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Full text of "Zoologischer Jahresbericht"

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MARINE  BIOLOGIGAL  LABORATORY. 

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20. 

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p    97 

8. 

- 

V.  0.      - 

p  104 

in 

der  Mitte     - 

mit  den  pinselförmig  zerfaserten  Enden  seiner 
Zellen  besonders  etc. 
Buccinum  st.  Buccinium. 
ihrer  st.  seiner. 
Kiemenblätter  st.  Kiemen. 
Cirroteuthis  st.  Cirrhoteuthis. 
Cj'lichnidae  st.  Cyclichnidae. 
Littorine  st.  Litorine. 
Cossmann  (i)  st.  Cossmann. 


ZOOLOGISCHER  JAHRESBERICHT 


FÜR 


1885. 

HERAUSGEGEBEN 

VON  DER 

ZOOLOGISCHEN  STATION  ZU  NEAPEL 


lY.  ABTHEILÜNG : 

TUNICATA,  VERTEBRATA. 

MIT  REGISTER. 


REDIGIRT 

VON 

D".  PAUL  MAYER 

IN  NEAPEL. 


BERLIN 

VERLAG  VON  R.  FRIEDLÄNDER  &  SOHN 

1887. 


Alle  Rechte  vorbehalten. 


Inhalts -Übersicht. 


Seite 

Tnnicata 1 

(Ref.:  Prof.  A.  Bella  Valle  in  Modena.) 

A.  Anatomia,  Ontogenia  ecc 2 

B.  Faunistica  e  Sistematica 9 

Vertebrata 11 

I.  Anatomie 11 

(Ref.:  Prof.  C.  Emery  in  Bologna.) 

A.  Morphologie  generale 28 

B.  Histologie  et  Chimie  biologique 30 

C.  Phylogenie 31 

D.  Tegument 34 

E.  Squelette 37 

F.  Systeme  musculaire ;  ligaments.    Organes  electriques  et  pseudo- 
electriques 51 

G.  Systeme  nerveux 59 

H.  Intestin 73 

I.   Systeme  vasculaire ;  rate ;  coelome 79 

K.  Appareil  uro-genital 82 

II.  Ontogenie 278 

(Ref.:  Prof.  A.  Rauher  in  Dorpat.) 

A.  Allgemeines ,,. 281 

B.  Mehrere  Wirbelthierclassen 286 

C.  Pisces 292 

D.  Amphibia 298 

E.  Reptilia 298 

F.  Aves 300 

G.  Mammalia 300 

III.  Systematik,  Faunistik,  Biologie 84 

1.  Pisces 84 

(Ref.:  W.  R.  Ogilvie-Grant  ml^orvdLon.) 

A.  Recent 84 

I.  General 90 

II.  Faunae 91 

HL  Systematic 93 

B.  Fossil 104 

2.  Batrachia 108 

(Ref.:  Dr.  O.  Bottger  in  Frankfurt  a.  M.) 

A.  Allgemeines 113 

B.  Biologie 113 

C.  Faunistik 117 

D.  Systematik 119 

E.  Paläontologisches 124 


2  Tunicata, 

"Sabatier,  A.,  [Sur  les  oeufs  des  Ascidiens].  in:  Mein.  Acad.  Sc.  Montpellier  Tome  lU 
p  429—480  4  Tav. 

Salensky,  W.,  »Folliculäre  Knospung«  der  Salpen  und  die  »Polyembryonie«  der  Pflanzen, 
in :  Biol.  Centralbl.  5.  Bd.  p  6—8.   [2] 

Seeliger,  Oswald,  1.  DieEntwicklungsgeschichteder socialenAscidien.  in:  Jena.  Zeit.  Naturw. 
18.  Bd.  p  528-597.   [2] 

,  2.  Die  Knospung  der  Salpen.  ibid.  19.  Bd.  p  573—677  T  10—19.  [7] 

Sluiter,  C.  Ph.,  Über  einige  einfache  Ascidien  von  der  Insel  Billiton.  in:  Nat.  Tijd. 
Nederl.  Indie  Batavia  45.  Deel  p  160—232  T  1—9.   [5,  9,  10] 

Traustedt,  M.  P.  A.,  Ascidiae  simplices  fra  det  stille  Ocean.  in:  Vid.  Meddel.  Nat.  For. 
Kjebenhavn  1884  60  pgg.  4  Tav.   [9,  10] 

Ulianin,  B.,  Bemerkungen  über  die  Synascidiengattung  DistapUa  D.  V.  in:  Z.  Anzeiger 
8.  Jahrg.  p  40—44.   [5] 

Verrill,  A.  E.,  Notice  of  recent  additions  to  the  Marine  invertebrata  of  the  Northeastern 
Coast  of  America,  with  descriptions  of  new  genera  and  species  and  critical  remarks 
on  others.  Part  V.  Annelida,  Echinodermata,  Hydroida,  Tunicata.  in:  Proc.  U.  S. 
Nation.  Mus.  Vol.  8  p  424—448  Tunicata  p  447  ff.  [11] 

Wagner,  Nicolas,  1.  Sur  quelques  points  de  l'organisation  de  l'Anchynie.  in:  Arch.  Z. 
Exper.  (2)  Tome  3  p  151—188  T  7—9.   [7] 

,  2.  Die  Ascidien  des  Solowetzkischen  Golfes,    in  :  Die  Wirbellosen  des  weißen  Meeres. 

Zoologische  Forschungen  an  der  Küste  des  Solowetzkischen  Meerbusens  in  den  Som- 
mermonaten der  Jahre  1877,  1878,  1879undl882  1.  Bd.p  121— 167  T15— 21.  [5,9—11] 

A.     Anatomia,  Ontogenia,  Filogenia,  Fisiologia,  Biologia. 

1.  Generalitä. 

II  Salensky  considera  la  »gemmazione  folliculäre«  da  lui  descritta  nelle 
Salpe  come  aualoga  a  ciö  che  Strasbiirger  lia  osservato  nelle  plante  poliembrio- 
niche  (Funkia  ovata  ecc.) ,  in  cui  gli  embrioni  non  si  sviluppano  esclusivamente 
dair  novo,  nia  ancora  nelle  vicinanze  dell'  novo  fecondato,  per  via  asessuale,  dal 
tessuto  niicleare. 

L'insieme  delle  cavitä  renali  e  genitalidei  Tunicati  puö  essere  parago- 
nato,  secondo  van  Beneden  &  Jlllin,  da  uua  parte  alla  cavitä  dei  vermi  segmentati, 
e  dall'  altra  a  quella  dei  vertebrati;  e  rappresenta  i  residui  degenerati  e  profonda- 
mente  modificati  d"im  euterocele  primitivo. 

I  Tunicati,  secondo  il  Dohrn  (p  74),  sono  da  considerarsi  come  derivanti 
immediatamente  da  pesci  ciclostomiformi ;  e  ciö  specialmeute  per  l'omologia,  che 
egli  dimostra,  coirAmmocoetes ,  1.  fra  l'endostilo  e  la  tiroidea;  2.  fra  la  Corona 
ciliata  faringea  e  la  doccia  pseudobranchiale. 

II  Seeliger  (')  continua  in  quest'annoil  lavoro  pubblicato in  parte  nell'anno  passato 
[v.  Bericht  1884  IV  p  3,  10].  Nei  Tunicati  esiste  un  vero  pseudocele  (Hert- 
wig) ,  giacche  nella  formazione  dei  mesoblasto  non  comparisce  una  cavitä  secon- 
daria  dei  corpo,  ma  invece  rimane  la  cavitä  primaria,  la  quäle  e  ristretta  non  solo 
dai  sacchi  peribranchiali  ma  anche  da  cellule  connettivali  mesenchimatose  e  da  un 
mantello  interne  di  cellulosa.  —  La  larva  delle  Ascidie  si  potrebbe  considerare 
composta  di  3  segmenti ,  uno  cefalico,  e  2  dei  tronco ;  il  cefalico  e  il  primo  dei 
tronco  sono  fusi  insieme;  l'ultimo  e  rappresentato  dalla  coda.  Tutte  le  diverse 
forme  dei  Tunicati  derivano  originariamente  da  una  forma  primitiva,  liberamente 
nuotante,  simile  alle  larve  delle  Ascidie  o  alle  Appendicolarie,  L'organo  di  loco- 
mozione,  cioe  la  coda,  comincia  a  poco  a  poco  a  degenerare,  e  lo  sviluppo  fi lo- 
gen etico  pote  seguire  solo  secondo  2  direzioni;  una  che  menö  ai  Tunicati  fissi, 
cioe  alle  Ascidie,  l'altra  ai  nuotanti,  cioe  ai  Pirosomi,  ed  alle  Salpe.  Dalle  Appen- 
dicolarie questa  forma  primitiva  si  distingueva  1.  per  avere  entrambi  i  canali 


A.  Anatomia,  Ontogenia  ecc.    2.  Ascidiae.  3 

atriali  giä  uniti  in  itno  spazio  comune  dorsale,  che  sboccavä  airesterno  mediante 
nn'  apertura  unica ;  2 .  per  uon  essere  dotata  della  proprietä  di  moltiplicarsi  per 
via  asessuale.  La  gemmazione  cominciö  nel  ramo  ascidie ,  dopo  che  si  furono 
fissate ;  invece  nel  ramo  delle  forme  natanti  si  sviluppö  solo  in  un  gruppo 
mentre  che  mancö  in  un  altro,  cioe  nelle  appendicolarie.  —  I  Tunicati  e  i  Verte- 
brati  sono  due  rami  diversi  di  una  forma  primitiva  comune. 

II  Roule  (^)  trova  che,  paragonando  nei  diversi  tipi  di  Tunicati  le  relazioni  sta- 
bilite,  circa  agli  organi  interni,  fra  la  regione  d'aderenza  delle  larve  urodele, 
situata  sempre  in  avanti  e  al  disotto  della  bocca,  in  un  punto  diametralmente 
opposto  alla  coda,  e  le  regioni  d'aderenza  degl'individui  adulti,  si  constatano 
raramente  delle  concordanze  fra  di  esse.  Nella  Boltenia  e  nel  Fungulus  Herdm. 
l'orientazione  degli  organi  e  la  stessa  nella  larva  e  nell'adulto.  Invece  nella 
stessa  famiglia  delle  Cintiadee,  n^Wdi.  Polycarpa  e  nel  Microcosmus ,  fra  la 
posizione  di  fissazione  transitoria  della  larva ,  e  quella  definitiva  dell'adulto ,  si 
constata  nella  direzione  di  tutti  gli  organi  una  torsione  di  circa  90°.  Nelle 
ascidie  di  forma allungata,  p.  es.  alcune  Cintiadee,  e  la  maggior  parte  delle  Fallu- 
siadee,  e  Ciavelinidee,  l'inversione  e  di  180°.  I  Tunicati  liberi  non  subiscono 
deviazione. 

Secondo  Hyatt  le  ascidie  non  si  debbono  considerare  come  animali  degenerati. 
Nella  loro  storia  embrionale  si  trova  uno  speciale  stato  larvale  tipico ;  i  muscoli 
laterali  non  derivano  da  celomi,  ma  sono  conversione  diretta  di  cellule  archente- 
riche.  Per  conseguenza  gli  antenati  delle  ascidie  erano  senza  celoma,  ossia 
equivalenti  agli  animali  acelomati  fra  i  Poriferi,  Idrozoi,  ed  Actinozoi. 

II  CopG  trova  che  la  s c  u t  eil  az  i  o  n  e  del  dorso  del  Pterichthys  canaclensis  White- 
aves  si  accorda  in  tutti  i  particolari  con  quella  del  Chelyosoma  maclovianum  Brod. 
&  Sow.  eccetti  in  alcuni  piccoli  segmenti  dei  margini  anterior!  laterali  e  nei  pezzi 
intercalati  che  circondano  l'ano  tra  il  primo  scudo  dorsale  ed  il  secondo.  L'orificio 
anteriore  e  circondato  da  sei  scudi  distinti  dai  marginali  come  nel  C,  ma  disposti 
diversamente  nei  Pterichthyidae.  Se  la  larva  del  C.  fosse  fornita  di  coda  e  noto- 
corda,  come  quella  degli  altri  Tunicati,  la  somiglianza  col  P.  sarebbe  maggiore. 
D'altra  parte  non  avendo  trovato  tracce  di  coda  in  almeno  50  esemplari  di  P., 
ne  tracce  di  squame,  si  puö  supporre  che  sia  stata  assorbita,  come  nei  Tunicati. 
Lo  P.  e  il  tipo  di  una  particolare  divisione  degli  Urocordi,  a  cui  l'A.  da  il  nome 
di  Antiarchi,  distinto  dai  Tunicati  per  la  posizione  dell'  ano  situato  come  nei  Ver- 
tebrati,  e  non  giä  sul  dorso. 

L'Herdman  (^j  immagina  che  i  primi  stadii  nell'  evoluzione  dei  vasi  »respi- 
ratorii«  siano  stati  cosi :  Poiche  gli  antenati  degli  ascididi  perdettero  il  potere  di 
riprodursi  per  gemmazione,  gli  stoloni  vascolari  divennero  rudimentali,  fiuo  a  che 
furono  usati  soltanto  come  organi  d'adesione.  Per  qualche  tempo  sarebbero  stati 
prodotti  esclusivamente  all'estremitä  posteriore  del  testa  (loro  sito  originale  nei 
Clavelinidi) ,  ma  poi  si  sarebbero  estesi  piü  avanti  lungo  il  lato  sinistro  del  corpo 
(lato  SU  cui  giacciono  la  maggior  parte  delle  Ascidie  semplici)  in  guisa  da  anco- 
rare  l'animale  piü  sicuramente ;  e  noi  li  troviamo  talora  in  questa  condizione  nella 
Ciona  intestinalis  e  n^W  Asciclia  aspersa. 

2.  Ascidiae. 

II  Roule  (^)  fa  una  lunga  e  minuta  esposizione  della  struttura  della  Ciona  in- 
testinalis, come  base  per  lo  studio  delle  Fallusiadee  del  Golfo  di  Marsiglia.  Nelle 
C.  e  caratteristica  lapresenza  di  larghe  fasce  muscolari,  longitudinali,  rego- 
lari,  estese  su  quasi  tutta  la  superficie  del  corpo.  Da  esse,  come  pure  dalla 
pieghevolezza  della  cuticola  tnnicale,  si  spiega  l'eccessiva  contrattilitä  del  corpo. 

1* 


Tunicata. 

migriiio  da  questa  nel  mantello  comune  della  colouia,  dove  si  trasformano  poi  in 
nuovi  individui.  Le  ramificazioni  della  colonia  dipendono  dallo  sviluppo  di  larve, 
che  non  liaiino  abbandonato  la  colonia  madre,  ma  si  sono  sviluppate  in  sito. 

3.  Salpae. 

Nel  Doliolum,  secondo  il  Barrois,  l'organo  a  rosetta  non  termina  di  botto,  sic- 
coine  comunemente  s'afferma ,  ma  si  prolunga  in  un  cordone  gracile ,  seguito  da 
nna  parte  anellata ,  e  da  una  porzione  frammentata ,  che  mette  capo  alla  serie  di 
gemme  primitive  della  coda.  Tutte  queste  parti  insieme  costituiscono  lo  stolone 
prolifero,  che  cosi  si  estende  dal  cuore  aH'estremitä  della  coda.  Da  esso  deri- 
vano  3  gruppi  di  gemme,  cioe  1?,  aU'esterno,  2  linee  di  gemme  laterali ;  2?,  piü 
in  dentro,  2  linee  di  gemme  mediane ;  3?,  suUa  linea  mediana,  i  frammenti  dello 
stolone,  Di  questi  3  gruppi  il  piü  esterno  da  origine  ad  una  P  forma  sterile, 
notevole  per  la  sua  struttura  aberrante;  il  medio  ad  una  2^  forma  sterile  di 
struttura  quasi  simile  alla  seguente ,  ma  che  nel  D.  porta  le  gemme  da  cui  si 
sviluppa  la  forma  sessuata ;  finalmente  il  gruppo  frammentato  (Urknospen)  s'esau- 
risce  dopo  che  i  frammenti  si  sono  fissati  sulla  forma  No.  2  per  dare  origine  ad 
un'ultima  Serie  di  gemme  che  si  sviluppano  in  animali  sessuati.  Tutte  queste  3 
forme  hanno  piccole  dimensioni ,  ed  organi  genitali  allo  stato  embrionale.  — 
Neir^ncAmm,  come  nel  D. ,  esistono  cellule  speciali  destinate  al  trasporto 
delle  gemme  sul  tubo  coloniale.  Le  gemme  nell'^.  camminano  in  una  maniera 
regolare,  dalla  linea  mediana  della  faccia  superiore,  ove  son  prodotte  dallo  stolone 
prolifero,  fino  alla  linea  mediana  della  faccia  inferiore,  occupata  dalla  serie  di 
alcune  grosse  cellule  amiboidi.  Cosi  fanno  il  giro  completo  del  tubo ,  nello  stesso 
tempo  che  vanno  a  poco  a  poco  contraendo  col  medesimo  aderenza ;  giunte  alla 
faccia  inferiore  cessano  di  muoversi ,  e  si  trovano  definitivamente  fissate  mediante 
una  specie  d'inspessimento  placentare.  Le  cellule,  che  hanno  servito  a  traspor- 
tare  le  gemme,  durante  il  viaggio  si  caricano  di  globuli  grassi,  e  poi  si  accumulano 
nella  linea  mediana  per  formare  la  serie  delle  grosse  cellule  amiboidi,  di  cui  sopra 
si  e  detto.  Alcune  di  queste  cellule  penetrano  nell'apertura  cloacale,  e  giungono 
fino  allo  stomaco  dei  zooidi,  dove  formano  forse  le  grandi  cellule  del  Korotneff.  — 
Nell'^.  non  si  hanno  le  3  maniere  di  gemme  contemporaneamente  come  nel  Z).; 
ma  in  compenso  esistono  nelle  varie  forme  3  diverse  maniere  di  tubi  proliferi, 
cioe:  1?  stolone  prolifero  completamente  indiviso ,  con  una  1^  forma  sterile 
di  zooidi ;  2?  un  tubo  senza  vero  stolone ,  ma  invece  con  un  ammasso  di  piccoli 
corpi  irregolari,  ed  una  2  '^  forma  sterile  di  zooidi  che  somigliano  ai  sessuati; 
39  tubo  senza  traccia  di  stolone,  ma  con  zooidi  della  forma  sessuata.  Probabil- 
mente  queste  3  maniere  di  tubi  sono  stadi  di  sviluppo  che  si  succedono  l'uno  al- 
l'altro.  Mentre  lo  stolone  e  integro,  i  Zooidi  prodotti  sono  sterili ;  quando  si  divide 
in  frammenti  irregolari ,  i  zooidi  appartengono  alla  2^  forma  sterile ;  finalmente 
quando  restano  soltanto  poche  gemme,  queste  si  trasformano  in  zooidi  sessuati. 
La  forma  agama  dell'^.  e  affatto  ignota.  —  Lo  stolone  prolifero  dell'^., 
diversamente  da  quelle  delle  salpe,  dei  pirosomi  e  dei  dolioli ,  consta  di  un  rive- 
stimento  ectodermico ,  e  di  un  solo  cordone  solido  interno ,  composto  esclusiva- 
mente  di  cellule  endodermiche.  L'A.  non  e  riuscito  a  vedere  la  prima  origine 
delle  gemme ;  ma  nei  primi  stadi  che  ha  potuto  osservare  ha  trovato  una  gemma, 
poco  differente  per  volume  dalla  sezione  dello  stolone ,  formata  da  un  esoderma 
e  da  un  ammasso  di  cellule  interne  con  una  cavitä  non  centrale,  anzi  situata  in- 
teramente  da  uno  dei  lati  dell'ammasso  medesimo.  Intanto  bentosto  queste  cellule 
si  difi"erenziano  in  endodermiche,  nervöse  e  genitali.  Le  prime  formano  una  massa 
fariogo-stomacale,  che  diventa  cava ,  e  poi  comunica  coll'esterno  mediante  Taper- 


1 


A.  Anatomia,  Ontogenia  ecc.   3.  Salpae.  7 

tura  boccale  e  l'anale.  La  massa  faringea  si  divide  direttamente  in  sacco  fa- 
ringeo  e  pericardio;  l'ano  sbocca  da  principio  direttamente  alla  superficie 
della  pelle,  e  solo  piü  tardi  s'approfonda  nell'interno  della  gemma.  —  La  cloaca 
prende  origine  sotto  forma  di  2  tubi  corti,  che  vengono  a  sboccare  nelle  2  ali  su- 
periori  del  sacco  faringeo ,  in  guisa  da  dar  luogo  a  2  grandi  aperture  paragona- 
bili  a  quelle  delle  appendicolarie.  Queste  aperture  si  chiudono,  o  almeno  si  ridu- 
cono  considerevolmente ,  e  i  2  tubi  primitivi  si  gonfiano  in  2  sacchi  che  ricoprono 
tutta  la  porzione  posteriore  del  sacco  faringeo ,  sboccando  all'  interno  soltanto 
mediante  una  porzione  comune.  Le  vere  fessure  brauchiali  si  formano  tra 
questi  sacchi,  e  il  sacco  faringeo.  —  Nella  forma  sessuata  la  massa  nervosa 
si  continua  indietro  in  un  grosso  cordone  che  passa  fra  la  cloaca  e  Tesofago  per 
terminare  ad  un  ganglio  coperto  dalla  massa  genitale.  Nella  prima  forma  sterile 
questo  cordone  nasce  dal  restringimento  d'un  tubo  nervoso  cilindrico,  che  s'estende 
lungo  tutto  l'embrione ;  la  sua  parte  anteriore  corrisponde  esattamente  alla  massa 
nervosa  intera  della  forma  sessuata.  Questo  cordone  sembra  corrispondere  al 
grande  nervo  dorsale  che,  nelle  appendicolarie,  unisce  il  ganglio  cefalico  al  grande 
ganglio  situato  alla  base  della  coda.  II  rigonfiamento  anteriore  si  trasforma  in 
ipofisi,  ma  da  origine  pure  nella  parte  superiore  al  ganglio  cefalico,  e  nelle  parti 
laterali  alle  2  grandi  paia  di  nervi  che  sono  l'origine  di  tutto  il  sistema  nervoso 
periferico.  —  Lo  strato  muscolare  si  divide  in  2  zone,  situate  fra  l'apertura 
boccale  e  l'anale,  zone  che,  come  nel  doliolo,  si  suddividono  in  semicerchi,  con  la 
differenza,  che  nell'-^.  sono  6  invece  di  8,  ed  i  2  di  mezzo,  invece  di  saldarai 
al  semicerchio  simmetrico,  si  riuniscono  tra  loro  per  costituire  un  muscolo  in  for- 
ma di  S. 

II  Wagner  {^)  descrive  le  diverse  terminazioni  nervöse  deWAnchinia,  fra  cui 
alcune  in  grandi  cellule  nervöse  riempiute  di  piccole  vescichette ,  altre  in  cellule 
di  senso,  ed  altre  in  corpuscoli  che  somigliano  agli  »organiti  plastici«  del  sangue. 
[v.  Bericht  f.  1884  IV  p  6.] 

II  Seeliger  (2)  ha  fatto  le  sue  ricerche  suUa  gemmazione  delle  salpe  nella  iS. 
democratica.  Neil'  embrione  il  primo  abbozzo  dello  stolone  prolifero  apparisce 
come  una  piccola  sporgenza,  immediatamente  dietro  dell'  endostilo,  nel  lato  sini- 
stro,  e  Consta,  anche  nel  piü  giovane  stadio  osservato  dall'A.,  di  2  tubi  invaginati 
l'uno  nell'altro,  e  di  una  massa  cellulare  annidata  nello  spazio  intermedio.  Tutte 
queste  parti  sono  continuazione  diretta  dell'organismo  materno.  II  tubo  esterno 
e  continuaziona  dell'  ectoderma  della  madre ,  e  quindi  proviene  dall'  ectoblasto 
c]^ir  embrione;  esso  da  origine  poi,  nella  salpa  catenata,  all'  epitelio  cutaneo ,  ed 
al  mantello  di  cellulosa  esterno.  II  tubo  interno  deriva  da  un'  estroflessione  della 
parete  branchiale  ;  forma  l'entoderma  dello  stolone  e  quindi,  nella  salpa  a  ca- 
tena,  costituisce  la  parete  della  cavitä  branchiale,  la  parete  ventrale  del  nastro 
branchiale ,  il  tratto  digerente ,  la  glandola  epatopancreatica ,  e  lo  stelo  dorsale 
(Rückenzapfen).  Finalmente,  la  massa  cellulare,  interposta  fra  i  2  tubi  dello  sto- 
lone, viene  dal  mesenchima  dell'  embrione,  e  si  differenzia  in  sistema  nervoso,  or- 
gani  sessuali,  eleoblasto  (stoloblasto) ,  pericardio  e  cuore,  globuli  sanguigni,  fibre 
muscolari,  tessuto  connettivo,  mantello  di  cellulosa  interno,  parete  dorsale  del 
nastro  branchiale,  e  parete  della  cloaca.  —  L'estroflessione  della  parete  branchiale 
materna,  che  poi  da  luogo  all'  entoderma  dello  stolone,  avviene  immediatamente 
dieti'o  deir  endostilo,  e  si  estende  verso  la  parte  sinisti-a  e  posteriore.  Nella  parte 
anteriore,  dal  lato  ventrale,  presenta  una  dilatazione  sacciforme,  che,  senza  par- 
tecipare  alla  formazione  dell'  entoderma  stoloniale,  s'adatta  al  tetto  della  placenta 
embrionale,  e  verso  destra  s'estende  fino  al  pericardio,  con  cui  concresce.  Invece 
l'entoderma  dello  stolone  deriva  dalla  parte  posteriore  dell'  estroflessione ;  ma  ben 
presto  se  ne  distacca,  ed  isola,  diventando  canale  perfettamente  chiuso.  —  II 


Tunicata. 

migrino  da  qiiesta  nel  mantello  comune  della  colouia,  dove  si  trasformano  poi  in 
niiovi  individui.  Le  ramificazioni  della  colonia  dipendono  dallo  sviluppo  di  larve, 
che  non  haniio  abbandonato  la  colonia  madre,  ma  si  sono  sviluppate  in  sito, 

3.  Salpae. 

Nel  Doliolum,  secondo  il  Barrois,  l'organo  a  rosetta  non  termina  di  botto,  sic- 
come  comunemente  s'afferma ,  ma  si  prolunga  in  nn  cordone  gracile ,  seguito  da 
una  parte  anellata ,  e  da  una  porzione  frammentata ,  che  mette  capo  alla  serie  di 
gemme  primitive  della  coda.  Tutte  queste  parti  insieme  costituiscono  lo  stolone 
prolifero,  che  cosi  si  estende  dal  cuore  aH'estremitä  della  coda.  Da  esso  deri- 
vano  3  gruppi  di  gemme,  cioe  1?,  aU'esterno,  2  linee  di  gemme  laterali ;  2?,  piü 
in  dentro,  2  linee  di  gemme  mediane;  3?,  sulla  linea  mediana,  i  frammenti  dello 
stolone.  Di  questi  3  gruppi  il  piü  esterno  da  origine  ad  una  P  forma  sterile, 
notevole  per  la  sua  struttura  aberrante;  il  medio  ad  una  2^^  forma  sterile  di 
struttura  quasi  simile  alla  seguente,  ma  che  nel  D.  porta  le  gemme  da  cui  si 
sviluppa  la  forma  sessuata ;  finalmente  il  gruppo  frammentato  (ürknospen)  s'esau- 
risce  dopo  che  i  frammenti  si  sono  fissati  sulla  forma  No.  2  per  dare  origine  ad 
un'ultima  serie  di  gemme  che  si  sviluppano  in  animali  sessuati.  Tutte  queste  3 
forme  hanno  piccole  dimensioni ,  ed  organi  genital!  allo  stato  embrionale.  — 
Neir^nc/jmm,  come  nel  D.,  esistono  cellule  speciali  destinate  al  trasporto 
delle  gemme  sul  tubo  coloniale.  Le  gemme  nell'^.  camminano  in  una  maniera 
regolare,  dalla  linea  mediana  della  faccia  superiore,  ove  son  prodotte  dallo  stolone 
prolifero,  fino  alla  linea  mediana  della  faccia  inferiore,  occupata  dalla  serie  di 
alcune  grosse  cellule  amiboidi.  Cosi  fanno  il  giro  completo  del  tubo ,  nello  stesso 
tempo  che  vanuo  a  poco  a  poco  contraendo  col  medesimo  aderenza ;  ginnte  alla 
faccia  inferiore  cessano  di  muoversi ,  e  si  trovano  definitivamente  fissate  mediante 
una  specie  d'inspessimento  placentare.  Le  cellule ,  che  hanno  servito  a  traspor- 
tare  le  gemme,  durante  il  viaggio  si  caricano  di  globuli  grassi,  e  poi  si  accumulano 
nella  linea  mediana  per  formare  la  serie  delle  grosse  cellule  amiboidi,  di  cui  sopra 
si  e  detto.  Alcune  di  queste  cellule  penetrano  nell'apertura  cloacale,  e  giungono 
fino  allo  stomaco  dei  zooidi,  dove  formano  forse  le  grandi  cellule  del  Korotneff.  — 
'^eWA.  non  si  hanno  le  3  maniere  di  gemme  contemporaneamente  come  nel  D.\ 
ma  in  compenso  esistono  nelle  varie  forme  3  diverse  maniere  di  tubi  proliferi, 
cioe:  1?  stolone  prolifero  completamente  indiviso ,  con  una  P  forma  sterile 
di  zooidi ;  2?  un  tubo  senza  vero  stolone ,  ma  invece  con  un  ammasso  di  piccoli 
corpi  irregolari,  ed  una  2^  forma  sterile  di  zooidi  che  somigliano  ai  sessuati; 
3?  tubo  senza  traccia  di  stolone,  ma  con  zooidi  della  forma  sessuata.  Probabil- 
mente  queste  3  maniere  di  tubi  sono  stadi  di  sviluppo  che  si  succedono  l'uno  al- 
l'altro.  Mentre  lo  stolone  e  integro,  i  Zooidi  prodotti  sono  sterili ;  quando  si  divide 
in  frammenti  irregolari ,  i  zooidi  appartengono  alla  1^  forma  sterile ;  finalmente 
quando  restano  soltanto  poche  gemme,  queste  si  trasformano  in  zooidi  sessuati. 
La  forma  agama  dell'^.  e  afi'atto  ignota.  —  Lo  stolone  prolifero  dell'^., 
diversamente  da  quello  delle  salpe,  dei  pirosomi  e  dei  dolioli ,  Consta  di  un  rive- 
stimento  ectodermico ,  e  di  un  solo  cordone  solido  interno ,  composto  esclusiva- 
mente  di  cellule  endodermiche.  L'A.  non  e  riuscito  a  vedere  la  prima  origine 
delle  gemme ;  ma  nei  primi  stadi  che  ha  potuto  osservare  ha  trovato  una  gemma, 
poco  differente  per  volume  dalla  sezione  dello  stolone ,  formata  da  un  esoderma 
e  da  un  ammasso  di  cellule  interne  con  una  cavitä  non  centrale,  anzi  situata  in- 
teramente  da  uno  dei  lati  dell'ammasso  medesimo.  Intanto  bentosto  queste  cellule 
si  differenziano  in  endodermiche,  nervöse  e  genitali.  Leprime  formano  una  massa 
faringo-stomacale,  che  diventa  cava ,  e  poi  comunica  coll'esterno  mediante  l'aper- 


\ 


A.  Anatomia,  Ontogenia  ecc.   3.  Salpae.  7 

tura  boccale  e  l'anale.  La  massa  faringea  si  divide  direttamente  in  sacco  fa- 
ringeo  e  pericardio;  l'ano  sbocca  da  principio  direttamente  alla  superficie 
della  pelle,  e  solo  piü  tardi  s'approfonda  nelÜinterno  della  gemma.  —  La  cloaca 
prende  origine  sotto  forma  di  2  tubi  corti,  che  vengono  a  sboccare  nelle  2  all  su- 
periori  del  sacco  faringeo ,  in  guisa  da  dar  luogo  a  2  grandi  aperture  paragona- 
bili  a  quelle  delle  appendicolarie.  Queste  aperture  si  chiudono,  o  almeno  si  ridu- 
cono  considerevolmente ,  e  i  2  tubi  primitivi  si  gonfiano  in  2  saccbi  che  ricoprono 
tutta  la  porzione  posteriore  del  sacco  faringeo ,  sboccando  all'  interno  soltanto 
mediante  una  porzione  comune.  Le  vere  fessure  branchiali  si  formano  tra 
questi  sacchi,  e  il  sacco  faringeo.  —  Nella  forma  sessuata  la  massa  nervosa 
si  continua  indietro  in  un  grosso  cordone  che  passa  fra  la  cloaca  e  l'esofago  per 
terminare  ad  un  ganglio  coperto  dalla  massa  genitale.  Nella  prima  forma  sterile 
questo  cordone  nasce  dal  restringimento  d'un  tubo  nervoso  cilindrico,  che  s'estende 
lungo  tutto  l'embrione ;  la  sua  parte  anteriore  corrisponde  esattamente  alla  massa 
nervosa  intera  della  forma  sessuata.  Questo  cordone  sembra  corrispondere  al 
grande  nervo  dorsale  che,  nelle  appendicolarie,  unisce  il  ganglio  cefalico  al  grande 
ganglio  situato  alla  base  della  coda.  II  rigonfiamento  anteriore  si  trasforma  in 
ipofisi,  ma  da  origine  pure  nella  parte  superiore  al  ganglio  cefalico,  e  nelle  parti 
laterali  alle  2  grandi  paia  di  nervi  che  sono  l'origine  di  tutto  il  sistema  nervoso 
periferico.  —  Lo  strato  muscolare  si  divide  in  2  zone,  situate  fra  l'apertura 
boccale  e  l'anale,  zone  che,  come  nel  doliolo,  si  suddividono  in  semicerchi,  con  la 
diflferenza,  che  nell'-^.  sono  6  invece  di  8,  ed  i  2  di  mezzo,  invece  di  saldarai 
al  semicerchio  simmetrico,  si  riuniscono  tra  loro  per  costituire  un  muscolo  in  for- 
ma di  S. 

II  Wagner  (^)  descrive  le  diverse  terminazioni  nervöse  delV A7ichima,  fra  cui 
alcune  in  grandi  cellule  nervöse  riempiute  di  piccole  vescichette ,  altre  in  cellule 
di  senso,  ed  altre  in  corpuscoli  che  somigliano  agli  »organiti  plastici«  del  sangue. 
[v.  Bericht  f.  1884  IV  p  6.] 

II  Seeliger  (^)  ha  fatto  le  sue  ricerche  suUa  gemmazione  delle  salpe  nella  S. 
democratica.  Neil'  embrione  il  primo  abbozzo  dello  stolone  prolifero  apparisce 
come  una  piccola  sporgenza,  immediatamente  dietro  dell'  endostilo,  nel  lato  sini- 
stro,  e  Consta,  anche  nel  piü  giovane  stadio  osservato  dall'A.,  di  2  tubi  invaginati 
l'uno  nell'altro,  e  di  una  massa  cellulare  annidata  nello  spazio  intermedio.  Tutte 
queste  parti  sono  continuazione  diretta  dell'organismo  materno.  II  tubo  esterno 
e  continuazione  dell'  ectoderma  della  madre,  e  quindi  proviene  dall'  ectoblasto 
d^ir  embrione;  esso  da  origine  poi,  nella  salpa  catenata,  all'  epitelio  cutaneo ,  ed 
al  mantello  di  cellulosa  esterno.  II  tubo  interno  deriva  da  un'  estroflessione  della 
parete  branchiale  ;  forma  l'entoderma  dello  stolone  e  quindi,  nella  salpa  a  ca- 
tena,  costituisce  la  parete  della  cavitä  branchiale,  la  parete  ventrale  del  nastro 
branchiale ,  il  tratto  digerente ,  la  glandola  epatopancreatica ,  e  lo  stelo  dorsale 
(Kückenzapfen).  Finalmente,  la  massa  cellulare,  interposta  fra  i  2  tubi  dello  sto- 
lone, viene  dal  mesenchima  dell'  embrione,  e  si  differenzia  in  sistema  nervoso,  or- 
gani  sessuali,  eleoblasto  (stoloblasto) ,  pericardio  e  cuore,  globuli  sanguigni,  fibre 
muscolari,  tessuto  connettivo ,  mantello  di  cellulosa  interno,  parete  dorsale  del 
nastro  branchiale,  e  parete  della  cloaca.  —  L'estroflessione  della  parete  branchiale 
materna,  che  poi  da  luogo  all'  entoderma  dello  stolone,  avviene  immediatamente 
dieti'o  deir  endostilo,  e  si  estende  verso  la  parte  sinisü'a  e  posteriore.  Nella  parte 
anteriore,  dal  lato  ventrale,  presenta  una  dilatazione  sacciforme,  che,  senza  par- 
tecipare  alla  formazione  dell'  entoderma  stoloniale,  s'adatta  al  tetto  della  placenta 
embrionale,  e  verso  destra  s'estende  fino  al  pericardio,  con  cui  concresce.  Invece 
l'entoderma  dello  stolone  deriva  dalla  parte  posteriore  dell'  estroflessione ;  ma  ben 
presto  se  ne  distacca,  ed  isola,  diventando  canale  perfettamente  chiuso.  —  II 


^  Tunicata. 

meso derma  nello  stolone  circonda  prima  a  guisa  d'anello  tutto  il  tubo  entoder- 
mico ;  piü  tardi  cosi  per  attivitä  propria ,  come  forse  anclie  per  i  varii  ripiega- 
menti  della  parete  del  tubo  da  esso  circondato,  si  distingue  in  4  parti,  delle  quali 
(considei'ate  per  la  posizione  rispetto  agli  assi  principali  dell'  embrione),  l'ante- 
liore  da  origine  al  sistema  nervoso ,  la  superiore  e  l'inferiore  ai  corpi  laterali 
(Seitenstränge),  la  posteriore  al  corpo  ovarico.  —  La  trasformazione  dello  stolone 
prolifero  in  una  catena  di  salpe  consiste  essenzialmente  in  una  divisione  di 
tutto  l'abbozzo  in  altrettante  parti,  disposte  in  ordine  segmentale,  quanti  saranno 
gl'individui  della  catena,  contemporaneamente  ad  uno  spostamento  dei  varii  organi 
simili  dei  singoli  segmenti  fino  a  raggiungere  la  disposizione  definitiva  che  si  vede 
negl'  individui  della  catena  completamente  formata.  Molto  complicata  e  la  maniera 
di  costituirsi  di  questi  singoli  individui.  Nei  tagli  trasversali  si  vede  che  l'entoderma 
stoloniale  si  ripiega  in  guisa  da  prendei  e  la  figura  di  H,  con  4  rami  a  lume  ampio, 
2  dal  lato  neurale,  e  2  dall'emale,  cioe  dove  corrisponde  il  corpo  ovarico,  riuniti  da 
un  tratto  trasversale  molto  angusto  e  spesso  obliterato.  Invece  nei  tagli  longitu- 
dinali  si  vede  che  contemporaneamente  avviene  una  divisione  dello  stolone  in  tanti 
ßegmenti,  disposti  l'uno  appresso  dell'altro.  Ciascun  segmento  comprende  3 
rami  dell'  entoderma,  e  propriamente  i  2  emali  ed  1  dei  neurali,  vale  a  dire 
alternativamente  una  volta  solo  il  destro  ed  una  volta  solo  il  sinistro.  Cosi  in 
ultimo  in  ogni  giovane  gemma  si  trovano  2  sacchi  entodermici ;  uno  maggiore 
esterno,  risultante  dall'  unione  del  ramo  emale  e  del  neurale  dello  stesso  lato, 
ed  uno  piü  piccolo  interno  che  deriva  dal  ramo  emale  dell'  altro  lato.  Questo  sacco 
piü  piccolo,  neir  isolamento  progressivo  delle  gemme,  perde  la  sua  comunica- 
zione  col  ramo  orizzontale  molto  prima  del  sacco  esterno.  Durante  la  trasfor- 
mazione delle  gemme  in  salpe  a  catena,  i  2  sacchi  entodermici  si  fondono  insieme 
per  una  estroflessione,  che,  cominciando  dalla  parte  posteriore  del  sacco  dorsale, 
circonda  l'ovario  e  si  fonde  coli'  estremitä  del  sacco  ventrale.  II  sacco  dorsale  for- 
ma tutto  il  rivestimento  della  cavitä  branchiale,  l'esofago  e  probabilmente 
anche  un'  altra  parte  del  tratto  digerente.  La  brauch ia  si  costituisce  per  la  fu- 
sione  parziale  della  parete  ventrale  della  cloaca,  e  della  parete  dorsale  della  ca- 
vitä respiratoria,  le  quali  pareti  prima  aderiscono  insieme  per  2  tratti  longitudi- 
nali,  e  poi  si  fondono  ;  e  da  ultimo  i  tratti  fusi  sono  in  parte  riassorbiti,  producen- 
dosi  cosi  2  larghe  fessure,  mediante  cui  comunicano  insieme  la  cavitä  branchiale 
e  la  cloacale.  L'organo  cavo  che  risulta  dalla  fusione  dei  2  foglietti  suddetti  e 
appunto  la  branchia,  la  cui  cavitä  nondimeno  e  alquanto  ristretta  per  la  secre- 
zione  di  una  sostanza  omogenea.  —  La  cl  o  a  c  a  ha  origine  da  una  parte  dei  tratti 
laterali.  In  questi  manca  in  principio  ogni  traccia  di  cavitä;  ma  piü  tardi  s'av- 
vera  la  disposizione  delle  cellule  in  2  strati,  e  da  ultimo  apparisce  una  cavitä, 
come  una  vescica.  In  seguito  di  sviluppo  una  parte  della  parete  cloacale  si  fonde 
coli'  epitelio  cutaneo  ectodermico  per  rendere  poi  possibile  la  perforazione  del- 
l'apertura  d'egestione.  Stando  a  questa  genesi  la  cavitä  cloacale  delle  salpe  a  ca- 
tena si  dovrebbe  considerare  come  parte  del  blastocele.  —  Dal  corpo  ovarico 
(Eierstockstrang)  derivano  l'uovo,  il  follicolo,  l'ovidutto,  il  testicolo,  e  il  condotto 
spermatico,  ma  non  l'entoderma,  siccome  ammette  il  Salensky.  Per  differenzia- 
zione  successiva  alcune  delle  cellule  centrali  diventano  uova,  le  altre  subiscono 
una  fase  regressiva,  o  servono  come  materiale  nutritive  alle  cellule  che  vanno  di- 
ventando  uova.  Le  cellule-uova  si  dispongono  lungo  il  corpo  ovarico  molto  per 
tempo  l'una  appresso  dell' altra,  cosi  che  in  taglio  trasversale  se  ne  incontra  una 
sola,  0  al  piü  2 ;  e  nei  taglio  longitudinale  compariscono  disposte  in  fila  come  le 
perle  in  un  monile.  Nei  primi  stadii  il  numero  delle  cellule-uova  e  maggiore  di 
quello  delle  gemme  laterali;  dipoi  per  le  successive  atrofie  si  giunge  ad  un  numero 
uguale.    I  singoli  follicoli  si  formano  dalle  cellule  periferiche  del  corpo  ovarico 


B.  Faunistica  e  Sistematica,   3.  Sisteraatica.  9 

senza  traccia  di  gemmazione  dall'  interno  delle  cellule-uöva.  Le  cellule  periferiche 
suddette  si  adattano  in  uno  strato  continuo  intorno  alle  uova,  in  forma  di  tubo ;  e 
questo,  strozzandosi  dietro  di  ciascun  uovo,  costituisce  i  singoli  follicoli.  —  Anche 
il  tratto  nervoso  subisce  degli  strozzamenti,  dai  quali,  perche  essi  si  sncce- 
dono  l'uno  dietro  dell'  altro,  finalmente  e  trasformato  in  iina  serie  di  rigonfiamenti 
gangliari,  tanti  in  uumero,  quante  sono  le  gemme  dello  stolone.  AUontanandosi 
dalla  linea  mediana,  alternativamente  uno  a  destra  e  Taltro  a  sinistra,  i  singoli 
gangli  vanno  alle  singole  gemme.  La  fossetta  vibratile,  nell'  embrione  e 
probabilmente  anche  nelle  gemme,  La  origine  da  iin  abbozzo  comnne  col  ganglio. 
Una  porzione  dei  tratti  laterali  isolandosi  e  trasformandosi  in  vescichetta,  che  poi 
sinvagina,  costituisce  la  prima  origine  del  cuore  e  del  peri cardio. 

[4.  Appendicalariae.] 

B.  Faunistica  e  Sistematica. 

1.  Fannistica  in  generale. 

II  Wagner  (^j  nel  golfo  di  Solowetzki  nel  Mar  Bianco,  non  ha  trovato  quasi 
mai  Ascidie  composte,  eccetto  il  PolycUmim  aurantiacum. 

2.  Faune. 

Oceano  Atlantico. 

Mediterraneo,  Coste  di  Provenza :  Ascidie  semplici  Rouie  (^)  —  Adriatico  : 
Ascidie  semplici  v.  Drasche  —  Mar  Bianco,  Golfo  di  Solowetzki :  Ascidie  sem- 
plici e  composte  Wagner  '^] . 

Oceano  Pacifico. 
Ascidie  semplici  Traustedt. 

Oceano  Indiano. 
Isola  Billiton  :  Ascidie  semplici  Sluiter. 

3.  Sistematica. 

[1.  Greneralitä.] 

2.  Aseidiae. 

Lo  Sluiter  descrive  minutamente  e  figura  tutte  le  specie  da  lui  trovate  nel- 
i'isola  Billiton,  cioe  :  Ecteiyiascidia  2  n.,  Ascidia  2  (1  n.) ,  Molgula  1,  Cynthia  1  n. 
var.,  Styela  9  (8  n.),  Styeloides  1  n. 

Del  Golfo  di  Solowetzki  nel  Mar  Bianco  il  Wagner  (-)  nota  Clavelina  1,  Chelyo- 
soma  1  ,  Glandula  1,  Molgula  3  (2  n.},  Pera  1,  Cynthia  2  (1  n.)  e  Styela  1.  Di 
alcune  di  esse  l'A.  da  la  descrizione  anatomica,  con  le  corrispondenti  figure. 

II  Traustedt  enumera  le  Ascidie  semplici  dell'  Oceano  Pacifico,  dandone  le  chiavi 
analitiche :  Hypobythius  1,  Chelyosoma  1^  Corynascidia  1,  Corella  2,  Rhodosoma. 
AJbyssascidia  1,  Ciona  2,  Phallusia  9  (2  n.)  ,  Molgula  5  (l  n.)  ,  Paramolgula  n., 
Bostrichobranchus  \ ,  Boltenial^  Czdeolusd,  Cynthia  2(i  (2n.),  Microcosmus  ^  ['^'^•h 
Styela  6,  Polycarpa  10. 

Famiglia  Ascidiidae. 

II  Roule  f'^)  divide  la  »famiglia«  delle  Fallusiadee  in  due  »tribü«:    1.  Cionidee, 


10  Tunicata. 

in  cui  la  bvanchia  non  raggiunge  la  regione  posteriore  del  corpo,  ma  vi  lascia  una 
cavitä  generale,  dove  sono  rinchiusi  i  visceri  [Ciona);  e  2.  Fallusidee,  la  cui 
branchia  ha  invaso  la  regione  posteriore,  e  respinto  i  visceri  su  d'un  lato  del 
corpo.  Si  possono  stabilire  delle  suddivisioni  fondate  sulla  posizione  relativa  dei 
visceri ,  che  sono  sempre  riuniti  in  una  sola  massa ;  cioe  1 .  Ascidine ,  visceri  sul 
lato  sinistro  del  corpo  [Phalhisia,  Ascidia,  Ascidiella  u.)\  2.  Corelline,  visceri  a 
destra  [Corella ,  Abyssascidia)  ;  3 .  Hypobythine  ,  visceri  sul  dorso  (Hypohythim, 
Corynascidia) .  —  Descrive  tutte  le  specie  delle  coste  provenzali  che  sono :  Ciona 
1,  Ascidiella  n.  3  (1  n.),  Ascidia  5  (1  n.),  P/iallusia  1.  Di  quasi  tutte  sono  anche 
date  le  figure.  —  Riunisce  in  una  sola  specie  [Ciona  intestinalis)  tutti  i  tipi  di 
Cionidei  conosciuti,  salvo  C.  Flemingi  Herdm. ,  e  Savignyi  Herdm.  Distingue 
nella  intestinalis  3  varietä  :  «  canina,  ß  macrosiphonica,  y  fascicularis. 


Ascidia  s.  str.  Come  Ascidiella,  ma  ganglio  nervoso,  e  glandola  ipofisaria  allontanate 
dair  organo  vibratile  p  219  ;  Marioni  n.  abbondante  su  gli  scogli  a  fior  d'acqua 
nella  rada  di  Marsiglia  p  240  figg.  ;  Roule  (^)  —  melanostoma  n.  Billiton,  6 — 8 
Faden;    Sluiter  p  172  figg. 

