des premiers sont foudus ensemble ; le basipterygium est allonge.

La F* partie du memoire de Shufeldt (') sur l'osteologie (\!Amia est la tra- duction du travail de Sagemehl [v. Bericht f. 1883 IV p 65] ; la 2* partie renferme

I. Anatomie.' E. Squelette. 39

des observations personnelles et beaucoiip de passages textuellement rapportes du travail de Bridge. S. a fait aussi des etudes sur le squelette deMicropterus, Albula. et Megalops. Les details de ces descriptions ne sont pas susceptibles de resume. Pas de considerations generales ou comparatives.

Dans la V^ partie de son travail, Serensen s'occupe des dispositions au moyen desquelles les poissons produisent des bruits par le mouvemeut des pieces osseuses. II decrit en detail les pieces osseuses elles-memes, leurs surfaces articulaires et les mi;scles qui les fönt mouvoir. Les bruits sont produits par le frottement de surfaces recouvertes d"un perioste extremement miuee et adherent, de Sorte que Von peut considerer que deux es frottent directement Tun contre l'autre. Souvent ces surfaces offrent des inegalites regulieres, mais S. ne pense pas que ces inegalites aient aucun rapport direct avec la prodnction des sons ; il compare ces sons au bruit que Ton peut faire en frottant un bouchon humide contre une glace. Les articulations dont le mouvement produit des sons peuveut etre fixees par l'action de certains muscles qui determiuent le frottement des sur- faces speciales ; lorsque l'articulation est fixee, le mouvement est sonore ; par l'action d'autres muscles , Tarticulation demeure libre et les mouvements ont lieu sans bruit. S. combat l'opinion de J. Müller qui attribuait le son au frottement des surfaces articulaires. L'auteur examine d'abord Taiguillon de la nageoire dor- sale de divers Siluroides [Doras, Synodontis, Euanemus, Pseudaroides, Platysoma, Plecostomus] ; les soutiens des rayons dorsaux de ces poissons ne sont pas plac^s entre les apophyses epineuses des vertebres. mais solidemeut engages entre les deux moities d'un arc neural, ou dans la fente d'une apophyse epineuse bifurquee. L'aiguillon est fixe exclusivement dans le mouvement en arriere au moyen du l®"" rayon dorsal rudimentaire. Plecostotnus ofFre des conditions speciales, dans les rapports des vertebres entre elles et avec les soutiens des rayons dorsaux. Les 2 premieres vertebres sont soudees avec le cräne. Dans la nageoire pectorale des Siluroides [Doras, Synodontis, E%mnemus. Pseudaroides, Ciarias, Platysoma, Silurus, Plecostomus; ce dernier examine äl'etat de squelette), le l*"" rayon porte une apo- physe speciale en forme de peigne, que S. designe par la lettre d : cette apophyse trotte dans un creux correspondant de l'humerus (Cuvier) ; c'est eile qui determine la fixation de l'aiguillon ainsi que le son dans les mouvements de celui-ci, aussi bien en avant qu'en arriere. Un seul mouvement donne un son sec et de courte duree. mais Tanimal peut produire des sons prolonges par des mouvements alteruatifs. Le bruit produit aiusi par les aiguilles de Boras s'entend ä 10-15 metres de distance. L'aiguillon dorsal de Balistes, Monacanthus, Capros et Acanthurus et l'anal de ce dernier ne sont pas fixes directement, mais parce qu'ils s'appuient sur le 2^ rayon qui est fixe. Dans d'autres poissons [Triacanthus, Centriscus, An- arrhichas], l'aiguillon dorsal ou [Gaster osteus) les aiguillons de la dorsale et de Fanale sont fixes directement. Capros, Gasterosteus et Triacanthus peuvent aussi fixer les epines de leurs ventrales : ce dernier a deux apophyses d qui frottent sur le bassin. Chez Dactylopterus l'auteur trouve que l'hyomandibulaire frotte ä deux endroits contre le cräne. Chez Cottus, la surface de frottement parait se trouver entre le preopercule et Ihyomandibulaire, et non pas entre ce dernier et le cräne. [S. ne connait pas les recherches de Landois sur ce poissonl. V. aussi plus loin p 75.

Vaillant (^] reconnatt dans les tortue s gigantesques de Madagascar deux formes, par la position de la V^ vertebre amphicyrtienne qui est la 3^ dans une espece et la 4*^ dans l'autre; la V^ de ces tortues se rapproche de celles d'Aldabra, la de celles des Galapagos et des Mascareignes decrites par Günther : par la Constitution de leur carapace elles se rattachent ä celles d'Aldabra.

Hilgendorf decrit et figure les pieces du s q u e 1 e 1 1 e de P/-oj9seMf/o/?Ms, com- parativement ä Pseudopus et Ophisaurus. Chez Pseudopus et Propseud., le sque-

40 Vertebrata.

Ictte eil taue est constitue par des plaque? rectangulaires , formant des series lougitudiuales et trausversales ; daus les deux formes, il y a une ligne laterale di'pourvue d'ecailles osseuses.

Blasius formule des regles pour mesurer methodiquemeut les squelettes d'oiseaux et obteuir des resultats comparables eutre eux: il iudique les mesures qui lui sembleut les plus importautes.

Shllfeldt ("-; decrit le squelette de Phalacrocorax hicarinatus et insiste particu- lierement sur le style occipital de cet oiseau et sur les rapports de la rotule avec le tibia. Le style occipital n'est pas uu tendou ossifiö. Le meme (^) revient sur ce point ä propos d'uue critique de Jeffries et maintieut son opinion: il admet que le style represeute un ligament uuchal ossifie.

Fischer decrit les caracteres priucipaux du squelette de Scelidotherium lepto- cephalum d'apres un exemplaire presque complet du Museum de Paris.

Woodward decrit un squelette de Rhytina et etablit des comparaisons- avec d'autres Sireniens vivants et fossiles. II decrit les osselets de l'ouie.

Comme les squelettes des Lemuriens et Insectivores ne different eutre eux que par la forme des plialanges terminales et par la face plus ou moins cyliudrique du F'' cuneiforme qui rend opposable l'hallux, Cope (2) decrit ensemble les formes appartenant ä ces deux groupes et dont la position est parfois douteuse, Le pouce n'est qu'imparfaitement opposable cliez les Lemuriens ; d'ailleurs on trouve dans la forme de l'extremite distale du trapeze de Phenacodus la preuve d'un commencement d'oppouibilite du pouce chez cet animal ; l'hallux de Phena- codus n'est pas opposable et il n'y a pas de central du carpe. Neanmoins les Con- dylarthra oflfrent une parente marquee avec les Lemurs et les sabots de Phena- codus different peu des ongles des Lemurs. Les descriptions concernent surtout la dentition et les os longs des membres. Par sa dentition et le developpement de son cräue, Anaptomorphus se rapproche des singes superieurs. Les molaires quadriutberculees di Arctocyon rapprochent ce genre des Insectivores ainsi que Achaenodon.

Mivart (') donne des mesures du squelette des Carnivores dugroupe des Arctoi- dea et etablit des comparaisons de ces squelettes entre eux et avec d'autres carni- vores. Dans un autre travail, le meme ^) s'occupe du squelette des Pinnipedes.

Marsh decrit avec beaucoup de figures les ossements fossiles des Dinocerata et donne la restaurntion du squelette de Dinoceras mirahilis et Dinoceras ingens. Une partie des resultats generaux et spöciaux a dejä fait l'objet d'autres publi- cations du meme auteur. Cope (^) decrit les restes des Dinocerata et donne une restauration du squelette de Loxolophodon co?'nutus.

En etablissant les caracteres du nouveau genre Cervalces, Soott donne une figure du squelette et le decrit comparativement ä Cervus canademis, Alces et Megaceros. Cervalces se rapproche di^ Alces par ce qu'il est telemetacarpien, et n'a pas de canines ni de bulla ossea renflee, par la forme de l'arcade zygomatique et le bois palme. La presence de pointes qui manquent dans le bois di Alces, le developpement des os nasaux, la forme du premaxillaire et la largeur du cräne montrent des ressemblauces avec Cervus. La position intermediaire des narines. les prefrontaux distincts, la forme particuliere des bois et la concentration du tarse sont propres de Cervalces. Quoique contemporain di' Alces, ce genre est probable- ment plus ancien et offre des conditions qui montrent la voie suivie dans l'evos lutiou du genre Alces.

Pour le squelette des Reptiles fossiles voir v. Ammon , Credner, Gaudry, A. Fritsch (i), Toula & Keil et Lydekker.

Squelette des oiseaux v. Meyer, pour les fossiles. Portis, pour celui de Rhea v. Gadow.

I

I. Anatomie. E. Squelette. 41

Poiir le squelette des Mammiferes v. aussi Nehring {^,^,^], Burmeister ('. 3), Bieber, Collett, Filhol (2,^), Flower, Lemoine (2).

Sqnelette des Cetaces voir A. W. Malm et van Beneden, pour cehii de Balaeno- ptera v. T. J. Parker.

b. iColonne vertebrale; sternum.

P. Mayer s'est occupe dela segmentation de la coloune vertebrale des Selaciens. Les vertebres deviennent plus longues d'avant en arriere, jusqu'ä la flu de la cavite viscerale : ä partir de ce point critique, les vertebres se dedonblent, non Sans quelques irregularites. Dans les genres la racine posterieure des nerfs perce la piece intercalaire, les demi-vertebres sont alternativement pourvues ou depourvues d'ouvertnres nerveuses : dans la demi-vertebre qui ne donne pas issue aux nerfs, l'arc est perce d'un trou vasculaire et la piece intercalaire est entiere : dans les genres les deux trous nerveux sont ä une bauteur peu diffe- rente {Dasyhatis, Torpedo^ , chacune des demi-vertebres donne issue ä une racine nerveuse: ces racines forment ainsi en arriere une serie unique. En arriere du point critique, ä cbaque paire de sclerotomes correspond un myotome et un nenrotome : vers la queue, la longueur des vertebres augmente de nouveau, ä lex- tremite, les muscles ne forment plus de segments distincts et les nerfs manquent. M. suppose que les demi-vertebres representent une condition primitive de la me- tamerie et que la condition du tronc est le resultat d'une concentration de l'or- ganisme : si cette bypothese est exacte, les racines dorsales et ventrales des nerfs seraient dans Torigine des formations bomodynames entre elles. L'etude de la colonne vertebrale des Selaciens, par rapport aux nageoires dorsales, montre dans plusieurs especes une reduction du nombre des vertebres, de sorte que, dans un meme genre, les form es les plus recentes ont un nombre moindre de vertebres.

Hasse decrit la structure des vertebres ä'Isistius, Urogymnus, Sympte- rygia, Temera, Ceratoptera, Loxodon et Leptocarcharias et donne des tableaux gene- alogiques des genres des Selaciens.

Chez Hypophthalmus, Wright '^) trouve que les 3 premieres vertebres sont comme invaginees dans la portion occipitale du cräne, de sorte qu'une section frontale passant par l'ovigine de la paire de nerfs rencontre les sacculi. La vessie natatoire est representee par une paire de sacs osseux independants, soudes ä la vertebre et representant les ossifications de la tunique externe de la vessie chez Amiurus. Toutes les pieces de l'appareil de Weber existent ä l'etat rudi- mentaire; les deux sacculi communiquent par un conduit transversal.

Vaillant {^] a remarque sur les 3^ et 4*^ vertebres caudales de Caranx Carangus une dilatation cordiforme des apophyses epineuses inferieures. Les cotes de ce poisson sont au nombre de 10, les 4-5 premieres de forme ordinaire. les 2-3 suivantes offrent ä leur extremite un renflement en forme de gland allonge atteignant une epaisseur de 11 mm, dont l'interieur est fait d'os spongieux.

Albrecht (^) confirme ses vues sur la composition des corps vertebraux et les applique ä letude de l'epistrophee et de l'atlas. L'epiphyse craniale de repistropbee a une portion centrale soudee ä la partie correspondante de l'epiphyse caudale de l'atlas. II decrit les portions centroidales de ces epiphyses. L'epi- physe craniale de l'atlas est de meme partagee en 3 parties, dont la centrale con- stitue l'os terminal de l'apophyse odontoide. Les condyles occipitanx des Mammiferes sont constitues par les epiphyses caudales centroidales de l'os occipital. Le condyle unique des Sauropsides comprend la partie centrale et les 2 parties centroidales plus ou moins completement unies. La partie centrale peut reap- paraitre par anomalie chez l'homme. Les surfaces articulaires de lartic. atlanto- «pistropheale sont formees par les epiphyses centroidales. L'articulation atlanto-

42 Vertebrata.

occipitnle a lieu entre les epipliyses paracentrales de l'occipital et les surfaces costoVflales de l'atlas.

Blessig d^duit de ses recherches embryologiques que les vertebres cervi- cales (privöes de cotes) des Sauriens dement de vertebres dorso-cervicales (pourvues de cotes) et que riiomologie des vertebres doit etre tiree de leur positiou et iion pas de leur conformatioii.

Dollo (^) decrit la colonne vertebrale de Champsosaurm en se servant de la nomenclature compliquee d'Albreeht. Les vertebres sont ampbiceles ou biplanes, les cotes cervicales seules ont capitulnm et tnberculum separes. Denx hypo- apophyses seulement (proatlanto-atlautique et atlanto-axoidiennel : pas de pro- atlas : cbevrons intervertebraux ; sacrum de 2 vertebres. Le sternum etait impair cartilagineux ; le stermim abdominal ä peu pres comme chez Hatteria.

D'apres Raimondi, la fusiou de la 30« vertebre avec le sacrum qui a ainsi 6 vertebres et 5 paires de trous est plus frequente chez les singes anthropoides que chez l'homme. R. n'a observö cette anomalie que chez les (;f.

Pour la morpliologie de la colonne vertebrale v, aussi Sutton (^), Schwegmann, Lachi (1) et Albrecht (i^).

Hulke considere comme interclaviculair e chez Iguanodon une barre osseuse impaire dont l'extremite anterieure est placee entre les clavicules. II suppose que le sternum etait cartilagineux et de forme discoidale. Baur {^^) critique les vues de Hulke et appuie l'interpretation de ces pieces donnee par Dollo. V. aussi Dollo (^) et Pelseneer.

Lindsay deduit de ses etudes sur le developpement du sternum des oiseaux les resultats suivants : le sternum des oiseaux a subi un raccourcissement antörieur, ainsi que le tronctout entier; en meme temps, la ceinture scapulaire s'est deplacee en arriere ; le sternum n'a ete raccourci posterieurement que d'une maniere insi- gnitiante. Ce que Huxley appelle manubrium n'est qu'une excroi-ssance secondaire dependant des ligaments sterno-claviculaires ; le manubrium de F Autruche est un vrai manubrium, en rapport avec les coracoides. Les proces postero-lateraux, quoi- que representant dans l'origine des ligaments costaux, ont 6te diversement modifies suivant le developpement des muscles pectoraux et abdominaux ; chez les oiseaux bons voiliers, ils sont elargis et confluents, tandis que chez ceux qui volent peu ils sont longs et etroits. La carene est une excroissance phylogenetiquement r^cente; l'apophyse furculaire mediane n'a aucun rapport avec une interclavicule, dont rien n'indique l'existence ; le proces antero-lateral n'a pas partout la meme signi- fication, chez les Ratites c'est une excroissance du sternum costal, tandis que chez les autres c'est un rdsidu de l'extension antörieure autrefois plus grande du sternum costal. L'etendue des divers territoires d'ossification n'a pas d'impor- tance. En resume, le sternum des oiseaux comprend les parties suivantes : ster- num costal (commun aux Sauropsides et Mammiferes) ; metasternum (existant chez tous les oiseaux ; manque chez les jeunes embryons des Ratites) ; proces antero- lateral (ayant une valeur differente chez les Ratites et les Carinates] ; carene (ab- sente chez les Ratites) ; proces postero-lateral (existe chez quelques Ratites et presque tous les Carinates) ; les proces accessoires du metasternum, le rostrum et les proces xiphoides varient dans les difierents groupes des Carinates. L. pense que la formation du sternum est determinee dans l'origine par la fusion des ex- treraites ventrales des cotes durant la vie embryonnaire, lorsque celles-ci sont rapprochees les unes des autres en position d'expiration. L'union des deux moities du sternum est puis devenue necessaire pour offrir une solide Insertion aux muscles des membres anterieurs.

D'apres Albreoht (^*), la frequence extraordinaire de la fissure congenitale du praemanubrium ou meme de tont le manubrium du sternum chez Mycetes est en

I. Anatomie. E. Squelette. 43

rapport avec le developpement des sacs laryuges et de lappareil byoide de ces siüges. Cette condition du sternum teudrait k devenir un fait normal.

c. Cräne et dentition.

Dollo (^) met en relief les modifications du cräne, qui sont en rapport avec la predominance des mm. pterygoidieus (condition derivee) comparativement äl'etat qui depend du developpement prevalent des mm. temporaux et masseters (condition primitive.) Chez les Mammiferes lierbivores, il y a reduction de la ibsse temporale, la crete sagittale disparaissant, reduction egalement de l'os jugal et de l'apophyse coronoide, tandis que les os pterygoidiens acquierent un grand developpement : les caracteres opposes se rencontrent chez les Carnivores. De meme, Ton peut comparer, parmi les Reptiles vivants, les Crocodiliens avec les Lacertiliens. Chez les Mammiferes, l'evolution des muscles masticateurs est en rapport avec la trituration des graminees. Le developpement des mm. ptery- goidiens des Crocodiles est du äune cause morphologique, laiarge surface acquise par les os pterygoides chez les Eusuchia: les Teleosauriens avaient de larges fosses temporales et de petits pterygoidiens, ils representent la souche moins differencie'e des Eusuchia. De meme, parmi les Dinosauriens, Dichnius et Igu- anodon seraient, sous ce rapport, des formes indifferentes, Ceratosaurus et Diplo- docus de formes modifiees. Le developpement des pterygoidiens est ici en rapport avec le deplacement des narines en arriere et le raccourcissemeut de la portion post-narienne du cräne, transformation comparable ä celle qui conduit des Mysta- cocetes miocenes ä leurs descendants actuels. Le developpement de la fosse pre- lacrymale serait du ä la necessite de donner passage au m. i}terygoidien, insere au bord anterieur de cette fosse comme chez les Oiseaux.

Mc IVIurrich (S^] combat la these de Sagemehl [v. Bericht f. 1884 IV p 48] qui suppose la fusion de vertebres avec la region occipitale des poissons osseux. II pense que les corps des vertebres seuls se sont fondus avec le basi-occipital chez les poissons osseux ; les arcs se sont atrophies et ont disparu, ce qui a amene la fusion des nerfs correspondants, qui se trouvent reunis ä former le l*^'" spinal. Dans le cräne des Amniotes. au contraire, 2 ou 3 vertebres se sont fusionnees avec le cräne, de sorte qu'un groupe de nerfs spinaux constitue Thypoglosse, de- venu veritable nerf cränien. v. aussi Mc Murrich ^^).

Sutton (\) considere le vomer des Mammiferes comme etant l'homologue du parasphenoide des Ichthyopsides: la grande extension du parasphenoide est en rapport avec Tossification incomplete et tardive de la base du cräne. Quant ä la piece ordinairement dentigere qu'on regarde comme le vomer des poissons, eile representerait le proces palatal du maxiilaire que S. appelle prepalatal et qui a un centre d'ossification independant du maxiilaire. S. confirme les observations d' Albrecht sur la division du premaxillaire dans les cas de bec de lievre, mais il croit ce fait purement pathologique et il ne trouve qu'un seul centre d'ossification dans le premaxillaire de l'homme. Les rapports du prepalatal avec le vomer sont les memes que ceux du »vomer« des poissons avec le parasphenoide ; 8 . decrit des preparations montrant, chez l'embryon hiimain du o^ mois, la barre cartilagineuse qui part du marteau et qui correspond au palato-carre des Selaciens ; par son ex- tremite anterieure eile forme le proces pterygoide interne du sphenoide, tandis que la partie moyenne forme le cartilage de la trompe d'Eustache et la base devient un ligament.

Sutton [^) compte dans le Sphenoide humain 6 paires de centres d'ossification : Alisphenoides . Basisphenoides , Lingulae sphenoidales , Pterygoides internes, Orbito-sphenoides, Praesphenoides. Contrairement ä Parker, il n'admet pas que les lingulae representent les basitemporaux des oiseaux. Les lingulae ont leur

44 Vertebrata.

homologiie clans les splienotiqnes des Sanropsides. Les »pterygoides« des Croco- diles representeut les basitemporaux des Oiseaiix, que S. propose d'appeler post- palatins; il est incertain s'ils sout representes cliez les Mammiferes. S. considere comme homologues eutre eux, ä cause de leurs rapports avec rextremitö du car- tilage palato-carre, les pterygoides internes des Mammiferes, les ptörygoides des Oiseaux, los transverse des Crocodiles et le transpalatal des Serpents. Les basi- temporaux n'ont aucun rapport avec le parasphenoide des Ampliibiens.

Albrecht (^, ^') soutient, en partie par de nouvelles observations, ses opinions precedentes sur la composition de la levre superieure et du maxillaire.

Turner (^) appuie les vues d'Albreclit sur la morpliologie de l'intermaxillaire : il admet {-) aussi avec A. que l'os qui se trouve chez l'Ornithorhynque, entre les canaux naso-palatins, represente un intermaxillaire interne. Le m§me ';') trouve que la suture correspoudant au canal infraorbital est constante chez les jeuues Sujets humains , et separe la face orbitale du maxillaire en une portion ethmoidale et une portion malaire ; il n'a pas trouve cette suture chez les jeuues anthropoides (sauf un vestige chez unjeune Gorille).

Lavocat appelle maxillaire la mächoire inferieure et admet que cette partie est toujours constituee par 5 pieces: coronaire. articulaire, angulaire, ma- xillaire et premaxillaire. Chez les poissons, le coronaire et l'articulaire seraient representes par le pretympanique et l'hypotympanique des auteurs. D' apres L., ces pieces seraient derivees du cartilage de Meckel. [La lecture de cette note montre que l'auteur ne connait pas la litterature recente de son sujet.]

V. Klein continue ses etudes sur le cräne des poissons osseux [v. Bericht f, 1884 IV p 50] . Le travail public cette annee comprend la description des os occipitaux et du squamosum.

Emery (^] pense que les 5 dents du preopercule de Scorpaena et Sehastes representent une disposition primitive qui se retrouve chez quelques larves {Poly- prion, Trachinus, Peristethus) et de laquelle derivent les formes du preopercule des Perco'ides et Cataphractes adultes.

D' apres Smalian, le cräne d'Anops se distingue de celui des autres Amphi- sbaenides par sa forme lateralement comprimee en forme de coin, dans sa partie anterieure. Chez Amphisbaena fuliginosa, Atiops et Trogonopkis^ S. trouve, attache ä l'angle postero-inferieur de l'os carre, un cartilage qu'il considere comme un rudiment de jugal. Ce cartilage parait manquer chez Blanus cinereus.

Dollo (^) a retrouve chez Igumiodon les)>post-occipital bones« decrits par Marsh chez Morosaurus et Brontosaurus : il pense que ces pieces n'ont rien de commun avec l'os nucal du Cormoran (ossification du ligament cervical), mais re- presentent le proatlas (Albrecht) des Crocodiliens.

D' apres Dollo [^), la fossette de la region proximale de l'os carre des Mosa- sauriens , situee pres du »stapedial orifice« de Owen , löge Fextremite distale du Suprastapedial de Parker; D. propose de l'appeler fossette suprastapediale. L'axis porte une hypapophyse qui correspond ä l'hypapophyse atlanto-axoi- dienne. De meme l'hypapophyse proatlanto-axoidienne est suspendue ä l'atlas. Sur d'autres points effleures dans cette note, D. promet un travail plus etendu.

Lemoine (■^j signale dans les mäc hol res de Gastornis des cavites qui pourraient etre des alveoles dentaires : il a trouve aussi une dent qui s'adapterait bien ä ces alveoles : neanmoins il ne pense pas pouvoir affirmer avec certitude l'existence des dents chez cet oiseau.

W. K. Parker (^"i caracterise ainsi le cräne des Marsupiaux : Frontaux tres petits en proportion des parietaux: squamosum grand; lacrymal grand avec deux canaux ; lame palatale du maxillaire et palatal ordinairement fenetres chez l'adulte, ce dernier souvent decompose en plusieurs pieces ; pteiygoides petits,

I. Anatomie. E. Squelette. 45

limites dans leur portion basi-craniale,, par le developpement constant dun me- sopterygoide separe ; vomer priucipal petit. presque toujoiirs une paire de vo- mers antero-lateraux, protegeaut les organes de Jacobson : quelquefois jusqu ä 10 ossifications vomeriennes ; le fornl de la cavite du tympan a deux ossifications : lanuulus tymp. et los buUae : los jugal contribue ä former larticulation mandi- bulaire; la portion angnlaire de la mandibule est fortement coucave en dedans. Les narines sont subterminales et fonrnissent de grands eartilages qui protegent les organes de Jacobson ; le labyrinthe nasal est petit et la lamina cribrosa peu etendue ; le presphenoide est independaut des orbitospbenoides ; il n'y a pas de troii optique , le nerf optique passe dans la fissure spbenoidale ; la brauche du tri- jumeau a son foramen rotundum : les orbito-sphenoides sont fondus avec les ali- sphenoides et se forment par ossification dune portion de la paroi du cbondrocräne et nou pas dun lobe cartilagineux ä soi : le cräne cartilagineux atteint un de- veloppement que Ton n'observe pas ebez les placentaires. L'alisphenoide contribue ä former la cavite du tympan; cet os. ainsi que le squamosum, renferment des cavites pneumatiques tympaniques. Les carotides internes percent le basisphe- noide vers son milieu. La petitesse des frontaux et d'autres dispositions sont en rapport avec le peu de developpement du cerveau et de la cavite cränienne. Les Alarsupiaux fönt voir, avec la plus grande evidence, le mode de formation des osse- lets de louie : le marteau est longtemps un os compose et Ion peut y reconnaiti'e un os articulaire, un angulaire et parfois un surangulaire : la base de Tarc byoidal est souvent une columelle et non pas un eti'ier. Parmi les Insectivor es . le Herisson [Erinaceus europaeus) parait se preter le mieux ä des comparaisous gene- rales. Les squamosa et nasalia sont plus petits que cbez les Marsupiaux, les fron- taux plus grands; les os du palais discontinus ; il y a 5 vomers ; pas dos bullae : une saillie de ralisphenoide represente la portion tympanique de cet os cbez les Marsupiaux; la 2'' brauche du trijumeau passe par la fissure sphenoidale, tandis que le n. optique a son trou propre. Quelques caracteres montrent un type plus generalise que celui des marsupiaux vivants. savoir: le developpement de cartilage hyalin dans la region pterygoidienne (pterygo-carre des Ichthyopsida) ; la presence dune cavite pituitaire persistante, en rapport avec un espace situe hors du cräne et qui u'existe que cbez les Insectivores typiques; i'ossificatiou independante de la partie distale du cartilage de Meckel et le volume enorme de la mandibule primi- tive. — Cbez Talpa europaea, il y a un retour aux Marsupiaux daus le developpe- ment du labyriuthe nasal et de la pneumaticite tympanique du cräne. La cavite pituitaire manque; il y a un cartilage pterygoidieu. La gaine de l'artere stape- diale sossifie cbez la jeune taupe et fixe ainsi letrier; cette ossification se resorbe plus tard ; eile persiste au contraire cbez Myogale; cbez la jeune taupe, le mar- teau offre un articulaire distinct. Le chondocräne atteint cbez la taupe. comme chez les Monotremes, une solidite extraordiuaire, qui rappeile les Chimeroides. Dans la region temporale, il se forme une ossification que P. compare ä lepio- tique des poissous. Sorex vulgaris a une structure intermediaire entre les deux types precedents : on y retrouve la cavite pituitaire et le cartilage pterygoidieu : los jugal manque. Les Centetidae ressemblent ä Sorex par labsence de l'arcade jugale et se rapprochent des Marsupiaux par la presence de laile tympanique de lalisphenoide : cette partie existe aussi chez les Macroscelidae qui ont en outre un OS bullae distinct. Le vomer de Centetes est subdivise d'une facou toute parti- culiere dans son ossification impaire. Le cräne de Galeopithecus est ankylose et pneumatique, comme celui dun oiseau : il ofii-e des caracteres tres singuliers ; le palais osseux est tres developpe. Le squamosum et les pterygoides ressemblent ä ceux des Marsupiaux: les eartilages de lorgane de Jacobson sont extraordi- nairement developpes : pas dos bullae : chez G. phiUppinensis il y a un petit pa-

46 Vertebrata.

rasphenoi'de. Tupaia combine des caracteres eutheriens, tels q'un auneau orbital coraplet, avec la prcsence d'un os biillae et d'autres caracteres metatheriens.

Mivart [^) moutre, surtout par la comparaison des eränes des Pinnipedes avec ceux d'autres Caruivores, que Otaria se rapproche d' Z7rsMs, tandis que les Phocidae se rapprochent de Lutra. Ces faits fout admettre la possibilite d'une origine double des Pinnipedes. Trichechus se rapproche d^Otaria et a, comme ce geure, un canal alispheuoidal qui manque chez les Phocidae.

Ficalbi ('■') appelle interparietaux accessoires une paire d'ossifications qui existe constamment cliez le foetus du clieval, en avant des interparietaux. Ces os se retrouvent cbez quelques autres mammiferes. Selon F., les interparie- taux principaux et accessoires, et le frontoparietal, qui est constaut cbez Cebus, sout des ossifications propres du cräne des Mammiferes et n'ont pas d'bomologues dans les autres classes des Vertebres. Ils n'existent pas cliez les Monotremes. L'inter- parietal manque chez les Suides. Lorsqu'ils se trouvent par anomalie developpes chez l'homme, ils ne doivent pas etre consideres comme des os accessoires ou Wormiens. La premiere formation de ces os cbez les Mammiferes est probable- ment due au grand developpement du cerveau dans cette classe.

Chiarugi (') ne reconnait pas Ihomologie admise par Albrecbt eutre la fos- sette occipitale mediane (fossette vermienne A.) de certains Mammiferes et Celle qui apparait quelquefois par anomalie chez l'homme et que l'auteur propose d'appeler fossette de Lombroso.

Tafani (^j decrit sur plusieurs cräues humains un troisieme condyle basal impair qu'il considere comme homologue de la partie basilaire du condyle des Keptiles. Chez quelques Tortues, et encore plus evidemment chez les Serpents, il trouve le coudyle distinctement partage en trois. La meme opinion est soutenue par Albrecht (^j . Lachi ('^) n'admet pas d'homologie entre le 3*^ coudyle anormal de l'homme et le condyle impair des Sauropsides. Le S** condyle pro- vient de l'ossification partielle d'un ligament qui reunit les deux condyles en pas- sant audevantde l'apophyse odontoide etqui serait une partie du lig. occip.-transv. de Lauth. Ces ossifications representeraient les hypoapophyses du proatlas ; v. aussi Legge.

Macalister a etudie sur plus de 1000 eränes humains les variations de l'os lacrymal, qu'il döcrit et classifie. Le developpement de cet os est tardif et ne commence pas avant la 8*^ semaine : cette ossification est en rapport avec la paroi du sac lacrymal. Pour le developpement de ce dernier, M. confirme d'apres des recherches sur le rat et le cochon les resultats de Born ; l'existence d'un double sac, tres rare chez l'homme, s'expliquerait par le developpement d'un pli meso- dermal s'eufouQant dans l'epithelium du conduit en voie de formation. L'auteur passe eusuite en revue les conditions de l'os lacrymal dans les divers groupes des Mammiferes et d'autres vertebres. Les Mammiferes auraient herite cet os de formes inferieures, son developpement plus considörable est du ä ce qu'il con- .stitue un solide pilier ante-orbital du maxillaire, qui doit etre fixe pour donner attache au masseter. II en est encore ainsi chez les Mammiferes inferieurs ; mais, chez les Primates, le rapprochement des orbites fait que le lacrymal est compris dans la paroi orbitaire, tandis que le processus frontalis du maxillaire fixe ce dernier et que l'eifort du masseter est soutenu par l'os zygomatique. Le lacrymal humaiu est un os en voie de disparaitre, ce qui explique sa grande variabilite. La multiplicite des points d'ossification dans le lacrymal de l'homme prouve le peu d'importance morphologique des simples centres d'ossificatiou.

Apres avoir rappelö les diverses theories regnantes sur les homologies de la mandibule et des osselets de l'ouie des Mammiferes, Albrecht f') expose ses vues sur ces parties du squelette [v. aussi Bericht f. 1S84 IV p 46, 47, 52].

J

I. Anatomie. E. Squelette. 47

11 appelle epimandibulaire Teusemble de hyomandibulaire + symplectique, = columelle = marteau + columelline = les 4 osselets des Mammiferes etc. La cavite du tympan se divise en portion praeepimaudibulaire (Canalis tubo-praetym- panicus) compreuant la trompe d'Enstache et portion postepimandibiüaire (Canalis posttympanicus) comprenant des cavites dues ä la Pneumatisation des os voisius (sinus mastoidiens, exoccipitaux etc.). La premiere portion correspond ä une fente branchiale situee en avant de l'arc mandibulaire et en arriere de l'arc palatal (ce dernier represente chez les Mammiferes par le squamosal, le carre, lalisphenoide. le pterygoide et le palatal) .

Thomas compare entre eux les cränes des diflferentes formes ä'Echidna.

Nehring (^) s'occupe des caracteres du eräne de divers Mammiferes japonais; le meme (^) decrit le cräne et la dentition d'une nouvelle espece de Grisonia. Pour le cräne de Sus v, aussi Nehring (^) et Forsyth- Major, pour celui des edentes V. W. K. Parker (^), pour celui de Tliomme et des Anthropoides, Lissauer, du boeuf Raubold.

Lemoine ("-) decrit des mäclioires et quelques autres pieces fossiles eocenes se rapportant surtout ä des formes voisines des Lemnrieus et Insectivores.

Ameghino pense que les dents des Mammiferes ont eu pour point de depart des dents coniques egales, qui, se reunissant par groupes, ont donne lieu ä des dents composees. Plus tard, ces dents composees out subi une simplification , con- duisant ä la reduction du nombre des racines. Ces cousiderations doiveut etre mieux developpees dans un autre ouvrage [Filogeuia etc., v. p. le titre Be- riclit f. ISS4 IV p 337] que nous navons pas pu consulter.

Filhol '^i trouve que, par le nombre et la disposition de leurs tubercules, les molaires de Necrolemur se rapprochent de Celles des Pachydermes eocenes et s'eloignent des Lemuriens vivants ainsi que i^ Andptomorphus.

Owen (^), partant de la ressemblance des molaires superieures de Neoplagiau- lax et de Tritylodon, pense que T. devait avoir, comme N., des molaires in- ferieures ä 2 rangs de tubercules et que les molaires connues de Microlestes sont probablement inferieures. Owen (^j decrit des dents de lait du Mammout at- tachees ä un fragment de maxillaire ; v. aussi Pohlig.

En decrivant ime mandibule de Coelodon, Burmeister {^) s'occupe de la den- tition des Gravigrades. Tandis que chez Scelidotherium et Mylodon les dents se developpaient toutes ensemble, probablement chez les autres, les dents posterieures emergeaient tardivemeut, comme chez les Bradypus actuels.

Pour les dents des Mammiferes v. aussi Camerano (^2), Cope (^j, Dobson.

d. Sqaelette des membres.

Baur (^ ^^) se rallie ä la theorie de Thacher etc. Le squelette des mem- bres derive de rayons paralleles qui, se fondant entre eux par la base, forment le basipterygium. Les membres des vertebres superieurs derivent des nageoires par une rotation de 180 degres et par la reduction des rayons du pro- et me- sopterygium et rayons anterieurs du metapterygium. La serie representee par humerus, radius, radial, P'' carpal, \^^ metacarpal et l'''^ doigt des Urodeles re- presente le basipterygium et l'^'^ rayon du metapterygium. Les formes les plus primitives connues du squelette des extremites ont deux centraux (Menopomidae. Salamandrella, Ranodon, Hatteria^ F roter osaums] . La reduction des rayons ra- diaux, chez les vertebres superieurs, est due ä l'adaptation ä la vie terrestre.

Retterer {*) trouve que les pieces cartilagineuses du squelette des extre- mites des Mammiferes tendent, des le debut de leur formation, ä prendre la dis- position qu'elles auront chez Tadulte et que les faits du developpement n'appuient pas les theories qui fönt deriver dun type primitif commuu les diflferentes formes

48 Vertebrata.

actnelles des membres. Les organes sesamoides ne different en rien des autres pieces du squelette, quant ä repoque de leiir apparition et leiir mode d'ossificatiou. La rapidite du raecroissement et de rossification des deux extremites dune piece na aucun rapport coustant avec la direction de Tariere nourriciere : Tex- tremite d'un os qui aura plus tard un point d'ossification supplementaire est celle (iui croit le plus rapidement. R. considere le metaearpien du pouce comme une premiere pbalange. [D" apres Revue Sc]

Bardeleben (^j soutient contre Baur que l'os trigonum n'est pas un sösa- moide. II admet que l'astragale repr^sente un central (ou un intermediaire) -{- le trigonum, et donne un tableau des homologies des pieces du carpe et du tarse qui s'accorde avec celui de Baur (^). Le naviculaire est compose de 2 ele- ments distincts cbez Tembryou bumain au mois. Bardeleben {^) trouve des traces de duplicite dans le l'^'' cuneiforme et le cuboide cbez les Marsupiaux. La duplicite du naviculaire du tarse existe cbez les Rongeurs et les Monotremes ; il y en a des traces cbez quelques Carnivores et Insectivores. L'os crocbu offre des traces de division dans le carpe de Marsupiaux, et d'une maniere moins marquee cbez les Rongeurs et cbez Ziphius. B. la trouve partage en deux dans le squelette de jeunes ours; il y a 2 centraux chez Centetes ynadaffciscariensis. Un rudiment de praeballux (tarsal ou metatarsal 0) se trouve cbez les Monotremes; cbez les Marsupiaux americains, quelques Carnivores et Insectivores, il s'articule avec le l^"" tarsal; avec cet os ou avec le naviculaire cbez quelques Edentes et Rongeurs : avec les deux pieces cbez quelques Carnivores [Paradoxurus] ; entre tarsal 1 et m^tatars. 1 cbez quelques Singes [Mycetes.. Un rudiment de prae- poUex se trouve, ä peine recounaissable, chez les Marsupiaux adultes : il est plus developpe cbez quelques Edentes [Myrmecophaga] , Prosimiens, Rougeurs, Carni- vores, Insectivores, Cbiropteres et Singes; il s'articule avec carpal 1 cbez les Prosimiens et Insectivores ; entre naviculaire et metacarpal 1 cbez les Carnivores et les Rongeurs; entre naviculaire et carpal 1 cbez les Singes.

D'apres Bardeleben ("^;, il existe deux centraux dans le carpe de Carnivores et Insectivores de Madagascar (Centeies, Hemicentetes) ; il y a aussi un central dans le tarse, entierement separe chez Cryptoprocta et situe entre tarsal 3, navi- culaire et cuboide. Le naviculaire du tarse est constitue par 2 Clements cbez l'em- bryon bumain au 2*^ mois. Cbez presque toiites les classes, on trouve au bord radial de la main ou tibial du pied le rudiment d'un nouveau doigt, le prae pollex.

Baur {^, *^) fait l'bistorique des recbercbes recentes sur le carpe et le tarse; il confirme 1' Observation de Bardeleben \^] relative ä l'existence de pieces qui semblent appartenir ä un 6** doigt rudimentaire cbez Didelphis. Bardeleben rejette cette Interpretation que Baur soutient au contraire par la dissection de jeunes exemplaires de Didelphis virgiyiiana et Phalangista Cookii aussi que de Chiromys adulte. II y a ici dans la main et dans le pied 2 petits os en rapport avec le l*^"^ carpal ou tarsal; B. les considere comme representant le premier doigt des .Urodeles. Dans le carpe des Mammiferes, le dernier rudiment de ce doigt est re- presente par l'os sesamoide de l'abductor pollicis. Blainville a figure des pieces correspondantes dans le pied des Carnivores. B. donne le tableau suivant des bo- mologies du carpe et du tarse.

Mammiferes Urodeles primitifs. Mammiferes

tarse. carpe.

Scapboide Radial Tibial Sesamoide tibial ou

portion du navi- culaire

Semilunaire Central 1 Central 1 Portion distale de

Tastragale

I

I. Anatomie. E. Squelette.

49

Mammiferes

Urodeles

)rimitifs.

Mammiferes

Carpe.

Tarse.

Triangulaire

Intermed.

Intermed.

Portion proximale de l'astragale (Trigonum, Bar- deleb.)

Pisiforme

Ulnaire

fibulaire

Calcaneum

Central

Central 2

Central 2

Naviculaire

Sesamoide radial

Carpal 1

Tarsal 1

Tarsal du doigt ti-

(Carpal du doigt

bial rudimen-

tibial rudimen-

taire

taire)

Trapeze

2

2

Cuneiforme I

Trapezoide

3

3

n

Grand-OS

- 4

4

m

Os crochu

5

5

Metacarpal du

[hypothetiq.] Metacarp.

1

Metatars.

1

Metatars. du doigt

doigt radial ru-

tibial rudimen-

dimentaire

taire

Metacarp. I aut.

-

2

-

2

Metatars. I aut.

II -

-

3

-

3

II -

ITT -

-

4

-

4

ni -

IV -

-

5

-

5

IV -

V -

-

6

-

6

V -

(encore inconnu

•)

Le »subcylindrical proximal part« de Cope, dans l'astragale des Reptiles thero- morphes, correspond selon B. au trigonum de Bardeleben. Baur (*) soutient eontre Bardeleben que le cuboide et l'os crochu ne sont composes de deux Cle- ments chez aucun mammifere. Chez un jeune Centetes ecaudatus il a trouve un seul central et combat la duplicite du central soutenue par Bardeleben (^) chez les Cheloniens. Baur (^^) regarde avec Gegenbaur comme metatars. V ce que Hoff- mann et Wiedersheim appellent tarsal 5 . Dans un embryon de Chelydra il trouve un rudiment de doigt tibial correspondant au rudiment qui existe chezC-^e- lonia\ B. se voit ainsi porte ä regarder comme 2**, . . . orteils ce que les auteurs appellent l®'", 2^ . . . Dans le carpe, il croit que l'os sesamoide ulnaire est un metac. VI. Dans un embryon de Crocodilus, B. ne trouve aucune trace de carp. l., tandis que les carp. 2, 3, 4, 5 sont separes: carp. 1 manque aussi chez d'autres Crocodiliens. Dans le tarse, B. change les numeros d' ordre des orteils comme plus haut. Chez les Lacertiliens , les tars. 4 et 5 sont seuls libres ; les autres sont fondus avec les metatarsiens. Tarsale 5 Hoffm. et Wiedersh. = meta- tars. V. B. Le carpe de Hatteria a 2 centraux et un intermediaire libre; il ressemble, par lä, au tarse de Menopoma; dans la rangee du tarse, B. trouve 3 pieces. Proterosaurus se rapproche ö^Hatteria. B. resume ses resultats dans le tableau suivant

Carpe.

r = radial, i = intermed. Proterosauria Rhynchocephalia Dinosauria

(partim) Crocodilia (embryon)

Zool. Ju.lires'bericlit. 1S&5. IV.

u = ulnaire, U

u u

+ u) + u)

p = metacarp. VI?, C = central, c = carpal.

1 i i

(i

r

((i)

P P

P

Cl Cl

C2 C2 C2

cl cl

(cl)

c2 c2 c2

c3 c3 c3

c4 c4 c4

c5 c5 c5

C2 c2 c3 c4 c5

50 Vertebrata.

Crocodilia (adulte) r ((i) + u) p C2 c2 (c3 —5)

Lacertilia ri up C2 cl c2 c3 c4 c5

Chelonia vi u p C2 cl c2 c3 c4 c5

Tarse.

t = tibial, i = intermed., f = fibulaire, c = central (probab. centr. 2'. tl = tarsal 1, t2 = tarsal 2 (cuneif. I), t3 = tars. 3 (cuneif. II), t4 = tars. 4 (cuneif. III),

t5 = tars. 5 (cuboide)

Chelonia (t + i + c) f (tl) t2 t3 . . . . t4 t5

Proterosauria (t + c)? i f t2 t3 . . . . t4 t5

ou? (t + i) c f t2 t3 . . . . t4 t5

Rhyncliocephalia (t + i+c)?f (t2) t3 . . . . t4 t5

Dinosauria (t + i + c)? f t3 (ou t2 + 3) t4 t5

Crocodilia (embryon) (t + i + c)?f t3 . . . . t4 t5

Lacertilia (t+i + c)?f (t3) . . . . t4 t5

Pelycosauria (Cope) t i fc t2t3....t4t5

B. abandonne son opinion precedente [Baur (^)] que le pisiforme represente l'iilnaire des Urodeles. II est incertain si le pisiforme represente le metacarpal d'nu 6'' doigt ou si c'est un os de formation secondaire.

Albrecht (^^) enrichit de nouveaux noms son Schema du squelette de la main et du pied [v. Bericht f. 1884 IV p 56] : il nomme os rond, oblong et prismatique les trois centraux du carpe ; transverse , calcaneole et calcanule ceux du tarse.

Lemoine C^) a reconstitue le squelette des membres de Gastomis; les alles sont plus developpees que dans les grands oiseaux vivants: les pieds ont 4 doigts.

Smalian trouve que lesscapulae di Amphisbaena fuliginosa sont amincies au milieu, comme Ftirbringer les döcrit chez A. alba; il en est de meme chez Blanus cinereus. Chez Anojjs, la ceintnre scapulaire n'apas de pieces squelettiques, mais se trouve reduite ä une ligne de conjonctif qui regoit l'insertion des muscles. Les scapulae de Trogo7iophis sont courbees en crochet. Les os du bassin sont courbes chez Amphisb. , coudes au milieu chez Anops et Blanus; le bassin de Troffotiop/iis est represente par deux barres courbees en S, se rapprochant l'une de l'autre par leurs extremites anterieures pointues. Pour le squelette des membres des Mammiferes v. Flot et Trotten.

Dans la ceinture scapulaire de C/mmpsosaurus, Dollo (2) distingue les omo- plates, coracoides, clavicules et une interclavicule impaire. Sur l'omoplate, il recon- nait, dans un tubercule qui se retrouve chez Uromastix, le tubercule infraglenoidien de l'homme (rhomologie est fondee sur la position et l'insertion musculaire chez U.) . L' os que D. considere comme coracoide ressemble ä celui des Ch^loniens. La cla- vicule et 1' interclavicule rappellent Hatteria. L'humerus a une gouttiere ectepicon- dyloidienue, mais pas de canal entepicondyloidien. A ce propos D. donne des tableaux relatifs ä la diffusion de ces canaux dans l'humerus des Eeptiles et Mam- miferes.

D'apres Fürbringer {^j, le canal ect^picondyloidien n'existe que chez les Eeptiles, et ä l'etat rudimentaire chez Casuarius. Les formations de meme genre que l'on observe chez les Carinates ainsi que chez les Mammiferes sont seulement analogues (homomorphes) et dues au developpement de proces musculaires de l'os.

Turner (") decrit le squelette de Mesoplodonbidens \ il s'occupe surtout du carpe. II y a 3 pieces dans la serie distale (1, 2-J-3, 4-f-5); le pisiforme est d^veloppö ; un central est visible ä la face palmaire ; l'intermödiaire se prolonge en arriere entre le radius et le cubitus. T. decrit aussi le carpe de quelques autres Cetaces. Chez Hyperoodon rostratus adulte, il a trouve 5 pieces dans la s^rie distale, tandis

I. Anatomie. F. Muscles; Ligaments; Organes electriques et pseudo-electriques. 51

que Vrolik n'en a trouve que 4, cliez un jeime. Un central se trouve quelquefois chez Globiocep/mlus. T. pense que, lorsque le iiombre des pieces du carpe est re- duit chez les Cetaces, ce n'est pas toujours par fusion de pieces voisines, mais souvent par manque de developpement d'une piece , parfois avec developpement excessif d'une piece voisine. Le prolongement de rintermediaire entre les os de ravant-bras et la pr^sence de 5 pieces distales chez Hi/peroodon sont, selon T., des caracteres d'indifference, qui rappellent le carpe de C%e^y(/;-a et des Amphibiens. Baur (^, ^^) a trouve dans le carpe de Camehis bactrianus un petit trapeze qui manque chez C. arahicus. Une petite facette articulaire du trapezoide de Procame- Ites occidentalis lui fait supposer que ce fossile possedait egalement un trapeze. Cet OS se retrouverait ainsi chez les Camelides et chez les Cerfs, comme trace d'une condition primitive.

Selon Baur(^^) le »pectineal process« (Huxley) des Oiseaux represente deux parties fusionnees ensemble dont l'une serait le pubis et l'autre un appendice de Fileon : la partie inferieure, reprösentant le pubis, est devenue tont ä fait rudi- mentaire chez les Carinates. L'auteur montre dans un tableau le developpement progressif du postpubis et la reduction du pubis dans une serie qui part des Dino- sauriens carnivores et, par les Sauropodes, Ste'gosauriens et Ornithopodes, aboutit auxRatites et enfin aux Carinates.

Selon Cope [^\ , le perone de Dicloytiiis est aplati et son extr^mite distale, con- tenue dans une excavation du tibia; eile se termine par un calcaneum formant epiphyse. L'extremite du tibia s'avance entre l'astragale et le calcaneum ce qui na pas lieu chez Omithotarsus.

D'apres Baur [^)^ le Metatarsal 5 des Oiseaux ne disparait pas, mais se fond avec la 2^ rangee du tarse: le tarso-metatarse est donc compose de (Tarsal 1 5 + Metat. 5) + (Metat. 2 + Metat. 3 + Metat. 4).

Baur (^"; signale Texistence d'un perone completchezPanc?joncßro/jne?msadulte. Shufeldt (*j decrit et figure la meme condition chez Colyynbus septentrionalis.

Krause fait Ihistorique des observations sur l'os acetabuli et donne un ta- bleau des animaux sur lesquels cette piece a ete observee. v. aussi Leche.

Struthers (^) a trouve chez Megaptera longimana un f emur ovoide cartilagi- neux; un seul muscle s'attachait ä cette piece et se portait en arriere au grand ligament interpelvien. Ce muscle etait enveloppe par une masse ligamenteuse.

D'apres Gervais, le b assin de Balaenoptera musculus ne s'ossifie que tres tard: sur un exemplaire de 12 m de long, il a ti-ouve dans le cartilage deux points d'ossification qu'il regarde comme l'ileon et Tischion.

D'apres Turner (^j, les mesures de Fisthme du bassin (^ fournissent de bons caracteres pour la Classification des races humaines ; le bassin de quelques races inferieures se rapproche par ses proportions de celui des anthropoides : v. aussi Albrecht (i).

F. Muscles; Ligaments; Organes electriques et pseudo-electriques.

Dapres Dohrn (^), lern, adductor mandibulae des poissons n'a aucun rap- port avec les mm. adductores arcuum visceralium : un veritable adducteur manque aussi bien ä la mandibule qua Thyoide : l'adductor mandib. appartient plutöt au Systeme des constrictores. Dohrn [^), s'appuyant sur la structure des muscles de l'oeil de Fetromyzon et sur des faits d'histogenese, considere ces muscles comme appartenant au Systeme des muscles branchiaux ; par consequent les cavites ce- phaliques dont ils derivent ne sont pas des protovertebres, mais des portions de- tachees des cavites des arcs. La P''^ de ces cavites donne aussi naissance au m. levator labii sup. La communication qui existe entre ces cavites des deux cotes representerait les restes des muscles de Thypophyse, jadis fente branchiale.

52 Vertebrata.

Dohrn P) a trouve que les muscles de la nageoire anale des Tel^osteens proviennent de bourgeons des protovertebres, ce qui vient ä l'appuie de ses vues precedentes [v. Bericht f. 1884 IV p 32]. Teile est aussi Torigine des muscles des nageoires verticales des Cyclostomes. D. considere comme des rudiments de membres pelviens, chez ces derniers, deux plis cutanös qui embrassent l'anus. Le m. de la nageoire anale, decrit par Schneider, serait le representant des mus- cles de ces rudiments. La nageoire verticale preanale de certains jeunes pois- sons, ne saurait etre consideree comme equivalant aux autres nageoires impaires, car eile ne possede jamais de muscles ni d'ebauches des muscles.

Solger (^) critique l'opinion de Testut que la disposition metamerique des mus- cles intercostaux se soit developpee ä la suite de la formation des cotes, la meta- merie du Systeme musculaire etant certaiuement primitive. De meme, il n'admet pas que le sterno-cleido-mastoidien se soit separe des muscles obliques du tronc, ä la suite de la formation des membres, car l'existence de ceux-ci est plus ancienne que la diflferenciation des muscles obliques.

Smalian decrit les muscles des Amphisbaenides; il a disseque Amphisb. fuliginosa, Anops Kingi, Bkinus cinereus et Trogonophis Wiegmanni. Les muscles cutan^s comprennent : le rectus abdom., dont une partie profonde ir. abdom. in- ternus) est en rapport avec les mm. intercostales ; le m. lineae lateralis; dans la region caudale, ces muscles ne sont plus distincts des muscles squeletto-cutanes. Parmi ces derniers, S. enumöre : le m. costo-cutaneus ventralis que les Amphisb. ont en commun avec les serpents (peut-etre l'homologue des mm. scalares d'autres Sauriens) : le costo-cutaneus lateralis qui se subdivise en externus et internus ; les insertions cutanees de ces deux groupes de faisceaux sont öloignees l'une de l'autre chez Am. et An., Celles de la portion interne rapproche'es de Celles du muscle precedent ; chez Bl. et Tr., ces insertions sont portees toutes deux vers le dos; chez Tr. le costo-cutan. lat. ext. est partagö ä son tour en deux groupes de faisceaux; le m. vertebro-cutaneus dorsalis, qui manque chez les serpents, et dont l'attache vertebrale commune avec le m. semispinalis induit S. ä le considerer comme une portion differenciee de ce dernier ; le platysma myoides qui a, chez les 4 especes, la disposition connue chez l'homme (chez Bl. il y a aussi un sphinc- ter colli) ; le capiti-cutaneus dorsalis et l'ileo-cutaneus. Les glandes prea- nale s ont des protracteurs attaches au rudiment de bassin et des retracteurs pro- venant du conjonctif qui entoure l'intestin; ces muscles manquent chez Tr. qui n'a pas de glandes preanales. Comme muscles longitudinaux du dos, S. deorit les mm. semispinalis, spinalis, longissimus dorsi et intervertebrales : comme il n' y a pas d'apophyses e'pineuses, les mm. spinalis et long, dorsi s'attachent ä un tendon longitudinal median qui represente la base des apophyses et les liga- ments interspinaux : les teudons du semis pinalis s'inserentä ce meme ligament. Les muscles dorsaux du cou ont acquis un developpement exceptionnel, en rapport avec la locomotion souterraiue ; S. les designe par des noms en quelque Sorte provisoires, savoir : splenius et complexus, qui sont en rapport ä leur origine avec les faisceaux du semispinalis et s'inserent, le i'^'' ä la crete du cräne, le 2*^ au bord posterieur du basi-occipital ; rectus occip. posticus. Muscles late- raux du dos: intertransversarii ; sacrolumbalis s. ileocostalis, qui n'a pas de rapports avec le rudiment du bassin, et dont chaque faisceau a l'aspect d'un m. penne dont les fibres s'attachent ä une aponevrose oblique, partant d'une articu- lation costale, et vont s'inserer ä 3 cotes successives ; cervicalis (Fürbringer' , propre aux Amphisbaenides. Muscles lateraux du tronc: chez Am. et An. S. reconnait dans le m. obliquus abdominis 3 couches distinctes, tandis qu'il neu trouve que 2 chez Bl. et Tr. ; les mm. intercostales n ont rien de spe'cial. Parmi les muscles de la mandibule, le temporo-pterygoideus atteint un developpement

I

I. Anatomie. F. Muscles ; Ligaments ; Organes electriques et pseudo-electriques. 53

enorme ; le masseter est peu developpe et s'attaclie ä l'angle post^ro-inferieur de l'os carre; ce muscle manque chez Bl. Muscles des extremites: S. trouve que le m. cervicalis et ce que Fürbringer appelle obliq. abdom. ext. siiblimis (por- tion interne du m. obl. abdom. ext. d' apres S.) n'ont aucun rapport avec le rudi- ment de la ceinture scapulaire; le sternocleidomastoideus, en forme d'eveutail, na qu'une attache tres limitee ä la ceinture scapulaire et se rend surtout ä la peau ; le m. obliq. abdom. ext. profund, de Fürbringer parait etre l'extremite anterieure du rectus internus qui unit la ceinture scapulaire avec les premieres cotes ; une seule fois, cliez Am., le m. levator scapularis partait de la 2^ vertebre cervicale ; cbez d'autres exemplaires de la meme espece, ainsi que cbez An., Bl. et Tr.. il partait de la V^ vertebre; Fischio-coccygeus de Fürbringer est partage en deux muscles distinets, dont chacun part de plusieurs vertebres et dont les insertions au bassin sont distinctes. Muscles hypaxoniques : les retrabentes costarum n'ont rien de particulier; le m. longus colli et capitis atteint un developpement extraordinaire et regoit ses fibres des 26 premieres vertebres cbez Am. et BL, de 21 cbez An. et de 33 cbez TV.; le rectus capitis ant. part des vertebres 2 ä 4; S. appelle longus atlantis un m. qui s'attacbe au cote des epines inferieures des vertebres 2-7 [Am. et Bl.) ou 2-6 [An. et Tr.) et se rend aux apophyses trans- verses de Fatlas. Les muscles bypaxoniques de la queue comprennent des inter- spinaux ventraux, deux couches de muscles qui ont leur attacbe et leur Insertion aux cotes des apophyses epineuses inferieures et deux couches de muscles lateraux. Muscles visceraux: lem. transversus se continue en arriere chez le (J* avec un m. transversus penis enveloppant les deux verges; le sphincter cloacae est fortement developpe. Le m. sterno-hyoideus se divise chez Bl. en deux muscles, superficialis et profundus; ce deruier seul se trouve chez Tr.. Les autres muscles de riiyoide et ceux du larynx n'oflfrent pas de differences dans les 4 especes exa- minees. A la description des differents muscles et groupes de muscles, S. Joint des considerations sur leurs fonctions.

Le travail de Fürbringer (^) sur les muscles des Oiseaux est dejä par lui- meme un resume et se prete mal ä etre abrege. L'auteur compare les muscles de Taile ä ceux de l'extremite anterieure des Keptiles (surtout Sauriens) en tenant compte de Tinnervation. Ces muscles ofifrent des expansions (»aberrations«) vers la membrane alaire qu'il propose de partager en propatagium et metapatagium. Ces aberrations peuvent appartenir meme aux muscles de l'epaule, tels que le Cu- cuUaris et les Serrati. Nous renvoyons ä Toriginal pour ce qui regarde chaque muscle en particulier. La musculature alaire des Ratites offre des conditions plus reptiliennes et ue peut pas etre regardee comme derivee des dispositions que Ton trouve chez les Carinates : cependaut bien des faits pro^ivent une reduction et in- diquent des ancetres qui devaient avoir les muscles du vol plus developpes et se rapprocher ainsi des Carinates. La musculature ne fournit aucun argument en faveur de Torigine polyphyletique des Oiseaux. La grande vari^te du Systeme des muscles de l'aile doit avoir de l'importance pour etablir la phylogenie de ce Systeme ainsi que celle des divers groupes de la classe des Oiseaux.

Beddard (^) decrit le Systeme musculaire de Scojms. Comme chez les Herons. le m. pectoralis n'est pas completement double, le m. ambiens manque, ainsi que le m. expansor secundariorum ; le m. flexor hallucis qui a un vinculum et un ten- don pour le 2^ doigt et la forme ovale de l'origine du m. obturator int. rapprochent S. des Cigognes.

Sldebotham euumere et decrit les muscles de Chironectes variegatus. d'apres un exemplaire alcoolique. II donne des diagrammes des os des membres, mou- trant les insertions musculaires.

Helm a etudie, dans un grand nombre de formes. les muscles cutanes des

54 Vertebrata.

Oiseaux. Les pterylia ne sont pas tous en rapport avec des muscles cutanes; ceux qui en sont pourvus sont ceux qiie Nitsch designe par les noms de : »Spinal- flur, Unterflur, Schulterflur et Flügelflur«. Les autres pterylia n'ont pas de muscles si ce n'est que les M. pubi-coccygeus et M. iscliio-coccygeus, qui n'ap- partiennent pas ä la peau, meuvent les plumes timonieres. La raison de Tabsence de muscles dans certains pterylia serait, Selon H., leur faible developpemeut, ou bien la facilite avec laquelle les oiseaux peuvent les atteindre avec le bec, lorsqu'ils nettoient leur plumage. Les muscles cutanes acquierent un grand developpement chez les oiseaux qui, comme les Gallinaces, h^rissent souvent leurs plumes pour les nettoyer. Certains muscles (subcutaneus colli et furculo-cephalicus) sont modifies par le developpement du gesier qu'ils contribuent ä mouvoir. Quelque- fois un meme pterylium est mu par des muscles diflfereuts chez difi'erents oiseaux ; ainsi le pterylium dorsal, dont les cotes sont mus par une brauche du subcutaneus colli, chez les grimpeurs et les passereaux, re§oit, dans les autres ordres, l'in- sertion du dermo-transversalis et quelquefois encore du dermo-iliacus. Pour la nomenclature des muscles, H. adopte en gen^ral les noms proposes par Wiede- mann et par Owen; il distingue les muscles suivants : Constrictor colli Ow. com- pose de deux couches, dont la plus profonde correspond au Subcutaneus colli Wied., Triangularis juguli Wied., 3^ Dermo-transversalis Ow., Subcutaneus thoracis Wied., Dermo-spinalis Ow., 6*^ Dermo-iliacus Ow., T^ Tensor cutis brachialis posterioris magnus = dermo-costalis Ow., 8" Subcutaneus abdominis Wied., Fron- talis Tiedemann, 10° Occipitalis Tied., et les nouveaux muscles : 11° Pteronaeus qui est tendu entre le parapterum et l'hypopterum; 12° Dermo-furcularis qui va de la fourchette ä la partie anterieure du pterylium dorsal; 13° Furculo-cephalicus qui va de la fourchette ä l'hyoide et adhere ä la peau dans son milieu, 14° Humero- spinalis et 15° Gastro-lumbalis. Suivant la Classification adoptöe dans le manuel de Claus, H. a trouve: chez les Palmipedes les muscles 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 11, 12; chez les Echassiers les 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 11, 13, 14; chez les Gallinaces, 1, 2, 3, 4, 6, 7, 8, 9, 11, 15; chez les Pigeons, 1, 4, 6, 7, 8, 9,

10, 11, 13; chez les Pics, 1, 4, 7, 8, 11, 14; chez les Passereaux, 1, 4, 7, 8,

11, 13; chez les Rapaces, 1, 3, 4, 6, 7, 8, 11, 13. Palmnedea a les 1, 2, 6, 7, 11. Les muscles qui s'inserent ä chaque plume sont ordinairement au nombre de 4, qui partent de la gaine des plumes les plus voisines. Karement chaque plume re^oit 6 muscles et cela n'a lieu que dans quelques regions du corps : sur le dos et le cou des Pigeons, des Passereaux et de Gallus, sur le devant de la poitrine et les cuisses de Palamedea, ä divers autres endroits chez les Palmipedes. Les plumes de duvet sont presque toujours depourvues de muscles propres ; H. n'en a trouve que chez Crex pratensis et Palamedea chavaria.

Rüge a etudie les muscles de la face de Varecia, Avahis (embryon), Lemur (2 sp.], Lepilemur, Projiithecus, Tarsius^ Microcebus et Chiromys. Les muscles de la face des Prosimiens y compris tout le platysma sont inuerves exclusivement par le facial; les nerfs cervicaux n'y prennent aucune part. Ce fait donne ä tout le Systeme un caractere d'unite qui ressort ögalement des conditions de detail des muscles. De meme que la disposition de ces muscles est beaucoup plus simple que chez les Primates, le nerf facial a aussi une marche beaucoup moins compli- quee et ne forme pas un plexus parotidien. La complication dans la distribution du nerf facial est une consequence de la diflferenciation des muscles et de la dis- location de ceux-ci. Des muscles entierement distincts, chez un animal, peuvent etre Continus entre eux chez un autre, par des faisceaux aberrants ; cependant cette continuite n'est pas toujours la trace d'un etat primitif : eile peut aussi etre secondaire et, dans ces cas, l'anatomie comparee des muscles et l'etude de l'in- nervation se completent mutuellement. Un muscle primitivement continu peut

I. Anatomie. F. Muscles; Ligaments; Organes electriques et pseudo-electriques. 55

etre partage transversalement, lorsqu'une partie intermediaire appuyant sur une piece du squelette y trouve un point d'attache, oii lorsque, par d'autres raisons, une partie du muscle se transforme en aponevrose. Lorsque des faisceaux muscu- laires primitivement Continus et paralleles sont devenus independants, en raison des fonctions differentes que leur imposent leurs points d'attache, ces muscles peu- vent cesser d'etre paralleles, cbanger leurs points d'attache et se super poser Fun ä l'autre en formant des couclies distinctes. R. appuie ces considerations par de nombreux exemples. R. constate aussi des cas de reduction de faisceaux mus- culaires. Etant admis que les muscles de la face appartiennent tous au domaine du uerf facial, R. se demande s'il n'a pas existe plus anciennement une muscu- lature cutanee de la face dependant d'autres nerfs ; cela n'est pas improbable et un muscle qui, cbez les Prosimiens, va de la mandibule ä la conque de l'oreille et qui est traverse par le rameau auriculo-temporal du trijumeau en est peut-etre un representant : cbez Lemur melanocephalus, ce muscle est continu avec le masseter. D y aurait aussi ä expliquer dans ce sens le m. stylo-auriculaire que l'on trouve quelquefois cbez l'homme et qui est probablement innerve par le n. glosso-pbaryn- gien. Tout l'ensemble des muscles de la face est derive d'un petit nombre de muscles appartenant primitivement au cou : ces muscles peuvent se reduire ä deux : Tun superficiel, leplatysma, l'autre plus profond que R. nomme sphincter colli; ces deux muscles sont dejä distincts entre eux cbez les Marsupiaux. Le Platysma des Prosimiens a une etendue differente dans les genres examines: il atteint sur le dos les premieres vertebres cervicales et le ligament nucbal; en avant, il est toujours separ^ de celui de l'autre cote sur la ligne mediane. Les muscles de la face deriv^s du platysma peuvent etre repartis en 4 groupes : P M. auriculo-occipitalis ; ce musclC; indivis cbez l'embryon d^Avahis^ se diflfe- rencie ailleurs en auric.-occip. et auricularis posterior. Les 3 autres groupes sont en rapport plus ou moins direct avec des faisceaux du platysma se rendant de l'oreille aux levres, savoir : Muscles de l'oreille qui derivent du platysma et specialement du m. auriculo-labialis inferior: cbez les Prosimiens, ce Systeme est represente par un m. trago-antitragicus. M. mentalis. C'est le groupe le plus important, qui derive des auriculo-labialis sup. et inf. Cbez beaucoup de Prosimiens, les mm, orbicularis oculi, levator labii alaeque nasi et auriculo-la- bialis sup. forment une plaque musculaire continue (subcutaneus faciei) . De ce groupe derivent encore les mm. auricularis superior et orbito-auricularis. De l'or- bicularis oculi derive le levator labii alaeque nasi. Une Insertion frontale de l'orbito-auricul. represente le m. frontalis. Les Prosimiens n'ont pas de galea aponeurotica ; cette aponevrose provient de la transformation d'nne partie des mm. occipito-auric. et fronto-orbito-auric. qui perdent ainsi leurs rapports avec l'oreille. Les mm. frontalis et occipitalis ont ainsi une origine entierement differente et ne sontpas des portions secondairement separees d'un meme muscle. Le m. spbinc- ter colli forme au dessous du platysma une coucbe de fibres, qui s'etend trans- versalement d'un cote du cou ä l'autre et s'avance lateralement snrlesjoues, pour entrer en rapport avec des muscles de la face qu'on doit considerer comme ses derives. Des fibres du spb. colli, qui s'avancent jusqu'ä la paupiere inferieure, forment un m. depressor tarsi. Un groupe de muscles appartenant au meme Systeme forme l'orbicularis oris et le caninus, souvent intimement unis entre eux. Le m. caninus se trouve en rapport avec deux autres muscles: le m. maxillo-la- bialis, qui part du maxillaire pour s'entrelacer ä son Insertion ä la le^re avec le levator labii alaeque nasi, et le m. buccinator : au meme groupe se rattacbe un m. nasalis (d^presseur du nez) . Pour la description des dispositions particulieres ä cbaque espece voir l'original.

Mc Murrich (^) s'occupe des muscles du cräne ä'Amia en rapport avec leur

56 Vertebrata.

Innervation (nomenclature du squelette d'apres Bridge). Le trijumeau innerve l'adductor mandib. composd de deux couches et un Systeme complique de muscles que Tauteur appelle levator arcus palatini, et dont il compare les faisceaux ä diflfe- rents muscles d'autres poissons. Üne partie de ces faisceaux represente le pro- tractor hyomandibularis de l'Esturgeon et le levator max. sup. des Selaciens. Une autre portiou equivaut aux mm. lev. arc. palat. et dilatator operculi des Teleo- steens. Le facial innerve un adductor hyomandibularis (dont une partie se diffe- rencie cbez les Töleosteens pour former l'adduct. operculi) et l'hyoliyoideus. L'in- termandibulaire et le geniohyoideus appartiennent probablement au groupe du trijumeau; le second recevrait des fibres des deux nerfs, Les mm. interarcuales ventrales sont innerv^s par le glosso-pbaryugien et les branches du vague ; ce- pendant celui du arc, qui est inserö en avant au basibranchial 3, est innerve par la brancbe du vague appartenant au arc ; les autres muscles des arcs branchiaux ressemblent ä ceux des poissons osseux. Le l*^"" nerf spinal se rend aux muscles suivants : liyopectoralis, branchio-mandibularis et pharyngo-clavicu- lares. Le m. branchio-mandibularis n'a pas d'equivalent chez les poissons osseux, mais il parait correspondre au m. maxillo-hyoideus des Urodeles, qui n'a rien de commun avec le genio-hyoideus des poissons. Les mm. petro-vertebrales des Anoures sont derives de muscles du corps.

D'apres Froriep, la musculature de la langue appartient, par son origine, au Systeme des muscles de l'extremite anterieure.

Peli (^) decrit le muscle hyo-^piglottique chez les mammiferes domesti- ques. II croit que l'atrophie de ce muscle dans le genre Equus est en rapport avec le developpement considerable du volle palatal qui l'empeche de fonctionner.

Anderson decrit, chez l'homme, des mm. medio-scapularis, sterno-scapularis, costo-scapularis et supraclavicularis proprius (le et le 4*^ inneiTes par l'hypo- glosse). Ces muscles appartiennent au Systeme de l'omo-hyoide et sterno-hyoide, c'est ä dire ä la couche oblique interne de Humphry : le ligament supraclaviculaire auquel s'attachent le sterno-cleido-mastoidien et le trapeze appartient ä la couche oblique externe de Humphry, tandis que les ligaments superficiels se rapportent au pauniculus carnosus.

Garman decrit, le long du ventre de Chlamydoselachus, deux püs longitndinaux dans lesquels se trouvent des muscles. II regarde ceux-ci comme representant les recti abdominales des autres vertebres.

Shepherd appuie l'opinion de D. J. Cunningham [v. Bericht f. 1884 IV p 61] qui rapporte le m. sternalis au groupe des muscles pectoraux.

TschailSSOW nie l'existence des mm. compressor urethrae (Wilsonii), trans- versus urethrae et transversus vaginae chez la femme.

Turner (^) donne une description avec figures des muscles des membres tbo- r a c i q u e s de Mesoplodon ; ces muscles sont plus developpes que dans la plupart des autres Cetacös, ce qui parait etre en rapport avec l'ossification plus complete du squelette de la main. Cette description s etend aussi aux vaisseaux et aux nerfs principaux de l'exti-emite. Pour les muscles des membres de Megaptera v. Struthers (S^).

Sutton (^) continue ses recherches sur la morphologie des ligaments. Nombre des ligaments representent des muscles ou portions de muscles : ainsi les ligaments du coccyx chez l'homme ; les lig, entre les apophyses des vertebres cervicales des Cötaces ; le lig. occipito-atlanticum laterale (qui represente un m. intertrans- versus) . Le m. epitrochleo-anconeus est represente chez l'homme par un pont fibreux, qui passe par dessus le n. ulnaris. Les trois couches de l'aponeurosis lumbaris ont des origines differentes; la couche superficielle represente la con- tiuuation du m. latissimus dorsi ; la couche moyenne, qui part de l'extremite des

I. Anatomie. F. Muscles; Ligaments; Organes electriques et pseudo-electriques. 57

apophyses des vertebres lombaires, repr^sente les mm. levatores costarum; eafin la couclie profonde est la continuation du m. transversus abdominis. Ce dernier muscle, ainsi que le diaphragme, sont, chez les Mammiferes, les reprösentants d'un Systeme de muscles, plus etendu en avant cliez les Reptiles, et auquel appartien- nent aussi les mm. subcostales. Dans la IIP partie, S. s'occupe de l'articula- tion du gen ou : cbez le foetus humain et cbez differents animaux, il y a, sous la rotule, une bourse muqueuse distincte de la capsule synoviale., avec laquelle eile communique cliez le cheval, et se eonfond plus tard chez Thomme, laissant comme residu de la cloison les ligg. mucosum et alaria : le grand cul de sac de l'articulation doit son origine ä une bourse muqueuse situee entre le m. quadri- ceps et le femur : les ligaments articulaires sont mis en rapport avec les tendons suivants: lig. laterale int. tendon de m. adductor magnus; lig. laterale ext. tendon dem. peroneus longus; lig. cruciale post. m. tibialis post. ; lig. cruciale ant. origine incertaine ; fibro-cartilage int. tendon de m. semi- membranosus; fibro-cart. ext. tendon de m. popliteus. Dans la IV partie, l'auteur trouve que, chez Iguana, Hatteria, Trachydosaurus, Monitor, Phrynosoma, Chamaeleo, le fibro-cartilage ext. est en rapport avec un tendon qui se detache du m. femoro-caudalis et qui est represente chez Menohranchus par un muscle distinct. Chez Alligator le tendon ne s'insere pas au cartilage interarticulaire, mais il s'attache au chef externe du m. gastrocnemius. Chez Iguana, le m. popliteus n'a pas de rapport avec le fibro-cart. ext.; chez cet animal, outre le m. semi- membr., d'autres muscles entrent en rapport avec le fibro-cart. int. ; l'auteur con- firme pour les Mammiferes ses conclusions ci-dessus, quant au fibro-cart. interne, tandis quil ne se prononce pas sur l'origiue du fibro-cart. ext. Les modifica- tions des muscles qui out amene leur etat actuel chez les vertebres superieurs doivent etre mises en rapport avec le passage de la vie aquatique ä la vie terrestre; les membres, d'abord droits et raides, ont du se plier et acquerir une plus grande mobilite ; les muscles qui, partaut du tronc, s'etendaient ä lextremite des membres ont du se partager en segment proximal et distal, puis en couches et en faisceaux, dont chacun a pu modifier ses insertions [v. aussi Bericht f, 1884 IV p 59]. S. s'occupe encore du lig. gleuo-humerale et donne une liste des Mammiferes, chez lesquels il Ta observe et de ceux il manque ; ainsi qu'une liste de ceux qui n'out pas de lig. teres femoris; il arrive aux conclusions suivantes : lorsque le lig. gleno-humerale existe, il y a aussi un lig. teres ; lorsque le lig. teres manque. le lig. gleno-humerale manque aussi": lorsque le lig. gleno- hum. est bleu developpe, le lig. teres est tres robuste ; ä l'appui de la these que le lig. gleno-hum. represente le tendon du m. subclavius, S. cite les faits suivants: chez les Amphibiens, lorsquil y a un equivalent bien developpe du m. subclavius (epicoraco-humeralis Mivart), il n'y a pas de lig. gleno-hum. Les oiseaux, chez lesquels le m. subclav. (levator humeri) atteint son plus haut developpement, u'ont pas de lig. gleno-hum. Chez les Mammiferes, le m. subclav. est tres constant, le lig. gleno-hum. existe ordinairement libre ou adherent ä la capsule et place entre celle-ci et la capsule synoviale. Chez la plupart des Oiseaux, le tendon dum. bicepscruris passe dans une anse tendineuse; chez Rhea, Dromaeus, Rhamjihastos etc., la brauche interne de cette anse est faite par le chef externe du gastrocnemius, et sa brauche externe par un fort tendon qui est represente par le m. peroneus primus de Mivart chez Iguana; entre ce muscle et le gastro- cnemius, passe le tendon du m. ilio-peronealis qui represente le biceps des Oiseaux. Chez Dasyprocta, le biceps forme avec le tensor fasciae latae et le glutaeus maximus une masse musculaire s eteudant jusqu a l'articulation du pied : chez Rhinoceros un fort tendon s'etend tout aussi loin et est represente chez l'homme par une ex- pansiou tendineuse : ces formatious sont les equivalents du m. peroneus primus

58 Vertebrata.

(['Igiiana, Les deux ligaments annulaires de Farticulation du pied ont, Selon S., une signification tres differente : le lig. annulaire sup. ne serait qu'un simple epaississement du tissu fibreux : le lig. annulaire inf. est represente chez les Oiseaux par un appeudiee osseux partant de Pextremite distale du tibia. La com- paraison avec les Reptiles montre qu'il represente une attache du flexor long, di- gitorum ä la face dorsale des metatarsiens 2 et 3 [Iguana). S. döcrit, chez Struthio, Rhea et Dromaeus, un fibro-cartilage interarticulaire, dans la partie posterieure de l'articulation mediotarsale. D'autres ligaments representent des organes au tres que des muscles. Dans le carpe de l'homme un ligament qui va de l'angle du scaphoide au grand os serait l'homologue du central. De meme des doigts rudimentaires chez les oiseaux peuvent etre reprösentes par des liga- ments. — S. s'est occupe specialement des ligaments de la colonne verte- brale: outre les interspinaux, les intertransversaux etc. qui sont derives de muscles, il y a des ligaments de tont autre origine. Les ligaments jaunes seraient les homologues des plaques interneurales de la colonne vertebrale des Selaciens. Le ligament commun postörieur des corps vertebraux serait forme par l'ensemble de faisceaux fibreux, unissant entre eux les ligg. conjug. costarum. Enfin S. a etudie le developpement du lig. commun anterieur : chez les Batraciens il se forme ä la place occupee par le cordon sous-chordal (subnotochordal rod).

Cunningham a trouve, dans Finterieur du ligament suspenseur du beulet, des restes du m. flexor brevis medii chez le cheval ; du meme muscle ainsi que du flex. brev. annularis chez le boeuf. Ces restes musculaires ont encore leur structure normale chez l'embryon, tandis que chez l'adulte ils sont plus ou moins degeneres et remplaces par du tissu adipeux.

D'apres Solger '^), la ligne de Douglas qui limite inferieurement l'apon^vrose interne du m. rectus abdominis n est pas determinee par la position de la vessie, ni par les vaisseaux epigastriques. L'aponevrose est developpee eile corre- spond aux parties des mm. obliq. int. et transv. abdom. qui s'attachent au sque- lette, et man que en rapport avec les parties de ces memes muscles qui s'attachent au ligament de Poupart. L'aponevrose sert ä renforcer les portions des muscles abdominaux qui travaillent le plus.

Fürbringer (') a trouve que la cavite articulaire de l'epaule des Oiseaux carinateS; formee par lomoplate et le coracoide, est revetue d'un tissu plus fibreux que cartilagineux, rappelant par sa structure les menisques interarticulaires. Les cellules cartilagineuses sont plus abondantes dans le revetement de la tete de l'hu- merus. Les tendons du m. supracoracoideus (pectoralis II et subclavius Aucto- rum] et du m. deltoides minor sont en partie ou en totalite compris dans la cap- sule articulaire. Chez les Ratites, l'on trouve des conditions analogues, mais avec des traces manifestes de reduction qui fönt supposer des ancetres se rapprochant des Carinates: la Symphyse coraco-scapulaire devient une Synostose. Chez les Reptiles, l'element cartilagineux predomine sur l'eldment fibreux, dans le revete- ment de Tarticulation de Tepaule. La disposition compliquee de Tarticulation du coude des Carinates se retrouve dans ses points essentiels quoique ä un moindre degre de ddveloppement chez les Reptiles (Sauriens, Hatteria, Crocodiliens) et est meme legerement indiquee chez les Amphibiens. Le möcanisme en question etait bien developpö chez Archaeopteryx. II est reduit chez les Ratites.

Pour les muscles et ligaments de l'oeil humain v. Lockwood (^j , pour le m. ambiens de Rhea v. Gadow, pour les muscles des coucous Beddai'd (3); pour le m. extensor indicis des Maramiferes v. Gruber (^), pour les anomalies musculaires chez l'homme Gruber (') et Lachi (^j.

G. Fritsch (^/ confirme l'existence des organes decrits par Erdl chez Gymnarchus; dans sespreparations, les 8 organes se continuent ensemble tres loin dans la queue.

I. Anatomie. G. Systeme uerveux. 59

II n' y a pas de gaine fibreuse distmcte du tissu conjonctif intermusculaire. Les organes sont partages en segments metameriques ; cepeudant leur distribution est parfois irreguliere en rapport avec des anomalies de la distribution des vaisseaux, qui alterent aussi la regularite de la colonne vertebrale. Chaque segment de Torgane est attache ä la gaine par son milieu, ses deux bouts restant libres ; la cavite centrale decrite par Erdl n'existe pas. La structure microscopique monti'e une masse de tissu conjonctif rempli d'un lacis inextricable de vaisseaux sauguins; il est douteux s'il existe d'autres tubes que les vaisseaux; ä leurs extremitös, les Segments oflfrent des papilles vasculaires. De nombreuses fibres nerveuses pe- netrent dans l'organe. L'etat de conservation des pieces ue permettait pas une e'tude plus complete. II est apres cela fort douteux que les organes de Gymnarchus aient aucun rapport avec des organes electriques.

Pour les organes electriques de Malopterurus v. 6. Fritsch (^) .

G. Systeme nerveux. a. Histologie.

Le tissu de soutien du cerveau, la glia, ue renfernie, selou Gierke, ni granules ni noyaux libres ; les auteurs ont ete Indults ä admettre de pareils Cle- ments par l'examen de pröparations imparfaites. Le tissu de soutien du cerveau, derivant de Tectoderme, ne saurait etre classe parmi les tissus conjonctifs. II est constitue par une substance fondamentale et par des Clements cellulaires ; la pre- miere est homogene et de consistance moUe mais solide ; son mode de formation est inconnu. Les cellules proviennent d'elements embryounaires pareils ä ceux qui deviennent cellules nerveuses. Ceux qui revetent les cavites des centres nerveux prennent le caractere d'epitbelium vibratile, mais sont unis par les prolongements de leur extremite profonde avec les autres elemeuts de la glia. Ceux-ci sont de forme tres diverse, toujours munis de prolongements plus ou moins nombreux et ramifies, s'anastomosant entre eux pour former des reseaux tres serres, autour des cellules et fibres nerveuses et des vaisseaux sanguins. G. distingue deux types de cellules de la glia : les uues ont un gros noyau entoure d'un corps cellulaire peu apparent, d'oü partent des prolongements tres minces ; les autres ont un corps cellulaire volumineux avec des prolongements souvent epais, leur noyau est petit et souvent peu apparent ou nul. L'atropbie du noyau est le resultat d'une meta- morpbose cornee, qui atteint d'abord les prolongements et leur donne ä uu degre different une certaine elasticite, ainsi que la faculte de resister ä Taction de la pepsine et de la trypsine. Ces deux formes fondamentales de cellules sont reliees entre elles par de nombreuses formes intermediaires ; l'intensite de la keratinisa- tion est en rapport avec l'äge de lanimal. Les Clements de la glia forment une enveloppe continue, qui revet la surface des centres nerveux et qui est reliee au revetement des cavites par le reseau des cellules ; chez les S^laciens , il y a des fibres radiaires qui, partant des ventricules, atteignent l'enveloppe externe. Le reseau de la glia offre des dispositions particulieres dans la substance blanclie et grise, ainsi que dans les rapports avec les divers elements uerveux et les diverses regions des centres. Les vaisseaux lympkatiques des centres nerveux sont de simples canaux creuses dans la substance fondamentale, en rapport avec les fibres de la glia : ils se versent dans les espaces perivasculaires, ou bien debou- chent ä la surface du cerveau dans un espace lymphatique superficiel, situe sous la pie mere, c'est ä dire entre l'enveloppe de glia qui recouvre les centres nerveux et une membrane endotheliale, qui constitue, selon G., la couche la plus profonde de la pie mere : la glia est reliee ä cette membrane endotheliale par de nombreux

ßQ Vertebrata.

prolongements. Letissu coujonctiffibrillaire penetre en tres petite quau- titö daus les centres nerveux avec les vaisseaux sanguins, mais ne se mele pas avec la giia, Ces deux tissus ne se comp^netrent d'une maniere plus intime qua dans quelques poiuts, tels que le raphe de la moelle allongee et l'ala cinerea du ventricule. L'obex et le ponticulus sont faits exclusivement de glia et n'ont pas d'ölements nerveux. L'ala cinerea n'a aucun rapport avec le n. vague et ne contient que tres peu de cellules nerveuses excessivement delicates. Entre l'ala cinerea et la clava, se trouve de chaque cote un espace triaugulaire coufluent les lacunes lymphatiques de la moelle epiniere et du bulbe. G. a trouve des cellu- les nerveuses nombreuses et tres delicates dans lasubstance gölatineusede Rolando et Signale encore diverses particularites de la strueture des centres ner- veux et surtout de Tecorce cerebrale et des lobes olfactifs, qui ne se pre- tent pas ä etre resumees. En general, le reseau de la glia est d'autant plus robuste que les el^ments nerveux sont moins nombreux et delicats. Cette regle subsiste, soit que l'on compare entre eux les divers organes du Systeme nerveux central, soit que l'on compare le cerveau de deux animaux, chez lesquels cet organe a atteint un degr^ plus ou moins 6\ev6 de perfectionnement. G. s'est occupe sur- tout des Mammiferes.

Flesch p) met en rapport avec des differences de fonction l'existence de deux sortes de cellules ganglionnaires dans les ganglions spinaux : il nie que ces differences puissent etre dues ä des alterations cadaveriques.

D'apres KÖlliker (^) , les nerfs apparaissent dans la queue deslarves deBatraciens, d'abord en petit nombre et sous la forme de cylindraxes nus et d'une tenuite ex- treme. Plus tard, ä la place d'un cylindraxe, on en voit plusieurs, formant un faisceau compacte, unis entre eux par une substance protoplasmatique. Ces cylin- draxes doivent etre consideres comme des prolongements des cellules nerveuses. Les cellules migrantes du mesoderme constituent autour du faisceau une gaine qui devient la gaine de Scliwann. Un faisceau de fibrilles doune naissance ä plusieurs fibres ä moelle. Les noyaux de la gaine de Schwann se multiplient par scission indirecte. La myeline est formee par le projire protoplasma des cylindraxes et non pas par les cellules de la gaine de Schwann. Daus les fibres nerveuses ä tous les degres de döveloppement, le cylindraxe est une formatiou solide continue. K. rejette les vues de Kupffer [v. Bericht f. 1S84 IV p 65] ; il considere comme arti- ficielles les Images qui indiquent une division transversale du cylindraxe ; cehü-ci na pas de noyaux propres ; les Segments de Schmidt-Lantermann et le reseau corne de la moelle sont egalement dus ä des alterations. K. se prononce contre les vues de Hensen et admet que la counexion des cylindraxes avec les elements terminaux est secondaire. Pour l'histologie des fibres nerveuses v. Boveri.

Trinchese (^ ^, 4, ^j s'occupe desterminaisons nerveuses motricesdes Vertebres. Le cylindraxe penetre dans le sarcolemme et se ramifie de differentes manieres dans les diverses classes. Ses terminaisons sont en rapport avec des grains fortement colores par Tor que T. appelle neurocoques (neurococchi) . T. appelle neuroconies (poussiere nerveuse) de tres petits neurocoques qui se trouvent asso- ciös ä un fin reseau de fibres nerveuses, dans certaines terminaisons musculaires de la grenouille. La substance granuleuse qui entoure les fibres nerveuses hypolem- males d^rive du protoplasme qui appartient aux noyaux propres des fibres muscu- laires [nous donnerons un resume plus etendu lorsque le memoire complet sera publik] . Dans un travail ulterieur, Trinchese (^) montre que les neurocoques derivent des memes elements embryonnaires que les fibres musculaires, et s'unis- sent secondairement aux fibrilles nerveuses.

Sihler soutient que les fibres nerveuses des muscles de la grenouille sont placees entierement en dehors du sarcolemme et ne traversent pas cette membrane. Ses

I. Anatomie. G. Systeme nerveux. 61

preparations ont ete obtenues par la coloration au carmin (metliode de Beale modifiee) .

b. Äxe cerebro-spinal.

Rohon a trouve que, chez l'embryon de la truite, les premieres cellules ganglionnaires de la moelle apparaissent en serie simple de chaque cote, dans le voisinage des racines posterieures ; elles sont en rapport avec ces racines aussi bien Celles du meme cote que Celles du cöt6 oppose. R. appelle ces cel- lules »cellules de Reissner«. Chez l'adulte, on trouve une serie de cellules mul- tipolaires situee d'une maniere analogue.

6. Fritsch (-) a trouve la moelle epiniere de Gymnarcfius constituee presque entierement de substance blanche comme chez Mormyrus.

G. Fritsch (^) a trouv^ chez Lophius, en arriere du calamus scriptorius, un groupe dorsal de cellules ganglionnaires colossales [0.13-0.25 mm), dontla sub- stance contient des vacuoles, dans lesquelles Ton voit penetrer des vaisseaux ca- pillaires ; leurs prolongements cylindraxiles constituent de grosses fibres saus my- eline, se rendant aux racines du trijumeau et du vague. Ces fibres se ramifient dans les ganglions et leurs terminaisons (probablement dans des organes sensitifs cutanes] sont inconnues. F. appelle ce groupe de cellules nerveuses »lobus nervi lateralis«. II insiste sur la ressemblance de forme et de position de ces elements avec les deux cellules colossales de Malopterurus ; il pense que les organes elec- triques de ce poisson derivent d'organes glandulaires de la peau. Par leur mode d'origine qui part des prolongements protoplasmatiques et leur parcours non in- terrompu par des ganglions, les fibres nerveuses electriques de M. diflferent des grosses fibres de X. Le grand developpement du cervelet de M. a probablement des rapports avec l'existence des organes electi'iques.

Schmidt a etudie, sur des pieces durcies par l'alcool, la structure de la moelle epiniere des Amphibiens. L'epithe'lium du canal central n'a pas de cils, mais il y a ä sa surface une membrane cuticulaire ; S. ne trouve pas la commissure annulaire de Stilling, ä moins qu eile ne soit identique ä cette membrane cuticulaire. Les cellules de l'epith^lium sont, selonS., au moins en partie de nature nerveuse; il a suivi leurs prolongements dans les faisceaux lateraux de la substance grise. Les noyaux des cellules epitheliales et ceux des petites cellules grains) de la substance grise sont plus grands chez les Urodeles que chez les Anoures ; les Pelobatides prennent, en cela, et en general dans la structure de la moelle, une position in- lermediaire. II n"y a pas d'anastomoses entre les cellules nerveuses; l'action de Tacide chromique peut produire l'apparence de pareilles connexions. La substance grise a generalement sur la section la forme d'un croissant ä convexite dorsale ; les cornes contiennent les grandes cellules ganglionnaires ; la partie de substance grise qui correspond aux cornes posterieures ne contient pas de cellules ganglion- naires; les grains sont beaucoup plus petits etnombreux chez les Anoures ; S. con- teste leur nature nerveuse. Dans la substance grise, l'Auteur reconnait 5 faisceaux de fibres : faisceau ventral allant du canal au sillon anterieur, commissures croisees et faisceaux lateraux unissant le canal central au groupe des cellules nerveuses. S. n'a pas pu constater le passage direct de prolongements dans les racines des nerfs; il pense que les prolongements des cellules se rendent d'abord au Systeme des fibres longitudinales, d'oü ils devient ensuite, pour se rendre aux racines. Chez les Urodeles, la substance blanche comprend une paire de fibres de Mauthner. Quant au developpement, S. a trouve que, chez les jeunes larves de Triton et Rana, jouissant dejä d'une motilite parfaite, les elements cellulaires de la moelle sout encore semblables entre eux, et la substance blanche esl; peu abondante : plus tard, ces elements se difi'erencient ; une partie se dissolvent en donnant origine

52 Vertebrata.

ä la masse fondameutale de la substauce grise et, ä un certain stade du Irilon, ou en voit encore les residiis sous forme de splii^rules refringentes ; enfin la substance blanche augmente de volume et les cellules ganglionnaires se differencient des grains. Cliez les Urodeles en general, on peiit dire que les parties posterieures pr^sentent iine strueture rappelant une condition de developpement moins avan- cee. De meme la strueture de la moelle des Urodeles correspond ä celle des larves d'Anoures. Chez des larves de Salamandra^ S. a trouv^ lesganglions spi- naux eu continuite avec la moelle; il cite une Observation inedite semblable de Fraisse sur les ganglions spinaux de Proteus.

D'apres Flesch (^, *), la moelle epiniere des Mammiferes, suspendue dans un liquide ayant ä peu pres son poids specifique, prend des courbures correspondant ä Celles du canal vertebral.

D'apres Marsh, l'on pourrait formuler une loi du developpement pro- gressifdu cerveau dans les ages geologiques. Cette loi, qui est evidente pour les Mammiferes, depuis l'eocene jusqu'ä l'epoque actuelle et concerne surtout les liemisplieres cörebraux, s'applique aussi aux Reptiles et aux Oiseaux, ii partir des temps Cretaces et Jurassiques.

Cope ('^) remarque le contraste entre le developpement cerebral des Lemuriens de l'Eocene et la petitesse du cerveau des Ongules et Carnivores de la meme epoque.

Tandis que gendralement le developpement du cerveau ä travers les ages geologiques est progressif chez les Mammiferes, Cope (^) pense que les Ambly- podes fönt exception ä cette regle, le cerveau des Dinocerata et Pantodonta etant bien moins volumineux que chez la forme ancestrale Pantolambda.

D'apres Garman, le cerveau de Chlamydoselachus ressemble beaucoup ä celui des Notidanides.

Guldberg (M a etudie le cerveau de Balaenoptera musculus, B. Sibhaldii (foetus de 4.97 m), Megaptera boops (foetus de 18 pouces), les hemispheres cerebraux de Balaenoptera borealis et differentes pieces des Balaenopterides. Pour comparaison. il a examine des Odontocetes, surtout Phocaena communis. La moelle epiniere atteint, chez les Odontocetes, la 9-10^ vertebre lombaire; chez deux embryons de Balaenoptera, eile se terminait ä la lombaire. Chez ces foetus il y avait une in- tumescentia lumbaris distincte, tandis que chez les Cetaces adultes eile man- querait, selon Rapp et Owen ; G. ne l'a pas trouvee chez Phocaena adulte, eile etait mieux marquee chez le petit embryon de Megaptera que chez les embryons plus grands d'autres especes. La fissura long, poster. de la moelle, qui existe chez les embryons, n'est pas reconnaissable chez les Mystacocetes adultes ; il en est du meme du sep- tum posticum et du canal central. G. pense que les deux fissurae longitudinales ont une origine tres diffdrente. La substance grise de la moelle est surtout formee par les cornes anterieures. Le canal meduUaire n'est pas rempli par la moelle : un tissu adipeux se trouve entre la dura et le p^rioste ; il y a aussi un plexus arteriel tres riebe. La d u r e m e r e cöröbrale est ögalement separee du perioste du cräne par un reseau vasculaire, ce qui fait que le moulage de la cavite du cräne ne correspond pas ä la forme de l'encephale. II y a un tentorium et une faux. Chez l'embryon de Megaptera, le cerveau etait loin de remplir le cräne; G. admet l'existence de larges espaces subarachnoidaux. Malgrd la brachycephalie tres mar- quee, les plis longitudinaux du cerveau sont les premiers ä se former. Dans la description du cerveau, G. suit en genöral la nomenclature adoptee par Krueg pour les Ongules et les Zonoplacentaires, si ce n'est qu'il appelle avec Broca »scissure limbique« les fiss. rhinalis post. et fiss. splenialis de K. Le cerveau de Balaenoptera est notablement asymetrique ; cette asymdtrie s'etend ä l'hypophyse. Le bulbe elf actif existe, quoi que petit, chez les embryons et manque chez Jfc^ajoifera boops et Balaenoptera musculus adulte. Tout le n. olfactif mauque chez Belphinus et Pho-

I. Anatomie. G. Systeme nerveux. 63

caena ; il' est tres mince chez Hyperooclon. G. na pas trouve la corne posterieure des ventricules lateraux chez Balaenoptera tandis quelle existe chez Plwcaena. Le lobus insulae atteiut chez les Cetaces son developpement maximal. G. a trouve chez l'embiyon le corps calleux et les autres commissures cerebrales. Chez les Mystacocetes adultes, il n'a pu reconnaitre avec certitude la comm. anterior. En genöral les diffdrences entre le cerveau des Mystacocetes et celui des Odontocetes sont exclusivement quantitatives. La scissure limbique seule parait fouruir Un caractere essentiel. Les details de la description du cerveau ne se pretent pas ä etre resumes. L'auteur s'occupe aussi du poids relatif du cerveau et donne une analyse des resultats de ses devanciers. II considere qu'un cerveau conserve dans l'alcool perd 1/3 de son poids. G. considere avec Flower l'epoque actuelle comme le moment de la grandeur des Cetaces ; il ne tire pas de conclusions phylogene- tiques. v. aussi Guldberg [^).

Haswell decrit et figure le cerveau de Kogia Greyi.

Woodward decrit, d'apres un moulage, le cerveau de Rhytina.

Miklouho-Maclay (^) decrit le cerveau ä'Halicore ausfraUs: les hemispheres sont entierement lisses, sauf un pli irregulier, qui parait representer la scissure de Sylvius.

Mivart (^) a rassemble les observations publiees jusqu'ä ce jour sur les circon- volutions du cerveau des Caruivores, auxquelles il ajoute ses propres recherches. Le cerveau des Cyuoides a une structure tres constante. caracterisee surtout par les 4 circonvolutions qui entourent la scissure de Sylvius. M. appelle »Sylvian gyri« les deux circonvolutions qui entourent immediatement la scissure. et qui n eu fönt qu'une chez d'autres formes : vient ensuite le »parietal gyrus« et le »sagittal gyrus«. Chez les Felidae, il y a souvent des anastomoses entre ces deux circonvolutions; les deux circ. sylviennes sont plus ou moins unies entre elles, le sillon qui les separe etant interrompn ou rudimentaire ; le gyrus hippocampi se continue en avant et sunit au gyrus sagittalis, derriere le sulcus crucialis. Ce sillon, toujours tres marque, se trouve parfois place tres en avant. Les formes non felines du groupe des AeluroTdes different des chats en ce que le gyrus hippo- campi ne s'unit pas au g. sagittalis derriere le sillon crucial : chez Viverra, Genetta, Nandinia, Paradoxurus, Arctictis, Cynogale et Eupleres, le sillon crucial manque ou est rudimentaire : chez Herpestes, Galtdia, Crossarchus, Suricata, Hyaena, Cro- cuta , Proteles et Cryptoprocta, le sillon crucial est bien developpe et la brauche poste'rieure de la circ. sylvienne est beaucoup plus large que l'anterieure et par- courue par un sillon. Les cerveaux du groupe des Arctoides diflFerent des Cynoides en ce qu'ils ont une seule circ. sylvienne et en ce que la brauche posterieure du gyrus parietalis n'est pas bifurquee. En outre, le gyrus hippocampi s'unit au g. sagit- talis ; il y a presque toujours un sillon precrucial, formant avec le sillon crucial ce que M. appelle »ursine Lozenge«. Ce fait les separe aussi des Aeluroides; ils dif- ferent de tous les Caruivores par une tendance ä la complication du gyrus sagit- talis. La presence de l'^ursine Lozenge« chez Otaria parle en faveur de la parente des Pinnipedes avec les Arctoides.

D'apres Familiant, le cerveau du Hon est plus complique dans ses circon- volutions que celui du chat, et se rapproche par des chiens. De la comparaison avec des cerveaux humains normaux et microcephales, l'Auteur conclut que : les difförences principales entre le cerveau des Caruivores et celui des Primates sont dues au developpement incomplet de certaines parties et au fusionnement de cer- taines autres : les conditions primitives des Caruivores se retrouvent dans certaines anomalies de l'homme. Le sillon parieto-occipital est propre aux Primates et n'a pas d'equivalent chez les Caruivores. Les sillons suivants sont homologues ; a) fiss. centralis et f. coronalis ; b) f. splenialis et f. callosomarginalis ; c) f. rhinalis po-

(54 Vertebrata.

sterior et f. occipito-temporalis : d) f. praesylvia et f. frontalis inferior. II y a homologie partielle : a) entre f. lateralis + ansata Krueg et partie antörieure de f. suprasylvia d'une part et f. parietalis d'autre part; b) entre f. suprasylvia, partie posterieure et sillon temporal inferieiir ; c) entre f. postica Krueg et sillon temporal superieur. Les sillons secondaires, que Ton voit surtout sur les lobes frontaux de l'liomme, sont düs ä un developpement independant et recent ; ils sont pour cela tres variables.

Fere (') decrit et figure les hemispheres c^rebr aux de quelques Singes [Lagothrix Humholdti, Ateles melanochir, Cehus hypoleucus, Brackiurus rubicundus, Cynocephalus Sphinx et Gorille (^) et les rapports des sillons de recorce avec les sutures du cräne. v. aussi Fere (^j et Wilder [^)-

Les recherclies de Hess, faites surtout par la möthode des coupes sur l'liomme et uu grand nombre de Mammiferes, conduisent Tauteur ä admettre chez l'homme et la plupart des animaux examines l'existence constante d'ouvertures, faisant com- muniquer le IV ventricule et ses processus laterales avec les espaces subarach- iioidaux. Ces ouvertures se forment par la dilatation et la fusion des pores du tissu de la pie mere ; Tepithelium ependymal n'est pas consolide par des for- mations nerveuses, elles n'ont ordinairement pas de forme reguliere et sont döjä bien formees chez l'embryon humain au 5^ mois. Lorsque, comme chez le Che- val, le IV ventricule est ferme par une membrane piale continue , les ouvertures des Processus laterales sont tres developpees.

Mondino rapporte le claustrum et le nucleus amygdalae ä l'ecorce du gyrus hippocampi et non pas au gyrus insulae comme on admet g^neralement d' apres lavis de Meynert.

D'apres Hamilton, il est douteux que le corps calleux de l'homme contienne des fibres commissurales ; la plus grande partie est un Systeme de fibres reliant l'ecorce d'un hemisphere au thalamus et ä la capsule externe du cote oppose. La couche interne de cette capsule est constituee par les fibres du corps calleux qui se rendent ä la capsule interne, au tractus olfactorius, ä la commissure anterieure, au tractus opticus et au lobe temporo-sphenoidal.

D'apres les recherches de Lothringer, Flesch (^) distingue dans la portion epi- theliale de l'hypophyse des Mammiferes une couche plus mince (Epithelialsaum) qui est en contact avec la partie cerebrale de l'organe, et une couche externe plus epaisse. Ces deux couches sont continues entre elles sur lei.r bord, comme les deux feuillets de la vesicule oculaire secondaire ; elles comprennent une fente ou cavite plus ou moins developpee. La masse jirincipale est formee de deux sortes de celhües qui se comportent differemment avec les reactifs colorants. Leur di- stribution est en rapport avec la marche des vaisseaux sanguins.

Wilder ('-"*) propose des iunovations dans la nomenclature du cerveau et de ses arteres : en general il pense qu'il faut adopter autant que possible en ana- tomie des noms mononymiques.

Bellonci (^) decrit chez les poissons osseux [Macropodus] une connexion entre les bulbes olfactifs et les noyaux ronds de Fritsch ; les fibres de cette con- nexion forment un veritable chiasma olfactif. Dans les noyaux ronds, B. a trouve des glom ernies olfactifs ; ces corps ont, outre la commissura transversa de Fritsch, des fibres qui se portent aux corps gönicul^s externes de Fritsch elles rencon- trent des fibres du tractus olfactif et d'autres fibres qui vont directement aux hemi- spheres: les noyaux ronds ainsi que les lobes in ferieurs sont etroitement unis aux lobes optiques; cette connexion a probablement une signification physiologique, concernant les rapports du sens de la vue avec l'odorat. Les noyaux ronds et les lobes iuferieurs proviennent de la vesicule cerebrale anterieure ; leurs rapports avec le cerveau intermediaire s'etablissent secondairement. B. pense que les lobes in-

I. Anatomie. G. Systeme nerveux. 65

ferieurs sont homodynames des hemispheres et les noyaux ronds le sont des lobes olfactifs.

D'apres Bellonci (2), l'ecorce des corps quadrijumeaux auterieurs est le senl lieu de terminaison centrale des fibres optiques des Mammiferes ; aiicune de ces fibres ne se termine dans le corps genicule du thalamus. Le toit optique des Vert^bres inferieurs represente les corps quadrijumeaux anterieurs des Mammiferes. Les corps quadrij. posterieurs de ces derniers ont aussi leurs representants dans les autres classes. Chez les Poissons osseux, ce sont des corps arrondis faisant saillie entre le toit optique et le cervelet et offrant des con- nexions semblables ä Celles des corps quadrij. post. Chez la Grenouille, ils sont representes par les nuclei magni de Reissner. Enfin, chez les Reptiles, il y a, en arriere du toit optique, des corps offrant la meme structure et les memes connexions. Chez les Oiseaux, ces corps sont peu developpes et Caches sous le toit optique. v. aussi Tartuferi.

Par des recherches faites sur le lapin suivant la methode de Gudden, Onufrowicz trouve que le noyau de Deiters et probablement aussi le noyau interne de l'aco u- stique n'ont aucun rapport avec Torigine de ce nerf. La racine posterieure de l'acoustique a son centre dans le tuberculum acusticum et le noyau anterieur de l'acoustique doit etre regarde comme l'homologue dun ganglion spinal de ce nerf. La racine posterieure seule merite le nom de nerf acoustique; la r. anterieure comprend probablement les nerfs des ampoules. Les Striae medulläres ne contien- nent pas de fibres directes de l'acoustique.

D'apres Darkschewitsch, l'origine du n. accessorius Willisii chez l'homme se trouve exclusivement dans le groupe lateral de cellules des cornes anterieures et s'etend superieurement jusqu' au niveau du tiers iuferieur des olives.

Pour l'epiphyse des Reptiles v. Hoffmann, pour l'histologie de la moelle allongee, Hollis et Vincenzi (/); pour le cerveau des oiseaux, Schulgin; pour l'origine des nerfs, Vincenzi (^^).

c. Nerfs peripheriques.

Froriep deduit de ses recherches embryologiques sur les Mammiferes que le f ac i al, le glossopharyngien etle vague sont des nerfs visceraux typiques en rap- port avec les fentes branchiales embryonnaires et dont les ganglions montrent une adherence passagere avec des epaississements de l'epiderme, qui representent des rudiments d'organes lateraux. Les gangl. geniculi, ggl. petrosum et ggl. nodosum sont les representants rudimentaires de ces organes sensitifs. La chorda tympani n'est pas un r. praetrematicus du facial; le n. petrosus superf. major represente le r. palatinusdesSelaciens + le r. praetrematicus, qui ue se differencie pas. Dans le Glossopharyngien, le r. posttrematicus produit d'abord le r. lingualis, puis le r. pharyngeus ; les rr. praetrematicus et pliaryngeus des Selaciens paraisseut etre representes par le n. tympaniciis. Le vague donne deux rr. posttrematici, corre- spondant au et arc visceral; le 4" parait devenir le n. laryngeus inferior, dont la marche singuliere s'explique par le fait que la feute branchiale qui donne l'ebauche laterale de la thyroide se döplace ventralement, en avant de la poche du thymus, provenant de la fente. Le n. hypoglosse oflfre les caracteres d'un ensemble de nerfs spinaux ; sa marche arquee s'explique par la necessite de passer aboralement , par rapport au rudiment d'organe sensitif du vague. Les ganglions des nerfs VII, IX et X ne sont pas comparables sans reserve ä des ganglions spinaux.

Dapres Beard (^), les nerfs branchiaux ont normalement chacun trois branches: n. suprabranchial, n. prebranchial et n. postbranchial. Le n. supra- branchial (r. dorsalis ant.) est destine aux organes sensitifs branchiaux. Les nn.

Zool. Jahresbericht. 18S5. IV. 5

Vertebrata.

prebranchial et postbraucliial mauquent, la fente branchiale a disparu. B. admet au moins 7 Segments, en avant du vague ; ces segmeuts correspondent aux nerfs suivants. l. olfactif; 2. radix longa ggl. ciliaris ; 3. trijumeau (moins Toph- thalm. prof. qui est le n. suprabranchial de 2.) ; 4. et 5. facial (la duplicite du facial se manifeste surtout par ses deux branches suprabranchiales, qui s'etendent au dessus et au dessous de l'orbite) ; 6. acoustique ; 7. glosso-pharyngien. B. admet ainsi une fente branchiale disparue entre l'event et la bouche et une autre en arriere de l'event. Le n. motor oculi est la raciue ventrale du 2^ nerf ; troclilearis du 3*^ ; abducens du 4®. Les segments qui suivent n'ayant pas de cavitö cephalique, les nerfs correspondants n'ont pas de racines anterieures. Les nerfs spinaux different des nn. cerebraux, en ce que leur ganglion n'entre pas en rapport avec l'epiderme. L'hypoglosse appartient aux nerfs spinaux. v. aussi Beard P).

Selon Oohrn (^), les profoudes differences, que Ton remarque entre les nerfs cerebraux et les nerfs spinaux, sont dues surtout ä la diversitö des parties qu'ils innervent. Les nn. cerebraux n'ont pas de branche correspondant ä la brauche dorsale des nn. spinaux, cette branche etant surtout destinee aux muscles derives des protovertebres. L'ensemble d'un nerf cerebral represente principa- lement une branche viscerale enormement developpee : les differents nerfs se sont profondement modifies, en raison des organes auxquels ils se rendent. Le n. hypoglosse appartient ä la categorie des nn. spinaux. Le n. optique est dune nature tres differente des autres nerfs cerebraux, et n'est pas comparable ä un nerf spinal.

D'apres Herms, le facial d' Ammocoetes a son origine reelle dans les grains de la region dorsale du bulbe, tandis que l'acoustique provient de grandes cellules situees plus ventralement. H. a coustate la formation de cellules ganglionnaires par metamorphose de cellules epitheliales.

Dapres Mc Murrich ('), le n. hypoglosse de Petromyzon correspond au P"^ spinal de Gadus et autres poissous osseux (qui est constitue de meme par la fusion de 3 nerfs) et aux 3 premiers spinaux des Urodeles, dont les 2 premiers sont fon- dus en un seul, chez les Anoures. L'auteur combat les idees contraires d' Ahlborn [v. Bericht f. 18S4 IV p 69].

Hoffmann deduit de ses recherches sur le ddveloppement des Reptiles que le ganglion ciliaire u'a rien ä faire avec le n. oculomoteur, mais qu'il appartient au trijumeau ou bien au Systeme du sympathique.

D'apres Zegiinski, le ganglion ciliaire des Oiseaux n'a pas de rapports avec le sympathique.

Kazem-Beck decrit, chez les Cheloniens, un nerf depressor cordis, vu aussi par Haskeil & Gadow; ce nerf vieut du r. pulmonalis vagi. Le nerf decrit par K.-B. et Dogiel, qui, chez les Poissous, se rend au coeur en suivant l'aorte, corre- spond par son action physiologique au u. depressor des Tortues.

Rüge decrit len. facial des Prosimieus: les branches de ce nerf ne s'unissent nulle part avec celles du trijumeau, mais ont leur parcours independant. La dis- tribution du nerf s'explique par celle des muscles auxquels il se rend. Le tronc du nerf donne d'abord un rameau aux mm. biventer et stylohyoideus, puis un n. occipitalis post. Les rameaux suivants s'embranchent du tronc dans la glande parotide ou apres que le nerf l'a traversee ; ce sont : ramus temporalis , ramus mandibularis (corresp. aux rr. bucco-labiales inferiores, marginalis et subcutan, colli sup. de l'homme) ; r. maxillaris (rr. molares et bucco-labiales inf. del'homme). Les details ne se pretent pas ä etre resumes saus le secours des figures.

Vulpian prouve, par des experiences physiologiques, que les nerfs secreteurs fournis par le nerf buccal ä la glande de Nuck et aux glandes labiales du chien provieunent du glosso-pharyngien.

I. Anatomie. G. Systeme nerveux. 67

Exner a trouve, chez le cliien et le lapin, outre les deiix nerfs coniins, im 3* nerf moteur du larynx, n. laryngeus medius, provenaut du r. pharyngeus Vagi. Chez rbomme, ce nerf provient du plexus pharyngeus et laryngeus forme par le r. pharyug. vagi avec d'autres nerfs ; le larynx de l'homme a encore un autre nerf, dont la signification n'est pas bien certaine. E. a etabli par des expe- riences sur les animaux les fonctions des difFerents nerfs du larynx.

d. Sympathiqae.

Selon Onodi, les ganglions spinaux se sont differeucies de Taxe spinal et le sympathique ä son tour des ganglions spinaux; Amphioxus n'a pas de gan- glions spinaux. Chez Petromyzon, d'apres Freund, les g. spinaux envoient des branches aux vaisseaux, branches qui representent le sympathique. Les ganglions branchiaux du vague des Selaciens representent chacun l'ensemble d'un ganglion spinal et d'un ganglion sympathique. Cette maniere de voir explique les obser- vations faites sur l'homme et sur lesSerpents, le sympathique peut mauquer sur une etendue plus ou moins grande.

Owsiannikow a trouve des cellules ganglionnaires dans l'oreillette du coeur de Petromyzon ßuv . : il n'y en a pas dans le ventricule. Cet appareil nerveux n'est pas relie ä Taxe cerebro-spinal : 0. na pu decouvrir de nerfs etablissant cette communication ; les courants electriques, appliques sur les centres nerveux, n'ont pas d'actiou siir le coeur, tandis qu'appliques sur Toreillette du coeur ils deter- miueut une acceleration du rythme. La muscarine ne produit pas d'arret du coeur. 0. a trouve des cellules ganglionnaires dans les rameaux visceraux du vague et considere ces elements et leurs fibres peripheriqnes comme representant le sympathique. 0. pense que, chez les Vertebres superieurs, les fibres du vague se mettent eu rapport avec les ganglions sympathiques du coeur.

Baculo decrit un reseau ganglionnaire dans les parois des coeurs lympha- tiques de la grenouille. Ce reseau est en rapport avec les nn. coccygiens.

Smalian donne une description sommaire du sympathique abdominal d' Am- phisbaena.

Selon Rochas (^j, le ganglion carotidien du Canard n'a ordinairement pas d'anastomose avec le vague. De son bord superieur part un rameau qui penetre dans le canal carotidien et un autre qui va dans le canal de Fallope ; R. a vu quelquefois une forte anastomose de ce dernier avec le facial. L'extremite infe- rieure du ganglion emet une branche qui accompagne la carotide primitive et un rameau effile qui forme un »plexus intercarotidien« tres delicat, entre les branches de la carotide : ce plexus communique avec le tronc du sympathique et le glossopha- ryngien. Un autre plexus, le »plexus occipital«, accompagne les rameaux de l'artere homonyme et derive de rameaux du tronc principal. Les ganglions du cordon sympathique ne sont pas fondus avec le rameau anterieur des nerfs rachidiens, qui sont seulement etroitement appliques sur les ganglions et communiquent avec ceux-ci par une courte anastomose.

Magnien considere comme l'homologue du ganglion genicule des Mammi- feres un petit ganglion qui se trouve en rapport avec une partie du nerf facial chez les Oiseaux. Ce ganglion est place dans le canal osseux du nerf et rcQoit un rameau du filet carotidien du sympathique. Du ganglion part un filet que M. considere comme le grand petreux superf.; il s'unit ä un filet du sympathique et rejoint, comme nerf vidien, la 2'^ branche du n. V.

Rochas (2) observe que le n. considere comme vidien par Magnien ne corre- spond qu'imparfaitement au nerf homonyme des Mammiferes et accompagne l'artere ophthalmique externe jusquau globe oculaire, son anastomose avec le trijumeau

(Jg Vertebrata.

etant parfois tres grele. Un autre nerf qiii a ^te egalement considere comme vidien accompagne la carotide et a une anastomose avec le facial; au point de jonction, R. tronve des eellules ganglionnaires. R. pense qu'aucun de ces nerfs ne represente reellement le n. vidien des Mammiferes, qui n'aurait pas de veritable homologue chez les Oisaux.

Rochas (^) appelle n. temporo-lacrymal la branche du sympathique des Oiseaux, qui passe avec le facial dans le canal de Fallope : il Signale une anasto- mose de ce nerf avec le vague : l'expansion du nerf accompagne celle de l'artere ophtlialmique externe et se porte jusqu'ä la glande lacrymale. Un autre plexus situe derriere le globe ocnlaire est en rapport avec les rameaux qui penetrant par le canal carotidien ; de ce plexus part un filet qui constitue la racine sympathique duganglion opbthalmique.

Apres avoir ddcrit le parcours des branches des nn. trijumeau, facial et sym- pathique des Oiseaux, Laffont s'occupe de leur physiologie. Comme Rochas (-) il n'accepte pas les noms de nerfs vidiens et de corde du tympan, donn^s ä certains nerfs des Oiseaux, et cela pour des raisons d'ordre anatomique et phy- siologique.

e. Organes des sens en general; toncher.

D'apres Beard (^), chez les poissons, les ganglions des nerfs segmen- taires cerebraux derivent d'un epaississement de l'epiblaste, qui est continu avec les racines des dits nerfs. Une portion de chacun de ces öpaississements reste ä la surface du corps et forme unorgane sensitifsegmentaire, relie au gauglion par un filament. L'organe de l'ouie etceluide l'odorat ont une pareille origine et rentrent dans la categorie des organes sensitifs segmentaires [v. Bericht f. 1884 IV p 73]. II y aurait, en avant du vague, 7 segments representes par les nerfs suivants: olfactif, motor oculi (gangl. ciliaire), V, VP, VU®, VHP et IX® paire.

Dans un travail subs^quent, Beard (^j appelle organes sensitifs bran- chiaux les organes de la ligne laterale, ainsi que les organes de l'odorat et de Touie qui en sont ddrives, parce que chacun de ces organes se trouve en rapport avec un nerf ayant le caractere de nerf branchial et avec une fente branchiale existante ou disparue. B. ne croit pas que les organes de l'odorat et de l'ouie representent des fentes branchiales modifiees, mais seulement l'organe sensitif persistant de fen- tes disparues. B. abaudonne son ancienne opinion [v. Bericht f. 1884 IV p 73], quant ä l'innervation primitive de la ligne laterale. Le mode de ddveloppement de ce Systeme d'organes sensitifs lui fait admettre que le prolongement de la ligne laterale en arriere de la rdgion branchiale est secondaire. L'homologie de la ligne laterale avec les organes lat^raux des Capitellides ne lui parait pas prouvöe.

Wright (^) propose d'appeler » neuro masts« les organes sensitifs designes en allemand par les mots «Nervenhügel« ou »Nervenknöpfe« [boutons nerveux] . II Signale chez Ammms les canaux epitheliaux qui fönt commuuiquer entre eux ces organes [v. Emery, Bericht f. 1883 p 42]. Chez certains poissons aveugles, il y a des neuromasts contenus dans des papilles saillantes.

Emery (') a trouve chez Bellottia apoda^ sur la peau de la tete et le long de la ligne laterale, des papilles contenant des boutons nerveux pareils ä ceux des joues de Gobius.

D'apres Garman, la ligne laterale de Chlamydosehchus est un canal ouvert, qui envoie des branches egalement ouvertes au dessous et sur les cotes de la tete ; d'autres canaux qui s'etendent sur le cräne sont fermes et apparaissent comme des lignes de pores.

Allen (1) pense que les filaments pectoraux de Prionotus pahiipes sont ä la fois des organes locomoteurs et tactiles. L'auteur y trouve 4 couches de

I. Anatomie. G. Systeme nerveux. 69

cellules de forme diflferente : entre la et la 3" une couclie mince de tissu con- jonctif, qii'il compare ä la memb. lim. ext. de la retine, avec laquelle cet organe offrirait des ressemblances.

Kollmann reconnatt, dans le pied de Thomme et des Singes, des pelottes tactiles de l®"" (pulpe des 5 doigts), (base de Tliallux et 3 espaces interdigitaux) et (bord tibial et fibulaire de la plante) ordre. Cbez les Prosimiens, les pe- lottes de l®"" ordre sont presque exclusivement constituees par des lignes papillaires longitudinales : chez les autres Singes, K. trouve le type qu'il appelle simien, con- stitue par des lignes longitudinales eutourees de lignes ovales concentriques. Outre les 9 types de Purkinje, il retrouve aussi parfois chez Thomme ce type simien, tandis que plusieurs des formes decrites chez Thomme se retrouvent cbez les Anthropoides. La formation des lignes papillaires est due ä l'accroissement en surface de l'epiderme, qui conduit ä la production de plis paralleles. Les plis du pied de l'homme montrent une condition reduite par rapport au pied des Singes. II n'y a pas de pli correspondant ä l'articulation metacarpo-phalangienne des 4 doigts fibulaires. Les lignes papillaires de la plante ont pris une disposition uniformement transversale ; tandis que, chez les Singes, leur direction est irre- guliere et depend de celle des plis des pelottes tactiles voisines plus developpees.

[f. Organes de l'odorat et du goüt.

Gegenbaur (^) considere comme le rudiment d'une glande de la cloison du nez, chez l'homme, ce que Kölliker a regarde comme rudiment de l'organe de Jacobson. Une glande tres developpee se trouve dans la cloison du nez des Prosimiens (Stemops) ; eile debouche en un point qui correspond ä celui s'ouvre le rudiment qui existe chez l'homme. Pour la glande de Stenon v. Kangro.

Peli (') a trouve, sur 3 chameaux, l'ouverture de l'organe de Jacobson separee du conduit de Stenson. Une disposition analogue apparait exceptionnelle- ment chez le Cheval et l'x^ne. P. croit que l'organe de Jacobson sert ä l'odorat. Chez le Chameau, le conduit de Stenson est ferme du cote de la bouche, comme chez le Cheval.

Doglel distingue, dans les glandes de Bowman (Chien, Chat, Lapin), une portion intra-epitheliale et une portion sous-epitheliale : celle-ci a un corps et un fond, dont les Clements epitheliaux se comportent differemment avec les reactifs colorants. Celles du fond ne renferment pas de pigment et se colorent ä peine a l'hematoxyline, par la methode de Heidenhain. Les cellules muqueuses sont rares; D. considere ces glandes comme des glandes sereuses.

Contrairement ä Dogiel, Paulsen trouve dans les glandes de Bowman de divers Mammiferes (Homme, Chien, Cheval, Ruminants) des cellules muqueuses, d'autres qui dans une partie de leur corps montrent la formation de la mucine et d'autres encore qui n'en contiennent aucune trace. P. considere ces glandes comme de nature mixte, ä la fois muqueuse et sereuse.

Pouchet a etudie, sur un foetus de Phjseter long de m. 1.30, les cavites na- sales. La narine gauche de forme ordinaire est tapissee d'epithelium noir, jus- qu'au coude qu'elle fait pour rejoindre la fosse nasale. La narine droite forme deux grandes poches ; la poche posterieure, tapissee d'epithelium en partie noir en partie incolore, n'offre pas la structure areolaire qu'on observe chez l'adulte [v. Bericht f. 1884 IV p 77] et quise developpe probablemeut dans la partie inco- lore : la poche anterieure, revetue entierement d'epithelium noir, correspond ä la »boite« de l'adulte. Ces deux poches sont situees ti"es evidemment ä droite. En avant^ la narine droite modifiee s'ouvre dans un sac nasal qui debouche ä son tour dans l'^vent, au moyen dune large fente, fermee exactement par deux levres epaisses ressemblant ä un museau de singe. Du point de jonction des deux poches,

70 Vertebrata.

part un conduit etroit qui va s'ouvrir ä cote de Tautre narine, derriere le voile du palals; ces commuuications pavaissent persister toutes deux chez l'adulte. La trompe d'Eustache manque ä droite.

Boulard & Pilliet n'ont pas trouve l'organe folie dans la langue des Chiro- pteres, des Carnassiers, des Phoques, des Cetaces, des Perissodactyles et des Ru- minants. Parmi les Insectivores, il existe chez le Hörisson et manque chez le Tenrec, leTupaya et le Desman. 11 existe chez lesRongeurs, lesPorcs, le Tatou, les Marsupiaux et les Singes. Chez l'Elephant et les Makis, il existe des plis dans lesquels les auteurs n'ont pas trouvö de corpuscules gustatifs: chez Ihomme, il n'y a de meme que des plis, mais pas d'organes du goüt.

g. Organes de l'ouie.

Canestrini decrit la forme du labyrinthe de Esox^ Zeus, Merlucius, Umbrina, Angnilla et divers Cyprinoides. II trouve que le developpement des canaux semi- circulaires est en raison inverse de celui des vesicules (sacculus et utriculus) . Chez l'esturgeon, les otolithes sont friables et le lapillus ordinairement partage en deux morceaux. C. appelle lapillus ce que Gegenbaur appelle sagitta, et sagitta ce que G. nomme asteriscus. C. n'a pas trouve de communicatiou du labyrinthe avec l'exterieur, chez Scyllium. Chez Squatina, il a trouvö le sacculus et l'utri- culus remplis de sable venu du dehors, mele ä des cristaux de calcite.

TafanI (^) donne une longue description de l'organe de Touie des C^phalopodes et des Vertebres, en grande partie d' apres des pr^parations originales (Petromyzon^ Acipenser , MuUus , Cyprimis, Mugil, Merlucius, Tinea, Esox, Rhombus, Solea. Barbus, Muraena, Conger, Proteus, Siredon, Triton, Bufo, Hyla, Rana, Cistudo, Testudo, Tropidonotus , Zamenis, Lacerta, Platydactylus, Champsa, Anas, Meleagris, Columba, Cavia, Lepus cun.. Felis, Canis , Vespertilio , Cercopithecus , Homo). II donne beaucoup de details anatomiques et histologiques qui ne se pretent pas ä etre resumes, d'autant plus que TAuteur, tout en ayant connaissance du grand ouvragedeRetzius, n'indique pas dans quels points ses recherches Tont conduit ä des resultats nouveaux ou differents. T. reconnait dans les organes auditifs des ani- maux qu'il a etudies une serie ascendante continue, allant des mollusques äl'homme, ce qui confirme la formiile »nil per saltum in natura«. Pour la structure de l'organe de Corti, T. confirme ses travaux precedents, dont les resultats s'accordent en general avec ceux de Retzius : il nie les rapports admis par Coyne et Ferre entre les cellules de Deiters et la membrane de Corti. II admet que les soies terminales des cellules ä longs poils plongent dans la substance de la cupula terminalis, tandis que Celles des cellules ä poils courts sont rcQues dans de petits godets, creuses dans une substance moUe qui separe ces cellules des otolithes. T. est porte ä admettre que les canaux semicirculaires sont des organes servant au sens de l'dquilibre du Corps.

Ferre (^^J confirme l'existence du gauglion de Böttcher sur le nerf cochldaire : ce ganglion appartient ä un faisceau, dont la terminaison appartient au vestibule ; le reste du nerf cochleaire n'a d'autre ganglion que le gangl. de Corti; toutes les fibres du n. acoustique sont interrompues une seule fois par un ganglion: g. de Scarpa pour le n. vestibulaire, g. de Böttcher et de Corti pour le n. cochleaire. Admettant que les stries de la lame basilaire, accordäes pour differents tons, trans- mettent aux cellules de Corti les vibrations sonores, F. pense que la membrane de Corti agit comme re'gulateur, sous l'influence des cellules de Deiters. Celles-ci ne seraient pas des elements sensitifs, mais feraient partie de l'appareil rögulateur ; elles recevraient du ganglion de Corti une excitation reflexe, ä la suite de l'exci- tation transmise au ganglion par les cellules de Corti. Toutes les autres parties de l'organe de Corti n'auraieut qu'un role purement mecanique.

I. Anatomie. G. Systeme nerveux. 71

Voltolini decrit dans le limagon des mammiferes im vaisseau sanguin qu'il appelle vas spirale perforans dentis et qui se trouve ä l'origine de la membrane de Reissner. V. pense que toutes les cellules de Corti sont egalement capables d'etre excitees par tous les sons et qu'il n'existe aucune espece d'elements accordes pour des sons determines.

Wurm soutient contre Graflf [v. Bericht f. 1884 IV p 75] l'importance du Pro- cessus angularis mandibulae comme facteur de la surdit^ passagere de Tetrao urogallus.

Pour la trompe d'Eustache de Physeter, voir Pouchet.

h. Organes de la vne.

D'apres Dohrn (^), l'oeil des vertebres avait d'abord une position ventrale et se trouvait en rapport avec des fentes branchiales, dont quelques parties sont rest^es ä son Service. Le cristallin representerait l'introflexion ectodermique d'une fente branchiale, le p e c t e n des oiseaux et les vaisseaux centraux de la retine et parties homologues et peut-etre les vaisseaux choroidiens representeraient la vas- cularite branchiale. Enfin les muscles de l'oeil sont des muscles branchiaux appartenant ä 3 Segments differents, ayant garde leurs nerfs propres. Ceci d'une maniere tout-ä-fait generale, bien d'autres recherches etant necessaires pour de- terminer l'histoire des fentes branchiales preorales et de leurs parties.