Ascidiella  n.  Branchia  diritta,  ganglio  nervoso,  e  glandola  ipofisaria  situati  immedia- 
tamente  dietro  l'organo  vibratile  p  219;  lutaria  n.  a  40 — 60  m  di  prof.  nel 
fango,  a  N  della  rada  di  Marsiglia  p  229  fig. ;  cristata  =  Ascidia  cristata  Risse 
=  A.  mamillaris  D.  Chiaje  =  A.  pustulosa'^  Alder;  scahra  =  Ascidia  scabra  0. 
F.  Müller  =  A.  villosa  Giard;   Roule  (^) . 

Ecteinascidia  7'ubricollis  n.  Billiton,  6  Faden  p  163  Figg.;  diapimnis  n.  ibid.  p  168 
Figg. ;   Sluiter. 

Hyalosoma  n.  g.  Sacco  branchiale  senza  pieghe ,  ma  con  trabecole  longitudinali 
molto  sviluppate.  Fessure  branchiali  disposte  trasversalmente  in  serie  fra  2  tra- 
becole, e  di  forma  ovale.  Tentacoli  ramificati ;  singulare  n.  Golfo  di  Solowetzki; 
Wagner  (2)  p  164  Fig. 

Pera  Huxleyi  Macdonald  =  Rhodosoma  Ehrenb.    sp. ;   chrystallina  Verrill  =  pellucida 

Stimpson  =  Molgtda  chrystallina  Möller ;  Traustedt. 
Phallusia  s.  str.   distinta  da  Ascidia  per  la  branchia  ricurva  su  se  stessa;   Roule  (^) 

p  219  —  Suensonii  n.  Costa  di  Corea  37°  N.,  129°  35'  E.,  45  Faden;  p  13  e  49 

Figg.;   Traustedt. 

Schizascus  papillosus,   e  S.  pellucidtis  Stimpson  =  Rhodosoma  Ehrenb.  sp. ;  Traustedt. 

Famiglia  Molgulidae. 

Delle  coste  di  Rovigno  e  Pola  v.  Dräsche  riporta  Eugyra  1  n.,   Molgida  2  n., 
Ctenicella  1 . 

Anurella  Lacaze-Duthiers  =  Molgtda;  V.  Drasche.  [V.  pure  Bericht  1883  IV  p  19 
Herdman.] 

Eugyra  adriatica  n.  Baia  di  Muggia  presso  Trieste ;   v.  Drasche  p  161  fig. 

Eugyriopsis  n.  con  una  sola  glandola  genitale,  come  in  Eugyra,  e  con  maglie. bran- 
chiali di  forma  fra  E.  e  Molgula,  p  1015;  intermedia,  Coste  di  Provenza  p|l016; 
Roule  (1). 

Gymnocystis  amptdloides  (van  Ben.)  Heller  =  Molgula  Hellerii;   V.  DraSChe  p  162. 

Molgula  appendicidata  Lacaze  non  e  =  M.  app.  Heller;  euprocta  n.  Pola  e  Rovigno 
p  163  fig.;  Hellerii  n.  Pola,  Rovigno  p  162  fig.;  V.  DrasChe —  longicolUs  n. 
Golfo  di  Solowetzki  4  Faden  p  153  fig.;  nuda,  ibid.,  p  154  fig,;  Wagner  (2) 
—  Martensii  n.  Meermaid  Sti-eet,  N.  Ov.  Australia ;  Traustedt  p  20  e  50  figg. 


Vertebrata.   I.  Anatomie.  U 

Paramolgrda  n.  g.  fra  Molgula  ed  Eugyra,  senza  pieghe  nel  sacco  branchiale.  Organi 
genitali  in  entrambi  i  lati ;  il  sinistro  suUa  parte  ricorrente  del  canale  intestinale 
p  20;  Schukiin.  Stretto  di  Magellano,  p  21  e  51  fig. ;  Traustedt. 

Famiglia  Cynthiidae. 

Cnleoliis  Tanneri  n.  Coste  Nord  Est  America,  alla  prof.  di  1608  piedi;   Verrill  p  447. 

Cynthia  corallina  n.  nei  fondi  coralligeni  della  costa  di  Provenza,  40 — 50  m; 
Roule  (1)  p  1016  — japonica  n.  Giappone,  p  30  e  54fig. ;  Hilgendorßi  n.  ibid.  p  36 
e  55  figg. ;  Traustedt  —  NordenskjöldH  n.  Golfo  di  Solowetzki ;  Wagner  (2)  p  157 
fig.  — pallida  Heller  var.  hiUitonensis  n.  Billiton  4  Faden;   Sluiter  p  183  figg. 

Microcosmus  gleba  n.  Oceano  Pacifico,  presso  le  7  isole  al  nord  di  Banka  1°  30'  S. 
12  Faden;  Traustedt  p  41  e  56  figg.  —  Salatieri  n.  Abbondante  nelle  regioni 
sabbiose  e  fangose  del  litorale  di  Linguadoca  ;   Roule  (^)  p  1016. 

Styela  oligocarpa  n.  Billiton  6  Faden  p  187  figg.  ;  patens  n.  ibid.  p  1 90  figg. ;  papil- 
lata  n.  ibid.  4  Faden  p  192  figg. ;  procera  n.  ibid.  6  Faden  p  196  figg.  ;  captiosa 
n.  ibid.  6  Faden  p  202  figg.;  ^erc?ma«?  n.  Mendano-Straße,  Billiton  p  205  figg.; 
cryptocarpa  n.  ibid.  p  210  figg.  ;   spiralis  n.  ibid.  3  Faden  p  214  figg.  ;   Sluiter. 

Styeloides  n.  g.  Mancano  completamente  il  sacco  branchiale  e  l'intestino  p  220; 
abranchiata  n.  Mendano-Straße,  6  Faden  p  219  figg. ;   Sluiter. 

Famiglia  Clavelinidae. 
Clavelina  chrystaUina  Möller  =  Molgula  chrystallina ;    Traustedt. 

Famiglia  Didemnij'dae. 

'Brevistellium,  nuovo  nome  invece  di  AstelUum  Giard,  giacche  il  sifone  branchiale  non 

manca  di  denti,  ma  li  ha  brevissimi ;   Jourdain  p  1513. 
Oligosomidaen.  gruppo,  per  riunire  i  Diplosomidi,   ed  i  Leptoclini ;  Jourdain 

p  1514. 
Pseudodiclemnum  zosterarum  n.   (?),  Saint  Vaast-la-Hougue ,   Sulla  Zostera  marina; 
Jourdain  p  1513. 

[3.  Salpae.  4.  Appendicularie.] 


Vertebrata. 

I.  Anatomie. 
(Referent :    Prof.  C.  Emery  in  Bologna.) 

Aeby,  Chr.,  Die  Herkunft  des  Pigmentes  im  Epithel,  in:  Centralbl.  Med.  Wiss.  23.  Jahrg. 
p  273—275.   [34] 

Albrecht,  Paul,  1.  Über  die  Unterschiede  des  menschlichen  Beckens  von  den  übrigen  Affen- 
becken,   in:  Corr.  Bl.  D.  Ges.  Anthr.  Ethn.  Urgesch.  1884  Nr.  10  p  100.  [51] 

,  2.  Über  dieepipituitarenWirbelcentren  der  Säugethiere.  ibid.  Nr.  11  p  178.  [v.  Bericht 

f.  1884  IV  p  52] 

,  3.  Über  die  extracranialen  Räume  in  der  Schädelhöhle  der  Säugethiere.   ibid.  p  185 

2  Figg.  [v.  Bericht  f.  1884  IV  p  52] 

" ,   4.  Über  die  Stieda'schen  Präparate  von  Trigonum  und  MetapoUex.    in:  C.  R.  Section 

Anat.  Congres  Internat.  Sc.  Med.  Kopenhagen  p  3. 

,  5.  Über  die  Entstehung  der  Oberlippe  und  des  Oberschnabels,     ibid.  p  19 — 20.  [44] 


12  Vertebrata. 

Albrecht,  Paul,    6.   Über   die   "VVirbelkörperepiphysen   und  "VVirbelkörpergelenke   zwischen 

dem  Epistropheus,   Atlas  und  Occipitale  der  Säugetliiere.     ibid.  p  54 — 63  9  Figg. 

[41,  46] 
,   7.  Resume  seiner  Untersuchungen  über  die  4  Zwischenkiefer,   das  Quadratum,  das 

Quadrato-Jugale ,  das  Jugale,   die  Postfrontalia,  das  Basioticum,  die  epipituitaren 

Wirbelcentren,  den  Proatlas  und  die  Costoide  der  Säugethiere.   ibid.  p  63 — 56  [Rien 

de  nouveau.] 
* ,  8.  Über  die  Nicht-Existenz  von  Nervis  opticis  bei  den  Wirbelthieren.     in :  Ber.  In- 
ternat. Otolog.  Congr.  Basel  p  45. 
,  9.  Über  den  morphologischen  Werth  des'^Unterkiefergelenkes,  der  Gehörknöchelchen 

und  des  mittleren  und  äußeren  Ohres  der  Säugethiere.   ibid.  p  183.  [46] 

* ,  10.  La  queue  chez  l'homme.    in:  Bull.  Soc.  Anthr.  Bruxelles  Tome  3  p  158. 

,  11.  Epiphyses  entre  l'occipital  et  le  sphenoide  chez  l'homme;  os  trigone  du  pied  chez 

l'homme ;  Epihallux  chez  l'homme.    ibid.  p  186 — 190  3  Figg.  [50] 
,  12.  Über  Existenz  oder  Nicht-Existenz  der  Rathkeschen  Tasche,    in  :  Biol.  Centralbl. 

4.  Bd.  p  724—726.  [Polemique.] 
,  13.  Über  die  Chorda  dorsalis  und  7  knöcherne  Wirbelcentren  im  knorpeligen  Nasen- 

septum  eines  erwachsenen  Rindes.    Antwort  auf  eine  Aufforderung  des  H.  Geheimr. 

Prof.  Dr.  V.  Kölliker.  ibid.  5.  Bd.  p  144—159,  187—189,  256.  [Polemique,] 
,  14.  Über  die  im  Laufe  der  phylogenetischen  Entwicklung  entstandene  angeborene 

Spalte  des  BrustbeinhandgrifFes  der  Brüllaffen,  in:  Sitz.  Ber.  Akad.  Berlin  p  337.  [42] 
,  15.  Über  die  morphologische  Bedeutung  der  Pharynxdivertikel,  in :  Centralbl.  Chirurg. 

Nr.  24  Beilage  p  54-56.   [75] 

,  16.  Über  zweiwurzelige  Eck-  und  Schneidezähne  beim  Menschen,   ibid.   [34] 

,  17.  Zur  Zwischenkieferfrage.    Erwiderung  auf  eine  Besprechung  des  Herrn  Prof .  Dr. 

Ph.  Stöhr.    in :  Fortschritte  d.  Med.  3.  Bd.  p  443—456  6  Figg.  [44] 
,  18.  Versuch  eines  Nachweises,    dass  eine  Intercalation  von  Halswirbeln  bei   den 

Säugethieren  stattfinden  kann,  in  :  Tagebl.  58.  Vers.  D.  Naturf.  Arzte  p  414.  [Squelette 

de  singe  oü  la  cöte  de  la  9^  vertebre  s'unit  au  manubrium  sterni.]   [42] 
Albini,  Giuseppe,  Sulla  tunica  muscolare  dell'  intestino  tenue  del  cane.     in:  Rendic.  Accad. 

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,   2.  The  shape  of  the  hind  Limb  in  the  Mammalia  as  modified  by  the  weight  of  the 

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I.  Anatomie.  13 

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,  2.  On  the  Morphology  of  the  tarsus  in  the  Mammals.    ibid.  p  86 — 88.  [v.  Bericht  f. 

1S84  IV  p  57.] 
,  3.  On  the  centrale  carpi  of  the  Mammals.     ibid.  p  195—196.  [v.  Bericht  f.   1884  IV 

p  56.] 

,  4.  The  trapezium  of  the  Camelidae.    ibid.  p  196 — 197.   [51] 

,  5.  On  the  Morphology  of  the  carpus  and  tarsus  of  Vertebrates.  ibid.  p  718—720.  [48] 

,  6.  Zur  Morphologie   des  Carpus    und  Tarsus  der  Wirbelthiere.      in:    Z.   Anzeiger 

8.  Jahrg.  p  326—329.  [48,  50] 

,   7.  Zur  Vögel  — Dinosaurier — Frage,    ibid.  p  441 — 443.   [Historique.]   [32] 

,  8.  Nachträgliche  Bemerkungen  zu  :    Zur  Morphologie    des  Carpus  und  Tarsus  der 

AVirbelthiere  (Z.  Anzeiger  Nr.  196).    ibid.  p  486— 488.   [49] 

,  9.  Zum  Tarsus  der  Vögel,    ibid.  p  488.   [51] 

,  10.  Note  on  the  sternal  apparatus  in /gfMawoc^o«.    ibid.  p  561 — 562.   [42] 

,  11.  Einige  Bemerkungen  über  die  Ossification  der  »langen«  Knochen,     ibid.  p  580 — 

581.  [37] 
,  12.  Zur  Morphologie  des  Carpus  und  Tarsus  der  Reptilien  (Vorläufige  Mittheilung). 

ibid.  p  631—638.   [49] 
,   13.  Über  das  Archipterygium  und  die  Entwicklung   des  Cheiropterygium  aus  dem 

Ichthyopterygium.    ibid.  p  663 — 666.   [47] 
,   14.  Bemerkungen  über  das  Becken  der  Vögel  und  Dinosaurier,     in:  Morph.  Jahrb. 

10.  Bd.  p  613—616.   [51] 

,  15.  Das  Trapezium  der  Cameliden.    ibid.  11.  Bd.  p  117 — 118.   [51] 

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,  3.  On  the  structural  characters  and  Classification  of  the  Cuckoos.   ibid.  for  1885  p  168 

— 187  7  Figg.  [Formule  des  muscles  de  la  cuisse,  description  du  syrinx  et  de  laptery- 
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14  Vertebrata. 

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Camerano,  Lorenzo,  1.  Ricerche  intorno  alle  specie  italiane  del  genere  Talpa.     in:  Mem. 

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Cazin,  Maurice,  1.  Developpement  de  la  couche  cornee  du  gesier  du  poulet  et  des  glandes 

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Chabry,  L.,  Sur  la  longueur  des  membres  des  animaux  sauteurs.     in:    Journ.  Anat.  Phys. 

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Chiarugi,  Giulio,  1.  Delle  omologie  e  dei  rapporti  reciproci  della  fossetta  occipitale  media 

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Fisiocritici  Siena  (3)  Vol.  3  p  325—347  1  T.  [46] 
,  2.  Ricerche  sulla  struttura  dell'ovaja  della  lepre  [Lepus  timidus  L.).     ibid.  Vol.  4 

p  19—44  1  T.   [83] 
Claypole,  E.  W.,  On  the  recent  discovery  of  Pteraspidian  fish  in  the  upper  Silurian  rocks  of 

North  America,   in :  Q.  Journ.  Geol.  Soc.  London   Vol.  41  p  48—64  8  Figg.  [35] 
Collett,  Robert,  On  Echidna  acanthion  from  Northern  Queensland,    in:   Proc.  Z.  Soc.  Lon- 
don p  148 — 161  T  10  4  Figg.  [Figures  du  cräne  (5  et  g ,  quelques  mesures  du  squelette 

et  autres  notes  anatomiques  sans  importance.]   [41] 


I 


I.  Anatomie.  15 

Cope,  E.  D.,  1.  The  Amblypoda  (continued).     in:    Amer.  Natural.    Vol.  19   p  40 — 55  F  24 

—35.  [40,62] 
,  2.  The  Lemuroina  and  the  Insectivora  of  the  Eocene  period  of  North  America,     ibid. 

p  457— 471   ISFigg.  [40,  62] 
,  3.  On  the  evolution  of  Vertebrata,  progressive  and  retrogressive.     ibid.  p  140 — 148, 

234—247.  341—353.  [31] 

,  4.  The  Position  of  Pterichthjs  in  the  System,    ibid.  p  289—291  2  Figg.   [32] 

,  5.  The  ankle  and  skin  of  the  Dinosaur,  Dicloniiis  mirahilis.  ibid.  p  1208  T  37  F  1 — 3. 

[36,  51] 
,  6.  Pliocene  Horses  of  Southwestern  Texas,     ibid.  p  1208—1209   T  37  F  4—7.   [De- 

scription  et  figure  des  molaires  d'Uquus  crenidens  comparees  ä  d'autres  especes.]   [47] 

,   7.  The  retrograde  Metamorphosis  of  Siren.   ibid.  p  1226 — 1227.  [32] 

,  8.  The  structure  of  the  columella  auris  in  the  Pelycosauria.    in :  Mem.  Nation.  Acad. 

Sc.  Washington  Vol.  3  p  93—95.  [v.  Bericht  f.  1884  IV  p  35,  51.] 
* ,  9.  On  the  structure  of  the  feet  in  the  extinct  Artiodactyla  of  North  America,     in  : 

Proc.  Amer.  Phil.  Soc.  Philadelphia  Vol.  22  Part  1  p  21—27. 
,  10.    The  relations  between  the  Theromorphous  Reptiles  and  the  Monotreme  Mam- 

malia.  in:  Proc.  Amer.  Ass.  Adv.  Sc.  Vol.  33  p  471—481  1  T.   [v.  Bericht  f.  1884  IV 

p35.] 
Credner,  H.,  Die  Stegocephalen  aus  dem  Rothliegenden  des  Plauenschen  Grundes  bei  Dres- 
den. 5.  Theil.  in :  Zeit.  D.  Geol.  Ges.  37.  Bd.  p  694—736  T  27—29.  [40] 
Cuccati,  G.,  Sulla  struttura  raggiata  del  segmento  esterno  dei bastoncelli  retinici.  in:  Atti 

Accad.  Lincei  Rend.  (4)  Vol.  1  p  286—292 ;    et  in :   Arch.  Ital.  Biol.  Tome  7  p  234— 

241  1886  1  T.  [71] 
Cunningham,  J.  D.,   The  structure  and  development  of  the  suspensory  ligament  of  the  fetlock 

in  the  horse,  ox  etc.  in :  Amer.  Natural.  Vol.  19  p  127,  128.  [58] 
*Dalton,  J.  C,  Topographical  anatomy  of  the  brain.  3  Vols.  Philadelphia  40  w.  illustr. 
Dames,  W.,  Entgegnung  an  Herrn  Dr.  Baur.  in:  Morph,  Jahrb.  10.  Bd.  p  603 — 612.   [Article 

exclusivement  polemique.] 
Darkschewitsch ,  L. ,  Ueber  den  Ursprung  und  den  centralen  Verlauf  des  Nervus  accessorius 

Willisii.  in:  Arch.  Anat.  Phys.  Anat.  Abth.  p  361—378  T  15.   [65] 
Delage ,  Y. ,    Structure  et  accroissement  des  fanons  des  Baleinopteres.   in :  Compt.  Rend. 

Tome  101  p  86—89.  [37] 
Dobson,  G.  E. ,  Upon  two  skulls  of  Crocidura  aranea  vfith.  anomalous  dentition.  in:  Proc. 

Z.  Soc.  London  p  324.  [Premolaires  surnumeraires.]  [47] 
Dogiel,  Alexander,  Ueber  die  Drüsen  der  Regio  olfactoria.  in:    Arch.  Mikr.  Anat.  26.  Bd. 

p  50—60  T  3.  [69] 
Dohrn,  I.Anton,  Studien  zur  Urgeschichte  desWirbelthierkörpers.  7.  Entstehung  und  Diffe- 

renzirung  des  Zungenbein-  und  Kiefer-Apparates  der  Selachier.    in:  Mitth.  Z.  Stat. 

Neapel  6.  Bd.  p  1—48  T  1—4.  [28,  51,  80] 
,  2.  idem  8.  Die  Thyreoidea  bei  Petromyzon ,  Amphioxus  und  Tunicaten.  ibid.  p  49 — 

92  T  5—8.  [28,  73] 
,  3.  idem  9.  Die  unpaare  Flosse  in  ihrer  BedeutuHg  für  die  Beurtheilung  der  genealo- 
gischen Stellung  der  Tunicaten  und  des  Amphioxus  und  die  Reste  der  Beckenflosse 

bei  Petromyzon.  ibid.  p  399—431  T  23—24.  [28,  52] 

,  4.  idem  10.  Zur  Phylogenese  des  Wirbelthierauges.  ibid.  p  432—480.  [51,  66,  71,  73] 

Dollo,  L.,  1.  Cinquieme  note  sur  les  Dinosauriens  de  Bernissart.   in:  Bull.  Mus.  H.  N. 

Belg.  Tome  3  1884  p  129—146  T  6—7.   [28,  43,  44] 
,  2.   Premiere  note  sur  le  Simaedosaurien   d'Erquelines.     ibid.    p  151  — 182  T  8,9. 

[42,  50] 
,  3.  Premiere  note  sur  le  Hainosaure ,  Mosasaurien  nouveau  de  la  craie  brune  phos- 

phatee  de  Mesoin-Ciply,  pres  Mons.  ibid.  Tome  4  p  25—35.  [44] 


16  Vertebrata. 

Dollo,  L.,  4.  L'appareil  sternal  de  VIguanodon.  in:  Revue  Questions  Sc.  Octobre.  [42] 
*Dombrowsky,   Raoul  Ritter  von,  Geweihe   und  Gehörne.    Naturwissenschaftliche  Studie. 

Die  Geweihbildung  der  europäischen  Hirscharten  mit  besonderer  Berücksichtigung 

anatomischer ,  physiologischer,  pathologischer  und  pathogenischer  Momente.   Wien, 

C.  Gerold's  Sohn,  80  132  pgg.  40  T.   [47] 
Emery,  Carlo,  1.    Contribuzioni  all'Ittiologia.    10 — 17.    in:    Mitth.  Z.  Stat.  Neapel  6.  Bd. 

p  149—164  Figg.  T  9,  10.  [44,  68] 
,  2.  Zur  Morphologie  der  Kopfniere  der  Teleosteer ;  Erwiderung  an  Herrn  S.  Grosglik. 

in  :  Z.  Anzeiger  8.  Jahrg.  p  742—744.   [82] 
*Everbusch,  O.,    Die  Musculatur  der  Iris,  in:  Zeit.  Vergl.  Augenheilk.    3.  Bd.  p  33  flf.     Re- 

sume  in:  Centralbl.  Med.  Wiss.  23.  Jahrg.  p.  727—728.   [72] 
Exner,  Sigmund,  Die  Innervation  des  Kehlkopfes,  in:  Sitz.  Ber.  Acad.  "Wien  89.  Bd.  1884 

3.Abth.  p  63— 118  3  T.  [67] 
Familiant,  Victoria,  Beiträge  zur  Vergleichung  der  Hirnfurchen  bei  den  Carnivoren  und  den 

Primaten,  im  Anschlüsse  an    die  Untersuchung  eines  Löwen-Gehirnes,    in:    Mitth. 

Nat.  Ges.  Bern  2.  Heft  p  49—81.  [63] 
Fano,  Augusto,  Studi  sul  cuore  dei  Chiropteri.  Bologna  80.  24  pgg.  2  T.   [80] 
Fenwick,  E.   Hurry,  The  venous  System  of  the  bladder  and  its  surroundings.  in:  Journ. 

Anat.  Phys.  London  Vol.  19  p  320—327  T  16.  [81] 
Fere,  Ch.,  1.  Deuxieme  note  sur  la  topographie  cranio-cerebrale  chez  les  Singes.  in:  Journ. 

Anat.  Phys.  Paris  21.  Annee  p  298—303  5  Figg.  [64] 

* ,  2.  Note  sur  l'obelion  du  Gorille.  in  :  Bull.  Soc.  Biol.  Paris  28  Mars.  [64] 

Ferre,  Gabriel,  1.  Des  ganglions  intrarocheux  du  nerf  auditif  chez  l'homme.    in:  Compt. 

Rend.  Tome  100  p  862—864.  [70] 
,  2<  Contribution  ä  l'etude  du  nerf  auditif.   in:  Bull.  Soc.  Z.France  10.  Annee  p  208 

—243  T  2.  [70] 
Ficalbi,  E.,   1.  Di  una  particolare  disposizione  di  alcuni  vasi  venosi  del  collo  delle  Scimmie 

e  della  possibilitä  di  spiegare  con  essa  aleune  anomalie  venöse  reperibili  nell'  uomo. 

in:  Atti  Soc.  Tose.  Sc.  N.  Pisa  Rend.  Vol.  4  p  40—410  T  14.   [81] 
,  2.  Ossa  accessorie  comparativamente  studiate  nel  cranio  dell'  uomo  e  dei  rimanenti 

Mammiferi.  ibid.  Mem.  Vol.  7  35  pgg.  1  T.  [46] 
*Filhol,  H.,  1.  Observations  anatomiques  relatives  ä  diverses  especes  de  Manchots.  in:  Re- 

cherches  Z.  Bot.  Geol.  faites  ä  ITle  Campbell  et  en  Nouvelle  Zelande  ä  l'occasion  du 

passage  de  Venus  sur  le  soleil  en  1874.  Paris.  Acad.  d.  Sc.  40  37  T. 
,  2.  Observations  relatives  ä  des  Mammiferes  fossiles  nouveaux  provenant  des  depots 

de  Quercy  (Toulouse).  80  4-5  pgg.  13  T.  [41] 
,  3»  Observations  relatives  au  mode   de  Constitution   des  premolaires  et  des  molaires 

des  lemuriens  fossiles  appartenant  au  gerne  N'ecrolemu?:    in:  Bull.  Soc.  Philomath. 

Paris  (7)  Tome  9  p  51—53.   [47] 
* ,  4.    De  la  restauration  du  Squelette  d'un  Dinocerata.    in :    Ann.   Sc.  Geol.  Paris 

Vol.  16.  [41] 
Finger,  E. ,    Beitrag  zur  Anatomie   des  männlichen  Genitale,   in:   Sitz.  Ber.  Akad.  Wien 

90.  Bd.  3.  Abth.  1884  p  294^299  3  T.  [83] 

Fiori ,  Andrea ,  Studii  anatomici  e  fisiologici  sulla  trachea  della  Bucephala  clangula,  compa- 
rativamente con  quella  degli  altri  anatini.  in:  Atti  Soc.  Natural.  Modena  (3)  Vol.  3 
1884  p31— 64  T  1.  [7  7] 

Fischer,  P. ,  Sur  le  squelette  du  genre  fossile  Scelidotherium.  in:  Compt.  Rend.  Tome  101 
p  1291—1293.   [40] 

Flescii,  Max,   1.  lieber  die  Hypophyse  einiger  Säugethiere.  in:  Tagebl.  58.  Vers.  D.  Naturf. 

Ärzte  p  411—412.   [64] 
,  2.  Structur  der  Nervenzellen  in  peripheren  Ganglien,  ibid.  p  412 — 413.   [60] 


I.  Anatomie.  17 

Flesch,  Max,  3.  Die. untere  Halskrümmung  des  Rückenmarkes  der  Säugethiere.  in:  Arch. 

Anat.  Phys.  Anat.  Abth.  p  102—109  T  6.  [62] 
— — ,  4.  Zusatz  zu  dem  Aufsatze  »Ueber  die  untere  Halskrümmung  des  Rückenmarkes«. 

ibid.  p  110—111.  [62] 
Flot,  .  .  .,  Note  suxYHalitherium  Schinzi.  in:  Bull.  Soc.  Geol.  France  (3)  Tome  13  p  439 — 

441  Fig.   [Bassin.]  [50] 
*Flower,  W.  H.,  An  introduction  to  the  osteology  of  the  Mammalia.  3.  Ed.  revised  with  the 

assistance  of  Hans  Gadow.   [41] 
Forsyth-IVlajor ,  C.  J.,  I  cinghiali  d'Italia:  studi  craniologici.  in:  Atti  Soc.  Tose.  Sc.  N.  Pisa 

■      Mem.  Vol.  6  p  346—362.  [47] 
*Fritsch,  A.  1.  Fauna  der  Gaskohle  und  der  Kalksteine  der  Permformation  Böhmens.  2.  Bd. 

1.,  2.  Heft  [Schluß  der  Stegocephalen.]  Prag.  40  64  pgg.  Taff.  [40] 
* ,  2.  Untersuchungen  über  die  Biologie  und  Anatomie  des  Elbelachses,    in:    Mitth. 

Österr.  Fisch.  Ver.  N.  17  6  pgg. 
Fritsch  ,  G. ,  1.  Über  den  Angelapparat  des  Löphius  piscatorius.  in :  Sitz.  Ber.  Akad.  Berlin 

f.  1884  p  1145—1 151  Fig.  [59,  61] 
,  2*  Zur  Organisation  des   Gymnarchus  niloticm.   ibid.    f.  1885  p  119  — 129  2  Figg. 

[58,  61] 
Froriep,  August,    Über  Anlagen  von  Sinnesorganen  am  Facialis,  Glossopharyngeus  und  Va- 
gus, über  die  genetische  Stellung  des  Vagus  zum  Hypoglossus  und  über  die  Herkunft 

der  Zungenmusculatur.  in:  Arch.  Anat.  Phys.  Anat.  Abth.  p  1—55  T  1,  2.  [56,  65] 
Fürbringer  ,  M.  1.  Über  das  Schulter-  und  Ellbogengelenk  bei  Vögeln  und  Reptilien,    in: 

Morph.  Jahrb.  11.  Bd.  p  118—120.  [32,  58] 
,  2.  Über  Deutung  und  Nomenclatur  der  Musculatur  des  Vogelflügels,    ibid.  p  121 — 

125.  [32,  53] 

,  3*  Über  die  Nervencanäle  im  Humerus  der  Amriioten,  ibid.  p  484 — 486,  [50] 

Gadow,  Hans,  On  the  anatomical  differences  in  the  three  species  oi Rhea.  in:  Proc.  Z.  Soc. 

London  p  308 — 322.  [Squelette,  muscles,  visceres,  tegument.]   [40,  58,  77] 

,'v.  Haskeil  et  Flower. 

Garman,  S.,    Clüamydoselachus  anguineus  Garm.    A  living  species  of  Cladodont  Shark.    in : 

Bull.  Mus.  Harvard  Coli.  Vol.  12  p  1—35  T  1—20.  [32,  38,  56,  62,  68,  78,  79,  83] 
Gaudry,  A.,  Nouvelle  note  sur  les  reptiles  permiens.  in:  Bull.  Soc.  Geol.  France  (3)  Tome  13 

p  44 — 51  T  4 — 5-.    [Archegosaurus  et  formes  voisines;   s'occupe  surtout  de  la  colonne 

vertebrale.]   [40] 
Gaule,  G.,   Über  die  Bedeutung  der  Cytozoen  für  die  Bedeutung  der  thierischen  Zellen. 

in:  Tagebl.  58.  Vers.  D.Naturf.  Ärzte  p  211—214.  [30] 
Geberg,  A. ,  Über  directe  Anastomosen  zwischen  Arterien  und  Venen  in  der  Nierenkapsel. 

in:  Internat.  Monatschr.  Anat.  Hist.  2.  Bd.  p  223—229  T  13—14.  [80] 
Gegenbaup,C.,  1.  Zur  Morphologie  desNagels,  in:  Morph.  Jahrb.  10. Bd.  p  465 — 479  8Figg. 

[36]  _ 
,   2.    Über  das  Rudiment  einer   septalen  Nasendrüse  beim  Menschen,    ibid.    11.  Bd. 

p  486— 488.  [69] 

Gervais,  H.  P. ,  Sur  le  developpement  du  bassin  chez  les  Cetaces.  in:  Compt.  Rend.  Tome 
101  p  1281—1282.   [51] 

Gierke,  Hans,  Die  Stützsubstanz  des  Centralnervensystems.  1.  Theü.  in:  Arch.  Mikr.  Anat. 
25.  Bd.  p  441—554  T  20—21 ;  2.  Theil.  ibid.  26.  Bd.  p  129—228  T  6.  [59] 

*6paber,  Vitus,  Die  äußeren  mechanischen  Werkzeuge  der  Wirbelthiere.  Leipzig,  Freytag; 
Prag,  Tempsky  1886  (Nov.  1885)  80  224  pgg.  144  Figg. 

Greeff,  R.,  Über  Siphonops  TJwmensis  Barboza  du  Bocage,  Beitrag  zur  Kenntnis  der  Cöci- 
lien  (GjTunophionen).  in:  Sitz.  Ber.  Ges.  Naturw.  Marburg  No.  1  Jan.  1884  p  15 — 32 
Fig.  [30,35] 

Zool.  Jahresbericht.  1885.  IV.  2 


13  Vertebrata. 

Grosglik,  S.,  Zur  Morphologie  der  Kopfniere  der  Fische,  in:  Z.  Anzeiger  8.  Jahrg.  p  605 — 

611.  [82] 
Gruber,  Wenzel,  1.  Anatomische  Notizen.  N.  CCXI— CCXIX.  in:   Arch.  Path.  Anat.  99. 

Bd.  p  460  — 499.   N.  CCXX  — CCXXIV.    ibid.  101.  Bd.  p  245— 262.  N.  CCXXV— 

CCXXX.   ibid.  102.  Bd.   p  1—12.  N.  CCXXXI— CCXXXVI.   ibid.  p  529—542.  [N. 

CCXVI  contient  des  observations  sur  le  m.  extensor  digiti  4  et  5  des  Lemurides.]  [58] 
* ,  2.  Monographie  über  den  Musc^ilus  extensor  digiti  indicis  bei  dem  Menschen  und 

bei  den  Säugethieren.  in:  Gruber's  Beobacht.  aus  d.  Menschl.  u.  Vergl.  Anat.  6.  Heft 

69  pgg.  4  T.  [58] 
*Guldberg,  G.  A.,  1.  Über  dasCentralnervensystem  der  Bartenwale.  in :  Forh.Vid.  Selsk.  Chri- 

stiania  N. 4  154  pgg.  4  T.  [D'apres  un  resume  de  Max  Weber,  in:    Biol.  Centralbl. 

5  Bd.  p  609—615.]  [62] 
* ,  2.  Über  die  Größen-  und  Gewichtsverhältnisse  des  Gehirns   bei  den  Bartenwalen 

und  ihren  Vergleich  mit  dem  Gehirn  der  übrigen  Cetaceen  und  anderer  Säugethiere. 

in :  Meddel.  Nat.  Foren.  Kristiania  p  53—66.  [63] 
Haacke,  Wilhelm,  1.  Ueber  eine  neue  Art  uterinaler  Brutpflege  bei  Reptilien,  in:  Z.  An- 
zeiger 8.  Jahrg.  p  435—439.   [84] 
,  2.   Über  eine  neue  Art  uterinaler  Brutpflege  bei  Wirbelthieren.    ibid.   p  488  —  490 

[Rien  de  nouveau.] 
,  3.  Über  Helotes  Scotus  und  Eimer's  Theorie  der  Thierzeichnungen.    ibid.  p  507 — 508. 

[35] 
,  4.  On  the  Marsupial  ovum,  the  mammary  pouch  and  the  male  milk  glands  of  Echidna 

hystrix.  in:  Proc.  R.  Soc.  London  Vol.  38  p  72—74.   [36] 
Haller,  B. ,   Über  das  blaue  Hochzeitskleid  des  Grasfrosches,    in:   Z.Anzeiger    8.  Jahrg. 

.  p  611—616  Fig.   [34] 
Hamilton,  D.  J. ,  On  the  corpus  callosum  in  the  adult  human  brain.  in:  Journ.  Anat.  Phys. 

London  Vol.  19  p  385—414  T  21—22.  [64] 
*Haskeli ,  ...,  &  H.  Gadow,  On  the  anatomy  of  the  cardiac  nerves  in  certain  cold-blooded 

vertebrates.  in:  Journ.  Phys.  Cambridge  Vol.  5  N.  4.  [1885?]   [66] 
Hasse,  C,  Das  natürliche  System  der  Elasmobranchier  auf  Grundlage  des  Baues  und  der 

Entwicklung  ihrer  Wirbelsäule.  Ergänzungsheft.  Jena  40.  28  pgg.  1  T  und  2  Stamm- 
tafeln.  [41] 
Haswell,  Will.  A. ,  On  the  brain  of  Grey's  Whale  [Kogia  'Greyi).  in:-.Proc.  Linn.  Soc.  N-S- 

Wales  Vol.  8  p  437—439  T  21.  [63] 
Helm  ,  Franz  ,   Über  die  Hautmuskeln  der  Vögel,  ihre  Beziehungen  zu  den  Federfluren  und 

ihre  Functionen,  in:  Journ.  Ornith.  32.  Jahrg.  1884  p  320—380  1  T.  [53] 
*Henle,  J. ,  Das  Wachsthum  des  menschlichen  Nagels  und  des  Pferdehufs,  in:  Abh.  Ges. 

Wiss.  Göttingen  31.  Bd.  1884  48  pgg.  5  T.   [37] 
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Über  myelinhaltige  Endknospen  p  260— 262.  V.  Der  M.  coracocervicalis  p  262 — 263. 

VI.  Boule  graisseuse  de  Bichat  p  264.  VII.  Der  tubulöse  Abschnitt  der  Gl.  submaxil- 

laris  p  265.    VIII.    Die  Membrana  propria  der  Schweiß drüsencanälchen  p  265.    IX. 

Die  Membrana  perforata  in  der  Retina  des  Menschen  p  266.  X.  Der  Pfannenknochen 

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2* 


20  i^Vertebrata. 

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complet.  ] 

,  2.  Etüde  sur  quelques  mammiferes  de  petite  taille  de  la  faune  cernaysienne  des  envi- 
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"",  2.  Über  einzellige  Drüsen  (Becherzellen)  im  Cloakenepithel  der  Rochen,    in:   Z.  An- 
zeiger 8.  Jahrg.  p  50—51.  [31] 

,  3.  Über  einzellige  Drüsen  (Becherzellen)  im  Blasenepithel  der  Amphibien,  ibid.  p  556 

—559.  [31] 

,  4.  Über  einzellige  Drüsen  (Becherzellen)  im  Blasenepithel  der  Eidechse  [Lacertaagilis). 

ibid.  p  69—70.  [30] 

• ,  5.  Über  einzellige  Drüsen  (Becherzellen)  in  der  Oberhaut  von  Torpedo  marmorata. 

ibid.  p  388—389.  [31] 


I 


I,  Anatomie.  21 

List,  Joseph  Heinrich,  6.  Über  AVanderzellen  im  Epithel,  ibid.  p  389 —     0.  [36] 

,   7.  Untersuchungen  über  das  Cloakenepithel  der  Plagiostomen.    I.  Das  Cloakenepithel 

der  Rochen,    in:  Sitz.  Ber.  Akad.  Wien  92.  Bd.  3.  Abth.  p  270—305  4  T.  II.   Das 

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,  2.  The  anatomy  of  the  muscles,  ligaments  and  fasciae  of  the  orbit  including  an  ae- 

count  of  the  Capsula  of  Tenon,  the  check  ligaments  of  the  recti  and  of  the  suspensory 

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* ,  2,  Siwalik  Crocodilia,  Läcertilia  and  Ophidia  and  tertiary  Fishes.  ibid.  Parts  7 — 8 

102  pgg.  10  T.  [40] 
* ,    3.   The  Labyrinthodont   from  the  Bijori  group  (India).   ibid.    (4)  Vol.   1  Part  4 

17  pgg.  4  T.  [40] 
* ,    4.   The  Reptilia  and  Amphibia  of  the  Maleri  and  Deuwa  Croups,  ibid.   Part  5 

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,  2.  Temperature  of  the  body  of  Echidna  hystrix  Cuv.  ibid.  Vol.  8  p  425—426.   [Tempe- 

rature  moyenne  sur  2  individus  280  C] 
,  3.  On  the  temperature  of  the  body  of  Ornithorhynchus  paradoxus  Blumenb.    ibid. 

p  1204—1205.  [Temperature  moyenne  de  24°  8  C,  la  temperature  de  l'air  etant  23— 

24°.] 
,  4.  Note  on  the  brain  of  Halicore  australis  Owen.  ibid.  Vol.  10  p  193 — 196  T  24. 

•   ^^^^ 

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en  partie  d' apres  des  observations  personnelles ;  s'oJcupe  surtout  du  squelette,  du  cer- 
veau  et  des  visceres.]   [40] 

,  2.  On  the  Pinnipedia.  ibid.  p  484— 501.  [40,46] 

,  3.  Notes  on  the  cerebral  convolutions  of  the  Carnivora,  in :  Journ.  Linn.  Soc.  Lon- 
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et  53.]  [41] 

,   2.  Über  die  Schädelform  und  das  Gebiß  des  Canis juhatus  Desm.  (=  C  campestris 

Pr.  Wied.).  ibid.  p  109 — 122  2  Fig.  [Reponse  aux  critiques  de  Burmeister.]   [41] 

,  3.  Über  Dachs,  Wolf,  Hirsch  und  Wildschwein  Japans,  ibid.  p  137— 143.  [47] 

,  4.  Über  eine  neue  Grison-Art,  Galictis  [Grisonia)  crassidens  n.  sp.  aus  dem  tropischen 

Südamerica.  ibid.  p  167—175.  [47] 

,   5.  Über  den  Metacarpus  eines  sehr  großen  Pferdes  aus  dem  Diluvium  von  Mosbach 

bei  Wiesbaden,  ibid.  p  187—188.  [41] 

,  6.  Über  eine   neue  Art  von  Wildschweinen  [Sus  longirostris  Nehring)   aus  Südost- 

Borneo.    in:    Z.  Anzeiger  8.  Jahrg.  p  347 — 353.  [Description  et  figure  du  cräne.] 
[47]  __ 

* ,  7.   Über    die  Abstammung    unserer  Hausthiere   mit  besonderer   Berücksichtigung 

von  Hund,   Schwein  und  Pferd,  in:  Nachr.  Klub  der  Landwirthe  Berlin   No.  175 
4  pgg.   [34]  _    . 

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,  2.  Notes  on  remains  of  Elephas  primigenius   from  one  of  the  Creswell  bone-caves. 

ibid.  p  31—33  2  Figg.   [47] 
,  3.  On  the  structure  of  the  Heart  in  Ornithorhync'hus  and  Apteryx.    in:  Proc.  Z.  Soc. 

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faites  au  College  de  France  en  1885.     in:  Journ.  Micr.  Paris  Vol.  9  p  6 — 14,  55 — 63, 

103—109,  155—163,  194-201,  241—247,  287—295,  334—343,  389—396,  438—445, 

480—482.  [ä  suivre.]  [79] 


* 


24  Vertebrata. 

^Raubold,  Otto,  Die  Eigenthümlichkeiten  der  Kopfknochen  des  E-indes  auf  ihren  Werth  zur 

Definition  der  Rasse  geprüft,  hauptsächlich  am  Schädel  des  Holländer  Rindes.  Inaug.- 

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Retterer,  Ed.,  1.  Des  glandes  et  des  lymphatiques  qui  entrent  dans  la  Constitution  de  la 

bourse  de  Fabricius.    in:  Compt.  Rend.  Tome  100  p  810—813.  [78] 
,  2.  Sur  le  developpement  des  tonsilles  chez  les  Mammiferes.     ibid.  Tome  101  p  1284 

—1286.  [74] 
,  3.  Contribution  ä  l'etude  du  cloaque  et  de  la  bourse  de  Fabricius  chez  les  Oiseaux. 

in:  Journ.  Anat.  Phys.  Paris  21.  Annee  p  369—454  T  17—19.  [78] 
* ,  4.  Le  developpement  du  squelette  des  extremites  et  des  productions  cornees  des  Mam- 
miferes. These.  Paris  Alcan.  242  pgg.  4  T.    [D'apres  un  resume   in:   Revue  Sc.  Paris 

(3)  Tome  9  p  501—502.]  [37,  47] 
ROChas,  F.,  1.  Sur  quelques  particularites  relatives  aux  connexions  des  ganglions  cervicaux 

du  grand  sympathique  et  ä  la  distribution  de  leurs  rameaux  afFerents  et  efferents  che? 

YAnas  boschas.    in:  Compt.  Rend.  Tome  100  p  649 — 651.  [67] 
,  2.  Des  nerfs  qui  out  ete  appeles  Vidiens  chez  les  oiseaux.     ibid.  iTome  101  p  573 — 

575.  [67] 
,  3.  Du  mode  de  distribution  de  quelques  filets  sympathiques  intracraniens  et  de  l'exi- 

stence  d'une  racine  sympathique  du  gangliou  ciliaire.   ibid.  p  829 — 831.  [68] 
Rohon,  Victor,  Zur  Histiogenese  des  Rückenmarkes  der  Forelle,   in:  Sitz.  Ber.  Akad.  Mün- 
chen 14.  Bd.  1884  p  39—57  2  T.  [61] 
Romiii,  G.,  Nuove  osservazioni  sulla  struttura  nell'  ovaja  umana.  I.  II  rivestimento  epite- 

liale  e  il  suo  significato.  in:  Atti  Soc.  Toscana  Sc.  N.  Pisa  Proc.  Verb.  Vol.  4  p  193 

—198.  [83] 
Roux,  Wilh.,  Beiträge  zur  Morphologie  der  function eilen  Anpassung.    3.  Beschreibung  und 

Erläuterung  einer  knöchernen  Kniegelenksanchylose.     in:  Arch.  Anat.  Phys.  Anat. 

Abth.  p  120 — 158,  12  Figg.  [Description  des  modifications  de  l'architecture  de  Tos 

spongieux  en  rapport  avec  les  nouvelles  conditions  mecaniques  des  os.]  [38] 
fiUdinger,  N.,  1.  Über  die  Zunge  von  Spelerpes  fuscus.  in:  Sitz.  Ber.  Acad.  München  p  109 

—HO.  [75] 
,  2*  Über  eine  Drüse  auf  der  Stirn  und  Scheitelregion  bei  Antilopen,  ibid.  p  HO — 112. 

[37] 
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,  2»  An  outline  of  a  theory  of  the  development  of  the  unpaired  uns  of  Fishes.  ibid. 

p  90—97  8  Figg.  [29] 

,  3.  The  development  of  the  rays  of  osseous  fishes.  ibid.  p  200 — 204  5  Figg.  [29] 

,  4.  Development  of  the  spines  of  the  anterior  dorsal  of  Gasterosteus  and  Lophius.  ibid. 

p  415.  [Rien  de  nouveau.] 
,  5*  Note  on  the   male   organs  of  the  Eel.  in :  Bull.  U.  S.  Fish  Comm.  Vol.  5  p  1 — 3 

2  Figg.  [83] 
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Schlosser,  M.,  Zur  Stammesgeschichte  der  Hufthiere.  (Eine  vorläufige  Mittheilung),    in  :  Z. 

Anzeiger  8.  Jahrg.  p  683—687.  [33] 
Schmidi,  Max,  Beiträge  zur  Kenntnis  des  Rückenmarkes  der  Amphibien,    in:  Zeit.  Naturw. 

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I.   Anatomie.  25 

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,  3.  Osteology  of  the  Cormorant.  ibid.  Vol.  3  1884  p  143.  [40] 

,  4.  A  complete  fibula  in  an  adult  living  carinate  bird.  ibid.  Vol.  5  p  516.  [51] 

; ,  5.  Mexican  Axolotl  and  its  susceptibility  to  transformations.    ibid.  Vol.  [6  p  263 — 

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*Smets,  G.,  1.  Les  Mystacocetes.  Bruxelles  80  32  pgg. 

* ,    2.   Notes  sur  la  tete  d'un  foetus  de  Balaetioptera  Sihbaldii  (Gray).    Bruxelles    80 

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,  2.  On  hypertrophy  and  its  value  in  evolution.  ibid.  p  432 — 445  8  Figg.  [31] 

,  3.   On  the  development  and  morphology  of  the  human  sphenoid  bone.    ibid.  p  577 — 

587  T  35.  [43] 
,  4.  The  nature  of  ligaments.   Part.  3.  in:  Journ.  Anat.  Phys.  London  Vol.  19  p  241 — 

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Taschenberg,  Otto,   Zur  Frage  über  die  Entstehung  der  Färbung  der  Vogeleischalen,    in. 

Z.  Anzeiger  8.  Jahrg.  p  243—245.  [31] 
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Trinchese,  Salvatore,  1.  Sulla  struttura  dei  neurococchi.   in:  Rend.  Accad,  Napoli  Anno  24 

p  15.   [60] 

,   2.  Sulla  terminazione  dei  nervi  nei  muscoli  dei  Cheloni.  ibid.  p  34.  [60] 

,  3«  Intorno  ai  fusi  muscolari  della  Tarantola  {Platydactylus  mauritanicus).  ibid.  p  278. 

[S'occupe  du  developpement  des  terminaisons  nerveuses  musculaires.]    [60] 
,  4.   Intorno  alla  terminazione  periferica  dei  nervi  motori  dei  Teleostei.    in :  Eivista 

Ital.  Sc.  N.  Napoli  Anno  1  p  I— VII.   [60] 
,  5.  Morfologia  delle  terminazioni  nervöse  motrici  periferiche  dei  Vertebrati.     Nota 

preliminare.    in:  Atti  Accad.  Lincei  Rend.  (4)  Vol.  1  p  383—387.   [60] 
Trotter,  Spencer,  The  significance  of  the  »collar  bone«  in  the  Mammalia.  in :  Amer.  Natural, 

Vol.  19  p  1172 — 1177.    [Pense  que  la  Teduction  de  la  clavicule  est  due  ä  l'adaptation 

exclusive  des  membres  ä  la  locomotion  terrestre,]  [50] 
Tschaussow,  .  .  .  ,  Zur  Frage  von  den  Venengeflechten  und  Muskeln  im  vorderen  Abschnitt 

des  "weiblichen  Dammes  einschließlich  der  Beckengeflechte,    in :  Arch.  Anat,  Phys. 