Camerano (^ ^), considerant l'inconstance des caracteres que Ton attribue ä la taupe aveugle, voit dans la variabilite des conditions de l'oeil une preuve de ce que l'oeil de la taupe est actuellement encore en voie de röduction. La T. coeca est fondee sur des individus chez lesquels cette reduction est plus avancee et qui peuvent etre plus abondants dans certaines regions, sans constituer une race distincte.

Cuccati a observe chez diflferents Amphibiens (Axolotl, Triton, Grenouille), Oiseaux et Mammiferes une structure rayonnee des Segments externes des b ä - tonnets de la retine : il pense que les disques qui composent ces elements sont compos^s ä leur tour de secteurs, reunis entre eux par une substance plus faible- ment refringente.

Wright (^) signale l'absence du pigment retinien chez Chologaster.

Virchow f/) trouve que la g lande choroi dal e man que chez les Ichtyopsides inferieurs, jusqu'aux Ostdoganoides inclusivement, excepte Amia eile est bien developpee : chez quelques Cyprinoides [Cyprimts et autres) , il existe une seconde glande choroi'dale, en rapport avec l'artere hyaloide : dans cet organe les vaisseaux se ramifient dichotomiquement. La zonula des Mammiferes n'est pas une membrane mais une masse qui remplit l'espace de Petit et qui forme, chez quel- ques Poissons, des organes varies, servant ä fixer le cristallin. Morphologique- ment, l'interieur de l'oeil doit etre divise en partie contenant des fibres et partie depourvue de fibres ; des fibres pareilles ä Celles de la zonula sont les elements caracteristiques du corps vitre, dont elles constituent la charpente. La cam- panula des Poissons est une partie de l'appareil fibreux devenue musculaire; ses fibres sont toujours tangentielles par rapport au cristallin [v. aussi VirchOW (^,^)]. Le Processus falciformis des Poissons, les vaisseaux du corps vitre des Pois- sons, Amphibiens anoures, Serpents et embryons des Mammiferes, le pecten des Oiseaux et le bouchon qui represente le peigne chez les Reptiles sont entre eux homologues, du moins dans leur premiere ebauche. Chez les Poissons, le proc. falcif. et les vaisseaux du corps vitre s'excluent reciproquement. L'entree [E) et la sortie [S) des vaisseaux du corps vitre se trouvent toujours dans la re- gion de la fente retinale, soit au milieu de la papille (P) , soit ä Tora serrata (0), soit entre deux, savoir : E Qi S Qn 0 chez les Osteoganoi'des, Siluroides, Anoures ;

"72 Vertebrata.

jE^ et ^S* en P, cliez les Anguilles et les Serpents. E en P, S en 0 cTiez les Cypri- noides et Batrachns: chez quelques Poissons (Pharyngognatlies) ^ et ^S" se trouvent le long du parcours de la fente retinale. Le bouchon n'existe chez les Serpents que durant la periode embryonnaire . D'aprfes Virchow (*), les vaisseaux du corpa vitro des Cyprinoides sont distribues bilatöralement etne prennent un aspect rayon- nant que par suite du grand nombre des brancbes. La density et l'ötendue du reseau capillaire different beaucoup d'un genre ä l'autre, ainsi que le nombre des vaisseaux artöriels qui se rendent au räseau capillaire.

Virchow P) a etudie les plis du corps ciliaire fchez un grand nombre de Mammiferes (Marsupiaux, Lapin, Cochon d'Inde, Carnivores, Ruminants, Cheval. Lamantin, Singes, Homme). II rejette la distinction de proces et plis ciliaires ; les plis pouvant etre classes souvent en plus de deux catögories. Le corps ciliaire du Lapin est decrit en detail ; outre les plis radiaires , V. decrit un pli circulaire ou corniclie qui forme avec eux des niches antdrieures (recessus camerae posterio- ris) et des niclies postörieures (recessus petitiani) , söparöes par les plis radiaires qui prennent le nom de plicae petitianae et septa cameralia. Les fibres de soutieu de la lentille se trouvent exclusivement dans les recessus petitiani. Le deve- loppement de la partie anterieure de chaque pli ne correspond pas n^cessairement k celui de la partie posterieure ; les plicae petitianae peuvent meme ne pas de- passer la corniche. V. retrouve la corniche chez le Cochon d'Inde, le Chien, le Chat, Cercoleptesj Hahnaturus , Petrogale, Mycetes; eile parait exister chez l'homme ; son existence est douteuse chez le Boeuf, la Chevre et le Cheval les plis sont ^pais et ont une surface inegale : eile manque chez le Phoque. Pour les details des diverses especes, voir Foriginal. Selon V. les plis 6pais et ä surface couverte de reliefs vasculaires ont probablement une fonction nutritive plus developpee, tandis que la fonction mecanique s'accentue davantage lorsque les plis sont lisses: les diverses regions d'un meme pli peuvent se comporter ä cet egard d'une ma- niere differente.

D' apres Virchow (^) le m. ciliaire de la Grenouille s'attache en avant ä la sclerotique, en arriere ä la choroide et est separe du ligam. pectinatum iridis par un canal de Fontana. Virchow C') decrit le ligamentum pectinatum iridis chez dififerents animaux.

KoganeY (^-) a etudie la structure de l'iris sur un grand nombre de Vertebres appartenant aux diverses classes. Chez les Poissons et les Amphibiens , il ne trouve pas d'elements musculaires indöpendants des vaisseaux et met en doute la nature musculaire des cellules d^crites par Grünhagen , au bord pupillaire de la Grenouille et autres Amphibiens et Poissons. Parmi les Mammiferes, K. ne trouve de m. dilatator que chez le Lapin et la Loutre, faible chez le \^^, fort chez la 2*^®. Le m. dilatator des auteurs n'est pas un muscle : ses fibres ne sont que les fibres de la membrane limitante qui separe le stroma de l'epithelium pigmente ; ses noyaux appartiennent ä la couche profonde de cet epithelium. Les Reptiles et Oiseaux ont un dilatateur et un sphincter robustes et strids. Ces deux muscles manquent chez Alligator, Rana, Triton, beaucoup de Teleosteens, Heptanchus et Scyllium. Le constricteur existe chez Carcharias. En general la solidite de la membrane limitante est en raison inverse du developpement du m. dilatateur. L'6pith61ium pigmenti a deux couches de cellules et est revetu posterieurement jiar une membrane limitante tres delicate.

Everbusch nie l'existence d'un m. dilatator iridis; les faisceaux decrits par d' autres sous ce nom seraient, selon E., de nature nerveuse.

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I. Anatomie. H. Intestin. 73

H. Intestin. a. Fentes brancbiales, bonche, pharynx.

van Bemmelen decrit, chez les embryons des Elasmobranches , des formations qu'il considere comme des ifentes brancbiales rudimentaires , et dont quelques unes persistent plus ou moins longtemps. En arriere de la derniere fente branchiale, il se forme, dans la paroi dorsale du pericarde. une paire d'invagina- tions de l'entoderme, qui donne origine ä des follicules suprapericardiaux ; ces Corps persistent jusque tres tard chez Raja, Aefobaüs , Chimaera et Acanthias: dans ce deruier genre, ils conservent meme une ouverture. En rapport avec l'event, v. B. a observe le diverticule decrit par J. Müller et considere par cet anatomiste comme un conduit destine ä transmettre au labyrinthe les ondes so- nores : la nature glandulaire de repithelium de cet organe , que Ton remarque surtout dans quelques formes , et son absence chez les raies rend douteuse cette Interpretation. Plus ventralement , la paroi de l'event offre un autre appendice foUiculaire, que v. B. a trouve constamment, excepte chez Acanthias et Heptan- chus ; peut-etre cet organe represente-t-il nne fente branchiale disparue , dans le voisinage de l'event. L'event de Mustelus a une ouverture tres petite et ne con- tient pas de branchie chez l'adulte. Vers les angles de la bouche, il y a. chez tous les embryons de Selaciens, des follicules epitheliaux qui semblent disparaitre totalement plus tard. En arriere de la derniere fente branchiale, nn Segment musculaire special donne naissance ä un muscle qui reunit l'arc visceral ä la paroi de Tintestin.

Wright {') a observe que, chez Amia, la pseudo branchie se trouve en rap- port avec un canal partant de la cavite orale et qu'il considere comme homologue de Tevent. Dans ce canal, se trouve un bouton nerveux innerve par la brauche du trijumeau (r. oticus v. Wijhe) qui se distribue au canal de l'os squamosum, ce qui prouve l'origine epiblastique de cet epithelium. La pseudobranchie ä'Amia et des Poissons osseux serait dont spiraculaire, tandis que celle de Lepidosteus est operculaire et partagee en deux portions differentes , dont l'ensemble correspond ä la pseudobr. de l'Estourgeon. Dans une note posterieure le m§me ('^ re- marque que la pseudobranchie (['Amia ne se trouve pas proprement dans le canal spiraculaire, mais dans une cavite, dans laquelle ce canal debouche. Cette pseudobranchie serait homologue de la portion superieure, non respiratoire, de la branchie operculaire de Lepidosteus. L'une et l'autre sont innervees par le n. glosso-pharyngien. Les memes conclusions sont maintenues dans le travail de- finitif (3), dans lequel Wright s'occupe aussi des vaisseaux des pseudobranchies et de la branchie operculaire. Contrairement ä J. Müller, W. nie l'existence dune pseudobranchie spiraculaire chez Lepidosteus; chez ce poisson, il decrit un canal ferme exterieurement et communiquant avec la bouche, qui represente l'event. Un appendice de ce canal decrit par Bridge est homologue de 1' appendice auditif de l'event des Selaciens et ä la trompe d'Eustache et contient comme chez Amia un »neuromast« innerv^ par le r. oticus du facial. Le n. palatinus appartient plutöt au VII qu'au V. La pseudobranchie ä'Amia etant operculaire, celle ä'JEsox qui lui ressemble doit l'etre de meme, ainsi que celle des autres poissons osseux. La glande choroidale ä'Amia n'a aucun rapport avec la fente hyomandibulaire.

Dohrn (^, ^) montre que le developpement dela gl. thyroi'de ä'Ammocoetes com- mence au niveau de la l'*' fente branchiale (homologue de l'event des Selaciens) ; cette fente ne s'ouvre pas ä l'exterieur, mais eile se transforme en une gouttiere eilige qui aboutit ä l'ouverture de la thyroide. D. admet que cette gouttiere, ainsi que d' autres bandes ciliees decrites par Schneider, sont homologues des gouttieres et bandes ciliees des Tuniciers. La gouttiere des Tuniciers representerait donc la

74 Vertebrata.

pseudobrancliie, comme Tenclostyle represente la tliyroide. D. pense que la thyroide derive d'une paire de fentes branchiales. La gouttiere hypobran- chiale &' Amphioxus et l'endostyle des Tuniciers seraient des formes non pas primitives mais döriv^es , de meme qiie la multiplicitö des fentes branchiales A'A. et les nombreuses ouvertures branchiales des T. ne representent pas une condition primitive. D. pense que l'homologie de la gouttiere ciliee des Tuniciers avec la pseudobranchie ne peut s'expliquer qu'en admettant que les Cyclostomes, VAm- phioxus et les Tuniciers sont des poissons degeneres. D. admet, avec Schneider, que la thyroide A' Amjnocoetes a une fonction de secr^tion. La bouche des Cyclo- stomes et autres appareils de succion analogues sont des formations secondaires tres heterogenes.

Le travail de Maurer sur la thyroide et le thymus des poissons osseux traite surtout l'ontogenie de ces organes qu'il a ötudiee surtout chez la Truite. Chez les exemplaires jeunes de ce poisson, jusqua ceux de 25 cm de longueur, la thyroide a un lobe principal qui s'etend ä la face ventrale de l'artere branchiale depuis le point de depart de l'artere du V^ arc jusqu'ä celui de l'artere du 2®arc: plus en avant et sur les cot^s se trouvent de petits lobules ; chez des exemplaires de 40 cm et chez d' autres poissons, le lobe principal se resoud en un grand nombre de petits lobules. La thyroide des poissons osseux est constituee par des acini revetus d'öpithelium et renfermant une substance colloide : chez des exemplaires vieux de Truite et de Carpe, M. a reconnu une alteration de structure dont la marche serait la suivante : atrophie de l'epithelium; fluidification de la substance colloide: gonfleraent et destruction des cellules Epitheliales. Le thymus est d'abord un epaississement epithelial en rapport avec les 5 fentes branchiales ; bientot son accroissement cesse d'etre uniforme, mais se continue plus longtemps en arriere ou rarement (Cyprinus, Rhodeus) au milieu, ce qui produit un deplacement de 1' Or- gane, ordinairement en arriere; chez la Truite, le thymus s atrophie et disparait avec Tage: M. ne l'a pas trouve dans des exemplaires mesurant plus de 25 cm, Les elements epitheliaux du thymus prennent d'abord un aspect lymphoide ; des Clements du tissu conjonctif,accompagnes bientot de vaisseaux sanguins,s'insinuent entre eux. et s'accumulent au dessous de l'epithelium de revetement de la cavite branchiale. U se forme ainsi une couche de foUicules lymphatiques qui separe l'epithelium de revetement des elements epitheliaux du thymus : ces derniers ont perdu l'aspect lymphoide et ont un caractere franchement epithelial ; sur les bords de l'organe, les couches se confondent entre elles et se continuent avec Tepithelium de revetement. Tel est l'etat du thymus ä son plus haut däveloppement (Truites de 15 20 cm). Suit l'involution de l'organe. Les cellules lymphatiques des follicules presentent une fragmentation du noyau, suivie de la mort de la cellule (phenomenes dus peut-etre ä la compression de vaisseaux dont l'adventice est infiltree de cellules lymphatiques) ; il se forme aiusi des cavernes remplies de detritus. Les cellules epithe- liales se trouvent plus tard eparses dans le tissu conjouctif, une partie d'entre elles forment des corpuscules ä couches concentriques : ces corpuscules ne doivent pas etre confondus avec les Images que peuvent donner les sections transversales de vaisseaux, dont l'adventice est infiltree. M. pense qu' on ne peut pas etablir la signification phylogen^tique du thymus des poissons osseux ä cause du caractere histologiquement pathologique de cet organe : il trouve insuffisante l'explication de Dohrn qui le fait ddriver de lamelles branchiales chez les Selaciens. [v. Bericht f. 1884 IV p 32.]

D' apres Retterer (2), le developpement des tonsilles debute par des invagi- nations epitheliales, qui sont ensuite enveloppees et fragmentees par des cloisons con- jonctivales. L'organe est constitue par lacompenetration des deux tissus. Lesrecher- ches ont porte sur l'homme, le chien, lechat, leporc, lesruminants et les solipedes.

I. Anatomie. H. Intestin. 75

D'apres Ayers, les levres de Ceratodus ont, outre iine plaque cornee mediane, des papilles cornees dans les parties laterales. Les parois de la bouche offrent des papilles de diverses formes et des organes de sens (boutons gustatifs) pareils aiix organes cyathiformes de la peau d'autres poissons. II y a aussi, dans la mu- queuse du pharynx, des organes d'aspect glandulaire. Les glandes signalees par Owen dans les plis de la paroi buccale de Lepidosiren sont probablement des or- ganes sensitifs contenus dans des papilles ; les papilles du palais n'ont aucune ana- logie avec des dents ; A. n'a pas non plus trouve le »semicircular valvulär fold« du pharynx decrit par Owen.

D'apres Rüdinger (^) , la langue äeSpelerpes peut etreprojetee hors de la bouclie et sert ä lanimal ä saisir les insectes vivauts; R. decrira ailleurs les dispositions anatomiques qui entrent en jeu dans ce mouvement et qui sont differentes de Celles de la langue de Salamandra.

Kowalewsky areconnu dans les glandes salivaires (sous-maxillaire etparo- tide du Chat et du chien) un double Systeme de vaisseaux sanguins constituant deux circuits collateraux, dont Tun plus court entoure les canaux excreteurs, l'autre plus long se ramifie entre les lobules glandulaires.

Boulart a retrouve cliez Ursus americanus Q, , U. arctos (^ et U. malayanus les poches pharyngiennes d^crites par Alix chez U. labiatus (^. Chez deux foetus d' U. arctos ces poches n'existaient pas encore.

b. Organes pneamatiqaes derives de l'intestin.

D'apres Albrecht (^^), la poche posterieure du pharynx qui existe chez quelques Mammiferes et se retrouve parfois chez Thomme est l'homologue de la vessie natatoire des poissons, laquelle n'est pas l'equivalent morphologique des pou- mons. Cette poche est en rapport avec le m. crico-pharyngeus. D'autres poches laterales que Ton trouve par anomalie chez l'homme representent la fente hyo- branchiale de l'embryon, qui, lorsqu'elle demeure ouverte, constitue la fissura colli congenita, v. aussi Tyrman.

Morris pense que la vessie natatoire des poissons a du etre dans l'origine un Organe respiratoire pour des especes qui passaient une partie de leur vie hors de l'eau. II existe des organes respiratoires accessoires analogues chez les Ophio- cephalidae et les Labyrinthici. Actuellement la vessie est un organe rudimentaire ou en voie de reduction, ainsi que le prouve sa grande variabilitö et son absence chez des especes voisines d'autres qui en sont pourvues ; cet organe a acquis des fonctions nouvelles. Ses reseaux admirables sont un residu de la capillarite re- spiratoire primitive. Un grand nombre de poissons paleozoiques avaient probable- ment des poumons capables de fonctionner. D'apres M., la vessie des poissons d'eau douce contiendrait surtout de l'azote et celle des poissons des eaux profondes de l'oxygene presque pur.

Dans l'dtude detaillee qu'il fait des sons produits par la vessie natatoire, S^ren- sen complete la description de J. Müller pour la vessie de Boras maculatus. Les sons dependent des contractions du muscle qui va de Toccipital aux ressorts osseux (appartenant ä l'appareil de Weber) qui soutiennent la vessie. L'extirpa- tion de la vessie affaiblit considerablement les sons mais ne les abolit pas, ils sont dus alors aux vibrations des ressorts actionn^s par leurs muscles. La i""" plaque os- seuse laterale cutanee est unie par un ligament ä la plaque roude du ressort et vibre avec la vessie. Les sons produits par la vessie ont une certaine duree et sont beaucoup plus intenses que ceux des aiguillons des nageoires, mais il n'est pas toujours possible de les bien distinguer, parce que le poisson emet les uns et les autres en meme temps. Des conditions analogues (sauf l'absence des plaques os- seuses cutanees) se retrouvent chez Platystomus et Pseudaroides . Chez Malopte-

76 Vertebrata.

rurus, les sons paraissent etre produits par le passage de l'air dans le canal etroit qui reuuit les deiix portions de la vessie. La condition d'avoir un ressort Ooseux en rapport avec des muscles pouvant faire vibrer la vessie parait propre au groupe des Siluroides stenobranches. Les autres Siluroides paraissent incapables depro- duire des sons au moyen de leur vessie. Cependant cet orgaue existe aussi cliez les Loricarides, quoique renferme dans une capsule osseuse et par consequent in- capable de donner des sons : beaucoup d'auteurs ont considerö la \^^ vertebre qui est soudee avec la capsule de la vessie comme une partie du cräne. Parmi les Characiuides, Pygocentrus a un muscle ins^re aux proces transverses des et vertebres et ä la vessie. Les autres Characinides n'ont pas de muscles inseres ä la vessie et ceux decrits par J. Müller n'existent pas. S. decrit les dispositions de la vessie cliez TrigJa et autres poissons ä joues cuirassees, confirmaut les don- nees de Dufosse, dont il loue le travail, tandis qu'il critique vivement J. Müller; il considere les sons comme produits par les vibrations de la vessie et n'admet pas que ce soient des bruits musculaires renforce's comme pense Dufosse. Plus loin il decrit la vessie de Diodon, Tetrodon [v. Bericht f. 1883 IV p 95], Balistes (la vessie est en rapport avec des muscles de la ceinture scapulaire), Monacantkus, Triacanthus, et Ostracion. Chez ces poissons, la vessie parait produire des sons. Chez Diodon, le sac ä air ne sert pas ä cet usage. Les Opliidiides doivent aussi produire des sons [l'auteur n'a pas connu les recherches anatomiques d'Emery : V. Bericht f. 1S83 IV p 421 quoique personne ne les ait entendus. La production de sons de la part de Macrurus est douteuse, il en est de meme pour Gadus. Phy- cis doit, d'apresla structure anatomique, produire des sons. Batrachus aun muscle intrinseque puissant et doit produire des sons : cela est douteux ]pour Holacanthus, et les Pristipomatides , probable pour Holocentrum. Parmi les Sci^noides, S. a examine Microporon et pense que la vessie produit des sons. Pour Zeus, S. con- firme les observations de Dufosse ; resultat negatif pour Capros et Equula. L'ori- gine des sons de Mormyrus est problömatique ; le peritoine forme une bände fi- breuse epaisse le long de la vessie. II n'y a que peu de poissons [Loricaria, Ciarias, Colitis] dont on puisse dire que la vessie est incapable de produire des sons. S. pense que dans un certain nombre (probablement considerable) de pois- sons, la vessie natatoire sert ä produire des sons et ä rendre sensibles (par des vibrations consonantes) ä une plus grande distance les sons produits par d'autres individus, surtout de la meme espece. Les bruits des nageoires des Siluroides pa- raissent ne servir qu'ä effrayer un ennemi, parce qu'ils ne se produisent que lors- qu'oninquietel'animaletlorsqu'ilerigesesaiguillouspour se defendre, les sons pro- duits par la vessie de ces poissons sont emis spontanement et ont une intensite beaucoup plus grande [Boras maculatus se fait entendre dans l'air ä 35 metres de dist.mce^ . Comme ces poissons vivent dans des eaux troubles et se fönt entendre surtout ä la saison de la reproduction, S. pense que les sons servent ä faciliter le rapprochement des sexes. S. discute la possibilite de la fonction respiratoire de la vessie natatoire. Elle est inadmissible, lorsque le conduit pneumatique est long et etroit, la respiration impliquant un renouvellement mecanique regulier du con- tenu gazeux : le conduit est large et court, la respiration est possible mais peu probable [Polypterus, Lepidosteiis, Aniia, Lepidosiren] , quelques uns de ces poissons donuent des sons, il est iucertain si la vessie en est la source. S. critique vivement le travail de Boas sur le coeur et la vessie de Ceratodus et surtout ce qu' il dit de la valvule spirale du conus arteriosus. L'ouvrage de S. est riclie eu renseignements bibliographiques.

Pour la vessie na tatoire ^ Hypophthalmus et i'Amiurus v. Wright C?^) Smalian critique la description du larynx des Amphisbenes donnee par Stannius ; comme Bedriaga, il trouve un cartilage cricoide bien developpe qui

I. Anatomie. H. Intestin. 77

Supporte les arytenoides. S. trouve inexactes la decription et la figure de Wie- dersheim qui fait continuer la trachee tout le long du p o u m o n : il na pu la suivre que sur une petite etendue. Iln'y a, dans aueune des 4 especes etudiees, un ru- diment d'un poumon ; chez Trogonophis le poumon est partage en deux moities.

GadOW figure le syrinx et la trachee de Rhea macrorhyncha et Darwini.

D'apres Beddard ('), le syrinx de Scopus a une paire de muscles intrinseques et les anneaux des bronches sont ineomplets, la membrane qui unit les deux bron- ches (bronchidesmus, Garrod) est incomplete. Les sacs aeriens subbronchiaux sont fondus ensemble, les prebronchiaux ne sont pas partages par des cloisons comme chez les Cigognes.

Fiori donne une description accompagnee de figures de la trachee de Buce- phala clangula (^ et rectifie les donnees des auteurs sur les appendices et dilatations qui lui sont propres. L'allongement et la dilatation de la trachee du (^ donne ä sa voix un timbre plus bas : les dilatations la renforcent par leur resonnance. Pour la Physiologie du syrinx v. Kitchen.

Turner C') decrit les poumon s et une portion du larynx de Mesoplodon\ celui- ci a une poche laryngee.

c. Intestin proprement dit ; foie,

Schäfer montre que les cellules migrantes transportent des gouttelettes de graisse ä travers l'epithelium intestinal jusque dans les chyliferes des villosites. Ces leucocytes charges de graisse disparaissent (sont probablement detruits) avant d'atteindre les troncs lymphatiques.

Pilliet (') aetudie, sur ungrand nombre de poissons appartenant aux gi-oupes principaux, la structure du tube digestif. L'oesophage, quand il existe, a la structure des muqueuses dermo-papillaires : corps de Malpighi stratifie , grand nombre de cellules caliciformes. L'epithelium de Testomac a souvent des cellules caliciformes. Les glandes gastriques ne coutiennent qu'une seule sorte de cellules granuleuses ; les glandes de l'estomac pylorique sont tres nettes chez Conger et peuvent aussi mauquer. Lahrushergylta, Blennius pholis, Lepadogaster himaculatus, Syngnathus acus, Callionymus lyra n'ont pas de glandes gastriques : chez Calliony- tmis, Syngnathus et Lepadogaster, il y a, entre l'oesophage et l'intestin, une zöne revetue d'epithelium simple : Gohius niger et Cottus scorpius ont, ä cet endroit, des culs-de-sac glandulaires peu nombreux. Les appendices pyloriques ne diflferent pas de l'intestin. L'intestin presente des plis simplement longitudinaux [Scomber] ou anastomoses : chez Motella, il y a exciusivement des glandes cylindriques ; chez Mugil capito, uniquement des villosites : l'epithelium est cylindrique avec cellules caliciformes. II y a toujours une ampoule rectale separee du raste de l'intestin par un sphincter distinct.

AyerS decrit le tube digestif de Ceratodus et Lejndosiren [Protopterus] . Tout lintestin est ä peu pres rectiligne dans les deux genres. L'estomac n'a pas de hmites precises, il n'a pas de glandes gastriques. Sur les cotes de l'estomac se trouvent 2 organes tres vasculaires (decrits par Günther comme masses adi- peuses chez C. , par Hyrtl comme la rate chez L. ) . Ces organes se continuent avec un tissu lymphatique pigmente qui se trouve dans la valvule spirale de l'intestin. A, pense qu'il n'y a pas d'homologie avec la rate ; il regarde ces organes comme peut- etre homologues du thymus des Vertebressuperieurs. II n'a rien trouve de correspon- dant au thymus et ä la thyroide des Selaciens. Outre la valvule spirale, la mu- queuse de l'intestin a des plis perpendiculaires ä celle-ci. Entre la musculaire et la muqueuse, se trouve un tissu lymphoide, contenant des capsules lenticulaires qui fönt saillie sur la muqueuse. Les glandes decrites par Günther sont des cavites pathologiques produites par des nematodes. Le foie est bilobe, moins porte vers

78 Vertebrata.

la droite cbez C. : dans ce genre, il y a autour des veines principales un tissu spou- gieux coutenant des cavitös veineuses dilatees : le choledoque debouclie dans la premiere cavite de Tintestm, tandis qii'il s'ouvre dans le pylore chez L. Le cloaque est petit. La vessie urinaire y d^bouche en arriere du rectum et en avant des orifices uro-g^nitaux. Cette vessie ne correspond ni ä celle des pois- sons osseux ni ä Tallantoide. Cbez C, l'orifiee cloacal est exactement me- dian ; cbez L., il est deplace lateralement, la base de la nageoire anale s'etendant, sur Fun ou l'autre cote, en avant de cet orifice.

D apres Garman, Tinte st in de Chlamydoselachus a une valvule Spirale, derriere laquelle s'ouvre un coecum. Les deux uröteres se reunissent avant de deboucber dans le cloaque.

Vers l'extrömit^ de l'intestin des Ampbisbaenides, Smalian signale un repli de muqueuse decrit par Leydig cbez Lacerta et Atiguis. Du reste, S. confirme quant ä l'appareil digestif les descriptions de Staunius, Wiedersbeim et Bedriaga.

Retterer (S ^) a etudie, sur un grand nombre d'oiseaux, la structure et le de- veloppement du cloaque et de la b o u r s e de F a b r i c i u s . II distingue dans le cloaque : le vestibule rectal (oü deboucbe l'intestin proprement dit) , la löge uro- genitale et enfin le passage anal, offrant dorsalement une pocbe post-anale, dans laquelle deboucbe la bourse de Fabricius. Ces trois compartiments sont separes dorsalement par deux replis: repli uro-anal et repli uro-rectal. Les descriptions fort dötaillees et accompagnees de mesures exactes ne se pretent pas ä un court resume. Le passage anal et la bourse de Fabricius derivent de Tectoderme : les deux autres loges sont formees par l'intestin et Tallantoide. La bourse de Fabri- cius offre deux types de structure : cbez certains oiseaux, sa muqueuse est criblee de pores, conduisant ä des ciyptes ; cbez d' autres, eile offre des lames saillantes plus ou moins anastomosees entre elles. Les follicules lymphatiques, qui rem- plissent le tissu de la muqueuse, offrent cbacun une zone centi-ale et une zone peri- pherique : toutes deux vasculaires ; dans la zone centrale, le reseau fibreux est plus hiebe et les capillaires plus minces : R. considere les cellules comprises dans les mailles du reseau comme epitbeliales (epitbelium nucleaire de Cb. Robin). Autour de chaque follicule, il y a des espaces lympbatiques. La bourse a un revetement sereux et une tunique musculaire (niee par Alesi). Les cellules des follicules pro- viennent d'invaginations epitbeliales, tandis que le reseau est d'origine mesoder- mique. La bourse commenceäs'atropbier, cbez la poule, avec la maturite sexuelle de l'animal et a disparu ä Tage de 2 ans. Dans cette atropbie , les follicules se reduisent et leurs elöments epitb^liaux se repandent dans le tissu conjonctif ; par suite de lareduction de son volume, la bourse finit par se trouver enveloppee par les fibres musculaires striees du spbincter cloacal. La bourse de Fabricius s'atropbie de mßme chez les autres oiseaux terrestres, tandis que, cbez les oiseaux aquatiques, eile semble persister toute la vie. R. combat les vues des auteurs qui comparent la bourse de Fabricius ä nne glande anale. II lui trouve une complete ressem- blance de structure et de developpement avec les tonsilles des Mammiferes. Selon l'auteur, les glandes sanguines en geueral resultent de l'encbevetrement de deux tissus. Tun d'origine Epitheliale, l'autre mesodermique.

Cazin ['^) a etudie, sur le poulet, le developpement du gesier. La formatiou des glandes part d'un epitbelium stratifie revetu au jour d'une cuticule distincte. Plus tard, la surface du gdsier se revet d'une couche de sEcretion transparente, dans laquelle on peut distinguer un courant de secretion appartenant ä chaque cellule. Au 12'* jour les glandes definitives commencent ä se dessiner. Alors la uature de la secretion se transforme successivement pour acquerir son aspect defiuitif . Au dessus des cloisons interglandulaires on trouve des espaces eucroissantdus ades cellules qui restent englobees dans la secretion et se resolvent plus tard en detritus.

I. Anatomie. J. Systeme vasculaire ; rate; coelome. 79

D'apres Cazin (^), l'estomac de Plotus melanogaste)- ressemble ä celui de P. Levaillanti et s'eloigne de celui de P. Anhinga.

D'apres Beddard (^), Scopus n'a pas de jabot; rintestin a 2 coecums; la forme delalangue, petite et triangulaire, se rapprocbe de celle de Balaeniceps etCancroma.

Contrairement ä lassertion d'Owen, Beddard {^) a trouve la vesicule biliaire cliez les coucoiis, sauf quelques exceptions.

Turner (^) decrit l'appareil digestif de Mesoplodon Helens. L'estomac de sou exemplaire etait forme de 10 cavites, les 2.-5., plus petites, formaut une serie eu chapelet; 10. etait partagee en deux par un pli de la muqueuse. T. rapporte les observations connues sur l'estomac des Cetaces : il pense que le nombre des cavites n'est pas constant daus certaines formes. La l'^** cavite, chez Mesojilodon et les Zipbioides eu general, correspond ä la 2* des Delpbinides, les Z. n'ayant pas l'homologue de la pause des D.

Pilliet (^) decrit, au fond des alveoles de la portion gauffree de la pause du C harne au, des glandes en tube contenant une seule sorte de cellules granuleuses.

Spee decrit la musculature des villosites intestinales de difFerents Mammi- feres. II deduit de ses observations que le volume de la cavitö chylifere est plus grand dans l'etat de contraction que dans l'etat d'allongement des villosites.

Albini ddcrit une coucbe de fibres musculaires obliques, dans la sous-muqueuse de rintestin grele du cbieu.

Pour Ihistologie du l'appareil digestif v. Ranvier.

J. Systeme vasculaire; rate; coelome.

G arm an decrit le coeur de Chlmnydoselachus, qui est surtout remarquable par l'existence de 6 series de valvules (ou 7 si Ton compte pour une serie une valvule isolee, la plus rapprochee du ventricule) dans le bulbe aortique : les 3-4 series posterieures ont des chordae tendineae.

D'apres McWilliam, le coeur de l'anguille est fixe dans le pericarde par un reseau de trabecules fibreuges irregulierement distribuees; des trabecules semblables relient entre elles les diflferentes parties du coeur. Loreillette nest pas iudependante du sinus, mais forme comme un appendice dorsal de celui-ci, de Sorte que sa paroi ventrale est la paroi meme du sinus : eile communique avec le ventricule par un canal. La paroi du ventricule a des arteres et des veines super- ficielles, mais sa partie interne est spongieuse comme chez la grenouille.

Pour les vaisseaux sanguins des Amphisbaenides , Smalian confirme la description de Bedriaga. L'artere et la veine pulmonaires se bifurquent dans le poumon chez TrogonopMs, tandis qu'elles sont simples chez les autres. Un grand espace lymphatique entoure l'aorte. S. confirme l'existence de c o e u r s ly m p h a - tiques qui sont en rapport avec les troncs de la ligne laterale [v. plus haut p 36].

Beddard (^) ayant examine le coeur de 3 exemplaires ^ Apteryx australis et 2 d'^. Oive7n, a trouve la valvule atrio-ventriculaire droite entierement musculaire et depourvue ä son bord des chordae tendineae decrites par Owen. Chez Ä. austra- lis il y a deux petites chordae etroitement unies ensemble vers la jonction de la valvule avec un lambeau musculaire provenant de la paroi dorsale du ventricule ; ces chordae sont representees chez A. Oiveni par un muscle correspondant au »mode- rator band» decrit par Rolleston chez Casuarius. En somme, le coeur d'Apteryx ue differe pas notablement de celui des autres oiseaux. Lankester (^) ayant exa- mine le coeur äApü/gx figure par Owen et conserve dans la coUection du Col- lege of Surgeons trouve qu'il differe des coeurs de cet oiseau examines par Beddard et par lui et pense que Owen a disseque, par erreur, un coeur &'Ornithorhynchus. Pour repoudre aux critiques d'Owen {^), Lankester {-) a examine le coeur des autres Apteryx etudies par 0. et confirme ses assertions ci-dessus.

80 Vertebrata.

Fano decrit et figure le coeur de Vesperiilio murinus et Rhinolophus ferrum- equinum [sans avoir connaissance de la bibliographie du siijet] : dans Texistence de 2 veines caves supdrieures et dans l'extension du ventricule droit qiii embrasse le V. gauclie, F. reconnait des rapports avec les oiseaux.

Turner (^J decrit, sur une piece incomplete, le coeur de Mesoplodon: la valvule mitrale offrait deux petits lobes dans les intervalles des lobes principaux.

Köliiker (-] reconnait que la formation des vaisseaux dans la queue des larves de Batraciens a lieu par bourgeonnement des capillaires et non par trans- formation de cellules conjonctivales. Les celiules migrantes du conjonctif forment Tadventice et les el6ments musculaires des vaisseaux.

Ayers developpe des considerations theoriques sur la lymphe et le sang des animaux, ainsi que sur la signification des organes lymplioides : thymus, rate, organes adipeux, ))interrenal bodies« des Selacieus, rein cepbalique des poissons osseux etc.

D'apres S. Mayer, les vaisseaux ne contenant pas de corpuscules sanguins, que Ton observe dans la queue des tetards , ne sont pas des vaisseaux lymphatiques, ni des vaisseaux sanguins en voie de formation. Leur contenu se meut tantöt vers les v. sanguins, tantot en direction contraire.

Geberg a observe des anastomoses entre arteres et veines dans la capsule des reins du chien : une artere accompagnee de deux veines se termine par deux branches qui rejoignent ces veines, ou bien envoie plusieurs branches laterales dans les veines voisines. II n'est pas stabil si ces anastomoses servent ä equilibrer des difFerences de pression ou si elles representent le resultat de la x€- duction des r^seaux capillaires decrits par Dogiel.

Lesshaft pense que les arteres sont distribuees et placöes suivant une loi de mecanique pliysiologique qu'il formule ainsi : »les arteres principales suivent tou- jours la surface concave du tronc et des membres: leur division est toujours parallele ä la division du squelette osseux lui-meme. Des reseaux vasculaires situes du cote oppose ä celui se trouve 1' artere principale contournent les articulations correspondantes ; celui de ces reseaux qui peut etre considöre comme le röseau principal est situe dans un plan qui correspond ä Taxe du mouvement. Le calibre des vaisseaux qui forment ces reseaux est en proportion directe de l'arc de cercle decrit par les surfaces osseuses d'une articulation. Arrives ä la Peripherie , les troncs arteriels se terminent en formant des anses ; celles-ci sont d'autant plus etendues, qu elles sont plus superficielles et que la partie en que- stion proeminera davantage.« II developpe cette formule en Fappliquant aux arteres des differentes parties du corps humain.

Dohrn {^) appelle a. thyreoidea l'artere qui part du tronc artöriel chez les S^laciens, en avant de l'a. hyoidea et que les auteurs appellent a. mandibularis. Cette artere repr^sente un vaisseau branchial et eile contribue avec la veine hyoi- dienne et d'autres vaisseaux ä former l'artere de la pseudobrancbie.

Dapres Lockwood (^) toutes les arteres des organes abdominaux derivent d'arteres appartenant primitivement ä l'intestin moyen. Leur parcours se modifie suivant les vicissitudes que subit le mesentere dans lequel elles se trouvent.

Beddard (^) a trouve chez Scopus deux carotides et deux veines jugulaires.

Schob! decrit un reseau admirable veineux sur la paroi dorsale du pha- rynx de la Grenouille et d'autres Anoures et Urodeles. Ce reseau est forme par une V. oesophag. recurrens qu'il met en communication avec les veines jugulaires; il re§oit aussi d'autres veines de l'oesophage. La muqueuse du palais et de quelques autres parties des parois de la bouche a, chez la grenouille, des vais- seaux capillaires formant des diverticules. A la place de ces diverticules ou trouve, chez Bufo, des anses vasculaires. Bomhinator et Pelobates tiennent le

I

I. Anatomie. I. Systeme vasculaire ; rate; coelome. gl

milieu entre Rana et Bufo. Les diverticules se retrouvent chez Salamandra ma- culosa ; chez Triton il y a ä leur place un plexus veineux dans la muqueuse du palais. Toutes ces dispositions paraissent avoir la meme signification physiologiqne de ralentir le cours du sang.

Ficalbi (*) a trouve que, chez la plupart des singes qu'il a examines, la v. jugulaire externe, avant de s'unir ä la sous-claviere, forme un anneau qui entoure la clavicule. Chez un Cercopithecus sahaeus, la jugulaire ext. passe tout entiere en dehors de la clavicule. Ces deux conditions peuvent reparaitre chez l'homme. La se retrouve chez quelques Lemurs.

Fenwick decrit les veines de la vessie et de la prostate chez Thomme.

Tschaussow decrit, danslapartie anterieure du bassin de la femme, les plexus veineux suivants: pl. urethro-vesicalis, pl. utero-vaginalis, pl. utero-ovaricus , pl. perinealis superficialis et profundus.

Phisalix a etudie la structure, le developpement et la physiologie de la rate chez les Poissons osseux, les Selaciens et les Amphibiens urodeles et anoures. Les veines et les arteres s'ouvrent separement dans le reticule de la pulpe. Chez les Selaciens, les terminaisons arterielles sont entourees d'un manchon de reticulum condense qui represente les corpuscules de Malpighi des Amniotes ; une dispo- sition semblable se retrouve chez Salamandra maculosa. La rate des Selaciens a des lymphatiques superficiels et profonds, qui entourent les arteres, mais ne com- muniquent pas avec les manchons terminaux ; chez les Raies, les lymphatiques sont enveloppös en certains points par des anneaux de faisceaux conjonctifs pelo- tonnes qui etranglent leur lumiere et que l'auteur propose d'appeler boutons d'ori- gines lymphatiques. La rate a une fonction hematopoetique plus ou moins active; les globules rouges se forment par metamorphose des cellules de la pulpe ; ils se multiplient par division chez les Selaciens et les Urodeles; les scissions sont rares dans la rate des poissons osseux et des anoures. Chez quelques Selaciens, Ton trouve souvent des rates accessoires. La rate se reproduit chez les poissons osseux et les Amphibiens par un procede analogue ä celui decrit par Tizzoni chez les Mammiferes et repetant les faits du developpement embryonnaire. La rate represente du tissu conjonctif modifie et approprie ä des fonctions speciales de la vie embryonnaire.

Nous ne rapporterons que les resultats morphologiques des recherches de Solger \}], qui seront analysees dans la partie ontogenique de ce Bericht. Les cellules de revetement, dites endotheliales, du coelome des Amphibiens derivent des cellules epitheliales primitives de cette cavite, auxquelles s'ajoutent par la suite (apres la metamorphose) des cellules mesodermales venues du dehors et qui prennent la meme forme que les cellules preexistantes. Les »stomates« sont des groupes des jeunes cellules, et non pas des orifices. Chez Petrmnyzonßuviatilis, les cellules parietales du peritoine sont cubiques ; les cellules qui revetent lintestin sont plus grandes et aplaties ; dans les exemplaires examines, il n y avait pas de cellules vibratiles.

D'apres Lockwood (*) le mesocolon des mammiferes est forme, non pas par la soudure du mesocolon primitif avec le mesogastre , mais par la fusion de ces deux plis ä partir de leur base. Le mesocolon represente par consequent 2 couches de peritoine et non pas 4.

Smalian trouve que le corps adipeux des Amphisbaenides est enveloppe dans une poche du peritoine : une petite masse de graisse se trouve en avant du coeur. Sous les muscles superficiels dela queue, S. trouve chez Amphish.JuUginosa 4 cordons graisseux longitudinaux Continus ; il y en a 2 seulement cliez Anojn Kingi., 2 aussi chez Blanus cinereus, mais ici ils sont divises en Segments meta- meriques; ces parties manquent chez Tro go7wphis . Chez Am. et An. (j^ il y a

Zool. Jaliresber. 1885. IV. g

82 Vertebrata.

une paire de paquets adipeux derriere les verges ; chez Bl. Q un petit paquet impair entre les mm. ischio-coecygei ; ces paquets sont enveloppes dune mem- brane qui est peut-etre l'homologue du peritoine; dans ce cas Tespace occupe par la graisse representerait un reste de la cavite viscerale postanale. Pour l'anatomie du Systeme lymphatique v. Sappey.

E. Appareil uro-genital.

Grosglik a reconnu que, chez Cyprinus carpio, Esox lucius, Rhodeus amarus et Gaster osteus aculeatus, les Clements glandulaires du reincephalique s'atrophient et disparaissent chez l'adulte. Cette atrophie peut etre tres lente et n'est pas encore complete chez un brochet ou une carpe de 2 livres. G. pense que les Fierasfer et Zoarces, sur lesquels Emery a constate la persistance du pronephros n'^taient pas completement adultes. La substance lymphatique des reins des pois- sons osseux est, selon G., homologue de la substance corticale des capsules sur- renales des Amniotes.

Emery {-) soutient contre GrosglJk que les Fierasfer sur lesquels il a constate la persistance du pronephros etaient parfaitement adultes. II n'accepte pas sans reserves l'homologie du tissu lymphoide du rein des Tel^osteens avec la substance corticale des capsules surrenales ; il pense que ce tissu lymphoide, etant le residu du blasteme renal, ne differe du conjonctif interstitiel du rein des Mammiferes que par son d^veloppement considerable, du ä la fonction d'organe hematopoetique que Bizzozzero et Torre lui ont reconnue chez les poissons osseux.

Les reins &^ Alligator sp.? jeune sont composes. chacun, selon Solger (^), d'un lobe medial et d'un lobe lateral separes par l'uretere. Le bord lateral oflfre un pli profond , le bord medial une simple gouttiere : les parois de ce pli et le fond de cette gouttiere sont constituös par une substance blanche, qui se detache sur le fond brun de la masse du rein. Les glomerules se trouvent ä la limite entre la substance blanche et la substance brune. Le tube urinifere qui part du glomerule se dirige d'abord vers la surface du rein, avec un epithelium clair sur les prepara- tions macerees ä l'acide nitrique ; de il retourne en arriere, avec uu epithelium granuleux, et penetre dans la substance blanche, en devenant beaucoup plus mince et clair. Quittant cette substance, le calibre du tube augmente de nouveau et il y a un bout revetu d' epithelium ä bätonnets. En atteignant pour la 2^ fois la surface du rein, le tube debouche dans un coUecteur qui se rend ä l'uretere. S. avait ä sa disposition deux exemplaires, dont Tun ofifrait dans certains epitheliums un pigment jaune ; ce pigment manquait dans l'exemplaire durci pour les sections. Dans les reins de Bufo cinereus, S. trouve des epitheliums contenant du pigment et des granules refringents. II rapporte diverses indications des auteurs sur les pigments renaux et pense que des pigments formes dans l'organisme s'eliminent par les reins.

Möbius a trouvö que les filaments, avec lesquels le (^ de Spinachia vulgaris lie eusemble les herbes dont il forme son nid, offrent des reactions semblables a Celle de la mucine de \Helix jwtnatia, sauf que ces filaments sont insolubles dans l'eau de chaux. A l'epoque des amours, l'on trouve la matiere de ces filaments accumulde dans la vessie urinaire : eile est secret^e par l'epithelium des canali- cules tortueux du rein, dans lesquels une partie des cellules (quelquefois toutes les cellules visibles sur une section) subissent une metamorphose particuliere. Le reseau plasmatique contient d'abord du mucigene non colorable par l'hematoxy- line et qui se transforme en une substance granuleuse colorable. Celle ci donue naissance au mucus hyalin, non colorable par l'hömatoxyline, mais qui noircit par l'acide osmique. Le rein est hypertrophie. Hors de l'epoque de la reproduction, le rein du Spinachia (^ ne difi'ere pas de celui de la § .

I. Anatomie. K. Appareil uro-genital. 83

Pour la distribution des vaisseaux des reins de l'homme v. Steinach.

Weldon, ayant trouve que, chez le Lezard, le Poiilet et Pristiurus, la premiere ebauche des capsules s urr^nales n'a pas de rapport direct avec la paroi des vaisseaux, mais est au contraire continue avec celle des glomerules et des canali- cules renaux, en deduit que les capsules surrenales sont derivees des reins ; le tissu lymphatique des reins des poissons osseux serait Thomologue des capsules surrenales des autres vertebrds.

Matthews a trouve, chez une Raia clavata (^ adulte, ä gauche un oviducte bien developpe avec glande nidamentale en activite. Testicules normaux ainsi que les conduits ([j' de droite. Ä gauche, epididymepetit, deferent court, sac sper- matique abseut.

Ryder (^) trouve que les lobules de l'organe de Syrski chez TAnguille ont une distribution metamerique. Dans Texemplaire etudie, les cavites des lobules avaient laspect de tubes seminiferes törtueux.

Smalian confirme sur Amphishaena fuUginosa, Anops, Trogonophis et Blanus cinerm* ladescriptiondonneeparBedriaga des organes sexuels de cette derniere espece. Chez le (f, chaque deferent debouche avec l'uretere correspondant sur une Papille du cloaque: les ureteres et les oviductes debouchent separement.

Solger {■^] a trouve le testicule gauche pigmente chez Cypselus apus, le droit chez un oiseau de vollere quon appelle en AUemagne »Broncemännchen« ou »Broncemövchen« .

Stilling decrit la structure des glandes de Cowper du Lapin et montre que ces glandes secretent pendant le coit.

D' apres Turner (^), le penis de Mesoplodon a la meme structure que celui des autres Cetaces.

Finger a etudie la structure du penis humain et donne des figures de prepara- tions inject^es. Les glandes de Tyson ne sont que des simples cryptes revetues d'^piderme.

Ayers decrit les organes uro-genitaux de Ceratodus et Lepidosiren; il n'a disseque que des Q . II est douteux qu il existe des entonnoirs segmentaii'es, comme chez les Amphibiens ; le rein est un mösonephros ; le conduit renal est enveloppe par la substauce glandulaire chez L., decouvert chez C. La distribution des canalicules n'est pas metamerique ; souvent plusieurs s'unissent, avant de deboucher dans le conduit. Chacun des deux conduits debouche separement dans le cloaque. L'ovaire ressemble ä celui des Urodeles.

Turner (^) confirme sur un exemplaire de 1 1 pieds ses resultats precedents (1878), relatifs aux organes sexuels Q de Laemarpus. Les oviductes etaient plus larges que dans l'exemplaire disseque autrefois; ils convergeaient en avant et s'ouvraient dans une expansion spathiforme. Les oeufs avaient l'aspect de petits granules.

Garman a trouve chez Chlamydoselachus un oviducte dilate, comme s'il avait contenu des embryons. II existe une glande nidamentale, que G. decrit et figure. L'auteur pense que l'animal est vivipare.

Romiti trouve que repithelium qui revet la surface de lovaire presente des formes differentes dans les diverses parties. Tout le revetement cellulaire du coe- lome des vertebres est de nature epitheliale.

Chiarugi (^j decrit la structure de l'ovaire du lievre. II combat les idees de Paladine sur le renouvellement continu du parenchyme Ovarien et sur la forma- tion des tubes de Pflüger chez T adulte. La substance medullaire, beaucoup plus de- veloppee que chez le lapin, est constituee par des cellules granuleuses, que C. croit representer le corps de Wolflf et n'avoir aucun rapport avec les corpora lutea

6*

84 Vertebrata.

Beddard ('^) confirme, pourTovaire ä'JEchidna, les resultats de Poulton sur Or- nithorhynchus [v. Bericht 1884 IV p 91].

Pagenstecher pense que l'appareil utero-vaginal des Halmaturides doit etre considere comme provenant de rinvagination de deux regions paires syme- triques correspondant aux glandes mammaires.

D' apres Haacke (^) , les oeuf s de Trachydosaurus et Cyclodus se developpent dans rntörus et n'ont point de coquille, ou seulement im rudiment de coqiiille qui re- couvre une petite partie de la surface de l'oeuf chez Tr. Les embryons n'ont pas la dent destinee ä percer la coquille.

D'apres Tafani (^j le placenta des mammiferes offre, dans ses diverses parties, des diflferences dans la distribution des vaisseaux, indiquant des fonctions differentes. T. distingue une partie servant ä l'absorption et une partie qui sert ä la respira- tion du foetus ; il decrit le cours des vaisseaux maternels et foetaux.

Contrairement ä Ercolani, Laulanie nie l'existence d'un ^pithelium dans le pla- centa maternel, chez tous les Mammiferes. Chez le cochon d'Inde, tout le placenta maternel serait constitue par une seule cellule colossale multinuclöe, dans laquelle il y a des vaisseaux saus paroi propre, creuses dans son plasma. Chez le chat, les diverses cloisons maternelles qui separent les villosites foetales sont de meme chacune unicellulaires. Chez d'autres mammiferes, le placenta maternel est fait de cellules distinctes.

II. Ontogenie.

(Referent: Prof. A. Raub er in Dorpat.) (Für dieses Jahr am Schlüsse der Abtbeilung.

III. Systematik, Faunistik, Biologie.

1. Pisces.

(Referent : W. R.Ogilvie-Grantin London.]

A. Kecent.

Agassiz, A., & C. 0. Whitman, 1. ün the Development of some Pelagic Fish Eggs. in:

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!

I

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ibid. p 74—75. [97]

III. Systematik, Faunistik, Biologie. 1. Pisces. A. Kecent. 85

Bean, T. H., 3. On the occurrence of Hadrojiterus auratitiacns (Cope) in the French Broad

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»The Standard Natural History« edited by Kingsley is, as far as regards Fishes, perhaps the best populär work of its kind that has ever been published. The text contains all recent discoveries, and the plates are chiefly original and very artistic. See also Günther. Niemiec has written a paper on the »suckers« of animals in which he treats of the dorsal sucker in Echeneis remora and the ventral sucker of Lepadogaster gouanii. Apgar writes on binocular vision in lateral eyed Fish; and Lendenfeld makes remarks on the eyes of deep-sea Fishes and hints at the possible reason why in some the eyes are very highly developed and in others rudimentary. Camerano makes remarks on the distribution of colour in the animal kingdom with special reference to Fish on p 349. Canestrini has written an essay on monstrosities among Fish with references to papers re- lating to this subject since 1642 to the present date; and Lidth de Jeude de- scribes abnormalities in the head of Salmonidae. Barrett describes a curious instance of findinga Sand-eel partly embedded in the liver of a Haddock. Day (^) gives a detailed account of the effects produced on Fish by increasing and di- minishing the temperature of water . Öbservations made in the Nilghiris Hills at various places stocked with fish, shew that they must become accustomed to a heat which rises to as much as 92** F. at midday in the low country rivers. Hal- perine gives an account of the mode in which the Utricularia and other piscivo- rous plants capture young Fish.

Dunn has observed during the spring months, at certain times, off the Coast of Cornwall, that the surface of the sea assumes a deep olive colour, which in fa- vourable fishing seasons Stretches for füll 20 miles from the shore. This appea- rance is caused by incalculable numbers of fully developed seeds or spores of the Melanospermeae or olive Seaweeds; and, as IVIackerel, Herring and Pilchards, and all surface-feeding fish are exceedingly fond of them, their presence or absence greatly effects the success of the fishing season. See also Cornish (^) and Pearcey on the Food of Fish.

Ryder (^j in his paper on viviparous osseous Fishes makes remarks on the act of copulatiou and the birth of the young of Gambusia. as observed by Mr. A.

i

III. Systematik, Faunistik, Biologie. 1. Pisces. II. Faunae. 91

A. Duly. Mcintosh {^) p 57 confirms Willughby's opinion that the viviparous Blenny brings forth its young in the depth of winter, and remarks on the yonng in a fnlly developed $ . Ewart & Brook make interesting observations on the spawning of the Cod. The experiments were carried on in Rothesay Aquarium on Fish which had been in the tanks for four years, with the exception of one in- troduced in october. The spawn appears to be shed at daybreak , while the fish are swimming about freely in the water, and the eggs are fertilized at, or as they rise to the surface. BrOOk (^) records observations on the hatching and deve- lopment oi Motella mustela deposited in his aquarium in the months of May and June. He gives a list of the principal species of pelagic eggs observed, where the observers State the time of hatching, by which it appears that the period of in- cubation varies from 20 hours to 20 days. He is of opinion that until more is known of the influence of temperature on the ova, the development of one Fish cannot be satisfactorily compared with another. Brook (^) writes on the develop- ment of the Herring. Prince describes the nesting and development of the Sea Stickleback, and remarks that the (^ of this species diflfers from the Fresh- water Stickleback in not assuming brilliant colours in the breeding season. Both sexes exhibit a similar marking. The (J' alone appears to construct the nest as in the latter species, and though Q. Fishes, distended with eggs, often hover near during the building process, none were observed at St Andrew's to take any part in the work. The Statement published by Heincke that both sexes build the nest is probably incorrect and due to the similarity of the hues of both sexes. Möbius has discovered that the white silky threads with which the (^ surrounds the nest after the Q has deposited her ova, are a peculiar modification of mu- cine »formed in the Kidneys of the male, and, indeed, in the epithelial cells of the urinary canals, which exert this form of activity at the time of reproduction only.« [see antea p S2.] Agassiz & Whitman (^) describe the development of some pelagic Fish eggs . On the young s tage s of Fish see Agassiz & Whitman (^], Emery and Mcintosh.

n. Faunae. a. Europe.

F i n 1 a n d : Cyprinidae and Salmonidae Sundman.

Norway andSweden; Lilljeborg gives extensive descriptions, etc., ofAcan- thopterygii.

Baltic: Nettelbladt.

Eussia: Ssura river Warpachowsky.

Scotland: For information respecting the Fish and Fisheries see Report of the Fisheries of Scotland, Vol. 3. Aberdeen. Day (^) makes remarks on rare Fishes off the Coast; and Sim records the occurrence of Alopias vulpes, Rhi- na squatina, Sebastes nonoegicus , Carelophus ascanii, and Coris juHs. St. An- drews: Mcintosh (^ ^] makes reports on the Fish observed at the Ma- rine Laboratory, with remarks on the spawning of certain marine Fish [Cottus, Agonus, Zoarces, Anarrhichas, and Clupea\

Germany: Wiedemann gives a list of 47 known species of Fish from Swabia and Neuburg.

Switzerland: Fatio distinguishes among the 24 forms of Coregonus found in the lakes only 2 species and 2 intermediate forms (see Salmonidae). Forel has published a list, with a few notes on the known species of Fish from the same locality. Pittier & Ward record 4 well-known species of Fish from Vaud.

92 Vertebrata.

Mediterranean: Doderlein (2) has published part 3 of bis Fish, containing de- scriptions of tbe Rays. Genoa : Vinciguerra describes some hitberto unrecorded species. Messina: Facciolä (') on tbe Blennius; and p) on certain rare Pleu- ronectidae. Cocco has continued bis catalogue and notes on tbe Fish and describes 3 new species of Gobius as well as several of the rarer species belonging to otber fam ilies.

b. Asia.

Lake Balkbask: Nikolski: notes on the Fish, with description of a new Cyprinoid.

India: Day (^j : various remarks on, corrections of, and additions to Gtlnther's list of the Fresh-water Fishes of the Indian and African faiinas. Ganges and Irrawaddy: Vinciguerra: remarks on 29 known species.

Japan: Steindachner & Döderieifl have piiblisbed part 3 of their report on the Fish , containing descriptions of new genera and species.

Cochin China: see Tirant.

c. Africa.

Fischer: new species of Fishes from Africa in the Hamburg Museum. See also Oay (2).

d. America.

N. America: For Information concerning the Fish and Fisheries, see the Bul- letin of the United States Fish Commission, Vol. 5, and the Commissioner's Eeport of United States Commission of Fish and Fisheries 1882 and 1883 (1885). Goode & Bean (^) and Jordan (^) : On tbe American Fishes in the Linnaean CoUec- tion. Jordan (') : Supplementary notes; and(ii): Supplement to Jordan & Gilberts Synopsis, with numerous additions and corrections of errors in nomenclature of known species. Eigenman & Fordice (2) review the American Eleotridinae [Eleotris of Günther) . Garman (^) writes on the American Salmon and Trout, including in- troduced species. Jordan ("*) : remarks on the above paper. Hall & Mc Caughan review the American Mullid». Jordan & Meek (2) review the Flying Fish of American waters. Meek & Hall review tbe American genera and species of Ba- trachidae. Meek & Newiand give reviews of the American species of ('] Esox and (2] Scorpaena.

United States. Point Barrow, Alaska: Murdoch publishes a list, with notes on 18 species of Fish obtained by the International Polar Expedition. The new species have already been recorded by Bean. Lake Superior : Jordan {'^^) : notes on the Fish observed in tbis lake. Nova Scotia: Honeyman makes ad- ditions to the Jones Catalogue. Woods Holl, Mass. : Bean ("*) gives a list of Fish collected by the U. S. Fish Commission. Long Island Sound: Bean (^) mentions some of tbe Fish obtained. Jowa & Missouri: Jordan & Meek [^): list of Fishes collected with descriptions of 3 new species. Kansas: Cragin (^j : a preliminary list of Fish from Kansas River. Evermann & Fordice: the Fishes collected in Harvey and Cowley Counties. Gilbert (^): descriptions of 3 new Fishes, and (2) notes on the Fishes. Indiana: Eigenman & Fordice (M : a catalogue (40 species) of Bean Blossom Creek, Monroe Country. Beau'fort Harbour: Jenkins adcls 20 species to the list given by Jordan& Gill in 1878. South Geor- gia: Fischer: on Fish from tbis district in tbe Hamburg Museum. Mississippi. Jordan (^j: a new species. Florida: Hay: on new and little-known species ; and Jordan & Swain: descriptions of 3 new species. Low er California: Sroith: notes on tbe Fishes collected at San Cristobal.

in. Systematik, Faunistik, Biologie. 1. Pisces. III. Systematic. 93

Tropical America. Jordan (^) : 407 species are recorded, and a few obser- vations made. Jordan differs from Günthers assumption, tliat nearly Vs of the species of marine Fislies on the two coasts of Tropical America would be found to be identical , and is of opinion that the two faunas are substantially distinct, only about 6 per cent being common to both shores, and these only marine forma found in most warm seas.

e. Anstralia and Folynesia.

Philippine Islands: Gogorza gives a list of some of the species. Celebes, etc.: Meyer: catalogue of 546 species obtained from 1870 73. Australia: De Vis: new species. Ogilby (^): distribution of Sharks and Rays. Port Jack- son: Ogilby (^3): new and rare species are described. Upper Murrumbidgee : Macleay describes new species of Fish.

Tasmania: Johnston [^-'^] : notes on the Fish, with descriptions of new and rare species.

NewZealand: Arthur: notes on the Fish.

III. Systematic. Subclass Palaelchthyes. Order Chondropterygii.

Suborder Plagiostomata. A. Selachoidei.

Carcharias crenidens, Kimz. = ? C. acutus, Rlipp. ; Ogilby (^) p 464 Chi- loscyllium ocellaium, Gmel., recorded from Port Jackson; id. p 464 Scyllium canicula, and stellare, young, figured and notes; Mayer p 227 pl. 15 F 4, 5, 8- 10 Pristiophorus cirratus. Note on the young; HaSWell p 680 Squatina. Notes on synonymy; Mayer p 278.

Scyllium anale n. Port Jackson; Ogilby (^) p 445; distinguished {vom maculatum,

Bl., with which it has been confounded; id. (*) p 464. Selache pennanti nom. n. for Pennanfs Basking Shark, which is not maximus;

Cornish (2) p 351 ; see also Day ('^) p 235.

B. Batoidei.

Doderlein (■^) Fish of the Mediterranean , part 3 Batoidei. Contains extensive descriptions and synonymy of known species. Rhynchobatus djeddensis, Forsk., recorded from Port Jackson ; Ogilby (*) p 465 Rhinohatus bougainvillei , M. & H. , described and distinguished from granulatus, with which it has been confounded; Ogilby (*) p 464 Raja chagrinea, Penn.^ notes, etc.; Doderlein (^) p 97 Narcine timlei, BL, notes by Garman (*) p 42 Dasybatus, Klein, must be used instead of Trygon, Cuvier, unless there was a publication of the latter name between 1758 and 1810 ; a list is given of the species considered valid belonging to this genus; Garman {^) p 221 ; D. pas- tinaca, Walb. , and kuhlii, M. & H. , are redescribed ; id. (i) p 40 Stoasodon narinari, Euphr. , is redescribed; Bean C*) p 192 Taeynura lymnia ^ Forsk., recorded from Cape York; Ogilby '■*) p 465 Myliobates fre^ninvillei , Les., notes by Garman (*) p 39 Aetobates narinari, Euphr. , is recorded from Cape Hawke; Ogilby (^j p 466.

94 Vertebrata.

Dasyhatus varidens n. Hong Kong: Garman (^) p 40.

Myliobates gooclei n. Central America; Garman (^j p 39.

Pteroplatea australis n. (descript. nul.); Ogilby (*) p 466.

Rajafusca w. Japan p 42; senta n. Massachusetts, and jordani n. California p 43 ;

Garman ('). Rhinohatus vincentianus n. South Australia ; Haacke (^^) p 489, 508. Urolophus nebulosus n. Mexico, and/wscws n. Japan: Garman (M p 41.

Order Ganoidei. Amia calva, L. On the osteology; Shufeldt.

Subclass Teleostei. Order Acanthopterygii.

Family Percidae.

Perca rhomhoidalis, L. = Lagodon rhoinboides , auct., and must stand as L. rhomhoi- dalis, L. ; Goode & Bean (l) p 201. Jordan {^) p 396, says Spams virginicus, L., has priority over P. rhomboidalis , L., but is not synonymous with [Dipladusj rhom- hoides, L. ; guttata, L. = Epinephelus lunulalus, Poey, and Stands as E. guttatus, L. ; Goode & Bean (') p 203, which in this case is synonymous with E. apua\ Jordan (■') p 396; P. lutea, Raf. , must be used instead of americana, Sehr. : Jor- dan [^) p 72 Roccus septentrio7ialis, Bl. & Sehn., to be used instead of saxatilis, Bl. & Sehn. ; Jordan (^i p 72 Boleosoma mactdatum = Pcecilichthys beani, Jord. ; Jordan (^j p 548 Hadroptems variatus , Kirtl. (= tessellatus, Jord.), redescribed from specimen taken in White Water River, Indiana; Jordan (^) p 163 ; Ä". anran- tiacus, Cope, described from North Carolina; Bean (^) p 165.

Jordan & Eigenman have published some notes on the skeletal characters of 20 species of the group Etheostomatinae, chiefiy with regard to the upper parts of the cranium and number of vertebrae.

Etheostoma jessiae = asprigenis, Forbes ; Jordan & Meek (^) p 10 Poecilichthys jessice = sivaini, Jord. = ? asprigenis, Forbes ; Jordan (') p 548 Caprodon schlegeli. Günth. , = Anthias longimanus, Günth. = Neoanthias guentheri . Casteln. ; Ogilby (2) p 231 Serranus furvus, Walb. Notes by Jordan (^) p 546 Epinephelus nigritus, Holb., described and distinguished from morio , and Caulolatilus microps also described, p 232, with which Jordan had hinted it was synonymous; Bean (^) p 231. Note on same by Jordan (") p 208 Plectropoma nigro-nibrum. C. & V., described by Ogilby (^] p 119 Polyprion cernium. Young described andfigured; Emery p 155 pl. 10 F 14 Rhypticus bistrispinosus , Mitch. = maculatus , l^o\\> . = Promicropterus decoratus , Cope, and R. saponaceus , Bl. = Eleutheractis coriaceus , Cope ; Jordan (^) p 546 Haemulon arcuatum, C. & V. ; note by Goode & Bean (^) p 207 ; also Jordan C^) p 396 ; H. canna, Ag., and schranki, Ag., p 547, and fremebundum, Goode & Bean, p 548; notes by Jordan (^) Apogon imberbis recorded from Newport, R. J. ; Jordan (^) p 546 Lepomis humilis, Girard. Life colours given by Jordan & Meek (^) p 12 Aphredoderus. Blatchley [^j admits only one species, of which he gives the syuonymy, p 136.

Ammocrypta clara u. Red and Sabine Rivers; Jordan & Meek (^) p 8.

Anthias vivanus n. Pensacola, Florida; Jordan & Swain p 544.

Apogon roseus n. Mozambique ; Fischer p 66.

Etheostoma cragini n. Kansas; Gilbert ('-] p 99 ioivae n. Chariton River, Jowa;

III. Systematik, Faunistik, Biologie. 1. Pisces. III. Systematic. 95

Jordan & Meek (*) p lO [Ulocentra] davisoni n. Yellow River, Florida; Hay

p 554. Helotes scottis n. South Australia; Haacke (^. ^) p 507, 508. Murrayia jenkimi n. Murrumbidgee River; Macleay p 268. Oligorus gibbiceps n. Murrumbidgee River; Macleay p 267. Pristipoma affine n. West Africa; Fischer p 66.

Family Mullidae.

Hall & McCaughan have attempted to collect the synonymy of all the American genera and species of this Family, whicb is given with notes and analytical keys, p 149.

Family Sparida e.

Sparus chrysops, L., and S. argyrops, L., were founded on specimens of the same species which is the northern form. As indicated already by Bean this form should be known as Stenotomus chrysops, and the southern as S. aculeatus ; Goode & Bean {^j p 194 and 199.

Family Cirrhitidae.

Chilodactylus nigricans, Richards. {="! Psilocranium coxii, Macleay). On its occurrence in Tasmanian waters; Johnston (}] p LXV Latris lineata, Richards., described and figured; Arthur p 160 pl, 14 F 1.

Latris ramsayi n. Port Jackson; Ogilby (^) p 229.

Family Scorpaenidae.

Scorpaena. Meek & Newiand (^j review the 10 American species, with notes and synonymy ; the 2 European species are included for comparison in the analytical key given, but not dactyloptera, being referred to Sehastoplus ; a list of nominal species with identifications is added p 394; *S'. scrofa: head of adult figured by Emery pl. 10 F 15 Sebastes nivosus , Hilgend;, described and figured; Steindachner & Döderlein p 202 pl. 7.

Bathysebastes. n. gen. 7 Branchiostegals ; upper surface of the head scaleless ; super- ficial head bonos enclose a wide cavity ; gape unusually distensible ; bands of teeth on the jaws, vomer and palatines; dorsal scales cycloid; scales on the sides of the head covered over by the general skin. Other characters as in Sebastes ; albescens n. Japan; Steindachner & Döderlein p 207.

Pterois bleekeri n. Tokio, Japan; Steindachner & Döderlein p 200 pl. 6 P 1.

Scorpaena fimbriata n. p 195, and hagoshimana n. p 196 Japan; Steindachner

& Döderlein.

Sebastoplus n. gen. for Scorpaena dactyloptera \ Meek & NewIand i}) p 394.

Family Berycidae.

Plectromus crassiceps n. 37— 31°N. 65— 73°W., 855—2949 fath. ; Bean (i). Trachichthys trailli, Hutton, described and figured; Arthur p 162 pl. 14 F 2.

Family Kurtidae.

Pempheris poeyi n. Cuba; Bean (^) p 229 lineatus n. Port Jackson; Ogilby (^) p 447.

Family T r i c h i u r i d a e.

Lepidopns caudatus; Notes by Robson p 289. see also Lendenfeld.

96 "Vertebrata.

Family Carangidae.

Decapterus russellti , Rüpp., p 184 F 2, and sanctae-helenae , C. & V, [= Caranx muroadsi, Schl.), p 1S5 F 1; described and figiired by Steindachner & Döder- iein pl. 4 Zeus gallus, L., = Selene argentea Lac, which mnst stand as S. gallus, L.; Goode & Bean (") p 196. Jordan (") p 395, doubts this statement, and thinks tliat tlie name Selene vomer, L,, Las priority ; vomer^ L., = Vomer seti- pimiis, auct. , which must stand as V. vomer, L. ; Goode & Bean (^) p 196. Jordan ('■') p 395, is of opinion that this species may have to stand as Vomer setipinnis Antigonia Capros, Lowe. (^ described and figured ; Stoindachner

& Döderlein p 187 pl. 5.

Caranx delicatissimus n. Japan; Steindachner & Döderlein p 184. Seriola cristata n. Tokio, Japan; Steindachner & Döderlein p 187.

Family Cyttidae. Zeiis novae-zealandiae n. Otago ; Arthur p 163 pl. 14 F 3.

Family Strom ateidae. Centrolophus japonicus n. Japan; Steindachner & Döderlein p 183.

Family Coryphaenidae.

Coryphaena hippurus, L., is described by Bean, (*) p 232, and notedby Stearns p 656 Brama rajii, Bl., p \12, japonica, Hilgend., p 173 pl. 1 Sind longipmm's, Lowe [=Argo steindachneri , Död. ; cf. Zool. Rec. Vol. 20, Pisces, p 24) p 174, are described and compared by Steindachner & Döderlein Pterachis (Centro- pholis) petersii, Hilgend., is described and figured by Steindachner & Döderlein p 175 pl. 2.

Family Scombridae.

Auxis rochei, Risso (= tapeinosoma, Blkr., jun.), is described by Steindachner & Döderlein p 180 Cyh'mm sara, is noted by Vaillant p 21 Echeneis re- mora. Description and Fignre of sucker by Niemiec pl. 5 F 6.

Orcynus schlegelii n.'^., Japan; Steindachner & Döderlein p 178 pl. 3 F l.

Family Trachinidae.

Lopholatilns chamaeleonticeps . Notes on the local extinction of this and other Species, accounted for by the fall of the temperature of the water caused by ice- bergs. Tarr p 29 woodcut TracMnus sp. Young described and figured by Emery p 156 pl. lo F 16.

Choenichthys georgianus n. South Georgia; Fischer p50pl. 1F1,2.

Leptoscopus angusticeps, Hutton, variety? or canis n. New Zealand; Arthur p 165

pl. 14 F 4. Neopercis nom. n. for Parapercis, Steind. (necBleek.), p 212, footnote; multifasciata

n. p 190 pl. 6 F 2, and aurantiaca n. p 191 pl. 3 F. 2, Japan ; Steindachner &

Döderlein.

Notothenia marmorata n. p 53, and angustlfronsn. p 55 South Georgia; FlSCher. Perct's 7wvae-ca7nhr!ae n. Port Jackson; Ogilby (^) p 228.

Sclerocotttis n. gen. Allied to Harpagifer, having the top of the head covered with granulated bony plates; schraderi n. South Georgia; Fischer p 58 pl. 1 F 3, 4.

III. Systematik, Faunistik, Biologie. 1. Pisces. III. Systematic. 97

Family Batrachidae. Meek & Hall review the American genera and species.

Family Psychrolutidae. Neophrynichthys latus, Günth., is described and figuredby Arthur p 166 pl. 14 F5, 5a.

Family Cottidae.

Cottus scorpius and bubalis ; notes on the ova by JVIC Intosh (^) p 59 2\igla hi- rundo. On the yoiing stages, etc., notes and figures by Emery p 149 pl. 9 F 7 10 and 12 Prionotus palmipes; Allen gives notes on the use of the pectoral filaments p 377.

Centridermichthys schlegelii n. [= percoides, Günth.), and marmoratus n. Japan;

Steindachner & Döderlein p 210. Cottus maculatus n. Barbadoes ; Fischer p 78 pl. 2 F 8, is bubalis, Euphr.; Bean {*)

p 166 hilgendorfn n. Japan; Steindachner & Döderlein p 208. Platycephalus macrodon n. Port Jackson; Ogilby (^) p 226. Prionotus stearnsin. p541 and ophryas n. p 542 Pensacola, Florida; Jordan &Swain.

Family Cataphracti.

Agonus cataphr actus ^ L. Note on the ova by Mclntosh (^j p 433. Peristethus cataphractus . On the young stages, etc. ; notes and figures by Emery p 149 pl. 9 F 1—6, 11 and 13.

Aspidophoroides guentheri n. Alaska; Bean ("^) p 74.

Family Discoboli. Liparis montagui, Donov.; notes on the ova by McIntosh (^) p 434 pl. 16 F 5.

Liparis steineni n. South Georgia; FiSCher p 63 Montagui , Donov., variety noted and figured by McIntosh (^j p 64 pl.

Family Gobiidae.

Callionymus lyra, L. Notes on and figure of ova by McIntosh i'^) p 480 pl. 13.

Eleotridinae (= the'genus Eleotris of Günther). Eigenman & Fordice (^) are of opinion that there are 6 distinct genera, viz. : Gobiomorus, Dormitator, Gnaviim, Eleotris, Erotelis and Gymneleotris. The synonymy of these genera and their species are given, with notes and analytical keys. A list of nominal species, arranged in chronological order, with their identifications, is added p 66. The above genera are based on skeletal characters.

Gobionellus smaragdus, C. & V., is described by Hay p 552 Lepidogobius lepidus, Girard, to be used instead oi gracilis, Girard; Jordan (-^j p 72.

Gobius punctulatns n. p 87, spilogonurus n. p 88, 2lV^^ faseiatas n. p 113; Sea of Messina; Cocco.

Family Blienniidae.

Anarrhichas lupus, L. On the ovaries; McIntosh (^j p 432, and (3) p 57. Fac- ciolä (*) redescribes, with extensive notes and figures of the nasal tentacles, etc., the following species: BUnnius ocellaris, L. p 194, pavo, Risso p 302, gat- torugine, Willugh. p308, ientacularis, Brunn. p314, sanguinolentus, Dahl. p321,

Zool. Jiiliresbericlit. 1SS5. lY. 7

gg Vertebrata.

rouxii, Cocco p 329, spki/nx , C. & V. p 332, and trigloides, C. & V. p 337 Labrosomus xanti and nuchipinnis , are noted by Smith p 551 Rupis- cartes atlanticus , C. & V. , is described by Smith p 551 Trypterygium compressum Hutton, is described and figured by Arthur p 16S pl. 14 F Zoarces viviparus, L. Note on the development of the yoiing; Mclntosh (2j p430 pl. 16 F 1 and (3) p 57.

Peträites n. gen. p 226. Between Clinus and Cristiceps. Branchiostegals 6; body compressed, covered with small scales ; snout very short, cleft of the moutli small ; a band of moderate teeth on the jaws ; lower jaw with a strong ciirved canine at either angle; vomerine teeth present ; palate edentulous ; first dorsal fin low, attached by a membrane to the second ; dorsal slightly contiguous with the caudal; heptaeolus n. p 225 ; Port Jackson ; also iox Cristiceps fasciatus, Mac- leay, and other species not mentioned ; Ogilby (^) .

Stathmonotus n. gen. differs from Miiraenoides in having much smaller pectorals, while the ventrals are more strongly developed and their position is more anterior ; hemphillii n. Key West, Florida; Bean (^) p 191 pl. 13.

Family Spjhyra e nid ae. Sphyraena hupferi n. Cameroon; Fischer p 70.

Family Atherinidae.

Atherina boieri, Risso, is noted and described by Deperet p S2, from a fresh-water canal at Castelnaudary.

Atherinichthys ptmctatus n. Cape York; De Vis p 869.

Family Mugilidae.

Mtigil convexus n. Cardwell j) 869, marginalis u. Brisbane p 870, and splendens n. Cardwell p 871 ; De Vis producius n. West-Africa ; Fischer p 69.

Family Gastrosteidae.

Spinachia vulgaris^ Flem. On its nesting etc. ; notes by MÖbius p 56 and 153, and Prince p 487 pl. 14.

Family Centriscidae. Amphisile cristata n. Noosa ; De Vis p 872.

Family Gobiesocidae.

Gobiesox maeandricus, Girard, to be used for reticulatus, Girard ; Jordan {^) p 72 Lepadogaster bimaculatus , Donov. Notes on the ova by McIntosh ('•^) p 434 ; gouanii, Niemiec describes and figures the sucker.

Diplocrepis costatus n. Port Jackson; Ogilby {^) p 270.

Family Notacanthidae.

Heptadecanlhus brevipinnis n. Queensland Coast p^S72 ; macuhsus n. Cardwell p 873 ; De Vis.

III. Systematik, Faunistik, Biologie. 1. Pisces. III. Systematic. 99

Order Acanthopterygii Pliaryngognathi.

Family Pomacentridae.

Dascj/llus carneus n. Mozambique; FiSCher p 71. Glyphiclodon exjmnsus u. Barrier Reef ; De Vis p 875. Heliastes immaculatus n. Port Jackson; Ogilby ('] p 446.

Pomacenirus suhniger u. Cardwell, and profundus n. Barrier Reef p 873; apicalis u. Barrier Reef, and/rena^w* n. Cardwell p S74; De Vis.

Incertae sedis.

0)iar n. gen. Pungeut spines of the dorsal few; dentition labroid ; none of the bones of the head curved ; scales ctenoid ; lateral line resumed ; brauchiostegals 5 ; ne- hulosum n. Murray Island; De Vis p 875.

Family Labridae.

Labrus hiatula, L., is doubtless the »Tautog«, and the species must stand as Hiatula hiatula, L., if a genus based on a mutilated speeimen is worthy of retention; Goode & Bean (^) p 20 1. Jordan, (-) p 39t>, calls attention to the name L. onitis, which has priority over hiatula Lachnolaenius maximus , Walb. Notes by Jordan (^) p 546 Labrichthys guentheri, Bleek. ?, is described by De ViS p 879 Coryphaena psittacus, L., = Xyrichthys vermiculaius, Poey, which must stand as X. psitlacus, L.; Goode & Bean (') p 195 Cryptotomus, Cope (= Callyodon, Cuv.) roseus, Cope, has 9 dorsal and 2 anal spines; Jordan (') p 545 Odax vittatus, SoL, variety described and figured by Arthur p 169 pl. 14 F 7.

Chaerops albigena n., olivaceus n. Cape York, and concolor n. N. E. Coast of Au-

straiia p 876 ; unimaculatus n. Barrier Reef, and perpulcher n. Moreton Bay p 877,

and graphicus n. Queensland Coast p 878 ; De Vis. €oris hupferi n. Siberia; Flscher p 73 coronata n. Murray Island; De Vis p 883. Cossyphus latro n. Queensland Coast; De Vis p 878. Heteroscarus tenuiceps n. South Austi'alia ; De ViS p 883. JuUchthys n. gen. Dorsal with 11 spines; a posterior canine ; scales of the thorax

comparatively small ; cheeks and opercules nearly naked ; anterior canines | ;

lateral line continuous ; inomata n. Barrier Reef; De Vis p 884. Julis ventralis n. Moreton Bay; De Vis p 884. Labrichthys cruentatus n. p 879 ; sexlineatus n. and rex n. p 880; maculatus n. and

nudigena n. p 881 Moreton Bay and Barrier Reef; De Vis. Odax beddomei n. Tasmania; Johnston (2) p 231. Platyglossus punctatus n. and atnabilisn. Murray Island, and equinusn. Barrier Reef;

De Vis p 885. PseudoJulis zigzag n. and murrayensis n. Murray Island; De Vis p 882. Pseudoscarusßavijnnnis n. Cape York, and strigipinnis n. Cardwell p 886 ; fuscus n.

Barrier Reef p 887 ; De Vis. Torresia lineata n. Cardwell; De Vis p 881.

Order Auacanthini.

A. Gadoidei.

Family Lycodidae.

Gymnelichthys n. gen. most nearly allied to Gyniiielis, Reinh. ; antarcticus n. South. Georgia; Fischer p 61 pl. 2 F 9.

\ QO Vertebrata.

Family Gaclidae.

Ga(lusmorrhua,L., on its food ; Cornish {^] p :M, 71 and 114; on its development; Ryder ('^i ; on the spawning of fish whicb, with one exception, had been in a tank in the Rothesay Aquarium for 4 years ; Ewart & Brook Gadiculus argen- teus n., Guich., is recorded for the first time as undoubtedly British, from Aber- deen; Day (") p 1312 Alolva vulgaris, Flem. Note on the young ; Mc Intosh (2) p 4:^5 Phycis mediterranea. Hypsiptera, the larval form, is described and figured by Emery p 159 pl. 10 F 25. F 22-24 are referred with doubt to this genus Motella mustela, L. Notes on the development by BrOOk (^) p 298 pl. 8-10.

Family Ophididae.

Ptcridhmi atrum, Risso. The larval form is described and figured by Emery p 158 pl. 10 F 21 Bellottia apoda, Gigl., is described and figured by Emery p 157 pl. 10 F 17-20.

Bathyonus nom. nov. for Bathynectes , Günth. , preoccupied in Crustacea; catena n.

2S0N.. 87" W., 1467 fath. p603; pectoralis n. ibid. 1430 fath. p604; Goode

&Bean (3). Fierasfer punctatus n. Mozambique ; FiSCher p 74. Leptophidium cervinum n. 40° N., 69° 56' W., 76 fath. p 422, and marmoraiuni n.

23" 10' N., 82° 20' W., 213 fath. p 423; Goode & Bean C'). Neobythites n. gen. Body brotuliform . much compressed; resembling Bythites in

general appearance p 600; yiWin. 28° N., 85° W., 111 fath. p 601; Goode

& Bean {'). Porogadus Vi. gen. Body brotuliform, much compressed ; head with numerous spi-

nes on the interorbital space, 2 pairs on the Shoulders , one at the angle of the

operculum, and a double series on the angle of the praeoperculum ; head with

numerous mucous pores, as in Bathyonus; mouth large ; snout moderate, not pro-

jecting much beyond the upper jaw, etc. ; 7nilis n. 38*^ N. 73^ W. 1168 fath. ;

Goode & Bean (•^) p 602.

Family Macruridae.

Bathygadus cavernosus n. 280N, 86 87^ W. , 227 fath. p 598; longißlis n. ibid. 724 fath. p 599 ; Goode & Bean (3).

Coryphaenoides sulcatus n. off Martinique, 472 fath. ; Goodo & Bean (3) p 596. Macrurus carribaeus n. Gulf of Mexico 28^ N., 86" W., 240 fath. p 594 ; occa n.

ibid. 335 fath. p 595 ; Goode & Bean (3). Malacocephalus occidentalis n. off Granada, 132 164 fath.; Goode & Bean [^)

p 597.

B. Pleuronectoidei. Family Pleuronectidae.

Hippoglossus vulgaris. A Short biography of this species by Goode Pleuronectes^ limanda andy?est<s. Day (^) describes and figures a supposed hybrid between these species; dentatus, L. = Paralichthys dentatus. auct. = P. ophryas, J. & G. ; Goode & Bean (^) p 194 and 19S Ammotretis zonatus, Macleay (renamed macleayi, because zonatus is »unsuitable and misleading«), is described by Ogilby (^) p 122 Aphoristia plagiusa, L., should not be applied to American specimens, which differ from Linne's type, and are better named ornata, Lac; Goode & Bean (^)

III. Systematik, Faunistik, Biologie. 1. Pisces. III. Systematic. 101

p 196. Jordan, {^) p 395, says ÜiRt fasciafa Holb., is apparently the correct name ibr the American form , whicb is distinct from ornata . the West Indian species Bihronia lingulata, Cocco, is described by Facciolä ^^j p 264, and Peloria heckeli, Cocco, id. p 265.

Charybdia n. gen. Body naked or scaly, moderately elongated with botli profils slightly convex ; Eyes little or very little asymmetrical ; anterior extremity of the dorsal distinct from the head. Two pectorals; candal separate from dorsal and anal fins p 265. For Peloria rüppelii, Cocco, and rhomboidichthys n. p 266 Sea of Messina ; Facciolä (-) .

Citharichthys ventmlis u. 29" N., SS°W., 66 fath.; Goode ».^ Bean p] p 592; ma- cropsu. Pensacola, Florida; Dresel p 539.

Etropus rimosus n., 28° N., 84° W., 21 fath.; Goode & Bean (») p 593.

Hemirhomhis ßmbriatus n. 28° N. , 84-85° W. , 24-28 fath.: Goode & Bean (•') p591.

Order Physostomi. Family Siluridae.

Amiurus cragini n. Arkansas River; Gilbert (^) p 512, and (2) p 10 = melas Raf.; id. (2) p 97.

Family Scopelidae.

Scopelus crocodilus, Risso p 461, and elongatus, Costa, p462. Notes, etc., by Vinci- guerra.

Family Cyprinidae.

Jordan (^) gives an Identification of the species of Cyprinidae and Cato- stomidae described by Girard in the Proceediiigs of the Academy of Natural Sciences of Philadelphia, 1856. This useful work contains positive ideutifications of very many of bis types not hitherto recognized, accompanied by a number of synonymic notes too numerous to be recorded. A few of these notes are taken from manuscripts of Meek, who has examined the series of Girard's types in the Academy of Philadelphia. Ictiobus velifer, Raf. Jordan & Meek, (1) p 2 and 16, have as yet been able to distin- guish 3 species only as belonging to the group Carpoides, viz. : velifer, Raf., Cy- primis, Le S., and carpio, Raf. ; it still remains a matter of doubt whether timidus, damalis, grayi, thomsoni, bison, selene, cutisanserinus, and difformis are really distinct species, or merely varieties of one polymorphous species velifer ; ou biwalis, Euph., and carpio, Raf., and allied species p 13 Catostomus teres, Mitch. Notes on the coloration by Gilbert (2) p 10 Campostoma anomalum, Raf. Coloration in young specimens by Gilbert (2) pH Hybognathus nuchalis. Ag. Gilbert [-) p 12, remarks that Girard's species, argyritis, evansi, and placiius cannot be di- stinguished from nuchalis, of which a diagnosis is given; Jordan & Meek [^) p 2, give notes on the life colours Pimephales. Blatchley (2) is of opinion that Hyborhynchus is nnworthy of retention, and that there are only 2 species, P. pro- melas and notatus, and of these the synonymy and notes are given p 63. Jordan & Meek [^) p 3, and 9 have identified Coliscus parietaUs, Cope, as the young of P. promelas, Raf., and give further notes on this species Leuciscus idus, L., is described and figured by Sundman pt. 5 p 1 pl. 13 Cliola vigilax, B. and G., = velox and vivax, Girard, = Hybopsis tuditanus, Cope, = Alburnops taurocephalus, Hay; Jordan & Meek (^) p 3 Hybopsis storerianus, Kirtl. (= Ceratichthys lucens Jord.), and dissimilis, Kirtl., are noted p 6 and 7 ; gelidus, Girard, described and life-colours given p 13; Jordan & Meek (^) Notropis Unis, Jord., = alabamae

\02 Vertebrata.

Jord. &Meek; Jordan (^) p548 ; deliciosus, Girard, = Hyhopsis missuriensis, Cope ; H. stmmhieus, Cope, is a doubtful variety of this species p 1; whipplei, Girard, - analostana, Girard; megalops, Raf., = corn«^MS, Mitch. ; ruhrifrons, Cope, = per- cobromus, Cope, p 5; lutrensis, B. & G. (= Moniana gibbosa, etc., Girard, = ju- galis, Cope, = Hypsilepis iris, Cope, = Cyprinella forbesi, Jord.), is described aud the life-colours are given, also of rubrifrons, Cope, and topeha, Gilbert p 9; ■umbratilis, Girard, = nigripinnis, Gilbert p 11 ; dilectus, Girard , is the adult of Alburnus oligaspis, Cope, p 16 ; Jordan & Meek (') Phenacobius mirabilis, Girard, is uoted by Jordan & Meek (^) p 6 Platygobio palUdus, Forbes, is probably the young of P. gracüis, Richards ; Jordan & Meek (') p 13 Semotilus. Bicknell & Dresslar give a review of the genus, distinguishing 3 species [atromaculatusy thovenianus, and bullaris) , of which notes and the synonymy are given p 14 Notemigonus americanus, L., and chrysoleucus, Mitch., are geographica! varieties of the same species ; Jordan & Meek (^) p 16; bosci, C. & V., to be used for americanus, L.; Jordan ('^) p73 Cyprinus carpio^ L. How to distinguish the sex in this species ; Smiley p 36 Aspius alburnus, L., is described and figured by Sundman pt. 5 p 3 pl. 14.

Cliola [Hybopsis) topeha n. Kansas River; Gilbert (^) p 513, and (2] p 13.

Hybognathus hayi n. Mississippi; Jordan (2) p 548,

Hybopsis montanus n. Upper Missouri ; Meek p 526.

Minnilus [Lythrurus^ nigripinnis n. Kansas River; Gilbert (*) p 513, and (2) p 14.

Moxostoma valenciennesi nom. n. iox Catostomus carpio, C. &V. (nee Raf.); Jordan (^)

p 73. Notropsis Hilberti n. Osage River; Jordan & Meek (^) p 4. Schizothorax kolpakowskii n. Lake Balkhask ; Nikolski p 12.

Family Cyprinodontidae.

Zygonecti's nottii, Ag., is described by Hay p 557, and Heterandria onimata, Jordan, [=Zygonectes niannii n. Hay, Mss.) p 555.

Zygonectes auroguttatus n. (= rubrifrons, ioxdi. = probably ÄensAo///, Jord., fide Bean) Florida; Hay p 556.

Family Umbridae.

Notes on the differences between and synonymy of Umbra limi, Kirtl., and pyg- maea, De Kay; Blatchley (i) p 12.

Family Scombresocidae,

Exocoetus. Notes on »Flying Fish« by Carpenter and by Mitchell. Jordan & Meek (2) give a review of the American species of this genus, which may be regarded as supplementary to Lütken's paper published in 1876. The authors divide the group into 4 genera or subgenera, i. e. Fodiator (g. n.), Parexccoetus, Halocypselus aud Exocoetus. An analytical key is given, by which the genera and species may be distinguished. A list of the nominal species with their identifications is added, and a table shewing their distribution and questions of doubt still remaining to be solved. 1 7 species are admitted and one is renamed E. vinciguerrae.

Exocoetus vinciguerrae nom. n. for rondeleti, Ltitk., etc., nec C. & V.; Jordan & Mcok

(2) p 56 melanocercus n. Port Jackson; Ogilby (^) p 123. Fodiator n. gen. or subg. Resembling Parexocoetus in dentition and geueral charac-

III. Systematik, Faunistik, Biologie. 1. Pisces. III. Systematic. 103

ters, but differing in the form of its jaws, wich indicate a transition towards He- nnrhamphus ; Jordan & Meek (^) p 48.

Family Esocidae.

Esox. Meek & Newiand (^) review this genus, and distinguish 5 species, of which notes, synonymy and an analytical key are given. A list of nominal species witli their identifications is added.

Family Salmonidae.

Lidth de Jeude writes on deformities of the head. Day (^) describes the bree- ding of Salmon from parents whicli have never visited the sea, and [^) gives a further account of the Howietoun experiments, comprising the period during which the ova of hybrid Salmonidae have been incubating. (ö) contains notes on the breeding. Garman {^) has pnblished a work entitled American Salmon and Trout, including introduced forms. Jordan (^) has written some notes and criti- cisms on the above, and points ont that the discrepancies between the results of this author and those reached by Bean, Gilbert, and himself, »are more in name than in fact.« Fiedler writes on the migration of Salmon in the Baltic. Sahno >^oorf/, Richards., ipart =/ontmalis, ipart = tiamaj/cush ; Jordan (^) p Si,salar, L., pl. 18, a.nä ferox, L. , pl. 16 and 17, described and figured by Sundman pt. 6 p 1 12 see also Klunzinger Osmems operlanus, L., is described and figured by Sundman pt. 5 p 5 pl. 15.

Fatio distinguishes among the 24 forms of Coregonus found in the Swiss lakes the following : Coregonus dispersus n. p 660, and balleusn. p 663; suidteri nova. n., and hiemalis, Jurine, intermediate forms p 662 pl. 22 and 23.

Family Clupeidae.

Brook (2) writes on the development of the Herring, Mc Intosh ('-j on the

spawning, and Dunn and Pearoey on the movements and food. See also Ljungman.

Clupea sprattus,h., p 471, and aurita,C.&Y.,Tß 474, are noted by Vinoiguerra; nii-

' rahilis, Girard^ = Spratelloides brgoporus, Co^e; Jordan (^) p 546; thrissa, L., is

' an Indö-Pacific species of Opisthonema ; the Carolina specimens referred by Lin-

naeus to that species were Dorosoma cepedianum\ the American Opisthonema must

probably be called 0. oglina, Les.; Goode & Bean (') p 206.

Pellonula modesta n. West Africa ; FiSCher p 75.

Family Muraenidae. Anguilla vulgaris. On the reproduction ; Southwell.

Order Plectognathi.

Family Sclerodermi. Monacanthis [Aluteres] fuscxis u. Cameroon ; Fischer p 75 pl. 2 F 6.

Subclass Cyclo stomata.

Family Petromyzontidae.

Petrmnyzon eastaneus, Girard. Notes on the occurrence in Kansas by Cragin (^) p 99,

104 Vertebrata.

Subclass Leptocardii.

Ryder (*) writes on the availability of embryological characters in the Classi- fication of the Chordata.

B. Fossil.

Bassani, F., 1. Sulla probabile esistenza del gen. Carcharodon nel mare Titonico, in: Atti

Soc. Ital. Sc. N. Milano Vol. 28 p 75—81, woodcut. [105]

, 2. Avanzi di pesci oolitici Veronesi. ibid. p 142 163 pl. 2 A. [105, 106]

Clarke, J. M., On the Higher Devonian Faunas of Ontario, County New-York. in: Bull. U.

S. Geol. Surv. No. 16 80 pgg. pl. 1—3. [105—107] Claypole, E. W., On the Recent Discovery of Pteraspidian Fish in the Upper Silurian Rocks

of North America, in: Q,. Journ. Geol. Soc. London Vol. 41 p 48 64, and in: Rep,

56. Meet. Brit. Ass. Adv. Sc. p 733—734. [105—107] Cope, E. D., 1. Tertiary Vertebrata. Book 1. in: Rep. U. S. Geol. Surv.1 Territ. Pisces

p[49— 100, 742—753. [105—108] , 2. The Position of Fterichthys in the System, in : Amer. Natural. Vol. 19 p 289

291 woodcut. [105, 106]

, 3. Eocene Paddle-Fish and Gonorhynchidae. ibid. p 1090— 1091. [105,106,108]

Davis, J. W., Heterolepidotus grandis, a Fossil Fish from the Lias. in: Journ. Linn. Soc.

London Vol. 18 p 293—298 pl. 7. [105, 107] Fontannes, F., Nouvelle contribution ä la faune et ä la ilore des Marnes Pliocenes h. Bris-

sopsis d'Eurre (Dröme). in: Ann. Soc. Agric. Lyon (5) Vol. 7 p 421—436. [105, 108] Kiesow, G., Über silurische und devonische Geschiebe Westpreußens, in : Sehr. Nat. Ges.

Danzig (2) 6 Bd. Heft 1. Pisces p 289—290 pl. 4 F 14. [105, 106] Koenen, A. von. Über eine paläocäne Fauna von Kopenhagen, in : Abh. Ges. Wiss. Göt- tingen. 32. Bd. Pisces p 111—116 pl. 5 F 22—29. [105] Klinisch, H., Dactylolepis gogolme}ists,lg. and sp. nn. in : Zeit.D. Geol. Ges. Berlin 37. Bd.

p 588—594 pl. 24. [106] Laube, G. C, Ein Beitrag zur Kenntnis der Fische des böhmischen Turon's. in: Denkschr.

Akad. Wien 50. Bd. 2. Abth. p 285-298 pl. 1, and 2 woodeuts. [105, 108] Marcl(, W. von der, Fische der oberen Kreide Westfalens, in: Palaeontographica 31. Bd.

p 233— 267 pl. 21—25, and in: Corr. Bl. Ver. Rheinl. Bonn 42. Jahrg. p 58—60.

(Extr.) [105—108] Newberry, J. S., On the Recent Discovery of New and Remarkable Fossil Fish in the Car-

boniferous and Devonian Rocks of Ohio and Indiana, in : Rep. 54. Meet. Brit. Ass.

Adv. Sc. p 724—725. [105] Noeiling, F., Die Fauna des samländischen Tertiärs, in: Abh. Geol. Spec. Preuß. 6. Bd»

pt. 3. Pisces p 3—106, with atlas pl. 1—11. [105—107] Thompson, 6., The Upper Lias of Northamptonshire. Part 2. The Paper-shales with Fish

and Insect Limeatone. in: Journ. Northampton Soc. Vol. 3 p 183 200 1 pl. [105,

108] Traquair, R. H., On a Specimen of Psephodus magnus, Agassiz, [from the Carboniferous

Limestone of East Kilbride, Lanarkshire. in: Trans. Geol. Soc. Glasgow Vol. 7

p 392—402 pl. 16 and in: Geol. Mag. (3) Vol. 2 p^338— 344 pl. 8. [105] Woodward, A. S., Chapters on Fossil Sharks andRays. in: Sc, Gossip p 106 109, 154 156,

226—229, 270—273, illustrated (to be continued) [105] Zigno, A. de, Sui Vertebrati fossili deij Terreni Mesozoici delle Alpi Venete. |in : Nuovi

Saggi Accad. Padova Vol. 9 p 315—326. [105]

III. Systematik, Faunistik, Biologie. 1. Pisces. II. Sj-stematic. 105

I. General.

Claypole publishes a paper on the recent discovery of Pteraspidian Fish in the Upper Silurian rocks of North America, and Kiesow describes Fish remains from the Silurian and Devonian boulders of West Prussia. Cope (^j is of opiuion that Pterichthys shoiild be referred to theTunicata [!]. Clarke describes and figures numerous new and already described Ganoids from the Higher Devonian of Ontario County, New York. Newberry makes a few remarks on new and remar- kable Fish from the Carb oniferous and Devonian of Ohio and Indiana. Traqiiair gives a füll description and figures of Psephodus magnus, Ag., from the Carboniferous limestone of Lanarkshire. Davis describes a new Ganoid from the Lias of Lyme Regis. Thompson describes and figures a Herring from the Lias of Northamptonshire. Bassani (2) describes and figures Fish otoliths from the Oolitic of Verona, v. d. Marck contributes to the fauna of the Chalk of West- phalia with descriptions and figures of many new and known Fish. Laube makes additions to the Fish fauna of the ,Turon of Bohemia. Zigno gives notes on Fish remains from the Mesozoöic of the Venetian alps. Koenen makes re- marks on some Fish otoliths from Copenhagen. Bassani (^) writes on the pro- bable existence of Carcharadon in the »Terebratula diphya« limestone. Cope (^) has published an enormous work of the Tertiary vertebrata of the United States. The Fish consist of descriptions and figures of species already described by this author with the exception of a few which are new. Noetling describes and figures numerous new and known species of Sharks and Rays from the Tertiary of Prussia. Cope (•^) [see Polyodontidae and Gonorhynchidae], from the Eocene Shales of Wyoming Territory. Fontannes describes and figures a Herring, said to be the type of a new familj^, from the Pliocene of Dröme. Woodward has con- tinued his populär Chapters on Fossil Sharks and Rays,

II. Systematic.

Subclass Palaeichthyes.

Order Chondropterygii.

Suborder Plagiostomata.

A. S elacho idei.

Galeocerdo sp., p 99 pl. 9 F 6 10, described and figured by Noetling from the Tertiary of Prussia. Sphenodus impressus, Zitt. p 152 F 17 and 18, and sp., p 153, noted and otolith figured by Bassani (^j pl. 2. Oxyrhina xiplio- don, Ag., p 50 pl. 3 F 1 10, and sp., p 57 pl. 10 F 5, described and figured by Noetling. Lemma elegans, Ag., p 61 pl. 4 F 1 9, and sp., p G9 pl. 10 F 4, described and figured by Noetling. Carcharodon sp. noted and figured from the Terebratula diphya limestoue by Bassani (') p 76; angusiidens, Ag., p 82 pl. 4 F 1 3, obliqtius, Ag. p 84 pl. 4 F 4, and sp. indet., p 88 pl. 10 F 1 and 2, are described and figured by Noetling. Otodus, Ag., includes at least 3 distinct genera, i. e., Lamna, Oxyrhina, and Carcharodon, and the species should be split up and placed in their proper genera. Thus 0. obliquits, Ag. , is a Carcharodon, etc.; Noetling p 84 Footnote. Odontaspis hopei, Ag., is des- cribed and figured by Noetling p 71 pl. 5 F 1- 3, and Notidanns primig enius, Ag., p 17 pl. 1 F 4 and 5. Psephodus magnus, Ag., is described and figured by Traquair p 392 pl. 16 and p 338 pl. 8. Strophodus tenuis, Ag., p 146

j[(jQ Vertebrata.

F 1 3 and ? 4., ? hngidens, Ag., p 14S F 5 8, and tridentimis, Zitt., p 150 F 9 . described and otoliths figure^ by Bassani (2) pl. 2. Squatina, Dum. V. d. Marck pnblishes notes on this genus p 262. Onc/ms murchinsoni ^ Ag., p 289, and tenuistriatus, Ag., p 290 pl. 4 F 14; notes by KiesOW.

Alopias hasset n. Tertiary of Prussia; Noetling p 75 pl. 5 F 4 and ? pl. 10 F 3. Galeocerdo dubins n. Tertiary of Prussia; Noetiing p 97 pl. 5 F 6. Onchus pennsylvanicus n., Cltntoni n. Upper Silurian of Pennsylvania ; Claypolepöl. Pristacanthus vetustus n. Naples Beds of Ontario County ; Clarke p 42 pl. 1 F 7. Scyllium hauchecornel n. Tertiary of Prussia ; Noetling p 93 pl. 5 F 5 and ? pl. 8

F 10. Selache glauconitica n. Tertiary of Prussia; Noetling p 49. Squatina baumbergeusis n. Upper Chalk of Westphalia ; V. d. Marck p 264 pl. 25;

Leijnchin. Tertiary of Prussia ; Noetling p 45 pl. 7 F 2 7.

B. B a t o i dje i.

Myliobates toliapicus, Ag., is described and figured (by Noetling p 19 pl. 2 F 1 and 2 and pl. 8 F 1 and 2. Aetobates dixoni, Ag., p 24 F 3 and irregu- laris, Ag., p 27 F 4 and 5, are described and figured by Noetling pl.2.

Astrape (?) media n. Tertiary of Prussia; Noetling p 36 pl. 8 F 6 9. Baja borussica n. Tertiary of Prussia; Noetling p 41 pl. 9 F 1 5. Bhinobatus martensii n. Tertiary of Prussia ; Noetling p 31 pl. 7 F 1. Urolophus (?) bicuneattis n. Tertiary of Prussia ; Noetling p 34 pl. 7 F 8 and pl. 8 F 11. .

Suborder Holocephala.

Edaphodon bucklandi, Ag., is described and figured by Noetling p 3 pl. 1 Fl and Elasmodus hiinteri, Owen, p 1 1 pl. 1 F 2 and 3 and pl. 2 F 6.

Order Gauoidei.

Pterichthys. Cope ^) p 289, woodeut. Pteraspis. Notes on the structure of the shield ; Claypole p 51 woodeut. CrassophoUs magnicaudatus, Cope. Notes on a skull probably belonging to this species, and nearly allied to Polyodon, from the Eocene Green River shales; Cope (^) p 1090. Mesodon gigas, Ag. Notes and otolith figured; BassanI (2) p 158 pl. 2 F 10 and 11. Lejndotus maxi- mus, Wagner, p 80 and 154 F 12 and 13, palliatus, Ag., p 81 and 157 F 14 16. Notes and otoliths figured by Bassani (2) pl. 2. Polygnathus dubins, Binde, de- scribed by Clarke p 17 and 40, from the Devonian of Ontario County. Amia scutata, Cope, pl. 60 F 1, and dictyocephala, Cope, pl. 59 F. 1 p 745, described and figured by Cope (^) from the Tertiary of the United States. Pappichthys sclerops Cope, p 57 F 1, laevis Cope, p 58 F 2 11, plicains, Cope, p 59 F 12 19 pl. 3 and pl. 4 F 1 5 and corsoni, Cope, p 60 pl. 4 F 21 36, described and figured by Cope (') from the Tertiary of the United States.

Acanthodes (?) pristis n. Naples beds of Ontario County ; Clarke p 42. Dactylolepis g. n. apparently allied to Lepidotxis, for D. gogolinensis n. Trias of

Gogolin, Upper Silesia ; Kunisch p 588. Dinichthvs newberryi n. Yenesee Shales of Ontario County; Clarke p 17 pl. 1

Fl."

III. Systematik, Faunistik, Biologie. 1. Pisees. ET. Systematic. 107

Heterolepidotus grandis n. Lias of Lyme Regis ; Davis p 293, pl. 7.

Palaeaspis g. u. near Pteraspis, for P. americana n. and bitruncata n. Upper Silu-

rian of Pennsylvania; Claypole p 62 woodcut. Paleoniscus devonicus u. Devonian of Ontario Coiinty; Clarke p 20, 41 pl. 1

F 2—6. Pelargorhynchus dercetiformis n. Upper Chalk of Westphalia. [Hoplopleuridae of

Günther]; v. d. Marck p 261.

Subclass Teleostei.

Family Percidae.

Mioplosus abbreviatus, Cope, p SS, labracoides, Cope, p S9 Fl, longus, Cope, p 90 F 3, and beani, Cope, p 91 F 2 pl. 12; described and fig-ured by Cope (^) from the Tertiary of the United States. Asineops squamifrons, Cope, p 85 pl. 9 F 5, and pauciradiatus, Cope, p S7 pl. 14 F 1, are described and figured by Cope (^) from the Tertiary of the United States. Erismatopterus levatus, Cope, p SO pl. 9 F 6 and 7, rickseckeri, Cope, p 81 pl. 6 F2, and endlichi, Cope, p 82 pl. 12 F 5; described and figured by Cope (^) from the Tertiary of the Uni- ted States. Trichophanes foliarum, Cope, F 4 and hians, Cope, F 3 p 753 pl. 59, described and figured by Cope ^*j from the Tertiary of the United States.

Mioplosus sauvageanus n. Tertiary of the United States; Cope \'^) p 91.

Family Sparidae.

Pseudosphaerodon g. n. near Sphaerodon p 102, for P. hügendorfi n. Tertiary of Prussia; Noetling p 104 pl. 1 1 F 1—8.

Family Scombridae. Omosoma monasiern n. Upper Chalk of Westphalia ; v. d. Marck p 245 pl. 22 F 1.

Family Sphyraenidae.

Mesogaster cretaceus n. Upper Chalk of Westphalia; V. d. Marck p 247 pl. 22 F 2.

Order Acanthopterygii Pharyngognathi.

Family Pomacentridae.

Priscacara serrata, Cope, p 93 F 1, and ctjpka, Cope, p 94 F 2 pl. 13, oxyprion, Cope, p 94 pl. 14 F 5, clivosa, Cope pl. 13 F 3, m^pealei, Cope, pl. 8 F 4, and pl. 14 F4 p96; Hops, Cope, p 97 pl. 14 F 2 and 3, and testudinarea^ Cope, p 98 pl. 1 F 7, are described and figured by Cope (^j from the Tertiary of the United States.

Order Physostomi.

Family Siluridae.

Rhlneastes peltatus, Cope, p 63 F 1 and 2, sniithi^ Cope, p 64 F 5 11, calvus, Cope, p 65 F 3 and 4, arcuatus, Cope, p 66 F 12, radulus, Cope. p 67 F 14 17, SLuä pectinafus, Cope, p 747 F 13 pl. 5, are described and figured byCope (1) from the Tertiaiy of the United States.

108 Vertebrata.

Family Cyprinidae.

Amyzon mentale, Cope, pl. 59 F 2 and pl. 60 F 2, commune pl. 5 F 21 p 749; 2)andatum. Cope, p 750, Siuä fusiforme , Cope, p 751, are described and figured by Cope (') from the Tertiary of the ünited States.

Family Salmonidae.

Osm,eroides letvesiensis, Mantell, is described and figured from the Turon of Boliemia by Laube p 292 pl. 1 F 2 and 3; woodcut.

Family Gonorhynchidae.

Notogoneus n. g. osculus n. sp. Eocene Green River Shales of Wyoming Territory; Cope {^) p 1091.

Family Osteoglossidae.

Dapedoglossus, Cope, notes p 68, encaustus, Cope, p 70 pl. 6 F 1, tesiis, Cope, p 71 pl. 7 Fl and pl. 8 Fl and 2, acutus, Leidy, p 72 pl. 5 F IS 20, and aequipinnis, Cope, p 73 pl. 7 F 2, are described and figured by Cope (^) from the Tertiary of the United States.

Family Clupeidae.

Sardinius 7-ohustus, v. d. M., described and figured by v. d. Marck p 254 pl. 23 F 1. Leptolepis concentricus is described and figured by Thompson p 196 F 2 and 4, from the Lias of Northamptonshire. Diplomystus dentatus, Cope, p 74 pl. 10 F 1, analis, Cope, p 75 pl. 7 F 4, pl. 8 F 3, and pl. 10 F 2, pectorosus, Cope, p 76 pl. 10 F 3, theta, Cope, p 77, humilis, Leidy, p 77 pl. 9 F 8, and pl. 10 F 4, and altus, Leidy, p 79 pl. 17 F 2 are described and figured by Cope (^) from the Tertiary of the United States.

A specimen is figured by Fontannes from the Plioceues of Drome, said to be

the type of a new fossil family of Herrings ; p 423 F 1 . Charitosomus g. n. for C. formosus n. Upper Chalk of Westphalia ; V. d. Marck p

25 pl. 24 F 1. Protelops g. n., for P. geinitziin. Turon of Bohemia; Laube p 286 pl. 1 Fl

and woodcut; a comparative table is given (p 291) shewing the difi'erence bet-

ween this genus and its allies Elops, L. and Elopsis, Heck. Sardinioides minutus n. Upper Chalk of Westphalia p 255 pl. 22 fig. 2 and ma-

cropterygiusu. ibid. p 256 pl. 23 F 3; V. d. Marok. Thrissopteroides intermediusu. Upper Chalk of Westphalia ; v. d. Marck p 258 pl.

24 F 2.

2. Batrachia.

(Referent: Dr. 0. Boettger in Frankfurt a. M.)

Abbott, Ch. C. , Hibernation of the lower Vertebrates. in: Science Vol. 4 1884 p 36 39

3 Figg;_ [113] Bartels, M., Über das Variiren von Salamandra maculosa vom Harz, in: Sitz. Ber. Ges.

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III. Systematik, Faunistik, Biologie. 2. Batrachia. 109

Bayer, F., O kosti-e zab z Celedi Pelobatid. Prispevek srovnävaci osteologii obojzivelniküv.

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France Vol. 10 p 584—589. [120] Blanchard, R. & . . . Heron-Royer, [Gas d'anomalie de l'oeil chez Hana viridis], ibid. Proc.

verb. p 21—22. [115] Bert, P., Secretion venimeuse de laGrenouille [Rana esculenta). in : Compt. Rend. Soc. Biol.

Paris (8) Tome 2 p 524. [115] Boettger, O., 1. siehe unten Stussiner & Boettger p 112. , 2. Materialien zur herpetologischen Fauna von China I. in: 24/25. Ber. Ver. Naturk.

OfFenbach p 115— 17U. [118,120] , 3. Liste von Reptilien und Batrachiern aus Paraguay, in: Zeit. Naturw. Halle

58. Bd. p 213—248. [118, 121, 122] , 4. Berichtigung der Liste von Reptilien und Batrachiern aus Paraguay, ibid. p 43G

—437. [118, 121, 122] , Über die wichtigsten Unterschiede der fünf deutschen Rana-KriQw.. in : Z. Garten

26. Jahrg. p 233—246. [120] , 6. Bericht über die Leistungen in der Herpetologie während des Jahres 1884. Ba- trachia. in: Arch. Naturg. 50. Jahrg. 2. Bd. p 415— 434. [113]

, 7. Berichtigung [betreffs Haller; s. unten p 111]. in: Z.Anzeiger 8. Jahrg. p 670. [114]

. , 8. Liste der von Hrn. Dr. med. Kobelt in Algerien und Tunisien gesammelten Kriech-

thiere. Anhang I p457 475. in: "W. Kobelt's Reiseerinnerungen aus Algerien

und Tunis. Frankfurt (Main) 480 pgg. 13 Taf. 11 Figg. [118, 122] Boettger, 0., & G. A. Boulenger, [Über einen angeblichen 01m aus Nordamerika], in:

Z. Garten 26. Jahrg. p 155 [vergl. Ber. f. 1884 IV p 209 unter Zipperlen]. Boulenger, G. A., 1. Description of a new species of Frog from Asia minor, in: Proc. Z. Soc.

London p 22—23 T 3. [120, 121] , 2. A list of Reptiles and Batrachians from the province Rio Grande do Sul, Brazil,

sent to the Natural-History Museum by Dr. H. von Jhering. in: Ann. Mag. N. H.

(5) Vol. 15|p 191—196. [118, 121, 122] , 3. Second list of Reptiles and Batrachians from the province Rio Grande do Sul,

Brazil, sent to the Natural-History Museum by Dr. H. von Jhering. ibid. (5) Vol. 16

p 85—88. [118, 121—123] , 4. Batrachia. in: F. J. Bell's Zoological Record for 1884; being Vol. 21 of the Re-

cord of Zoological Literature. 19 pgg. [113] , 5. Remarks on a paper by Prof. E. D. Cope on the Reptiles of the province Rio Grande

do Sul, Brazil. in: Ann. Mag. N. H. (5) Vol. 16 p 294—298. [118, 120—123]

, 6. siehe oben Boettger & Boulenger.

, 7. A description of the German River-Frog [Rana esculenta var. ridibmida Pallas).

in: Proc. Z. Soc. London p 666—671 T 40 und 2 Figg. [120, 121]

, 8. Description of a new Frog of the genus Megalophrys. ibid. p 850 T 55. [123]

, 9. On the oceurrence of the palmated Newt in Oxfordshire. in: Zoologist (3) Vol. 9

p 266— 267. [123]

, 10. Remarks on Mr. C. W. de Vis's recent contributions to the herpetology of Au-

stralia. in : Ann. Mag. N. H. (5) Vol. 16 p 386—387. [118, 121—123]

, 11. A list of Reptiles and Batrachians from the Island ofNias. ibid. p 388 389. [118,

120, 121, 124] Brath, C. , Das Zimmer-Terrarium, in: Arch. Freunde Naturg. Mecklenburg 39. Jahrg.

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110 Vertebrata.

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[Vergl. Ber. f. 1884 IV p 195.] , 2. Twelfth contribution to tlie herpetology of tropical America, ibid. p 167 194

1 Taf. part. [118, 120—124] , 3. A contribution to the herpetology of Mexico [and the Bahama islands]. ibid. p 379

—404 1 Taf. part. [118, 120—124] , 4. Second continuation of researches among the Batraehia of the coal measures of

Ohio. ibid. p 405—408 ; und in : Paleont. Bull. No. 40 Philadelphia p 405—408.

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Lydekker (')], und The Batraehia of the Permian beds of Bohemia. in: Geol. Mag.

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, 6, Palaeontological nomenclature. ibid. p 575. [113]

, 7. On the evolution of the Vertebrata, progressive and retrogressive. in: Amer.

Natural. Vol. 19 p 140—148, 243—245. [119, 125]| , 8. A contribution to the vertebrate paleontology ofBrazil. in: Paleontol. Bull. No. 40

Philadelphia p 1— 21 Tl; und in : Proc. Amer. Phil. Soc. Vol. 23 p 1— 21 Tl. [125

—127] *Cragin, F. W., Recent additions to the list of Kansas Reptiles and Batrachians, with further

notes on species previously reported. in: Bull. Washburn College Vol. 1 p 100

103. [118] Credner, H., Die Stegoeephalen aus dem Roth liegenden des Plauen' sehen Grundes bei Dres- den. 5. Theil. in: Zeit. D. Geol. Ges. Berlin 37. Bd. p 694—736 T 27—29 5 Figg.

[115, 127—130] De Betta, E., 1. Altre notizie sul Pelobates fuscus trovato nel territorio Veronese. in: Atti

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ritalia. ibid. (6) Tomo 4 p 45—90. [120]

De Vis, C. AV., [Contributions to the batrachology of Australial. in: Proc. Roy. Soc. Queens- land Vol. 1 1884 p 128—129. [Ref. z. Th. nach Boulenger (lO)]. [118, 122, 123]

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Dolio, L., 1. siehe unten Reptilia p 133 unter DollO (-,.

, 2. Les Labyrinthodontes. in: Rev. Quest. Scientif. Bruxelles Tome 17 p 305 312.

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Fischer, J. G., 1. Ichthyologische und herpetologische Bemerkungen, in: Jahrb. Wiss. Anst, Hamburg 2. Bd. p 80—121 T 3, 4. Zugleich Beilage z. Jahr. Ber. Nat. Mus. Ham- burg für 1884. [118, 120, 121, 123]

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III. Systematik, Faunistik, Biologie. 2. Batrachia. 111

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über eine zweite Art der Gattung Anniella Gray, in: Abb. Naturw. Ver. Hamburg

9. Bd. I.Heft lOpgg. Tl. [118,120,122] Fischer-Sigwart, H., 1. Die Geburtshelfer- Kröte (^/y^es ois^e^ncarts), nach Beobachtungen

im Terrarium, mit besonderer Berücksichtigung ihrer Entwicklung und Verwandlung.

in: Die Natur (Müller) 34. Jahrg. p 1—3, 27—30 7 Figg. [114]

, 2. Salamandra maculosa, ibid. p 486—487, 493—495. [114, 115]

, 3. Das Überwintern der Lurche im Larvenzustand. in: Z. Garten 26. Jahrg. p 299

—312. [114] Fletcher, J. J., [On the development of Pseudophryne australis (Gray)], in : Proc. Linn. See.

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[115] Friedel, E., Märkisches Provinzial-Museum der Stadtgemeinde Berlin. Eintheilungs-Plan

der Zool. Abtheilung: Lurche und Kriechthiere. Berlin 80 15 pgg. [113, 117, 120,

122, 123] Fritsch, A., Faunader Gaskohle und der Kalksteine der Permformation Böhmens. 2. Bd.

Prag, Fr. flivnac. fol. 64 pgg. T 49—70 und Figg. [125, 126, 128—130] Gaudry, A., Palaeontology in Germany and Austria. in : Geol. Mag. London (3) Vol. 2

p 556 559. [Übersetzung eines dem'Ref. unzugänglichen Artikels aus : Rev. Sc. Paris

d. d. 7 nov.] [124] , 2. Nouvelle Note sur les Reptiles Permiens. in: Bull. Soc. Geol. France (3) Vol. 13

p 44—51 T 4, 5. Auch separat: Lagny, F. Areau S». [125, 127, 128, 130] Geinitz, H. B., 1. [Notiz über Thierfährten im Buntsandstein bei Crotenleite in Sachsen].

in: Leopoldina 21. Heft p 55. [125, 130]

, Über Thierfährten in der Steinkohlenformation von Zwickau [Saurichnites Heringi

Gein.). in: Festschrift Nat. Ges. Isis Dresden p 63-66 T 2. [125, 127] ^jrumm-Grshimailo , M., Kurzer Bericht über die Resultate der Expedition in die am Alai

belegenen Landstriche, in: Nachr. Russ. Geogr. Ges. St. Petersburg 20. Bd. 6. Heft.

[118, 122] Haller, B., Das blaue Hochzeitskleid des Grasfrosches, in : Z. Anzeiger 8. Jahrg. p 611 616

Fig. [Nichts Neues.] [114] Hay, O. P., Description of a new species of Amhlystoma [A. Copeanwn) from Indiana, in:

Proc. U. S. Nation. Mus. Vol. 8 p 209—213 T 14. [124] Heron-Royer, .. ., 1. siehe oben Blanchard & Heron-Royer p 109. , 2. Notes sur les moeurs des Batraciens. in: Bull. Soc. Etud. Scientif. Angers Tome 14

p 92—134. [115] , 3. Observations relatives ä la ponte du Bufo vulgaris et aux couches protectrices de

l'oeuf des Batraciens. in: Bull. Acad. Belg. (3) Tome 10 p 597—608 1 Taf. [114] , 4. Notes sur les amours , la ponte et le developpement du Discoglosse [Discoglossus

2)ic(us Otth), suivies de quelques remarques sur la Classification des Anoures. ibid.

p 565—583 T 14. [114, 120, 123] Kappier, A., Die Thierwelt im Holländischen Guiana. in: Ausland 58. Jahrg. p 857 859.

[115]

Katuric, M., Notizie zoologiche. in: Boll. Soc. Adriat. Sc. N. Trieste Vol. 8 1883 p 123—

131. [117, 122—124] Kelsail, J. E., The distribution of British Batrachians. in: Zoologist (3) Vol. 9 p 351. [128] •Kimakowicz, M. von, Stimme unserer Frösche und Kröten, in: Z. Garten 20. Jahrg. p 315.

[115] Xingsiey, J. S., The Standard Natural History. Vol. 3. Lower Vertebrates. Boston 8o 480 pgg.,

Figg. [113]

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Lansdell, H. , Russian Central Asia, including Kuldja, Bokhara, Khiva and Merv. With appendices on the fauna, flora and bibliography of Kussian Turkestan. 2 Vols. Lon- don, Sampson Low & Co. 80 1500 pgg. 70 Figg. etc. [118]

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1 \

III. Systematik, Faunistik, Biologie. 2. Batrachia. B. Biologie. 113

Thoburn, W. W., Temperature and hibernation. in: Amer. Natural. Vol. 19 p 405 407.

[114]

*True, W., List of vertebrate animals [of South Carolina], in: A. P. Butler's South Caro- lina : Resources and population, institutions and Industries. Charleston 80 8, 726,

pgg. Tafeln etc. [118] Vaillant, L., 1. Sur quelques Batraciens de Nossi-Be (Madagascar) appartenant ä la collection

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122] , 2. Catalogue raisonne des Reptiles et Batraciens d'Assinie, donnes par M. Chaper au

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[Vergl. Ber. f. 1884 IV p 198.] [118] Ward, M. F., siehe oben Pittier & Ward p 112. Woodward, H., British Museum (N. H.). List of Casts of Fossils reproduced from specimens

in the Department of Geology. London 80. [124] Zacharias, O., Studien über die Fauna des Großen und Kleinen Teiches im Riesengebirge.

in: 62. Jahr. Ber. Schles. Ges. Vat. Cult. f. 1884 p 254—257 [vorläufige Notiz] ; und

in: Zeit. Wiss. Z. 41. Bd. p 483—516 T 26. [124] Anonymus, Die Verbreitung der Batrachier auf der Erde, in: Ausland 58. Jahrg. p 594—

595. [117]

A. Allgemeines. Literatur. Nomeuclatur. Geschichte.

Die Bericlite über die Leistungen in der Herpetologie während des Jahres 1884 im Archiv schrieb Boettger (^j, die in Bell's Zoolog. Record for 1884 Boulenger [4). In Kingsley hat E. D.Cope p 303-344 die Batrachier bearbeitet.

Cope [^') bricht in überzeugender Weise eine Lanze für die (in Nord- America wie in England allgemein angenommene) Bezeichnung Batrachia statt Amphibia, wie diese Classe in Deutschland leider noch vielfach genannt werde. Weder habe der Name »Amphibia« die Priorität für sich, noch auch lasse er sich in Anbetracht dessen festhalten, da ja noch Viele darunter Reptilia -f- Batrachia verstehen.

Necrologe siehe unter Reptilia p 138.

Museologie. Samminngen. Technische Hilfsmittel.

Friedel bringt den Eintlieilungs-Plan der zoolog. Abtheilung des märkischen Provinzial - JVluseums in Berlin und zählt die vorhandenen Batrachier auf. F. Müller constatirt, daß die Baseler Sammlung seit Herausgabe seines letzten Nachtrags zum Museums - Cataloge um 36 Batrachier zugenommen habe, so daß sie jetzt 289 Species zählt.

B. Biologie, a. Allgemeines.

Lebensweise. Brath macht kurze biologische Bemerkungen über Hi/la, Bombinator , Rana esculenta und temporaria, Bufo cinereus, variabilis und calamita, Triton cristatus und taeniatus; Pelobates und Salamandra scheinen um Zarrentin (Mecklenburg) zu fehlen.

Winter schl af. Kröten sind nach Abbott für Kälte empfindlicher als Frösche und Salamander, welche letztere in Nord- America meist nur leichten Winterschlaf halten. Verf. hält den Winterschlaf für mehr oder weniger von dem Willen des betreffenden Thieres abhängig. Auch Butler bringt p 39 Mittheilungeu über

Zool. Jahresbericht. 1S85. IV. g

114 Vertebrata.

den Winterschlaf der Kröten und Frösche Süd -Indianas [Rana haledna wurde z. B. 75' höher und 300 Yards vom Flusse überwinternd angetroffen), während Salamander und Molche im Allgemeinen nicht auf dem Wassergrund überwintern, sondern in der kalten Jahreszeit in Quellen leben oder sich in feuchtem Erdreich verkriechen, ohne ganz in Erstarrung zu fallen. Thoburn sucht dagegen an Versuchen mit Rana haledna und anderen Batrachiern den Nachweis zu führen, daß der Winterschlaf nicht eine den Thieren eigenthümliche und erbliche Er- scheinung, sondern ein aufgezwungener Zustand sei, der eintritt, wenn die äußeren Umstände es verlangen.

Zucht und Pflege. Eckstein (^) brachte einen anscheinend bereits leblosen Bufo vulgaris durch Einsetzen in schwach alkoholisiertes Wasser wieder zum Athmen.

Anpassung und Anpassungsfähigkeit. Fischer-Sigwart (•^) züchtete in einem sehr großen Terrarium zweimal überwinternde Larven von Rana escu- lenta ; auch im Freien fanden sich im Hei'bst noch unentwickelte Thiere in sehr verschiedenen Stadien. Als Ursachen dieser Hemmungsbildungen bezeichnet Verf. Nahrungsmangel, Mangel an Licht und Wärme und schwache Körperconstitution. Bei Rana temporaria und Bufo vulgaris konnten keine überwinternden Larven be- obachtet werden ; Tabellen für die Dauer der Entwicklung werden beigegeben. Für Alytes obstetricans gilt das bei FiSCher-Sigwart (*), für Salamandra maculosa das bei Fischer-Sigwart ^] Mitgetheilte. Während von 2'riton alpestris keine Lar- ven überwintern, konnten solche von Tr. Helveticus häufig beobachtet werden.

Färbung und Farbenwechsel. Leydig versucht eine Erklärung der blauen Färbungen bei Triton Helveticus und taeniatus ^ bei den »braunen Fröschen« und bei den Larven von Salamandra maculosa und Pelobates fuscus. Vergl. auch Haller und Boettger (").

Geistige Fähigkeiten. Romanes bringt, abgesehen von der lichtvollen Verknüpfung der Thatsachen, kleinere Abschnitte und z. Th. wenig bekannte Notizen über Sinne p 92 , Gedächtnis p 130 und geistigen Entwicklungsgrad p 387 bei den Batrachiern, über Farbensinn beim Frosch p 101 und über In- stinct beim Laubfrosch p 27 7.

b. Specielles. l.pcandata.

Geschlechtsleben, Eiablage und Larvenleben. Heron-Royer (*) macht Mittheilungen über das Geschlechtsleben und die Eiablage der eui-opäischeu Anuren unter specieller Berücksichtigung von Discoglossus pictus Otth. Derselbe (3) bringt auch Beobachtungen über die Eiablage von Bufo vulgaris. Fletcher erwähnt, daß Pseudophryne australis (Gray) ihre Eier nach Regen unter Steine an den Rand von Pfützen lege. In etwa 3 Wochen hätten die Embryonen die Be- dingungen zu selbständigem Leben als Larven erreicht, ertrügen aber im Ei noch mehr als 3 Monate lang einen Aufschub, wenn das zum Larvenleben nöthige Wasser ausbleibe. Äußere Kiemen wurden an den jungen Larven nicht beobachtet.