Anat.  Abth.  p  307—323  T  13,  [56,  81] 
Turner,  W.,  1.  The  relation  of  the  alveolar  form  of  cleft  palate  to  the  incisor  teeth  and  the 

intermaxillary  bone.  in:  Journ.  Anat.  Phys.  London  Vol.  19  p  198—213.   [44] 
,  2.  The  dumb-bell  shaped  bone  in  the  palate  of  Ornithorhynchus,  compared  with  the 

prenasal  bone  of  the  pig.  ibid.  p  214 — 217.   [44] 


I.  Anatomie.  27 

Turner,  W.,  3.  The  infra-orbital  suture.  ibid.  p  218—220.   [44] 

,  4.  Additional  note  on  the  oviducts  of  the  Greenland  Shark  [Laemargus  horealis).  ibid. 

p  221—222.    [83] 

,  5.  The  index  of  the  pelvic  brim  as  a  basis  of  Classification,   ibid.  Vol.  20  p  125 — 143. 

[61] 

,  6.  The  anatomy  of  a  second  sp'ecimen  of  So-werby's  Whale  {Mesoplodon  hidens)  from 

Shetland.  ibid.  p  144—188  5  Figg.  T  4.  [50,  56,  77,  79,  80,  83] 

^Tyrman,  J.,  Ein  Fall  von  vollständiger  Kiemenfistel  mit  gleichzeitig  bestehenden  anderen 
Bildungsanomalien,  in:  Wiener  Med.  Wochenschr.  Nr.  11.  [75] 

Vaiilant,  L.,  1.  Remarques  complementaires  sur  les  tortues  gigantesques  de  Madagascar.  in: 

Compt.  Rend.  Tome  100  p  874—877.  [39] 
,  2.   Sur  quelques  particularites  du  squelette  chez  le  Caranx  carangus  Bl.    in :  Bull. 

Soc.  Philomath.  Paris  (7)  Tome  9  p  7—8.  [41] 

Valenfi,  Giulio,  Alcune  generalitä  sopra  gli  organi  rudimentali  del  corpo  umano  e  note  ana- 
tomiche  sopra  l'organo  di  Rosenmüller,  i  cordoni  midollari,  il  paroophoron,  le  tracce 
del  canale  di  Gärtner  nella  donna.  in:  Atti  Accad.  Fisiocritici  Siena  (3)  Vol.  4  p  349 
— 396  1  T.  [Resume  de  faits  connus  et  observations  personnelles  n'apportant  pas  de 
resultats  nouveaux.] 

Veppier,  E.,  Des  anomalies  symetriques  des  doigts  et  du  röle  que  l'on  pourrait  attribuer  ä 
l'atavisme  dans  ces  anomalies.  in:  Compt.  Rend.  Tome  100  p  865 — 867.   [30] 

*Vetter,  B.,  Über  die  Verwandtschaftsbeziehungen  zwischen  Dinosauriern  und  Vögeln,    in: 

Festschr.  Nat.  Ges.  Isis  p  109—122.  [32] 

*Vincenzi,  L.,  1.  Sulla  morfologia  cellulare  del  midollo  allungato  e  istmo  dell'  encefalo.   in: 

Mem.  Accad.  Torino  (2)  Tomo  37  p  81—90  2  T.  [65] 
* ,  2.  SuU'  origine  reale  del  nervo  ipoglosso.   in :  Atti  Accad.  Sc.  Torino  Vol.  20  p  798 

—806  1  T.  [65] 

•* ,  3.  Suir    origine   reale  del  nervo  pneumogastrico,    comunicazione  preventiva.    in: 

Gazzetta  Cliniche  Torino  Vol.  21  p  209—211.  [65] 

Virchow,  Hans,  1.  Mittheilungen  zur  vergleichenden  Anatomie  des  Wirbelthierauges.    in: 

Tagebl.  58.  Vers.  D.  Naturf.  Ärzte  p  409,  410.  [71] 
,  2.  Über  die  Form  der  Falten  des  Corpus  ciliare  bei  Säugethieren.    in :  Morph.  Jahrb. 

11.  Bd.  p  436—453  T  25.  [72] 
— ,   3.  Über  den  Bau  der  Zonula   und  des  Petit'schen  Canales.     in:  Arch.  Anat.  Phys. 

Phys.  Abth.  p  164—165.  [71] 

,  4.  Über  Glaskörpergefäße  von  Cyprinoiden.  ibid.  p  353 — 354,  [72] 

,  5*  Über  Glaskörperzellen,  ibid.  p  563.  [71] 

,  6.  Über  den  ciliaren  Muskel  des  Frosches,  ibid.  p  571.  [72] 

,  7.  Über  die  verschiedenen  Formen  des  Ligamentum  pectinatum  iridis,    ibid.  p  571 

—572.  [72] 

Vitl,  A.,  II  nervo  depressore  nell'uomo  e  negli  altri  mammiferi.  Ricerche  di  morfologia  com- 
parata.  in:  Atti  Soc.  Tose.  Sc.  N.  Pisa  Mem.  Vol.  6  p  151—248  T  12—17.  [v.  Bericht 

f  1884  IV  p  71.] 

Voltolini,  .  .  .  .  ,  Einiges  Anatomische  aus  der  Gehörschnecke  und  über  die  Function  der- 
selben fesp.  des  Gehörorganes.  in:  Arch.  Path.  Anat.  100.  Bd.  p  27 — 41  T  2,  3.  [71] 

Vulpian,  .  .  . ,  Recherches  sur  la  provenance  reelle  des  nerfs  secreteurs  de  la  glande  sali- 
vaire  de  Nuck  et  des  glandules  salivaires  labiales  du  chien.  in :  Compt.  Rend.  Tome 
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28  Vertebrata. 

Wilder,  Burt  G.,  1.  On  a  seldom  described  artery  (a.  termatica),  with  suggestions  as  to  the 

names  of  the  principal  encephalic  arteries.    in :  Journ.  Nervous  Mental  Disease  VoL 

12  p  348-349.  [64] 
,  2.  On  tAvo  little-known  cerebral  fissures,  with  suggestions   as  to  fissural  and  gyral 

names.   ibid.  p  350—352.   [64=] 
,  3.  The  names  of  the  encephalic  arteries.    in:  New  York  Med.  Journ.   Novemb.  28. 

[641 
,  4.  Do  the  cerebellum  and  the  oblongata  represent  two  encephalic  Segments  or  only 

one.    in:  Proc.  Amer.  Ass.  Adv.  Sc.  Vol.  33  p  523 — 525.  [Rien  de  nouveau.] 
,  5>  The  existence  and  dorsal  circumscription  of  the  porta  (foramen  of  Monro)  in  the 

adult  human  brain.    ibid.  p  526.  [Rien  de  nouveau.] 
,  6.  The  relative  position  of  the  cerebrum  and  cerebellum  in  anthropoid  apes.    ibid. 

p  527.  [Le  cervelet  est  recouvert  par  les  hemispheres.]  [64] 
Woodward,  Henry,  On  an  almost  perfect  skeleton  of  Rhytiiia  gigas  [Rh.  Stelleri ,  Steller's 

sea-cow)  obtained  by  Mr.  Robert  Dämon  from  the  pleistocene  deposits  on  Behring's 

Island,    in :  Q.  Journ.  Geol.  Soc.  London  Vol.  41  p  457—472  5  Figg.    [40,  63] 
Wright,  R.  Ramsay,  1.  Some  preliminary  notes  on  the  anatomy  of  Fishes.    1.  On  the  cuta- 

neous  sense-organs ;    2.  On  the  fate  of  the  spiracular  cleft  in  Amia  and  Lepidosteus ; 

3.   On  the  auditory  organ  of  Hypophthalmus.    in:    Amer.  Natural.  Vol.  19  p  187 — 

190.  [41,  68,  71,  73,  76] 

,  2.  The  spiracles  of  Amia  and  Lepidosteus,    ibid.  p  513.   [73] 

,  3.    On  the  hyomandibular  clefts  and  pseudobranchs  of  Lepidosteus  and  Amia.   in: 

Journ.  Anat.  Phys.  London  Vol.  19  p  476—499  T  24.  [73] 
* ,  4.  On  sensory  nerve  sacs  in  the  skin  of  Amiurus  (Siluridae).      in:  Rep.  54.  Meet. 

Brit.  Ass.  Adv.  Sc.  p  777—778. 

* ,  5.  On  the  function  of  the  air  bladder  in  Amim-v,s.    ibid.  p  778.  [76] 

Wurm,  W.  Die  Taubheit  des  schleifenden  Auerhahnes.    in:  Zeit.  Wiss.  Z.  41.  Bd.  p  728 — 

730.  [71] 
Zeglinski ,  N.,    Experimentelle  Untersuchungen  über   die  Irisbewegung,     in:    Arch.  Anat. 

Phys.    Phys.  Abth.  p  1—37  T  1.  [66] 


A.     Morphologie  generale. 

Dohrn  {^~^),  continuant  ses  ^tudes  sur  la  morphologie  des  Vertebres,  critique 
les  tentatives  d'etablir  le  nombre  des  Segments  de  la  tete  d' apres  l'exa- 
men  d'un  Systeme  d'organes  determine.  Plusieurs  de  ces  organes  pouvant  avoir 
disparu  dans  certains  Segments,  ce  n'est  que  par  une  connaissance  approfondie  de 
tont  l'ensemble  que  Ton  pourra  peut-etre  obtenir  une  Solution  approchee  de  ce 
Probleme.  [Nous  ne  resumerons  pas  les  polemiques  speciales  ä  l'adresse  surtout  de 
Gegenbaur,  Ahlborn,  Albrecht,  Seeliger,  Scott  etc.]  Les  diflf6rentes  parties  des 
Segments  ne  sont  pas  egalement  developpees  dans  tout  le  Corps  :  ainsi,  tandis  que 
dans  la  tete  les  parties  ventrales  sont  tres  developpees,  les  parties  dorsales,  com- 
prenant  les  protovertebres  et  leurs  derives,  sont  tres  reduites :  le  contraire  a  lieu 
pour  la  queue,  dont  l'intestin  et  auti'es  parties  ventrales  sont  rudimentaires,  ou  ont 
disparu.  L'etude  du  developpement  de  l'hyomandibulaire  chez  les  raies  montre 
que  cette  piece  est,  des  Forigine,  distincte  de  l'hyoide,  ce  qui  est  contraire  ä  la 
thdorie  exprimee  par  Gegenbaur.  D.  considere  l'hyomandibulaire  comme  apparte- 
nant  ä  un  Segment  distinct  de  celui  de  l'hyoide.  Le  cartilage  spiraculaire,  ayant 
une  origine  independante  de  la  mandibule  et  de  l'hyomandibulaire,  parait  aussi 
representer  un  arc  distinct. 


i 


I.  Anatomie.   A.  Morphologie  generale.  29 

P.  Mayer  decrit,  ä  l'extremite  de  la  queue  d'embryons  de  Scyllium  et  Pristiurus, 
deux  paires  de  series  metameriques  de  dents  cornees,  en  rapport  avec  des  muscles 
embryonnaires .   II  appelle  ces  organes  des  parapodoides  et  siippose  qu'ils  repre- 
sentent  des  rudiments  des  parapodes,  que  possödaient  les  ancetres  annö- 
lidiens  des  Vertebres.     Des  organes  semblables  forment  une  paire  de  series  dor- 
sales,   en  avant  de  la  dorsale  anterieiire  des  embryons  de  Scyllium.     Ces  or- 
ganes n'ont  pas  de  fonction  connue.  —  M.  s'occupe  de  la  structnre  des  nageoires 
verticales  des  Selaciens.  Les  dorsales  et  l'anale  different  de  la  caudale,  en  ce 
que  leiir  squelette  n'est  pas  fixe  ä  la  colonne  vertebrale.    Les  dorsales  et  l'anale 
ont  des  muscles  propres  qui  meuvent  les  filaments  cornes  et  d'autres  qui  relient 
entre  elles  les  differentes  pieces  cartilagineuses.  Dans  la  caudale,  la  portion  ventrale 
n"a  que  des  muscles  inseres  aux  cartilages  et  diriges  obliquement  de  haut  en  bas  et 
d  arriere  en  avant ;  la  portion  dorsale  n'a  pas  de  muscles  ;  la  caudale  est  donc  mue 
passivement  par  l'effet  des  muscles  lateraux.     Tous  les  Selaciens  ont  2  dorsales, 
dont  la  Position  est  tres  differente.  Pour  resoudre  la  question,  si  ces  nageoires  sont 
liomologues  entre  elles,  M.  en  a  Studie  la  position  et  l'innervation.    Prenant  pour 
point  fixe  l'endroit  de  la  colonne  vertebrale  oü  les  vertebres  se  dedoublent  (endroit 
qui  correspond  ä  peu  pres  ä  la  fin  de  la  cavite  viscerale) ,   il  determine,  en  avant 
et  en  arriere  de  ce  point,  la  vertebre  qui  correspond  au  1^'rayon  de  la  nageoire. 
M.  distingue  ainsi  5  (ou  6)  dorsales  difi'erentes  qui  se  trouvent  en  diverses  com- 
binaisons  dans  les  groupes  des  Selaciens.    Les  dorsales  anterieures  sont  develop- 
pees  chez  les  formes  pelagiques  et  manquent  cbez  les  especes  littora^es  et  chez  les 
raies.    Un  tableau  resume  les  resultats  de  cette  rechercbe.  —  Quant  ä  la  phylo- 
genie  des  nageoires  verticales,  M.  se  rattache  ä  l'idee  de  Dohrn  qui  les  fait  de- 
river  de  la  fusion  de  series  de  parapodes  dorsaux  et  ventraux  pairs  [v.  Bericht  f. 
1884  IV  p  32].    M.  rejette  la  supposition  d'un  pli  cutane  vertical  primitif,  comme 
forme  originaire  des  nageoires  verticales.   Un  pareil  pli  ventral  a  pu  exister,  chez 
des  embryons  libres ,    pourvus  d'un    sac  vitellin  volumineux ,   comme  on  le  voit 
actuellement  chez  d'autres  larves  de  poissons,  mais  ce  pli  n'a  pu  etre  qu'un  organe 
larvaire.    M.  tend  ä  admettre  un  rapport  d'homologie  entre  les  filaments  cornes  et 
les  soies  des  Chetopodes. 

Ryder  (2)  definit  une  serie  de  formes  qu'il  considere  comme  representant  le  de- 
veloppement  ontophylogenetique  de  la  queue  des  poissons:  1.  forme  Archi- 
cerque,  d^pourvue  de  nageoires  impaires.  2.  lophocerque  fleptocardiale  Agassiz), 
avec  nageoire  continue  sans  rayons.  3.  diphycerque.  4.  heterocerque,  qui  con- 
duit  par  degres  ä  la  5.  forme  homocerque.  R.  appelle  gephyrocerque  6.  la 
condition  de  la  queue  de  quelques  Telöosteens  [Mola,  Fierasfer) ,  oü  les  derniers 
Segments  de  Taxe  du  corps  ont  ^tc  perdus,  c'est-ä-dire  detaches.  —  Le  meme  (^) 
trouve  que  les  rayons  fibrillaires  qui  se  developpent  dans  les  nageoires  pendant 
le  Stade  lophocerque  sont  d'origine  mesodermique. 

Ryder  (')  pense  que  la  nageoire  caudale  des  Cetaces  et  Sireniens  represente 
l'extremite  distale  des  membres  pelviens  dont  le  squelette  a  disparu.  Chez  Hali- 
therium,  les  femurs  se  dirigent  en  arriere  vers  la  nageoire.  R.  montre  que  les  faits 
anatomiques  et  embryologiques  connus  s'accordent  avec  sa  maniere  de  voir. 

Beard  ^]  n'admet  pas  l'hypothese  de  Dohrn  qui  fait  deriver  l'anus  d'une 
paire  de  fentes  branchiales. 

AmanS  decrit  la  disposition  des  organes  du  vol  chez  les  Chiropteres  et  les 
Oiseaux  qu'il  compare  ä  ceux  des  insectes  [les  planches  se  rapportent  ä  l'appareil 
du  vol  des  Insectes;  v.  Bericht  f.  1885  II  p  133].  A.  compare  la  surface  de  l'aile 
ä  un  hyperboloide  ä  une  nappe.  »En  resume,  la  Chauve-souris  et  l'Oiseau  sont 
des  Insectes  dont  l'aile  serait  portee  ä  l'extremite  de  bras  articules.  Y  aurait-il 
une  relation  necessaire  entre  le  grand  volume  d'un  animal  volant  et  le  deve- 


30  Vertebrata. 

loppement  des  versants  basilaires,  et  d'autre  part  entre  le  petit  volume  et  le  de- 
veloppement  du  »coup  de  fouet«?  Je  pose  seulement  la  question.« 

Verrier  pense  que  les  anomal  ies  sym^triques  du  nombre  des  doigts,  ne 
pouvant  etre  expliquees  par  des  influences  möcaniques  sur  le  foetus,  sont  dues  ä 
l'atavisme.  II  met  en  rapport  les  diflferentes  formes  de  reduction  du  nombre  des 
doigts  avec  les  conditions  de  difförents  animaux :  un  cas  de  tridactylie  generale  chez 
l'homme  avec  pieds  palmes  est  comparö  ä  un  oiseau  palmipede.  II  reste  douteux 
pour  V.  si  la  polydactylie  indique  une  tendance  ä  un  ^tat  plus  perfectionne  ou  un 
retour  ä  une  forme  eteinte. 

Greeff  a  trouve  dans  un  \Siphonops  thomensis  Q.  trois  embryons  de  4  cm: 
leur  tete  plus  grosae  que  le  reste  du  corps  et  leur  queue  aplatie  leur  donne  une 
certaine  ressemblance  avec  des  larves  d'ürodeles ;  pas  de  trace  de  brancbies  ni  de 
fentes  branchiales. 

Shufeldt  (^)  a  observe  ä  l'etat  de  liberte  et  dans  le  laboratoire  la  metamor- 
pbose  de  diverses  especes  ^Amblystoma.  II  confirme  en  general  les  resultats  de 
M^^".  V.  Chauvin.  L'abondance  de  la  nourriture  influe  non  seulement  sur  la  taille, 
mais  aussi  sur  la  couleur  des  Amblystomes  transformes,  qui  deviennent  plus  fonces 
et  moins  taches.  Lorsque  les  etangs  se  dessechent  promptement  sous  l'action  des 
rayons  solaires,  la  metamorphose  est  tres  rapide.  La  chaleur  seule  accelere  aussi 
la  metamorphose. 

•  B.  Histologie  et  Chimie  biologique. 

D'apres  Gaule,  les  cytozoaires  ne  sont  pas  des  parasites  ;  ils  ontune  structure 
compliquee,  etant  pourvus  d'un  noyau  et  contenant  dans  leur  plasma  une  partie 
Eosinophile  et  une  partie  nigrosinophile.  Leur  forme  est  diff^rente  dans  les  di- 
verses especes  animales ;  dans  le  meme  animal,  on  rencontre  des  cytozoaires  de 
structure  difförente,  representant  divers  Stades  de  developpement.  Ces  elöments 
peuvent  naitre,  non  seulement  des  globules  du  sang,  mais  de  tonte  sorte  d'autres 
cellules.  Les  hematoblastes  et  les  petites  plaques  du  sang  ne  sont  que  des  cyto- 
zoaires modifiös.  Les  cytozoaires  du  sang  quittent  les  globules  rouges  dans  la 
rate  et  se  rendent  dans  des  cellules  speciales,  cellules  nourrices  (Ammenzellen), 
contenant  un  pigment  semblable  ä  l'hEmoglobine  et  aux  d^pens  desquelles  se 
forment  les  cellules  du  sang,  en  quelque  sorte  par  une  metamorphose  des  cyto- 
zoaires. Les  cytozoaires  sont  susceptibles  de  multiplication  par  scission.  Ils 
paraissent  jouer  un  röle  special  dans  la  production  des  elEments  sexuels.  Enfin 
l'Auteur  leur  attiibue  une  part  tres  importante  dans  tous  les  phenomenes  de  la 
generation  et  du  developpement  de  l'organisme.  Leur  Vegetation  independante  et 
Sans  cesse  interrompue  par  les  conditions  du  milieu  organise  dans  lequel  ils  vivent 
constituerait  le  fondement  meme  de  la  vie  des  organismes  animaux. 

Dans  l'epithelium  stratifie  des  Sölaciens,  List  C')  n'a  pas  trouve  de  »Fuß- 
platten« ni  de  »Rudimentzellen«.  Les  cellules  de  la  couche  superficielle  ont  un 
double  contour  qui  ne  reprösente  pas  une  cuticule,  mais  une  couche  diflFerenciee 
de  la  substance  cellulaire.  Les  cellules  caliciformes  se  trouvent  dans  toutes  les 
couches ;  elles  paraissent  se  former  dans  les  couches  profondes  et  etre  eliminees 
apres  qu'elles  ont  fonctionnE  pendant  un  certain  temps.  La  formation  du  Stoma, 
dont  le  contour  est  toujours  net,  doit  dependre  d'une  fusion  de  la  substance  cellu- 
laire. Chez  Raja  miraletus,  L.  a  observE  en  quantite  extraordinaire  des  cellules 
migrantes  dans  Fepithölium :  ces  cellules  etaient  beaucoup  moins  abondantes  dans 
les  autres  formes  :  leur  fonction  demeure  problematique. 

List  (6,^)  trouve  des  cellules  migrantes  dans  toutes  les  couches  de  l'epiderme 
de  Cobitis,  ainsi  que  dans  repith^lium  du  cloaque  de  Itaj'a.  —  List   (*)   retrouve 


1 


I,  Anatomie.    C.  Phylogenie.  31 

dans  la  vessie  de  Lacerta  agilis,  quoique  en  petit  nombre,  les  memes  cellules  cali- 
ci  form  es  que  cliez  les  Amphibiens,  —  LIst  (^)  considere  les  cell  nies  muqueu- 
ses  de  l'epiderme  de  Torpedo  comme  des  formations  independantes  du  reste  de 
l'epitbelium :  contre  Klein,  il  nie  la  continuite  de  la  substance  reticulaire  de  la 
cellule  avec  le  reseau  nucleaire. 

List  (1,  ^  ^)  distingue  dans  les  cellules  muqueuses  (caliciformes)  une  sub- 
stance filaire  (Filarmasse)  formant  reseau,  et  une  substance  interfilaire  qui  remplit 
les  mailles  du  reseau.  Ces  deux  substances  se  comportent  d'une  maniere  differente 
avec  les  reactifs  colorants.  La  substance  interfilaire  se  gonfle  et  determine  ainsi 
l'augmentation  de  volume  de  la  cellule.  Lorsque  celle-ci  s'ouvre,  la  substance 
interfilaire  sort,  ordinairement  avec  des  fragments  de  la  substance  filaire.  Les 
cellules  muqueuses  pörissent,  apres  qu'elles  ont  fonctionne  un  certain  temps, 
L.  n'a  pu  reussir  ä  obtenir  des  Images  correspondant  ä  la  description  de  Schieifer- 
decker  [v.  Bericlit  1884  IV  p  34]. 

OwsiannikOW  a  trouve  dans  le  coeur  et  les  muscles  de  l'oeil  de  Petromyzon  fluv . 
des  fibres  musculaires  ofFrant  un  centre  granuleux  non  strie:  il  pense  que  ce 
fait  indique  un  commencement  de  dögeneration. 

D'apres  Ognew,  les  fibrilles  du  tissu  conjonctif  fibrillaire  ne  proviennent 
pas  de  la  transformation  de  protoplasme  cellulaire. 

Brösike  soutient  contre  Smith  ses  rösultats  prec^dents,  concernant  la  resistance 
des  gaines  des  canalicules  osseuxäla  digestion  par  la  pepsine  et  la  trypsine . 
La  substance  de  ces  gaines  doit  etre  rapportee  au  groupe  des  Köratines. 

Krukenberg  donne  le  nom  d'elastoidine  a  la  substance  des  fibres  cornöes 
des  nageoires  de  Mustelus;  cette  substance  offre  des  rapports  avec  les  elastines  et 
les  collagenes .  -La  substance  des  enveloppesdes  oeufsde  ScylUum  se  rap- 
porte  au  groupe  des  Keratin  es. 

Les  pigments  de  la  coquille  de  Toeuf  des  oiseaux  dörivent,  d'apres  Taschen- 
berg,  du  pigment  du  sang,  et  probablement  du  sang  extravase  'dans  le  follicule 
Ovarien  et  descendu  avec  l'oeuf  dans  l'oviducte;  ce  pigment  se  limite  ä  la  surface  de 
la  coquille.  II  n'y  a  pas  de  glandes  ä  pigment  dans  l'oviducte.  Les  chalazes  se 
forment  probablement,  non  par  une  torsion  de  l'albumen,  mais  par  l'influence  des 
inflexions  de  l'oviducte.  La  membrane  coquilliere  n'est  qu'une  couche  modifiee 
de  l'albumen :  aucun  element  cellulaire  ne  prend  part  ä  sa  formation.  T.  rejette 
les  vues  de  Natbusius  sur  la  formation  des  enveloppes  de  l'oeuf. 

Nathlisius  (^)  conteste  la  superficialite  du  pigment  de  la  coquille  de  l'oeuf  des 
oiseaux.  II  ne  croit  pas  prouve  que  l'oeuf  seit  toujours  pondu  par  le  gros  bout, 
et  cite  deux  observations  contradictoires,  dans  l'une  desquelles  on  aurait  vu  pondre 
un  oeuf  de  poule  par  le  petit  bout.  Le  meme  (^j  cite  deux  pr^parations  du  Musee 
de  Kiel  dans  lesquelles  le  petit  bout  de  l'oeuf  contenu  dans  l'oviducte  est  tourne 
vers  le  cloaque.  II  rapporte  aussi  de  nouvelles  observations  qui  prouvent  que 
generalement  l'oeuf  est  pondu  par  le  gros  bout.. —  A  l'appui  de  sa  tbeorie  de  la 
nature  des  enveloppes  de  l'oeuf,  N.  rapporte  que  des  oeufs  de  poule  fecondes  par  le 
faisan  (^  ont  une  forme  difi'erente  de  ceux  de  la  meme  poule  fecondes  par  le  coq. 

C.  Phylogenie. 

Sutton  (^)  considere  certaines  dispositions  comme  le  resultat  de  l'heredite  de 
formes  pathologiquement  hy pertrophiques.  Ainsi  le  doigt  unique 
du  Cheval,  les  dents  Enormes  du  Babiroussa,  de  Mesoplodon,  du  Narval  etc. 
L'hypertrophie  a  pour  consequence  l'atrophie  d'autres  organes  equivalents. 

Cope  (^)  distingue  dans  l'evolution  des  diflferents  groupes  des  Vertebres 
(au  nombre  desquels  il  comprend  les  Urochorda)  des  series  progressives  et  regres- 


32  Vertebrata. 

sives,  considerant  comme  r^gression  les  modifications  qui  entrainent  la  reduction 
des  organes  nerveux  et  locomoteurs.  —  Lea  Ascidiens  sont  une  sörie  regressive,  ils 
paraissent  avoir  pour  reprösentants  fossiles  le  groupe  des  Antiarcha  [Pterichthyn 
et  Bothriolepis) .  Ce  groupe  est  caractörise  par  la  position  apicale  de  l'anus  et 
l'abseiice  d'orbites  ;  C.  compare  l'oiiverture  antdrieure  des  Ptdrichthydes  ä  la  bouche 
des  Timiciers:  chez  Bothriolepis,  la  queue  manque  [v.  aussi  Cope  (■*)].  Parmi  les 
Poissons,  les  Apodes,  les  Lophobranclies  et  jusqu'ä  un  certain  point  les  Anacan- 
thini  reprösentent  des  söries  regressives.  C.  donne  des  tableaux  genealogiques 
des  Poissons  et  des  autres  classes.  Les  classes  actuellement  Vivantes  des  Amphi- 
bien s  offrent  des  traces  manifestes  de  reduction,  surtout  dans  le  squelette  osseux, 
par  rapport  aux  formes  primitives.  Laissant  ä  part  les  Ichthyosaures,  dont  la  phy- 
logenie  est  obscure,  C.  considere  les  Theromorphes  comme  representant  la  souche 
des  Reptiles.  Leur  bassin  solide  a  et6  perdu  par  les  autres  Reptiles  et  s'est  trans- 
mis  aux  Mammiferes ;  ils  forment,  avec  les  Dinosauriens  (comprenant  les  Croco- 
diles)  et  les  Ornitliosauriens,  un  groupe  archaique,  dont  les  cötes  ont  la  double 
articulation  vertebrale.  Les  Theromorphes  unissent  les  Amphibiens  aux  Mammi- 
feres. La  Serie  des  Oiseaux  est  essentiellement  progressive.  C.  donne  un  tableau 
de  Classification  des  Mammiferes,  contenant  quelques  iä6es  nouvelles :  il  considere 
les  Taxeopodes  comme  la  souche  d'un  vaste  groupe  des  Ongules  dans  lequel  il 
comprend  la  sörie  des  Prosimiens  et  Primates  actuels.  Les  onguicul^s  consti- 
tueraient  un  embranchement  ramifie  du  graud  tronc  des  ongules,  et  döriveraient 
des  Condylarthra.  Les  Monotremes,  Edentes,  C6taces  et  Sireniens  actuels  sont 
des  formes  deg^neröes:  l'origine  des  deux  derniers  groupes  est  obscure.  En 
general  les  formes  superieures  des  Vertdbres  sont  des  branches  progressives ;  la 
regression  est  plus  frequente  dans  les  formes  inferieures.  Un  grand  nombre  de 
considerations  speciales  fondees  sur  des  faits  anatomiques  connus  ne  sont  pas  sus- 
ceptibles  d'etre  resumees. 

D'apres  Garman,  la  forme  des  dents  de  Chlamydoselachus  prouve  une  proche 
parente  avec  les  Cladodus  dövoniens  et  autres  formes  voisines,  dont  il  parait  etre 
un  representant  survivant.  II  est  ainsi  prouv^  que  les  Cladodontes  sont  de  veri- 
tables  Selaciens,  voisins  desNotidanides,  dont  ils  ont  dii  etre  separes  avant  le  car- 
bonifere.     Pour  d'autres  considerations  phylogenetiques,  voir  l'original. 

Selon  Cope  (^),  les  branchies  de  Siren  lacertina  sont,  ä  un  certain  äge  de 
l'animal,  revetues  d'un  t^gument  commun  qui  les  rend  incapables  de  fonctionner: 
la  respiration  est  alors  exclnsivement  aerienne :  plus  tard  les  branchies  acquierent 
leur  entier  döveloppement.  Ce  fait  prouve  que  les  Siren  descendent  de  formes 
terrestres  depourvues  de  branchies. 

L'organisation  des  Amphisbaenides  offre  de  nombreux  points  de  ressem- 
blance  avec  celle  des  Serpents ;  neanmoins  Smalian  pense  que  ces  deux  groupes 
n'ont  aucune  parente ;  il  s'agit  d'un  developpement  parallele  du  ä  l'adaptation  ä 
des  conditions  d'existence  anaU)gues.  Le  developpement  önorme  des  muscles  du 
cou  et  la  solidite  du  cräne  sont  en  rapport  avec  la  via  souterraine  des  Amphi- 
sbaenides. 

Baur  C)  pense  que  les  ancetres  des  Ratites  doivent  etre  cherches  parmi  les 
Dinosauriens  herbivores  et  specialement  parmi  des  formes  voisines  des  Ornitho- 
podes.  Les  Carinates  descendent  des  Ratites.  II  soutient  contre  Dames  qu'il 
n'est  pas  prouve  que  V Archaeopteryx  soit  un  Carinate. 

Pour  la  phylogenie  des  Oiseaux  voir  Fürbringer  (S^)  et  Vetter. 

Par  ses  caracteres  anatomiques,  le  genre  Scopus  serait  selon  Beddard  (^)  inter- 
mediaire  entre  les  cigognes  et  les  herons,  entre  lesquels  il  devrait  former  un  groupe 
distinct.  , 

W.  K.  Parker  (^)  d^duit  de  ses  recherches  surlecränedes  Edentes  que  ces 


I.  Anatomie.    C.  Phylogenie.  33 

animaux  se  rapproclient  plus  des  Monotremes  que  des  Marsupiaiix;  quoiqu'ils 
aient  passe  saus  doute  par  un  stade  metatherien,  ils  ne  Tont  pas  utilise  dans 
lern-  developpement.  La  reduction  partielle  ou  meme  totale  de  la  deutition  est 
un  caractere  regressif  que  les  Edentes  ont  en  commun  avec  les  Monotremes  et  qui 
met  obstacle  ä  la  comparaison  de  leur  cräne  avec  celui  des  Marsupiaux  ou  des  In- 
sectivores.  Seul  X Orycteropus  offre  des  points  de  ressemblance  avec  Rhyncocyon 
parmi  les  Insectivores.  En  general,  l'anatomie  des  Edentes  montre,  comme  dit 
Flower,  une  grande  uniformite.  —  Les  Paresseux  et  les  Fourmiliers  sont  evidem- 
ment  proches  parents  et  le  cräne  des  embryons  des  premiers  rend  intelligible  le 
cräne  etrange  des  Megatheroides  fossiles. 

D'apresW.  K.  Parker  (^j  les  Marsupiaux  actuels  sont  des  descendants  tres  modifies 
des  formes  eteintes,  ayant  acquis  par  adaptation  des  caracteres  speciaux  qui  ren- 
dent  leur  cräne  peu  propre  ä  une  comparaison  avec  celui  des  placentaires  in- 
ferieurs.  II  y  a  dans  le  cräne  des  Marsupiaux  une  uniformite  marquee,  qui  con- 
traste  avec  la  variete  que  l'on  remarque  cliez  les  Insectivores.  Ces  derniers 
constituent  un  groupe  heterogene,  une  sortederesidudela  Classification  zoologique. 
Galeopithecus  serait  un  residu  de  formes  eteintes,  reliant  les  Marsupiaux  primitifs 
aux  Chiropteres  frugivores. 

Ameghino  admet  avec  Gaudry  que  les  animaux  de  taille  considerable 
ne  se  trouvent  que  dans  des  groupes  qui  se  sont  dejä  beaucoup  eloignes  de  leur 
point  de  depart.  La  decouverte  d'Edentes  et  de  Rongeurs  de  dimensions  gigan- 
tesques ,  dans  l'oligocene  de  Parana,  prouve  que  ces  deux  groupes  remontent  ä 
une  epoque  beaucoup  plus  ancienne.  A.  ne  croit  pas  probable  que  les  Didelphes 
soient  plus  primitifs,  plus  anciens  que  certains  groupes  de  placentaires.  La  dis- 
parition  des  grands  Rougeurs  parait  due  ä  Tapparition  des  grands  Carnassiers 
venus  du  nord.  Les  fossiles  de  Parana  montrent  que  les  Rongeurs,  Edentes,  Macrau- 
chenides et  Toxodontes  sont  les  vrais  groupes  autochtones  de  la  faune  neotropicale; 
d'autres  groupes  qui  manquent  dans  la  faune  fossile  de  Parana,  ou  y  sont  repre- 
sentes  par  des  formes  isolees,  sont  d  origine  etrangere  (arctique).  Les  Macrauche- 
nides n'auraient  aucun  rapport  de  parente  avec  les  Paleotherides,  raais  plutot 
avec  les  Chevaux  et  les  Ruminants.  A.  etudie  en  detail  les  dents  des  Rongeurs 
vivants  et  fossiles  et  fonde  sur  ces  resultats  des  considerations  phylogeuiques 
speciales. 

Marsh  fait  remonter  au  Cretacö  la  souche  des  Ongules.  Les  Hyracoides 
vivants  seraient  les  descendants  les  moins  modifies  de  la  souche  des  Protungulata 
'pentadactyles  ä  os  des  deux  series  du  carpe  et  du  tarse  non  alterues).  De  ce 
trouc  se  sont  detachees  tres  tot  deux  branches  principales,  dont  l'une  conduit  aux 
Proboscidiens,  l'autre  se  bifurque  en  deux  brauches:  les  Amblydactyles  [Cory- 
phüdon  et  Dinocerata) ,  et  les  Holodactyles,  se  partageant  en  Mesaxonia  (Perisso- 
dactyla)  etParaxonia  (Artiodactyla).  Lextinction  des  grands  Ongules  eocenes 
serait  (lue  ä  la  petitesse  de  leur  cerveau,  jointe  ä  leur  masse  enorme  et  ä  leur 
differenciation  tres  speciale  ä  tous  egards,  ne  permettant  pas  une  adaptation 
rapide  lorsque  des  changements  survenaient  dans  les  conditions  d'existence.  Uinta- 
therium,  Dinoceras  et  Tinoceras  representent  trois  Stades  successifs  dans  l'evo- 
lution  des  Dinocerata. 

Selon  Schlosser,  les  Condylarthra  sont  les  an  ce  tres  des  Perisso  dactyles 
et  des  Artiodactyles.  Les  premiers  descendent  des  Phenacodoatides  et  Phena- 
coclus  se  rattache  ä  la  lignee  des  Chevaux.  Les  Tapirides  et  Rhinocerotides  sont 
tres  voisins  dans  leur  origine.  Macrauchenia  et  Meniscotherium,  quoiqu'ayant 
acquis  une  dentition  tres  parfaite,  se  sont  probablement  eteints  par  suite  de  l'im- 
perfection  de  leur  carpe  et  de  leur  tarse;  teile  doit  etre  aussi  la  cause  de  Textinction 
de  divers  Artiodactyles.     Les  autres  groupes  eteints  des  Perissodactyles  doivent 

Zool.  Jahresbericht.  1S85.  IV.  3 


34  Vertebrata. 

piobablement  lenr  perte  ä  la  rediictiou  precoce  des  premolaires  auterieures ; 
S.  pense  que  les  Pr.  4  et  les  Cauiues  out  fonrui  le  luateiiel  necessaire  ä  la 
complication  des  molaires.  devenne  indispensable  a  la  suite  de  la  substitntion 
des  gramiuees  aux  plautes  qiii  formaieut  aupavavant  la  nourritnre  des  bev- 
bivores.  —  Les  HjTacoides  et  les  Condylarthni  descendent  dun  ancetre 
conimun.  —  Lancetre  Condylarthre  des  Artiodactyles  nest  pas  connu:  il 
devair  etre  voisiu  de  Ptn'pfi/chus.  Conort/cfcs  et  Achaoiodon  (ce  dernier  regarde 
par  Cope  comme  lusectivore  ,  dont  les  extremites  sont  inconnues.  se  rapproeheut 
des  Periptycbides  d'nne  part.  des  Artiodactyles  bimodontes  de  Tantre:  en  effet 
chez  C.  la  deraiere  D.  de  la  machoire  superieure  a  la  structure  d'nne  molaire 
comme  chez  les  Artiodactyles :  caractere  du  ä  Insage  de  cette  deut  et  qni  con- 
ti-aste  avec  la  simplicite  des  premolaires.  Celles-ci  u'etaient  dans  l'origine  que 
des  tubercnles  comprimes.  comme  chez  les  Carnivores.  Chez  les  Artiodactyles. 
le  regime  omnivore  des  uns.  la  rumination  des  autres  a  rendu  moins  necessaire 
que  cbez  les Perissodactyles  la  complication  des  Fr.:  cette  complication  commence 
par  la  Pr.posterieure;  les  Pr.  ue  sanraient  etre  regardees  comme  des  M.  reduites. 
Les  M.  superieures  derivent  dapres  Cope  d'iiu  type  tiitubercule.  les  inferieures 
dun  t^'pe  tuberculaire-sectorial  qui  se  reti'ouve  chez  les  Insectivores.  Les  modi- 
fications  snccessives  ont  toujonrs  commence  par  la  M.  anterienre.  Les  canines 
et  incisives  ressemblaient  dabord  ä  Celles  des  Carnivores.  —  Les  ancetres  des 
Condylarthres  etaient  certainement  des  Carnivores  oflrant  des  rapports  avec  les 
Insectivores.  ayant  des  dents  nombreuses  et  des  molaires  ressemblant  ä  Celles  de 
Didelphys  et  Sorex.  Ces  formes  hypothetiques  descendent  probablement  de 
quelques  uns  des  mammiferes  du  Pnrbeck  decrits  par  Owen  p.  ex.  Amblofhenum. 
Achyrodon,  Styhdon  ,  que  Ion  peut  regarder  comme  la  souche  des Ongules  ;excepte 
peut-etre  les  Pi-oboscidiens)  et  des  Carnivores.  Selon  S..  la  dentition  nest  pas 
moins  importante  que  les  exti'emites  pour  la  phylogenie.  —  Pour  la  phylogenie 
^'Alces  V.  Scott,  pour  celle  des  animaux  domestiques  v.  Nehring    ''. 

A  propos  de  quelques  cas  de  canines  et  d'incisives  ä  deux  racmes.  Albrecht  \"^' 
remarque  la  frequence  plus  grande  chez  Ihomme  que  chez  les  singes  d'ano- 
malies  que  Tatavisme  ne  peut  expliquer  queu  remontant  au  delä  des  prosimiens. 
II  en  deduit  que  Ihomme  occupe  le  plus  bas  degre  daus  l'echelle  des  singes. 

D.    Tegument. 

Blaschko  admet  Texistence  de  filameuts  plasmatiques  qui  unissent  les 
ceilules  du  derme  anx  cellules  les  plus  profoudes  de  la  couche  de  Malpighi. 

Dapres  Severin.  le  processus  de  keratinisation  de  lepithelium  de  la 
langue  et  du  palais  des  Mammiferes  est  identique  ä  celui  de  lepiderme.  Dans 
la  langue  du  cochon  dinde.  il  a  observe  de  ti'es  nombreuses  mitoses  qui  montrent 
la  regeneration  tres  active  de  cet  e'pithelium.  Les  fibres  nerveuses  intraepitheliales 
ne  depassaient  pas  la  couche  de  Malpighi. 

Dapres  Aeby.  le  pigment  de  l'epiderme  ne  se  forme  pas  sur  place,  mais  y  est 
apporte  par  des  cellules  migrantes  qui  sont  ensuite  detruites  et  servent  daliment 
aux  cellules  epitheliales. 

Dapres  Haller.  lalivree  de  noce  bleue  de  Rana  temporaria  ^  est  dne 
ä  une  modification  des  cellules  pigmentees  noires.  qui  se  retirent  au  dessous  d'nne 
autre  couche  de  cellules  contenant  un  pigment  blanchätre  ä  la  lumiere  incidente. 
jaunätre  par  transparence,  tandis  qua  l'ordinaire  les  cellules  noires  se  ramifient 
entre  cette  couche  et  lepiderme.  —  Leydig  [-  resume  des  observations  publie'es 
ailleurs  sur  la  nature  des  colorations  bleues  chez  les  animaux;  quant  ä  Fana 
temporaria  il  dit  que  le  bleu  du  ^  en  livre'e  de  noce  depend  de  lexpansion  des 


1 


I.  Anatomie,    l).  Tegument.  35 

chromatophores  noivs,  tandis  que  le  derme  est  gonflö  de  lymphe  et  agit  comme 
milieu  trouble  voilaut  le  noir, 

Helotes  scotus  a  des  bandes  longitudinales  obscures  qai  se  croisent  avec  des 
bandes transversales claires,  maissansse  r^soudre  en  taches,  ce  qui  seien  Haacke  '•') 
s'accorde  mal  avec  lathöorie  d'Eimer. 

Claypole  decrit  la  stnicture  des  plaques  de  Palaeaspis:  il  y  distingue 
3  coucJies  :  la  couche  inferieure  est  percee  de  trous  qui  conduisent  a  des  canaux 
qui  traversent  la  couche  suivante,  dans  laquelle  unepartie  de  ces  canaux  commu- 
niquent  avec  les  cavites  ou  cellules  qui  y  sont  creus^es.  Cette  couche  moyenne 
ou  cellulaire  est  la  plus  epaisse.  Vient  ensuite  une  couche  externe,  creusee  de 
canaux  paralleles  entre  eux  et  ä  la  surface :  ces  canaux  sont  alternativement  larges 
et  etroits  :  les  premiers  communiquent  avec  les  cellules  et  les  canaux  de  la  couche 
moyenne  et  envoient  des  branches  laterales,  qui  rejoignent  lesseconds :  en  outre,  un 
Systeme  de  tres  fins  canalicules  branchus  part  des  vaisseaux  larges  et  se  dirige 
vers  la  cavite  des  vaisseaux  etroits  et  vers  la  surface,  oü  ils  paraissent  deboucher. 
La  substance  foudamentale  dans  laquelle  ces  canaux  sont  creuses  na  pas  de 
structure  reconnaissable  dans  aucune  de  ses  couches.  En  general  la  structure  des 
plaques  de  Palaeaspis  rappeile  ce  que  Huxley  a  decrit  chez  Scaphaspis,  sauf  la 
disposition  differente  des  canaux.  Rien  chez  ces  fossiles  ainsi  que  chez  les  autres 
Pteraspides  { Heterostraci  Lank.i  ne  rappeile  le  tissu  osseux,  ce  qui  etablit  une 
profonde  difference  avec  les  Cephalaspides  [Osteostraci  Lank.)  et  avec  tous  les 
autres  Vertebres  qui  ont  un  squelette  solide. 

Sß^rensen  a  trouve  que,  chez  Boras,  leporus  pectoralis  conduit  a  un  sac 
rempli  par  une  secretion  verte.  Ce  n'est  donc  pas  un  organe  pneumatique  mais 
une  glande.  Un  organe  pareil  existe  chez  Batrachus  tau.  Un  trou  rond,  place 
derriere  la  nageoire  pectorale,  conduit  dans  une  cavite  qui  est  en  rapport  avec 
15  glandes  tubulaires,  ayant  des  cellules  de  plus  de  250  u:  leur  contenu  est 
jaune  pale,  refringent  comme  de  l'huile.  Comme  Batrachus  n'a  pas  d'epine  pec- 
torale, S.  pense  que  ces  glandes  ne  constituent  pas  un  appareil  ä  venin. 

Macallum  a  trouve  dans  l'epiderme  des  tetards  de  Rana  halecina  des  termi- 
naisons  nerveuses  en  forme  de  bouton  entre  les  cellules  et  dans  les  cellules 
des  differentes  couches.  II  a  vu  les  figures  dEberth  ä diffe'rents niveaux :  ces figures 
representent  des  gaines  qui  entourent  des  terminaisons  nerveuses  intracellulaires. 

Kölliker  S^^  decrit  dans  lepiderme  de  la  queue  des  larves  de  Rana  et  Hyla 
et  dune  larve  de  Crapaud  des  cellules  ä  bätonnet  Stiftchenzellenu  oflFrant 
quelque  ressemblance  avec  les  cellules  sensitives  des  organes  lateraux.  Ces  elements 
manquent  chez  les  larves  de  Pelobates,  Bombinator  et  Bufo.  K.  les  considere 
comme  des  cellules  sensitives  et  figure  leur  connexion  avec  une  fibrille  nerveuse. 
Contre  l'avis  de  Pfitzner,  les  bätonnets  d'Eberth  ne  sont  pas  de  nature  nerveuse. 
Les  fibres  qui  traversent  le  derme,  observees  par  Pfitzner,  Canini  etc.  sont  pro- 
bablement  en  grande  partie  des  prolongements  de  cellules  conjonctivales;  quelques 
unes  sont  peut-etre  nei"veuses.  II  reste  incertain  si  les  terminaisons  nerveuses 
de  l'epiderme  sont  intercellulaires  ou  intracellulaires.  —  Leydig  ^  pense  que  les 
cellules  ä  bätonnet  Stiftchenzelleu;  de  la  peau  des  larves  de  Batraciens  ne 
sont  autre  chose  que  les  cellules  glandulaires  de  l'epiderme  de  l'adulte.  II  appuie 
par  ce  fait  sa  these  de  la  parente  des  cellules  sensitives  et  glandulaires. 

Selon  Greeff,  le  tegument  de  Siphonops  thomensis  oflfre  des  sillons  metame- 
riques  dans  la  portion  anterieure  du  corps.  Plus  loin  en  arriere  Ion  voit  appa- 
raitre  euti'e  ces  sillons  des  sillons  accessoires  dabord  incomplets.  puis  complets: 
sous  la  peau,  en  correspondance  des  sillons,  il  existe  des  series  de  petites  ecaiUes 
calcifiees ,  ä  stries  concentriques  :  chez  un  embryon  de  4  cm  il  n'y  avait  pas 
trace  d'ecailles.     G.  confirme   en  general  les  resultats  de  Wiedersheim,   qnant 

3* 


36  Vertebrata. 

au  »tentaculew  et  aiix  organes  qiü  sont  en  rapport  avec  hü ;  cependant  il  trouve 
que  le  tentacule  est  fixe  k  sa  poche  dans  toute  sa  longueur ;  il  n'a  pu  voir  le  con- 
duit  excreteur  de  la  glande  orbitale.  Le  tentacule  entraut  en  erection  fernierait 
les  couduits  des  glandes  pour  les  laisser  libres  tout-ä-coup  lors  de  la  contractiou 
du  muscle  retracteur.  Le  S.  thomensis  passe  pour  venimeux,  ce  qui  confirmerait 
l'hypothese  de  W.  sur  la  fonction  de  l'appareil  tentacuiaire. 