Lebensweise. Alytes obstetricans ist nach Fischer-SIgwart (^1 auch inBasel, Aargau undLuzern verbreitet und überhaupt im Plateau zwischen Jura und Alpen nicht selten, aber bei seiner nächtlichen, versteckten Lebensweise schwer zu fin- den. Er bevorzugt südliche Lagen und flieht Nässe, wie auch allzu trockne Aufent- haltsorte. Nur Nachts geht er der Nahrung nach ; er macht sich nach Art der Ameisenlöwen Fallgruben für Insecten. Er ist rasch in seinen Bewegungen und

ni. Systematik, Faunistik, Biologie. 2. Batrachia. B. Biologie. 115

schnell entschlossen in seinen Handlungen. Nur die q^ singen ; in beiläufig 5 Secunden hört man 8 Töne. Die geistige Begabung steht auf einer Stufe mit der des Laub- und Wasserfrosches. Verf. hat die Entwicklung der Eier bis zum fertigen Thiere beobachtet. Am 6. Juni ausgeschlüpfte Larven von 16- 17 mm Länge hatten die äußeren Kiemen schon verloren ; sie verlangen zu ihrer Existenz nur sehr wenig Wasser. Nach 8 Tagen maß die Larve 32, im Oct. 55, im März nächsten Jahres 65, am 11. Mai 76 mm. Von da an bis zum 8. Juni verlief die endgültige Metamorphose. Die Entwicklung dauert demnach weit über 1 Jahr, und ist die Überwinterung der Larve wenigstens für die Schweiz als normal zu betrachten. Eine Tabelle der Maße in den verschiedenen Stadien der Entwick- lung ist p 30 beigegeben. Heron-Royer (^j macht Mittheilungen über die Le- bensweise der französischen Arten von Rana und Hyla. Kappler schildert kurz Natur und Lebensgewohnheiten der wichtigsten Anuren HoUändisch-Guianas. Be- sonders hervorgehoben werden Pipa Americana , FseucUs paradoxa , Dendrobates trivittatus, Ceratophrys megastoma , Bufo granulosus und agua , Hyla crepitans und Phyllomedusa hicolor. Eigenthümlich ist die Schilderung des Dendrobates trivitta- tus, der seine Quappen aufsuchen und nach anderen Pfützen bringen soll. Zu dem Zwecke setze sich der Frosch ins Wasser , und die Kaulquappen saugten sich so an ihn an, daß er mit einem Gürtel von 12-18 6-7 mm großen Larven besetzt sei und sie so forttransportiren könne.

Secrete. Über das giftige Secret der Rana esculenta bringt Bert eine Notiz.

Stimme. Kimakowicz theilt kurz Beobachtungen mit über die Stimme von Rana agilis Tho. und Pelobates fuscus .

Anomalien und Monstrositäten. Blanchard & Heron-Royer fanden eine Rana viridis mit linksseitiger persistirender Pupillarmembran; das linke Auge war vollkommen blind. Eckstein ^) beschreibt einen Bombinator , dem das linke Vorderbein, eine Rana esculenta, der das linke Hinterbein fehlt. In bei- den Fällen fehlen Narben früherer Verletzungen. Fraisse hat resnltatlos Ver- suche über Regeneration der Extremitäten bei Anuren angestellt; überzählige Gliedmaßen bei Fröschen sind als angeborene Mißbildungen zu betrachten.

2.1Caadata.

Lebensweise. J. v. Fischer unterscheidet 2 Farbenvarietäten von Ckioglossa, die eine, fast einfarbig kupferroth, aus Galicia, die andre, goldig -broncefarben, aus Nord-Portugal. Außerdem kennt er auch fast einfarbig schwarze Thiere , bei denen die beiden Längsstreifen nur angedeutet sind. Hire Bewegungen sind äußerst lebhaft; der Fang darum schwierig. Der Lauf ist fast eidechsenartig schnell, nur mehr stoßweise. Sie meidet grelles Licht und ist empfindlich gegen Geräusche. Stimme fehlt. Der Schwanz bricht sehr leicht ab und reißt manchmal bei unge- schickter Bewegung zwischen Steinen von selbst. Häutung wie bei Salainandrina, Nahrungsaufnahme wie bei Molge. In der Gefangenschaft ausdauernd. Fisclier- Sigwart (^) macht Beobachtungen an Salamandra maculosa im Terrarium und im Freien. Die Art ist für Änderungen in der Luftfeuchtigkeit sehr empfindlich. Strychnin wirkt schon durch die Haut tödtlich. Sie ist ein entschiedenes Nachtthier. Der Winterschlaf geschieht an relativ trocknen Orten und ist leicht. Die Paarungs- zeit dauert von Febr. bis Mitte Juni ; Verf. vermuthet , daß sie zu dieser Zeit auch Töne von sich gibt. Die Geburt von einmal 8, einmal 14 Jungen wurde direct beobachtet, doch dürften bis zu 30 Junge und mehr vorkommen ; die Aufzucht im Aquarium ist schwierig. Dagegen wurden Beobachtungen über die Entwicklung derselben von 25 mm Länge bis zum ausgewachsenen Thier im Freien angestellt. Ein 20 cm langes Thier ist mindestens vierjährig. Die Unterschiede der Sala-

116 Vertebrata.

mander- und Tritonlarven werden besprochen. Lebendiggebären ist auch bei dieser Art die Regel.

ZuchtundPflege. Sehr günstige Resultate hat Pfitzner bei der Aufzucht der Salamanderlarven im Fischbrutapparate erzielt. Die Neigung, ihre Meta- morphose zu vollenden , ist bei sonst ganz gleich behandelten Larven individuell sehr ungleich.

Anpassung und Anpassungsfähigkeit. Die Neigung zur freiwilligen Annahme der Molchform bei in Gefangenschaft gehaltenen Axolotllarven ist nach Chauvin bei verschiedenen Individuen ungleich stark ausgeprägt. Verf. versuchte neuerdings 24 Axolotl im Alter von 6Y2-7Y2 Monaten eine möglichst naturge- gemäße Metamorphose durchmachen zu lassen ; bei keinem gelang es sofort : die gewünschte Umwandlung geschah erst in 48-277 Tagen. Ohne äußeren Zwang würde keines dieser Thiere sich umgewandelt haben. Verf. hat erkannt, daß nicht die Größe der Kiemenbüschel , sondern die erste Häutung als Wendepunkt für die Metamorphose zu betrachten sei. Sie war im Stande, die Thiere beliebig von der niederen auf die höhere Entwicklungsstufe und umgekehrt zu verwandeln ; letzteres ist entsprechend schwieriger. Weitere Versuche bezweckten, die Meta- morphose willkürlich zu unterbrechen und auf Jahre zu hemmen, um dann bei denselben Thieren das Anpassungsvermögen nochmals zu erproben. Bei 5 Axo- lotllarven wurde die Ausbildung der Lunge soweit gefördert, daß die Thiere vollständig auf dem Lande leben konnten , und nun der Versuch gemacht , die der Lungenathmung naturgemäß folgenden weiteren Veränderungen zu unter- drücken. Abwechselnd wurden die Larven bei Tage auf dem Lande , bei Nacht im Wasser belassen. Die Entwicklung schritt nicht wesentlich vor, und nach S'/g^ Jahren wurde der Versuch beendigt , indem 2 Exemplare zum Amblystoma , 2 zu Axolotllarven zurückgebildet werden sollten. Das letztere gelang im Laufe von 4 Monaten, das erstere dagegen nur in einem Falle, aber vollständig , in 7 1/0 Mo- naten. Die Hemmung der Metamorphose bewirkte in beiden Fällen auch eine Hemmung in der Ausbildung der Geschlechtstheile. In erster Linie ist es die Wärme, dann das Medium , die den Hauptantrieb zu den besprochenen Umwand- lungen geben, endlich langsam, aber beständig fortwirkende äußere Einflüsse. Am leichtesten gelingen Umänderungen, wenn wir im Thiere bis dahin latent ge- bliebene Entwicklungstriebe zu wecken verstehen, viel schwerer ist es, Stillstände oder physiologische Rückschritte hervorzurufen, am schwersten gegen infolge von Vererbung eingewurzelte Naturanlagen anzukämpfen. Versuche an Salamandra atrawadi maculosa bestätigten dies; ebenso 20 Amblystoma-luaxwen, die von einem lj?i^\A- Amblystoma abstammten. Die sog. Neotenie wird in gewissem Grade erklärt theils durch die Beobachtung der Verf. , daß die Neigung zur Fortentwicklung unterdrückt wird in kühlem und luftreichem Wasser, gefördert aber durch Wärme und luftarmes Wasser, theils dadurch, daß die jungen Thiere die zu ihrer Me- tamorphose geeignete Zeit gewissermaßen verpaßt haben. Später büßen sie die Neigung zu einer Umwandlung vollständig ein. Die Amblysioma- axtige Fleck- zeichnung , die in gewissen Stadien bei dem Axolotl , wie bei zur Metamorphose reifen Salamandra-harven beobachtet wird, ist ein untrügliches Merkmal der be- ginnenden Umwandlung. Tabellen über die einzelnen Versuchsthiere erhöhen den Werth der schönen Arbeit. Durch Beobachtungen an Axolotln , namentlich an Amblystoma mavortium und tigrinum im Freien des Nordwestens von Neu -Mexico bestätigt Shufeldt diese Unregelmäßigkeiten in der Metamorphose. Beim Auf- trocknen der Sümpfe verwandelten sich die Larven in der That in die Landform. Verf. fügt hinzu, daß reichliches Futter und ebenso daß allmählich sich erhöhende Temperatur die Metamorphose beschleunigt, daß eine größere Wassertiefe sie dagegen verzögert.

III. Systematik, Faunistik, Biologie. 2. Batrachia. C. Faunistik. 117

Anomalieu und Monstrositäten. Simmermacher beschreibt einen sechs- füßigen Triton von Gießen. Am linken Hinterbein, mit normal 5 Zehen, sproßt in der Gegend des Oberschenkels ein zweiter , abwärts gerichteter Schenkel , der an seinem Ende 9 Zehen trägt, nämlich zweimal 4 seitliche , zwischen denen sich noch eine mittlere Zehe befindet.

3. Apoda.

Lebensweise. Nach Sarasin lebt Epicrium glutinosum auf Ceylon häufig in flachen, feuchten Bachufern etwa 1' tief unter der Rasendecke. Es scheut das Wasser und ertrinkt, sich selbst überlassen, schnell darin. Es nährt sich von Typhlopiden, jungen Rhinophiden und Regenwürmern. Epicrium ist nicht lebendiggebärend, sondern legt durchschnittlich 13 auffallend große Eier von 9 mm Länge, 6Y2 ^^ Durchmesser und ca. 0,23 g Gewicht in einem eigen- thümlich angeordneten Klümpchen in Erdhöhlen in unmittelbarer Nähe des Wassers. Das Q. übernimmt, zusammengeringelt um den Eierhaufen, die Brutpflege. Die Eier scheinen während der Bebrütung um das Doppelte sich vergrößern zu können. Die etwa 4 cm langen Embryonen bewegen sich lebhaft in der Eischale; «benso ihre je 3 blutrothen Kiemenbüschel. Den kurzen Schwanz umläuft ein Flossensaum ; das Auge ist groß und deutlich. Offenbar werfen die Jungen zuerst die äußeren Kiemen ab , schlüpfen dann aus dem Ei und wandern darauf in den nächsten Bach, wo sie bis zu einer Länge von 16 cm heranwachsen können. Diese aalartigen Larven schlucken Wasser ein und lassen es durch die Kiemenlöcher wieder ausströmen; von Zeit zu Zeit steigen sie aber an die Oberfläche, um direct Luft zu athmen. Untersuchung derselben bestätigte die Anwesenheit von Lungen. Die Haut der Larve ist reich an den characteristischen Sinnesorganen. Nach alledem stehen die Gymnophionen also den Urodelen in der Entwicklung in der That sehr nahe.

C. Faunistik. I. Allgemeines.

Ein Anonymus gibt eine recht anschauliche Skizze der Verbreitung der Batra- chier auf der Erde , wobei es sich zwar im Wesentlichen auf Boulengers neueste Arbeiten stützt , aber einige Gesichtspunkte namentlich im Vergleiche zur Ver- breitung anderer Thier - und Pflanzenclassen und - familien stärker betont ; über die fossile Fauna weiß Verf. keine neuen Daten beizubringen.

Palaärctische Region. Nach Camerano besitzt Europa von 30 bekannten Urodelengattungen 7, von etwa 105 Arten 19. Characteristisch für Europa sind die Genera Chioglossa, Salamanch'ina, Proteus, Euproctus (und Pleurodeles; . Die Verbreitungsbezirke für die einzelnen Gattungen und Arten werden eingehend be- sprochen und letztere in 4 Gruppen getheilt. Die nordische Fauna umfaßt danach die 3 ASalamandrasa'ten und Triton cristatus , alpestris und vulffaris , die östliche Triton cristatus und vulgaris mit ihi'en Varietäten und TV. Montandoni, die west- liche Chioglossa und Triton Blasii , marmoratus , Boscae , palmatus und Waltli, die südliche die 4 Euprocticsarten , Triton Hagemnulleri und Salamandrina . Spe- lerpes und Proteus vermitteln die Beziehungen mit America. Der Ausgangspunkt für die Urodelen dürfte in der spanischen Halbinsel und in Frankreich liegen. Pascoe zählt aus England 3 Molge ^ 2 Rana , 2 Bufo, Friedel p 10-13 aus derProv. Brandenburg 13 resp. 14 Arten auf. Pittier & Ward verzeichnen aus dem Hochland des Cnt. Waadt 2 Urodelen, 3 Auureu.

Katuric nennt aus der weiteren Umgebung von Zara (Dalmatien) 3 urodelen,

Hg "Vertebrata.

5 Anuren , Boettger {^) aus Algerien und Tunis 2 Urodelen , 4 Anuren ; s. Bufonidae.

Lansdell führt 5 Batrachier aus Russisch-Turkestan auf; Grumm-Grshimailo verzeichnet Bv/o variabilis aus Ferghana.

Äthiopische Region. *Rochebrune [^] bringt eine Fauna von Senegambien und beschreibt (^j 5 neue Anuren aus Nieder- Guinea und Senegambien; s. Ranidae.

Vaillant (') zählt 5 Anuren von Nossi-Be (Madagascar) auf und bringt (2) ein- gehende Beschreibung der [in Ber. f. 1884 IV p 198 bereits besprochenen 3] Anuren von Assini (Goldküste).

Indische Region. Boettger (^) gibt eine Zusammenstellung der aus China bekannten Batrachier (34 Anuren, 9 Caudaten) mit Angabe der wichtigsten Lite- ratur und der Specialfundorte.

J. 6. Fischer (^j zählt p 80-81 von Süd-Mindanao 4 Frösche auf, die Dr. Schadenberg 1881-82 daselbst gesammelt hat. Nach Demselben (2) hat Fr. Grabowsky auf Südost-Borneo 1 7 Anuren gefunden , von denen 1 Art neu für die Insel, 2 überhaupt neu sind. J. 6. Fischer (^) nennt 3 Anuren, Boulenger C^) 5 Anuren, 1 Apoden von der Insel Nias.

Australische Region. De Vis beschreibt 4 Hyla aus Australien als neu. Boulenger (^^j stellt davon 3 in die Synonymie und macht auch über De Vis'sche frühere Cystignathiden- und Hyliden-Funde synonymische Bemerkungen.

Nea retische Region. *True bringt eine Liste der Batrachier von Süd- Carolina, *Cragin vervollständigt die von Kansas.

Neotropische Region. Cope (^) verzeichnet aus Monterey, Prov. Nuevo Leon (Mexico), und von Oruba (Inseln unter dem Winde) je 1 Anuren, von Nica- ragua 4 Anuren , vom Oberlauf des Flusses Beni (Bolivia) 1 Apoden und aus der Prov. Rio Grande do Sul (Brasilien) 9 Anuren. Boulenger (^) bringt kritische Bemerkungen zu dieser Arbeit. Cope (^) gibt Listen von 1 Caudaten, 6 Anuren aus der Tierra templada der mexicanischen Prov. Vera Cruz und Puebla , von 3 Anuren (1 n.) aus der Prov. Hidalgo, von 1 Anuren der ostmexicanischen Insel Cozumel und von 2 Anuren aus New Providence (Bahamas) .

Boulenger (2,^) verzeichnet 19 Anuren aus der Prov. Rio Grande do Sul; 6 für die'Provinz neu, 1 n. sp. Boettger [^) zählt 19 Anuren aus Paraguay auf , da- runter 5 n., und zieht (4j 2 sp. davon wieder zurück.

II. Faunen. L Paläarctische Region.

Caudata Camerano.

a. Europäische Subregion. England: Pascoe. Salamandrinae Boulenger ('•), Kelsall. Schweiz, Cnt. Waadt : Salamandrinae, Ranidae, Bufonidae Pitti er &Ward. Deutschland: Ranidae Boettger (^), Boulenger (^). Baden: Salaman- drinae, Ranidae Müller. Harz; Salamandrinae Bartels. Mecklenburg: Brath. Bran- denburg: Salamandrinae, Ranidae,Bufonidae, Hylidae,Pelobatidae, Discoglossidae Friedel. Schlesien: Salamandrinae Zacharias. Böhmen: Ranidae Boulenger (').

b. Mediterrane Subregion. Tunis: Bufonidae Boettger (^). Algerien: Salamandrinae Kobelt. Spanien: Ranidae Seoane. Italien: Ranidae De Betta (2). Oberitalien: Pelobatidae De Betta (^). Piemont: Ranidae Peracca. Pletho- dontinae Sacco, Peracca. Venetien: Ranidae Ninnl. Österreichisches Küsten- land: Proteidae Marchesetti. Dalmatien: Salamandrinae, Proteidae, Bufo- nidae Katuric. Thessalien: SalamandrinaeStussiner& Boettger. Trapezunt: Salamandrinae Dickson & Sciater. Klein-Asien, Brussa: Ranidae Boulenger (^). Salamandrinae Dickson & ScIater.

III, Systematik, Faunistik, Biologie. 2. Batrachia. D. Systematik. 119

c. Sibirische Subregion. Russisch-Turkestan: Lansdell. Bufonidae Grumm-Grshimailo.

2. Äthiopische Region.

a. Westafricanische Subregion. Senegambien: *Rochebrune p). Ra- nidae Rochebrune (^). Goldkttste: Bufonidae Müller. Vergl. aucli Vaillant (^j. Tumbo-Insel: Ranidae Müller. Nieder-Guinea, Landana: Ranidae Roche- brune (M

b. Madagassische Subregion. Nossi-Be: Dendrobatidae , Engystoma-

tidae, Bufonidae Vaillant (^j.

3. Indische Region.

a. Ostindische Subregiojn. Sind : Ranidae Murray.

b. Indochinesische und Himalaya-Subr egion, Süd-China: Ra- nidae, Bufonidae Boettger (2) .

c. Indomalayische Subregion. Philippinen, Süd-Mindanao : Ra- nidae, Engystomatidae , Pelobatidae J. 6. Fischer (^). Südost-Borneo: Ra- nidae, Engystomatidae, Bufonidae, Pelobatidae J. G. Fischer p). Nias: Ranidae, Bufonidae J. G. Fischer {^), Ranidae, Engystomatidae, Caeciliidae Boulenger (^^). Malacca: Pelobatidae Boulenger («).

4. Australische Region.

Australische Subregion. Australien: Hylidae De Vis. Hylidae, Cystignathidae Boulenger (lo).

5. Nearctische Region.

a. AUeghany-Subregion. Indiana: Amblystomatinae Hay. Süd-Ca- rolina: *True. Kansas: *Cragin.

b. Felsengebirgs-Subregion. Hochland von Mexico oder Toluca:

Hylidae Cope (^) .

6. Neotropische Region.

a. Antillische Subregion. Bahamas : New Providence, Hylidae Oope{^).

b. Centralamericanische Subregion. Mexico: Prov. Nuevo Leon: Ranidae Cope (^j Pi'ov. Hidalgo : Cystignathidae, Hylidae, Ranidae Cope (^j . Prov. Vera Cruz und Puebla : Plethodontinae, Bufonidae, Hylidae, Cystignathidae Cope {^)- Insel Cozumel : Bufonidae Cope (^). Guatemala: Bufonidae Müller. Nicaragua: Dendrobatidae, Hylidae Cope (2).

c. Brasilianische Subregion. Oruba (Inseln unter dem Winde) : Cysti- gnathidae Cope (2). Brasilien, Prov. Rio Grande do Sul: Cystignathidae, Hy- lidae Boulenger (2,3,^). Cystignathidae Cope (2). Hylidae Müller. Paraguay: Engystomatidae, Hylidae Boettger {^) . Cystignathidae, Bufonidae Boettger (^ •*) . Bolivia (Oberer Beni) und Ost-Peru: Caeciliidae Cope (2).

d. Chilenische Subregion. Chile: Cystignathidae Müller.

D. Systematik. I. Allgemeines.

Die systematische Eintheilung der 8 lebenden und fossilen Batrachier-Ord- nungen schließt sich an die in Cope (^) im Ber. f. 1884 IV p 204 von uns kurz referirte Reihe an; Cope (')• Müller bringt zahlreiche geographische und systematische Notizen über Batrachier verschiedener Provenienz und beschreibt

1 20 Vertebrata.

einen neuen Arihroleptis und eine TJo^avarietät : s. Salamandrinae, Rauidae, Bufonidae, Cystignathidae, Hylidae. Boettger (^j untersuchte 4 Arten aus Süd-China; s. Ranidae, Bufonidae.

II. Einzelne Ordnungen. Ordo Ecandata. Blanchard sucht die Art der Gelenkverbindung der Wirbelcentra und die Form der Wirbel als erste und wichtigste Charactere für die Classification der Anuren zu verwerthen ; die systematische Bedeutung des Sacralwirbels und seiner Apo- physen sei gering. Vergl. auch Bayer und Heron-Royer (^j, die osteologische und embryologische Unterschiede benutzen, um gewisse Änderungen in der Classi- fication der europäischen Anuren zu stützen; s. Pelobatidae, Discoglossidae. Eine Kritik des auf die Fauna von Rio Grande do Sul bezüglichen Theiles von Cope (^J bringt Boulenger (^). Systematische Notizen über neue Hylidengattungen finden sich bei Cope (3) p 383.

Familie Ranidae. Boettger (^) beschreibt p 129 Rana chhronota (Gthr.) von Hongkong, tigrina Daud. von Canton und Rhacophorus maculatus (Gray) von Swatow. Derselbe (^) discutirt eingehend die Unterschiede der 5 deutschen Äanaarten R. escuUnta L., /or^w BIgr., temporaria'L., ari'ra//s Nilss. und agilisT\xo. Boulenger (^) be- schreibt eine neue Rana aus Kleinasien. Nach Demselben (^) sind die verschie- denen Formen der europäischen Wasserfrösche durch unmerkliche Übergänge mit einander verknüpft, und es ist am besten, sie als Subspecies aufzufassen. Raym escuUnta var. ridibunda Fall, von Berlin und Prag wird eingehend beschrieben und abgebildet und mit dem Typus verglichen (Fersenhöcker des Typus von Berlin. Düsseldorf und Basel sind abgebildet) . Die Asyngamie beider Formen bei Berlin wird besonders hervorgehoben. Cope C-^) nennt Rana halecina Kalm aus Nuevo Leon und (3) aus Zacualtipan, Prov. Hidalgo (Mexico]. J. 6. Fischer (^) zählt aus Süd-Mindanao SiUi Rana Evereid Blgr . und Hylorana ei-ythraea Schleg. Derselbe (^) beschreibt eine neue Hylorana aus Borneo. J. 6. Fischer [^) nennt Rana macro- don Tsch. und Hylorana chalconota D. & B., Boulenger (^^) Rana Nwobariensi's (Stoi.), zu der beschreibende Notiz gegeben wird, und erythraea (Schleg.) von der Insel Nias. Friedel zählt von Berlin auf Rana escuUnta, fortis Blgr., temjwraria und arvalis Nilss. Müller beschreibt einen neuen Arthroleptis und eine neue Rana- Varietät. Murray diagnosticirt eine neue Rana aus Sind. Nach Nlnni finden sich in Venetien in der Ebene m\x Ra^ia ayilis Tho. nnd Latastet Blgv . . in den venetianischen Alpen aber und zwar erst in beträchtlicher Höhe bei Zoldiano, S. Ti- ziano di Gaima, Fusine und Cadorino R. muta Laur. Peracca constatirt R. Latastei in Piemont bei Robela nächst Cavoretto in der Umgebung von Torino. De Betta C-^) hält sämmtliche braunen Frösche Europas und insbesondere die R. temporaria und agilis=^ Latastei \\,2X\t\i& für eine einzige Species R. temporaria und unterscheidet die einzelnen Formen höchstens als Rassen oder Local Varietäten. [Da Verf. nur die Unterschiede in der Form der Schnauze, der Länge der Hinterbeine und der Färbung berücksichtigt, nimmt diese Schlußfolge nicht Wunder. Leydig's, Pflüger's, Born's einschlägige anatomische und physiologische Untersuchungen und Boulenger' s systematische Arbeiten kennt Verf. nicht oder nützt sie nicht aus.] Nach Pittier & Ward finden sich Rana esculenta und temporaria im Hochland des Cnt. Waadt ; letztgenannte Art gehe bis in die alpine Region. Rochebrune (^j beschreibt 1 Raiia aus Senegambien und 4 Hyperolim ausLandaua als neu. Seoane stellt 2 neue Subspecies von Rana aus Nordwest-Spanien auf.

III. Systematik, Faunistik, Biologie. 2. Batrachia. D. Systematik. 121

Arthroleptls bivittatusn. Tumbo-Insel (W-Afr.); Müller p 671 T9 Fk I [nach Bou- lenger in lit. = macrodaclylus Blgr. ] .

Hylorana longipes n. verwandt macrodactyla Gthr. Pagat (Südost-Borneo) ; J. 6. Fischer (2) p 47 [nach Bouleuger i. 1. = Rhacophoms maculatus var. quadrilineata Wgm.].

Hyperolius Lucani n. maestus n. p 91, Protchei n. rhizophilus n. p 92, sämmtlich von Landana (Nieder-Guinea) ; Rochebrune (^).

Rana esculenta subsp. Perezi n. p 171 und temporar ia subsp. parvipalmata n. p 169 Galicia (Nordwest-Spanien) ; Seoane Figg. forfisWi^v. = racÄmnans Pallas & Eich- wald = esculenta var. ridilunda Pall. ; Boulenger (") p 666 fusca var. longipes n. Badenweiler; Müller p 670 macrocnemis n. verwandt iemporaria. Brussa ; Boulenger (^) Fig. Marchei n. Sangurugu am Casamence (Senegambien) ; Rochebrune (^j p 90 stemosignata m. Sind; Murray p 120.

Familie Dendrobatidae.

i

Cope (^) verzeichnet Dendrobates tinctorius Schneid, und typographus Kef. aus Nicaragua. Vaillant (') zählt vonNossi-Bö (Madagascar) Maniella beisileo Gvund. auf. [Die Nossi-Be-Art hat Ref. Ebenaui genannt ; ihre Identität mit betsileo ist noch unbewiesen.]

Familie Engystomatidae.

Boettger (^) nennt aus Paraguay Phryniscus nigricans Wgm., Engystoma ovale (Schneid.) und beschreibt neu 2 Engystoma. Boulenger (^^) verzeichnet Callula baleata (Müll.) von der Insel Nias. J. 6. Fischer (^; nennt aus S-Mindanao Microhyla achatina Tsch. [falsch bestimmt ; nach Boulenger i. 1. eine Callula- A.xi\. J. G. Fischer {^) gibt p 46 beschreibende Notizen zu Calopkrynns pleurostigma Tsch. von Borneo. Vaillant (^) hat p 116 Fig. den Sternalapparat von Rhombo- phryne testudo Bttg. ebenfalls untersucht und verweist die Gattung [irrthümlich] zu den Bufoniden. [Vergl. auch Ber. f. 1884 IV p 206.]

Engystoma albopunctatum n. p 240, Mälleri n. p 241 Paraguay; Boettger {^].

Familie Cystignathidae.

Boettger [^) verzeichnet aus Paraguay Ceratophrys AmericanaD. & B., Paludi- cola fuscomaculata (Std.), y?-a(?«7ts Blgr., Leptodactylus mystacinus (Burm.), ocellatus (L.) und beschreibt als neu 1 Paludicola und 1 Leptodactylus. Derselbe (^; zieht die eben genannte neue Paludicola wieder ein; vergl. auch Bufonidae. Boulenger (2) zählt aus der Prov. Rio Grande do ^\\\ Pserulis mantidacti/la (Cope), Ceratophrys dorsata (Wied) , [^) Paludicola fuscomaculata [^i(i.) und Limnomedusa viacroglossa (D. & B.) auf. Derselbe ('""j macht zu Paludicola und Pseudis synonymische Be- merkungen und stellt (lo) einen Liinnodynastes in die Synonomie. Cope (2) nennt Paludicola brachyops Cope von Oruba (Inseln unter dem Winde) und beschreibt eine neue Art. Die Boulenger'sche Gattung Paludicola theilt er p 187 in 3: Pleurodema mit Parietalfontanelle und Inguinaldrüsen, Liuperus mit Fontanelle, aber ohne die Drüsen, und Paludicola mit verknöcherten Frontoparietaleu und Inguinaldrüsen. Derselbe (^) verzeichnet Lithodytes rhodopis Cope von Puebla, die neue GaXiMn^ Syrrhophus von Zacualtipau, Prov. Hidalgo (Mexico , und stellt das Genus Hypodictyon auf. Müller beschreibt kurz eine fragliche Varietät von Borborocoetes nodosus (D. & B).

Hypodictyon n. für die P/njllobatesai'ten mit granulirtem Bauch. Mit Ph. ridens

Cope, verruculatus und chalceus Pts. ; Cope (^j p 383. Leptodactylus diptyx n. Paraguay; Boettger (3) p 244,

122 Vertebrata.

Limnodynastes Uneatus De Yis= Peroni (D. & B.); Boulenger (^o) p 387.

Paludicola edentula n. Paraguay; Boettger ('^) p 243 = Eupemphix Nattereri Std. ;

Boettger (^) p 437, s. auch Bufouidae ranina n. Rio Grande do Sul ; Cope (^)

p i8b=ffmcilis Blgr. ; Boulenger i;^] p 296. Phyllobates chalceus, verruculatits Pts., ridens (j0^q = Hypodictyon; Cope (^) p 383. Pseudis paradoxa Cope = 1 mantidactyla Cope; Boulenger (^) p 296. SyrrhopMis n. von Phyllobates unterschieden durch die Nasenbeine, die wie bei

Hylodes gestaltet sind. Mit S. Mamochii von Texas verrucipes n. Zacualtipan,

Prov. Hidalgo (Mexico); Cope (3) p 383.

Familie Bufonidae.

Boettger (^) zählt aus Paraguay Bu/o marinus (L.) un^D^Orbignyi D. & B. auf und beschreibt neu 1 Bufo, den er (^) wieder einzieht. Derselbe (^] verzeichnet p 424 Btifo Maiiritamcus Schleg. aus Tunis. Boulenger gibt bei Boettger (^) eine Synonymie der Gattung Eupemphix Steind. Cope {^) verzeichnet Bvfo inter- medius Gthr. und aytia Daud. von Izucar, Prov. Puebla, letzteren auch von der Insel Cozumel (0-Mexico) . J. 6. Fischer ['■'■) bringt beschreibende Notiz zu Nectes {Psendobt(fo)pleurofae?iia'B\'kv. aus Südost-Borneo. Derselbe {^) kennt Bufo claviyer Pts. von der Insel Nias. Friedel verzeichnet Bi/fo vulgaris, variabilis und calamita aus Brandenburg, letzteren speciell von Berlin. Grumm-Grshimailo fand Bufo variabilis im Lößgebiet von Osch (Ferghana); Katuric nennt ihre var. rosea Poll. von Zara. Müller bespricht p 671 einige Varietäten von Bufo regularis Rss. von der Goldküste und p 672 von Bocourti Broce. aus Guatemala. Nach Pittier &Ward kommt Bufo vulgaris im Hochland des Cnt. Waadt nur bei Chäteau d'Oex vor. Vaillant (^) stellt [irrthümlich] Rhombophryne Bttg. zu den Bufoniden und ver- zeichnet von Nossi-Be (Madagascar) p 118 eine unbenannte Species Bufo. [Dürfte Arthroleptis horrida Bttg. sein.]

Btfo levicristatusn. Paraguay; Boettger (^) p 246 =crucifer Wied. juv. ; Boettger ('*)

p 438. Engystomops Fspada 1872 = Eupemphix Steindachner 1863. Mit Eu. Nattereri Std.,

pustulosus Cope, stentor (Espada) und Petersi (Esp.); Boulenger bei Boettger (^)

p 437. Eupemphix Std., siehe unter Engystomops.

Familie Hylidae.

Boettger [^) nennt aus Paraguay Hyla hracteator Heus, und crepitans Wied. Boulenger zählt aus der Prov. Rio Grande do Sul (2) auf Hyla pulchella D. & B. und beschreibt (3) eine neue Phylhmedusa. Derselbe (^) macht zu Hyla Vauterii eine synonymische Bemerkung. Cope i^) beschreibt 2 neue Arten. Derselbe ('^j verzeichnet Hyla nigropunctata Blgr. von Teziutlan (Puebla) , gracihpes Cope von Stadt Puebla, Smilisca Baudini (D. & B.) von Jicaltepec (Vera Cruz), Hyla miotympanum Cope von Zacualtipan (Hidalgo), arenicolor Cope vom Hochland von Mexico oder Toluca, Trachycephalus septemtrionalis Tsch. von New Providence (Bahamas) und stellt ein neues Genus Epedaphus auf. De Vis beschreibt 4 Hyla aus Australien als neu; Boulenger {^^) setzt 3 davon und eine früher von De Vis beschriebene Hylaavt in die Synonymie. Friedel nennt Hyla von Berlin. Müller beschreibt p 673 eine fragliche Hyla hracteator aus der Prov. Rio Grande do Sul.

Agalychnis Helenae n. verwandt callidryas Co'pe. Nicaragua; Cope {^) p 182. Epedaphus n. für Hylasivten mit drüsig granulirter Haut auch auf dem Rücken. Mit H. gratiosa Lee. ; Cope {^] p 383.

in. Systematik, Faunistik, Biologie. 2. Batrachia. D. Systematik. 123

Hyla fenestrata n. Australien; De Vis p 128 = Mixophyes fasciolattis Gthr.] BOU- lenger ['^^) p 387 gratiosa Lee. = Epedaphus; Cope (^) p 383 irrorata n. Gympie (Australien) ; De Vis p 12S noblUs n. Australien; De Vis p 129 = Rmm papiia Less.; Boulenger ('") p 387 penimulae n. Cap York; De Vis p 129 = nasuta (Gray); Boulenger C^) p 387 puma n. verwandt phaeota Cope und pidchella'D. & B. Nicaragua; Cope (^J p 183 i?o;;/^? De Vis = Pe?wu'Bibr.; Bou- lenger {^^) p 387 VatiterüD. & B. und Cope = pulchella; Boulenger (^) p 296.

Phyllomedusa Jheringi n. verwandt Bnrmeisteri. Rio Grande do Sul; Boulenger (^) p 88.

Familie Pelobatidae.

Bayer zeigt, wie sehr verschieden Bombinator und Pelohates im Bau ihres Skeletes sind, und proponirt infolgedessen eine Eintheilung der europäischen Anuren in Bombinatoridae, Eanidae, Hylidae, Bufonidae und Pelobatidae. Boulenger (^) be- schreibt eine neue Megalophrys von Malacca. De Betta {}) bestätigt das Vor- kommen von Pelohates fuscus bei Valbissära nächst Calcinaro im Basso Veronese. J. 6. Fischer (^) nennt von S-Mindanao iI/e^a/o/?/irys w?o«towa Kühl, verzeichnet (^) p 43 nasuta Gthr. vom Gebirge Pramassan-Alai in Südost-Borneo und beschreibt von hier ein neues LeptobracMum. Friede! kennt Pelohates fuscus von Berlin,

Lepiohrachium montanum n. verwandt Hasselti Tsch. Gebirge Pramassan-Alai (Süd- ost-Borneo); J. 6. Fischer [^) p 44 [nach Boulenger i. 1. = J^asse/^i Tsch.]. Megalophrys longipes n. Malacca ; Boulenger [^] p 850 T 55.

Familie Discoglossidae.

Heron-Royer(*) will auf embryologische Thatsachen sich stützend diese Familie in 3 Familien Discoglossidae, Bombinatoridae und Alytidae trennen. Friede! kennt Bombinator von Berlin. Vergl. auch Pelobatidae unter Bayer.

Ordo Candata. Familie Salamandridae.

Subfamilie Salamandrinae. Nach Bartels ist die Neigung der Salamandra maculosa von Stolberg (Harz) , in der schwarz-gelben Zeichnung zu variiren, auffallend groß. Verf. beschreibt 4 besonders verschiedene Stücke, von denen eines eher gelb mit schwarzer Fleckung als schwarz mit gelber Zeichnung genannt werden kann. Die Parotiden dürften übrigens immer gelb gefärbt sein. Boulenger [^) nennt Molge palmata von Wormsley bei Stoken-Church in Oxfordshire und gibt die Verbreitung der Art im übrigen England und Schottland. Sie fehlt bei Nottingham. Die Kehle ist in bei- den Geschlechtern pigmentlos und von einer durchscheinenden Fleischfarbe. Nach Kelsal! findet sie sich auch in Berkshire, Hampshire und Surrey; die Fundorte Yorkshire, Norfolk und Irland sind überdies noch in der Literatur verzeichnet. Dickson beschreibt die Färbung der Molge vittata von Brussa und Sciater bemerkt, daß diese Art neuerdings auch bei Trapezunt gefunden worden sei. Friede! zählt aus der Prov. Brandenburg auf Triton taeniatus und cristatus von Berlin, Sala- mandra maculosa aus der Klöhe zwischen Klötze und Alten-Salzwedel und von Buckow. Sal. atra wird p 10 mit Recht als höchst verdächtig bezeichnet [und wäre besser weggeblieben] . Katuric nennt Triton ^aenmif?«« Schneid, von Imoski und Bokanjac, Salama7idra maculosa von Imoski und Sinj. Kobelt fand Salamandra maculosa am Fort Groselles bei Bougie, Algerien ; Stussiner & Boettger nennen sie p 148 aus dem Ogsa-Gebirge (Thessalien). [Atra ist lapsus memoriae.] Müller

124 Vertebrata.

erwähnt p 669 Salamandra maculosa auch aus der Rheiuebene von Basel abwärts bis Müllheim und Badenweiler. Nach Pittier & Ward geht Triton alpestris Laur. im Hochland des Cnt. Waadt bis 1800 ni, Salamandra atra Laur. bis zur oberen Wald- grenze. Zacharias gibt p 494 Triton alpestris aus dem Großen Teich im Riesen- gebirge an.

Subfamilie Amblystomatinae.

Hay beschreibt ein neues Amhlystoma aus Indiana.

Amblystoma Copeanum n. Indiana; Hay p 209 T 14.

Subfamilie Plethodontinae.

Cope (^) verzeichnet Spelerpes Belli Gray von Jalapa (Vera Cruz) . Sacco fand Spelerpes fuscus (Bonap.) in Piemont und zwar in einer Höhle des Val Casotto in der Nähe von Mondovi auf der Nordseite der Seealpen und gibt deren Maße. Das (^ ist bis 89, das Q 110 mm lang. Peracca constatirte ihn ebenfalls in Piemont an der Straße von Ormea nach dem Hügel von Nava.

Familie Proteidae.

Katuric n^umi Proteus anguinus Carrarae Fitz, von Sinj. Marchesetti fand für P. anguinus 2 neue Fundorte in unterirdischen Gewässern bei Carpano und Mou- falcone im österreichischen Küstenland und vermuthet auch die Anwesenheit des- selben im Untergrund des Triestiner Karstes.

Ordo Apoda.

Familie Caeciliidae.

Systematische Bemerkungen über die centralamericanischen Caecilien finden sichbeiCope (^j, der daselbst auch einen neuen Z)ermojo^«sbeschreibt. Boulenger (*^) nennt Ichthyophis glutinosus (L.) von der Insel Nias.

Caecilia ochrocephala Cope = Herpele ; CopG (•^) p 1 7 1 . Dermophis crassus n. Oberer Beni (Bolivia) und 0-Peru; Cope {^] p 184, Sipho7wps oligozontis, proximus und simus Cope = Gymnojiis syntremus Cope = Dermophis ; Cope (2) p 1 7 1 .

E. Paläontologisches. I. Allgemeines. Gaudry '(^) bringt einen kurzen Bericht über die Batrachier der wichtigsten deutschen und österreichischen paläontologischen Museen, die er letzthin besucht hat. Woodward gibt eine Aufzählung von 53 Nummern fossiler Batrachier und Reptilien, von denen Abgüsse einzelner Theile des Skeletes, des Panzers oder der Zähne aus dem British Museum abgegeben werden können ; Verkaufspreise sind beigefügt.

II. Übersicht der Schichtenfolgeu. a. Fleistoc'än. Pohlig zählt in Thüringen aus der Antiquus-Stufe (Mittel-Pleistocäu) Rana und aus der Mammuth-Stufe verschiedene Rana und Bufo auf; s. Ranidae, Bu-

fonidae.

b. Tertiär.

Portls beschreibt 2 Gattungen und mehrere Arten sehr eigenthümlicher Anu- renreste aus verschiedenen Tertiärhorizonten Italiens; s. Anura.

III. Systematik, Faunistik, Biologie. 2. Batrachia. E. Paläontologisches. 125

Laramie-Schichten. In Montana fand Cope (^) Haftorgane, die er als Arotus hieroglyphicus beschrieben hat und die er jetzt auf Scapherpetum zurück- führt; s. Systematik unter Allgemeines unten.

c. Kreide. Laramie-Schichten, s. Tertiär.

d. Jara.

Maleri- und Denwa-Gruppe 0-Indiens. Stegocephala Lydekker P). Panchet-Gruppe, s. Trias.

e. Trias.

Gaudry {-) beschreibt die Halsrippen des triassischen Metopias ; s. Labyrintho- dontidae.

Muschelkalk. Klinisch gibt die Beschreibung eines neuen Mastodonsaurus aus den Chorzower Schichten von Sacrau bei Gogolin (Oberschlesien); s. Laby- rinthodontidae.

Buntsandstein. Eine Notiz über Thierfährten im Buntsaudstein vonCroten- leite in Sachsen bringt Geinitz (^); s. Labyrinthodontidae.

Panchet-Gruppe 0-Indiens (Unt. Trias). Lydekker (^) beschreibt die neue Gattung Gondwanosaurus uns dem Goudwäna-System Centralindiens; s. Ste- gocephala, Archegosauridae. Vergl. auch Cope (^).

f. Perm.

Credner setzt seine Untersuchungen über die Stegocephalen im Mittelrothlie- genden des Plauen'schen Grundes bei Dresden fort; s. Apateonidae, Arche- gosauridae. Fritsch behandelt eingehend die Stegocephalen der Gaskohle und Permkalke Böhmens mit einfach oder labyrinthisch gefalteten Zähnen und bringt wichtige Details zum Studium des rhachitomen und embolomeren Wirbelbaues. Mit diesem Bande kommen die Stegocephalen zum Abschluß; s. Stegocephala. Vergl. auch Cope (^) und Cope ('') und Dollo (-) unter Stegocephala.

g. Carbon.

Cope (*) beschreibt aus der Kohle von Ohio die neue Gattung Cercarwmorphus unbekannter Stellung, sodann je einen neuen Anisodexis und ein Ceraterpetwm und gibt eine Notiz über Tutidanus und über Haftorgane von Batrachiern ; s. Stego- cephala, Eryopidae, Nectrideae. Derselbe (*) macht aus dem Carbon oder Perm der Prov. Saö Paulo (Brasilien) das neue Geuus Stereostenium bekannt ; s. Stego- cephala. Vergl. auch Dollo {^) unter Stegocephala. Geinitz (2) beschreibt als Saurichnites Heringi n. Thierfährten aus dem Carbon von Zwickau; s. Stego- cephala.

III. Systematik. 1. Allgemeines.

Cope (^) fand eigenthümliche Haftorgane von Batrachiern p 408 auch in den postcretaceischen Laramie - Süßwasserbildungen von Montana; er nannte sie Arotus hieroglyphicus ^ schreibt sie jetzt aber dem in denselben Schichten häufigen Scapherpetum zu. Vergl. auch Cope C) .

2. Einzelne Ordnungen. Ordo Ecaudata.

Portis beschreibt eingehend aus Tertiärschichten von Sinigaglia 2 neue Anu- reugeschlechter, die sich nicht wohl in lebende Familien einfügen lassen , sodann

126 Vertebrata.

p 1191 T 13 F 3-4 einen nicht näher bestimmten Pa^aeoÄa^mcÄMS aus dem Mittel- oligocän von Mte. Viale und p 1195 den Probatrachus Vicentinus Pts. aus dem Unteroligocän von Ponte bei Laverda, den er für eine Larve von Palaeobatrachus erklärt.

Bufavus n. verwandt Palaeobatrachus und mit noch größerer Hinneigung zu den

Pelobatiden. Meneghiniin. Tertiärmergel von S. Angelo bei Sinigaglia; Portis

p 1182 T 13 F 2. Probatrachus Pts. = Palaeobatrachus v. Myr. juv.; Portis p 1197. Ranavus n. verwandt Palaeobatrachus mit Raniden- und Pelobatidencharacteren.

Scarabelln ü. Tertiärmergel von S. Angelo bei Sinigaglia; Portis p 1174 T 13

F 1.

Familie Ranidae.

Pohlig zählt aus der Antiquus-Stufe (Mittelpleistocän) von Weimar p 263 eine Eana ? auf, aus der Mammuth-Stufe von Saalfeld p 271 Ea7m temporaria und esculenta.

Familie Bufonidae.

Pohlig nennt p 271 aus der Mammuth-Stufe des Pleistocäns von Saalfeld Bufo vulgaris.

Ordo Stegocephala.

Cope (*) beschreibt aus Carbonschichten von Ohio die neue Gattung Cercario- morphus zweifelhafter Verwandtschaft, sowie p 407 Haftorgane carbonischer Ba- trachier, vermuthlich äußere Genitalien. Die Unterschiede von den durch Fritsch beschriebenen permischen Formen Böhmens werden gegeben. Derselbe (^) er- hielt aus dem brasilianischen National-Museum in Rio Wirbel, Rippen, Becken und Hinterextremität eines Batrachiers aus dem Carbon oder Perm der Provinz Säo Paulo, für den er den Namen Stereostemum einführt. Eine kurze Übersicht über unsere Kenntnis der labyrinthodontenStegocephalen bringt Dollo(-)- Fritsch folgt in seiner Beschreibung der böhmischen Perm-Stegocephalen demMiall'schen und nicht dem auf den Wirbelbau begründeten Cope'schen System , da er nach- weisen zu können glaubt, daß embolomere und rhachitome Wirbelstructur an einem und demselben Individuum vorkommt. So könne der embolomere Bau in der Schwanz-, der rhachitome in der Brust- Wirbelregion zu gleicher Zeit auf- treten; die rhachitome Form sei gleichsam der Vorläufer der embolomeren. Die Microsauria Dawson's werden eingezogen. Verf. theilt die Stegocephalen ein in Urodeloiden mit intervertebraler Erweiterung der Chorda, in Gymnophionoiden mit Kiemenathmung, in Sauroiden mit biconcaver Wirbelform und in Crocodiloi- den mit rhachitomer und embolomerer Wirbelbildung. Sie waren sämmtlich Raub- thiere ; die Wasserbewohner nährten sich von Crustaceen, die Landbewohner von Myriopoden, Zum Schluß gibt er die systematische Aufzählung aller 63 in Böhmen gefundenen Arten sammt ihrer geologischen Verbreitung; s. Dendrerpetidae, Diplovertebridae, Archegosauridae, Chauliodontidae, Melosauridae , Labyrintho- dontidae. Die von Fritsch in Bd. 2 Heft 1 behandelten Species gehören nach Cope [^] zu den Rhachitomi und zu Zwischentypen, wie die Dendrerpetidae. Von großem Interesse seien die embolomeren Genera Chelydosaurus und Sphenosaurus, die Verf. zu einer neuen Familie Sphenosauridae vereinigt. Miall's System der Stegocephalen hält er für durchaus verfehlt. Cope's Intercentrum wurde von Gaudry Hypocentrum , Cope's Centrum von demselben Pleurocentrum genannt ; den letzteren Terminus hat jetzt auch Verf. angenommen, den Ausdruck Inter- centrum hält er als älter aufrecht; s. Archegosauridae, Melosauridae, Embolo-

III. Systematik, Faunistik, Biologie. 2. Batrachia. E. Paläontologisches. 127

meri, Rbachitomi, Eryopidae. Gaudry {^) vergleicht die Form der Rippen trias- sischer und permischer Stegocephalen mit einander ; s. Archegosauridae, Laby- rinthodontidae. Geinitz (^) beschreibt und bildet als Sawichnites Heringi n. ab Fährten eines Vierfüßlers aus dem Carbon von Zwickau und gibt einen Überblick über die wichtigste Thierfährten betreffende Literatur. Lydekker (^) characteri- sirt die Arcliegosauria (=Rhachitomi Cope) folgendermaßen : Wirbelcentra noto- chordal; jedes Centrum aus 2 Pleurocentren und 1 Hypocentrum bestehend. 2 Familien; 1. Archegosauridae (=TrimerorhachidaeCope) mit nicht verknöcher- ten Hinterhauptscondylen (gen. Archegosmirus^ Zygosaurus, Trimerorhackis, Gond- wanosaurus), und2. Actinodontidae (=Eryopidae Cope) mit verknöcherten Hinter- hauptscondylen (gen. Actinodon, Euchirosaurus, Rhachitomus j Eryops, Ackeloma, Anisodexis, Zatrachys) . Die Stellung der Gattungen Platyops und Rhytidosteus sei noch unsicher. Derselbe (') beschreibt p 30-34 einige Stegocephalenreste aus den jurassischen Maleri- und Denwa-Schichten 0-Indiens.

Cercariomorphus n. Spindeliger Körper mit langem, cylindrischem Schwanz, bedeckt mit kleinen, quadratischen Schuppen im Quincunx ; Wirbel anscheinend tief con- cav mit Zygapophysen wie bei den Batrachiern ; Stellung der Gattung unsicher. parvisquamis n. Carbon von Ohio; Cope (^) p 4 05.

Saurichnites Heringi n. Fährten eines Vierfüßlers, vermuthlich aus der Verwandt- schaft von Ceratopedon Huxl. mit nahezu gleichgroßen Vorder- und Hinterfüßen und mit 5 5 krallentragenden Zehen. Carbon von Zwickau; Geinitz ('-) Fig.

Stereosternum n. Notochordalcanal vorhanden; Wirbel überhaupt batrachier- oder theromorphenähnlich ; einfache Gelenkverbindung der Rippen wie bei den La- certiliern ; Becken wie bei Urodelen und Theromorphen ; Rippen und Tarsus wie bei Rhynchocephalen und Sauropterygiern. Auch Ichthycanthus Cope (Rbachi- tomi) hat im Tarsus , Mesosaurus Gerv. in den Rippen Ähnlichkeit, tumidum n. Carbon oder Perm der Prov. Säo Paulo (Brasilien); Cope (*] p 7 15 T 1.

Familie Branchiosauridae. Vergl. die folgende Familie ; Credner.

Familie Apateonidae.

Nach einer Ergänzung der Diagnose von Melanerpetum Fritsch und Pelosaurus Crdn. beschreibt Credner und bildet ab aus dem Mittelrothliegeuden des Plauen- schen Grundes Melanerpetum pulcherrimum A. Fritsch und Pelosaurus laticeps Crdn. Die geuerischen Unterschiede zwischen Pelosaurus und namentlich Me~ lanerpetum werden p 714 gegeben, sowie Stellung von Pelosaurus wM^i Archego- saurus behandelt. Sranchiosaurus, Melanerpetum und Pelosaurus bildeten eine natürliche Gruppe, ausgezeichnet durch einheitliche, dünnwandige Wirbelkörper mit vertebral erweiterter , also intervertebral eingeschnürter Chorda und durch kurze, fast vollkommen gerade Rippen. Der Schultergürtel der 3 genannten Gat- tungen wird p 7 1 6 schematisch dargestellt.

Familie Hylonomidae.

Credner beschreibt eingehend und bildet ab Hylotiomus Fritschi (G. & D.) aus dem Mittelrothliegenden des Plauenschen Grundes. Die Gattung ist ausgezeichnet durch biconcave Wirbel und lange, gebogene Rippen.

Hyloplesion Gein. & Deichm. = Hylonomus Daws.; Credner p 734.

128 Vertebrata.

Familie Nectricleae.

Cope (^) beschreibt den Schädelrest eines neuen Ceraterpetum und bemerkt p407, daß Tuditanus obtusxts aus dem Carbon von Ohio vielleicht auch nur ein Ce- raterjpetum ist, das seine Hörner verloren hat.

Ceraterpetum divaricatum n. Carbonkohle von Ohio; Cope (^) p 406.

Familie Dendrerpetidae (n).

Nach Fritsch Stegocephalen von Lacertengestalt mit mäßig verengter Schnauze ; Zähne an der Basis stark gefurcht mit einfacher, unregelmäßiger Faltung ; Spitze derselben glatt; Schädelknochen mit tiefen Grübchen; Parasphenoid mit kurzem Stiel und rauhem Schild, Hierher nur Dendrerpetum und fraglich Baphetes und Actinodon; 3 neue Arten.

Dendrerpetum deprivatum n. Gaskohle des Perm von Nyran (Böhmen), foveolatum n. von Kounovä, jyyriVi'cwm n. p 6 von Nyran ; Fritsch.

Familie Diplovertebridae (n).

Nach Fritsch Stegocephalen von Gestalt der Dendrerpetiden, deren Wirbel (wahrscheinlich blos auf dem Schwanztheil) aus 2 Segmenten bestehen, von denen das vordere den oberen Bogen und die Kippen trägt, während das hintere blos einem Wirbel ohne Anhänge entspricht; Schädelknochen auf der Oberfläche ohne starke Grübchen , meist nur mit radialen Strahlen ; Knochen der Extremitäten mit feinen Nährporen dicht besetzt. Hierher nur Diplovertebrum\ 1 neue Art,

Diplovertebruni punctatum n . Gaskohle des böhmischen Perm ; Fritsch.

Familie Archegosauridae,

'G'

Gaudry (^) bildet die bereits im Ber. f. 1884 IV p 196 erwähnten eigenthüm- lichen Rippen eines Archegosaurus aus dem Perm von Lebach ab (T 4) ; ob sie sich vorn mit knöchernen Sternal- oder Abdominalrippen treffen , konnte nicht nachgewiesen werden. Verf. vergleicht sie mit den Rippen von Euchirosaurus Rochei Gaudry (T 5 F 1-9) aus dem Perm vonAutun, die einen ähnlichen Fort- satz wie das ünterstück der Hämapophyse heiHatteria zeigen und mit knöchernen Brustrippen zusammenstoßen, und des gleichfalls permischen Actinodon (T 5 F 10) von Autun, die sich von denen des Archegosaurus Decheni nicht wesentlich unterscheiden; vergl. auch Labyrinthodontidae. Fritsch bildet für Dendrer- petum eine eigene Familie Dendrerpetidae, für Osteophorus und seine Verwandten die Familie Melosauridae, er beschreibt und bildet ab ein Wirbelsäulenfragment von Sparagmites aus dem böhmischen Perm und gibt interessante Aufschlüsse über die Wirbelbildung bei Archegosaurus. Er sucht nachzuweisen, daß die Schwanzgegend embolomer, die Dorsalgegend rhachitom ist, und daß der rhachi- tome Wirbelbau nur ein Vorläufer des embolomeren sei ; aus einem rhachitomen habe niemals ein normaler Wirbel entstehen können. Nach Cope (^) steht Arche- gosaurus in dieser Hinsicht allein, da Eryops zwar rhachitome Dorsalwirbel, aber keine embolomeren Schwanzwirbel besitze. Nach Credner p 718 gehört Arche- gosaurus Decheni zu einer Gruppe von Schuppeulurchen , die sich durch rhachi- tomen : embryonalen) Wirbelbau kennzeichnet, indem die Knorpelhöhle ihrer Chorda nur eine partielle und oberflächliche Verknöcherung zu 3 isolirten, ring- förmig gruppirten Knochenstücken erfahren hat, denen sich nach oben zu der

III. Systematik, Faunistik, Biologie. 2. Batraehia. E. Paläontologisches. 129

ebenfalls selbständige Neuralbogen anschließt. Die Ansichten Cope's, Gaudry's und Fritsch's werden besprochen (nach Dollo gehört Archegosaurus geradezu zu den Rhachitomi Cope's und speciell zur Farn. Trimerorhachidae) und es wird nachgewiesen, daß H. v. Meyer schon 1858 eine richtige Darstellung und Deu- tung des Wirbelbaues von Archegosaurus gegeben hat. ,, Archegosaurus repräsen- tirt p 722 gemeinsam mit Actinodon und Euchirosaurus des französischen und mit Trimerorhachis, Eryops^ Acheloma, Anisodexis und Zatrachys des americanischen Perm , sowie mit dem böhmischen Sparagmites, Chelydosaurus und Sphenosaurus eine durch rhachiiomen (embryonalen) Bau der Rumpfwirbel gekennzeichnete Gruppe der Schuppenlurche.« Ein neuer Sparagmites wird beschrieben. Lydekker (^) be- schreibt aus der Panchet-Gruppe des ceutralindischen Gondwänasystems die neue Gattung Gondivanosaurus nach Schädel und Wirbelsäule und vergleiclit sie mit Archegosaurus, Zygosaurus und Trimerorhachis. Kritik dieser Arbeit s. bei

Cope (^).

Gondivanosaurus n. Schädelform wie bei Loxomma ; Zähne einfach gefaltet ; Anchy- lose der Mandibularsymphyse wie hei Bhyiidosteus. Bijoriensis n. Panchet-Gruppe, Damüda Series, Gondwäna System (Unt. Trias) von Bijori (Centralindien) ; Lydekker [^).

Sparagniites arciger n. Wirbelsäule. Mittelrothliegendes von Niederhäßlich (Sachsen); Credner p 723 T 29 F 1-2 lacertimis n. Gaskohle des böhmischen Perm; Fritsch p 15.

Familie Chauliodontidae.

Fritsch beschreibt das Unterkieferfragment eines neuen Loxomma\ für Melo- saurus v. Myr. und Verwandte bildet er die Familie Melosauridae ; s. diese.

Loxomma Bohemicum n. Gaskohle des böhmischen Perm; Fritsch p 16.

Familie Melosauridae.

Nach Fritsch Stegocephalen mittelgroßer Dimensionen. Zähne cylindrisch, ungleich, einfach gefaltet oder die Faltung unregelmäßig. Oberfläche der Schä- delknochen grubig. Die oberen Hinterhauptsbeine zuweilen mit stark entwickel- ten Sehnenhöckern. Wirbelsäule ziemlich gut verknöchert; Wirbelbau rhachi- tom, am Schwänze zuweilen embolomer. Von den Archegosauridae namentlich durch den Besitz von verknöcherten Hinterhauptscondylen unterschieden. Hierher 3Ielosaurus, Osteojihot-us, Zygosaurus, Sphenosaurus und 4 neue Genera mit meh- reren neuen Arten. Von Sphenosaurus Sternbergix. Myr. wird die Wirbelbildung abgebildet und eingehend erläutert. Cope {^) stellt Sphenosaurus und Chelydo- saurus unter Sphenosauridae zu den Embolomeri; s. diese.

Chelydosaurus n. vom Habitus der Gattung Archegosaurus, aber mit besser ver- knöcherter Wirbelsäule, mit nierenförmigen Erweiterungen der Beckenrippen und mit gut entwickeltem Tarsus. Vranii n. ca. 1 m lang. Gaskohle des böhmischen Perm; Fritsch p 19 Fig.

Cochleosaurus n. Sehnenhöcker am oberen Hinterhauptsbein in lange, löfielförmige Fortsätze ausgezogen. Bohetnicus u. p 30 unäfallax n. p 31 Gaskohle des Perm von Nyran ; Fritsch.

Gaudryta n. Schädel vorn halbkreisförmig; Zähne im Zwischenkiefer und Ober- kiefer in einer Reihe, dicht an einander stehend, queroval ; Vomer paarig, deut- lich bezahnt; Gaumenbeine sehr groß, fein bezahnt, latistoma u. Gaskohle des Perm von Nyran ; Frltsch p 3 1 .

Zool. Jahresbericht. 1885. IV. q

130 Vertebrata.

NyrMiia n. mit dreieckigem , hinten sehr breitem Schädel , die Epiotica mit nach außen gerichteten Fortsätzen. An allen Gaumenknochen bewegliche, in radial gefurchten Pfannen eingelenkte, große Fangzähne , Zähne an die Melosaurideu, Schädel an Anthracosaurus erinnernd, trachystoma n. Gaskohle des böhmischen Perm; Fritsch p 33.

Familie Labyrinthodontidae (Euglypta).

Fritsch beschreibt und bildet ab das neue Genus llacromerion mit 7 neuen und einer noch zweifelhaften Species. Nach Gaudry (^j tragen beim triassischen Äleto- pias alle Halswirbel mit Ausnahme des Atlas Rippen, deren distales Ende gleich- falls sich verbreitert ; diese Verbreiterung nimmt vom 13. Wirbel an ab, ähnelt also dem Brustkorb kleiner Individuen von Archegosaurus und Actinoclon. Eine Notiz über Fährten von Chirosaurus und Chirotherium im Buntsandstein von Cro- tenleite in Sachsen bringt Geinitz (^). Kunisch beschreibt und bildet ab den Un- terkiefer eines neuen Mastodonsau7-us aus dem oberschlesischen Muschelkalk.

Macromerion n. Schmale Darmbeine, stark entwickelte Scham- und Sitzbeine. Sa- cralrippen zu einem breiten Schilde erweitert. Die Zähne sitzen am unteren Drittel in knöchernen Scheiden, sind an der Spitze solid, in der Mitte einfach gefaltet, gegen die Basis stark labyrinthisch. Bayerin., abbreviatum n. p. 40, bicolor n. Juvenile n. p 41, Schtvartzenbergi n., 2^auperum n. p 41. Gaskohle des böhmischen Perm p 41, simplex n. p 41, Perm; Fritsch.

Mastodonsaurus Silesiacus n. Chorzower Schichten des Muschelkalks von Sacrau bei Gogolin (Oberschlesien) ; Klinisch Figg.

Ordo Emboloineri (nachCope).

Cope (^) schlägt p 592 für Sphenosaurus \mdi Chelydosaurus, auf Fritsch's Wir- beluntersuchungen fußend, eine neue Familie Sphenosauridae vor, bei der das Wirbelcentrum in 3 Abschnitte eingetheilt ist, 2 seitliche und einen unteren, während es bei den Cricotidae aus einem Stück besteht. Sphenosaums v. Myr. war vor Fritsch als Reptil betrachtet worden.

Ordo Rhacliitomi (nach Cope).

Hierher rechnet Cope (^) die von Fritsch in 2. Bd. 1. Heft beschriebenen Stego- cephalen, mit Ausnahme der Dendrerpetidae und der eben erwähnten Spheno- sauridae. Vergl. auch Credner und Lydekker (^).

Familie Trimerorhachidae.

Vergl. auch Credner.

Familie Eryopidae.

Cope (^) beschreibt den Mandibelrest eines neuen Anisodexis, setzt (^) die Ac- tinodontidae Lydekker = Eryopidae Cope und bemerkt, daß bei Eryops die Rückenwirbel zwar rhachitom, die Sehwanzwirbel aber nicht embolomer sind.

Actinodontidae Lydekker = Eryopidae Cope; Cope (•^) p 593. Anisodexis enchodus n. Carbon von Ohio; Cope (^j p 406.

III. Systematik, Faunistik, Biologie. 3. Reptilia. 131

3. Reptilia.

(Referent: Dr. O. Böttger in Frankfurt a. M.)

Abbott, C. C, Hibernation of the Tower Vertebrates. in: Science Vol. 4 1884 p 36 39

3 Figg. [139] Ammon, L. V., ijher Jlomoeosaiirus Maxüniliani. in: Abh. Akad. München II. Cl. 15. Bd.

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in: Z. Garten 26. Jahrg. p 188—189. [139] Nötling , F. , Die Fauna des samländischen Tertiärs, in : Abh. Geol. Spec. Preuß. Berlin

6. Bd. 3. Hft. [171, 177] Owen, R., Evidence of a large extinct Lizard [Notiosmirus dentatiis Ow.) from pleistocene

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p 185 ff. 1 Taf. [171,179,180] Renevier, E., L'Ichthyosaure du Musee de Lausanne, in: BulU Soc. Vaud. [Lausanne (2)

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dentalis incolarum diagnoses. in : Bull. Soc. Philomath. Paris (7] Tome 9 p 89 90.

[142, 168]

* , 2. Faune de la Senegambie : Les Reptiles. Paris 80. O. Doin. 20 Taf. [142]

Romanes, G. J., Die geistige Entwicklung im Thierreich, nebst einer x\rbeit von Ch.Dar-

win: Über den Instinct. Deutsche Ausgabe Leipzig 80, E.Günther. 4, 450 pgg. [139] Sauvage, H.S., Prodrome desPlesiosauriens et des Elasmosauriens desformations jurassiques

superieures de Boulogne-sur-Mer. in: Ann. Sc. N. (6) Tome 8 1879 Art. 13 38 pgg.

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III. Systematik, Faunistik, Biologie. 3. Reptilia. J37

Schröder, H., 1. [Notiz über als Geschiebe in Ost- und AVestpreußen gefundene und über schwedische cretaceische Saurierreste], in: Zeit. D. Geol. Ges. Berlin p 551. [172, 174, 178]

, 2t Saurierreste aus der baltischen oberen Kreide, in : Jahrb. Geol. Landesanst.

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Simmermacher, Dr. Georg, Nekrolog, in: Leopoldina p 160. [138]

Smalian, C, Beiträge zur Anatomie der Amphisbaeniden. in : Zeit. Wiss. Z. 42. Bd. p 120

—202 T 5—6. [156] Stussiner , J., & O. Boettger, Malacologische Ergebnisse auf Streifzügen in Thessalien, in :

Jahrb. D. Mal. Ges. 12. Jahrg. p 128—200 T 4. [142, 149, 162] SvertSChkoff, A. von, Das Thierleben in Ceylon, in: Z. Garten 26. Jahrg. p 129—134.

[Kurze biologische Notizen über ceylanische E,eptilien ; nichts Neues.] Taylor, E. F., siehe Bywater & Taylor p 132. Thoburn, "W. W., siehe oben unter Batrachia p 113. Thompson, AV. D'Arcy, On the systematic position of the Chamaeleon and its affinities -with

the Dinosauria. in: Nature Vol. 32 p 562. [159, 175]

Toula, F., & J. 'A. Kail, Über einen Crocodilschädel aus den Tertiärablagerungen .von

Eggenburg in Niederösterreich, in: Anz. Akad. Wien pl07 109, und in: Denksclir.

Akad. Wien 50. Bd. 2. Abth. p 299—356 T 1—3 3 Figg. [171, 177, 178] Traquair, R. H., A preliminary note on a new fossil Reptile recently discovered atNew

Spynie near Elgin. in: Nature Vol. 32 p 556. [172,181] *True, AV., siehe oben unter Batrachia p 113. Vaillant, L.., 1. Remarques complementaires sur les Tortues gigantesques de Madagasear.

in: Compt. Rend. Tome 100 p 874—877. [171, 179, 180] , 2. Sur une Tortue terrestre d'espece nouvelle, rapportee par M. Humblot au Museum

d'histoire naturelle, ibid. Tome 101 p 440—441. [169] , 3. Description d'une espece nouvelle de Tortue terrestre rapportee par M. Humblot.

in: Bull. Soc. Philomath. Paris (7) Tome 9 p 118—120. [169] , 4. Catalogue raisonne des Reptiles et Batraciens d'Assinie , donnes par M. Chaper au

Museum d'histoire naturelle, in: Bull. Soc. Z. France Vol. 9 1884 p 343— 354

T 12. [Vergl. Ber. f. 1884 IV p 221.] [142, 157, 158] Van der Wulp, F. M., Dr. H. Weyenbergh. Ein Nachruf, in: AVien. Ent. Zeit. 4. Jahrg.

p 225—227. [138] Vetter, B., Zur Kenntnis der Dinosaurier und einiger anderer fossiler Reptilien (Forts.).

in: Kosmos 16. Bd. p 372—380, 17. Bd. p 20— 35 Tl. [A'ergl. auch Ber. f. 1884

IV p221]. [175] Volckmar, E., [Kurzer Bericht über eine Excursion in den Harz und auf den Kyffhäuser].

in: 24/25. Ber. A'er. Naturk. Offenbach p 61—62. [168] Ward, M. F., siehe oben Plttier & Ward p 135. Wilkinson, C. S., [On some fossil bones of Lacertilia from Lord Howe's Island], in: Proc.

Linn. Soc. N-S-AVales \^ol. 10 p 75. [171, 173] Williston, S.AV., Über Ornithocheirus hilsensis Koken, in: Z. Anzeiger 8. Jahrg. p 628—629.

[172, 173] Weifenden, R. N., A preliminary account of a research into the nature of the venom of the

indian Cobra [Naja trijmdians) . in: Proc. R. Soc. London A'ol. 37 d. d. 17. dec.

1885. [141] Woodward, A. Smith, On the literature and nomenclature of British fossil Crocodilia. in-,

Geol. Mag. London (3; A'ol. 2 p 496— 510 mit Tabelle. [177] Wood ward, H., 1. s. oben unter Batrachia p 113. [170]

138 ' Vertebrata.

Woodward, H., 2. Icjuanodoti Jlatitelli Meyer, in: Geol. Mag. London (3) Vol. 2 p 10 15

T 1. [172, 175] Wilrttenberger, G., Über den oberen Jura der Sandgrube bei Goslar, in. Zeit. D. Geol. Ges.

Berlin 37. Bd. p 559—587. [172, 177, 179] Yerbury, S. W., Letter from ... containing remarks upon the locality of Chamaeleon calca-

rifer. in: Proc. Z. Soc. London p 717, 833. [140, 159] Zipperlen, A., Eidechsen im Terrarium, in: Z.Garten 26. Jahrg. p 366 368. [140] Anonymus, 1. [Viperaherus bei Gelnhausen], in: Beilage zur kleinen Presse, Frankfurt

(Main) Nr. 43 vom 21. Mai 1885 p 2. [168] , 2. [Durch Schlangenbiss 1883 in Ostindien verursachter Menschen- und Hausthier-

Verlust]. in: Krebs' Humboldt p 90. [141]

A. Allgemeines. Literatur. Tfomenclatur. Geschichte.

Von der Hoffmann'schen Bearbeitung- der Reptilien in Bronu'sClassen und Ord- nungen ist der Anfang der Schlangen erschienen, der im Wesentlichen nur Ana- tomisches enthält. In Kingsley hat H. C. Bumpus die Reptilien p 345 468 bearbeitet. Betr. Literatur vergl. weiter Boulenger (-^j, Boeitger (*); siehe auch oben Batrachia p 1 1 3 .

Necrologe sind veröffentlicht worden über Eduard Rüppell, s. Schmidt, Georg Simmermacher, H. Weyenbergh, s. Van der Wulp.

Museologie. Sammlnng-en. Technische HilfsmitteL

Friedel gibt den Eintheilungsplan für die Zoolog. Abtheilung des märkischen Provinzial-Museums in Berlin und zählt die Reptilien der Provinz auf. Günther (2) bringt einen kurzen, aber sehr instructiven Führer für die Reptilsammlung des British Museums. Etwa 4000 Arten lebender Reptilien seien bekannt, davon 25 Crocodiliden, iRhynchocephale, 1700 Lacertilier, IS 00 Schlangen und 300 Schild- kröten. Der beigeheftete Plan zeigt die Einrichtung der Schausäle für gestopfte Reptilien. Von weniger bekannten Thatsachen sind unten einige unter Gavialiclae, AUigatoridae, Rhynchocephalia, Agamidae, Ophidia, Pythonidae, ßoidae, Acro- chordidae, Elapidae, Hydrophidae, Crotalidae, Cheloniidae und Testudinidae ver- zeichnet. — Seit Herausgabe seines letzten Catalogs hat sich nach Müller die Basler Sammlung um 49 Schlangen, 76 Eidechsen und 6 Schildkröten vermehrt, so daß sie in Summa jetzt 503 Schlangen, 437 Eidechsen, 8 Crocodile und 57 Schild- kröten zählt.

B. Biologie, a. Allgemeines.

Lebensweise. Brath macht kurze biologische Bemerkungen über Tropkionotus nairix, A7igu{s und Lacerta vivipara ; Mitte Juli legte letztere 8 Eier , aus denen erst nach 24 Stunden die Jungen krochen. Kappier schildert anschaulich und z. Th. recht eingehend die Lebensgewohnheiten der auffallendsten Reptilien Holländisch- Guianas. Besonders behandelt werden von Schildkröten Testudo tahulata (die gegessen wird, klagende Töne von sich gibt und 5 6 Eier legt), carbonaria, Swanka scorpioidcs, Chelys ßmbriata (die in Surinam fehle, aber in Cayenne häufig sei), Hydraspis raniceps, Chelonia viridis, corticaia und imh-icata, Careiia Krattssi Gray, Sphargis coriacea (dreimal erbeutet); von Crocodiliden /«care ptmctatus und Caiman palpebrosus ; von Eidechsen Igxiana tuberculata , Tejus nigro- punctatus, Ameiva iSurinametisis, Polcliyrvs marmoratus, Doryphorus axureus, Theca- dactylus rapicauda, Amphisbaena alba Wü.(\. Juliginosa; von Schlaugen Typhlops reti-

ni. Systematik, Faunistik, Biologie. 3. Reptilia. B. Biologie. I39

cidaäts, Toririx scytale, Spilotes corais, Eunectes murmns (bis 30' lang), Boa con- strictor, Epicrates cenchris und XipJwsoma canimim. Giftschlangen seien selten und betrügen nur 5 "/o der Gesammtzahl ; von 2 Bissfällen, die gutartig verliefen, wird berichtet. Die gefährlichste Giftschlange \%t Lachesis mutus [bis 14' lang), dann folgen Crotalus horrich/s, Bothrops bilineatus und atrox.

Winterschlaf. Während Landschildkröten nach Abbott in Nord- America einen eigentlichen Winterschlaf halten, sind die Wasserschildkröten, obgleich sie eben- falls sich meist eingraben, doch zu Zeiten auch im Winter activ. Schlangen halten wohl alle einen Winterschlaf, die einen kürzer, die andern länger. Trotzdem glaubt Verf. den Winterschlaf für mehr oder weniger von dem Willen des be- treffenden Thieres abhängig betrachten zu sollen. Vergl. auch Butler und Thoburn oben unter Batrachia p 113-114.

Geistige Fähigkeiten. Besonders aufmerksam gemacht sei hier auf Ro- manes, wo, abgesehen von der lichtvollen Verknüpfung der Thatsachen, kleinere Abschnitte und z. Th. wenig bekannte biologische Notizen angeführt werden über Sinne p 92, Gedächtnis p 130 und geistigen Entwickelungsgrad p 387 bei den Eeptilien, über Farbensinn beim Chamaeleon p 99 und 101, über die Schwanz- bewegungen der Klapperschlange p 306, über das Träumen p 157 und ver- schiedene geistige Anlagen p 203 beim Crocodil, über die Wahrnehmung p 138, Einbildungskraft p 157 und 162, das Sichtodtstellen p 336 und 405 und Gemüths- bewegungen p 382 bei Reptilien, über die Wanderungen der Schildkröten u. a. Reptilien p 315, über die Zahmheit von Amhlyrliynclms und über Wildheit und Zahmheit überhaupt p 401, endlich über Eiablage von Schlangen p 410 u. a.

b. Specielles. 1. Lacertilia.

Fortpflanzung. Bauer constatirte, daß Ptt/chowum homalocephahim auf Java in der Gefangenschaft im November 2 Eier legte, die erst Mitte Mai aus- krochen. — Boulenger {^) weist p 193 nach, daß die Amphisbaeniden cylindrische Eier in Ameisennester legen. Des Ei von Anojis Kingi Bell ist 35 mm lang, 10 mm breit und hat dünne, in Spiritus lederbraune Epidermis ; der reife Foetus mißt 105mm. Siehe auch Smalian unten unter Amphisbaenidae p 156. DieScinciden TrachydosauTus asper und Cyclochs Boddaerti sind nach Haacke nicht ovovivipar, sondern entschieden vivipar, d. h. die Embryonen entwickeln sich im zum Uterus erweiterten Eileiter, ohne von Eihäuten umgeben zu sein, von denen die eine oder andere nicht entweder aus der Keimanlage selbst stammte oder doch wenigstens schon im Eierstock gebildet wäre. Der sogenannte Eizahn fehlt dem geburtsreifen, durchschnittlich die halbe Länge des Mutterthieres erreichenden Embryo. Die Geburt des Trachydosaurm erfolgt in Süd- Australien im März ; Trachydosaums ge- biert 2, seltner 3, Cyclodus 4 Junge. Nach einer Zeitungsnotiz gebar ein Cap- Chamaeleon 11 Junge; Lockwood. Phrynosoma Dovglassi hungerte nach Shu- feldt (■-) unfreiwillig 3 volle Monate und gebar am Ende des dritten Monats 22 todte und 2 lebende Junge, so daß die Tragzeit etwa 100 Tage betragen dürfte; auch Sceloporus erträgt ohne Mühe über einen Monat Hunger.

Brutpflege. NÖrdlinger erzählt 2 Fälle, wo Lacerta agilis mit ihren Jungen im Maule angetroffen worden sei. [Dem Ref. ist es wahrscheinlich, daß diese pJungena gar nicht derselben Art angehörten und als Nahrung verschlungen werden sollten; L. agilis frißt z. B. die L. vivipara, wo sie ihrer nur habhaft werden kann.]

Lebensweise. Boulenger (^) fand ein Lcpidostemum , welches theilweise von einem brasilianischen Elaps verschlungen worden war, seinerseits aber sich theil- weise durch den Körper desselben hindurchgestemmt hatte; die Öffnung, aus

140 Vertebrata.

welcher der Ampliisbaenideukopf hervorragte , war 3 " von der Schnauze der Schlange entfernt. Kardos untersuchte die Gänge von Lacerta viridis. Die Art frißt auch Fliegen. Ältere Thiere sind gegen Kälte empfindlicher als junge; auch für Geräusche sind sie sehr empfänglich. Yerbury gibt einige Notizen über die Lebensweise des CJmmaeleon calcarifer Pts. von Aden und constatirt namentlich die Bissigkeit desselben.

Fang. Notizen über die Art des Fanges und die Lebensgewohnheiten von Acanthodactylus Savignyi (Aud.) bringt Lataste (-) p 4S7.

Zucht und Pflege. Sehr eingehende Mittheilungen über Lacerta viridis in der Gefangenschaft macht Fischer-Sigwart, namentlich über Vorkommen, Nahrung, Schlingvermögen, Geschmack, Zähmung, Trinken, Winter- und angeblichen Sommerschlaf, Erwachen, Brunstzeit, Paarung, Häutung, Sinne, Character, Kampf- und Mordlust, Begrüßung , Verstand (Kenntnis von Zeit und Ort) , Ver- wundung, Reproductionskraft, Einwirkung von Giften und Feinde. Heuschrecken sind im Freien Hauptnahrung; auch Ameiseneier werden gefressen. Geschmack und Nahrungswahl, wie auch Zähmbarkeit sind individuell verschieden. Der Winterschlaf tritt ein, wenn die Temperatur dauernd unter 10 o R. sinkt, und wird, auch wenn die Wärme künstlich erhöht wird, stets eingehalten; sie liegen 20 30 cm tief in der Erde. Ein Sommerschlaf fehlt. Paarung am 5. April, der die erste Häutung stets voraufgegangen ist. Häutungen 4 6, je nach der Sommer- wärme des betreffenden Jahres. Bei Verwundungen wird nur der Schwanz re- producirt. Boettger (^) bringt Notizen über Häutung, Fütterung, Betragen in der Gefangenschaft, Eiablage (29. Mai: 11 Eier) und hochgradigen Ortssinn bei derselben Art. Nach J. v. Fischer ist für Uroynastix acanthinurus Bell Wärme und absolute Trockenheit Lebensbedingung ; er trinkt nie. Die Färbung variirt individuell und temporär nicht infolge der Einwirkung des Lichtes, sondern der Wärme ; niedere Temperaturen erzeugen dunkle, hohe helle Färbungen. Keine Stimme. Sie sind harmlos und verträglich. Nahrung Datteln und Kerb thiere. Beste Temperatur bei Tage 32— 36 0R., bei Nacht 15—18 0. Eine Häutungs- periode im Juni oder Juli. Zipperlen machte Beobachtungen an nordamerica- nischen Eidechsen in der Gefangenschaft. Auffallend ist die Notiz p 366, daß, wenn sich Anolis principalis (L.), dessen Farbenwechsel beschrieben wird, in den Sand eingrabe, dies mit großer Geschwindigkeit geschehe; wenige Secunden reichten hin, das Thierganz mit Sand zu bedecken. Von Gerrhonotusmulticarinatus Blainv. wird p 367 berichtet, daß er 17 Eier lege und auch auf Zweige klettere. Sehr interessant ist die vom Ref. bestätigte Thatsache, daß diese Eidechse, wie vermuthlich alle Anguiden, bei der Häutung die ganze unversehrte Haut als Natternhemd abstreift [was Boulenger (i. 1.) inzwischen auch für Anguis nach- gewiesen hat.] Auch sonst sind die Beobachtungen des Verf. über Lebensweise dieser Art von Interesse, während über Phrynosoma p 368 nichts Neues berichtet wird.

2. Ophidia.

Brutpflege. Middleton bringt das alte Märchen wieder auf s Tapet, daß in dem Moment, in dem eine Kreuzotter überrascht wurde, 10 bis 12 Junge im Maule der Mutter Schutz gesucht hätten, und begleitet es mit geistreichen Bemerkungen. [Ref. bezweifelt das Factum; vergl. auch oben Nördiinger p 139.]

Lebensweise. Über Aufenthalt und Lebensweise der mesicanischen Eutaenia insigniarum Cope und melanogaster Jan siehe CopC (^/ p 386 ; ihre Nahrung besteht aus Rana Monteztimae Baird und einer anderen Ranaart. Kurze Notizen über Lebensweise und Aufenthaltsort von Python Selae D. & B. aus Sierra Leone und von 3 Viperaaritn der Goldküste gibt Müller.

Nahrung. Bywater & Taylor bringen eine Notiz über einen angeblichen Opino-

III. Systematik, Faunistik, Biologie. 3. Reptilia. B. Biologie. 141

phagus elaps von Sarawak (Borneo), der eine Schlange, länger als er selbst, ver- schlungen hatte. Über den Schlingact bei Süßwasserscblangen vergl. *De Vis ('). Nach Müller frißt CoelopelHs lacertina Schleg. im Freien nicht blos Eidechsen, sondern auch Schlangen und Sperlinge p 687, Dendraspis Jamcsoni Traill Säugethiere p 692.

Zucht und Pflege. Coronella Austriaca tödtet nach Eiffe Eidechsen nicht immer durch Umschlingen und verschlingt außerdem Eidechseneier und Schlangen, nicht aber Blindschleichen. Die Nahrung wird mehr durch den Geruch als durch das Tastgefühl erkaunt. Ähnlich verhält sich C. Ginmdica. Von Tarhophis wird eine giftige Wirkung des Bisses 2iViiLacerta vivipara geschildert, der in 1 Ya Minuten tödtete ; diese Erscheinung konnte jedoch nur einmal beobachtet werden. Weitere Notizen beziehen sich auf ElapUs cervone, Coluber Aesculapii, Zamenis viridißavus und Dahli. Die Zamenissivten sind gewohnt, hinter ihrer Beute herzuschießeu und dieselbe zu verfolgen; sie fressen Eidechsen. Über Vipera herus werden recht auffällige Dinge mitgetheilt. In einem jungen Stücke fand Verf. nur Käfer (Lep- tura) . Halbwüchsige und kleine Ottern nähren sich von Eidechsen (besonders von Lac. vivipara), am liebsten von frisch getödteten. Auch Frösche, lebende wie todte, und deren Schenkel werden nicht verschmäht. Die Ottern, an denen diese Beobachtungen gemacht wurden, fraßen nur am Tage. Die Giftzähne ersetzten sich schon nach 3 Tagen durch neue. Alle beobachteten jungen Ottern gingen leicht schon nach 3 Tagen an's Futter; ältere nennt Verf. bei richtiger Pflege ruhige Gefangene, die sich gern in die Hand nehmen und streicheln lassen. Tropidonotus natrix lebt außer von Fröschen auch von der Kreuzkröte ; alle Tro- pido7wtusa.Yten sind aber auch leidenschaftliche Fischfresser ; Tr. viperinus frißt sogar Regenwürmer. Nur die letztere ist von den mitteleuropäischen Tropidonoten als mitunter bissig zu bezeichnen. Auffällige Körperbewegungen werden von Tr. natrix und von Zamenis Dahli erwähnt, und auch die Art und Weise , mit welcher Schlangen neue Ankömmlinge im Terrarium begrüßen und ihrer Begeg- nung mit fremden Gegenständen Ausdruck verleihen, beschrieben.

Stimme. Hitchcock erwähnt neben dem Zischen der Schlangen auch eines lauten, bellenden Tones bei einer ceylanischen Art; Nicholson dagegen hörte Pityophis Sayi im Schmerz oder Ärger einen feinen Schrei ausstoßen. Shufeldt (') reproducirt Abbildung und Erklärung der letzteren Thatsache. [Vergl. White im Ber. f. 1884 IV p 222.]

Secrete. Leydig erinnert in einer kurzen Notiz an die reif- oder puderartigeu Hautsecrete von Vipcra berus. Über das Auswerfen von Mundschleim bei Naja siehe Müller p 689. Laoerda ist u. a. in Übereinstimmung mit Mitchell der Ansicht, daß das Gift anderer Schlangen nicht von dem der Klapperschlangen verschieden ist. Er stellt weitere Versuche mit Injectionen von Natriumperman- ganat in die Bisswunde an, die, im Falle die Wunde frisch und keine Arterie ge- troffen war, guten Erfolg hatten. Nach Wolfenden beruht die Giftigkeit des Giftes der Brillenschlange ausschließlich auf ProteidstotFen, und zwar auf Globulin, das außerordentlich giftig wirkt, und auf Serumalbumin und Syntonin, welche beide ebenfalls giftige Eigenschaften besitzen ; Pepton dürfte, wenn überhaupt, nur in Spuren vorhanden sein.

Schlangenbiß. Nutzen und Schaden. Einem Regierungsausweise zufolge sollen in 1883 in Britisch-Indien 20 067 Menschen und 1644 Stück Rindvieh durch Schlangenbiß getödtet worden sein; Anonymus (2).

Aberglauben. Nach Bourke werden lebende Schlangen, meist Klapper- schlangen , beim Schlangentanze der Moquis von Arizona verwendet ; ähnliche Schlangentänze finden sich angeblich noch in Central-America. Eastlake bringt neben kurzen biologischen Bemerkungen Notizen über den Volksaberglauben der

J42 Vertebrata.

. Chinesen und Japaner betreffs des in Japan, Formosa, der Mongolei, in Tshi-li, Sze-clinan und Kiang-hsi vorliomraeuden TrigonocepJialus Blomhoffi.

3. Ghelonia.

Winterschlaf. Butler gibt Notizen über die Dauer der Überwinterung und über die Art und Tiefe der Winterquartiere von Schildkröten Süd-Indianas. Nur Aromochehjs odorata Latr. soll beim Austrocknen ihres Winterlagers selbst im Schnee nach dem nächsten Wasser ziehen. Der Act der Überwinterung scheine also' bis zu einem gewissen Grade ein willkürlicher zu sein. Vergl. auch Thoburn oben p 114.

Verschleppung. Auf Anticosti wurde nach Merriam ein zweifellos von einem Schiffe entflohenes Exemplar der tropisch südamericanischen und westindischen Chelonokles tahilata Walb. gefangen.

C. Faunistik. I. Allgemeines.

Paläarctische Region. Pascoe zählt aus England 3 Lacerta und je 1 Anguis, Coronella, TropidonofMS, T^ipera, Chelonia und Sphargis auf. Nach Friedet leben in der Prov. Brandenburg 8 Reptilarten. Pittier & Ward nennen aus dem Hochland des Cnt. Waadt (Schweiz) 2 Schlangen und 4 Eidechsen.

Boettger (■') bespricht 9 Schlangen, 14 Eidechsen und 1 Schildkröte aus Al- gerien und Tunis. Synonymische Bemerkungen s. unter Colubrinae; vergl. auch Geckonidae, Lacertidae, Scincidae. Katuric zählt aus der weiteren Umgebung von Zara (Dalmatien) auf 10 Schlangen, 6 Eidechsen und 3 Schildkröten. Stussiner & Boettger führen aus Thessalien auf 1 Schlange und 1 Eidechse. [Außerdem wurde übrigens auch Anguis fragilis erbeutet.]

Grumm-Grshimailo fand in Ferghana l Anguide, verschiedene Colubrinen, 1 Erycide, 1 Psammophide, 1 Natricine, 1 Crotalide, in den Lößfelderu von Osch 1 Testudo, in Wadil Eremias&rifn, auf dem Plateau zwischen Kara-su und dem Aram 1 Laceria m 11 000' Höhe, sowie 1 Elapkis. Lansdell zählt 33 Arten aus Russisch-Turkestan auf.

Äthiopische Region. Boettger (^) beschreibt 1 Seeschildkröte, 4 Eidechsen und 3 Schlangen, die P. Hesse bei Banana am unteren Congo gesammelt hat, so- wie 1 neues Chamadeon von der Goldküste. *Rochebrune ("^) hat eine Fauna von Senegambien geschrieben. Derselbe (^) beschreibt aus Senegambien und Nieder-Guinea je 1 neue Athens; s, Viperidae. Vaillant (^) bringt eingehende Beschreibung der [im Ber. f. 1884 IV p 221 bereits besprochenen] Reptilien von Assini (Goldküste) und bildet die (3) neuen Arten ab.

Indische Region. Boettger (•') gibt eine Zusammenstellung der aus China bekannten Reptilien (19 Schildkröten, 2 Crocodilier, 51 Eidechsen, 66 Schlangen) mit Angabe der wichtigsten Literatur und der Specialfundorte. Ein Überblick über die noch mangelhaft bekannte Verbreitung der einzelnen Familien und Gattungen innerhalb des weiten Reiches ist beigefügt.

J. 6. Fischer (i) zählt p 80—81 7 Eidechsen (2 n.) und 24 Schlangen (3 n.) auf, die Dr. Schadenberg 1881 82 auf Süd-Mindanao (Philippinen) gesammelt hat. Nach Demselben (2) hat Fr. Grabowsky auf Südost-Borneo 4 Schild- kröten, 1 Crocodil, 7 Eidechsen und 32 Schlangen (3 n.) gesammelt; außer den neuen Arten waren 2 Schlangen von Borneo noch nicht bekannt gewesen. J. G. Fischer (^j führt 8 Eidechsen und 14 Schlangen (In., 1 n. var.), Bou- lenger ('^j 9 Eidechsen, 18 Schlangen von der Insel Nias auf, letztere von Sande- mann gesammelt. Zu J. G. Fischer (^] gibt er 2 synonymische Bemerkungen ; vergl. Oligodontidae, Crotalidae.

IIL Systematik, Faunistik, Biologie. 3. Reptilia. C. Faunistik. I43

Australische Region. De Vis p) beschreibt 2 Geckoniden, 6 Agamiden, 10 Scinciden und 5 Elapiden von Australien als neu, stellt 1 Agamiden- und 2 Scincidengattungen auf und gibt Schlüssel zur Unterscheidung der australischen Heteropus- und HoplocephalnssixiQ\i. Boulenger ('*) stellt eine grosse Anzahl dieser Formen in die Synonymie. Macleay (i) verzeichnet 2 Schlangen (1 n.) und 1 Eidechse von den Barrier Ranges ; Derselbe [-) 3 neue Schlangen, 2 neue Eidechsen vom Herbert River District Queensland.) Mc Coy gibt mehrere Tafeln Abbildungen von Reptilien aus Victoria; s. Cheloniidae, Trionychidae. Scincidae, Typhlopidae.

Filhol verzeichnet von Stewart Insel 2 Eidechsen. Auf Campbell Insel fehlen alle Reptilien ; Filhol, Milne-Edwards.

Nearc tische Region. Cragin (-) beschreibt eine neue Eidechse aus Mexico. Gentry hat Phrynosoma monographisch bearbeitet; s. Iguanidae. "True bringt die Liste der Reptilien von Süd-Carolina, "Cragin (^) vervollständigt die von Kansas.

NeotropischeRegion. Cope(^) bringt Listen von 19 Eidechsen, 29 Schlangen aus der Tierra templada der mexicanischen Prov. Puebla und Vera Cruz, 3 Eidechsen, 6 Schlangen aus der Prov. Hidalgo , 5 Eidechsen, 1 Schlange, 2 Schildkröten von der ostmexicanischen Insel Cozumel und 2 Eidechsen, 2 Schlangen von Xew Providence (Bahamas) und beschreibt außerdem zahlreiche n. sp. aus verschiedenen Theilen Central- Americas. Günther 1 ^) gibt in der Biologia Centrali-Americana Beschreibung und Abbildung der Chelonier, Crocodilier und eines Theiles der Lacertilier. Neu sind 2 Emys, 2 Gerrhonotus und 1 Cnemidophorus , meist aus Mexico. Cope -) führt an aus Monterey, Prov. Nuevo Leon ^Mexico), 4 Eidechsen, aus Jalapa , Prov. Vera Cruz, 4 Eidechsen, 4 Schlangen, von verschiedenen Punkten in Mexico und Central-America 6 neue Schlangen, von Oruba (Inseln unter dem Winde) 9 Eidechsen, von Curacao 2 Eidechsen, von Nicaragua 2 Eidechsen . 4 Schlangen, vom Oberlauf des Flusses Beni (Bolivia) 3 Eidechsen, 8 Schlangen und aus der brasilianischen Prov. Rio Grande doSul 7 Eidechsen und 23 Schlangen. Boulenger (''; bringt zu dieser Arbeit kritische Bemerkungen.

Boulenger (S^; verzeichnet aus der Prov. Rio Grande do Sul 3 Schildkröten (alle für die Prov. neu), 1 Crocodiliden, 12 Eidechsen (5 für die Prov. neu, 1 n. gen., 3 n. sp.) und 26 Schlangen (14 für die Prov. neu, 3 n. sp., 1 n. var.). Boettger (^) zählt aus Paraguay auf 1 Schildkröte, 19 Eidechsen (1 n. gen., 7n. sp.), 24 Schlangen (3 n. sp.) und zieht davon ('] eine neue Eidechse wieder zu- rück, erkennt eine andere als neu und stellt eine dritte richtig.

II. Faunen. 1, Paläarctische Region.

a. Europäische Subregion. England: Pascoe. Schweiz: Viperidae Boettger (V Lacertidae Fischer -SIgwart. Lacertidae, Natricinae, Viperidae Müller. Lacertidae, Anguidae. Coronellinae, Viperidae Pittier& Ward. Deutsch- land. West-Deutschland: Lacertidae Boettger (^). Baden: Lacertidae Fischer- Sigwart, Müller. Reg. -Bezirk Cassel: Viperidae Anonymus (i). Thüringen: Vi- peridae Voickmar. Prov. Brandenburg : Anguidae, Lacertidae, Coronelliuae, Na- tricinae, Viperidae, Emydidae Friedel. Ungarn: Lacertidae Kardos. Russische Ostseeprovinzen: Lacertidae LoewiS-

b. Mediterrane Subregion. Nord-Africa: Lacertidae Lataste ('-) . Tu- nisien: Geckonidae, Lacertidae, Scincidae, Natricinae Boettger '' Alge- rien: Lacertidae Boettger (•'). Chamaeleontidae Müller. Ägypten: Geckonidae, Agamidae Boulenger (^ . Sinai: Geckonidae Boulenger (^i. Syrien, Per- sien: Lacertidae Lataste (-). Thessalien: Geckonidae, Colubrinae Stussiner

J44 Vertebrata.

& Boettger. Dalmatien: Auguiclae, Lacertidae, Corouellinae, Colubrinae, Na- tricinae, Psammophidae , Dipsadidae, Viperidae, Cheloniidae, Emydidae, Testn- dinidae Katuric. Italien: Geckonidae, Anguidae, Lacertidae, Scincidae Came-

rano (S^).

c. Sibirische Subregion. Russisch-Turkestan: Lansdell. Fer- ghan a: Anguidae, Colubrinae, Natricinae, Psammophidae, Erycidae, Crotalidae Grumm-Grshimailo.

d. Manschurische Subregion. Korea : Lacertidae J. G. Fischer (^). Japan: Lycodontidae Müller.

2. Äthiopische Region.

a. Ostafricanische Subregion. Ost-Africa: Agamidae Boulenger {*). Nubien: Corouellinae J. G. Fischer ('). Abessynien: Agamidae Boulenger (10). Aden: Chamaeleontidae Yerbury. Somaliland: Lacertidae Lataste(V"j- Nyassa-See: Geckonidae Boulenger (4).

b. Südafricauische Subregion. Süd-Africa: Agamidae Boulenger(*). Delagoa-Bai, Capland: Geckonidae Boulenger ('•'^). Tafelbai: Hydro- phidae Fisk.

c. Westafricanische Subregion. West-Africa: Geckonidae Boulenger (^). Elapidae J. G. Fischer {^). Congo: Geckonidae, Agamidae, Varanidae, Chamaeleontidae, Rhachiodontidae, Lycodontidae, Causidae Boettger(^). Amphi- sbaenidae Boulenger (^). Nieder-Guinea. Landana: Viperidae Rochebrune ('). Ogowe und Gabun: Elapidae J. G. Fischer ('). Kamerun: Chamaeleontidae Boettger (*). Scincidae, Elapidae J. G. Fischer ('). Corouellinae, Colubrinae, Natricinae, Dendrophidae, Lycodontidae, Dipsadidae, Erycidae, Elapidae, Den- draspididae Müller. Goldktiste: Chamaeleontidae Boettger {*). Geckonidae, Lacertidae , Scincidae , Dendrophidae , Psammophidae , Dipsadidae , Dendras- pididae Müller. Lacertidae, Scincidae Vaillant (^). Liberia: Natricinae Müller, Sierra Leone: Scincidae J. G. Fischer {^) . Lacertidae Müller. Tumbo-Insel: Geckonidae, Agamidae, Amphisbaenidae, Psammophidae, Dipsadidae, Pythonidae, Dendraspididae , Chelydidae Müller. Los-Insel: Psammophidae, Elapidae Müller. Senegambien: *Rochebrune [^]- Geckonidae Boulenger (^) . Viperidae Rochebrune {^).

d. Madagassische Subregion. Madagascar und Round Island (bei Mauritius) : Geckonidae Boulenger (^) . Aldabra-Inseln : Testudinidae Vaillant (2,3).

3. Indische Region.

a. Hindostanische Subregion. Sind: Agamidae Boulenger (■*). Nord- west-Hindostan: Scincidae J. G. Fischer (').

b. Ceylanische und Südi ndische Subregion. Stid-Hindostan : Aga- midae Boulenger (^). Süd-Canara: Geckonidae Boulenger (^) . Ceylon: Geckonidae, Agamidae Boulenger (^), Agamidae, Calamariidae, Natricinae, Cro- talidae Müller.

c. Indochinesische und Himalaya-Subregion. Himalaya: Gecko- nidae Boulenger (^). Colubrinae J. G. Fischer ('). Pegu und Tenasserim: Agamidae Boulenger (^). Slam: Amblycephalidae^Boettger {^). Süd-China: Geckonidae, Agamidae, Lacertidae, Scincidae, Typhlopidae, Calamariidae, Co- lubrinae , Natricinae , Homalopsidae , Dipsadidae , Amblycephalidae , Elapidae Boettger {^j. Formosa: Lycodontidae Boettger (3).

d. Indomalayische Subregion. Philippinen: Agamidae Boulenger (^}. Süd-Mindanao : Geckonidae, Agamidae, Scincidae, Typhlopidae, Calamariidae,

III. Systematik, Faunistik, Biologie. 3. Reptilia. C. Faunistik. 145

Oligodontidae , Colubrinae, Natricinae, Dendrophidae, Dryiophidae, Lycodontidae, Scytalidae, Dipsadidae, Amblyceplialidae, Psammopliidae, Hydrophidae, Elapidae, Crotalidae J. 6, Fischer (1). Südost-Borneo: Agamidae , Scincidae, Calama- riidae, Colubrinae , Natricinae , Dryiophidae , Psammopliidae , Pythonidae, Crota- lidae J. 6. Fischer (2). Nias: Geckonidae, Agamidae, Scincidae, Oligodontidae, Crotalidae J. 6. Fischer (3), Boulenger (i^j. Xenopeltidae , Coronellinae, Natri- cinae, Dendrophidae, Dryiophidae, Elapidae J. 6. Fischer {^). Calamariidae, Co- lubrinae, Homalopsidae, Lycodontidae Boulenger ('0].

4. Anstralische Region.

a. Austromalayische Subregion. Admiralitäts-Inseln: Geckonidae Boulenger {*). Murray Insel: Geckonidae Boulenger ^^j.

b. Polynesische Subregion. Neu-Hebriden: Geckonidae Boulenger(*).

c. Neuseeländische Subregion. Rhynchocephalia ; Ophidier fehlen; Gün- ther i^). Stewart-Insel: Geckonidae, Scincidae FilhOl. Campbell-Insel: Reptilien fehlen; Filhol, Milne-Edwards.

d. Australische Subregion. Australien: Geckonidae Boulenger (■*). Scincidae, Pythonidae, Elapidae Müller. Geckonidae, Agamidae, Scincidae De Vis (2;, Boulenger [^*]. Elapidae De Vis p). West-Australien: Agamidae, Boulenger (*). Nordwest-Australien: Varanidae Boulenger (^). Queens- land: Elapidae J. G. Fischer (^). Scincidae, Natricinae, Pythonidae, Elapidae Macleay ('-) . Barrier Ranges : Pygopodidae, Elapidae Macleay (^). Victoria: Scincidae, Typhlopidae, Cheloniidae, Trionychidae McCoy. Tasmania: Hydro- phidae Müller.

5. Nearctisclie Region.

a. Californische Subregion. Iguanidae Gentry. Californien: Annielli- dae J. G. Fischer (•^;, Amblycephalidae J. G. Fischer (^).

b. Felsengebirgs-SulDregion. Iguanidae Gentry. Nieder-Californien: Iguanidae Boulenger(^). Hochland vonMexico: Natricinae, Colubrinae Cope (-). Tehuantepec: Natricinae Cope (^j .

c. AUeghany-Subregion. Süd-Carolina: *True. Kansas: *Cragin(^).

6. Neotropische Region.

Galapagos-Inseln: Testudinidae Günther p).

a. Antillische Subregion. Bahamas. New Providence : Iguanidae , Co- ronellinae , Boidae Cope (^j. Andres: Iguanidae Cope (^o). Turks-Inselu. Navassa: Iguanidae Cope [^^). Westindien: Crotalidae "^Bougon, Iguanidae Boulenger (^), Cope {^^). St. Thomas und Virginische Inseln: Tejidae Cope (2j .

b. Centralamericanische Subregion. Mexico: Eublepharidae Bou- lenger (■*). Boidae Bocourt. Iguanidae Cope (•^), Cragin(2). Scincidae, Calamarii- dae, Natricinae Cope (^). Elapidae Duges, Tejidae, Helodermatidae , Anguidae, Scincidae, Emydidae Günther (^). Typhlopidae Müller. Prov. Nuevo Leon: Igua- nidae Cope (2). Prov. Vera Cruz: Iguanidae, Calamariidae, Natricinae, Crotalidae Cope r>'-^). Anguidae, Scincidae Cope (2). Tejidae, Anelytropidae, Coronellinae, Dryadinae, Dendrophidae, Amblycephalidae, Dipsadidae, Boidae, Elapidae Cope (3). Prov. Puebla: Iguanidae, Tejidae, Anguidae, Calamariidae, Coronellinae, Natricinae; Dipsadidae, Crotalidae Copei^). Prov. Hidalgo : Iguanidae, Anguidae, Scincidae, Calamariidae, Natricinae, Dipsadidae, Crotalidae Cope('^). Prov. Gua- najuato : Iguanidae Cope (^). Prov, Michoacan: Calamariidae Cope {^). Insel Cozumel (Ost-Mexico): Geckonidae, Iguanidae, Natricinae, Emydidae Cope (^) .

Zool. Jahresbericht. 1885. IV. 10

146 Vertebrata.

Yucatan: Iguanidae Cope {^) . Guatemala: Iguanidae Boulenger (^) , Cope (•'). Boidae Bocourt. Colubrinae, Natricinae Cope {'^] . Calamariidae . Dryadinae J. G. Fischer ('). Emydidae Günther ('). Tejidae, Calamariidae Müller. British- Honduras: Natricinae Müller. Nicaragua: Iguanidae Boulenger (^j , Cope (2,3). Coronelliuae, Dryadinae, Homalopsidae, Crotalidae Cope (-). Costa Rica : Iguanidae Boulenger (^). Colubrinae Cope (^j. Emydidae Cope (•^). Panama: Eublepliaridae Boulenger {*). Veragua: Iguanidae Boulenger (^) .

c. Brasiliauisebe Subregion. Guiana: Dipsadidae Boulenger (^j. Ve- nezuela: Iguanidae Boulenger (^). Crocodilidae Lütken. Cura^ao : Geckonidae, Tejidae Cope (-). Oruba (Inseln unter dem Winde): Geckonidae, Iguanidae, Tejidae Cope (^i. Columbia: Tejidae Boulenger (^). Ecuador: Iguanidae, Tejidae Boulenger (^). Oberer Amazonas: Iguanidae Boulenger (■^]. Boli- via. Oberer Beni: Anguidae , Ampbisbaenidae, Scincidae , Coronelliuae, Drya- dinae, Dendrophidae , Scytalidae Cope (")• Paraguay: Iguanidae, Tejidae Boettger (^,'). Testudinidae, Amphisbaenidae, Scincidae, Typhlopidae, Coronel- linae, Dryadinae, Scytalidae, Dypsadidae, Amblycephalidae, Boidae Boettger {''). Brasilien: Amphisbaenidae Boulenger (^). Prov. Rio Grande do Sul: Calama- riidae, Coronellinae , Amblycephalidae Boulenger (^"^,'^) , Cope (-:. Iguanidae Boulenger (S'-). Dryadinae Boulenger (S'^), Cope (2). Dipsadidae Boulenger {^). Chelydidae, Cheloniidae, Scincidae, Crotalidae Boulenger i-). Amphisbaenidae, Homalopsidae, Scytalidae Cope [^) , Boulenger {^] . Tejidae, Anguidae, Elapidae Boulenger {^). Sud-Brasilien: Amphisbaenidae Smalian. Santos: Coronellinae, Amblycephalidae J. G. Fischer {^). Rio de Janeiro: Tejidae Boulenger (•').

d. Chilenische Subregion. Peru: Iguanidae, Tejidae Boulenger {^). Chile: Iguanidae Boulenger (^). Patagonien: Geckonidae Boulenger (^! . Iguanidae Boulenger {^], Müller. Crotalidae Müller. Argentina: Crotalidae, Viperidae Berg. Amphisbaenidae Smalian. Corrientes: Amphisbaenidae Boulenger {">). Buenos Aires: Geckonidae Boulenger (^). Dipsadidae Boulenger (^). Cördoba : Geckonidae Boulenger (^) . Uruguay: Geckonidae Boulenger [^]. Iguanidae Müller. Amphisbaenidae Smalian. Scincidae Boulenger (-;.

D. Systematik.

I. Allgemeines.

Cope (^) gibt eine Classification der lebenden und fossilen Reptilordnungen, die mit der in Proc. Amer. Ass. Adv. Sc. Vol. 19 p 233 früher gegebenen so nahe übereinstimmt, daß ich hier nur auf dieselbe verweise. Die Crocodilier werden den Dinosauriern, die Choristodera den Pythonomorphen eingefügt. Von den 10 p 247 angenommenen Ordnungen bilden die Ichthyopterygier und Theromorphen gleichsam die Basis. Von den Theromorphen werden die Pterosaurier , Dinosau- rier, Testudinata, Rhynchocephalia, Sauropterygia und Pythonomorpha abgeleitet ; letzteren entsprossen die Lacertilier und Ophidier. Die morphologischen Unter- suchungen von Baur (^) am Carpus und Tarsus führen ihn zu dem Resultat, daß die Reptilien durch Proterosaurics und Hatteria mit den Batrachiern verknüpft sind, während sie durch die Theromorphen (Pelecysauria) mit den Säugethieren zusam- menhängen. — Berg macht synonymische Bemerkungen über 2 argentinische Schlangen; s. Crotalidae, Viperidae. Böttger (3) p 116 untersuchte 1 Eidechse, 6 Schlangen aus Slam, 6 Eidechsen und 13 Schlangen aus Süd -China. Neu 1 Schlange und 1 Schlangenvarietät; s. Faunen. Zahlreiche systematische Bemerkungen über Schlangen und Eidechsen Centralamericas und Mexicos finden sich bei Cope (2) ; s. Tejidae, Anguidae, Calamariidae, Coronellinae, Colubrinae, Natricinae, Homalopsidae , Amblycephalidae, Crotalidae. Eine Kritik des auf die

III. Systematik, Faunistik, Biologie. 3. Reptilia. D. Systematik. 147

Fauna von Rio Grande do Sul bezüglichen Theils dieser Arbeit bringt BoulengerC^). Systematische Notizen sind auch bei Cope [•^] eingestreut, namentlich p 38u über Anelytropsis , p 384 über Rhabdosoma, p 3S7 über Chilopoma , p 389 über Cmosfernu7n, p 390 über Anolis und p 393 über Sceloporus : s. Iguauidae, An- elytropidae, Calamariidae, Natricinae, Emydidae. J. 6. Fischer '}) beschreibt 3 Eidechsen, 7 Schlangen und 2 Schlangenvarietäten verschiedener Provenienz und stellt eine neue Eidechsenfamilie Holaspidae auf; s. Lacertidae, Scincidae. Cala- mariidae, Coronellinae , Colubrinae , Dryadinae , Amblycephalidae , Elapidae. Macleay ^) macht Mittheilungen über einige Schlangen von Queensland und be- schreibt von dort 3 neue Schlangen, 2 neue Eidechsen; s. Scincidae, Natricinae, Pythonidae, Elapidae. Müller bringt zahlreiche geographische, systematische und synonymische Notizen über Reptilien verschiedener Provenienz und beschreibt 3 neue Eidechsen, 1 neue Schlangengattung und 4 neue Schlangen, nebst einigen Varietäten; s. Typhlopidae, Calamariidae, Coronellinae, Colubrinae, Natricinae, Dendrophidae, Lycodontidae, Psammophidae, Dipsadidae, Pythonidae, Erycidae, Elapidae , Dendraspididae , Viperidae , Hydrophidae , Crotalidae , Geckonidae, Agamidae, Iguanidae, Tejidae, Amphisbaenidae, Lacertidae, Scin9idae, Chamae- leontidae, Chelydidae.

II. Einzelne Ordnungen. Ordo Lacertilia.

Von Boulenger (^,^) sind die langersehnten beiden ersten Bände der zweiten Auflage des British Museums-Catalogs erschienen. In dem von A. Günther ge- schriebenen Vorwort wird erwähnt, daß das British Museum im Jahre 1845 bei Ausgabe der ersten Auflage dieses Catalogs gegenüber dem jetzigen Bestand nur Ys der Anzahl von Stücken enthielt, und daß die Ausgabe des (3.) letzten Bandes des Eidechsencatalogs in 1886 zu gewärtigen stehe. Über ^4 aUer hier beschrie- benen Arten sind von Boulenger selbst untersucht worden. Während zur Zeit Dumeril & Bibrons (1836-39] Geckonidae 53, Eublepharidae 0, üroplatidae 2, Pygopodidae 2, Agamidae 50, Iguanidae 94, Xenosauridae 0, Zonuridae 6, An- guidae 17, Anniellidae 0, Helodermatidae 1, Varanidae 12, Xantusiidae 0, Teji- dae 29 und Amphisbaenidae 15 beschrieben waren, wies Gray's erste Ausgabe des vorliegenden Catalogs (1845) beziehungsweise 97, 1, 2, 7, 79, 126, 0, 8, 25, 0, 1, 23, 0, 44 und 15 Arten auf. Der vorliegende 1. Band (^) enthält Beschrei- bungen und auf 32 Tafeln auch prächtige Abbildungen von 270 Geckonideu, 7 Eublephariden , 3 Uroplatiden, 8 Pygopodiden und 202 Agamideu. Während 1845 das British Museum aus diesen 5 Familien nur 152 Arten in 428 Exem- plaren besaß, zeigt es jetzt 370 Arten in 3155 Stücken. Der 2. Band (s) enthält Beschreibungen und auf 24 Tafeln Abbildungen von 293 Iguaniden, 1 Xenosau- riden, 14 Zonuriden, 44 Anguiden, 2 Annielliden, 3 Helodermatiden, 27 Vara- niden, 4 Xantusiiden, 108 Tejiden und 65 Amphisbaeniden. Während 1845 das Museum aus diesen 10 Familien 157 Arten in 462 Exemplaren besaß, zeigt es jetzt 375 Arten in 2335 Stücken. Das prachtvolle und mit ebenso großem Fleiß wie eingehendster Gründlichkeit gearbeitete Werk wird jedem Zoologen unent- behrlich sein und eine sichere Grundlage für alle künftigen Forschungen in dieser Richtung abgeben. Ref. mußte bei dem großen Umfange der Arbeit leider darauf verzichten, alle Neuerungen in der Systematik hier zu verzeichnen. Boulenger (11] macht auf die großen Unterschiede in der geographischen Verbreitung der Ei- dechsen und der Batrachier aufmerksam. Während bei letzteren 2 große Gebiete, nämlich eine nördliche paläarctisch - nearctische Zone und eine südliche , äqua- toriale Zone als Haupteintheilungsgebiete gelten müssen, ist bei den Eidechsen eine Linie von Pol zu Pol zu ziehen, welche die alte Welt und Australien auf der einen,

10*

J48 Vertebrata

America auf der andern Seite als sich gegenüberstellende Gebiete scheidet. "Wäh- rend überdies die äthiopische und die orientalische Region sich in ihren Batra- chiern so nahe verwandt zeigen , fehlen diese Beziehungen nahezu ganz bei den Eidechsen ; umgekehrt ist es bei der orientalischen und australischen Batrachier- resp. Eidechsenfauna. Ebenso ist die paläarctische Eidechsenfauna der äthio- pischen nächst^-erwandt , während die Batrachierfauna sich ohne jede Verwandt- schaft zeigt. Nimmt man die cosmopolitischen Geckoniden und Scinciden, die aber in Süd- America schwach vertreten, in Australien dominirend sind , und die sehr zerstreut auftretenden Eublephariden aus, so kann man die übrigen Familien eintheilen in I. kleine Familien mit engbegrenztem Gebiet und in 11. große, weit- verbreitete Familien. Zu I. gehören: Uroplatidae Madagascar. Pygopodidae Australien. Xenosauridae Central- America. Zonuridae Stid-Africa und Madagascar. Anniellidae Californien. Helodermatidae Mexico. Xantusiidae Californien, Cen- tral-America und Cuba. Gerrhosauridae Africa und Madagascar. Anelytropidae Africa. Dibamidae Neu-Guinea. Zu II stellt Verf. : Agamidae absteigend häufig in Ostindien, Australien, Africa und Asien nördlich des Himalaya ; fehlen in Ma- dagascar und Neu-Seeland. Iguanidae America, 2 Genera in Madagascar, lauf den Fidjis. Anguidae Centi'al- America und West-Indien, mit Ausläufern nach Nord- und Südamerica; Angids in Europa und den Mittelmeerländern, Pseudopus in den Mittelmeerländern und den Khasia Hills. Varanidae Africa excl. Madagascar, Orientalische Region bis Kleinasien, Australien. Tejidae America. Amphisbae- nidae tropisches und subtropisches America, Africa excl. Madagascar und Mittel- meerländer. Lacertidae Africa excl. Madagascar, Europa, Asien, schwach ver- treten in Ostindien. Chamaeleontidae Africa, besonders Madagascar, eine nord- africanischeArt bis Indien und Ceylon. MitSclater wird demnach für die Eidechsen ein Neogäisches und ein Paläogäisches Reich in Anspruch genommen und chai'acterisirt. Dabei vertreten gewisse Familien in dem einen Reich gewisse Familien in dem andern, wie die Agamiden und Lacertiden des paläogäischen die Iguaniden und Tejiden des neogäischen. Im Einzelnen sei noch bemerkt, daß im neogäischen Reich Central-America Vertreter aller 1 1 überhaupt in dem Reiche vorkommenden Familien besitzt, während schon in Süd- America 5 derselben fehlen. Der Isthmus von Panama scheidet die beiden americanischen Regionen; TVestindien gehört noch zum Norden. Für das paläogäische Reich ist die Grenze nur gegen die orientalische Region eine scharfe. Die Umgrenzung der letzteren gegen die australische Region dagegen ist für die Eidechsen überhaupt nicht durch- führbar. Die Haupteintheilung , auf die Eidechsen allein basirt, würde sich so stellen: I. Paläogäisches Reich. 1. Occidentalische Region (= Palä- arctische Region mit Ausnahme der Manschurischen Subregion -f- Äthiopische Region von Wallace). 2. Orientalische Region = Orientalische + Australische Regionen von Wallace\ II. Neogäisches Reich. Nearctische -|- Neotropische Regionen.

Camerano ("-) stellt den Umfang der von ihm benutzten Bezeichnungen Species, Subspecies , Varietät und Variation und seine Principien betreffs der Nomenclatur fest, macht sodann Mittheilungen über die Variabilität iu Pholidose, Skeletbau und Färbung und gibt erschöpfende Gattungs- und Artbeschreibung, Maße, Habitat und Literaturnachweise der 1 6 italienischen Lacertilier, Figg.

Familie Geckonidae.

Boettger {^] beschreibt p 117 Gecko Japonieus (D. & B.), verticillatus Laur. von Canton und aus der Prov. Guang-hsi, {^] p 176 Hemidactylus mahuia Mor. von Banana ^Congo) und verzeichnet (^j p 464 Tarentola Mauritanica iL.j aus

ni. Systematik, Faunistik, Biologie. 3. Reptilia. D. Systematik. J4g

Tunis. Boulenger '*) bildet ganz oder theilvreise ab Nephrurns asper Gthr., Chon- drodactylus angulifer Pts., Rhynchoedura ornata Gthr., Teratoscincus scincus (Schleg.), Ceramodactylus Doriae Blfd. , Ptenopus garrulus (Smith) , Steiiodactylus orientalis Blfd., guttatus Cuv., Wilkinsoni (Gray , Alsophylax pipiens (Pall.), Gymnodactylus nebulosus nnä Jeypore7isis BeM., Gonatodes ocellatus Gray;, caudiscutatus Gthr.), humeralis Giiich. , Ketidalli {Gray). Imlicus [Gray], Wynadensis, ornatus. manno- ratus ViO.^ gracilis [BqM.], litoralis Jerd.' . Aelurosaurm felinus !Gthr.;, Phylio- dactylus Sancti-Johaiinis [Gthr.' , porphyreus {Daud. . marmoratus (Gray). Diplo- dactylus vittatus Gray, polyophthalmm Gthr., tesselatus [Gi\iv .) . Oedura marmorata Gray, Lesueuri (D. & B. , Calodactylus aureus Bedd., Thecadactylus australis Gthr., Hemidactylics retici/latu-s Bedd., echmus OShgn., fasciatus und Bowringi Gray. Michardsoni (Gray. Spathoscalabotes midilatus Gthr.). Microscalabotes Coicani Blgi-.. Lepidodactylns aurantiacus (Bedd.), cyclurus (Gthr. , Naultinus elegaris Gray , Hoplodactylus maculatu^ und granulatwi (Gray). Anaynallemii (Gthr.), Luperomuru^ Cumingi Gva.y, Tarentola ep/iippiata O'Shgn.. Pachydacfylus formosus Smith, macii- latus Gray, mentomarginatus und Mariquensis Smith. Phekuma Neicioni Blgr., lineatum Gray, Sphaerodactylus nigropunctatus Gray, glaucus Cope, oxyrrhinu^ und argus Gosse und Richardsoni Gray, stellt die neuen Genera Aelurosaunis. Perochi- rus. Spathoscalabotes und Homopholis auf und beschreibt als neu 1 Stenodactylus, 2 Homonota, 3 Gymnodactylus, 3 Phyllodactylus . 1 Ebenavia, 2 Diplodactyliis, 2 Oedura, 4 Hemidactyhts, 1 Perochirus. 2 Lepidodaciylus^ 1 Tarentola. 1 Pachy- dactylus und 1 Phelsumn verschiedener Provenienz. Bouienger ('^ beschreibt je einen neuen Gecko, Homo})holis und Rhoptropus verschiedener Provenienz und nennt {^^') Hemidactylus frenatus D. & B. und Ptychozoum homaloeephalum (Crev.) von Nias. CameranO ^-) zählt aus Italien auf Gymnodactylus Kotschyi Steind. von Taranto, der in \}) abgebildet wh'd. ferner Phyllodactylus Europaeus Gene von Port'Ercole, Mte. Argentario, Tino, Tinetto. Lo Scoglietto, Isola Topi. Pal- majola. Troja Giglio, Giannuti'i, Pianosa, Scuola. Montecristo und Sanguinarie. Heynidactylus Turcicus (L.) und Tarentola Mauritanica (L.) ans Mittel- und Stid- Italien in der Nähe des Meeres und von Firenze und Sardegna. Cope (- kennt von Oruba Inseln unter dem Winde) Gonyodactylus albogularis D. & B.. vittatus Wgm., Thecadactylus rapicauda BMtt., beschreibt einen neuen Phyllodactylus und gibt p ISI einen Schlüssel für 5 weitere americanische Phyllodactylusavten. Gonyodactylus albogidaris fand er auch auf Curacao und beschreibt '^i eineu neuen Aristelliger von der ostmexicanischen Insel Cozumel. De Vis ("-) diagnosticirt 2 neue Oedura aus Australien; Boulenger ^^ zieht zu Gunsten einer dieser Species seine Oe. ocellata ein und ändert den Xamen von Aelurosaunis in Aeluroscala- botes. Filhol nennt Xaultinus pacißcus von Stewart-Insel. J. 6. Fischer \ ver- zeichnet irrthümlich' Hemidactylus Cocteaid D. & B. von Süd-Mindanao. Das Stück ist = Gehyra mu'ilata (Wgm.\ Ref.' und nennt ^^ von Xias Gecko stentor Cant., monarchus D. & B. und Gehyra mutilata (Wgm. . Müller beschreibt p TOS ausfühi-lich Hemidactylus platycephalus Pts. von der Tumbo-Insel und angidatu^s Hallow. von der Goldkflste. Stussiner & Boettger führen p 151 Gymnodactylus Kotschyi Steind. aus dem Ossagebirge Thessalien an.

Aeluroscalabotes n. für Aelurosaurus BlgT. non Owen: Boulenger "^^) p 3S7. Yergl.

auch Pentadactylus. Aristelliger irregularis n. yeryranät praesignis Hall. Insel Cozumel (0-Mexico) : Cope {^)

p 3S7 nach Boulenger i. 1. = praesignis Hall... Diploda-tylus ciliaris n.^N- Australien p 9S T S F 2 Steindachneri n. X-S-Wales

p 102 T S F 5: Boulenger (^). Ebenavia Boettgeri n. Madagascar : Boulenger (^) p 96 T S F 1.

150 Vertebrata.

Gecko pumilus n. einen Übergang zu Lepidodactylus bildend. Murray Insel (Torres- Straße) ; Boulenger ('"') p 473 Wahlbergi ^vsnih. = Homopholis; Boulenger (^j P 191.'

Gymnodactylus albo/asciatus n. S-Canara (S-Indien) p37 T4 F3 Cheverti u. und heteronotus n. Austi'alien p 41 Gaudichaudi Bell uon D. & B. = Homonota

Demiini -^ 21 ; Boulenger (^).

Hemidactylus ateles, articulatus, depressus und scutellatus = Perochirus p 154 156 Blanfordi n. Himalaya p 141 Bocagei n. für longicephalus Boc. p 125 Sinaitus n. Sinai p 126 stellatus n. W-Africa p 130 T 12 F 1 ; Boulenger {*).

Heteronota fasciata Macl. = Gymnodactylics heteronotus marmorata Macl. = G. Che-

rer^jBlgr. ; Boulenger (^) p 41.

Homonota Darwinin. = Gaudichaudi Gvslj non D. & B. 0-Patagonien , Buenos Aires, Uruguay p 21 T 3 F 7 Whitei n. Cördoba p 22 T 3 F 6 ; Boulenger {*).

Homopholis u. verschieden von Geckolepis ducb kleine, dacbziegelige, flache Körper- schüppchen. S-Africa. Mit Gecko Wahlbergi Smith; Boulenger (^) p 191 macrolepis n. Delagoa-Bay; Boulenger ('•') p 474.

Lepidodactylus Ceyloyiensis n. Ceylon pl64T13F3 pulcher u. Admiralitäts- Inseln p 166 T 13 F 5; Boulenger (^j.

Oedura fracticolor n. Kimberley (Carpentaria-Golfl p 160 Tryonin. Queensland p 54; De Vis (^) ocellata n. Australien; Boulenger (^) p 105 T 9 F 1 = Try- oni de Vis; Boulenger ('^) p 387 robusta n. Australien; Boulenger '^) p 106 T 10 F 1.

Pachydactylus O'Shaughnessyi n. Nyassa-See ; Boulenger (■*) p 204 T 16 F 3.

Pentadactylus Gthr. = Aelurosaurus n. ; Boulenger i^) p 73.

Perochirus n. unterschieden von Hemidactylus durch eine einfache Keihe von Infra- digitalplatten, von Phyllopezus, Aristelliger und Gehyra durch rudimentären Innen- finger, der an den Händen krallenlos, an den Füßen krallentragend ist. Philip- pinen, Carolinen, Neu-Hebriden. Mit Hemidactylus ateles A. Dum., articulatus, depressus und scutellatus J. G. Fisch. Güntheri n. Neu-Hebriden; Boulenger (*) p 155 T 12 F 4.

Phelsuma Güntheri n. Round Island bei Mauritius; Boulenger (^) p 213.

Phyllodactylus aßtnis n. Neu-Hebriden p 89 T 7 F 4 Güntheri n. Australien p 90 T 7 F 3 macrodactylns n. Australien p 89 T 7 F 2 ; Boulenger (*) Julieni n. verwandt tuberculosus Wgm. Oruba (Inseln unter dem Winde) ; Cope (^) p 180.

Platydactylus Aegyptiacus Steind, = Tarentola Senegalensis ; Boulongor (•*) p 414.

Rhoptropus ocellatus n. Capstadt ; Boulenger (^^) p 475.

Spathodactylus Gthr. = Spathoscalabotes \ Boulenger (^) p 156.

Spathoscalabotes n. für Spathodactylus Gthr. non Pictet ; Boulenger (*) p 156.

Stenodactylus Peter si u. Ägypten ; Boulenger (^) p 18 T 3 F 4.

Tarentola Senegalensis n. = Delalandei Bttg . Senegambien ; Boulenger {*) p 414.

Familie Eublepharidae. Boulenger (^) beschreibt 2 neue Eublepharis aus Central- America.

Eublepharis Dowi n. Panama p 233 fasciatus n. Mexico p 234 ; Boulenger (*).

Familie Pygopodidae.

Boulenger ^) hMefCryptodelma orientalis Gthr.) ab. Macleay (1) nennt Delma Fraseri vom Mt. Brown, Barrier Ranges.

III, Systematik, Faunistik, Biologie. 3. Reptilia. D. Systematik. 151;

Familie Agamidae.

Boettger [^) beschreibt Calotes versicolor (Daud.) von Canton, (■*) p 178 Agama colonorum var. Congica Pts. von Banana (Congo) . Boulenger (^) bildet ganz oder theilweise ab Draco reticulatus, cornutus, rostt-atus nnd bimaculatus Gihr., quinque- fasciatus Gray, Acanthosaura armnta Gray, minor (Gray), major Jerd.), Japalura variegata Gray, planidorsata Jerd., Calotes etnma Gray, Uocephalus und Elliotti Gthr., Chelosania hrunnea Gray, Amphibolunis cristatus (Gray), candicinctus (Gtbr.), reiiculatus [Gray , Tympanocryptis cephalus Gthr., Diporophora Bennetti 'Gray], Phgsignalhus longirostris B\gv., temporalis Gthr. und Uromastix loricatus (Blfd.), stellt die neuen Gattungen Harpesaurus und Aporoscelis auf und beschreibt als neu 3 Draco, 1 Otocryptis, 1 Gonyocephalus, 2 Acanthosaura, 1 Calotes, 4 Agama und 2 Amphibolurus. BoulengGP '}^] bringt die Diagnose einer neuen Agama aus Abessynien. De Vis (2; beschreibt 6 neue Arten und eine neue Gattung aus Australien, die Boulenger ('^) sämmtlich in die Synonymie verweist. J. G. Fischer (') nennt [irrthilmlichl Tiaris subcristata Blyth von Süd-Mindanao [das Stück ist = Gonyocephalus inierruptus Blgr. Ref.], gibt (2; p 49 eine Notiz über die Färbung von Draco haematopogon Schleg. aus Borneo und nennt ( ') von Nias Draco volans L., Dilophyrus grandis Gray und Bronchocela cristatella Kühl, denen Boulenger.('^) noch Aphaniotis fusca Pts. anfügt. Günther (-) gibt p 14 einen sehr characte- ristischen Holzschnitt von Chlamydosaurus Kingi. Müller beschreibt p 712 Calotes nigrilabris Gthr. von Nuwera Ellia Ceylon , sodann eine fragliche Agama colo- norum var. impalearis Bttg, von Tumbo-Insel (W-Africa) und Centrotrachelus costatus unbek. Vaterlandes, den er eingehend mit Asmussi Strauch vergleicht.