Le  tegument  corne  de  Diclonius  mirabilis  offrait  selon  Cope  (^)  des  ecailles 
polygonales  ressemblant  ä  celles  de  Rhinoceros  sondaicus. 

Lwoff  a  examine  la  peau  de  jeunes  Crocodiles  [C.  acutus  de  28  cm 
et  C.  hiporcatus  de  51  cm).  II  decrit  la  forme  des  plaques  et  ecailles  cornees  et  la 
structure  microscopique  de  la  peau.  Les  cellules  basales  de  l'epiderme  ont  des  pro- 
longements  qui  paraissent  s'attaclier  sur  des  reliefs  de  la  surface  du  derme :  dans 
le  plus  grand  exemplaire,  l'ossification  du  derme  commence  en  rapport  avec  les 
ecailles  carenees  du  dos.  Chez  Hatteria,  L.  na  pas  reconnu  aussi  clairement  que 
cliez  les  Crocodiles  les  rapports  de  Tepiderme  avec  le  derme;  dans  la  crete  de  la 
queue  il  y  avait  de  petits  nodules  osseux  ä  la  limite  anterieure  de  chaque  dent. 

D'apres  Smalian,  les  anneaux  de  la  peau  ou  dermomeres  de  Blanus  cmereus 
correspondent  aux  myomeres :  ceux  des  autres  Amphisbaenides  [Amphisb.  fuligi- 
nosa,  Anops  Kingi  et  Trogonophis)  sont  au  nombre  de  2  par  metamere :  au  dessous 
de  la  ligne  laterale,  S.  signale  un  organe  qu'il  suppose  etre  un  vaisseau  lym- 
phatique.  Les  nerfs  rejoiguent  la  peau  cliez  Am.  et  An.  ä  la  limite  qui  separe 
deux  anneaux  en  sorte  qu'il  y  ait  un  nerf  pour  deux  dermomeres.  Chez  B.  les 
nerfs  se  rendent  au  milieu  de  la  longueur  de  chaque  dermomere :  T.  a  une  paire  de 
nerfs  cutanes  par  deux  dermomeres,  mais  ces  nerfs  se  rendent  au  milieu  d'un  des 
deux  anneaux.  Les  muscles  de  la  peau  s'inserent  au  bord  anterieur  ou  posterieur 
de  la  peau  flexible  qui  separe  deux  anneaux.   Pour  ces  muscles  v.  plus  loin  p  52. 

Omboni  decrit  et  figure  quelques  plumes  fossiles. 

Miklouho-Maclay  (^j  rapporte  le  fait  observe  par  lui  et  par  d'autres  que,  chez 
certains  Macropodides  [Dorcopsis,  i)enc?ro^a^ifs  et  quelques  exemplaires  d'OsjoÄra?»- 
ter  rufus) ,  le  poil  du  dos  est  en  tout  ou  en  partie  dirige  en  avant.  Ce  fait  paralt 
mal  s'accorder  avec  la  theorie  qui  met  en  rapport  la  direction  du  poil  avec  l'ecou- 
lement  de  l'eau  de  pluie  sur  le  corps  de  l'animal. 

Chez  un  Cheval  en  mue  d'automne,  Bonnet  a  trouve  en  grand  nombre  des 
poils  ne  faisant  pas  encore  saillie  ä  la  peau  et  qui,  enfermes  dans  leur  gaine, 
montraient  des  renflements  fusiformes  et  des  parties  contournees  en  spirale  :  il  n'y 
avait  pas  de  parasites.  B.  attribue  ces  modifications  ä  des  obstacles  mecaniques 
ä  la  croissance  normale  du  poil. 

Ayant  disseque  une  Q  A^Echidna  hystrix,  qui,  un  mois  auparavant,  portait  un 
oeuf  dans  sa  poche,  Haacke  '})  trouve  cette  poche  assez  developpee  pourpouvoir 
contenir  une  montre  (a  gentlemans  watch)  et  ayant  son  fond  vers  le  cloaque.  Cette 
poche  est  continue  avec  deux  fossettes  moins  profondes  contenant  les  areoles 
mammaires  couvertes  de  poils  plus  fournis  que  le  reste  de  la  surface  de  la  poche. 
Quoique  la  peau  de  la  poche  n'ait  pas  de  muscles  propres,  l'animal  peut  en  modi- 
fier  les  dimensions,  probablement  par  la  contraction  des  muscles  de  la  peau  ex- 
terne. ■ —  Chez  2  Echidna  (j^,  H.  a  trouve  des  glandes  mammaires  rudimen- 
taires  au  meme  eudroit  que  chez  la  §  :  les  areoles  montrent  un  semblable  revete- 
ment  pileux.  —  D'apres  Ramsay,  la  poche  ^Echidna  ne  se  forme  que  lorsque 
l'animal  est  presde  pondre :  la  temperature  de  la  poche  est  remarquablement  elevee. 

Partant  des  recherches  de  Boas  et  de  Zander  (v.  Bericht  f.  1SS4  I  p  37,  38), 
Gegenbaur  '[^),  sans  contredire  les  observations  de  ce  dernier,  combat  ses  deduc- 
tions.  L'öbauche  de  l'ongle  decrite  par  Z.  comprend  2  parties  distinctes: 
l'ongle  proprement  dit  et  l'etroite  zone  epidermique  situee  sous  la  saillie  de  l'ongle 


I.  Anatomie.    E.  Squelette.  37 

et  que  G.  nomme  »Nagelsaiim« ;  acloptant  les  vues  de  B.  il  considere  cette  zone 
comme  le  rudiment  de  la  sole  cornee  des  Ongnles.  Chez  tous  les  Mammiferes, 
les  Monotremes  inclus,  les  Oiseaiix  et  les  Sauriens  longle  proprement  dit  est  tou- 
jours  dorsal  et  s  etend  plus  ou  moins  sur  les  cotes  vers  la  face  ventrale  (volaire  ou 
plautaire)  dout  la  partie  libre  est  couverte  par  la  sole,  histologiquement  differente 
de  l'ongle.  Parmi  les  Tortues,  chez  Testudo,  la  sole  parait  avoir  la  meme  consi- 
stance  que  l'ongle,  mais  eile  nest  pas  regue  ä  la  base  dans  un  repli  cutane  comme 
longle.  Chez  les  Eeptiles  et  les  Oiseaux,  la  sole  setend  prosimalement  aussi  loin 
que  l'ongle.  Chez  les  Mammiferes,  le  developpement  plus  ou  moins  grand  de  la 
pulpe  du  doigt  conduit  ä  une  reduction  de  la  sole  et  de  l'ongle  meme,  qui,  au  lieu 
d'embrasser  la  phalange  terminale,  finit  par  former  comme  chez  l'homme  une 
plaque  dorsale  avec  une  sole  rudimentaire.  II  ny  a  pas  dans  l'ontogenie  ni  dans 
la  phylogenie  de  deplacement  de  l'ensemble  de  longle.  L'innervation  du  lit  de 
l'ongle  par  des  nerfs  volaires  ne  s'explique  pas  par  les  faits  connus  jusquä 
cejour:  v.  aussi  *Henle. 

Retterer  '^)  est  d'avis  que  la  forme  des  productions  cornees  des  extre- 
mites  des  doigts  depend  de  la  forme  de  la  phalangette  et  du  developpement  diiferent 
des  tissus  sous-cutanes  qui  determine  la  delimitation  du  champ  ungueal.  II  n'existe 
pas  de  forme  primitive  ä  laquelle  on  puisse  rapporter  les  differentes  formes  specia- 
les de  l'ongle,  de  la  griffe  ou  du  sabot  des  Mammiferes.  [D' apres  Revue  Sc] 

V.  Jhering  atrouveque,  chezl'embryon  de Praopus  et  Äli/rmecophaffa,  les  ongles 
se  developpent  ä  1' Interieur  des  phalanges  terminales  qui,  chez  l'embryon  de  P., 
sont  ^largies  au  bout  et  donnent  au  pied  laspect  de  celui  dun  ongule.  II  pense 
que  cette  forme  embryonnaire  represente  la  forme  du  pied  des  Glyptodontes,  qui 
auraient  eu  probablement  selon  v.  J.  de  veritables  sabots. 

Rüdinger(2)  atrouve  que,  chez  le  Chamois  (f.  les  glandes  sebacees  des  folli- 
cules  pileux  du  vertex  sont  extraordinairement  developpees  et  constituent  deux 
bourrelets  paralleles  entre  les  cornes.  Ces  glandes  produisent  une  secretion  odo- 
rante.  surtout  ä  lepoque  du  rut. 

Delage  ti-ouve,  le  long  du  bord  interne  de  chaque  plateau  des  f  anons  de  Balae- 
noptera  musculus,  de  nombreux  poils  fins  et  libres  constitues  chacun  par  un  tube 
corne  ouvert  au  bout  et  contenant  ä  la  base  une  longue  papille  vasculaire,  vers 
l'extremite  une  masse  detritique.  Ce  sont  les  fanons  simples :  les  fanons  composes 
resultent  de  la  fusion  des  couches  cornees  de  plusieurs  fanons  simples,  dont  les 
cavites  se  reunissent  ä  leur  base.  D.  appelle  masse  suberoide  la  substance  epi- 
theliale qui  reunit  entre  eux  les  fanons.  L'ouverture  apicale  des  fanons  simples 
est  due  a  lusure  de  la  substance  cornee  qui  laisse  ä  decouvert  leur  cavite.  L'usure 
de  la  masse  suberoide  met  en  liberte  sur  une  etendue  plus  ou  moins  grande  les 
fanons.  La  forme  de  ceux-ci  depend  de  l'equilibre  qui  setablit  entre  leur  accrois- 
sement  basal  et  l'usure  de  leurs  diverses  parties.  L'accroissement  des  plateaux 
en  largeur  a  lieu  par  la  proliferation  de  l'epithelium  qui  isole  des  portious  de  la 
muqueuse ;  celles-ci  forment  les  cretes  et  papilles  basales  qui  produiront  la  sub- 
stance suberoide  des  nouvelles  parties :  la  Separation  des  papilles  vasculaires  des 
fanons  piliformes  a  lieu  probablement  de  la  meme  faQon. 

E.  Squelette. 
a.  Ossification;  sqaelette  en  general. 

Lilienberg  se  prononce  en  faveur  de  la  theorie  des  osteoblastes  dans  la 
foi-mation  de  l'os.  L'accroissement  de  l'os  a  lieu  essentiellement  par  apposition ; 
l'accroissement  intercalaire  na  pas  d'importance. 

Baur  (^i'  distingue,   dans  l'ossification  des  os  longs,  3  Stades :   1°  cylindre 


38  Vertebrata. 

cai'tihigineux  entourö  de  2  couclies  de  pörioste  (per.  externe  a  et  per.  interne  h 
ou  pdricliondre) ;  2°  cylindre  cartilag.  entourö  des  couclies  prdcedentes  plus  une 
3.  couclie  periostale  c  en  dedans  du  perichondre  ;  3"  cette  nouvelle  couche  est 
traversee  par  des  Clements  provenant  de  h  et  qui  penetrent  meme  dans  le  cartilage. 
Le  Stade  2.  persiste  chez  les  Sirenidae,  Ampliiumidae  et  Proteidae  que  B.considere 
comme  les  plus  anciens  Amphibiens:  le  Stade  3.  persiste  chez  les  Menopoinidae. 

Pour  les  modifications  adaptives  de  la  structure  des  os,  v.  Roux. 

Garman  decrit  le  squelette  de  Chlmnydoselachus.  Dans  le  squelette  cutanö,  les 
ecailles  offrent  des  fornies  variees,  par  le  developpement  plus  ou  moins  con- 
siderable  des  pointes  :  celles  qui  avoisinent  la  bouche  ont  des  pointes  plus  longues, 
qui  les  fönt  ressembler  ä  des  dents.  Les  dents  sont  ä  trois  pointes  greles  et 
courbees,  elles  ressemblent  ä  Celles  des  Cladodus  fossiles.  Lateralement  il  y  a 
des  dents  ä  une  pointe.  —  Le  er  jxne  otFre,  dans  son  ensemble,  une  certaine  ana- 
logie  avec  celui  d'un  serpent,  ce  qui  est  du  surtout  ä  sa  forme  elancee  et  ä  l'allonge- 
ment  de  l'liyomandibulaire.  Ce  cräne  presente  des  caracteres  embryonnaires, 
tels  que  la  minceur  de  ses  parois  cartilagineuses  et  l'ampleur  des  trous ,  entoures 
de  bords  minces.  La  description  de  la  forme  du  cräne  ne  se  prete  pas  ä  etre 
resumee  sans  figures ;  la  fosse  parietale  a  de  chaque  cöte  deux  pores ;  la  region 
occipitale  a  trois  proceslateraux.  L'articulation  de  l'hyomandibulaire  permet  des 
mouvements  lateraux  etendus ;  rarticulation  du  proces  palatal  du  quadrato-ptery- 
goide  est  tres  etendue  de  haut  en  bas.  II  n'y  a  pas  de  cartilage  spiraculaire,  ni 
de  cartilages  labiaux.  —  L'hyomandibulaire  est  relativement  grele  et  porte  une 
rangee  de  rayons  branchiaux ;  le  quadrato-pterygoide  et  la  mandibule  sont  robustes 
et  allonges,  en  rapport  avec  la  position  terminale  de  la  bouche.  Le  basihyal  est 
allonge.  —  Les  2  premiers  basibranchiaux  sont  libres ;  le  3®  solidement  uni  au 
4*"  qui  est  soude  au  S*'.  Les  hypobranchiaux  correspondant  ä  ces  3  basibranchiaux 
sont  soudes  avec  eux;  les  autres  pieces  des  arcs  branchiaux  sont  greles,  le  6® 
pharyngobranchial  soude  avec  l'epibranchial ;  il  n'y  a  pas  d'ectobranchiaux.  — 
Dans  la  colonne  vertebrale,  la  corde  dorsale  n'a  detranglements  que  jusqu'ä 
peu  de  distance  en  arriere  du  cräne.  Les  vertebres  anterieures  sont  bien  distinctes; 
vers  le  milieu  du  corps,  on  les  distingue  bien  exterieurement,  mais  une  coupe 
longitudinale  montre  qu'elles  sont  intimement  soudees ;  les  neurapophyses  et  les 
pieces  interneurales  sont  percees  par  les  nerfs.  Celles-ci  sont  epaisses  et  robustes; 
eutre  elles  se  trouvent  de  petites  pieces  interspinales.  Au  dessus  de  la  cavite 
abdominale,  les  hemapophyses  portent  des  cotes  flexibles.  Au  niveau  de  l'anale, 
les  hemapophyses  s'etendent  en  bas  et,  plus  en  arriere,  elles  portent  des  cartilages 
interhemaux  qui  deviennent  les  rayons  de  la  caudale:  les  rayons  dorsaux  de  la 
caudale  commenceut  independamment  de  la  colonne  vertebrale ,  ä  laquelle  ils 
s'unissent  plus  en  arriere.  La  colonne  vertebrale  se  termine  abruptement;  la  der- 
niere  vertebre  ressemble  ä  une  tranche  qu'on  aurait  detache'e  d'une  vertebre 
suivante.  Les  cartilages  des  nageoires  dorsale  et  anale  ont  des  formes  peu  regu- 
lieres  et  qui  garaissent  avoir  peu  ressenti  l'influence  de  la  metamerie :  G.  pense 
que  les  limites  de  ces  pieces,  ainsi  que  de  Celles  qui  constituent  la  colonne  verte- 
brale sont  determinees  par  la  directiondes  etforts  musculaires.  — Dans  le  squelette 
des  membres,  la  ceinture  scapulaire  est  solide,  quoique  pas  massive;  le  pro- 
pterygium  petit,  le  mesopterygium  large  ettriangulaire,  le  metapterygium  allonge. 
Le  bassin  est  plus  allonge  que  chez  Heptanchus,  concave  en  dessus,  avec  une 
carene  mediane  bifurquee  en  avant  en  dessus ;  les  rayons  anterieurs  s'articulent 
directement  sur  le  bassin ;  quelques  uns  des  premiers  sont  foudus  ensemble ;  le 
basipterygium  est  allonge. 

La  F*  partie  du  memoire  de  Shufeldt  (')  sur  l'osteologie  (\!Amia  est  la  tra- 
duction  du  travail  de  Sagemehl  [v.  Bericht  f.  1883 IV  p  65] ;  la  2*  partie  renferme 


I.  Anatomie.'  E.  Squelette.  39 

des  observations  personnelles  et  beaucoiip  de  passages  textuellement  rapportes  du 
travail  de  Bridge.  S.  a  fait  aussi  des  etudes  sur  le  squelette  deMicropterus,  Albula. 
et  Megalops.  Les  details  de  ces  descriptions  ne  sont  pas  susceptibles  de  resume. 
Pas  de  considerations  generales  ou  comparatives. 

Dans  la  V^  partie  de  son  travail,  Serensen  s'occupe  des  dispositions  au 
moyen  desquelles  les  poissons  produisent  des  bruits  par  le  mouvemeut  des 
pieces  osseuses.  II  decrit  en  detail  les  pieces  osseuses  elles-memes,  leurs  surfaces 
articulaires  et  les  mi;scles  qui  les  fönt  mouvoir.  Les  bruits  sont  produits  par  le 
frottement  de  surfaces  recouvertes  d"un  perioste  extremement  miuee  et  adherent, 
de  Sorte  que  Von  peut  considerer  que  deux  es  frottent  directement  Tun  contre 
l'autre.  Souvent  ces  surfaces  offrent  des  inegalites  regulieres,  mais  S.  ne  pense 
pas  que  ces  inegalites  aient  aucun  rapport  direct  avec  la  prodnction  des  sons ;  il 
compare  ces  sons  au  bruit  que  Ton  peut  faire  en  frottant  un  bouchon  humide 
contre  une  glace.  Les  articulations  dont  le  mouvement  produit  des  sons  peuveut 
etre  fixees  par  l'action  de  certains  muscles  qui  determiuent  le  frottement  des  sur- 
faces speciales ;  lorsque  l'articulation  est  fixee,  le  mouvement  est  sonore ;  par 
l'action  d'autres  muscles ,  Tarticulation  demeure  libre  et  les  mouvements  ont  lieu 
sans  bruit.  S.  combat  l'opinion  de  J.  Müller  qui  attribuait  le  son  au  frottement  des 
surfaces  articulaires.  —  L'auteur  examine  d'abord  Taiguillon  de  la  nageoire  dor- 
sale de  divers  Siluroides  [Doras,  Synodontis,  Euanemus,  Pseudaroides,  Platysoma, 
Plecostomus] ;  les  soutiens  des  rayons  dorsaux  de  ces  poissons  ne  sont  pas  plac^s 
entre  les  apophyses  epineuses  des  vertebres.  mais  solidemeut  engages  entre  les 
deux  moities  d'un  arc  neural,  ou  dans  la  fente  d'une  apophyse  epineuse  bifurquee. 
L'aiguillon  est  fixe  exclusivement  dans  le  mouvement  en  arriere  au  moyen  du  l®"" 
rayon  dorsal  rudimentaire.  Plecostotnus  ofFre  des  conditions  speciales,  dans  les 
rapports  des  vertebres  entre  elles  et  avec  les  soutiens  des  rayons  dorsaux.  Les 
2  premieres  vertebres  sont  soudees  avec  le  cräne.  Dans  la  nageoire  pectorale  des 
Siluroides  [Doras,  Synodontis,  E%mnemus.  Pseudaroides,  Ciarias,  Platysoma,  Silurus, 
Plecostomus;  ce  dernier  examine  äl'etat  de  squelette),  le  l*""  rayon  porte  une  apo- 
physe speciale  en  forme  de  peigne,  que  S.  designe  par  la  lettre  d :  cette  apophyse 
trotte  dans  un  creux  correspondant  de  l'humerus  (Cuvier) ;  c'est  eile  qui  determine 
la  fixation  de  l'aiguillon  ainsi  que  le  son  dans  les  mouvements  de  celui-ci,  aussi  bien 
en  avant  qu'en  arriere.  Un  seul  mouvement  donne  un  son  sec  et  de  courte  duree. 
mais  Tanimal  peut  produire  des  sons  prolonges  par  des  mouvements  alteruatifs. 
Le  bruit  produit  aiusi  par  les  aiguilles  de  Boras  s'entend  ä  10-15  metres  de 
distance.  L'aiguillon  dorsal  de  Balistes,  Monacanthus,  Capros  et  Acanthurus  et 
l'anal  de  ce  dernier  ne  sont  pas  fixes  directement,  mais  parce  qu'ils  s'appuient 
sur  le  2^  rayon  qui  est  fixe.  Dans  d'autres  poissons  [Triacanthus,  Centriscus,  An- 
arrhichas],  l'aiguillon  dorsal  ou  [Gaster osteus)  les  aiguillons  de  la  dorsale  et  de 
Fanale  sont  fixes  directement.  Capros,  Gasterosteus  et  Triacanthus  peuvent  aussi 
fixer  les  epines  de  leurs  ventrales  :  ce  dernier  a  deux  apophyses  d  qui  frottent  sur 
le  bassin.  Chez  Dactylopterus  l'auteur  trouve  que  l'hyomandibulaire  frotte  ä  deux 
endroits  contre  le  cräne.  Chez  Cottus,  la  surface  de  frottement  parait  se  trouver 
entre  le  preopercule  et  Ihyomandibulaire,  et  non  pas  entre  ce  dernier  et  le  cräne.  [S. 
ne  connait  pas  les  recherches  de  Landois  sur  ce  poissonl.   V.  aussi  plus  loin  p  75. 

Vaillant  (^]  reconnatt  dans  les  tortue s  gigantesques  de  Madagascar  deux 
formes,  par  la  position  de  la  V^  vertebre  amphicyrtienne  qui  est  la  3^  dans  une 
espece  et  la  4*^  dans  l'autre;  la  V^  de  ces  tortues  se  rapproche  de  celles  d'Aldabra, 
la  2®  de  celles  des  Galapagos  et  des  Mascareignes  decrites  par  Günther :  par  la 
Constitution  de  leur  carapace   elles  se  rattachent  ä   celles  d'Aldabra. 

Hilgendorf  decrit  et  figure  les  pieces  du  s  q  u  e  1  e  1 1  e  de  P/-oj9seMf/o/?Ms,  com- 
parativement  ä  Pseudopus  et  Ophisaurus.    Chez  Pseudopus  et  Propseud.,  le  sque- 


40  Vertebrata. 

Ictte  eil  taue  est  constitue  par  des  plaque?  rectangulaires ,  formant  des  series 
lougitudiuales  et  trausversales ;  daus  les  deux  formes,  il  y  a  une  ligne  laterale 
di'pourvue  d'ecailles  osseuses. 

Blasius  formule  des  regles  pour  mesurer  methodiquemeut  les  squelettes  d'oiseaux 
et  obteuir  des  resultats  comparables  eutre  eux:  il  iudique  les  mesures  qui  lui 
sembleut  les  plus  importautes. 

Shllfeldt  ("-;  decrit  le  squelette  de  Phalacrocorax  hicarinatus  et  insiste  particu- 
lierement  sur  le  style  occipital  de  cet  oiseau  et  sur  les  rapports  de  la  rotule  avec 
le  tibia.  Le  style  occipital  n'est  pas  uu  tendou  ossifiö.  Le  meme  (^)  revient  sur  ce 
point  ä  propos  d'uue  critique  de  Jeffries  et  maintieut  son  opinion:  il  admet  que  le 
style  represeute  un  ligament  uuchal  ossifie. 

Fischer  decrit  les  caracteres  priucipaux  du  squelette  de  Scelidotherium  lepto- 
cephalum  d'apres  un  exemplaire  presque  complet  du  Museum  de  Paris. 

Woodward  decrit  un  squelette  de  Rhytina  et  etablit  des  comparaisons-  avec 
d'autres  Sireniens  vivants  et  fossiles.     II  decrit  les  osselets  de  l'ouie. 

Comme  les  squelettes  des  Lemuriens  et  Insectivores  ne  different 
eutre  eux  que  par  la  forme  des  plialanges  terminales  et  par  la  face  plus  ou  moins 
cyliudrique  du  F'' cuneiforme  qui  rend  opposable  l'hallux,  Cope  (2)  decrit  ensemble 
les  formes  appartenant  ä  ces  deux  groupes  et  dont  la  position  est  parfois  douteuse, 
Le  pouce  n'est  qu'imparfaitement  opposable  cliez  les  Lemuriens ;  d'ailleurs  on 
trouve  dans  la  forme  de  l'extremite  distale  du  trapeze  de  Phenacodus  la  preuve 
d'un  commencement  d'oppouibilite  du  pouce  chez  cet  animal ;  l'hallux  de  Phena- 
codus n'est  pas  opposable  et  il  n'y  a  pas  de  central  du  carpe.  Neanmoins  les  Con- 
dylarthra  oflfrent  une  parente  marquee  avec  les  Lemurs  et  les  sabots  de  Phena- 
codus different  peu  des  ongles  des  Lemurs.  Les  descriptions  concernent  surtout 
la  dentition  et  les  os  longs  des  membres.  Par  sa  dentition  et  le  developpement 
de  son  cräue,  Anaptomorphus  se  rapproche  des  singes  superieurs.  Les  molaires 
quadriutberculees  di  Arctocyon  rapprochent  ce  genre  des  Insectivores  ainsi  que 
Achaenodon. 

Mivart  (')  donne  des  mesures  du  squelette  des  Carnivores  dugroupe  des  Arctoi- 
dea  et  etablit  des  comparaisons  de  ces  squelettes  entre  eux  et  avec  d'autres  carni- 
vores.  Dans  un  autre  travail,  le  meme  ^)  s'occupe  du  squelette  des  Pinnipedes. 

Marsh  decrit  avec  beaucoup  de  figures  les  ossements  fossiles  des  Dinocerata 
et  donne  la  restaurntion  du  squelette  de  Dinoceras  mirahilis  et  Dinoceras  ingens. 
Une  partie  des  resultats  generaux  et  spöciaux  a  dejä  fait  l'objet  d'autres  publi- 
cations  du  meme  auteur.  —  Cope  (^)  decrit  les  restes  des  Dinocerata  et  donne  une 
restauration  du  squelette  de  Loxolophodon  co?'nutus. 

En  etablissant  les  caracteres  du  nouveau  genre  Cervalces,  Soott  donne  une 
figure  du  squelette  et  le  decrit  comparativement  ä  Cervus  canademis,  Alces  et 
Megaceros.  Cervalces  se  rapproche  di^ Alces  par  ce  qu'il  est  telemetacarpien,  et 
n'a  pas  de  canines  ni  de  bulla  ossea  renflee,  par  la  forme  de  l'arcade  zygomatique 
et  le  bois  palme.  La  presence  de  pointes  qui  manquent  dans  le  bois  di  Alces,  le 
developpement  des  os  nasaux,  la  forme  du  premaxillaire  et  la  largeur  du  cräne 
montrent  des  ressemblauces  avec  Cervus.  La  position  intermediaire  des  narines. 
les  prefrontaux  distincts,  la  forme  particuliere  des  bois  et  la  concentration  du  tarse 
sont  propres  de  Cervalces.  Quoique  contemporain  di' Alces,  ce  genre  est  probable- 
ment  plus  ancien  et  offre  des  conditions  qui  montrent  la  voie  suivie  dans  l'evos 
lutiou  du  genre  Alces. 

Pour  le  squelette  des  Reptiles  fossiles  voir  v.  Ammon ,  Credner,  Gaudry,  A. 
Fritsch  (i),  Toula  &  Keil  et  Lydekker. 

Squelette  des  oiseaux  v.  Meyer,  pour  les  fossiles.  Portis,  pour  celui  de  Rhea  v. 
Gadow. 


I 


I.  Anatomie.    E.  Squelette.  41 


Poiir  le  squelette  des  Mammiferes  v.  aussi  Nehring  {^,^,^],  Burmeister  ('.  3), 
Bieber,  Collett,  Filhol  (2,^),  Flower,  Lemoine  (2). 

Sqnelette  des  Cetaces  voir  A.  W.  Malm  et  van  Beneden,  pour  cehii  de  Balaeno- 
ptera  v.  T.  J.  Parker. 

b.  iColonne  vertebrale;  sternum. 

P.  Mayer  s'est  occupe  dela  segmentation  de  la  coloune  vertebrale  des 
Selaciens.  Les  vertebres  deviennent  plus  longues  d'avant  en  arriere,  jusqu'ä  la 
flu  de  la  cavite  viscerale  :  ä  partir  de  ce  point  critique,  les  vertebres  se  dedonblent, 
non  Sans  quelques  irregularites.  Dans  les  genres  oü  la  racine  posterieure  des 
nerfs  perce  la  piece  intercalaire,  les  demi-vertebres  sont  alternativement  pourvues 
ou  depourvues  d'ouvertnres  nerveuses :  dans  la  demi-vertebre  qui  ne  donne  pas 
issue  aux  nerfs,  l'arc  est  perce  d'un  trou  vasculaire  et  la  piece  intercalaire  est 
entiere :  dans  les  genres  oü  les  deux  trous  nerveux  sont  ä  une  bauteur  peu  diffe- 
rente  {Dasyhatis,  Torpedo^ ,  chacune  des  demi-vertebres  donne  issue  ä  une  racine 
nerveuse:  ces  racines  forment  ainsi  en  arriere  une  serie  unique.  En  arriere 
du  point  critique,  ä  cbaque  paire  de  sclerotomes  correspond  un  myotome  et  un 
nenrotome  :  vers  la  queue,  la  longueur  des  vertebres  augmente  de  nouveau,  ä  lex- 
tremite,  les  muscles  ne  forment  plus  de  segments  distincts  et  les  nerfs  manquent. 
M.  suppose  que  les  demi-vertebres  representent  une  condition  primitive  de  la  me- 
tamerie  et  que  la  condition  du  tronc  est  le  resultat  d'une  concentration  de  l'or- 
ganisme  :  si  cette  bypothese  est  exacte,  les  racines  dorsales  et  ventrales  des  nerfs 
seraient  dans  Torigine  des  formations  bomodynames  entre  elles.  L'etude  de  la 
colonne  vertebrale  des  Selaciens,  par  rapport  aux  nageoires  dorsales,  montre  dans 
plusieurs  especes  une  reduction  du  nombre  des  vertebres,  de  sorte  que,  dans  un 
meme  genre,  les  form  es  les  plus  recentes  ont  un  nombre  moindre  de  vertebres. 

Hasse  decrit  la  structure  des  vertebres  ä'Isistius,  Urogymnus,  Sympte- 
rygia,  Temera,  Ceratoptera,  Loxodon  et  Leptocarcharias  et  donne  des  tableaux  gene- 
alogiques  des  genres  des  Selaciens. 

Chez  Hypophthalmus,  Wright  '^)  trouve  que  les  3  premieres  vertebres  sont 
comme  invaginees  dans  la  portion  occipitale  du  cräne,  de  sorte  qu'une  section 
frontale  passant  par  l'ovigine  de  la  3®  paire  de  nerfs  rencontre  les  sacculi.  La 
vessie  natatoire  est  representee  par  une  paire  de  sacs  osseux  independants,  soudes 
ä  la  4®  vertebre  et  representant  les  ossifications  de  la  tunique  externe  de  la  vessie 
chez  Amiurus.  Toutes  les  pieces  de  l'appareil  de  Weber  existent  ä  l'etat  rudi- 
mentaire;  les  deux  sacculi  communiquent  par  un  conduit  transversal. 

Vaillant  {^]  a  remarque  sur  les  3^  et  4*^  vertebres  caudales  de  Caranx 
Carangus  une  dilatation  cordiforme  des  apophyses  epineuses  inferieures.  Les 
cotes  de  ce  poisson  sont  au  nombre  de  10,  les  4-5  premieres  de  forme  ordinaire. 
les  2-3  suivantes  offrent  ä  leur  extremite  un  renflement  en  forme  de  gland  allonge 
atteignant  une  epaisseur  de  11  mm,  dont  l'interieur  est  fait  d'os  spongieux. 

Albrecht  (^)  confirme  ses  vues  sur  la  composition  des  corps  vertebraux  et 
les  applique  ä  letude  de  l'epistrophee  et  de  l'atlas.  L'epiphyse  craniale  de 
repistropbee  a  une  portion  centrale  soudee  ä  la  partie  correspondante  de  l'epiphyse 
caudale  de  l'atlas.  II  decrit  les  portions  centroidales  de  ces  epiphyses.  L'epi- 
physe craniale  de  l'atlas  est  de  meme  partagee  en  3  parties,  dont  la  centrale  con- 
stitue  l'os  terminal  de  l'apophyse  odontoide.  Les  condyles  occipitanx  des 
Mammiferes  sont  constitues  par  les  epiphyses  caudales  centroidales  de  l'os  occipital. 
Le  condyle  unique  des  Sauropsides  comprend  la  partie  centrale  et  les  2  parties 
centroidales  plus  ou  moins  completement  unies.  La  partie  centrale  peut  reap- 
paraitre  par  anomalie  chez  l'homme.  Les  surfaces  articulaires  de  lartic.  atlanto- 
«pistropheale  sont  formees  par  les  epiphyses  centroidales.     L'articulation  atlanto- 


42  Vertebrata. 

occipitnle  a  lieu  entre  les  epipliyses  paracentrales  de  l'occipital  et  les  surfaces 
costoVflales  de  l'atlas. 

Blessig  d^duit  de  ses  recherches  embryologiques  que  les  vertebres  cervi- 
cales  (privöes  de  cotes)  des  Sauriens  dement  de  vertebres  dorso-cervicales 
(pourvues  de  cotes)  et  que  riiomologie  des  vertebres  doit  etre  tiree  de  leur  positiou 
et  iion  pas  de  leur  conformatioii. 

Dollo  (^)  decrit  la  colonne  vertebrale  de  Champsosaurm  en  se  servant  de 
la  nomenclature  compliquee  d'Albreeht.  Les  vertebres  sont  ampbiceles  ou  biplanes, 
les  cotes  cervicales  seules  ont  capitulnm  et  tnberculum  separes.  Denx  hypo- 
apophyses  seulement  (proatlanto-atlautique  et  atlanto-axoidiennel  :  pas  de  pro- 
atlas :  cbevrons  intervertebraux ;  sacrum  de  2  vertebres.  Le  sternum  etait  impair 
cartilagineux ;  le  stermim  abdominal  ä  peu  pres  comme  chez  Hatteria. 

D'apres  Raimondi,  la  fusiou  de  la  30«  vertebre  avec  le  sacrum  qui  a  ainsi 
6  vertebres  et  5  paires  de  trous  est  plus  frequente  chez  les  singes  anthropoides 
que  chez  l'homme.     R.  n'a  observö  cette  anomalie  que  chez  les  (;f. 

Pour  la  morpliologie  de  la  colonne  vertebrale  v,  aussi  Sutton  (^),  Schwegmann, 
Lachi  (1)  et  Albrecht  (i^). 

Hulke  considere  comme  interclaviculair e  chez  Iguanodon  une  barre  osseuse 
impaire  dont  l'extremite  anterieure  est  placee  entre  les  clavicules.  II  suppose 
que  le  sternum  etait  cartilagineux  et  de  forme  discoidale.  —  Baur  {^^)  critique 
les  vues  de  Hulke  et  appuie  l'interpretation  de  ces  pieces  donnee  par  Dollo. 
V.  aussi  Dollo  (^)  et  Pelseneer. 

Lindsay  deduit  de  ses  etudes  sur  le  developpement  du  sternum  des  oiseaux 
les  resultats  suivants  :  le  sternum  des  oiseaux  a  subi  un  raccourcissement  antörieur, 
ainsi  que  le  tronctout  entier;  en  meme  temps,  la  ceinture  scapulaire  s'est  deplacee 
en  arriere  ;  le  sternum  n'a  ete  raccourci  posterieurement  que  d'une  maniere  insi- 
gnitiante.  Ce  que  Huxley  appelle  manubrium  n'est  qu'une  excroi-ssance  secondaire 
dependant  des  ligaments  sterno-claviculaires ;  le  manubrium  de  F Autruche  est  un 
vrai  manubrium,  en  rapport  avec  les  coracoides.  Les  proces  postero-lateraux,  quoi- 
que  representant  dans  l'origine  des  ligaments  costaux,  ont  6te  diversement  modifies 
suivant  le  developpement  des  muscles  pectoraux  et  abdominaux ;  chez  les  oiseaux 
bons  voiliers,  ils  sont  elargis  et  confluents,  tandis  que  chez  ceux  qui  volent  peu  ils 
sont  longs  et  etroits.  La  carene  est  une  excroissance  phylogenetiquement  r^cente; 
l'apophyse  furculaire  mediane  n'a  aucun  rapport  avec  une  interclavicule,  dont 
rien  n'indique  l'existence ;  le  proces  antero-lateral  n'a  pas  partout  la  meme  signi- 
fication,  chez  les  Ratites  c'est  une  excroissance  du  sternum  costal,  tandis  que  chez 
les  autres  c'est  un  rdsidu  de  l'extension  antörieure  autrefois  plus  grande  du 
sternum  costal.  L'etendue  des  divers  territoires  d'ossification  n'a  pas  d'impor- 
tance.  En  resume,  le  sternum  des  oiseaux  comprend  les  parties  suivantes :  ster- 
num costal  (commun  aux  Sauropsides  et  Mammiferes)  ;  metasternum  (existant  chez 
tous  les  oiseaux ;  manque  chez  les  jeunes  embryons  des  Ratites)  ;  proces  antero- 
lateral  (ayant  une  valeur  differente  chez  les  Ratites  et  les  Carinates]  ;  carene  (ab- 
sente  chez  les  Ratites)  ;  proces  postero-lateral  (existe  chez  quelques  Ratites  et 
presque  tous  les  Carinates)  ;  les  proces  accessoires  du  metasternum,  le  rostrum  et 
les  proces  xiphoides  varient  dans  les  difierents  groupes  des  Carinates.  L.  pense 
que  la  formation  du  sternum  est  determinee  dans  l'origine  par  la  fusion  des  ex- 
treraites  ventrales  des  cotes  durant  la  vie  embryonnaire,  lorsque  celles-ci  sont 
rapprochees  les  unes  des  autres  en  position  d'expiration.  L'union  des  deux 
moities  du  sternum  est  puis  devenue  necessaire  pour  offrir  une  solide  Insertion  aux 
muscles  des  membres  anterieurs. 

D'apres  Albreoht  (^*),  la  frequence  extraordinaire  de  la  fissure  congenitale  du 
praemanubrium  ou  meme  de  tont  le  manubrium  du  sternum  chez  Mycetes  est  en 


I.  Anatomie.    E.  Squelette.  43 

rapport  avec  le  developpement  des  sacs  laryuges  et  de  lappareil  byoide  de  ces 
siüges.     Cette  condition  du  sternum  teudrait  k  devenir  un  fait  normal. 

c.  Cräne  et  dentition. 

Dollo  (^)  met  en  relief  les  modifications  du  cräne,  qui  sont  en  rapport 
avec  la  predominance  des  mm.  pterygoidieus  (condition  derivee)  comparativement 
äl'etat  qui  depend  du  developpement  prevalent  des  mm.  temporaux  et  masseters 
(condition  primitive.)  Chez  les  Mammiferes  lierbivores,  il  y  a  reduction  de  la 
ibsse  temporale,  la  crete  sagittale  disparaissant,  reduction  egalement  de  l'os  jugal 
et  de  l'apophyse  coronoide,  tandis  que  les  os  pterygoidiens  acquierent  un  grand 
developpement :  les  caracteres  opposes  se  rencontrent  chez  les  Carnivores.  De 
meme,  Ton  peut  comparer,  parmi  les  Reptiles  vivants,  les  Crocodiliens  avec  les 
Lacertiliens.  Chez  les  Mammiferes,  l'evolution  des  muscles  masticateurs  est  en 
rapport  avec  la  trituration  des  graminees.  Le  developpement  des  mm.  ptery- 
goidiens  des  Crocodiles  est  du  äune  cause  morphologique,  laiarge  surface  acquise 
par  les  os  pterygoides  chez  les  Eusuchia:  les  Teleosauriens  avaient  de  larges 
fosses  temporales  et  de  petits  pterygoidiens,  ils  representent  la  souche  moins 
differencie'e  des  Eusuchia.  De  meme,  parmi  les  Dinosauriens,  Dichnius  et  Igu- 
anodon  seraient,  sous  ce  rapport,  des  formes  indifferentes,  Ceratosaurus  et  Diplo- 
docus  de  formes  modifiees.  Le  developpement  des  pterygoidiens  est  ici  en  rapport 
avec  le  deplacement  des  narines  en  arriere  et  le  raccourcissemeut  de  la  portion 
post-narienne  du  cräne,  transformation  comparable  ä  celle  qui  conduit  des  Mysta- 
cocetes  miocenes  ä  leurs  descendants  actuels.  Le  developpement  de  la  fosse  pre- 
lacrymale  serait  du  ä  la  necessite  de  donner  passage  au  m.  i}terygoidien,  insere 
au  bord  anterieur  de  cette  fosse  comme  chez  les  Oiseaux. 

Mc  IVIurrich  (S^]  combat  la  these  de  Sagemehl  [v.  Bericht  f.  1884  IV  p  48]  qui 
suppose  la  fusion  de  vertebres  avec  la  region  occipitale  des  poissons  osseux. 
II  pense  que  les  corps  des  vertebres  seuls  se  sont  fondus  avec  le  basi-occipital  chez 
les  poissons  osseux ;  les  arcs  se  sont  atrophies  et  ont  disparu,  ce  qui  a  amene 
la  fusion  des  nerfs  correspondants,  qui  se  trouvent  reunis  ä  former  le  l*^'"  spinal. 
Dans  le  cräne  des  Amniotes.  au  contraire,  2  ou  3  vertebres  se  sont  fusionnees 
avec  le  cräne,  de  sorte  qu'un  groupe  de  nerfs  spinaux  constitue  Thypoglosse,  de- 
venu  veritable  nerf  cränien.     v.  aussi  Mc  Murrich  ^^). 

Sutton  (\)  considere  le  vomer  des  Mammiferes  comme  etant  l'homologue  du 
parasphenoide  des  Ichthyopsides:  la  grande  extension  du  parasphenoide  est 
en  rapport  avec  Tossification  incomplete  et  tardive  de  la  base  du  cräne.  Quant 
ä  la  piece  ordinairement  dentigere  qu'on  regarde  comme  le  vomer  des  poissons, 
eile  representerait  le  proces  palatal  du  maxiilaire  que  S.  appelle  prepalatal  et  qui 
a  un  centre  d'ossification  independant  du  maxiilaire.  S.  confirme  les  observations 
d' Albrecht  sur  la  division  du  premaxillaire  dans  les  cas  de  bec  de  lievre,  mais  il  croit 
ce  fait  purement  pathologique  et  il  ne  trouve  qu'un  seul  centre  d'ossification  dans 
le  premaxillaire  de  l'homme.  Les  rapports  du  prepalatal  avec  le  vomer  sont  les 
memes  que  ceux  du  »vomer«  des  poissons  avec  le  parasphenoide  ;  8 .  decrit  des 
preparations  montrant,  chez  l'embryon  hiimain  du  o^  mois,  la  barre  cartilagineuse 
qui  part  du  marteau  et  qui  correspond  au  palato-carre  des  Selaciens  ;  par  son  ex- 
tremite  anterieure  eile  forme  le  proces  pterygoide  interne  du  sphenoide,  tandis  que 
la  partie  moyenne  forme  le  cartilage  de  la  trompe  d'Eustache  et  la  base  devient  un 
ligament. 

Sutton  [^)  compte  dans  le  Sphenoide  humain  6  paires  de  centres  d'ossification : 
Alisphenoides .  Basisphenoides ,  Lingulae  sphenoidales ,  Pterygoides  internes, 
Orbito-sphenoides,  Praesphenoides.  Contrairement  ä  Parker,  il  n'admet  pas  que 
les  lingulae  representent  les  basitemporaux  des  oiseaux.     Les  lingulae  ont  leur 


44  Vertebrata. 

homologiie  clans  les  splienotiqnes  des  Sanropsides.  Les  »pterygoides«  des  Croco- 
diles  representeut  les  basitemporaux  des  Oiseaiix,  que  S.  propose  d'appeler  post- 
palatins;  il  est  incertain  s'ils  sout  representes  cliez  les  Mammiferes.  S.  considere 
comme  homologues  eutre  eux,  ä  cause  de  leurs  rapports  avec  rextremitö  du  car- 
tilage  palato-carre,  les  pterygoides  internes  des  Mammiferes,  les  ptörygoides  des 
Oiseaux,  los  transverse  des  Crocodiles  et  le  transpalatal  des  Serpents.  Les  basi- 
temporaux n'ont  aucun  rapport  avec  le  parasphenoide  des  Ampliibiens. 

Albrecht  (^,  ^')  soutient,  en  partie  par  de  nouvelles  observations,  ses  opinions 
precedentes  sur  la  composition  de  la  levre  superieure  et  du  maxillaire. 

Turner  (^)  appuie  les  vues  d'Albreclit  sur  la  morpliologie  de  l'intermaxillaire : 
il  admet  {-)  aussi  avec  A.  que  l'os  qui  se  trouve  chez  l'Ornithorhynque,  entre  les 
canaux  naso-palatins,  represente  un  intermaxillaire  interne.  Le  m§me  ';')  trouve 
que  la  suture  correspoudant  au  canal  infraorbital  est  constante  chez  les 
jeuues  Sujets  humains ,  et  separe  la  face  orbitale  du  maxillaire  en  une  portion 
ethmoidale  et  une  portion  malaire ;  il  n'a  pas  trouve  cette  suture  chez  les  jeuues 
anthropoides  (sauf  un  vestige  chez  unjeune  Gorille). 

Lavocat  appelle  maxillaire  la  mächoire  inferieure  et  admet  que  cette 
partie  est  toujours  constituee  par  5  pieces:  coronaire.  articulaire,  angulaire,  ma- 
xillaire et  premaxillaire.  Chez  les  poissons,  le  coronaire  et  l'articulaire  seraient 
representes  par  le  pretympanique  et  l'hypotympanique  des  auteurs.  D' apres  L., 
ces  pieces  seraient  derivees  du  cartilage  de  Meckel.  [La  lecture  de  cette  note 
montre  que  l'auteur  ne  connait  pas  la  litterature  recente  de  son  sujet.] 

V.  Klein  continue  ses  etudes  sur  le  cräne  des  poissons  osseux  [v.  Bericht  f, 
1884  IV  p  50] .  Le  travail  public  cette  annee  comprend  la  description  des  os 
occipitaux  et  du  squamosum. 

Emery  (^]  pense  que  les  5  dents  du  preopercule  de  Scorpaena  et  Sehastes 
representent  une  disposition  primitive  qui  se  retrouve  chez  quelques  larves  {Poly- 
prion,  Trachinus,  Peristethus)  et  de  laquelle  derivent  les  formes  du  preopercule  des 
Perco'ides  et  Cataphractes  adultes. 

D' apres  Smalian,  le  cräne  d'Anops  se  distingue  de  celui  des  autres  Amphi- 
sbaenides  par  sa  forme  lateralement  comprimee  en  forme  de  coin,  dans  sa  partie 
anterieure.  Chez  Amphisbaena  fuliginosa,  Atiops  et  Trogonopkis^  S.  trouve,  attache 
ä  l'angle  postero-inferieur  de  l'os  carre,  un  cartilage  qu'il  considere  comme  un 
rudiment  de  jugal.     Ce  cartilage  parait  manquer  chez  Blanus  cinereus. 

Dollo  (^)  a  retrouve  chez  Igumiodon  les)>post-occipital  bones«  decrits  par 
Marsh  chez  Morosaurus  et  Brontosaurus :  il  pense  que  ces  pieces  n'ont  rien  de 
commun  avec  l'os  nucal  du  Cormoran  (ossification  du  ligament  cervical),  mais  re- 
presentent le  proatlas  (Albrecht)  des  Crocodiliens. 

D' apres  Dollo  [^),  la  fossette  de  la  region  proximale  de  l'os  carre  des  Mosa- 
sauriens ,  situee  pres  du  »stapedial  orifice«  de  Owen ,  löge  Fextremite  distale 
du  Suprastapedial  de  Parker;  D.  propose  de  l'appeler  fossette  suprastapediale. 
L'axis  porte  une  hypapophyse  qui  correspond  ä  l'hypapophyse  atlanto-axoi- 
dienne.  De  meme  l'hypapophyse  proatlanto-axoidienne  est  suspendue  ä  l'atlas. 
Sur  d'autres  points  effleures  dans  cette  note,  D.  promet  un  travail  plus  etendu. 

Lemoine  (■^j  signale  dans  les  mäc  hol  res  de  Gastornis  des  cavites  qui  pourraient 
etre  des  alveoles  dentaires :  il  a  trouve  aussi  une  dent  qui  s'adapterait  bien  ä  ces 
alveoles  :  neanmoins  il  ne  pense  pas  pouvoir  affirmer  avec  certitude  l'existence  des 
dents  chez  cet  oiseau. 