Acanthosaura crucigera n. = armata Blfd. part. Tenasserim p 302 T 22 F 2 lam- nidentata n. Pegu, Tenasserim p 303 T 22 F 3 ; Boulenger [^).

Agama brachyura n. S-Africa p350T2SFl isolepis n. = agilis Aud. non Oliv. = Savignyi D. & B. non Aud. Ägypten bis Sind p 342 Kirki n. 0-Africa p 354 T 28 F 2 Latastei n. Ägypten p 344; Boulenger (^) Doriae n. zwischen colonorum und Bibroni A. Dum. Keren im Bogosland (N- Abessynien) ;' Boulenger ('o p 127.

Ainphibolurus branchialis n. Queensland; De VIS [^) p 55 = Physignathus Lesueuri Gray; Boulenger [^^) p 387 palUdus n. T 30 F 2 und pulcherrimus n. T 30 F 3 W- Australien ; Boulenger \^] p 3SS.

Aporoscelis n. verschieden von Uromastix durch Mangel der Femoral- und Präanal- poren. 0-Africa. Mit Uromastix princeps O'Shghn. und batilliferiis Vaill. ; BOU-

lenger [^) p 410.

Arpephorus A. Dum. - Harpesaurus; Boulenger {^) p 279.

Calotes liolepis n. = nemoricola Gthr. non Jerd. Ceylon; Boulenger (^) p 326 T 25 F 2.

Diporophora nuchalis n. p 97 und ornata n. p 99 Queensland; De Vis ;-, = australis Steind. ; Boulenger ^^) p 3S7 brevicauda n. und pentalitieata n. p 99 Queens- land; De Vis (-; = bilineata Gray: Boulenger i^^; p 387.

Draco Blanfordi n. = major Blfd. non Laur. Tenasserim p267T20F7 Everetti n. Philippinen p258 T20 F3 Güntheri n. Philippinen p 257 T20 F2; Boulenger (^).

Gonyocephalus interruptus n. Philippinen: Boulenger '^' p 290 T 21.

Harpesaurus ^x. für Arpephorus A. Dum. non Fisch, de Waldh. ; Boulenger (^) p 279.

Macrops n. nuchalis n. Queensland; De Vis ('-) p 97 = Amphibolurus reticulatus (Gray) ;

Boulenger [^*] p 387. Otocryptis Beddomei n. S-Indien ; Boulenger (\1 p 272 T 23 F 1.

\^2 Vertebrata.

Urmnastix balillifcrus Ya'iW. nnd prince2}s O'Shghn, = Aporoscelis] Boulenger (^ p 410 costatus Müll. = Centrotrachelus ; Müller p 713 T 10.

Familie Iguaniciae.

Boettger (*') verzeichnet aus Paraguay Iguana tuberculata Laur. und einen an- geblichen Anolis chrysolcjns D. & B., den er C^) mit einem neuen Namen belegt. Boulenger (') nennt Liolaemus azureus (Müll.) und beschreibt einen neuen Liolae- mus und Enyalius, sowie (2) eine neue Gattung und Art aus der brasilianischen Prov. Rio Grande do Sul. Boulenger (•^) p 238 kennt Scelojmrus fulvus Boc. aus Nicaragua. Derselbe (^) bildet ganz oder theilweise ab Anolis homoleckis, gingi- vinus, cybotes, citrinellus, damulus, impetigosiis, semümeaius, bitectus Cope, lineatopus Gray , gemmosus , lentiginosus O'Shghn. , Fräsen Gthr. , Tropidoclactylus onca (O'Shghn.), Enyalius J/ieringi 'B\gv., Atiisolejn's J/ieri7igi Blgic., Stenocercus hume- ralis Gthr. , Liolaemus Gravenhorsti Gray, occipitalis Blgr. , Liocephalus aculeatus O'Shghn. und omatus Gray, macht zahlreiche synonymische und faunistische Be- merkungen, stellt die neuen Gattungen Tropidodactylus ^ Enyalioides und Petro- saurus auf und beschreibt als neu 6 Anolis, 1 Enyalioides, 1 Enyalius, 4 Steno- cercus, 2 sp. Liolaemus und 1 var., 1 Liocephalus, 1 Tro2)idurus und 1 var. von Sceloporus. CopO (^) fand Phrynosoma cornutum'Q.axX. , Holbrookia Texa7ia Tl'OSCh., Sceloporus torquatus und variabilis Wgm. in der mexicanischen Prov. Nuevo Leon, aeneus und microlepidotus Wiegm. in der Prov. Vera Cruz, Iguana tuberculata Laur. und Anolis lineatus Daud. auf Oruba (Inseln unter dem Winde), Corytho- phanes Mexicanus Wgl. und Anolis Bransfordi Cope in Nicaragua. Cope (^) zählt aus der mexicanischen Provinz Vera Cruz auf von Jicaltepec Anolisl Sallaei Gthr., Sceloporus variabilis Wgm., Laemanctus serratus Cope, von Jalapa Sceloporus gra- ciosus B. & G. var., von Mizantla Chamaeleopsis Mexicana Wgm. ; aus der Prov. Puebla von Teziutlan Phrynosoma orbicidare Wgm. , Sceloporus microlepidotus Wgm., von Yzucar Uta bicarinata Dum., Sceloporus aeneus, variabilis und gracio- sus var., von Tlapanala »S'ceZojoo/v/s spinosus Wgm., Cyclura pectinata und acanthura Wgm. ; aus der Prov. Hidalgo von Zacualtipan Sceloporus microlepidotus, und von der Insel Cozumel Sceloporus scalaris, Cyclura pectinata, Iguana tubercidata var. rhinolopha und Basiliscus vittatus Wgm. CopC (^) beschreibt p 390 3 neue Anolis aus Central- America und vergleicht aureolus n. tabellarisch mit seinen 6 nächsten Verwandten. In einer Synopsis der mexicanischen Arten von Sceloporus p 393 nimmt er 30 Species an, gibt einen Schlüssel zu ihrer Unterscheidung, bringt die vollständige Synonymie derselben in einer Tabelle und beschreibt 4 n. sp. Ein- gehend werden noch p 402 die Unterschiede zwischen Sc. torquatus und undulatus erörtert und die Abweichungen zwischen den 6 angenommenen Varietäten des ersteren festgestellt. Boulenger (^) setzt diese neuen ScelopomsaxiQn in die Synonymie. Cope (^) verzeichnet Anolis Sagrae Bibr. und principalis L. var. jaorcate Gray von New Providence (Bahamas). Derselbe (^'') findet einen neuen Unterschied zwischen Cyclura und Ctenosaura in der Bildung der Hinterzehen und gibt einen Schlüssel für die 5 ihm bekannten Cyc^wmarten. Als weitere Fund- orte für Metopoceros cormitus fügt Verf. Turks Insel (für carinata) und Andros Insel (Bahamas) (für boeolopha) bei; 2 neue Cyclwa werden beschrieben. Cragin {'^) beschreibt eine neue Uta aus Mexico. Gentry nimmt 12 Species von Phrynosoma an, von denen 7 auf Nord- America, 5 auf das Hochland von Mexico kommen, gibt einen Schlüssel zu ihrer Unterscheidung und Synonymie und eingehende Beschrei- bung derselben. Müller verbreitet sich über die Unterschiede von Tropidocephalus azureus Müll, aus Uruguay und von Ptygoderus pectinatus Gray aus Bahia blauca (patagonische Grenze) .

III. Systematik, Faunistik, Biologie. 3. Reptilia. D. Systematik. 153

Ancujiorus occijyitalis Boc. = Tropidurus Bocourti'^ Boulenger (^) p 173.

Anisolepis u. verschieden von Em/cdius u. a. durcli gänzliches Fehlen einer Rücken- crista, von Urosb-opkus durch heterogene Rückenbeschuppung. Jheringi n. Prov. Rio Grande do Sul ; Boulenger [^) p 86 [nach Boulenger i. 1. = E. tmdulaius Wiegm.].

Anolis aureolus n. verwandt Rodriguezi. Yucatan, Guatemala p 390 qvaggulus n. verwandt ^>-o/j?V/o«o/«s Pts. und ?<M//brm/s. Nicaragua p 391 tmiformis n. ver- wandt tropidonotus Yucatan, Guatemala p 392; Cope (^: Andianus n. = squa- mulatus Blgr. non Pts. Ecuador p 60 fasciatus n. Ecuador p 59 T 3 F 1 Godmani n. Guatemala, Costa Rica p 85 leptoscelis n. = nitens O'Shghn. non Wgl. p 92 T 5 F 3 marmoratus D. & B. = Leachi Gray var. p 31 Salvini n. Guatemala p 75 (ropidolepis n. Costa Rica p 53; Boulenger (^) meri- dionalis n. = chrysolepis Bttg. non D. & B. Paraguay : [Boettger (^) p 215 ^) p 438.

Craniopeltis occipitalis Cope = Tropidurus Bocourti] Boulenger (^) p 173.

Cyclura nigerrima n. Navassa Insel (Turks-Gruppe) und onchiopsis n. unbek. Fund- orts; Cope [^^) p 1006 [beide nach Boulenger i. 1. = Metopoceros comutus (Daud.)].

Enyalioides n. unterschieden von Ophryoessa durch das Auftreten von Abdomiual- rippen ; (^ mit Gularsack und fast immer mit einigen Femoralporen. Veragua bis Peru. Mit E7iyalii{s heterolepis Boc, laiicejjs Gmch., microlepis 0 8h.g,hn., O'Shaugh- nessyi und palpebralis B\gv . , praestabilis O'Shghn. p 112 LeecJiin. Ob. Amazonas p 473; Boulenger (^).

Enyaliiis Jheringi n. verwandt catenatus (Wied) . Prov. Rio Grande do Sul: Bou- lenger (•) pl92 Bibronin. = rlwmbifer D . &B . non Spix ; Boulongor (^) pUii.

Igitana rhinolopha Wgm. = tuberculata Laur. var.; Boulongor (^) p 190.

Liocephalus Guentheri n. = on?cr/?<s Gthr. non Gray = trachycephalus O'Shghn. & Blgr. non A. Dum. Ecuador; Boulenger (^) p 169 T 13.

Liolaemus occipitalis n. verwandt multimaculaius (D. & B) . Prov. Rio Grande do Sul; Boulenger (^) p 192 fuscus n. Chile p 144 T 10 F 2 lineomacidatus n. = ifM?y/Graypart. Patagouieup 149 7J^W2^s var. mq;orn. Chile p 152; Boulenger(^).

iVbro/JÄOWca O'Shghn. = Tropidodactylus \ Bouiengor (^) p 97.

Peifrosfmr?<s n. verschieden von t^^« durch kleine Schwanzschuppen, von Callisaunis, Uma und Holbrookia, daß der Rand der Gularfalten nicht gezähnt ist. Nieder- Californien. Mit Uta thalassina Cope ; Boulenger p) p 205.

Phry7ioso9na plam'ceps Hall. = corniitum (Harl.) var.; Boulenger (^) p 246.

Scelopori/s Clarh B. & G. und horridus Wgm. = spinosus Wgm. varr. p 227 nn- dulatus var. Bocourti n. = biseriatus Boc. non Hall. = smaragdinus Cope nou Boc. p 229; Boulenger (^j Ferrariperezi n. Mexico; Cope P) p 400 = torquatus var. ; Boulenger {^] p 220 melanogaster n. Guanajuato (Mexico) ; Cope [^) p 401 = torquatus var.; Boulenger (^) p 220 taeniocnemisw. Guatemala; Cope (•^) p 399 = formosus] Boulenger ('^j p 222 viviparus n. Orizaba (Vera Cruz), Mirador, Tehuantepec ; Cope (») p 398 = formosus; Boulenger (&) p 222.

Stenocercus cvpreus n. p 135 T 9 F 1 moestus n.p. 136T9F2 torquatus u. p 133 T 8 F 1 Peru varius n. p 134 T 8 F 3 ohne Vaterland; Boulenger [=).

Tropidocephalus azureus Müll. = Liolaemus; Boulonger (^) p 192.

Tropidodactißus n. Femoralporen fehlen; Finger und Zehen nicht erweitert; Prä- maxillarzähne conisch; Infradigitallamellen deutlich gekielt; Kopf hmten nicht ausgezogen ; keine quere Kehlfalte ; Kehlsack vorhanden ; Occipitale klem ; Kör- per seitlich zusammengedrückt. Venezuela, W-Indien. Mit Norops onca OShghn. ; Boulenger [^) p 97.

Tropidurus Bocourti n. = Aneuporus occipitalis Boc. Peru; Boulenger (^j p 173. Uta gularis n. Guaymas (Mexico); Cragin ,'- p 7.

154 Vertebrata.

Familie Zonuridae. Boulenger (^) bildet Platijsaurus guttatus Smith ab.

Familie Anguidae.

Camerano (^-) verzeichnet Anffuis f raffHis L. aus Ober-Italien und aus den Berg- regionen; sie fehlt in Sicilien, Sardegna und Corsica; er bildet sie (2) ab. Bou- lenger (^) gibt Abbildung von Ojj/iismims g/?'acilis {Gray) , KoelUkeri {Gthi\), Diplo- fflossics striatus, Hewardi und microlepis (Gray) und von Sauresia sepoides Gray. Derselbe (^) macht eine synonymische Bemerkung zu Opheodes Cope. Cope (^) fand Celestiis chalybaeus Cope bei Jalapa (Vera Cruz), Diploglossiis fasciatusYiiz. am oberen Beni (Bolivia) und beschreibt eine neue Sarissia. Derselbe \^) zählt aus der mexicanischen Prov. Puebla auf von Teziutlan Gerrhonotus liocephalus Wiegm., aus der Prov. Hidalgo von Zacualtipan Barissia imhricata Wgm. Friedel nennt Angnis von Berlin; Pittier & Ward fanden sie bis 1450 m hoch im Hochland des Cut. Waadt. Grumm-Grshimailo verzeichnet Pseudopus apus aus den Lößfeldern von Osch (Ferghana). Günther (^) bildet ab Diploglossus Steindachneri Go^e, nio- notropis Kühl, Gerrhonotus caertileus Wiegm., lloreleü Boc. und beschreibt 2 neue Gerrhonotus aus Mexico. KaturJC nennt Pseudopus aptis von Zara; Anguis fehle.

Barissia ßmlriata n. = Gerrhonottis atiritus Boc. non Cope; Cope (-) p 171. Gerrhonotus Oaxacae n. Oaxaca p36 T24FA obscurus n. Mexico p 40 T 25 F E; Günther (i).

Opheodes Cope = Ophiodes; Boulenger (^) p 295.

Familie Anniellidae. J. G. Fischer (^) beschreibt eine zweite Art dieser Familie.

Anniella nigra n. Sau Diego (Calif.) ; J. G. Flscher [^) p 9.

Familie Helodermatidae. Günther (^) bildet ein junges Heloderma horridum Wgm. ab.

Familie Varanidae.

Boettger (^) nennt p 181 Monitor saurus (Laur.) von Banana (Congo). Bou- lenger (^) beschreibt 2 neue Varanus.

Varanus caudolineatus n. N-W- Australien p 324 T 18 Grayin. = ornatus Gray non Daud. p 312; Boulenger (^j.

Familie Tejidae.

Boettger (*, '^) verzeichnet aus Paraguay Ttipinamhis nigropunctatus Spix, Cnemidophorus ocellifer (Spix) p 438 und stellt die neue Gattung Micrablepharus für Gyninopthahnus Maximiliani R. & L. auf. Boulongor (^) bildet ab Prionodac- tylus vertebralis, Oreosaio-us oculatus und Proctoporus simoterus O'Shghn., stellt die neuen Gattungen Alopoglossus, Arthrosaura und Scolecosaurtis auf, macht zahlreiche synonymische Bemerkungen und beschreibt als neu 1 sp. und 1 var. Cnemidopho- rus, l Alopoglossus, 1 Prionodactylus und 1 Proctoporus. Derselbe (^) beschreibt ein 460 mm langes Exemplar von Heterodactylus irnbricatus von den Montequeira Mts. bei Rio (Brasilien) . Cope (^) stellt eine Ameiva in die Gattung Verticaria und nennt Tretioscincus bifasciatus Dum., Cnemidophorus murinus D. & B. und Ameiva bifrontata Cope von Oruba (Inseln unter dem Winde) . Letztere fehlt auf

III. Systematik, Faunistik, Biologie. 3. Reptilia. D. Systematik. 155

S. Thomas und den Virginisclien Inseln, während Cnemklophorus murinus auch auf Curagao gefunden wurde. Boulenger i^] macht hierzu kritische Bemerkungen, Cope 1^) zählt aus der mexicanischen Provinz Vera Cruz auf von Jicaltepec Cnc- midophoriis tindulatus Wgm., aus der Prov. Puebla von Yzucar Cn. sexlineatus L. und communis Cope. Günther (•) bildet Cnemidophortis guttatus Wgm. und eine Varietät von Ameiva Surinamensis Laur. ab und beschreibt einen neuen Cnemido- phortis aus Mexico. Müller beschreibt eine Anomalie der Pholidose von Gym- nopldhalmus Sumichrasti (Cope) aus Guatemala.

Acrantiis viridis Cope = Tejus teyoii Daud. ; Boulenger ('^) p 295.

Alopoglossus n. von Leposoma, Loxopholis, Pantodactylus etc. verschieden durch das Fehlen der schuppenartigen Papillen auf der Zunge, die durch schiefe, gegen die Mittellinie hin convergirende Falten ersetzt werden, von Neusticurus durch den cylindrischen Schwanz. Ecuador, Peru. Mit Leposoma caritiicatulaium Cope und BucJcleyi O'Shghn. Copei n. = Leposoma carinicaudatiim O'Shghn. non Cope. Ecuador; Boulenger [^) p 383 T 20 F l.

Ameiva hedracantha Boc. = Veriicaria; Cope (2) p 172.

Arthrosaura n. unterschieden von Prionodactylus durch kleine, unregelmäßige Seiten- schuppen, von Heterodactylus durch 5 gut entwickelte Finger. Ecuador. Mit Cer- cosaura reiiculata O'Shghn. ; BOUlcnger (^j p 389.

Brachypus Fitz, = Scolecosaurus; Boulenger (^) p 416.

Cercosaura argulus O'Shghn. non Pts. = Prionodactylus O'Shaugnessyi p 392 reiiculata O'Shghn. Arthrosattra "p 3Sd vertebralis O'Shghn. = Prionodactylus i^ 394; BOU-

lenger (^j.

Cnemidophorus angusticeps und costatus Cope und Bocourti Blgr. = sexlineatus (L.) varr. p 366, 367 Espeuti n. Old Providence Insel (Columbia) p 362 T 19 sexlineatus var. Bocourti n. = var. gularis Boc. part. p 367 ; Boulenger (^j Mariarum n. Tres Marias Inseln (Mexico) ; Günther (') p 28 T 20.

Ecpleopus oculatus O'Shghn. = Oreosaurus; Boulenger (^) p 410.

Emphrassotis simoterus O'Shghn. = Proctoporus\ Boulenger (^) p 414.

Leposoma carinicaudatum O'Shghn. = Alopoglossus Copei; Boulenger (^) p 383 T 20 F 1.

Micrablepharus n. von Gymnophthalmus Merr. verschieden durch glatte Rücken-, gekielte Schwanzschuppen, Fehlen der Frontonasalen, Auftreten von 2 Supraocu- laren und von Frontoparietalen. glaucums n. Paraguay ; Boettger (") p 218 = G. Maximiliani'R. & L. ; Boettger {'] p 437.

Pantodactylus bivittatus Cope = Schreibersi Wgm. ; BoulcngCr (^) p 295.

Prionodactylus 0' Shaughnessyi n. = Cercosaura argulus O'Shghn. ; Boulenger (^) p392T2lFl.

Proctoporus meleagris n. W-Ecuador ; BOUlCngcr (5) p 415 T 22 F 2.

Scolecosaurus n. für Brachypus Fitz, non Swains. S-America. Mit Br. Cuvieri Fitz. und pallidicepis Cope ; BouiengCP (^) p 416.

Tejus teguexin Cope - Tupinambis ; BOUlenger (-') p 295.

Familie Amphisbaenidae. Boettger C') nennt aus Paraguay Amphisbaena Darwini D. & B., beschreibt von dort als neu 1 Amphisbaena und 4 Lepidosternum und gibt p 226 eine Ta- belle für die Unterscheidung der 5 Lepidostemumavten aus der Gruppe des Gueiitheri. Boulenger [^] bildet die wichtigsten Theile ab von Blanus Bedriagae Blgr., Amphisbaena plumbea Gray, punctata Bell, Anops Africanus (Gray), Geo- calamus m odestus Gihx., MonoptUis Capensis Smith, JFelwitschi {GvSiy) und scalper Gthr. und beschreibt neu und bildet ab je 1 Monopeltis und 1 Lepidosternum.

J^56 Vertebrata.

Derselbe (^) beschreibt und bildet ab die abnorme Kopfpliolidose eines Ze/;iV/ci5i'era7/m ■polystegum A. Dum. aus Brasilien. Cope [^) diagnosticirt 2 neue Amphishaena vom oberen Beni (Bolivia) und aus Rio Grande do Sul und gibt p 187 einen Schlüssel für die ihm bekannten Amphisbaeniden mit Ausschluß der Lepido- sternideu. Er führt 8 Genera an, darunter AporarcJms neu und 13 Arten von Amphishaena, 1 von AporarcJms. Abbildungen von Köpfen und Schwänzen von Amphishaena alba und alba var. radiata, von angustiß-ons, dissecta und occidentalis Cope werden beigefügt. Synonymische Bemerkungen dazu bringt Boulenger [^) . Müller beschreibt eine neue Amphishaena aus Africa. Smalian gibt p 129 kurze systematische Notizen und bildet ab Kopf und Analgegend (T 6 F 23 26) von Ä7iops Kingi Bell, beschreibt weiter und bildet ab dessen Ei (39 mm Länge, 8,5 Breite) und beweist, daß anatomisch und also aucli systematisch AmjjMshaeva und Anops einander näher stehen, als den altweltlichen Gattungen Blamis und Trogonophis .

Amphishaena albocingulata n. verwandt Darwini. Paraguay; Boettger {'^) p 219 Benieinis n. verwandt Pretrei. Oberer Beni (Bolivia) ; Cope ('^j p 184 T F 2 leonina n. verwandt gracilis Strauch. Tumbo-Insel (W- Africa): Müller p 700 T 9 F a e trachura n. Rio Grande do Sul ; Cope (2) p 187 T F 1 = Dar- wini; Boulenger (ß) p 296.

Aporarchus n. unterschieden von Amphishaena nur durch Mangel der Präanalporen. Wii prunicolor n. Rio Grande do Sul; Cope [^) p 189 T F 5 = Amphishaena Danvini; Boulenger C') p 296.

Baikia Africana Gray = Anops Afrieamis\ Boulenger (^) p 452.

Lepidosternum affine n. p 222 Boxdengeri n. verwandt Guentheri Strauch p 220 onychocephaliim n. p 224 Sti-auchi n. ähnlich jt)/iO(?«CTza D. & B. p 221, sämmtlich von Paraguay ; Boettger [^) Boetfgeri n. Corrientes (Argentina) ; Boulenger {^) p 466 T 24 F 5.

Monopeltis Guentheri n. Congo ; Boulenger (^) p 456 T 24 F 3.

Familie Lacertidae. Boettger (^) beschreibt p 118 Tachgdromus meridionalis Gthr. von Canton. Der- selbe (^j benutzt dieForm der Schuppen derRückenzoue als Hauptunterscheidungs- merkmal zwischen Lacerta agilis und viridis, gibt eine Übersicht der Verbreitung von letzterer im westlichen Deutschland und constatirt das Fehlen derselben an verschiedenen, klimatisch anscheinend für sie besonders günstigen Örtlichkeiten. Auch das Q zeigt in der Brunstzeit blaue Kehle. Boettger (^) verzeichnet Algira Algira (L.) p 468, Acanthodactylus Bedriagae Lat. p 469 aus Tunis, Ophiops ele- gans Men. p 467 und Podarccs [Mesalina] jmrdalis D. &B. p 469 aus Biskra (Al- gerien). Camerano (^,2) verzeichnet aus Italien; Lacerta muralis (Laur.) (= fusca de Bedr.) Festland und Inseln, im Allgemeinen mehr im Norden, serpa Raf. (= Neapolitana de Bedr.) Sicilien, S-Italien und Inseln, doch auch im Osten der Appenninen bis Venezia, im Westen bis in's Genovesato, Taurica Pall. subsp. Genei (Cara) Inseln Sardegna und Montecristo, oxycephala D. & B. subsp. Be- driagae n. Corsica, viridis (Laur.) überall außer in Sardegna und ? Corsica, ocellata Daud. Riviera bis Spezia, vw/jöara Jacq. PothaL Fitzingeri^^^xa.. Sardegna imd Corsica und Psammodromtis-Hispanicus Fitz. Siliqua auf Sardegna. Die wich- tigsten Theile sämmtlicher Zacerto-Arten werden (2) abgebildet. J. 6. Fischer (^) beschreibt einen neuen Tachydromus und stellt für diese Gattung und Holaspis die neue Familie Holasp idae auf. Flscher-Sigwart fand Lacerta viridis am Kaiser- stuhl in Baden zwischen Vogtsburg und Eichstetten und nennt sie aus der Schweiz aus dem Wallis, dem Tessin, der Genfersee-Gegend imd aus Theilen Graiibündens.

III. Systematik, Faunistik, Biologie. 3. Reptilia. D. Systematik. 157

Friedel kennt L. vivipara von Berlin, agilis vom Gesundbrunnen bei Berlin, viridis von den Rüdersdorfer Kalkbergen, von Oderberg und Teupitz in Brandenburg. Kardos führt viridis von der Budaer und von der Pester Seite an, wo sie z. Th. mit agilis zusammenlebt; sie verdrängt die letztere mehr und mehr. Neben dem Typus fand Verf. bei Budapest var. chloronotus Raf., var. bilineata Daud. und var. 0 bei Schreiber. Katuric nennt von Zara Lac. oxycephala Schleg., L. muralis Laur. mit var. maculata Bonap., L. viridis L. mit var. Moroiwtus, variolata Dug. und quinqueradiata D. & B. Lataste (^) bildet für gewisse, bald zu Eremias, bald zu Acanthodactylus gestellte Eidechsen die neue Gattung Boidengeria, beschreibt p 121 eine Varietät von Boul. mucronata (Blfd.) aus dem Somaliland und gibt im Anschluß daran p 123 eine Revision der pristidactylen Gattungen der Lacer- tiden und einen Schlüssel für die systematische Bestimmung aller Lacertidengenera. Er erkennt als Gattungen an Nucras Gray (für Lac Delalandei M. Edw.j, La- ferta^i Tachydromiis, Algira (mit Algira, Notopholis und Zerzumia), Latastea Bedr., Holaspis Gray, Acanthodactylus., Ichnotropis Pts,, Psammodromiis, Saurites Pts., Scapteira, Pachyrhynchus Barb., Ophiops, Cabrita, Eremias und Bmilengeria. La- taste (^) nimmt neuerdings in Nord-Africa nur 4 Arten von Acanthodactylus an [vulgaris D. & B., Savignyi A.u^., scutellatus Awä. und. Boslcianus Daiiid.] . Zahl- reiche synonymische Bemerkungen und eingehende Originalbeschreibungen aller Arten und Varietäten werden gegeben; neu 1 Art, 2 Varietäten. Was die Fund- orte anlangt, so fehlt A. vulgaris in Ägypten und Somaliland; Savignyi Aud. lebt auch in der Cyrenaica, in Tunis, Algerien, Syrien und Somaliland, scutellatus Aud. in Algerien, Tunis und Somaliland, Boskianus [Dana.] in Syrien und Per sien. Von letzterer Art werden 3 Varietäten unterschieden : Typus aus der Berberei, Ägypten und Persien, var. aspera Aud. und var. Syriaca Bttg. beide aus Ägypten und Syrien. Loewis nennt das Verhältnis von Schwanz- zu Körperlänge bei Lac. vivipara kein constantes, nachdem er früher den Schwanz irrthümlich als »kürzer als der Körper« angegeben hat. [Der Schwanz ist immer länger als der Körper, kann sogar das 1 1/2 fache der Rumpflänge beträchtlich übersteigen.] Müller gibt mehrere Fundorte für Lac. viridis und muralis aus der Schweiz ; der südlichste Punkt für agilis sei Gryon (Cnt. Waadt). L. viridis gehe nördlich im Rheinthal bis Badenweiler. Derselbe bringt p 702 Q\ne^oi\z \\hQX Holaspis Güntheri Gvdiy von der Goldküste und von Sierra Leone. Nach Pittier & Ward findet sich im Hochland des Cnt. Waadt Lac. vivipara mit ihrer schwarzen Varietät, dann stirpium und bis 1380 m hoch auch muralis; viridis fehle zum mindesten um Chäteau dOex. Vaillant (^j bildet Lac Mrticauda Vaill. von Assini ^Goldküste] ab.

Acanthodactylus Bedriagae Lat. = vulgaris Vaill. = Savignyi And. p 4S4 Boskianus var. aspera (Aud.) n. Ägypten, Syrien p 498, 514 lineomaculatus D. & B. = vulgaris D. & B. var. p 4 77 Savignyi var. Schreiberi Vaill. = scutellatus (Aud.) p 491 scutellatus var. exigua n. Algerien, Tunisien p 493, 513 Syriacus Bttg. = Boskianus Daud. var. p 496 Vaillanti n. für SavigmjiYaXW. part. non Aud. Somaliland p 509 [nach Boulenger i. 1. = Savignyi Aud.]; Lataste [-).

Boulengeria n. für' Acanthodactylus mucronatus Blfd. und Eremias Brenneri Pts.

O-Africa; Lataste (1) p 116 [ist = Pseuderemias Bttg. 1SS3; vergl. auch Ber. f.

1884 IV p 234]. Eremias lugubrisNsäW. ^ Boulengeria mucronata (Blfd.): LatastC (^) p 117. Holaspidae n. Längsreihen größerer Schuppen am Rücken, Körnerschuppen an

den Seiten, große, reihenweise geordnete Bauchschilder, regelmäßige Kopfschilder,

große Submentalia; hintere fleischige Partie der Zunge mit convergirenden, en

158 Vertebrata.

chevrou gestellten Papillenreihen. Hierher Trachydromus S- imd 0-Asien und Hola^pis W-Africa; J. G. Fischer ('] p 84.

Lacerta anpera And. = Acanthodactylus Boskiamts (Dand.) var. ; Lataste i}) p 496 hirticauda Vaill. ; Vaillant (^) [nach Boulenger i. 1. - echinaki Cope] oxrjcephala D. & B. snbsp. Bedriagae n. Corsica; CameranO (2) p 450 T 37 F 7, 18.

Tachydromus Wolteri n. Chemnlpo (Korea) ; J. G. Fischer (') p 82 [nach Bonlenger i. 1. = tachydromoidcs Schleg.].

Zootoca deserti Gthr. = Acanthodactylus Savignyi (Aud.) ; Lataste (-) p 484.

Familie Scincidae.

Boettger [^) beschreibt p 119 Mabuia Chinensis (Gray) und Eumeces [Mocoa) Reevesi (Gray) von Canton , (f') eine neue Mabuia aus Paraguay und verzeichnet ('■') p 471 Seps [Gongylus] ocellatus aus Tunis. Boillenger ("^) erwähnt Mahuya dorsivittata Cope aus der brasilianischen Prov. Eio Grande do Sul und aus Uru- guay. Cope C-^) fand einen neuen Eumeces bei Jalapa (Prov. Vera Cruz) , gibt einen Schlüssel für die mexicanischen und centralamericanischen Arten dieser Gattung und verzeichnet Mabuia agilis Raddi vom oberen Beni in Bolivia. Came- ranO (V) zählt aus Italien auf Gongylus ocellatus (Forsk.) von Sardegna, Sicilien, Malta, Linosa, Lampedusa, Seps chalcides{L.) von Sardegna, Sicilia, aus demNa- poletano nnd Romano, von Livorno, der Riviera und Torino und bildet (2) beide ab. Cope {^) verzeichnet aus der mexicanischen Prov. Hidalgo von Zacualtipan Oligosoma Gemmingeri Cope , aus dem Mexico- und Toluca-Thal Eumeces brevi- rostris Gthr. De Vis ("^) beschreibt von Australien einen Silubosaurus und 7 Hete- rop^is als neu, gibt p 166-173 eine Übersicht der Arten dieser Gattung und stellt Myophila und Lygisaurus als neue Genera auf. Filhol nennt Mocoa Zelandica von Stewart-Insel. J. 6. Fischer (') zählt aus S-Mindanao auf Tiliqua rufescens Shaw, Keneuxia smaragdina Less., Himdia fasciata Gray und je 2 neue Eumeces [Riopa] und Euprepes und beschreibt (-) p 49 Tiliqua rufescens Shaw var. von Pagat (S-0- Borneo) . J. G. Fischer (■*) nennt von Nias Tiliqua sulcataFts. und percarinata Pts. var. Borneensis Pts. , die p 4 beschrieben wird, Boulenger (^^) von dort Ti- liqua rufescens (Shaw). Günther (^) bildet Eumeces Bocourti Blgr. nnd brevirostris Gthr. ab. Macleay C-^) beschreibt je 1 neue Hinulia und Tetradactylus aus Queens- land. McCoy bildet T 102 Trachydosaurus rugosus Gvsij ab. Müller gibt p 704 eine Notiz über die Pholidose von Tropidol ejnsma Kingi Gray aus Australien und beschreibt einen Euprepes 2l^. frenatus Hall, von der Goldküste, sowie je 1 neuen Euprepus und Tiliqua von ebenda. Vaillant (^) bildet Euprepes Chaperi und Co- phoscincus simidans Vaill. von Assini (Goldküste) ab.

Cophoscincus Vaill. ; Vaillant (*) [nach Boulenger i. \. = ? Tiliqua dura Cope].

Eumeces furcirostris n. Jalapa (Vera Cruz) ; Cope {^) p 109 [nach Boulenger i. 1. = lynxe Wgm.] [Riopa) gracilis u. p85T3F 1 und Schadetiber gi n. p 87 T 3 F 2. Stid-Mindanao ; J. G. Fischer (^) [nach Boulenger i. 1. beide zu Senira Gray].

Euprepes aureogularis XL. Goldküste; Müller p 707 Chaperi \aä\\:; Vaillant (^) [nach Boulenger i. 1. = Riopa Sundevalli Smith] [Euprepes) Pantaenii n. Ka- merun, Sierra Leone; J. G. Fischer (') p 88 T 3 F 3 [nach Boulenger i. 1. = Raddoni Gray] [Euprepes) Warthi n. Prov. Dehra-Dun (Nordwesten von Ost-Indien); J. G. Fischer (■) p 90 [nach Boulenger i. 1. = dissimilis Hallow.].

Heteropus Blachnanni n. Port Curtis und lateralis n. Moreton Bai j) 168 macidatus u. Cap York p 169 inundus n. Port Curtis p 172 [nach Boulenger i. 1. = Carlia melanopogon Gray] pectoralis n. Port Curtis p 169 rostralis u. Cardwell p 171 rubricatus n. Cap York p 170 ; De ViS ('-) .

in. Systematik, Faunistik, Biologie. 3. Reptilia. D.Systematik. 159

Hinulia picta u. Herbert River Distvict Queensland) ; Macleay (2) p 65 [nach Bou-

lenger i. 1. = Hemisphaeriodon Gerrardi Gray^ . Lygisaurus n. Schuppen glatt, ohne Kiele; Zehen 4-5; Ohröffnung vorhanden;

Kopf conisch; Rostrale breit; Supranasalen fehlen; Nasale fast linsenförmig;

Praefrontale einfach; Postfrontalen weit getrennt foliorum n. Queensland;

De Vis (2j p 77. Mabuia tetrataenia u. ähnlich mabuia (D. & B.) Paraguay; Boettger (^i p 227 nach

Boulenger i. 1. = dorsivittata Cope]. Myophila u. Schuppen gekielt ; Zehen 4-5; Ohröffnung vorhanden : Kopf conisch ;

Supranasalen fehlen ; Nasalen klein , oval ; Augenlid verkümmert ; 4 vergrößerte

Präanaleu vivax n. Queensland; De Vis i^j p 77. Süubosaurus Zellingi n. Barcoo (Australien); De Vis (2) p 53. .

Tetradactylus guttulatiis M. Herbert River District (Queensland) : Macleay (-) p 66. 2Y%Ma myn};es n. verwandt s^nai!«/s Hallow. Goldküste; Müller p 7 04 [nach Bou- lenger i. 1. = Fernmidi Burt.].

Familie Anely tropidae.

Cope (-^j fand eine neue Gattung dieser bislang altweltlichen Familie inCeutral- America.

Anely tropsis n. unterschieden von i^ey^mi« Gray in der Beschilderung der Seit entheile der Schnauze ; Nasloch in Contact mit Hinterrand des Rostrale . auf der Naht von Frenale und erstem Supralabiale , nicht schlitzförmig papülosus n. Jalapa (Prov. Vera Cruz) ; Cope (3) p 380 T— F 9.

Familie Chamaeleontidae.

Boettger (■*) beschreibt Chamaeleon gracilis Hall, von Bauana (Congo) und eine neue westafricanische Art. Müller bespricht eingehend und bildet ab eine dem Ch. vulgaris ähnliche Form p 715 T 1 1 aus Süd- Algerien. Thompson betont die Ähnlichkeit des Schultergürtels des Chamaeleons mit dem der Opisthocoelier (Sauropoden) , z. B. dem von Brontosaurus. Auch Carpus und Tarsus, Steruum, Becken und Schädel zeigen Verwandtschaften mit den Dinosauriern, während ge- wisse andreEigenthümlichkeiten an den Bau der Vögel erinnern. Yerbury constatirt Aden als wahres Vaterland für Ch. calcarifer Pts. und gibt p 833 3 specielle Fund- orte an.

Chamaeleon Simonin. zwischen gracilis Hall, und dilepis Leach. Goldküste, Kamerun; Boettger (^) p 175.

Ordo Opbidia.

Schlangen fehlen nach Günther (2) p 19 in Neu-Seelaud. Über Anatomie der Schlangen vergl. Hoffmann.

Familie Typhlopidae.

Boettger (ß) verzeichnet aus Paraguay Typhlops reticulatus (L.). Boettger [^] nennt T. braminus Daud. von Canton, J. 6. FiSCher (•) denselben aus Süd-Min- danao. Mo Coy bildet T 103 T.nigrescens Gray ab. Müller beschreibt einen neuen Typhlops aus Mexico.

7>yi/o;js^jmeZo?!ywsn. verwandt iJerf?«VMs Pts. Cordova (Mexico : Müller p.674.

lao

. Vertebrata.

Familie Xenopeltidae. J. G. Fischer (^) verzeichnet Xenopeltis unicolor Keinw. von Nias.

Familie Calamariidae.

Boettger {^) nennt p 121 Calamaria Siamensis Gthr. von Canton. Boulenger('] erwähnt eine Varietät von Elapomorphus lemniscatus D. & B. und beschreibt ('-) einen neuen Geophis aus der brasilianischen Prov. Rio Grande do Sul. Derselbe (^) gibt 7 Abbildungen des Vorderkörpers von Elapomorphus lemniscatus von oben und unten , um die Variabilität desselben zu veranschaulichen , und verbessert die Synonymie dieser Art. Boulenger ('•'') gibt p 388 von Nias Pseudorhabdium longiceps (Gant.) und eine Farbenspielart von Calamaria Stahlknechti Stol. an, die er kurz beschreibt. Cope (-) fand Catostoma semidoliatum D. & B. bei Jalapa (Vera Cruz) , ändert die Namen von 3 Arten und stellt ein neues Genus und 2 neue Arten auf. Boulenger (^) stellt die Synonymie einer dieser Arten fest und be- schreibt p 297 kurz ein Stück von Elapomorphus lemniscatus von 0,7 m Länge. Cope (^) verzeichuet aus der mexicanischen Prov. Vera Cruz von Mizantla Rhab- dosoma semidoliatum D. & B., von Jicaltepec Adelphicus quadrivirgatus Jan, aus der Prov. Puebla von Teziutlan Tantilla calamaria Go^q , aus dem Mexico- oder Toluca-Thal die letztgenannte und Toluca lineata Kenn. Weiter beschreibt er 2 neue mexicanische Rhabdosoma und gibt einen Schlüssel für die Unterscheidung der 7 nördlich von Darien gefundenen Arten dieser Gattung. J. 6. FISCher (^) nennt Calamaria Gervaisi D. & B. von Süd-Mindanao , beschreibt einen neuen Geophis von ebenda und je 1 neue Regnops und Virginia aus Guatemala. Derselbe (2) beschreibt eine neue Calamaria aus Borneo, Müller Aspidura trachyprocta Cope und Haplocercus Ceylonensis Gthr. von Nuwera Ellia auf Ceylon und ein neues Homalocranium aus Guatemala.

Calamaria Graboivskyi n. verwandt Temminchi D. & B. Tameanglaijang und Telang (S-0-Borneo) ; J. G. Fischer (2) p 50 T 4 F 1.

Contia Michoacanensis n. Michoacan (Mexico) ; Cope (^j p 178.

Elapomorpihus Jheringi Strauch = lemniscatus var. reticulatus Pts. = lemniscatus ;

Boulenger (').

Geophis reticulatus n. Prov. Rio Grande do Sul; Boulenger (2) p 87 Schadenbergi n. Süd-Mindanao; J. G. Fischer (•) p 93 T 3 F 4 unicolor Fisch. = Leptocala- mus\ Cope (2) p 178.

Homalocranium trivittatum n: Guatemala ; Müller p 678.

Phalotris melanopleuros n. Rio Grande do Sul; Cope ['^) p 189 = Elapomorphtis len- tiiscatus; Boulonger (") p 296.

Regnops Sargin. Guatemala; J. G. Fischer (^) p 92.

Rhabdosoma guttulatum n. Vera Cruz p 385 multitorques n. Zacualtipan, Prov. Hidalgo (Mexico) p 348; Cope (^) zebrinumBoc. - Regnops; Cope (2) p 178.

Sphenocalamus lineolatus Fisch. = Geagras redimitus Cope; Cope [^] p 177.

Trimetopon n. 2 Internasalen, 1 Präfrontale, 2 Nasalen, 1 Frenale , 1 Präoculare; Rostrale nicht vorgezogen; Anale getheilt ; Schuppen glatt mit einer Pore. Für Ablabes gracilis Gthr. ; CopO (2) p 177.

Virginia fasciata n. Guatemala; J. G. FISCher (^) p 95.

Familie Oligodontidae.

J. 6. Fischer (^) nennt «Smo^es jöÄffenocAff^mMs Cope von Süd-Mindanao. Derselbe (^) beschreibt einen neuen Simotes , nennt Sim. trilineaius D. & B. von Nias und

III. Systematik, Faunistik, Biologie. 3. Reptilia. D. Systematik. 161

bringt letzteren zu Oligodon. Boulenger (^^) stellt diesen neuen Simotes in die Synonymie und nennt von Nias weiter nocli Sini. octolineatus (Sclineid.).

Simotes affinis n. verwandt RusselU Daud. und ancoralis Jan. Nias ; J. 6. FISCher (^) p 4 T 1 F 1 = Labuanensis Gthr. ; Boulenger [^^) p 388.

Familie Colubridae. Subfamilie Corona 11 inae.

Boettger (®) beschreibt aus Paraguay je 1 neue Liophis und Rhinaspis. Bou- iGnger [^] zählt Ahlahes Agassizi (Jan), sodann (i) Liophis cobella (L.), Ahnadensis (Wgl.), Coronella anomala und JaegeriGihx., poecilopogonnui^ ohtusa (Cope) , sowie eine neue Coronella aus der brasilianischen Prov. Rio Grande do Sul auf und gibt bei einigen der genannten Arten die Synonymie. Cope ('•^) errichtet für 3 Arten neue Gattungen, führt vom oberen Beni in Bolivia Siui Aporophis conirostris Gthr., Opheomorphus meleagns Shaw var. semilineata Cope, typhlus L., X.enodon severus L. und gigas D. & ß. , aus Nicaragua Piocercus dimidiatus Cope, aus der Prov. Rio Grande do Sul Tachymenis hypoconia Cope und 1 neuen Opheomorphus und gibt zahlreiche synonymische Bemerkungen über Coronellinen. Boulenger (^) ändert einige dieser Namen. Cope (^) verzeichnet aus der mexicanisehen Prov. Vera Cruz von Jicaltepec Rhadinaea decorata Gthr., imperialis B. & G. , Ophibolus polyzonus Cope, aus der Prov. Puebla von Teziutlan Rhadinaea proterops und Pliocercus elapoides Cope und von New Providence (Bahamas) eine neue Diadophis. J. G. Fischer (^) beschreibt einen neuen Enicognathus von Santos und bildet Sca- phiophis albopunctatus Pts. aus Nubien ab. Derselbe {^] beschreibt eingehend Ahlahes [Coronella] ornatus Schleg. und eine neue Varietät von Ahl. haliodiriis Schleg. , beide von Nias. Friedel nennt Coronella von Teupitz und dem Schloßberg bei Oderberg in der Prov. Brandenburg. Katurlc verzeichnet Callopeltis quadrilineata Pall. von Zara und Sebenico, Aescukqni Aid. von Bokanjac; Coronella fehle. Müller beschreibt p 679 eine unbenannte Coronella, verwandt Mizodon hitorquatus Gthr. und regularis Fisch, von Kamerun. Pittier & Ward fanden Coronella laevis bis 1240 m hoch im Hochland des Cnt. Waadt.

Ahlahes haliodirus Schleg. var. cincta n. Nias; J. G. Fischer (') p 98 T 3 F 5 gracilis Gthr. = Trimetopon [s. Calamariidae] ; Cope ("^) p 177.

Aporophis s. Dryadinae p 162.

Coronella Jheringi n. Prov. Rio Grande do Sul; Boulenger (^) p l'J4 pidchella Jan = Aporophis flavifrenatus; Cope (2) p 191 = ««omafe Gthr. ; Boulenger (^) p 194.

Cy ciagras n. Bezahnung diacranter ; Auge ganz von einem Schuppenkranz umgeben; Anale einfach ; Schuppen glatt. Für Xenodon gigas und Liophis bicinctus D. & B. ; Cope (2) p 185.

Diadophis rubescensn. New Providence (Bahamas); Cope (^) p 403.

Eirenis Agassizi i SM. - Ahlahes; Boulongor (2) p 87.

Enicognathus bilineatus n. Sautos; J. G. FiSCher (i)p98T3F5 elegans Jan = Coronella poecilopogon (Cope); Bouienger (^) p 194.

Heterodon D'Orhignyi D. & B. = Lystrophis; Cope (2) p 193.

Liophis bicinctus D. & B. = Cyclagras; Cope (2) p 185 conirostris Gthr. und WagleriJan = Almadensis (Wagl.) ; Boulenger {^] p 194 genimaculaia n. [? = Dromicus lineatus D. & B. var. von Sta. Cruz) Paraguay; Boettger {^) p 229 rutilus Cope = Aporophis anomalus Gthr, ; Cope (2) p 191.

Zool. Jabresbericlit. 1S&5. IV. 11

1 (52 Vertebrata.

Lystrophis n. fiir die Heterodonarten mit glatten Schuppen und getheiltem Anale.

Mit Heterodon D'Orbignyi D. t& B. ; Cope [-) p 193 = Heterodon ; Boulenger (")

p 295. Manolepis n. verschieden von Tomodon D. & B. durch getheiltes Anale und Mangel

der Schuppenporen. Für Tomodon nasutus Cope; Cope (-y p 176. Opheomorphus dorsalis Cope = Coronella Jaegeri Gthr. ; BoulengerC^) p295 fuscus

n. Rio Grande do Sul ; Cope ("-] p 190 = Liophis cobella var.; Boulenger (^j p 297

meleagris Cope =^ Liophis Merremi y^\Q([ ■, Boulenger (^j p 295. Rhadinaea obtusa und poecilopogon Cope = Coronella; Boulengor (') p 194. Rhinaspis Rhodei n. Paraguay; Boettger (^) p 231. Tomodon nasutus Cope = Manolepis; Cop6 (^) p 17 6. Xenodon gigas D. & B. = Cyclagras] CopG (■^) p 185.

Subf amilie Colubrinae. Boettger (^j beschreibt Ptyas mucosus (L.) von Canton, macht [^) synonymische Bemerkungen zu 2 nordafricanischen Zamenis und nennt p 459 Zamenis [Feriops] hippocrepis (L.) aus Tunis. Cope ("^) beschreibt einen neuen Coluber vom central- americanischen Hochland. J. 6. Fischer (^j nennt Compsosoma melanurum D.&B. var. erythrura S. Müll, von Süd-Mindanao, vergleicht sie p löl mit der Stammart und beschreibt eine neue Varietät von Zamenis diadema Schleg. Derselbe (-) be- schreibt einen UQWQn Elaphis von Borneo ; Boulenger ('^) nennt Zapyrus fuscus Gthr. von Nias. Grumm-GrshimailO verzeichnet aus Ferghana Zamenis Kaufmanni und Elaphis dione von Osch. Katuric nennt Elaphis cervone Aldr. von Bokanjac, Za- menis Dahli Fitz, von Zara, viridißavus Latr. aus der Umgebung von Zara und Imoski. Müller beschreibt eingehend Bothrophthalmus brunneus Gthr. von Kamerun. Stusslner & Boettger führen pl51 Zamenis viridi/lavus hsitr . aus dem Ossagebirge (Thessalien) an.

Coluber mutabilis n. = triaspis Cope part. Vera Paz (Guatemala), Costa Rica, Tebuan-

tepec, Guauajuato (Mexico) ; Cope ("^) p 175. Elaphis Graboivskyin. verwandt taeniurusQo^Q. Barabei und Pengaron (S-0-Borneoj;

J. G. Fischer ('^) p 59 T 4 F 3.

Zamenis (Periops) Clif/ordi Schleg. 1837 = versicolor Wagi. 1830 p 458 hippo- crepis var. Algira Strauch gute Art p 459 ; Boettger ('•') diadema Schleg. var. atriceps n. Himalaya ; J. G. Fischer [^) p 102.

Subf amilie Dryadinae. Boettger (^) nennt aus Paraguay Herpetodryas carinatus (L.) und flavolineatus Jan. Boulenger (^) zählt Dromicus melanostigma (Wagl.) aus der brasilianischen Prov. Rio Grande do Sul auf. Cope (^) nennt Drymobius Boddaerti Seetz. aus Nicaragua, Philodryas viridissimus L. vom oberen Beni (Bolivia), beschreibt einen neuen Aporophis, erörtert die Synonymie dieser Gattung und stellt das neue Genus Tropidodryas auf. Vergl. auch Coronellinae. Boulenger (^) kritisirt die letzt- genannten Gattungen. Cope (^) verzeichnet aus der mexicanischen Prov. Vera Cruz von Jicaltepec Drymobius margaritiferus Schleg. J. G. Fischer (^) beschreibt einen neuen Dromicus aus Guatemala.

Aporophis conirostris Cope = Liophis Almadensis Wagl. ; BOUlongOr ('') p 295 cy- anophleurus n. Rio Grande do Sul; Cope (^) p 191 = Dromicus melanostigma \

Boulenger [^) p 297.

Dromicus caeruleus n. Guatemala; J. G. Fischer (^) p 103 T 4 F 7 melanoce- phalus und undulatus Fts.=^ Aporophis ; CopO (2) p 191 Pleii Gthr. non D. & B. = melanostigma Wgl. ; Boulenger {^) p 195.

III. Systematik, Fauiiistik, Biologie. 3. Reptilia. D. Systematik. 163

Bryophylax aestivus und serra D. & B. = Tropidodryas\ Cope (-) p 192. Tropidodryas n. für die Philodryas^iXi^M mit Kielsclnippen. Mit Bryophylax aestivus und serra D. & B. ; Cope ('^i p 192 = Philodryas; Boulenger [^) p 2Ü5.

Subfamilie Natricinae.

Boettger (^) beschreibt Tropidonotus quincunciatus Schleg. und stolatus (h.) von Canton. Cope [^) fand Eutaenia Scolaris Cope und Ninia diademata B. & G. bei Jalapa (Vera Cruz; , beschreibt 3 neue Eutaenia und 1 neue Storeria und gibt p 174 eine Notiz über Eutaenia Sumichrasti C^ope. Derselbe (•') verzeichnet aus der mexicanischen Prov. Vera Cruz von Jicaltepec Ninia atrata Hall. var. Sehae D. & B. und Storeria Dekayi Holbr. , von Jalapa Eutaenia ornata B. & G. , von Mizantla Tropidonotus rhombifer Hall. ; aus der Prov. Puebla von Teziutlan Eu- taenia scalaris Cope ; aus der Prov. Hidalgo von Zacualtipan Storeria occipitoma- culata Stör. , Eutaenia Sumichrasti und jmlchrilatus Cope; aus dem Mexico- oder Toluca-Thal Eut. pulchrilatus \md ßavilabris Cope; weiter beschreibt er eine neue Eutaenia von der Insel Cozumel und ändert den Namen einer Gattung. J. G. Fischer (') verzeichnet Tropidonotus auriculatus Gthr. und spilogaster Boie von Süd-Min- danao. Derselbe -) gibt beschreibende Notizen p 53 zu Tropidonotus conspicillatus Gthr. undßaviceps D. &B., p 54 zu SarawacensisGthr., beschreibt p 55 eine neue Varietät von triangidigerus Reinw. und p 57 die Jugendfärbung von chrysargus Boie , sämmtlich aus S-0-Borneo ; die beiden letztgenannten Arten dürften über- dies für Borneo neu sein. J. G. Fischer (^) zählt von Nias auf Tr. trianguligerus und chrysargus, Friedel nennt Tr. natrix von Berlin, Katuric den Typus vonZara und die var. murorum Bonap. von Bokanjac und Imoski; Tr. tessslatus Laur. typ. von Zdrelac und die var. hydrus Pall. von Imoski, Tr. viperinus fehle. Grumm- Grshimailo verzeichnet Tr. hydrus aus der Umgebung von Wadil (Ferghana). Mac- leay (■^) beschreibt einen neuen IVopidotiotus aus Queensland und bemerkt, daß alle 3 von Australien bekannten Tropidonotus [angusticeps , ater , picturatus] im Herbert River District (Queensland) vorkämen. Müller beschreibt eingehend p 681 Trop. natrix var. picturata Jan von Lützelau (Vierwaldstättersee), /erox Gthr. von Kamerun, validus Kenn, von der Mosquito-Reservation Brit. Honduras), Atretium schistosum Gthr. vonPeradenia (Ceylon; und Grayia silurophaga Gthr. von Liberia.

Chilopoma Cope = Stypocemus : Cope {^) p 3S7.

Eutaenia chrysocephala n. verwandt collaris Jan. Orizaba (Vera Cruz) p 173 in- signiarum n. verwandt _/?at'»7a5m. Stadt Mexico und Guanajuato p 172 und 386 pulchrilatus n. verwandt ^ßi^'/aSm und collaris. Mexico p 174; Cope (^j rutiloris n. verwandt Sackeni. Insel Cozumel (0-Mexico1; Cope ('^ p 388.

Storeria tropica n. verwandt Dekayi Holhr. Peten (Guatemala; Cope ^^j p 175.

Stypocemus n. für Chilopoma Cope ; Cope (^) p 387.

Tropidonotus atern. Herbert River District (N-Queensland) ; Macleay (2) p 67 tri- anguligerus Reinw. var. anmdaris n. Telang und Lihong Bahaija (S-0-Borneo); J. G. Fischer (2) p 55.

Familie Homalopsidae.

Boettger (^) beschreibt Hypsirhina Chinensis Gray und plumbea (Boie) von Can- ton, Boulenger (^^j nennt albomaculata D. & B. von Nias. Copo (-) nennt Treta- norhinus nigroluteus Cope aus Nicaragua , macht synonymische Bemerkungen zu Calopisma und Hydrops, errichtet die neuen Gattungen Hydrocalamus und Lio- dytes und beschreibt einen newtn Helicops . Boulenger (''; stellt 2 Copesche Tleli- cops in die Synonymie.

11*

] 64 Vertebrata.

Calojxisma septemvittata Fi seil. = Limnophis\ Cope (^) p 177.

Helicops Alleni Garm. = Liodytes; Cope ('^) p 194 baliogaster u. Rio Grande do

Sul; Cope (2) p 193 = carinicaudus Wied ; Boulenger (O) p 297 infrataeniatus

Cope = carinicaudus Wied; Boulenger (") p 296. Homalopsis quinquevittatus D. & B. = Hydrocalamus ; CopG (-) p 176, Hydrocalamus n. Opistoglypb; 2 Internasalen, 2 Präfrontalen, 2 Nasalen, 1 Fre-

nale, 1 Präoculare; Anale getheilt ; Schuppen glatt. Für Homalopsis quinque-

vittatus D. & B.; Cope [^) p 176. Hydrops hibricus Cope = Hydrocalamus quinquevittatus D. & B.; Cope (^) p 176. Liodytes n. für die Helicopssn-ten mit glatten Schupjjeu. Mit Helicops Alleni Garm.;

Cope ^2)p 194.

Familie Psammophidae.

J. 6. Fischer (^) verzeichnet Psammodynastes pulverulentus Boie von Süd-Miii- danao, vergleicht [^) denselben in seinen diagnostischen Merkmalen mit jnctus Gthr. wnä. conJunctus'Pi's,. und bezeichnet alle 3 als Local Varietäten einer Art. Grumm-GrshimailO nennt TaphrometoponUneolatum von Osch (Ferghana) , Katuric Coelopeltis lacertina Fitz. typ. und var. Neumayeri Fitz, von Bokaujac nächst Zara. Müller beschreibt die Färbung von Psammophis sibilans von der Goldküste und von elegans Gthr. von der Tumbo-Insel, sowie Pholidose und Färbung einer fraglichen Ps. Phillipsi Hall, von der Los-Insel (W-Africa).

Psammodynastes conjunctus Pts. = pictus Gthr. subvar. pictus Gthr. = pulvern- lentus Boie var.; J. G. FiSCher (^j p 66.

Familie Rhachiodontidae. Boettger (*) beschreibt p 1S2 DasypelUs fasciolata Fts. von Banana (Congo).

Familie Dendrophidae.

Cope (^) nennt Leptophis marginatus Cope vom oberen Beni (Bolivia) und (3) Hapsidophrys Mexicanus D. & B. von Jicaltepec (Vera Cruz). J. G. Fischer(^) ver- zeichnet aus Süd-Mindanao Dendrophis pictus Gmel. und Chrysopelea orna^ßShaw, ("') aus Nias dieselben und Deiidrop/iis caudolineatus Gray. Müller beschreibt eine Ahaetulla von der Goldküste, bringt die westafricanischen Formen der Gruppe der A. irregularis Gthr. in 3 engere Gruppen und erwähnt einige Unregelmäßigkeiten in der Pholidose bei Hapsidophrys lineatus Fisch, von Kamerun.

Familie Dryiophidae.

J. G. Fischer (') verzeichnet 3Vffyojosj9ra5m«sSchleg. typ. und var. onrnteCope von Süd-Mindanao, {^) dieselbe Art auch von Nias und beschreibt {^) einen neuen Tragops von Borneo.

Tragops fasciolatus n. verwandt prasinus. S-0-Borneo; J. G. FIscher (^) p 66 T 5 F 4.

Familie Dipsadidae.

Boettger (3) beschreibt Dipsas muUimaculata Schleg. von Canton und verzeich- net (6) Leptodira annulata (L.) aus Paraguay. Bouleiiger (^) verzeichnet eine neue Varietät von Thamnodynastes Nattereri (^Mik.) aus der Prov. Rio Grande do Sul und bemerkt, daß diese nördlich bis Guiana gehe, während die Stammart auf die Südhälfte von Brasilien beschränkt erscheine und südlich bis Buenos Aires

III. Systematik. Faunistik, Biologie. 3. Reptilia. D. Systematik. 165

reiche. Cope (^j nennt Sibon annulatus L. von Jicaltepec (Prov. Vera Cruz), von Teziutlan (Prov. Puebla) und von Zacualtipan (Prov. Hidalgo), Trimorp/iodon 1 collaris Cope von Yzucar (Prov. Puebla). J. G. Fischer (') kennt Dipsus dendro- phila Reinw. und Gim-aonis Steind. von S-Mindauao. Katuric fand Tarbophis vivax Fitz, bei Bokanjac und Islam nächst Zara. Müller bespricht und beschreibt p 687 Dipsas regalis Schleg. und p 6S9 variegata Reinh. von der Goldküste, glo- biceps Fisch, von Kamerun und eine vermuthlich neue Varietät dieser Art von der Tumbo-Insel.

Dipsas globicepsYSLV. Tutnboensis n. Tumbo-Insel (W-Africa : Müllerp 688. Thamnodynastes Nattereri var. laevis n. Prov. Rio Grande do Sul bis Guiana; Bou- lenger (^) p 195.

Familie Scytalidac.

Boettger C^) verzeichnet aus Paraguay Brachyrhytum occipitiluteum D. & B. Boulenger {^'] macht eine synonymische Bemerkung zu Oxgrr/iojms rhombi/erCoiße. Cope ("-^j nennt Ox. Sebae D. &B. vom oberen Beni (Bolivia), phimbeus Wied aus der Prov. Rio Grande do Sul. J. 6. Fischer (}) verzeichnet Hologerrhum Philip- jnnuni Gthr. [als Cyclochorus lineatus Reinh. var. maculata Jan] von Süd-Min- danao.

Oxyrrhojms rhombifer Cope = petalarius L.; Bouleiiger C') p 21)5.

Familie Lycodontidae.

Boettger {^) beschreibt eine neue Varietät von Dinodon rufozonatus (Cant.) aus Formosa, sowie (^j p 184 Boodon lineatus var. Capensis D. & B. von Banana (Congo) . Boulenger (*^) nennt OpMtes subcinctus Boie) ^xu^ albofuscus D. & B. von Nias und beschreibt letzteren kurz p 389. J. G. Fischer (^) verzeichnet Ly- codon aulicus L. var. von S-Mindanao. Müller beschreibt p 685 Eumesodon cari- natus Cope von Japan und p 686 Heterolepis glaber Jan von Kamerun.

Dinodon rufozonatus var. Forniosana n. Formosa; Boettger ('^j p 125.

Familie Amblycephalidae.

Boettger ('^) beschreibt einen neuen Pareas aus Slam und S-China und nennt (•') Leptog7iat/ius Mikani (Schleg.) und einen neuen Leptognathus aus Paraguay. Boulenger {^) verzeichnet Lept. Mihmi und beschreibt (2) einen neuen Lepto- gnathus aus der brasilianischen Prov. Rio Grande do Sul. Cope ^) ändert den Namen eines Dipsadomorus, macht synonymische Bemerkungen zu 1 Leptognathus und 1 Asthenognathus und zählt Lejit. Catesbyi D. & B. aus der Prov. Rio Grande do Sul auf. Derselbe (•^) nennt von Jicaltepec (Prov. Vera Cruzi Lept. nebulatus L. wndi fasciatus Gthr. J. G. Fischer (^) verzeichnet Amblycephalus bau Kühl von S-Mindanao und beschreibt 2 neue Leptognathus.

Asthenognathus multifasciatus Boc. = Mesopeltis\ CopC (-) p 172.

Leptognathus albocinctus n. Californien p 107 T 4 F 9 alternansn. Sautos p 105

T 4 F 8; J. G. Fischer (^) cisticeps n. Paraguay; Boettger (ß) p 237 sex-

scutatusBoc. = Sartorii Cope torquatus n. für Dijjsadomorus fasciatus Boc;

Cope (2) p 172 ventrimaculatus n. Rio Grande do Sul; Boulenger (-) p S7. Fareas Moellendorffi u. verwandt margaritophoms Jan. Slam, S-China; Boettger (■^)

p 125.

1 66 Vertebrata.

Familie Pythonida e.

J. 6. Fischer (-) gibt p 68 T 5 F 5 Beschreibung- und Abbildung der Jugend- form von Python Breitfinsteini Steind. au3 S-0-Borneo. Nach Günther (^j p 21 erreichen Pythoniden 24' Länge. Macleay (2) beschreibt eine neue Nardoa aus Queensland und bemerkt p 67, daß N. Gilberti Gr&y jetzt von Port Essiugton, Port Denison und Port Darwin (Australien) bekannt sei. Müller gibt die Be- schreibung von Python regius D. & B. von der Tumbo-Insel (W-Africa) und p 677 eines dem maculosus Pts. verwandten Liasis aus Australien.

Nardoa crassa n. Herbert River District (Queensland); Macleay (2) p 66.

Familie Boidae.

Bocourt beschreibt einen neuen Tropidophis aus Guatemala und erwähnt, daß Tr. maculatus außer auf den Antillen auch in Mexico vorkomme. Boettger ['°) nennt Boa imperator Daud. aus Paraguay. Cope (^) verzeichnet von Jicaltepec (Prov. Vera Cruz) Boa Mexicana Jan, von New Providence (Bahamas) Ungualia maculata Bibr. Nach Günther (2) p 22 erreichen die Boiden in Boa murina 29' Länge.

Tropidophis Moreleti n. YeT\fa.ndt 7)iaculatus. Vera Paz (Guatemala); Bocourt.

Familie Ery cidae.

Grumm-Grshimailo fand Eryx Facidui bei Osch (Ferghana). Müller beschreibt eingehend Calabaria fusca Gray von Kamerun und Alt-Kalabar.

Familie Acrochordidae. Nach Günther (^) p 22 wird Acrochordus Javanicus 8 ' lang.

Familie Elapidae.

Boettger {'^) beschreibt p 127 von Canton Naja tripudians Merr. und Bungartisr fasciatus (Schneid.) und semifasciatus Kühl. Boulenger [^) stellt einen Elaps in die Synonymie. Cope (^) erwähnt von Jicaltepec (Prov. Vera Cruz) Elaps apia- tus Jan. De Vis f-) macht p 58 eine Notiz über ein unregelmäßiges Stück von Pseudonaja nuchalis, beschreibt p 139 je 1 neuen Cacophis imd Brachgsoiua, stellt 3 neue Hoplocephalus auf und gibt p 140 einen Schlüssel für die Arten dieser Gattung. Duges bringt eine Übersicht der mexicanischen Varietäten von Elaps corallinus L. J. G. Fischer (^) nennt aus Siiä-MmäsLnao Callophis calligasterW gm., Naja tripudians Merr. und Hamadryas elaps Schleg. und beschreibt je 1 neuen Hoplocephalus , Dinophis und eine westafricanische Varietät von Naja. Eine Be- stimmungstabelle der bis jetzt bekannten (6) Di^iophisuvten wird p 114 gegebea und bemerkt, daß diese alle vielleicht nur als Varietäten einer Species zu be- trachten sind. Derselbe [^) zählt von Nias auf Callophis intestinalis Laur. var. nigrotaeniata Pts. und C.ßaviceps Cant. Nach Günther ('^) p 22 wird Ophiophagus elaps 13' lang. Macleay (') nennt Vermicella annulata vom Mt. Brown, Barrier Ranges (Queensland), beschreibt eine neue australische i^MnVm und (2) einen neuen Hoplocephalus aus Queensland. Müller gibt Beschreibung von 2 Varietäten der Naja haje aus Kamerun, führt nigricollis Reinh. von der Los-Insel (W-Africa) an und beschreibt ein neues Genus und eine neue Art aus Australien.

Brachysoma Sutherlandi n. Norman River (Australien); De Vis (2) p 139. Cacophis tvarro n. Port Curtis ; De Vis {^] p 139.

III. Systematik, Faunistik, Biologie. 3. Reptilia. D. Systematik. 167

Dinophis fasciolatus n. W-Africa; J. 6. Fischer (') p 1 1 1 T 4 F 10.

Elaps altirostris Cope = lemniscatus L.; Boulenger ('^) p 296.

Furina Ramsayin. Milparinka. Barrier Ranges (Australien); Macleay (^) p 61.

Hoplocephalus assimilis n. verwandt nigrescens Gthr. Herbert River Distriet

fN-Queensland ; Macleay (2) p 68 Muellerin. Queensland; J. 6. Fischer (i)

p 109 ornatus n. Surat p 100 sulcans n. Mitchell Distriet p 138 vesti-

giatus n. Australien p 138; De Vis (2). Naja haje var. leucosticta n. Kamerun, Gabun, Ogowe; J. 6. Fischer (M p 115 T 4

F 11. Rhinoplocephalus n. Nur 1 Paar Frontalia, =2 Präocularia jederseits ; sonst wie

Hoplocephalus bicolor n. Australien; Müller p 690 T 9 F f i.

Familie Causidae. Boettger ("*) beschreibt p 186 Causus rhombeatus (Licht.) von Banana (Congo).

Familie Dendraspididae.

Müller macht Bemerkungen über Dendraspis Jamesoni Traill von Kamerun, Goldküste und Tumbo-Insel.

Familie Hydrophidae.

J. G. Fischer (') verzeichnet Hydropliis loreatus Gray von S-Mindanao. Fisk constatirt Pelamis bicolor an den Felsen des Eingangs zur Tafelbai (Cap) ; schon früher habe ihm die Art von False Bay nahe Muizenburg vorgelegen. Hydro- phiden erreichen nach Günther (2) p 23 eine Länge von 12'. Müller beschreibt einen dem H. elegans und torquatus Gthr. verwandten Hydrophis, angeblich von Tasmanien .

Familie Crotalidae.

Berg stellt die Synonymie eines argentinischen ^oMrojys fest. Boulenger(2) nennt Bothrops biporus Cope aus der brasilianischen Prov. Rio Grande do Sul und macht eine synonymische Bemerkung zu B. altematus D. & B. Cope (2) erwähnt Bo- thriopsis brachystoma Cope aus Nicaragua und Crotalus triseriatus Wgm. aus Ja- lapa (Vera Cruz), gibt die Synonymie des letzteren und seine Unterschiede von polystictus Cope und zieht eine Duges'sche Art ein. Derselbe [^) verzeichnet aus Jicaltepec (Prov. Vera Cruz) Bothrops atroxL., aus Teziutlan (Prov. Puebla) und aus Zacualtipan (Prov. Hidalgo) Crotalus triseriatus Wgl. J. 6. Fischer (') nennt aus S-Mindanao Trimeresurus erythrurus Cant. und Wagleri Schleg. var. und be- schreibt eine neue Art von ebenda. Derselbe ("^) beschreibt p 70 Färbung und gibt Schuppenformel von Trim. Wagleri aus S-0-Borneo und nennt [^) Trim. erythrurus var. von Nias; Boulenger ('^j erklärt letztere Form für wahrscheinlich = formosus Schleg. Grumm-GrshimailO fand Trigo7iocephalus halys auf dem Weg nach Wadil (Ferghana). Günther (^j erwähnt p 24 eine Rassel von Crotalus mit 21 Gliedern. Müller bringt eine Notiz über Färbung bei Trimeresurus trigonoce- phalus Gthr. von Peradenia (Ceylon), beschreibt einen neuen Bothrops aus Pata- gonien und gibt eine Zusammenstellung der 4 unterscheidbaren Bothrops-Formen Süd-Americas. Wegen Trigo7iocephalus von den Antillen vergl. auch *Bougon.

Bothrops atrox Hens. = altematus D. & B.; Boulenger (-) p 88 Patagonicus n.

verwandt altematus. Südlich von Bahia blanca; Müller p 679 [nach Boulenger

i. 1. = ammody toides heyb.]. Crotalus lugubris Jan = triseriatus Wgm.; Cope (2) p 1"1, 179 rhombifer Dugfes - = basiliscus Cope; Cope (-) p ISO.

] 6S Vertebrata.

ühinoceropkis nastis Garm. 1881 = Boi/i?-o])s Berg 1884 = Bothrops ammodytoides

Leybold 1873; Berg. Trimeresurus Schadenbergi n. S-Mindanao ; J. 6. FIscher (') p 116.

Familie Viperidae.

Anonymus (^) bringt eine Notiz über die große Häufigkeit der Kreuzotter in den Waldungen von Gelnhausen , Reg.-Bez. Cassel, in dem kalten und nassen Frühjahr 1885. Berg macht p 240 auf die Diagnose einer noch unaufgeklärten Pelias (?) trigonata Leybold der argentinischen Fauna aufmerksam. H. Simon will nach Boettger (^) Vipera berus im Einfischthal, Cnt. Wallis, häufig beobach- tet haben. Boulenger (^-J hält nicht blos die Aufstellung eines Genus Pelias für . unstatthaft, sondern bezweifelt sogar die Möglichkeit , in gewissen Fällen Vipera berus von aspis mit Sicherheit zu unterscheiden. Er zeigt, daß, obgleich beide als Species aufrecht zu erhalten sind, es nicht nöthig sei, die Zwischenform V. Seo- anei als Subspecies anzuerkennen , da deren Charactere nicht hinreichend con- stant seien, was Verf. an 6 spanischen Stücken näher erläutert. Für die Unter- scheidung von V. berus und aspis wird schließlich die Valenz der Hauptunter- scheidungsmerkmale erwogen. Friedel nennt V. berus von Johannisthai bei Ber- lin ; Pittier & Ward fanden sie im Hochland des Cnt. Waadt bis 2100 m hoch. Katuric nennt V. ammodytes von Islam, Bokanjac und Imoski (Dalmatien). Müller beschreibt p 693 mehrere Formen von V. aspis aus dem Wallis, die er in eine Thalform mit dreieckigem, ganz beschupptem Kopf und in eine Bergform, die in dem schmäleren Kopf iind der Körperzeichnung sich mehr der Kreuzotter nähert, unterscheidet. Zur Thalform gehören die Stücke aus dem Jura, dem Waadt, dem unteren Walliser Hauptthal, zur Bergform die Stücke aus dem oberen Rhönethal und den Seitenthälern des Wallis, sowie ein Theil der Simmenthaler Exemplare. Verf. gibt p 695 zahlreiche weitere Fundorte für V. aspis und herus aus der Schweiz, bemerkt, daß berus im Wallis südlich des Rhone ganz zu fehlen scheine, und beschreibt Atheris chloroechis Strauch von der Goldküste. Rochebrune. (^) be- schreibt je 1 neue Atheris aus Senegambien und aus Nieder-Guinea. Volckmar fand V. berus am Kyffhäuser (Thüringen).

Atheris Lucani n. Landana (Nieder-Guinea) p 89 proximus n. verwandt Burtoni Gthr. Bissarie am Casamence (Senegambien) p 90; Rochebrune (^).

Ordo Rhyuehocephalia.

Nach Günther (2) p 5 lebt Hatteria nur noch auf wenigen kleinen Inseln der Plenty Bay (Neuseeland).

Ordo Crocodilia.

Lütken macht systematische Bemerkungen über Crocodilidae und AUigato- ridae.

Familie Gavialidae.

Günther (-) bemerkt p 5, daß alte (^ des Gavials einen großen Knorpel- höcker an der Schnauzenspitze tragen, der eine kleine Luftkammer enthält, in- folge wovon sie länger tauchen können als die Q und Jungen.

Familie Crocodilidae.

Lütken beschreibt p 61 und bildet ab Schädel von Crocodilen verschiedenen Alters aus Venezuela, die er sämmtlich zu der einen Species Crocodilus inte7-medius Grav. zieht. Der in der Jugend ungewöhnlich lange Schädel mit sehr stark aus-

III, Systematik, Faunistik, Biologie. 3. Keptilia. D. Systematik, 169

gezogener, mehr cylindriscber Schnauze wird im Alter kürzer und kürzer, und der Schädel nimmt schließlich die Form eines weniger gestreckten , gleichschenk- ligen Dreiecks mit fast geraden Seiten und breiterer Basis an. Während ganz junge Stücke jederseits vorn in dem Theil des Unterkiefers, der durch eine in das Hinterende der Symphyse gelegte Querlinie abgeschnitten wird, 5 Zähne tragen, zeigen die alten Exemplare deren je 6,

Familie A 11 i g a";t o r i d a e.

Eine Mittheilung von Lütken p 76 gilt den Kennzeichen, die gewöhnlich für die Abtrennung eines Genus Jacare Gray angeführt werden, und namentlich den oflenen und obliterirten oder fehlenden Supratemporalöffnungen und der Stellung des Vomers, Verf, zeigt, daß dieselben nicht genügen, um Jacare oder Caiman als gute Gattungen anerkennen zu lassen. Nach Günther i^) p 5 geht Alligator scle- rops in Süd-America bis zum 32 ^ S. Br.

Ordo Chelonia. Familie Testudinidae.

Boettger (^) verzeichnet Testudo tabulata Wa\h. aus Paraguay. Nach Günther (-) p 29 wog ein SOj ähriges (^ der T. elephantina des British Museums 87 0 Pfund. Die vermuthlich letzten Exemplare von T. Abingdoni wurden 1875 auf den Gala- pagos gefangen, Katuric nennt T. Graeca L. von Zara. Vaillant (^,3) beschreibt eine neue Testudo von einer der Inselgruppen in der Nähe der Comoren.

Testudo yniphora n, verwandt radiata Shaw. ? Aldabra- Gruppe ; Vaillant [^, '^] p 441.

Familie Emydidae.

Cope (^j verzeichnet Pseudemys ornata Bell und Cinosternum leucostomum Dum. von der ostmexicanischen Insel Cozumel, gibt p 389 einen Schlüssel für die 6 me- xicanischen Arten dieser Gattung, macht synonymische Bemerkungen zu einer Species und beschreibt eine neue Art. Friedel nennt Cisiudo lutaria Gesn. vom Tegeler See, Lankwitz, Tempelhof, Picheiswerder, Havel imd Havelseen bei Pots- dam, Buckow, Müggelsee bei Friedrichshagen und Rahnsdorf, Dahme bei Grünau, See bei Rheinsberg, Eberswalde, Freienwalde, Oderberg, Selbelaug und Briese- lang im Osthavelland, Frankfurt (Oder) . Katuric nennt sie von Zara. Günther (1) bildet ab Emys ornata, pidcherrima Gray und umhra'Qoc., Cinosternum cruenta- tum A. Dum., hirtipes Wgi. und leucostomum A. Dum. und beschreibt als neu 2 Emys und 1 Cinosternum aus Central-America.

Cinosternum brevigularen. = leucostomum Cope part. nonDum. iSipurio (Costa Rica) ; Cope (3) p 389 brevigulare n. [hat nach Boulenger i. 1. Priorität vor dem Cope'schen Namen] PlayaVicente (Mexico); Günther ^ij p 17 T 18 F A ^ cruen- tatum A. Dum. und Mexicamim Lee. = Shaivianum Bell; Cope (^j p 389.

Er)iys cataspila n. Mexico p 4 T 6 F B Salvini n. Guatemala p 4 T 2—3 ; Günther (i).

Familie Chelydidae.

Boulenger (2) weist Hydromedusa tectifera Cope in der brasilianischen Prov. Rio Grande do Sul nach und gibt deren verwickelte Synonymie. IVlüller beschreibt p 7 1 6 einen dem Derbyanus Gray verwandten Sternothaerus von der Tumbo-Insel (W-Africa).

170 Vetebrata.

Chelodina Maximiliam D. & B. = Hydromedusa tectifera Cope ; Boulenger (•^) p 85. Hydromedusa Maximiliani Wagl. nec Mik., Platanensis Gray und Wagleri düiv . = ifecüt/em Cope ; Boulenger f^j p 85.

Familie Triouychidae. McCoy bildet T 92-93 Chelodina lonyicoUts Shaw ab.

Familie Cheloniidae. Boulenger (^) verzeichnet Thalassochelys caretta (L.) aus der brasilianischen Prov. Kio Grande do Sul. Nach Günther C^) p 26 wird Sphargis selten und sel- tener; sie erreicht 6' Länge. Das feinste Schildpat der Caretta imbricata kommt vonCelebes, von wo es nach China ausgeführt wird. Katuric nennt Thalassochelys corticata Rond. von Zara. McCoy bildet T 101 Sphargis coriacea L. ab.

E. Paläontologisches. I. Allgemeines.

Dupont (*) macht kiu'ze Mittheilungen über im Brüsseler naturhistorischen Mu- seum aufgestellte neue fossile Reptilformen. Es werden erörtert der Dinosaurier Orihomerus Dolloi, der Pythonomorphe Plioplatecarpus Marshi und die Schildkröten Chelonia Hoffmanni Gray und Suyderbuycki Ubaghs aus der Maestrichter Kreide, der riesige Mosasaurus Camperi aus der Oberkreide von Limburg und vomPeters- berg, Reste des für Europa neuen, aber aus America bekannten Mosasauriden- geschlechts Polygonodon [Ciplyensis] aus Ciply und der Schädel eines Crocodils, das DoUo als dem Crocodilus afßnis Mrsh. aus dem Eocän des americanischen Westens verwandt erklärt. Gaudry (^) bringt Notizen über besonders be- merkenswerthe Reptilien, die er auf einer Wanderung in den wichtigsten deut- schen und österreichischen paläontologischen Museen zu sehen Gelegenheit hatte. Derselbe [^] zählt unter den Schaustücken der neuen palaeontologischen Galerie im Museum d'histoire naturelle zu Paris auf 2 große Landschildkröten aus Mada- gascar, Pelagosaurus typus aus dem Lias von Courcy, Crocodilus [Diplocynodon] Rateli von St. Geraud-le-Puy, Ichthyosaurus mit Jungem und Mystriosaurus aus dem württembergischen Lias. Gaudry i^] fügt diesen Namen noch den der Mega- lania von Neu-Seeland an, die in einem Abguß vorliege. Ingersoll macht kurze Mittheilungen über Zahl und Aufstellung der fossilen Reptilien im Peabody Mu- seum zu New Haveu. Wegen Abgüsse fossiler Reptilien des British Museums s. oben Woodward unter Batrachia p 124 Cope [^) macht synonymische Be- merkungen zu Amphisaurus und Dryptosaurus Mrsh.; s. Anchisauridae, Megalo- sauridae. Derselbe (^) behandelt eingehend die Verwandtschaften der Thero- morpiia mit den Mouotremeu. Angeschlossen ist der Arbeit ein Wiederabdruck von Cope (^i) des Ber. f. 1884 IV p 21G mit einigen entwicklungsgeschichtlichen und descendenztheoretischen Zusätzen. Cope (^) kritisirt Marsh's Eintheilung der Theropoda und die Aufstellung einer Ordnung Macelognatha ; s. diese. Vergl. auch Cope (-) p 146 und *Burmeister. De ZIgno (S 2) hat die fossilen Wirbelthiere der mesozoischen Ablagerungen in den venetianischen Alpen zu- sammengestellt; s. Teleosauridae, Ichthyopterygia, Sauropterygia, Cheloniidae.

II. Übersicht der Schichtenfolgen.

a. Pleistocän.

Clerici nennt p 386 387 aus der Umgebung von Rom im Mergeltripel der Sedia del Diavolo Reste von Coluber, in Kalkconcretionen de Mte. della Gioie von Emys und in Tuffen bei Mte. Celio von Lacerta\ s. Lacertidae, Colubridae, Emy-

ni. Systematik, Faunistik, Biologie. 3. Eeptilia. E. Paläontologisches. 171

didae. De Zigno (^^) erwähnt das Rostrumfragment eines Ichthyosaurus aus secundärer Lagerstätte von Erbezzo (Venetianische Alpen) ; s. Ichthyopterygia. Friedel nennt Cistudo lutaria Gesn. aus dem alluvialen Süßwassermergel von Hermsdorf bei Berlin, Koch aus dem Torf von Waren (Mecklenburg), Issel p 360 aus den Ablagerungen in der Höhle delle Arene Candide im Finalese Liguriens ; s. Emydidae. Laufer erwähnt Emys Europaea aus diluvialen Süßwasserschichten N-0-Hannovers ; s. Emydidae, Lydekker ') beschreibt die Schildkröten der ost- indischen Narbada-Schichten ; sämmtliche Arten leben noch heute in denselben Gegenden; s. Emydidae, Trionychidae. Owen gibt die Abbildung von iVo^to- saurus aus Neu-Süd- Wales ; s. Lacertilia. Pohlig nennt Emys Europaea (auch Eier) p 263 aus der Antiquus-Stufe (Mittel-Pleistocän) von Tonna und Weimar, p 273 aus dem Torf (prähistor. Stufe] von Grüningen und kennt p 271 Ophidierwirbel aus der Mammuth-Stufe von Saalfeld ; s. Ophidia, Emydidae. Vaillant (^) unter- scheidet 2 große Testwloarten aus dem Pleistocän von Madagascar ; s. Testudi- nidae, Emydidae. Wilkinson bringt kurze Notiz über den Fund eines Eidechsen- schädels aus den Korallensaud-Schichten auf Lord Howe Insel (Australien) ; s.Me- galaniidae.

b. Tertiär.

Portis beschreibt Schildkrötenreste aus verschiedenen und ungleich alten Tertiärlagerstätten Italiens ; nur eine Art ist zu spezifischer Bestimmung genügend erhalten ; s. Trionychidae, Emydidae.

Pliocän. Deperet erwähnt aus grauen Süßwassersanden des Mittel-Plio- cäns von Roussillon Schildkrötenreste ; s. Testudinidae, Emydidae, Trionychidae. Lydekker (^) beschreibt die Schildkröten der ostindischen Siwalik-Schichten, die mit lebenden Formen so nahe verwandt seien, daß es oft unsicher wird, sie von denselben specifisch zu trennen. Nur die großen Landschildkröten weichen vom heutigen indischen Typus erheblich ab; s. Testudinidae, Emydidae, Triony- chidae.

Miocän. Hilgendorf beschreibt eingehend und bildet ab den schon im Ber. f. 1883 IV p 220 erwähnten Propseudopus Fraasi aus dem Mittel -Miocän von Steinheim (Aalbuch) ; s. Anguidae. Hofmann gibt die Beschreibung zweier neuer Crocodile aus der Braunkohle der Steiermark ; s. Crocodilidae. Purschke be- schreibt aus dem Tegel von Hernais bei Wien eine neue Cleramys und stellt die bis jetzt aus dem Wiener Becken bekannten Schildkröten zusammen; s. Chelonia, Emydidae. Toula & Kail beschreiben nach einem Schädel aus den Sauden von Eggenburg (Nieder - Österreich) das vermuthlich neue Crocodiliden - Genus Ga- vialosuchus ; s. Gavialidae.

Oligocän. Noetling kennt aus dem Unter - Oligocän des Samlands nur 2 Zähne eines Crocodils.

Eocän. Mittheilungen über Simoidosaurus und Champsosaurus aus der »Faune cernaysienne«, Unter-Eocän, von Reims und aus dem Landenien inferieur, Unter- Eocän, von Erquelinnes (Belgien) bringen Lemoine (^-^) und Dollo (^*] ; s. Choristodera. S. auchBoidae IVIarsh. Wegen Unter-Eocän vergl. auch Dupont(^).

Laramie-Schichten. Wegen Diclonius vergl. Cope (") ; wegen Croco- dilidae Cope ('').

c. Kreide.

De Zigno (S^) erwähnt aus der Scaglia von Fane (Venetianische Alpen) eine Protostega; s. Cheloniidae. Wegen Plesiosauria vergl. auch Dollo (^).

Obere Kreide. Cope \^^) beschreibt aus Fox Hills Schichten der brasilia- nischen Prov. Pernambuco einen neuen Hyposaurus : s. Teleosauridae. Über die Bezahnung von Craspedodoti macht Dollo '/') Mittheilungen; s. Iguanodontidae. Derselbe (*^) gibt eine kurze Beschreibung einer neuen Gattung und Art Haino-

j72 Vertebrata.

saurus aus der braunen Pliospliatkreide (Ober-Senon) von Mesvin-Ciply bei Mons (Belgien) und macht Mittlieilungen über Flioplatecarpus ; s. Pytbonomorplia Vera, Mosasauridae, Plioplatecarpidae. Über die Auffindung von Hainosaurus vergl. Dupont i-j. Weitere Mittlieilungen über Mosasauridae und Plioplatecarpidae s. bei Dol!o ("). Schroeder nennt (i) und beschreibt (2) als Geschiebe vorkommend aus dem Ober- und Unter-Senon Ost- und Westpreußens und aus dem Ober- Senon Schwedens zahlreiche z. Th. neue Reptilreste. Mit Ausnahme Nord-Ame- ricas hat kein Land bis jetzt eine so reiche Plesiosaurier-Fauna in der Ober- Kreide aufzuweisen; sie zeigt zugleich die letzten Vertreter der wichtigsten im Jura auftretenden Typen ; s. Mosasauridae, Plesiosauridae. Vergl. auch Dupont (^; .

Untere Kreide. Koken und Williston discutiren über die Natur von 0?-- nithochirus Hilsemis; s. Rhamphorhynchidae.

Wealden. Mittheilungen über Iguanodontidae finden sich bei Baur (^j, Dollo (S^), Hulke, Pelseneer, Woodward (-). Untersuchungen über die Bezah- nung der herbivoren Dinosaurier hat Dollo [^^] angestellt; s. Iguanodontidae.

d. Jura.

Wegen Theropoda und Macelognatha Mrsh. vergl. Cope C^), Plesiosauria Dollo (^), Ichlhyopterygia Dollo ('';, Camptosauridae Marsh. De Zigno (^2] be- schreibt aus dem Ammonitico rosso der Venetianischen Alpen einen neuen Steneo- saurus und Reste eines Plesioscmnis ; s. Teleosauridae, Plesiosauridae. Lydekker(2) beschreibt aus der Maleri- und Denwa-Gruppe Britisch Ostindiens Reste der Ord- nungen Dinosauria, Rhynchocephalia, Crocodilia.

Purbeck. Moussaye beschreibt von Wimille Reste von Neosodon, Mackimo- saurus, Goniopholis, Plesiosaurus etc . ; s. Dinosauria, Teleosauridae, Goniopho- lidae, Plesiosauridae. Betreffs Neosodon s. auch Iguanodontidae; Dollo (^°).

Oberer Jura. Ammon beschreibt aus dem lithographischen Schiefer der Oberpfalz Homoeosaurus Maximiliani und vergleicht ihn eingehend mit Hatteria; s. Homoeosauridae, Pterosauria. Sauvage hat die zahlreichen Sauropterygier von Boulogne-sur-Mer studirt und gibt eingehende Mittheilungen über die- selben; s. Plesiosauridae, Elasmosauridae. Wiirttenberger nennt p 584 aus dem Unter-Kimmeridge der Sandgrube von Goslar Zähne von Sericodon Jugleri v. Myr. und Schildkröten -Panzerstücke ; s. Teleosauridae, Chelonia. Douville erwähnt aus den Oxfordmergeln (Unterer Oberjura) von Dives und Villiers Reste von Megalosauriden ; s. diese.

Lias. Renevier beschreibt und bildet ab einen prachtvollen Ichtkyosaxmis quadriscisstis Qi\ens,t. aus dem oberen Lias von Holzmaden bei Boll (Württemberg) ;

s. Ichthyopterygia.

e. Trias.

Judd und Traquair bringen vorläufige Mittheilungen über den Schädel eines Dicyuodonten aus dem Sandstein von New Spyuie bei Elgin (Schottland) . Wegen Anchisauridae vergl. Marsh.

Muschelkalk. Gilrich gibt weitere Notizen über Cyamodus Tarnotviizensis und beschreibt eine neue Gattung Pleurodus von unsicherer Stellung aus Ober- schlesien; s. Placodontia.

f. Perm. S. Cope (^) unter Theromorpha.

2. Einzelne Ordnungen. Ordo Pterosauria. Ammon macht p 517 Anm. darauf aufmerksam, daß die Pterosaurier sich durch den Besitz eines Bauchrippen-Apparats auszeichnen, der ganz dem gewisser Rep- tilien entspricht uud von dem der Vögel entschieden abweicht.

III. Systematik, Faunistils, Biologie. 3. Reptilia. E. Paläontologisches. 173

Familie Rliamphorhy nchidae.

Koken hält seine Deiituug des Ornithochirus Hilsensis Kok. als eines »distalen Endes des Metacarpale eines Fhigfingers« 0. Meyer gegenüber aufrecht. Willi- ston sucht hingegen wiederum nachzuweisen, daß es diePhalanx eines cainivoren Dinosauriers sei. Pneumatische Phalangen seien von Coelunis, Megalodactylus und Megalosaurus bekannt. Vergl. auch Ber. f. 1SS4 IV p 249.

Ordo Lacertilia.

Owen gibt Beschreibung und Abbildung des schon im Ber. f. ISS-l IV p 220 erwähnten Kiefers von Notiosaunis dentatus Ow. aus den Pleistocänablagerungen von Cuddie Springs, Neu-Süd- Wales.

Familie Megalaniidae.

Wilkinson bringt eine kurze Notiz über den Fund eines hierhergehörigen Ei- dechsenschädels aus den pleistocänen Korallensand - Schichten auf Lord Howe Insel (Australien).

Familie Anguidae.

Hilgendorf beschreibt und bildet ab Schädel, Wirbelsäule, Rippen und Haut- knochen von Fropseudoßus Fraasi Hilg. aus dem Mittel -Miocän von Steinheim (Aalbuch). Auch mit Ophisaurus haben sich Vergleichspunkte gefunden . Sehr wichtig ist die Entdeckung, daß auch bei Reptilien der Vomer bezahnt sein kann, was Verf. am lebenden Pseudopus und an Propseudopus nachweist ; bei Ophi- saurus und Dopasia scheinen Vomerzähne dagegen zu fehlen. Was die Cbarac- terisirung der Gattung Propseudopus anlangt , so übertrifft sie die 3 verwandten lebenden Genera durch die starke Entwicklung der Bezahnung und namentlich durch eine doppelte Reihe von Vomerzähnen, schließt sich aber durch das breite Zahnfeld am Flügelbeiu an Ophisaurus und Dopasia, durch die Bildung des Su- praorbitale an Pseudojms an. Schließlich wird das Wenige, was sich über fossile Pseudopus oder ähnliche Lacertilier in der Literatur findet, zusammengestellt.

Familie Lacertidae.

Clerici nennt p 386-387 aus pleistocänen Tuffen des Mte. Celio bei Rom den Schädel einer Lacerta.

Ordo Ophidia.

Palacky stellt über die Verbreitung der fossilen Schlangen in Europa Betrach- tungen an, die im Wesentlichen sich auf die nur mit Vorsicht zu benutzenden Wirbelstudien fossiler Arten durch Rochebrune stützen. Pohlig kennt p 271 Reste von Ophidiern aus der Mammuth-Stufe des Pleistocäns von Saalfeld.

Familie Colubridae.

Clerici nennt p 386-387 aus dem pleistocänen Mergeltripel der Sedia del Diavolo bei Rom Wirbel von Coluber.

Familie Boidae. Marsh ändert den Namen für Limnophis Mrsli.

Lestrophis n. für Limnophis Mrsh. : IVIarsh p 169.

174 Vertebrata.

Ordo Pythonomorpha.

Subordo Pythonomorpha Vera.

Dollo ('') theilt die Mosasaurier iu 2 Familien Plioplatecarpidae mit Plioplate- carpus und Mosasauridae mit den übrigen Gattungen.

Familie Mosasauridae.

Nach Dollo (^) fehlen bei dieser Familie Sacrum, Interclavicula, Basioccipital- canal und Hypobasilarcanäle. Schröder nennt (^) und beschreibt (2) aus in Ost- und Westpreußen gefundenen Geschieben des Obersenons Mosasaurus Cam- periw. Myr. p 324 T 17 F 1, denselben p 326, sowie 2 weitere unbestimmt ge- lassene Mosasaurus p327 T17 F2, dann M. Scanicus n. und endlich Liodon Lundgreni n. aus schwedischem Obersenon. Dollo (") bringt osteologische Bei- träge zur Kenntnis der Mosasauriden und stellt eine neue Gattung und Art von 1,55 m Kopf- und 13 m Totallänge aus dem belgischen Obersenon auf. Über die Auffindung dieser Reste vergl. Dupont (^j. Wegen weiterer Notizen zur Osteo- logie der Mosasauriden vergl. Dollo (^j.

Hainosaurus n. Prämaxillareu über die Zähne hinaus schnabelförmig verlängert ; 3 Arten von Zähnen. Pterygoiden nicht in der Mittellinie verschmolzen. Dem Quadratum fehlt die Supracolumellar-Apophyse. Kein Sacrum, keine Inter- clavicula, kein Einschnitt am Coracoid. Humerus breit, eben, in der Mitte leicht verengt, kürzer als Femur. Bernardi n. Ober-Senon. Mesvin-Ciply bei Mons; Dollo (**) p 35.

Liodon Lundgreni Vi. Oberkreide von Baisberg (Schweden) ; Schröder (2) p329 T 17 F 3.

Mosasaurus Scanicus n. Oberkreide von Schonen ; Schröder i^) p 328.

Familie Plioplatecarpidae (n.).

Nach Dollo (^) ausgezeichnet durch das Auftreten von Sacrum, Interclavicula, Basioccipitalcanal und 2 Hypobasilarcanälen. Hierher nur PUoplatecarpus . Dollo {') macht weitere Mittheilungen über diese Familie und beschreibt den medianen Basioccipitalcanal und die Interclavicula von PUoplatecarpus Marshi Dollo ; Figg.

Subordo Choristodera.

Nach Lemolne (S^) ist die Gattung Simoidosaurus aus der Faune cernaysienne, Unter-Eocän, von Reims nicht identisch mit dem Genus Champsosaurus aus dem Landenien inferieur, Unter-Eocän, von Erquelinnes (Belgien], sondern im Bau der Rücken- und Kreuzbeinwirbel, des Schultergürtels und Oberarms von ihm recht wesentlich abweichend. Simoidosaurus hatte auch einen Proatlas und ein verknöchertes Sternum. Über diese Streitfrage vergl. auch Dollo {^,'^), der von der Übereinstimmung beider Gattungen tiberzeugt ist und auch die Fundschichten derselben für gleichzeitig hält. Lemoine's Scapula und Coracoid seien falsch ge- deutet; die angebliche Scapula sei wahrscheinlich ein Theil des Coracoids. Le- moine [^) gesteht einige der Ausstellungen DoUo's zu, in andern hält er seine An- sicht aufrecht.

Ordo Rhynchocephalia.

Lydekker [^) bespricht p 18 die Verwandtschaften von Hyperodapedon Huxl. mit Rhynchosaurus und Hatteria und beschreibt einen neuen Hyperodapedon aus den jurassischen Maler i-Schichten Ostindiens.

III. Systematik, Faunistik, Biologie. 3. Reptilia. E. Paläontologisches. J75

Hyperodapedon Huxleyi n. Maleri - Scliichten (Jura) Ostindiens; Lydekker (-; p 5 T 1-2.

Familie Homoeosauridae.

Ammon beschreibt und bildet ab einen Homoeosaurus Maximiliani v. Myr. aus dem lithographischen Schiefer vom Pointner Forst bei Jachenhausen (Oberpfalz i . Die Gattung zeigt im amphicölen Wirbelbau, im Bau und in der acrodonten Be- zahnung der Kiefer, in dem paarigen Prämaxillare, im Brustgürtel und Abdo- minalsternum evidente Verwandtschaft mit Hatteria. Die Diagnose von Homoeo- saurus wird vervollständigt und die nahe Verwandtschaft des H. Maximiliani mit macrodactylus hervorgehoben.

Ordo Dinosauria.

Lydekker (^j erwähnt p 25-29 einige uubestimmbare Dinosaurier -Reste aus den ostindischen Maleri- und Denwa-Schichten. Moussaye beschreibt und bildet ab einen Zahn von Neosodon (n.) aus dem Purbeck von Wimille, den er für einen Omnivoren Dinosaurier hält, ohne seine Stellung im System genauer bezeichnen zu können. Eine sehr übersichtliche Zusammenfassung der Resultate der neuereu Forschungen in dieser Ordnung, mit Benutzung namentlich der Arbeiten von Cope, Marsh, Baur und Dollo bringt Vetter. Vergl, auch Dollo (^^'j unter Iguano- dontidae.

Neosodon n. Species unbenannt. Eisensande des Purbeck (Ober-Jura) von Wimille; Moussaye p 52 Fig.

Subordo Opisthocoelia Cope 1859 (= Sauropoda Marsh).

Vergl. Thompson.

Subordo Orthop oda Cope 1867. a> Ornithopoda Marsh.

Familie Camptosauridae (n.).

Marsh ändert den Namen Camptonotus in Camptosaurus . , Camptonotidae in Camptosauridae.

Camptosaurus n. für Camptonotus Mrsh. ; Marsh p 169.

Familie Iguanodontidae.

Dollo [^^) deutet den von Moussaye als Neosodon beschriebeneu Zahn als einen solchen von Iguanodon praecursor Svge. und jedenfalls eineni herbivoren Dino- saurier zugehörig. Woodward {-) gibt eine geschichtliche Übersicht über die Literatur des Iguanodon Mantelli v. Myr. aus dem Wealden Englands und Bel- giens und bringt Schädel und Restauration des Brüsseler Exemplars in Abbildung. Hulke deutet 3 Knochen des Schultergürtels von Iguanodon aus dem Wealden von Hastings als Interclavicula und als die beiden Claviculae, welche letztere danach in ihrer Beziehung zur Interclavicula den Schlüsselbeinen der lebenden Lacertilier entsprächen. Die Interclavicula dagegen weicht stark in der Form ab von der der Lacertilier und Crocodilier ; das rippentragende Sternum ist vermuth- lich wie das der Crocodilier knorpelig gewesen. Diese Auffassung weicht von der Dollo's darin ab, daß die von Dollo als Hälften des Sternums angesprochenen Knochen hier als Claviculae gedeutet werden. Dollo i ') sucht Hulke's Hypothese in fast allen Punkten zu widerlegen. In der Form der Hulkeschen Claviculae liege große Ähnlichkeit mit Sternalplatten, was ausgeführt wird. Auch die gegen-

1 76 Vertebrata.

seitige Lage der beiden Knochen spräche gegen Hulke's Auffassung; es existirteu Dinosaurier mit paarigem Sternum, aber keine mit Schlüsselbeinen. Baur ('^) schließt sich ebenfalls dieser Deutung an ; auch er betrachtet Hulke's Clavikeln für Sternalplatten und zwar für das Pleurosteon und meint, daß bei den herbi- voren Dinosauriern, wie bei den Crocodiliern, wohl nie eine Clavicula zur Ent- wicklung gelangt sei. Vergl. auch Pelseneer. Mittheilungen über die Bezah- nung von Craspedoclon Lomzeenis DoUo aus der belgischen Ober-Kreide und über die anderer herbivorer Dinosaurier macht Dollo (^^).

Familie Had rosauridae.

Cope (") beschreibt im Gegensatze zu Omithotarsus immanis Form und Lage von Tibia, Fibula, Astragalus und Calcaneus des Diclonius mirabilis und bemerkt, daß ein Stück Hautintegument der Beckengegend aus kleinen, subpentagonalen, scheibenförmigen Schuppen mit gekerbten Rändern bestehe, die an die Haut von Rhinoceros Sondaicus erinnern. Die einzelnen Schuppen haben etwa 1 cm im Durchmesser ; Figg.

Subordo T h e r o p o d a.

In einer Kritik über Marsh (2) des Ber. f. 1884 IV p 219 bemerkt Cope [^], daß einige der Beckencharactere der Theropoden eine größere Ähnlichkeit mit denen hetrovorer Dinosaurier zeigen als mit denen der Vögel, und daß Cerato- saurus und Megalosaurus sich wohl kaum als zwei distincte Familien neben ein- ander halten ließen. Eine zweite gut unterschiedene Familie der Theropoden bildeten die Zanclodontidae mit ihren biconcaven Halswirbeln und von den Me- galosauridae verschiedenen Pubes.

Familie Megalosauridae.

Cope (^) zieht den Marsh'schen Dryptosaurus ein. Douville erwähnt aus den Oxfordmergeln (Ober-Jura) von Dives und Villiers (Frankreich) eine Fibula, ver- muthlich einem Megalosauriden zugehörig, sowie das Kieferfragment eines Mega- losaurus von den Vaches-Noires, das zu M. gracilis (Quenst.) gestellt wird. S. auch oben Cope (**) unter Theropoda.

Dryptosaurus Marsh 1884 = Laelaps Cope;^Cope (^) p 705.

Familie Ceratosauridae.

Nach Cope (^) kaum von der vorigen Familie zu trennen. [Nach einer brief- lichen Mittheilung G. Baur's an den Ref. ist überdies der von Marsh (vergl. Marsh [^>) des Ber. f. 1884 IV p 219) beschriebene Metatarsus höchstwahrschein- lich eine pathologische Bildung. Das Thier scheint einen Metatarsusbruch er- litten zu haben ; der Knochen ist wieder verwachsen, zugleich aber sind auch an der betreffenden Stelle distal die Metatarsalien unter sich verwachsen, während sie am proximalen Ende frei blieben.]

Familie Anchisauridae (n.).

Cope (^) zieht den Marsh'schen ^mj3Ä«s«?<rMs zu Gunsten von Megadactylus ein. Marsh ändert den Namen Amphisaurus in Anchisaurus, Amphisauridae in Anchi- sauridae.

Amphisaurus Marsh 1884 = 3Iegadactylus (Hitchcock) Cope 1870; Cope (^) p 705.

[Wegen Megadactylus Fitz, und Megalodactylus Fieb. nicht zu empfehlen.] Anchisaurus n. für Amp)hisaurus Mrsh. ; Marsh p 169.

III. Systematik, Paunistik, Biologie. 3. Reptilia. E. Paläontologisches. 177

Ordo Crocodilia.

Woodward gibt eine dankenswerthe und höchst sorgfältige Zusammenstellung der 58 aus England bis jetzt beschriebenen fossilen Crocodilier, von denen 1 Art der Ober-Trias, die große Mehrzahl dem Jura, wenige Arten dem Wealden, 8 dem Tertiär angehören. Ausführliche Nachweise über Literatur und Synonymie sind jeder einzelnen Art beigegeben. Lydekker (2) erwähnt p 20-25 Croco- diliden-Reste aus den jurassischen Maleri-Schichten Ostindiens ; s. Belodontidae.

Subordo Parasuchia.

Familie Belodontidae.

Lydekker (^j beschreibt einen neuen Parasuchus aus der Maleri-Gruppe Ost- indiens.

Parasuchus Hislopi n. Maleri-Schichten (Jura) Ostindiens; Lydekker (2) p 23 T 3 F 3.

Subordo Mesosuchia.

Familie Teleosauridae.

Cope (^^) stellt auf Schädeltheile, Unterkiefer, Wirbel, Humerus, Coracoid und Hautknochen aus der brasilianischen Kreide einen neuen Hyposaurus auf. De Zigno (S^) beschreibt aus norditalischem Jura den Schädel eines neuen Steneo- saurus. Moussaye nennt neben einem unbestimmten Teleosaurier noch Reste von Machimosaurus interruptus Svg. oder von Goniopholis Hlke. & Pict. aus den Eisensanden des Purbeck von Wimille. Württenberger fand p 584 Zähne von Sericodon Jugleri v. Myr. in dem Unter-Kimmeridge (Ober- Jura) der Sandgrube bei Goslar.

Hyposaurus Derhianus n. Fox Hills Schichten (Kreide). Prov. Pernambuco (Bra- silien) ; Cope (11) p 15—20. Steneosaurus Barretoni n. Ammonitico rosso der Venetian. Alpen ; De ZignO {^).

Familie Goniopholidae.

Moussaye nennt neben Resten von Goniopholis Hlke. & Pict. oder Machimo- saurus aus dem Purbeck von Wimille noch einen neuen Goniopholis.

Goniopholis unidens n. Eisensande des Purbeck (Ober-Jura) von Wimille; Moussaye

p 53 Fig.

Subordo Eusuchia.

Familie Gavialidae.

Toula & Kall beschreiben den Schädel eines neuen Crocodiliers aus den mio- cänen Sanden von Eggenburg in Nieder -Österreich, der neben der Verwandt- schaft mit Crocodilus wichtige Übereinstimmungen mit dem lebenden Tomistoma von Borneo zeigt, und errichten dafür eine neue Untergattung von Crocodilus.

Gavialosuchus n. Eggenhurgensis n. Miocänsande von Eggenburg (Nieder-Österreich) ; Toula & Kall Figg.

Familie Crocodilidae.

Cope (ö) beschreibt einen neuen Crocodilus nach Zahnresten aus den Laramie- Schichten von Neu-Mexico. Hof mann gibt Abbildung und Beschreibung von 2 neuen Crocodilus aus der miocänen Braunkohle der Steiermark. Noetling kennt

Zool. Jahresbericht. 18S5. IV. ^^

I7S Vortobrata.

jius dorn rntor-Oliscocfin dos Sawlandes« mir 2 Zühue eines Crocodils. S. auch Touia v)c Kall.

Croisxiilus iSi«v/>lianus n. Laraniio (Unter-Eocän) von Aninias City (^ew Mexico); Cope /" p yS(> iSfcimri n. verwandt anihts (? Alligator) Styriacus \\. beide aus der Braunkohle der Steiermark ; Hof mann Figg.

Familie A Ui g a t o r i d a e. Vergl. auch Crocodihts (/ Alligator' Styriacus n. bei'Hofmann.

Ordo lohthyopterjaria.

De Zigno (^-) beschreibt das Rostrumfraguient eines Ichthyosaurus aus secun- dSrer LagerstStte von Erbezzo in den Venetianischen Alpen. Dollo •' gibt eine kurze f bersicht über unsere heutige Kenntnis von den lehthyosauriern. Renevier bringt Beschreibung und Photographie des prachtvollen /<7iM. (/i/rt</mmy«/sQuenst. im geologischen Museum von Lausanne ; er st^immt aus dem Ober-Lias von Holz- madeu bei BoU Württemberg . Eine characteristische Krümmung der Schwanz- >virbels;1ule in der N:ihe der Schwanzspitze, die schon Queustodt aufgefallen war. und die einer Verticaltlosse zur Stütze gedient haben dflrtYe. Ußt sich auch bei die- sem Exemplar beobachten.

Ordo Sanropterygia. Subordo Placodontia. Gürich gibt weitere Notizen tlber seinen Cyamodus Tamowitzensts aus dem Muschelkalk Oberschlesiens und beschreibt von ebenda eine neue Gattung Pleu- rodu^ von unsicherer Stellunü-.

P/t>uro</M.Nn,iiVoA)/*n. Muschelkalk von Micbalkowitz Oberschlesieu' ; Gürich p 220.

Subordo Plesiosauria.

Dollo [^ gibt eine kurze Übersicht über unsere jetzige Kenntnis von den Ple- siosauriern.

Familie Elasmosauridae.

Sauvage beschreibt aus dieser Oope'schen Familie aus dem Ober-Jura vonBou- logne-sur-Mer Halswirbel eines neuen Colymhosaums. s^oäunn Mumenosaurus ^fan- seli lllke. und brachy{^)Of)dyhis Ow. und den Humerus einer neuen Art der mit Thaumatosaurus v. Myr. verwandten Gattung Polycofylus.

Colpnhosaunis Dutertrei n. Ober-Jura von Boulo£:ne-sur-Mer : Sauvage p 29 T 26

F l. T 27 F 3. Polycotylu^ suprofurensis n. Ober-Jura von Boulogne-sm-Mer ; Sau vage p 36.

Familie Plesiosauridae.

De Zigno t^'-) beschreibt Rippen eines Plesiosaurus aus dem Ammonitico rosso der Venetianischen Alpen. Moussaye coustatirt Zähne von Plesiosaurus im Eisen- sande des Purbeck von Wimille. Sauvage beschreibt aus dem oberen Jura von Boulogue-sur-Mer P/iWrtMri/x* <7(7m»kj Ow.. ^randk Ow. und Halswirbel einer neuen Species. Polypfychodoti Archiaci Icl. De&\., Plesi'osauni^ carinafus Cnx. Fig.. in- fraphnu^ Phill., pli<'atus Phill. Fig.. fllipsospotidylu^ Ow. und Wirbel einer neuen Art; ein Phsiosaurus ändert seineai N:unen. Schröder nennt '^ und beschreibt (- aus GescJiieben des Unter-Senons Ost- und Westpreußens Pl-esiosaurus JBalticus n.. aus solcJieu des Ober-Senons PL Htinwrsau' Ki^v. p 310 T 15 F 1-2. PJ. ich-

111. Systematik, FauniHtik, Biologie, 'i. Reptilia. E. Paläontolo^jische». l 79

thyoiip(m(lyluH Bcel. p 31 5 T 16 F 2, PI. cf. planm Ow. p 320 und Fl. n. «p. p 322, !K>wie PlionauruH {?■ giguH n. und aus 8chw<jdi8^;hcm Ober-.Senon Flesios. cf. Hehnersmi Kipr. p 325 T 1 5 F 3.

PleHioHauru« Balticun n. L'nter»enon-Gft.schiehe von Westprfiußen p 2H7 T 13-14 Jiernardi Kipr. = icfähyoHporidyluH Heel. non Jierruirdi Ow. ; Schröder '^'''; Figg.

Morinicm n. Ober-Jara von iJoulof^no-sur-Mer p 23 T 20 V 3-1, T 27 F 2

r/tillipsi n. für carinatm Pliill. non Cuv. p 21 T 27 F 4 ; Sauvage. Plüjmurus I?', gigm u. Obersenon-Geschiebe. Preußen; Schröder ('^ p 322 T 16

F 1 HuprajurenniH n. Bande des oberen Portland (Ober -Jura). Uouio^e-gur- Mer; Sauvage p 12 T 27 F 1.

Ordo Chelonia.

Purschke stellt die bis jetzt aus dem Wiener Becken bekannten Schildkröten zusammen. Württenberger verzeichnet p r>S4 Bchildkroten-Panzerstttcke ans dem Unter-Kimmeridgc Ober-Jura^ der Handgrube bei Goslar.

Familie Testudinidae.

Deperet erwähnt au.s grauen Stlßwassersanden des Mittel -Pliocäns von Koussillon (Frankreich; Testudo Perpiniana n. und Test, sp., aber ohne sie zu beschreiben. Die Farn. Testudinidae wird nach Lydekker [\ in den pliocänen Siwalik-Bchichten Ostindiens durch ColossocMt/s atlas Falc. & Cautl. und durch 4 weitere unbestimmte Arten vertreten. Colossochehjs ist von Testudo verschieden durch Nicht Vereinigung der Pygalplatten , von Manr/uria durch die Gestalt des Epiplastrums. C. atlas erreicht die doppelte Große von Testudo elep^Mntina : von ihr sclieinen die Alda- bra-Bchildkröten ihren Ursprung genommen zu haben. Vailiant [\ unterscheidet 2 Species großer pleistocäner Landschildkröten von Madagascar : Testudo Grojrv- didieri n. und ahrupta Grand., letztere von Ambulisatse. Die Anwesenheit eines Nuchale und doppelter Gularen nähert diese Arten mehr denen von Aldabra als denen von den Mascarenen und von den Galapagos.

Testudo Grandidieri n. = Emys gigantea Grand, non Test, gigantea Brav. Schild l,.ö2 m lang. Plei.stocän von Etsere ^Madagascar, ; Vailiant '^) p S76.

Familie Emydidae.

Deperet erwähnt aus grauen Süßwassersanden des Mittel - Pliocäns von Rous- sillon eine Rmys Gaudryi n. . ohne sie zu beschreiben. Friede! kennt Cistwh lu- taria Gesn. aus dem alluvialen Süßwassermergel von Hennsdorf bei Berlin. Koch nennt Erays Europaea aus dem Torf von Waren ''Mecklenburg , Issei p 300 aus den Ablagei-ungen in der Hohle delle Arene Candide im Finalese Liguriens. Clerici führt p 3%0-3S7 aus pleistocänen Kalkconcretionen des Mte. della Gioie Keste von I/rnys auf. Laufer nennt Erays Europaea aus diluvialen Süßwasser- schichten N-O-Hannovers. In den pliocänen Biwalik-schichten Ostindiens fand Lydekker {\ 7 Clernmys, darunter Cl.Sivalen.ns -'Theob.y und 4 neue, 2Pangshura, 5 Batagur (4 n.J. Die C7mmy«arten bringt Verf. in 4 Gruppen. Aus den pleistocänen Narbada- Schichten zählt qv PangshuraßavitentrUi (ji)xi. und Bata- gur dhogonka auf. Pohljg nennt Emys Europaea p 203 aus der Antiquus-Stufe (Mittel-Pleistocän) neb.st ihren Eiern von Tonna und Weimar und p 27 3 aus dem Torf ^prähistorische Stufe) von Grüningen Thüringen . Portis bespricht e^jcäne Chelonier von Verona, von denen einer p 1097 mit Reserve in die Nähe von CMydra gestellt wird.' während ein zweiter p 1 100 mit größerer Wahrscheinlich-

12*

j[g0 Vertebrata.

keit dieser Gattung angehört. Purschke beschreibt aus dem miocänen Tegel von Hornals bei Wien Rücken- und Bauchpanzer einer neuen Clemmys. Vaillant (^) macht aus der pleistocänen madagassischen -Ernys^t^an^ea Grand. (Ant Testudo- Axt.

Batagur Bakeri n. verwandt kachuga p 190 Cautleyi n. verwandt afßnis und pictus p 194 Durandin. verwandt dhogonka p 192 Falcoiicri n. verwandt T/iurgi 187. Pliocän der Siwalikbildungen Ostindiens; Lydekker (^) Figg.

Bellia Sivalensis Theob. = Clemmys \ Lydekker (i).

Clemmys hydaspica n. verwandt crassicolUs Bell p 172 palaeindica n. verwandt Hamiltoni Gray p 178 Punjabiensis n. verwandt ventricosa p 175 Theohaldi n. verwandt crassicolUs Bell p 173. Pliocän der Siwalikbildungen Ostindiens ; Lydekker (^) Figg. Sarmatica n. verwandt Caspia Gmel. Miocän-Mergel von Hernais bei Wien; Purschke p 185 T 1.

Emys gigantea Grand. = Testudo Grandidieri n. ; Vaillant (^) ; s. auch Testudinidae.

Pangshura NaruadicaTheoh. = ßaviventris Gthr . ; Lydekker (^).

Familie Trionychidae.

Deperet erwähnt aus grauen Süßwassersanden des Mittel-Pliocäns von Rous- sillon (Frankreich) einen Tnowyx sp., ohne ihn zu beschreiben. Von Trionychiden ist nach Lydekker (') Emyda in den Pliocänbildungen der Siwalik - Schichten Ostindiens durch E. vittata Pts. und 3 neue Arten vertreten, Ckitra durch Ch. In- dica Gray, Trionyx durch 2 unbenannte Arten ; in den Pleistocänbildungen der Nar- bada-Schichten fand sich nur Trionyx Gangeticus Cuv. Portis beschreibt p 1001 aus dem Eocän von Ronca Reste von 2 Trionychiden (Fl), aus dem Oligocän von Agnana p 1003 einen unbenannten Trionyx und aus jüngeren Tertiärschichten Italiens p 1005 den Schädel eines neuen Aspilus.

Aspilus Cortesiin. Ober-Miocän oder Pliocän. Parma oder Piacenza ; Portispl005

T 11 F 2-3. Emydn lineata n. p 199 palaeindica n. p 201 Sivalensis n. p 199. Pliocän der

Siwalik-Bildungen Ostindiens; Lydekker (^) Figg.

Familie Cheloniidae.

De Zigno (^.''^) erwähnt Reste tmev Protostega aus der cretaeeischen Scaglia von Fane in den Venetianischen Alpen.

Ordo Macelognatha. Cope ('') hält die Aufstellung dieser Ordnung für nicht genügend fundirt.

Ordo Theromorpha.

Die Theromorphen haben nach Cope (^) ein festes Quadratbein , zweiköpfige Rippen , ein Präcoracoid, ein in der Größe reducirtes und am Außenrande freies Coracoid und biconcave Wirbelcentra ; das Pubis liegt gänzlich vor dem Ischium und ist mit ihm ohne Obturatorforamen verbunden. 2 Untergruppen : Pelecysauria und Anomodontia.

Subordo Pelecysauria.

Nach Cope \^) ausgezeichnet durch notochordale Wirbel und durch das Vor- handensein von nur 2-3 Sacralwirbeln. Es sind die einzigen bis jetzt bekannten Reptilien des Perm.

III. Systematik, Faunistik, Biologia. 4. Aves. Igl

Subordo Anomodontia.

Nach Cope {^] ausgezeichnet durch mehr als 3 Sacralwirbel und dadurch, daß die Wirbel nicht notochordal sind.

Familie Dicynodontidae.

Judd undTraquair bringen kurze Mittheilungen über einen entweder zur Gattung Dicynodon selbst oder doch zu einem sehr nahestehenden Genus gehörigen Schädel aus dem triassischen Sandstein von New Spynie bei Elgin (Schottland). Es ist dies der erste Rest eines Dicynodontiers aus Großbritannien.

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2. s. IWatschie.

A. Literatur, Geschichte, Nomenclatur.

Allen (^) berichtet über kleinere, in verschiedenen americanischen Zeitschriften erschienene und die Vogelfauna der Vereinigten Staaten betreffende Arbeiten. Beddard hat die gesammelten Schriften des verstorbenen W. A. Forbes heraus- gegeben. R. Blasius & Hayek ;\) haben unter dem Titel »Ornis. Internationale Zeitschrift für die gesammte Ornithologie, Organ des permanenten internatio- nalen ornithologischen Comitö's etc.« ein neues ornithologisches Journal begründet, welches in zwanglosen Heften (4 zu einem Jahrgang) erscheinen soll (Wien, Gerold's Sohn) . Dieselben (2) liefern einen Bericht über die bisherige und zu er- wartende Thätigkeit des permanenten internationalen ornithologischen Comite's und über die Einrichtung ornithologischer Beobachtungsstationen in einzelnen Ländern. Brandt berichtet über das Schicksal des Eies von Struthiolithus eher so- . nensis. E. V. Dombrowski theilt mythisch -historische Überlieferungen über See- adler und Pelikan mit. Evans (^) hat den ornithologischen Theil in dem »Record of Zoolog. Literature« für 1884 bearbeitet. Giglioll, Schiavuzzi (^j, Senoner und Oustalet ("^) referiren über den ersten internationalen Ornithologen-Congreß in Wien. Menzbler (^) hat mit der Veröffentlichung der von Sewertzow hinterlasse- nen Arbeiten begonnen. Reichenow (^) widmet den verstorbenen Ornithologen H. Bodinus und A. Brehm Worte der Erinnerung. Derselbe {^) berichtet über die Leistungen in der Naturgeschichte der Vögel während des Jahres 1884. Roebuck & Clarke referiren über die während des Jahres 1884 erschienenen, die Vogelfauna Nord-Englands betreffenden Arbeiten. Nachrufe an E. Rüppel, E. C. Rye, N.A.Sewertzoff und White erschienen in: Ibis (5) Vol. 3 p 336, 239, 238 und 335. Schalow (^- ^ ^) widmet dem verstorbenen Reisenden R. Böhm einen Nachruf, ebenso Thienemann undRüppel; s. auch Blomefield. Water- house theilt die Daten der Publication einiger zoologischen Werke des verstorbenen John Gould mit. v. Tschusi (^) widmet A. J. Jäckel einen Nachruf und führt die Publicationen des Verstorbenen auf. Derselbe ("*) hat die ornithologische Litteratur Österreich-Ungarns des Jahres 1884 zusammengestellt.

B. Museologie, Sammlungen, Taxidermie etc.

Bendire veröffentlicht eine Liste von Arten, deren Eier der Sammlung des National-Museums in Washington noch fehlen, und gibt Anleitung zum Eier-Sam- meln. Dalia Torre referirt über die ornithologische Sammlung des Museum Fer- dinandeum in Innsbruck , Günther über die dem Londoner Museum einverleibte Sammlung indischer Vögel A. Hume's; s. auch Sharpe ('*). V. Madaräsz C^) gibt einige Mittheilungen über die Sammlungen des Ungarischen National-Museums in

III. Systematik, Faunistik, Biologie. 4. Aves. C. Geograph. Verbreitung etc. 207

Budapest. More (^) liefert ein Verzeichnis der in dem »Science and Art« Museum in Dublin enthaltenen irischen Vögel. Ridgway (^) berichtet über den Zuwachs der Vogelsammlung- des National-Museums in Washington während des Jahres 1883, Talsky (i) über die Localsammlung des Grafen v. Mittrowsky aufschloß Pernstein in Mähren.

C. Geographische Verbreitung, Wanderung, Faunen.

a. Allgemeines.

Hartwig (^) bespricht im Anschluß an Palmens Werk über Zugstraßen die Züge der Wandervögel und die Ursachen des Vogelzuges. Verf. gelangt zu dem Resul- tat, daß ein nordost-südwestlicherZug der europäischen Binnenlandvögel bestehe, daß bestimmte Zugstraßen im Sinne Palmens nicht vorhanden seien, daß das schwindende und kommende Sonnenlicht nicht die Ursache des Vogelzuges sein könne, weil der Zugvogel bei Beginn des Zuges in Orte komme, welche einen kürzeren Tag haben als die , welche er verließ , daß die Ursache des Zugphäno- mens vielmehr Nahrungsmangel sei, daß die höheren und gemäßigten Breiten die ursprüngliche Heimath der Zugvögel seien, nicht die tropischen, in welchen sie ihren Winteraufenthalt nehmen, daß die von Südwest nach Nordost sich bewegen- den Zugvögel Mitteleuropas mit der in derselben Richtung fortschreitenden Ent- wickelung der Pflanzenwelt, ihrer directen oder indirecten Nahrungsquelle, gleichen Schritt hielten . Palacky P) unterzieht Wallace's Werk über die thier- geographischen Zonen einer abfälligen Kritik, Derselbe (') liefert eine Arbeit über die Verbreitung der Vögel auf der Erde. Im 1. Theil werden die Vogel- familien nach der in Gray's Handlist angewendeten systematischen Folge aufge- führt und kurze Notizen über ihre Verbreitung angeknüpft, welche indessen sehr lückenhaft sind und kein dem gegenwärtigen Stande unserer Kenntnis ent- sprechendes Bild liefern können. Im 2. Theil entwirft Verf. nach neuen An- schauungen eine Eintheilung der Erde in zoologische Zonen. Es werden 4 Re- gionen gebildet, indem die äthiopische und paläarctische im Wallace'schen Sinne beibehalten, dagegen Nord- und Süd- America und die orientalische mit der austra- lischen zu je einer größeren Region zusammengezogen sind. America wird in folgende Unterregionen getheilt : 1 . Nord-America mit a) der arctischen, b) der östlichen, c) der westlichen Zone. 2. Mittel-Arn erica mit a) Mexico, b) Antillen, c) Central-America. S.Süd-Americamita) nördliche Anden, b)Maranonthal, cj Ost- brasilien, d) südliche Anden, e) Pampas, f) antarctische Zone. Die vereinigte orientalische und australische Region ist in 7 Zonen getheilt : a) Vorderindien und Ceylon, b) Ost-Himalaya, Hinter-Indien, Süd-China, c) Sundainseln incl. Philippi- nen und Malacca, d) Papuasien incl. Queensland, e) das übrige Australien, f) Neu- seeland, g) Polynesien. Hierher auch Angot.

b. Specielles.

Die paläarctische Region.

1. Die europäische Subregion.

Skandinavien und Finnland. Kolthoff berichtet über ein drittes Exemplar von Mergus anatarius, welches bei Kalmar erlegt wurde. Palmen gibt ein Ver- zeichnis der Vögel Finnlands mit den schwedischen und finnischen Namen der einzelnen Arten und ferner Anleitung zum Anstellen ornithologischer Beobach- tungen. Vergl. auch Chapman (3), sowie Sundevall und Kinberg.

208 Vertebrata.

Dänemark. Liitken veröffentlicht einen Jahresbericht (1883) der ornitho- logischen Beobachtungsstationen in Dänemark. Über Island schrieben Clarke und Backhouse, vergl. unten p 217.

Rußland. Aus Büchners Werk über die Vögel des Gouvernements St. Pe- tersburg [vergl. Bericht f. 1884 IV p 288] liefert Deditius einen Auszug in deutscher Übersetzung. Menzbier (2) bespricht die Verbreitung der Eulen im europäischen Rußland nördlich des Kaukasus. Aufgeführt werden: Strix flam- mettj Syrnium lapponicum und tiralense, Ulula aluco, Asio otus und accipitrinus, Nyctale Tengmalmi^ Athene noctua , Glaucidium passerinum, Surnia ulula, Nyctea scandiaca, Buho maximus und turcomanus. Vergl. auch unten p 224 Monzbier (^) . Hierher auch TaczanowskI (^2).