W.  K.  Parker  (^"i  caracterise  ainsi  le  cräne  des  Marsupiaux :  Frontaux 
tres  petits  en  proportion  des  parietaux:  squamosum  grand;  lacrymal  grand  avec 
deux  canaux ;  lame  palatale  du  maxillaire  et  palatal  ordinairement  fenetres  chez 
l'adulte,  ce  dernier  souvent  decompose  en  plusieurs  pieces  ;  pteiygoides  petits, 


I.  Anatomie.    E.  Squelette.  45 

limites  dans  leur  portion  basi-craniale,,  par  le  developpement  constant  dun  me- 
sopterygoide  separe  ;  vomer  priucipal  petit.  presque  toujoiirs  une  paire  de  vo- 
mers  antero-lateraux,  protegeaut  les  organes  de  Jacobson :  quelquefois  jusqu  ä 
10  ossifications  vomeriennes ;  le  fornl  de  la  cavite  du  tympan  a  deux  ossifications : 
lanuulus  tymp.  et  los  buUae  :  los  jugal  contribue  ä  former  larticulation  mandi- 
bulaire;  la  portion  angnlaire  de  la  mandibule  est  fortement  coucave  en  dedans. 
Les  narines  sont  subterminales  et  fonrnissent  de  grands  eartilages  qui  protegent 
les  organes  de  Jacobson ;  le  labyrinthe  nasal  est  petit  et  la  lamina  cribrosa  peu 
etendue  ;  le  presphenoide  est  independaut  des  orbitospbenoides ;  il  n'y  a  pas  de  troii 
optique ,  le  nerf  optique  passe  dans  la  fissure  spbenoidale ;  la  2®  brauche  du  tri- 
jumeau  a  son  foramen  rotundum :  les  orbito-sphenoides  sont  fondus  avec  les  ali- 
sphenoides  et  se  forment  par  ossification  dune  portion  de  la  paroi  du  cbondrocräne 
et  nou  pas  dun  lobe  cartilagineux  ä  soi :  le  cräne  cartilagineux  atteint  un  de- 
veloppement que  Ton  n'observe  pas  ebez  les  placentaires.  L'alisphenoide  contribue 
ä  former  la  cavite  du  tympan;  cet  os.  ainsi  que  le  squamosum,  renferment  des 
cavites  pneumatiques  tympaniques.  Les  carotides  internes  percent  le  basisphe- 
noide  vers  son  milieu.  La  petitesse  des  frontaux  et  d'autres  dispositions  sont  en 
rapport  avec  le  peu  de  developpement  du  cerveau  et  de  la  cavite  cränienne.  Les 
Alarsupiaux  fönt  voir,  avec  la  plus  grande  evidence,  le  mode  de  formation  des  osse- 
lets  de  louie :  le  marteau  est  longtemps  un  os  compose  et  Ion  peut  y  reconnaiti'e 
un  os  articulaire,  un  angulaire  et  parfois  un  surangulaire  :  la  base  de  Tarc  byoidal 
est  souvent  une  columelle  et  non  pas  un  eti'ier.  —  Parmi  les  Insectivor  es  .  le 
Herisson  [Erinaceus  europaeus)  parait  se  preter  le  mieux  ä  des  comparaisous  gene- 
rales.  Les  squamosa  et  nasalia  sont  plus  petits  que  cbez  les  Marsupiaux,  les  fron- 
taux plus  grands;  les  os  du  palais  discontinus  ;  il  y  a  5  vomers ;  pas  dos  bullae : 
une  saillie  de  ralisphenoide  represente  la  portion  tympanique  de  cet  os  cbez  les 
Marsupiaux;  la  2''  brauche  du  trijumeau  passe  par  la  fissure  sphenoidale,  tandis 
que  le  n.  optique  a  son  trou  propre.  Quelques  caracteres  montrent  un  type  plus 
generalise  que  celui  des  marsupiaux  vivants.  savoir:  le  developpement  de  cartilage 
hyalin  dans  la  region  pterygoidienne  (pterygo-carre  des  Ichthyopsida) ;  la  presence 
dune  cavite  pituitaire  persistante,  en  rapport  avec  un  espace  situe  hors  du  cräne  et 
qui  u'existe  que  cbez  les  Insectivores  typiques;  i'ossificatiou  independante  de  la 
partie  distale  du  cartilage  de  Meckel  et  le  volume  enorme  de  la  mandibule  primi- 
tive. —  Cbez  Talpa  europaea,  il  y  a  un  retour  aux  Marsupiaux  daus  le  developpe- 
ment du  labyriuthe  nasal  et  de  la  pneumaticite  tympanique  du  cräne.  La  cavite 
pituitaire  manque;  il  y  a  un  cartilage  pterygoidieu.  La  gaine  de  l'artere  stape- 
diale  sossifie  cbez  la  jeune  taupe  et  fixe  ainsi  letrier;  cette  ossification  se  resorbe 
plus  tard ;  eile  persiste  au  contraire  cbez  Myogale;  cbez  la  jeune  taupe,  le  mar- 
teau offre  un  articulaire  distinct.  Le  chondocräne  atteint  cbez  la  taupe.  comme 
chez  les  Monotremes,  une  solidite  extraordiuaire,  qui  rappeile  les  Chimeroides. 
Dans  la  region  temporale,  il  se  forme  une  ossification  que  P.  compare  ä  lepio- 
tique  des  poissous.  —  Sorex  vulgaris  a  une  structure  intermediaire  entre  les  deux 
types  precedents  :  on  y  retrouve  la  cavite  pituitaire  et  le  cartilage  pterygoidieu  : 
los  jugal  manque.  —  Les  Centetidae  ressemblent  ä  Sorex  par  labsence  de  l'arcade 
jugale  et  se  rapprochent  des  Marsupiaux  par  la  presence  de  laile  tympanique  de 
lalisphenoide :  cette  partie  existe  aussi  chez  les  Macroscelidae  qui  ont  en  outre 
un  OS  bullae  distinct.  Le  vomer  de  Centetes  est  subdivise  d'une  facou  toute  parti- 
culiere  dans  son  ossification  impaire.  Le  cräne  de  Galeopithecus  est  ankylose  et 
pneumatique,  comme  celui  dun  oiseau :  il  ofii-e  des  caracteres  tres  singuliers ;  le 
palais  osseux  est  tres  developpe.  Le  squamosum  et  les  pterygoides  ressemblent  ä 
ceux  des  Marsupiaux:  les  eartilages  de  lorgane  de  Jacobson  sont  extraordi- 
nairement  developpes :  pas  dos  bullae :   chez  G.  phiUppinensis  il  y  a  un  petit  pa- 


46  Vertebrata. 

rasphenoi'de.  —  Tupaia  combine  des  caracteres  eutheriens,  tels  q'un  auneau  orbital 
coraplet,  avec  la  prcsence  d'un  os  biillae  et  d'autres  caracteres  metatheriens. 

Mivart  [^)  moutre,  surtout  par  la  comparaison  des  eränes  des  Pinnipedes  avec 
ceux  d'autres  Caruivores,  que  Otaria  se  rapproche  d' Z7rsMs,  tandis  que  les  Phocidae 
se  rapprochent  de  Lutra.  Ces  faits  fout  admettre  la  possibilite  d'une  origine  double 
des  Pinnipedes.  Trichechus  se  rapproche  d^Otaria  et  a,  comme  ce  geure,  un  canal 
alispheuoidal  qui  manque  chez  les  Phocidae. 

Ficalbi  ('■')  appelle  interparietaux  accessoires  une  paire  d'ossifications 
qui  existe  constamment  cliez  le  foetus  du  clieval,  en  avant  des  interparietaux. 
Ces  os  se  retrouvent  cbez  quelques  autres  mammiferes.  Selon  F.,  les  interparie- 
taux principaux  et  accessoires,  et  le  frontoparietal,  qui  est  constaut  cbez  Cebus,  sout 
des  ossifications  propres  du  cräne  des  Mammiferes  et  n'ont  pas  d'bomologues  dans 
les  autres  classes  des  Vertebres.  Ils  n'existent  pas  cliez  les  Monotremes.  L'inter- 
parietal  manque  chez  les  Suides.  Lorsqu'ils  se  trouvent  par  anomalie  developpes 
chez  l'homme,  ils  ne  doivent  pas  etre  consideres  comme  des  os  accessoires  ou 
Wormiens.  La  premiere  formation  de  ces  os  cbez  les  Mammiferes  est  probable- 
ment  due  au  grand  developpement  du  cerveau  dans  cette  classe. 

Chiarugi  (')  ne  reconnait  pas  Ihomologie  admise  par  Albrecbt  eutre  la  fos- 
sette  occipitale  mediane  (fossette  vermienne  A.)  de  certains  Mammiferes  et 
Celle  qui  apparait  quelquefois  par  anomalie  chez  l'homme  et  que  l'auteur  propose 
d'appeler  fossette  de  Lombroso. 

Tafani  (^j  decrit  sur  plusieurs  cräues  humains  un  troisieme  condyle  basal 
impair  qu'il  considere  comme  homologue  de  la  partie  basilaire  du  condyle  des 
Keptiles.  Chez  quelques  Tortues,  et  encore  plus  evidemment  chez  les  Serpents, 
il  trouve  le  coudyle  distinctement  partage  en  trois.  La  meme  opinion  est  soutenue 
par  Albrecht  (^j .  —  Lachi  ('^)  n'admet  pas  d'homologie  entre  le  3*^  coudyle 
anormal  de  l'homme  et  le  condyle  impair  des  Sauropsides.  Le  S**  condyle  pro- 
vient  de  l'ossification  partielle  d'un  ligament  qui  reunit  les  deux  condyles  en  pas- 
sant  audevantde  l'apophyse  odontoide  etqui  serait  une  partie  du  lig.  occip.-transv. 
de  Lauth.  Ces  ossifications  representeraient  les  hypoapophyses  du  proatlas ;  v. 
aussi  Legge. 

Macalister  a  etudie  sur  plus  de  1000  eränes  humains  les  variations  de  l'os 
lacrymal,  qu'il  döcrit  et  classifie.  Le  developpement  de  cet  os  est  tardif  et  ne 
commence  pas  avant  la  8*^  semaine :  cette  ossification  est  en  rapport  avec  la  paroi 
du  sac  lacrymal.  Pour  le  developpement  de  ce  dernier,  M.  confirme  d'apres  des 
recherches  sur  le  rat  et  le  cochon  les  resultats  de  Born ;  l'existence  d'un  double 
sac,  tres  rare  chez  l'homme,  s'expliquerait  par  le  developpement  d'un  pli  meso- 
dermal  s'eufouQant  dans  l'epithelium  du  conduit  en  voie  de  formation.  L'auteur 
passe  eusuite  en  revue  les  conditions  de  l'os  lacrymal  dans  les  divers  groupes  des 
Mammiferes  et  d'autres  vertebres.  Les  Mammiferes  auraient  herite  cet  os  de 
formes  inferieures,  oü  son  developpement  plus  considörable  est  du  ä  ce  qu'il  con- 
.stitue  un  solide  pilier  ante-orbital  du  maxillaire,  qui  doit  etre  fixe  pour  donner 
attache  au  masseter.  II  en  est  encore  ainsi  chez  les  Mammiferes  inferieurs ;  mais, 
chez  les  Primates,  le  rapprochement  des  orbites  fait  que  le  lacrymal  est  compris 
dans  la  paroi  orbitaire,  tandis  que  le  processus  frontalis  du  maxillaire  fixe  ce 
dernier  et  que  l'eifort  du  masseter  est  soutenu  par  l'os  zygomatique.  Le  lacrymal 
humaiu  est  un  os  en  voie  de  disparaitre,  ce  qui  explique  sa  grande  variabilite.  La 
multiplicite  des  points  d'ossification  dans  le  lacrymal  de  l'homme  prouve  le  peu 
d'importance  morphologique  des  simples  centres  d'ossificatiou. 

Apres  avoir  rappelö  les  diverses  theories  regnantes  sur  les  homologies  de  la 
mandibule  et  des  osselets  de  l'ouie  des  Mammiferes,  Albrecht  f')  expose 
ses  vues  sur  ces  parties  du  squelette  [v.  aussi  Bericht  f.  1S84  IV  p  46,  47,  52]. 


J 


I.  Anatomie.    E.  Squelette.  47 

11  appelle  epimandibulaire  Teusemble  de  hyomandibulaire  +  symplectique, 
=  columelle  =  marteau  +  columelline  =  les  4  osselets  des  Mammiferes  etc.  La 
cavite  du  tympan  se  divise  en  portion  praeepimaudibulaire  (Canalis  tubo-praetym- 
panicus)  compreuant  la  trompe  d'Enstache  et  portion  postepimandibiüaire  (Canalis 
posttympanicus)  comprenant  des  cavites  dues  ä  la  Pneumatisation  des  os  voisius 
(sinus  mastoidiens,  exoccipitaux  etc.).  La  premiere  portion  correspond  ä  une  fente 
branchiale  situee  en  avant  de  l'arc  mandibulaire  et  en  arriere  de  l'arc  palatal  (ce 
dernier  represente  chez  les  Mammiferes  par  le  squamosal,  le  carre,  lalisphenoide. 
le  pterygoide  et  le  palatal) . 

Thomas  compare  entre  eux  les  cränes  des  diflferentes  formes  ä'Echidna. 

Nehring  (^)  s'occupe  des  caracteres  du  eräne  de  divers  Mammiferes  japonais; 
le  meme  (^)  decrit  le  cräne  et  la  dentition  d'une  nouvelle  espece  de  Grisonia. 
Pour  le  cräne  de  Sus  v,  aussi  Nehring  (^)  et  Forsyth- Major,  pour  celui  des  edentes 
V.  W.  K.  Parker  (^),  pour  celui  de  Tliomme  et  des  Anthropoides,  Lissauer,  du 
boeuf  Raubold. 

Lemoine  ("-)  decrit  des  mäclioires  et  quelques  autres  pieces  fossiles  eocenes  se 
rapportant  surtout  ä  des  formes  voisines  des  Lemnrieus  et  Insectivores. 

Ameghino  pense  que  les  dents  des  Mammiferes  ont  eu  pour  point  de  depart  des 
dents  coniques  egales,  qui,  se  reunissant  par  groupes,  ont  donne  lieu  ä  des  dents 
composees.  Plus  tard,  ces  dents  composees  out  subi  une  simplification ,  con- 
duisant  ä  la  reduction  du  nombre  des  racines.  Ces  cousiderations  doiveut  etre 
mieux  developpees  dans  un  autre  ouvrage  [Filogeuia  etc.,  v.  p.  le  titre  Be- 
riclit  f.  ISS4  IV  p  337]  que  nous  navons  pas  pu  consulter. 

Filhol  '^i  trouve  que,  par  le  nombre  et  la  disposition  de  leurs  tubercules,  les 
molaires  de  Necrolemur  se  rapprochent  de  Celles  des  Pachydermes  eocenes  et 
s'eloignent  des  Lemuriens  vivants  ainsi  que  i^ Andptomorphus. 

Owen  (^),  partant  de  la  ressemblance  des  molaires  superieures  de  Neoplagiau- 
lax  et  de  Tritylodon,  pense  que  T.  devait  avoir,  comme  N.,  des  molaires  in- 
ferieures  ä  2  rangs  de  tubercules  et  que  les  molaires  connues  de  Microlestes  sont 
probablement  inferieures.  Owen  (^j  decrit  des  dents  de  lait  du  Mammout  at- 
tachees  ä  un  fragment  de  maxillaire ;  v.  aussi  Pohlig. 

En  decrivant  ime  mandibule  de  Coelodon,  Burmeister  {^)  s'occupe  de  la  den- 
tition des  Gravigrades.  Tandis  que  chez  Scelidotherium  et  Mylodon  les  dents  se 
developpaient  toutes  ensemble,  probablement  chez  les  autres,  les  dents  posterieures 
emergeaient  tardivemeut,  comme  chez  les  Bradypus  actuels. 

Pour  les  dents  des  Mammiferes  v.  aussi  Camerano  (^2),  Cope  (^j,  Dobson. 

d.  Sqaelette  des  membres. 

Baur  (^  ^^)  se  rallie  ä  la  theorie  de  Thacher  etc.  Le  squelette  des  mem- 
bres derive  de  rayons  paralleles  qui,  se  fondant  entre  eux  par  la  base,  forment 
le  basipterygium.  Les  membres  des  vertebres  superieurs  derivent  des  nageoires 
par  une  rotation  de  180  degres  et  par  la  reduction  des  rayons  du  pro-  et  me- 
sopterygium  et  rayons  anterieurs  du  metapterygium.  La  serie  representee  par 
humerus,  radius,  radial,  P''  carpal,  \^^  metacarpal  et  l'''^  doigt  des  Urodeles  re- 
presente le  basipterygium  et  l'^'^  rayon  du  metapterygium.  Les  formes  les  plus 
primitives  connues  du  squelette  des  extremites  ont  deux  centraux  (Menopomidae. 
Salamandrella,  Ranodon,  Hatteria^  F roter osaums] .  La  reduction  des  rayons  ra- 
diaux,  chez  les  vertebres  superieurs,  est  due  ä  l'adaptation  ä  la  vie  terrestre. 

Retterer  {*)  trouve  que  les  pieces  cartilagineuses  du  squelette  des  extre- 
mites des  Mammiferes  tendent,  des  le  debut  de  leur  formation,  ä  prendre  la  dis- 
position qu'elles  auront  chez  Tadulte  et  que  les  faits  du  developpement  n'appuient 
pas  les  theories  qui  fönt  deriver  dun  type  primitif  commuu  les  diflferentes  formes 


48  Vertebrata. 

actnelles  des  membres.  Les  organes  sesamoides  ne  different  en  rien  des  autres 
pieces  du  squelette,  quant  ä  repoque  de  leiir  apparition  et  leiir  mode  d'ossificatiou. 
—  La  rapidite  du  raecroissement  et  de  rossification  des  deux  extremites  dune 
piece  na  aucun  rapport  coustant  avec  la  direction  de  Tariere  nourriciere :  Tex- 
tremite  d'un  os  qui  aura  plus  tard  un  point  d'ossification  supplementaire  est  celle 
(iui  croit  le  plus  rapidement.  R.  considere  le  metaearpien  du  pouce  comme  une 
premiere  pbalange.  [D" apres  Revue  Sc] 

Bardeleben  (^j  soutient  contre  Baur  que  l'os  trigonum  n'est  pas  un  sösa- 
moide.  II  admet  que  l'astragale  repr^sente  un  central  (ou  un  2®  intermediaire) 
-{-  le  trigonum,  et  donne  un  tableau  des  homologies  des  pieces  du  carpe  et  du 
tarse  qui  s'accorde  avec  celui  de  Baur  (^).  Le  naviculaire  est  compose  de  2  ele- 
ments  distincts  cbez  Tembryou  bumain  au  2®  mois.  Bardeleben  {^)  trouve  des 
traces  de  duplicite  dans  le  l'^''  cuneiforme  et  le  cuboide  cbez  les  Marsupiaux.  La 
duplicite  du  naviculaire  du  tarse  existe  cbez  les  Rongeurs  et  les  Monotremes ; 
il  y  en  a  des  traces  cbez  quelques  Carnivores  et  Insectivores.  L'os  crocbu  offre 
des  traces  de  division  dans  le  carpe  de  Marsupiaux,  et  d'une  maniere  moins 
marquee  cbez  les  Rongeurs  et  cbez  Ziphius.  B.  la  trouve  partage  en  deux  dans 
le  squelette  de  jeunes  ours;  il  y  a  2  centraux  chez  Centetes  ynadaffciscariensis.  Un 
rudiment  de  praeballux  (tarsal  ou  metatarsal  0)  se  trouve  cbez  les  Monotremes; 
cbez  les  Marsupiaux  americains,  quelques  Carnivores  et  Insectivores,  il  s'articule 
avec  le  l^""  tarsal;  avec  cet  os  ou  avec  le  naviculaire  cbez  quelques  Edentes  et 
Rongeurs :  avec  les  deux  pieces  cbez  quelques  Carnivores  [Paradoxurus]  ;  entre 
tarsal  1  et  m^tatars.  1  cbez  quelques  Singes  [Mycetes..  Un  rudiment  de  prae- 
poUex  se  trouve,  ä  peine  recounaissable,  chez  les  Marsupiaux  adultes :  il  est  plus 
developpe  cbez  quelques  Edentes  [Myrmecophaga] ,  Prosimiens,  Rougeurs,  Carni- 
vores, Insectivores,  Cbiropteres  et  Singes;  il  s'articule  avec  carpal  1  cbez  les 
Prosimiens  et  Insectivores ;  entre  naviculaire  et  metacarpal  1  cbez  les  Carnivores 
et  les  Rongeurs;   entre  naviculaire  et  carpal  1  cbez  les  Singes. 

D'apres  Bardeleben  ("^;,  il  existe  deux  centraux  dans  le  carpe  de  Carnivores 
et  Insectivores  de  Madagascar  (Centeies,  Hemicentetes) ;  il  y  a  aussi  un  2®  central 
dans  le  tarse,  entierement  separe  chez  Cryptoprocta  et  situe  entre  tarsal  3,  navi- 
culaire et  cuboide.  Le  naviculaire  du  tarse  est  constitue  par  2  Clements  cbez  l'em- 
bryon  bumain  au  2*^  mois.  —  Cbez  presque  toiites  les  classes,  on  trouve  au  bord 
radial  de  la  main  ou  tibial  du  pied  le  rudiment  d'un  nouveau  doigt,  le  prae pollex. 

Baur  {^,  *^)  fait  l'bistorique  des  recbercbes  recentes  sur  le  carpe  et  le  tarse; 
il  confirme  1' Observation  de  Bardeleben  \^]  relative  ä  l'existence  de  pieces  qui 
semblent  appartenir  ä  un  6**  doigt  rudimentaire  cbez  Didelphis.  Bardeleben  rejette 
cette  Interpretation  que  Baur  soutient  au  contraire  par  la  dissection  de  jeunes 
exemplaires  de  Didelphis  virgiyiiana  et  Phalangista  Cookii  aussi  que  de  Chiromys 
adulte.  II  y  a  ici  dans  la  main  et  dans  le  pied  2  petits  os  en  rapport  avec  le 
l*^"^  carpal  ou  tarsal;  B.  les  considere  comme  representant  le  premier  doigt  des 
.Urodeles.  Dans  le  carpe  des  Mammiferes,  le  dernier  rudiment  de  ce  doigt  est  re- 
presente  par  l'os  sesamoide  de  l'abductor  pollicis.  Blainville  a  figure  des  pieces 
correspondantes  dans  le  pied  des  Carnivores.  B.  donne  le  tableau  suivant  des  bo- 
mologies  du  carpe  et  du  tarse. 

Mammiferes  Urodeles  primitifs.  Mammiferes 

tarse.  carpe. 

Scapboide  Radial  Tibial  Sesamoide  tibial  ou 

portion  du  navi- 
culaire 

Semilunaire  Central  1  Central  1        Portion  distale  de 

Tastragale 


I 


I.  Anatomie.    E.  Squelette. 


49 


Mammiferes 

Urodeles 

)rimitifs. 

Mammiferes 

Carpe. 

Tarse. 

Triangulaire 

Intermed. 

Intermed. 

Portion    proximale 
de  l'astragale 
(Trigonum,  Bar- 
deleb.) 

Pisiforme 

Ulnaire 

fibulaire 

Calcaneum 

Central 

Central  2 

Central  2 

Naviculaire 

Sesamoide  radial 

Carpal  1 

Tarsal    1 

Tarsal  du  doigt  ti- 

(Carpal du  doigt 

bial      rudimen- 

tibial    rudimen- 

taire 

taire) 

Trapeze 

2 

2 

Cuneiforme     I 

Trapezoide 

3 

3 

n 

Grand-OS 

-       4 

4 

m 

Os  crochu 

5 

5 

Metacarpal    du 

[hypothetiq.]  Metacarp. 

1 

Metatars. 

1 

Metatars.  du  doigt 

doigt  radial  ru- 

tibial    rudimen- 

dimentaire 

taire 

Metacarp.    I  aut. 

- 

2 

- 

2 

Metatars.     I  aut. 

II    - 

- 

3 

- 

3 

II    - 

ITT    - 

- 

4 

- 

4 

ni   - 

IV    - 

- 

5 

- 

5 

IV    - 

V    - 

- 

6 

- 

6 

V     - 

(encore  inconnu 

•) 

Le  »subcylindrical  proximal  part«  de  Cope,  dans  l'astragale  des  Reptiles  thero- 
morphes,  correspond  selon  B.  au  trigonum  de  Bardeleben.  —  Baur  (*)  soutient 
eontre  Bardeleben  que  le  cuboide  et  l'os  crochu  ne  sont  composes  de  deux  Cle- 
ments chez  aucun  mammifere.  Chez  un  jeune  Centetes  ecaudatus  il  a  trouve  un  seul 
central  et  combat  la  duplicite  du  central  soutenue  par  Bardeleben  (^)  chez  les 
Cheloniens.  Baur  (^^)  regarde  avec  Gegenbaur  comme  metatars.  V  ce  que  Hoff- 
mann et  Wiedersheim  appellent  tarsal  5 .  Dans  un  embryon  de  Chelydra  il  trouve 
un  rudiment  de  doigt  tibial  correspondant  au  rudiment  qui  existe  chezC-^e- 
lonia\  B.  se  voit  ainsi  porte  ä  regarder  comme  2**,  3®  .  .  .  orteils  ce  que  les 
auteurs  appellent  l®'",  2^  .  .  .  Dans  le  carpe,  il  croit  que  l'os  sesamoide  ulnaire  est 
un  metac.  VI.  —  Dans  un  embryon  de  Crocodilus,  B.  ne  trouve  aucune  trace  de 
carp.  l.,  tandis  que  les  carp.  2,  3,  4,  5  sont  separes:  carp.  1  manque  aussi  chez 
d'autres  Crocodiliens.  Dans  le  tarse,  B.  change  les  numeros  d' ordre  des  orteils 
comme  plus  haut.  —  Chez  les  Lacertiliens ,  les  tars.  4  et  5  sont  seuls  libres ;  les 
autres  sont  fondus  avec  les  metatarsiens.  Tarsale  5  Hoffm.  et  Wiedersh.  =  meta- 
tars. V.  B.  —  Le  carpe  de  Hatteria  a  2  centraux  et  un  intermediaire  libre;  il 
ressemble,  par  lä,  au  tarse  de  Menopoma;  dans  la  2®  rangee  du  tarse,  B.  trouve 
3  pieces.  Proterosaurus  se  rapproche  ö^Hatteria.  —  B.  resume  ses  resultats  dans 
le  tableau  suivant 

Carpe. 


r  =  radial,  i  =  intermed. 
Proterosauria 
Rhynchocephalia 
Dinosauria 

(partim) 
Crocodilia  (embryon) 

Zool.  Ju.lires'bericlit.  1S&5.  IV. 


u  =  ulnaire, 
U 

u 
u 

+  u) 
+  u) 


p  =  metacarp.  VI?,  C  =  central,  c  =  carpal. 


1 
i 
i 

(i 


r 


((i) 


P 
P 

P 


Cl 
Cl 


C2 
C2 
C2 


cl 
cl 

(cl) 


c2 
c2 
c2 


c3 
c3 
c3 


c4 
c4 
c4 


c5 
c5 
c5 


—  C2   —   c2   c3   c4   c5 


50  Vertebrata. 

Crocodilia  (adulte)         r  ((i)  +  u)  p      —  C2  —  c2  (c3  —5) 

Lacertilia                       ri         up      —  C2  cl  c2  c3  c4      c5 

Chelonia                         vi         u   p      —  C2  cl  c2  c3  c4      c5 

Tarse. 

t  =  tibial,  i  =  intermed.,  f  =  fibulaire,  c  =  central  (probab.  centr.  2'.  tl  =  tarsal  1, 
t2  =  tarsal  2  (cuneif.  I),  t3  =  tars.  3  (cuneif.  II),  t4  =  tars.  4  (cuneif.  III), 

t5  =  tars.  5  (cuboide) 

Chelonia  (t  +  i  +  c)    f  (tl)  t2    t3     .      .     .     .  t4  t5 

Proterosauria  (t  +  c)?     i     f  —  t2    t3      .     .     .      .  t4  t5 

ou?  (t  +  i)      c     f  —  t2    t3     .      .     .      .  t4  t5 

Rhyncliocephalia  (t  +  i+c)?f  —  (t2)  t3     .      .     .      .  t4  t5 

Dinosauria  (t  +  i  +  c)?  f  —  —    t3  (ou  t2  +  3)  t4  t5 

Crocodilia  (embryon)  (t  +  i  +  c)?f  —  —   t3     .      .      .      .  t4  t5 

Lacertilia  (t+i  +  c)?f  —  —  (t3)    .     .     .     .  t4  t5 

Pelycosauria  (Cope)  t        i        fc  —  t2t3....t4t5 

B.  abandonne  son  opinion  precedente  [Baur  (^)]  que  le  pisiforme  represente 
l'iilnaire  des  Urodeles.  II  est  incertain  si  le  pisiforme  represente  le  metacarpal 
d'nu  6''  doigt  ou  si  c'est  un  os  de  formation  secondaire. 

Albrecht  (^^)  enrichit  de  nouveaux  noms  son  Schema  du  squelette  de  la 
main  et  du  pied  [v.  Bericht  f.  1884  IV  p  56] :  il  nomme  os  rond,  oblong  et 
prismatique  les  trois  centraux  du  carpe ;  transverse ,  calcaneole  et  calcanule  ceux 
du  tarse. 

Lemoine  C^)  a  reconstitue  le  squelette  des  membres  de  Gastomis;  les 
alles  sont  plus  developpees  que  dans  les  grands  oiseaux  vivants:  les  pieds  ont 
4  doigts. 

Smalian  trouve  que  lesscapulae  di  Amphisbaena  fuliginosa  sont  amincies  au 
milieu,  comme  Ftirbringer  les  döcrit  chez  A.  alba;  il  en  est  de  meme  chez 
Blanus  cinereus.  Chez  Anojjs,  la  ceintnre  scapulaire  n'apas  de  pieces  squelettiques, 
mais  se  trouve  reduite  ä  une  ligne  de  conjonctif  qui  regoit  l'insertion  des  muscles. 
Les  scapulae  de  Trogo7iophis  sont  courbees  en  crochet.  Les  os  du  bassin  sont 
courbes  chez  Amphisb. ,  coudes  au  milieu  chez  Anops  et  Blanus;  le  bassin  de 
Troffotiop/iis  est  represente  par  deux  barres  courbees  en  S,  se  rapprochant  l'une 
de  l'autre  par  leurs  extremites  anterieures  pointues.  Pour  le  squelette  des  membres 
des  Mammiferes  v.  Flot  et  Trotten. 

Dans  la  ceinture  scapulaire  de  C/mmpsosaurus,  Dollo  (2)  distingue  les  omo- 
plates,  coracoides,  clavicules  et  une  interclavicule  impaire.  Sur  l'omoplate,  il  recon- 
nait,  dans  un  tubercule  qui  se  retrouve  chez  Uromastix,  le  tubercule  infraglenoidien 
de  l'homme  (rhomologie  est  fondee  sur  la  position  et  l'insertion  musculaire  chez  U.) . 
L'  os  que  D.  considere  comme  coracoide  ressemble  ä  celui  des  Ch^loniens.  La  cla- 
vicule  et  1' interclavicule  rappellent  Hatteria.  L'humerus  a  une  gouttiere  ectepicon- 
dyloidienue,  mais  pas  de  canal  entepicondyloidien.  —  A  ce  propos  D.  donne  des 
tableaux  relatifs  ä  la  diffusion  de  ces  canaux  dans  l'humerus  des  Eeptiles  et  Mam- 
miferes. 

D'apres  Fürbringer  {^j,  le  canal  ect^picondyloidien  n'existe  que  chez  les 
Eeptiles,  et  ä  l'etat  rudimentaire  chez  Casuarius.  Les  formations  de  meme  genre 
que  l'on  observe  chez  les  Carinates  ainsi  que  chez  les  Mammiferes  sont  seulement 
analogues  (homomorphes)  et  dues  au  developpement  de  proces  musculaires  de  l'os. 

Turner  (")  decrit  le  squelette  de  Mesoplodonbidens \  il  s'occupe  surtout  du  carpe. 
II  y  a  3  pieces  dans  la  serie  distale  (1,  2-J-3,  4-f-5);  le  pisiforme  est  d^veloppö ; 
un  central  est  visible  ä  la  face  palmaire ;  l'intermödiaire  se  prolonge  en  arriere 
entre  le  radius  et  le  cubitus.  T.  decrit  aussi  le  carpe  de  quelques  autres  Cetaces. 
Chez  Hyperoodon  rostratus  adulte,  il  a  trouve  5  pieces  dans  la  s^rie  distale,  tandis 


I.  Anatomie.  F.  Muscles;  Ligaments;   Organes  electriques  et  pseudo-electriques.     51 

que  Vrolik  n'en  a  trouve  que  4,  cliez  un  jeime.  Un  central  se  trouve  quelquefois 
chez  Globiocep/mlus.  T.  pense  que,  lorsque  le  iiombre  des  pieces  du  carpe  est  re- 
duit  chez  les  Cetaces,  ce  n'est  pas  toujours  par  fusion  de  pieces  voisines,  mais 
souvent  par  manque  de  developpement  d'une  piece ,  parfois  avec  developpement 
excessif  d'une  piece  voisine.  Le  prolongement  de  rintermediaire  entre  les  os  de 
ravant-bras  et  la  pr^sence  de  5  pieces  distales  chez  Hi/peroodon  sont,  selon  T., 
des  caracteres  d'indifference,  qui  rappellent  le  carpe  de  C%e^y(/;-a  et  des  Amphibiens. 
Baur  (^,  ^^)  a  trouve  dans  le  carpe  de  Camehis  bactrianus  un  petit  trapeze  qui 
manque  chez  C.  arahicus.  Une  petite  facette  articulaire  du  trapezoide  de  Procame- 
Ites  occidentalis  lui  fait  supposer  que  ce  fossile  possedait  egalement  un  trapeze.  Cet 
OS  se  retrouverait  ainsi  chez  les  Camelides  et  chez  les  Cerfs,  comme  trace  d'une 
condition  primitive. 

Selon  Baur(^^)  le  »pectineal  process«  (Huxley)  des  Oiseaux  represente  deux 
parties  fusionnees  ensemble  dont  l'une  serait  le  pubis  et  l'autre  un  appendice 
de  Fileon  :  la  partie  inferieure,  reprösentant  le  pubis,  est  devenue  tont  ä  fait  rudi- 
mentaire  chez  les  Carinates.  L'auteur  montre  dans  un  tableau  le  developpement 
progressif  du  postpubis  et  la  reduction  du  pubis  dans  une  serie  qui  part  des  Dino- 
sauriens  carnivores  et,  par  les  Sauropodes,  Ste'gosauriens  et  Ornithopodes,  aboutit 
auxRatites  et  enfin  aux  Carinates. 

Selon  Cope  [^\ ,  le  perone  de  Dicloytiiis  est  aplati  et  son  extr^mite  distale,  con- 
tenue  dans  une  excavation  du  tibia;  eile  se  termine  par  un  calcaneum  formant 
epiphyse.  L'extremite  du  tibia  s'avance  entre  l'astragale  et  le  calcaneum  ce  qui 
na  pas  lieu  chez  Omithotarsus. 

D'apres  Baur  [^)^  le  Metatarsal  5  des  Oiseaux  ne  disparait  pas,  mais  se  fond 
avec  la  2^  rangee  du  tarse:  le  tarso-metatarse  est  donc  compose  de  (Tarsal  1 — 5 
+  Metat.  5)  +  (Metat.  2  +  Metat.  3  +  Metat.  4). 

Baur  (^";  signale Texistence d'un  perone  completchezPanc?joncßro/jne?msadulte. 
Shufeldt  (*j  decrit  et  figure  la  meme  condition  chez  Colyynbus  septentrionalis. 

Krause  fait  Ihistorique  des  observations  sur  l'os  acetabuli  et  donne  un  ta- 
bleau des  animaux  sur  lesquels  cette  piece  a  ete  observee.  v.  aussi  Leche. 

Struthers  (^)  a  trouve  chez  Megaptera  longimana  un  f  emur  ovoide  cartilagi- 
neux;  un  seul  muscle  s'attachait  ä  cette  piece  et  se  portait  en  arriere  au  grand 
ligament  interpelvien.     Ce  muscle  etait  enveloppe  par  une  masse  ligamenteuse. 

D'apres  Gervais,  le  b assin  de  Balaenoptera  musculus  ne  s'ossifie  que  tres  tard: 
sur  un  exemplaire  de  12  m  de  long,  il  a  ti-ouve  dans  le  cartilage  deux  points 
d'ossification  qu'il  regarde  comme  l'ileon  et  Tischion. 

D'apres  Turner  (^j,  les  mesures  de  Fisthme  du  bassin  (^  fournissent  de  bons 
caracteres  pour  la  Classification  des  races  humaines ;  le  bassin  de  quelques  races 
inferieures  se  rapproche  par  ses  proportions  de  celui  des  anthropoides :  v.  aussi 
Albrecht  (i). 

F.  Muscles;  Ligaments;  Organes  electriques  et  pseudo-electriques. 

Dapres  Dohrn  (^),  lern,  adductor  mandibulae  des  poissons  n'a  aucun  rap- 
port  avec  les  mm.  adductores  arcuum  visceralium  :  un  veritable  adducteur  manque 
aussi  bien  ä  la  mandibule  qua  Thyoide :  l'adductor  mandib.  appartient  plutöt  au 
Systeme  des  constrictores.  Dohrn  [^),  s'appuyant  sur  la structure  des  muscles  de 
l'oeil  de  Fetromyzon  et  sur  des  faits  d'histogenese,  considere  ces  muscles  comme 
appartenant  au  Systeme  des  muscles  branchiaux ;  par  consequent  les  cavites  ce- 
phaliques  dont  ils  derivent  ne  sont  pas  des  protovertebres,  mais  des  portions  de- 
tachees  des  cavites  des  arcs.  La  P''^  de  ces  cavites  donne  aussi  naissance  au  m. 
levator  labii  sup.  La  communication  qui  existe  entre  ces  cavites  des  deux 
cotes  representerait  les  restes  des  muscles  de  Thypophyse,  jadis  fente  branchiale. 


52  Vertebrata. 

Dohrn  P)  a  trouve  que  les  muscles  de  la  nageoire  anale  des  Tel^osteens 
proviennent  de  bourgeons  des  protovertebres,  ce  qui  vient  ä  l'appuie  de  ses  vues 
precedentes  [v.  Bericht  f.  1884  IV  p  32].  Teile  est  aussi  Torigine  des  muscles  des 
nageoires  verticales  des  Cyclostomes.  D.  considere  comme  des  rudiments  de 
membres  pelviens,  chez  ces  derniers,  deux  plis  cutanös  qui  embrassent  l'anus. 
Le  m.  de  la  nageoire  anale,  decrit  par  Schneider,  serait  le  representant  des  mus- 
cles de  ces  rudiments.  La  nageoire  verticale  preanale  de  certains  jeunes  pois- 
sons,  ne  saurait  etre  consideree  comme  equivalant  aux  autres  nageoires  impaires, 
car  eile  ne  possede  jamais  de  muscles  ni  d'ebauches  des  muscles. 

Solger  (^)  critique  l'opinion  de  Testut  que  la  disposition  metamerique  des  mus- 
cles intercostaux  se  soit  developpee  ä  la  suite  de  la  formation  des  cotes,  la  meta- 
merie  du  Systeme  musculaire  etant  certaiuement  primitive.  De  meme,  il  n'admet 
pas  que  le  sterno-cleido-mastoidien  se  soit  separe  des  muscles  obliques  du  tronc, 
ä  la  suite  de  la  formation  des  membres,  car  l'existence  de  ceux-ci  est  plus  ancienne 
que  la  diflferenciation  des  muscles  obliques. 

Smalian  decrit  les  muscles  des  Amphisbaenides;  il  a  disseque  Amphisb. 
fuliginosa,  Anops  Kingi,  Bkinus  cinereus  et  Trogonophis  Wiegmanni.   Les  muscles 
cutan^s  comprennent  :  le  rectus  abdom.,  dont  une  partie  profonde  ir.  abdom.  in- 
ternus) est  en  rapport  avec  les  mm.  intercostales ;  le  m.  lineae  lateralis;   dans  la 
region  caudale,  ces  muscles  ne  sont  plus  distincts  des  muscles  squeletto-cutanes. 
Parmi  ces  derniers,  S.  enumöre :  le  m.  costo-cutaneus  ventralis  que  les  Amphisb. 
ont  en  commun  avec  les  serpents  (peut-etre  l'homologue  des  mm.  scalares  d'autres 
Sauriens)  :  le  costo-cutaneus  lateralis  qui  se  subdivise  en  externus  et  internus ; 
les  insertions  cutanees  de  ces  deux  groupes  de  faisceaux  sont  öloignees  l'une  de 
l'autre  chez  Am.  et  An.,  Celles  de  la  portion  interne  rapproche'es  de  Celles  du  muscle 
precedent ;  chez  Bl.   et  Tr.,  ces  insertions  sont  portees  toutes  deux  vers  le  dos; 
chez  Tr.  le  costo-cutan.  lat.  ext.   est  partagö  ä  son  tour  en  deux  groupes  de 
faisceaux;  le  m.  vertebro-cutaneus  dorsalis,  qui  manque  chez  les  serpents,  et  dont 
l'attache  vertebrale  commune  avec  le  m.  semispinalis  induit  S.  ä  le  considerer 
comme  une  portion  differenciee  de  ce  dernier ;  le  platysma  myoides  qui  a,  chez 
les  4  especes,  la  disposition  connue  chez  l'homme  (chez  Bl.  il  y  a  aussi  un  sphinc- 
ter  colli) ;  le  capiti-cutaneus  dorsalis  et  l'ileo-cutaneus.  —  Les  glandes  prea- 
nale s  ont  des  protracteurs  attaches  au  rudiment  de  bassin  et  des  retracteurs  pro- 
venant  du  conjonctif  qui  entoure  l'intestin;   ces  muscles  manquent  chez  Tr.  qui 
n'a  pas  de  glandes  preanales.     Comme  muscles  longitudinaux  du  dos,  S. 
deorit  les  mm.  semispinalis,  spinalis,  longissimus  dorsi  et  intervertebrales :  comme 
il  n'  y  a  pas  d'apophyses  e'pineuses,  les  mm.  spinalis  et  long,  dorsi  s'attachent  ä 
un  tendon  longitudinal  median  qui  represente  la  base  des  apophyses  et  les  liga- 
ments  interspinaux :  les  teudons  du  semis  pinalis  s'inserentä  ce  meme  ligament. 
Les  muscles  dorsaux  du  cou  ont  acquis  un  developpement  exceptionnel,  en 
rapport  avec  la  locomotion  souterraiue ;   S.  les  designe  par  des  noms  en  quelque 
Sorte  provisoires,  savoir :  splenius  et  complexus,  qui  sont  en  rapport  ä  leur  origine 
avec  les  faisceaux  du  semispinalis  et  s'inserent,  le  i'^''  ä  la  crete  du  cräne,  le  2*^ 
au  bord  posterieur  du  basi-occipital ;   rectus  occip.  posticus.    Muscles  late- 
raux  du  dos:  intertransversarii ;   sacrolumbalis  s.  ileocostalis,   qui  n'a  pas  de 
rapports  avec  le  rudiment  du  bassin,   et  dont  chaque  faisceau  a  l'aspect  d'un  m. 
penne  dont  les  fibres  s'attachent  ä  une  aponevrose  oblique,  partant  d'une  articu- 
lation  costale,  et  vont  s'inserer  ä  3  cotes  successives ;  cervicalis  (Fürbringer' ,  propre 
aux  Amphisbaenides.    Muscles  lateraux  du  tronc:    chez  Am.  et  An.  S. 
reconnait  dans  le  m.  obliquus abdominis  3  couches  distinctes,  tandis  qu'il  neu  trouve 
que  2  chez  Bl.  et  Tr. ;  les  mm.  intercostales  n  ont  rien  de  spe'cial.     Parmi  les 
muscles  de  la  mandibule,  le  temporo-pterygoideus  atteint  un  developpement 


I 


I.  Anatomie.   F.  Muscles ;  Ligaments ;  Organes  electriques  et  pseudo-electriques.    53 

enorme ;  le  masseter  est  peu  developpe  et  s'attaclie  ä  l'angle  post^ro-inferieur  de 
l'os  carre;  ce  muscle  manque  chez  Bl.  Muscles  des  extremites:  S.  trouve 
que  le  m.  cervicalis  et  ce  que  Fürbringer  appelle  obliq.  abdom.  ext.  siiblimis  (por- 
tion  interne  du  m.  obl.  abdom.  ext.  d' apres  S.)  n'ont  aucun  rapport  avec  le  rudi- 
ment  de  la  ceinture  scapulaire;  le  sternocleidomastoideus,  en  forme  d'eveutail, 
na  qu'une  attache  tres  limitee  ä  la  ceinture  scapulaire  et  se  rend  surtout  ä  la  peau ; 
le  m.  obliq.  abdom.  ext.  profund,  de  Fürbringer  parait  etre  l'extremite  anterieure 
du  rectus  internus  qui  unit  la  ceinture  scapulaire  avec  les  premieres  cotes ;  une 
seule  fois,  cliez  Am.,  le  m.  levator  scapularis  partait  de  la  2^  vertebre  cervicale  ; 
cbez  d'autres  exemplaires  de  la  meme  espece,  ainsi  que  cbez  An.,  Bl.  et  Tr..  il 
partait  de  la  V^  vertebre;  Fischio-coccygeus  de  Fürbringer  est  partage  en  deux 
muscles  distinets,  dont  chacun  part  de  plusieurs  vertebres  et  dont  les  insertions 
au  bassin  sont  distinctes.  Muscles  hypaxoniques  :  les  retrabentes  costarum 
n'ont  rien  de  particulier;  le  m.  longus  colli  et  capitis  atteint  un  developpement 
extraordinaire  et  regoit  ses  fibres  des  26  premieres  vertebres  cbez  Am.  et  BL,  de 
21  cbez  An.  et  de  33  cbez  TV.;  le  rectus  capitis  ant.  part  des  vertebres  2  ä  4; 
S.  appelle  longus  atlantis  un  m.  qui  s'attacbe  au  cote  des  epines  inferieures  des 
vertebres  2-7  [Am.  et  Bl.)  ou  2-6  [An.  et  Tr.)  et  se  rend  aux  apophyses  trans- 
verses  de  Fatlas.  Les  muscles  bypaxoniques  de  la  queue  comprennent  des  inter- 
spinaux  ventraux,  deux  couches  de  muscles  qui  ont  leur  attacbe  et  leur  Insertion 
aux  cotes  des  apophyses  epineuses  inferieures  et  deux  couches  de  muscles  lateraux. 
Muscles  visceraux:  lem.  transversus  se  continue  en  arriere  chez  le  (J*  avec 
un  m.  transversus  penis  enveloppant  les  deux  verges;  le  sphincter  cloacae  est 
fortement  developpe.  Le  m.  sterno-hyoideus  se  divise  chez  Bl.  en  deux  muscles, 
superficialis  et  profundus;  ce  deruier  seul  se  trouve  chez  Tr..  Les  autres  muscles 
de  riiyoide  et  ceux  du  larynx  n'oflfrent  pas  de  differences  dans  les  4  especes  exa- 
minees.  —  A  la  description  des  differents  muscles  et  groupes  de  muscles,  S.  Joint 
des  considerations  sur  leurs  fonctions. 

Le  travail  de  Fürbringer  (^)  sur  les  muscles  des  Oiseaux  est  dejä  par  lui- 
meme  un  resume  et  se  prete  mal  ä  etre  abrege.  L'auteur  compare  les  muscles  de 
Taile  ä  ceux  de  l'extremite  anterieure  des  Keptiles  (surtout  Sauriens)  en  tenant 
compte  de  Tinnervation.  Ces  muscles  ofifrent  des  expansions  (»aberrations«)  vers 
la  membrane  alaire  qu'il  propose  de  partager  en  propatagium  et  metapatagium. 
Ces  aberrations  peuvent  appartenir  meme  aux  muscles  de  l'epaule,  tels  que  le  Cu- 
cuUaris  et  les  Serrati.  Nous  renvoyons  ä  Toriginal  pour  ce  qui  regarde  chaque 
muscle  en  particulier.  La  musculature  alaire  des  Ratites  offre  des  conditions  plus 
reptiliennes  et  ue  peut  pas  etre  regardee  comme  derivee  des  dispositions  que  Ton 
trouve  chez  les  Carinates :  cependaut  bien  des  faits  pro^ivent  une  reduction  et  in- 
diquent  des  ancetres  qui  devaient  avoir  les  muscles  du  vol  plus  developpes  et  se 
rapprocher  ainsi  des  Carinates.  La  musculature  ne  fournit  aucun  argument  en 
faveur  de  Torigine  polyphyletique  des  Oiseaux.  La  grande  vari^te  du  Systeme 
des  muscles  de  l'aile  doit  avoir  de  l'importance  pour  etablir  la  phylogenie  de  ce 
Systeme  ainsi  que  celle  des  divers  groupes  de  la  classe  des  Oiseaux. 

Beddard  (^)  decrit  le  Systeme  musculaire  de  Scojms.  Comme  chez  les  Herons. 
le  m.  pectoralis  n'est  pas  completement  double,  le  m.  ambiens  manque,  ainsi  que 
le  m.  expansor  secundariorum ;  le  m.  flexor  hallucis  qui  a  un  vinculum  et  un  ten- 
don  pour  le  2^  doigt  et  la  forme  ovale  de  l'origine  du  m.  obturator  int.  rapprochent 
S.  des  Cigognes. 

Sldebotham  euumere  et  decrit  les  muscles  de  Chironectes  variegatus.  d'apres 
un  exemplaire  alcoolique.  II  donne  des  diagrammes  des  os  des  membres,  mou- 
trant  les  insertions  musculaires. 

Helm  a  etudie,  dans  un  grand  nombre  de  formes.  les  muscles  cutanes  des 


54  Vertebrata. 

Oiseaux.  Les  pterylia  ne  sont  pas  tous  en  rapport  avec  des  muscles  cutanes; 
ceux  qui  en  sont  pourvus  sont  ceux  qiie  Nitsch  designe  par  les  noms  de :  »Spinal- 
flur, Unterflur,  Schulterflur  et  Flügelflur«.  Les  autres  pterylia  n'ont  pas  de 
muscles  si  ce  n'est  que  les  M.  pubi-coccygeus  et  M.  iscliio-coccygeus,  qui  n'ap- 
partiennent  pas  ä  la  peau,  meuvent  les  plumes  timonieres.  La  raison  de  Tabsence 
de  muscles  dans  certains  pterylia  serait,  Selon  H.,  leur  faible  developpemeut,  ou 
bien  la  facilite  avec  laquelle  les  oiseaux  peuvent  les  atteindre  avec  le  bec,  lorsqu'ils 
nettoient  leur  plumage.  Les  muscles  cutanes  acquierent  un  grand  developpement 
chez  les  oiseaux  qui,  comme  les  Gallinaces,  h^rissent  souvent  leurs  plumes  pour 
les  nettoyer.  Certains  muscles  (subcutaneus  colli  et  furculo-cephalicus)  sont 
modifies  par  le  developpement  du  gesier  qu'ils  contribuent  ä  mouvoir.  Quelque- 
fois  un  meme  pterylium  est  mu  par  des  muscles  diflfereuts  chez  difi'erents  oiseaux ; 
ainsi  le  pterylium  dorsal,  dont  les  cotes  sont  mus  par  une  brauche  du  subcutaneus 
colli,  chez  les  grimpeurs  et  les  passereaux,  re§oit,  dans  les  autres  ordres,  l'in- 
sertion  du  dermo-transversalis  et  quelquefois  encore  du  dermo-iliacus.  —  Pour  la 
nomenclature  des  muscles,  H.  adopte  en  gen^ral  les  noms  proposes  par  Wiede- 
mann  et  par  Owen;  il  distingue  les  muscles  suivants  :  1°  Constrictor  colli  Ow.  com- 
pose  de  deux  couches,  dont  la  plus  profonde  correspond  au  Subcutaneus  colli  Wied., 
2°  Triangularis  juguli  Wied.,  3^  Dermo-transversalis  Ow.,  4°  Subcutaneus  thoracis 
Wied.,  5°  Dermo-spinalis  Ow.,  6*^  Dermo-iliacus  Ow.,  T^  Tensor  cutis  brachialis 
posterioris magnus  =  dermo-costalis  Ow.,  8"  Subcutaneus  abdominis  Wied.,  9°  Fron- 
talis Tiedemann,  10°  Occipitalis  Tied.,  et  les  nouveaux  muscles :  11°  Pteronaeus 
qui  est  tendu  entre  le  parapterum  et  l'hypopterum;  12°  Dermo-furcularis  qui  va 
de  la  fourchette  ä  la  partie  anterieure  du  pterylium  dorsal;  13°  Furculo-cephalicus 
qui  va  de  la  fourchette  ä  l'hyoide  et  adhere  ä  la  peau  dans  son  milieu,  14°  Humero- 
spinalis  et  15°  Gastro-lumbalis.  Suivant  la  Classification  adoptöe  dans  le  manuel 
de  Claus,  H.  a  trouve:  chez  les  Palmipedes  les  muscles  1,  2,  3,  4,  5,  6,  7,  8, 
11,  12;  chez  les  Echassiers  les  1,  2,  3,  4,  5,  6,  7,  8,  11,  13,  14;  chez  les 
Gallinaces,    1,   2,  3,    4,  6,  7,  8,  9,  11,  15;  chez  les  Pigeons,    1,  4,  6,  7,  8,  9, 

10,  11,  13;  chez  les  Pics,  1,  4,  7,  8,  11,  14;  chez  les  Passereaux,    1,  4,  7,  8, 

11,  13;  chez  les  Rapaces,  1,  3,  4,  6,  7,  8,  11,  13.  —  Palmnedea  a  les  1,  2,  6, 
7,  11.  —  Les  muscles  qui  s'inserent  ä  chaque  plume  sont  ordinairement  au  nombre 
de  4,  qui  partent  de  la  gaine  des  plumes  les  plus  voisines.  Karement  chaque 
plume  re^oit  6  muscles  et  cela  n'a  lieu  que  dans  quelques  regions  du  corps :  sur 
le  dos  et  le  cou  des  Pigeons,  des  Passereaux  et  de  Gallus,  sur  le  devant  de  la 
poitrine  et  les  cuisses  de  Palamedea,  ä  divers  autres  endroits  chez  les  Palmipedes. 
Les  plumes  de  duvet  sont  presque  toujours  depourvues  de  muscles  propres  ;  H.  n'en 
a  trouve  que  chez  Crex  pratensis  et  Palamedea  chavaria. 

Rüge  a  etudie  les  muscles  de  la  face  de  Varecia,  Avahis  (embryon),  Lemur 
(2  sp.],  Lepilemur,  Projiithecus,  Tarsius^  Microcebus  et  Chiromys.  Les  muscles  de 
la  face  des  Prosimiens  y  compris  tout  le  platysma  sont  inuerves  exclusivement 
par  le  facial;  les  nerfs  cervicaux  n'y  prennent  aucune  part.  Ce  fait  donne  ä  tout 
le  Systeme  un  caractere  d'unite  qui  ressort  ögalement  des  conditions  de  detail  des 
muscles.  De  meme  que  la  disposition  de  ces  muscles  est  beaucoup  plus  simple 
que  chez  les  Primates,  le  nerf  facial  a  aussi  une  marche  beaucoup  moins  compli- 
quee  et  ne  forme  pas  un  plexus  parotidien.  La  complication  dans  la  distribution 
du  nerf  facial  est  une  consequence  de  la  diflferenciation  des  muscles  et  de  la  dis- 
location  de  ceux-ci.  Des  muscles  entierement  distincts,  chez  un  animal,  peuvent 
etre  Continus  entre  eux  chez  un  autre,  par  des  faisceaux  aberrants ;  cependant 
cette  continuite  n'est  pas  toujours  la  trace  d'un  etat  primitif :  eile  peut  aussi  etre 
secondaire  et,  dans  ces  cas,  l'anatomie  comparee  des  muscles  et  l'etude  de  l'in- 
nervation  se  completent  mutuellement.     Un  muscle  primitivement  continu  peut 


I.  Anatomie.   F.  Muscles;  Ligaments;  Organes  electriques  et  pseudo-electriques.     55 

etre  partage  transversalement,  lorsqu'une  partie  intermediaire  appuyant  sur  une 
piece  du  squelette  y  trouve  un  point  d'attache,  oii  lorsque,  par  d'autres  raisons, 
une  partie  du  muscle  se  transforme  en  aponevrose.  Lorsque  des  faisceaux  muscu- 
laires  primitivement  Continus  et  paralleles  sont  devenus  independants,  en  raison 
des  fonctions  differentes  que  leur  imposent  leurs  points  d'attache,  ces  muscles  peu- 
vent  cesser  d'etre  paralleles,  cbanger  leurs  points  d'attache  et  se  super  poser  Fun 
ä  l'autre  en  formant  des  couclies  distinctes.  R.  appuie  ces  considerations  par 
de  nombreux  exemples.  R.  constate  aussi  des  cas  de  reduction  de  faisceaux  mus- 
culaires.  Etant  admis  que  les  muscles  de  la  face  appartiennent  tous  au  domaine 
du  uerf  facial,  R.  se  demande  s'il  n'a  pas  existe  plus  anciennement  une  muscu- 
lature  cutanee  de  la  face  dependant  d'autres  nerfs ;  cela  n'est  pas  improbable  et 
un  muscle  qui,  cbez  les  Prosimiens,  va  de  la  mandibule  ä  la  conque  de  l'oreille  et 
qui  est  traverse  par  le  rameau  auriculo-temporal  du  trijumeau  en  est  peut-etre  un 
representant :  cbez  Lemur  melanocephalus,  ce  muscle  est  continu  avec  le  masseter. 
D  y  aurait  aussi  ä  expliquer  dans  ce  sens  le  m.  stylo-auriculaire  que  l'on  trouve 
quelquefois  cbez  l'homme  et  qui  est  probablement  innerve  par  le  n.  glosso-pbaryn- 
gien.  —  Tout  l'ensemble  des  muscles  de  la  face  est  derive  d'un  petit  nombre  de 
muscles  appartenant  primitivement  au  cou  :  ces  muscles  peuvent  se  reduire  ä  deux : 
Tun  superficiel,  leplatysma,  l'autre  plus  profond  que  R.  nomme  sphincter 
colli;  ces  deux  muscles  sont  dejä  distincts  entre  eux  cbez  les  Marsupiaux.  Le 
Platysma  des  Prosimiens  a  une  etendue  differente  dans  les  genres  examines:  il 
atteint  sur  le  dos  les  premieres  vertebres  cervicales  et  le  ligament  nucbal;  en 
avant,  il  est  toujours  separ^  de  celui  de  l'autre  cote  sur  la  ligne  mediane.  Les 
muscles  de  la  face  deriv^s  du  platysma  peuvent  etre  repartis  en  4  groupes : 
P  M.  auriculo-occipitalis ;  ce  musclC;  indivis  cbez  l'embryon  d^Avahis^  se  diflfe- 
rencie  ailleurs  en  auric.-occip.  et  auricularis  posterior.  Les  3  autres  groupes 
sont  en  rapport  plus  ou  moins  direct  avec  des  faisceaux  du  platysma  se  rendant  de 
l'oreille  aux  levres,  savoir :  2°  Muscles  de  l'oreille  qui  derivent  du  platysma  et 
specialement  du  m.  auriculo-labialis  inferior:  cbez  les  Prosimiens,  ce  Systeme  est 
represente  par  un  m.  trago-antitragicus.  3°  M.  mentalis.  4°  C'est  le  groupe  le 
plus  important,  qui  derive  des  auriculo-labialis  sup.  et  inf.  Cbez  beaucoup  de 
Prosimiens,  les  mm,  orbicularis  oculi,  levator  labii  alaeque  nasi  et  auriculo-la- 
bialis sup.  forment  une  plaque  musculaire  continue  (subcutaneus  faciei) .  De  ce 
groupe  derivent  encore  les  mm.  auricularis  superior  et  orbito-auricularis.  De  l'or- 
bicularis  oculi  derive  le  levator  labii  alaeque  nasi.  Une  Insertion  frontale  de 
l'orbito-auricul.  represente  le  m.  frontalis.  Les  Prosimiens  n'ont  pas  de  galea 
aponeurotica  ;  cette  aponevrose  provient  de  la  transformation  d'nne  partie  des  mm. 
occipito-auric.  et  fronto-orbito-auric.  qui  perdent  ainsi  leurs  rapports  avec  l'oreille. 
Les  mm.  frontalis  et  occipitalis  ont  ainsi  une  origine  entierement  differente  et  ne 
sontpas  des  portions  secondairement  separees  d'un  meme  muscle.  —  Le  m.  spbinc- 
ter  colli  forme  au  dessous  du  platysma  une  coucbe  de  fibres,  qui  s'etend  trans- 
versalement d'un  cote  du  cou  ä  l'autre  et  s'avance  lateralement  snrlesjoues,  pour 
entrer  en  rapport  avec  des  muscles  de  la  face  qu'on  doit  considerer  comme  ses 
derives.  Des  fibres  du  spb.  colli,  qui  s'avancent  jusqu'ä  la  paupiere  inferieure, 
forment  un  m.  depressor  tarsi.  Un  groupe  de  muscles  appartenant  au  meme 
Systeme  forme  l'orbicularis  oris  et  le  caninus,  souvent  intimement  unis  entre  eux. 
Le  m.  caninus  se  trouve  en  rapport  avec  deux  autres  muscles:  le  m.  maxillo-la- 
bialis,  qui  part  du  maxillaire  pour  s'entrelacer  ä  son  Insertion  ä  la  le^re  avec  le 
levator  labii  alaeque  nasi,  et  le  m.  buccinator :  au  meme  groupe  se  rattacbe  un 
m.  nasalis  (d^presseur  du  nez) .  Pour  la  description  des  dispositions  particulieres 
ä  cbaque  espece  voir  l'original. 

Mc  Murrich  (^)  s'occupe  des  muscles  du  cräne  ä'Amia  en  rapport  avec  leur 


56  Vertebrata. 

Innervation  (nomenclature  du  squelette  d'apres  Bridge).  Le  trijumeau  innerve 
l'adductor  mandib.  composd  de  deux  couches  et  un  Systeme  complique  de  muscles 
que  Tauteur  appelle  levator  arcus  palatini,  et  dont  il  compare  les  faisceaux  ä  diflfe- 
rents  muscles  d'autres  poissons.  Üne  partie  de  ces  faisceaux  represente  le  pro- 
tractor  hyomandibularis  de  l'Esturgeon  et  le  levator  max.  sup.  des  Selaciens.  Une 
autre  portiou  equivaut  aux  mm.  lev.  arc.  palat.  et  dilatator  operculi  des  Teleo- 
steens.  Le  facial  innerve  un  adductor  hyomandibularis  (dont  une  partie  se  diffe- 
rencie  cbez  les  Töleosteens  pour  former  l'adduct.  operculi)  et  l'hyoliyoideus.  L'in- 
termandibulaire  et  le  geniohyoideus  appartiennent  probablement  au  groupe  du 
trijumeau;  le  second  recevrait  des  fibres  des  deux  nerfs,  Les  mm.  interarcuales 
ventrales  sont  innerv^s  par  le  glosso-pbaryugien  et  les  branches  du  vague ;  ce- 
pendant  celui  du  5®  arc,  qui  est  inserö  en  avant  au  basibranchial  3,  est  innerve 
par  la  brancbe  du  vague  appartenant  au  3®  arc ;  les  autres  muscles  des  arcs 
branchiaux  ressemblent  ä  ceux  des  poissons  osseux.  Le  l*^""  nerf  spinal  se  rend 
aux  muscles  suivants  :  liyopectoralis,  branchio-mandibularis  et  pharyngo-clavicu- 
lares.  Le  m.  branchio-mandibularis  n'a  pas  d'equivalent  chez  les  poissons  osseux, 
mais  il  parait  correspondre  au  m.  maxillo-hyoideus  des  Urodeles,  qui  n'a  rien  de 
commun  avec  le  genio-hyoideus  des  poissons.  Les  mm.  petro-vertebrales  des 
Anoures  sont  derives  de  muscles  du  corps. 

D'apres  Froriep,  la  musculature  de  la  langue  appartient,  par  son  origine,  au 
Systeme  des  muscles  de  l'extremite  anterieure. 

Peli  (^)  decrit  le  muscle  hyo-^piglottique  chez  les  mammiferes  domesti- 
ques.  II  croit  que  l'atrophie  de  ce  muscle  dans  le  genre  Equus  est  en  rapport  avec 
le  developpement  considerable  du  volle  palatal  qui  l'empeche  de  fonctionner. 

Anderson  decrit,  chez  l'homme,  des  mm.  medio-scapularis,  sterno-scapularis, 
costo-scapularis  et  supraclavicularis  proprius  (le  2®  et  le  4*^  inneiTes  par  l'hypo- 
glosse).  Ces  muscles  appartiennent  au  Systeme  de  l'omo-hyoide  et  sterno-hyoide, 
c'est  ä  dire  ä  la  couche  oblique  interne  de  Humphry  :  le  ligament  supraclaviculaire 
auquel  s'attachent  le  sterno-cleido-mastoidien  et  le  trapeze  appartient  ä  la  couche 
oblique  externe  de  Humphry,  tandis  que  les  ligaments  superficiels  se  rapportent 
au  pauniculus  carnosus. 

Garman  decrit,  le  long  du  ventre  de  Chlamydoselachus,  deux  püs  longitndinaux 
dans  lesquels  se  trouvent  des  muscles.  II  regarde  ceux-ci  comme  representant 
les  recti  abdominales  des  autres  vertebres. 

Shepherd  appuie  l'opinion  de  D.  J.  Cunningham  [v.  Bericht  f.  1884  IV  p  61] 
qui  rapporte  le  m.  sternalis  au  groupe  des  muscles  pectoraux. 

TschailSSOW  nie  l'existence  des  mm.  compressor  urethrae  (Wilsonii),  trans- 
versus  urethrae  et  transversus  vaginae  chez  la  femme. 

Turner  (^)  donne  une  description  avec  figures  des  muscles  des  membres  tbo- 
r  a  c  i  q  u  e  s  de  Mesoplodon ;  ces  muscles  sont  plus  developpes  que  dans  la  plupart 
des  autres  Cetacös,  ce  qui  parait  etre  en  rapport  avec  l'ossification  plus  complete 
du  squelette  de  la  main.  Cette  description  s  etend  aussi  aux  vaisseaux  et  aux 
nerfs  principaux  de  l'exti-emite.  Pour  les  muscles  des  membres  de  Megaptera  v. 
Struthers  (S^). 

Sutton  (^)  continue  ses  recherches  sur  la  morphologie  des  ligaments.  Nombre 
des  ligaments  representent  des  muscles  ou  portions  de  muscles  :  ainsi  les  ligaments 
du  coccyx  chez  l'homme ;  les  lig,  entre  les  apophyses  des  vertebres  cervicales  des 
Cötaces ;  le  lig.  occipito-atlanticum  laterale  (qui  represente  un  m.  intertrans- 
versus) .  Le  m.  epitrochleo-anconeus  est  represente  chez  l'homme  par  un  pont 
fibreux,  qui  passe  par  dessus  le  n.  ulnaris.  Les  trois  couches  de  l'aponeurosis 
lumbaris  ont  des  origines  differentes;  la  couche  superficielle  represente  la  con- 
tiuuation  du  m.  latissimus  dorsi ;  la  couche  moyenne,  qui  part  de  l'extremite  des 


I.  Anatomie.   F.  Muscles;  Ligaments;  Organes  electriques  et  pseudo-electriques.     57 

apophyses  des  vertebres  lombaires,  repr^sente  les  mm.  levatores  costarum;  eafin 
la  couclie  profonde  est  la  continuation  du  m.  transversus  abdominis.  Ce  dernier 
muscle,  ainsi  que  le  diaphragme,  sont,  chez  les  Mammiferes,  les  reprösentants  d'un 
Systeme  de  muscles,  plus  etendu  en  avant  cliez  les  Reptiles,  et  auquel  appartien- 
nent  aussi  les  mm.  subcostales.  Dans  la  IIP  partie,  S.  s'occupe  de  l'articula- 
tion  du  gen  ou :  cbez  le  foetus  humain  et  cbez  differents  animaux,  il  y  a,  sous 
la  rotule,  une  bourse  muqueuse  distincte  de  la  capsule  synoviale.,  avec  laquelle 
eile  communique  cliez  le  cheval,  et  se  eonfond  plus  tard  chez  Thomme,  laissant 
comme  residu  de  la  cloison  les  ligg.  mucosum  et  alaria :  le  grand  cul  de  sac  de 
l'articulation  doit  son  origine  ä  une  bourse  muqueuse  situee  entre  le  m.  quadri- 
ceps  et  le  femur  :  les  ligaments  articulaires  sont  mis  en  rapport  avec  les  tendons 
suivants:  lig.  laterale  int.  — tendon  de  m.  adductor  magnus;  lig.  laterale  ext. 
—  tendon  dem.  peroneus  longus;  lig.  cruciale  post.  —  m.  tibialis  post. ;  lig. 
cruciale  ant.  —  origine  incertaine ;  fibro-cartilage  int.  —  tendon  de  m.  semi- 
membranosus;  fibro-cart.  ext.  —  tendon  de  m.  popliteus.  Dans  la  IV  partie, 
l'auteur  trouve  que,  chez  Iguana,  Hatteria,  Trachydosaurus,  Monitor,  Phrynosoma, 
Chamaeleo,  le  fibro-cartilage  ext.  est  en  rapport  avec  un  tendon  qui  se  detache  du 
m.  femoro-caudalis  et  qui  est  represente  chez  Menohranchus  par  un  muscle  distinct. 
Chez  Alligator  le  tendon  ne  s'insere  pas  au  cartilage  interarticulaire,  mais  il 
s'attache  au  chef  externe  du  m.  gastrocnemius.  Chez  Iguana,  le  m.  popliteus 
n'a  pas  de  rapport  avec  le  fibro-cart.  ext.;  chez  cet  animal,  outre  le  m.  semi- 
membr.,  d'autres  muscles  entrent  en  rapport  avec  le  fibro-cart.  int. ;  l'auteur  con- 
firme  pour  les  Mammiferes  ses  conclusions  ci-dessus,  quant  au  fibro-cart.  interne, 
tandis  quil  ne  se  prononce  pas  sur  l'origiue  du  fibro-cart.  ext.  Les  modifica- 
tions  des  muscles  qui  out  amene  leur  etat  actuel  chez  les  vertebres  superieurs 
doivent  etre  mises  en  rapport  avec  le  passage  de  la  vie  aquatique  ä  la  vie 
terrestre;  les  membres,  d'abord  droits  et  raides,  ont  du  se  plier  et  acquerir  une 
plus  grande  mobilite ;  les  muscles  qui,  partaut  du  tronc,  s'etendaient  ä  lextremite 
des  membres  ont  du  se  partager  en  segment  proximal  et  distal,  puis  en  couches  et 
en  faisceaux,  dont  chacun  a  pu  modifier  ses  insertions  [v.  aussi  Bericht  f,  1884  IV 
p  59].  —  S.  s'occupe  encore  du  lig.  gleuo-humerale  et  donne  une  liste  des 
Mammiferes,  chez  lesquels  il  Ta  observe  et  de  ceux  oü  il  manque ;  ainsi  qu'une 
liste  de  ceux  qui  n'out  pas  de  lig.  teres  femoris;  il  arrive  aux  conclusions 
suivantes :  lorsque  le  lig.  gleno-humerale  existe,  il  y  a  aussi  un  lig.  teres ;  lorsque 
le  lig.  teres  manque.  le  lig.  gleno-humerale  manque  aussi":  lorsque  le  lig.  gleno- 
hum.  est  bleu  developpe,  le  lig.  teres  est  tres  robuste ;  ä  l'appui  de  la  these  que  le 
lig.  gleno-hum.  represente  le  tendon  du  m.  subclavius,  S.  cite  les  faits  suivants: 
chez  les  Amphibiens,  lorsquil  y  a  un  equivalent  bien  developpe  du  m.  subclavius 
(epicoraco-humeralis  Mivart),  il  n'y  a  pas  de  lig.  gleno-hum.  Les  oiseaux,  chez 
lesquels  le  m.  subclav.  (levator  humeri)  atteint  son  plus  haut  developpement,  u'ont 
pas  de  lig.  gleno-hum.  Chez  les  Mammiferes,  oü  le  m.  subclav.  est  tres  constant, 
le  lig.  gleno-hum.  existe  ordinairement  libre  ou  adherent  ä  la  capsule  et  place 
entre  celle-ci  et  la  capsule  synoviale.  —  Chez  la  plupart  des  Oiseaux,  le  tendon 
dum.  bicepscruris  passe  dans  une  anse  tendineuse;  chez  Rhea,  Dromaeus, 
Rhamjihastos  etc.,  la  brauche  interne  de  cette  anse  est  faite  par  le  chef  externe  du 
gastrocnemius,  et  sa  brauche  externe  par  un  fort  tendon  qui  est  represente  par  le 
m.  peroneus  primus  de  Mivart  chez  Iguana;  entre  ce  muscle  et  le  gastro- 
cnemius, passe  le  tendon  du  m.  ilio-peronealis  qui  represente  le  biceps  des  Oiseaux. 
Chez  Dasyprocta,  le  biceps  forme  avec  le  tensor  fasciae  latae  et  le  glutaeus  maximus 
une  masse  musculaire  s  eteudant  jusqu  a  l'articulation  du  pied :  chez  Rhinoceros 
un  fort  tendon  s'etend  tout  aussi  loin  et  est  represente  chez  l'homme  par  une  ex- 
pansiou  tendineuse :  ces  formatious  sont  les  equivalents  du  m.  peroneus  primus 


58  Vertebrata. 

(['Igiiana,  —  Les  deux  ligaments  annulaires  de  Farticulation  du  pied  ont, 
Selon  S.,  une  signification  tres  differente  :  le  lig.  annulaire  sup.  ne  serait  qu'un 
simple  epaississement  du  tissu  fibreux :  le  lig.  annulaire  inf.  est  represente  chez 
les  Oiseaux  par  un  appeudiee  osseux  partant  de  Pextremite  distale  du  tibia.  La  com- 
paraison  avec  les  Reptiles  montre  qu'il  represente  une  attache  du  flexor  long,  di- 
gitorum  ä  la  face  dorsale  des  metatarsiens  2  et  3  [Iguana).  —  S.  döcrit,  chez 
Struthio,  Rhea  et  Dromaeus,  un  fibro-cartilage  interarticulaire,  dans  la  partie 
posterieure  de  l'articulation  mediotarsale.  —  D'autres  ligaments  representent 
des  organes  au  tres  que  des  muscles.  Dans  le  carpe  de  l'homme  un  ligament  qui 
va  de  l'angle  du  scaphoide  au  grand  os  serait  l'homologue  du  central.  De  meme 
des  doigts  rudimentaires  chez  les  oiseaux  peuvent  etre  reprösentes  par  des  liga- 
ments. —  S.  s'est  occupe  specialement  des  ligaments  de  la  colonne  verte- 
brale:  outre  les  interspinaux,  les  intertransversaux  etc.  qui  sont  derives  de 
muscles,  il  y  a  des  ligaments  de  tont  autre  origine.  Les  ligaments  jaunes  seraient 
les  homologues  des  plaques  interneurales  de  la  colonne  vertebrale  des  Selaciens. 
Le  ligament  commun  postörieur  des  corps  vertebraux  serait  forme  par  l'ensemble 
de  faisceaux  fibreux,  unissant  entre  eux  les  ligg.  conjug.  costarum.  Enfin  S.  a 
etudie  le  developpement  du  lig.  commun  anterieur  :  chez  les  Batraciens  il  se  forme 
ä  la  place  occupee  par  le  cordon  sous-chordal  (subnotochordal  rod). 

Cunningham  a  trouve,  dans  Finterieur  du  ligament  suspenseur  du  beulet,  des 
restes  du  m.  flexor  brevis  medii  chez  le  cheval ;  du  meme  muscle  ainsi  que  du  flex. 
brev.  annularis  chez  le  boeuf.  Ces  restes  musculaires  ont  encore  leur  structure 
normale  chez  l'embryon,  tandis  que  chez  l'adulte  ils  sont  plus  ou  moins  degeneres 
et  remplaces  par  du  tissu  adipeux. 

D'apres  Solger  '^),  la  ligne  de  Douglas  qui  limite  inferieurement  l'apon^vrose 
interne  du  m.  rectus  abdominis  n  est  pas  determinee  par  la  position  de  la  vessie, 
ni  par  les  vaisseaux  epigastriques.  L'aponevrose  est  developpee  lä  oü  eile  corre- 
spond  aux  parties  des  mm.  obliq.  int.  et  transv.  abdom.  qui  s'attachent  au  sque- 
lette,  et  man  que  en  rapport  avec  les  parties  de  ces  memes  muscles  qui  s'attachent 
au  ligament  de  Poupart.  L'aponevrose  sert  ä  renforcer  les  portions  des  muscles 
abdominaux  qui  travaillent  le  plus. 

Fürbringer  (')  a  trouve  que  la  cavite  articulaire  de  l'epaule  des  Oiseaux 
carinateS;  formee  par  lomoplate  et  le  coracoide,  est  revetue  d'un  tissu  plus  fibreux 
que  cartilagineux,  rappelant  par  sa  structure  les  menisques  interarticulaires.  Les 
cellules  cartilagineuses  sont  plus  abondantes  dans  le  revetement  de  la  tete  de  l'hu- 
merus.  Les  tendons  du  m.  supracoracoideus  (pectoralis  II  et  subclavius  Aucto- 
rum]  et  du  m.  deltoides  minor  sont  en  partie  ou  en  totalite  compris  dans  la  cap- 
sule  articulaire.  Chez  les  Ratites,  l'on  trouve  des  conditions  analogues,  mais  avec 
des  traces  manifestes  de  reduction  qui  fönt  supposer  des  ancetres  se  rapprochant 
des  Carinates:  la  Symphyse  coraco-scapulaire  devient  une  Synostose.  Chez  les 
Reptiles,  l'element  cartilagineux  predomine  sur  l'eldment  fibreux,  dans  le  revete- 
ment de  Tarticulation  de  Tepaule.  —  La  disposition  compliquee  de  Tarticulation 
du  coude  des  Carinates  se  retrouve  dans  ses  points  essentiels  quoique  ä  un  moindre 
degre  de  ddveloppement  chez  les  Reptiles  (Sauriens,  Hatteria,  Crocodiliens)  et 
est  meme  legerement  indiquee  chez  les  Amphibiens.  Le  möcanisme  en  question 
etait  bien  developpö  chez  Archaeopteryx.     II  est  reduit  chez  les  Ratites. 

Pour  les  muscles  et  ligaments  de  l'oeil  humain  v.  Lockwood  (^j ,  pour  le  m. 
ambiens  de  Rhea  v.  Gadow,  pour  les  muscles  des  coucous  Beddai'd  (3);  pour  le 
m.  extensor  indicis  des  Maramiferes  v.  Gruber  (^),  pour  les  anomalies  musculaires 
chez  l'homme  Gruber  (')  et  Lachi  (^j. 

G.  Fritsch  (^/  confirme  l'existence  des  organes  decrits  par  Erdl  chez  Gymnarchus; 
dans  sespreparations,  les  8  organes  se  continuent  ensemble  tres  loin  dans  la  queue. 


I.  Anatomie.    G.  Systeme  uerveux.  59 

II  n'  y  a  pas  de  gaine  fibreuse  distmcte  du  tissu  conjonctif  intermusculaire.  Les 
organes  sont  partages  en  segments  metameriques ;  cepeudant  leur  distribution  est 
parfois  irreguliere  en  rapport  avec  des  anomalies  de  la  distribution  des  vaisseaux, 
qui  alterent  aussi  la  regularite  de  la  colonne  vertebrale.  Chaque  segment  de 
Torgane  est  attache  ä  la  gaine  par  son  milieu,  ses  deux  bouts  restant  libres ;  la 
cavite  centrale  decrite  par  Erdl  n'existe  pas.  La  structure  microscopique  monti'e 
une  masse  de  tissu  conjonctif  rempli  d'un  lacis  inextricable  de  vaisseaux  sauguins; 
il  est  douteux  s'il  existe  d'autres  tubes  que  les  vaisseaux;  ä  leurs  extremitös,  les 
Segments  oflfrent  des  papilles  vasculaires.  De  nombreuses  fibres  nerveuses  pe- 
netrent  dans  l'organe.  L'etat  de  conservation  des  pieces  ue  permettait  pas  une 
e'tude  plus  complete.  II  est  apres  cela  fort  douteux  que  les  organes  de  Gymnarchus 
aient  aucun  rapport  avec  des  organes  electriques. 

Pour  les  organes  electriques  de  Malopterurus  v.  6.  Fritsch  (^) . 

G.  Systeme  nerveux. 
a.  Histologie. 

Le  tissu  de  soutien  du  cerveau,  la  glia,  ue  renfernie,  selou  Gierke,  ni 
granules  ni  noyaux  libres  ;  les  auteurs  ont  ete  Indults  ä  admettre  de  pareils  Cle- 
ments par  l'examen  de  pröparations  imparfaites.  Le  tissu  de  soutien  du  cerveau, 
derivant  de  Tectoderme,  ne  saurait  etre  classe  parmi  les  tissus  conjonctifs.  II  est 
constitue  par  une  substance  fondamentale  et  par  des  Clements  cellulaires ;  la  pre- 
miere  est  homogene  et  de  consistance  moUe  mais  solide  ;  son  mode  de  formation 
est  inconnu.  Les  cellules  proviennent  d'elements  embryounaires  pareils  ä  ceux 
qui  deviennent  cellules  nerveuses.  Ceux  qui  revetent  les  cavites  des  centres  nerveux 
prennent  le  caractere  d'epitbelium  vibratile,  mais  sont  unis  par  les  prolongements 
de  leur  extremite  profonde  avec  les  autres  elemeuts  de  la  glia.  Ceux-ci  sont  de 
forme  tres  diverse,  toujours  munis  de  prolongements  plus  ou  moins  nombreux  et 
ramifies,  s'anastomosant  entre  eux  pour  former  des  reseaux  tres  serres,  autour  des 
cellules  et  fibres  nerveuses  et  des  vaisseaux  sanguins.  G.  distingue  deux  types  de 
cellules  de  la  glia :  les  uues  ont  un  gros  noyau  entoure  d'un  corps  cellulaire  peu 
apparent,  d'oü  partent  des  prolongements  tres  minces ;  les  autres  ont  un  corps 
cellulaire  volumineux  avec  des  prolongements  souvent  epais,  leur  noyau  est  petit 
et  souvent  peu  apparent  ou  nul.  L'atropbie  du  noyau  est  le  resultat  d'une  meta- 
morpbose  cornee,  qui  atteint  d'abord  les  prolongements  et  leur  donne  ä  uu  degre 
different  une  certaine  elasticite,  ainsi  que  la  faculte  de  resister  ä  Taction  de  la 
pepsine  et  de  la  trypsine.  Ces  deux  formes  fondamentales  de  cellules  sont  reliees 
entre  elles  par  de  nombreuses  formes  intermediaires ;  l'intensite  de  la  keratinisa- 
tion  est  en  rapport  avec  l'äge  de  lanimal.  Les  Clements  de  la  glia  forment  une 
enveloppe  continue,  qui  revet  la  surface  des  centres  nerveux  et  qui  est  reliee  au 
revetement  des  cavites  par  le  reseau  des  cellules ;  chez  les  S^laciens ,  il  y  a  des 
fibres  radiaires  qui,  partant  des  ventricules,  atteignent  l'enveloppe  externe.  Le 
reseau  de  la  glia  offre  des  dispositions  particulieres  dans  la  substance  blanclie  et 
grise,  ainsi  que  dans  les  rapports  avec  les  divers  elements  uerveux  et  les  diverses 
regions  des  centres.  Les  vaisseaux  lympkatiques  des  centres  nerveux  sont 
de  simples  canaux  creuses  dans  la  substance  fondamentale,  en  rapport  avec  les 
fibres  de  la  glia :  ils  se  versent  dans  les  espaces  perivasculaires,  ou  bien  debou- 
chent  ä  la  surface  du  cerveau  dans  un  espace  lymphatique  superficiel,  situe  sous 
la  pie  mere,  c'est  ä  dire  entre  l'enveloppe  de  glia  qui  recouvre  les  centres  nerveux 
et  une  membrane  endotheliale,  qui  constitue,  selon  G.,  la  couche  la  plus  profonde 
de  la  pie  mere  :  la  glia  est  reliee  ä  cette  membrane  endotheliale  par  de  nombreux 


ßQ  Vertebrata. 

prolongements.  Letissu  coujonctiffibrillaire  penetre  en  tres  petite  quau- 
titö  daus  les  centres  nerveux  avec  les  vaisseaux  sanguins,  mais  ne  se  mele  pas 
avec  la  giia,  Ces  deux  tissus  ne  se  comp^netrent  d'une  maniere  plus  intime  qua 
dans  quelques  poiuts,  tels  que  le  raphe  de  la  moelle  allongee  et  l'ala  cinerea  du 
4®  ventricule.  L'obex  et  le  ponticulus  sont  faits  exclusivement  de  glia  et  n'ont 
pas  d'ölements  nerveux.  L'ala  cinerea  n'a  aucun  rapport  avec  le  n.  vague  et  ne 
contient  que  tres  peu  de  cellules  nerveuses  excessivement  delicates.  Entre  l'ala 
cinerea  et  la  clava,  se  trouve  de  chaque  cote  un  espace  triaugulaire  oü  coufluent 
les  lacunes  lymphatiques  de  la  moelle  epiniere  et  du  bulbe.  G.  a  trouve  des  cellu- 
les nerveuses  nombreuses  et  tres  delicates  dans  lasubstance  gölatineusede 
Rolando  et  Signale  encore  diverses  particularites  de  la  strueture  des  centres  ner- 
veux et  surtout  de  Tecorce  cerebrale  et  des  lobes  olfactifs,  qui  ne  se  pre- 
tent  pas  ä  etre  resumees.  En  general,  le  reseau  de  la  glia  est  d'autant  plus  robuste 
que  les  el^ments  nerveux  sont  moins  nombreux  et  delicats.  Cette  regle  subsiste, 
soit  que  l'on  compare  entre  eux  les  divers  organes  du  Systeme  nerveux  central, 
soit  que  l'on  compare  le  cerveau  de  deux  animaux,  chez  lesquels  cet  organe  a 
atteint  un  degr^  plus  ou  moins  6\ev6  de  perfectionnement.  G.  s'est  occupe  sur- 
tout des  Mammiferes. 

Flesch  p)  met  en  rapport  avec  des  differences  de  fonction  l'existence  de  deux 
sortes  de  cellules  ganglionnaires  dans  les  ganglions  spinaux  :  il  nie  que  ces 
differences  puissent  etre  dues  ä  des  alterations  cadaveriques. 

D'apres  KÖlliker  (^) ,  les  nerfs  apparaissent  dans  la  queue  deslarves  deBatraciens, 
d'abord  en  petit  nombre  et  sous  la  forme  de  cylindraxes  nus  et  d'une  tenuite  ex- 
treme. Plus  tard,  ä  la  place  d'un  cylindraxe,  on  en  voit  plusieurs,  formant  un 
faisceau  compacte,  unis  entre  eux  par  une  substance  protoplasmatique.  Ces  cylin- 
draxes doivent  etre  consideres  comme  des  prolongements  des  cellules  nerveuses. 
Les  cellules  migrantes  du  mesoderme  constituent  autour  du  faisceau  une  gaine  qui 
devient  la  gaine  de  Scliwann.  Un  faisceau  de  fibrilles  doune  naissance  ä  plusieurs 
fibres  ä  moelle.  Les  noyaux  de  la  gaine  de  Schwann  se  multiplient  par  scission 
indirecte.  La  myeline  est  formee  par  le  projire  protoplasma  des  cylindraxes  et 
non  pas  par  les  cellules  de  la  gaine  de  Schwann.  Daus  les  fibres  nerveuses  ä  tous 
les  degres  de  döveloppement,  le  cylindraxe  est  une  formatiou  solide  continue.  K. 
rejette  les  vues  de  Kupffer  [v.  Bericht  f.  1S84  IV  p  65] ;  il  considere  comme  arti- 
ficielles  les  Images  qui  indiquent  une  division  transversale  du  cylindraxe  ;  cehü-ci 
na  pas  de  noyaux  propres ;  les  Segments  de  Schmidt-Lantermann  et  le  reseau  corne 
de  la  moelle  sont  egalement  dus  ä  des  alterations.  K.  se  prononce  contre  les  vues 
de  Hensen  et  admet  que  la  counexion  des  cylindraxes  avec  les  elements  terminaux 
est  secondaire.    Pour  l'histologie  des  fibres  nerveuses  v.  Boveri. 

Trinchese  (^  ^,  4,  ^j  s'occupe  desterminaisons  nerveuses  motricesdes 
Vertebres.  —  Le  cylindraxe  penetre  dans  le  sarcolemme  et  se  ramifie  de  differentes 
manieres  dans  les  diverses  classes.  Ses  terminaisons  sont  en  rapport  avec  des  grains 
fortement  colores  par  Tor  que  T.  appelle  neurocoques  (neurococchi) .  T.  appelle 
neuroconies  (poussiere  nerveuse)  de  tres  petits  neurocoques  qui  se  trouvent  asso- 
ciös  ä  un  fin  reseau  de  fibres  nerveuses,  dans  certaines  terminaisons  musculaires  de 
la  grenouille.  La  substance  granuleuse  qui  entoure  les  fibres  nerveuses  hypolem- 
males  d^rive  du  protoplasme  qui  appartient  aux  noyaux  propres  des  fibres  muscu- 
laires [nous  donnerons  un  resume  plus  etendu  lorsque  le  memoire  complet  sera 
publik] .  Dans  un  travail  ulterieur,  Trinchese  (^)  montre  que  les  neurocoques 
derivent  des  memes  elements  embryonnaires  que  les  fibres  musculaires,  et  s'unis- 
sent  secondairement  aux  fibrilles  nerveuses. 

Sihler  soutient  que  les  fibres  nerveuses  des  muscles  de  la  grenouille  sont  placees 
entierement  en  dehors  du  sarcolemme  et  ne  traversent  pas  cette  membrane.    Ses 


I.  Anatomie.    G.  Systeme  nerveux.  61 

preparations  ont  ete  obtenues  par  la  coloration  au   carmin  (metliode  de  Beale 
modifiee) . 

b.  Äxe  cerebro-spinal. 

Rohon  a  trouve  que,  chez  l'embryon  de  la  truite,  les  premieres  cellules 
ganglionnaires  de  la  moelle  apparaissent  en  serie  simple  de  chaque  cote, 
dans  le  voisinage  des  racines  posterieures ;  elles  sont  en  rapport  avec  ces  racines 
aussi  bien  Celles  du  meme  cote  que  Celles  du  cöt6  oppose.  R.  appelle  ces  cel- 
lules »cellules  de  Reissner«.  Chez  l'adulte,  on  trouve  une  serie  de  cellules  mul- 
tipolaires  situee  d'une  maniere  analogue. 

6.  Fritsch  (-)  a  trouve  la  moelle  epiniere  de  Gymnarcfius  constituee  presque 
entierement  de  substance  blanche  comme  chez  Mormyrus. 

G.  Fritsch  (^)  a  trouv^  chez  Lophius,  en  arriere  du  calamus  scriptorius,  un 
groupe  dorsal  de  cellules  ganglionnaires  colossales  [0.13-0.25  mm),  dontla  sub- 
stance contient  des  vacuoles,  dans  lesquelles  Ton  voit  penetrer  des  vaisseaux  ca- 
pillaires ;  leurs  prolongements  cylindraxiles  constituent  de  grosses  fibres  saus  my- 
eline,  se  rendant  aux  racines  du  trijumeau  et  du  vague.  Ces  fibres  se  ramifient 
dans  les  ganglions  et  leurs  terminaisons  (probablement  dans  des  organes  sensitifs 
cutanes]  sont  inconnues.  F.  appelle  ce  groupe  de  cellules  nerveuses  »lobus  nervi 
lateralis«.  II  insiste  sur  la  ressemblance  de  forme  et  de  position  de  ces  elements 
avec  les  deux  cellules  colossales  de  Malopterurus ;  il  pense  que  les  organes  elec- 
triques  de  ce  poisson  derivent  d'organes  glandulaires  de  la  peau.  Par  leur  mode 
d'origine  qui  part  des  prolongements  protoplasmatiques  et  leur  parcours  non  in- 
terrompu  par  des  ganglions,  les  fibres  nerveuses  electriques  de  M.  diflferent  des 
grosses  fibres  de  X.  Le  grand  developpement  du  cervelet  de  M.  a  probablement 
des  rapports  avec  l'existence  des  organes  electi'iques. 

Schmidt  a  etudie,  sur  des  pieces  durcies  par  l'alcool,  la  structure  de  la  moelle 
epiniere  des  Amphibiens.  L'epithe'lium  du  canal  central  n'a  pas  de  cils,  mais  il  y 
a  ä  sa  surface  une  membrane  cuticulaire  ;  S.  ne  trouve  pas  la  commissure  annulaire 
de  Stilling,  ä  moins  qu  eile  ne  soit  identique  ä  cette  membrane  cuticulaire.  Les 
cellules  de  l'epith^lium  sont,  selonS.,  au  moins  en  partie  de  nature  nerveuse;  il  a 
suivi  leurs  prolongements  dans  les  faisceaux  lateraux  de  la  substance  grise.  Les 
noyaux  des  cellules  epitheliales  et  ceux  des  petites  cellules  grains)  de  la  substance 
grise  sont  plus  grands  chez  les  Urodeles  que  chez  les  Anoures ;  les  Pelobatides 
prennent,  en  cela,  et  en  general  dans  la  structure  de  la  moelle,  une  position  in- 
lermediaire.  II  n"y  a  pas  d'anastomoses  entre  les  cellules  nerveuses;  l'action  de 
Tacide  chromique  peut  produire  l'apparence  de  pareilles  connexions.  La  substance 
grise  a  generalement  sur  la  section  la  forme  d'un  croissant  ä  convexite  dorsale ; 
les  cornes  contiennent  les  grandes  cellules  ganglionnaires ;  la  partie  de  substance 
grise  qui  correspond  aux  cornes  posterieures  ne  contient  pas  de  cellules  ganglion- 
naires; les  grains  sont  beaucoup  plus  petits  etnombreux  chez  les  Anoures ;  S.  con- 
teste  leur  nature  nerveuse.  Dans  la  substance  grise,  l'Auteur  reconnait  5  faisceaux 
de  fibres  :  faisceau  ventral  allant  du  canal  au  sillon  anterieur,  commissures  croisees 
et  faisceaux  lateraux  unissant  le  canal  central  au  groupe  des  cellules  nerveuses. 
S.  n'a  pas  pu  constater  le  passage  direct  de  prolongements  dans  les  racines  des 
nerfs;  il  pense  que  les  prolongements  des  cellules  se  rendent  d'abord  au  Systeme 
des  fibres  longitudinales,  d'oü  ils  devient  ensuite,  pour  se  rendre  aux  racines. 
Chez  les  Urodeles,  la  substance  blanche  comprend  une  paire  de  fibres  de  Mauthner. 
Quant  au  developpement,  S.  a  trouve  que,  chez  les  jeunes  larves  de  Triton  et 
Rana,  jouissant  dejä  d'une  motilite  parfaite,  les  elements  cellulaires  de  la  moelle 
sout  encore  semblables  entre  eux,  et  la  substance  blanche  esl;  peu  abondante :  plus 
tard,  ces  elements  se  difi'erencient ;  une  partie  se  dissolvent  en  donnant  origine 


52  Vertebrata. 

ä  la  masse  fondameutale  de  la  substauce  grise  et,  ä  un  certain  stade  du  Irilon,  ou 
en  voit  encore  les  residiis  sous  forme  de  splii^rules  refringentes ;  enfin  la  substance 
blanche  augmente  de  volume  et  les  cellules  ganglionnaires  se  differencient  des 
grains.  Cliez  les  Urodeles  en  general,  on  peiit  dire  que  les  parties  posterieures 
pr^sentent  iine  strueture  rappelant  une  condition  de  developpement  moins  avan- 
cee.  De  meme  la  strueture  de  la  moelle  des  Urodeles  correspond  ä  celle  des  larves 
d'Anoures.  Chez  des  larves  de  Salamandra^  S.  a  trouv^  lesganglions  spi- 
naux  eu  continuite  avec  la  moelle;  il  cite  une  Observation  inedite  semblable  de 
Fraisse  sur  les  ganglions  spinaux  de  Proteus. 

D'apres  Flesch  (^,  *),  la  moelle  epiniere  des  Mammiferes,  suspendue  dans  un 
liquide  ayant  ä  peu  pres  son  poids  specifique,  prend  des  courbures  correspondant 
ä  Celles  du  canal  vertebral. 

D'apres  Marsh,  l'on  pourrait  formuler  une  loi  du  developpement  pro- 
gressifdu  cerveau  dans  les  ages  geologiques.  Cette  loi,  qui  est  evidente  pour 
les  Mammiferes,  depuis  l'eocene  jusqu'ä  l'epoque  actuelle  et  concerne  surtout  les 
liemisplieres  cörebraux,  s'applique  aussi  aux  Reptiles  et  aux  Oiseaux,  ii  partir  des 
temps  Cretaces  et  Jurassiques. 

Cope  ('^)  remarque  le  contraste  entre  le  developpement  cerebral  des  Lemuriens 
de  l'Eocene  et  la  petitesse  du  cerveau  des  Ongules  et  Carnivores  de  la  meme  epoque. 

Tandis  que  gendralement  le  developpement  du  cerveau  ä  travers  les  ages 
geologiques  est  progressif  chez  les  Mammiferes,  Cope  (^)  pense  que  les  Ambly- 
podes  fönt  exception  ä  cette  regle,  le  cerveau  des  Dinocerata  et  Pantodonta  etant 
bien  moins  volumineux  que  chez  la  forme  ancestrale  Pantolambda. 

D'apres  Garman,  le  cerveau  de  Chlamydoselachus  ressemble  beaucoup  ä  celui 
des  Notidanides. 