Deutschland. Blasius, Rohweder, Tancre und Walter veröffentlichen den 8. Jahresbericht des Ausschusses für Beobachtungsstationen der Vögel Deutsch- lands. Von seltenen Vorkommnissen sind u. a. erwähnt: Gyps fulvus m 0\iQ\'- Bayern, Erythropus verpertinus bei Beigard in Pommern, Circus palUdus bei Ham- burg, Nucifraga in Mittelfranken (Brutvogel bei Lauskerofen in Ostpreußen), Picus leuconotus bei Rosenheim in Oberbayern, Otis tetrax bei Münster, Limicola platyrhyncha bei Lauingen an der Donau. A. V. Homeyer (^) über Einwanderung von Sylvia palustris und {^) Anthus rupestris in Mecklenburg. Meier zählt die bei Louisenburg in Ostpreußen vorkommenden Brutvögel und Gäste auf. SchalOW (*) veröffentlicht einen 3. Beitrag zur Vogelfauna der Mark Brandenburg. Derselbe enthält besonders Beobachtungen aus dem Gebiet von Frankfurt a. 0., Vulgär- namen aus dem Ruppiner Kreise und wendische Namen aus der wendischen Ober- lausitz. Bubulcus ibis und Acanthis albigularis sind der Liste märkischer Arten hin- zuzufügen. Ferner wurde das Brüten von Otis tetrax und Pyrrhula major im Ge- biet nachgewiesen. Eine Liste weist 267 Arten für die Mark Brandenburg nach, wovon 177 Brutvögel. Wiepken führt eine Anzahl Arten auf, welche als un- regelmäßige oder seltene Wanderer in Oldenburg beobachtet wurden. Hervorzu- heben sind : Platalea leucorodia, Cygnus minor ^ Somateria mollissima, Dysporus bas- sanus, Vultur einer eus, Circus pallidus, Surnia nisoria, S. nyctea, Bubo maximus, Merops apiaster, Panurus biarmicus, Turdus atrigularis, T. pallens, T. migratorius, Loxia pityopsittacus, Carpodacus erythrinus, Phalaropus cinereus, Pelecanus onocro- talus, Procellaria glacialis, Anser brachyrhynchus. V. BerlepSCh (^) bespricht die Verbreitung von Acredula rosea in Deutschland. Nach W. Blasius (^) wurde Lanius algeriensis im Elsaß erlegt. Reichenow (^) erwähnt des Vorkommens von Ardea purpurea in der Mark. A. V. Homeyer (^) erörtert die Verbreitung von Turdus pilaris [s. auchE.V. Hoüieyer (2)] und fand (^) Aegiothus ^mana auf Hidden- see brütend. Syrnium uralense ist nach Schmidt im Reg. -Bez. Königsberg (Ost- Preußen) nicht selten. Nach Ziemer wurde Vultur fulvus am 29. Mai 1884 bei Cöslin in Pommern erlegt. Bayer (^) berichtet über den Zug von Nucifraga caryocatactes in Sachsen. Bolle {^) theilt mit, daß nach dem Chronisten Beckmann Aegithalus pendulinus in der Mark gebrütet habe. S. auch Matschie (^j- Bolle (^) liefert eine systematische Aufzählung der Vögel der Mark Brandenburg, welche 276 Arten anführt. S. auch Landois (') . 0"'Storp gibt einige Notizen über die Ankunft der Zugvögel in Neuvorpommern. Schacht liefert populär gehaltene Schilderungen der Vogelwelt des Teutoburger Waldes, die manche werthvoUe biologische Beobachtung enthalten.

Österreich-Ungarn. Capek gibt Notizen über Vorkommen und Zugzeit einiger Arten in Mähren (auch Biologisches), v. Csato führt die in denComitaten Alsö-Feh^r und Hunyad (Ungarn) vorkommenden Vogelarten auf, theilt Beob- achtungen über deren Lebensweise mit und bespricht theoretisch den Zug der- selben. V. Dalberg (2) veröffentlicht einige Beobachtungen aus Mähren und gibt {}]

III. Systematik, Faunistik, Biologie. 4. Aves. C. Geograph. Verbreitung etc. 209

ein Verzeiclinis der Arten, welche in der Umgegend von Datschitz als Brut- und Zugvögel vorkommen, v. Dabrowski schildert das Vogelleben Bosniens. Greisiger zählt die in der Umgegend von B^la (Ungarn) vorkommenden Arten auf. Grimm schreibt über den Vogelzug in der Umgegend von Hartberg (Steiermark) im Jahre 1884. V. Kadich (^j schildert die Vogelwelt der Herzegowina. Kolombatovlc führt die Vögel Dalmatiens auf. v. Mojsisovics (2) berichtet über eine Reise nach Süd-Ungarn und Slavonien im Frühjahr 1884 und {^) theilt faunistische Be- obachtungen über diese Gebiete mit (auch Biologisches). Nach Demselben (^) wurde Harelda glacialis, Recurvirostra avocetta und Somateria mollissima in Steier- mark erlegt. Schiavuzzi (^) bespricht den Vogelzug an der österreichischen Küste des adriatischen Meeres während des Jahres 1884. Talsky (■^) führt die in Mähren vorkommenden Raubvögel nebst Notizen über locale Verbreitung und Lebensweise auf. Von selteneren Arten sind erwähnt : Aquila pennata, Nyctea nivea, Surnia niso- ria,Nyctale Tengmalmi als Standvogel, Syrnium uralense. JBrachyotus palustris wurde einmal brütend angetroffen. Nach Demselben (^) wurde Lestris cephus im östlichen Tirol und bei Neutitschein (Mähren) , L. pomarina bei Neutitschein beobachtet. Numenius tenuirostris wurde nach Reiser (^) bei Eger (Böhmen) erlegt. Über Auftreten des Pastor roseus in Österreich berichten Breunner und v. Tschusi [^), über dasjenige von Nucifraga caryocatactes Bauer (2) , K. V. Dombrowski, Michel, Sylva und Szikia, über Corvus corax in den österreichischen Alpenländern Reiser (^). Nach Buquoy wurde ein Porphyrio hyacinthinus in Böhmen erlegt. Der in Mähren vorkommende Chrysomitris spinus zeigt nach Hartwig (^) Abweichungen von dem Typus der Art. Valle liefert einen Beitrag zur Vogelfauna von Triest, insonder- heit mit Bezug auf den früher von Schiavuzzi aufgestellten Catalog. Unter den genannten Arten befinden sich auch Somateria mollissima, Alca torda, Sula bassana. V. Washington führt die von ihm während eines längeren Aufenthaltes in Istrien beobachteten Vögel auf nebst Zugdaten und biologischen Notizen. A. V. Homeyer (5j fand Aegiothus linaria in Ober-Engadin brütend. S. auch v. Tschusi ('*), V. Kadich (i,^), v. Kotz (2), Keller (2) und Dalla Torre.

Italien. Lepori fand Fringilla citrinella in Sardinien. Picaglia berichtet über Vorkommen von Lestris parasitica bei Modena. Whitehead liefert eine Übersicht der von ihm während eines 1 Smonatlichen Aufenthalts auf Corsica beobachteten Vögel, 176 Arten. S. auch Portis und Vallon.

Pyrenäische Halbinsel. Dalgleish (i) führt nach portugiesischen Quellen als Bewohner der Burling-Inseln auf: Ruticilla tithys (Brutvogel) , Upupa epops, Corvus corax , Passer domesticus (Br. ) , Columba palumbus (Br.) , Turtur auritus, Scolopax rusticola, TJria troile (Br.), Mormon arcticus, Phalacrocorax carbo (Br.), Larus argentatus (Br.) , Puffinus Kuhli (Br.) . Nach Olphe-Galliard (3) wurde Larus affinis bei Hendaye in den Pyrenäen erlegt. S. auch Tait.

Frankreich. Olphe-Galliard (S^) bespricht die Cygnidae und Sperlinge [Passer) des westlichen Europas unter Bezugnahme auf verwandte außereuro- päische Formen. S. auch Lescuyer (2).

Belgien. Dubois (S 2) liefert ein Verzeichnis der Vögel Belgiens nebst den französischen und flamländischen Namen der einzelnen Arten. 336 Species sind aufgeführt, wovon 70 Standvögel, 57 Sommer-, 39 Wintervögel, 49 regel- mäßige, 105 unregelmäßige Wanderer und 16 zufällige Erscheinungen.

Niederlande. Albarda theilt einige während des Jahres 1885 in den Niederlanden gesammelte Beobachtungen mit.

Großbritannien. Aplln (S ^] liefert einige Beobachtungen von Oxfordshire. Archer berichtet über Vorkommen der Aquila naevia in Northumberland. ArmJ- Stead hat ein Verzeichnis der in Solway vorkommenden Arten zusammengestellt. Astley berichtet über Nisten von Cardinalis virginianus in der Freiheit in England.

Zool. Jahresbericht. 1885. IV. 14

210 Vertebrata.

Backhouse liefert ein Verzeichnis der im Upper Teesdale vorkommenden Arten. M. Browne führt die Vögel von Leicestershire auf mit Angabe localer Verbrei- tung, Zugdaten und einzelnen biologischen Notizen. Buckley bespricht die Vögel von Rousay (Orkney-Insel) und erwähnt u. a. Colymhus arcticus als Sommervogel. Carter (2, ^j, Clarke (^) und Tuck (^) berichten über Brüten von Larus fuscus an der Küste von Yorkshire. Chapman (^j gibt einige Notizen über das Vorkommen einiger Vogelarten in Upper Coquetdale mit Bezug auf Cordeaux's Angaben über die Vogelfauna dieses Gebiets. Clarke (^) berichtet über die Ankunftszeiten der Sommervögel in Nord-England während des Frühjahrs 1885 und (*, 6) über Vor- kommen von Saxicola deserti in Yorkshire. Clarke & Backhouse jun. liefern einige Notizen über die Vogelwelt der Färör-Inseln. Cordeaux (^) hat während des Frühjahrs 1885 einige Beobachtungen an der Ostküste Englands angestellt. Dixon (^ 2) schildert die Vogelwelt von St. Kilda. Gegen 70 Arten kommen vor. Alca impennis war Brutvogel und wurde 1822 zum letzten Male erlegt. Näheres über Troglodytes hirtensis. DonOVan (^) traf Phylloscopus rufus im Winter in Irland. Dresser ('^) berichtet über Vorkommen von Bartramia longicauda, Otis tetrax und Upupa epops in Cornwall, (^) über Sylvia nisoria und Hypolais icterina in Norfolk und (i) bestätigt entgegen den von Seebohm erhobenen Zweifeln, daß ein in Cornwall erlegtes Exemplar von Aquila clanga in der Sammlung Rodd's in Trebartha Hall sich befinde. Evans (^) hat eine Liste der auf der Insel Eigg (Schottland) vorkommenden Arten zusammengestellt. 84 Species sind aufgeführt. Derselbe (2) berichtet über Nisten von Parus palustris in Stirlingshire, Fortune über Brüten von Turdus iliacus in Yorkshire. Galnsborough fand Colymhus cri- status in Rutlandshire. Gatcombe liefert einige Notizen über die Vogelwelt von Devon und Cornwall. Gunn (^) berichtet über Vorkommen von Coracias garrula und (4) eines Exemplars von Porphyrio smaragdonotits bei Norwich, und (i) theilt einige Beobachtungen von Norfolk und Suffolk mit. Gurney (^) berichtet über Vorkommen von Mergulus alle im Juli bei Norwich. Gurney jun. (2) referirt über Vorkommnisse in Nord-Norfolk. Hadfield {^~^) theilt einige Beobachtungen von der Insel Wight mit. Harting {^) berichtet über Brüten von Colymbus septentrio- nalis in Irland. Harvie-Brown {^) schildert das Vogelleben der Nordwestküsten von Sutherland. Harvie-Brown, Cordeaux, Barrington, More und Clarke ver- öffentlichen den 6. Bericht (1884) über den Frühjahrs- und Herbstzug der Vögel in England. Hesse erhielt Totanus glareola von Temple Mills. Lever traf Falco aesalon und Anser canadensis in Leicestershire. Lllford (2) theilt einige Beobach- tungen aus Northamptonshire mit, T. LIster aus Yorkshire. NachlVlacpherson(^) wurde Larus glaucus im April in Skye und (*) Lestris Buffoni bei Carlisle im Juni erlegt. Mitchell schreibt über die Vögel von Lancashire und erwähnt u. a. des Vorkommens von Saxicola stapazina und Tichodroma muraria daselbst. More (^) liefert ein Verzeichnis der Vögel Irlands und (2) berichtet über Turdus varius in Mayo. Nicholls berichtet über seltene Erscheinungen in Devon. Phillips (*l theilt einige Beobachtungen aus Breconshire mit und (^) fand Lagopus scoticus in Somersetshire und Wiltshire. C. Smith {^, ^) berichtet über Wahrnehmungen in Somersetshire und referirt über die Ankunft der Zugvögel daselbst. Slater (^) über Sylvia nisoria in Yorkshire. Southwell (^) fand Hydrochelidon hyhrida in Yorkshire und (2) Sterna Dougalli an der Küste von Sussex. Stevenson theilt Be- obachtungen aus Norfolk mit. Warren ('^j fand Chrysomitris spinus im Sommer in Co. Sligo. Whitaker ('■*) berichtet über Vorkommen von Tringa maritima in Nottinghamshire, (i^) von Phalaropus fulicarius in Mansfield, [^^) über Nisten von Totanus calidris in Notts und (i^) über Vorkommen von Fratercula arctica in Not- tinghamshire. Willmott erlegte Nucifraga caryocatactes im November in Kent. Über locales Vorkommen einiger Arten in England befinden sich kurze Notizen

III. Systematik, Faunistik, Biologie. 4. Aves. C. Geograph. Verbreitung etc. 211

ferner in: Naturalist. London 1885 p 149, 182, 201, 251, 269, 336, 364 Vergl. auch in der Liste die Arbeiten von Booth, Brockholes ^2), Chäloner J.M. Campbell, Clarke (2,3), Cornish (i-*), Dresser (^j, Aüye, Corbin, Dalgleish (2), Donovan (2 , Elliot(S2), Erskine, Th. Fisher (i-3), Fowler, Gunn (2;, Gurney (4,6,^), Hamilton, Hammond, Karting (2,3j, Hodgson, Lilford (i), A. Lister, Lumsden, Nlacpherson {\'^,^), More 12), Nicholls, Raine, Roebuck & Clarke, Sciater (3), Seebohm {\'), C.Smith (3), Tuck (2), Ussher (2), Warren (M, Whitaker R, Yarrell.

Nord-Africa. Reid sammelte während des Winters bei Tanger in Marocco 11 8 Arten, darunter die für das Gebiet noch nicht nachgewiesene Sitia caesia und einen Garrulus, welcher eine Zwischenform von G. glandarius und cervicalis dar- stellt, ferner Ruticilla Moussiert, Cyanecula Wolß, Coccothraustes vulgaris^ Frin- gilla coelehsj Asio otus, Francolinus hicalcaratus.

(2. Die Sibirische Subregion.) 3. Die Japanische Subregion.

Seebohm (2) gibt an, daß Phalacrocorax carbo, capillatus und pelagkus in Japan und China vorkommen, I. bicristains (= urüe Gm.) wurde hingegen daselbst bis- her noch nicht nachgewiesen. Derselbe (3) berichtet über das Vorkommen von Diomedea nigripes, Numenhis minor, Totanus calidris unäpugnax, Alca troile arra in Japan. Taczanowski (') liefert ein Verzeichnis der von Kalinowski und Jan- kowski neuerdings am Sidemi und Sungatscha in Südwest-Ussurien gesammelten Arten, worunter neu: foecilia palustris crassirostris und Suthora webbiana man- tschurica. TrIstram (2) führt 8 Arten auf, welche von Gunn an der Südküste Ko- reas gesammelt wurden. Stejneger (i) beschreibt einen neuen Sperling, Passer saturatus^ von Japan.

4. Die Tartarische Subregion.

Harting [^] berichtet über Leucosticte Rohowoshß Prschw. n. sp. von Central- Asien. Lansdell gibt ein Verzeichnis der Vögel Turkestans nach den Angaben Sewertzoff's in Fedtschenko's Turkestanje Jevotnie. v. Madaräsz (^j beschreibt Tetraophasis Szechenyi n. sp. von Ost-Tibet, Solater (^) Phasianus principalis von Central-Asien. Potanin p 241 243 führt 37 Arten auf, welche von Adrianof in der nordwestlichen Mongolei gesammelt wurden.

5. Die Persische Subregion.

Nach Heller wurde Dromas ardeola bei Lattaquie in Syrien erlegt. Radde liefert einen Nachtrag und Druckfehlerberichtigung zu seiner »Ornis caucasica«. Aquila clanga Pall. var. Boeckii und Halcyon smyrnensis wurden bei Lenkoran, Larus ftis- cus am Ostufer des schwarzen Meeres erlegt. E. V. Homeyer (^) beschreibt Mu- scicapa semitorquata n. vom Kaukasus.

Die Äthiopische Region.

1. West-Africa.

BUttikofer (^) gibt einen Bericht über seine zusammen mit C. F. Sala unter- nommenen Reisen und Forschungen in Liberia, schildert zunächst das Land in landschaftlicher und allgemein faunistischer Beziehung und führt sodann in syste- matischer Folge die während der Expedition gesammelten Arten auf nebst kri- tischen Bemerkungen über einzelne Formen und biologischen Notizen. Die Liste umfaßt 162 Arten. Mit Übersichtskarte des Gebietes. Reichenow (^) unterscheidet

14*

212 Vertebrata.

eine nördliche und südliche Abart von Merops gularis (letztere subsp. n. australis). Die Verbreitung der südlichen Form scheint sich bis zum Kamerun zu erstrecken, die der nördlichen Ober-Guinea bis zum Niger zu umfassen. Rochebrune be- schreibt Cinnyris scapulatus n. von Gabun.

. 2. Ost-Africa. Böhm hat einen Bericht über eine 3 . von ihm am Ügalla-Fluß, in Uniamwesi und am Tanganjika zusammengebrachte Vogelsammlung geliefert und gibt zahl- reiche biologische Notizen über die einzelnen zum Theil leider nicht sicher be- stimmten und wegen theilweisen Verlustes der Sammlungen nicht mehr bestimm- baren Arten. G. A. Fischer hat ein Verzeichnis der von ihm während eines siebenjährigen Aufenthalts in Ost-Africa gesammelten Arten mit Angabe der fest- gestellten speciellen Fundorte zusammengestellt. Dasselbe enthält 479 Arten, von welchen 70 von dem Reisenden entdeckt wurden. In Johnston's Reisewerk über die Kilimandscharo-Expedition befinden sich zahlreiche Angaben über die Vogel- welt der durchzogenen Gegenden. Reichenow [^] p 217 beschreibt Parus pallidi- ventris n. von Kakoma, Euplectes ladoensis n. von Lado, (") Symplectes stictifronsn. von der Zanzibarküste, Textor Böhmi n. von Unjamwesi und (S) Ptemistes Böhmi von Kakoma. Shelley (*) führt 62 Arten auf, welche von Phillips im Somaliland gesammelt wurden, darunter über 40 bisher für das Gebiet noch nicht nach- gewiesene und zwar 6 neue Species : Coracias Lorti. Dryoscopus rußceps , Telephonus Jamesi, Argya Aylmeri, Saxicola Phülipsi, Parus Thruppi, Cursorius gallicus soma- lensis n., Coracias naevia Levaillanti. Derselbe (^ ^j zählt 50 Arten auf, welche von Johnston am Kilimandscharo gesammelt wurden , worunter neu : Plnarochroa hypospodia , Nectarinia Johnstoni , Cinnyris mediocris , Muscicapa Johnstoni, Necta- rinia Kilimensis und Pratincola axillaris.

3. Süd-Africa. Gurney liefert Nachträge zu seinen Notizen über die Vogelfauna von Trans- vaal [s. Bericht f. 1884 IV p 294] nach Mittheilungen von Ayres.

Die Madagassische Region.

Von Mllne-Edwards & Grandidier's Werk ist der ornithologische Theil abge- schlossen. Milne -Edwards & Oustalet führen 35 Arten auf, welche von Humblot auf Groß-Comoro gesammelt wurden, darunter 12 neue : Coracopsis sibilans, Circus Humbloti, Leptosomus gracilis, Cinnyris Hiinibloti, Zosterops mouroniensis, Z. Anga- sizae, Graucalns cuctillatiis, G. sulphuretis, Humblotia ßavirostris, Terpsiphone como- rensis, Hypsipetes parvirostris , Foudia consobri7ia, Turdiis comorensis. Sharpe {^) bespricht eine kleine CoUection (15 Arten) von den Amirant-, Glorioso- und Seychellen-Inseln, darunter Ttirtur Cqppingeri n.

Die Malayische Region. 1. Vorderindien und Ceylon. Menzbier (•^j führt 40 Arten vom oberen Tarim-Fluß in Kaschgar auf, darunter Leptopoecile Sophiae major n. und Rhopophilus deserti. Swinhoe & Barnes be- sprechen eine Vogelsammlung von Central-Indien, aus der Umgegend von Mhow und Neemuch. v. Pelzeln & Kohl berichten über eine Vogelsammlung von Ceylon. S. auch Barnes.

2. Hinterindien und Süd-China. Müller liefert einen Nachtrag zur Ornis der Insel Salanga (vergl. Bericht f. 1884 IV p 209]. Durch die neue, von Cpt. Weber zusammengebrachte CoUection wurde die Liste der auf der Insel vorkommenden Arten um 1 0 vermehrt, darunter

in. Systematik, Faunistik, Biologie. 4. Aves. C. Geograph. Verbreitung etc. 213

Osmotreron bicincta. Salvadori & Giglioli [^) beschreiben Jyngipicus Waltersi von Formosa, (2) Cissa hypokuca n. und Mirafra erythrocephala n. von Cochinchina.

3. Sujnda-Inseln und Malacca.

H. 0. Forbes' Werk über den Malayischen Archipel enthält Verzeichnisse der Vögel von Sumatra, Timorlaut, Buru und der Cocos-Keeling-Inseln (auch Bio- logisches.) GuJIIemard ^] liefert ein Verzeichnis der vonihm während der Reise der Yacht »Marchesa« auf Borneo und Cagayan Sulu gesammelten Vögel. Auf der letz- teren Insel besteht die Vogelfauna aus einem Gemisch von Formen der Philippinen, der Sulu-Inseln und der Insel Borneo, doch überwiegt der Character der letztgenannten Insel, unter den 15 vom Verf. gesammelten Arten haben 7 weitere Verbreitung, von den übrigen 8 sind 2 auch auf den Philippinen [Tany- gnathus htzoniensis und omeCalornis), 2 [C/iibia pecioralis und Carpophaga Pickermgi) werden auch auf den Sulu-Inseln gefunden, 4 sind rein bornesisch. Eine Art ist neu und der Insel eigenthümlich : Mixornis cagayanensis. Vorderman (2) liefert die 6. Fortsetzung seiner Beschreibung der Vögel Batavias und (') stellt einen alpha- betischen Index zu dem Verzeichnis der Vögel Batavias zusammen. Saivadori & Giglioli (^) p 824 beschreiben Jyngipicus f rater n. von Malacca, Slater ('^) p 124 Myiophonetis borneensis, ferner [-] p 122 und [^ Partis cinerascens von Borneo. Kutter liefert werthvolle biologische Schilderungen der Vögel Borneos.

4. Philippinen.

Guillemard (^) gibt eine Übersicht der Vögel des Sulu-Achipels. In der von Sharpe (Proc. Z. Soc. 1879) aufgestellten Liste sind 20 Arten angeführt, 4 der- selben [Cuculus fucatns^ Carpophaga Pickeringi, Caloenas nicobarica und Gallus stra- mineicollis) müssen nach G.'s Erfahrungen gesti'ichen werden. Dagegen ist das Verzeichnis um 49 Species zu vermehren, so daß jetzt 65 Arten von der Insel- gruppe bekannt sind. Zoogeographisch sind die Suluinseln nicht mit den Sunda- Inseln, sondern mit den Philippinen zu vereinigen. Von den 65 Arten kommen gleichzeitig 30 auf den Philippinen vor, fehlen hingegen auf Borneo, 26 haben weitere Verbreitung, von den wenigen übrigen scheinen einige dem Archipel eigenthümlich zu sein ; 3 [Dicrurus pectoralis , Ptilopus formosus und Artamides pollens] gehören dem australischen Gebiet an. Neu sind : Pericrocotus Marchesae und Macronus Kettlewelli. Jordana p 176-190 schildert die Vogel- fauna der Philippinen. In einer systematischen Liste sind HO Species aufge- führt; Buceros hydrocorax wird sehr mangelhaft abgebildet T 5. Oustalet (^) beschreibt Anthracoceros Marchei von Palawan, Sharpe \}) p 446 A. Lemprieri ebendaher [identisch mit dem vorgenannten].

Die Nearctische Region.

Agersborg liefert ein Verzeichnis der Vögel von Südost -Dakota. Bain {}) schildert das winterliche Vogelleben von Prince Edward Island, Batchelder (^) die winterliche Vogelfauna Neu-Mexicos. Beckham \^'] gibt ein Verzeichnis der Vögel von Nelson County und führt die von ihm bei Pueblo in Colorado beob- achteten Arten auf. Brewster (^ berichtet über Vorkommen von Turdus ustu- latus, Sialia sialis azurea und Caeligena Clemenciae in Arizona, und gibt (^3) einen ferneren Beitrag zur Fauna von Arizona und Sonora auf Grund der Forschungen von F. Stephens. Neu wird beschrieben: Colinus Ridgivayi. Derselbe (2) be- schreibt Cupidonia pinnata n. von Illinois und (9) Lagopus Weicht n. von Neufund- land. Christy (2) schildert die Fauna von Manitoba. Cooke (i) berichtet über Vorkommen seltener Arten im Mississippi-Thal. Drew bespricht die verticale Verbreitung der Vögel Colorados. Dutcher (^) berichtet über das Vorkommen

214 Vertebrata.

seltener Arten auf Long Island, N. Y., Goss (S^,^"^) über seltene Sommervögel in Kansas und (^) über Ochthodromus wilsonius in Neu-Schottland. Henshaw (^) bespricht die an der Californiscben Küste vorkommenden Landen und gibt {^) ein Verzeichnis der von ihm während des Sommers am oberen Pecos-Fluß in Neu Mexico beobachteten Arten. Hoffmann führt die bei den Selish-, Pah-uta- und Shonshoni-Indianern üblichen Trivialnamen einer Anzahl von Arten auf. N. T. Lawrence liefert Nachträge zu seiner früher veröffentlichten [Forest und Stream 1878] Liste der Vögel von Long Island. Loomis gibt einen Nachtrag zu seiner früher [Bull. Nutt. Orn. Club. Vol. 4 p 209] veröffentlichten Liste der Vögel von ehester County, Süd- Carolina. Mc Kinlay schildert das Vogelleben in Pictou County, Neu-Schottland. Merriam [^) veröffentlicht einen vorläufigen Bericht des Comites für Beobachtung des Vogelzuges in den Vereinigten Staaten, darin : Notizen über den Zug von Progne subis im Frühjahr 1884, Ankunft von Icterus galbula im Mississippi -Thal (zusammengestellt von W. Cooke), Vogelzug bei Sombrerot Key in Florida, bei Point Barrow in Alaschka (zusammengestellt von J. Murdoch) und an der Straße von Mackinac. Derselbe (^) veröffentlicht ein Circular für das Jahr 1885 betreffend die Beobachtungsstationen in den Ver- einigten Staaten. Derselbe (^,^^) liefert einen 3. und 4. Nachtrag zu seiner Liste der Vögel von Points des Monts, Quebec in Canada. Erwähnt .• Anorthura troglodytes hiemalis, Somateria Dresseri und Tachypetes aquila. Nehrung (^) gibt den Schluß seiner Beiträge zur Ornis des nördlichen Illinois. Ridgway (^^) ver- öffentlicht eine Liste von Namen americanischer Vögel, welche seitens des Comites für Classification und Nomenclatur der »American Ornithologist's Union« neuer- dings angenommen, beziehungsweise gegenüber dem früheren Gebrauch verändert worden sind. Eine neue Species ist CalUpepla californica vallicola. Derselbe C') be- schreibt Branta minima n. von der pacifischen Küste Nord-Americas. Scott (^j schil- dert das winterliche Vogelleben in den Bergen von Süd-Arizona und (3) bespricht eine Vogelsammlung ebendaher, darunter Troglodytes aedon Marianae n. Seton C') führt eine Anzahl von Arten auf, welche bei Toronto in Canada erlegt wurden, und (1"^,^) gibt Notizen über die Vögel Manitobas ; dabei ist eine zwischen B. umbellus und umbelloides stehende ^onßsa-Form beschrieben. Stephens schildert eine Reise nach Arizona und Sonora und führt die während derselben beobach- teten Arten auf. Turner (^) gibt ein Verzeichnis der Vögel von Labrador, ein- schließlich Ungava, Ost-Main, Moose, die Golfdistricte der Hudson-Bay-Company und die Insel Anticosti. Die Brut- und Standvögel sind durch Sterne kenntlich gemacht. Wood liefert einige Notizen über die Fauna von Manitoba. Über die Verbreitung einzelner Arten in den Vereinigten Staaten theilten Beobachtungen mit: Allen [\^), Bagg, Ball, Beckham [^-'^), Brewster (^^^i^^S^^), N. C Brown (^2), Browne(i"3) Chadbourne (S^), Coale, Coues, Davlson, Dwight, A.K.Fischer (1-3), Frost, Goodale (i,^), Goss (^j, Hardy, Henshaw (^^, Holterhoff, Jeffries, Merriam (^^^l2), Osgood, Palmer (',2), Rjcker, Sage (2-4), Vi/. L Scott, W.E. Saunders, H. iVi. Smith {^-^), Southwick & Jencks, Townsend (^2), Thompson, Widmen, Wiilard (^). S. auch Allen unter Litteratur etc. oben p 206. [Im vor- jährigen Bericht IV p 298 ist das Referat über die Arbeit von Coues & Prentis (Vögel Columbiens) verstellt. Es gehört unter den Abschnitt »Nearctische Region«.]

Die Ne'otropische Region.

1. Die Mittel-Americanische Subregion.

Von Godman & Salvin's Werk erschien die Fortsetzung der Fringilliden p 345-360. Ridgway (2) beschreibt folgende neue Arten : Harporhynchus gutta- tus, Troglodytes Beani, Dendroeca petechia rufivertex, Spindalis Benedicti, Cardinalis

III. Systematik, Faunistik, Biologie. 4. Aves. C. Geograph. Verbreitung etc. 215

saturatus , Euethia olivacea intermedia, Cyclorhis insular is , Vtreo Baircli, Vireo- sylvia cinerea, Empidonax gracilis^ Myiarchus platyrhynchus ^ Attila Cozumelae^ Chlorostilbon forßcatus, Lampornis thalassinus, Ceniurus Leei und Rupornis gra- cilis von der Insel Cozumel an der Ostküste Yucatans. Derselbe ("') führt von der genannten Insel 57 Arten auf, worunter noch die neue Form Ceniurus ruhri- ventris pygmaeus. Lawrence (2,-\) beschreibt Polioptila albiventris, Contopus albi- collis, Chaetura yucatanica und peregrifiaior und Engyptila Gaumeri von Yucatan, (^) p 271 Engyptila vinaceifulva ebendaher, Ridgway z^*' Bmdroeca Bryanti castand- ceps von West-Mexico und Cap Lucas, (^ Icterus cucullatus Nelsoni von Mazatlan, Cap Lucas u. a., (^) Cyanocorax cucullatus und Vireolanius pulchellus verticalis von Costa Rica und (i^j Cancroma Zeledoni von Central- America. Salvin (*) führt 27 Arten von der Insel Cozumel auf, darunter 2 neue ,s. Timeliidae und Fringillidae] , welche jedoch in der vorgenannten Arbeit von Ridgway bereits beschrieben sind. Auch mehrere andere Bestimmungen werden nach der Ridgway 'sehen Arbeit zu corrigiren sein. So ist Vireo magister vermuthlich auf V. einer eaUidgw., Attila sp. auf ^. Cozumelae Ridgw., Centurus dubius auf C. Leei Ridgw., Phoni- para pusilla auf Euethia olivacea intermedia Ridgw., Chlorostilbon caniveti auf Ch. forßcatus Ridgw. zu beziehen. Zeledon führt 692 Arten für Costa Rica auf, wobei diejenigen Arten durch einen Stern kenntlich gemacht sind , welche sich in dem National-Museum in Washington befinden.

.2. Die Columbische Subregion.

Lawrence (*) p 3.58 beschreibt Zenaida bogotensis vonNeu-Granada, Matschie (3) Presbys bogotensis, V. BerlepSCh r^) p 289 Ochthoeca consobrina von Bogota, Hart- laub Psittactda Spengeli von Baranquilla. Nation bespricht die Verbreitung von Psittacula andicola, Cypselus andicola und Petrochelidon rußcollis in Peru. Tacza- nowski & V. Berlepsch liefern eine 3. Liste der von Stolzmann in Ecuador auf dem Ostabhang der Anden gesammelten Vögel. Neu sind: Odontorhynchus Bra- nickii, Calliste pidchra aequatorialis, C. Taylori, Poecilothraupis palpebrosa caeru- lescens , Chlorospingus signatus , Urothraupis Stohmanni , Pseudotriccus Pelzelni, Pogonotriccus Gualaqidzae. Myiodynastes chrysocephalus minor, Myiobius phoenico- mitra , Synallaxis singularis, Anabazenops mentalis, Herpsilochmus axillaris aequa- torialis, Formicarius thoracicus und Galbula Pastazae. In einem Anhange wird noch Xiphocolaptes crassirostris beschrieben. In einem 2. Anhang gibt v. Ber- lepsch allgemeine Betrachtungen über die Vogelwelt von Ecuador. Auch werden einige Bestimmungen in den vorausgegangenen Listen berichtigt, u. a. Catamenia homochroa in C. inornata minor Berl. verändert. Stolzmann (^j liefert ein Bild der geographischen Verbreitung der Vögel in Ecuador und Peru.

3. Die Amazonen-Subregion.

V. Berlepsch (3) beschreibt Chlorospingus Reyi von Venezuela, Ridgway (J^) Dromococcyx gracilis von British Guiana. SalvIn i^ bespricht eine Vogelsamm- lung aus dem Britischen Guiana, welche von H. Whitely am Atapuran-Fluß , in Bartica Grove am Essequibo, in Camacusa am Mazaruni-Fluß, auf dem Kuke- nam-Berg iRoraima-Kette) , auf den Merume-Bergen , dem Roraima und am Yuruani-Fluß zusammengebracht wurde. Die Liste der Arten dieser CoUection ist vom Bearbeiter durch die von Schomburgk beobachteten Species vermehrt. Die noch nicht abgeschlossene Arbeit führt 379 Arten auf, darunter neu : Turdus murinus, Herpsilochmus sticturus, Heterocnemis saturata und Antrostomus Whitelyi. Sciater (^'j beschreibt Icterus Hauxtvelli vom oberen Amazonenstrom.

2J6 Vertebrata.

4. Die Südbrasilianische Subregion.

V. Berlepsch & v. Jhering besprechen eine von dem letztgenannten bei Taquara do Mundo Novo, Prov. Rio Grande do Sul in Brasilien, zusammengebrachte Vogel- sammlung. 221 Arten sind aufgeführt mit einzelnen biologischen Notizen und kritischen Bemerkungen über die Nomenclatur mehrerer Arten. Neu sind be- schrieben : Saltator similis pallitliventris, Orchilus auricularis pyrrhotis, Leptoptila Reichenbachi Bahiae, Piciimnus Jheringi. Cinclodes fuscus wird zum ersten Mal für Brasilien nachgewiesen, v. Berlepsch [^) beschreibt Attila griseigularis von St. Catharina. Gibsotl liefert einen Beitrag zur Vogelfauna von Paisandu in Uruguay. 52 Arten sind aufgeführt mit Notizen über Nistweise und Eier einiger derselben.

5. Die Patagonische Subregion.

Cabanis (^) beschreibt Chrysotis tucumana n. Coppinger gibt einige Notizen über die Vögel der Magellanstraße. Göring schildert das Vogelleben Argentiniens.

6. Die Antillisjche Subregion.

Von Cory's (2) Werk über Haiti ist der 4. Theil (Schluß) erschienen, mit Karte der Insel und Abbildungen der Köpfe einer größeren Anzahl von Arten. Im Ganzen sind 111 Arten als Bewohner von Haiti aufgeführt, darunter 32 eigen- thümliche. Numida meleagris ist eingeführt und verwildert. Derselbe (^) gibt eine Liste der auf den westindischen Inseln, einschließlich der Bahamas, großen und kleinen Antillen, vorkommenden Arten. Lawrence (^) führt eine Anzahl von Arten auf, welche neuerdings auf Guadeloupe nachgewiesen wurden, darunter Ceryle stictipennis n. Derselbe (*) beschreibt Zenaida rubriceps n. von Grenada. Merriam (^^) erwähnt Helinaia Sivainsoni von Jamaica und {^) von Süd-Florida. Ridgway (^) beschreibt Certhiola Finsckiu. von Dominica, C. SundevalU Yon Guade- loupe und C. Sancti-Thomae n. von St. Thomas und St. John,

Die Australische Region.

1. Australien.

A. J. Campbell beschreibt die Eier von 413 australischen Arten, darunter 122, welche in Gould's Werk und in den Arbeiten Ramsay's noch nicht erwähnt sind. Mathew schildert einen Besuch der Claremont Inseln und zählt die beobachteten Arten auf, darunter auch Tringa variahilis. Ramsay {^] beschreibt Collyriocincla Boweri von Queensland.

2. Celebes.

W. Blasius (S^) beschreibt eine von Platen auf Mangkassar und im District Tjamba in Süd-Celebes zusammengebrachte Vogelsammlung, 56 Arten. Neu sind beschrieben: Merops philippinus celebensis n. und Cyrtostomus frenatus Plateni. U. a. wird das Vorkommen von Macropteryx Wallacei und Scythrops Novae Hol- Zonc?me bestätigt ; Jugendkleider verschiedener Arten sind beschrieben. Gullle- mard (^) bespricht eine von ihm auf Celebes zusammengebrachte Vogelcollection. Unter den 108 Arten sind 3 bisher für die Insel noch nicht nachgewiesen : Astur trivirgatus, Alcedo bengalensis und Halcyon pileata.

3. Neu-Guinea und Molukken.

Finsch & Meyer beschreiben eine von K. Hun stein auf Neu-Guinea, insbe- sondere auf dem bisher noch unerforschten Hufeisengebirge zusammengebrachte Vogelsammlung. Der erste Theil der Arbeit behandelt die Paradiseidae. Unter den 19 aufgeführten Arten sind S neue. Von einer Art wird das ^f , von zweien

ni. Systematik, Faunistik, Biologie. 4. Aves. C. Geograph. Verbreitung etc. 217

sind die $ zum ersten Mal beschrieben [s. System. Th. unter Paradiseidae]. Von Gould's (1) Werk über Neu-Guinea ist Th. 19 und 20 erschienen. Guille- mard (^) sammelte 69 Arten auf den Molukken, darunter Eos insularis n. von Weeda. Caca^M« a/5a wurde auf Obi, Ptilopus prasinorrhous auf Weeda nachge- wiesen. Derselbe (^j bespricht eine von ihm auf Sumbawa zusammengebrachte Vogelcollection von 38 Arten. Mit Ausnahme von zwei neuen [Turnix Powelli und Zosterops brunneicauda) kommen sämmtliche Arten auch auf den faunistisch übereinstimmenden Inseln Lombok und Flores vor. Derselbe (**) sammelte ferner 213 Arten auf Neu Guinea, Waigiu, Batanta, den Aru-Inseln, Jobi, Mysol und Salawatti und beschreibt diese CoUection. Baza Reimvardti, Ceyx solttaria, Grau- calus magnirostris , Edoliisonia melas, Calobates melanope, Muscicapa griseosticta \mdi Totanus glareola wurden auf Waigiu nachgewiesen, Astur torquatus, Mino Dumonti und Alcyone pusilla auf Batanta, Coriphilus placens und Lalage atrovirens auf den Arfak-Bergen , Gymnophaps Albertisi und Tadorna radjah auf Jobi, Poecüodryas hypoleuca auf Salawatti. Nehrkorn gibt ein systematisches Verzeichnis einer von Platen auf Waigiu zusammengebrachten Vogelsammlung. Dasselbe weist 103 Arten auf, die Anzahl der seither von der Insel bekannten Species, welche 81 betrug, wird somit um 22 vermehrt. Unter letzteren sind besonders auffallend: Cyclo- psittacus aruensis, Hirundo javanica, Hermotimia auriceps. Auch die Eier mehrerer Arten [Rhectes, Ptilotts, Pitta etc.l sind beschrieben. Ramsay \^) beschreibt io- phorina superba minor und Parotia Latvesi vom Astrolabe- Gebirge und ei*wähnt des Vorkommens von Trichoglossus papuanus , Josephinae^ pulchellus, Muschenh-oeki und Chaetorhynchus papuanus daselbst. Derselbe (^) beschreibt Rhipidura fallax n. von Neu-Guinea. Oustalet ("*) beschreibt Cyclopsittacus Edwardsi und Goura Victoriae var. comata von der Nordküste Neu-Guineas. Riedel erklärt «Timoriao« für die richtige Schreibweise, anstatt Timorlaut. Salvador! kritisirt einige der von Meyer [vergl. Bericht f. 1884 IV p 30] von Timoriao- und den Tenimber- Inseln beschriebenen Arten.

S. auch Forbes unter Sunda-Inseln.

4. Die Polynesischen Inseln.

ReichenOW (*) beschreibt Phlegoenas virgo , Rhipidura atrigularis und Corvus Kubaryi von den Pelau-Inseln.

5. Neu-Seeland.

Fllhol führt nach Scott die Vögel der Campbell- und Macquarie-Inseln auf. Erstere zeigt außer Zosterops lateralis nur pelagische Formen, woraus F. schließt, daß dieselbe vulkanischen Ursprungs sei und niemals einen Zusammenhang mit Neu Seeland gehabt habe, während die Macquarie-Inseln nach dem Vorkommen terrestrischer Formen wie Platycercus, Ocydromus, Rallus zu urtheilen, früher mit Neu-Seeland verbunden gewesen sein müssen. Potts [^) gibt Notizen über Nester und Eier einiger neuseeländischer Vögel. Tristram (^j beschreibt Platycercus Pennanti var. Nobbsi und Halcyon norfolkiensis von Norfolk. Gurney (^j p 139 erwähnt des Vorkommens von Ninox maculata auf Norfolk.

Die Arctische Region.

Bunge berichtet über das Vogelleben auf der Sagastyr-Insel in der Lena-Mün- dung. Cygnus Bewicki, olor und musicus wurden als Brutvögel angetroffen, ebenso Xema Sabini und Rhodostethia rosea. Clarke & Backhouse jun. schildern einen Herbstaufenthalt auf dem östlichen Island nebst einigen Notizen über die Fauna der Färör-Inseln. Insonderheit wird das Herbstkleid von Lagopus rupestris be-

218 Vertebrata.

schrieben und abgebildet. Matschie & Ziemer liefern in deutscher Übersetzung einen Auszug aus Nelson's Birds of Bering-Sea [s. Bericht f. 1883 IV p 264]. Murdoch (^) bespricht die auf der Polar-Expedition des Lieutenant Ray bei Point Barrow, Alaschka, gesammelten Arten. Die Collection umfaßt 54 Species. Notizen über Zeit des Vorkommens, Nistens und Beschreibung von Nest und Eiern einzelner Arten, auch die bei den Eskimos gebräuchlichen Namen. Rhodostethia rosea Winterkleid und erstes Herbstkleid abgebildet. Derselbe ("^) kritisirt einige von Nelson (Birds of Bering-Sea) gemachte Angaben über die Vögel von Alaschka. Erwiderung hierauf von E. W. Nelson. Stejneger {^) gibt eine Übersicht der von ihm auf den Commandeur-Inseln und bei Petropaulski auf Kamtschatka ge- sammelten Vögel mit Angabe der Synonymie der einzelnen Species, Bemerkungen über locale Verbreitung und biologische Notizen, ferner eine Liste der bisher auf Kamtschatka nachgewiesenen Arten, welche 186 umfaßt, und schließlich allge- meine Betrachtungen über den Character der Kamtschatkanischen Ornis. Neu sind beschrieben : Cuculus peninsulae, Carpodacus erythrinus Grehnitzkii und Ayihya marila nearctica. Abgebildet werden Köpfe von Alken und Lamellirostren in be- sonderer Berücksichtigung der Abweichungen der Schnabelform und -Färbung zu verschiedenen Jahreszeiten. Turner (2) gibt ein Verzeichnis von Arten, welche von ihm auf den Bleezhnee oder Nearer Islands (Attoo, Agattoo und Semechi) , der westlichen Gruppe der Aleuten, gesammelt wurden. Menzbier [^) beschreibt Hierofalco Grebnitzkii von der Behrings-Insel. Hartwig {^) fand Erithacus ruhecula bei Tromsö unter 69° n. Br. brütend.

D. Systematik.

a. Allgemeines.

PawlOW behandelt die Stammesgeschichte der Vögel auf Grund geologischer Thatsachen. Den Archaeopteryx und die Carinata betrachtet Verf. als Glieder zweier verschiedener , auseinander gehender Zweige des Vogelstammbaumes. Woodward liefert eine kurze allgemeine Characteristik der Classe »Aves«, bespricht besonders deren wichtigste osteologische Kennzeichen, führt die hervorragendsten fossilen Formen auf und recapitulirt die bekannte Eintheilung der Classe in die vier Ordnungen der Saururae, Odontornithes, Ratitae und Carinatae, sowie die geographische Verbreitung nach Sclater. Die fossilen Arten sind nach ihrem zeit- lichen Auftreten zusammengestellt. Reichenow & SchalOW haben das Compen- dium der neu beschriebenen Gattungen und Arten fortgesetzt. Erschienen ist Serie 8, enthaltend die während des Jahres 1883 neu beschriebenen Formen.

b. Specielles.

[Anordnung und Begrenzung der Familien nach Reichenow , Die Vögel der Zoologi- schen Gärten, 1882—1884.]

Brevipennes.

Gadow erörtert die anatomischen Unterschiede von Rhea amencana, Darwini und macrorhyncha, Claraz die Unterschiede der Eier der beiden erstgenannten Arten. Lydekker berichtigt seine Notiz über die Fossilreste eines Ratiten aus den Siwalik Hills [Dromaeus sivalensis] dahin, daß die betreffenden Reste gar keinem Vogel, sondern einem mit Hippopotamus verwandten artiodactylen Ungulaten an- gehören. Nathusius beschreibt die Unterschiede in der Schalentextur der Eier von Struthio camelus, australis und molybdophanes .

Dinornis Owenin. foss. Neu-Seeland ; van Haast (^). Gastornis Klaasseni n. foss. Neu-Seeland; E. T. Newton. Megalapteryx Hectori n. g. et sp. foss. Neu-Seeland; van Haast p).

III. Systematik, Faunistik, Biologie. 4. Aves. D. Systematik. 219

Urinatores.

Familie Ale idae.

Über Alca impennis, seine Geschichte und die zur Zeit vorhandenen Exemplare an Bälgen, Skeletten und Eiern hat Grieve ein größeres Werk veröffentlicht. Nach Allon (^) wurde Simorhynchus cristatellus an der Küste von Massachusetts beobachtet. Mergulus alle wurde im Juli bei Tadeaster (England) beobachtet nach Chaloner, in demselben Monat bei Norwich gefangen nach Gurney \^) . Stej- neger (^) bildet ab die Köpfe von Cyclorrhynchus psittaculus^ Q. im Sommerkleid (T 4 und 5), Fratercula corniculata. ^ im Sommer, ad. im Winter, (^ jun. im Winter (T 3), Lunda cirrhata, Q im Sommer, (^ im Winter (T 1), pull., jun. und juv. (T 2), Simorhynchus pygmaeus^ (^ im Winter, Q im Sommer, S. pusälus, (^ im Sommer und Winter, S. cristatellus, Q im Sommer und Winter, (^ im Som- mer (T 4 und 5), Synthliboramphus antiquus (^ (T 5). Derselbe [^) p 341 342 weist nach, daß Simorhynchus Merr. auf Alca cristatella und A. psittacula basirt wurde in Ersch & Gruber's Encyclop. 1. Sect. II p 405. NachValle wurde Alca torcla bei Triest erlegt. Uria troile Brutvogel auf den [Berlinga-Inseln nach Dalgieish [^). S. auch Henshaw (ß).

Familie Colymbidae.

Bryant hält PocUceps ocddentalis und Clarhii für geschlechtliche Abweichungen derselben Species. Buckley traf Colymbus arcticus als Sommervogel auf Ronsay, Orkney-Insel. Goss [^i fand Podilymbus podiceps brütend in Kansas. Harting (^) erwähnt Colymbus septentj-ionalis als Brutvogel in Irland. Seebohm (^) erörtert die Unterschiede von Colymbus Adamsi und glacialis. Erstere Art wurde 1852 an der Suffolk-Küste und ein anderes Mal an der Northumberland-Küste in England erlegt ; Verf. vermuthet, daß er häufiger vorkomme, aber meistens mit C. glaci- alis verwechselt werde. Seton (^) erwähnt Podiceps ocddentalis von Manitoba. Stejneger [^] p 340 341 hält Colymbus nigricollis [auritus Auct. nee Linn., nee Newton, nee Ridgway) für keine americanische Art.

Longipennes.

Familie Procellariidae.

Coues über vermuthliches Vorkommen von Diomedea exulans in Florida. Mac- pherson (^) erwähnt Puffinus major von der Skye-Küste (England). Ridgway (^) bespricht die Unterschiede von 0 estrelata Fischeri imä defilijjpiana und theilt mit (26), daß Pelagodroma marina (Lath.) im Atlantischen Oceau unter 40« 34' 18" N. und 66 0 9' W. erlegt wurde. Stejneger (^) bildet den Kopf von Fulmarus gla- cialis glupischa Q^ im Winter und Sommer ab (T 6) .

Familie Laridae.

Bunge fand Rhodostethia rosea und Xema Sabini auf der Sagastyr-Insel in der Lena-Mündung. Clarke (\) erwähnt Larus fuscus von der Yorkshire- Küste, Cornish (^) Larus leucopterus von Scilly. Rissa tridactyla Kotzebuei wurde nach Goss (^) in Washington, nach Southwick & Jencks bei Nicasio, Cal., erlegt. Hen- Shaw (1) zählt die an der ealifornischen Küste vorkommenden Lariden auf. Nach Olphe-Galliard (^) wurde Larus affinis bei Hendaye in den^ Pyrenäen erlegt. Picaglia berichtet über Vorkommen von Lestris parasitica bei Modena. Radde (p 7 7) erlegte Larus fuscus in der Bucht von Nowo-Rossiisk am Ostufer des schwarzen Meeres. Murdoch (^) bildet Rhodostethia rosea, Winter- und erstes Herbstkleid ab. Stejneger (^) bildet die Köpfe von Larus kamtschatkensis und

220 . Vertebrata.

schistisagus ab (T 6). H. Saunders berichtet über die geographische Verbreitung der Lariden mit besonderer Rücksicht auf die canadischen Arten. Talsky i^) theilt mit, daß Lestris cephus Keys. Bl. im östlichen Tirol und bei Neutitschein in Mähren, L. pomarina Tem. bei Neutitschein erlegt, bez. gefangen wurden. Wil- lard ('^) erwähnt Chroicocephalus Franklini von Wisconsin.

Rissa tridactyla pollicaris Stejneger n. Kamtschatka; Baird, Brewer & Ridgway, Water B., N- America II p 202 (1884).

Familie Sternidae.

Southwell(^, ^) berichtet über Hydrochelidon hybrida inYorkshire und (2) Sterna Dougalli an der Küste von Sussex.

Steganopodes.

Familie Graculidae.

Brewster (^) und Jeffries berichten über Graculus carÄo in Massachusetts. Nach Seebohm (-^) kommen Phalacrocorax carho, capillatus und pelagicus in China und Japan vor, Ph. bicristatus (= urile Gm.) wurde daselbst bisher noch nicht nach- gewiesen. Stejneger (^) T 8 bildet die Köpfe von Ph. pelagicus und urile q^ und juv. ab mit besonderer Berücksichtigung der Schnabelfärbung.

Phalacrocorax pelagicus ro5«s^Ms Ridgw. n. Alaschka; Baird, Brcwer & Ridgway, Water B., N- America II p 160 (1884).

Familie Sulidae. Nach Valle wurde Sula bassana bei Triest erlegt.

Lamellirostres.

Familie Mergidae.

Kolthoff theilt mit, daß ein 3. Exemplar von Mergus anatarius Eimbeck [Anas, Clangula, mergoides Kjävh.) 1881 bei Kalmar erlegt wurde. Das I.Exemplar werde 1825 bei Braunschweig geschossen, das 2. 1843 auf Seeland gefangen.

Familie Anatidae.

Brewster C) erwähnt Somateria Dresseri und mollissima von der Küste Neu- Englands. Nach MojSiSOViCS (^) wurde Harelda glacialis und Somateria mollissima in Steiermark erlegt. T. H. Nelson {^) berichtigt, daß die Notiz [Zoologist 1882 p 92], wonach Querquedula discors bei Redcar erlegt wurde, auf ein junges (^ von Qu. cirda sich bezieht. H. M. Smith [^) traf Harelda hyemalis im Sommer in Mary- land. Stejneger ('') p 161 bespricht die Unterschiede und Verbreitung von ^y%a afßnis (Eyt.), mariloides (Vig.), marila (L.), nearctica Stejn. und bildet T 7 den Kopf von Somateria V-nigra mit besonderer Berücksichtigung der Schnabelfärbung ab. Derselbe [^) p 409 schlägt Glaudonetta als neuen Namen an Stelle vonC/an- gulaYlQm. (mit dem Typus ^. clangulali.], welche letztere Bezeichnung zuerst von Leach 1819 für den Typus A. glacialis L. gebraucht wurde, vor. Nach Valle wurde Somateria mollissima bei Triest erlegt. S. auch Stejneger (^).

Aythya marila nearctica n. Nearctische Region; Stejneger (^) p 161. Charitonettan. g. Billshort, somewhat depressed; nostrils in the anterior portion

III. Systematik, Faunistik, Biologie. 4. Aves. D. Systematik. 221

of the posterior half of the bill, not pervious, rather narrow, and with an acute tubercle visible at the posterior corner, lamella not visible below tomia ; border of frontal feathering angular. Outer toe without claw, decidedly longer than middle one; tip of inner toe, without claw, reaches only to the 2. Joint of middle toe; hind toe very short. First primary longest; none of the primaries sinuated in the inner web. Tail rather long, more than twice the length of the tarsus; reaches beyond the folded wings by nearly twice the length of culmen, graduated, of 16 rectrices. Feathering of the head of the male particularly puffy. Typus : Anas albeolaL.; Stejneger (*) p 163.

Familie Anseridae.

Guillemard (^) p 665 fand Tadoma radjah auf Jobi. Ridgway (^) hält Anser leucopareius Brandt für identisch mit A. Hutchinsi Sws. & Rieh., ebenso Bemtcla leucopareia Baird für synonym mit B. occidentalis Ridgw. Stejneger •*) T 7 bildet Köpfe von Anser alhifrons Gamheli u. A. segetum Middendorffi in Berück- sichtigung der Schnabelfärbung ab. Wiepken berichtet über Vorkommen von Anser hrachyrhynchus in Oldenburg.

Branta minima'n. Pacifische Küste Nord-Americas (= Bemicla canadensis yar . d leu- copareia Baird, Brew. & Ridgw. Water B. N- America), am nächsten B. occiden- talis Baird; Ridgway (^j p 22.

Familie Cygnidae.

Bunge fand Cygnus Bewichi, musicus und olor als Brutvögel auf der Sagastyr- Insel in der Lena-Mündung. Olphe-Galliard (2) behandelt die Cygnidae des west- lichen Europas. Unter der 1. Gattung Holor [!] sind aufgeführt; H. musicus Wagl. und minor Gray, nebenbei erwähnt H. americanus Bp. und buccinator Wagl., unter der 2. Gattung Cygnus C. mansuetus Salerne (= Anas olor Gm.), nebenbei erwähnt C. immutabilis Yarr. Wiepken über Vorkommen von Cygnus minor in Oldenburg.

Familie Charadriidae.

Nach Brewster [^^) wurde Haematopus palliatus wieder in Massachusetts erlegt. BÜttikofer ("^) hält Glareola nuchalis liheriae für identisch mit G. megapoda. Cabanis [Journ. Ornith. 33. Jahrg. T 6J bildet die Köpfe von Aegialitis hifrontatus, gracilis, Mechotvi, occidentalis und venusta ab. Nach Cornish {^, ^j wurde Aegia- litis vociferus und Cursorius gallicus, letzterer im December, in Cornwall erlegt. 60SS (9) erwähnt Ochthodromus wilsonius von Neu- Schottland. Stejneger ("'J p 101 bespricht die Unterschiede von Haematopus ostralegus L., osculans Swinh., longi- rostris Vieill. uuA palliatus Tem. Derselbe [^) p 339 weist nach, daß Lobivanel- lus Strickl. zurückzuziehen sei gegen Parra L. Für Lobivanellus Gray (Handlist 2492 , nee Strickl.) ist Sarcogrammus Rchb. (= Vanello-chetusia Jerdon, nee Brandt) anzuwenden.

Cursorius gallicus somalensis n. Somaliland; Shelley ('') p 415.

Familie Dromadidae.

Nach Heller wurde Dromas ardeola bei Lattaquie in Syrien erlegt.

Familie Scolopacidae.

Nach Beckham (^) ist Ereunetes pusillus occidentalis an der Küste von Virginia erlegt. Über Limicola platyrhyncha in Schwaben s. R. Blasius & Gen. p 333. N. C.

222 Vertebrata.

Brown (^j traf Limosafoeda bei Portland, Maine. Cornish (^j berichtet über ein zweites Vorkommen von Totanus solitarius in Cornwall. Dresser (2) erwähnt des Vorkommens von Bariramia hngicauda in Cornwall. Guillemard {^) p 665 fand Totaniis glareola auf Waigiu. Henshaw (^) erlegte Actodromas Bairdi bei Locust Grove, New- York. Hodgson beobachtete Ntimenius arcuatus am 1. März auf dem Zuge in Solway (England) . Holterhoff erwähnt Recurvirostra americana von San Diego, Cal. Hesse erlegte Totamis glareola bei Temple Mills (England). Mathew (2) fand Tringa iwiahilis auf den Claremont-Inseln. Merriam (^^) beschreibt die bisher unbekannten Eier von Tr'mga canutus. Mojsisovics (^) berichtet über Vor- kommen von Recurvirostra avocetta in Steiermark. Ereunetes occidentalis wurde nach Henshaw (^) auf Long Island, Boston Harbor, Mass., nach H. M. Smith [^) am unteren Potomac erlegt, Numenins temdrostris nach Reiser \^) beiEger (Böhmen). Stejneger (*) p 124 characterisirt die Gattungen Terekia, Pseudoiotanus und S?/m-

phemia in ihren gegenseitigen Beziehungen und erörtert p 117 die Unterschiede von Actodromas acimiinatus , damacensis , rußcollis und Temminchi. Derselbe (^) p 182 weist nach, daß der Gattungsname Crym.ophihisY\&\\\. für den Typus Tringa

fulicaria L. anzuwenden sei, Phalaropns Briss. hingegen anstatt Lobipes Cuv. für T. hyperhorea L. Warren (^) beobachtete Totanus fuscus in Co. Sligo (England). Wernich theilt mit, daß Gallinago scolopacina am 1, Dec. 1884 bei 6^ Kälte un- weit ßavenstein in Pommern und Scolopax rusticola am 23. Januar 1885 bei 13^ Kälte unweit Lamstedt an der Eibmündung erlegt wurde. Nach Whitaker (^^) ist Phalaropus fnlicarius bei Mansfield (England) erlegt worden und (9) Tringa mari- tima in Nottinghamshire.

Familie Otididae.

Nach Dresser {^) wurde Ofis tetrax in Cornwall erlegt. Schalow (*) p 9 be- richtet über das Brüten der Art bei Fehrbellin in der Mark Brandenburg, R. Bla- sius & Genossen p 317 über Vorkommen bei Münster.

Familie Rallidae.

Buquoy berichtet über einen in Böhmen erlegten Porphyrio hyacintUnus, Goss ('') über Por;;a«ß noveboracemis in Kansas. GuÜlemard (^j T 39 bildet Rallicula rubra ab. Nach Gunn (^) wurde Porphyrie smaragdonotus bei Norwich erlegt. Meyer (^) beschreibt Notomis Hochstetteri, mit Abbildung. W. L. Scott traf Porzana novebora- censis in Ottawa.

Familie Parridae.

Stejneger (^) p 339 weist nach, daß Jacana Briss. anstatt Parralj. anzuwenden sei, letzterer Gattungsname hingegen für Lobivanellus Strickl.

Familie Hemipodiidae. Turnix Powellin. ähnlich T. rufilatus. Sumbawa ; Guillemard (5) p 511 T 29.

Grosseres.

Familie Ib idae.

El Not (1) erwähnt Platalea leucerodia von Devonshire, Wiepken von Oldenburg, Holterhoff Ibis faldnellus von San Diego, Co.

Familie Ciconiidae. Nach A. K. Fischer [^) wurde Tantalm locuhtor in Ost-New-York erlegt.

III. Systematik, Faunistik, Biologie. 4. Aves. D. Systematik. 223

Familie Ardeidae.

J. M. Campbell berichtet über Vorkommen von Nycticorax griseus in Schottland, Gunn (2) p 330 über Ardetta mimda in Hertfordshire, W. L. Scott über Herodias egretta in Ottawa, Canada, ReJchenow (2) über Ardea purpurea in der Mark Bran- denburg,

Cancroma Zeledoni n. Central-America ; Ridgway {^^).

Gyrantes.

Familie Carpophagidae.

Gould (^) Th. 19 bildet Carpopkaga rubricera und Ftilopus solomonensis ab. Gullle- mard (^) p 269, 270 fand Ftilopus formoms und Carpopkaga Pickeringi auf den Sulu-Inseln, letztere (2) p 420 auch auf Cagayana. Derselbe (^) p 575 erwähnt ttilopus prasinorrJious von der Insel Weeda, südöstlich von Halmahera. W. Blasius (3) T 14 bildet Ftilopus Temmincki ab. Müller weist Osmotreron bicincta für Sa- langa nach.

Familie Geotrygonidae. Goura Victoriae var. comata n. Nördl. Neu-Guinea; GllStalet (^).

Familie Columbidae,

V. Berlepsch & V. Jhering p 177 hdXiQnLeptoptHarufescens'QQxS.. für identisch mit L. Reichenbachi v. Pelz, und erörtern die Unterschiede dieser Art von L. chalcauchenia. BÜttJkofer (') T 6 bildet Columba unicincta ab. Clarke (') erwähnt Columba livia von der Küste von Yorkshire. Guillemard (^) p 661 weist Gymno- phaps Albertisi auf Jobi nach. Lawrence (^) p 272 stellt Leptoptila fulviventris zur Gattung Engypiila, hält aber die Artselbständigkeit gegenüber E. albifrons aufrecht.

Engyptila Gaumeri n. nahe E. jamaicensis. Yucatan; Lawrence i^) p 157; vinacei-

fulva n. Yucatan; id. (^) p 271. Leptoptila Reichenbachi Bahiae n. Bahia; V. BerlepSCh & V. Jhering p 177. Fhlegoenas virgo n. nahe Fh. erythroptera. Pelau-Inseln ; ReJChenOW (^) p HO. Turttir Coppingeri n. nahe T. aldabranus. Glorioso-Inseln ; Sharpe (^) p 484. Zenaida bogotensis n. ähnlich T. vinaceo-rufa. Neu-Granada; rubriceps n. Grenada

(West-Indien); Lawrence (^j p 358.

Rasores.

Familie Phasianidae.

Numida coronata marungensis vermuthlich neu ; Böhm, Zeitschr. ges. Ornith. 1. Jahrg.

(1884) p 105. Fhasianus principalis n. nahe Ph. persicus u. Shawi. Murghab-Fluß, Central- Asien ;

Sclater [^) p 324 T 22.

Familie Perdicidae.

Stejneger (ß) p 46 weist nach, daß Ortyx Montezumae Vig. der ältere Name für

O. massena Less. sei, und p 44 45, daß Colimis Less. für Ortyx Steph. (nee Or-

. tyx Oken) angewendet werden müsse. Matschle (^j weist nach, daß Ftemistes

Cranchi irrthümlich auf einen ostafricanischen Vogel bezogen sei (u. a. von Finsch

224 Vertebrata.

n. Hartl. Ost.Afr. p 579). Die Art gehört ausschließlich dem Westen an und ■wird im Osten durch P. Böhmi vertreten.

Callipepla californica vallicola n. Inneres Californien; Ridgway (^^) p 355. Colmus Ridgioayi "ü.. nahe C. coyolcos. Sonora, Mexico; Brewster (^^) p 199. Pternistes Böhmi n. nahe P. Cranchi. Kakoma, Inneres Ost-Africa; Reichenow (*)

p 465. Tetraophasis Szechenyi u. Ost-Tibet; V. Madaräsz (^).

Familie Tetraonidae. Brewster (^^) über Lagopus rupestris in Anticosti. Das Herbstkleid dieser Art wird beschrieben und abgebildet von Clarke & Backhouse p 377 T 9. Merriam (*) hält Lagopus albus Alleni für eine nur durch die Jahreszeit bedingte Varietät der Stammform. Über eine zwischen B. umbellus und umhelloides stehende Bonasa-Yoxva von Manitoba berichtet Seton (3) p 270 271. Stejneger (2) schlägt Canachites als neuen Namen für Canace vor, welcher letztere schon früher bei den Dipteren verwendet ist. Über Tetrao urogallus vergl. Wurm unter Biologie.

Cupidonia pinnata n. Prärien westlich von Illinois ; Brewster (^) p 82.

Lagopus Welchi n. Neufundland; Brewster (^) p 194.

Tetrao urogalloides sachülinensisTX.; BogdanOW;, Consp. Av. Ross. Fasc. 1 p 122 (1884).

Eaptatores.

Familie Vulturidae. Bagg berichtet über Vorkommen von Cathartes aura in Central-New-York. V. Boeck [s. W. Blasius i^) p 418] beschreibt das Flaumkleid von Sarcorhamphus gryphus. Goss (^) über Catharista atrata in Kansas. Ridgway (^*') hält Cathartes hirrovianus Cass. und C. uruhitinga v. Pelz, für identisch. Derselbe (^^) fand, daß die Zahl der Schwanzfedern von Pseudogryphus califomianus zwischen 12 und 14 wechselt, und gibt die Größenverhältnisse sowie Färbung der nackten Körpertheile an. Derselbe ^^] hält Sarcorhamphus aequatorialis Sh. für juv. von S. gryphus. Thompson berichtet über Cathartes aura in Ohio. Ziemer theilt mit, daß Gypsfulvus am 29. Mai 1 884 in der Nähe von Dörsentin b. Cöslin in Pommern erlegt wurde; s. auch R. Blasius & Gen. p 232.

Familie Falconidae.

Archer über Aqtiila naevia in Northumberland. R. Blasius & Gen. p 233 u. 247 über Erythropus vespertinus und Circus pallidus in Deutschland. CoalO über Buteo lorealis Krideri in Illinois. Guillemard (^) hat Astur torquatus auf Batanta, (*) A. ^nV?V^oif?/s auf Celebes und (^1 5a;:a -ßemif^arJ^i auf Waigiu nachgewiesen. Bligh gibt Notizen über die Färbung der nackten Körpertheile und Größenverhältnisse von Baza ceylonensis. Nach Lumsden wurde Circus aeruginosus in Dumbartonshire gefangen. Radde theilt mit, daß A. clanga var. BoeckiihQi Lenkoran erlegt wurde und hält dieselbe für eine individuelle Abweichung der Stammform. Ridgway (^'') hält Bziteo Harlani (Aud.) und B. Cooperi Cass. für gut unterschiedene Arten. Derselbe (^^) hält Buteo oxypterus für (^ juv. von B. Swainsoni und erörtert die Unterschiede der letzteren Art von B. brachyurus. Derselbe (^^) erklärt Onychotes Gruberi Ridgw. für identisch mit Buteo solitarius Peale von den Sandwichs-Inseln und characterisirt das Subgenus Onychotes. In Sewertzow's nachgelassenen Schriften, herausgegeben von Menzbier (^) p 84 118, befinden sich Studien über das Abändern einiger Adler des paläarctischen Gebietes nach den Alterszuständen. Abgebildet werden A. amurensis Swinh. T 2 u. 3, A. orientalis T 4 u. 5; A.

III. Systematik, Faunistik, Biologie. 4. Aves. D. Systematik. 225

Glitschii Sev. T 6, A. clanga T 7. In einer anderen Arbeit (i) p 71 83 sind die Unterschiede you Hierofalco u7-alensis Sev. &Menzbier, H. islaiuliciis und H. gyrfalco sowie die Verbreitung dieser drei Arten besprochen. Stejneger (^) p 185-188 gibt die Synonymie von Falco islandus Brunn, und F. rusticolus L. und weist im speciellen nach, daß auf ersteren (weiße Art) F. candicans Gm., auf letzteren (braune Art) F. arcticus Holb. , HolboeUi Sh. , zu beziehen sei. Bligh gibt die Maße und Färbung von Schnabel, Füßen und Iris der Baza ceylonensis an. Vergl. auch Talsky oben p 209.

Aquüa boliviana vermuthlich neu. Bolivien; Boeck in: Mitth. Orn. Ver. Wien (1884)

p 101. Circtis Humlloti n. Groß-Comoro; Milne Edwards & Oustalet p 220.

Hierofalco Grebnitzlcn äev. n. Behrings-Insel ; Menzbier (^J p 71.

Rupor7Üs gracilis u. ähnlich i2. rußcauda griseicauda. Cozumel; Ridgway (^^).

Familie Strigidae.

Nach Allen (^) wurde Surnia ulula caparoch bei Chatam , Mass., gefangen. Brewster (^) berichtet über den Fang von Surnia funerea in New England, Browne (2) über dieselbe Art sowie (3) über Nyctala Tengmalmi Richardsoni in Massachu- setts. Gurney ('^) hält Ninox Goldiei und N. themnacha für gut unterschiedene Arten ; erstere bewohnt Südost-Neu-Guinea , letztere Nord-Neu-Guinea , Jobi, Misol und Waigiu. Verf. erwähnt p 139 des Vorkommens von N. maculata auf der Norfolk -Insel. Derselbe (^) bespricht die Verbreitung von ämäm« nipalemis und deren Verwandte und gibt eine Abbildung der Art T 52. Syrnium uralense ist nach Schmidt im Reg. Bez. Königsberg (Ost-Preußen) nicht selten. Stejneger (^) p 183 184 weist nach, daß der Name Scops Sav. zu verwerfen sei , weil bereits 1772 von Brünnich in dem Sinne von Scopus gebraucht. EpAialtes Keys, und Blas, wurde ebenfalls schon früher bei den Hymenopteren verwendet, daher Me- gascops KaiTp anzunehmen. S. auch Menzbler (-) und Talsky oben p 208 und 209.

Psittaci.

Familie Plissolophidae.

Gould (') bildet ab : Caeatua Ducorpsi, gymnopis , triton , ophthalmica . Guille- mard (^) p 562 weist Caeatua alba auf Obi nach.

Familie Platycercidae. Platycercus Pennanti var. Nobbsi Lay. n. Norfolk ; Tristram (*) p 49.

Familie Micropsittacidae. Gould (^) Th. 19 bildet Cyclopsittacus occidentalis ab.

Cyclopsittacus Edwardsn n. Kafu, Nordküste Neu-Guineas ; Oustalet (^).

Familie Trichoglossidae. Guillemard (ß) p 623 fand CoHphUus placens auf dem Arfak Gebirge, Neu- Guinea,

Eos insularis n. nahe E. nciniata. Weeda, südöstlich von Halmahera; Guillemard (5j p 565 T 34.

Zool. Jahresbericht. 1885. IV. 15

226 Yertebrata.

Familie Palaeornithidae. Guillemard (^j p 418 fand Tanygnathus luzoniensis auf Cagayana bei Borneo.

Familie Psittacidae.

Coracopsis sihilans n. Groß-Comoro; Milne Edwards & Oustalet p 220.

Familie Conuridae.

Cabanis (^) bespricht die Unterschiede von Conurus Gundlachi und chloropterus . Nation erörtert die Verbreitung von Psittacula andicola in Peru. Hartlaub be- schreibt Psittacula cyanochlora, mit Abbildung.

Psittacula Spengeli n. (mit gelben Unterschwanzdecken). Baranquilla; Hartlaub.

Familie Pionidae. Cory (-) T 23 bildet den Kopf von Chrysotis Sallaei ab.

Chrysotis tucumana n. Abart von Ch. Pretrii. Tukuman ; CabaniS (^).

Scansores.

Familie Musophagidae. Corythaix Cabanisi , Hartlauhi , Livingstoni, Reichenowi und Schütti sind abgebildet (Köpfe) ; Journ. Orn. 33. Jahrg. T 5.

Familie Coliidae.

Shelley [^) liefert eine Übersicht über die Arten der Familie. Verf. nimmt 8 Arten an: C. macrurus, erythromelon, capensis, castanonotus, nigricollis, striatus mit 3 Unterarten: striatus intermedius Sh., str. typicus Gm., str. minor Gab., leu- cotis mit 2 Unterarten : l. typicus und l. afßnis, leucocephalus . Sciater (*) T 44 bildet Colins nigricollis und erythromelon ab.

Colius striatus intermedius n. Gap d. g. Hoffnung p 311; leucotis affinis n. Ost- Africa und leucotis typicus n. Nordost-Africa p312 ; Shelley (>*).

Familie Guculidae. Beddard (^j entwirft nach der Beschaffenheit der Luftröhre , der Schenkelmus- culatur und der Pterylose eine systematische Eintheilung der Familie : i . Subfam. Guculinae Syrinx tracheo -bronchial ; pterylosis : ventraltract of both sides Single. Muscle-formula AX Y-|- : a) Ventral tract single at its commencement : Cuculus , Chrysococcyx, Cacomantis, Coccystes (altweltliche Formen) , b) Ventral tract double at its commencement: Saurothera, Diplopterus , Piaya , Coccyzus. 2. Subfam. Phoenicophainae. Syrinx tracheo - bronchial ; pterylosis: ventral tract of both sides bifurcate. Muscle-formula A B X Y -f- : Eudynamis, Phoenicophaes. 3. Subfam. Gentropodinae. Syrinx bronchial ; pterylosis: ventral tract of both sides bifurcate. Muscle formula A B X Y + ^ ^) Ventral tract occupying whole of space between mandibles : Pyrrhocentor , Centropus , Coua, b) Ventral tract only occupying median portion of space between man- dibles: Geococcyx, Crotophaga, Guira. W. Blasius (') hält Centrococcyx afßnis für das Q von C . javanensis . Cory ("^) bildet den Kopf von Saurothera dominicensis ab. Guillemard (*) beschreibt die verschiedenen Alterskleider von Eudynamis melanorhyncha. Shufeldt (2) beschreibt die Färbung der nackten Theile des Kopfes von Geococcyx californicus , mit Abbildung.

III. Systematik, Faunistik, Biologie, 4. Aves. D. Systematik. 227

Cuculus peninsulae n. Kupfer-Insel bei Kamtschatka; Stejneger (') p 227. Dromococcyx gracilis n. nahe 2)^tasianeUus. Brit. Giiiaua ; Ridgway ('^) p 559.

Familie Galbulidae.

Galbula Pastazae n. sehr ähnlich G. tomhacea. Ecuador; TaczanOWSki & V. Ber- lepschp 107.

Familie Picidae.

Ball über Colaptes auratus in Californien. Cory (2) T 23 bildet Centurus stria- ius (Kopf) ab. Guillemard (') p 254 fand Jyngi2ncus Ramsayi Harg. auf den Sulu-Inseln, Abbildung ibid. T 17. Hargitt (i) gibt eine Übersicht über die Arten der Gattung Microptemus. Verf. unterscheidet 6 Species : phaeoceps , badiosus, gularis, hrachyurus , fokiensis \mä Holroy di. Derselbe (2) behandelt die Gattung TÄn^onax monographisch und führt dabei 8 Arten auf: Hodgei, pectoralis,javensts, Crawfurdi , Hodgsoni, Feddeni, Hargitti, Richardsi. Th. Jerdoni Gab. & Heine hält Verf. für identisch mit Feddeni (Blanf.) Stejneger (6) p 51 ist der Ansicht, daß Phloeotomus und Ceophloeus Gab. nicht generisch zu sondern seien, letzterer Name ist für die Gattung anzuwenden , da der ältere Hylotomus Baird früher schon für die Hymenoptera gebraucht wurde, v. Berlepsch & V. Jhering T 9 bilden Picumnus Jheringi und TemniincM ab, W. Blasius (^) T 11 Alophonerpes Wallacei.

Centurus Leei n. nahe C. duhius. Insel Cozumel, Yucatan ; Ridgway i^). [Hierauf be- zieht sich C. duhius Salv. Ibis Vol. 3 p 192.] rubriveniris pygmaeus n. Cozumel;

Ridgway (i») p 576.

Jyngipicus frater n. Malacca, und Waltersiu. Formosa; Salvadori & Giglioli (^) p 824.

Picumnus Jheringi 'Berl. n. nahe P. Temmincki. Rio Grande, Süd -Brasilien; v. Ber- lepsch & V. Jhering p 156 T 9 F l.

Picus insularis Maynard n. nahe P. villosus. Bahama-Inseln. [Vergl. Auk Vol. 2 pll5.]

Iiisessores.

Familie Bucerotidae. Müller hält Dichoceros Homrai (Hodgs.) für das Q von D. bicornis (L.).

Anthracoceros Lemprieri n. Palawan ; Sharpe i^) p 446 T 26 Marchei n. Palawan, Busuanga, Balabac ; Oustalet (^) [identisch mit dem vorgenannten. Ref.].

Familie Alcedinidae.

Gould (^) Th. 19 bildet Halcyon Tristrami ab. Guillemard (■*) p 547 wies Alcedo bengalensis für Celebes , (^) p 626 Alcyone pusilla für Batanta und Ceyx solitaria für Waigiu, (*) p 548 Halcyon pileata für Celebes nach. Derselbe (f')p 626 höXi Halcyon nigrocyanea 8si\Y . für identisch mit H. quadricolor Oust. und bestätigt p 628 , daß die blauschwänzigen Individuen von Sauromarptis Gaudi- chaudi die ^f, diejenigen mit rothbraunem Schwanz die $ dieser Art seien. Radde p 75 erlegte Halcyon smyrnensis an der Lenkoranka.

Ceryle stictipennis n. Guadeloupe; Lawrence (^) p 623.

Halcyon norfolkiensis n. nahe H. sancta. Norfolk-Insel ; Tristram (^) p 49.

Familie M e r o p i d a e.

Merops gularis australis n. Nieder-Guinea ; Reichenow (^') philippinus celebensis n. Süd-Celebes; W. Blasius P) p 239.

15*

228 Vertebrata.

Familie Coraciidae, Cory (^) T 23 bildet Todus angmtirostris und subulatus (Köpfe) ab.

Coracias Lorti n. nahe C. caudata. Somaliland und naevia Levaillanti n. Süd-

Africa; Shelley (^) p 399. Leptosomus gracilis VL. Groß-Comoro ; Milne EdwardS & Oustalet p 220.

Strisores.

Familie Caprimulgidae.

Osgood über Antrostomns carolinensis in Massachusetts. Stejneger (^) p 178- 182 weist nach, daß Chordeiles virginianus (Gm.) anstatt Ch. popetue (Vieill.) als Speciesnamen anzuwenden sei.

Antrostomus Whitelgi n. nahe A. nigrescens, Roraima, Guiana; Salvin (2) p 438.

Familie Cypselidae.

Cory (^) T 22 bildet Cypselus phoenicohius und Nephoecetes niger (Köpfe) ab. Nation bespricht die Verbreitung von Cypselus andicola in Peru. Lawrence (^) p 273 bespricht die Unterschiede von Chaetura Gaumeri und yucataiiica.

Chaetura yucatanica n. nahe G'flt^men, Yucatan; Lawrence (^) pl56; peregrinator n. nahe Gaumeri. Yucatan; id. (^) p 273.

Familie Trochilidae.

Brewster (^) p 85 weist Caeligena Clemenciae in Arizona nach. Cory [^) T 22

bildet Lampornis dominicus, Mellisuga minima und Sporadi7ius elegans (Köpfe) ab. Gould (^) bildet ab : Campylopterus phainopejilus, Diphlogaena hesperus und aurora., Oreopyga calolaema und cinereicmida, Coeligena hemileuca, Agyriria Bartletti, ßuviatilis und Taczanoivskii, Uranomitra viridijrons , Eugenes spectahilis. Stejneger (^) p 47 schlägt den neuen Namen Cyanoleshia für Cynantkus (Typus : Trochilus forßcatus L.) vor, welcher letztere mit Unrecht auf den genannten Typus bezogen wird.

Chrysolampis Giglioli n. ähnlich moschims. Columbien ; Oustalet (^) .

Chlorostilbon forßcatus n. nahe Caniveti. Insel Cozumel, Yucatan; Ridgway (^j

[Hierauf bezieht sich Ch. caniveä^alY. in: Ibis Vol. 3 p 191.] Lampornis t/ialassirius n. nahe Prevosti. Insel Cozumel; Ridgway (^)

Clamatores.

Familie Ampelidae. Salvin (2) T 8 bildet Pachyrlmmplms griseignlaris (J^ und ^ ab.

Attila Cozumelae n. nahe A. citreopygia. Insel Cozumel; Ridgway [^] [auf diese Art bezieht sich Attila sp.Salv. in: Ibis Vol. 3 p 191] griseigularis n. nahe cinerea Sta. Catharina; v. Berlepsch (^j p 290.

Familie Tyrannidae.

V. Berlepsch & V. Jhering p 131 halten Elaenea murina Burm. für identisch mit Ornithion obsoletum (Tem,), ebenso p 130 Etiscartlmius cinereus Burm. für identisch mit Serpophaga nigricans (Vieill). Dieselben weisen ebenda p 134 nach, dass Saurophagus bellicosus Gab. & Heine (nec Vieill.) auf Pitangus bolivianus (Lafr.) zu

III. Systematik, Faunistik, Biologie. 4. Aves. D. Systematik. 229

beziehen und Tyramms belUcosus Vieill. mit Hirundinea hellicosa (Vieill.) v. Berl. identisch sei. Cory (2) T 22 bildet Contopus kisjmniolensis , Empido7iax nanus , Myiarchus dominicensis und Pitangiis Gabbii ab. Setotl (-) berichtet über Milvulus forßcatus in Manitoba. Stejneger (®) pol weist nach, daß Sayornis phoehe (Lath.) für S.fusca (Gm.) [Muscicapa fusca Gm., nee. Müll., nee. Bodd.) als Speciesname anzuwenden sei.

Contopus albicollis n. Yucatan; Lawrence (2) p 156 pileatiis n. ähnlich ardesiacus

imd Ric?iardso7i{. Trop. America; Ridgway (''). Empidonax gracilis n. Insel Cozumel, Yucatan: Ridgway (^). Jodopleura leiicopygia n. nahe /. pipra. Brit. Guiana; Salvin (^J p 305. Myiarchus platyrhijnchus u. Insel Cozumel, Yucatan; Ridgway (-j. Myiobius phoeniconiitra Stolzm. n. Ecuador; Taczanowski & V. Berlepsch p 91. Myiodynastes chrysocephahis minor n. Ecuador; TaCZanoWSki & V. BerlepSCh p 91. Ochthoeca consobrina M . Bogota, Neu-Granada; V. Berlepsch (^ p 289, Orchilus auricxdaris pyrrhotis vermuthlich neu. Süd-Brasilien; V. BerlepSCh & V. Jhe-

ring p 130.

Pogonotriccus Gualaquizae Sl. n. Ecuador; Taczanowskl & V. Berlepsch p 89 [ohne Beschreibung].

Fseudotriceus n. g. Bec intermediaire entre ceux de Myiobius et de Todirostrum, ä cils basals forts et longs ; narines rondes, ouvertes, placees dans un enfoncement lateral ; tarse öleve ä scutelles soudees parfaitement entre elles ; alles ä et remiges les plus longues et egales, ä peine plus courte; queue mediocre ä rectrices subetagees; plumage soyeux et mou. Typus; Ps. Pelzehin. Ecuador; Taczanowski & v. Berlepsch p 88.

Familie Anabatidae.

V. Berlepsch & V. Jhering p 142 weisen Cindodes fuscus (Vieill.) für Süd-Bra- silien nach.

Anabazenops mentalis Stolzm. n. Ecuador; TaCZanOWSki & V. BerlepSCh p 96. Synallaxis singularis n. Ecuador; TaczanOWSki & V. Berlepsch p 96 T 7 F 2. Xiphocolaptes crassirostris n. ähnlich X. promeropirhynchus. Ecuador; TaCZanOWSkl

& V. Berlepsch p 113.

Familie Eriodoridae.

V. Berlepsch & V. Jhering p 148 besprechen die Unterschiede von Thamnophilus maculatus Lafr. & d'Orb. und Th. caerulescens Vieill.

Formicarius thoracicus Stolzm. n. Ecuador; TaCZanoWSki & V. BerlepSCh p 101. Herpsilochmus axillaris aequatorialis n. Ecuador; TaCZanOWSki & V. BerlepSCh p 100

sticturus n. nahe pileatus. Brit. Guiana; Salvin {-] p 424. Heterocnemis satiirata n. nahe leucostigma. Roraima, Guiana; Salvin (^) p 427.

Oscines.

Familie Hirundinidae.

Cory (2) T 21 bildet Petrochelidon fulva (Kopf) ab. Nation bespricht die Ver- breitung von P. nificollis in Peru. Sharpe (3) p 85—210 liefert eine Monographie der Familie. Verf. unterscheidet 2 Unterfamilien: Hirundininae mit weicher Außenfahne der ersten Schwinge und Psalidoprocninae mit gezähneltem Außensaum der ersten Schwinge beim cf. Erstere umfaßt 9 Gattungen: Chelidon

230 Vertebrata.

(6 Arten), Cotile (6 Arten und 6 Unterart.), Tachycineta (7), Phedina (2), Hinmdo (27 und 11 subsp.), Cheramoeca (1), Progne (7), Atticora (7), Petrochelidon (9 und 1 subsp.). Die Psalidoprocninae zerfallen in: Psalidoprocne (7 Art.) und Stelgidopteryx (3). Abgebildet ist : Petrochelidon rußcollaris T 3. Sharpe & Wyatt haben eine Monographie der Hirundinidae, welche Abbildungen sämmtlicher Arten enthalten soll, begonnen. In dem erschienenen Th. 1 u. 2 sind abgehandelt bez. abgebildet : Hirundo semirufa, leucosoma^ lucida, angolensis und striolata, Psalido- procne obscura, Hinmdo senegalensis, aethiopica, domicella, Gordoni, Chelidon dasypus und urbica, Cotile fuligula.

Cotile Shelley i n. ähnlich C. riparia. Egypten; Sharpe (^j p 100.

Petrochelidon timoriensis n. nahe P. nigricans. Timor und Flores ; SharpO (^) p 192.

Familie Muscicapidae.

Cory (■-) T 21 bildet Dfdus dominicus (Kopf) ab. Gould (^) Th. 19 bildet Myiagra fulviventris ab. GuÜlemard (^) p 632 fand Muscicapa griseosticta auf Waigiu und Mysol. Sharpe (3) p 211 224 bildet eine Familie Ampelidae, in welcher er die Gattungen Ampelis (3 Arten), Dulns (2), Phainoptila (1), Phainopepla (l), Ptilo- gonys (2) begreift, und stellt dieselbe zwischen Hirundinidae und Mniotiltidae. Verf. gibt eine vollständige Monographie der Gruppe. Sciater i^) p 17 18 hält C/iasiewpis Sclateri Ridgw . für identisch mit Ch. macidata (Gm.), welche letztere Form wiederum das ^ von Ch. sandwichensis Gm. darstelle; (^ und ^ der letzt- genannten Art abgebildet T 1 .

Humblotia ßavirostris n. g. n. sp. Groß-Comoro ; Milne-Edwards & Oustalet p 221. Muscicapa Johnstoni n. nahe caeridescens Hartl. und cinerascens Sh. Kilimandscharo ;

Shelley (^) p 555 semitorquata n. nahe M. albicollis, Kaukasus; E. V. Homeyer

(1) T 10. Phipidura atrigidaris n. am nächsten i?. riififrons ym^versicolor. Pelau-Inseln ; Reiche-

nOW ("*) fallax n. nahe brachyrhy7icha. Neu-Guinea; Ramsay (^). Terpsiphone comorensis n. Groß-Comoro ; Milne Edwards & Oustalet p 222.

Familie Campophagidae.

Guillemard (^) p 258 fand Artamides pollens auf den Sulu-Inseln, (6) p 634 u. 633 Edoliisoma nielas und Graucalus magnirostris auf Waigiu, p 634 G. melanops auf Mysol, p 635 Lalage atrovirens auf den Arfakbergen. Müller p 153 berichtet über das Variiren der rothen Ränder an den Schwingen von Pericrocotus elegans.

Graucalus cucidlatus und sulphureus nn. Groß-Comoro; Milne Edwards & Oustalet

p 221. Pericrocotus Marchesae n. Sulu-Inseln; Guillemard (') p 259 T 18 F 1-.

Familie Laniidae.

V. Berlepsch & v. Jhering p 116 besprechen die Unterschiede von Cyclorhis ochrocephala Tsch., Wiedi Felz., cearensis Bsdrd und viridis (Vieill.) und deren geo- graphische Verbreitung. Auf. C. cearensis bezieht sich C. viridis Burm. (nee Vieill.), auf C. viridis (Vieill.) C. altirostris Salv. & Godm. aus Tucuman. W. Blasius (^) theilt mit, daß Lanius algeriensis im Elsaß erlegt worden sei. FrOSt fand Lanius ludovicianus in New Hampshire nistend. Gould (^) Th. 19 bildet Pachyce- phala/uscoßava ah. GosS (^) erwähnt Vireo atricapillus Yon Snäwest-Kaiis,as. Nach

in. Systematik, Faunistik, Biologie. 4. Aves. D. Systematik. 231

Raine wurde Lanius excubitor bei Leeds (England) beobachtet. Stejneger [^) hat die Literatur über Lanins rohustus zusammengestellt und findet, daß das typische Exemplar zuerst von Cassin 1857 als L. elegam beschrieben wurde. Es läßt sich, jedoch nicht mit Sicherheit entscheiden, ob die Art der nordamericanischen Fauna angehört. Das Vaterland bleibt somit nach wie vor zweifelhaft. [Über Rectes vergl. Gould unter Timeliidae.]

Collyriocinda Boiceri n. Queensland; Ramsay (^) p 244.

Cyclorhis insularis n. nahe C. ßaviventris xmA ochrocephala. Insel Cozumel^ Yucatan ;

Ridgway (^j .

Dryoscoptts ruficeps n. Somaliland; Shelley (^) p 402 T 10 F 1.

Telephonus Jamesi n. Somaliland ; Shell ey(4)p403TlOF2.

Vireo Bmrclin. Insel Cozumel; Ridgway (^). Forreri n. Tres Marias; Madaräsz (2) p 85 T 6.

Vireolanius pulchellus verücalis n. Costa Rica; Ridgway (^) p 24.

Vireosylvia cinerea n. nahe V. magister. Insel Cozumel; Ridgway p). [Hierauf be- zieht sich vermuthlich V. magister Salv. in: Ibis Vol. 3 p 188.]

Familie Corvidae.

Nucifraga caryocatactes wurde von Bauer (2) in der Nähe des Stiftes Rein bei Graz im Murthale brütend gefunden, R. v. Dombrowski beobachtete Züge dieser Art im Herbst 1885 bei Wien, Bayer (^) in Sachsen, v. Sylva-Tarouca bei Proßnitz in Mähren, Szikia in Ungarn, Michel bei Friedland in Böhmen, Willmott in Kent (England); s. auch R. Blasius u. Gen. p 269. Merriam (^) erwähnt eines auf- fallenden Zuges von Perisoreiis canademis am Golf von St. Lawrence. Reid erlegte bei Tanger in Marocco einen Garrulus, welcher eine Zwischenform von glandarius und cervicalis darstellt. Reiser (^) berichtet über das Vorkommen von Corvus corax in den österreichischen Alpenländern. Stejneger (■*) p 237 hält Corvus Grehnitzkii Stejn. für identisch mit C. hehringiamis Dyb.

Cissa hypoleuca n. Cochinchina; Salvadori & Giglioli (2) p 427.

Corvus Kubaryi n. am nächsten violaceiis. Pelau-Inseln ; ReichenOW (^) Salvadorii n. Port Moresby, Finsch in: Mitth. Orn. Ver. Wien (1884) p 109.

Cyanocorax cucullatus n. ähnlich ornatiis. Costa Rica; Rjdgway (^) p 23 Heilprini n. Rio Negro; Gentry p 90.

Familie Paradiseidae. Finsch & Meyer p 390 T 22 geben Beschreibung und Abbildung des ^f von Amblyoriiis siibalaris, T 19 Abbildung beider Geschlechter von Z)re^a«om?'s cervini- cauda^ p 377 T 17 Beschreibung des Q. und Abbildung beider Geschlechter von Lophorina minor und p 376 T 16 vonParotiaLatvesi. Diphyllodes chrysoptera Gould ist nach denselben in Südost-Neu-Guinea heimisch. Gould [^) Th. 20 bildet Para- disea decora ab. Guillemard [^) p 646 hält Manucodia chalybeata für höhere Alters- Stufe von M. atra.

AstrarcUa Meyer n. g. : rectricibus duabus intermediis longissimis naviculiformibus,

superne concavis et rectricibus lateralibus brevibus a genere Astrapia differt.

Typus: A. StephaniaeYm%(i\\i. Hufeisengebirge, Neu-Guinea; Finsch & Meyer

p 378 T 18. Diphyllodes jobiensis Meyer n. Jobi p 388; Hunsteini Meyer n. Hufeisengebirge,

Neu-Guinea p 389 T 21 ; Finsch & Meyer. Epimachus il%m Finsch n. Hufeisengebirge, Neu-Guinea; Finsch & Meyer p 380

[nach einem Q. beschrieben].

232 Vertebrata.

Lophorina superha minor n. Astrolabe- Gebirge, Südost -Neu -Guinea; Ramsay (^) p 242—243.

Manucodia rtibiensis Meyer n. nahe chalybeata. Rubi, Neu-Guinea ; Finsch & Meyer p 374.

I'aradtsea Finsc/ii Meyer n. nahe P. minor. Südwest-Neu-Guinea (Karan); Finsch & Meyer p 383.

Paradisornis Meyer n. g.: rostro altiore, magis compresso et curvato, rectricibusque duabus intermediis angustis, spatuliformibus a genere Paradiseae differt. Typus : P. Rtidolphi¥'m^&ek n. Hufeisengebirge, Neu-Guinea; Finsch & Meyer p 385 T 20.

Parotia Lawesii n. Astrolabe-Gebirge, Neu-Guinea; Ramsay (^j p 243.

Phonygama purpureo-violacea Meyer n. nahe Keraudreni. Hufeisengebirge, Neu- Guinea; Finsch & Meyer p 375 T 15.

Familie Oriolidae.

Guillemard (^) p 259 weist CMhia pectoralis auf den Sulu-Inseln und p 418 auf Cagayana nach. [Bezüglich Oriolus viridis vergi. v. Berlepsch unter Icteridae.]

Familie Sturnidae.

Breunner berichtet über Vorkommen von Pastor roseus bei Grafenegg in Nieder- österreich im Juni 1884, v. Tschusi (^j des weiteren über Auftreten der Art in Österreich während des Jahres 1884. Gould (^) Th. 20 bildet Calomis gularis ab, Guillemard (2) weist p 419 Calomis panayensis auf Cagayana und den Sulu- Inseln, (6) p 645 Älino Dumonti auf Batanta nach. W. Blasius [^) T 13 bildet Sireptocitta albicollis und torquata ab.

Familie Icteridae.

V. Berlepsch e^ v. Jhering p 127 sind der Ansicht, daß Oriolus viridis Goss. auf den jungen Vogel von Icterus dominicensis sich beziehe. Cory (^) T 22 bildet Quis- calus niger (Kopf) ab. Stejneger C) p 49 50 weist nach, daß Molothrus ater anstatt M. pecoris als Speciesname anzuwenden sei. Derselbe (^) p 43 44 er- örtert den Ursprung des Wortes Quiscalus. Es findet sich der Name Quiscula zu- erst bei Gesner als Bezeichnung für Cotumix.

Icterus cucullatus igneus n. Yucatan; cucullatus Nelsoni n. Gebiet von Mazatlan bis Süd- Arizona und von San Diego bis Cap St. Lucas; Ridgway ("*) p 18 19 Hauxioelli n. nahe 7. Grace-Annae. Oberer Amazonenstrom; Sciater (^) p 671.

Familie Ploceidae.

Cabanis {^) vermuthet, daß Hahropyga paludicola mit dem Q von H. melpoda identisch sei. Reichenow C^) hält Hyphantomis Cahanisi Ptrs. für identisch mit Plocetts intermedius Rüpp., H. melanops Gab. für identisch mit P. auricapillus Sw. und ist der Ansicht, daß H. castaneigula Gab. mit H. xanthoptera F. & Hartl. zusammenfalle. Nach Demselben ebenda ist H. crocata Hartl. § von Symplectes oeularius (Smith) , Ploceus laglafecht Vieill. (= Hyphantornis Guerini Gray) kein Ploceus oder Hyphantornis, sondern ein Symplectes, welcher an S. Reichenowi und und Emini%\e\i. anschließt, Sharpia AyresiSh. Q von Calyphantria ruhricepsi^ms.^.) . Von Ploceus velatiis Vieill. gibt Derselbe ausführliche Synonymie und hält Syco- hrotus amaurocrphalus Gab. für identisch mit Ploceus bicolor Vieill., gibt die Syno- nymie dieser Art sowie von Symplectes nigricollis (= Hypihantornis Grayi Verr.). Für Dinemellia schlägt ReichenoW ebenda p 372 den neuen Gattungsnamen Li- moner es vor.

III. Systematik, Faunistik, Biologie. 4. Aves. D. Systematik. 233

Eujilectes ladoensisn. nahe E. taha. Lado; ReichenOW (^; . Foudia comobrina n. Groß-Comoro ; Milne-Edwards & Oustalet p 222. Pyromelana7itsfriffonsn.Ka.Yema.] Böhm in : Journ. Ornith. 32. Jahrg. p 177. Si/mplecfes sttcti/rovsFsclir.&Rchw. n. Tropisches Ost- Africa; ReichenOW (^)p373. Textor Böhm n. nahe T. Dinemelli. Gegend zwischen dem Tanganjika und Victoria Nyanssa; ReichenOW (') p 372.

Familie Fringillidae.

V. Berlepsch & v. Jhering p 122 halten SpermophiU EideriCah. für identisch \mi superciliaris v. Pelz, und bilden T 7 denselben ab. Brewster C^) erwähnt Am- modramus caudacutus Nelsoni von der atlantischen Küste Nord-Americas. Derselbe (^) hält Peucaea aestivalis illinoensis für identisch mit P. ae. Bachmanni [Fringilla Bachmamii kviäi.] . Die Art verbreitet sich über Süd-Carolina, Alabama, Texas, Kentucky, Tennessee, Süd-Illinois und Indiana, P. aestivalis (Lcht.) bewohnt hin- gegen Florida und Süd-Georgien. Brooks bespricht die Unterschiede von Linota linaria und der verwandten Arten. Browne (^) fand Loxia curvirostra americana in Ost-Massachusetts brütend. Cory (^j T 21 hW^ei Loxigilla violacea, Phonipara zena Vi. olivacea (Köpfe) ab. Chadbourne (^j tvai Melospiza palustris im Winter in Ost-Massachusetts. Dwight jr. erwähnt P«sserc?<fes jonncejös von Delaware, A. K. Fisher (^j erwähnt Ammodramus caudacutus Nelsoni vom unteren Hudson-Thal. New- York, Goss (^) Passerina ciris von Südwest-Kansas. Hartwig ('l berichtet über eine abweichende Form des Chrysomitris spinus in Mähren. A. V. Homeyer ('^j fand Aegiothus linaria auf Hiddensee und in Ober-Engadin brütend. Lepori be- richtet über Fringilla citrinella in Sardinien. Olphe-Galliard (') behandelt in seineu Beiträgen zur Oruitholügie West-Europas die Gattung Passer, welche er den Plo- ceiden zurechnet. Ridgway (^^j beschreibt Jimco citiereus und dessen geographische Abweichungen dorsalis vlU^ palliatus . J. cmere?<s gehört den östlichen Bergdistricten von Mexico an, dorsalis den Gebirgen Neu-Mesicos und Ost-Arizonas, palliatus Central- und Süd- Arizona, vielleicht südwärts längs der westlichen Gebirgsketten Mexicos sich ausdehnend. Derselbe ('^) hält Peucaea arizonae Ridgw. &Merr. für identisch mit Cotumiculus mexicamis Lawr. Salvin & Godman vermuthen, daß Phonipara phaeoptila von Roraima mit P/i. fumosa hay^v. von Trinidad identisch sei. Sohalow (^) p 28 fand Pyrrkula major bei Berlin brütend. H. M. Smith (^) erwähnt Loxia americana als Brutvogel in Columbia. Stejneger (^) p 49 schlägt Calamospiza melanocorys als neuen Namen für C. bicolor (Townsend) [Fringilla hicolor Towns. nec Fr. bicolor L.) vor. Derselbe (öj p 47 weist nach, daß Sjwro- phila Cab. anstatt Spermophila Sw. (nec Spermophilus Flem.) anzuwenden sei. Townsend (^) erwähnt Spiza americana von Maine. V. Berlepsch & V. Jhering T 8 bilden Haplospiza unicolor Cab. (^ und Q ab.

Cardinalis cardinalis superbus n. Arizona; Rldgway (^'', saturatus n. nahe C. vir- ginianus coccineus. Insel Cozumel. Yucatan; Ridgway i^).

Carpodacus erythrinus Grebnitzkii n. Kamtschatka : Stejneger (^) p 265.

Catamenia inornata miiior -Q. Ecuador; TaCZanOWSki & V. BorlopSCh p 115 [s. auch Proc. Z. S. London for 1884 p 293],

Euethia olivacea intermedia n. Insel Cozumel; Ridgway (^j . [Hierauf bezieht sich ver- mutlich Phonipara pusilla Salv. in: Ibis Vol. 3 p 190.]

Junco eine reus palliatus n. Arizona; R. Ridgway (^^; p 364.

Leucosticte Rnbowoskyi Prschw. Central-Asien [erwähnt von Harting in: Zoologist Vol. 9 p 227].

Passer saturatus n. nahe montanus. Liu-Kiu-Inseln, Japan; Stejneger (i' .

234 Vertebrata.

Pinarvloxias n. g. : No bastard primary. Both mandibles of ordinary proportions, and of nearly the same length. Culmen shorter than the tarsus. Wing very long, exceeding the length of the tail and tarsus combined. Nasal membrane esposed. Bill pointed and not festooned, the culmen flattened in front of the nostrils, Typus: Cactornis inornata Gould ; Sharpe {^) p o2.

Familie Sylvicolidae. V. Berlepsch &v. Jhering plH sind der Ansicht, daß-^n^Ms lutescensVwc]!. für die kleine brasilianische Pieperart anzuwenden sei, Alauda rufa Gm. beziehe sich wahrscheinlich auf Anthus correndera oder A. furcatus. Dieselben p 11 8 gebrau- chen Calliste {Tanagra)cyanocephala (Müll.) als Speciesnamen für C./es^/i)a(Shaw), p 115 Geoiklypis canicapilla (Sws.) anstatt G. [Trichas) velata (Vieill.) und weisen p 120 nach, daß Trichothraupis [Muscicapa) melanops (Vieill.) die Priorität vor Tachyphonus quadricolor Vieill. habe; T 6 ist Pyrrhocoma rußceps (^ und Q ab- gebildet. Brewster ( ^ 4) beschreibt .STeZmam Sio ainsoni AwA . , erörtert deren sy- stematische Stellung und Verbreitung. Chadbourne (^) fand Dendroeca palmarum und Oporornis agilis in New Hampshire. Cory (2) T 21 bildet Phoenicophilus pal- marum (Kopf) ab. Helminthophila leucohronchialis wurde von A. K. Fisher (^) in Sing-Sing, New York, von Palmer (^) in Virginia, von Ricker in New Jersey, von Sage C'^) in Connecticut nachgewiesen. Goodale (2) traf Dendroeca coronata im Winter in Maine. Glliilemard (•") wies Calohates melanope auf Waigiu nach. Merriam (^'^) erhielt Dendroeca Kirtlandi von der Westseite des Huron-Sees (Straits of Mackenzie), (^^) Helinaea Sivainsoni von Jamaica und [^) von Süd- Florida. Ridgway (^•'j gibt eine Übersicht über die Arten von Dendroica nebst kurzer Characteristik derselben. Verf. nimmt 7 Species an: aestiva, petechia mit den subsp. petechia^ Gundlaehi, ruficapilla , melanoptera , rußvertex und aureola , capitalis , rufopileata, rufigula , Vieüloti mit den subsp. Vieilloti und panamensis, Bryanti mit den subsp. Bryanti wa^ castaneiceps. Derselbe (^*) be- schreibt Helminthophila leucohronchialis und die Varietät H. Lawrencei Herrick, welche vermuthlich einen Bastard von H. pinus und chrysoptera darstellt, sowie andere Abweichungen. Sage ('^) fand Helminthotherus vermivorus in Süd-Connec- ticut nistend. Sharpe (^) p 225-439 liefert eine Monographie der Mniotiltidae, welche er in 21 Gattungen zerlegt: Leucopeza (2 sp.), Helminthotherus (2), Hel- minthophila (9 und 4 &n\i&^.) , Protonotaria (1) , Mniotilta[\), Parula (4 und 3 subsp.), Dendroeca (36 und 5 subsp.), Perissoglossa (1), Peucedramus (1;, Siurus (3 und 1 subsp.;, Oporornis (2), Ligia[[), Geothlypis (13 und 1 subsp.), Teretistris (2), Gra- natellus (4), Icteria (1 und 1 subsp.) , Basileuterus (32 und 3 subsp.), Ergaticus (2), Cardellina [\) ^ Setophaga (15 und 2 subsp.), Myiodioctes (4 und 1 subsp.) . Derselbe ibid. p 456-629 behandelt die Motacillidae monographisch und trennt die Gruppe in 7 Gattungen: Motacilla (23 Art. und 4 Unterart.), Limonidromus (1), Anthus (33 und 4), Xanthocorys (1), Neocorys (1), Oreocorys (1), Macronyx (4). Ebenda T 4 sind abgebildet Motacilla lugens und ocularis (Köpfe) , T 5 M. Hodgsoniy personata und persica, T6 M. beema, campestris und ßava, T7 M. borealis und cine- reicapilla, TS M. Feldeggi und Kaleniczenhii, T9 Geothlypis aequinoctialis, auricu- laris, chiriquensis, melanops, poliocephala, trichas und velata, T iO G. speciosa, T 1 1 Parula nigrilora und pitiayumi, T 12 Teretistris Fernandinae und Fornsi. Sciater (■*) p 275 stellt Buarremon albiceps Tacz. zu Pyrgisoma, p 274 B . ßavo-virens zu Chlor ospingus, hält p275 B. sordidus Lawr. für identisch m\i B. pallidinuchus]un., p 272 Fuphonia purpureaha,yvY. für identisch mit F. violacea von Cayenne, Phoe- nicothraupis peruvianus Tacz. für identisch mit Ph. rhodinolaema Salv. und Godm., stellt p 272 Pipilo mystacalis Tacz. (= Buarremon Nationi Sei.) zu Pyrgisoma, be- schreibt p 273 Tachyphonus Natter eri v. Pelz, mit Abb. T 6 F 1 und schlägt

in. Systematik, Faunistik, Biologie. 4. Aves. D. Systematik. 235

Lanio Lawrencii als neuen Namen für L. atricapillm {Tachi/phonus atricapülusL&wr.) vor. Stejneger (") p343 weist nach, daß Dendroica Vigorsi [Sylvia Vifforsü And.) anstatt D. pinus [Sylvia pinus Wils. nee Latli.) anzuwenden sei, und(-') p 289 er- örtert die Unterschiede von ilfoteee7/«y«joom'ca, lugenswad ocularis. Widman erlegte Dendroeca Kirilandi hei St. Louis, Mo. Stolzmann !^) motivirt die Ansicht, daß die Euphouiden als selbständige Familie von den Tanagriden zu trennen seien. [Über Dulus vergl. Cory & Sharpe unter Muscicapidae.]

Anthus nilghiriensis n. Süd-Indien p 550; pallidiventris n. ndihd pyrrhonotus p 560;

Sharpe (3). Basileuterus auricularis n. Columbien, Ecuador, Bolivien p386; meridanus n.Merida

p 387 ; Roraimae n. Guiana p 392 ; boUvianus n. Bolivien p 402 ; veraguensis n.

nahe leucopygius. Veragua und Panama p 403 ; Sharpe i^). Calliste pulchra aequatorialis v. Berl. n. Ecuador p 77; Taylori n. nahe rußcervix.

Ecuador p 78 ; Taczanowski & v. Berlepsch.

Chlorospingus Reyi n. nahe super ciliar is. Merida, Venezuela; v. Berlepsch (-^j p 288 signatus n. Ecuador; Taczanowski & v. Berlepsch p 82.

Dendroeca Bryanti castaneiceps n. West-Mexico u. Cap St. Lucas; Ritigway i}^] granadensis n. ähnlich Vieilloti. Columbien; Sharpe [^) p284 peteckia rußvertex n. Insel Cozumel, Yucatan; Ridgway (^).

Granatellus Sallaei Boucardi n. Yucatan; Ridgway (^).

Motacilla grandis n. Japan, Küste Ost -Sibiriens p 492 ; X.anihophrys n. Lenkoran p 532 T 8 F 6; Sharpe [\

Nesospingus n. g. : Bill much stouter and thicker than in Chlorospingus. Large Frin- gilline feet. Typus: Chlorospingus speculiferus Lawr. ; Sciater (*) p 273—274.

Oreocorys n. g. Plumage mottled, the feathers of the upper surface edged with pale margins ; upper part of hinder tarsus with scutellations. Culmen decurved. Ty- pus: Helerura sylvanalcioägs,. ., Sharpe (^j p 622.

Parula pitiayumi pacißca n. Ecuador ; V. Berlepsch, Proc. Z. Soc. London 1 884 p 286.

Poecilothraupis palpebrosa caerulescens V . Berl. n. Ecuador; TaczanOWSki & V. Ber-

lepsch p 80.

Saltator similis pallidiventris n. Bahia (nördliche Abart) ; V. BerlepSCh & V. Jhering p 1 2 1 .

Setophaga Guatemalae n. nahe S. picta\ Sharpe (^j p 417.

Spindalis Benedicti n. nahe S. zena. Insel Cozumel ; Rjdgway (^) exsul n. Cozumel; Salvin (^) p 189 T 5 [identisch mit der vorgenannten Art].

Urothraupis n. g. Rostrum breve, compressum, culmine arcuato, tomiis maxillae apice emarginatis ; pedes robusti ; alae longiusculae , remige 4^" longissima, et 3^ et 5^^ aequalibus, 4^ parum brevioribus ; cauda longiuscula, rectricibus latis suba- cuminatis, apice rotundata. Typus: U. Stokmanni n. Ecuador; TaczanOWSki & V. Berlepsch p 82 T 8.

Xanthocorys n. g. : Plumage generally mottled and Lark-like, the feathers of the back with dark centres and pale edges ; feet pale ; no scutellations on upper part of back of tarsus. Profile of culmen swollen from the centre to the tip. Out- stretched feet reaching beyond the tail. Feet extremely large, the bind toe and claw exceeding the tarsus in length. Near Macronyx, but rectal bristles obsolete (not strong) , culmen less than bind claw (not equal to bind toe) . Typus Anthus Nattereri Sei. ; Sharpe {^) p 619.

Familie Alaudidae.

Th. Fisher (i) über den Fang einer Alauda brachydactyla in Kent (England).^ [Über Alauda rufa Gm. vergl. V. Berlepsch & V. Jhering unter Sylvicolidae. j

Mirafra erythrocephala n. Cochinchina ; SalvadoH & GigllOÜ '-] p 427.

236 Vertebrata.

Familie Bracliypodidae. Hypsipetes parvirostris n. Groß-Comoro ; Milne Edwards & Oustalet p 222.

Familie Meliphagidae.

H. 0. Forbes bildet Myzomela Annabellae ab. Gould (^j Th. 19 bildet ab: Glycyehaera fallax , Zosterops b?'unneicauda nndi uropyyialis, Th. 20 Euthyrhynchus ßavigula, fulvigula und griseigula, Oedistoma pygniaeum, Ptilotis albonotata , Stig- matops chloris.

Ptilotis aruensis n. Aru-Inseln ; Sharpe (^) p 19.

Zosterops sumhaensis n. ähnlich hrunneicauda. Sumbava; Guillemard (^) p 508 mou- roniensis u. Angasizae nn. Groß-Comoro; Milne Edwards & Oustalet p 221.

Familie Nectariniidae. Shelley i^) T 51 bildet Nectarinia Reichenotci ab.

Cinnyris Humhloti n. Groß-Comoro ; Milne Edwards & Oustalet p 220.

mediocris n. zwischen chalyheus und cAZorq/jy^rms Kilimandjaro; Shelley (^)p 228

scapulatus n. Gabnn; Rochebrune p 89 T 9. [Ob verschieden von fuliginosa ?] Cyrtostomus frenatus Plateni n. Sttd-Celebes ; W. Blasius (•^) p 289 T 12. Nectarinia Johnstotii n. nahe famosa. Kilimandjaro ; Shelley (^) p 227 T 14

kilimensis n. nahe tacazze. Kilimandjaro; Shelley (^) p 555.

Familie Dacnididae.

Cory (2) T 21 bildet Certhiola lananivora ab. Gould {^) Th. 19 bildet ab: Pristorhamphus Versteri und Urocharis longicauda, Th. 20 Rhamphocharis crassiro- stris. Ridgway ('-*) p 27-30 gibt eine Übersicht über die Arten von Certhiola mit kurzer Characteristik der einzelnen (19) Species in Form eines Schlüssels und mit Aufführung der Synonymie. Sharpe (^j p 1-84 hat dieDicaeidae monogra- phischbearbeitet. Verf. unterscheidet 19 Gattungen: Ä^em»ynaM?<s (3 Species), Drepanis (1), Festiaria fl), Himatione (2), Dicaeum (4 7 und 2 subsp.), Loxioides {\),Loxops[?)), Psittirostrai\.),Pinaroloxiasn.^. (1) [s. unter FringiUidae, Ref.], Oreocharis [l), Pardalotus (8 und 1 subsp.), Parmoptila (l), Prionochilus (15), Pho- lidornis (2), Lobornis (1) , Urocharis (1) , Melanocharis (4) , Pristorhamphus (1), Rhamphocharis (1). Abgebildet sind : Dicaeum pulchrius n. rubrocorotiatum T 1, Lobornis Alexandri T 2 F 2 , Pholidornis rubrifrons T 2 F 1 .

Certhiola Finschi n. ähnlich martinicana. Dominica und *S'Mnf/ei;a//zn. n2i\iQ dominicana .

Guadeloupe p 25 u. 26; Sancti-Thomae n. (=j9ortoncenszs Finschpart.) St. Thomas

und St. Johnp 29; Ridgway (9). Coereba coerulea microrhyncha n. Bucaramanga ; V. BerlepSCh, Journ. Ornith. 1884-

p 287.

Familie Certhiidae.

Reid p 243 fand Sitta caesia bei Tanger in Marocco. Whitehead T 2 bildet Sitta Whiteheadi ab. Mitchell erwähnt Tichodroma muraria von Lancashire (England) .

Familie Pari da e. Nach V. Berlepsch (i)ist Acredula rosea in West-Europa, Belgien und England, Brutvogel, während A. caudata nur im Winter von Osten und Norden her dorthin verstreicht. Letztere kommt in Osten , vielleicht schon von Schlesien ab, sicher in

III. Systematik, Faunistik, Biologie. 4. Aves. D. Systematik. 237

Polen als einzige Art vor. In Mittel-Deutschland und Österreich kommen beide Arten zusammen vor und findet häufiges Zwischenbrüten statt. Bolle (^i theilt mit , daß Aegithalus i^endulinus nach dem Chronisten Beckmann am Uecker-See bei Prenzlau (Mark) gebrütet habe. Evans (2) fand Parus palustris in Stirlingshire brütend. Sharpe (3) p 440-455 gibt eine Übersicht über die Arten vonPolioptüa, welche nach Ansicht des Verf. unter die Muscicapiden in die Nähe von Sietio- stira zu stellen ist. 13 Arten sind aufgeführt, darunter 3 neue. Stejneger f^) p 297 hält Parus Wiemuthi Dyb. Msc. für synonym mit P. kamtschatkensis (Bp.). Wiepken berichtet über Panurus biarmicus in Oldenburg.

Leptopoecile Sophiae major n. Tarim-Fluß, Kaschgar; Menzbler (^) p 353.

Parus cinerascens n. nahe cinereus. Borneo ; Slater [^) p 122 [später (3) p327 ver- ändert in P. saraioacensis] pallidiventris n. nahe rußventris Boc. Kakoma, Ost- Africa; ReichenöW [^) p 217 Thruppi n. nahe af er. Somaliland; Shelley (*) p 406 T 11 F 2.

Poecilia palustris crassirostris n. Sidemi, Ussurien ; TaCZanOWSki (^) p 470.

Polioptila parvirostris n. Oberer Amazonenstrom p448 ; Sclaterin. Venezuela, Santa Marta, Columbien p 449; lactean. unbek. Herk. p453; Sharpe [^) albi- ventris n. nahe nigriceps. Yucatan ; Lawrence (^) p 273.

Suthora webhiana mantschurica n. Alamanowka, Ussurien; Taczanowski (^) p 470.

Familie Timeliidae.

Dixon (') bildet Trogloclytes hirtensis ab. Gould (\] Th. 20 gibt Abbildung von Rectes cerviniventris und leucorhynchus . Von IVIenzbier (^) p 354 wird Rhopo- philus deserti wiederbeschrieben. Townsend (-) fand Mimus carolinensis auf den Farallone Inseln.

Argya Aylmerin. Somaliland; Shelley (^) p 404 T 11 F 1.

Harporhynchus guttatus n. nahe longirostris . Insel Cozumel, Yucatan; Ridgway (^j melanostoma n. Cozumel; Salvin (^) p 187 [identisch mit dem vorgenannten] . Macronus Kettlew elli n. Sulu-Inseln ; Gulliemard (^) p 262 T 18 F 2. Mixornis cagayanensis n. ähnlich borneensis. Cagayana; Gulllemard ('^) p 419 T25. OdontorhyncMis Branickii n. Ecuador; TaCZanOWSki & V. BerlepSCh p 72 T 7 F 1. Pinarochroa hypospodia n. nahe P. sordida. Kilimandjaro ; Shelley (') 226 T 13. Presbys bogotensis n. Bogota; Matschie (^) p 466. Troglodytes aedon Mariannae n. Süd-Arizona; Scott ("^) p 351 Beani n. Cozumel;

Ridgway (2).

Familie Sylviidae.

Beckham (^) beschreibt die Geschlechts- und Alterskleider von Regulm Calen- dula. V. Berlepsch [^) beschreibt einen mit Ph. rufus nahe verwandten, aber ab- weichenden Phylloscopus, welcher im Werrathal bei Münden erlegt wurde, vielleicht als eine nordische Abart der genannten Species zu betrachten ist. v. Berlepsch & V. Jhering p 112 ziehen Turdus amaurochalinus Cab. dem T. leucomelas Vieill. als Speciesnamen vor, da die Beschreibung des letzgenannten Autors ungenau ist und Zweifel offen läßt. Brewster {^] p 85 erwähnt Sialia sialis azurea von Ari- zona. Brooks kritisirt einige Arten der Sylviiden. Clarke (^ ^) erwähnt Saxicola deserti von Yorkshire und fand {■') Sylvia hortensis auf den Färoer-Inseln. Goodale (') traf Turdus mustelinus in Maine. Guillemard ('^) weist Poecilodryas hypoleuca für Salawatti nach. Fowler fand Ruticilla tithys in Oxfordshire. Harting (2, ^) be- richtet über Hypolais icterina und Sylvia nisoria in Norfolk, S. auch DreSSer (^ "*). Hartwig (6) fand Erithacus rubecula bei Tromsö unter dem 69." n. Br. brütend.

238 Vertebrata.

Merriam (^) vermuthet , daß Saxicola oenanthe am Nordstrand des Golfs von St. Lawrence brüte. A. V. Homeyer (^) bespricht das Vorkommen von Turdus pi- laris in Deutschland und ist der Ansicht, daß die Verbreitung im mittleren Deutschland im Fortschreiten begriffen sei. Dagegen vertritt E. V. Homeyer [^) die Anschauung , daß das sporadische Vorkommen der Art in Deutschland seit Menschenaltern dasselbe geblieben, die einzelnen Fälle des Vorkommens aber nicht registrirt worden seien. A. V. Homeyer (2) erörtert ferner die Unterschiede und Verbreitung von Locustella naevia, luscinioides und ßuviatilis. More (-) erlegte Turdus varius bei Westport, Mayo. Sciater (^) erwähnt Ruticilla tithys von Somer- setshire.

Myiophoneus horneensis n. Borneo ; Slater (^) p 124. Pratincola axillaris u. Kilimandjaro ; Shelley (^) p 556. Saxicola Phillip si n. Somaliland; Shelley (^j p 404 T 12.

Turdus murinus n. nahe ignohilis. Brit. Guiana; Salvin (^) p 197 comorensis n. Groß-Comorn; Milne Edwards & Oustalet p 121.

E. Biologie.

1. Lebensweise im Allgemeinen. Allen (2) erörtert die mehrfach vom teleologischen Standpunkt besprochene Frage der Ursache des verschiedenen Ge- fieders der Geschlechter der Vögel, der verschiedenen Färbung der Eier und deren Zusammenhang mit dem Nestbau. Bennett schildert die Lebensweise von Falco subniger und Glareola grallaria in Neu-Süd- Wales. Brewster (^) schildert die Lebensweise von Helinaia Sivainsoni. Brooks gibt einige biologische Notizen über Otocorys alpestris. Capek schildert die Lebensweise einiger Arten in Mähren. Claraz berichtet über Lebensweise, Brutdauer und Unterschiede der Eier von Rhea americana und Darwini. Colenso theilt mit,' daß er beobachtet habe, wie Nestor meridionalis eine in Blüthe stehende Edwardsia grandiflora besuchte, um den Blüthenhonig zu lecken. Es wurde der obere Theil des Kelches der Blumen von dem Vogel aufgerissen und das oberste Blumenblatt (vexillum) entfernt, um zu dem Honig z u gelangen, welcher dann vermittelst der dicken Zunge ausgeleckt wurde. Copping er schildert die Lebensweise von Tachyeres cinereus. Hartert p) beschreibt das Betragen der Uraleule, namentlich beim Horste. Hartwig [^) theilt einen Fall mit, wo ein Schwarzspecht ein Ei, anscheinend dasjenige einer Turtel- taube, seinen noch nicht flüggen Jungen zutrug. A. V. Homeyer (^j schildert die Lebensweise von Locustella naevia, luscinioides und ßuviatilis. HudSOn gibt einige Notizen über die Lebensweise von Homorus lophotes und gutturalis. Hardy be- richtet über spätes Vorkommen von Sayornis fuscus in Maine. Keller (^) schildert die Lebensweise der Tichodroma muraria. V. Krüdener schreibt, daß das Birk- wild im Norden in der Ebene immer den Boden zur Nachtruhe wähle, im Gebirge aber auf Bäumen ausruhe. Leidy fand Filaria obtusa als Parasit bei Junco hyemalis- und Sturnella magna, Filaria physalura bei Ceryle alcyon, Mouostomum mutabile bei Gallinago Wilsoni, Ascaris subulata bei Antrostomus vociferus, Spiroptera quadriloba bei Hylotomus pileatus . Merriam (*) beschreibt die Veränderung in der Färbung der Schwingen bei Lagopus albus nach der Jahreszeit. Nehrling l^""^^) schildert die Lebensweise von Psaltriparus minimus, Progne subis, Protonotaria citrea, Spizella pusilla, Dendroica virens, Passerina cyanea, Parula americana, Hel- mintherus vermivorus , Dendroica pennsylvanica, 3Iniotilta varia und Helminthophaga pinus. Reischek gibt biologische Notizen über einige neuseeländische Vögel. Schmidt schildert die Lebensweise von Syrnium la-alense, Seton (^) liefert einige biologische Notizen über Vögel von Manitoba, ferner (3) über Falco communis,

III. Systematik, Faunistik, Biologie. 4. Aves. E. Biologie. 239

Passerculus Bairdi, Neocorys Spraguei. Stolzmann (') beschreibt die Lebensweise der Tanagriden. v. Tschusi ('' theilt eine Beobachtung mit, wonach eine brütende Wachtel, welche von Mähern gestört wurde, ihre Eier in den Krallen an einen sicheren Ort trug, eben so daß eine Stockente ihre Jungen im Schnabel fortschaffte. Wernich berichtet über Vorkommen von GalUnago scolopacina und Scolopax rusti- cola im Winter in Pommern und bei Hamburg, ebenso Wiesbauer über Überwintern von Scolapax gallinago. Whitaker (2) beobachtete, daß Schwanzmeisen badeten, indem sie von Uferbäumen auf die Wasserfläche eines Sees herabflogen, den Körper im Fluge eintauchten und auf die Baumzweige zurückkehrten, wo sie durch Schütteln ihr Gefieder wieder ordneten. Wokral schreibt über sogenannte Strich-Rebhühner. Wurm schildert eingehend die Lebensweise des Auerwildes, seine Jagd und Hege. S. auch Booth, ApIin [^, ^ ^), Bayer f^), ßree, Chalmers & Wyaü, Matthews, Whitaker (6,s) .

2. Nisten, Nestbau, Eier, Jugendstadien (vergl. auch 1). Banks be- schreibt Nest und Eier von Scolecophagus ferrugineus. Barber berichtet über frühes Nisten (Anfang Februar) der Ohreule. Bingham berichtet über Nisten von Micropternus phaeoceps in Ameisennesteru. Boeck berichtet über Brütezeit des Sarcorhamphus gryphus in Bolivien., s. W. Blasius (^] . Nach Böhm p 47 nistet Hirundo senegalensis in Baumlöchern. Brewster (^, ^^) beschreibt Nest und Eier von Helinaia Swainsoni. A. J. Campbell beschreibt Nester und Eier australischer Vögel. Chamberlein (^) schildert die Nistweise und beschreibt Nest und Eier von Dendroeca tigrina. Chapman (^) schildert einen Besuch in Lapland und die Nist- weise einiger dort heimischen Vögel. Crowfoot beschreibt das Brutgeschäft einer Anzahl von Seevögeln auf Norfolk. W. Davison berichtet über das Nisten von Micropternus gularis und phaeoceps sowie von Halcyon occipitalis und chloris in Ameisennestern. Von letzterer Art fand Verf. in Tenasserim eine Brutröhre in einem Hornissen-Nest und sah die Vögel hineiuschlüpfen, ohne daß die Hornissen davon Notiz nahmen. Dutcher berichtet über Brüten und Wachsthum der Jungen von Bernicla canadensis. FrOSt beschreibt Nest uud Eier von Lanius ludovicianus, Gault Nest und Eier von Calypte Costae, GoSS (^) von Elanoides forßcatus und Ictinia subcaerulea. GoSS (^) fand Cyanocitta Stelleri frontalis in einem Baumloche nistend und beschreibt die Eier. Guillemard {^) p 646-656 beschreibt die Jugendkleider, Weibchen und die Färbung der nackten Körpertheile verschiedener Paradiesvögel. Gurney (^) fand Passer montanus unter einem Hausdache nach Art des Haussperlings nistend [vergl. Bericht f. 1882 IV p 2hl Passer domesticus]. Hoy beschreibt Nest und Eier von Helminthophila chrysoptera. Kells fand Junge von Molothrus ater in den Nestern von Tyrannus carolinensis ^ Troglodytes aedon und Spizella socialis. v. König-Warthausen referirt über die Gestalt der Vogel- eier lind deren Monstrositäten. Kutter liefert einen Beitrag zur Fortpflanzungs- geschichte der Vögel Borneos, in welchem die Nistweise, insonderheit die Eier von 19 Arten beschrieben werden. Von besonderem Interesse ist die Beschrei- bung und Abbildung des merkwürdigen Nestes von Batrachostomus cornutus. Landois f^) beobachtete, wie ein Parus palustris in einem morschen Baumstamm eine Nisthöhle nach Art der Spechte selbst ausmeißelte. Liebe -) bespricht die Veränderlichkeit des Nestbaues einzelner Vogelarten. Lunel bespricht das Vari- iren der Eier von Vultur monachus und liefert sehr sauber ausgeführte Abbil- dungen von zwölf verschiedenen Varietäten. Merriam (-) beschreibt Nest und Eier von Dendroeca BlacBurniae, ferner {^^) die bisher unbekannten Eier von Tringa canutus, welche von A. W. Greely bei Fort Conger 81« 44' N. gesammelt wurden, und endlich (^^j (jas Nest von Parula americana. Nation berichtet über die Nistweise von Petrochelidon ruficollis in Peru. Potts (-] beschreibt die Nist- und Brutweise von Larus pomarae Brück und liefert (3, •*) Beschreibungen der Nester

240 Vertebrata.

und Eier neuseeländischer Arten. Pryer gibt eine Schilderung der Höhlen bei Gomanton auf Nord-Borneo, in welchen Salanganen ihre Niststätten haben. Der Werth der jährlich gewonnenen eßbarenNester beläuft sich auf 25-30 000 Dollar. Reischek berichtet über das Brutgeschäft von Apteryx, nur das (^ brütet. Rives beschreibt Nest und Eier von Helmintherus vermivorus. Scott (^j p 1-7 berichtet über Nistweise und Brutgeschäft von Icterus parisorum und beschreibt die Eier. Derselbe (^) p 159-1 65 beschreibt Brutgeschäft, Nest und Eier von Icterus cucul- latus, p 242 von Phaenopepla nitens und p 321 von Vireo vicinior. Seton (^) be- schreibt Nest und Eier von Vireo philadelphiciis. Shufeldt (^) bespricht die Ver- änderungen , welche der Schnabel von Diomedea brachyura bei fortschreitendem Wachsthum des Vogels erleidet. Ussher (^) berichtet über auffallenden Stand des Nestes einer Wasseramsel. Walter (') theilt mit, daß am 1. Mai ein Ei von Cu- culus canoi'us in einem Rothkehlchen-Nest gefunden wurde. Derselbe [^) weist auf die außerordentliche Härte und Festigkeit der Schale des Kukukseies hin. Derselbe (^) theilt Beobachtungen über das Nisten und die Eierzahl von Falco subbuteo und Picus medius mit. Whitehead beschreibt Nistweise und Eier von Sitta Whiteheadi. Hierher noch: ApIin ('), Barrington ('), Carter (^), Farn, Flemyng, Fournes, Harting (^) , Macpherson (^j, Moor, Murray, Porritt, Postlethwaite, Potts (2), Southwell (1), Ussher ('^-^y, Warren (-), Whitaker(^), Willmore; s. auch V. Tschusi unter 1.