Guldberg  (M  a  etudie  le  cerveau  de  Balaenoptera  musculus,  B.  Sibhaldii  (foetus 
de  4.97  m),  Megaptera  boops  (foetus  de  18  pouces),  les  hemispheres  cerebraux  de 
Balaenoptera  borealis  et  differentes  pieces  des  Balaenopterides.  Pour  comparaison. 
il  a  examine  des  Odontocetes,  surtout  Phocaena  communis.  La  moelle  epiniere 
atteint,  chez  les  Odontocetes,  la  9-10^  vertebre  lombaire;  chez  deux  embryons  de 
Balaenoptera,  eile  se  terminait  ä  la  4®  lombaire.  Chez  ces  foetus  il  y  avait  une  in- 
tumescentia  lumbaris  distincte,  tandis  que  chez  les  Cetaces  adultes  eile  man- 
querait,  selon  Rapp  et  Owen ;  G.  ne  l'a  pas  trouvee  chez  Phocaena  adulte,  eile  etait 
mieux  marquee  chez  le  petit  embryon  de  Megaptera  que  chez  les  embryons  plus  grands 
d'autres  especes.  La  fissura  long,  poster.  de  la  moelle,  qui  existe  chez  les  embryons, 
n'est  pas  reconnaissable  chez  les  Mystacocetes  adultes ;  il  en  est  du  meme  du  sep- 
tum  posticum  et  du  canal  central.  G.  pense  que  les  deux  fissurae  longitudinales 
ont  une  origine  tres  diffdrente.  La  substance  grise  de  la  moelle  est  surtout  formee 
par  les  cornes  anterieures.  Le  canal  meduUaire  n'est  pas  rempli  par  la  moelle : 
un  tissu  adipeux  se  trouve  entre  la  dura  et  le  p^rioste  ;  il  y  a  aussi  un  plexus 
arteriel  tres  riebe.  La  d  u  r  e  m  e  r  e  cöröbrale  est  ögalement  separee  du  perioste  du 
cräne  par  un  reseau  vasculaire,  ce  qui  fait  que  le  moulage  de  la  cavite  du  cräne 
ne  correspond  pas  ä  la  forme  de  l'encephale.  II  y  a  un  tentorium  et  une  faux. 
Chez  l'embryon  de  Megaptera,  le  cerveau  etait  loin  de  remplir  le  cräne;  G.  admet 
l'existence  de  larges  espaces  subarachnoidaux.  Malgrd  la  brachycephalie  tres  mar- 
quee, les  plis  longitudinaux  du  cerveau  sont  les  premiers  ä  se  former.  Dans  la 
description  du  cerveau,  G.  suit  en  genöral  la  nomenclature  adoptee  par  Krueg  pour 
les  Ongules  et  les  Zonoplacentaires,  si  ce  n'est  qu'il  appelle  avec  Broca  »scissure 
limbique«  les  fiss.  rhinalis  post.  et  fiss.  splenialis  de  K.  Le  cerveau  de  Balaenoptera 
est  notablement  asymetrique ;  cette  asymdtrie  s'etend  ä  l'hypophyse.  Le  bulbe 
elf  actif  existe,  quoi que  petit,  chez  les  embryons  et  manque  chez  Jfc^ajoifera  boops 
et  Balaenoptera  musculus  adulte.    Tout  le  n.  olfactif  mauque  chez  Belphinus  et  Pho- 


I.  Anatomie.    G.  Systeme  nerveux.  63 

caena ;  il' est  tres  mince  chez  Hyperooclon.  G.  na  pas  trouve  la  corne  posterieure 
des  ventricules  lateraux  chez  Balaenoptera  tandis  quelle  existe  chez  Plwcaena. 
Le  lobus  insulae  atteiut  chez  les  Cetaces  son  developpement  maximal.  G.  a  trouve 
chez  l'embiyon  le  corps  calleux  et  les  autres  commissures  cerebrales.  Chez  les 
Mystacocetes  adultes,  il  n'a  pu  reconnaitre  avec  certitude  la  comm.  anterior.  En 
genöral  les  diffdrences  entre  le  cerveau  des  Mystacocetes  et  celui  des  Odontocetes 
sont  exclusivement  quantitatives.  La  scissure  limbique  seule  parait  fouruir  Un 
caractere  essentiel.  Les  details  de  la  description  du  cerveau  ne  se  pretent  pas  ä 
etre  resumes.  L'auteur  s'occupe  aussi  du  poids  relatif  du  cerveau  et  donne  une 
analyse  des  resultats  de  ses  devanciers.  II  considere  qu'un  cerveau  conserve  dans 
l'alcool  perd  1/3  de  son  poids.  G.  considere  avec  Flower  l'epoque  actuelle  comme 
le  moment  de  la  grandeur  des  Cetaces ;  il  ne  tire  pas  de  conclusions  phylogene- 
tiques.    v.  aussi  Guldberg  [^). 

Haswell  decrit  et  figure  le  cerveau  de  Kogia  Greyi. 

Woodward  decrit,  d'apres  un  moulage,  le  cerveau  de  Rhytina. 

Miklouho-Maclay  (^)  decrit  le  cerveau  ä'Halicore  ausfraUs:  les  hemispheres  sont 
entierement  lisses,  sauf  un  pli  irregulier,  qui  parait  representer  la  scissure  de 
Sylvius. 

Mivart  (^)  a  rassemble  les  observations  publiees  jusqu'ä  ce  jour  sur  les  circon- 
volutions  du  cerveau  des  Caruivores,  auxquelles  il  ajoute  ses  propres 
recherches.  Le  cerveau  des  Cyuoides  a  une  structure  tres  constante.  caracterisee 
surtout  par  les  4  circonvolutions  qui  entourent  la  scissure  de  Sylvius.  M.  appelle 
»Sylvian  gyri«  les  deux  circonvolutions  qui  entourent  immediatement  la  scissure. 
et  qui  n  eu  fönt  qu'une  chez  d'autres  formes :  vient  ensuite  le  »parietal  gyrus«  et  le 
»sagittal  gyrus«.  Chez  les  Felidae,  il  y  a  souvent  des  anastomoses  entre  ces  deux 
circonvolutions;  les  deux  circ.  sylviennes  sont  plus  ou  moins  unies  entre  elles,  le 
sillon  qui  les  separe  etant  interrompn  ou  rudimentaire ;  le  gyrus  hippocampi  se 
continue  en  avant  et  sunit  au  gyrus  sagittalis,  derriere  le  sulcus  crucialis.  Ce 
sillon,  toujours  tres  marque,  se  trouve  parfois  place  tres  en  avant.  Les  formes 
non  felines  du  groupe  des  AeluroTdes  different  des  chats  en  ce  que  le  gyrus  hippo- 
campi ne  s'unit  pas  au  g.  sagittalis  derriere  le  sillon  crucial :  chez  Viverra,  Genetta, 
Nandinia,  Paradoxurus,  Arctictis,  Cynogale  et  Eupleres,  le  sillon  crucial  manque 
ou  est  rudimentaire :  chez  Herpestes,  Galtdia,  Crossarchus,  Suricata,  Hyaena,  Cro- 
cuta ,  Proteles  et  Cryptoprocta,  le  sillon  crucial  est  bien  developpe  et  la  brauche 
poste'rieure  de  la  circ.  sylvienne  est  beaucoup  plus  large  que  l'anterieure  et  par- 
courue  par  un  sillon.  Les  cerveaux  du  groupe  des  Arctoides  diflFerent  des  Cynoides 
en  ce  qu'ils  ont  une  seule  circ.  sylvienne  et  en  ce  que  la  brauche  posterieure  du  gyrus 
parietalis  n'est  pas  bifurquee.  En  outre,  le  gyrus  hippocampi  s'unit  au  g.  sagit- 
talis ;  il  y  a  presque  toujours  un  sillon  precrucial,  formant  avec  le  sillon  crucial  ce 
que  M.  appelle  »ursine  Lozenge«.  Ce  fait  les  separe  aussi  des  Aeluroides;  ils  dif- 
ferent de  tous  les  Caruivores  par  une  tendance  ä  la  complication  du  gyrus  sagit- 
talis. La  presence  de  l'^ursine  Lozenge«  chez  Otaria  parle  en  faveur  de  la  parente 
des  Pinnipedes  avec  les  Arctoides. 

D'apres  Familiant,  le  cerveau  du  Hon  est  plus  complique  dans  ses  circon- 
volutions que  celui  du  chat,  et  se  rapproche  par  lä  des  chiens.  De  la  comparaison 
avec  des  cerveaux  humains  normaux  et  microcephales,  l'Auteur  conclut  que  :  les 
difförences  principales  entre  le  cerveau  des  Caruivores  et  celui  des  Primates  sont 
dues  au  developpement  incomplet  de  certaines  parties  et  au  fusionnement  de  cer- 
taines  autres  :  les  conditions  primitives  des  Caruivores  se  retrouvent  dans  certaines 
anomalies  de  l'homme.  Le  sillon  parieto-occipital  est  propre  aux  Primates  et  n'a 
pas  d'equivalent  chez  les  Caruivores.  Les  sillons  suivants  sont  homologues  ;  a)  fiss. 
centralis  et  f.  coronalis ;  b)  f.  splenialis  et  f.  callosomarginalis ;   c)  f.  rhinalis  po- 


(54  Vertebrata. 

sterior  et  f.  occipito-temporalis  :  d)  f.  praesylvia  et  f.  frontalis  inferior.  II  y  a 
homologie  partielle  :  a)  entre  f.  lateralis  +  ansata  Krueg  et  partie  antörieure  de 
f.  suprasylvia  d'une  part  et  f.  parietalis  d'autre  part;  b)  entre  f.  suprasylvia, 
partie  posterieure  et  sillon  temporal  inferieiir ;  c)  entre  f.  postica  Krueg  et  sillon 
temporal  superieur.  Les  sillons  secondaires,  que  Ton  voit  surtout  sur  les  lobes 
frontaux  de  l'liomme,  sont  düs  ä  un  developpement  independant  et  recent ;  ils 
sont  pour  cela  tres  variables. 

Fere  (')  decrit  et  figure  les  hemispheres  c^rebr  aux  de  quelques  Singes 
[Lagothrix  Humholdti,  Ateles  melanochir,  Cehus  hypoleucus,  Brackiurus  rubicundus, 
Cynocephalus  Sphinx  et  Gorille  (^)  et  les  rapports  des  sillons  de  recorce  avec  les 
sutures  du  cräne.    v.  aussi  Fere  (^j  et  Wilder  [^)- 

Les  recherclies  de  Hess,  faites  surtout  par  la  möthode  des  coupes  sur  l'liomme 
et  uu  grand  nombre  de  Mammiferes,  conduisent  Tauteur  ä  admettre  chez  l'homme 
et  la  plupart  des  animaux  examines  l'existence  constante  d'ouvertures,  faisant  com- 
muniquer  le  IV  ventricule  et  ses  processus  laterales  avec  les  espaces  subarach- 
iioidaux.  Ces  ouvertures  se  forment  par  la  dilatation  et  la  fusion  des  pores  du 
tissu  de  la  pie  mere  ;  lä  oü  Tepithelium  ependymal  n'est  pas  consolide  par  des  for- 
mations  nerveuses,  elles  n'ont  ordinairement  pas  de  forme  reguliere  et  sont  döjä 
bien  formees  chez  l'embryon  humain  au  5^  mois.  Lorsque,  comme  chez  le  Che- 
val,  le  IV  ventricule  est  ferme  par  une  membrane  piale  continue ,  les  ouvertures 
des  Processus  laterales  sont  tres  developpees. 

Mondino  rapporte  le  claustrum  et  le  nucleus  amygdalae  ä  l'ecorce  du 
gyrus  hippocampi  et  non  pas  au  gyrus  insulae  comme  on  admet  g^neralement 
d' apres  lavis  de  Meynert. 

D'apres  Hamilton,  il  est  douteux  que  le  corps  calleux  de  l'homme  contienne 
des  fibres  commissurales ;  la  plus  grande  partie  est  un  Systeme  de  fibres  reliant 
l'ecorce  d'un  hemisphere  au  thalamus  et  ä  la  capsule  externe  du  cote  oppose.  La 
couche  interne  de  cette  capsule  est  constituee  par  les  fibres  du  corps  calleux  qui 
se  rendent  ä  la  capsule  interne,  au  tractus  olfactorius,  ä  la  commissure  anterieure, 
au  tractus  opticus  et  au  lobe  temporo-sphenoidal. 

D'apres  les  recherches  de  Lothringer,  Flesch  (^)  distingue  dans  la  portion  epi- 
theliale de  l'hypophyse  des  Mammiferes  une  couche  plus  mince  (Epithelialsaum) 
qui  est  en  contact  avec  la  partie  cerebrale  de  l'organe,  et  une  couche  externe  plus 
epaisse.  Ces  deux  couches  sont  continues  entre  elles  sur  lei.r  bord,  comme  les 
deux  feuillets  de  la  vesicule  oculaire  secondaire ;  elles  comprennent  une  fente  ou 
cavite  plus  ou  moins  developpee.  La  masse  jirincipale  est  formee  de  deux  sortes 
de  celhües  qui  se  comportent  differemment  avec  les  reactifs  colorants.  Leur  di- 
stribution  est  en  rapport  avec  la  marche  des  vaisseaux  sanguins. 

Wilder  ('-"*)  propose  des  iunovations  dans  la  nomenclature  du  cerveau  et 
de  ses  arteres :  en  general  il  pense  qu'il  faut  adopter  autant  que  possible  en  ana- 
tomie  des  noms  mononymiques. 

Bellonci  (^)  decrit  chez  les  poissons  osseux  [Macropodus]  une  connexion  entre 
les  bulbes  olfactifs  et  les  noyaux  ronds  de  Fritsch ;  les  fibres  de  cette  con- 
nexion forment  un  veritable  chiasma  olfactif.  Dans  les  noyaux  ronds,  B.  a  trouve 
des  glom  ernies  olfactifs ;  ces  corps  ont,  outre  la  commissura  transversa  de  Fritsch, 
des  fibres  qui  se  portent  aux  corps  gönicul^s  externes  de  Fritsch  oü  elles  rencon- 
trent  des  fibres  du  tractus  olfactif  et  d'autres  fibres  qui  vont  directement  aux  hemi- 
spheres: les  noyaux  ronds  ainsi  que  les  lobes  in  ferieurs  sont  etroitement  unis  aux 
lobes  optiques;  cette  connexion  a  probablement  une  signification  physiologique, 
concernant  les  rapports  du  sens  de  la  vue  avec  l'odorat.  Les  noyaux  ronds  et  les 
lobes  iuferieurs  proviennent  de  la  vesicule  cerebrale  anterieure ;  leurs  rapports  avec 
le  cerveau  intermediaire  s'etablissent  secondairement.    B.  pense  que  les  lobes  in- 


I.  Anatomie.    G.  Systeme  nerveux.  65 

ferieurs  sont  homodynames  des  hemispheres  et  les  noyaux  ronds  le  sont  des  lobes 
olfactifs. 

D'apres  Bellonci  (2),  l'ecorce  des  corps  quadrijumeaux  auterieurs  est  le 
senl  lieu  de  terminaison  centrale  des  fibres  optiques  des  Mammiferes ; 
aiicune  de  ces  fibres  ne  se  termine  dans  le  corps  genicule  du  thalamus.  Le  toit 
optique  des  Vert^bres  inferieurs  represente  les  corps  quadrijumeaux  anterieurs 
des  Mammiferes.  Les  corps  quadrij.  posterieurs  de  ces  derniers  ont  aussi 
leurs  representants  dans  les  autres  classes.  Chez  les  Poissons  osseux,  ce  sont  des 
corps  arrondis  faisant  saillie  entre  le  toit  optique  et  le  cervelet  et  offrant  des  con- 
nexions  semblables  ä  Celles  des  corps  quadrij.  post.  Chez  la  Grenouille,  ils 
sont  representes  par  les  nuclei  magni  de  Reissner.  Enfin,  chez  les  Reptiles,  il 
y  a,  en  arriere  du  toit  optique,  des  corps  offrant  la  meme  structure  et  les  memes 
connexions.  Chez  les  Oiseaux,  ces  corps  sont  peu  developpes  et  Caches  sous  le 
toit  optique.  v.  aussi  Tartuferi. 

Par  des  recherches  faites  sur  le  lapin  suivant  la  methode  de  Gudden,  Onufrowicz 
trouve  que  le  noyau  de  Deiters  et  probablement  aussi  le  noyau  interne  de  l'aco  u- 
stique  n'ont  aucun  rapport  avec  Torigine  de  ce  nerf.  La  racine  posterieure  de 
l'acoustique  a  son  centre  dans  le  tuberculum  acusticum  et  le  noyau  anterieur  de 
l'acoustique  doit  etre  regarde  comme  l'homologue  dun  ganglion  spinal  de  ce  nerf. 
La  racine  posterieure  seule  merite  le  nom  de  nerf  acoustique;  la  r.  anterieure 
comprend  probablement  les  nerfs  des  ampoules.  Les  Striae  medulläres  ne  contien- 
nent  pas  de  fibres  directes  de  l'acoustique. 

D'apres  Darkschewitsch,  l'origine  du  n.  accessorius  Willisii  chez  l'homme 
se  trouve  exclusivement  dans  le  groupe  lateral  de  cellules  des  cornes  anterieures 
et  s'etend  superieurement  jusqu'  au  niveau  du  tiers  iuferieur  des  olives. 

Pour  l'epiphyse  des  Reptiles  v.  Hoffmann,  pour  l'histologie  de  la  moelle  allongee, 
Hollis  et  Vincenzi  (/);  pour  le  cerveau  des  oiseaux,  Schulgin;  pour  l'origine  des 
nerfs,  Vincenzi  (^^). 

c.  Nerfs  peripheriques. 

Froriep  deduit  de  ses  recherches  embryologiques  sur  les  Mammiferes  que  le  f  ac  i  al, 
le  glossopharyngien  etle  vague  sont  des  nerfs  visceraux  typiques  en  rap- 
port avec  les  fentes  branchiales  embryonnaires  et  dont  les  ganglions  montrent  une 
adherence  passagere  avec  des  epaississements  de  l'epiderme,  qui  representent  des 
rudiments  d'organes  lateraux.  Les  gangl.  geniculi,  ggl.  petrosum  et  ggl.  nodosum 
sont  les  representants  rudimentaires  de  ces  organes  sensitifs.  La  chorda  tympani 
n'est  pas  un  r.  praetrematicus  du  facial;  le  n.  petrosus  superf.  major  represente 
le  r.  palatinusdesSelaciens  +  le  r.  praetrematicus,  qui  ue  se  differencie  pas.  Dans 
le  Glossopharyngien,  le  r.  posttrematicus  produit  d'abord  le  r.  lingualis,  puis  le 
r.  pharyngeus ;  les  rr.  praetrematicus  et  pliaryngeus  des  Selaciens  paraisseut  etre 
representes  par  le  n.  tympaniciis.  Le  vague  donne  deux  rr.  posttrematici,  corre- 
spondant  au  4®  et  5®  arc  visceral;  le  4"  parait  devenir  le  n.  laryngeus  inferior, 
dont  la  marche  singuliere  s'explique  par  le  fait  que  la  4®  feute  branchiale  qui 
donne  l'ebauche  laterale  de  la  thyroide  se  döplace  ventralement,  en  avant  de  la 
poche  du  thymus,  provenant  de  la  3®  fente.  Le  n.  hypoglosse  oflfre  les  caracteres 
d'un  ensemble  de  nerfs  spinaux ;  sa  marche  arquee  s'explique  par  la  necessite  de 
passer  aboralement ,  par  rapport  au  rudiment  d'organe  sensitif  du  vague.  Les 
ganglions  des  nerfs  VII,  IX  et  X  ne  sont  pas  comparables  sans  reserve  ä  des 
ganglions  spinaux. 

Dapres  Beard  (^),  les  nerfs  branchiaux  ont  normalement  chacun  trois 
branches:  n.  suprabranchial,  n.  prebranchial  et  n.  postbranchial.  Le  n.  supra- 
branchial  (r.  dorsalis  ant.)  est  destine  aux  organes  sensitifs  branchiaux.    Les  nn. 

Zool.  Jahresbericht.  18S5.  IV.  5 


6ß  Vertebrata. 

prebranchial  et  postbraucliial  mauquent,  lä  oü  la  fente  branchiale  a  disparu.  B. 
admet  au  moins  7  Segments,  en  avant  du  vague ;  ces  segmeuts  correspondent  aux 
nerfs  suivants.  l.  olfactif;  2.  radix  longa  ggl.  ciliaris ;  3.  trijumeau  (moins  Toph- 
thalm.  prof.  qui  est  le  n.  suprabranchial  de  2.)  ;  4.  et  5.  facial  (la  duplicite  du 
facial  se  manifeste  surtout  par  ses  deux  branches  suprabranchiales,  qui  s'etendent 
au  dessus  et  au  dessous  de  l'orbite)  ;  6.  acoustique ;  7.  glosso-pharyngien.  B. 
admet  ainsi  une  fente  branchiale  disparue  entre  l'event  et  la  bouche  et  une 
autre  en  arriere  de  l'event.  Le  n.  motor  oculi  est  la  raciue  ventrale  du  2^  nerf  ; 
troclilearis  du  3*^ ;  abducens  du  4®.  Les  segments  qui  suivent  n'ayant  pas  de  cavitö 
cephalique,  les  nerfs  correspondants  n'ont  pas  de  racines  anterieures.  Les  nerfs 
spinaux  different  des  nn.  cerebraux,  en  ce  que  leur  ganglion  n'entre  pas  en  rapport 
avec  l'epiderme.    L'hypoglosse  appartient  aux  nerfs  spinaux.  v.  aussi  Beard  P). 

Selon  Oohrn  (^),  les  profoudes  differences,  que  Ton  remarque  entre  les  nerfs 
cerebraux  et  les  nerfs  spinaux,  sont  dues  surtout  ä  la  diversitö  des  parties 
qu'ils  innervent.  Les  nn.  cerebraux  n'ont  pas  de  branche  correspondant  ä  la 
brauche  dorsale  des  nn.  spinaux,  cette  branche  etant  surtout  destinee  aux  muscles 
derives  des  protovertebres.  L'ensemble  d'un  nerf  cerebral  represente  principa- 
lement  une  branche  viscerale  enormement  developpee :  les  differents  nerfs  se  sont 
profondement  modifies,  en  raison  des  organes  auxquels  ils  se  rendent.  Le  n. 
hypoglosse  appartient  ä  la  categorie  des  nn.  spinaux.  Le  n.  optique  est  dune 
nature  tres  differente  des  autres  nerfs  cerebraux,  et  n'est  pas  comparable  ä  un 
nerf  spinal. 

D'apres  Herms,  le  facial  d'  Ammocoetes  a  son  origine  reelle  dans  les  grains  de 
la  region  dorsale  du  bulbe,  tandis  que  l'acoustique  provient  de  grandes  cellules 
situees  plus  ventralement.  H.  a  coustate  la  formation  de  cellules  ganglionnaires 
par  metamorphose  de  cellules  epitheliales. 

Dapres  Mc  Murrich  ('),  le  n.  hypoglosse  de  Petromyzon  correspond  au  P"^ 
spinal  de  Gadus  et  autres  poissous  osseux  (qui  est  constitue  de  meme  par  la  fusion 
de  3  nerfs)  et  aux  3  premiers  spinaux  des  Urodeles,  dont  les  2  premiers  sont  fon- 
dus  en  un  seul,  chez  les  Anoures.  L'auteur  combat  les  idees  contraires  d' Ahlborn 
[v.  Bericht  f.  18S4  IV  p  69]. 

Hoffmann  deduit  de  ses  recherches  sur  le  ddveloppement  des  Reptiles  que  le 
ganglion  ciliaire  u'a  rien  ä  faire  avec  le  n.  oculomoteur,  mais  qu'il  appartient 
au  trijumeau  ou  bien  au  Systeme  du  sympathique. 

D'apres  Zegiinski,  le  ganglion  ciliaire  des  Oiseaux  n'a  pas  de  rapports  avec 
le  sympathique. 

Kazem-Beck  decrit,  chez  les  Cheloniens,  un  nerf  depressor  cordis,  vu  aussi 
par  Haskeil  &  Gadow;  ce  nerf  vieut  du  r.  pulmonalis  vagi.  Le  nerf  decrit  par 
K.-B.  et  Dogiel,  qui,  chez  les  Poissous,  se  rend  au  coeur  en  suivant  l'aorte,  corre- 
spond par  son  action  physiologique  au  u.  depressor  des  Tortues. 

Rüge  decrit  len.  facial  des  Prosimieus:  les  branches  de  ce  nerf  ne  s'unissent 
nulle  part  avec  celles  du  trijumeau,  mais  ont  leur  parcours  independant.  La  dis- 
tribution  du  nerf  s'explique  par  celle  des  muscles  auxquels  il  se  rend.  Le  tronc 
du  nerf  donne  d'abord  un  rameau  aux  mm.  biventer  et  stylohyoideus,  puis  un  n. 
occipitalis  post.  Les  rameaux  suivants  s'embranchent  du  tronc  dans  la  glande 
parotide  ou  apres  que  le  nerf  l'a  traversee ;  ce  sont :  ramus  temporalis ,  ramus 
mandibularis  (corresp.  aux  rr.  bucco-labiales  inferiores,  marginalis  et  subcutan, 
colli  sup.  de  l'homme) ;  r.  maxillaris  (rr.  molares  et  bucco-labiales  inf.  del'homme). 
Les  details  ne  se  pretent  pas  ä  etre  resumes  saus  le  secours  des  figures. 

Vulpian  prouve,  par  des  experiences  physiologiques,  que  les  nerfs  secreteurs 
fournis  par  le  nerf  buccal  ä  la  glande  de  Nuck  et  aux  glandes  labiales  du  chien 
provieunent  du  glosso-pharyngien. 


I.  Anatomie.    G.  Systeme  nerveux.  67 

Exner  a  trouve,  chez  le  cliien  et  le  lapin,  outre  les  deiix  nerfs  coniins,  im  3* 
nerf  moteur  du  larynx,  n.  laryngeus  medius,  provenaut  du  r.  pharyngeus 
Vagi.  Chez  rbomme,  ce  nerf  provient  du  plexus  pharyngeus  et  laryngeus  forme 
par  le  r.  pharyug.  vagi  avec  d'autres  nerfs ;  le  larynx  de  l'homme  a  encore  un 
autre  nerf,  dont  la  signification  n'est  pas  bien  certaine.  E.  a  etabli  par  des  expe- 
riences  sur  les  animaux  les  fonctions  des  difFerents  nerfs  du  larynx. 

d.  Sympathiqae. 

Selon  Onodi,  les  ganglions  spinaux  se  sont  differeucies  de  Taxe  spinal  et 
le  sympathique  ä  son  tour  des  ganglions  spinaux;  Amphioxus  n'a  pas  de  gan- 
glions spinaux.  Chez  Petromyzon,  d'apres  Freund,  les  g.  spinaux  envoient  des 
branches  aux  vaisseaux,  branches  qui  representent  le  sympathique.  Les  ganglions 
branchiaux  du  vague  des  Selaciens  representent  chacun  l'ensemble  d'un  ganglion 
spinal  et  d'un  ganglion  sympathique.  Cette  maniere  de  voir  explique  les  obser- 
vations  faites  sur  l'homme  et  sur  lesSerpents,  oü  le  sympathique  peut  mauquer  sur 
une  etendue  plus  ou  moins  grande. 

Owsiannikow  a  trouve  des  cellules  ganglionnaires  dans  l'oreillette  du  coeur  de 
Petromyzon ßuv .  :  il  n'y  en  a  pas  dans  le  ventricule.  Cet  appareil  nerveux  n'est 
pas  relie  ä  Taxe  cerebro-spinal :  0.  na  pu  decouvrir  de  nerfs  etablissant  cette 
communication ;  les  courants  electriques,  appliques  sur  les  centres  nerveux,  n'ont 
pas  d'actiou  siir  le  coeur,  tandis  qu'appliques  sur  Toreillette  du  coeur  ils  deter- 
miueut  une  acceleration  du  rythme.  La  muscarine  ne  produit  pas  d'arret  du 
coeur.  —  0.  a  trouve  des  cellules  ganglionnaires  dans  les  rameaux  visceraux  du 
vague  et  considere  ces  elements  et  leurs  fibres  peripheriqnes  comme  representant 
le  sympathique.  0.  pense  que,  chez  les  Vertebres  superieurs,  les  fibres  du 
vague  se  mettent  eu  rapport  avec  les  ganglions  sympathiques  du  coeur. 

Baculo  decrit  un  reseau  ganglionnaire  dans  les  parois  des  coeurs  lympha- 
tiques  de  la  grenouille.     Ce  reseau  est  en  rapport  avec  les  nn.  coccygiens. 

Smalian  donne  une  description  sommaire  du  sympathique  abdominal  d'  Am- 
phisbaena. 

Selon  Rochas  (^j,  le  ganglion  carotidien  du  Canard  n'a  ordinairement  pas 
d'anastomose  avec  le  vague.  De  son  bord  superieur  part  un  rameau  qui  penetre 
dans  le  canal  carotidien  et  un  autre  qui  va  dans  le  canal  de  Fallope ;  R.  a  vu 
quelquefois  une  forte  anastomose  de  ce  dernier  avec  le  facial.  L'extremite  infe- 
rieure  du  ganglion  emet  une  branche  qui  accompagne  la  carotide  primitive  et  un 
rameau  effile  qui  forme  un  »plexus  intercarotidien«  tres  delicat,  entre  les  branches 
de  la  carotide  :  ce  plexus  communique  avec  le  tronc  du  sympathique  et  le  glossopha- 
ryngien.  Un  autre  plexus,  le  »plexus  occipital«,  accompagne  les  rameaux  de  l'artere 
homonyme  et  derive  de  rameaux  du  tronc  principal.  Les  ganglions  du  cordon 
sympathique  ne  sont  pas  fondus  avec  le  rameau  anterieur  des  nerfs  rachidiens, 
qui  sont  seulement  etroitement  appliques  sur  les  ganglions  et  communiquent  avec 
ceux-ci  par  une  courte  anastomose. 

Magnien  considere  comme  l'homologue  du  ganglion  genicule  des  Mammi- 
feres  un  petit  ganglion  qui  se  trouve  en  rapport  avec  une  partie  du  nerf  facial 
chez  les  Oiseaux.  Ce  ganglion  est  place  dans  le  canal  osseux  du  nerf  et  rcQoit  un 
rameau  du  filet  carotidien  du  sympathique.  Du  ganglion  part  un  filet  que  M. 
considere  comme  le  grand  petreux  superf.;  il  s'unit  ä  un  filet  du  sympathique 
et  rejoint,  comme  nerf  vidien,  la  2'^  branche  du  n.  V. 

Rochas  (2)  observe  que  le  n.  considere  comme  vidien  par  Magnien  ne  corre- 
spond  qu'imparfaitement  au  nerf  homonyme  des  Mammiferes  et  accompagne  l'artere 
ophthalmique  externe  jusquau  globe  oculaire,   son  anastomose  avec  le  trijumeau 


(Jg  Vertebrata. 

etant  parfois  tres  grele.  Un  autre  nerf  qiii  a  ^te  egalement  considere  comme 
vidien  accompagne  la  carotide  et  a  une  anastomose  avec  le  facial;  au  point  de 
jonction,  R.  tronve  des  eellules  ganglionnaires.  R.  pense  qu'aucun  de  ces  nerfs  ne 
represente  reellement  le  n.  vidien  des  Mammiferes,  qui  n'aurait  pas  de  veritable 
homologue  chez  les  Oisaux. 

Rochas  (^)  appelle  n.  temporo-lacrymal  la  branche  du  sympathique  des 
Oiseaux,  qui  passe  avec  le  facial  dans  le  canal  de  Fallope :  il  Signale  une  anasto- 
mose de  ce  nerf  avec  le  vague :  l'expansion  du  nerf  accompagne  celle  de  l'artere 
ophtlialmique  externe  et  se  porte  jusqu'ä  la  glande  lacrymale.  —  Un  autre  plexus 
situe  derriere  le  globe  ocnlaire  est  en  rapport  avec  les  rameaux  qui  penetrant  par 
le  canal  carotidien ;  de  ce  plexus  part  un  filet  qui  constitue  la  racine  sympathique 
duganglion  opbthalmique. 

Apres  avoir  ddcrit  le  parcours  des  branches  des  nn.  trijumeau,  facial  et  sym- 
pathique des  Oiseaux,  Laffont  s'occupe  de  leur  physiologie.  Comme  Rochas  (-) 
il  n'accepte  pas  les  noms  de  nerfs  vidiens  et  de  corde  du  tympan,  donn^s 
ä  certains  nerfs  des  Oiseaux,  et  cela  pour  des  raisons  d'ordre  anatomique  et  phy- 
siologique. 

e.  Organes  des  sens  en  general;  toncher. 

D'apres  Beard  (^),  chez  les  poissons,  les  ganglions  des  nerfs  segmen- 
taires  cerebraux  derivent  d'un  epaississement  de  l'epiblaste,  qui  est  continu  avec 
les  racines  des  dits  nerfs.  Une  portion  de  chacun  de  ces  öpaississements  reste  ä  la 
surface  du  corps  et  forme  unorgane  sensitifsegmentaire,  relie  au  gauglion 
par  un  filament.  L'organe  de  l'ouie  etceluide  l'odorat  ont  une  pareille  origine 
et  rentrent  dans  la  categorie  des  organes  sensitifs  segmentaires  [v.  Bericht  f.  1884 
IV  p  73].  —  II  y  aurait,  en  avant  du  vague,  7  segments  representes  par  les  nerfs 
suivants:  olfactif,  motor  oculi  (gangl.  ciliaire),  V,  VP,  VU®,  VHP  et  IX®  paire. 

Dans  un  travail  subs^quent,  Beard  (^j  appelle  organes  sensitifs  bran- 
chiaux  les  organes  de  la  ligne  laterale,  ainsi  que  les  organes  de  l'odorat  et  de  Touie 
qui  en  sont  ddrives,  parce  que  chacun  de  ces  organes  se  trouve  en  rapport  avec  un 
nerf  ayant  le  caractere  de  nerf  branchial  et  avec  une  fente  branchiale  existante  ou 
disparue.  B.  ne  croit  pas  que  les  organes  de  l'odorat  et  de  l'ouie  representent 
des  fentes  branchiales  modifiees,  mais  seulement  l'organe  sensitif  persistant  de  fen- 
tes  disparues.  B.  abaudonne  son  ancienne  opinion  [v.  Bericht  f.  1884  IV  p  73], 
quant  ä  l'innervation  primitive  de  la  ligne  laterale.  —  Le  mode  de  ddveloppement 
de  ce  Systeme  d'organes  sensitifs  lui  fait  admettre  que  le  prolongement  de  la  ligne 
laterale  en  arriere  de  la  rdgion  branchiale  est  secondaire.  L'homologie  de  la  ligne 
laterale  avec  les  organes  lat^raux  des  Capitellides  ne  lui  parait  pas  prouvöe. 

Wright  (^)  propose  d'appeler  » neuro masts«  les  organes  sensitifs  designes  en 
allemand  par  les  mots  «Nervenhügel«  ou  »Nervenknöpfe«  [boutons  nerveux] .  II 
Signale  chez  Ammms  les  canaux  epitheliaux  qui  fönt  commuuiquer  entre  eux  ces 
organes  [v.  Emery,  Bericht  f.  1883  p  42].  Chez  certains  poissons  aveugles,  il  y  a 
des  neuromasts  contenus  dans  des  papilles  saillantes. 

Emery  (')  a  trouve  chez  Bellottia  apoda^  sur  la  peau  de  la  tete  et  le  long  de  la 
ligne  laterale,  des  papilles  contenant  des  boutons  nerveux  pareils  ä  ceux  des 
joues  de  Gobius. 

D'apres  Garman,  la  ligne  laterale  de  Chlamydosehchus  est  un  canal  ouvert, 
qui  envoie  des  branches  egalement  ouvertes  au  dessous  et  sur  les  cotes  de  la  tete ; 
d'autres  canaux  qui  s'etendent  sur  le  cräne  sont  fermes  et  apparaissent  comme  des 
lignes  de  pores. 

Allen  (1)  pense  que  les  filaments  pectoraux  de  Prionotus  pahiipes  sont  ä 
la  fois  des  organes  locomoteurs   et  tactiles.      L'auteur  y   trouve    4  couches  de 


I.  Anatomie.    G.  Systeme  nerveux.  69 

cellules  de  forme  diflferente :  entre  la  2®  et  la  3"  une  couclie  mince  de  tissu  con- 
jonctif,  qii'il  compare  ä  la  memb.  lim.  ext.  de  la  retine,  avec  laquelle  cet  organe 
offrirait  des  ressemblances. 

Kollmann  reconnatt,  dans  le  pied  de  Thomme  et  des  Singes,  des  pelottes 
tactiles  de  l®""  (pulpe  des  5  doigts),  2®  (base  de  Tliallux  et  3  espaces  interdigitaux) 
et  3®  (bord  tibial  et  fibulaire  de  la  plante)  ordre.  Cbez  les  Prosimiens,  les  pe- 
lottes de  l®""  ordre  sont  presque  exclusivement  constituees  par  des  lignes  papillaires 
longitudinales  :  chez  les  autres  Singes,  K.  trouve  le  type  qu'il  appelle  simien,  con- 
stitue  par  des  lignes  longitudinales  eutourees  de  lignes  ovales  concentriques. 
Outre  les  9  types  de  Purkinje,  il  retrouve  aussi  parfois  chez  Thomme  ce  type 
simien,  tandis  que  plusieurs  des  formes  decrites  chez  Thomme  se  retrouvent  cbez 
les  Anthropoides.  La  formation  des  lignes  papillaires  est  due  ä  l'accroissement 
en  surface  de  l'epiderme,  qui  conduit  ä  la  production  de  plis  paralleles.  Les  plis 
du  pied  de  l'homme  montrent  une  condition  reduite  par  rapport  au  pied  des 
Singes.  II  n'y  a  pas  de  pli  correspondant  ä  l'articulation  metacarpo-phalangienne 
des  4  doigts  fibulaires.  Les  lignes  papillaires  de  la  plante  ont  pris  une  disposition 
uniformement  transversale ;  tandis  que,  chez  les  Singes,  leur  direction  est  irre- 
guliere  et  depend  de  celle  des  plis  des  pelottes  tactiles  voisines  plus  developpees. 

[f.  Organes  de  l'odorat  et  du  goüt. 

Gegenbaur  (^)  considere  comme  le  rudiment  d'une  glande  de  la  cloison 
du  nez,  chez  l'homme,  ce  que  Kölliker  a  regarde  comme  rudiment  de  l'organe 
de  Jacobson.  Une  glande  tres  developpee  se  trouve  dans  la  cloison  du  nez  des 
Prosimiens  (Stemops) ;  eile  debouche  en  un  point  qui  correspond  ä  celui  oü  s'ouvre 
le  rudiment  qui  existe  chez  l'homme.     Pour  la  glande  de  Stenon  v.  Kangro. 

Peli  (')  a  trouve,  sur  3  chameaux,  l'ouverture  de  l'organe  de  Jacobson 
separee  du  conduit  de  Stenson.  Une  disposition  analogue  apparait  exceptionnelle- 
ment  chez  le  Cheval  et  l'x^ne.  P.  croit  que  l'organe  de  Jacobson  sert  ä  l'odorat. 
Chez  le  Chameau,  le  conduit  de  Stenson  est  ferme  du  cote  de  la  bouche,  comme 
chez  le  Cheval. 

Doglel  distingue,  dans  les  glandes  de  Bowman  (Chien,  Chat,  Lapin),  une 
portion  intra-epitheliale  et  une  portion  sous-epitheliale :  celle-ci  a  un  corps  et  un 
fond,  dont  les  Clements  epitheliaux  se  comportent  differemment  avec  les  reactifs 
colorants.  Celles  du  fond  ne  renferment  pas  de  pigment  et  se  colorent  ä  peine 
a  l'hematoxyline,  par  la  methode  de  Heidenhain.  Les  cellules  muqueuses  sont 
rares;  D.  considere  ces  glandes  comme  des  glandes  sereuses. 

Contrairement  ä  Dogiel,  Paulsen  trouve  dans  les  glandes  de  Bowman  de  divers 
Mammiferes  (Homme,  Chien,  Cheval,  Ruminants)  des  cellules  muqueuses,  d'autres 
qui  dans  une  partie  de  leur  corps  montrent  la  formation  de  la  mucine  et  d'autres 
encore  qui  n'en  contiennent  aucune  trace.  P.  considere  ces  glandes  comme  de 
nature  mixte,  ä  la  fois  muqueuse  et  sereuse. 

Pouchet  a  etudie,  sur  un  foetus  de  Phjseter  long  de  m.  1.30,  les  cavites  na- 
sales. La  narine  gauche  de  forme  ordinaire  est  tapissee  d'epithelium  noir,  jus- 
qu'au  coude  qu'elle  fait  pour  rejoindre  la  fosse  nasale.  La  narine  droite  forme 
deux  grandes  poches ;  la  poche  posterieure,  tapissee  d'epithelium  en  partie  noir  en 
partie  incolore,  n'offre  pas  la  structure  areolaire  qu'on  observe  chez  l'adulte 
[v.  Bericht  f.  1884  IV  p  77]  et  quise  developpe  probablemeut  dans  la  partie  inco- 
lore :  la  poche  anterieure,  revetue  entierement  d'epithelium  noir,  correspond  ä  la 
»boite«  de  l'adulte.  Ces  deux  poches  sont  situees  ti"es  evidemment  ä  droite.  En 
avant^  la  narine  droite  modifiee  s'ouvre  dans  un  sac  nasal  qui  debouche  ä  son  tour 
dans  l'^vent,  au  moyen  dune  large  fente,  fermee  exactement  par  deux  levres 
epaisses  ressemblant  ä  un  museau  de  singe.   Du  point  de  jonction  des  deux  poches, 


70  Vertebrata. 

part  un  conduit  etroit  qui  va  s'ouvrir  ä  cote  de  Tautre  narine,  derriere  le  voile  du 
palals;  ces  commuuications  pavaissent  persister  toutes  deux  chez  l'adulte.  La 
trompe  d'Eustache  manque  ä  droite. 

Boulard  &  Pilliet  n'ont  pas  trouve  l'organe  folie  dans  la  langue  des  Chiro- 
pteres,  des  Carnassiers,  des  Phoques,  des  Cetaces,  des  Perissodactyles  et  des  Ru- 
minants.  Parmi  les  Insectivores,  il  existe  chez  le  Hörisson  et  manque  chez  le 
Tenrec,  leTupaya  et  le  Desman.  11  existe  chez  lesRongeurs,  lesPorcs,  le  Tatou, 
les  Marsupiaux  et  les  Singes.  Chez  l'Elephant  et  les  Makis,  il  existe  des  plis  dans 
lesquels  les  auteurs  n'ont  pas  trouvö  de  corpuscules  gustatifs:  chez  Ihomme,  il 
n'y  a  de  meme  que  des  plis,  mais  pas  d'organes  du  goüt. 

g.  Organes  de  l'ouie. 

Canestrini  decrit  la  forme  du  labyrinthe  de  Esox^  Zeus,  Merlucius,  Umbrina, 
Angnilla  et  divers  Cyprinoides.  II  trouve  que  le  developpement  des  canaux  semi- 
circulaires  est  en  raison  inverse  de  celui  des  vesicules  (sacculus  et  utriculus) .  Chez 
l'esturgeon,  les  otolithes  sont  friables  et  le  lapillus  ordinairement  partage  en 
deux  morceaux.  C.  appelle  lapillus  ce  que  Gegenbaur  appelle  sagitta,  et  sagitta 
ce  que  G.  nomme  asteriscus.  —  C.  n'a  pas  trouve  de  communicatiou  du  labyrinthe 
avec  l'exterieur,  chez  Scyllium.  Chez  Squatina,  il  a  trouvö  le  sacculus  et  l'utri- 
culus  remplis  de  sable  venu  du  dehors,  mele  ä  des  cristaux  de  calcite. 

TafanI  (^)  donne  une  longue  description  de  l'organe  de  Touie  des  C^phalopodes 
et  des  Vertebres,  en  grande  partie  d' apres  des  pr^parations  originales  (Petromyzon^ 
Acipenser ,  MuUus ,  Cyprimis,  Mugil,  Merlucius,  Tinea,  Esox,  Rhombus,  Solea. 
Barbus,  Muraena,  Conger,  Proteus,  Siredon,  Triton,  Bufo,  Hyla,  Rana,  Cistudo, 
Testudo,  Tropidonotus ,  Zamenis,  Lacerta,  Platydactylus,  Champsa,  Anas,  Meleagris, 
Columba,  Cavia,  Lepus  cun..  Felis,  Canis ,  Vespertilio ,  Cercopithecus ,  Homo). 
II  donne  beaucoup  de  details  anatomiques  et  histologiques  qui  ne  se  pretent  pas  ä 
etre  resumes,  d'autant  plus  que  TAuteur,  tout  en  ayant  connaissance  du  grand 
ouvragedeRetzius,  n'indique  pas  dans  quels  points  ses  recherches  Tont  conduit  ä  des 
resultats  nouveaux  ou  differents.  T.  reconnait  dans  les  organes  auditifs  des  ani- 
maux  qu'il  a  etudies  une  serie  ascendante  continue,  allant  des  mollusques  äl'homme, 
ce  qui  confirme  la  formiile  »nil  per  saltum  in  natura«.  Pour  la  structure  de  l'organe 
de  Corti,  T.  confirme  ses  travaux  precedents,  dont  les  resultats  s'accordent  en 
general  avec  ceux  de  Retzius :  il  nie  les  rapports  admis  par  Coyne  et  Ferre  entre 
les  cellules  de  Deiters  et  la  membrane  de  Corti.  II  admet  que  les  soies  terminales 
des  cellules  ä  longs  poils  plongent  dans  la  substance  de  la  cupula  terminalis,  tandis 
que  Celles  des  cellules  ä  poils  courts  sont  rcQues  dans  de  petits  godets,  creuses  dans 
une  substance  moUe  qui  separe  ces  cellules  des  otolithes.  T.  est  porte  ä  admettre 
que  les  canaux  semicirculaires  sont  des  organes  servant  au  sens  de  l'dquilibre 
du  Corps. 

Ferre  (^^J  confirme  l'existence  du  gauglion  de  Böttcher  sur  le  nerf  cochldaire : 
ce  ganglion  appartient  ä  un  faisceau,  dont  la  terminaison  appartient  au  vestibule ; 
le  reste  du  nerf  cochleaire  n'a  d'autre  ganglion  que  le  gangl.  de  Corti;  toutes  les 
fibres  du  n.  acoustique  sont  interrompues  une  seule  fois  par  un  ganglion:  g.  de 
Scarpa  pour  le  n.  vestibulaire,  g.  de  Böttcher  et  de  Corti  pour  le  n.  cochleaire. 
Admettant  que  les  stries  de  la  lame  basilaire,  accordäes  pour  differents  tons,  trans- 
mettent  aux  cellules  de  Corti  les  vibrations  sonores,  F.  pense  que  la  membrane  de 
Corti  agit  comme  re'gulateur,  sous  l'influence  des  cellules  de  Deiters.  Celles-ci 
ne  seraient  pas  des  elements  sensitifs,  mais  feraient  partie  de  l'appareil  rögulateur ; 
elles  recevraient  du  ganglion  de  Corti  une  excitation  reflexe,  ä  la  suite  de  l'exci- 
tation  transmise  au  ganglion  par  les  cellules  de  Corti.  Toutes  les  autres  parties 
de  l'organe  de  Corti  n'auraieut  qu'un  role  purement  mecanique. 


I.  Anatomie.    G.  Systeme  nerveux.  71 

Voltolini  decrit  dans  le  limagon  des  mammiferes  im  vaisseau  sanguin  qu'il 
appelle  vas  spirale  perforans  dentis  et  qui  se  trouve  ä  l'origine  de  la  membrane  de 
Reissner.  V.  pense  que  toutes  les  cellules  de  Corti  sont  egalement  capables  d'etre 
excitees  par  tous  les  sons  et  qu'il  n'existe  aucune  espece  d'elements  accordes  pour 
des  sons  determines. 

Wurm  soutient  contre  Graflf  [v.  Bericht  f.  1884  IV  p  75]  l'importance  du  Pro- 
cessus angularis  mandibulae  comme  facteur  de  la  surdit^  passagere  de  Tetrao 
urogallus. 

Pour  la  trompe  d'Eustache  de  Physeter,  voir  Pouchet. 

h.  Organes  de  la  vne. 

D'apres  Dohrn  (^),  l'oeil  des  vertebres  avait  d'abord  une  position  ventrale  et  se 
trouvait  en  rapport  avec  des  fentes  branchiales,  dont  quelques  parties  sont  rest^es 
ä  son  Service.  Le  cristallin  representerait  l'introflexion  ectodermique  d'une 
fente  branchiale,  le  p  e  c  t  e  n  des  oiseaux  et  les  vaisseaux  centraux  de  la  retine  et 
parties  homologues  et  peut-etre  les  vaisseaux  choroidiens  representeraient  la  vas- 
cularite  branchiale.  Enfin  les  muscles  de  l'oeil  sont  des  muscles  branchiaux 
appartenant  ä  3  Segments  differents,  ayant  garde  leurs  nerfs  propres.  Ceci  d'une 
maniere  tout-ä-fait  generale,  bien  d'autres  recherches  etant  necessaires  pour  de- 
terminer  l'histoire  des  fentes  branchiales  preorales  et  de  leurs  parties. 

Camerano  (^  ^),  considerant  l'inconstance  des  caracteres  que  Ton  attribue  ä  la 
taupe  aveugle,  voit  dans  la  variabilite  des  conditions  de  l'oeil  une  preuve  de 
ce  que  l'oeil  de  la  taupe  est  actuellement  encore  en  voie  de  röduction.  La  T.  coeca 
est  fondee  sur  des  individus  chez  lesquels  cette  reduction  est  plus  avancee  et  qui 
peuvent  etre  plus  abondants  dans  certaines  regions,  sans  constituer  une  race 
distincte. 