3. Nahrung. Landols ^) theilt Untersuchungen über den Mageninhalt ver- schiedener Spechtarten mit, als Material zur Beurtheilung der Frage bezüglich des Nutzens und Schadens dieser Vögel. Noil beobachtete, daß Wildgänse Seegras (Zostera marina) fressen. Phillips (^) theilt die Beobachtung mit, daß ein Reiher Feldmäuse fing. Pryer erwähnt, daß Machaerampihus alcinus und Ataliastur indus Fledermäuse fangen. Bezüglich der erstgenannten Art wurde dieselbe Beobach- tung bereits in Andersson's Notes on the Birds of Damara Land mitgetheilt, s. Gurney (^1. Shufeldt {^) berichtet über die Nahrung \on PhalaenojHilus Nuttalh. Atkinson, Cordeaux (-) und Reeve sahen eine Ringdrossel Kirschen verzehren. Hierher: Becher (^) und Hayward. S. auch Colenso und Hartwig unter 1.

4. Mauserung, Farbenvarietäten, Hybridation. ApIin ('^) beschreibt eine Varietät von Anas boschas Q sowie C) eine solche der Picacaudata. BarroWS berichtet über Melanismen von Turdus migratorius. Beckham (^) beschreibt eine Abweichung von Junco hyemalis. M. Brown berichtet über einen Bastard von Fasan und Haushuhn. Chamberlein ('^) referirt über einen Albino von Turdus migratorius und (^) über einen solchen von Corvus frugivorus. Christy (^) be- obachtete einen Fall der Bastardiriing von Turdus musicus Q und T. merula i^ in der Freiheit, v. Dallwitz {'^) beschreibt eine dunkle Varietät von Corvus cornix. A. K. Fisher f*) berichtet über Zwischenbrüten von Helminthophila chrysoptera \mdH.2nnus [s. auch Ridgway(24) unter Sylvicolidae oben S. 234]. Fischer und V. Tschusi (^) erhielten Bastarde von Haus- und Löffelente. Gurney (^) berichtet über Bastarde zwischen Saat- und Weißstirn-Gans. Gurney jun. [^) erhielt eine Abweichung des Haussperlings mit rothbrauner Brust und (^j eine Varietät von Clangula glaucion. Harting (^) beschreibt eine eigenthümliche Varietät von Tetrao tetrix. Henke ein Individuum von Anser rußcollis mit isabellgrauer, schwarz ge- fleckter, anstatt rein schwarzer Brust. Nach Henshaw (^j wurde ein Bastard von Lophortyx Gambeli und L. californicus bei San Gorgouio Pass. erlegt, v. KrauSS beschreibt eine weiße Abweichung von Corvus corone und eine graue von Turdus merula. Labler, Nostiz und J. Sylva berichten über weiße Rebhühner , Langten über einen Albino von Caprimulgus europaeus, Merriam (^^) über einen solchen von Oedemia perspicillata. Page ist der Ansicht, daß Melanismen durch Leber- erkrankung herbeigeführt werden, welche einen Zerfall der rothen Blutkörperchen

in. Systematik, Faunistik, Biologie. 4. Aves. E. Biologie. 241

zur Folge habe, und wobei dann das zerfallene schwarze oder schwarzbraune.Blut- pigment in die sich bildenden Federn abgelagert werde. Phillips (2) berichtet über Paarung von Singdrossel und Amsel, Potts (^j über Zwischenbrüten von Rhipidura flahellifera \mdi fuliginosa, Seton (') p 335 beschreibt einen Bastard von Colaptes auratus und mexicanus von Toronto in Canada. A. Wiebke bespricht Bastarde von Birk- und Schneehuhn. Whitehurst berichtet über einen Albinis- mus von Fringilla chloris. Hierher auch : Abrahams '^i , Becher (2) , Brockholes (^) , Chapman(i), GurneyH, Gurneyjun. (3,*), A.v. Homeyer (^j, Macpherson (6,'), J. Marshall (S-), M'Callum, iViosley, Musham, Theobald, v. Tschusi (^ , Whitaker (3,4), p. Wiebke.

5. Stimme. Bicknell setzt seine Mittheilungen über den Gesang der ameri- canischen Vögel fort. Hierher auch Lantz.

6. Vogel- und Jagdschutz. Hierher Cherville, Hartert, Koppen, Rohr, Wurm, Lescuyer, Ritsema. S. auch Landois unter 3. Nahrung.

. AcclimatisatioQ, Pflege and Zucht.

Abrahams (^j gibt Notizen über die Pflege von Breitschwanz- und Keilschwanz- loris in Gefangenschaft. Derselbe [^) hat Düophus canmculatus zum ersten Male lebend nach Europa eingeführt und berichtet über Betragen und Pflege von PtUo- norhynchus holosericeus in Gefangenschaft. Derselbe berichtet ebenda über das Betragen von Mausvögeln in Gefangenschaft. Arnold liefert eine Anleitung zur Pflege, Behandlung, Abrichtung und Zucht der Papageien. d'Aubusson bespricht diejenigen exotischen Vogelarten , welche sich zur Einbürgerung bez. Domesti- cation in Frankreich eignen würden. Es sind zunächst die Fasanen erwähnt und werden beschrieben, zum Theil auch in Holzschnitten abgebildet. Phasianus Shawi EH., insignis EH., Strauchi Prsch., Vlangalii Prsch., mongolicus Brandt, tor- quatus (jm., formosanusYÄX., decollatus '^•^'vsih.., Sladeni Ajn^tr^., Ellioti ^v^mh., Reevesi Gray & Hardw. Bolau berichtet über den Zuwachs (bezi. Züchtungen) an Vögeln im Zoologischen Garten in Hamburg während 1884. Brisay schildert Pflege und Zucht von Platycercus erythropterus in Gefangenschaft. Dareste hat durch Versuche festgestellt, daß das Umwenden der Eier bei künstlicher Bebrütung unbedingt nothwendig sei, imd erörtert die Gründe für dieses Erfordernis. Huet be- richtet über die Züchtungen und den Zuwachs der Menagerie des »Museum d'histoire naturelle« in Paris während 1885. Lalone referirt über die Straußenzucht- Anstalt von Zeralda in Algier. Die gezüchteten Jungen starben sämmtlich nach 3-6Monaten. Anscheinende Ursache war nach Analyse der Knochen mangelnder Kalkgehalt der Nahrung. Landois (4) bespricht die Züchtung von Uhus im Zoologischen Garten in Münster. Liebe (3) schildert das Betragen derHohltaube in Gefangenschaft. Liebe und Pallisch theilen anknüpfend an einen Artikel M.Schmidt's [s. Ber. f. 1884 IV p -336] Fälle von Luftgeschwülsten bei Vögeln mit. IVIontlezun berichtet über Pflege und Zucht von Ansermagellanicus in Gefangenschaft. Nill hat africanische Strauße durch natürliche Brütung in seinem Thiergarten in Stuttgart gezüchtet. Rogeron {') berichtet über Betragen , Pflege und Zucht von Tadorna variegata in Gefangen- schaft, ebenso (2) über Kreuzung von Entenarten. Rüdiger beschreibt die Pflege von Conurus jendaya im Käfig. Solater (^) berichtet über die Zucht von Cyano- polius cyanus im Zool. Garten in London. Derselbe (^ ^) referirt über die Er- werbungen der Menagerie der Zool. Gesellschaft in London. Zu erwähnen sind : Mycerohas melanoxanthus, Sturnia andamanensis, Düophus canmculatus, Colius capensis, Corvus capellanus. Simmonds gibt statistische Notizen über den Umfang des Handels mit Vogelfedern. Willard (') erzählt von einem Trochäus colubris,^ welcher etwa 2 Monate in Gefangenschaft mit Zuckerwasser erhalten wurde. Wilcox be- richtet über Einbürgerung von Phasianus sp. in Oregon und von Ortyx virginiana

Zool. Jahresbericht. 1885. IV. 16

242 Vertebrata.

in Idaho. Cornil & Megnin schreiben über Tuberculose und Diphtherie bei Hühnervögeln. Landois (^) berichtet über Apterismus bei Hühnern. Die Hühner- und Taubenrassen beschrieben Bungartz,Dürigen, Paske und Priitz. Über rationelle Geflügelzucht s. Dackweiler, Dürigen, Leroy, Schuster, Wrighi. Letz- terer auch über Pflege und Zucht von Truthahn, Perlhuhn, Fasan und Pfau. Über künstliche Geflügelzucht schrieb Grünhaldt, über die Brieftaube Widhalm. Über Käfigvögel s. ferner Bechstein und Göller. S. auch T. H. Nelson (^) , Nuijens, Planta, Thieme.

5. Mammalia.

(Referent: Dr. L. Döderlein in Straßburg i/E.)

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bei Wiesbaden, ibid. p 187—188. [254, 266] , 8. Über das Geweih eines Furcifer chilensis aus Süd-Patagonien, ibid. p 188 190.

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—270, 295—308, 332. 6. Die kameelartigen Thiere (Cameliden) p 418— 434. 7. Die

hundeartigen Thiere (Caniden) des Tertiärs p 459—468, 489—499, 518—529. 8. Die

hundeartigen Thiere (Canidenj des Diluviums p 597—604, 621—627. [253, 260, 262,

267, 268] , 2. Zur Geschichte des europäischen Urochsen. in: Landwirthsch. Jahrb. p 263 268

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onBehring's Island, in : Q. Journ. GeoLSoc. London Vol. 41 p 457— 472 5 Fig. [268]

A. Biologie.

1. Allgemeines und Vermischtes.

Über Acclimatisationsversuche vergl. Pays-Mellier.

Wiedemann gibt Beobachtungen über Vespemgo noctula, Sorex aljnnus, Canis lupus, vulpes, Meles taxus, Mustela martes, foina, erminea, Lutra vulgaris, Sciurus

252 Vertebrata.

- vulgaris, Myoxus quercinus, glis, Mus musculiis, sglvaticus, minutus, Arvicola amphi- hius , nivalis, arvalis, subterraneus, Castor ßher, Lepus timidus, Cervus elaphus, capreolus, Sus scrofa aus Schwaben und Neuburg.

2. Monotremata.

Nach Miklouho - Maclay (^) ist die durchschnittliche Blutwärme von Omiiho- rhynchus paradoxus nur 24,8° C.

3. Ungalata.

Elephas. Biologische Notizen über indische Elefanten gibt Pichot, über E. su- matranus Noack (^) ; hierher auch Langkavel (^). Elefanten im Zoologischen Garten in Hamburg fressen nach Bolau mit Vergnügen Zweige von Nadelhölzern ; dieselbe Nahrung hatte das Mammuth.

Artiodactyla. Beobachtungen an einem neugeborenen Camelus hactrianus macht Sigel. Über die Verwendungsfähigkeit des Kameeis in Australien s. Jung. Über die Angoraziege in Africa vergl. Couput. Huet (2) empfiehlt dieZucht von Kohus sing-sing vom Senegal inFrankreich einzuführen. Huet (3) empfiehlt Tragu- lus, Cervulus, Cervus Sika alsParkthiere. NachCorbin(^) vertheidigen sich Hirsch- kühe durch Schlagen mit den Vorderfüßen; vergl. auch Cocks(*). Über die Lebensweise des Elches vergl. Krüdener(2) und Homeyer. Über das Geweih eines Perrückenbockes vergl. Blasius. Biologische Beobachtungen über Cervus ca- preolus, Sus scrofa gibt König-Warthausen.

Equus. über das Gedächtnis eines [Pferdes berichtet Aldrich [^), über das americanische Maulthier Gronen.

Manatus. Murie beobachtete einen weiblichen Manatus americanus aus British Guyana, der 6 Monate lebend im Westminster Aquarium gehalten wurde, und gibt Notizen über Lebensweise, Nahrung, Athmung u. s. w.

4. Rodentia.

Scott sah Arctomys monax schwimmen. Über Eichhörnchen vergl. Reid, Atkinson, Corbin (2, 3j Stewart, ApIin (^j . König-Warthausen gibt biologische Beobachtungen über Sciurus vulgaris, Myoxus glis, quercinus. Über die Lebens- weise von Arvicolinen aus Indiana vergl.tQuick und Butler. Über Lebensweise von Arvicola amphibius und seine Verwüstungen in Polen vergl. Slosarski. J. D. Parker beschreibt das Nest von ? Neotoma floridaym . Über den Jerboa vergl. Aldrich {^). Interessante eigne Beobachtungen über die Lebensweise von Fiber zibethicus theilt Butler mit. Über günstige Acclimatisationsversuche mit Doli- chotis patachonica berichtet Cornely. Lepus timidus wurde im zoologischen Gar- ten zu Münster geboren nach Landois (2); weitere Beoachtungen Landois (^).

5.* CWroptera. Über Fledermäuse vergl. ApIin (^)

6. Carnivora.

Über den Verstand eines Hundes berichtet Tal bot. Die Wölfin ernährt nach Landois (^) ihre Jungen anfangs, indem sie halbverdautes Fleisch ausbricht, das die Jungen fressen; ähnliche Beobachtungen macht Loewis (^) . Allerlei über Eis- bären erzählt Langkavel [^). Über einen gefangenen jungen Foetorius lutreola berichtet Loewis (^j. Krüdener (^) häXiLutra nicht für leicht zähmbar. Über Löwen vergl. Langkavel {^). Zahlreiche Beobachtungen an einem in Ge- fangenschaft gehaltenen jungen Trichechus gibt Schmidt.

III. Systematik, Faunistik, Biologie. 5. Mammalia. B. Faunistik. 253

7. Bunotheria.

Nach Fischer (2) und Merriam [^) ist Condylura cristata ein sehr guter Schwimmer. Vergl. auch Sciater (^j.

8. Primates.

Allerlei über Affen findet sich bei Langkavel (i). Vergl. auch Frost und Ringue- berg. Bartlett beobachtet im Zool. Garten von London einen Schimpanse, der sich auffallend von Troglodytes niger unterscheidet und den er für T. calvus hält. Auch sein Betragen weicht sehr von dem des T. niger ab. Mit Vorliebe ge- nießt er thierische Nahrung, stellt den Ratten nach und speit wie die Raubvögel i)Gewölle(t aus ; er ist von größerer Intelligenz als der gewöhnliche Schimpanse.

B. Faunistik. I. Allgemeines and Vermischtes.

Nach Marsh waren die mesozoischen Säugethiere sämmtlich nur von geringer Größe. Erst bei Beginn der Tertiärzeit, nach dem Aussterben der gewaltigen Landreptilien, fanden sie die Bedingungen für eine großartige Entwicklung. Im unteren Eocän war Coryphodon das größte Landsäugethier , im mittleren Eocän waren es die gewaltigen Dinocerata, im oberen Eocän Diplacodon von Rhino- cerosgröße ; im unteren Miocän erscheinen plötzlich die Brontotheridae von Ele- fantengröße. Aber alle diese Giganten sterben aus mit dem Ende der Periode, in die ihre Blüthezeit fällt. Die Riesen des Pliocän sind die Proboscidier, sie leben jetzt noch, aber gehen entschieden ihrem baldigen Untergang entgegen. Die Ursache des Verschwindens dieser Gruppen sieht Verf. in ihrem kleinen Gehirn, in ihren hoch specialisirten Characteren und ihrer gewaltigen Größe , Factoren , die sie ungeschickt machen, sich neuen Bedingungen anzupassen, so daß ein Wechsel in ihrer Umgebung ihnen Untergang brachte, während kleinere Säugethiere , mit größerem Hirn und biegsamerer Structur, sich leicht neuen Verhältnissen an- paßten und selbst zum Ausgangspunkt von neuen kräftigen Linien werden konnten.

Über tertiäre und quartäre Rinder, Schweine, Kameele, Hunde vergl. Wil- ckens [^).

II. Land-Faunen.

a. Paläarctische Region.

1. Vermischtes.

Browne gibt Notizen über lebende und fossile Säugethiere von Leicestershire : JElephas primigenius, antiquus, Rhinoceros tichorhinus , Bos primig enius , longifrons, Cervus elaphus, Dama vulgaris^ Capreolus capraea , Rangif er tarandus , Sus scrofa, Balaena mysticetus, Arvicola agrestis, Vespertilio daubentonii.

2. Recente Faunen.

Irland. Über das frühere Vorkommen von Wölfen in Irland vergl. Herbert,

über Felis catus Hamilton.

England. Über die Verbreitung von Muscardinus avellanarius in England vergl. Rope, Willmore, Nlacpherson, Lilford, Phillips, des Iltis Cornish und Cooks (2). Nach Roebuck kommt Rhinolophus ferrum-equinwm nicht in York- shire vor.

254 Vertebrata.

Frankreich. Eine Liste der Säugethiere des Dep. de laGironde gibt*Latasie.

Westpreußen. ConViieniz eTWähnt Sorex /odiens , vulgaris, Mustela martes, Myoxus glis, Mus agrarius, Castor ßber, Lepus variahilis, Sus scrofa.

Schweiz. Über die Chiroptera von Graubünden vergl. *Brügger.

Ungarn. Daday gibt Fundorte für 17 Arten von Chiroptera in Ungarn und Diagnosen (lateinisch) von 2 n. var. Rhinolophus und 1 n. sp. und 1 n. var. Vesperus.

Polen. Walecki (^) gibt aus Polen an: Chiroptera 17 (Phyllorhina 1, Gym- norhina 16), Insectivora 8 (Talpina 1, Soricina 6, Aculeata 1).

Rußland. Bruttan fand bei Sworbe die dunkelgefärbte Varietät von Sciurus vulgaris nahezu ausschließlich vertreten und traf Sciuropterus vulgaris am linken Dflna-Ufer, in den Spalten des Kalksteins hausend. Über Wisent und Biber vergl. Walecki (2).

Norwegen. Über Castor _^Äer vergl. Cocks (^).

Japan. Nehring (^) spricht über Dachs, Wolf , Hirsch und Wildschwein und tritt den Ansichten von Brauns entgegen. Vergl. auch Brauns (2).

Kleinasien. Milne-Edwards beschreibt von derGrenze vonSyrien undKlein- asien Scaptochirus 1 n.

3, Faunen der Quartärzeit.

Frankreich. Regnault erwähnt aus der Höhle von Gargas Hyaena spelaea.

Italien. Reste von Cervus euryceros wurden nach Bartels im Thale der Chi- ana in der Nähe von Arezzo, Italien, gefunden, zugleich mit Resten von Hippo- potamus, Equus quaggoides, Hhinoceros, Bos urus.

Deutschland. Aus dem Diluvium von Wiesbaden beschreibt Nehring (^) einen auffallend großen Metacarpus eines Pferdes. Über quarternäre Musteliden vergl. Winterfeld.

Österreich. Woldl'ich berichtet über eine sehr reiche Sammlung von Arvi- colinenresten (9000 Unterkieferhälften) aus den Stramberger Höhlen in Mähren. Während die Arvicolinenfaunen der Schipkahöhle mit Arvicola ratticeps an der Spitze, denen sich arvalis, agrestis, campestris der Häufigkeit nach anschließen, einen vorwiegend nord- und osteuropäischen Character zeigt , hat diese Fauna in der Certova-dira- Höhle mit A. gregalis an der Spitze, denen Myodes lemmus und torquatus folgen, einen sehr vorwiegend nordasiatischen Character, dem auch die anderen daselbst gefundenen Thiere entsprechen. Die letztere Fauna ist älter als die der Schipkahöhle, als Mischfauna aus der letzten Periode der Glacialzeit anzusehen, während die Fauna der Schipkahöhle eine echte Steppenfauna repräsen- tirt. Hofmann (^) erwähnt aus der Stuhleckhöhle Ursus spelaeus, arctos, Lepus variabilis , Rangif er Harandus, Antilope rupicapra^ Hofmann i^) aus dem Diluvium von Obersteiermark Elephas primigenius und Arctomys primigenia. Von Marchesetti wurden in der Nähe von Triest zum ersten Male Höhlenthiere ge- funden und zwar in der Höhle von Gabrovizza Vrsus spelaeus^ Felis spelaea^ Cervus elaphus , capreolus , Meles vulgaris, Lepus variabilis , Putorius erminea , jBoä sp., Ovis sp., Sus scrofa.

Skandinavien. Über subfossile Säugethiere vergl. *6uldberg. Nach Nat- hörst ist Cervus megaceros noch nicht in Schweden gefunden worden.

Rußland. Grewingk berichtet über neuerdings in den Ostseeprovinzen ge- fundene Reste von Bos primigenius und von Cervus tarandus , sowie über daselbst gestrandete Wale, diSiXXiuiQX Balaenoptera boops. Nach Pohlig (^) hat Elephas pri- migenius, wie die Alpen und Pyrenäen in Europa, so in Asien den Kaukasus überschritten. Bunge berichtet über Nachforschungen nach der Fundstätte einer Mammuthleiche im Lena-Delta.

III. Systematik, Faunistik, Biologie. 5. Mammalia. B. Faunistik. 255

8. Fanneu der Tertiärzeit.

Großbritannien. *Turner beschreibt fossile Säugethiere von Silloth in Schottland.

Belgien. Aus der Umgegend von Antwerpen beschreibt van Beneden (') Plesiocetus 4 n.

Frankreich. Lemoine beschreibt und bildet zum Theil ab aus dem unter- sten Eocän bei Rheims Adapiso7-ex remensis, Gaudryi, Chevillioni, Adapisoriculus minimus, Neoplagiaulax Copei n.. Procynictis n. g. Aus den Phosphoriten von Quercy beschreibt Filhol (3, 4, ^) 1 u. Adracon n. g. (Canidae), 1 n. Protapirus, 1 n. Hyotherium. Deperet & Rerolle beschreiben aus dem oberen Miocän von Cerdagne Reste von Sus major, Hipparion gracile, Castor jaegeri, Amphicyon major n. var., Jctitherium sp., Mastodon sp. Deperet stellt die wichtigsten Pliocänfaunen von Europa vergleichend zusammen und zwar die von Casino, Mont- pellier, Perpignan, Auvergne, Velay, Val d'Aruo und Red Crag von Suffolk ; er beschreibt die pliocänen Säugethierreste von Roussillon und zwar Viverra, Masto- don, Rhinoceros, Tapirus, Sus, Hipparion, Cervus, Palaeoryx. Er nimmt in Europa 4 auf einander folgende Landfaunen während der Pliocänzeit an : 1 . Die älteste ist der 6tage messinien entsprechend die Fauna von Casino; sie zeichnet sich aus durch die Mischung von Arten aus dem oberen Miocän [Mastodon longi- rostris, Tapirus priscus, Sus erymanthius, Hipparion gracile, Dremotherium, Ictithe- rium], mit entschieden pliocänen Formen [Antilope Cordieri, Cervus australis , Sem- 7iopithecus monspessulanus , Lagomys loxodus). Die miocänen Gattungen sind größten- theils verschwunden [Dinotherium , Tragocerus , Helladotherium, Ancylotherium) . 2. Die astische Fauna oder Fauna von Montpellier. Es gibt noch eine An- zahl jetzt ausgestorbener Gattungen [Machairodus , Hyaenarctos, Chalicomys, Hip- parion, Mastodon, Pristiphoca, Halitherium) , während recente Gattungen erschei- nen [Felis, Hyaena, Lutra, Viverra, Lagomys) oder sich mehr verbreiten. An Stelle von Mastodon longirostris tritt M. arvernensis, das Hipparion unterscheidet sich von H. gracile; große Antilopen vertreten noch die Stelle von Hirschen. Elephas, Equus, Bos fehlen noch in Europa, 3. Die Fauna von Perrier. Von jetzt ausgestorbenen Gattungen finden sich nur noch Mastodon und Machai- rodus, die Anzahl der recenten Gattungen nimmt stark zu [Elephas, Bos, Castor, Arvicola, Hystrix, Lepus, Arctomys, Ursus, Zorilla, Canis). Affen finden sich nicht mehr in Frankreich, aber noch in Italien. Hirsche erreichen schon eine gi'oße Entwicklung, haben aber noch wenig verzweigte Geweihe. An Stelle von Hip- parion tritt Equus; die Bovinen erscheinen in Europa. 4. Die Fauna von Saint-Prest. Von jetzt ausgestorbenen Gattungen ist nur Machairodus und Trogontherium da. Mastodon ist verschwunden, an seiner Stelle ist Elephas da (besonders meridionalis] . Es treten schon recente Arten auf [Sorex vulgaris, Talpa europaea, Castor fiber, Canis lupus, vulpes, Cervus capreolus, elaphus, Sus scrofa) .

Italien. Major gibt folgende Liste von Säugethieren vom Val d'Arno : Macacus florentinus, ausonius, Felis issiodorensis, arvernensis u. sp., Canis etruscus Falconeri und sp., Ursus etruscus, Mustela sp., Hyaena sp., perrieri, arvernensis, Machairodus meganthereon, cultridens und sp., Equus sp., sivalensis, Mastodon Bor- soni, arvernensis, Elephas meridionalis, Tapirus arvernensis, Rhinoceros etruscus, Hippopotamus major, Sus giganteus, Bos etruscus, Leptobus Strozzii, Cervus dicra- nios, ctenoides, Perrieri, etueriarum und sp., Palaeoryx Meneghimi, Palaeoreas montis caroli, Castor Rosinae, plicidens, Hystrix sp., Lepus s^., Arvicola äiß. Verf. gibt Betrachtungen über die Verwandtschaft dieser Fauna mit den älteren Fau- nen, mit der Diluvialfauna und mit recenten Faunen. Aus dem Pliocän von Siena beschreibt *Capellini (^j 1 n. Chomziphius ; vergl. auch Capellini {^].

256 Vertebrata.

Deutscliland. Über das Alter der Faunen von Eppelsheim und Ronzon vergl. Schlosser (^j. Von Steinheim beschreibt Fraas Reste von Amphicyon Steinheimensis , Trochotherium cyamoides, Hyaenictis germanica, Choeropotamus Stein- heimensis, Cehochoerus suillus. Roger erwähnt aus dem Zusamthai in Schwaben Mastodon angustidens, Aceratherium minutum, Chalicotherium antiqüum, Anchitherium aurelianense, Hyotheriuni Sömmeringü, Hyaemoschus crassus, Micromeryxßourensianus, Palaeomeryx furcatus^ emmens, Parasorex socialis, Trimylus Schlossert n. g. n. s^., Amphicyon intermedius, Cynodictis '^ , Mustela'l^ Viverra'^, Machairodus &p . , Steneo- fiber J'dgeri^ Hystrix suevica, Wiedemanni n . , Cricetodon minor, Myolagus Meyeri; diese Fauna ist offenbar gleichaltrig mit der von Steinheim. Verf. beschreibt ferner Reste von Dinotherium havaricum von Breitenbronn in Schwaben.

Österreich-Ungarn. Über das bei Franzensbad in Böhmen gefundene Dinotherium vergl. *Bieber. Schlosser (^) mahnt zur Vorsicht in der Aufstel- lung neuer fossiler Arten auf Grund unbedeutender Unterschiede, wie es Hörnes und Toula bei der Fauna von Göriach gethan haben. Er vermuthet, daß die von dort bekannt gemachten Arten identisch seien mit denen von Steinheim und ähn- lichen Fundorten. Nach Pethö gehören die in den pontischen Schichten von Baltavär gefundenen Säugethierreste zu folgenden Arten : Mesopithecus pentelici, Machairodus cultridens, Hyaena eximia, Dinotherium giganteum^ Mastodon Pentelici, Helladotherium Duvernoyi^ Tragoceros amaltheus, Gazella brevicornis^ Cervus sp., Sus erymanthius, Chalicotherium baltavärensis n. sp., Rhinoceros pachygnathus, Hipparion gracile. Diese Fauna steht der von Pikermi am nächsten.

Persien. Im Maragha-Thal fand Pohl ig (^) Hipparion c{. gracile, Onager'i sp., Rhinoceros Persiae Pohl., Mastodon [Pentelici'l) , Palaeohys maraghanus Pohl., Tragoceros sp., Antilope sp., major, Palaeoreas cf. Lindermayeri, Gazella sp., Cer- vus'f sp., Helladotherium sp., Giraffa attica, JBubalus"? sp., Hyaena cf. eximia, Ca- nis'! sp.. Felis sp. Die Fauna ist sehr ähnlich der von Pikermi nach Pohlig (*). Auch Rodler, der selbst bei Maragha sammelte, gibt einen Bericht über die Fauna. Ferner erwähnt Kittl von dort Hyaena cf. eximia, Mastodon Pentelici, Rhinoceros Schleiermacheri , Aceratherium sp., Hipparion gracile, Helladotherium Duvernoyi, Palaeoreas Lindermayeri, Antidorcas Rothi, Tragoceros.

b. Äthiopische Region. 1. Recente Faunen.

Rochebrune (^) beschreibt aus Ober-Senegambien 1 n. Bubalus, Jentink ('*) von Liberia Cephalophus doria und Terpone longiceps, vom Golf von Guinea Huet (^) l n. Chrysochloris, aus West-Africa Rochebrune (^) 1 n. Cricetomys, 1 n. Mala- comys, 1 n. Mus, 1 n. Lynx.

Pagenstecher ^) beschreibt von Gabun eine neue Gattung von Pteropidae, den langzüngigen Formen angehörig, die bisher nicht westlich vom Himalaja bekannt waren, und erwähnt von dort noch Phyllorhina fuliginosa, Vesperugo pulcher und vom Rio Pongo Rhinolophus Landeri.

Phillips (^) fand im Somaliland Strepsiceros imberbis, kudu, Oryx beisa, Gazella walleri, spekei, soemmeringi, Kobus sp., Neotragus sp., Alcephalus sp.

Nach Pagenstecher (^) hat S. A. Fischer aus dem Massai-Lande mitgebracht Colobus palliatus, guereza, Cercopithecus rufoviridis, Otolicnus crassicaudatus, Mega- derma frons , Nycteris hispida , N. aethiopica , Taphozous Mauritianus , Rhyncho- cyon Peter sii, Crocidura Fischeri n., ßdeogale puisa, Helogale undulata, Kobus ellipsiprymnus j Eleotragus arundinaceus , Cephalophus Natalensis , Nesotragus Kirchenpaueri jx., Gazella Granti, Aepyceros melampus, Alcephalus lAchtensteini,

III. Systematik, Faunistik, Biologie. 5. Mammalia. B. Faunistik, 257

Sciurus palliatus, multicolor, cepapivar. Aruscensis, Xerus fuscus, Graphiurus mu- rinus, Meriones Schlegelii, Mus arborarius, microdon, süaceus, barbarus var. mas- saicus, Dendromys pumilio.

Vom Kilima-njaro erwähnt Thomas (i) Cercopithecus pygerythrus, Colobus gue- reza caiidatus n. subsp., Felis leo, nicht über 3000', F. pardus, bis 7500', Ge- netta tigrina, bis 7000',, Herpestes caffer'}, Canis lateralis, Vesperugo nanus, Hyrax brucei, bis 11000', Elephas a/ricanus, bis 13000', Rhinoceros bicornis, Equus bur- ckellii, nicht über 2400', Phacochoerus sp., bis 8000', Bubalm cafer, bis 14000', Strepsiceros kudu, bis 14000', Neotragus sp., bis 14000'. Hierüber vergl. auch Johnston.

Von Njam-Njam-Land erwähnt Jentink ;2) Epomophorus comptus, gambiamis, Megaderma frons, Herpestes leucurus, Sciurus stangeri, rufo-braehiatus.

c. Orientalische Region.

1. Reeente Fanneu.

Murray beschreibt von Sind 1 n. Mus, Blanford (^j aus den höheren Districten der Westküste von Süd-Indien 1 n. Paradoxarus .

Über einige Säugethiere von Ceylon berichtet Svertschkoff. Sciater (i) beschreibt von Ningpo in China 2 n. Cervulus. Über Paradoxurus stigmaticus von Sumatra vergl. Jentink [^). Nehring (•*) beschreibt aus Südost-Borneo 1 n. Sus.

2. Fossile Faunen.

Über Mastodon latidens und sein Vorkommen in Borneo vergl. Lydekker (^j.

China und Japan. Die Höhlen von Yünnan sind nach Koken überaus reich an jungtertiären Säugethierresten. Verf. bearbeitet eine von Richthofen mitge- brachte Sammlung derselben, die zwar meist nur aus Bruchstücken besteht, aber auf einen außerordentlichen Artenreich thum schließen läßt. Aus der chinesischen Tertiärfauna kennen wir nunmehr : Mastodon perimensis var. sinensis, äff. Pan- dionis, Stegodon Cliftii, insignis, äff. bombifrons ; Chalieotherium sinense, Acerathe- rium Blanfordi \2X . hipparionum, Rhinoceros plicidens, sinensis, sivalensis, simpli- cidens j Tapirus sinensis, Hipparion Richthofeni n. sp., Equus sp. ; Sus n. sp., Palaeomeryx Oweni und 2 n. sp., Cervus orientalis, leptodus, Camelopardalis mi- crodon, Antilope sp., Bibos sp., Bison sp., Bos 2 sp., Bubalus 2 sp., Ovis sp.. Hyaenarctos sp., Ursus aS. j'aponictis, Hyaena sinensis , Canis n. sp., Felis sp., Siphneus arvicolinus. Diese Fauna stammt von verschiedenen Punkten Chinas, zeigt aber einen einheitlichen Character. Mit Ausnahme von Tapirus sind alle chinesischen Gattungen auch in Indien gefunden, auch die Arten zeigen nahe Beziehungen. Doch ist die chinesische Fauna verhältnismäßig reicher an Cer- viden und Boviden als die Siwaliks. Verf. zieht den Schluß, daß in ganz China, von dem Alpenlande Yünnan an, welches zwischen dem Oberlaufe des Yang-tse- kiang und dem des hinterindischen Mekhong sich ersti-eckt, durch die Provinz Szechuen bis zu den entfernten nördlichen Provinzen Shen-si und Shan-si auf beiden Ufern des Hoang-ho, zur Pliocänzeit eine Säugethierfauna gelebt hat, welche in vielen ausgezeichneten Formen mit der siwalischen übereinstimmt. Die östlichen Vertreter dieser letzteren sind aus Birma, Jrawaddithal, bekannt, so daß auch geographisch die siwalische und chinesische Fauna sich fast be- rühren. Diese Fauna ist auch in Japan und Java wieder gefunden. Verf. wendet sich gegen die Annahme von Brauns, der diese japanische Fauna für quartär erklärt.

Zool. Jahresbericht. 18S5. IV. 17

258 Vertebrata.

d. Australische Region.

1. Recente Fanneu.

Australien. Collett beschreibt und vergleicht ausführlich Echidna 1 n. aus Nord-Queensland .

Aus Neu- Guinea beschreibt "^Dubois 1 n. Proechidna, Miklouho-Maclay (^) 1 n. g. von Peramelidae , (2) 1 n. Dorcojjsis , (■*) 2 n. Macropus, [^) 1 n. Ma- cropus, (') 2 n. Dorcopsis.

Neu-Seeland. Meeson hält eine Ratte, die im Norden der Süd-Insel als Landplage auftritt, für die echte Maori-Ratte, Mus maorium Hutt. Über Kaninchenplage vergl. Hawkins.

2. Fossile Faunen.

Aus der Wellington-Bone-Cave in-New-South-Wales beschreibt Owen (^j Reste von Echidna 1 n.

e. Neotropische Region.

1. Recente Faunen.

Brasilien. Nehring (^) erwähnt aus der Gegend von Piracicaba Cehus 1, Felis onca, Canis cancrivorus, resp. brasiliensis^ Procyon cancrivorus, Nasua socialis, Coelogenys paca, Dasyprocta aguti, Hydrochoerus capybara, Lepus brasiliensis, Dico- tyles labiatus, Blastocerus paludosus, campestris, Coassus rufus, nemorivayus, nanus, Dasypus sexcinctus, Tatusia novemcincta.

Aus Süd-America beschreibt Nehring (^) 1 n. Galictis, aus größeren Höhen von Ecuador Stolzmann 1 n. Coelogenys.

2. Fossile Faunen.

Mexico. Nach Cope (^) kommen den Loup-Fork- Ablagerungen (Oberes Miocän von Nord- America) entsprechende Schichten in großer Ausdehnung vor mit Resten von Protohippus^ Hippotherium^ Mastodon, ? Procamelus^ Dicotyles. Aus dem Thal von Mexico beschreibt Cope (^^) fossile Reste von Glyptodontidae, Elephantidae, Rhinocerontidae, Equidae, Suidae, Camelidae, Bovidae.

Paranä. Ameghino (^) beschreibt aus dem Oligocän Procyonidae, Ursidae, Chinchillidae , Echimyidae , Caviidae , Paradoxomys (ine. sedis) , Toxodontidae, Typotheriidae, Macraucheniidae, Equidae, Tapiridae, Anoplotheridae, Bradypo- didae, Megatheriidae, Glyptodontidae. Im Ganzen sind von dort bis jetzt 62 Arten bekannt: 2 Carnivora, 21 Rodentia, viele von gewaltiger Größe, 6 Toxodontia, 6 Perissodactyla, 2 Artiodactyla, 19 Edentata, 1 Pinnipedia, 3 Cetacea.

f. Nearctische Region.

1. Recente Faunen.

Merriam (^j constatirt den Fang einer -d(?•^;^co/a jume^omw im nördlichen New- York; vergl. auchA. K.FIsher (^). NachFrench wurde in West- Virginia der letzte Bison im Jahre 1810 erlegt. Nach Quick & Butler finden sich in Südost- Indiana 4 Arten von Arvicolinae: Synaptomys cooperi (Fig.), Arvicola pine- torum, riparius, austerus, die letztere die seltenste, riparius die gewöhnlichste Art daselbst. Über Säugethiere von Kansas vergl. *Mead und *Cragin. Shufeldt beschreibt von Neu-Mexico Hesperomys 1 n.

III. Systematik, Faunistik, Biologie. 5. Mammalia. B. Faunistik. 259

2. Fossile Fauuen.

Ein vollständiges Skelet einer höchst interessanten Hirschform . die in der Mitte steht zwischen Cervus und Alces, ans dem Diluvium von New Jersey wird von Scott beschrieben. Aus dem südwestlichen Texas erwähnt Cope {^-] aus pliocänen Schichten Mastodon americanus, serridens, Equus barcenaei, fraternus, excelsus, occidentalis, ? crenidens. Allen beschreibt aus einer Höhle in Virginia von etwa pliocänem Alter Pachycyon n. g. in. Von den White river beds of Swift Current River, Northwest Territory, Canada, erhielt Cope(*) Palaeolagus tur- ffidus, Hemipsalodon n. g. grandis n., Menodus 2 sp.. Anchitherium sp., Acerathe- rium mite, pumilum n., Entelodon mortoni, Leptomeryx manimifer n., Dinictis sp. Leidy (^] beschreibt aus Florida Rhinoceros 1 n. und Hippotherium In. Cope(^) aus dem Puerco von Neu-Mexico Plagiaulacidae und Polymastodontidae. Im untersten Horizont von der Puerco-Epoche in Neu-Mexico fanden sich nach Cope (5) Polymastodon taoeiisis vcn^ In., Chriacus In., Mixodectes sp., Loxolophus n. g. 1 n., Sarcothraustes 1 n., Phenacodus puercensis, Periptychus coarctatus..

In einem umfangreichen Bande bringt Cope (^) einen Theil der wunderbaren Wirbelthierfauna aus dem nordamericauischen Tertiär zur Beschreibung und Ab- bildung. Weitaus der größte Theil des Werkes und über 100 Tafeln sind den Säugethieren gewidmet. Es enthält die gesammte Eocänfauna, sowie die Fauna des mittleren und unteren Miocän mit Ausnahme der Hufthiere, zu- sammen 125 Gattungen und 349 Arten. Das Material stammt aus einem Gebiet, das begrenzt ist im Norden von British America, im Osten von Minnesota und Missouri , im Süden vom Indianerterritorium und Arizona sowie der Mitte von Neu-Mexico, im Westen von der Sierra Nevada, und wurde bereits zum Theil in vorläufigen Notizen veröffentlicht. Verf. bezeichnet als Hauptresultate die Ent- deckung von Plagiaulacidae im Tertiär, die von 5 Familien Creodonta, ferner der Periptychidae, derMeniscotheriidae, derPhenacodontidae, die Aufstellung derCon- dylarthra, die Entdeckung der Pantolambdidae, der Taligrada , der Anaptomor- phidae, ferner die Reconstruction fvon Hyracotherium und von Hyrachyus, end- lich die Entdeckung von Marsupialia im unteren Miocän und die Ermittelung des Stammbaums der Canidae und Felidae. Die beschriebenen Formen gehören sehr zahlreichen Familien an.

III. Marine Faunen.

a." Arctischer und Atlantischer Ocean.

Nach Southwell wurden 1884 von 20 britischen Schiffen bei Neufundland 172 000 Seehunde erbeutet, bei Grönland 40 000 von 12 britischen Schiffen ; in der Davis-Straße fingen 9 Schiffe 79 Wale, und 17 Schiffe 317 Hyperoodon. Über Finwalfischerei in Norwegen vergl. Cocks (') ; im östlichen Finmarken wurden 1884 379 Finwale erbeutet. Über Halic/ioerus yrypus bei England vergl. Laver. Nach Wilson strandete Balaenoptera musculus in der Severn. MÖbius be- richtet über Balaenoptera Sibbaldii bei Sylt, *van Beneden [^) über Balaenoptera von Ostende, *van Beneden ('^j über B.rostrata aus dem Mittelmeer, vergl. auch *van Beneden (^), *van Beneden (*) über Balaena biscayensis von der Ostküste von Nord-America, *True (^) über Kogia brevieeps von Nord-Carolina.

b. Pacifischer Ocean. Von der Berings-Insel beschreibt True (2) Mesophdon In., True i^) von Alas- ka Phocaena In. Beschreibung und gute Abbildungen von Otaria gillespii aus Califoraien gibt Forbes (2). Townsend berichtet über den Fang des nahezu

260

Vertebrata.

ausgerotteten See-Elefanten [Macrorhinus angustirostris] im Busen vonCalifornien; Zalophus californianus kommt noch zahlreich daselbst vor. T. J. Parker gibt Be- schreibung und Abbildung verschiedener Skelettheile eines Finwales ausNeu-See- land, den er von Balaenoptera musculus nicht zu unterscheiden vermag. Nach Hector sind von den neuseeländischen Küsten folgende Arten von Delphinidae bekannt : Orcagladiator, Pseudorca cntssidens, Grampus richardsoni, Delphinapterus leucas, Globicephalus nielas. Cephidorhynchus hectori, Delphinus delphis , Tursiops tursio, Clymenia obscura-i euphrosyne.

C. Systematik. 1. Allgemeines and Vermischtes.

Cope (^) untersucht, ob und in welcher Beziehung die Wirbelthiere eine fort- schreitende oder rückschreitende Entwickelung gehabt haben. Er gibt eine Über- sicht über die Ordnungen und Unterordnungen der Säugethiere, deren gegen- seitiges Verhältnis durch folgendes Schema ausgedrückt wird:

Cetacea

Monotremata Condylarthra

Marsupialia

r S i r e n i a

jAmblypoda Diplarthra

' Proboscidea

Hyracoidea Quadrumana Anthropoidea Insectivora

Taeniodonta Edentata Tillodonta Rodentia Creodonta Carnivora Chir optera

Condylarthra, Hyracoidea, Daubentonoidea, Quadrumana, Anthropoidea betrachtet er als Unterordnungen der Ordnung Taxeopoda = Primates, während In- sectivora, Creodonta, Taeniodonta, Tillodonta die Ordnung Bunotheria bilden. Als Stammform der Monotremata wird die Reptilienordnung Theromorpha be- trachtet. — Das Reproductivsystem, das Hirn, die Fußbildung, das Gebiß zeigen bei den meisten Ordnungen der Säugethiere eine fortschreitende Entwickelung; als rückschreitende Gruppen sieht Verf. die Sirenia, Cetacea und Edentata an.

Marsh schreibt dem ältesten Typus derMammalia, denHypotheria, die min- destens so alt waren wie die Dyas, folgende Charactere zu : Kleines und glattes Hirn; mehr als 44 Zähne; biconcave Wirbel; mehr als 30 Rumpfwirbel; ge- trennte Kreuzbeinwirbel ; Intercentra ; Hämapophysen ; freie Halsrippen ; freie Schlüsselbeine; freie Rabenbeine ; flaches Brustbein ; Humerus durchbohrt über dem Gelenk ; plantigrade Füße ; 5 Finger an Hand und Fuß ; Carpalia und Tar- salia nicht alternirend ; Centrale gesondert ; Beckenknochen gesondert ; Epipubis ; Acetabularknochen ; Femur mit S.Trochanter ; 3 Knochen in der 1 . Tarsalreihe ; Astragalus flach; Fibula in Gelenkverbindung mit dem Calcaneus.

*Lydekker (^) veröffentlichte einen Catalog der fossilen Primates, Chiroptera, Insectivora, Carnivora, Rodentia im British Museum.

Wilckens (^) fährt fort, eine Zusammenstellung der wichtigsten Literatur über die fossilen Verwandten der Hau st hiere zu geben. Er behandelt die Rinder, Schweine, Kameele, Hunde.

2. Monotremata. Fletcher stellt die Literatur zusammen.

III. Systematik, Faunistik, Biologie. 5. Mammalia. C. Systematik. 261

Familie Tachyglossidae.

_ Thomas (') kommt zu dem Resultat, daß mit Ausnahme von Proechidna bruijnii die sämmtlicben anderen Arten von Echidna zu aculeata gehören und höchstens als Varietäten anzusehen sind [leivesi, typica, setosa) . Die Körperbedeckung, Länge der Krallen, Form und Größe des Schädels u. s. w. geben alle keine sicheren Charactere, um verschiedene Arten zu trennen, da sie stark variiren.

Owen (2) beschreibt und bildet ab Fragmente vom Humerus einer fossilen Eckid- na, die bedeutend größer als die lebenden Arten war.

Echidna acanthion n. Nord-Queensland; Collett Ramsayi n. Wellington Bone

Cave in New-South- Wales ; Owen [^) . Proec?ädna villosissima Ti.. Neu-Guinea; *Dubois.

3. Harsapialia. Fletcher stellt die Literatur zusammen.

Familie Tritylodontidae. Über Tritylodon vergl. Owen (^j .

Familie Polymastodontidae. Cope (^) beschreibt und bildet ab Polymastodon taoensis.

Polymastodon attenuatus n. Puerco von Neu-Mexico ; Cope (*) latimolis n. ibid. ;

Cope (5).

Taeniolabis scalper Cope = Polymastodon taoensis; Cope (^).

Familie Plagiaulacidae.

Cope (^) beschreibt aus dem Puerco von Neu-Mexico weitere Reste von Ptilodus trovessartianus, sowie Neoplagiaulax 1 n. Über iV. vergl. Owen (^). Cope '•}) beschreibt und bildet ab Catopsalis foliatus , pollux , Ptilodus trovessartianus, mediaevus.

Neoplagiaulax n. g., americanus -a.. Puerco von Neu-Mexico; Cope (^) Copei n. unterstes Eocän von Rheims ; Lemoine.

Familie Phalangistidae.

Jentink (^) beschreibt mit Angabe der zahlreichen Synonyma die Exemplare von Pseudochirus caudivolvidus und Trichosurus vulpecula, welche das Leydener Museum besitzt. Jentink (^j behandelt Cuscus orientalis, celebensis, maculatus, ursinus. Die höchst variablen Arten werden characterisirt und ein vollständiges Verzeichnis der Synonyma und der Fundorte angegeben.

Familie Macropodidae.

Über die eigenthümliche Richtung der Haare (nach vorwärts) am Halse von Dorcopsis, Dendrolagus ^ besonders D. dorianus, und Osphranter rufus vergl. Mi- kloiiho-Maclay [^) . Owen (^) beschreibt und bildet ab einen Unterkiefer von Pa- lor ehestes crassus Ow.

262 Vertebrata.

Dorcopsis Beccariin. unä Macleai/i n. Südküste von Neu-Guinea; Miklouho-Mac- lay C^) Chalmersi n. Südostspitze von Neu-Guinea id.; (2).

Macropus Jukesiin. und gracilis u. Südküste von Neu-Guinea ; IVIiklouho-IV!aclay('^) tibol n. Maclayküste von Neu-Guinea; id. f^).

Familie Peramelida'e. Brachymelis u. g. (In. sp.) Neu-Guinea; *IVIiklOUho-Maclay (^).

Familie Didelphidae.

Cope (') beschreibt und bildet ab aus dem americanischen Eocän Peratherium comstocki, aus dem White River-Mioeän P. fugax , tricuspis , huntii , scalare , mar- ffinale, alternans.

4. Ungnlata.

Nach Marsh kamen dem Typus der Protungulata , der Stammform der Huf- thiere, folgende Charactere zu : Hirn klein und glatt ; 44 oder mehr Zähne ; keine Frontalauswüchse ; Odontoidfortsatz conisch ; flache Wirbel ; mindestens 30 Rumpfwirbel; Hämapophysen ; Schlüsselbeine; flaches Brustbein; Humerus mit Foramen über dem Gelenke ; Plantigrad; 5 Finger an Hand und Fuß; Car- palia und Tarsalia nicht alternirend ; Centrale gesondert ; Femur mit 3 . Tro- chanter ; 3 Tarsalia in der 1 . Reihe ; flacher Astragalus ; Fibula in Gelenkver- bindung mit Calcaneus. Von den Protungulata gingen nach Verf. [im wesent- lichen auch der Cope'schen Ansicht entsprechend] 4 Zweige aus : 1. Hyracoidea, 2. Proboscidea, 3. Holodactyla, die Stammformen der Artiodactyla und Perisso- dactyla, 4. Amblydactyla, zu denen die Dinocerata und Coryphodontia gehören.

Noack (3) bespricht nach lebenden Exemplaren Hippopotamus^ Elephas, Oa- zella, Antilope, Cervus, Ovis. Hierher auch Wilckens (^].

a. Condylarthra.

Familie Phenacodontidae.

Cope (^) beschreibt und bildet a,h Protogonia plicifera, subguadrata, Anaeodon ursidens, Phenacodus nunienus, primaevus, hemiconus, vortmani, calceolaius, puer- censis, macropternus, brachgptermis, zuniensis, Diacodexis laticuneus. Phenacodus primaevus findet sich überall in Whasatch ; es war so groß wie Ovis montana und ähnelte in seiner Gestalt dem Tapirus americanus. 3 Zehen berührten den Boden, während die beiden äußeren nicht so tief reichten. Der Schwanz war länger und gewichtiger als bei irgend einem lebenden Hufthier, die Augen klein und die Schnauze lang ; es war wahrscheinlich omnivor und ohne Schutz- oder Trutzwaffe. P. vortmani aus dem Whasatch hatte für ein Eocänthier auffallend lange Beine und ähnelte darin einer Bulldogge.

Familie Periptychidae.

Cope (1) beschreibt und bildet ab Periptychus rhabdodon, carinidens, ditrigonus, Hemithlaeus kotvalevskianus , opisthacus, Anisonchus coniferus^ gillianus, sectorius, Haploconus atigtistus, lineatus, xiphodon, entocotius. Eines der häufigsten Thiere während der Puerco-Zeit, und das größte, das bisher dort entdeckt wurde, ist Periptychus rhabdodwi von der Größe des Dicotyles , doch mit etwas größerem Schädel. Seine Gestalt war höchst eigenthümlich , unähnlich der eines anderen bekannten Geschöpfes. Die langen, mit der ganzen Sohle auftretenden Füße erinnern an den Bären , der kurze Hals läßt sich nur mit dem des Elephanten

in, Systematik, Faunistik, Biologie. 5. Mammalia. C. Systematik. 263

vergleichen. Es hatte einen langen kräftigen Schwanz, dem Gebisse nach war es omnivor, anscheinend ohne jegliche Offensiv- oder Defensivwaffen.

Familie Meniscotheriidae. Cope (^) beschreibt und bildet ab Meniscotherium terraeruhrae , tapiacitis.

b. Proboscidea.

Familie Elephantidae.

Dinotheriumhavaricum besaß nach Roger obere Stoßzähne im Gegensatz zu D. giganteum. Über das bei Franzensbad gefundene Skelet von D. vergl. *Bieber.

Mastodon. Cope (^^j unterscheidet 3 Gattungen: 1. Mastodon, obere Stoßzähne ohne Schmelzband ; untere fehlen [americmitis, ? borsoni, mirißcus, falconeri, ar- vernensis, sivalensis, latidetis ; 2. Dibelodon, obere Stoßzähne mit Schmelzband ; untere fehlen [shepm-di, tropicus n.^ himboldii) ; 3. Tetrabelodon, obere Stoßzähne mit Schmelzband; untere vorhanden [angustidens, andium, productus, euhypodon, penielici, perimensis^ pandionis , turicensis , campester , longirostris) . Derselbe be- schreibt Reste von Dibelodon shepardi und In., sowie von Elephas primigenius aus Mexico.

Deperet beschreibt sehr ausführlich unter Beigabe von Abbildungen Reste von M. arvernensis aus dem Pliocän von Roussillon.

Lydekker ("'] erwähnt aus Borneo M. latidens.

Koken beschreibt und bildet ab Zähne von M. perimeyuis 1 n. var., äff. Pan- dionis, Stegodon Cliftii, äff. bombifrons, insignis aus Yünnan.

Elephas. Über die weiblichen Geschlechtsorgane von E. indicus vergl. Watson ; über E. sumatranus vergl. Noack (^). E. antiquus wurde nach Pohlig (^) nicht bei Berlin gefunden. Über E. primigenius und andere Arten aus Persien vergl. Pohlig (^^); hierher auch Bunge; über ein Mammuthkälbchen vergl. Pohlig ■^)\ über Milchmolaren vom Mammuth vergl. Metcalfe und Owen [^] .

Dibelodon tropicum n. Mexico und Peru; Cope '.}'^].

Mastodon perimensis sinensis n. var. Höhlen von Yünnan; Koken.

Stegodon sinensis Owen = St. Cliftii Falc. & Cautl. ; Koken.

c. Toxodontia.

Familie Toxodontidae.

Aus dem Oligocän des Paranä beschreibt Ameghino {^) Reste von Toxodon para- nensis und 2n., Toxodontherium conipressum, Haplodontherium n. g., 1 n.

Haplodontherium n. g. Wildei n. Oligocän des Paranä; Ameghino (^).

Familie Typotheriidae.

Aus dem Oligocän des Paranä beschreibt Ameghino (') Reste von Protypotherium antiquum.

Pachyrukhtos u. g. Moyani n. Unteroligocän ? von Rio Santa Cruz; Ameghino (^j p 160.

d. Ainblyi>oda.

Die Charactere der Amblypoda sind nach IViarsh : kleines glattes Hirn ; höch- stens 44 Zähne; Postglenoid-Fortsatz ; Odontoidfortsatz conisch; flache Hals-

264 Vertebrata.

Wirbel; wenigstens 23 Rumpfwirbel ; zugespitztes Schulterblatt ; Plantigrad ; 5 Finger an Hand und Fuß ; Achse des Fußes geht durch den 3 . Finger ; Carpalia und Tarsalia alterniren etwas ; 3 Tarsalia in der ersten Reihe ; Astragalus flach : Fibula in Gelenkverbindung mit Calcaneus ; Cuboideum in Gelenkverbindung mit Astragalus.

Familie Pantolambdidae. Cope (^) beschreibt und bildet ab Pantolambda bathmodon.

Familie Coryphodontidae.

Cope (^j beschreibt und bildet ab Manteodon subquadratus, Ectacodon cinctus, Coryphodon cuspidatus , latipes , elephantopus , repandus , curvicristis , marginatus, anax, Bathmodon radians, pachypus, Metalophodon armatus, testis.

Familie Dinocieratidae.

Die Monographie von Marsh stützt sich auf das im Museum of Yale College auf- bewahrte Material von mehr als 200 Individuen, darunter 75 mit mehr oder weniger gut erhaltenem Schädel. Auch die in anderen Sammlungen befindlichen Reste von Dinocerata sind genügend berücksichtigt. Die Gruppe ist vollständig beschränkt auf das americanische Bridger-Eocän. Sie zeigt noch viele der pri- mitiven Merkmale der Protungulata, hat aber folgende neue Charactere erworben : Pränasalknochen ; obere Schneidezähne fehlen ; Eckzähne hauerartig ; Schädel mit Protuberanzen; Gelenk des Unterkiefers nach hinten gerückt; Unterkiefer mit herabhängendem Fortsatz; querliegendes Darmbein; Femur und Tibia in einer Richtung. Verf. unterscheidet 1. Vintatherium (36 Zähne, 4 untere Prä- molaren, etc.), 2. Dinoceras (34 Zähne, 3 untere Prämolaren, Basis der Eckzähne wie bei U. verticaletc.) und 3. Tinoceras (34 Zähne, 3 untere Präm., Basis der Eck- zähne horizontal etc.) U. ist am primitivsten und findet sich in den ältesten Schich- ten des mittleren Eocän, D. erscheint später, und T. findet sich erst in den spätesten Schichten des mittleren Eocän. Es sind sämmtliche bekannte Arten aufgeführt und jede, die noch nicht anderswo illustrirt ist, durch wenigstens 1 characteristische Abbildung versinnlicht, nämlich : D. mirabile^ distans, laticeps und lucare Marsh und 3 n.; T. anceps und an?iec^ens Marsh, cornutum Cope, crassi- frons Marsh, galeatum Cope, grande^ hians, ingens, jugum, lacustre, longiceps und pugnax Marsh, Speirianum Osb., stenops und vagans Marsh und 2 n.; U. robustum Leidy, ßssidens Cope, latifrons Marsh, Leidianum Osb., segne Marsh.

Cope (2) gibt eine kurze Übersicht über die wesentlichen Charactere der Dino- cerata. Er unterscheidet Eobasileus^ Loxolophodon, Octotomus, Bathyopsis, Uinta- therium, die durch characteristische Abbildungen versinnlicht werden.

Cope C^) beschreibt und bildet ab Eobasileus pressicomis, furcatus^ Loxolophodon cornutus, galeatus, üintatherium robustum^ lacustre, Bathyopsisßssidens . Loxolopho- don cornutus aus dem americanischen Bridger hatte etwa die Größe und Gestalt des indischen Elephanten, die Beine etwas kürzer, der Hals etwas länger. DieGe- fäßöfinungen der Hornzapfen sind kleiner als bei Rindern, die Hörner dürften denen von Antilocapra geglichen haben. Das Thier besaß vielleicht einen Rüssel. Die schwache Bezahnung läßt auf sehr zarte vegetabilische Nahrung schließen. Die mächtigen Hauer dienten zur Vertheidigung, wohl auch zum Abreißen von Baumzweigen u. dgl. Die 6 Hörner waren fürchterliche Vertheidigungswaflfen. Das Gesicht des Thieres muß sehr schwach gewesen sein, und das Gesichtsfeld sehr beschränkt durch vortretende Schädelleisten und durch die Hörner.

III. Systematik, Faunistik, Biologie. 5. Mammalia C. Systematik. 265

Cope (10) unterscheidet folgende Gattungen der Dinocerata: Loxolophodon (= Dinoceras und Tmoceras Marsh;; jederseits 4 Zähne an der Symphyse; unterer Eckzahn nicht vergrößert; 3 untere Prämolaren. Bathyopsis; 4 Zähne an der Symphyse; unterer Eckzahn verlängert ; 4 untere Prämolaren. Diteirodon [im Uintatherium \segne Marsh) ; 4 gleiche Zähne an der Symphyse ; 4 untere Prämo- laren. Uintatherium; 2 oder 3 Zähne an der Symphyse; 3 untere Prämolaren. Tetheopsis (für Tinoceras stenops Marsh) ; keine Zähne an der Symphyse ; 3 untere Prämolaren. Über Dinocerata vergl. auch Filhol (').

Dinoceras agreste n. , cuneum n., reßexum n. Bridger-Eocän von Nord- America ;

Marsh. Tmoceras affine n., latum n. ibid. ; Marsh.

e. Perissodactyla.

Familie Chalicotheriidae. Cope (1) beschreibt und bildet ab Ectocion osbornianum, Palaeosyops vallidens, major, laevidens, horealis , Ldmnohyus diaconus, fontinalis, Lanihdotherium brotvnia- num, popoagicum, procgoninu?n. Koken beschreibt und bildet ab Zähne von Chali- cotherium sinense Ow. aus Yünnan.

Chalicotherium baltavärensisn. ungenügend characterisirt, Tertiär vonBaltavär ; Pethö-

Familie Triplopodidae. Cope (1) beschreibt und bildet ab Triplopus cuhitalis und amarorum.

Familie Lophiodontidae. Cope (1) beschreibt und bildet ab Systemodon tapirmus, semiMans, Hyracothe- rium craspedotum ^ vasacciense , venticolum ^ osbornianum^ angustidens, index, Plio- lophus cinctus, Heptodon posticus , ventorum, calciculus, Hyrachyus princeps, eximius, agrarius, implicatus. Nach Filhol ('^) hat die Gattung Hyrachyus, die von LopUodon herzuleiten ist, in der alten und neuen Welt Vertreter gehabt; in Frankreich lebten 4 Arten : H. [Protapirus] priscus aus den Phosphoriten ; H. Douvillei von Saint -G6rand-le-Puy; H. Zeilleri von Selles-sur-Cher ; H. intermedius eben- daher ; daraus entstand wahrscheinlich die Gattung Tapirus.

Protapirus Douvillei n. Phosphorite von St.-Gerand-le-Puy; Filhol (^).

Familie Tapiridae.

Ameghino {^) beschreibt aus dem Oligocän des Paranä Reste von Ribodon Um- bahts. Deperet beschreibt und vergleicht ausführlich Tapirus arvemensis aus dem Pliocän von Roussillon. Koken beschreibt und bildet ab Zähne von T. sinensis. Über die Schwierigkeit, die americanischen Tapirarten nach äußeren Characteren zu unterscheiden, vergl. Sciater (^). Vergl. auch Langkavel (^).

Familie Macraucheniidae. Aus dem Oligocän des Paranä beschreibt Ameghino [^) Reste von Scalabrini- therium Bravardi und In., Mesorhinus n. g. 1 n. In dieselbe Gruppe wie die oligocänen Scalabrinitherium, Oxyodontherium, MesorJiinus gehören auch die eocänen Nesodon und Homalodontherium und die pliocänen Macrauchenia und Diastomicodon. Burmeister ^) gibt ergänzende und berichtigende Beschreibungen mit Abbildungen des Vorderfußes, des Tarsus und des Gebisses von Macrauchenia patachonica.

266 Vertebrata.

Mesorhinus n. g. pyramidatus n. Oligocän des Paranä ; AmeghinO (^). Scalabrinitherium Rottin. Oligocän des Paranä; Ameghino (').

Familie Rhinocerontidae.

Über die männlichen Geschlechtsorgane von Ceratorhinus sumatrensis vergl. Forbes (*). Deperet beschreibt sehr ausführlich Reste von Rkinoceros leptorhinus aus dem Pliocän von Roussillon. Koken beschreibt und bildet ab Zähne von Acera- iherium blanfordi 1 n. var., Rhinoceros sinensis, sivaletisis u. 2 n. sp. Nach Cope (13] existirten Rhinoceronten, anscheinend die Gattung ^joMojo*, in Nord- America zur Pliocänzeit; er erwähnt A. fossiger aus dem Thal von Mexico.

Aceratherium blanfordi hippariomim n, var. Höhlen von Yünnan; Koken pumilum n. ohne Beschreibung, White River of Northwest Territory, Canada; Cope (*).

Rhinoceros Persiae n. ohne Beschreibung, Maragha, Persien; Pohlig (^) plicidens n., simplicidem n. Höhlen von Yünnan; Koken proterm n. fossil in Florida; Leidy(i).

Familie Palaeotheriidae.

Deperet & Rerolle beschreiben und bilden ab Reste von Hipparion gracile aus dem oberen Miocän von Cerdagne. Deperet beschreibt und bildet ab Reste von Hipparion crassum aus dem Pliocän von Roussillon, Koken Zähne von Hipparion 1 n. sp., I^qmts sp.

Hipparion RichtJiofeni n. Höhlen von Yünnan ; Koken- Hippotherium ingenunm n. Florida; Leidy (i).

Familie Equidae.

Sanson hält es für unmöglich, aus einzelnen Resten eines Equiden mit Sicherheit auf die Art zu schließen ; er spricht aus, daß Equtis sivalensis, arcidens, plicidens, curvidens, fossilis, spelaeus und Asinus fossilis nicht mit Sicherheit von den lebenden Arten unterschieden werden können, und unterzieht besonders auch Nehrings Be- stimmungen fossiler Equiden einer Kritik. Er hält nur Formen der Kopfknochen, nicht die allgemeinen Größenverhältnisse als bezeichnend für die Art. Cope [^^) gibt eine analytische Tabelle zur Unterscheidung der aus America bekannten fossilen Pferde und macht Bemerkungen über Equiis curvidens, caballus, occidentalis, major sowie über die im Thal von Mexico gefundenen E. crenideiis n. , tau, ex- celsus, barcenaei n. Über Eqims vergl. auch Nohring C') und Langkavol (^).

Equus erenidens n., barcenaei n. fossil im Thale von Mexico; Cope [^'^). Hipphaplous entrerianus n. Oligocän des Paranä; Ameghino {^).

f. Artiodactyla.

Cope (1^) macht systematisch wichtige Bemerkungen über die Fußstructur einer

Anzahl nordamericanischer fossiler Paarhufer, nämlich Pantolestes, Elotherium,

Oreodon, Eucrotaphus, Merycochoerus , Merychyus, Leptomeryx, Hypertragulus, Hy-

pisodus, Poebrotherium ; er gibt von Neuem den Stammbaum der Artiodactylen

[vergl. Bericht f. 1884 IV p 36].

Familie Pantolestidae.

Cope (1) beschreibt und bildet ab Pantolestes chacensis, metsiacus, nupius, brachy- stonius, etsagicus, longicaudus, secans.

in. Systematik, Faunistik, Biologie. 5. Mammalia. C. Systematik. 267

Familie Suidae.

Nehring (^^) versucht nachzuweisen, daß das japanische Wildschwein wenigstens als besondere Varietät [Sus vittatus var. japonicus) betrachtet werden müsse, das aber mit aS. scrofa wenig Verwandtschaft zeigt. Vergl. auch Nehring [^). Deperet beschreibt und vergleicht ausführlich Reste von Sus arvemensis aus dem Pliocän von Roussillon. Über Suiden vergl. Wilckens ('). Reste von Sus major aus dem oberen Miocän von Cerdagne bilden ab Deperet & Reroile, Reste von Choeropo- tamus steinheimensis von Steinheim Fraas , Zähne einer wahrscheinlich neuen Art von Sus Koken. Cope {^^) erwähnt Platygonus ? compressus aus dem Thal von Mexico.

Hyotherium primaevum n. Phosphorite von Quercy; Filhol (^).

Palaeohys maraghanus n. ohne Beschreibung, Maragha in Persien; Pohlig (^).

Sus longirostris n. Südost-Borneo ; Nehring (^).

Familie Hippopotamidae.

Noack (^) beschreibt ein zweijähriges Hippopotamus liheriensis nach dem Leben. Beschreibung und Abbildung verschiedener Organe von H. amphibins gibt Garrod.

Familie Anoplotheriidae.

Ameghino (i) beschreibt aus dem Oligocän des Paranä Reste von Brachytherium ctispidatum.

Familie Camelidae.

Cope (^"^) gibt eine Unterscheidungstabelle für Procamelus, Pliauchenia, Camelus, Palauchenia, Protauchenia, Auchenia, Holomeniscusn., Eschatius n., und beschreibt 2 n. g. und 2 n. sp. aus dem Thale von Mexico und Oregon. Vergl. auch Wilckens (i), Jung und Simmonds.

Auchenia hesterna Leidy, vitakeriana Cope = Holomeniscus n. g.; Cope (^^). Eschatms n. g, Prämolaren \, der obere bildet einen einfachen Kegel ; conidens n.

Thal von Mexico und ? Oregon; longirostris n., Oregon; Cope [^'^). Holomeniscus n. g. Prämolaren \, der obere besteht aus 3 Halbmonden; dahin

[Auchenia) hesternus Leidy und vitakeriana Cope, beide auch im Thal von Mexico ;

Cope (13).

Familie Traguli'dae. Leptomeryx mammifer n. ohne Beschreibung, White River in Canada; Cope (^).

Familie Cervidae.

Über Blastocerus pahtdosus, Coassus rufus, nanus mit Tendenz zur Bildung einer Vordersprosse vergl. Nehring (^j, über Furcifer chilensis Nehring {^), über Cervus «t/tö Nehring {^),ixher Cervus macrotisKodiCk{^), über Hirschgeweihe Landois {K^)- Deperet beschreibt und bildet ab Reste von Cervus [Dicrocerus] australis aus dem Pliocän von Roussillon; Koken Zähne von Palaeomeryx, darunter 1 n. sp., Cervus 2 n., Camelopardalis 1 n, Schlosser (3) macht aufmerksam auf die große Variabi- lität bei lebenden und fossilen Cerviden, besonders bezüglich der Zähne. Derselbe gibt folgende Reihe hinsichtlich der Ausbildung des »Pa/aeomeryx-Wülstchens«.

268 Vertebrata.

Unter Miocän: P. div. sp. ohne Geweih, Wtilstchen wohl entwickelt.

Steinheim : P. furcatus , niedriges Geweih , Wülstchen wohl entwickelt. Sansan : Dicroceros elegans , höheres Geweih , Wülstchen schwach oder

fehlend. Pliocän : Cervidae, hohes, mächtiges Geweih, Wülstchen fehlt. Nach Nathorst ist Cervus megaceros aus Schweden nicht bekannt; über C. eury- ceros von Arezzo in Italien vergl. Bartels. Scott beschreibt und bildet ab ein Skelet von Cervalces n. g., einem zwischen ^Zces und Cervus stehenden Thiere von Elchgröße.

Camelopardalis microdon n. Höhlen von Yünnan; Koken.

Cervalces n. g. americanus n. Diluvium von New Jersey; W. B. Scott.

Cervulus crinifrons n. Ningpo in China; Sciater (^).

Cervus [Rusa] orientalis n., leptodus n. Höhlen von Yünnan; Koken.

Palaeomeryx Owenin. Höhlen von Yünnan; Koken.

Familie Bovidae.

Koken beschreibt und bildet ab Zähne von Antilopen , ßibos, Bos, Bison, Bu- halus aus den Höhlen von Yünnan.

Antilopinae. Jentink (*) beschreibt und bildet ab Cephalophus doria und Terphone longiceps aus Liberia. Über Gazella Granti und Alcephalus Lichtensteinii vergl. Pagenstecher (^i, über Gazella Granti und Antilope cervicapra Noack (^). Deperet beschreibt und bildet ab Reste von Palaeoryx boodon aus dem Pliocän von Roussillon,

Ovinae. Nach Kühn (-^j paart sich der Muf Ion unbedingt fruchtbar mit dem Hausschaf und wird daher von K. für den Stammvater des Hausschafes gehalten. Verf. hatte auch die seltene Gelegenheit , Ovis orientalis und americana lebend zu erhalten, und will mit denselben Kreuzungsversuche anstellen. Über Ot'warten von Africa vergl. Noack [^) , über O. montana Biddulph , über Ovibos moschatus Dawkins, über 0. nivicola Guillemard.

B ovinae. Kühn (^] fand weibliche Gayalbastarde fnichtbar, männliche da- gegen bisher durchaus unfruchtbar, hält demnach den Gayal [Bos frontalis) für eine dem Hausrind fernstehende, wohlbegründete Species. Über Bosindicus vergl. Noack (•*). In West-Virginien wurde nach French 1810 der letzte Bison erlegt. Walecki (-) schätzt die Zahl der im Forste von Bialowicza (Gouv, Grodno) leben- den Bison europaeus auf nicht über 500 Stück. Nach Cope (^^) war Bos lati/rons zur Pliocänzeit sehr zahlreich in Mexico. Üher Bos primigenius vergl. Wilckens ("^;. Über Boviden Wilckens (^) und Rochebrune (3).

Bubalus Geoffroyin. Ober-Senegambien ; Rochebrune (^).

Nesotragus Kirchenpaueri u. Groß-Arusha, Massai-Land; Pagenstecher {^).

g. Sirenia.

Beschreibung und Abbildung von Manatus americanus gibt Murle. Über Rhy- tina Stelleri und Sirenia überhaupt vergl. Woodward. Flot berichtet über ein Becken von Halitherium Schinzi aus dem Sande von Fontainebleau.

5. Cetacea.

*Flower (^j veröffentlicht einen Catalog der Cetacea im British -Museum. van Beneden (^) schildert in der Fortsetzung derCetacfea von Antwerpen die große Schwierigkeit, die es macht, die Reste zu bestimmen. Bei zahnlosen Formen gibt

III. Systematik, Faunistik, Biologie. 5. Mammalia. C. Systematik. 209

die Gelenkfläche des Unterkiefers ein vortreffliches Merkmal, die verschiedenen Arten und Gattungen zu unterscheiden. Er schreibt Herrn de Pauw das größte Verdienst am Zustandekommen des vorliegenden Werkes zu.

Familie Balaenidae.

Über Balaena hiscayensis von der Ostspitze Nord-Americas vergl van Bene- den (4).

Familie Balaenopteridae.

Über ^a7aewojoi!em bei Ostende vergl. van Beneden i'^), über rostrata id. (3,5), über sibbaldii bei Sylt Möbius, über ? musculus bei Neu -Seeland T. J. Parker, van Beneden (^) beschreibt die Gattung Plesiocetus, die äußerst zahlreiche Reste bei Antwerpen hinterlassen hat. Genau beschrieben und durch zahlreiche Abbil- dungen erläutert sind P. Brialmontii \i., dubitisn., Hupschiiu., Burtinii w.

Familie Ziphioidae.

Über Mesoplodon hidens vergl. *IVIalm, über Mesoplodon und Dioplodon im italienischen Pliocän ^Capeliini (^).

Chonoziphius planirostris u. Pliocän von Siena ; ^Capellini (^) . Hyperoodon seniijunctus Q,0'pe = ZipMus semijuncius ; TrUC (^) . Mesoplodon Stejnegeri n. Berings-Insel ; True (^).

Familie Delphinidae.

Über Kogia hreviceps vergl. True (^! . Flower (/) gibt die Beschreibung und gute Abbildung von Delphinus delphis L. und tursio Fabr. Nach True (^) sind bis- her nur 3 Arten von Phocaena bekannt [communis , lineata , spinipinnis) , denen er eine neue hinzufügt. Über Delphinidae von der neuseeländischen Küste vergl. Hector.

Phocaena Dalli u. Alaska; True (').

Familie Zeuglodontidae. Über die Squalodon-RQ?X& von Baltringen etc. in Württemberg vergl. Probst.

6. Edentata.

Familie Bradypodidae.

Ortotherium n. g. {'? vielleicht identisch mit Olygodon) , laticurvatum n. Oligocän des Paranä; Ameghino (^).

Familie Megatheriidae.

Ameghino (2) beschreibt und bildet ab einen Unterkiefer von Oracanthus Bur- meisteri vom Rio Lujan. Über Coelodon vergl. Burmeister {^), über Scelidotherium *Fischer, über Mylodon Harlani Leidy C-^)

Ameghino (^) unterscheidet: 1. Gravigrada mylomorpha. Zahnreihe jederseits lückenlos. Vordertheil des Kiefers zahnlos. Hierher Megatherium, Pro- megatherium (Verf. beschreibt Reste von smaltatum), Essonodontkerium ^ Olygo- therium^ Ocnopus^ Caelodon, Scelidotherium, Grypotherium, Rabdiodon, Scelidodon,

270 Vertebrata.

Platyonyx, Tetrodon, Mylodon, Promylodon, Pseudolesiodon, Stenodon n., Interodon n., Nothropus. 2. Gravigrada rodimorpha. Vorderster Zahn eckzahnartig, durch eine breite Lücke von den übrigen getrennt. Skelet weniger massiv als in der anderen Gruppe. Hierher: Megalonyx, Gnatopsis, Megalochnus, Platyodon, Laniodon, Pltomorphusu., Valgipes, Lestodon, Pliogamphiodon. Diodomus n.

Diodomus n. g., Copei n. Oligocän des Paranä; Ameghino (^).

Interodon n. g., c?-assidens n. ibid. ; AmeghinO (^).

Lestodon antiquus n. ibid. ; AmoghinO (M .

Megatherium antiquum n. ibid. ; AlueghinO (^).

Mylodon ? amhiguus n. ibid. ; AmeghinO (^).

Pliomorphus n. g., mutilatus n., robustusu. ibid. ; AmeghinO {}].

Stenodon n. g., modicus n. ibid. ; AmeghinO (^).

Familie Glyptodontidae.

Über Fortpflanzung der Gürtelthiere vergl. v. Jhering. Aus dem Pliocän des Thaies von Mexico erwähnt Cope (^^) Reste von Glyptodon.

Ameghino (i) unterscheidet: 1. Glyptodontia; 8 Zähne jederseits; jeder Zahn aus 3 prismatischen Theilen mit 3 Längsleisten und 2 Furchen auf beiden Seiten. Jochbogen mit absteigendem Fortsatze ; Panzer ohne bewegliche Schienen. Alle fossil (Verf. beschreibt aus dem Oligocän des Paranä Reste von Palaehoplo- phorus scalabrini und In., Euryurus In., Protoglyptodon n.). 2.Mesodontia; mehr als 8 Backzähne jederseits; Zähne elliptisch, auf der inneren Seite mit 1 Furche, auf der äußeren mit 2 rudimentären Furchen. Panzer mit beweglichen Schienen. Alle fossil (Verf. beschreibt Chlamydotherium parmiense) . 3. Ha- plodontia; Zähne einfach, mehr oder weniger cylin drisch oder comprimirt. Joch- bogen ohne absteigenden Fortsatz; Panzer mit beweglichen Schienen. Fossile mit Sicherheit nur aus dem Pliocän bekannt ; es scheinen aber im oberen Eocän von Santa Cruz hierher gehörige Formen vorzukommen ; meist recent.

Euryurus interundatus n. Oligocän des Paranä; AmeghinO (^). Palaehoplophorus pressulus n. \\i\di.\, AmeghinO (^). Protoglyptodon n. g. primiformis n. ibid.; AmeghinO (^)

7. Rodentia,

Über fossile Rodentia vergl. Lydekl<er (i).

Kodentia incertae sedis.

Paradoxomys u. g., cancrivorus n. Oligocän des Paranä; AmeghinO (^). Trimylus n. g., Schlossert n. Zusamthai, Schwaben; Roger.

Sciuromorpha incertae sedis.

Cope (^) beschreibt und bildet ab aus dem Miocän Heliscomys vetus.

Familie Sciuridae.

Cope (^) beschreibt und bildet ab aus dem Miocän Sciums vortmanni, relictus, hallovianus ^ Gymnoptychus tninutus , trilophus , Meniscomys hippodus , liolophus, cavatus, nitens, außerdem Plesiarctoniys buccatus, delicatissimus (größerer Theil des Skeletes), dehcatior , leptodus , hians. Vher Sciurus dubius vergl. SchlOSSer ('-),

III. Systematik, Faunistik, Biologie. 5. Mammalia. C. Systematik. 271

Über S. palliaius, multicolor, cepapi var. Aruscmsis, Xerus fuscus aus dem Massai- Land Pagenstecher (i). Nach Jentink (2) finden sich im Njam-Njam-Land Sciurus Stangen und rufo-brachiatus,

Familie Ischyromyidae. Cope (^) beschreibt und bildet ab aus dem Miocän Ischyromys typus.

Familie Myoxidae. Über Myoxus primaevus vergl. SchlOSSer (^).

Familie Saccomyidae.

Cope (^) beschreibt und bildet ab aus dem americanischen Miocän Entoptychus planifrons, lambdoideus , 7ninor, cavifrons, crassiramis, Pleurolicus sulcifrons, lepto- phrys, diplophysus .

Familie Muridae.

Trouessart spricht eingehend über die systematische Stellung und die Cha- lactere von Hesperomys püorides von Martinique und St. Lucie, der größten Ratte Americas, die nahezu ausgerottet ist. Er gibt im Anschlüsse daran eine Übersicht der zur Subfamilie Murinae gehörigen Gattungen : Serie 1. Mureae bewohnen die alte Welt, besonders die Orientalische , Äthiopische (excl. Madagascar) und Austi'alische Region [Malacomys, Pithecheirus, Mus, Golunda, Hapalomys, Pelomys, Uromys, Hapalotis, Mastacomys^ Acmnys, Echinothrix). Serie 2. Hesperomyeae bewohnen America und Madagascar [Hallomys , Hypogeomys , Nesomys , Brachy- tarsomySj Eumys^ Drymomys, Tylomys, Hespercmiys [Untergattungen: Holockilus, Nectomys, Megalamys^ Rhipidomys ^ Oryzomys, Hesperomys, Vesperimus^ Onycho- mys^ Scapteromys, Phyllotis^ Acodon, Oxymycterus], Oc/ietodon, Peithrodon, Sigmo- don, Neotoma, Pacieulus).

Cope (^) beschreibt und bildet ab aus dem Miocän Eumys elegam. Hesperomys nematodon, Pacieulus insolitus, lockingtonianus . Über Mus süaceus, barbarus var. Massaicus, Dendromys pumilio vergl. Pagensteohor (^], über Mus maorium von Neu-Seeland Meeson.

Cricetomys disstmilis n. West-Africa, »Landana«: Rochebrune {^}. Hesperomys Truei n. Neu-Mexico; Shufeldt.

Malacomys Edwardsi n. West-Africa, »Mellacorea« ; Rochebrune (^j . Mus tephrus n. West-Africa, »Landana«; Rochebrune (2) Gleadmvi n. Sind; IVIurray.

Familie Arvicolidae.

Rosling erwähnt einen Albino von Arvicola pratensis . Über Arvicolidae aus In- diana vergl. Quick & Butler, aus den Stramberger Höhlen in Mähren Woldf-ich.

Familie Spalacidae.

Koken beschreibt und bildet ab Zähne von Siphneus arvicolinusl^ehr. vom oberen Hoang-ho. Phillips (^) beobachtete den merkwürdigen vinterirdisch lebenden Heterocephalus im Somali-Lande. Thomas (^) vergleicht Heterocephahs phillipsii mit H. glaber, und gibt Abbildungen von dem ersteren. Nach seiner Ansicht ist der nächste Verwandte von Heterocephalus nicht Rhizomys, sondern Georkychus.

HeterocepJialus Phillipsii n. Somali-Land; ThomaS (^)-

272 Vertebrata.

Familie Castoridae.

Nach Walecki {^) leben im Gute Stuck (Gouv. Minsk) gegenwärtig 140 Biber- familien, 314 alte und 252 junge Thiere, die abwechselnd 122 Burgen und 1S2 Höhlen bewohnen ; nach Angabe des Oberforstmeisters Losciborski bepflanzen die Biber kahle Waldflächen mit Salix cinerea. Reste von Castor Jaegeri aus dem oberen Miocän von Cerdagne bilden ab Deperet & Rerolle. Cope /) beschreibt und bildet ab aus dem Miocän Castor peninsulatus, gradatus.

Familie Hystricidae. Hystrix Wiedemmmin. Zusamthai in Schwaben; Roger.

Familie Dasyproctidae.

Stoizmann beschreibt 1 n. Coelogenys, dessen Schädel er abbildet und den er mit

C. paca vergleicht.

Coelogenys Taczanotvskii n. Ecuador, 6000-10000'; Stolzmann.

Familie Echimyidae. Myopotamus paranensis n. Oligocän des Paranä ; Ameghino (^).

Familie Chinchillidae.

Aus dem Oligocän des Paranä beschreibt Ameghino (^) Reste von Megamys patagoniensis, laurillardi und 4 n.

Megamys depressidens n. , Holmbergi n. , laevigatus n. , Racedi n. von Nilpferdgröße ; Oligocän des Paranä; Ameghino (').

Familie Caviidae.

ÜberiViesoÄerof/ow vergl. Schlosser (2). Aus dem Oligocän des Paranä beschreibt Ameghino (^) Reste von Hydrochoerus paranensis, Cardiatherium Doemigi und 3 n., Procardiatherium n. g. 2n., Cardiomys n. g. In., Cardiodon n. g. 2 n., Caviodon n. g. 1 n., Procavia n. g. 1 n.

Cardiatherium denticulatum n. , minutum n. , petrosum n. Oligocän des Paranä; Ameghino (^).

Cardiodon n. g., Leidyi n., Marshi n. Oligocän des Paranä ; AmeghinO (^). Cardiomys n. g., cavinus n. Oligocän des Paranä; Ameghino (^). Caviodon n. g., multiplieatum n. Oligocän des Paranä; Ameghino (^). Procardiatherium n. g., simplicidens n. Oligocän desParanä; AmeghinO (^) Procavia n. g., mesopotamica n. Oligocän des Paranä; Ameghino (').

Familie Th eridomyidae. Über Theridomys vergl. Schlosser i^).

Familie Leporidae.

Über Lagomyiden vergl. Schlosser (^j. Cope (^) beschreibt und bildet ab aus dem americanischen Miocän Palaeolagus haydeni, triplex, turgidus, Lepus ennisianus.

III. Systematik, Faunistik, Biologie. 5. Mammalia. C. Systematik. 273

8. Chiroptera.

Cope (^) beschreibt und bildet ab aus dem White River-Miocän Domnina crassi-

genis. Über Chiroptera vergl. ^Dobson, über fossile Lydekker (i), über Ch. aus

Graubtinden *Brügger. Walecki (') liefert synoptische Tabellen zum Bestimmen

der in Polen einheimischen Chiropteren. Plecotus 1, Synotus 1, Vespertilio %,

Vesperuffo 1, Miniopterus 1, Rhinolophus 2 (eine Spec. für das Gebiet zweifelhaft).

Familie Pteropidae.

Jentink i^) schreibt über Epomophorus comptus und gamhianus aus dem Njam- Njam-Land.

3IegalogIossus n. g. sehr nahe Macroglossus, Woermanni u. Sibange-Farm, Gabun; Pagenstecher P).

Familie Rhinolophidae.

Rhinolophus unihastatus^ Homorodalmasiensis n. var. , hihastatus kisnyiresiensis u. var., Ungarn; Daday.

Familie Vespertilionidae.

Über Verbreitung von Vespertilio Bechsteini vergl. Kelsall, über Junge von V. serotinus Landois (^] .

Vesperus serotinus transglvanus n. Yar., siculus n. Ungarn; Daday.

9. Banotheria.

Nach Cope (^) sind Insectivora und Lemuroidea osteologisch nur zu unter- scheiden an den letzten Phalangen, die bei den I. comprimirt und zu Krallen ge- krümmt, bei den Lemuren als Nägel oder Hufe flach sind ; außerdem ist bei letz- teren die 1. Zehe opponirbar. Diese Punkte lassen sich selten bei fossilen Formen feststellen, daher ist die Zugehörigkeit derselben zu der einen oder anderen Unter- ordnung gewöhnlich zweifelhaft. Er bespricht die Adapidae, Mixodectidae, Anaptomorphidae, Pelycodus, Arctocyonidae.

a. Creodonta und Insectivora.

Über fossile Insectivora vergl. Lydekker (^).

Incertae sedis.

Adapisoriculus n. g. für [Adapisorex] minimus Lem.; Lemoine.

Hmiiganus otariidens u. unterste Puercoschichten von Neu-Mexico ; Cope ['')•

Procynictis n. g. auf Zähne basirt, unterstes Eocän von Rheims ; Lemoine.

Familie Conoryctidae.

Cope (^) beschreibt und bildet ab Reste von Conoryctes comma, crassicuspis, Esthonyx burmeisieri, acutidens, spatularius.

Familie Erinaceidae. Über Erinacem europaeus vergl. Walecki (^), über Gymnura alba Jentink (^) .

Familie Tupajidae. Über Ptilocercus loivii vergl. Jentink (^).

Zool. Jahresbericht. 1885. IV. 18

274 3 Vertebrata.

Familie Talpidae.

Nach Camerano (S^) ist Talpa caeca nicht zu unterscheiden von T. europaea; er nimmt letztere als die einzige europäische Art an j)mit sehr kleinen Augen unter den Haaren versteckt, bald mit sehr kleiner, bald ohne Augenlidspalte«. In Süd- Europa überwiegen vielleicht die Individuen ohne Augenspalte. Über T. mropaea vergl. Walecki (^). Nlilne-Edwards beschreibt 1 n. Scaptochirus, welcher die Gat- tung mit Parascaptor verbindet ; er betrachtet beide ebenso wie Mogara nur als Untergattungen von Talpa. Alcoholexemplare von Scapanus townsendi sollen nach Merriam (^) einen überraschenden metallischen Glanz zeigen.

Scaptochirus davidianus n. Grenze von Syrien und Kleinasien; Mi Ine- Edwards.

Familie Soricidae.

Dobson (^) zeigt einen Schädel von Crocidura aranea, der die Charactere der Untergattung Pachyura aufweist. Walecki (^) liefert eine synoptische Tabelle zum Bestimmen der jin Polen vorkommenden Soricinen : Crossopus 1 , Sorex 3 , Crocidura 2.

Crocidura Fischeriu. Ngurumän im Massai-Lande ; Pagenstecher (').

Familie Adapidae.

Cope (^) beschreibt und bildet ab aus dem White VävQX Menotherium lemurinum, id. (6) Hyopsodus, Notharctus, Tomitherium.

Loxolophus n. g. adapinus n. Puerco von Neu-Mexico ; Cope (^).

Familie Arctocyonidae.

Cope (^) rechnet hierher [!] die Gattung ^cÄamor/on, die er beschreibt und ab- bildet; id (1) A. insolens.

Familie Mesonychidae.

Cope (^) beschreibt und bildet ab Dissacus navajovius, carni/ex, Sarcothraustes antiquus , Mesonyx obtusidens , lanius, ossifragus. Mesonyx ossifragus ist das größte Raubthier des americanischen Eocän gewesen, das an Größe nur von Pro- topsalis tigrinus erreicht wurde. Es hatte die Größe des Ursus americanus, besaß einen mächtigen Kopf so groß wie ü. horribilis, und einen langen, kräftigen Schwanz. Die Vorderfüße waren auffallend kurz, am Lande muß das Thier das Bild eines riesenhaften Kaninchens gewährt haben. Es war ein Sohlengänger mit Krallen, die einige Ähnlichkeit mit Hufen hatten, und scheint ein Wasserthier gewesen zu sein, dessen Kost, nach den Zähnen zu schließen, hauptsächlich aus Fischen bestand.

Sarcothraustes coryphaeus n. Puerco von Neu-Mexico ; Cope (^).

Familie Chrysochloridae.

Huet (^) bespricht die Unterschiede zwischen den bisher bekannten 5 Arten von Chrysochloris^ von der er eine Gattung Chalcochloris Dobs. nicht trennen möchte, und beschreibt und vergleicht mit diesen 1 n. sp. ausführlich.

Chrysochloris Imcorhina n. Golf von Guinea; Huet (^

III. Systematik, Fauniatik, Biologie. 5. Mammalia. C. Systematik. 275

Familie Leptictidae.

Cope (1) beschreibt und bildet ab; Ictops bicuspis, didelphoides, Triisodon quivi- rensis, hetlprinianus , levisanus, conidens, Deltatherium ßindaminis, baldtvini , inter- ruptum, Didelphodus abserokae, Siypolojihus imectivorus, pungms, brevicalcaratus. tvhitiae, aculeatus, Mioclaenus turgidus, ininimus , baldicini, ferox, mandibularis , proiogonioides, subtrigonus, bucculentiis [gehört zu Tricentes], corrugatus; ferner aus dem White River-Miocän Mesodectes canmdus, Geolabis In. Mioclaenus ferox aus dem Puerco von Nord- America war ein gewaltiges Raubthier von Schaf- größe, das wahrscheinlich nicht ausschließlich auf Fleischnahrung angewiesen war. Es besaß einen langen Schwanz und wohlentwickelte Gliedmaßen , die mit den Sohlen auftraten und gekrümmte Krallen besaßen. Die Vorderfüße, stark nach auswärts gekrümmt, lassen auf große Schwimmfähigkeit schließen. Es ähnelt unter lebenden Thieren am meisten dem Thglacinus cynocephalus von Tasmanien.

Chriacus hyattianus u. Puerco von Neu-Mexico ; Cope ' ^1 .

Geolabis rhynchaeus n. White River-Miocän von Nord- America ; Cope (^) .

Familie Oxyaenidae. Cope (*) beschreibt und bildet ab Oxyaenaforcipata^ Protopsalis tigrinus.

Hemipsalodo7t n. g., grandis n. White River-Miocän von North- West-Territory, Canada; Cope (*).

Familie Miacidae.

Cope (^) beschreibt und bildet ab Miacis canavus^ brevirosiris, parvivorus, Didy- mictis haydenianus , altidens, leptomylus , dawkinsianus . protenius , massetericus, curtidens.

b. Prosimiae.

Familie Le muri da e.

Eine Abbildung von Lemur macaco mit einem Jungen gibt Solater (^j . Über Otolicnus crassicaudatus YQVgl. Pagenstccher (^); über Hapaletnur griseus unäi simus Jentink (^j, der Abbildungen der Schädel gibt.

Familie Mixodectidae.

Filhol (^) beschreibt die Molaren und Prämolaren eines Necrolemur antiqmis: dieselben erinnern etwas an Hyracotherium, sind aber sehr verschieden von denen lebender Lemuren und von AnaptomorpJms aus Nord- America. Cope ", bespricht und bildet ab Necrolemur, 31ixodec(es, Cynndontomys, Pelycodus. Cope (^j beschreibt und bildet ab Mixodectes pungens, crassiusculus, Cynodontomys latidens, Microsyops spierianus, elegaiis, scottianus, Tomitherium rostratum, Pelycodus pelvideiis, iutus, frugivorus, angulatus , Sarcolemur pygmaeus , Hyopsodus powelliamis , lemoinianus, paulus, vicarius, acolyius. Nach Lydekkor [^) ist Microchoerus Wood aus dem oberen Eocän von Hordwell sehr nahe verwandt, vielleicht identisch mit Hyopsodus Leidy aus dem oberen Eocän von Wyoming.

Familie Anaptomorphidae.

Filhol (2) erklärt Anaptomorphus und Necrolemur für vollständig verschieden. Cope i^) bespricht und bildet ab Anaptomorphus, id. (^I A. aemulus , homunculus.

18*

276 Vertebrata.

c. Tillodonta.

Cope (*) beschreibt und bildet ab Unterkiefer von Psittacotherium multifragum, aspasiae.

d. Taeniodonta.

Cope (') beschreibt und bildet ab einen Unterkiefer von Calamodon simplex, Unterkieferreste von C. cylindrifer ^ Zahn von Taeniolabis scalper.

10. Carnivora. a. Fissipedia.

Über fossile Carnivora vergl. Lydekker (^j. Mivart {^) bespricht die Arctoidea, unter denen er die Familien der Procyonidae, Mustelidae, Ursidae anerkennt.

Familie Ursidae.

Die Gattungen der Ursidae bespricht eingehend Mivart (^). Koken beschreibt und bildet ab Zähne von Ursus sp. Si&. j'aponicus aus Höhlen von Yünnan.

Arctotherium. vettistttm n. Oligocän des Paranä; Ameghino (').

Familie Procyonidae.

Die Gattungen der Procyonidae bespricht eingehend Mivart ('). Über Procyon cancrivoriis , Nastca socialis wergl. NehrJng f"^).

Cyonama n. g., argentina n. Oligocän des Paranä; Ameghino [}).

Familie Mustelidae.

Die Gattungen der Mustelidae bespricht eingehend Mivart (^). Nach Nehring [^^) ist der japanische Dachs ohne Zweifel eine besondere Art [Meles anakuma)^ die sich von M. taxus wohl unterscheide. Vergl. auch Nehring (^). Brauns (^j vertheidigt gegen Blasius seine Ansicht der Artidentität des japanischen und eu- ropäischen Nörz ; Mustela sibirica gehört zur Untergattung Lutreola. Nehring (^) vergleicht Galictis crassidens n. sp. mit barbara und vittata. Winterfeld beschreibt eingehend Reste aus quartären Ablagerungen Deutschlands ; sie gehören zu Meles taxus, Guloborealis, Mttstelamartes, foina, Foetorius erminea, pusilhis, Lutra vulgaris y von denen verschiedene abgebildet werden. Verf. gibt Betrachtungen über die jetzige und ehemalige Verbreitung dieser Thiere und fügt eine große Anzahl genauer Messungen der Reste bei. Vergl. auch von Krüdener (i) und von Löwis (^j.

Galictis crassidens n. Süd- America ; Nehring (^).

Familie Canidae.

Über Caniden vergl. Wilckens (^) . Nehring (^) hält im Widerspruch mit Brauns den japanischen Wolf für eine besondere Species, die er vorschlägt Lupus japo- nicus (statt L. hodophylax) zu nennen und der von dem größeren L. vulgaris von Yezzo zu unterscheiden sei. Vergl. Nehring (^). Nehring (*) spricht sich ent- schieden dahin aus, daß die verschiedenen Rassen, die er bei den Inca-Hunden nachgewiesen hat, autochthonen Ursprungs seien. Über Catiis cancrivorus vergl. Nehring (3). über Canisjubatus vergl. Burmeister (^) vmd Nehring (^j. Über den Ursprung americanischer Hunde s. Packard.

III. Systematik, Faunistik, Biologie. 5. Mammalia. C. Systematik. 277

Kühn (^) gelang die Paarung zwischen Wolf und Haushund, sowie zwischen Schakal und Haushund. Noack (') beschreibt einen in einer Menagerie befind- lichen Hund, den er als eine Kreuzung des Schabrackenschakals mit einem afri- canischen Haushunde ansieht.

Cope [^] beschreibt und bildet ab aus dem americanischen Miocän Ayy^jhicyon vetus, hartshornianiis , cuspigerus, Temnocyon altigenys . tcallovianus, corypJiaeus^josephi, Galecynus gregarius, Uppincottkmits , geismarianus , latidens, leniur, Enhydrocynn stenocephalus , Oligobunis n-assivultiis , Hyaenocyon basilatus, sectorius , Bunaelurus lagophagus, Koketl Zähne von Canis aus den Höhlen von Yünnan, Fraas Reste von Amphicyon Steinheimensis von Steinheim, Deperet & Rerolle Reste von Amphi- cyon major var. pyrenaictis aus dem oberen Miocän von Cerdagne.

Adraconn. g., Quercyi n. Phosphorite von Quercy; Filhol (^). Fachycyon n. g., robustus n. (Scapula, Humerus , Pelvis , Femur, Tibia bekannt) Ely cave, Virginia ; Allen.

Familie Viverridae. Blanford '^l gibt eine Revision von Paradoxurus ; er erkennt außer Arctogale trivirgata und leucotis 11 sp. von echten P. an: niger, hermaphroditus , philippi- nensis, jerdoni, aureus^ g'^f^yh larvatus, leucomystax, musschenhroehi , macrodus , la- niger. Diese Arten werden genauer beschrieben , von mehreren wird das Gebiß abgebildet und von P. jerdoni und aureus findet sich die Abbildung des ganzen Thieres. Deperet beschreibt und vergleicht sehr ausführlich unter Beigabe von Abbildungen Viverra 1 n. Über Bdeogale puisa und Helogale undulata vom Massai-Land vergl. Pagenstecher (^) , über Viverricula Mivart [^) , über Para- doxurus stigmaticus von Sumatra Jentink (^j, Reste von Hyaenictis germanica aus Steinheim werden beschrieben und abgebildet von Fraas.

Paradoxurus Jerdoni u. Westküste von Süd-Indien; Blanford (^). Viverra Pepratxi n. Pliocän von Roussillon ; Deperet.

Familie Hyaenidae. Regnault fand in der Höhle von Gargas ein vollständiges Skelet einer Hyaena spelaea , aus dem die Identität mit crocuta ersichtlich ist. Koken beschreibt und bildet ab Zähne von H. sinensis aus den Höhlen von Yünnan.

Familie Ni'mravidae. Cope (^) beschreibt und bildet ab aus dem americanischen Miocän Archaelurus dehilis , Nimravus gomphodus, confertus, Dinictis cyclops,felina, squalidens , Pogo- nodon platycopis, brachyops, Hoplophoneus oreodontis . cerebralis, strigidens. Archae- lurus debilis aus dem mittleren Miocän von Oregon war ein Thier von der Größe des Felis concolor, jedoch nach der Schwäche des Gebisses und der Tatzen zu schließen nicht so blutdürstig. Etwas größer w&x Nimravus gomphodus ebendaher, jedenfalls aber von höchst blutdürstigem Character, dessen lange und dünne Eck- zähne ihres Gleichen nicht mehr haben unter Raubthieren. Die gewaltigsten Katzen des mittleren Miocän waren Pogonodon platycopis und brachyops, nahezu von der Größe des Tigers , denen auch wohl die größten Arten der damaligen Hufthiere, die Arten von Merycochoerus, nicht Widerstand leisten konnten.

Familie Felidae. Über einen höchst eigenthümlich gezeichneten und gefärbten Leopard aus Süd- Africa berichtet Günther und vermuthet , daß diese Färbung als Beginn von Me-

27 8 Vertebrata.

lanismiis aufgefasst werden dürfte. Eimer sucht die Gesetzmäßigkeit in der Zeich- nung der Thiere nachzuweisen, zunächst an den Feliden.

Lynx Lucanin. West-Africa, »Landana«; Rochebrune (^)

b. Pinuipedia.

Mivart (^) bespricht die Pinnipedia und hebt verschiedene Charactere hervor. Er läßt die Frage offen, ob nicht, während Einige von Ursinen abstammen, Andre vielleicht von Lutrinen stammen könnten.

Familie Otariidae. Über Otaria Gillespii aus Californien vergl, Forbes (^).

11. Primates.

Über Colohxis Kirkii, sowie über C. palliatus , Cercopithecus rufoviridis aus dem Massai-Lande vergl. Pagenstecher (^). Bartlett glaubt in einem im zoologischen Garten zu London lebenden, vom Troglodytes niger auffallend verschiedenen Chim- panse den T. calvus zu sehen.

Colobus guereza caudatus n, subsp. Kilimandjaro ; ThomaS (^).

IL Ontogenie*).

(Referent: Prof. A. Rauber in Dorpat.)

Albrecht, P., 1. Über die Chorda dorsalis und 7 knöcherne Wirbelcentren im knorpeligen

Nasenseptum eines erwachsenen Rindes, in : Biol. Centralbl. 5. Bd. p 144 159, 187

—189, 256. [302] , 2. Über Existenz oder Nichtexistenz der Rathke'schen Tasche, ibid. 4. Bd. p 724

—726. [302] Altmann, R.^ Bemerkungen zur Hensen'schen Hypothese von der Nervenentstehung, in:

Arch. Anat. Phys. Anat. Abth. p 344—348 T 14. [284] Beauregard, ..., et ... Boulart, Note sur la placentation des Ruminants. in: Journ. Anat.

Phys. Paris 21. Annee p 93—99 T 5. [302] Bemmeien, J. F. van, 1. Über vermuthliche rudimentäre Kiemenspalten bei Elasmo-

branchiern. in: Mitth. Z. Stat. Neapel 6. Bd. p 165-184 T 11—12. [295] , Ontwikkeling en metamorphose der kieuw- of visceraalspleten en der aortabogen

bij embryonen van Tropidonotus natrix en Lacerta muralis. in : Versl. Med. Akad.

Amsterdam (3) 2. Deel p 175—177. [299] Biondi, D., Die Entwicklung der Spermatozoiden. in: Arch. Mikr. Anat. 26. Bd. p 594

—620 T 26, 27 Fig. [Vergl. Bericht f. 1885 I p 73.] Chievitz, J. H., Beiträge zur Entwicklungsgeschichte der Speicheldrüsen, in: Arch. Anat.

Phys. Anat. Abth. p 401—436 T 19. [305]

*) Vergl. auch einen Theil der Referate über Anatomie der Vertebraten , sowie in der 1. Abtheilung dieses Berichtes den Abschnitt »Allgemeine Ontogenie«. Einige vom Ref. übersehene Arbeiten werden im nächsten Jahre nachareholt werden.

I

II. Ontogenie. 279

Dareste, P., Sur le röle physiologique du retournement des oeufs pendant l'incubation. in: Compt. Rend. Tome 100 p 813—814. [285]

Deniker, J., Sur un foetus de Gibbon et son placenta. ibid. p 654 656.

Dohrn, A., Studien zur Urgeschichte desjAVirbelthierkörpers. VII. Entstehung und Diffe- renzirung des Zungenbein- und Kieferapparates der Selachier. VIII. Die Thy- reoidea bei Petromyzon, Amphioxus und Tunicaten. in : Mitth. Z. Stat. Neapel 6. Bd. p i_92 T 1—8. [292]

Duval, M., De la formation du blastoderme dans l'oeuf d'oiseau. in: Ann. Sc. N. (6) Tome 18 Art. No. 1 208 pgg. 5 Taf. [Vergl. Bericht f. 1885 I p 106.]

Ehlers, E., Nebendarm und Chorda dorsalis. in: Nachr. Ges. Wiss. Göttingen p 390 404.

[286] Emery, C, Zur Morphologie der Kopfniere der Teleosteer. in: Z. Anzeiger 8. Jahrg. p 742

—744. [297] Flemming, W., 1. Über die Bildung von Richtungsfiguren in Säugethiereiern beim Unter- gang Graafscher Follikel, in: Arch. Anat. Phys. Anat. Abth. p 221—244 T 10, 11.

[283] . 2. Studien über Regeneration der Gewebe. Mit Beiträgen von A. Bockendahl,

R. Drews, O. Mob i US, E. Pauls en, J. Seh edel, in: Arch. Mikr. Anat. 24. Bd.

p50— 91, 338— 398T4, 19. Fol, Hermann, 1. Sur la queue de l'embryon humain. in: Compt. Rend. Tome 100 p 1469

—1472. [286] * , 2. Recherches sur le developpement des protovertebres chez l'embryon du poulet.

in: Arch. Sc. Physiq. Nat. Geneve Tome 11. Fol, Hermann, & Stanislaus Warynski, Sur la methode en Teratogenie, en reponse ii un

article de Dareste, in: Recueil Z. Suisse Tome 2 p 305—326. [285] Fraisse, Paul, Die Regeneration von Geweben, und Organen bei den Wirbelthieren, beson- ders Amphibien und Reptilien. Cassel und Berlin 164 pgg. 3 Taf. [Wird im nächsten

Jahre referirt werden.] Froriep, A., Über Anlagen von Sinnesorganen am Facialis, Glossopharyngeus und Vagus,

über die genetische Stellung des Vagus zum Hypoglossus und über die Herkunft der

Zungenmusculatur. in: Arch. Anat. Phys. Anat. Abth. p 1— 56 T 1, 2. [304] Grosglik, S., Zur Morphologie der Kopfniere der Fische, in: Z. Anzeiger 8. Jahrg. p 605

-611. [297] Guldberg, G. A., Beitrag zur Kenntnis der Eierstockseier bei Echidna. in: Jena. Zeit. Na-

turw. 19. Bd. 2. Suppl.-Hft. p 113—122 1 Taf. [Vergl. Bericht f. 1885 I p 71.] Haacke, Wilhelm, Über eine neue Art uteriner Brutpflege bei Reptilien, in: Z. Anzeiger

8. Jahrg. p 435—439. [283] Haddon, A. C, Note on the blastodermic vesicle of mammals. in: Proc. R. Soc. Dublin (2)

Vol, 4 p 536—547 ; und in : Ann. Mag. N. H. (5) Vol. 16 p 523. [Vergl. Bericht f. 1885

I p t07.] Hansen, J. A., Beitrag zur Persistenz des Ductus omphalo-entericus. Dissertation. Kiel.

Henneguy, L. F., Sur la ligne primitive des Poissons osseux. in: Z. Anzeiger 8. Jahrg.

p 103—108. [296] Miltner, Lorenz, Über die Entwicklung des Nervus opticus der Säugethiere. in: Biol. Cen-

tralbl. 5. Bd. p 38—40. [305] Hoff mann, C. K., Weitere Untersuchungen zur Entwicklungsgeschichte der Reptilien, in:

Morph. Jahrb. 11. Bd. p 176-219 T 10—12. [298] Janosik, J., Histologisch-embryologische Untersuchungen über das Urogenitalsyatem. in

Sitz. Ber. Akad. Wien. 3. Abth. 91. Bd. p 97-199. 4 Taf. [290]

280 Vertebrata.

Kaczander J., Beiträge zur Entwicklungsgeschichte der Kaumusculatur. in: Mitth. Embr.

Inst. Wien (2) 1. Hft p 17—32 1 Taf. [300] Kallay, A., Die Niere im frühen Stadium [des Embryonallebens, ibid. p 51 57 1 Taf.

[306] Klaatsch, Herrn., Die Eihüllen von Phocaena communis, in: Arch. Mikr. Anat. 26. Bd.

p 1—48 T 1, 2. [301] Kölliker, A., Eine Antwort an Herrn Albrecht in Sachen der Entstehung der Hypophysis

und des spheno-ethmoidalen Theils des Schädels, in: Biol. Centralbl. 5. Bd. p 11 12.

[303] Kollmann, Julius, Gemeinsame Entwicklungsbahnen der Wirbelthiere. in: Arch. Anat.

Phys. Anat. Abth. p 279—306 T 12. [Vergl. Bericht f. 1885 I p 98 und f. 1884 IV

p 107.] Kraushaar, Richard, Entwicklung der Hypophysis und Epiphysis bei Nagethieren. in: Zeit.

Wiss. Z. 41. Bd. p 79—98 T 5. [303] La Valette St. George, A. v., Spermatologische Beiträge, I. Mittheilung, in: Arch. IMikr.

Anat. 25. Bd. p 581—593 T 24—25. [283] Lawdowski, M. D., Karyokinese und Dotterplättchen. Nochmals über die Entwicklung der

Blut- und Lymphgefäße, in: Der Arzt Nr. 50 52. [Russisch.] Mayer, Paul, Die unpaaren Flossen der Selachier. in: iMitth. Z. Stat. Neapel 6. Bd. p 217

—285 T 15—19. [294] Mihälkovics, G. V. v., Untersuchungen über die Entwicklung des Harn- und Geschlechts- apparates der Amnioten. in: Internat. Monatsschr. Anat. Histol. 2. Bd. p 41 62,

284—385, 387—485 T 1—9 u. 9A. [287] Nathusius, W. v.. Besteht eine ausnahmslose Regel über die Lage der Pole des Vogeleies im

Uterus im Verhältnis zur Cloakenmündung? in: Z. Anzeiger 8. Jahrg. p 415 417.

[283] Nissen, Fr., Über das Verhalten der Kerne in den Milchzellen bei der Absonderung, in:

Arch. Mikr. Anat. 26. Bd. p 337—342 T 13. [284]

r

Onodi, A. D., Über die Entwicklung des sympathischen Nervensystems, ibid. p 61 81 T 4.

[286] Owsjannikow, Philipp, Studien über das Ei, hauptsächlich bei Knochenfischen, in: Mem.

Acad. Petersbourg (7) Tome 33 54 pgg. 3 Taf. [281] RabI, Carl, Bemerkung über die Segmentirung des Gehirns, in: Z. Anzeiger 8. Jahrg. p 192

—193. [300] Ramsay, E. P., Description of the marsupial egg of Echidna hystrix. in: Ann. Mag. N. H.

(5) Vol. 16 p 479. [Vergl. Bericht f. 1885 I p 71.] *Romiti, Gugl., Sopra l'estremitä anteriore della corda dorsale ed il suo rapporto colla tasca

ipofisaria o di Rathke nell'embrione di pollo. in: Romiti, Notiz, anat. III, Siena

p35— 43 ITaf. Rubattel, R., Recherches sur le developpement du cristallin chez l'homme et quelques animaux

superieurs. in: Recueil Z. Suisse Tome 2 p 203—231 T 7 u. 8. [303] RUckert, J., Zur Keimblattbildung bei den Selachiern. in: Sitz. Ber. Morph. Phys. Ges.

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Arb. Z. Inst. Würzburg 7. Bd. p 292—299. [Vergl. oben p 117 und Bericht f. 1885 I

p 105.] Schimkewitsch, Wladimir, 1. Über die Identität der Herzbildung bei den Wirbel- und

wirbellosen Thieren. in: Z. Anzeiger 8. Jahrg. p 37 40 Figg. [287] , 2. Noch etwas über die Identität der Herzbildung bei den Metazoen. ibid. p 384

—386 Figg. [287]

II. Ontogenie. [A. Allgemeines. 281

Selenka, Emil, Über die 'Entv.icklung des Oiwssum (Didelphi/s virginiana). in: Biol. Cen- tralbl. 5. Bd. p 294—295. [301]

SOlger, B., 1. Dottertropfen in der intracapsularen Flüssigkeit von Fischeiern, in : Arch. Mikr. Anat. 26. Bd. p 321—334 T 12. [282]

, 2. Studien zur Entwicklungsgeschichte des Cöloms und des Cölomepithels der Amphi- bien, in: Morph. Jahrb. 10. Bd. p 494— .528 T 24, 25. [298]

Spencer, Baldwin "W. , On the fate of the Blastopore in Huna tejnporaria. in: Z. An- zeiger 8. Jahrg. p 97—98. [298]

Taschenberg, Otto, Zur Frage über die Entstehung der Färbung der Vogeleischalen ibid ^ p 243—245. [283]

Tichomiroff, A., Zur Entwicklung des Schädels bei den Teleosteern. ibid. p 533—537 [296]

*Vanlair, C, Nouvelles recherches experimentales sur la regeneration des nerfs. in: Arch.

Biol. Tome 6 p 127—235 T 6. Waldeyer, W., Die neueren Forschungen im Gebiete der Keimblattlehre, in: D. Med.

Wochenschr. Nr. 18A 12 pgg. Figg. Warynski, St., s. Fol. Weiden, W. F. R.. 1. Note on the origin of the suprarenal bodies of vertebrates. in: Proc.

R. Soc. London Vol. 37 p 422—425. [291] , 2. On the suprarenal bodies of vertebrata. in: Q. Journ. Micr. Sc. (2) Vol. 27 p 137

—150 T 11, 12. [291] *Wharton, Jones T., On the ova of man and the mammifera before and after fecundation. in :

Lancet 1885 II Nr. 7. Wielowiejski, A. v.. Das Keimbläschenstadium des Geschlechtskerns; ein Beitrag zur Bil- dungsgeschichte der Geschlechtsproducte. in: Z. Anzeiger 8. Jahrg. p 723 728.

[282]

A, Allgemeines.

<- I. Zengang.

Nach Owsjannikow ist die Oberfläche der Eier der Lachsforelle mit feinen Hervorragungen besetzt. Die äußere Eihülle besteht aus einem dünnen, fein punk- tirten Häutchen, darauf folgt die mittlere dicke, radialgestreifte Haut , endlich die dünne, durchsichtige innere Eihaut. Auf Zusatz von salpetersaurem Silber bedecken sich die Eier mit großen Flocken oder Klumpen von Mucin. Das Ei des Barsches hat eine äußere (Gallertkapsel} und eine innere medialgestreifte Dotterhaut. Die Gallertkapsel zeigt eine sehr complicirte Beschaffenheit. Jeder Graafsche Follikel ist außen von einem Endothel umgeben ; die 2. Schicht ist die Gefäßschicht. Die Gallertkapsel liegt nicht direct unter der Gefäßschicht, sondern ist durch eine Lage platter Granulosazellen davon getrennt. Die Zellen liegen über den Anfängen der korkzieherförmigen Canäle. Die feinen Verzweigungen der letzteren sind in die Zonaradiata eingesenkt. Diese zeigt zweierlei Streifen. Niemals sah Verf. das Eindringen von Leukocyten in s Ei, dem vielmehr die Er- nährungsstoffe durch die gewundenen Canäle zugeführt werden. Es folgt hierauf die Beschreibung der Eihäute von Lota vulgaris, Osmerus eperlanus, Acerina vul- garis, Gasterosieus, Coregonus^ Esox, Anguilla fluviatilis , Petromyzonßuviatilis. Die Dotterkugeln des Nahrungsdotters betrachtet Verf. als Zellen, jedoch nicht als metamorphosirte Leukocyten, sondern im Innern entstandene Gebilde zelliger Art. An Osmcmseiern , die unbefruchtet waren , hat Verf. den Beginn der Furchung sicher gesehen. Die Öltropfen sind Erzeugnisse der Dotterzellen. Verf. macht ferner Angaben über das Laichen und die Befruchtung von Petromgzonßu-

282 Vertebrata.

viatilis. Die Thiere befanden sich 7 Monate hindurch im Aquarium, ohne Futter zu erhalten. In den ersten Tagen des April wurden die Q voller, während bei . den (^ sich die Ruthe entwickelte. Am 18. April Abends wurde ein Q todt auf- gefunden. Am andern Tage Mittags 12 Uhr bemerkte Verf., daß Eier aus dem- selben ausflössen, vollzog an den Eiern dieses Exemplares die künstliche Befruch- tung und sah sämmtliche Eier sich regelmäßig entwickeln. Innere Befruchtung findet nicht statt, jedoch umfaßt das (^ das Weibchen mit seinem hinteren Leibes- theil gürtelförmig sehr oft. Am unbefruchteten Ei hat Verf. die Furchung nie gesehen. Ebenfalls höchst selten konnte die Trennung der Eihäute beim Einlegen des Eies in Wasser gesehen werden; gewöhnlich fängt sie erst nach der Be- fruchtung an. Am spitzen Pol entsteht ein sichelförmiger Zwischenraum zwischen dem Dotter und den Eihäuten, welche hier hornhautälmlich vorgewölbt sind. Der dunkle Dotter bildet hier ebenfalls einen Hügel. Die »Flocke«, wahrscheinlich ein Schleimtropfen, leistet den ins Ei eindringenden Spermafäden einigen Wider- stand. Das erste Zeichen der gelungenen Befruchtung ist das Zurückziehen des Dotters, das am spitzen Eipol beginnt und sich auf die übrigen Theile fortpflanzt. Das Eindringen des Samenfadens in den Dotter wird nicht bedingt durch selb- ständige Bewegung, sondern durch die Strömung des Keimprotoplasmas. Die Mikropyle ist ein in der Mitte etwas verengter Canal. Das Durchdringen mehrerer Samenfäden au verschiedeneu Punkten durch die Eihaut des zugespitzten Endes des Eies kann bei einiger Übung in jedem Präparate beobachtet werden. Über das Vorkommen von Richtungskörpern spricht sich Verf. zweifelnd aus.

Nach Solger (^) ist die Wasser aufnähme der abgelegten Eier der Knochen- fische durch die poröse Eikapsel als ein von der Befruchtung unabhängiger Vorgang zu betrachten, welcher zeitlich mit ihr zusammenfallen kann. Er führt zur prallen Spannung der vorher meist schlafifen und faltigen Kapsel, muß somit auch einen ge- wissen Druck auf den Eikörper ausüben. An Eiern von Leuciscus rutilus erschien die Kapsel etwa 30 Stunden prall gespannt und blieb in diesem Zustand bis in die Nähe der Ausschlüpfungszeit. Der intracapsulare Raum hat eine beträchtliche Größe und die intracapsulare Flüssigkeit ist gegen Wasser äußerst empfindlich, erfährt bei Zusatz von Wasser sofort eine starke weißliche Trübung und verhält sich dagegen ebenso , wie das Rindenprotoplasma , wenn es angestochen wird. Auffallender Weise beherbergt sie aber auch geformte Elemente , welche mikroskopisch große Übereinstimmung mit freigewordenen Dottertropfen besitzen , aber deutliche Zeichen des Zerfalls erkennen ließen. Wahrscheinlich haben sie sich vor der völligen Umwachsung der Dotterkugel von letzterer abgespaltet, was an die be- kannte Erscheinung bei Batrachiereiern , wenn deren Dotterpfropf nicht in das das Innere bewältigt werden konnte, erinnert. Ob die Zöttchen der Eikapsel aus ausgetretenem Dottermaterial abzuleiten sind, wie Eimer will, läßt Verf. zweifel- haft, hebt jedoch zustimmend hervor, daß von einem gewissen Zeitpunkte an in den Zotten eine Einrichtung besteht, welche den weiteren Eintritt von Wasser in den subcapsularen Raum hemmt. Das Perivitellin, wie Verf. im Anschluß an Schneider die subcapsulare Flüssigkeit nennt, kommt wahrscheinlich in sehr weiter Verbreitung vor. Auch bei den Anamnia kann hiernach ein vom Eikörper ge- liefertes Fruchtwasser vorhanden sein.

Nach Wielowiejski unterscheiden sich bei Rana temporaria Eizelle und reife Samenkör perchen nicht nur durch ihre Form und Größe, sondern auch durch die chemisch- physikalische Beschaffenheit ihrer Kerne wesentlich von einander. Der Inhalt des Keimbläschens färbt sich in Methylgrünlösung gar nicht, während das Chromatin des Samenkopfs sehr stark tingirt wird. Die Theilungsproducte des Keimbläschens, wie sie in der Richtungsspindel und den Richtungskörperchen hervortreten, nehmen dagegen die Färbung an. Also sind, wie schon Bütschli

II. Ontogenie. A. Allgemeines. 283

nachwies, Spermatoblastenkern und Keimbläschen homolog. [Vergl. auch Bericht

f. 1885 Ip 62.]

Taschenberg untersuchte die Entstehung der Färbung der Vogeleischalcn. Die Farbstoöe stammen aus dem Blute ; es fehlen im Eileiter besondere Pigment- drüsen. Im Uterus erhält das Ei sowohl seine Grundfarbe als auch die Zeich- nungen. Erstere ist ein Transsudat aus den Blutgefäßen des Uterus ; die Flecke dagegen werden durch Auflagerung von Pigmenttheilchen hervorgebracht, welche den ganzen Eileiter hinunter gewandert sind. Da das Ei mit dem stumpfen Pole cloakenfern gelegen ist, so wird dieser Theil zuerst von dem Pigment getroffen. Letzteres ist daher sehr häufig an dieser Stelle besonders dicht und durch kranz- förmige Anordnung ausgezeichnet. Die Pigmenttheilchen stammen wahrscheinlich aus dem Blut des geplatzten Graafschen Follikels. Doch ist es hiermit schwer zu vereinigen, daß es sehr viele rein weiße Eier gibt. Die Chalazen leitet Verf. nicht sowohl von schraubenförmigen Drehungen des Eies im Eileiter ab , als von den Knickungsstellen des letzteren. Der Eileiter ist nämlich in der Zeit seiner Thätig- keit kein gerade absteigendes Fallrohr, sondern mehrfach zusammengelegt, so daß das Ei an verschiedenen Stellen sich durchwinden, oder vielmehr durchgetrieben werden muß. Die Schalenhaut ist nur die modificirte oberste Eiweißschicht; histologische Elemente der Leitungswege gehen nicht in ihre Bildung ein. Nach den Erfahrungen von v. Nathusius kommt es bisweilen vor, daß der stumpfe Pol des Vogeleies im Eileiter cloakenwärts, der spitze cranialwärts gewendet liegt. Verf. berührt dabei die Frage , ob im Ei selbst das morphologische Motiv für die Bildung der sog. secundären Eihüllen liege oder im Uterus , also ob sie organisch aus dem Ei erwachsen oder mechanisch vom Uterus aus apponirt sind, und neigt sich der Annahme exoplastischer Bildung zu [vergl. oben p 31]. Hierher auch Guldberg und Ramsay.

Haacke stellt fest, daß Trachydosaurus asper entschieden vivipar ist. Die Em- bryonen entwickeln sich im zum Uterus erweiterten Eileiter , ohne von Eihäuten umgeben zu sein. Der schwangere Uterus enthält allerdings außer der Dotter- haut und dem Chorion auch ein von ihm selbst abgesondertes Eischalenrudiment ; doch ist es sehr reducirt und liegt dem Ei seitlich an. Ein Eizahn fehlt den ge- bürtsreifen Embryonen ; er ist nicht nöthig, da das Junge sich nur zu strecken braucht, um seine Hüllen zu zerreißen. Gewöhnlich kommt auf jeden Uterus 1 Embryo, nicht selten sind 3 Embryonen im Ganzen vorhanden , weniger häufig nur einer. Geburtsreif besitzen sie durchschnittlich die halbe Länge der Alten, nicht selten aberjsind sie noch größer, besonders dann, wenn die Mutter nur 1 Junges trägt. Die Tragzeit beträgt über 3 Monate. Cydodus ist gleichfalls vivi- par, Silubosaurus wahrscheinlich auch.

Flemming (i) beschreibt als Chromatolysis den Vorgang körnigen Zerfalls und darauf folgender Vertheilung im Liquor folliculi für die Kerne vieler FoUikel- epithelzellen , nachdem der umgebende Zellkörper verquollen und zerfallen ist. Die Zelltheilungen , die sich im Epithel der normalen Follikel massenhaft finden, nehmen mit dem Grade der Epithelentartung ab , folglich ist die Chromatolysis nicht mit einer Epithelwucherung verbunden. Sie hat nichts zu thun mit einer Leucocyten-Invasion, ist vielmehr für das erwachsene Kaninchen constant und im Leben des Follikels selbst begründet. Sonderbarer Weise kommt es in den Eiern, die von solchen degenerirenden Follikeln beherbergt werden, in vielen Fällen zur Ausbildung von Richtungsfiguren. [Vergl. hierüber Bericht f. 1885 I P 74.]

La Valette St. George untersuchte den Theilungsmodus der Spermatogonien und Spermatocyten im Hoden von Bomhinator und gewann zahlreiche Präparate von Spermatogonien mit einfachem Kern und von solchen, deren Kerne in lebhafter

284 Vertebrata.

Abspaltung begriffen waren. Dann zeigte sich eine Zellvermebrung innerhalb der Follikel, die aus directer Abspaltung der Spermatogonien hervorgegangen zu sein schien. Daneben fanden sich (sehr selten) prägnante Bilder von mitotischer Kerntheilung der Ursamenzellen. Ob die Kernspaltung zur directen Kerntheilung führt oder nur als Einleitung zur Mitose auftritt, läßt L. unentschieden. Nach Flemming's Methode behandelt, gaben die Spermatocyten die schönsten Bilder von Mitose. In einer und derselben Samencyste waren fast alle Phasen von mito- tischer Vermehrung der Spermatocyten wahrzunehmen. Eine doppelte Umhüllung an den Spermatocyten konnte nicht gesehen werden. Verf. läßt daher die Mög- lichkeit offen, daß die Follikelhaut, welche stets die Spermatogonie umschließt, als Cystenhaut weiter fungirt. Die Umwandlung von Spermatiden (Semper) in Spermatosomen konnte in allen Stadien verfolgt werden. Der Umfang des Sper- matidenkerns wird verringert , so daß ein Zwischenraum auftritt ; der Kern er- scheint homogen, glänzend, zuweilen höckerig oder von kleinen Hohlräumen durchsetzt. Dann wird er wieder glatt und zieht sich in die Länge aus , um den Körper des Spermatosoms darzustellen. In jenen Stadien zeigte das Protoplasma der Spermatiden regelmäßig eine, hie und da mehrere Vacuolen. Gleichzeitig trat häufig ein oft sehr langer Faden aus der Zellsubstanz hervor, der lebhaft peit- schende Bewegungen ausführte. Im ganzen erinnerte jetzt das Spermatosom lebhaft an das Aussehen eines Flagellaten. Diese lange Geißel ist nichts Bleibendes, doch scheint ihr oberer Theil , nachdem sie sich verkürzt hat , zum Stützfaden des Flimmersaums zu werden, dieser letztere aber aus dem übrigen Protoplasma her- vorzugehen. [Vergl. auch Bericht f. 1885 I p 71.]

II. Histogenesis,

Hierher Lawdowski, Flemmifig (2), Vanlair und Fraisse.

Nissen suchte an Hunden, Kaninchen und Katzen zu bestimmen , welche Rolle die Kerne bei der Absonderung der Milch spielen. Ihre Zahl betrug in sehr hohen Zellen 1 , oft 2 und 3 . Mitosen konnten nicht aufgefunden werden , obschon die Vermehrung der Kerne in den Milchzellen ein überaus häufiges Ereignis ist ; viel- leicht findet directe Kerntheilung statt. Die an dem Innenende der Zelle liegen- den Kerne lösen sich, umgeben von einem Hof Protoplasmas, von den Epithel- zellen los und gehen schon in den Zellen , seltener erst im Lumen der Alveolen einen eigenthümlichen Zerfallsproceß ein. Hierdurch kommt das Nuclein in das Secret, wo es dann wohl zur Bildung des Casein verwendet wird. Die Alveolen der Colostrumdrüsen weisen bei weitem nicht den Kernreichthum auf, wie Drüsen auf der Höhe der Lactation ; auch konnte hier kein Kernzerfall festgestellt werden. Dagegen wurde er zufällig bei den Granulosazellen des Eies in dem Eierstock eines Kaninchens beobachtet.

Wählt man mit Altmann bei der Behandlung von Embryonen solche Farbstoffe, welche vorzugsweise das Protoplasma färben, so zeigen die Zellen des Me so- der m meist reiche Verästelungen ihres Körpers, besonders in bestimmten Ent- wicklungsstadien. Sie zeigen nicht nur reichliche Anastomosen unter einander, sondern schicken auch zierliche Ausläufer zum Ectoderm und Medullarrohr hin. Am innigsten sind die Beziehungen zur Wand des Vorderdarms. An Präparaten, bei welchen das Mesoderm sich etwas zurückgezogen hat, läßt sich erkennen, daß die Fäden mit Umbiegung ihrer Enden eine Art Grenzschicht bilden, welche keinerlei Verbindungen mit dem Ectoderm andeutet. In den Mesodermzellen liegen die Centra des radiären Verlaufs jener Fäden, deren Theilungen sich von ihnen abwenden, nicht in den Ectodermzellen. Nach Verf. ist es immerhin mög- lich, daß sich herausstellt, daß die epithelialen Zellen intracellulär innervirt werden. Dann läge das merkwürdige Verhalten vor, daß alle Elemente des Ar-

I

II. Ontogenie. A. Allgemeines. 285

chiblasten unter einander durch Nervenbahnen verbunden sind. Die sensitive Peripherie steht dann in Verbindung mit dem sensitiven Centrum, dieses durch die Reflexbahnen mit dem motorischen Centrum und durch dieses mit der moto- rischen Peripherie. Dagegen ist bis jetzt die Innervation einer parablastischen Zelle weder anatomisch noch physiologisch nachgewiesen. So z. B. bei den Hornhautzelleu. Das Fehlen der Nerven im Knorpel , die Schmerzlosigkeit des Knochens bei operativen Eingriffen u.s. w. sind bedeutsame Belege für den Inner- vationsmangel des Parablasten , während die Empfindlichkeit des Periostes auf dem Vorhandensein dichter Nervenplexus und zahlreicher Nervenendorgane be- ruht, wie Jentz unter Verf.'s Leitung gefunden hat. Die vordringende Nerven- substanz scheint hiernach den einfachen Anschluß an eine parablastische Zelle zu verschmähen, an eine archiblastische dagegen aufzusuchen. Wo nun jener An- schluß fehlt, da kann auch die Hypothese von Hensen, daß jeneFädchen als Pro- duct einer unvollständigen Zelltheilung die Anlage der späteren Nervenfasei'ver- bindungen seien, keine Geltung haben. An der Grenze von Periost und Knochen findet sich eine Scheidung für Nervenreichthum und Nervenarmuth ; die Grenze zu dem fast rein parablastischen Knochen stellt eine Sensibilitätsfläche dar , die das Knochensystem von dem übrigen Mesoderm in bestimmter "Weise abschließt. In den Plexusbildungen hat dieHensen'sche Hypothese schon eine größere Stütze ; denn der Unterschied in der Configuration der späteren Plexus und der früheren anastomosirenden Mesodermzellen ist kein so großer, daß er Bedenken einflößen könnte. Im Allgemeinen aber möchte Verf. aus dem bisherigen Stand unserer Kenntnisse die Schlußfolgerung ziehen, daß überall da, wo wir es mit der Bildung geschlossener Nervenstämme zu thun haben, das successive Auswachsen der Fasern das Wahrscheinlichere ist.

III. Teratogenesis.

Wie Fol & Warynski hervorheben, muß man sich vor Allem über die Ziele der Teratologie klar zu werden versuchen. Es handelt sich bei ihr weniger um Kenntnis und Beschreibung der mojiströsen Formen , weniger um Classificirung in Gattungen und Arten, als vielmehr um das Ziel, die allgemeinen Gesetze der embryonalen Entwicklung aufdecken zu helfen. Die Störungen der Gesetze der normalen Entwicklung haben weniger um ihrer selbst willen Interesse als durch ihre Fähigkeit, die normalen Erscheinungen in klareres Licht zu stellen. Im Ein- zelnen suchen die Verf. ihr Recht, mit verfeinerten Methoden zu experimentiren, gegenüber einem Angrifie des Teratologen Dareste zu wahren, welcher nur die einfachsten Formen des Experimentes für naturgemäß und zulässig erklärt. Wei- terhin machen die Verf. Dareste den Vorwurf, daß er bei seinen Experimenten versäumt habe, täglich die benutzten Hühnereier zu wenden, und zeigen, daß dieser eine Umstand für die Erzeugung gewisser monströser Formen mehr in's Gewicht falle, als alle übrigen.

Die von der Henne und in den Brutanstalten geübte Sitte, die Eier während der Bebrütung periodisch umzuwenden, ist nach Dareste's Experimenten sehr wohl begründet und von großem Einfluß auf den Bruterfolg, ja selbst auf die Ent- stehung gewisser Formen von Monstra. Bis gegen das Ende der 1. Woche können die Eier in ihrer Stellung bleiben, ohne Schaden zu nehmen. Längeres Zuwarten jedoch bedingt eine Reihe von Gefahren. Insbesondere führt die allzulange Be- rührung eines und desselben Gebietes der AUantois und des Dotters zu Ver- wachsungen, weiterhin zu Rupturen und zu frühzeitigem Absterben. Wenn selbst, wie es allerdings in der Mehrzahl der Fälle geschehen soll, der Embryo bis zum Ende der Brütezeit sich fortentwickelt, so kann er doch nicht ausschlüpfen. Der

286 Vertebrata.

an der AUantois haftende Dotter wird durch jene selbst zurückgehalten und kann sieb nicht in die Bauchhöhle zurückziehen ; daher geht der Embryo noch am 1 9 . oder 20. Tage zu Grunde. Durch periodische Umdrehung wird nun diese Gefahr vermieden.

Nach Fol (*) besitzen menschliche Embryonen von 8-9 mm Länge, also in dem Stadium, auf welchem der Schwanz äußerlich seine größte Ausdehnung hat, nicht weniger als 38 Wirbelanlagen, so daß auf das Steißbein 9 entfallen. Die beiden letzten Wirbel haben allerdings keinen knorpeligen Wirbelkörper, sind aber durch ganz unzweideutige Myomeren kenntlich gemacht. Bei Embryonen von 19 mm sind die 4 letzten Wirbelanlagen bereits zu einem Stück verschmolzen.

B. Mehrere Wirbelthierclassen.

Hierher Ryder und Waldeyer.

Nach Ehlers ist die Chorda dorsalis der Vertebraten dem sogenannten Nebendarm vieler Wirbelloser wahrscheinlich homolog , insofern beide vom Ento- derm abstammen und an der Neuralseite des Darmrohres liegen. Der Nebendarm mündet vorn und hinten in das Darmrohr aus und setzt sich oft in eine Rinne seiner Innenfläche fort. So schnürt sich die Chorda in den ursprünglichsten Fällen eben- falls in Form einer Rinne vom Darmrohr ab, und kann an beiden Enden noch mit dem Darmrohr zusammenhängen.

Onodl's Untersuchungen über die Entwickelung des sympathischen Ner- vensystems erstrecken sich auf alle 5 Classen der Wirbelthiere. An Selachier- embryonen tritt das Intervertebralganglion zuerst als die bekannte Ganglienleiste auf, die aus den an der Dorsalseite des MeduUarrohrs befindlichen Zellen sich ent- wickelt. Der vollständigen Abtrennung der bilateral nach vorn wachsenden Gan- glienkette geht eine segmentale Einschnürung voran. Das ventrale schmächtige Ende des Intervertebralganglions beginnt alsbald in Folge eingetretener Zeilproli- feration sich zu verdicken und eine dreiseitige Anschwellung zu bilden. Diese, die Anlage des sympathischen Nervensystems , tritt von vornherein segmental auf, hängt ursprünglich natürlich mit dem übrigen Theil des Intervertebralganglions innig zusammen und schnürt sich erst später ab. Im vorderen Stammtheil des Embryo ist die Ausbildung am frühesten vollendet; das sympathische Ganglion liegt hier in Gestalt einer vollständig abgetrennten Ganglienmasse an der medialen Seite des faserigen Nervenstammes. Die Bildung des Grenzstranges geht so vor sich, daß die abgetrennten sympathischen Ganglien in Folge einer lebhaften Zellenwucherung in sjfgittaler Richtung miteinander in Berührung treten und in dieser Weise durch Längscommissuren mit einander verbunden werden. Aus den einzelnen Ganglien entwickeln sich frühzeitig gangliöse, später faserige peri- phere Äste, aus welchen durch Abschnüruug größere periphere Ganglien hervor- gehen . Am Kopftheil sind die Verhältnisse besonders complicirt ; doch tritt Verf. dafür ein, daß das Ganglion ciliare als ein peripheres sympathisches Ganglion betrachtet werden müsse. Abgesehen vom Ganglion ciliare sind am Kopftheil nur Spinalganglien vorhanden. Bei Amphioxus konnten Spinalganglien nicht nach- gewiesen werden, dem entsprechend fehlen ihm auch die sympathischen Ganglien und der Grenzstrang. Der sympathische Grenzstrang fehlt auch den Petromy- zonten; dagegen jist bei letzteren jener embryonale Zustand dauernd vorhanden, in welchem das Intervertebralganglion die Elemente des spinalen und sympa- thischen Ganglions enthält; erst bei höher difierenzirten Fischen tritt die Son- derung zu Tage. Bei den Knochenfischen kommt schon der Kopftheil des sym- pathischen Nervensystems zum Vorschein. Beim Frosch ist die segmentale

II. Ontogenie. B. Mehrere Wirbelthierclasscn. 287

Anordnung des Sympathicus in sehr bemerkbarer Weise aufrecht erhalten. Das vorderste sympathische Ganglion des Rumpfes und der vorderste Grenzstrangtheil setzen sich direct in das Ganglion des Vagus fort. Wie bei Mustelus, so ist auch beim Frosch das Vagusganglion als ein vereinigt gebliebenes Spinal- und Sympa- thicusganglion zu betrachten. Auf Grund seiner Beobachtungen hält Verf. auch eine Anzahl von Anomalien für leicht erklärlich, bei welchen die Ganglien strecken- weise fehlen und der Grenzstrang Unterbrechungen zeigt. In solchen Fällen hat sich das sympathische Ganglion vom intervertebralen nicht abgeschnürt.

Schimkewitsch [\ -] vergleicht die Entwicklung des Herzens der Wirbelthiere mit derjenigen der wirbellosen Thiere und zeigt an der Hand von Figuren, daß das Herz sich am Zusammeukunftsort der Mesodermplatten auf der Seite, welche der Nervenanlage gegenüberliegt, bildet. Bei den Wirbelthieren werden die Höhlen des Herzens vor der Zusammenkunft der Mesodermplatten geschlossen, weshalb das Herz als ein paariges Organ erscheint. Bei den Wirbellosen dagegen kommt dieses Schließen nicht vor und das Herz erscheint uupaar. Das Herz der Wirbel- und wirbellosen Thiere entwickelt sich weder auf Rechnung des Darm- faserblattes, noch auf Rechnung des Hautfaserblattes, sondern auf Kosten des Theiles, welcher dem Rückenmesenterium der Würmer entspricht. Die Abschnürung der Herzhöhle von der Höhle des Mitteldarms bei den Wirbellosen ist nur schein- bar, in der That aber ist die Herzhöhle in beiden Fällen als ein Rest der Furchungs- höhle zu betrachten. Die Entstehung des Herzens bei den Wirbelthieren aus 2 Hohlräumen ist daher gegen Balfour's Meinung als ein primitiver Entwicklungs- vorgang anzusehen. Auch bei den Tunicaten ist die Höhle des Herzeus ein Rest der Furchungshöhle, die Pericardialhöhle aber ist ein Rest einer archenterischen Höhle. Das Herz der Arthropoden ist vielleicht nur dem Myocardium der Wir- belthiere gleichwerthig, dasjenige der Tunicaten nur dem Endocardium derselben.

Für Mihälkovics' Untersuchung über die Entwicklung des Harn- und Ge- schlechtsapparates bildeten Embryonen von Reptilien, Vögeln und Säu- gethieren, theilweise auch des Menschen, das Material. Die Höhlen der vorderen 3-4 Segmentalbläschen stehen bei Lacerta anfänglich sowohl mit dem Cölom als mit den Urwirbelhöhlen in offener Verbindung, ihre Wände sind daher als ab- getrennte Stücke der Seitenplatten zu betrachten. Sie entstehen unabhängig vom primären Urnierengang und gehen ihm zeitlich voraus ; sie sind den rudimentären Segmentaltrichtern der Vorniere der Vögel und Säuger homolog. Die weiter hinten sich anschließenden Segmentalbläschen entstehen durch directe Differenzirung aus den Mittelplatten. Die ganze embryonale Anlage des Urogeoitalapparates stammt vom Mesoblasten ab , dabei auch von Zellen , die dem Kern der Urwirbel ange- hören. Das Urnieren- oder Wolff'sche Blastem bildet alsbald einen Vorsprung gegen die Leibeshöhle , den Urogenitalhügel , der vom Keimepithel überkleidet wird. Letzteres ist kein Gebilde von besonderer Abkunft, sondern ein Theil des Cölomepithels selbst. Der Urnierengang der Reptilien ist ein abgespaltenes Stück des mit der oberen Zellschicht der Mittelplatte gleichwerthigen Theils der oberen Seitenplatte. Er entsteht bei den höheren Amnioten als dorsaler solider Auswuchs der Mittelplatte in der Gegend des 5. bis 8. Segmentes: distahvärts scheint er sich durch interstitielles Wachsthum auszubreiten. Pronephros und Metanephros hält Verf. für incomplet homologe Gebilde. Die bei den Reptilien angelegten Urnierenb laschen stehen mit dem Urnierengang von Anfang an in unmittelbarer Verbindung und verschmelzen an den Berührungsstellen mit ihm. Die Verschmelzuugsstelle wird durch Ausziehung zu einem gewundenen Urnieren- canälchen , während das Urnierenbläschen das Epithel des Malpighischen Körper- chens liefert. Der Gefäßknäuel entsteht aus indifferenten Zellen des Urniereu- blastems. Ähnlich verhält es sich bei den Vögeln und Säugern. Da die Urnieren-

288 Vertebrata.

Wäschen in weit größerer Anzahl angelegt werden, als die Körpersegmente, so ist der Ausdruck Segmentalbläschen nach Verf. nicht gerechtfertigt. Die weiter ent- wickelten Uruierencanälchen lassen einen secernirenden Abschnitt von einem Sam- melrohr unterscheiden ; im ersteren sind die Zellen mit stark glänzenden gelblichen Körnchen angefüllt. Die secundären und tertiären Urnierencanälchen und Glo- meruli entstehen nicht auf Grundlage der schon vorhandenen primären, sondern ähnlich wie letztere durch Differenzirung aus dem Urnierengewebe. Aus den Me- sodermzellen , welche die Canäle bilden, entstehen gleichzeitig mit den Gefäßen auch Blutzellen , so daß die Urniere in früher Zeit auch als blutbildendes Organ functionirt. Beim Hühnchen steht die Urniere am 7.-8. Tage, bei dem Kaninchen zur Zeit einer Körperlänge von 18-20 mm, bei Schaf- und Rindsembryonen auf der Stufe einer Körperlänge von 25-30 mm in höchster Blüthe Das Zwerch- fellband der Urniere ist der proximalste Abschnitt des früheren Urogenitalhügels; hier lagen die Vornierencanälchen und kommen keine Urnierencanälchen zur Entwicklung; es enthält embryonales Bindegewebe und den Urnierengang. Bei den Reptilien fungiren Meso- und Metanephros lange nebeneinander, da jene erst spät zu schrumpfen beginnt. Aus dem proximalen , kleineren Abschnitt , der Pars sexualis der Urniere, entsteht das Caput epididymidis , der proximale Theil des Epoophoron. Aus dem distalen größeren Abschnitt, der Pars renalis, geht die Paradidymis und das Paroophoron hervor. Aus dem Urnierengang ent- wickelt sich der Körper und Schwanz des Nebenhodens und das Vas deferens. Beim (^ geht er zumeist zu Grunde oder bildet die Gartner'schen Canäle. Der Müller' sehe Gang geht beim (^ in seinem mittleren Theil spurlos zu Grunde; der vor- dere erhält sich als ungestielte Hydatide, der hintere bildet das Weber'sche Organ; ausnahmsweise bleibt er in ganzer Länge als Rathke'scher Gang bestehen. Beim 5 entwickelt sich aus ihm der Geschlechtsgang vom Ostium abdominale tubae bis zum Hymen. Der Müller'sche Gang nimmt seinen Ursprung nicht vom Ur- nierengang, sondern von dem an der lateralen Seite der Urnieren gelegenen Cylinderepithel des Cöloms. An der distalen Spitze des dreieckigen Feldes ent- steht eine seichte Vertiefung , welche darauf trichterförmig in das subperitoneale Gewebe des Wolff'schen Körpers hineinsinkt ; das ist die erste Anlage , die nach hinten weiterwächst. Das proximale Ende ist der Müller'sche Trichter, das Ostium abdominale tubae. Die Spitze des Trichters wächst als solides Gebilde in der Tuben falte weiter, deren Bildung derjenigen des Ganges immer vorangeht und als Wegweiser für das vorwachsende Ende des Ganges dient. Der Müller'sche Gang hat Beziehungen nicht nur zur Geschlechtsdrüse, sondern zum ganzen Cölom, es ist der Ausführungsgang des ganzen Enterocöloms , das in weiterem Sinne als Geschleclitscavität aufgefaßt werden kann. Die Bedeutung des Mtiller'schen Ganges als eines bloßen Geschlechtscanals für die weiblichen Producte ist daher secundärer Art. Die Fimbria ovarica\entsteht nicht, wie die übrigen, durch wulst- förmige Erhebung des Trichterrandes, sondern stellt den proximalen Theil einer Peritonealleiste dar, die bei jimgen Embryonen von der Tubenöffnung an bis zur Leistengegend hinunterzieht; sie ist nichts anderes, als der proximale Theil der. Geschlechtsleiste, an welcher die speciifischen Geschlechtszellen nicht zur Ent- wickelung kommen. Aus den Resten des Schwanzdarms geht der Endtheil des Mastdarms hervor ; über der Spitze des Schwanzdarms liegt nämlich jener Schluß- theil der Leibeswand, der sich von der Wurzel der Allantois zum Schwanzfortsatz erstreckt, und der nachher zur Bildung der Afteröffnung durchbrochen wird. Die Rathke'sche Ansicht, wonach die Cloake durch die Entwickelung des Darmes in 2 Räume getheilt wird , deren vorderer zum Sinus urogenitalis , deren hinterer zum Rectum wird , trifft nicht völlig zu , da die ganze Cloake während des Vor- wachsens der mittleren Darmfalte in die Verlängerung des Enddarms herein-

n. Ontogenie. B. Mehrere Wirbelthierclassen. 289

gezogen wird. Die Mündung des Urogenitalcanales entsteht einzig aus dem End- theil der Allantois . Die Cloake hat an der Bildung des Urogenitalcanah'.s hier- nach gar keinen Antheil. Zur Zeit der ersten Entwickelung der Niere mündet der Ureter sammt dem Wolff' sehen Gang durch einen gemeinsamen Schenkel (AUantoisschenkel) in die Allantois ein ; späterhin sind beide Gänge voneinander getrennt ; die Trennung geschieht durch Aufnahme der kurzen AUantoisschenkel in die Wand des Urogenitalcanals. Anfangs ist das Zwischenstück, welches die Gänge trennt, noch klein ; es wird aber durch Wachsthum ansehnlich groß ; so entsteht das Trigonum vesicae. Der Geschlechtsstrang von Thiersch ist nichts anderes, als das dichter gewordene Bindegewebe um den distalen Theil der Wolflf - sehen Gänge , das sich in der Medianlinie mit jenem der anderen Seite zu einer gemeinsamen Platte vereinigt hat. Unten ist dieselbe der hinteren Wand der Allantois angeheftet, weiter aber zieht sie als quere Scheidewand von einer Becken- seite zur andern. In der Platte liegen mediauwärts die Müller sehen Gänge. Die Vereinigung derselben erfolgt beim Menschen in der 7.-8. Woche zuerst im oberen Drittel des Geschlechtsstranges , und schreitet von hier nach beiden Richtungen fort. Beide Gänge sind im Geschlechtsgang schon zu einer Zeit zu einem gemeinsamen Caual vereinigt, bevor dessen Durchbruch in den Urogenital- canal erfolgt ist. Das distale Ende des Ganges liegt mit den Enden der Wolff- schen Gänge in einem kleinen Hügel, dem Müller 'sehen Hügel. Aus letz- terem geht der CoUiculus seminalis resp. sein Homologon, das Hymen hervor. Das Lig. latum uteri entsteht aus derselben Anlage, wie die Wände des weiblichen Geschlechtscanals, nämlich aus dem Geschlechtsstrang; so erklärt sich sein Reich- thum an glatter Musculatur. Auch das Lig. ovarii und Lig. teres uteri, ferner das Lig. sacro- und rectouterinum sind musculöser gewordene Züge im lateralen Theil des Geschlechtsstranges. Der normale Sinus prostaticus entspricht dem vom Hymentrichter (CoUiculus seminalis) umschlosseneu TheU des Müller' sehen Ganges, ist also blos dem Introitus und dem distalen Theil der Vagina, nicht aber dem Uterus homolog. Ist vom MüUer'schen Gang mehr vorhanden, so entspricht er der Scheide , dem Halse, selbst Körper und Grund des Uterus. Der sogenannte Uterus masculinus des Kaninchens verdient diesen Namen nicht, da er größten- theUs aus den erweiterten Enden der Wolffschen Gänge hervorgeht ; die Bethei- ligung des MüUer'schen Ganges ist nur eine untergeordnete. Die Prostatadrüsen sind nichts anderes, als stark entwickeUe Harnröhrendrüsen in der Umgebung des Geschlechtsstranges. Die Sameubläschen entstehen durch einen Ausstülpungs- proceß aus den distalen Enden der Wolff'schen Gänge, von deren lateraler Seite. Die ersten Spuren der Geschlechtsleiste (Stria germinativa) kommen zu einer Zeit zum Vorschein , in der die Wolff'schen Körper den Höhepunkt ihrer Entwickelung noch nicht erreicht haben. Schon vorher ist an ihrer SteUe bei Reptilien und Vögeln das Cölomepithel verändert, indem es größere Zellen enthält. Letztere sind noch nicht Primordialeier , sondern zweckmäßiger große GeschlechtszeUen zu nennen. Die kleineren Zellen des Keimepithels wachsen auf die freie Oberfläche der größeren hinan und begraben letztere in die Tiefe ; so ge- rathen letztere unter die bindegewebigen Stromazellen der Urniere und bilden mit ihnen das unter dem Keimepithel gelegene Innere der Geschlechtsleiste, das Keim- drüsenblastem. Die Anlage der Nebenniere hat enge Beziehungen zu jener der Geschlechtsdrüse. Das Keimepithel wuchert nämlich an der Geschlechts- leiste und auch noch etwas proximalwärts von deren oberer Spitze neben der Ge- kröswurzel regellos in das anliegende Bindegewebe hinein ; die hineingelangten Elemente differenziren sich alsbald zu Strängen , von welchen die an der oberen Spitze der Geschlechtsleiste und noch proximalwärts Hegenden zu den Neben- nierensträngen werden, die anderen aber die Sexualst ränge liefern. Die

Zool. Jahresbericht. 1885. IV. 19

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Zellen der letzteren stammen also zwar aus dem Keimepitliel , aber nicht direct, sondern durch Infiltration des Stromas mit Keimepithelzellen und Herausdifferen- zirung aus dem Stroma in Form von Strängen. Die Zellenstränge der Nebenniere gehen dagegen aus einer directen Wucherung des Cölomepithels hervor. Zwischen beiden Regionen liegt eine gemischte Zone, wo die Sexual.stränge mit den Neben niereusträngen zusammenhängen. Der Unterschied ist indessen kein wesentlicher, da die Quelle für beide dieselbe ist. Die Stränge der Nebenniere sind hiernach nicht bindegewebiger, sondern epithelialer Natur. Die Nebennieren bilden mit den Geschlechtsdrüsen eine besondere Gruppe von Drüsen , deren Cha- racter theils in ihrer besonderen Herkunft, theils im Mangel eines directen Ausführungsganges liegt. Was die Diflferenziruug der Keimdrüsenanlagen betrifft, so geht Verf. in der Beurtheilung des sexuellen Characters der Keim- drüsen folgenden Weg. Für die Bestimmung des Geschlechtes ist einzig die histiologische Structur maßgebend. Der Embryo ist anfangs keimdrüsenlos, folg- lich auch geschlechtslos. Kommt die Keimdrüse, so ist sie in beiden Geschlechtern ähnlich gebaut, sie besteht aus dem Keimepithel und aus in das Stroma gebetteten Sexualsträugen. Die Difi'erenzirung zum geschlechtlichen Zustande ist Verf. ge- neigt aus äußeren Einflüssen hervorgehen zu lassen. Da im männlichen Geschlecht die Sexualstränge, im weiblichen das Keimepithel die Hauptrolle spielen, so glaubt Verf. annehmen zu sollen, daß die äußeren Einwirkungen von dem einen oder anderen dieser Bestandtheile ausgehen. Wenn in der indifi"erent gebauten Keim- drüse die Zellen des Keimepithels sich stark vergrößern, zu Primordialeieru werden, und durch das Rindenstroma hindurchdringend die Sexualstränge derartig beeinflussen, daß letztere ihre morphologische Selbständigkeit aufgeben und in den Dienst der Primordialeier treten , so wird die Keimdrüse zum Ovarium und das Geschlecht weiblich. Wenn aber die eingewanderten größeren Keimepithelzelleu weder so zahlreich, noch so groß sind, daß die Sexualstränge, in welche sie ein- wandern , deswegen Stränge zu bleiben aufhören , so wird die Keimdrüse zum Hoden und das Geschlecht männlich. Die Sexualstränge liefern in beiden Ge- schlechtern die epithelialen Wände der Drüsenformation (Graafsche Follikel, Samencanälchen) , und mit der Einwanderung dieser Gebilde beginnt das Keim- epithel seine active Rolle. Nach einer Pause beginnt das Keimepithel wieder zu wuchern und Elemente in das Stroma hineinzusenden, woraus im weiblichen Ge- schlecht die Primordialeier, im männlichen die großen runden Hodenzellen werden. Janosik führte seine Untersuchungen an Vogel- und Säugethierembryonen aus und gelangte zu folgenden, nicht in Allem mit denjenigen von Mihälkovics überein- stimmenden Ergebnissen. Der Pronephros entwickelt sich am vorderen Ende des Wolff' sehen Ganges und besteht aus einigen Canälchen, gegenüber welchen sich an der Radix mesenterii bei den Vögeln 3 äußere Glomeruli entwickeln , die von den inneren Glomerulis ganz unabhängig sind. Zwischen dem Pronephros und Mesonephros werden 2-5 Canälchen angelegt, die sowohl mit dem Peritoneal- epithel, als auch mit dem Wolff'schen Gang in Verbindung stehen. Dieselben lösen sich vom Peritonealepithel nicht los und verfallen bald der Atrophie ; hier kommt ein gemischter Glomerulus zur Anlage. Im Mesonephros haben wir zu unter- scheiden einen vorderen Theil, der nur primäre Canälchen besitzt, die als solide oder hohle Sprossen vom Cölomepithel ausgehen; einen mittleren Theil, in welchem die primären Canälchen aus dem Urnierenblastem hervorgehen, das ein directer Abkömmling des Cölomepithels ist ; die primären Canälchen geben secundären den Ursprung u. s. f. : endlich einen hinteren Theil, in welchem sich die Canälchen aus einer Zellmasse entwickeln, die den nach hinten gedrungenen Abschnitt des Urnierenblastems darstellt. Der Metanephros geht als ein Canal aus dem hinteren Theil des Urnierenganges hervor. Dieser Canal treibt in zunehmender Zahl

II. Ontogenie. B. Mehrere Wirbelthierclassen. 291

Sprossen und gibt dadurch allen Canälchen der bleibenden Niere den Ursprung. Der Wolff sehe Gang, der zu allen angegebenen Theilen Beziehungen besitzt, ist das Homologon des Vornierenganges und entwickelt sich als ein solider Zellen- strang , der an seinem vorderen Abschnitt mit den Mittelplatten in Verbindung steht. Von hier an wächst er nach hinten, während sein vorderer Theil bald der Atrophie anheim fällt. Der Müll er 'sc he Gang entsteht selbständig als Cö- lomrinne an der Seite des Wolflfschen Körpers. Er wächst ebenfalls nach hinten als solider Strang weiter. Die Geschlechtsdrüsen haben für beide Geschlechter eine gleiche Anlage, insofern sie als eine Verdickung des Keimepithels auftreten. Anfangs besitzt das Keimepithel eine scharfe Grenze gegen seine Unterlage ; später schwindet dieselbe. Während der zunehmenden Emporwölbung des Ge- schlechtshügels wachsen die Zellen des Keimepithels bei Säugern in die Tiefe; bei Vögeln geschieht dies Einwachsen in einer mächtigen Schicht von Ureiern. Beim (;f werden die Stränge zu den Hodencanälchen; beim § bilden sie sich zu den soliden Strängen van Benedens um und erhalten theilweise eine Lichtung. Ist einmal der Hoden als solcher erkennbar , so hängen seine Stränge nur noch in Resten mit dem Keimepithel zusammen, größtentheils haben sie sich von demselben bereits gelöst. Das Rete Halleri entsteht secundär von den Hodencanälchen aus. Das Keimepithel vergrößert unterdessen viele seiner Elemente und entwickelt dadurch Homologa derUreier. Die Nebenhodencanälchen gehen von den mittleren Canälchen des Wolff'schen Körpers aus, deren Glomeruli atrophiren. Die Zwischen- zellen des Hodens sind wahrscheinlich nichts anderes als Bindegewebszellen und werden zuerst an der Basis der Geschlechtsdrüse vorgefunden. Der Hoden hat ein rascheres, das Ovarium ein langsameres Wachsthum und langsamere Differen- zirung. Nach geschehener Erzeugung der wesentlichen Geschlechtselemente in den beiderlei Drüsen wird das Keimepithel von letzteren getrennt durch die An- lage einer schwachen Albuginea. Unterdessen sind in den Hilus ovarii Urnieren- canälchen eingetreten, welche das Epoophoron bilden, das das Homologon der Epididymis darstellt.

Nach Weldon(^,2) schnürt sich die Nebenniere hei Laceria muralis von einer Zellen masse ab, die von dem Epithel der inneren Seite der vorderen Glomeruli des Mesonephros auswächst und mit ihrem dorsalen Theil zunächst nur die Rindenschicht der Nebenniere zu liefern hat. Der ventrale Theil dieser Zell- masse trennt sich von dem dorsalen und verbindet sich mit der Geschlechtsleiste. Aus ihm leitet Verf. die Verbindungscanälchen zwischen dem Hoden und Neben- hoden ab. Bei Embryonen von Pristiurus ist die Anlage der Nebenniere ein Divertikel, das vom Epithel der Segmentalgänge über die Wurzel des Mesenterium nach innen zieht. Die einzelnen Auswüchse verbinden sich mit einander, wahr- scheinlich auch die Anlagen beider Seiten; so kommt jener einheitliche Körper zu Stande, der längs des Mesonephros über der Wurzel des Mesenterium gelegen ist. Was die Herkunft der paarigen nebennierenartigen Körper der Selachier betriflft, so fehlte zur Entscheidung dieser Frage das nöthige Material. Beim Hühnchen fand Verf. die Zellen, welche die Corticalis der Nebennieren zu liefern haben, einzeln oder in kleinen Gruppen im Mesoderm, zwischen Aorta und Niere. Sie nehmen durch Vermehrung rasch an Menge zu und verschmelzen als compacte Masse mit dem Epithel der benachbarten Glomeruli. Möglicherweise findet eine Vermehrung der Masse statt durch wachsendes Glomerulusepithel. Die Neben- niere ist ein Analogen der lymphdrüsenartigen Organe , in die sich bei vielen Fischen die Kopfniere verwandelt. Die Ursachen, welche den Untergang des Pronephros im Gefolge haben, wirken fort und gestatten keine weitergehende Or- ganentwicklung in der Gegend des Pronephros.

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C. Pisces.

Über Eier vergl. Owsjannikow|und Solger {^), s. oben p 281 und 282, Sym- pathicus Önodi, s. oben p 286, Nebenniere Weldon [\ ^], s. oben p 291, Cölom Solger (2) s. unten p 298.

Rückert untersuchte an über 60 Serien von Torpedo oculaia, Pristmrus, Scyllümi canicula und catulus insbesondere die Verhältnisse der freien Kerne im Dotter und fand, daß dieselben als Furchungsproducte, die unter dem Einfluß des Nah- rungsdotters eine secundäre Modification erlitten haben, betrachtet werden müssen. Sie entsprechen nur einem Theil, allerdings dem wesentlichen protoplasmatischen Theil der übrigen Furchnngszellen, und können daher als Merocyten denHolocyten gegenüber gestellt werden. Die Art ihrer Entstehung findet ein deutliches Ana- logon in den holoplastischen Eiern mancher Wirbellosen. Die Function der Merocyten ist an den Nahrungsdotter angepaßt. Bei den Selachiern sind es rhizopodenartige Zellen, deren Ausläufer den umgebenden Dotter aufnehmen und assimiliren ; die Dotterplättchen zerfallen vor der Aufnahme in l?:leiue Bestand- theile unter gleichzeitiger chemischer Umwandlung , wahrscheinlich in eine Vor- stufe des Chromatin , und werden direct in den Kern aufgenommen. Unter so günstigen Ernährungsbedingungen werden die Merocyten sehr groß. Die schließ- lich aus ihnen und ihrer Theilung hervorgegangenen Embryonalzellen können sich am Aufbau aller Keimblätter betheiligen. Bei den meisten Thieren sind sie Ento- blast-Bildner, erzeugen das Mesenchym und das Blut ; bei manchen Arthropoden liefern sie auch den ganzen Ectoblast. Bei den Selachiern ist ihre Betheiligung am Aufbau des Ectoblast nur eine untergeordnete, daher sind sie den vegetativen Furchungskugeln der holoblastischen Eier homolog zu erachten. Sie entstehen aller Wahrscheinlichkeit nach durch die erste Äquatorialtheilung des Eies. Wäh- rend die den animalen Furchungskugeln entsprechende Keimscheibe sich weiter furcht, vermehren sich die Merocyten nur wenig und nehmen erst im Morulastadium erheblich an Zahl und Größe zu. Ursprünglich am Rand der Keimscheibe ge- legen, umwachsen sie letztere nun auch von unten. Zu dieser Zeit tritt zwischen beiden Abschnitten eine Blastulahöhle auf, deren Dach zum Ectoblasten sich ge- staltet, während der Boden den Entoblasten zu liefern hat. Die von den Mero- cyten gebildeten Embryonalzellen dringen nämlich aus dem Dotter in das Innere der Blastulahöhle und verdrängen deren Lumen ; so geschieht es vor Allem vom hinteren Rand aus. Die eingedrungenen Zellen ordnen sich nunmehr zu einem unteren Keimblatt, welches am Rand des Blastoderm durch Umschlag in das obere übergeht. Das neugebildete Keimblatt löst sich ferner mit seinem hinteren Rand vom unterliegenden Dotter ab. Soweit sich diese Ablösung erstreckt, hat der Keim die Beschatfenheit eines holoblastischen Eies im Stadium der Gastrula. Er stellt die zweischichtige Wand einer Blase dar, deren Lumen zur UrdarmhÖhle wird und durch einen Canalis neurentericus mit dem MeduUarrohr in Verbindung tritt. Der vordere weit größere Abschnitt bleibt mit dem Dotter in Verbindung und erhält durch dessen Merocyten Mesenchymzellen , Blut und Umwachsungs- zellen. Der Urmundrand ist in der gesammten Peripherie der Keimscheibe zu suchen. Wenn im weiteren Verlauf der Entwickelung sich ein schmales Stück des hinteren Randes zur definitiven Embryonalanlage difi'erenzirt , so erfährt der übrige Rand eine gleichmäßige noch weiter gehende Rückbildung, indem er voll- ständig zum Umwachsungsrand wird. Beim Hühnchen ist der gesammte Rand vom Anfange an rückgebildet zum Umwachsungsrand. [Vergl. auch Bericht f. 1885 I p 99.]

Dohrn's Ergebnisse fußen auf Untersuchungen an Embryonen von Pristiurus, Scyllium, Mustelus , Centrina und Raja. Der Zungenbeinbogen ist von

IL Ontogenie. 0. Pisces. 293

vornherein größer als die eigentlichen Kiemenbögen. Die vor ihm liegende Kie- menspalte, das Spritzloch, ist ferner in ihrer Ausdehnung beschränkt und weist nur im Embryo einen entodermalen ventralen Abschnitt auf. Im Einzelnen ver- folgt Verf. zuerst die Entstehung und Differenzirung der Gefäße des Hyoid- bogens, sodann seiner Musculatur. und gedenkt dabei der historischen Ent- wicklung der Frage nach den Kopfsegmenten. Zuerst war es der knöcherne Schädel selbst, an dem die Antwort gesucht ward; dann Avurden die knorpeligen Visceralbogen in Anspruch genommen, darauf die Nervenursprünge; endlich sollen die Kopfhöhlen das Zauberwort hergeben, mittelst dessen das Räthsel zur Lösung gebracht werden könnte. Nach Verf. aber werden alle diese Dinge be- einflußt von allen übrigen Theilen des Kopfes, ja von allen Theilen des ganzen Körpers, und nur bei einer erschöpfenden Behandlung des ganzen Wirbelthier- leibes wird Zahl und Natur der in den Kopf aufgegangenen gleichartigen Meta- meren sich bestimmen lassen. Die Formation der Kopfliöhlen ist Schwankungen unterworfen : mitunter verhalten sie sich sogar auf beiden Seiten desselben Em- bryo verschieden. Verf. schildert eine ganze Eeihe von Verschiedenheiten ein- gehend. Eine der wichtigsten Verschiedenheiten der Musculatur des Hyoidbogens gegenüber denjenigen der Kiemenbögen ist der Mangel eines Adductor und der Musculi interarcuales ; statt ihrer ist eine complicirte Vorrichtung von Ligamenten zur Feststellung des Hyomandibulare vorhanden. Im weiteren beschreibt Verf. die Differenzirung der knorpeligen Theile des Hyoidbogens und der Kiefer bei den Haien und Rochen, sowie die Entstehung des Spritzlochknorpels, und tadelt dabei das Vorgehen, nach welchem das Skelet der Wirbelthiere die sicherste Grundlage für eine einheitliche Auffassung abgäbe, daß in dem Achsenskelet der feste Halt gegeben sei, von dem aus alle einzelnen Aus- und Umbildungen zu ver- folgen seien, während die Weichtheile sich diesen Umformungen anschließen sollen. Nach den Gründen dieser Methodik suchend, weist Verf. daraufhin, daß die vergleichende Anatomie im Wesentlichen entstanden ist durch die Betrachtung der Fossilien und unwillkürlich noch jetzt oft die alten Wege einschlägt. Was den Spritzlochknorpel betrifft, so stehen die Thatsachen seiner embryonalen Ent- stehung allen Vergleichimgen mit Kiemenstrahlen entgegen ; vielmehr ist er eher mit einem Stücke eines Kiemenbogens selbst zu vergleichen. Den dorsalen Thei- len der Kopfhöhlen darf man keine größere Selbständigkeit zumessen , als den ventralen Abschnitten. So sehr man geneigt ist, die Zahl der Urwirbel als die ultima ratio aller von Haus aus segmental angelegten Abschnitte des Wirbelthier- körpers zu betrachten, so können doch auch ventralwärts Dinge sich zugetragen haben, welche auf die Existenz von Segmenten schließen lassen , welchen weder durch Urwirbel noch überhaupt durch irgend eine dorsale Gliederung Rechnung getragen wird. »Der Rücken der Wirbelthiere hat aber auch so gewaltige Ein- griffe und Veränderungen erlitten, daß seine embryonale Bildung und Composition nicht ohne weiteres als getreues Abbild seiner ehemaligen Composition zu be- trachten ist.« Im Ganzen werden die Schwierigkeiten, sich den Ober- und Unter- kiefer als hervorgegangen aus einem umgewandelten Kiemenbögen vorzustellen, durch die Gestaltung der Musculatur keineswegs erleichtert . sondern erschwert. Bei der Thyreoidea haben wir es mit dem letzten Rest einer zwischen Hyoid- bogen und Hyomandibularbogen zu Grunde gegangenen Kiemenspalte zuthun. Die- selben Ereignisse, welche aus 2 ventral verschmolzenen Kiemenspalten den jetzigen Wierbelthiermund werden ließen, welche die Hypophysis als unpaaren, vor dem Mund gelegenen Kiemensack schufen, sind es auch gewesen, welche die unpaare. nach dem Bauch zusammengedrängte Anlage der Thyreoidea hervorbrachten. Ehe noch der Mund durchgebrochen ist, wenn erst 2 Kiemenspalten geöffnet und 4 angelegt sind, erscheint an dem vordersten ventralen Abschnitt des Darmblattes

294 Vertebrata.

eine kleine sackartige solide Wucherung, die in der Mittellinie gelegen ist und zu beiden Seiten eine Kiemenarterie neben sich hat. Mit fortschreitendem Wachs- thum entwickelt sich der Wulst gegen das Herz zu und erreicht die Form einer langhalsigen Flasche, deren Boden anfängt, unregelmäßige Umrisse zu zeigen ; dies ist die Anlage der Thyreoidea der Selachier. Cyclostomenartige Fische sind als Vorfahren sowohl des Amphioxus , als der Tunicaten anzunehmen, Reduction und Degeneration als die Ursachen ihrer kümmerlichen heutigen Organisation : einen Anhalt für die Richtigkeit dieser Annahme erbringt Verf. durch den Nach- weis der Homologie der Hypobranchialrinne mit der Thyreoidea des Ammocoetes und der sog. Schlundwimperrinne mit der Pseudobranchialrinne.

Mayer fand in der Embryogenese von Pristiurus und Scylllum unzweifelhafte Spuren eines Organes auf, das für die Anneliden characteristisch ist, nämlich von parapodialen Bildungen. Unter dieser Bezeichnung Parapodoide will Verf. eine Reihe von Organen verstanden wissen, die während des Embryonallebens der genannten Haie auftreten, keine oder nur eine unbedeutende Function für den Embryo und das freilebende Thier besitzen und auch nicht lange nach dem Ausschlüpfen aus dem Ei zu Grunde gehen. Die Organe sind constant und gestatten durch ihre Form die Bestimmung des Genus. Das Ende des Schwanzes ist nicht drehrund sondern vierkantig; 2 Kanten verlaufen dorsal, 2 ventral. Jede von ihnen zeigt eine Reihe von Erhebungen , Hautknöpfen , die in besonderen Taschen der Haut entstehen und später durchbrechen. Was sie von den gewöhnlichen Hautzähnen unterscheidet, ist ihre Beziehung zur Musculatur. Die hintersten sind die zuerst entstehenden, ältesten, alle aber scheinen segmental angelegt zu werden. Die hinteren entbehren der basalen Musculatur, während an die vorderen embryonale Muskeln herantreten. Indessen werden die Knöpfe nicht bewegt, da sowohl die Muskeln kaum über den Zustand des embryonalen Gewebes hinaus gelangen , als auch sie selbst erst später aus der Haut hervorbrechen. Bei *S'. stellare sind auf jeder Seite dorsal höchstens 18, ventral 14 Knöpfe, im Ganzen also reichlich 60 Knöpfe vorhanden, bei S. canicula 11 und 8 (40), bei Pristiurus 6 und 5 (20). Die dorsalen Reihen dehnen sich weiter nach vorn aus als die ventralen. Histologisch kommen die Knöpfe wesentlich mit den Hautzähnen überein. Am Dorsaltheil des Rumpfes sind ähnliche Gebilde von De Filippi bereits gesehen worden , frühzeitig auftretende Hautzähne, an die keine Muskeln gelangen , die aber die Reihen der caudalen Parapodoiden nach vorn hin fortsetzen. Als einer Eigenthümlichkeit gedenkt Verf. des Vorkommens von Riesenz eilen im Rückenmark von Scyl- liden-Embryonen. Sie haben amöboide Umrisse, scheinen durch Fortsätze mit einander in Verbindung zu stehen und dem Mesoderm anzugehören. Nachdem er das Auftreten und den Schwund des Hautsaumes geschildert , wendet sich Verf. zur Untersuchung der Dorsales, der Analis, Caudalis, sowie zur Schilderung des Baues und der Function der ausgebildeten Flossen und schließt sich bezüglich der Entwickelung derselben im Wesentlichen an Dohrn's Ergebnisse an. Knospen, die zu Grunde gehen, ohne für die definitive Flosse etwas zu leisten;(Abortivknospen), fand Verf. hinter der letzten Dorsalis nur bei Pristiurus ; vor der 1 . Dorsalis konnte keine mit Sicherheit nachgewiesen werden, wohl aber in dem Räume zwischen beiden Dorsales. Über die Anzahl der Knospen, welche jedes Segment abgibt, ist es schwer in's Reine zu kommen. Ursprünglich sind in den Dorsales nur 7 (bei den hinteren wohl 8) Knospen voi-handen ; diese aber theilen sich hinterher. Die Analis unterscheidet sich von den Dorsales nur dadurch, daß sie Musculatur undSkelet viel spärlicher enthält, als jene. Von den postanalen Muskel- knospen wandern die vordersten noch in die Bauchflossen hinein, während die hin- tersten abortiren. Die Caudalis tritt in nähere Beziehung zu dem Skelet. In Betreff ihrer Musculatur unterscheidet sie sich dadurch von den übrigen Flossen, daß im

II. Ontogenie. C. Pisces. 29'''

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dorsalen Theil überhaupt die entsprechenden Muskeln gänzlich fehlen und im ven- tralen Theil nicht an die Hornfäden , sondern an die Knorpel treten. Abortiv- knospen kommen in dieser Region des Schwanzes nicht vor. Die Abhandlung schließt mit Betrachtungen über die Phylogenese der unpaaren Flossen der Sela- chier sowie über die Halbwirbel derselben.

van Bemmelen (^) widerlegt zimächst die Angaben von Wyman (1864 , daß bei Rafa batis ursprünglich 7 Kiemenspalten angelegt werden, von welchen sich aber die hintere bald wieder schließe und ohne Spuren verschwinde. An sehr zahl- reichen Schnittreihen von lückenlosen Entwickelungsstufen konnte sie niemals ge- sehen werden. Dagegen kommt allerdings hinter der 6. Kiemenspalte bei Raja und anderen Selachierembryonen eine dorsoventrale äußerliche Rinne vor, welche leicht dazu verleiten kann, sie mit einer Kiemenspalte zu verwechseln. An den- selben Präparaten zeigten sich in der ventralen Darmwand hinter der letzten Kiemenspalte ein Paar taschenförmige Ausstülpungen des Epithels, welche bis zur halben Wanddicke vordringen. Bald fängt das blinde ünterende der Taschen an sich zu erweitern und acinöse Sprossen zu treiben, die sich zu kurzen Canäl- chen verlängern, welche knäuelartig durcheinander geschlungen liegen. So sind in der dorsalen Pericardialwand 2 drüsenartige Körper entstanden, deren Aus- führungsgang gänzlich schwinden kann. Fehlt er, so liegen die Gebilde (»Su- prapericardialkörper«) zwischen Bindegewebe und Muskeln. Bei einigen Arten bleiben sie wahrscheinlich zeitlebens erhalten und erreichen eine ansehnliche Größe [Raja, Aetohatis, Acanthias und auch Chimaera) ; bei Ac. waren selbst die Ausführungsgänge und Mündungen erkennbar. Bei Torpedo, Scyllium, Frisiiurus, Galeus, Squatina, Mustelus, Heptanchus gelang es nicht, an jüngeren und älteren Thieren die Körper zu finden. Dagegen waren sie bei jungen Acipenser vor- handen. Bei manchen Arten ist oft nur 1 Suprapericardialkörper entwickelt und angelegt. Die mikroskopische Untersuchung ergab, daß sie aus f ollikelartigen , abgerundeten Bläschen bestehen. Nervenstämme und Blutgefäße fehlten. Im Ganzen ist die Ähnlichkeit mit der Thyreoidea derSelachier sehr auffallend. Aus der Stelle wo, und der Weise wie sie sich bilden, schließt Verf., daß sie Reste eines 7. Kiemenspaltenpaares sind, welches das Ectoderm nicht mehr erreicht und also seine ursprüngliche Function verloren hat. Ferner erwähnt Verf. einer Beobachtung, welche sich auf die mesodermalen Gebilde am hinteren Ende des Kiemenapparates bezieht. Zwischen der genannten Ectodermeinfaltung und der letzten Kiemenspalte ragt die Körperwand wulstförmig heraus. Ehe sich in diesem Wulste der Knorpel des letzten Kiemenbogens differenzirt , liegt darin ein deut- licher Muskelschlauch, wie in den vorhergehenden Visceralbogen, die sich zwischen 2 Kiemenspalten befinden; doch ist er in dorsoventraler Richtung viel geringer ausgebildet. Mit seinem Hinterrande stößt er an die Pleuroperitonealhöhle und verbindet später den Anfangstheil des Magendarms mit der Hinterwand des Kie- menbogens. Er ist von Dohrn bereits abgebildet, von van Wijhe dagegen über- sehen worden. Bei der Untersuchimg des Spritzloches von lorpedoemhryouen fand Verf. eine foUiculäre Ausstülpung des Epithels an der dorsalen inneren Wand. Sie hat die Form eines ovalen Bläschens (»ventraler SpritzlochfoUikel«) , das mit hohem Epithel ausgekleidet ist. Dorsalwärts von ihm findet sich bei Embryonen und Erwachsenen von Scyllium, Pristiurus, Mustelus, Galeus, Acanthias, Squatina und Heptanchus eine nach innen gerichtete Ausstülpung (»dorsaler Spritzlochanhang«) , die bereits Job. Müller theilweise kannte. Endlich macht Verf. auf foUiculäre Epi- thelausstülpungen aufmerksam, die in den Mundecken ihre Lage haben, einen wechselnden Ausbildungsgrad erreichen und Speicheldrüsenanlagen ähnlich sehen; sie scheinen sich später gänzlich rückzubilden. Letztere und die SpritzlochfoUikel deutet Verf. als Rudimente von KiemenspaUen.

296 Vertebrata.

Henneguy konnte au Forelleneiern in Stadien, welche zwischen dem ersten Auf- treten des Embryonalschildes und dem Schluß der Keimhaut gelegen sind, keine Spur einer Einstülpung des Ectoderms finden, welche den von Kupffer gegebenen Darstellungen eines Primitivstreifens der Knochenfische entsprechen würde. Die Längsfurche, welche in der Axe des Embryo gelegen ist, hat ganz oberfläch- liche Lage und zeigt an Quer- und Längsschnitten keine Erscheinungen einer Einstülpung in die Tiefe. Dagegen beginnt der Embryo unmittelbar vor der Schwanzknospe, und an dieser Stelle gelangen Chorda und Mesodermplatten zur Ditferenzirung. Der vordere Theil des Embryonalschildes ist durch eine Ver- dickung des Ectoderms gekennzeichnet, die dem Gehirn entspricht. Die Längs- furche ist also keine Primitivriune, sondern ist der MeduUarrinne der übrigen Vertebraten zu vergleichen, jedoch verstreicht sie frühzeitig, indem die Furchen- Tänder sich zuerst in der Tiefe aneinanderlegen. Ein fernerer Gegenbeweis gegen die Auffassung der Medianrinne als Primitivrinne ist darin enthalten, daß au Embryonen von 2 mm Länge bereits 3 Paar Urwirbel zur Seite der Medianrinne gelegen sind. An der hinteren Grenze der Chorda findet sich bei jungen Em- bryonen ein aus entodermaler Einstülpung hervorgegangenes Bläschen , das Kupffer' sehe Bläschen, welches unmittelbar vor der Schwanzknospe liegt. Es ist die erste Spur des Hinterdarmes und dehnt sich allmählich weiter nach vorn aus. Hinter ihm , im Bereich der Schwanzknospe, sind die Keimblätter miteinander verschmolzen ; die Structur dieser Stelle entspricht dem Vordertheil des Primi- tivstreifs der höheren Vertebraten ; Schwanzknospe und Primitivstreif sind ein- ander homolog. Der hintere Abschnitt des Embryoualkörpers weicht vor der Schwanzknospe bifurkirend in den Randwulst aus. Nach Verf. ist es nur natür- lich , hiermit das hintere Ende der Medullarfalten der Vögel und Säuger zu ver- gleichen, indem diese hinteren Enden ebenfalls seitlich den Vordertheil des Pri- mitivstreifens umfassen.

Tichomiroff untersuchte die erste Anlage des Schädelknorpels bei Salmo. Betreffs der bindegewebigen Anlagen des Primordialschädels schließen sich Verf. 's Ergebnisse an diejenigen Stöhrs an und fügen hinzu, daß nicht nur die bindege- webigen (vorknorpeligen) Anlagen der Balken (Trabeculae) gleichzeitig mit den bindegewebigen Anlagen der Parachordalia bestehen, sondern daß eben die Balken es sind, an welchen zuerst von allen Schädeltheilen knorpelige Differenzirung ein- tritt. Ferner zeigte es sich, daß unmittelbar vor dem Auftreten der ersten knor- peligen Differenzirungen der Primordialschädel ein einheitliches Gebilde ist. In der Occipitalgegend sind die bindegewebigen Anlagen der Parachordalia mit den hinter ihnen liegenden Skierotomen der künftigen Wirbelsäule in derselben "Weise verbunden, wie weiter vorn die Stellen, welche verknorpeln werden ; die Verbin- dung besteht aus demselben verdichteten Bindegewebe, aus welchem sie selbst bestehen. In dieser Hinsicht sind die Anlagen des Primordialschädels nichts anderes als die Fortsetzung der Skierotome der bindegewebigen Wirbelsäule. Zwei vollständige Skierotome und der vordere Theil des 3. verwachsen mit den Parachordalia und gehen in die Zusammensetzung des Primordialschädels ein. In der knorpeligen Anlage des Primordialschädels bei Salmo ist der Balken der älteste Theil ; die Verknorpelung der Parachordalia tritt später ein. Getrennte knorpelige Parachordalia anteriora und posteriora konnte Verf. nicht auffinden. Der Anschluß der erwähnten Skierotome tritt ganz allmählich und zwar von vorn nach hinten ein. Eine deutliche Entstehung von Wirbelkörpern findet dabei indessen nicht statt. "Bei Salmo können 2 weit von einander absteigende Wurzeln des Vagus unterschieden werden ; eine mächtigere branchio-intestinale mit dem gemeinsamen Ganglion vagi, und eine schwächere Wurzel des N. lateralis. Erstere zerfällt unten in 4 Äste, von welchen jeder zu einem Kiemenganglion anschwillt.

II. Ontügenie. C. Pisces. 297

Der R. lateralis entspringt weit vorn, geht nach hinten unten und schwillt eben- falls zu einem Ganglion an. Im Bereich der Occipitalregion sind ferner 2 Myomeren vorhanden; dem 3., in der Übergangsstelle gelegenen, entspricht ein gewöhnliches Spinalganglion; dasjenige des 2. Myomers ist kleiner. Mit dem 1. Myomer war kein Nerv und kein Ganglion verbunden : dieselben sind wahrscheinlich in's Gebiet des Vagus gerückt. Ein Copulare commune im Sinne von Stöhr fehlt. Die basalen Elemente des Visceralskelets treten später auf, als dessen übrige Anlagen, und zwar immer als getrennte Herde.

GrOSglik gelangte an Cyprhms carpio, Esox, Rhodeus amarus und Gasterosteus zu folgenden Ergebnissen über das Schicksal des embryonalen Pronephros. Die Niere eines jungen R. besteht aus der Mesonephros-Anlage und den Wolflfschen Gang, der vorn in einen runden Körper, den Pronephros, der aus vielen Win- dungen des Wolff'schen Ganges zusammengesetzt ist, anschwillt. Zwischen den Windungen findet sich ein kleinzelliges Gewebe, das sich durch Reichthum an Blutgefäßen auszeichnet und beide Kopfnieren miteinander verbindet. In dieser Brücke liegen die Peritonealtrichter und Qlomeruli. Nach der Ausbildung des Mesonephros tritt in der Kopfrinne ein regressiver Proceß ein, der zum völligen Verschwinden führt; am letzten werden davon die vordersten Theile ergriffen, die bis zur sexuellen Reife Windungen mit schönen Zellen zeigen, aber nicht functio- niren. In diesem späten Schwund erblickt Verf. die Ursache, warum Viele den Pronephros bei den Knochenfischen für ein persistirendes Gebilde halten. Die Art der Reduction des Pronephros bei anderen Fischordnungen hält Verf. für gleicher Art wie bei den Knochenfischen. Die Angabe Balfour's, die Kopfuiere der Ganoiden bestehe aus lymphoidem Gewebe, sei irrthümlich. Die Beobachtungen W. Müller s und Weldon's an Petromyzontiden betreffen nicht vollständig ausge- wachsene Exemplare; sie hatten nicht mit einem reducirten, sondern mit einem in Reduction begriffenen Pronephros zu thun. Die Kopfniere aller Fische wird aus zweierlei Geweben zusammengesetzt, aus lymphoidem und aus den Deri- vaten des reducirten Pronephros, welche theils die Cardinalvene umgeben, theils im lymphoiden Gewebe zerstreut sind. Das lymphoide Gewebe ist als die Corti- calschicht der Suprarenalkörper zu betrachten, während die bisher als Neben- nieren der Teleosteer bezeichneten rundlichen Körperchen der Marksubstanz der Nebennieren der Amnioten entsprechen und zum sympathischen Nervensystem gehören. Emery betont gegenüber Grosglik [vergl. oben p S2], daß er an ausgewachsenen Exemplaren von Fterasfer nicht nur das Vorhandensein des Pronephros-Glomerulus , sondern auf die Verbindung desselben mit dem Nieren- gang feststellen konnte. Die Zoarces waren vielleicht nicht ganz ausgewachsen, es genügt aber, an einer einzigen Fischart bewiesen zu haben, daß der Pronephros zeitlebens functionsfähig besteht, um die Möglichkeit eines solchen Verhältnisses festzustellen. Betreffs der Homologie des lymphoiden Gewebes der Teleosteerniere mit der Rindensubstanz der Nebenniere der Amnioten kann Verf. der Ansicht von Weldon und Grosglik nicht unbedingt beipflichten. Bei Knochenfischen verhält sich vielmehr das Nierenblastem zu den Anlagen der Nierencanälchen wie bei den Säuge thieren. Es stellt eine Mesodermmasse dar, aus welcher sich Drüsen- schläuche, Bindegewebe und Blutgefäße differenziren. Bei Säugethieren ist die Menge des unbenutzt liegen bleibenden Materials klein , bei Knochenfischen sehr bedeutend. Das lymphatische Gewebe der Teleosteerniere ist daher wie die Milz und das Knochenmark eine Bildungsstätte für rothe Blutzelleu. Das Bindegewebe der WirbeJthiere stellt, wie Tizzoni es aussprach, eine diffuse Blutbildungsstätte dar : bald hier bald dort sind bei verschiedenen Thieren an bestimmten Stellen besondere Organe zur Ausbildung gelangt, in welchen sich jene Function stärker

concentrirte.

298 Vertebrata.

D. Amphibia.

Über Eier etc. von Epicrium, vergl. Sarasitl, Ei und Samen von Rana Wielo- wiejski, s. obenp 282, Sperma La Valette, s. ob. p 283, und Biondi, Sympathicus Önodi, s. ob. p 286, Regeneration Fraisse.

Spencer findet bei Rmm temporaria, daß die Medullarfalten zwar denNeuralcanal überwachsen und einschließen, nicht aber den Blastoporus, welcher nach außen offen bleibt; ersterer mündet in letzteren ein. Der hintere Theil des Canalis neu- rentericus, welcher sich in den Blastoporus öffnet, verliert später seine Lichtung ; die Anlage des Nervensytems wird daher in dieser Gegend solid. In derselben, vor dem Blastoporus gelegenen Gegend sind Epi-, Meso- und Hypoblast mitein- einander verbunden. Der Blastoporus schließt sich zu keiner Zeit, er wird viel- mehr in den Anus des Erwachsenen umgewandelt. So verhält es sich nach Miss Johnson auch beim Molch, und sind nur unwesentliche Unterschiede vorhanden. [Vergl. auch Bericht f. 18851p 105.]

Nach Solger (^) ist das die Formwandelungen des Co lom -Epithels bestimmende Moment die Entwicklungsstufe des zugehörigen Organs, besonders der Zustand der Entfaltung, die Rückbildung und das nochmalige Wachsthum des Darmcanals. An dem unmittelbar über Blutgefäßen sich ausbildenden Zellenbelage war dagegen der Einfluß mechanisch wirkender Zugkräfte deutlich erkennbar. In der Frage, ob die Peritonealhöhle von einem Epi- oder einem Endothel umgrenzt sei, nimmt Verf. insofern eine vermittelnde Stellung ein, als er nachweist, daß bei den von ihm untersuchten Anuren vom allerersten Auftreten der Leibeshöhle im rein zelligen Mesoblast an bis nach geschehener Vollendung der Metamorphose auch nicht die geringste Andeutung einer Invasion von bindegewebigen Elementen wahr- genommen werden konnte , welche das ursprüngliche Epithel überlagerten oder seine Stelle einnahmen. Später allerdings, nach vollendetem Abschluß der Meta- morphose, schieben sich neue Elemente zwischen die schon vorhandenen Cölomepi- thelien ein, Zellen, von welchen es wahrscheinlich ist, daß sie aus einer tieferen Mesodermschicht aufsteigen. Dieselben assimiliren sich indessen vollkommen dem bereits vorhandenen Epithel, so daß sie später nicht mehr unterschieden werden können. Statt nun von einem Endo-Epithel des Coeloms zu sprechen, zieht Verf. es vor, die jüngeren Elemente nicht in principiellen Gegensatz zu den älteren zu bringen. Im einzelnen untersuchte er das erste Auftreten der Leib e s - höhle und bemerkt, daß ihre zellige Auskleidung, so lange sie spaltförmig ist, sich in nichts von den übrigen Mesoblastzellen unterscheidet ; diese sind nur einfach auseinandergewichen. Er beschreibt ferner ausführlich die Umwandlungen des visceralen Peritonealepithels im Bereich des Darmcanals ; Beispiele von Formver- änderungen der Cölomepithelzellen, die in Anpassung an darunter liegende Ge- bilde (lymphoide Plaques, Blutgefäße) zu Stande kommen ; die Verhältnisse des visceralen Pleural- und Pericardialepithels ; die Besonderheiten der Stomata des Bauchfells der Batrachier ; die Beschaffenheit des Cölomepithels von Petromyzon fluviatilis. [Vergl. oben p 81.]

E. Eeptilia.

Über vivipare Eidechsen vergl. Haacke, s. oben p 283, Sympathicus Onodi, s. oben p 286, Urogenitalorgane Mihälkovics, s. oben p 287, Nebenniere Weldon (^, 2), s. oben p 291, Regeneration Fraisse.

Nach Hoffmann ti-itt bei den Schlangen der Canalis neurentericus erst auf,- wenn schon eine recht große Zahl von Somiten vorhanden ist. Bereits sehr früh ist allerdings an einer Stelle, wo Epiblast und Hypoblast zusammen-

II. Ontogfenie. E. Reptilia. 299

hängen, der Ort bezeichnet, an welchem später der fragliche Canal sich bildet. In Bezug:auf letzteren weicht Verf. theilweise von Kupffer ab und hält insbe- sondere die Schlangen ftir am meisten geeignet, den Beweis zu liefern, daß die Allantois mit der Gastrulahöhle nichts gemein hat. Auch bei den Schlangen ist die Chorda ein Product des Hypoblastes. Bei Embryonen von Tropidonotus natrix mit 8 Somiten beginnt die Bildung der Allantois, bei mit 10 Somiten versehenen ist sie schon zur Entwicklung gekommen. Sie besteht anfänglich aus einer feinen langen Spalte, welche zugleich mit der Abschnürung des postembryonaleu Theils gebildet wird, und ist der hinterste Theil des Schwanzdarms, dessen Wände zu dieser Zeit fast unmittelbar aufeinander liegen. Später, wenn der Schwanzdarm sich auf eine größere Strecke nach vorn entwickelt hat, fängt die Spalte an, sich zu einer großen, am hinteren Ende des Embryo gelegenen Blase auszudehnen. Die Wandzellen nehmen dabei hohe Cylindergestalt an. Die Hypophysis geht bei den Schlangen eigentlich aus dem Hypoblast hervor, obwohl an ihrer Weiter- bildung auch der Epiblast betheiligt ist. Sowohl bei ihnen als auch bei den Sau- riern bleibt der vordere Neuroporus sehr lange offen. Auch nach geschehenem Schluß bleibt die Stelle lange kenntlich, indem hier die Epidermis mit der Hirn- wand zusammenhängt. Die Epiphysenanlage fällt jedoch nicht mit dieser Stelle zusammen; sie liegt vielmehr hinter ihr, während letztere der Mitte des Vorderhirns entspricht. Am Dach des Zwischenhirns findet man zu einer be- stimmten Zeit eine vordere und eine hintere Ausstülpung ; letztere ist die Anlage der Epiphyse, die andere größere bildet die Anlage der Lamina choriodea ventri- culi tertii. Das Leydig'sche Organ ist nichts anderes, als ein abgeschnürtes Stück der Epiphyse. Die 2 . (hypobranchiale) Kiementasche bricht nach außen durch ; für die 1. konnte niemals eine wirkliche Durchbrechung festgestellt werden. Die 3., 4. und 5. werden einfach durch blindsackige Einstülpungen des Hypo- blastes des Kopfdarms gebildet, während die äußere Oberfläche nahezu vollstän- dig glatt bleibt. Der Nervus opticus entwickelt sich wie bei den Knochen- fischen aus den Zellen, welche die Augenblasenstiele bilden. Bei sehr jungen Embryonen von Lacerta agilis, bei welchen der Mesoblast den Keimwall noch nicht erreicht hat, begegnet man außer zahlreichen Blutinseln uud Gefäßen in der Splanchnopleura großen Blutinseln in dem zwischen dem Keimwall und dem peripheren Theil des Mesoblast liegenden, also nur von Epi- und Hypoblast be- grenzten Raum. Mit den Sauriern stimmen die Schlangen in dem Besitz eines breiten, nicht sehr hohen Keimwalls überein. Die Blutinseln liegen dem Hypo- blast unmittelbar an ; ihre Zellen haben noch fast vollkommen die Beschaffenheit der Hypoblastzellen. Sie zeigen denselben grobkörnigen Inhalt wie letztere, und unterscheiden sich augenfällig von jenen des Mesoblast, welcher aus schmalen, spindelförmigen Zellen besteht. Das Ganglion ciliare gehört nicht dem Stamme des N. oculomotorius an, ist auch nicht einem Spinalganglion hoinolog, sondern entweder als ein Ganglion des Trigeminus , oder als ein sympathisches Ganglion zu betrachten. Seine späte Entstehung, seine Abgliederung vom Gang- lion Gasseri, seine Entwicklung unter Betheiligung motorischer und sensibler Elemente, seine Verbindung mit je einem als wahre dorsale und wahre ventrale Spinalwurzel sich entwickelnden Nervenstamm lassen hierüber kaum Zweifel be- stehen. Wie das Ganglion ophthalmicum das vorderste Spinalganglion bildet, so stellt das Ganglion ciliare das vorderste sympathische Ganglion dar.

Nach van Bemmelen (^j bleiben bei Tropidonotus natrix Reste von allen 5 Kiemenspalten erhalten. Die 1. wird zur Tuba und zum Cavum tympani, das Epithel der 2. bildet ein rundes, solides Knötchen, das hinter der Tuba im Bindegewebe liegt; das Epithel der 3. bildet ein dem Anfangsstück der Carotis interna anliegendes Bläschen ; das der 4. und 5. läßt die Thymusanlagen hervor-

300 Vertebrata.

gehen. Anfangs ist ein Stiel für letztere vorhanden, später verschwindet er, während die Gabehiugsstelle des Stiels zu einem Bläschen anschwillt. Bei Lacerta muralis soll die 4. u. 5. Kiemenspalte frühzeitig schwinden, während die Thymus aus der 2. und 3. Spalte hervorgeht. Der Rest der 3. Spalte hilft die Carotiden- drüse bilden. Aus dem Hinterrand der linken 5. Spalte wächst eine Epithel- knospe hervor, die zur Entstehung eines den Suprapericardialkörpern der Selachier [vergl. oben p295] ähnlichen Körperchens führt und vielleicht den Rest einer 6. Spalte darstellt. T. und L. lassen während der Entwicklung nach ein- ander 6 Paar Aortenbögen hervorgehen; das 6., hinter der 5. Spalte gelegene liefert die Arteriae pulmonales, während das 5. verschwindet. Die Thyreoidea ist ein unpaares, medianes Erzeugnis der ventralen Rachenwand im Bereich der 2. Kiemenspalten. Auch über die Verhältnisse der Thymus bei Krokodil- und Schildkrötenembryonen macht Verf. vorläufige Mittheilungen.

F. Aves.

Über Eier vergl. Taschenberg und Nathusius, s. oben p 283, Monstra Fol & Warynski und Dareste, s. oben p 285, Parablast Rückert; s. oben p 292, Keim- blätter Duval, Chorda Romitij ürwirbel Fol [^], Urogenitalorgane Mihälkovics, s. oben p 287, und Janosik, s. oben p 290, Nebenniere Weldon (S ^), s. oben p 291.

RabI sah bei Hühnerembryonen von der 50. bis 90. Brütstunde eine deutliche und unzweifelhafte Segmentirung des Nachhirns, die sich in einer ganz regel- mäßigen Faltenbildung der Seitenwände dieses Hirnabschnittes ausspricht. Sie läßt dieselben Eigen thümlichkeiten erkennen, die später im Bereich des Rücken- marks auftreten. Die Zahl der Segmente beträgt 7 oder 8. Anfänglich haben sie gleiche Länge, später aber gewinnt eines den Vorsprung über alle anderen. Im Bereich der übrigen Hirnabschnitte findet keine Segmentirung mehr statt.

Nach Kaczander bilden die Kaumuskeln von Htihnerembryonen ursprünglich einen gemeinsamen Stock, der durch Neubildung von Muskelfasern aus den meso- dermalen Bildungszellen an Größe längere Zeit hindurch zunimmt. Von der Peri- pherie her dringen zu einer gewissen Zeit bindegewebige Stränge in die Muskel- masse hinein und sondern dieselbe in einzelne Glieder. Die gleiche Wirkung übt der sich entwickelnde Unterkiefer aus. Durch seine Ausdehnung werden die mit ihm in engerer Beziehung stehenden Muskeln losgetrennt von jenen, welche noch mit dem Meckel'scheu Knorpel in Verbindung stehen. Dadurch dass die Muskeln genöthigt werden, sich den Formänderungen des wachsenden Unter- kiefers anzupassen, wird die Verlaufsverschiedenheit der Muskelbündel und Mus- keln hervorgebracht. Die Insertionen am perichondralen Gewebe des Meckel'schen Knorpels werden nicht geändert, eine Verschiebung der Insertionsstellen im Sinne der Autoren findet nicht statt. Die Insertionsstellen bleiben vielmehr erhalten, nur vom Unterkiefer übernommen, indem dieser sich zwischen Muskelansatz und Meckelschen Knorpel einschiebt. Augen- und Kaumuskeln liegen zwar in einem gewissen Stadium unmittelbar neben einander, ohne durch Fett oder Bindegewebe getrennt zu sein ; sie haben jedoch ursprünglich getrennte , verschiedene An-

lagen.

6. Mammalia.

Über Eier von ^cÄic?»« vergl. Flemming (^1, s. oben p 283, Guldberg, Ramsay, Wharton, Milchzellen Nissen, s. oben p284, Keimblase Haddon , Placenta Deniker, Ductus omphaloentericus Hansen, Embryo von Homo Fol (^). s. oben

IL Ontogenie. G. Mammalia. 301

p286, Sympathiciis Önodi, s. oben p 286, Urogenitalorgane Mihälkovics, s. oben p 287, und Janosik, s. üben p 290, Regeneration Flemming (- ^^ Vanlair.

Selenka untersnchte gegen 100 Embryonen von Didelphys auf den verschie- densten Entwicklungspliasen. Um zu diesem günstigen Ergebnis zu gelangen, bedurfte es mehrfacher künstlicher Eingriffe. Über Brunst und über Entwick- lung der Keimblase machte Verf. folgende Beobachtungen. In jeder Samen- zelle des (^ entstehen 2 Spermatozoen, die auffallend lange vereinigt bleiben ; ja sie reißen oft erst nach erfolgter Begattung infolge heftiger Vibrationen der Schwänzchen auseinander. Die Brunst des § dauert nur •/.2 Tag und fällt in die Nacht- und Morgenstunden. Zur Brunstzeit schwillt die Wand des Uterus bedeu- tend an, besonders in Folge der Ausdehnung der Lymphräume, in welchen die Uterindrttsen dann suspendirt erscheinen. Die Befruchtung geschieht erst 5 Tage nach der Begattung, im unteren Ende des Eileiters. Die Trächtigkeit dauert genau 8 Tage. Die Entwicklung ist daher eine sehr rasche. Am 3. Tage vor der Geburt schließt sich der Amnionuabel. Die Eier, in der Mitte stehend zwischen meroblastischen und holoblastischen , haben im befruchteten, noch ungefurchten Zustand einen Durchmesser von fast Y2 didi- Nach 24 Stunden misst die Keimblase 1 mm, nach 36 Stunden U/o' nach 60 Stunden 4, nach 72 Stunden 8, nach 96 Stunden 14 mm, am 6. Tage nach Beginn der Furchung bis 20 mm. Während der Furchung sammelt sich am aplastischen Pol des Eies ein Nahrungsdotter an, welcher anfangs außerhalb des Ectoderms liegen bleibt, 3 Tage später jedoch von Ecto- und Mesodermzellen umwuchert wird, nicht aber in das Nabelbläschen gelangt Reste dieses Dotters erhalten sich bis zum 3. Tag vor der Geburt. Die Keimblasen liegen anfänglich ganz frei und zerstreut im Uterus; erst am 4. Tage verklebt die Keimblase im Bereich des Fruchthofs lose mit dem Uterusepithel. Im Beutel des Mutterthiers fand Verf. höchstens 6 Junge. Die Anzahl der Embryonen dagegen schwankt je nach der Größe und Stärke des Q zwischen 9 27.

Klaatsch untersuchte an einer reifen Frucht von P//oc«e?ja Nabelstrang, Amnion, fötale Placenta (Chorion , Allantoissack) , Uterinschleimhaut und mütterliche Genitalien, sowie Genitalien und Milchdrüsen des Foetus. Dieser lag wie in allen bisherigen Fällen im linken Uterushorn. Das Chorion reichte in beide Hörner; die Placenta gehört somit der diffusen Form an. Die Uterinschleimhaut zeigte bedeutende Veränderungen', die in Gestalt mächtiger Wülste namentlich auf der ventralen Seite des Foetus in beiden Hörnern in der Nähe des Tuben- abganges auftraten ; hier ist das Chorion dem entsprechend auch am stärksten zottig. Der Amnionsack war sehr weit, das Amnion überall mit dem Chorion verwachsen bis auf einen Bezirk an der Ventralseite des Embryo, wo es mit dem Allantoissack in Beziehung steht. Der letztere persistirt als ein Gebilde von beträchtlicher Ausdehnung, doch kleiner als bei den Ruminantiern. Der Urachus persistirt ebenfalls. Von dem Dottergang und der Dotterblase persistirt. ersterer. Ein Septum uteri sondert die Placenta in einen rechten und linken Theil Die Nabelschnur entspringt ziemlich in der Mitte zwischen der Vulva und der Verbindungslinie beider Flossen , hat eine Länge von 27 cm und zeigt langge- dehnte Torsionen; sie ist mit den Carunculis amnii dicht besetzt, die zum Theil bräunlich aussehen und flach linsenförmige Warzen darstellen. Ein Schnitt durch den mittleren Theil des Nabelstranges zeigt eine mehrfach gebuchtete Höhle ^das Lumen des Urachus,, 2 Venen, 2 Arterien und den Dottergang von 1 mm Durch- messer. Die Ursprungsstelle des Nabelstranges und sein unterster Abschnitt wer- den von einer mächtigen, halbkugeligen Erweiterung der Vena hepato-umbilicalis eingenommen; in diesen Sinus münden die beiden Venae umbilicales. Die weißen Carunkeln des Nabelstranges sind epithelialen Ursprunges, während bei den brau-

302 Vertebrata.

nea die Bindegewebsschicht des Amnion einen wesentlichen Factor ausmacht. Das Nabelstranggewebe ist ein lockeres Binde- , aber kein Schleimgewebe ; es enthält blaß granulirte Zellen, die auch im Amnion vorkommen. Zwischen den Arterien und Venen kommen jmehrere größere Lymphräume vor. Ferner zeigt der Querschnitt überall verbreitet kleine Blutgefäße. In der Nähe des Dotter- ganges ist glatte Musculatur vorhanden , die Verf. als Reste der Musculatur von Dotterganggefäßen deutet. An der dem Os uteri int. gegenüberliegenden Stelle kommen zwar hie und da zottenarme Bezirke vor, eine ganz glatte Stelle ist aber nicht zu finden. Ein solch relativ glatter Bezirk reicht eine Strecke weit ins gra- vide . weiter noch ins rechte Hörn hinauf. An den wichtigen beiden Polstellen dagegen sind die Zotten und Wülste rechterseits mächtig entwickelt ; einen wirklich glatten Fleck gibt es nur am linken Eipol. Die Uterinschleimhaut ist von bräunlicher Färbung, an einzelnen Stellen heller , an anderen dunkler, zeigt eine stark ausgeprägte Faltenbildung und ist überall mit sehr feinen Öflfnungen bedeckt. Die Wülste entsprechen den im Chorion vorhandenen Vertiefungen, den Zotten des Chorion die Grübchen. Die Uterinwand besteht aus einer Serosa,, Muscularis, Glandularis und Supraglandularis. Das Ovarium stellt beim Foetus einen flachen nierenförmigen Körper dar, dessen Durchmesser 2 cm, 5 mm, IV2 ^m betragen. Es ruht in einer Peritonealtasche , an deren Innenfläche sich die Tuba etwas lateral vom Hilus ovarii in einer sichelförmigen Falte öffnet. Bei Lupenbetrachtung werden an seiner Oberfläche sehr [zahlreiche kleine Gruben erkannt. Die Primärfollikel sind in außerordentlich großer Zahl vorhanden. Die Zitzen verhalten sich ähnlich wie bei Delphinus globiceps. Der einzige weite Ausführungsgang ist in seinem Verlauf etwas cranialwärts gerichtet und in seinen oberen Abschnitten mit einer mehrschichtigen Epithellage ausgekleidet. Die Drüsen münden sowohl in den Gang , als in den untersten, behältergleich erwei- terten Abschnitt desselben ein.

Beauregard & Boulart studirten die Fötalhüllen einer gewissen Zahl Rumi- nantier , von welchen Oryx leucoryx , Oreas canna , Tragelajihus scriptus , Panolia frontalis^ Cervus porcinus , elaphus und tarandus namentlich erwähnt werden. Sie gelangen zu dem Ergebnis , daß bei den Wiederkäuern die Placenta diffus sein, aber auch eine kleinere oder größere Anzahl von Cotyledonen besitzen kann.

Nach Albrecht (^) läßt sich die Chorda selbst an erwachsenen Säugethier- schädeln noch im Septum uarium wahrnehmen, wie er an einem Falle vom Rinde darzulegen versucht. Der Schädel ist völlig erwachsen , die Nähte weit in der Synostose vorgeschritten, eine pathologische Veränderung liegt nirgends vor. Im knorpeligen Nasenseptum befindet sich ein eigenthümlicher, nach beiden Seiten vorragender Strang, der das Septum im größten Theil seiner Länge durchzieht. Er trägt 7 Hervorragungen aus spongiösem Knochen , die als basirhinoidale Wir- belcentren gedeutet werden. Schnitte durch den knochenfreien Strang selbst zeigen fibrilläres Bindegewebe, dessen Züge mit der Längsaxe des Stranges parallel ziehen und gegen die Schleimhaut hin viel dichter sind als gegen die Axe des Stranges. Weder im Strang, noch zwischen ihm und der Schleimhaut sind Knor- pelzellen vorhanden. Auf die Ansicht Kölliker's gestützt, daß das Sphenoidale anterius, die Lamina perpendicularis des Siebbeines und das Septum narium das vordere Ende der Wirbelkörpersäule des Schädels darstelle , daß ferner die Alae orbitales, die Labyrinthe des Siebbeins und die Nasenflügelknorpel den Alaemagnae und Occipitalia lateralia angereiht werden können , hält Verf. seine Ansicht auf- recht, daß der genannte Strang den vorderen Abschnitt der Chorda dorsalis dar- stelle, die sich durch einen besonderen Zufall nicht völlig rückgebildet habe.

Albrecht i^) legt seinen Ausführungen eine nicht vollkommen gelungene Figur in dem Handbuch der Entwickelungsgeschichte von Kölliker zu Grunde, statt sich

II. Ontogenie. G. Mammalia.

303

die leichte Mühe zunehmen, am natürlichen Object die Entwickelungsgeschichte der Rathke'schen Tasche, des vorderen Endes der Chorda und des sphenoethmoi- dalen Tlieils des Schcädels zu verfolgen. In der That ist es auch der letztere Weg. den Kölliker zur Beilegung der Controverse einzuschlagen empfiehlt.

Kraushaar's Beobachtungen beziehen sich auf Embryonen von Cavia cobaya, Mus decumanus, silvaticus und musculus. Die Hypophysis entwickelt sich, wie Verf. bestätigt , an 2 verschiedenen Stellen : ihr Vorderlappen aus der ectoder- malen Bekleidung der primitiven Mundbucht, ihr Hinterlappen aus dem Zwischen- hirnboden. Von hier aus wachsen Ausbuchtungen einander entgegen, zuerst vom Epithel der Mundbucht, später vom Trichterfortsatz des Zwischenhirnbodens. Die erste Anlage des Vorderlappens ist im Epithel des Hypophysenwinkels gegeben, der sich mit der Ausbildung des Stirnwulstes zwischen dem chordalen und prächor- dalen Theil der Schädelbasis direct vor der Rachenhaut bildet. Aus dem Hypo- physenwinkel wird durch die Kopf beuge die Hypophysentasche. Das Lumen des Hypophysenganges verschwindet allmählich, es entsteht ein solider Zapfen. Mit der Ausbildung des Knorpelcranium schwindet auch dieser , die Hypophysentasche wird vom Epithel der Mundbucht völlig abgedrängt und gelangt in den Schädel- raum. Unterdessen treibt ihre vordere Wand einen soliden Fortsatz , der durch das andrängende gefäßreiche Bindegewebe genöthigt wird , in Schläuchen vorzu- wachsen. Letztere werden durch Gefäßschlingen abgeschnürt, wodurch schließlich die ganze vordere Taschenwand in Schläuche zerlegt wird. Die früher cylin- drischen Zellen gehen zugleich in polyedrische und runde Formen über. Der Trichterfortsatz bildet sich erst, nachdem die Hypophysentasche bereits gegen den Zwischenhirnboden ausgestülpt ist. Er hat anfangs cylindrische Form und die Structur der Hirnwandung ; später wird er keulenförmig , verliert den Character des Hirngewebes und wird zu einem bindegewebigen Anhang des Ceutralnerven- systems. Schließlich tritt sein Ende in innigen Zusammenhang mit der Wand der Hypophysentasche. Die Epiphysis entwickelt sich aus dem vorgestülpten hohlen Processus pinealis der Zwischenhirndecke. Der obere Theil der Wandung verdickt sich keulenförmig und treibt durch Vermittlung des umgebenden gefäß- reichen Bindegewebes Hohlsprossen, die ein geringes Lumen besitzen und aus polygonalen Zellen bestehen. Das Gewebe des keulenförmigen Gebildes hat end- lich nur noch im Stiel die Beschaffenheit des Hirngewebes. Gegen die ursprüng- liche Dohrn'sche Theorie von der Bedeutung der Hypophysis führt Verf. die ectodermale Abkunft der Hypophysentasche an, während nach jener Theorie die Hypophyse sich wahrscheinlich aus dem Entoderm gebildet haben müßte.

Rubattel untersuchte die Entwickelung der Krystalllinse an Schwein und Katze. Hinter der Linsenfaserschicht , zwischen ihr und der hinteren Fläche der in der ersten Anlage begriffeneu Linsenkapsel befindet sich ein kuppelfurmiger Eaum, welcher da beginnt, wo das Linsenepithel sich umbiegt, um in die Linsen- fasern überzugehen. Er ist mit homogener, feinkörniger Masse erfüllt und von Vacuolen eingenommen, welche der Einwirkung der gebrauchten Reagentien ihr Dasein verdanken. Die Kapsel umhüllt das ganze Organ und ist in inniger Ver- bindung mit den Verzweigungen der Art. hyaloidea. In dem Maße, als die Linse wächst, verschwindet die homogene Zone bis auf einen schließlich kaum wahr- nehmbaren Rest. Unterdessen aber treten anscheinend die Umbiegungsränder der beiden Schichten der Linse immer näher gegen den hinteren Linsenpol zusammen, bis sie sich endlich berühren und dadurch einen kleinen kolbenförmigen Raum einschließen, der sich mit seinem hinteren dünnen Ende in den schalenförmigen Rest der homogenen Zone fortsetzt. Jenen abgeschnürten Theil betrachtet Verf. als den ersten Beginn des Linsensterns oder vielmehr die Anlage der Sternaxe. die Linsenkapsel selbst ausschließlich als ein Erzeugnis des mittleren Keimblattes

304 Vertebrata.

und als ein Gebilde bindegewebigen Ursprungs. Gerade der Umstand, daß auch an der hinteren Fläche der Linse eine Kapsel zur Anlage kommt, die in Folge der Gegenwart der homogenen Zone weit von der hinteren Fläche der Linsen- t'asern absteht, ist ein Hauptbeweis für ihren mesodermalen, ein Gegenbeweis gegen ihren cuticularen Character und Ursprung. Ferner spricht die innige Beziehung der Kapsel zum Mesoderm und zur Gefäßhülle zu Gunsten ihres bindegewebigen Ursprunges.

Froriep schildert Organanlagen, welche durch das Zusammentreffen der Gang- lien des Facialis, Glossopharyngeus und Vagus mit eingesenkten und zugleich verdickten Stellen der embryonalen Epidermis von Säugern gebildet werden. Sie stehen auf der Höhe ihrer Ausbildung in dem Alter zwischen 6 und 8 mm (Schaf) , zwischen 7 und 1 0 mm (Rind) . Von da ab bilden sie sich rasch zurück , so daß bei Embryonen von doppelter Länge entweder nur noch Rudimente derselben oder gar nichts mehr vorhanden ist. Die Berührung der Ganglien mit der Epi- dermis wird dadurch herbeigeführt, daß einerseits die Epidermis sich verdickt und grubenförmig einsenkt, andererseits das Ganglion sich der Einsenkung gegen- über vorwölbt: die Grenze zwischen den beiden Gewebsarten ist nicht überall sicher festzustellen. Diese Anlagen entsprechen den von van Wijhe an Selachiern gefundenen; Verf. deutet sie als Anlagen von Sinnesorgauen, welche nicht mehr zur Eutwickelung gelangen , deun die betreffenden Nerven erreichen in den Epider- misverbindungen nicht ihr peripheres Ende, sondern ziehen jenseits des Ganglion weiter. Nach ihrer Lage am dorsalen Rand der Kiemenspalte können sie als Organe der Kiemenspalten bezeichnet werden. Der zwischen Facialis und Glosso- pharyngeus eingeschaltete Acusticus und seine Verbindung mit dem Epithel der Gehörblase zeigt sich dabei als eine ihnen sehr ähnliche Anlage. Oralwärts vom Facialis und von dem ihm zugehörigen Organ der 1 . Kiemenspalte finden sich keine Spuren ähnlicher Organe mehr. So tritt der Trigeminus in einen gewissen Ge- gensatz zu den aboralwärts von ihm gelegenen Kopfnerven , den »Visceralbogen- nerven im engeren Sinne«. Typische Visceralbogennerven sind der Facialis und Glossopharyngeus, die einen Ramus post-, praetrematicus und pharyngeus derSe- lachier entwickeln. Der Vagus stellt dagegen eine Summe von Visceralbogen- nerven dar [vergl. oben p. 65]. »Wenn die Ganglien der Visceralbogennerven, mögen dieselben nun selbständig bleiben, wie die Ganglien des Facialis und Glossopharyngeus, oder wie die des Vagus zu einer größeren Masse verschmolzen sein, in frühen Zuständen nichts anderes waren als die nervösen Unterlagen peri- pherischer Sinnesepithelien , später aber, nachdem sie die Oberfläche verlassen, vielleicht lediglich Rudimente jener untergeordneten Organe darstellen , dann dürfte es doch kaum noch statthaft erscheinen, diese Nervenknoten einfach homolog mit Spinalganglien zu setzen. Thut man das aber nicht mehr, dann fällt damit die Hauptstütze der spinalen Hypothese, wenigstens für die Gruppe der Visceralbogennerven im engeren Sinne (Acustico- Facialis, Glossopharyngeus und Vago-Accessorius) , und man wird sich entschließen müssen , den Begriff des seg- mentalen Werthes dieser Nerven von der Vorstellung ihrer genetischen Identität mit Spinalnerven zu befreien.« Bezüglich der Entstehung des Hypoglossus be- stätigt Verf. seine früheren Angaben und fügt den Nachweis eines 2. rudimen- tären Ganglion desselben hinzu , welches oralwärts von dem früher gefundenen gelegen ist. Die Zungenmusculatur entwickelt sich aus einem Gewebe (')Schulterzungenstrang«), welches in ununterbrochenem Zusammenhang mit der Anlage der oberen Extremität steht und die Anlage der Schulterzungenleiste bildet, welche einen Theil der Wolff'schen Leiste darstellt. Bezüglich der Thymus und Thyreoidea bestätigt Verf. die Born'schen Angaben.

HJItner'S Untersuchungen über die Eutwickelung des Opticus wurden an Em-

n. Ontogenie. G. Mammalia. oac

bryonen der Hausmaus, der Waldmaus und des Meerschweinchens angestellt und führten zu Ergebnissen, welche von den früheren wesentlich abweichen. Schon während der Einstülpung der inneren Augenblasenwand und der Linse dringt zwischen beide eine feine Mesodermschicht ein, die sich in ein zapfen- förmiges Gebilde fortsetzt, welches durch Ausstülpung der Retina entstanden ist, in den Retinastiel. Dieser wuchert in Form eines sich verlängernden Holil- zapfens tief in den Augenstiel hinein und legt sich immer seitwärts der Innenfläche des Augenstiels an , worauf das Mesoderm Retina und Augenstiel seitlich durch- bohrt und nach außen tritt. Es wandelt sich bald in Blutkörperchen, Gefäße und in den Glaskörper um. Aus dem Gehirn wachsen nie Fasern in den Augenstiel hinein, nie waren Stützzellen im N. opticus zu sehen, der vielmehr die Beschaffen- heit der inneren Körnerschicht zeigte. Die Umwandlung von Zellen in Nerven- fasern beginnt immer in der Innenschicht der Netzhaut , dann aber erfolgt die- selbe aus Zellen des Augen- und Retinastieles ziemlich gleichzeitig mit der Aus- bildung des Chiasma. Zwei verschiedene Gewebe, das des Augenstieles und das des Retina Stieles, betheiligen sich hiernach an der Bildung des N. opticus. Diese Doppelstellung bringt Verf. in Zusammenhang mit der Function des Opticus, nicht blos ein centripetal leitender , sondern auch ein centrifugal leitender motorischer Nerv zu sein (Engelmann). Wie weit die Zellen des Retinastiels bis zum Gehirn vordringen, und ob sie in dasselbe hineingelangen, läßt Verf. unentschieden, doch scheinen ihm seine Erfahrungen für letztere Annahme zu sprechen.

Chievitz studirte die Entwicklung der Speicheldrüsen, sowie einiger der kleineren Drüsen des Mundbodens iind der Zunge des Menschen, der Katze, des Hundes, der Maus, Ratte, des Kaninchens, Rindes und Schweines. Bei einem Schweinsembryo von 17 mm Länge fand Verf. noch keine Spur von Drüsen- anlagen. Dagegen ist beim 21 mm langen Embryo die Submaxillaris angelegt und auch eine Andeutung der Subungualis vorhanden ; bei 22 mm findet sich auch die Anlage der Parotis. Die in Frage kommende Gegend liegt hinter der Lippen- commissur. Die Wangenwand, anfänglich fehlend, geht aus dem Wangenstreifen hervor, indem dieselben sich unter zunehmender Flächenausbreitung allmählich emporrichten. Die Ausgangsstelle (Mündungsstelle) der Submaxillaris liegt nicht vor dem Frenulum linguae, wie beim erwachsenen Thier, sondern weit hinten, von der Furche ausgehend, welche die Zungenwurzel seitlich begrenzt. Sie stellt eine Epithelsprosse dar. Von der lateralen Seite dieser Sprosse geht ein 2., niedriger Ausläufer ab. Der Hauptkamm ist die Anlage der Submaxillaris, die Seitensprosse die der Subungualis. Der gesammte Drüsenkeim ist an der Stelle in die Tiefe gegangen, wo der mit Ganglienmasse infiltrirte N. lingualis sich fast transversal gegen die Zunge hinein begibt. Die Zellen der Submaxillaris- Anlage sind heller als die der Subungualis. Die Parotis entsteht in der Vereinigungs- furche zwischen Mundboden und Munddecke, 0,24 mm hinter der Lippencom- missur. Die Bildung des Lumens in den späteren Drüsenzapfen beginnt damit, daß zwischen den centralen Zellen kleine spaltförmige Räume entstehen, welche anfangs unregelmäßigen Verlauf haben, später aber mit zunehmender Ausdehnung der Spalten regelmäßiger abgeglättet erscheinen. Detritus von Zellen, lose Kerne sah Verf. in den Canälen nie und bringt daher die Entstehung der Lumina nicht mit einem Ausschmelzen in Verbindung. Das Drüsenlumen entsteht viel- mehr lediglich durch Erweiterung von Intercellularräumen. Das erste Lumen bildet sich im Gange selbst und zwar in der Nähe der späteren Mündungsstelle ; von da an breitet es sich nach beiden Seiten hin aus. Während die Canalisirung peripher fortschreitet, geht auch die Bildung neuer Äste fort, welche sämmtlich solid angelegt werden. Endlich kommt ein Zeitpunkt, wo das Lumen auch die letzten Äste eingeholt hat. Wenn dies geschehen ist, fangen die hier befindlichen

Zool. Jahre sbericM ISbS. lY.

306 Vertebrata.

Zellen an, sich als Alveolenzellen auszubilden. Haben sich Alveolen, Sclialtstücke u. s. w. ausgebildet, so findet eine weitere Vermehrung der Äste nicht mehr statt; weder treiben die Gänge neue Ausbuchtungen hervor, noch bilden die Alveolen neue Gänge und Alveolen mehr aus. Sicher ist dagegen, daß die ein- zelnen Drüsentheile mit dem Alter bedeutend wachsen. Die Gänge nehmen an Länge und Weite zu, insbesondere aber wachsen die kleinen Alveolen zu mäch- tigeren Gebilden aus. Betreff der »Halbmonde« von Gianuzzi schließt sich Verf. der Deutung von Stöhr an. Das Alveolenepithel ist überall einschichtig. Die Lunulazellen wenden alle einen, wenn auch nur kleinen Theil ihrer Oberfläche unmittelbar gegen das Lumen. Die Mucinzellen andrerseits, mögen sie sich auf Kosten der Halbmondzellen noch so sehr ausgedehnt haben, fußen alle auf der Membrana propria.

Nach Kallay stellt die früheste Form der Niere einen erweiterten, von cylin- drischem Epithel ausgekleideten Hohlraum dar, dessen Verbindungsstück mit dem Wolff'schen Gang sich zum Ureter gestaltet. Das aufgetriebene Ende ist indessen nicht das Nierenbecken, von dem die Sprossen auswachsen und zu Harncanälchen werden, sondern es schließt bereits die Abtheilungen für die Gebiete der Harn- canälchen in seinem Umfang ein. Die Harncanälchen wachsen also nicht als Spros- sen in die Peripherie hinaus, sondern sie erhalten ihre Verzweigungen durch das andrängende Wachsthum der die Epithelanlage umgebenden Elemente. Nur ein sehr kleiner Theil der genannten Nierenanlage wird nicht zur Bildung von Harn- canälchen verwendet ; es ist der dem Uretergebiet angehörende. Dieser bildet das Nierenbecken.

Register.

Aufnahme haben gefunden: die Autoren; die Üherschriften; alle Untergattungen, Gattungen (n. = novum, n. n. = nomen novum) und höheren systematischen Begriffe; alle anatomischen, embryologischen, biologischen; faunistischen etc. Angaben und zv/ar unter folgenden Stichwörtern, auf welche zahlreiche Verweisungen ein- gefügt sind: Anatomie (allgemeine), Stamm, Extremitäten, Körperanhänge Integnmentgebilde, Haft- apparate, Ner?ensystem, Sinnesorgane, Mnskelsystem, Elektrische Organe, Skeletsystem, t'ircnlations- system, Leibeshöhle, Bespirationssystem, Verdannngssystem, Vrogenitalorgane, Sexualcharactere (secun- däre), Polymorphismus, Abnormitäten Histologisches Chemisches, leuchten und Leuchtorgane Ontogenetisches Phylogenetisches Physiologisches, Psychologisches Pathologisches, Regene- ration, Biocönotisches, Biologisches, Sympathische Färbung, Locomotion, Tonapparate und Toner- zeugung, Fortpflanzung Faunistisches , Paläoutologisches Nutzen und Schaden Technisches,

Nomenclatorisches, Systematisches.

Abbott, Chr. C. 108, 131. Ablabes 161, Abnormitäten.

Ecaudata 115 Pisces 90 Triton 117. Eier Aves 239 Elek- trische Organe Gymnar- chus 59 Färbung Aves 240, Felis 277 Finger überzählige 30 ..Jacob- son'sches Organ Öffnung Camelus 69 Musculatur Homo 58, Gesicht Prosi- miae 54 Pholidose Hap- sidophrys 164 Sympa- thisches Nervensystem Vertebrata 287 Terato- genesis Vertebrata 285, 286 Zwitter Raja 83.

Abrahams, J. 281.

Abyssascidia 9, 10.

Acanthias 73, 295.

Acanthis 208.

Acanthodactylus 140, 156- 158.

Acanthodes 106.

Acanthopterygii 91 , 94; A. Pharyngognathi 99, 107.

Acanthosaura 151.

Acanthurus 39.

Aceratherium 256, 257, 259, 266.

Acerina 281.

Achaenodon 34, 40, 274.

Acheloma 127, 129.

Acipenser 56, 70, 73. Acodon 271. Acomys 271. Acrantus 155. Acredula 208, 236. Acrochordidae 166. Acrochordus 166. Actinodon 127-130. Actinodontidae 127, 130. Aetodromas 222. Adapidae 273, 274. Adapisorex 255, 273. Adapisoriculus n. 255, 273. Adracon n. 255, 277. Aeby, Chr. 11. Aegialitis 221. Aegiothus 208, 209, 233. Aegithalus 208, 237. Aeluroidea 63. Aeluroscalabotes n. 149. Aelurosaurus n. 149, 150. Aepyceros 256. Aetobates 73, 93, 106, 295. Agalychnis 122. Agama 151.

Agamidael43, 147, 148,151. Agassiz, A., & C. O. Whit-

man 84. Agersborg, G. S. 181. Agonus 91, 97. AgjTTtria 228. Ahaetulla 164, Alauda 234, 235. Alaudidae 235. Alausa 90.

Albarda, H. 181. Albini, Gius. 12. Albrecht, Paul 11, 278. Albula 39. Alburnops 101. Alburnus 102. Alca 209-211, 219. Alcedinidae 227. Alcedo 216, 227. Alcephalus 256, 268. Alces 34, 40, 252, 259, 268. Alcidae 219. Alcyone 217, 227. Aldrich, Ch. 181, 242. Algira 156, 157. Allantois s. Ontogenetisches. Allen, Harris. 12, 84. Allen, J.A. 181,242. Alligator57, 72,82, 169, 178. Alligatoridae 169, 178. Alophonerpes 227. Alopias 91, 106. Alopoglossus n. 154, 155. Also phy lax 149. Altmann, K. 278. Aluteres 103. Alytes 114. Amans, P. C 12. Amblotherium 34. Amblycephalidae 165. Amblvcephalus 165. Amblydactyla 33, 262. Amblyornis 231. Amblypoda 2tlO. 263. Amblj-rhynchus 139.

20*

308

Register.

Amblystoma 30, 116, 124. Amblystomatinae 124. Amegliino, Florent. 12, 242. Ameiva 138, 154, 15-5. Amia 38, 55, 71, 73, 76, 94,

106. Ammrus41, 68, 76, 101. Ammocoetea 66, 73, 74, 294. Ammocrypta 94. Ammodramus 233. Ammodji;es 90. Ammon, Ludw. von 12, 131. Ammotretis 100. Ampelidae 228, 230. Ampelis 230. Aiuphibia s. Batrachia. Amphibolurus 151. Amphicyon 255, 256, 277. Amphioxus 67, 74, 286, 294. Amphisauridae 176. Amphisaurus 170, 176. Amphisbaena 36, 44, 50, 52,

53,67,81,83,138,155,156. Amphisbaenidae 32, 36, 44,

52, 76,78,79,81,139, 147,

148, 155. Amphisile 98. Amphiumidae 38. Amyzon 108. Anabatidae 229. Anabazenops 215, 229. Anacanthini 32, 99. Anacodon 262. Analdrüsen s. Verdauungs-

system. Anamallensis 149. Anamnia 282. Anaptomorphidae 259, 273,

275. Anaptomorphus 40, 47, 275. Anarrhichas 39, 91, 97. Anas 67, 70, 220, 221, 239,

240. Anatidae 220, 240. Anatomie, allgemeine. Edentata 33 Molgula 5. Anchinia 6, 7. Anchisauridae 176. Anchisaurus n. 176. Anchitherium 256, 259. Ancylotherium 255. Anderson, R. 12. Anelytropidae 148, 159. Anelytropsis n. 147, 159. Aneuporus 153. Angelucci, A. 12. Angot, A. 181. Anguldae 147, 148, 150, 154,

173. Anguilla70, 79,83, 103, 281. Anguis 78, 138, 140, 142, 148,

154. Anisodexisl25, 127, 129, 130. Anisolepis n. 152, 153. Anisonchus 262.

Anniclla 154. Auniellidae 147, 148, 154. Anolis 140, 147, 152, 153. Anomodontia 181. Anonymus 113, 138. Anoplotheriidae 258, 267. Anops 36, 44, 50, 52, 53, 81,

83, 139, 155, 156. Anorthura 214. Anpassung s. Biologisches. Anser20S, 210, 221, 240, 241. Anseridae 221. Anthias 94.

Anthracoceros 213, 227. Anthracosaurus 130. Anthropoidea 260. Anthus 208, 234, 235. Antiarcha 32. Antidorcas 256. Antigonia 96. Antilocapra 264. Antilope 254-257, 262, 268. Antilopinae 2ö5. Antrostomus 215, 228, 238. Anura s. Ecaudata. Anurella 10. Apateonidae 127. Apgar, A. C. 84. Aphaniotis 151. Aphelops 266. Aphoristia 100. Aphredoderus 94. Aplin, O. V. 181, 242. Apoda32, 118, 124. Apogon 94. Aporarchus n. 156. Aporophis 161, 162. Aporoscelis n. 151, 152. Apparate s. Technisches. Apteryx 79, 240. Aquila 209-211, 224, 235. Archaelurus 277. Archaeopteryx 32, 58, 218. Archegosauria 127. Archegosauridae 127, 128. Archegosaurus 127-130. Archer, H. T. 181. Arctitis 63. Arctocyon 40. Arctocyonidae 273, 274. Arctogale 277. Arctoidea 40, 63. Arctomys 252, 254, 255. Arctotherium 276. Ardea 208, 223, 240. Ardeidae 53, 223. Ardetta 223. Argo 96. Argya 212, 237. Aristelliger 149, 150. Armistead, J. 181. Arnold, F. 181. Aromochelys 142. Arotus 125. Arpephorus 151.

Artamides213, 230.

Arthroleptis 120-122.

Arthropoda 287.

Arthrosaura n. 154, 155.

Arthur, W. 84.

Artiodactyla 33, 34, 258, 262, 266.

Arvicola 252-254, 258, 271.

Arvicolidae 254, 25S, 271.

Ascidia 3, 4, 9, 10.

Ascidiae 3, 9, 32.

Ascidiella n. 10.

Ascidiidae 9.

Asineops 107.

Asinus 266.

Asio 208, 211.

Aspidophoroides 97.

Aspilus 180.

Aspius 102.

Assimilation s. Physiologi- sches.

Astellium 11.

Asthenognathus 165.

Astley, H. D. 181.

Astrape 106.

Astrapia 231.

Astrar chia n. 231.

Astur 216, 217, 234.

Ataliastur 240.

Atavismus s. Phylogene- tisches.

Ateles 64.

Athene 208.

Atherina 98.

Atherinichthys 98.

Atherinidae 98.

Atheris 142, 168.

Athmungsorgane s. Respi- rationssystem.

Atkinson, J. C. 181,242.

Atretium 163.

Atticora 230.

Attila 215, 216, 228.

Attye, R. jr. 181.

Aubusson, L. Magaud d' 182.

Auchenia 267.

Auge u. augenähnliche Or- gane s. Sinnesorgane.

Auxis 96.

Avahis 54.

Atcs.

Anatomisches 29 , 31 , 32, 37,40,42-44,51,53,54,57, 58, 62, 65-68, 71, 72, 78, 80 Biologisches 238-242

Faunistisches 207-218

Literatur, Geschichte u. Nomenclatur 206 Mu- seologie, Sammlungen u. Taxidermie 206, 207 On- togenetisches 283, 287,290, 296, 300 Systematisches 218-238.

Ayers, How. 12.

Register.

309

Ayres, Thom. 182. Aythya 218, 220.

Backhouse, J. 182.

Baculo, Bartol. 12.

Bagg, E. 182.

Baikia 156.

Bain, Fr. 182.

Balaena 253, 259, 2 69.

Balaeniceps 79.

Balaenidae 269.

Balaenoptera 37 , 41 , 51, 62, 63, 254, 259, 260, 269.

Balaenopteridae 62. 269.

Balistes 39, 76.

Ball, F. 182.

Banks, W. J. 182.

Baphetes 128.

Barber. H. 182.

Barbus 70.

Bardeleben, Carl 12.

Barnes, H. E. 182.

Barrett, W. H. 84.

Barrington, B. M. 182.

Barrissia 154.

Barrois, Jules 1.

Barrows, W. B. 182.

Barteln s. Ivörperanhänge.

Bartels, M. 108, 242.

Bartlett, A. D. 242.

Bartramia 210, 222.

Basileuterus 235.

Basiliscus 152.

Bassani, F. 104.

Bastarde s. Abnormitäten u. Fortpflanzung.

Batagur 179, 180.

Batchelder, Ch. F. 182.

Bathygadus 100.

Bathynectes 100.

Bathyonus n. n. 100.

Bathyopsis 264, 265.

Bathysebastes n. 95.

Batoidei 93, 106.

Batrachia 109.

Anatomisches 32 , 35, 38, 44, 51, 58, 60, 61, 71. 72, 80, 81 , 83— Biologisches 113-117 Faunistisches 117-119, 124-125 Lite- ratur , Nomenclatur u. Ge- schichte 113 Museologie, Sammlungen u. technische Hilfsmittel 1 13 Ontoge- netisches 146-148, 298 Paläontologisches 124-130 Systematisches 119-130.

Batrachidae 92, 97.

Batrachostomus 239.

Batrachus 35, 76.

Bauer, F. H. 131.

Bauer, F. S. 182.

Baur, Fr. 182.

Baur, G. 13, 131.

Bayer, Ad. 182.

Bayer, F. 109.

Baza 217, 224, 225.

Bdeogale 256. 277.

Bean, T. H. 84.

Beard, John 13.

Beauregard, ...,&... Bou- lart 270.

Becher, E. F. 182.

Bechstein, J. M. 182.

Becken s. Extremitäten.

Beckham, C. W. 182.

Beddard, F. E. 13, 182.

Befruchtung s. Fortpflan- zung.

Begattung s. Fortpflanzung.

Begattungsorgane s. Uroge- nitalorgane.

Bellia 180.

Bellonci, G. 13.

Bellottia 68, 100.

Belodontidae 177.

Bemmelen, J. F. van 13, 278.

Bendire, Ch. 182.

Beneden, Ed. van. &. Ch. Julin 1.

Beneden, P. J. van 13, 242.

Bennett, K. H. 182.

Benson. C. W. 182.

Berg, C. 131.

Berlepsch, H. v. 182.

Berlepsch, H. v., &H. v. Jhe- ring 183.

Bernicla221, 239.

Bert, P. 109.

Berycidae 95.

Betta, E. de HO.

Bettoni, E. 183.

Bewegung s. Locomotion.

Bibos 257, 268.

Bibronia 101.

Bicknell, E. P. 183.

Bicknell, E. P., & F. B. Dress- lar 85.

Biddulph, J. 242.

Bieber, V. 14, 242.

Bignon, Fanny 14.

Bindegewebe s. Histologi- sches.

Bingham, Ch. 183.

Biocönotisches.

Feinde Pisces 90 Nisten in Nestern anderer Thiere Aves 239 Parasiten Aves 238.

Biologisches.

Apoda 1 17 —Aves 238-241, s. a. unter Faunistisches etc. 207 ff'. Batrachia 1 13, 114 Caudata 115-117 Chelonia 142 Ecaudata 114, 115 Lacertilial39, 140 Mammalia 251-253 Ophidia 140, 141 Eeptilia 138, 139. Färbung Helotes 35, Pisces

90 , Rana 34 Gewicht Gehirn Balaenoptera 63 Giftigkeit Batrachus u. Doras 35, Ophidia 141, Rana 115 Nahrung Phe- nacodes 262, Pisces 90, Steganocephala 126, Yerte- brata foss. 34 Nestbau Gasterosteus 91 Tempe- ratur des Blutes Echidna 36 Tonerzeugung Pisces 39 Umwendung der Eier Gallus 285.

Biondi, D. 278.

Bison 257, 268.

Bizzozzero, G. 14.

Blanchard, R. 109.

Blanchard, R., & ... Heron Royer 109.

Blanford, W. T. 242.

Blanus 36, 44, 50, 52, 53, 81— 83, 155, 156.

Blaschko, ... 14.

Blasius, Wilh..l4, 183, 242.

Blasius,R., & G. v. Hayek 1 83.

Blasius, R., J. Rohweder, R. Tancre & A. Walter 183.

Blastocerus 258, 267.

Blatchley, W. S. 85.

Blenniidae 97.

Blennius 77, 91, 92. 97.

Blessig, Ernst 14.

Bligh, Sam. 183..

Blomefield, L. 183.

Blut s. Circulationssystem

Blutelemente s "" sches.

Boa 139, 166.

Bocourt, F. 131.

Boeck, . . . 225.

Boettger, O. 109, 131.

Boettger, 0.,&G. Boulenger 109.

Bogdanow, . . . 224.

Böhm, Rieh. 183, 223.

Boidae 166, 173.

Bolau, H. 183, 242.

Boleosoma 94.

Bolle, C. 183.

Boltenia 3, 5, 9.

Bombinator 35, 80, 113, 115, 123, 283.

Bombinatoridae 123.

Bonasa 214, 224.

Bonnet, R. 14.

Boodon 165.

Booth, E. T. 183.

Borborocoetes 121.

Borsten s. bilde.

Bos 58, 72, 253,-255, 257, 268, 288, 304, 305.

Bostricliobranchus 9.

Bothriolepis 32.

Bothriopsis 167.

Histologi-

Integumentge-

310

Register.

Bothrophthalmus 162.

Bothrops 139, 1G7, 168.

Bougon, ... 131.

Boulart, R. 14, 278.

Boulart, R. , & A. Pilliet 14.

Boulenger, G. A. 109, 131.

Boulengeria n. 157.

Bourke, J. G. 132.

Boveri, Theod. 14.

Bovidae 253, 257, 258, 268.

Bovinae 255, 260.

Brachymelis n. 262.

Brachyotus 209.

Brachypodidae 236.

Brachypus 155.

Brachysoma 166.

Brachyrh)i;um 165.

Brachytarsomys 271.

Brachytherium 267.

Brachyurus 64.

Bradypoda 33.

Bradypodidae 258, 269.

Bradypus 47.

Brama 96.

Branchiosauridae 127.

Branchiosaurus 127.

Brandt, A. 183.

Branta214, 221.

Brath, C. 109, 132.

Brauns, D. 243.

Bree, C. R. 183.

Breunner, ... 183.

Brevipennes 218.

Brevistellium n. n. 11.

Brewster, W. 183.

Brigham, Ed. M. 184.

Brisay, ... de 184.

Brockholes, W. 184.

Bronchocela 151.

Brontosaurus 44, 159.

Brontotheridae 253.

Brook, G. 85.

Brooks, W. Edw. 184.

Brösike, G. 14.

Brown, J. A. H. 184.

Brown, M. 184.

Browne, F. C. 184.

Browne, M. 184, 243.

Brügger, Chr. S. 243.

Brunst s. Fortpflanzung.

Brutgeschäft s. Fortpflan- zung.

Bruttan, ... 243.

Bryant, W. E. 184.

Brydon, W. 184.

Buarremon 234.

Bubalus 256, 257, 268.

Bubo 208.

Bubulcus 208.

Bucephala 77.

Buceros 213.

Bucerotidae 227,

Buckley, T. E. 184.

Bufavus n. 126.

Bufo 35, 70, 80-82, 113-115, 117, 118, 122, 124, 126.

Bufonidae 121-123, 126.

Bunaelurus 277.

Bungartz, J. 184.

Bungarus 166.

Bunge, Alex. 184, 243.

Bunotheria 253, 260, 273.

Buquoy, C. 184.

Burmeister, G. 132.

Burmeister, H. 14, 243.

Buteo 224.

Butler, A. W. 109, 132, 243.

Büttikofer, J. 184.

Bythites 100.

Bywater, M. J., & E. F. Tay- lor 132.

Cabanis, J. 184. Cabrita 157. Cacatua 217, 225. Cacomantis 226. Cacophis 166. Caecilia 124. Caeeiliidae 124. Caeligena 213, 228. Caelodon 47, 269. Caiman 138, 169. Calabaria 166. Calamaria 160. Calamariidae 160. Calamodon 276. Calamospiza 233. Callionymus 77, 07. Callipepla 214, 224. Callisaurus 153. Calliste 215, 234, 235. Callopeltis 161. Callophis 166. Callula 121. Callyodon 99. Calobates 217, 234. Calodactylus 149. Caloenas 213. Calophrynus 121, Calopisma 163, 164. Calornis 213, 232. Calotes 151. Calyphantria 232. Calypte 239. Campbell, A. J. 185, Campbell, J. M. 185. Camelidae 51, 253, 258, 260,

267. Camelopardalis257, 267, 268. Camelus51, 69, 252, 267. Camerano, Lor. 14, 85, 110,

132, 243. Campophagidae 230. Campostoma 101. Camptonotidae 175. Camptonotus 175. Camptosauridae n. 175. Camptosaurus n. 175. Campylopterus 228.

Canace 224. Canachites n. 224. Cancroma 79, 215, 223, Candler, C. 185. Canestrini, Rice. 14, 85. Canidae 259, 260, 276. Canis 66, 67, 69, 70, 72, 73,

75, 79, 251-258, 276, 277,

284, 305. Capek, V. 185, Capellini, G. 243. Capitellidae 68. Capra 72, 252. Capreolus 252, 253. Caprimulgidae 228. Caprimulgus 240. Caprodon 94. Capros 39, 76. Carangidae 96, Caranx41, 96. Carcharias 72, 93. Carcharodon 105. Cardiatherium 272. Cardinalis 209, 214, 233. Cardiodon n. 272. Cardiomys n. 272, Carelophus 91. Caretta 138, 170. Carinatae 32, 42, 50, 51, 58,

218. Carlia 158. Carnivora 33, 34, 40, 43, 46,

48, 62, 63, 70,72,252,258,

260, 276. Carpenter, A. 85. Carpodacus 208, 218, 233. Carpoides 101. Carpophaga 213, 223. Carpophagidae 223. Carter, Th. 185. Castor 252, 254, 255, 272. Castoridae 272. Casuarius 50, 79. Catamenia 215, 233. Cataphracti 97. Catharista 224. Cathartes 224. Catopsalis 261. Catostomidae 101. Catostomus 101, 102. Caudata 47-50, 56, 61, 62,

66, 80, 81, 83, 115, 117,

118, 123. Caulolatilus 94. Causidae 167. Causus 167.

Cavia 70, 72, 84, 303, 305. Caviidae 258, 272. Caviodon n. 272. Cazin, Maur. 14. Cebochoerus 256. Cebus 46, 64, 258. Celestus 154. Centetes 45, 48, 49, 70. Centetidae 45.

I

i

Register.

311

Centridermichthys 97. Centrina 292. Centriscidae 98. Centriscus 39. Centrococcj-x 226. Centrolophus 96. Centropholis 96. Centropodinae 226. Centropus 226. Centrotrachelus 151, 152. Centurus 215, 227. Ceophloeus 227. Cephalaspidea 35. Cephalophus 256, 268. Cephalorhynchus 260. Ceramodactylus 149. Ceraterpetum 125, 128. Ceratichthys 101. Ceratodus 75-77, 83. Ceratophrj's 115, 121. Ceratoptera 41. Ceratorhinus 266. Ceratosauridae 176. Ceratosaurus 43, 176. Cercariomorphus n. 125, 126. Cercolepte.s 72. Cercopithecus 70, 81, 256,

257, 278. Cercosaura 155. Certhiidae 236. Certhiola 216, 236. Cervalces n. 40, 268. Cervidae51, 255, 257, 267. Cervulus 252, 257, 268. Cervus 40, 252-257, 259, 262,

267, 268, 302. Ceryle 216, 227, 238. Cetacea29, 32,50,51,56,62,

63, 70, 79, 83, 258, 260,

268. Chabry, L. 14. Chadbourne, A. P. 185. Chaerops 99. Chaetorrhynchus 217. Chaetura 215, 228. Chalcochloris 274. Chalicomys 255. Chalicotheriidae 265. Chalicotherium 256, 257,265. Chalmers, . . ., & ... Wyatt

185. Chaloner, J. 185. Chamaeleo 57, 140, 142, 159. Chamaeleontidae 148, 159. Chamaeleopsis 152. Chamberlein, M. 185. Champsa 70. Champsosaurus 42, 50, 171,

174. Chapman, A. C. 185. Characinidae 76. Charadriidae 221. Charitonetta n. 220. Charitosomus n. 108. Charybdia n. 101.

Chasiempis 230.

Chauliodontidae 129.

Chelidon 229, 230.

Chelodina 170.

Chelonia 37, 39, 46, 49, 50, 66, 138, 139, 142,143, 169, 170, 179.

Cheloniidae 170, 180.

Chelonoides 142.

Chelosania 151.

Chelydidae 169.

Chelydosaurus n. 126, 129, 130.

Chelydra 49, 51, 179.

Chelyosoma 3, 9.

Chelys 138.

Chemisches.

Biologische Chemie Verte- brata 30, 31 Bowman- sche Drüsen Mammalia 69 Elastoidin Flossenstrah- len Mustelus 31 Geni- talprodukte Verhalten ge- gen Färbung Rana 282 Gifte Ophidia 141 In- halt der Vesica natatoria Pisces 75 Keratin Ei- schalen Scyllium 31, Grenz- scheide derKnochencanäle Vertebrata 31, Keratinisa- tion Gaumen u. Zunge 34, Gliazellen Vertebrata 59 Mucin Ei Salmo 281 Nuclein bildet Casein Milchdrüsen Mammalia 284 Öltropfen Ontoge- netisches Ei Pisces 281 Schleimfäden Gasterosteus 82.

Cheramoeca 230.

Cherville, C. de 185.

Chiarugi, Giul. 14.

Chibia 213, 232.

Chievitz, J. H. 278.

Chilodactylus 95.

Chilopoma 147, 163.

Chiloscyllium 93.

Chimaera 73, 295.

Chimaeroidea 45.

Chinchillidae 258, 272.

Chioglossa 115, 117.

Chiromys 48, 54.

Chironectes 53.

Chiroptera 29, 33, 48, 70, 252, 254, 260, 273.

Chirosaurus 130.

Chirotherium 130.

Chitra 180.

Chlamydosaurus 151.

Chlamydoselachus 32, 38, 56, 62, 68, 78, 79, 83.

Chlamydotherium 270.

Chlorospingus 215, 234, 235.

Chlorostilbon 215, 228.

Choenichthys 96.

Choeropotamus 256, 267.

Chologaster 71.

Chondrodactylus 149.

Chondropterygii 93, 105.

Chonoziphius 255, 269.

Chorda s. Skeletsystem.

Chordeiles 228.

Choristodera 146, 174.

Chriacus 259, 275.

Christy, R. M. 185.

Chroicocephalus 220.

Chromatophoren s. Histolo- gisches und Integument- gebilde.

Chrysochloridae 274.

Chrysochloris 256, 274.

Chrysococcj'x 226.

Chrysolampis 228.

Chrysomitris 209, 210, 233.

Chrysotis 216, 226.

Chylus s. Circulationssystem.

Ciconiidae 77, 222.

Cinclodes 216, 229.

Cinclus 240.

Cinnyris 212, 236.

Cinosternum 147, 169.

Ciona 3, 9, 10.

Circulationssystem. Molgula 5 Vertebrata 79-81.

Aortenbögen Ontogeneti- sches Lacerta u. Tropido- notus 300 Arteria sta- pedialis ossificirt Talpa 45 Auskleidung der Ge- fäße mit Coelomepithel Amphibia 298 Barten, vasculäre Papillen Balae- noptera 37 Blutinseln Embryo Ophidia 299 Blutkörper Ontogeneti- sches Salpa 7, Pisces 292, Vertebrata 288 Bursa Fabricii Aves 78 Caro- tides internae Lage Mar- 8upialia45 Cytozoa Ver- tebrata 30 Dauer der Circulation Ciona 4 Ei- schalenpigment Produc- tionAves 31, 283 Elek- trische Organe Gymnar- chus 59 Epigastrische Gefäße Verhalten zum Muse. rect. abd. 58 Epi-

ShysisOntogenetischesRo- entia303 Extremitäten Mesoplodon 56 Gehim- arterien Nomenclatori- sches 64 Gehörschnecke Mammalia 71 Herz und Conus arteriosus Ceratodus 76, Depressor cordis Che- lonia 66, Herzklappe A- pterj-x 79, Muskeln Histo- logisches Petromyzon 31,

312

Register.

Myocardium Homologie Vertebrata 287, Ontoge- netischesSalpaO, Tunicata 287 Hyoidbogen Onto- genetisches Pisces 293 Hypophysis Ontogeneti- sches Mammalia 64, Ro- dentia 303 Innervation Vertebrata 67, Aorta oph- thalmica Mammalia 67, 68, Carotides Anas 67, Mam- malia 68, Ganglienzellen des Vorhofes Petromyzon 67 Lacunen und deren Endothel Ciona 4 Leber Ceratodus ii. Lepidosiren 78 Leucocyten Einwan- derung in's Ei Pisces 281 L}Tiiphgefäße Central- nervensystem Vertebrata 59, 60, LymphherzenGang- liennetz Rana 67, Lymph- räume im Uterus, Verhal- ten während der Brunstzeit Didelphys 301 Malpi- ghische Körper Vertebrata 287 Nabelstrang Pho- caena 301, 302 Niere Homo 83, Pronephros Te- leostei 297 Penis Homo

83 Placenta Mammalia

84 Pseudobranchia Aniia 73 Respiratorische Ge- fäße Phylogenetisches A- scidiaeS SehorganePhy- logenetisches Vertebrata 71, Glandula choroidealis Pisces 71, Glaskörper Pi- sces 71, 72, Krystalllinsen- kapsel Felis u. Sus 303 Speicheldrüsen Canis und Felis 75 Temperatur Ornithorhynchus 252 Urogenitalsystem Verte- brata 288, Graafsche Fol- likel Perca 281. Blutdrüsen: Bedeutung 80, Ontogenetisches 78 Bindegewebe Vertebrata 297 CarotidendrüsenOn- togenetisches Tropidono- tus 300 Lymphorgane Amphisbaenidae 36, am Magen Ceratodus u. Le- pidosiren 77 Milz Ba- trachia u. Pisces 81, Cy- tozoa Vertebrata 30 Thy- mus Pisces 74 Thyreoi- dea Ontogenetisches Sela- chii 294 Urniere Verte- brata 288.

Circus 208, 212, 224, 225. Cirrhitidae 95. Cissa 213, 231. Cistudo 70, 169, 171, 179.

Citharichthys 101.

Cladodonta 32.

Cladodus 32, 38.

Clamatores 228.

Clangula 220, 240.

Claraz, G. 185.

Ciarias 39, 76.

Clarke, J. M. 104.

Clarke, W. E. 185.

Clarke, W. E.,& James Back-

house jun. 186. Clavelina9, 11. Clavelinidae 11. Claypole, E. W. 14, 104. Clemmys 171, 179, 180. Clerici, E. 132. Clinius 98. Cliola 101. 102. Clupea90, 91, 103, 105. Clupeidae 103, 108. Clymenia 260.

Cnemidophorus 143, 154,155. Coale, H. K. 186. Coassus 258, 267. Cobitis 30, 76. Cocco, A. 85. Coccothraustes 211. Coccystes 226. Coccyzus 226. Cochleosaurus n. 129. Cocks, A. H. 243. Coeligena 228. Coelodon 47, 269. Coelogenys 258, 272. Coelom s. Leibeshöhle. Coelopeltis 141, 164. Coelurus 173. Coereba 236. Colaptes 227, 241. Colenso, ... 186. Coliidae 226. Colinus 213, 223, 224. Coliscus 101. Colius226, 241. Collett, Rob. 14, 243. Collosochelys 179. Collyriocincla 216, 231. Colobus 256, 257, 278. Coluber 141, 162, 170, 173. Colubridae 161, 173. Colubrinae 142, 144, 162. Columba 70, 209, 223. Columbidae 223. Columbinae 54, 242. Colymbidae 219. Colymbosaurus 178. Colymbus51, 210, 219. Commensalismus s. Biocöno-

tisches. Compsosoma 162. Condylarthra 32-34, 259, 260,

262. Condylura 253. Conger 70. Conoryctes 34.

Conoryctidae 273.

Contia 160.

Contopus 215, 229.

Conuridae 226.

Conurus 226, 241.

Conwentz, H. 243.

Cooke, W. W. 186.

Cope, F.D. 1, 15, 104, 110, 132, 243.

Cophoscincus 158.

Coppinger, R. W. 186.

Copulation s. Fortpflanzung.

Copulationsorgane s. Uroge- nitalorgane.

Coracias 210, 212, 228.

Coraciidae 228.

Coracopsis 212, 226.

Corbin, G. B. 186, 244.

Cordeaux, J. 186.

Coregonus 91, 103, 281.

Corella 9, 10.

Coriphilus 217, 225.

Coris91,99.

Cornely, J. 244.

Cornil , V., & P. Megnin 186.

Cornish, Ph. 244.

Cornish, Th. 85, 186, 244.

Coronella 141, 142, 161, 162.

Coronellinae 161.

Corvidae 231.

Corvus 209, 217, 231, 240, 241.

Cory, Ch. B. 186.

Corynascidia 9, 10.

Corynectes 273.

Coryphaena 96, 99.

Coryphaenidae 96.

Coryphaenoides 100.

Coryphodon 33, 253, 264.

Coryphodontia 262.

Coryphodontidae 264.

Corythaix 226.

Corythophanes 152.

Cossyphus 99.

Cotile 230.

Cottidae 97.

Cottus_39, 77, 91, 97.

Coturniculus 233.

Coturnis 232.

Coua 226.

Coues, E. 186. .

Couput, M. 244.

Cragin,F.W.85, 110,133,244.

Craniopeltis 153.

Craspedodon 171, 176.

Crassopholis 106.

Credner, H. 15, 110.

Creodonta 259, 260, 273.

Crex 54.

Cricetodon 256.

Cricetomys 256, 271.

Cristiceps 98.

Crocidura 256, 274.

Crocodilia 32, 36, 43, 44, 49, 50, 58, 138, 142, 143, 146, 168, 176, 177.

Register.

313

Crocodilidae 16S, 177. Crocodiloidea 126. Crocodilus 36, 49, 16S, 170,

177, 178. Crocuta 63. Crossarchus 63. Crossopus 274. Crotalidae 167. Crotalus 139, 142, 167. Crotophaga 226. Crowfoot, W. M. 186. Crymophilus 222. Cryptodelma 150. Cryptoprocta 48, 63. Cryptotomus 99. Csätö, J. V. 186. Ctenicella 10. Ctenosaura 152. Cuccati, G. 15. Cuculidae 79, 226. Cuculinae 226. Cuculus 213,218, 226.227,240. Culeolus9, 11. Cunningham, J. D. 15. Cupidonia 213, 224. Cursorius 212, 221. Cuscus 261.

Cutis s. Integuinentgebilde. Cyamodus 172, 178. Cyanecula 211. Cyanocitta 239. Cyanocorax 215, 231. Cyanolesbia 228. Cyanopolius 241. Cybium 96. Cyclargas n. 161, 162. Cyclochorus 165. Cyclodus84, 139, 283. Cyclopsittacus 217, 225. Cyclorhis 215, 230, 231. Cyclorrhynchus 219. Cyclostomata52, 74, 103,294. Cyclura 152, 153. Cygnidae 221. Cygnus20S, 217, 221. Cynanthus 22S. Cynocephalus 64. Cynodictis 256. Cynodontomys 275. Cvnogale 63. Cynoidea 63. Cynthia 9, 1 1 . Cynthiidae 11. Cyonasua n. 276. Cyprinella 102. Cyprinidae 91, 101, 108. Cyprinodontidae 1U2. Cyprinoidae 70 72, 92. Cyprinus 70, 71, 74, 82, 101,

102, 297. Cypselidae 228. Cypselus 83, 215, 22S. Cyrtostomus 216, 236. Cystignathidae 118, 121. Cyttidae 96.

Dabrowski, E. v. 186.

Dackweiler, "W. 186.

Dacnididae 236.

Dactylolepis n. 106.

Dactylopterus 39.

Daday, J. 244.

Dalberg, Fr. von 186.

Dalgleish, J. 186.

Dalla Torre, K. W. v. 186.

Dalhvitz, W. v. 186.

Dalton, J. C. 15.

Dama 253.

Dames, W. 15, 186.

Dämon, J. L. 186.

Dapedoglossus 108.

Dareste, P. 186, 279.

Darkschewitsch, L. 15.

Darm s. Verdauungssystem.

Daseyllus 99.

Dasybatus4I, 93, 94.

Dasypeltis 164.

Dasyprocta 57, 258.

Dasyproctidae 272.

Dasj'pus 70, 258.

Daubentonoidea 260.

Davis, J. W. 104.

Davison, J. L. 187.

Davison, W. 187.

DaTvkins, W. B. 244.

Dav, F. 85.

De'Betta, E. 110.

Decapterus 96.

Deditius, C. 187.

Degeneration s. Phylogene- tisches.

Delage, Yves 1, 15.

Delma 150.

Delphinapterus 260.

Delphinidae 79, 260, 269.

Delphinus 62, 200, 269, 302.

Deltatherium 275.

Dendraspididae 167.

Dendraspis 141, 167.

Dendrerpetidae n. 126, 128.

Dendrerpetum 128.

Dendrobates 115, 121.

Dendrobatidae 121.

Dendroeca 214, 215, 234, 235, 239.

Dendroica 234, 235, 238.

Dendrolagus 36, 261.

Dendromys 257, 271.

Dendrophidae 164.

Deudrophis 164.

Deniker, J. 279.

Dentin s. Histologisches.

Deperet, Ch. 86, 133, 244.

Deperet,Ch.,&L. Kerolle244.

Dermophis 124.

De Vis, C.W. 86, 110, 133.

De Zigno, A. 104, 133.

Diacodexis 262.

Diadophis 161.

Diastomicodon 265.

Dibamidae 148.

Dibelodon 263. Dicaeidae 236. Dicaeum 236. Dichoceros 227. Dickson, E. B.,&P. L. Scla-

ter 110. Diclonius 36,43, 51, 171, 176. Dicotylcs 258, 262. Dicrocerus 267, 268. Dicrurus 213. Dicynodon 181. Dicynodonta 172. Dicjniodontidae 181. Didelphidae 262. Didelphodes 275. Didelphys 34, 48, 301. Didemnidae 11. Didymictis 275. Dilophus 241. Dilophyrus 151. Dimorphismus s. Polj-mor-

phismus. Dinemellia 232. Dinichthvs 106. Dinictis 259, 277. Dinoceras 33, 40, 264, 265. Dinocerata 33, 40, 62, 253,

262. Dinoceratidae 264. Dinodon 165. Dinophis 166, 167. Dinornis 218. Dinosauria 32, 43, 49, 51,

146, 159, 170, 175, 176. Dinotherium 255, 256, 263. Diodomus n. 270. Diodon 76.

Diomedea211, 219, 240. Dioplodon 269. Diphlogaena 228. Diphyllodes 231. Diplacodon 253. Diplarihra 260. Diplocodontes 253. Diplocrepis 98. Diplocynodon 170. Diplodactylus 149. Diplodocus 43. Diplodus 94. Diploglossus 154. Diplomystus lOS. Diplopterus 226. Diplosomidae 5, 11. Diplovertebridae n. 128. Diplovertebrum 128. Diporophora 151. Dipsadidae 164. ])ipsadomorus 165. Dipsas 164, 165. Discoboli 97. Discoglossidae 123. Discoglossus 114. Dissacus 274. Distaplia 5. Ditetrodon 265.

314

Register.

Dixon, Ch. 187. Dobson, G. E. 15, 244. Döderlein, L. 8G, Doderlein, P. 86. Dogiel, Alex. 15. Dohrn, Ant. 1, 15, 279. Dolichotis 252. Doliolum 5, 6. Dollo, L. 15, 110, 113. Dombrowski, E. v. 187. Dombrovvski, R. v. 16, 187. Domnina 273. Donovan, C. 187. Dopasia 173. Doras 35, 39, 75, 76. Dorcopsis 36, 258, 261, 262. Dormitator 97. Dorosoma 103. Doryphorus 138. Dotter s. Ontogenetisches. Douville, ... 133. Draco 151.

Dräsche, Rieh, von 1. Dremotherium 255. Drepanis 236. Drepanornis 231. Dresel, H. G. 86. Dresser, H. E. 187. Dresslar, F. B. 86. Drew, Frank M. 187. Dromadidae 221. Dromaeus 57, 58, 218. Dromas211, 221. Dromicus 161, 162. Dromococcyx 215, 227. Drüsen s. die einzelnen Or- gansysteme. Dryadinae 162. Dryiophidae 164. Drymobius 162. Drymomys 271. Dryoscopus 212, 231. Dryphilax 163. Dryptosaurus 170, 176. Dubois, A. 187, 244. Duges 133. Dulus 230, 235. Dünn, M. 86. Dupont, E. 133. Dürigen, B. 187. Dutcher, W. 187. Duval, M. 279. Dwight, J. 187. Dysporus 208.

Eastiake, ... 133.

Ebenavia 149.

Ecaudata 56, 61, 66, 71, 80,

81, 114, 117, 118, 120, 125. Eeheneis 90, 96. Echidna 36, 47, 84, 258, 261,

300. Echimyidae 258, 272. Echinothrix 271. Eckstein, K. 110.

Ectacodon 264.

Ecteinascidia 9, 10.

Ectocyon 265,

Edaphodon 106.

Edentata32, 33, 48, 258, 260, 269.

Edoliisoma 217, 230.

Edwards, A. Milne 136, 248.

Edwards, A.Milne,&A. Gran- didier 195.

Edwards, A. Milne, &E. Ou- stalet 195.

Ehlers, E. 279.

Ei s. Ontogenetisches u. Uro- genitalorgane.

Eiablage s. Fortpflanzung.

Eiffe, 0. E. 134.

Eigenman, C. H., & M. W. Fordice 86.

Eimer, G. H. Th. 244.

Eingeweidenerv s. Nerven- system.

Eirenis 161.

Elaenea 228.

Elanoides 239.

Elaphis 141, 142, 162.

Elapidae 143, 166.

Elapomorphus 160.

Elaps 139, 166, 167.

Elasmobranchii 73.

Elasmodus 106.

Elasmosauridae 178.

Elektrische Organe.

Pisces 58, 59 Ontogeneti- sches Malopterurus 61.

Eleotragus 256.

Eleotridinae 92, 97.

Eleotris 92, 97.

Elephantidae 258, 263.

Elephas 70, 252-255, 257, 262, 263.

Eleutheractis 94.

Elliot, E. 187.

Elotherium 266.

Embolomeri 130.

Embryonalentwickelung s. Ontogenetisches.

Emery, Carlo 16, 86, 279.

Emphrassotis 155.

Empidonax 215, 229.

Emyda 180.

Emydidae 169, 179.

Emysl43, 169-171, 179, 180.

Endostyl s. Respirationssy- stem.

Enectes 139.

Engyptila215. 223.

Engystoma 121.

Engystomatidae 121.

Engystomops 122.

Enhydrocyon 277.

Enicognathus 161.

Entelodon 259.

Entoptychus 271.

Entwickelung s. Ontogene- tisches.

Enyalioides u. 152, 153.

Enyalius 152, 153.

Eobasileus 264.

Eopleopus 155.

Eos 217, 225.

Epedaphus n. 122, 123.

Ephialtes 225.

Epibranchialrinne s. Respi- rationssystem.

Epicrates 139.

Epicrium 117, 298.

Epidermis s. Integumentge- bilde.

Epimachus 231.

Epinephelus 94.

Epiphysis s. Nervensystem.

Epithelien s. Histologisches.

Epomophorus 257, 273.

Equidae 33, 258, 266.

Equula 76.

Equus 31, 56, 58, 64, 69, 72, 252,254,255,257,259,266.

Eremias 142, 157.

Ereunetes 221.

Erinaceidae 273.

Erinaceus 45, 70, 273.

Eriodoridae 229.

Erismatopterus 107.

Erithacus 218, 237.

Erotelis 97.

Erskine, W. 187.

Erycidae 166.

Eryopidae 127, 130.

Eryops 127-130.

Erythropus 208, 224.

Eryx 142, 166.

Eschatius n. 267.

Esocidae 103.

Esox 70, 82, 103, 281, 297.

Essonodontherium 269.

Esthonyx 273.

Etheostoma 94.

Etheostomatinae 94.

Etropus 101.

Euanemus 39.

Eublepharidae 147, 148, 150.

Eublepharis 150.

Euchirosaurus 127-129.

Eucrotaphus 266.

Eudynamis 226.

Euethia 215, 233.

Eugenes 228.

Euglypta 130.

Eugyra 10.

Eugyriopsis n. 10.

Eumeces 158.

Eumesodon 165.

Eumys 271.

Eupemphix 122,

Euphonia 234.

Euplectes 212, 233.

Eupleres 63.

Euprepes 158.

.1

'II

I

4

Register.

31

a

Euproctus 117.

Euryurus 270.

Euscarthmus 228.

Eusuchia 43, 177.

Eutaenia 140, 163.

Euthyrhynchus 236.

Evans, W. 187.

Everbusch, O. 16.

Evermann, B. W., & M. W. Fordice 86.

Eveunetes 222.

Ewart, T. C, & G. Brook 86.

Excretion s. Physiologisches.

Exeretionsorgane s. Urogeni- talorgane.

Exner, Sigmund 16.

Exoeoetus 102.

Extremitäten.

Arterien Anordnung 80 Fehlen Ecaudata 115 Flugorgane Aves u. Mam- malia 29 Fuß Tastor- gane Prosimiae u. Primates 69 Gestalt Loxolopho- don 264, Mioclaenus 275, Phenacodus u. Pteriehthys 262 Musculatur Aves u. Reptilia 53, Megaptera u. Mesoplodon 56, u. Liga- mente 57, 58 Parapodi- ale Bildungen Selachii 294 Phylogenetisches Ungu- lata 33 Regeneration Ecaudata 115 Skelet Cer- valces 40, Chlamydosela- chus 38, Insectivora u. Le- muridae 40, Phalacrocorax 40, Vertebrata 47-51 Schulter- u. Ellenbogen- gelenk 58 —Überzahl Tri- ton 117, Finger Atavismus 30 UnvoUkommenheit bedingt Untergang Artio-u. Perissodactyla 33 Zehe Phylogenetisches Equus31. Flossen: Ontogenetisches Selachii 29, 294, präanale Petromyzon 52, Schwanz- flosseCetacea u. Sirenia 29, rudimentäre hintere Cyclo- stomata 52 Musculatur Ontogenetisches Teleostei 52 Skelet Chlamydose- lachus 38, Flossenstachel Befestigung u. Tonerzeu- gung Pisces 39, Flossen- strahlen Ontogenetisches Pisces 29, Elastoidin darin Mustelus 31.

Facciolä, L. 86. Falco 210, 225, 238, 240. Falconidae 224. Familiant, Victoria 16. Fano, Aug. 16.

Farbenwechsel s. Biologi- sches. Farn, A. B. 187. Fatio, V. 86.

Fannistisches.

Allgemeines 207 Aves 207-218 Batrachia 117- 119, 124, 125 Maramalia 253-260 Pisces 91-93, 105 Reptilia 142- 146 170-172 Tunicata 9 Vertebrata fossile 33.

Fecundation s. Fortpflanzg.

Federn s.Integumentgebilde.

Feinde s. Biocönotisches.

Felidae 63, 259, 277.

Felis 63, 69, 70, 72, 73, 75, 252-258, 277, 284, 303, 3Ü5.

Fenwick, E. Hurry 16.

Fere, Ch. 16.

Ferragui, O. 187.

Ferre, Gabr. 16.

Feylinia 159.

Fiber 252.

Ficalbi, E. 16.

Fiedler, J. 86.

Fierasfer 29, 82, 100, 297.

Filhol, H. 16, 134, 187, 244.

Finger, E. 16.

Finsch, O., & A. B. Meyer, 187.

Fiori, Andr. 16, 187.

Fischer, ... 188.

Fischer, G. A. 188.

Fischer, J. G. 86, 110, 134.

Fischer, J. von 110, 134.

Fischer, P. 16, 245.

Fischer-Sigwart, H. 1 1 1 , 134.

Fisher, A. K. 188, 245.

Fisher, Th. 188.

Fisk, G. H. R. 134.

Fissipedia 276.

Flemming, W. 279.

Flemyng, W. 188.

Flesch, Max 16.

Fletcher, J. J. 111, 245.

Flossen s. Extremitäten.

Flot, ... 17, 245.

Flower, W. H. 17, 245.

Flug s. Locomotion.

Flügel s. Extremitäten.

Fodiator n. 102.

Foetorius 252, 276.

Fol, Herm. 279.

Fol, H., & Stan. Warynski 279.

Fontannes, F. 104.

Forbes, H. A. 188.

Forbes, W. A. 188, 245.

Fordice, M. W. 86.

Forel, F. A. 86.

Formicarius 215, 229.

Forsyth-Major, C. J. 17, 247.

Fortpflanzung.

Aves 23^-241- Didelphys 301 Ecaudata 114 Epicrium 117 Glyi)to- dontidae 270 Lace'rtilia 1 38- 1 40 Petromvzon 28 1

Pisces 90, 91 Sala- mandra 115, 116. Anlocken durch Töne Pis- ces 75 Beutel, Bildung und Temperatur Echidna 36 Eiablage Aves 31, Ansammlung der Eier auf der Kürperoberfläche Mol- gula 5 Glandulae seba- ceae Geruch Rupicapra 37

Hochzeitskleid Rana 34

Knospung Doliolum 6, Salpae 2, 7-9, Tunicata 3

Kreuzung Canidae 277, Bovidae 268 Nestbau Gastrosteus 82 Tragzeit Trachydosaurus 283 Vi- viparität Clamydoselachus 83, Reptilia 283 Zwitter Raja 83.

Fortune, R. 188. Foudia 212, 233. Fournes, H. 188. Fowler, W. 188. Fraas, 0. 245. Fraisse, P. 111, 279. Francolinus 211. Fratercula 210, 219. French, N. B. 245. Friedel, E. 111, 134. Fringilla 209, 211, 233, 241. Fringillidae 214, 233. Fritsch, A. 17, 111. Fritsch, G. 17. Froriep, Aug. 17, 279. Frost, E. B. 188. Frost, W. H. 245. Fulmarus 219. Fungulus 3. Fürbringer, M. 17. Furchung s. Ontogenetisches. Furcifer 2G7. Furina 167.

Gradiculus 100. Gadidae 100. Gadoidei 99. Gadow, Hans 17, 188. Gadus 66, 76, 90, 91, 100. Gainsborough, ... 188. Galbula215, 227. Galbulidae 227. Galecynus 277. Galeocerdo 105, 100. Galeopithecus 33, 45. Galeus 295. Galidia 63. Galictis 258, 276. Galle, Vict. 188.

316

Register.

Gallinacea 54, 242.

Gallinago 222, 238, 239.

Gallus 31, 54, 78, 83, 213, 240, 285, 288, 291, 292, 3ÜÜ.

Gallwey, R. P. 188,

Ganibusia 90.

Ganoidei 94, 105, 106.

Garman, S. 17, 86.

Garrod, A. H. 245.

Garrulus211, 231.

Gasterosteus 39, 82, 91, 281, 297.

Gastornis_44, 50, 218.

Gastrosteidae 98.

Gastrula s. Ontogenetisches.

Gatcombe 188.

Gaudry, A. 17, 111, 184.

Gaudryia n. 129.

Gaule, G. 17.

Gault, B. T. 188.

Gavialidae 168, 177.

Gavialosuchus n. 171, 177.

Gazella 256, 262, 268.

Geberg, A. 17.

Geburt s. Fortpflanzung.

Gecko 149, 150.

Geckolepis 150.

Geckonidae 143, 147, 148.

Gefäßsystem s. Circulations- system.

Gegenbaur, C. 17.

Gehirn s. Nervensystem.

Gehörorgane s. Sinnes- organe.

Gehyra 149, 150.

Geinitz, H. B. 111.

Geistige Eigenschaften s. Psychologisches.

Generationswechsel s. Fort- pflanzung.

Genetta 63, 257.

Genitalorgane s. Urogenital- organe.

Gentry, A. F. 134, 188.

Geocalamus 155.

Geococcyx 226.

Geographische Verbreitung s. Faunistisches.

Geolabis 275.

Geophis 160.

Georhychus 271.

Geothlypis 234.

Geotrygonidae 223.

Gerrhonotus 140, 143, 154.

Gerrhosauridae 148.

Geruchsorgane s. Sinnesor- organe.

Gervais, H. P. 17.

Geschlechtsorgane s. Uro- genitalorgane.

Geschlechtsunterschiede s. Sexualcharactere.

Geschmacksorgane s. Sinnes-

Gewicht s. Biologisches.

Gibson, E. 188.

Gierke, Hans 17.

Gift s. Chemisches , Giftig- keit s. Biologisches.

Giglioli, H. 18S.

Gilbert, C. H. 86.

Gill, Th. 86.

Girafi'a 256.

Glandula 9.

Glareola221, 238.

Glaucidium 208.

Glaucionetta n. n. 220.

Gliederung s. Stamm.

Gliedmaßen S.Extremitäten.

Globiocephalus 51, 260.

Glycychaera 236.

Glyphidodon 99.

Glyptodon 270.

Glyptodontia 270.

Glyptodontidae 37, 258, 270.

Gnatopsis 270.

Gnavina 97.

Gobiesocidae 98.

Gobiesox 98.

Gobiidae 97.

Gobiomorus 97.

Gobionellus 97.

Gobius 77, 92, 97.

Godman, F. D. 188.

Godman, F. D., & O. Salvin 188.

Gogorza, J. 87.

Göller, F. K. 188.

Golunda271.

Gonatodes 149.

Gondwanosaurus n. 125, 127, 129.

Gongylus 158.

Goniopholidae 177.

Goniopholis 172. 177.

Gonorhynchidae 108.

Gonyocephalus 151.

Gonyodactylus 149.

Goodale J. L. 188.

Goode, G. B. 87.

Goode, G. B., & T. H. Bean 87.

Gorilla 44.

Göring. A. 188.

Goss, N. S. 189.

Gould, J. 189.

Goura 217, 233.

Graber, Vitus 17.

Graculidae 220.

Graculus 220.

Grallatores 54.

Grampus 260.

Granatellus 235.

Grandidier, A. 189.

Graphiurus 257,

Graucalus 212, 217, 230.

Gravigrada 47, mylomorpha 269, rodimorpha 270.

GreefF, R. 17.

Greisiger, M. 189. Gressores 222. Grewingk, C. 245. Grieve, S. 189. Grimm, H. M. 189. Grisonia 47. Gronen, D. 245. Grosglik, S. 18, 279. Gruber, Wenzel 18. Grumm-Grshimailo, M. 111,

134. Grünhaldt, O. 189. Grypotherium 269. Guillemard, F. H. H. 189,

245. Guira 226.

Guldberg, G. A. 18,245,279. Gulo 276. Gunn, T. E. 189. Günther, A. 87, 134, 189, 245. Gürich, G. 134. Gurney, J. H. 189. Gurney, J. H. jun. 190. Gurney, J. E., & . . . Rüssel

190. Gymnarchus 58, 59, 61. Gymneleotris 97. Gymnelichthys n. 99, Gymnelis 99. Gymnocystis 10. Gymnodactylus 149, 150. Gymnophaps 217, 223. Gymnophionoidea 126. Gymnophthalmus 154, 155. Gymnopis 124. Gymnoptychus 270. Gymnorhina 254. Gymnura 273, Gvps 208, 224. G'yrantes 223.

Haacke,W. 18, 87, 134, 279. Haare s. Integumentgelailde. Haast, J. V. 190. Habropyga 232. Haddon, A. C. 279. Hadfield, H. 190. Hadropterus 94. Hadrosauridae 176. Haematopus 221. Haemulon 94. Haftapparate.

Saugscheibe Echeneis u.

Lepadogaster 90. Hainosaurus n. 172, 174. Halcyon 211, 216, 217, 227,

239. Haliaetos 206. Halichoerus 259. Halicore 63.

Halitherium 29, 255, 268. Hall, E. A. 87. Hall, E. A., & J. Z. A. Mac

Caughara 87. Haller, B. 18, 111.

Register.

317

Hallomys 271.

Halmaturidae 84.

Halmaturus 72.

Halocypselus 102.

Halperine, E. 87.

Hamilton, I). J. 18.

Hamilton, E. 245.

Hamilton, W. J. 190.

Hammond, W. O. 190.

Hansen, J. A. 279.

Hapalemur 275.

Hapalomys 271.

Hapalotis 271.

Haploconiis 262.

Haplodontia 270.

Haplodontherium n. 263.

Haplospiza 233.

Harnorgane s. Urogenital- organe.

Hardy, M. 190.

Hareida 209, 220.

Hargitt, E. 190.

Harpagifer 96.

Harpesaurus n. 151.

Harporhvnehus 214, 237.

Hartert, E. 190.

Harting, J. E. 190.

Hartlaub, G. 190.

Hartwig, AY. 190.

Harvie-Brown, J. A. 191.

Harvie-Brown, J. A., J. Cor- deaux, R. M. Barrington, A. G. More & W. E. Clar- ke 191.

Haskell, '. . . & H. Gadow 18.

Haspidoplirvs 164.

Hasse, C. 18.

Haswell, Will. A. 18, 87.

Hatteria 36, 42, 47, 49, 50, 57, 58, 128, 146, 168, 172, 175.

Haut, Hautdrüsen s. Integu- mentgebilde.

Häutung s. Biologisches u. Integumentgebilde.

Hawkius, R. S. 245.

Hay, O. P. 87, 111.

Hayek, G. von 191.

Haj'ward, R. 191.

Hector, J. 245.

Heliastes 99.

Helicops 163, 164.

Helinaea 234.

Helinaia216, 234, 238, 239.

Heliscomys 270.

Helladotherium 255, 256.

Heller, CM. 191.

Helm, Franz 18.

Helmintherus 238, 240.

Helminthopliaga 238.

Helminthophila 234, 239, 240.

Helminthotherus 234.

Heloderma 154.

Heloderraatidae 147, 148,154.

Helogale 256, 277.

Helotes 35, 95.

Hemicentetes 48.

Hemidactylus 149, 150.

Hemiganus 273.

Hemignathus 236.

Hemipodiidae 222.

Hemipsalodon n. 259, 275.

Hemirhombus 101.

Hemisphaeridion 159.

Hemitnlaeus 262.

Henke, K. G. 191.

Henle, J. 18.

Henneguv, L. F. 279.

Henshaw' H.W. 191.

Heptadecanthus 98.

Heptanchus 38, 72, 73, 295.

Heptodon 265.

Herbert, Th. 245.

Herdman, W. A. 1.

Hermaphroditismus S.Abnor- mitäten, Fortpflanzung u. Urogenitalorgane.

Hermotimia 217.

Herms, Ernst 18.

Herodias 223.

Heron-Royer, ... 111.

Herpele 124.

Herpestes 63, 257.

Herpetodryas 162.

Herpsilochmus 215, 229.

Herr mann, . . . 1 .

Herz s. Circulationssystem.

Hesperomyeae 271.

Hesperomvs 258, 271.

Hess, Carl 18.

Hesse, B. 191.

Heterandria 102.

Heterocephalus 271.

Heterocnemis 215, 229.

Heterodactylus 154, 155.

Heterodon 161, 162.

Heterolepidotus 107.

Heterolepis 165.

Heteromorphismus s. Poly- morphismus.

Heteronota 150.

Heteropus 143, 158.

Heteroscarus 99.

Hiatula 99.

Hierofalco 218, 225.

Hilgendorf, F. 18, 134.

Hiltner, Lorenz 279.

Himatione 2-^6.

Himilia 158, 159.

Hipparion 255-257, 266.

Hipphaplous 266.

Hippoglossus 100.

Hippopotamidae 267.

Hippopotamus 218, 254, 255, 262, 267.

Hippotherium 258, 259, 266.

Hirn s. Nervensystem.

Hirundinea 229.

Hirundinidae 229.

H^irundininae 229.

Hirundo 217, 230, 239. Histologisches.

Vertebrata 30, 31.

Blutkörper Ontogeneti- sches Pisces 292 , Salpa 7, Vertebrata 288 Cytozoa Vertebrata 30 Elektri- sche Organe Gymnarchus 59 Epithelien Selachii 30 Fettkörper Amplii- sbaenidaeSl Gehörorgan Vertebrata 70 Genital- organe : Ovarium Molgula 5, Vertebrata 83, Graafsche Follikel Perca 281, Ohro- matolysis des FoUikelepi- thelsLepus283,Granulosa- zellen Kernzerfall Lcpus 284, Genitalproducte Rana 282, Ei Pisces 281, 282, Spermatozoa Histologi- sches Bombinator 284, Theilungsmodus der (5 Genitalproducte Bombina- tor 283 Histogenesis Vertebrata 284, 2S5 Hy- pophysis Mammalia 64 Integumentgebilde : Ciona 4, Brustfäden Prionotus 68, Epidermiszellen Plas- mafortsätze Vertebrata 34, Haut während der Brunst- zeit Rana 34, 35, Haut u. Schilder Crocodilia 36, PlattenPalaeaspis 35, Saug- napf Echeneis u. Lepado- gaster 90 Mesoderm- zellen Embryo Vertebrata 284 Musculatur Ciona 4 Nabelstrang Phocaena 302 NervensystemVerte- brata 59-62, Hautnerven- endigung Batrachia 35, Riesenzellen im Rücken- mark Selachii 294 Pa- rapodoide Selachii 294 Placenta Mammalia 84 Sehorgane: IrisVertebrata 72 , Krystalllinsenkapsel Felis u. Sus303, Retina- stäbchen Vertebrata 7 1 Skeletsystem : Oecipital- stiel Phalacrocorax 40, Üs- sification 36-4-3, 45, 48, Osteoblastentheorie 37, Schultergelenkhöhle Aves 58 Stolo prolifer An- chinia u. Doliolum 6 Verdauungstractus : Pisces 77, Vertebrata 79, Cloake Aves 78, Barten Balaeno- ptera 37, Kropf Gallus 7b. B i n d e g e Av c b e : Asci- diae 5 Blutbildner Verte- brata 297 Centralnerven-

318

Register.

SA'stem Vertebrata 60 Chorda dorsalis Bos 302 Fibrillen Ontogenetisches Vertebrata 31 Ge- schlechtsstrang u. -leiste

289 Hoden Zwischen- zellen Vertebrata 291 Hypophysis Rodentia 303

Kaumuskeln Zerfällung Gallus 300 Linsenkapsel Felis u. Sus 304 Neben- nierenstränge Vertebrata

290 Ontogenetisches Salpa 7 Schädelknorpel- anlage Salmo 296 Thy- mus Pisces 74 Zwerch- fellband der Urniere 288.

Drüsen: Becherzellen Vertebrata 30, 31 Bow- mansche Drüsen Mamma- lia 69 Brustdrüsen Ba- trachus 35 Colostrum- drüsen Mammalia 284 Cowpersche Drüsen Lepus 83 Magendrüsen Came- lus 7 9 Milchdrüsenkerne Mammalia 284 Milz Am- phibiau. Pisces 81 Niere Vertebrata 82, Nierenbläs- chen Ascidiae 5, Prone- phros Pisces 297 Spei- cheldrüsen Mammalia 306

Thymus Pisces 74

Tonsillae Mammalia 74 Thyreoidea Pisces 74.

Hitchcock, C. H. 134. Hochzeitskleid s. Biologi- sches. Hoden s. Urogenitalorgane. Hodgson,W. 191. Hoffmaun, CK. 18,134,279. Hoffmann, W.J. 191. Hofmann, A. 134, 245. Holacanthus 76. Holaspidae n. 156, 157. Holaspis 157, 158. Holbrookia 152, 153. Holl, M. 18. Holland, Th. 191. Hollis, W. 18. Holocentrum 76. Holocephala 106. Holochilus 271. Holodactyla 33, 262. Hologerrhum 165. Holomeniscus n. 267. Holor 221. Holterhoff, G. 191. Homalocranium 160. Homalodontherium 265. Homalopsidae 163. Homalopsis 164. Homeyer, A. von 191. Homeyer, E. von 191, 245.

Homo 34, 43, 46, 48, 50, 51, 55, 56, 58, 64, 65, 67, 69, 70, 72, 73, 80, 81, 83, 286, 300, 305. Homoeosauridae 175.

Homoeosaurus 172, 175.

Homonota 149, 150.

Homopholis n. 149, 150.

Homorus 238.

Honeyman, D. 87.

Hoplocephalus 143, 166, 167.

Hoplodactylus 149.

Hoplophoneus 277.

Hoy, P. R. 192.

Hudson, W. H. 192.

Huet, M. 192, 245.

Hufe s. Integumentgebilde.

Huhua225.

Hulke, J, W. 19, 134.

Humblotia n. 212, 230.

Hyaemoschus 256.

Hyaena 63, 254-257, 277.

Hyaenarctos 255, 257.

Hyaenictis 256, 277.

Hyaenidae 277.

Hyaenocyon 277.

Hyalosoma n. 10.

Hyatt, Alph. 1.

Hybognathus 101, 102.

Hybopsis 101, 102.

Hydraspis 138.

Hydrocalamus n. 163, 164.

Hydrochelidon 210, 220.

Hydrochoerus 258, 272.

Hydromedusa 169, 170.

Hydrophidae 167.

Hydrophis 167.

Hydrops 163, 164.

Hyla 35, 70, 113, 115, 118, 122 123.

Hylidae 118, 122, 123.

Hylonomidae 127.

Hylonomus 127.

Hyloplesion 127.

Hylorana 120, 121.

Hylotomus 227, 238.

Hyopsodus 274, 275.

Hyotherium 255, 256, 267.

Hvperodapedon 174, 175.

Hyperolius 120, 121.

Hyperoodon 50, 63, 259, 269.

Hypertragulus 266.

Hyphantornis 232.

Hypisodus 266.

Hypobranchialrinne s. Respi- rationssystem.

Hypobythius 9, 10.

Hypodictyon n. 121, 122.

Hypogeomys 271.

Hypolais 210, 237.

Hypophysis s. Nervensystem.

Hypophthalmus 41, 76.

Hyposaurus 171, 177.

Hypotheria 260.

Hypsilepis 102.

Hypsipetes 212, 236. Hypsiptera 100. Hypsirhina 163. Hyrachj.-us 259, 265. Hyracoidae 33, 34. Hyracoidea 260, 262. Hyracotherium259,265, 275. Hyrax 257. Hystrieidae 272. Hystrix 255, 256, 272.

Jacana 222.

Jacare 138, 169.

Janosik, J. 279.

Japalura 151.

Ibidae 222.

Ibis 222.

Ichnotropis 157.

Ichthycanthus 127.

Ichthyophis 124.

Ichthyopsidae 43, 45, 71.

Ichthyopterygia 146, 178.

Ichthyosauridae 32.

Ichthyosaurus 170-172, 178.

Icteridae 232.

Icterus 214, 215, 232, 240.

Ictinia 239.

Ictiobus 101.

Ictitherium 255.

Ictops 275.

Jeffries, J. Armory 19.

Jetfries, W. A. 192.

Jencks, . . . 192.

Jenkins, O. P. 87.

Jentink, F. A. 246.

Jerboa 252.

Iguana57, 58, 138, 152, 153.

Iguanidae 147, 148, 152.

Iguanodon 42-44, 175.

Iguanodontidae 175.

Jhering, H. von 19, 192, 246.

Ingersoll, E. 135.

Insectivora 33, 34, 40,45,47, 48, 70, 260, 273.

Insessores 227.

Integumentgebilde.

Ciona 4 —Vertebrata 34-37, Bedeckung mit Eiern Bol- tenia 5 Carunkeln des Nabelstranges Phocaena 302 Cuticula Biegsam- keit Ciona 3 Ectoblast OntogenetischesPisces 292 Ei Pisces 281; Ei- hüllenTrachydosaurus 283, Ontogenetisches Aves 283, Eikapsel Spannung Tele- ostei 282, Pigment Onto- genetisches Aves 31, 283 Färbung Felis 277 , La- certilia 140, Pisces 90, Sala- mandral 16,blaueBatrachia 33, 34, 114, Nahrungsein- fluß Amblystoma 30, Ge- schlechtsunterschiedeAves

Register.

319

238, 239, Eier Aves31,2S3, Gesetzmäßigkeit Mamma- lia278,VarietätenAves 240 Federn fossile 36 Fötalhüllen Ruminantia 302 Gehörn u. Geweih : Capreolus 252 , Cervalces 40, Loxolophodon 264 Hautfalten: Flossensaum Epicrium 117, Homologie der verticalen Pisees 29, Ontogenetisches Selachii 294 Häutung Lacertilia 140 Mauser Aves 240 Musculatur Amphisbaeni- dae 52 , Aves 53 , 54 , Ge- sicht Prosimiae 55 Ner- venhügel Amiurus 68, Spi- nalnerven Beziehung zur Epidermis Mammalia 66 Ontogenetisches Arthro- poda 292, Salpa 7 Para- podoide Selachii 29, 294 Sinnesorgane Epicrium 117, embryonale Ovis u. Bos 304, rud. Seitenorgane Mammalia 65,Tastororgane Fuß Primates u. Prosimiae 69 Skelet Chelyosoma 3 , Chlamydoselachus 38, Propseudopus u. Pseudo- pus 39, 40, Pterichthys 3. Drüsen: Colostrumdrü- sen Histologisches Mam- malia 284 Elektrische Organe Ontogenetisches Malopterurus 61 Gl. se- baceae Function Rupicapra 87 Milchdrüsen Echidna 36, Embryo Phocaena 302, Rolle der Kerne bei der Milchabsonderung Mam- malia 284 Orbitaldrüse Siphonops 36 Porus pec- toralis Batrachus u. Doras 35 Präanaldrüsen Mus- culatur Amphisbaenidae 52.

Interodon n. 270.

Jodopleura 229.

Johnston, H. 192, 246.

Johnston, R. M. 87.

Jones, G. E., &E. J. Schulze 192.

Jordan, D. S. 87.

Jordan, D. S., &C.H.Eigen- man 88.

Jordan, D. S.,&S. E. Meek 88

Jordan, D. S., & J. Swain88.

Jordana y Morera, R. 192.

Jourdain, S. 1.

Irritabilität s. Physiologi- sches.

Ischyromyidae 271.

Isistius 41.

Issel, A. 135.

Judd, J. W. 135.

Julichthys n. 99.

Julin, Ch. 1.

Julis 99.

Junco 233, 238, 240.

Jung, E. 246.

Jungersen, Hector F. E. 19.

Jyngipicus 213, 227.

Kaczander, J. 280. Kadich, H. von 192. Kail, J. 135. Kallay, A. 280. Kangro, Carl 19. Kappler, A. 111, 135. Kardos, A. 135. Katuric, M. 111, 135. Kazem-Beck, A. 19. Kehlkopf s. Respirations-

svstem. Kei'l, Joh. A. 19. Keimblätter s. Ontogene-

netisches. Keller, F. C. 192. Keils, W. L. 192. Kelsall, J. E. 111, 246. Keneuxia 158. Kent, F. S. 19. Kiefer s. Verdauungssystem. Kiemen s. Respirations- system. Kimakowicz, M. von 111. Kinberg, J. G. H. 192. Kingsley, J. S. 88, 111, 135,

192. Kisow, G. 104. Kitchen, M. W. 19, 192. Kittl, E. 246. Klaatsch, Herrn. 280. Klein, Adolph von 19. Kloake s. Verdauungsystem. Klunzinger, C.B. 88.^ Knochen s. Histologisches,

Integumentgebilde u. Ske-

letsystem. Knorpel s. Histologisches u.

Skeletsystem. Kobelt, W. 112. Kobus 256. Koch, F. E. 135. Koenen, A. von 104. Koganei, J. 19. Kogia 63, 259, 269. Kohl, F. 192, 246. Koken, Ernst 19, 135, 246. KöUiker, A. 19, 280. Kollmann, A. 19. Kollmann, Julius 280. Kolombatovic, J. 192. Kolthoff, G. 192. König-Warthausen, R. von

192, 246. Kopf s. Stamm.

Koppen, Th. 192. Kürperauhünge.

Brustfäden Function Prio- notus 68 Flossensaum Enicrium 117 Längs- falten am Bauch Chlamy- doselachus 56 Präanale Flosse Homologie Petro- myzon 52 Saugnäjjfc Echeneis u. Lepadugaster 90 Rückenzapfen Onto- genetisches Salpa 7 Ver- ticale Hautfalten Homolo- gie Pisees 29.

Kotz, A. von 192.

Kowalewsky, N. 19.

Krause, W. 19.

Kraushaar, Rieh. 280.

Krauß, F. von 192.

Krüdener, A. von 192, 246.

Krukenberg, C. Fr. W. 19.

Kühn, J. 246.

Kunisch, H. 104, 112.

Kurtidae 95.

Kutter, F. 192.

Labler, ... 193.

Labrichthys 99.

Labridae 99.

Labrosomus 98.

Labrus 77.

Labyrinthici 75.

Labyrinthodontidae 130.

Lacaze-Duthiers , H. de, & Yves Delage 1 .

Lacerda, J. B. de 135.

Lacerta 31, 70, 78, 83, 138- 142,156-158,170,173,287, 291, 299, 300.

Lacertidae 148, 156, 173.

Lacertilia 49, 50, 138, 139, 142, 143, 146, 147, 173.

Lachesis 139.

Lachi, Pilade 19.

Lachnolaemus 99.

Laelaps 176.

Laemanctus 152.

Laemargus 83.

Laffont, ... 20.

Lagodon 94.

Lagomyidae 272.

Lagomys 255.

Lagopus 210, 213, 217, 224, 238.

Lagothrix 64.

Lahille, F. 1.

Laich, Laichzeit s. Fortpflan- zung.

Lalage 217, 230.

Lalone, A. 193.

Lambdotherium 265.

Lamellirostres 220.

Lamna 105.

Lampornis 215, 228.

Landois, H. 193, 246.

350

Register.

Langkavel, B. 246.

Langtoii, H. 193.

Laniidae 23ü.

Lanio 235.

Laniodon 270.

Lanius 208, 230, 231, 239.

Lankcster, E. Ray 20.

Lansdell, H. 112, 135, 193.

Lantz, D. E. 193.

Laridae 219.

Larus 209-211, 219, 239.

Larvenstadien s. Ontogene- tisches.

Lataste, F. 135, 246.

Latastea 157.

Latris 95.

Laube, G. C. 104.

Lauf er, E. 135.

Laulanie, F. 20.

La Valette St. George, A. v. 280.

Laver, H. 246.

Lavocat, A. 20.

Lawdowski, M. D. 280.

Lawrence, G. N. 193.

Lawrence, N. T. 193.

Lebensweise , Lebensdauer, Lebenszähigkeit s. Biolo- gisches.

Leber s. Verdauungssystem.

Leche, Wilh. 20.

Legge, Franc. 20. ■Leibesflüssigkeit s. Circula- tionssystem.

Leibeshöhle.

Cölomepithel Petromyzon 81, 298, Ontogenetischesu. Formenwandelung Amphi- bia 81, 298, bildet das Keimepithel Lacerta 287

Herz ist Rest der Fur- chungshöhle 287 Kopf- höhle Embryo Pisces 293

Mesocolon Mammalia 8 1

Mesonephros 290 Müller'scher Gang Onto- genetisches 288, _ 291 Nieren- u. Genitalhöhle Tunicata 2 , Nebenniere Zellenstränge 290 Onto- genetisches Batrachia 298, Salpa 7 Pericardium On- togenetisches Anchinia 6, Salpa 9 Peritoneum Am- phisbaenidae Sl_ Phylo- genetisches Ascidiae 3 Pseudocoel Tunicata 2 Verhältnis zu den Seg- mentalbläschen Lacerta 287

Leidy, J. 193, 246. Leisering, A. G. E. 20. Lemoine, V. 20, 135, 247. Lemur 54, 55, 275. Lemuria 40, 47.

Lemuridae G2, 70, 81, 275. Lemuroidea 273. Lendenfeld,, R. von 1, 20, 88. Lepadogaster 77, 90. Lepidodactylus 149, 150. Lepidogobius 97. Lepidopus 95. Lepidosiren 75-77, 83. Lepidosteus 73, 76. Lepidosternum 139, 155, 156. Lepidotus 106. Lepilemur 54. Leponiis 94. Lepori, C. 193. Leporidae 272. Leposoma 155. Leptictidae 275. Leptobos 255. Leptobrachium 123. Leptoclinae 11. Leptocarcharias 41, Leptocardii 104. Leptodactylus 121. Leptodira 164. Leptognathus 165. Leptolepis 108. Leptomeryx 259, 266, 267. Leptophidium 100. Leptophis 164. Leptopoecile 212, 237. Leptoscopus 96. Leptosomus 212, 228. Leptotila 216. 223. Lepus 67, 69, 70, 72, 83, 252,

254, 255,258,272,283,284,

305. Leroy, E. 193. Lescuyer, F. 193. Lesshaft, P. 20. Lestodon 270. Lestris 209, 210, 219, 220. Lestrophis n. 173. [Leuchten n. Lenchtor-

gane.] Leuciscus 101, 282. Leucocyten s. Circulations-

system u. Leibeshöhle. Leucopeza 234. Leucosticte 211, 233. Lever, E. O. 193. Leydig, F. 20, 112, 135, 141. Liasis 166.

LidthdeJeude, F.W. van 88. Liebe, K. Th. 193. Ligamente s. Skeletsystem. Ligia 234.

Lilford, ... 193,247. Lilienberg, J. 20. LiUjeborg, W. 88. Limicola 208, 221. Limnodynastes 121, 122. Limnohyus 265. Limnomedusa 121. Limnophis 164, 173. Limoneres n. n. 232.

Limosa 222.

Lindsay, Beatrice 20.

Linota 233.

Liocephalus 152, 153.

Liodon 174.

Liodytes n. 163, 164.

Liolaemus 152, 153.

Liophis 161, 162.

Liparis 97.

Lissauer, ... 20.

List, Jos. Heinr. 20.

Lister, A. 193.

Lister, T. 193.

Lithodytes 121.

Lithonephria 5.

Ljungman, A. V. 88.

Lobipes 222.

Lobivanellus 221, 222.

Lobornis 23H.

Lockwood C. B. 21.

Lockwood, S. 135.

Locomotiou.

Arctomys 252 Chioglos- sa 115 Condylura 253 Mioclaenus 275 Ophi- dia 141.

Anheftung Tunicata 3 Brustfäden Prionotus 68 Cytozoen Vertebrata 30 Knospenwanderung An- chinia u. Doliolum 6, Dista- plia 5 Leucoc3'ten, Ein- wanderung ins Ei Pisces 281 Wanderzellen im Epithel Cobitis u. Raja 30,

Locustella 238.

Loewis, O. von 135, 247.

Longipennes 219.

Loomis, L. M. 194.

Lophiodon 265.

Lophiodontidae 265.

Lophius 61.

Lophobranchii 32.

Lopholatilus 96.

Lophorina 217, 231, 232.

Lophortyx 240.

Loricaria 76.

Loricaridae 76.

Loriculus 241.

Lota 281.

Loxia 208, 233.

Loxigilla 233.

Loxioides 236.

Loxodon 41.

Loxolophodon 40, 264, 265.

Loxolophus n. 259, 274.

Loxomnia 129.

Loxopholis 155.

Losops 236,

Luftsäcke s. Respirations- system.

Lumbricidae 117.

Lumsden, J. 194.

Lunda 219.

Lunel, G. 194.

i

Register.

321

Lungen s. Respirationssy- stem.

Luperosaurus 149.

Lupus 276, 277.

Lütken, Ch. 135, 194.

Lutra46, 72, 251, 252, 255, 276.

Lutreola 276.

Lutrinae 278.

Lwoff, W. 21.

Lycodidae 99.

Lycodon 165.

Lycodontidae 165.

Lydekker, R. 21, 112, 135, 194, 247.

Lygisaurus n. 158, 159.

Lymphe, LjTnphsystem s. Cir- culationssystem.

Lynx 256, 278.

Lystrophisn. 161, 162.

Lythrurus 102.

M' s. Mac. Mabuia 158, 159. Mabuya 158. Macacus 255. Macalister, A. 21. Macallum, A. B. 21. Mac Callum, G. A. 194. Mac Caugham, J. Z. A. 88. Mac Coy, F. 136. Macelognatha 180. Machaeramphus 240. Machairodus 255, 256. Machimosaurus 172, 177. MacGillivray, PH. 21. Mac Intosh, W. C. 88. Mac Kinlay, James 194. Macleay, W. 88, 135. Mac Murrich, J. Playf. 21. Macpherson, H. A. 194, 247. Macrauchenia 33, 265. Macraucheniidae 33 , 258,

265. Macroglossus 273. Macromerion n. 130. Macronus 213, 237. Macronyx 235. Macropodidae 36, 261. Macropodus 64. Macrops n. 151. Macropteryx 216. Macropus 258, 262. Macrorhinus 260. Macroscelidae 45. Macruridae 100. Macrurus 76, 100. Mac WiUiam, J. A. 21. Madaräsz, J. von 194. Magnien, L. 21. Major, C. J. Forsyth 17,247. Malacocephalus 100. Malacomys 256, 271. Malm, A. H. 21, 247. Malm, A. W. 21.

Zool. Jahresbericht. 1885. IV.

Malopterurus 61, 75.

Mammalia 242.

Allgemeines u. Vermischtes 251-253 Anatomisches 32, 34,37,41-44,46-50,57, 58, 60, 62, 64, 65, 67, 6S, 71, 72, 75, 79, 81, 82, 84

Faunistisches 253-260

Ontogenetisches 287, 290, 296, 300-306 Palä- ontologisches u. Systema- tisches 2G0-278.

Manatus 72, 252, 268. Manolepis n. 162. Manouria 179. Mantels. Integumentgebilde. Mantella 121. Manteodon 264. Manucodia 231, 232. Marchesetti, C. 112, 247. Marck, W. von der 104. Marschall, A. 194. Marsh, 0. Ch. 21, 136, 247. Marshall, A. M. 21. Marshall, J. 194. Marsupialia 33, 44, 45, 48,

55, 70, 72, 259-261. Maskell, W. M. 194, Mastodon 255-259, 263. Mastodonsaurus 125, 130. Mathew, G. F. 194. Matschie, P. 194. Matschie,P.,&E. Ziemer 194. Matthews, A. 194. Matthews, J. Dune. 21. Maurer, Friedr. 21. Mayer, Paul 22, 88, 280. Mayer, Sigm. 22. Mc. s. Mac 21. Mead, J. R. 247. Meek, S. E. 88. Meek, S. E.,&E. A. Hall 88. Meek, S. E.,&R.Newland88. Meeson, J. 247. Megaceros 40. Megadactylus 176. Megaderma 256, 257. Megalania 170. Megalaniidae 173. Megalochnus 270. Megalodactylus 173, 176. Megaloglossus n. 273. Megalomys 271. Megalonyx 270. Megalophrys 123. Megalops 39. Megalopterp 218. Megalosauridae 176. Megalosaurus 173, 176. Megamys 272. Megaptera 51, 56, 62. Megascops 225. Megatheriidae 258, 269. Megatherium 269, 270. Megatheroidea 33.

M6gnin, P. 194.

Meier, Herrn. 194.

Melanerpetum 127.

Melanocharis 236,

Meleagris 70.

Meles251, 254, 276.

Meliphagidae 236.

Mellisuga 228.

Melosauridae 128, 129.

Melosaurus 129.

Melospiza 233.

Meniscomys 270.

Meniscotheriidae 259, 263.

Meniscothcrium 33, 263.

Menobranchus 57.

Menodus 259.

Menopoma 49.

Menopomidae 38, 47.

Menotherium 274.

Menzbier, M. 194.

Mergidae 220.

Mergulus 210, 219.

Mergus 207, 220.

Meriones 257.

Merlucius 70.

Meropidae 227.

Merops 208, 212, 216, 227.

Mernam, C. H. 136, 195, 247 .

Merychj-us 266.

Merycochoerus 266, 277.

Mesalina 156.

Mesaxonia 33.

Mesenterien s. Leibeshöhle.

Mesodectes 275.

Mesodon 106.

Mesodontia 270.

Mesogaster 107.

Mesonychidae 274.

Mesonyx 274.

Mesopeltis 165.

Mesopithecus 256.

Mesoplodon 31 , 50, 56, 77, 79, 80, 83, 259, 269.

Mesorhinus n. 265, 266.

Mesosaurus 127.

Mesosuchia 177.

Metagenesis S.Fortpflanzung.

Metamorphose s. Ontogene- tisches.

Metcalfe, A. F. 247.

Metopias 125.

Metopoceros 152, 153.

Meyer, A. B. 22, 89, 195.

Miacidae 275.

Miacis 275.

Michel, Jul. 195.

Micrable])harus n. 154, 155.

Microcebus 54.

Microchoerus 275.

Microcosmus 3, 9, 11.

Microhyla 121.

Microlestes 47.

Micromeryx 256.

Microporon 76.

Micropsittacidae 225,

21

322

Register.

Micropternus 227, 239.

Micropterus 39.

Microscalabotes 149.

Microsyops 275.

Middleton, II. M. 136.

Mihalkovics, G. V. von 280.

Miklouho-Maclay, N. de 22, 247.

Milchdrüsen s. Integument- gebilde.

Milne-Edwards, A. 136,248.

Milne- Edwards, A., & A. Grandidier 195.

Milne-Edwards, A., & E.Ou- stalet 195.

Milvulus 229.

Milz s. Circulationssystem.

Mimicrys. SjTnpathische Fär- bung.

Mimus 237.

Miniopterus 273,

Minnilus 102.

Mino 217, 232.

Mioclaenus 275.

Mioplosus 107.

Mirafra 213, 235.

Mißbildungen s. Abnormi- täten.

Mitchell, F. S. 195.

Mitchell, R. W. S. 89.

Mivart, St. George 22, 248.

Mixodectes 259, 275.

Mixodectidae 273, 275.

Mixophyes 123.

Mixornis213, 237.

Mizodon 161.

Mniotilta 234, 238.

Mniotiltidae 234.

Möbius, Karl 22, 89, 248.

Mocoa 158.

Mogara 274.

Mojsisovics, A. v. 195.

Mola 29.

Molge 115, 117, 123.

Molgula 5, 9-11.

Molgulidae 10.

Molothrus 232, 239.

Molva 100.

Monacanthus 39, 76, 103.

Mondino, Casim. 22.

Moniana 102.

Monitor 57, 154.

Monodon 31.

Monopeltis 155, 156.

Monotremata 32, 33, 37, 45, 46, 48, 170, 252, 260.

Monstrositäten s. Abnormi- täten.

Montlezun, A. de 195.

Moor, E. Ch. 195.

More, A. G. 196.

Mormon 209.

Morosaurus 44.

Morris, Charl. 22.

Mosasauridae 44. 170, 172, 174.

Mosasaurus 170, 174.

Mosley, S. L. 196.

Motacilla 235.

Motacillidae 234.

Motella 77, 91, 100.

Moussaye, ... 136.

Moxostoma 102.

Mugil 70, 77, 98.

Mugilidae 98.

Müller, A. 196.

Müller, F. 112, 136.

Mullidae 92, 95.

Mullus 70.

Mund , Mundwerkzeuge s. Verdauungssystem.

Muraena 70.

Muraenidae 72, 103.

Muraenoides 98.

Muraenosaurus 178.

Murdoch, J. 89, 196.

Mureae 271.

Muridae 271.

Murie, J. 248.

Murray, Geo. 196.

Murray, J. A. 112, 248.

Murrayia 95.

Mus 46, 252, 254, 256-258, 271, 303, 305.

Mliscardinus 253.

Muscicapa 21 1,217, 229, 230, 234.

Muscicapidae 230.

Musham, J. F. 196.

Muskelsystem.

Ciona 3, 4 Vertebrata 51-59.

Beutel Echidna 36 Fe- mur Megaptera51 Flos- sen Selachii 29, 294 Hals Amphisbaenidae 32

Herz Histologisches Pe- tromyzon 31, Myocardium Homologie Vertebrata 287, Herzklappe Apteryx 79 Hyoidbogen Ontogeneti- sches Pisces 293 Meso- colon Ontogenetisches 81

Motorische Nervenen- digung Vertebrata 60 Myomeren Correspondenz mit den Dermomeren Am- phisbaenidae 36, Occipital- region Salmo 297, hinter der letzten Kiemenspalte Selachii 73, 295 Nabel- strang Phocaena 302 On- togenetisches Anchinia 7, Ascidiae 3, Salpa 7 Pa- rapodoide Selachii 29, 294

Schädelbildungwird be- einflußt 43 Sehorgane HistologischesPetromyzon 31, Ontogenetisches Gallus

300, Phylogenetisches Ver- tebrata 71, Muse, ciliaris u. Lig. pectinatum Rana 72, Iris 72 Suprapericar- dialkörper Selachii 73, 295

Tonerzeugung Pisces39, Vesica natatoria u. Weber- sches Organ Pisces 75, 76

Urogenitalapparat Li- gamente Vertebrata 289, Uterus Phocaena 302 Verdauungssystem Bursa Fabricii Aves 78, Darm- zotten Mammalia 79, Dünn- darm Canis79, Kieferbogen Pisces 293 , Kaumuskeln Ontogenetisches Gallus 300 , Zunge Ontogeneti- sches Bos u. Ovis 304 W^irbelsäule Verhältnis zum M. Selachii 41, Proto- vertebrae Innervation 66

Zwerchfellband der Ur- niere Ontogenetisches 288.

Musophagidae 226. Mustela251, 254-256, 276. Mustelidae 276. Mustelus 73, 287, 292, 295. Mycerobas 241. Mycetes 42, 48, 72. Myiagra 230. Myiarchus 215, 229. Myiobius215, 229. Myiodynastes 215, 229. Myiophoneus 213, 238. Myliobates93, 94, 106. Mylodon 47, 269, 270. Myodes 254. Myogale 45, 70. Myolagus 256. Myophila n. 158, 159. Myopotamus 272. Myoxus252, 254, 271. Myrmecophaga 37, 48. Mystacocetae 62, 63. Mystacomys 271. Mystriosaurus 170. Myzomela 236.

Nägel s. Integumentgebilde.

Nahrungserwerb, Nahrungs- aufnahme s. Biologisches.

Naja 141, 161, 167.

Nandinia 63.

Narcine 93.

Nardoa 166.

Nase s. Sinnesorgane.

Nasua 258, 276.

Natatores 54.

Nathorst, A. E. 248.

Nathusius, W. -von 22, 196, 280.

Nation, W. 196.

Natricinae 163.

Natrix 142.

Naultinus 149.

Nebenniere s. Excretions- ^ Organe u. Nervensystem.

Necrolemur 275.

Nectarinia 212, 236.

Nectariniidae 236.

Nectes 122.

Nectomys 271.

Nectrideae 128.

Nehring, A. 22, 248.

Nehrkorn, A. 196.

Nehrling, H. 196.

Nelson, E. W. 196.

Nelson, T. H. 196.

Neoanthias 94.

Neobythites n. 100.

Neocorys 239.

Neopercis n. n. 96.

Neophrynichthys 97.

Neoplagiaulax n. 47, 255, 261 .

Neosodon n. 172, 175.

Neotoma 252, 271.

Neotragus 256, 257.

Nephoecetes 228.

Nephrurus 149.

Nervensystem.

Ciona 4 Ophidia 299 Vertebrata 59-72. Canalis neurentericus O- phidia 298, Pisces292,Ra- na 298 Histologisches Vertebrata 59-61 Onto- genetisches Anchinia 6-7, Ascidiae 5, Rana 298, Sal- pa 7-9 Suprapericardi- alkörper Selachii 295. Cerebrosp inalaxe: Vertebrata 61-65 Epi- physis Ontogenetiscnes Ophidia 299,Rodentia 303 Gehirn geringe Ent- wickelung Marsupialia 45, Untergang deshalb Ungu- lata 33, Ontogenetisches Gallus 300 Hypophysis Histologisches Mammalia 64, Ontogenetisches Anchi- nia 7, Ophidia 299, Roden- tia 303 , Phylogenetisches 293 Kopf Segmente Onto- genetisches Pisces 293 Lage zu den Wirbeln Chla- mydoselachus 38 Rie- senzellen im Rückenmark Selachii 294 Spinalgang- lien Histologisches Ver- tebrata 60 Stützgewebe Histologisches Vertebrata 59, 60 Vaguswurzeln Salmo 296 Verhältnis zur Wirbelsäule Selachii 41 Verschmelzung von Nerven zu Spiralnerven Teleostei u. Amniota 43. Syicpathisches Ner-

Register.

vensystem: Vertebrata 67 'Anomalien Verte- brata 2S7 Ganglion ci- liare Ophidia 299 —Onto- genetisches Vertebrata 286

Nebennieren Teleostei 297.

Peripherisches Ner- vensystem: Vertebrata 65 - 69 Elektrische Or- gane GjTnnarchus 59 Endigung der Nerven An- chinia 7 Epithelzellen Innervation Vertebrata 284 Extremitäten Meso- plodon 56 Gehörnerven Vertebrata 70 Gesichts- muskeln Prosimia 54 Haut Amphisbaenidae 36, Nervenendigung Larve Rana 35 Kopfnerven embryolog. Verhalten Bos u. Ovis 304 Motorische Nerven Endigung Verte- brata 60 Myomeren der Occipitalregion Salmo 297

Nagel Vertebrata 37 Nervenfasern Ontogeneti- sches Vertebrata 285 Parablastz eilen Innerva- tion 285 Pseudobranchie Amia 73 Schädelmus- keln Amia 56 Schwanz Ontogenetisches Batrachia 60 Sehorgane : Dilatator iridis 72, Nervus opticus Ontogenetisches Cavia u. Mus 304 Stiftchenzel- len der Haut Batrachia 35

Wimpergrube Ontoge- netisches Salpa 9 Zunge Sus 34.

Nesodon 265. Nesokerodon 272. Nesomys 271. Nesospingus n. 235. Nesotragus 256, 268. Nestbau s. Biologisches. Nestor 238. Nettelbladt, V. 89. Neubacher, Joh. 196. Neusticurus 155. Newberry, J. S. 104. Newland R. 89. Newton, A. 196. Newton, E. T. 196. Nicholls, R. P. 196. Nicholson, H. H. 136. Niemiez, J. 89. Niere s. Urogenitalorgane. Nikolski, A. 89. Nill, J. 196. Nimravidae 277. Nimravus 277. Ninni, A. P. 112, 196.

323

Ninox 217, 225. Nissen, Fr. 2S0. Noack, Th. 248.

Noetling, F. 104, 136.

NoU, F. C. 197.

Nouieuclatorisches.

Aves20ü, 216, 218 Ba- trachia 113 Pisces 92 Reptilia 138.

Chromatolvsis 2S3 Elastoidin J'lossenstrah- len Mustelus 31 Ge- hirn Vertebrata 64, Ur- sine Lozenge Carnivora 63 Lobus nervi lateralis LophiusOl Masse su- beroide Barten Balaeno- ptera 37 Merocyten Ei Pisces 292 Musculatur Amphisbaenidae 52, Aves 54 Neurococci u. Neu- roconien Vertebrata 00 Neuromasti = Nervenhü- gel 68 Ütolithen Pisces 70 Parapodoide Sela- chii 204 Primordialeier Vertebrata 289 Reiß- ner'sche Zellen MeduUa Salmo 61 Segmental- bläschen Vertebrata 288 Suprapericardialkörper Se- lachii 295 Sympathische Nerven Aves 68 Uterus masculinus Lepus 289.

Nördlinger, Th. 136.

Norops 153.

Nostiz, L. 197.

Notacanthidae 98.

Notemigonus 102.

Notharctus 274.

Nothropus 270.

Notidanidae 32, 62.

Notidanus 105.

Notiosaurus 171, 173.

Notogoneus n. 108.

Notopholis 157.

Notornis 222.

Notothenia 96.

Notropis 101, 102.

Nucifraga 208-210, 231.

Nuijens, A. 197.

Numenius209, 211, 222.

Numida 216, 223.

Nntzen n. Schaden. Aves 241 Camelus 252 Ophidia 141.

Nyctale 208, 209.

Nyctea 2o8, 209.

Nycteris 256.

Nycticorax 223.

Nyrania n. 130.

Ochetodon 271, Ochthodromus 214, 221. Ochthoeca 215, 229.

21*

324

Register.

Ocnopus 269.

Octotomus 264.

Ocydromus 217.

Odax 99.

Odontaspis 105.

Odontocetae 62, 63.

Odontorhynchus 215, 237.

Odontornithes 218.

Oedemia 240.

Oedistoma 236.

Oedura 149, 150.

Oestrelata 219.

Ogilby, J. D. 89.

Ognew, J. 22.

Ohr s. Sinnesorgane.

Oligobunis 277.

Oligodon 161.

Oligodontidae 160.

Oligorus 95.

Oligosoma 158.

Oligosomidae n. 11.

Olphe-Galliard, L. 197.

Olygodon 269.

Olygotherium 269.

Omboni, Giov. 22.

Omosoma 107.

Onager 256.

Onar n. 99.

Onchus 106.

Onodi, A. D. 23, 280.

Ontogenetisches.

Ascidiae 3 Aves 300 Batrachia 298 Mammalia 300-306 Pisces 91, 281, 282, 292-297 Salpae 2, 7-9 Siphonops 30 Trachydosaurus 283. Allantois Rolle bei Miß- bildungen Gallus 285, Ver- hältnis zu Gastralhöhle u. Darm Ophidia 299 Barten Balaenoptera 37 Binde- gewebsfibrillen Vertebrata 31 Chorda Vertebrata 286 Circulationssystem : Her zTunicata u. Vertebrata

287, Malpighische Körper Vertebrata 297, Milz Ba- trachia u. Pisces 81, Schwanz Batrachia 80, Uro- genitalapparat Vertebrata

288, Blutdrüsen Vertebrata 78, Blutkörper Pisces 292, Salpa 7, Vertebrata 288 Bursa mucosa Kniegelenk Homo 57 Cölomepithel Batrachia u. Petromyzon 81 Cytozoen Vertebrata 30 Ectoblast Arthro- poda 292 Ei: Aves 239-240, Cyclodus u. Tra- chydosaurus 84, Chalazen Aves 31, 283, Einfluß der (5 verschiedener Species 31, Histologisches Pisces

281, 282, PigmentAves 31, 283, Hüllen Aves 283, Ke- ratin der Hülle Scyllium 31

Elektrische Organe Ma- lopterurusöl Epiphysis Ophidia 299, Rodentiab03

Geschlechtsbestimmung Vertebrata 290 Hypo- physis-Anchinia 7, Ophidia 299, Rodentia 303 Inte- gumentgebilde : Beutel Echidna 36 , Nägel Verte- brata 36, 37, Pigment Verte- brata 34 Knospung etc.: Anchinia u. Doliolum 6, K. Wanderung Distaplia 5, Blastozoit Diplosomida

5, Ramification Distaplia

6, Stolo prolif er Salpa 7 Ligamente der Wirbelsäule 58 Meso Colon Mammalia 81 Metamorphose Am- blystoma 30 Neotenie Batrachia 114-116, Nasen- höhlen Physeter 69 Mus- culatur : Ascidiae 3, Ciona 4, Flexor brevis Bos u. Equus 58, Flossen Tele- ostei 52 Nervensystem : Anchinia 6, 7, Ascidiae 5, Endigung in der Haut Larve Rana 35, Ganglien- zellen Ammocoetes 66 , in der Medulla Salmo 61 , G. ciliare Natur Vertebrata 286, Gehirn Balaenoptera u. Megaptera 62 , Öfinung des 4. Ventrikels Mammalia 64, Lobi inferiores u. noy- aux ronds Teleostei 64, Me- dulla Batrachia 61 , 62, Nervenfädchen Vertebrata 285, Neurococci Vertebrata 60, Schwanz Batrachia 60, Seitensinnesorgane Pisces 68, Stützgewebe des Cen- tralnervensystems Verte- brata 59 , Sympathisches Vertebrata 286 Placenta Mammalia 84 Respi- rationssystem : Kieme Sir en 32, K. Bogen Pisces 28, K. Höhle Ciona 4, u. Stigmen Phallusia 5, K. Spalten Selachii 73 , Epithel im Canal der Nebenkieme Amia 73 Schnabel Ver- änderung Diomedea 240 Schwanz Homo 286, Pter- ichthys 3 Segmente Larve Ascidiae 2 Skelet- system : Cervicale Wirbel Saurii42, Condylus tertius 46, Extremitäten 47, Flos- sen Pisces 29, Gehör-

knöchelchen Marsupialia 45, Interparietalia accesso- ria 46, Os laerymale Mam- malia 46, Ossification 37, 38, Osteoblastentheorie37, Präpalatale u. Vomer Ho- mo 43 , Sternum Aves 42, Sutura infraorbitalis Pri- mates 44 Suprapericar- dialkörperLacerta300, Se- lachii 73, 295 Tera- togenesis Vertebrata 285, 286 Thymus Pisces 74 Thyreoidea Pisces 73 , 74, Selachii 294 Tonsillen Mammalia 74 Urogenital- system Vertebrata 287-291, Nebenniere Gallus u. La- certa 291 , Nierenbläschen Ascidiae 5, Nierenkapseln 83, Kopfniere Pisces 82, Zwerchfellband derUrniere 288 ; Genitalorgane Anchi- nia 6, Ascidiae 5, Sperma- togenesis Bombinator 284, Ciona 4, Didelphys 301 Verdauungssystem Anchi- nia 6, Cloake u. Bursa Fabricii Aves 78, Cloaken- höhle Phallusia 5 , Kropf Gallus 78, Mastdarm Verte- brata 288.

Onufrowicz, Bronisl. 23.

Onychomys 271.

Onvchotes 224.

Oplieodes 154.

Opheomorphus 161, 162.

Ophibolus 161.

Ophidia 32, 44, 4G, 52, 67,71, 72, 138-140, 142, 143, 146, 147, 159, 173, 298.

Ophididae 100.

Ophidiidae 76.

Ophiocephalidae 75.

Ophiodes 154.

Ophiophagus 140, 166.

Ophiops 156, 157.

Ophiosaurus 173.

Ophisaurus 39, 154, 173.

Ophites 165.

Ophryoessa 153.

Opisthocoelia 159, 175.

Opisthonema 103.

Oporornis 234.

Oracanthus 269.

Orca 260.

Orchilus 216, 229.

Orcynus 96.

Oreas 302.

Oreocharis 236.

Oreocorys 235.

Oreodon 266.

Oreopyga 228.

Oi'eosaurus 154, 155.

Oriolidae 232.

Register.

32:

Oriolus 232. Ornithion 228. Ornithochirus 172. 173. Ornithopoda 32, 51, 175. Ornithorhynclius 44, 79, 84.

252. Ornithosaurii 32. Ornithotarsus 51, 176. Orthomerus 17U. Orthopoda 175. Ortotherium n. 269. Ortswechsel s. Locomotion. Ortyx223, 241. Orycteropus 33. On-x 256, 302. Oryzomys 271. Oscines 229. Osgood, F. 197. Osmeroides lUS. Osmerus 1U3, 281. Osmotreron 213, 223. Osphranter 36, 261. Ossification s. Histologisches

u. Skeletsystem. Osteoganoidae 71. Osteoglossidae 108. Osteophorus 12S, 129. Ostracion 76. Otaria 46, 63, 259, 278. Otariidae 278. Otididae 222. Otis 208, 210, 222. Otocorys 238. Otocryptis 151. Otodüs 105. Otolicnus 256, 275. Oustalet, E. 197. Ovarium s. Urogenitalorgane. Ovibos 268. Ovis 254, 257, 262, 268, 288,

304, 305. Owen, Rieh. 23, 136,197,248. Owsiannikow, Ph. 23, 280. Oxyaena 275. Osyaenidae 275. Osymycterus 271. Oxyodontherium 265. Oxyrhina 105. Oxyrrhopus 165.

Pachycephala 230. Pachvcyon n. 259, 277. Pachydactylus 149, 150. Pachydermata 47. Pachyrhamphus 228. PachjThynchus 157. Pachyrukhtos n. 263. Pachyura 274. Paciculus 271. Packard, A. S. 249. Page, . . . 197.

Pagenstecher. A. 23, 197, 249. Palacky, J. 136, 197^ Palaeaspis n. 35, 107. Palaehoplophorus 270.

Verdauungs-

Palaeichthyes 93, 105.

Palaeobatrachus 126.

Palaeohys 256, 267.

Palaeolagus 259, 272.

Palaeomer^-x 256, 257, 267, 268.

Palaeoniscus 107.

Paläoutologisches.

Batrachia 124-130— Mam- malia 260-278 Pisces 104-108— Reptilia 170-181.

Palaeoreas 255, 256.

Palaeornithidae 226.

Palaeoryx 255, 268.

Palaeosyops 265.

Palaeotheriidae 33, 266.

Palamedea 54.

Palauchenia 267.

PaUisch, C. 197.

Palmen, J. A. 197.

Palmer, W. 197.

Palorchestes 261.

Paludicola 121, 122.

Pancreas s. System.

Pandion 51.

Pangshura 179, 180.

Panolia 302.

Pantodactylus 155.

Pantodonta 62.

Pantolambda 62, 264.

Pantolambdidae 259, 264.

Pantolestes 266.

Pantolestidae 266.

Panurus 208, 237.

Pappichthvs 106.

Paradisea231, 232.

Paradiseidae 231, 239.

Paradisornis n. 232.

Paradoxomys n. 258, 270.

Paradoxurus 48, 63, 257, 277.

Paralichthys 100.

Paramolgula n. 9, 11.

Parapercis 96.

Parascaptor 274.

Parasiten, Parasitismus s. Biocönotisches.

Parasorex 256.

Parasuchia 177.

Parasuchus 177.

Paraxonia 33.

Pardalotus 236.

Pareas 165.

Parexocoetus 102.

Paridae 236.

Parker, J. D. 249.

Parker, T. Jeff. 23, 249.

Parker, W. K. 23.

Parotia217, 231,232.

Parmoptila 236.

Parra221, 222.

Parridae 222.

Parula 234, 235, 238, 239.

Parus 210, 212. 213, 237, 239. Pascoe, F. P. 112, 136, 197.

Paske, E. 107.

Passer 209, 21 1 , 233. 239, 240.

Passerculus 233, 239.

Passeres 54.

Passerina 233, 238.

Pastor 2(»9, 232.

Pathologisches.

Aves 241, 242 Ecaudata

115.

Albino Aves 240 Bursa

Fabricii Atrophie Aves 78

])armdrüsen = Nemato- dencysten Ceratodus u. Le- pidosiren 77 Eier Aves 239 Haare im Wachs- thum verhindert Eauus 36

Hinsterben Strutnio 241

Melanismus Aves 240

Praemaxillaris Theilung 43 Spinalganglienzellen Vertebrata 60 Teratoge- nesis 285, 286 Thymus Pisces 74 Vererbung von Hj-pertrophien Vertebrata 31.

Paulsen, Ed. 23.

Pavo 242.

Pawlow, A. 197.

Pays-Mellier, G. 247.

Pearcey, F. G. 89.

Pelagodroma 219.

Pelagosaurus 170.

Pelamis 167.

Pelargorhynchus 107.

Pelecanus'206, 208.

Pelecvsauria 146.

Peli, Franc. 23.

Pelias 168.

Pellonula 103.

Pelobates 35, 80, 113-115,

123. Pelobatidae 61, 123. Pelomys 271. Peloriä 10 1. Pelosaurus 127. Pelseneer, P. 23, 136. Pelycodes 273, 275. Pelvcosauria 50, 180. Pelzein, A. von , & F. Kohl

197, 249. Pempheris 95. Pentadactylus 149, 150. PeraO, 10. Peracca, M. 112. Peramelidae 258, 262. Pcratherium 262. Perca94, 2S1. Percidae 94, 107. Percis 96. Perdicidae 223. Pcrdix 239.

Pericardium s. Leibeshöhle. Pericrocotus213, 230. Periops 162. Periptychidae 34, 259, 202.

326

Register.

Periptychus 34, 259, 262. Perisorfcus 231. Perissodactyla 33, 70, 258,

262, 265. Perissoglossa 234. Peristethus 44, 97. Pcrochirus n. 149, 150. Pestalozzi, C. Th. 197. Pethö, J. 249. Peträites n. 98, Petrochelidon 229, 230. Petrogale 72. Petromyzon 31, 51, 66, 67,

70, 81, 103, 281, 298. Petromyzontidae 103, 286,

297. Petrosaurus n. 152, 153. Peucaea 233. Peucedramus 234. Pfeil, M. 197. Pfitzner, W. 112. Phacochoerus 257. Phainopepla 230, 240. Phainoptila 230. Phalacrocorax 40, 209, 211,

220. Phalaenoptilus 240. Phalangista 48. Phalangistidae 261. Phalaropus 208, 210, 222. PhaUusia 5, 9, 10. Phalotris 160. Phasianidae 223. Phasianus 211, 223,240-242. Phedina 230. Phelsuma 149, 150. Phenacobius 102. Phenacodontidae33, 259, 262. Phenacodus 33, 40, 259, 262. Phillips, E. C. 197, 249. Phillips, E. L. 249. Philodryas 162. Phisalix, C. 23. Phlegoenas 217, 223. Phloeotomus 227. Phoca 70, 72, 259. Phocaena 62, 63, 259, 269,

301. Phocidae 46. Phoenieophaes 226. Phoenicophainae 226. Phoenicophilus 234. Phoenicothraupis 234. Pholidornis 236. Phonipara 215, 233. Phonygama 232, Phosphorescenz s. Leuchten. Phryniscus 121. Phrynosoma57, 139, 140, 143,

152, 153. Phycis 76, 100. Phyllobates 121, 122. Phyllodactylus 149, 150. Phyllomedusa 115, 122, 123, llo ezus 150.

Phyllorhina 254, 256.' Phylloscopus 210, 237. Phyllotis271. Phylogenetisches.

Alces 40 Amphioxus 74, 294 Ascidiae 3, 32

Aves 53 Cetacea 63

Cyclo stomata 74 Pin- nipedia 46, 278 Ratitae 58 Tunicata 2, 3, 74, 294 Vertebrata 3, 31-34. Anus Vertebrata 29 Cir- culationssystem : Abdomi- nalarterien 80, Art. thyre- oidea Pisces 80, Herz Ver- tebrata u. Evertebrata2S7, Respiratorische Gefäße Ascidiae 3 Flossen Se- lachii29, 295 Gehör- u. Geruchsorgane Vertebrata 68 Hypobranchialrinne Amphioxus 74 Hypo- physis Vertebrata 293, 303

Kiemenspalten Mam- malia 66 Muskelsystem : Auge Vertebrata 51 , Ex- tremitäten 57, Flügel Ra- titae 53, Gesicht Prosimiae 55, Hypophysis u. Lippen Vertebrata öl, Metamer ie der intercostalen M. 52, Sterno- cleido -mastoideus 52, Zunge 56 Nagel 37

Nervensystem: Bran- chialnerven Mammalia 65, Gehirn Vertebrata 62, Kopfnerven Werth 304, Spinalganglien u. Sympa- thicus Vertebrata 67 Rinnen und Cilienbänder des Kiemenkorbes Tuni- cata 74 Rudimentäre Organe : Extremitäten hin- tere Cyclostomata 52, Kie- menspalten Selachii 73, Seitenorgane Mammalia 65, Sinnesorgane Embryo Bos u. Ovis 304 Sehor- gane Talpa u. Vertebrata 71, Campanula Pisces 71

Skeletsystem : Gehör- knöchelchen Marsupialia 45, Extremitäten 47, La- crymale 46, Manubrium- spalten Primates 42, Pri- mordialschädel Salmo 296, Sternum Aves 42 Spritz- lochfollikel und Einstül- pungen der Munddecke Se- lachii 295 ThjTnus Pi- sces 74 Thyreoidea 73, 293 Uterus u. Vagina Halmaturidae 84 Vesi- cula natatoria Pisces 75 Zähne Mammalia 47.

Physeter 69, 71. Physignathus 151. Physiologisches.

Becherzellen Vertebrata 30, 31 Brustfäden Prio- notus 68 Circula- tionssystem : Blutdrüsen Vertebrata 80, Depressor cordis Chelonia 66, Lymph- räume der Haut Bezie- hung zur Färbung Rana 35, Lymphorgane am Ma- gen Cferatodus u. Lepido- siren 77, Milz Batrachia u. Pisces 81, Richtung des Blutstromes Ciona 4, Vertheilung der Arterien Vertebrata 80, Vorhof In- nervation Petromyzon 67

Cölomepithel Beeinflus- sung durch die Organe Amphibia 298 Cy- tozoa Vertebrata 30

Ei: Chalazen Bildung Aves 283, Einfluß der S verschiedener Species A- ves 31, Eindringen der Spermatozoen Petromyzon 282, Färbung der Scha- len Aves 283, Merocjten Pisces 292, Nähreier Sal- pa 8, Umwenden Gallus 285, Wasseraufnahme Te- leostei 282, Zotten Teleo- stei 282 Elektrische Organe Gymnarchus 59 Extremitäten : Überzäh- lige Finger Atavismus 30, UnvoUkommenheitbedingt Untergang Artio- u. Pe- rissodactyla 44 Fär- bung Abhängigkeit Uro- mastix 240 Flugorgane Aves u. Mammalia 29 Glandulae sebaceae Ru- picapra 37 Melanismus Ursache Aves 240 Me- tamorphose, Einfluß von Nahrung, Licht u. Wärme Amblystoma 30, Neotenie Batrachia 114, 116 Musculatur: Amphisbae- nidae 53 , Einfluß des Landlebens auf die Extre- mitäten 57, Halsmuskeln und Festigkeit des Schä- dels abhängig vom unter- irdischen Leben Amphi- sbaenidae 32, Kaumuskeln Zertheilung Embryo Gal- lus 300, Thätigkeit be- einflußt das Skeletsystem Chlamydoselachus 38, Ur- sachen der Entwickelung der Flügelhautmuskeln A-

Register.

327

ves 54, des Verschwindens des M. hyo-epiglotticus Equus 56 Nervensy- stem: Furchen der Kin- denschicht Beziehung zu den Schädelnähten Pri- mates 64, Gehirn Klein- heit Ursache des Unter- ganges Ungulata 33, Glia Verhalten zum Nerven- system Verebrata 60, Hy- pophysis u. Epiphysis in der Bildung durch Blut- gefäße beeinflußt Roden- tia 303, Innervation von Archiblast u. Par ablast 285, Larynxnerven Mam- malia 67, Lobi inferiores u. L. optici Vereinigung Teleostei64, Meduila spi- nalis Zellen Amphibia 61, Spinalganglien Zellen Ver- tebrata 60, Sympathicus Aves 68 Parapodoide Selachii 29, 294 Pig- ment zuführende Zellen Vertebrata 34 Placenta Mammalia 84 Perus pectoralis Batrachus und Doras35 Sinnesorgane: Gehörorgan Cortisches Or- gan 70, 71, Halbcirkel- förmige Canäle Pisces 70, Taubheit Tetrao 71 ; Ge- ruchsorgan Bowman'sche Drüsen Mammalia G9, Ja- cobson'sches Organ Mam- malia 69 ; Sehorgane Aus- bildung Tiefsee Pisces 90, Binoculares Sehen Pi- sces 90, Ciliarkörper Fal- ten Mammalia 72, Dik- tator iridis 72 Skelet- system : Extremitäten- strahlen durch das Land- leben beeinflußt 47, Kno- chenstructur Anpassung 38, Manubriumspalten Ab- hängigkeit Primates 42, Sternum Einfluß der Flug- fähigkeit Aves 42 Spritz- loch Selachii 73 Spinx Aves 77 Temperatur Ein- fluß Pisces 9ii, 91— Tenta- kelapparat Siphonops 36 Transportzellen für Knospen Doliolum 6 Tonerzeugung Pisces 39, 75, 76 Urogenitalappa- rat: Niere: Fädenabson- derung Gasterosteus 82, lymphatisches Gewebe ist Blutdrüse Teleostei 297, Pigmentabscheidung Ver- tebrata 82, Urniere blut-

bildendes Organ 288 ; Ge- nitalapparat : Cowper'sche Drüsen I-epus S3, Eileiter Verhalten bei der Eibil- dung Aves 31, Flimmer- epithel Ovarium Molgula 5, Follikelhaut Hoden Bombinator 284, Ontoge- netische Bestimmung des Geschlechtes Vertebrata 290 Verdauungssystem : Bursa Fabricii Aves 78, Drüsen der Mundhöhle Lepidosiren 75, Prämo- laren Eeduction bedingt Untergang Perissodactyla 34, Wanderzellen im In- testinum Vertebrata 77, Zunge Spelerpes 75, Zot- ten des Darmes Mamma- lia 79 Vesica natatoria Pisces 75 Wanderungen Aves 207 Wanderzel- len im Epithel Cobitis u. Raja 30 Wiederbele- bung durch Alcohol Bufo 114 Winterschlaf Ba- trachia 113, 114.

Physostomi 101, 107.

Planta, Leop. 198.

Piaya 226.

Pica 240.

Picaglia, L. 198.

Pichot, P. A. 249.

Picidae 227, 240.

Picumnus 216, 227.

Picus 208, 227, 238, 240.

Pigmente s. Histologisches.

Pilliet, Alex. 23.

Pilliet, A., & Fanny Bignon 23.

Pimephales 101.

Pinarochroa 212, 237.

Pinaroloxias n. 234, 236.

Pinnipedia 40, 46, 63, 258, 278.

Piocercus 161.

Pionidae 226.

Pipa 115.

Pipilo 234.

Pisces 84.

Anatomisches 29, 39, 44, 51, 56, 66, 68, 71-73, 75, 77 Biologisches 90, 91

Faunistisches 9 1 -93, 1 05

Ontogenetisches 280, 292-297 Paläontologi- sches 104-108 Systema- tisches 93-108.

Pitangus 228, 229.

Pithecheirus 271.

Pitta 217.

Pittier, H., & M. F. Ward

89, 112, 136. Pityophis 141.

Placodontia 178. Plagiaulacidae 259, 262. Plagiostomata 93, 105. Plantigrada 74. Platalea 2o8, 222. Platycercus 217, 225, 241. Platycercidac 225. Platycephalus 97. Platydactylus 70, 150. Platyglossus 99. Platygobio 102. Platygonus 267. Platyodon 270. Platyonvx 270. Platyops 127. Platysaurus 154. Platysoma 39. Platystomus 75. Plecostomus 39. Plecotus 273. Plectognathi 103. Plectromus 95. Plectropoma 94. Plesiarctomys 270. Plesiocetus 255, 269. Plesiosauria 178. Plesiosauridae 178. Plesiosaurus 172, 17S, 179. Plethodontinae 124. Pleurodeles 117. Pleurodema 121 . Pleurodus n. 172, 178. Pleurolicus 271. Pleuronectes 100. Pleuronectidae 92, 100. Pleuronectoidei 100. Pliauchenia 267. Pliogamphiodon 270. Pliolophus 265. Pliomorphus n. 270. Plioplatecarpidaen. 172,174. Plioplatecarpusl70, 172, 174. Pliosaurus 178, 179. Plissolophidae 225. Ploceidae 232. Ploceus 232. Plotus 79. Podarces 156. Podiceps 219. Podilymbus 219. Poebrotherium 266. Poecilia 211, 237. Poecilichthys 94. Poecilodryas 217, 237. Poecilothraupis 215, 235. Pogonodon 277. Pogonotriccus 215. 299. Pohlig, H. 23, 112, 136, 149. Polchyrus 138. Polioptila215, 237. Polycarpa 3, 9. Polyclinum 9. Polycotylus 178. Polygnathus 106. Polygonodon 170.

328

Register.

Polymastodon 259, 261. Polymastodontidae 259, 261. [Polymorphismus.]

Polyprion 44, 94. Polypterus 76. Polyptychodon 178. Pomacentridae 99, 107. Pomacentrus 99. Porcus 31.

Pori abdominales s. Leibes- höhle. Porogadus n. 1 00. Porphyrio 209, 210, 222. Porritt, G. T. 198. Portis, Aless. 23, 112, 136,

198. Porzana 222. Postembryonalentwickelung

s. Ontogenetisches. Postlethwaite, T. N. 198. Potanin, G. N. 198. Potts, Th. H. 198. Pouchet, G. 23. Praopus 37.

Präparation s. Technisches. Pratincola 238. Presbys 215, 237. Primates 32, 34, 46-48, 64,

69, 70, 72, 253, 255, 260,

278 Prince, E. E. 89. Prionochilus 236. Prionodactylus 154, 155. Prionotus 68, 97. Priscacara 107. Pristacanthus 106. Pristiophorus 93. Pristiphoca 255. Pristipoma 95. Pristipomatidae 76. Pristiurus 29, 83, 291, 292,

294, 295. Pristorhamphus 236. Probatrachus 126. Proboscidea 33, 34, 253, 260,

262, 263. Probst, J. 249. Procamelus 51, 258, 267. Procardiatherium n. 272. Procavia n. 272. Procellaria 208. Procellariidae 219. Proctoporus 154, 155. Procyon 258, 276. Procynictis n. 255, 273. Procyonidae 258, 276. Proechidna 258, 261. Progne 214, 230, 238. Promegatherium 269. Promicropterus 94. Promylodon 270. Propithecus 54. Propseudopus 39, 171, 173. Prosimiae 32, 34, 48, 54, 55,

66, 69, 275.

Protapirus 255, 265.

Protauchenia 267.

Proteidae 38, 124.

Proteles 63.

Protelops n. 108.

Proterosauria 49, 50.

Proterosaurus 47, 49, 146.

Proteus 62, 70, 117, 124.

Protochelidon215, 239.

Protogonia 262.

Protoglyptodon n. 270.

Protohippus 258.

Protonotaria 234, 238.

Protoplasma s. Histologi- sches.

Protopsalis 274, 275.

Protopterus 77.

Protostega 171, 180.

Protungulata 33, 262.

Protypotherium 263.

Prütz, G. 198.

Prj-er, H. 198.

Pryer, W. B. 198.

Psalidoprocne 230.

Psalidoprocninae 229.

Psaltriparus 238.

Psammodromus 156, 157.

Psammodynastes 164.

Psammophidae 164.

Psammophis 142, 164.

Psephodus 105.

Pseudaroides 39, 75.

Pseudemys 169.

Pseuderemias 157.

Pseudis 115, 121, 122.

Pseudobufo 122.

Pseudochirus 261.

Pseudodidemnum 11.

Pseudogryphus 224.

Pseudojulis 99.

Pseudolestodon 270.

Pseudonaja 166.

Pseudosphaerodon n. 107.

Psoudophryne 114.

Pseudopus 39, 154, 173.

Pseudprca 260.

Pseudoscarus 99.

Pseudototanus 222.

Pseudötriecus n. 215, 229.

Psittaci 225.

Psittacidae 226.

Psittacinae 241.

Psittacotherium 276.

Psilocranium 95.

Psittacula 215, 226.

Psittirostra 236.

Psychologisches.

Aly tes J 1 5 Batrachia 114

Canis 252 Equus 252

Lacerta 140 Reptilia 139 Troglodytes253.

Psychrolutidae 97. Pterachis 96. Pteraspidae 35, 105. Pteraspis 106, 107.

Ptenopus 149.

Pterichthys 3, 32, 105, 106. Pterichthyidae 32. Pteridium 100. Pternistes 212, 223, 224. Pterois 95. Pteropidae 256, 273. Pteroplatea 94. Pterosauria 146, 172. Ptilocercus 273. Ptilodus 261. Ptilogonys 230. Ptilonorhj^ichus 241. Ptilopus 213, 217, 223. Ptilotis 217, 236. Ptyas 162.

Ptychozoum 139, 149. Ptygoderus 152. Puffinus 209, 219. Purschke, C. A. 136. Putorius 254. Pygocentrus 76. Pygopodidae 147, 148, 150. Pyrgisoma 234. Pyromelana 233. Pyrrhocentor 226. Pyrrhocoma 234. Pyrrhula 208, 233. Python 140, 166. Pythonidae 166. Pythonomorphal46, 170,174.

Quadrumana 260. Querquedula 220. Quick, E. R., & A. W. Butler

249. Quiscalus 232. Quiscula 232. Quistorp, H. 198.

Babdiodon 269. Rabl, Carl 280. Radde, G. 198. Raja 30, 73, 83, 93, 94, 106,

292, 295. Rajidae 81. Raimondi, C. 23. Raine, Th. 198. RaUidae 222. Rallus217. Ramphocharis 236. Ramsay,Edw.P. 23, 198,280. Rana 34, 35, 60, 65, 67, 70-

72, 80, 81, 113-115, 117,

120,121,123,124, 126,140,

282, 286, 287, 298. Ranavus n. 126. Rangifer 253, 254. Ranidae 120, 123, 126. Ranodon 47. Ranvier, L. 23. Rapaces 54. Raptatores 209, 224. Rasores 223. Ratitae 32, 42, 51, 53, 58, 218.

Register.

329

Raubold, Otto 24.

Eectes 217, 237.

Recurvirostra 209, 222.

Reeve, T. G. 198.

Eegeneratiou.

Ecaudatallö Giftzähne Ophidia 141 Milz Batra- chia u. Pisces 81 Ova- riumparenchym Lepus 83.

Regnault, F. 249.

Regnops 160.

Regulus 237.

Reichenow, Ant. 198.

Reicheno-vr, Ant., &H. Scha- low 198.

Reid, S. G. 199, 249.

Reischeck, A. 199.

Reiser, O. 199.

Reithrodon 271.

Renevier, E. 136.

Eeptma 131.

Anatomisches 32, 37, 40, 43, 46, 49, 50, 53, 57, 58, 62, 65, 66, 71,72 Biolo- gisches 138-142 Faunisti- sches 142-146, 170-172 Literatur, Nomenclatur u. Geschichte 138 Museo- logie, Sammlungen u. tech- nische Hilfsmittel 138 Ontogenetisches 283, 287, 290, 298-300 Paläonto- logisches 170-181 Syste- matisches 146-170, 172-181.

Rerolle, R. 249.

Eespirationssystem. Vertebrata 73. Athmung Molgula 5 Augenmuskeln Phylogene- tisches Pisces 51 Cilien- ring des Pharynx Tunicata 2 Gefäße Ascidiae Phy- logenetisches 3 Hypo- branchialrinne Homologie 294 Kiemen: Ciona 4, Ecaudata 114, Epicrium- embryo 117, Siredonlarve 116, Ontogenetisches Siren 32, Branchialnerven Phy- logenetisches Mammalia 65 , Branchiale Sinnesor- gane Vertebrata 68 ; Kie- menbogen Musculatur Amia56, Selachii295, On- togenetisches Pisces 28 ; Kiemenganglion Vertebra- ta 67 ; Kiemenhöhle Onto- fenetisches Phallusia 5, alpae 7, 8 ; Kiemensack fehlt Aseidia 5 ; Kiemen- spalten Siphonopsembryo (auch Kiemen) 30, Ontoge- tisches Anchinia 7, Ophi- dia 299, Pisces 293, Raja 295, Phylogenetisches

Mammalia 66, Reste davon Tropidonotus299; Kiemen- strahlen Chlamydoselachus 34 Larynx Amphisbaeni- dae 76, Mesoplodon 77, Ner- ven Mammalia 67, Larynx- säcke beeinflussen das Ma- nubriumPrimates43— Luft- säcke Scopus 77 Lun- gen: Mesoplodon 77, Ar- terienverlauf Amphisbae- nidae 79 Peribranchiale Säcke Tunicata 2,3 Pha- ryngealsack Ontogeneti- sches Anchinia 7 Pseu- dobranchialrinne Cyclosto- mi 2, Homologie 294 Rinnen u. Cilienbänder des Kiemenkörbes Homologie Tunicata 74 Schlund- •wimperrinneHomologie294 Spritzlochanhänge Se- lachii 295 Suprapericar- dialkörperOntogenetisches Lacerta 300, Selachii 73, 295 SjTinx Aves 77 Thymus Ceratodus u. Lepi- dosiren 77 , Ontogeneti- sches Mammalia 304, Pi- sces 74, Reptilia 300 Thy- reoidea Ceratodus u. Lepi- dosiren 77, Gefäße Pisces 80 , Homologie Tunicata (Endostyl) u. Vertebrata 2, 294, OntogenetischesMam- malia 304, Pisces 73, 74, Reptilia 3l)0, Phylogeneti- sches 293 Trachea Am- phisbaenidae u. Bucephala 77 VesicanatatoriaH)^- ophthalmus 41, Pisces 75, 76.

Retterer, Ed. 24. Reuter, 0, M. 89. Reyer, . . . von 199. Rhabdosoma 147, 160. Rhachiodontidae 164. Rachitomi 126, 127,129,130. Rhachitomus 127. Rhacophorus 120, 121. Rhadinaea 161,^162. Rhamphastos 57. Rhamphorhynchidae 173. Rhea 57, 58, 77, 218, 238. Rhectes 217, 237. Rhina 91. Rhinaspis 162. Rhineastes 107. Rhinobatus 93, 94, 106. Rhinocerontidae33, 258, 260. Rhinocerophis 168. Rhinoceros 36, 176, 253-257,

259, 266. Rhinolophidae 273.

Rhinolophus 80, 253, 254,

256, 273. Rhinophidae 117. Rhinoploccphalus n. 167. Rhipidomys 271. Rhipidura217, 230, 241. Rhizomys 271. Rhodeus 74, 82, 297. Rhodosoma 9. Rhodostethia 217-219. RhombophrjTie 121, 122. Rhombus 70. Rhopophilu3.212, 237. Rhoptropus 149, 150. Rhynchobatus 93. Rhynchocephalia 49, 50, 138,

140, 108, 174. Rhynchocyon 33, 256, Rhynchoedura 149. Rhynchosaurus 174. Rh)-pticu8 94. Rhytidosteus 127, 129. Rhytina 40, 63, 268. Ricker, C. B. 199. Ridgway, R. 199. Riedel, J. G. 199. Ringueberg, E. N. S. 249. Riopa 158. Rissa219, 220. Ritsema, J. 200.

Rives, C. W. 200.

Robson, C. H. 89.

Roccus 94.

Rochas, F. 24.

Rochebrune, A. T. de 112, 136, 200, 294.

Rodentia 33, 48, 70, 252, 258, 260, 270.

Rodler, A. 250.

Roebuck, ^Y. D. 250.

Roebuck,D.,&E.Clarke200.

Roger, O. 250.

Rogeron, G. 200.

Rohon, Vict. 24.

Rohr, L. 200.

Rohweder, . . . 200.

Romanos, G. J. 112, 136.

Romiti, G. 24, 280.

Rosenberg, . . . von 200.

Rosling, E. 250.

Rosmanith, M. 200.

Rope, G. T.250.

Roule, Louis 1.

Roux, Wilh. 24.

Rubattel, R. 280.

Rückenmark 8. Nervensy- stem.

Rückert, J. 280.

Rüdiger, E. 200.

Rudimentäre Organe s. Phy- logenetisches.

Rüdingcr, N. 24.

Rudle, E. 200.

Rüge, Georg 24.

Ruminantia 33, 69, 70, 72, 73.

330

JUegister.

Rumpf s. Stamm. Rupicapra 37. Rupiscartes 98. Rupornis 215, 225. Rusa 2G8. Ru9s, K. 200. Rüssel, . . . 200. Ruticilla 209 , 211, 238, 239. Ryder, Jolin A. 24, 89, 280.

Sabatier, A. 2. Sacco, F. 112. Saccomyidae 271. Sage, J. H. 200. Salamandra 62, 75, 81, 113-

117, 123, 124. Salamandrella 47. Salamandridae 123. Salamandrina 117. Salamandrinae 123. Salanganae 240. Salensky, W. 2. Salmo 74, 92, 103, 281, 296. Salmonidae 90, 91, 103, 108. Salpa 7. Salpae 6. Saltator 216, 235. Salvador!, T. 200. Salvador!, T., & E. Giglioli

200. Salvin, O. 200. Salvin, O., & F. D. Godman

200. Sammeln s. Technisches. Sanson, A. 250. Sappey, Ph. C. 24. Sarasin, P. B. & C. F. 112,

280. Sarcogrammus 221. Sarcolemur 275. Sarcorhamphus 224, 239. Sarcothraustes 259, 274. Sardinioides 108. Sardinius 108. Saugapparate s. Haftapparate

und Verdauungssystem. Saunders, H. 200. Saunders, W. E. 200. Sauresia 154. Saurichnites 125, 157. Saurii 37. 42, 53, 58, 299. Sauritis 157. Sauroidea 126. Sauromarptis 227. Saurophagus 228. Sauropoda51, 159, 175. Sauropsidae 41, 42, 44, 46. Sauropterygia 146, 178. Saurothera 226. Saururae 218. Sauvage, H. S. 136. Saxicola 210, 212, 237, 238. Sayornis 229, 238. Scalabrinitherium 265, 266. Scansores 54, 226.

Scapanus 274. Scaphaspis 35. Scapherpetum 125. Scaphiophis 161. Scapteira 157. Scapteromys 271. Scaptochirus 254, 274. Scelidodon 269. Scelidotherium 40, 47, 269. Sceloporus 147, 152, 153. Schacht, H. 200. Schaden s. Nutzenu. Schaden. Schäfer, E. A. 24. Schallapparate s. Tonappa-

Schalow, H. 201.

Schiavuzzi, B. 201.

Schimkewitsch, Wlad. 280.

Schizascus 10.

Schizothorax 102.

Schlosser, M. 24, 250.

Schmidt, A. 201.

Schmidt, H. 136.

Schmidt, M. 24, 250.

Schmidt, O. 250.

Schnabel s. Integumentge- bilde.

Schöbl, J. 24.

Schröder, H. 137.

Schulgin, M. A. 25.

Schuppen s. Integumentge- bilde.

Schuster, M. J. 201.

Schwanz s. Stamm.

Schwegmann, F. J. 25.

Schweißdrüsen s. Integu- mentgebilde.

Schwimmblase s. Respira- tionssystem.

Schwimmen s. Locomotion.

Sciaenoidae 76.

Scincidae 139, 143, 148, 158.

Sciuridae 270.

Sciuromorpha 270.

Sciuropterus 254.

Sciurus 251, 252, 254, 257, 270, 271.

Sclater, P. L. 112, 201, 250.

Sclerocottus n. 96.

Sclerodermi 103.

Scolecophagus 239.

Scolecosaurus n. 154, 155.

Scolopacidae 221.

Scolopax 209, 222, 239.

Scomber 77, 90.

Scombresocidae 102.

Scombridae 96, 107.

Scopelidae 101.

Scopelus 101.

Scops 225.

Scopus 32, 53, 79, 80, 225.

Scorpaena 44, 95.

Scorpaenidae 95.

Scott, W. B. 25, 250.

Scott, W. E. D. 201.

Scott, W. L. 201, 250.

Scyllium 29, 31, 72, 93, 106, 292, 294, 295.

Scytalidae 165.

Scythrops 216.

Sebastes44, 91, 95.

Sebastoplus n. 95.

Secretion s. Physiologisches.

Seebohm, H. 201.

Seeliger, Osw. 2.

Segmentirung s. Stamm.

Sehnen s. Muskelsystem.

Sehorgane s. Sinnesorgane.

Seitenorgane s. Sinnesorgane.

Selache 93, 106.

Selachii 29, 30, 32, 41, 65, 67, 73, 74, 77, 80, 81, 286, 292, 294, 304.

Selachoidei 93, 105.

Selene 96.

Selenka, Emil 281.

Semnopithecus 255.

Semotilus 102.

Senoner, A. 201.

Seoane, V. L. 112.

Seps 158.

Sericodon 172, 177.

Seriola 96.

Serpophaga 228.

Serranus 94.

Seton, E. T. 201.

Setophaga 235.

Severin, ... 25.

Severtzow, N. A. 202.

Sexualcharactere, secnn- däre.

Beutel Bildung u. Tempe- ratur Echidna 36 Fär- bung Aves 238, 239 Glandulae sebaceae Geruch Rupicapra 37 Geweih Capreolus 252 , Cervalces 40 Hochzeitskleid Rana 34, 35, 114 —Organ am Ohr Tetrao 71.

Sharpe, R. B. 202.

Sharpe, R. B. , & C. W. Wyatt 202.

Sharpia 232.

Shelley, G. E. 202.

Shepherd, Francis J. 25.

Shufeldt, R. W. 25, 89, 112, 137, 202, 250.

Sialia 213, 2:37.

Sibon 165.

Sidebotham, B. A. 25.

Sigel, W. L. 250.

Sigmodon 271.

Sihler, Chr. 25.

Silubosaurus 158, 283.

Siluridae 101, 107.

Siluroidea 39, 71, 76.

Silurus 39.

Sim, G. 89.

Simiae s. Primates.

Simmermacher, G. 112, 137. Simmonds, P. L. 202, 250. Simoidosaurus 171, 174. Simorhynchus 219. Simotes 160, 161. Sinnesorgane.

Allgemeines Vertebrata 68

Embryonale Bos u. Ovis 30-1 Haut Epicrium 117

Mundhöhle Ceratodus 75.

Gehörorgane: Verte- brata 68-70 Gehörknö- chel Insectivora u. Marsu- pialia 45, Mammalia 46, Ehytina 40 Halbzirkel- förrnige Canälesind Gleich- gewichtsorgan Pisces 70 OhrmuschelnervProsimiae 55 Ohrmuskeln Prosi- miae 55 Otolithen Pisces 105 Phylogenet. Tro- pidonotus 299 Weber- sches Organ Hypophthal- mus 4 1 , Kelle bei der Ton- erzeugung Pisces 75, 76. Geruchsorgane: Ver- tebrata 68 , 69 Nasen- muskeln Prosimiae 55. Geschmacksorgane: Vertebrata 69. Sehorgane: Pisces (Tief- see) 90 Talpa 274 Vertebrata 71 Augen- höhlen (Orbitae) Fehlen Antiarcha 32 Binocu- lares Sehen Pisces 90 Blindheit einseitige Rana 115 Glandulae choroi- dales Amia 73 Größe Phenacodus 262 Muscu- latur Homo 58 , Histologi- sches Petromyzon 31 , On- togenetisches Gallus 300, Phylogenetisches Pisces 51 Nervus opticus Onto- genetisches Cavia u. Mus 304, Gangl. ophthalmicum Aves 68 Krystalllinse Ontogenetisches Felis u. Sus 303.

Seitenorgane: Onto- genetisches Pisces 68, Ru- dimente Mammalia 65. Tastorgane: Vertebrata 68 Brustfäden Prionotus 68 Fuß Prosimiae u. Primates 69.

Sipheus 271.

Siphneus 257.

Siphonops 30, 35, 36, 124.

Siredon 70, 71, 116.

Siren 32.

Sirenia 29, 32, 260, 268.

Sirenidae 38.

Register.

Sitta211, 236, 240. Siurus 234. Skeletsystem.

Albula 39 Amia 38 Chlamydoselachus 38 Etheostomatinae 94 Me- galops u. Micropterus 39. Allgemeines Vertebrata 37- •11 Chorda: Homolo- gie Vertebrata 286 , Onto- genetisches Ophidia 299, Salmo 296 , Vorderende beim Erwachsenen Bos 302, 303 Extremitäten 47-51, PhylogenetischesUngulata 33, Unvollkommenheit ver- ursacht Untergang Artio- u.Perissodactyla33; Flos- sen Ontogenetisches u. Anatomie Selachii 29, 294, Hornstrahlen Elastoidin Mustelus 31 , Flossen- stachel Befestigung Pisces 39 , Schwanzflosse Natur Cetacea u. Sirenia 29 Gehörn u. Geweih : Ca- preolus 252 , Cervalces 40 , Loxolophodon 264 Grenzscheiden der Kno- chencanäle Chemisches 31 Knochen u. Knorpel In- nervirung 285 Liga- mente 51-59 , Lig. pectina- tum Auge Rana 72 Mus- culatur Amphisbaenidae 52 , 53 Ossification 37- 41 , Arteria stapedialis Talpa 45, Condylus tertius 46 , Os lacrymale Mamma- lia 46, Praemaxillaris Homo 43 , Sesamoidea Mammalia 48 , Sternum Aves 42 Platten Palaeaspis 35 Phylogenetisches Reptilia 32, Rückbildung Batrachia 32 Schädel: Bradypo- da 33, Edentata 32, Mega- theroidea 33 , Vertebrata 43-47 , Festigkeit Ursache Amphisbaenidae .'52 , Ge- hörknöchel Insectivora u. Marsupialia45, Mammalia 46, Rhj;tina ; Mandibel u. Hyoid Adductor Pisces 51 , Musculatur Amia 55, Kaumuskeln durch den Unterkiefer zerfällt Gallus 300, Kiemenbogen Pisces 295, Kopfsegmente 28, 293; Phylogenetisches Insecti- vora u. Marsupialia 33, Schädelknorpel Ontogene- tisches Salmo 290, Vorder- ende des Schädels Mam- malia 302, 303, Zungenbein

331

Ontogenetisches Pisces 292

Scnwanz Pisces 29, On- togenetisches Homo 2b6 Sternum 41-43 Toner- zeugung Pisces 39 Vi- sceralskelet Ontogeneti- sches Salmo 297 ^^'irbel- säule 41-43, Halbwirbcl Selachii 295, Verschmelz- ung von 'Wirbeln mit dem Schädel Amniota u. Tele- ostei 43 Webcrsches Organ Rolle bei der Ton- erzeucrung Pisces 75 , 76

Zähne 43-47. Slater, H. H. 202. Slosarski, A. 250. Sluiter, C. Ph. 2. Smalian, Carl 25, 137. Smets, G. 25, 250. Smiley, C. W. 89. Smith, H. M. 202. Smith, R. 89.

Solea 70.

Solger, Bernh. 25, 2S1.

Solunda 271.

Somateria 208, 209, 214, 220.

Sommerschlafs. Biologisches.

Sörensen, "WiU. 25.

Sorex 34, 45, 251, 254, 255, 274.

Soricidae 274.

Southwell, J. 89.

Southwell, Th. 202, 250.

Southwick , ...&... Jencks 202.

Spalacidae 271.

Sparagmites 129.

Sparidae 95, 107.

Sparus 94, 95.

Spathodactylus 150.

Spathoscalabotes n. 149, 150.

Spee, F. 25.

Speicheldrüsen s. Verdau- ungssystem. Spelerpes 75, 117, 124. Spencer, Baldwin "\V. 281. Sperma s. Urogenitalorgane. Spermophila 233. Spermoi)hilus 233. Sphaerodactylus 149. Sphaerodon 107. Sphargis 138, 142, 170. Sphenocalamus 160. Sphenodus 105. Sphenosauridac n. 126, 129,

130. Sphenosaurus 126, 129, 130, Sphyraena 98. Sphvraenidae 98, 107. Spilotcs 139. Spinachia ^2, 98. Spindalis 214, 235. Spiza 233. Spizella 238, 239.

332

Register.

Sporadinus 228.

Sporophila 233.

Spratelloides 103.

Spritzloch s. Respirations- system.

Squalodon 269.

Squatina 93, 106, 295.

t$tamm. Abnormitäten des Kopfes Salmonidae 90 Coutrac- tilität Bedingungen Ciona 4 Drehung nach der An- heftung Tunicata 3 Fett- körper Anordnung Am- phisbaenidae 81 Gefäß- stolonen Phylogenetisches Ascidiae 3 Gestalt Loxo- lophodon 264 , Mioclaenus 275, Periptychusu. Phena- codus 262 Größenver- hältnis der Embryonen Siphonops30,Trachydosau- rus 283 Kette Ontoge- netisches Salpa 8 Längs- falten am Bauch Muscu- latur Chlamydoselachus56

Ligamente der AVirbel- säule 58 Musculatur Amphisbaenidae 52 Pa- rapodoide Selachii 29, 294

Ramification Ursache Distaplia 6 Schwanz: Pisces 29 , Pterichthys 3, Tunicata 2 , Elektrische Organe Gymnarchus 58, Fehlen des Schw. Bothrio- lepis 32 , Schwanzflosse Natur Cetacea u. Sirenia 29; Flossensaum Epicrium 117, Schwanzende Form Selachii 294, GefäßeOnto- genetisches Batrachia 80, Knochenknoten Hatteria 36 , Nerven Ontogeneti- sches Batrachia 60 , Onto- genetisches Homo 286

Segmentirung: Anzahl der Segmente Larve A- scidia 2 , Metamerische Furchung Siphonops 35, Intercostale Muskeln An- ordnung Phylogenetisches 52, Kopfsegmente Anzahl u. Ontogenetisches Pisces 28, 293, Nachhirn Gallus 300, Segmentale Sinnes- organe Ontogenetisches Pisces 68, Syrskisches Or- gan Anordnung Anguilla 83, Wirbelsäule Selachii 41 Seitenlinie Pisces 68 Tentakel Siphonops 36 Verhalten der Der- mo- zvi den Myomeren Amphisbaenidae 36.

Stathmonotus n. 98.

Stearns, S. 89.

Steganopodes 220.

Stegocephala 125, 126.

Stegodon 257, 263.

Stegosauria 51.

Steinach, Eug. 25.

Steindachner, F., & L. Dö- derlein 89.

Stejneger, L. 203.

Stelgidopteryx 230.

Steneofiber 256.

Steneosaurus 177.

Stenocercus 152, 153.

Stenodactylus 149, 150.

Stenodon n. 270.

Steno stira 237.

Stenotomus 95.

Stephen, C. 203.

Stephens, F. 203.

Stereosternum n. 125, 126.

Sterna 210, 220.

Sternidae 220.

Sternops 69.

Sternothaerus 169.

Stevenson, H. 203.

Stewart, H. G. 250.

Stigmatops 236.

Stilling, H. 25.

Stimmapparate s. Tonappa- rate.

Stinkdrüsen s. Verdauungs- system.

Stoasodon 93.

Stolzmann, J. 203, 250.

Storeria 163.

Strasser, H. 26, 203.

Strepsiceros 256, 257.

Streptocitta 232.

Strigidae 208, 225.

Strisores 228.

Strix 208, 238, 239.

Stromateidae 96.

Strophodus 105.

Struthers, John 26.

Struthio 42, 58, 218.

Struthiolithus 206.

Sturnella 238.

Sturnia 241.

Sturnidae 232.

Stussiner, J. , & 0. Böttger 112, 137.

Styela 9, 11.

Styeloides n. 9, 11.

Stylodon 34.

Stypocemus n. 163.

Stypolophus 275.

Suidae 46, 70, 253, 258, 260, 267.

Sula 209, 220.

Sulidae 220.

Sundewall, C. J., & J. G. H. Kinberg 203.

Sundman, G. 90.

Suricata 63.

Surnia 208, 209, 225.

Sus46, 74, 252-257, 267, 303, 305.

Suthora 211, 237.

Sutton, J. Bland 26.

Svertschkoff, A. von 137, 250.

Swain, J. 90.

Swanka J3S.

Swinhoe, C, & H. Barnes 203.

Sycobrotus 232.

Sylva, Jos. 203.

Sylva-Tarouca, F. von 203.

Svlvia 208, 210, 235, 237.

Sylvicolidae 234.

Sylviidae 237.

Sympathicus s. Nerven- system.

[Sympathische Färbuug.]

Symphemia 222.

Symplectes 212, 232, 233.

Sympterygia 41.

Synallaxis 215, 229.

Synaptomys 258.

Syngnathus 77.

Synodontis 39.

Synotus 273.

Synthliboramphus 219.

Syrnium 208, 209, 225, 238.

Syrrhophus n. 121, 122.

Systematisches. Aves 21 8-238 Batrachia 119-130 Mammalia260- 278 Pisces 93-108 Reptilia 146-170, 172-181 Talpa coeca 71 Tu- nicata 9-11 Parapodoide Selachii 294.

Systemodon 265.

Szikla, G. 203.

Tachycineta 230. Tachydromus 156-158. Tachyeres 238. Tachyglossidae 261. Tachymenis 161. Tachypetes 214. Tachyphonus 234, 235. Taczanowski, L. 203. Taczanowski, L., & H. von

Berlepsch 203. Tadorna217, 221, 241. Taeniodonta 260, 276. Taeniolabis 261, 276. Taeniura 93. Tafani, Aless. 26. Tait, . . . 203. Talbot, T. H. 250. Talgdrüsen s. Integumentge-

bilde. Taligrada 259. Talpa 45, 71, 255, 274. Talpidae 274. Talsky, J. 203.

Register.

333

Tanagra 234.

Tanagridae 239.

Tariere, . . . 203.

Tantalus 222.

Tanvgnathus 213, 226.

Taphozous 256.

Taphrometopon 164.

Tapie, J. 26.

Tapiridae 33, 2.5S, 265.

Tapirus 255, 257, 262, 265.

Tarbophis 141, 165.

Tarentola 148-150.

Tarr, R. S. 90.

Tarsius 54.

Tartuferi, F. 26.

Taschenberg, Otto 26, 281.

Tastorgane s. Sinnesorgane.

Tatusia 258.

Taxeopoda 32, 260.

Taylor, E. F. 137.

Technisches.

Aves 206, 241, 242 Ba- trachia 113 Reptilia 138. Chromsäureartefacte Me- duUa Batrachia 61 Ge- wichtsverlust des Gehirns Alcohol 63 Skeletmes- sungen Aves 40 Terato- genesis 285.

Tejidae 147, 148, 154.

Tejus 138, 155.

Teleosauridae 33, 177.

Teleostei 29, 43, 44, 52, 56, 64, 65, 72, 73, 80-83, 94, 107, 286, 297.

Telephonus 212, 231.

Temera 41.

Temnocyon 277.

Teratoscincus 149.

Terekia 222.

Teretistris 234.

Terp(h)one 256, 268.

Terpsiphone 212, 230.

Testudinata 146.

Testudinidae 169, 179.

Testudo 37, 70, 138, 142, 169, 171, 179, 180.

Testut, L. 26.

Tetrabelodon 263.

Tetradactvlus 158, 159.

Tetrao 71^224, 238-240.

Tetraonidae 224.

Tetraophasis 211, 223.

Tetrodon 270.

Textor 212, 233.

Thalassochelys 170.

Thamnodynastes 164, 165.

Thamnophilus 229.

Thaumatosaurus 178.

Thecadactylus 138, 149.

Theobald, F. V. 203.

Theridomyidae 272.

Theridomys 272.

Theromorpha 32, 146, 170, 176, 180, 260.

Thieme, . . . 203, 204.

Thoburn, W. W. 113, 137.

Thomas, Oldfield 26, 250.

Thompson, B. 104.

Thompson, F. J. 204.

Thompson, W. D'Arcy 137.

Thriponax 227.

Thrissopteroides 108.

Thylacinus 275.

Thymus s. Respirations- system.

Thyreoidea s. Respirations- system.

Tiaris 251.

Tichodroma 210, 236, 238.

Tichomiroff, A. 281.

Tiliqua 158, 159.

Tillodonta 260, 276.

Timeliidae 237.

Tinea 70.

Tinoceras 33, 264, 265.

Tirant, A. 90.

Todirostrum 229.

Todus 228.

Tomistoma 177.

Tomitherium 274, 275.

Tomodon 162.

Touapparate n. Tonerzeu- guug.

Aves 241 Batrachia 115 Ophidia 141 Testudo 138 SkeletPisces 39 Vesica natatoria Pisces 75, 76.

Torpedo 31, 41, 292, 295.

Torresia 99.

Tortrix 139.

Totanus 210, 211, 217, 222.

Toula, Frz., & John A. Keil 26, 137.

Townsend, Ch. H. 251.

Townsend, Ch. W. 204.

Toxodon 263.

Toxodontes 33.

Toxodontherium 263.

Toxodontia 263.

Toxodontidae 258, 263.

Trachea s. Respirations- system.

Trachichthys 95.

Trachinidae 96.

Trachinus 44, 96.

Trachycephalus 122.

Trachydosaurus 57, 84, 139, 158, 2S3.

Tragelaphus 302.

Tragocerus 255, 256.

Tragops 164.

Traguiidae 267.

Tragulus 252.

Traquair, R. H. 104, 137.

Traustedt, M. P.A. 2.

Tretanorhinus 163.

Tretiocincus 154.

Triacanthus 39, 76.

Tricentes 275.

Trichas 2M.

Triehechus 40, 252.

Trichiuridae 95.

Trichoglossidae 225.

Trichoglossus 217.

Trichophanes 107.

Trichosurus 261.

Trichothraupis 234.

Trigla 7(1, 97.

Trigonocephalus 142, 167.

Triisodon 275.

Trimeresurus 107, 168.

Trimerorhachidae 127, 129, 130.

Trimerorhachis 127, 129.

Trimetopon n. 160, 161.

Trimorphodon 165.

Trimvlus n. 256, 270.

Trinchese, Salvat. 26.

Tringa 216, 222, 23!).

Trionvchidae 170, 180.

Trionyx ISO.

Triplopodidae 265.

Triplopus 285.

Tristram. H. B. 204.

Triton 70-72, 81, 113, 114, 116, 117, 123, 124.

Tritylodon 47, 261.

Tritylodontidac 261.

Trochilidae 228.

Trochilus 228, 241.

Trochotherium 256.

Troglodyt es 210,214,237,239, 253, 278.

Trogonophis 36, 50, 52, 53, 77, 79, 81, 83, 156.

Trogontherium 255.

Tropidocephalus 152, 153.

Tropidodactylus n. 152, 153.

Tropidodryas n. 162, 163.

Tropidolepisma 158.

Tropidonotus 70, 138, 141, 142, 163, 299.

Tropidophis 166.

Tropidurus 152, 153.

Trotter, Spencer 26.

Trouessart, E. L. 251.

True, W. 113, 137, 251.

Trutta 92.

Trygon 93.

Trypterygium 98.

Tsenaussow, ... 26.

Tschusi, V. von 204.

Tuba Eustachii s. Sinnesor- gane (Gehörorgane).

Tuck, J. G. 204.1

Tuditanus 125, 128.

Tniiioata.

Anatomie, üntogenie.Phy- logcnie, Physiologie u. Bi- ologie 2-9, 32, 73, 74, 287 Faunistik u. Systematik 9-11.

Tupaja 46, 70.

334

Register,

Tupajiflae_273. Tupinambis 154, 155. Turdus 208, 210, 213, 215,

2:il, 238, l'-iO, 241. Turner, L. IM. >04. Turner, W. 2Ü, 251 Turnix 217, 222, Tursiopg 260. Turtur 209, 212, 223. Tylomys 27 1 . Tympanocryptis 151. Typhlopidae 117, 159. Typhlops 138, 159, 161. Typotheriidae 258, 263. Tyrannidae 228. Tyrannus 229, 239. Tyrman, J. 27.

rintatherium 33, 264, 265.

Ulianin, B. 2.

Ulm-Erbach, . . . von 204.

Ulocentra 95.

Ulula 208.

Uraa 153.

Umbra 102.

Umbridae 102.

Umbrina 70.

Ungualia 166.

Ungulata 32-34, 62, 262.

Upupa 209, 210.

Uranomitra 228.

Uria209, 219.

Urinatores 219.

Urocharis 236.

Urodela s. Caudata.

Urodeloidae 126.

Urogenitalsystem.

Vertebrata 81-84 Mus- culatur Homo 56 Nieren- u. Genitalhöhle Homo- logie Tunicata 5. Excretionsorgane: Ontogenetisches Vertebra- ta 306 Nebenniere Ho- mologie Mammalia u. Te- leostei 297,Ontogenetisches Gallus u. Lacerta 291 Nierenbläschen Ontogene- tisches Ascidiae 5 Nie- rengewebe Ciona 4 Nie- renkapsel Gefäße Canis 80 Pronephros Schicksal Pisces 297 Ureteren Chlamydoselachus 78 Vesica urinaria Ceratodus u. Lepidosiren 78, Gefäße Homo 81 , Verhalten zum Muse. rect. abdominis 58. Genitalorgane: Cy- tozoen Rolle bei der Bil- dung der Geschlechtsele- mente Vertebrata 30 Blutversorgung Ciona 4 Genitalproducte Verhalten gegen Färbemittel Rana

Pigmentdrü-

282 Leitungswege Ciona 4 Ontogenetisches An- chinia 6, Ascidiae 5, Verte- brata 287-291, Salpa 7, 8 RosettenorganDoliolum 6 Stolo prolifer Anchinia u. Doliolum 6, Ontogene- tisches Salpa 7. (5Ceratorhinu3 266 Fol- likelhaut Hoden Bombina- tor 284 Prostata Gefäße Homo 81 Spermatogene- sis Bombinator 283, Ciona 4, Didelphys301. Q Beutel Echidna 36 Chromatolysis Follikelepi- thel Lepus 283 Graafsche Follikel Histologie Perca 281 Ovarium Embryo Phocaena 302, Fiimmerepi- thel Molgula 5, Kernzer- fall der Granulosazellen Lepus 284

sen Eileiter Aves 283 Uterus Veränderungen zur Brunstzeit Didelphys 301, Verhalten während der Trächtigkeit Phocaena 30l, 302 Ei: Chalazen On- togenetisches Aves 31, 283, Hüllen Ontogenetisches Aves 283, Lage im Eileiter Aves 31, 283, Schalenfär- bungOntogenetischesAves 31, 283, Keratin Scyllium 31.

Urogymnus 41.

Urolophus94, 106.

Uromastix 140, 151, 152.

Uromys 271.

Uroplatidae 147, 148.

Urostrophus 153.

Urothraupis n. 215, 235.

Ursidae 258, 276.

Ursinae 278.

Ursus 46, 75, 252, 254, 255, 257, 274, 276.

Ussher, R. J. 204.

Uta 152, 153.

Vaillant, L. 27, 90, 113, 137.

Valenti, Giul. 27.

Valgipes 270.

Valle, A. 204.

Vallon, C. 204.

Van der Wulp, F. M. 137.

Vanlair, C. 281.

Varanidae 147, 148, 154.

Varanus 154.

Varecia 54.

Variabilität s. Biologisches.

Verdauung s. Physiologi- sches.

Verdauungssystem.

Ciona 4 Pisces 77, 78

Scopus 79 Vertebrata 73-79.

Anus Lage Antiarcha 32, Ontogenetisches Rana 298, PhylogenetischesVertebra- ta 29 Barten Balaeno- ptera 37 Blutversorgung Ciona 4 Cloake Aves 78 , Cloakenhöhle Ontoge- netisches Phallusia 5 Dajmcanal beeinflußt das Cölomepithel Batrachia 298 Dünndarm Mus- culatur Canis 79 , Zot- tigkeit Mammalia 79 Entoblast Ontogenetisches Pisces 292 Enddarm Amphisbaenidae 78, Onto- genetisches Salmo 296, Ver- tebrata 288 Gaumen ve- nöses Wundernetz Triton 81, Keratinisation 34 Histologisches Vertebrata 79 Intestinum fehlt Ascidiae 5 Kaumuskeln Ontogenetisches Gallus 300 Kieferbogen Muskeln Pisces 293 Kropf Gallus 78 Lippen- muskeln Phylogenetisches Vertebrata 51 Magen Camelus, Mesoplodon u. Plotus 79 Mandibel- muskeln Amphisbaenidae 52 Mund Ceratodus u. Lepidosiren 75, Homologie Pterichthyidae 32, Mund- decke Einstülpungen Sela- chii295, Mundskelet Chla- mydoselachus 38 Neben- darm Homologie Vermes 286 Ontogenetisches An- chinia 6, 7, Salpae7, 8, Ca- nalis neurentericus Ophi- dia 298, Pisces 292, Rana 298 Pharynx venöses Wundernetz Batrachia 80, Pharynxsäcke Ursus 75 Schlundwimperrinne Ho- mologie 294 Schnabel Metamorphose Diomedea 240 - Schnauze Größe Phe- nacodus 262 Schwanz- darm Verhalten zur Allan- tois Ophidia 299 Vi- sceralmuskeln Amphisbae- nidae 52 Zähne 43-47, Cervalces40,Insectivorau. Lemuridae 40, Periptychus 262, Phylogenetisches Ar- tiodactyla 34 , Chlamy- doselachus 32 , Condylar- thra 34 , Conoryctes 34, Edentata u. Monotremata 33, Homo 34, Mesoplodon,

Register.

335

Monodon u. Porcus 31, Rodentia 33, Eizahn Tra- chydosaurus 2S3, Gaumen- zähne Lepidosiren 75, Gift- zähne Regeneration Ophi- dia 141, Prämolaren Re- duction bedingt Untergang Perissodactyla 84 Zunge Bewegung Salamandra u. Spelerpes 73 ; Musculatur Ontogenetisches Bos, u. Ovis 304, Phylogenetisches 5ö, Muse, hyoepiglotticus Mammalia 56, Blätterorgan Mammalia 70 , Keratinisa- tion 34.

Drüsen: Ciona4 Bur- sa Fabricii Aves 78 Gallenblase Cuculidae 79

Kopfdrüsen Gallus 78 Magendrüsen Camelus 79

Mund- u. Speicheldrü- sen Ceratodus u. Lepido- siren 75, Circulation Ca- nis u. Felis 75, Innerva- tion Canis 66, Ontogene- tisches Mammalia 305, Tonsillen Mammalia 74, Mundschleim und Gifte Ophidia 141.

Vererbung s. Phylogeneti- sches.

Verknöcherung s. Histolo- gisches.

Vermicella 166.

Vermilinguia 33.

Verrier, E. 27.

Verrill, A. E. 2.

Vertebrata.

Anatomie 11-84 On- togenie 278-306 Syste- matisches s. die einzelnen Ordnungen.

Verticaria 154, 155.

Verwüstungen s. Nutzen u. Schaden.

Vesperimus 271.

Vespertilio 70, 80, 253, 273.

Vespertilionidae 273.

Vesperugo 251, 256, 257, 273.

Vesperus 254, 273.

Vestiaria 236.

Vetter, B. 27, 137.

Vincenzi, L. 27.

Vinciguerra, D. 9j.

Vipera 140-142, 168.

Viperidae 168.

Virchow, Hans 27.

Vireo 215, 230, 231, 240.

Vireolanius 215, 231.

Vireosylvia 215, 231. Virginia 160.

Vis, C. W. de S6, 110, 133. Viti, A. 27.

Viverra 63, 255, 25ti, 277. Viverricula 277. Viverridae 277. Volckmar, E. 137. Voltolini, ... 27. Vomcr 96.

Vorderman, A. G. 204. Vulpian, ... 27. Vultur 208, 239. Vulturidae 224.

Wachsthum s. Biologisches.

Wagner, Nicol. 2.

Waldeyer, W. 281.

Walecki, A. 251.

AVallishauser, J. B. 204.

Walter, Ad. 204.

Wanderungen s. Biologi- sches.

Ward, M. F. 90, 113, 137.

Warpachowsky, N. 90.

Warren, R. 204.

Warynski, Stanisl. 281.

Washington, Stef. von 205.

Waterhouse, F. H. 205.

Watson, M. 251.

Weldon, W. F. R. 27, 281.

Wernich, ... 205.

Wharton, Jones T. 281.

Whitaker, J. 205.

Whitehead, J. 205.

Whitehurst, E. J. 205.

Whitman, C. O. 90.

Widhalm, M. 205.

Widman, 0. 205.

Wiebke, Ant. 205.

Wiebke, Paul 205.

Wiedemann, A. 90, 251.

Wielowiejski, A. von 281.

Wiepken, C. F. 205.

Wiesbauer, . . . 205.

Wilckens, M. 251.

Wilcox, T. E. 205.

Wilder, Burt G. 28.

Wilkinson, C. S. 137.

Willard, S. W. 205.

Williston, S. W. 137.

Willmore, J. 205, 251.

Willmott, C. 205.

Wilson, E. 251.

Wimpern s. Integumentge- bilde.

Winterfeld, F. 251.

Winterschlafs. Biologisches.

Wokral, Th. 205.

Woldrich, J. N. 251.

Wolfenden, R. N. 137.

Wood, T. B. 205. Woodward. A. S. 101, 137. Woodward, IL 28, 113, 137,

205, 251. Wulp, F. M. van der 137. Wurm, W. 28, 205. AVürttenberger, G. 138. Wright, L. 205. Wright, R. Raras. 2S. Wyatt, C. W. 205.

Xanthocorys n. 235. Xantusiidae 147, 148. Xema217, 219. Xenodon 161, 162. Xenopeltidae 160. Xenopeltis 160. Xenosauridae 147, 148. Xerus 257, 271. Xiphocolaptes 215, 229. Xiphosoma 139. Xyrichthys 99.

Yarrell, W. 206. Yerbury, S. W. 138.

Zacharias, O. 113.

Zähne s. Verdauungssystem.

Zalophus 260.

Zamenis 70, 141, 162.

Zanclodontidae 176.

Zapvrus 162.

Zatrachys 127, 129.

Zeglinski, N. 28.

Zeledon, J. C. 206.

Zellari, Jos. 206.

Zellenstructur s. Histologi- sches.

Zenaida215, 216, 223.

Zenker, Jos. 206.

Zerzumia 157.

Zeuglodontidae 269.

Zeus 70, 76, 96.

Ziemer, E. 206.

Zigno, A. de 104, 133.

Ziphioidae 269.

Ziphius 48, 269.

Zipperlen, A. 13S.

Zirbeldrüse s. Nervensystem.

Zoarces 82, 91, 98, 297.

Zonoplacentaria 62.

Zonuridao 147, 148, 154.

Zorilla 255.

Zosterops 212, 217, 236.

Züge s. Biologisches.

Zunge 3. Verdauungssystem.

Zwerchfell s. Muskelsystem.

Zwitter s. Abnormitäten, Fort- pflanzung u. Urogenital- system.

Zygonectes 102.

Zygosaurus 127, 129.

Druck von Breitkopf & Härtel in Leipzig.

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