Cuccati  a  observe  chez  diflferents  Amphibiens  (Axolotl,  Triton,  Grenouille), 
Oiseaux  et  Mammiferes  une  structure  rayonnee  des  Segments  externes  des  b  ä  - 
tonnets  de  la  retine  :  il  pense  que  les  disques  qui  composent  ces  elements  sont 
compos^s  ä  leur  tour  de  secteurs,  reunis  entre  eux  par  une  substance  plus  faible- 
ment  refringente. 

Wright  (^)   signale  l'absence  du  pigment  retinien  chez  Chologaster. 

Virchow  f/)  trouve  que  la  g  lande  choroi  dal  e  man  que  chez  les  Ichtyopsides 
inferieurs,  jusqu'aux  Ostdoganoides  inclusivement,  excepte  Amia  oü  eile  est  bien 
developpee :  chez  quelques  Cyprinoides  [Cyprimts  et  autres) ,  il  existe  une  seconde 
glande  choroi'dale,  en  rapport  avec  l'artere  hyaloide  :  dans  cet  organe  les  vaisseaux 
se  ramifient  dichotomiquement.  —  La  zonula  des  Mammiferes  n'est  pas  une 
membrane  mais  une  masse  qui  remplit  l'espace  de  Petit  et  qui  forme,  chez  quel- 
ques Poissons,  des  organes  varies,  servant  ä  fixer  le  cristallin.  Morphologique- 
ment,  l'interieur  de  l'oeil  doit  etre  divise  en  partie  contenant  des  fibres  et  partie 
depourvue  de  fibres ;  des  fibres  pareilles  ä  Celles  de  la  zonula  sont  les  elements 
caracteristiques  du  corps  vitre,  dont  elles  constituent  la  charpente.  La  cam- 
panula  des  Poissons  est  une  partie  de  l'appareil  fibreux  devenue  musculaire;  ses 
fibres  sont  toujours  tangentielles  par  rapport  au  cristallin  [v.  aussi  VirchOW  (^,^)]. 
Le  Processus  falciformis  des  Poissons,  les  vaisseaux  du  corps  vitre  des  Pois- 
sons, Amphibiens  anoures,  Serpents  et  embryons  des  Mammiferes,  le  pecten  des 
Oiseaux  et  le  bouchon  qui  represente  le  peigne  chez  les  Reptiles  sont  entre  eux 
homologues,  du  moins  dans  leur  premiere  ebauche.  Chez  les  Poissons,  le  proc. 
falcif.  et  les  vaisseaux  du  corps  vitre  s'excluent  reciproquement.  L'entree  [E) 
et  la  sortie  [S)  des  vaisseaux  du  corps  vitre  se  trouvent  toujours  dans  la  re- 
gion  de  la  fente  retinale,  soit  au  milieu  de  la  papille  (P) ,  soit  ä  Tora  serrata  (0), 
soit  entre  deux,  savoir :  E  Qi  S  Qn  0  chez  les  Osteoganoi'des,  Siluroides,  Anoures ; 


"72  Vertebrata. 

jE^  et  ^S*  en  P,  cliez  les  Anguilles  et  les  Serpents.  E  en  P,  S  en  0  cTiez  les  Cypri- 
noides  et  Batrachns:  chez  quelques  Poissons  (Pharyngognatlies)  ^  et  ^S"  se  trouvent 
le  long  du  parcours  de  la  fente  retinale.  Le  bouchon  n'existe  chez  les  Serpents 
que  durant  la  periode  embryonnaire .  D'aprfes  Virchow  (*),  les  vaisseaux  du  corpa 
vitro  des  Cyprinoides  sont  distribues  bilatöralement  etne  prennent  un  aspect  rayon- 
nant  que  par  suite  du  grand  nombre  des  brancbes.  La  density  et  l'ötendue  du 
reseau  capillaire  different  beaucoup  d'un  genre  ä  l'autre,  ainsi  que  le  nombre  des 
vaisseaux  artöriels  qui  se  rendent  au  räseau  capillaire. 

Virchow  P)  a  etudie  les  plis  du  corps  ciliaire  fchez  un  grand  nombre  de 
Mammiferes  (Marsupiaux,  Lapin,  Cochon  d'Inde,  Carnivores,  Ruminants,  Cheval. 
Lamantin,  Singes,  Homme).  II  rejette  la  distinction  de  proces  et  plis  ciliaires ; 
les  plis  pouvant  etre  classes  souvent  en  plus  de  deux  catögories.  Le  corps  ciliaire 
du  Lapin  est  decrit  en  detail ;  outre  les  plis  radiaires ,  V.  decrit  un  pli  circulaire 
ou  corniclie  qui  forme  avec  eux  des  niches  antdrieures  (recessus  camerae  posterio- 
ris)  et  des  niclies  postörieures  (recessus  petitiani) ,  söparöes  par  les  plis  radiaires 
qui  prennent  le  nom  de  plicae  petitianae  et  septa  cameralia.  Les  fibres  de  soutieu 
de  la  lentille  se  trouvent  exclusivement  dans  les  recessus  petitiani.  —  Le  deve- 
loppement  de  la  partie  anterieure  de  chaque  pli  ne  correspond  pas  n^cessairement 
k  celui  de  la  partie  posterieure ;  les  plicae  petitianae  peuvent  meme  ne  pas  de- 
passer la  corniche.  V.  retrouve  la  corniche  chez  le  Cochon  d'Inde,  le  Chien,  le 
Chat,  Cercoleptesj  Hahnaturus ,  Petrogale,  Mycetes;  eile  parait  exister  chez  l'homme ; 
son  existence  est  douteuse  chez  le  Boeuf,  la  Chevre  et  le  Cheval  oü  les  plis  sont 
^pais  et  ont  une  surface  inegale :  eile  manque  chez  le  Phoque.  Pour  les  details 
des  diverses  especes,  voir  Foriginal.  Selon  V.  les  plis  6pais  et  ä  surface  couverte 
de  reliefs  vasculaires  ont  probablement  une  fonction  nutritive  plus  developpee, 
tandis  que  la  fonction  mecanique  s'accentue  davantage  lorsque  les  plis  sont  lisses: 
les  diverses  regions  d'un  meme  pli  peuvent  se  comporter  ä  cet  egard  d'une  ma- 
niere  differente. 

D' apres  Virchow  (^)  le  m.  ciliaire  de  la  Grenouille  s'attache  en  avant  ä  la 
sclerotique,  en  arriere  ä  la  choroide  et  est  separe  du  ligam.  pectinatum  iridis  par 
un  canal  de  Fontana.  Virchow  C')  decrit  le  ligamentum  pectinatum  iridis 
chez  dififerents  animaux. 

KoganeY  (^-)  a  etudie  la  structure  de  l'iris  sur  un  grand  nombre  de  Vertebres 
appartenant  aux  diverses  classes.  Chez  les  Poissons  et  les  Amphibiens ,  il  ne 
trouve  pas  d'elements  musculaires  indöpendants  des  vaisseaux  et  met  en  doute  la 
nature  musculaire  des  cellules  d^crites  par  Grünhagen ,  au  bord  pupillaire  de  la 
Grenouille  et  autres  Amphibiens  et  Poissons.  Parmi  les  Mammiferes,  K.  ne  trouve 
de  m.  dilatator  que  chez  le  Lapin  et  la  Loutre,  faible  chez  le  \^^,  fort  chez  la  2*^®. 
Le  m.  dilatator  des  auteurs  n'est  pas  un  muscle  :  ses  fibres  ne  sont  que  les  fibres 
de  la  membrane  limitante  qui  separe  le  stroma  de  l'epithelium  pigmente ;  ses 
noyaux  appartiennent  ä  la  couche  profonde  de  cet  epithelium.  Les  Reptiles  et 
Oiseaux  ont  un  dilatateur  et  un  sphincter  robustes  et  strids.  Ces  deux  muscles 
manquent  chez  Alligator,  Rana,  Triton,  beaucoup  de  Teleosteens,  Heptanchus  et 
Scyllium.  Le  constricteur  existe  chez  Carcharias.  En  general  la  solidite  de  la 
membrane  limitante  est  en  raison  inverse  du  developpement  du  m.  dilatateur. 
L'6pith61ium  pigmenti  a  deux  couches  de  cellules  et  est  revetu  posterieurement 
jiar  une  membrane  limitante  tres  delicate. 

Everbusch  nie  l'existence  d'un  m.  dilatator  iridis;  les  faisceaux  decrits  par 
d' autres  sous  ce  nom  seraient,  selon  E.,  de  nature  nerveuse. 


\ 


I.  Anatomie.    H.  Intestin.  73 

H.  Intestin. 
a.  Fentes  brancbiales,  bonche,  pharynx. 

van  Bemmelen  decrit,  chez  les  embryons  des  Elasmobranches ,  des  formations 
qu'il  considere  comme  des  ifentes  brancbiales  rudimentaires ,  et  dont 
quelques  unes  persistent  plus  ou  moins  longtemps.  En  arriere  de  la  derniere  fente 
branchiale,  il  se  forme,  dans  la  paroi  dorsale  du  pericarde.  une  paire  d'invagina- 
tions  de  l'entoderme,  qui  donne  origine  ä  des  follicules  suprapericardiaux ;  ces 
Corps  persistent  jusque  tres  tard  chez  Raja,  Aefobaüs ,  Chimaera  et  Acanthias: 
dans  ce  deruier  genre,  ils  conservent  meme  une  ouverture.  En  rapport  avec 
l'event,  v.  B.  a  observe  le  diverticule  decrit  par  J.  Müller  et  considere  par  cet 
anatomiste  comme  un  conduit  destine  ä  transmettre  au  labyrinthe  les  ondes  so- 
nores :  la  nature  glandulaire  de  repithelium  de  cet  organe ,  que  Ton  remarque 
surtout  dans  quelques  formes ,  et  son  absence  chez  les  raies  rend  douteuse  cette 
Interpretation.  Plus  ventralement ,  la  paroi  de  l'event  offre  un  autre  appendice 
foUiculaire,  que  v.  B.  a  trouve  constamment,  excepte  chez  Acanthias  et  Heptan- 
chus ;  peut-etre  cet  organe  represente-t-il  nne  fente  branchiale  disparue ,  dans  le 
voisinage  de  l'event.  L'event  de  Mustelus  a  une  ouverture  tres  petite  et  ne  con- 
tient  pas  de  branchie  chez  l'adulte.  Vers  les  angles  de  la  bouche,  il  y  a.  chez 
tous  les  embryons  de  Selaciens,  des  follicules  epitheliaux  qui  semblent 
disparaitre  totalement  plus  tard.  —  En  arriere  de  la  derniere  fente  branchiale, 
nn  Segment  musculaire  special  donne  naissance  ä  un  muscle  qui  reunit  l'arc 
visceral  ä  la  paroi  de  Tintestin. 

Wright  {')  a  observe  que,  chez  Amia,  la  pseudo branchie  se  trouve  en  rap- 
port avec  un  canal  partant  de  la  cavite  orale  et  qu'il  considere  comme  homologue 
de  Tevent.  Dans  ce  canal,  se  trouve  un  bouton  nerveux  innerve  par  la  brauche 
du  trijumeau  (r.  oticus  v.  Wijhe)  qui  se  distribue  au  canal  de  l'os  squamosum,  ce 
qui  prouve  l'origine  epiblastique  de  cet  epithelium.  La  pseudobranchie  ä'Amia 
et  des  Poissons  osseux  serait  dont  spiraculaire,  tandis  que  celle  de  Lepidosteus  est 
operculaire  et  partagee  en  deux  portions  differentes ,  dont  l'ensemble  correspond 
ä  la  pseudobr.  de  l'Estourgeon.  —  Dans  une  note  posterieure  le  m§me  ('^  re- 
marque que  la  pseudobranchie  (['Amia  ne  se  trouve  pas  proprement  dans  le 
canal  spiraculaire,  mais  dans  une  cavite,  dans  laquelle  ce  canal  debouche.  Cette 
pseudobranchie  serait  homologue  de  la  portion  superieure,  non  respiratoire,  de  la 
branchie  operculaire  de  Lepidosteus.  L'une  et  l'autre  sont  innervees  par  le  n. 
glosso-pharyngien.  Les  memes  conclusions  sont  maintenues  dans  le  travail  de- 
finitif  (3),  dans  lequel  Wright  s'occupe  aussi  des  vaisseaux  des  pseudobranchies  et 
de  la  branchie  operculaire.  Contrairement  ä  J.  Müller,  W.  nie  l'existence  dune 
pseudobranchie  spiraculaire  chez  Lepidosteus;  chez  ce  poisson,  il  decrit  un  canal 
ferme  exterieurement  et  communiquant  avec  la  bouche,  qui  represente  l'event.  Un 
appendice  de  ce  canal  decrit  par  Bridge  est  homologue  de  1' appendice  auditif  de 
l'event  des  Selaciens  et  ä  la  trompe  d'Eustache  et  contient  comme  chez  Amia  un 
»neuromast«  innerv^  par  le  r.  oticus  du  facial.  Le  n.  palatinus  appartient  plutöt 
au  VII  qu'au  V.  La  pseudobranchie  ä'Amia  etant  operculaire,  celle  ä'JEsox  qui  lui 
ressemble  doit  l'etre  de  meme,  ainsi  que  celle  des  autres  poissons  osseux.  La 
glande  choroidale  ä'Amia  n'a  aucun  rapport  avec  la  fente  hyomandibulaire. 

Dohrn  (^,  ^)  montre  que  le  developpement  dela  gl.  thyroi'de  ä'Ammocoetes  com- 
mence  au  niveau  de  la  l'*'  fente  branchiale  (homologue  de  l'event  des  Selaciens) ; 
cette  fente  ne  s'ouvre  pas  ä  l'exterieur,  mais  eile  se  transforme  en  une  gouttiere 
eilige  qui  aboutit  ä  l'ouverture  de  la  thyroide.  D.  admet  que  cette  gouttiere,  ainsi 
que  d' autres  bandes  ciliees  decrites  par  Schneider,  sont  homologues  des  gouttieres 
et  bandes  ciliees  des  Tuniciers.    La  gouttiere  des  Tuniciers  representerait  donc  la 


74  Vertebrata. 

pseudobrancliie,  comme  Tenclostyle  represente  la  tliyroide.  D.  pense  que  la 
thyroide  derive  d'une  paire  de  fentes  branchiales.  La  gouttiere  hypobran- 
chiale  &' Amphioxus  et  l'endostyle  des  Tuniciers  seraient  des  formes  non  pas 
primitives  mais  döriv^es ,  de  meme  qiie  la  multiplicitö  des  fentes  branchiales  A'A. 
et  les  nombreuses  ouvertures  branchiales  des  T.  ne  representent  pas  une  condition 
primitive.  D.  pense  que  l'homologie  de  la  gouttiere  ciliee  des  Tuniciers  avec  la 
pseudobranchie  ne  peut  s'expliquer  qu'en  admettant  que  les  Cyclostomes,  VAm- 
phioxus  et  les  Tuniciers  sont  des  poissons  degeneres.  D.  admet,  avec  Schneider, 
que  la  thyroide  A' Amjnocoetes  a  une  fonction  de  secr^tion.  La  bouche  des  Cyclo- 
stomes et  autres  appareils  de  succion  analogues  sont  des  formations  secondaires 
tres  heterogenes. 

Le  travail  de  Maurer  sur  la  thyroide  et  le  thymus  des  poissons  osseux 
traite  surtout  l'ontogenie  de  ces  organes  qu'il  a  ötudiee  surtout  chez  la  Truite. 
Chez  les  exemplaires  jeunes  de  ce  poisson,  jusqua  ceux  de  25  cm  de  longueur, 
la  thyroide  a  un  lobe  principal  qui  s'etend  ä  la  face  ventrale  de  l'artere  branchiale 
depuis  le  point  de  depart  de  l'artere  du  V^  arc  jusqu'ä  celui  de  l'artere  du  2®arc: 
plus  en  avant  et  sur  les  cot^s  se  trouvent  de  petits  lobules ;  chez  des  exemplaires 
de  40  cm  et  chez  d' autres  poissons,  le  lobe  principal  se  resoud  en  un  grand  nombre 
de  petits  lobules.  La  thyroide  des  poissons  osseux  est  constituee  par  des  acini 
revetus  d'öpithelium  et  renfermant  une  substance  colloide :  chez  des  exemplaires 
vieux  de  Truite  et  de  Carpe,  M.  a  reconnu  une  alteration  de  structure  dont  la 
marche  serait  la  suivante  :  atrophie  de  l'epithelium;  fluidification  de  la  substance 
colloide:  gonfleraent  et  destruction  des  cellules  Epitheliales.  —  Le  thymus  est 
d'abord  un  epaississement  epithelial  en  rapport  avec  les  5  fentes  branchiales  ;  bientot 
son  accroissement  cesse  d'etre  uniforme,  mais  se  continue  plus  longtemps  en  arriere 
ou  rarement  (Cyprinus,  Rhodeus)  au  milieu,  ce  qui  produit  un  deplacement  de  1' Or- 
gane, ordinairement  en  arriere;  chez  la  Truite,  le  thymus  s atrophie  et  disparait 
avec  Tage:  M.  ne  l'a  pas  trouve  dans  des  exemplaires  mesurant  plus  de  25  cm, 
Les  elements  epitheliaux  du  thymus  prennent  d'abord  un  aspect  lymphoide ;  des 
Clements  du  tissu  conjonctif,accompagnes  bientot  de  vaisseaux  sanguins,s'insinuent 
entre  eux.  et  s'accumulent  au  dessous  de  l'epithelium  de  revetement  de  la  cavite 
branchiale.  U  se  forme  ainsi  une  couche  de  foUicules  lymphatiques  qui  separe 
l'epithelium  de  revetement  des  elements  epitheliaux  du  thymus :  ces  derniers  ont 
perdu  l'aspect  lymphoide  et  ont  un  caractere  franchement  epithelial ;  sur  les  bords 
de  l'organe,  les  couches  se  confondent  entre  elles  et  se  continuent  avec  Tepithelium 
de  revetement.  Tel  est  l'etat  du  thymus  ä  son  plus  haut  däveloppement  (Truites  de 
15 — 20  cm).  Suit  l'involution  de  l'organe.  Les  cellules  lymphatiques  des  follicules 
presentent  une  fragmentation  du  noyau,  suivie  de  la  mort  de  la  cellule  (phenomenes 
dus  peut-etre  ä  la  compression  de  vaisseaux  dont  l'adventice  est  infiltree  de  cellules 
lymphatiques) ;  il  se  forme  aiusi  des  cavernes  remplies  de  detritus.  Les  cellules  epithe- 
liales se  trouvent  plus  tard  eparses  dans  le  tissu  conjouctif,  oü  une  partie  d'entre 
elles  forment  des  corpuscules  ä  couches  concentriques :  ces  corpuscules  ne  doivent 
pas  etre  confondus  avec  les  Images  que  peuvent  donner  les  sections  transversales 
de  vaisseaux,  dont  l'adventice  est  infiltree.  —  M.  pense  qu'  on  ne  peut  pas  etablir 
la  signification  phylogen^tique  du  thymus  des  poissons  osseux  ä  cause  du  caractere 
histologiquement  pathologique  de  cet  organe  :  il  trouve  insuffisante  l'explication  de 
Dohrn  qui  le  fait  ddriver  de  lamelles  branchiales  chez  les  Selaciens.  [v.  Bericht  f. 
1884  IV  p  32.] 

D' apres  Retterer  (2),  le  developpement  des  tonsilles  debute  par  des  invagi- 
nations  epitheliales,  qui  sont  ensuite  enveloppees  et  fragmentees  par  des  cloisons  con- 
jonctivales.  L'organe  est  constitue  par  lacompenetration  des  deux  tissus.  Lesrecher- 
ches  ont  porte  sur  l'homme,  le  chien,  lechat,  leporc,  lesruminants  et  les  solipedes. 


I.  Anatomie.    H.  Intestin.  75 

D'apres  Ayers,  les  levres  de  Ceratodus  ont,  outre  iine  plaque  cornee  mediane, 
des  papilles  cornees  dans  les  parties  laterales.  Les  parois  de  la  bouche  offrent 
des  papilles  de  diverses  formes  et  des  organes  de  sens  (boutons  gustatifs)  pareils 
aiix  organes  cyathiformes  de  la  peau  d'autres  poissons.  II  y  a  aussi,  dans  la  mu- 
queuse  du  pharynx,  des  organes  d'aspect  glandulaire.  Les  glandes  signalees  par 
Owen  dans  les  plis  de  la  paroi  buccale  de  Lepidosiren  sont  probablement  des  or- 
ganes sensitifs  contenus  dans  des  papilles ;  les  papilles  du  palais  n'ont  aucune  ana- 
logie  avec  des  dents ;  A.  n'a  pas  non  plus  trouve  le  »semicircular  valvulär  fold« 
du  pharynx  decrit  par  Owen. 

D'apres  Rüdinger  (^) ,  la  langue  äeSpelerpes  peut  etreprojetee  hors  de  la  bouclie 
et  sert  ä  lanimal  ä  saisir  les  insectes  vivauts;  R.  decrira  ailleurs  les  dispositions 
anatomiques  qui  entrent  en  jeu  dans  ce  mouvement  et  qui  sont  differentes  de  Celles 
de  la  langue  de  Salamandra. 

Kowalewsky  areconnu  dans  les  glandes  salivaires  (sous-maxillaire  etparo- 
tide  du  Chat  et  du  chien)  un  double  Systeme  de  vaisseaux  sanguins  constituant  deux 
circuits  collateraux,  dont  Tun  plus  court  entoure  les  canaux  excreteurs,  l'autre 
plus  long  se  ramifie  entre  les  lobules  glandulaires. 

Boulart  a  retrouve  cliez  Ursus  americanus  Q, ,  U.  arctos  (^  et  U.  malayanus  les 
poches  pharyngiennes  d^crites  par  Alix  chez  U.  labiatus  (^.  Chez  deux  foetus 
d'  U.  arctos  ces  poches  n'existaient  pas  encore. 

b.  Organes  pneamatiqaes  derives  de  l'intestin. 

D'apres  Albrecht  (^^),  la  poche  posterieure  du  pharynx  qui  existe  chez  quelques 
Mammiferes  et  se  retrouve  parfois  chez  Thomme  est  l'homologue  de  la  vessie 
natatoire  des  poissons,  laquelle  n'est  pas  l'equivalent  morphologique  des  pou- 
mons.  Cette  poche  est  en  rapport  avec  le  m.  crico-pharyngeus.  D'autres  poches 
laterales  que  Ton  trouve  par  anomalie  chez  l'homme  representent  la  fente  hyo- 
branchiale  de  l'embryon,  qui,  lorsqu'elle  demeure  ouverte,  constitue  la  fissura 
colli  congenita,  v.  aussi  Tyrman. 

Morris  pense  que  la  vessie  natatoire  des  poissons  a  du  etre  dans  l'origine 
un  Organe  respiratoire  pour  des  especes  qui  passaient  une  partie  de  leur  vie  hors 
de  l'eau.  II  existe  des  organes  respiratoires  accessoires  analogues  chez  les  Ophio- 
cephalidae  et  les  Labyrinthici.  Actuellement  la  vessie  est  un  organe  rudimentaire 
ou  en  voie  de  reduction,  ainsi  que  le  prouve  sa  grande  variabilitö  et  son  absence 
chez  des  especes  voisines  d'autres  qui  en  sont  pourvues ;  cet  organe  a  acquis  des 
fonctions  nouvelles.  Ses  reseaux  admirables  sont  un  residu  de  la  capillarite  re- 
spiratoire primitive.  Un  grand  nombre  de  poissons  paleozoiques  avaient  probable- 
ment des  poumons  capables  de  fonctionner.  D'apres  M.,  la  vessie  des  poissons 
d'eau  douce  contiendrait  surtout  de  l'azote  et  celle  des  poissons  des  eaux  profondes 
de  l'oxygene  presque  pur. 

Dans  l'dtude  detaillee  qu'il  fait  des  sons  produits  par  la  vessie  natatoire,  S^ren- 
sen  complete  la  description  de  J.  Müller  pour  la  vessie  de  Boras  maculatus.  Les 
sons  dependent  des  contractions  du  muscle  qui  va  de  Toccipital  aux  ressorts 
osseux  (appartenant  ä  l'appareil  de  Weber)  qui  soutiennent  la  vessie.  L'extirpa- 
tion  de  la  vessie  affaiblit  considerablement  les  sons  mais  ne  les  abolit  pas,  ils  sont  dus 
alors  aux  vibrations  des  ressorts  actionn^s  par  leurs  muscles.  La  i"""  plaque  os- 
seuse  laterale  cutanee  est  unie  par  un  ligament  ä  la  plaque  roude  du  ressort  et 
vibre  avec  la  vessie.  Les  sons  produits  par  la  vessie  ont  une  certaine  duree  et 
sont  beaucoup  plus  intenses  que  ceux  des  aiguillons  des  nageoires,  mais  il  n'est  pas 
toujours  possible  de  les  bien  distinguer,  parce  que  le  poisson  emet  les  uns  et  les 
autres  en  meme  temps.  Des  conditions  analogues  (sauf  l'absence  des  plaques  os- 
seuses  cutanees)  se  retrouvent  chez  Platystomus  et  Pseudaroides .     Chez  Malopte- 


76  Vertebrata. 

rurus,  les  sons  paraissent  etre  produits  par  le  passage  de  l'air  dans  le  canal  etroit 
qui  reuuit  les  deiix  portions  de  la  vessie.  La  condition  d'avoir  un  ressort  Ooseux 
en  rapport  avec  des  muscles  pouvant  faire  vibrer  la  vessie  parait  propre  au  groupe 
des  Siluroides  stenobranches.  Les  autres  Siluroides  paraissent  incapables  depro- 
duire  des  sons  au  moyen  de  leur  vessie.  Cependant  cet  orgaue  existe  aussi  cliez 
les  Loricarides,  quoique  renferme  dans  une  capsule  osseuse  et  par  consequent  in- 
capable  de  donner  des  sons :  beaucoup  d'auteurs  ont  considerö  la  \^^  vertebre  qui 
est  soudee  avec  la  capsule  de  la  vessie  comme  une  partie  du  cräne.  —  Parmi  les 
Characiuides,  Pygocentrus  a  un  muscle  ins^re  aux  proces  transverses  des  5®  et  6® 
vertebres  et  ä  la  vessie.  Les  autres  Characinides  n'ont  pas  de  muscles  inseres  ä 
la  vessie  et  ceux  decrits  par  J.  Müller  n'existent  pas.  S.  decrit  les  dispositions 
de  la  vessie  cliez  TrigJa  et  autres  poissons  ä  joues  cuirassees,  confirmaut  les  don- 
nees  de  Dufosse,  dont  il  loue  le  travail,  tandis  qu'il  critique  vivement  J.  Müller; 
il  considere  les  sons  comme  produits  par  les  vibrations  de  la  vessie  et  n'admet  pas 
que  ce  soient  des  bruits  musculaires  renforce's  comme  pense  Dufosse.  Plus  loin 
il  decrit  la  vessie  de  Diodon,  Tetrodon  [v.  Bericht  f.  1883  IV  p  95],  Balistes  (la 
vessie  est  en  rapport  avec  des  muscles  de  la  ceinture  scapulaire),  Monacantkus, 
Triacanthus,  et  Ostracion.  Chez  ces  poissons,  la  vessie  parait  produire  des  sons. 
Chez  Diodon,  le  sac  ä  air  ne  sert  pas  ä  cet  usage.  Les  Opliidiides  doivent  aussi 
produire  des  sons  [l'auteur  n'a  pas  connu  les  recherches  anatomiques  d'Emery : 
V.  Bericht  f.  1S83  IV  p  421  quoique  personne  ne  les  ait  entendus.  La  production 
de  sons  de  la  part  de  Macrurus  est  douteuse,  il  en  est  de  meme  pour  Gadus.  Phy- 
cis  doit,  d'apresla  structure  anatomique,  produire  des  sons.  Batrachus  aun  muscle 
intrinseque  puissant  et  doit  produire  des  sons  :  cela  est  douteux  ]pour  Holacanthus, 
et  les  Pristipomatides ,  probable  pour  Holocentrum.  Parmi  les  Sci^noides,  S.  a 
examine  Microporon  et  pense  que  la  vessie  produit  des  sons.  Pour  Zeus,  S.  con- 
firme  les  observations  de  Dufosse ;  resultat  negatif  pour  Capros  et  Equula.  L'ori- 
gine  des  sons  de  Mormyrus  est  problömatique ;  le  peritoine  forme  une  bände  fi- 
breuse  epaisse  le  long  de  la  vessie.  —  II  n'y  a  que  peu  de  poissons  [Loricaria, 
Ciarias,  Colitis]  dont  on  puisse  dire  que  la  vessie  est  incapable  de  produire  des 
sons.  S.  pense  que  dans  un  certain  nombre  (probablement  considerable)  de  pois- 
sons, la  vessie  natatoire  sert  ä  produire  des  sons  et  ä  rendre  sensibles  (par  des 
vibrations  consonantes)  ä  une  plus  grande  distance  les  sons  produits  par  d'autres 
individus,  surtout  de  la  meme  espece.  Les  bruits  des  nageoires  des  Siluroides  pa- 
raissent ne  servir  qu'ä  effrayer  un  ennemi,  parce  qu'ils  ne  se  produisent  que  lors- 
qu'oninquietel'animaletlorsqu'ilerigesesaiguillouspour  se  defendre,  les  sons  pro- 
duits par  la  vessie  de  ces  poissons  sont  emis  spontanement  et  ont  une  intensite 
beaucoup  plus  grande  [Boras  maculatus  se  fait  entendre  dans  l'air  ä  35  metres  de 
dist.mce^ .  Comme  ces  poissons  vivent  dans  des  eaux  troubles  et  se  fönt  entendre 
surtout  ä  la  saison  de  la  reproduction,  S.  pense  que  les  sons  servent  ä  faciliter  le 
rapprochement  des  sexes.  S.  discute  la  possibilite  de  la  fonction  respiratoire  de  la 
vessie  natatoire.  Elle  est  inadmissible,  lorsque  le  conduit  pneumatique  est  long 
et  etroit,  la  respiration  impliquant  un  renouvellement  mecanique  regulier  du  con- 
tenu  gazeux :  lä  oü  le  conduit  est  large  et  court,  la  respiration  est  possible  mais 
peu  probable  [Polypterus,  Lepidosteiis,  Aniia,  Lepidosiren] ,  quelques  uns  de  ces 
poissons  donuent  des  sons,  il  est  iucertain  si  la  vessie  en  est  la  source.  S.  critique 
vivement  le  travail  de  Boas  sur  le  coeur  et  la  vessie  de  Ceratodus  et  surtout  ce 
qu'  il  dit  de  la  valvule  spirale  du  conus  arteriosus.  L'ouvrage  de  S.  est  riclie  eu 
renseignements  bibliographiques. 

Pour  la  vessie  na  tatoire  ^  Hypophthalmus  et  i'Amiurus  v.  Wright  C?^)  • 
Smalian  critique  la  description  du  larynx  des  Amphisbenes  donnee  par 
Stannius ;  comme  Bedriaga,    il  trouve  un  cartilage  cricoide  bien  developpe  qui 


I.  Anatomie.    H.  Intestin.  77 

Supporte  les  arytenoides.  S.  trouve  inexactes  la  decription  et  la  figure  de  Wie- 
dersheim  qui  fait  continuer  la  trachee  tout  le  long  du  p o u m o n  :  il  na  pu  la  suivre 
que  sur  une  petite  etendue.  Iln'y  a,  dans  aueune  des  4  especes  etudiees,  un  ru- 
diment  d'un  2®  poumon ;  chez  Trogonophis  le  poumon  est  partage  en  deux  moities. 

GadOW  figure  le  syrinx  et  la  trachee  de  Rhea  macrorhyncha  et  Darwini. 

D'apres  Beddard  ('),  le  syrinx  de  Scopus  a  une  paire  de  muscles  intrinseques 
et  les  anneaux  des  bronches  sont  ineomplets,  la  membrane  qui  unit  les  deux  bron- 
ches  (bronchidesmus,  Garrod)  est  incomplete.  Les  sacs  aeriens  subbronchiaux 
sont  fondus  ensemble,  les  prebronchiaux  ne  sont  pas  partages  par  des  cloisons 
comme  chez  les  Cigognes. 

Fiori  donne  une  description  accompagnee  de  figures  de  la  trachee  de  Buce- 
phala  clangula  (^  et  rectifie  les  donnees  des  auteurs  sur  les  appendices  et  dilatations 
qui  lui  sont  propres.  L'allongement  et  la  dilatation  de  la  trachee  du  (^  donne  ä 
sa  voix  un  timbre  plus  bas :  les  dilatations  la  renforcent  par  leur  resonnance.  Pour 
la  Physiologie  du  syrinx  v.  Kitchen. 

Turner  C')  decrit  les  poumon s  et  une  portion  du  larynx  de  Mesoplodon\  celui- 
ci  a  une  poche  laryngee. 

c.  Intestin  proprement  dit ;  foie, 

Schäfer  montre  que  les  cellules  migrantes  transportent  des  gouttelettes 
de  graisse  ä  travers  l'epithelium  intestinal  jusque  dans  les  chyliferes  des  villosites. 
Ces  leucocytes  charges  de  graisse  disparaissent  (sont  probablement  detruits)  avant 
d'atteindre  les  troncs  lymphatiques. 

Pilliet  (')  aetudie,  sur  ungrand  nombre  de  poissons  appartenant  aux  gi-oupes 
principaux,  la  structure  du  tube  digestif.  L'oesophage,  quand  il  existe,  a  la 
structure  des  muqueuses  dermo-papillaires :  corps  de  Malpighi  stratifie ,  grand 
nombre  de  cellules  caliciformes.  L'epithelium  de  Testomac  a  souvent  des  cellules 
caliciformes.  Les  glandes  gastriques  ne  coutiennent  qu'une  seule  sorte  de  cellules 
granuleuses ;  les  glandes  de  l'estomac  pylorique  sont  tres  nettes  chez  Conger  et 
peuvent  aussi  mauquer.  Lahrushergylta,  Blennius  pholis,  Lepadogaster  himaculatus, 
Syngnathus  acus,  Callionymus  lyra  n'ont  pas  de  glandes  gastriques  :  chez  Calliony- 
tmis,  Syngnathus  et  Lepadogaster,  il  y  a,  entre  l'oesophage  et  l'intestin,  une  zöne 
revetue  d'epithelium  simple  :  Gohius  niger  et  Cottus  scorpius  ont,  ä  cet  endroit,  des 
culs-de-sac  glandulaires  peu  nombreux.  Les  appendices  pyloriques  ne  diflferent 
pas  de  l'intestin.  L'intestin  presente  des  plis  simplement  longitudinaux  [Scomber] 
ou  anastomoses  :  chez  Motella,  il  y  a  exciusivement  des  glandes  cylindriques ;  chez 
Mugil  capito,  uniquement  des  villosites :  l'epithelium  est  cylindrique  avec  cellules 
caliciformes.  II  y  a  toujours  une  ampoule  rectale  separee  du  raste  de  l'intestin  par 
un  sphincter  distinct. 

AyerS  decrit  le  tube  digestif  de  Ceratodus  et  Lejndosiren  [Protopterus] . 
Tout  lintestin  est  ä  peu  pres  rectiligne  dans  les  deux  genres.  L'estomac  n'a 
pas  de  hmites  precises,  il  n'a  pas  de  glandes  gastriques.  Sur  les  cotes  de  l'estomac 
se  trouvent  2  organes  tres  vasculaires  (decrits  par  Günther  comme  masses  adi- 
peuses  chez  C. ,  par  Hyrtl  comme  la  rate  chez  L. ) .  Ces  organes  se  continuent  avec  un 
tissu  lymphatique  pigmente  qui  se  trouve  dans  la  valvule  spirale  de  l'intestin.  A, 
pense  qu'il  n'y  a  pas  d'homologie  avec  la  rate  ;  il  regarde  ces  organes  comme  peut- 
etre  homologues  du  thymus  des  Vertebressuperieurs.  II  n'a  rien  trouve  de  correspon- 
dant  au  thymus  et  ä  la  thyroide  des  Selaciens.  Outre  la  valvule  spirale,  la  mu- 
queuse  de  l'intestin  a  des  plis  perpendiculaires  ä  celle-ci.  Entre  la  musculaire  et 
la  muqueuse,  se  trouve  un  tissu  lymphoide,  contenant  des  capsules  lenticulaires  qui 
fönt  saillie  sur  la  muqueuse.  Les  glandes  decrites  par  Günther  sont  des  cavites 
pathologiques  produites  par  des  nematodes.    Le  foie  est  bilobe,  moins  porte  vers 


78  Vertebrata. 

la  droite  cbez  C. :  dans  ce  genre,  il  y  a  autour  des  veines  principales  un  tissu  spou- 
gieux  coutenant  des  cavitös  veineuses  dilatees :  le  choledoque  debouclie  dans  la 
premiere  cavite  de  Tintestm,  tandis  qii'il  s'ouvre  dans  le  pylore  chez  L.  Le 
cloaque  est  petit.  La  vessie  urinaire  y  d^bouche  en  arriere  du  rectum  et  en 
avant  des  orifices  uro-g^nitaux.  Cette  vessie  ne  correspond  ni  ä  celle  des  pois- 
sons  osseux  ni  ä  Tallantoide.  Cbez  C,  l'orifiee  cloacal  est  exactement  me- 
dian ;  cbez  L.,  il  est  deplace  lateralement,  la  base  de  la  nageoire  anale  s'etendant, 
sur  Fun  ou  l'autre  cote,  en  avant  de  cet  orifice. 

D  apres  Garman,  Tinte  st  in  de  Chlamydoselachus  a  une  valvule  Spirale,  derriere 
laquelle  s'ouvre  un  coecum.  Les  deux  uröteres  se  reunissent  avant  de  deboucber 
dans  le  cloaque. 

Vers  l'extrömit^  de  l'intestin  des  Ampbisbaenides,  Smalian  signale  un  repli  de 
muqueuse  decrit  par  Leydig  cbez  Lacerta  et  Atiguis.  Du  reste,  S.  confirme  quant 
ä  l'appareil  digestif  les  descriptions  de  Staunius,  Wiedersbeim  et  Bedriaga. 

Retterer  (S  ^)  a  etudie,  sur  un  grand  nombre  d'oiseaux,  la  structure  et  le  de- 
veloppement  du  cloaque  et  de  la  b o u r s e  de  F a b r i c i u s .  II  distingue  dans  le 
cloaque  :  le  vestibule  rectal  (oü  deboucbe  l'intestin  proprement  dit) ,  la  löge  uro- 
genitale et  enfin  le  passage  anal,  offrant  dorsalement  une  pocbe  post-anale,  dans 
laquelle  deboucbe  la  bourse  de  Fabricius.  Ces  trois  compartiments  sont  separes 
dorsalement  par  deux  replis:  repli  uro-anal  et  repli  uro-rectal.  Les  descriptions 
fort  dötaillees  et  accompagnees  de  mesures  exactes  ne  se  pretent  pas  ä  un  court 
resume.  Le  passage  anal  et  la  bourse  de  Fabricius  derivent  de  Tectoderme :  les 
deux  autres  loges  sont  formees  par  l'intestin  et  Tallantoide.  La  bourse  de  Fabri- 
cius offre  deux  types  de  structure :  cbez  certains  oiseaux,  sa  muqueuse  est  criblee 
de  pores,  conduisant  ä  des  ciyptes  ;  cbez  d' autres,  eile  offre  des  lames  saillantes 
plus  ou  moins  anastomosees  entre  elles.  Les  follicules  lymphatiques,  qui  rem- 
plissent  le  tissu  de  la  muqueuse,  offrent  cbacun  une  zone  centi-ale  et  une  zone  peri- 
pherique :  toutes  deux  vasculaires ;  dans  la  zone  centrale,  le  reseau  fibreux  est  plus 
hiebe  et  les  capillaires  plus  minces :  R.  considere  les  cellules  comprises  dans  les 
mailles  du  reseau  comme  epitbeliales  (epitbelium  nucleaire  de  Cb.  Robin).  Autour 
de  chaque  follicule,  il  y  a  des  espaces  lympbatiques.  La  bourse  a  un  revetement 
sereux  et  une  tunique  musculaire  (niee  par  Alesi).  Les  cellules  des  follicules  pro- 
viennent  d'invaginations  epitbeliales,  tandis  que  le  reseau  est  d'origine  mesoder- 
mique.  La  bourse  commenceäs'atropbier,  cbez  la  poule,  avec  la  maturite  sexuelle 
de  l'animal  et  a  disparu  ä  Tage  de  2  ans.  Dans  cette  atropbie ,  les  follicules  se 
reduisent  et  leurs  elöments  epitb^liaux  se  repandent  dans  le  tissu  conjonctif ;  par 
suite  de  lareduction  de  son  volume,  la  bourse  finit  par  se  trouver  enveloppee  par  les 
fibres  musculaires  striees  du  spbincter  cloacal.  La  bourse  de  Fabricius  s'atropbie 
de  mßme  chez  les  autres  oiseaux  terrestres,  tandis  que,  cbez  les  oiseaux  aquatiques, 
eile  semble  persister  toute  la  vie.  R.  combat  les  vues  des  auteurs  qui  comparent 
la  bourse  de  Fabricius  ä  nne  glande  anale.  II  lui  trouve  une  complete  ressem- 
blance  de  structure  et  de  developpement  avec  les  tonsilles  des  Mammiferes.  Selon 
l'auteur,  les  glandes  sanguines  en  geueral  resultent  de  l'encbevetrement  de  deux 
tissus.  Tun  d'origine  Epitheliale,  l'autre  mesodermique. 

Cazin  ['^)  a  etudie,  sur  le  poulet,  le  developpement  du  gesier.  La  formatiou 
des  glandes  part  d'un  epitbelium  stratifie  revetu  au  6®  jour  d'une  cuticule  distincte. 
Plus  tard,  la  surface  du  gdsier  se  revet  d'une  couche  de  sEcretion  transparente, 
dans  laquelle  on  peut  distinguer  un  courant  de  secretion  appartenant  ä  chaque 
cellule.  Au  12'*  jour  les  glandes  definitives  commencent  ä  se  dessiner.  Alors  la 
uature  de  la  secretion  se  transforme  successivement  pour  acquerir  son  aspect  defiuitif . 
Au  dessus  des  cloisons  interglandulaires  on  trouve  des  espaces  eucroissantdus  ades 
cellules  qui  restent  englobees  dans  la  secretion  et  se  resolvent  plus  tard  en  detritus. 


I.  Anatomie.    J.  Systeme  vasculaire ;  rate;  coelome.  79 

D'apres  Cazin  (^),  l'estomac  de  Plotus  melanogaste)-  ressemble  ä  celui  de  P. 
Levaillanti  et  s'eloigne  de  celui  de  P.  Anhinga. 

D'apres  Beddard  (^),  Scopus  n'a  pas  de  jabot;  rintestin  a  2  coecums;  la  forme 
delalangue,  petite  et  triangulaire,  se  rapprocbe  de  celle  de Balaeniceps  etCancroma. 

Contrairement  ä  lassertion  d'Owen,  Beddard  {^)  a  trouve  la  vesicule  biliaire 
cliez  les  coucoiis,  sauf  quelques  exceptions. 

Turner  (^)  decrit  l'appareil  digestif  de  Mesoplodon  Helens.  L'estomac  de  sou 
exemplaire  etait  forme  de  10  cavites,  les  2.-5.,  plus  petites,  formaut  une  serie  eu 
chapelet;  10.  etait  partagee  en  deux  par  un  pli  de  la  muqueuse.  T.  rapporte  les 
observations  connues  sur  l'estomac  des  Cetaces  :  il  pense  que  le  nombre  des  cavites 
n'est  pas  constant  daus  certaines  formes.  La  l'^**  cavite,  chez  Mesojilodon  et  les 
Zipbioides  eu  general,  correspond  ä  la  2*  des  Delpbinides,  les  Z.  n'ayant  pas 
l'homologue  de  la  pause  des  D. 

Pilliet  (^)  decrit,  au  fond  des  alveoles  de  la  portion  gauffree  de  la  pause  du 
C harne  au,  des  glandes  en  tube  contenant  une  seule  sorte  de  cellules  granuleuses. 

Spee  decrit  la musculature  des  villosites  intestinales  de  difFerents  Mammi- 
feres.  II  deduit  de  ses  observations  que  le  volume  de  la  cavitö  chylifere  est  plus 
grand  dans  l'etat  de  contraction  que  dans  l'etat  d'allongement  des  villosites. 

Albini  ddcrit  une  coucbe  de  fibres  musculaires  obliques,  dans  la  sous-muqueuse 
de  rintestin  grele  du  cbieu. 

Pour  Ihistologie  du  l'appareil  digestif  v.  Ranvier. 

J.  Systeme  vasculaire;  rate;  coelome. 

G  arm  an  decrit  le  coeur  de  Chlmnydoselachus,  qui  est  surtout  remarquable  par 
l'existence  de  6  series  de  valvules  (ou  7  si  Ton  compte  pour  une  serie  une  valvule 
isolee,  la  plus  rapprochee  du  ventricule)  dans  le  bulbe  aortique :  les  3-4  series 
posterieures  ont  des  chordae  tendineae. 

D'apres  McWilliam,  le  coeur  de  l'anguille  est  fixe  dans  le  pericarde  par 
un  reseau  de  trabecules  fibreuges  irregulierement  distribuees;  des  trabecules 
semblables  relient  entre  elles  les  diflferentes  parties  du  coeur.  Loreillette  nest 
pas  iudependante  du  sinus,  mais  forme  comme  un  appendice  dorsal  de  celui-ci,  de 
Sorte  que  sa  paroi  ventrale  est  la  paroi  meme  du  sinus  :  eile  communique  avec  le 
ventricule  par  un  canal.  La  paroi  du  ventricule  a  des  arteres  et  des  veines  super- 
ficielles,  mais  sa  partie  interne  est  spongieuse  comme  chez  la  grenouille. 

Pour  les  vaisseaux  sanguins  des  Amphisbaenides ,  Smalian  confirme  la 
description  de  Bedriaga.  L'artere  et  la  veine  pulmonaires  se  bifurquent  dans  le 
poumon  chez  TrogonopMs,  tandis  qu'elles  sont  simples  chez  les  autres.  Un  grand 
espace  lymphatique  entoure  l'aorte.  S.  confirme  l'existence  de  c o  e u r  s  ly  m  p  h a - 
tiques  qui  sont  en  rapport  avec  les  troncs  de  la  ligne  laterale  [v.  plus  haut  p  36]. 

Beddard  (^)  ayant  examine  le  coeur  de  3  exemplaires  ^ Apteryx  australis  et 
2  d'^.  Oive7n,  a  trouve  la  valvule  atrio-ventriculaire  droite  entierement  musculaire 
et  depourvue  ä  son  bord  des  chordae  tendineae  decrites  par  Owen.  Chez  Ä.  austra- 
lis il  y  a  deux  petites  chordae  etroitement  unies  ensemble  vers  la  jonction  de  la 
valvule  avec  un  lambeau  musculaire  provenant  de  la  paroi  dorsale  du  ventricule ; 
ces  chordae  sont  representees  chez  A.  Oiveni  par  un  muscle  correspondant  au  »mode- 
rator  band»  decrit  par  Rolleston  chez  Casuarius.  En  somme,  le  coeur  d'Apteryx 
ue  differe  pas  notablement  de  celui  des  autres  oiseaux.  Lankester  (^)  ayant  exa- 
mine le  coeur  äApü/gx  figure  par  Owen  et  conserve  dans  la  coUection  du  Col- 
lege of  Surgeons  trouve  qu'il  differe  des  coeurs  de  cet  oiseau  examines  par  Beddard 
et  par  lui  et  pense  que  Owen  a  disseque,  par  erreur,  un  coeur  &'Ornithorhynchus. 
Pour  repoudre  aux  critiques  d'Owen  {^),  Lankester  {-)  a  examine  le  coeur  des 
autres  Apteryx  etudies  par  0.  et  confirme  ses  assertions  ci-dessus. 


80  Vertebrata. 

Fano  decrit  et  figure  le  coeur  de  Vesperiilio  murinus  et  Rhinolophus  ferrum- 
equinum  [sans  avoir  connaissance  de  la  bibliographie  du  siijet] :  dans  Texistence  de 
2  veines  caves  supdrieures  et  dans  l'extension  du  ventricule  droit  qiii  embrasse  le 
V.  gauclie,  F.  reconnait  des  rapports  avec  les  oiseaux. 

Turner  (^J  decrit,  sur  une  piece  incomplete,  le  coeur  de  Mesoplodon:  la  valvule 
mitrale  offrait  deux  petits  lobes  dans  les  intervalles  des  lobes  principaux. 

Köliiker  (-]  reconnait  que  la  formation  des  vaisseaux  dans  la  queue  des 
larves  de  Batraciens  a  lieu  par  bourgeonnement  des  capillaires  et  non  par  trans- 
formation  de  cellules  conjonctivales.  Les  celiules  migrantes  du  conjonctif  forment 
Tadventice  et  les  el6ments  musculaires  des  vaisseaux. 

Ayers  developpe  des  considerations  theoriques  sur  la  lymphe  et  le  sang  des 
animaux,  ainsi  que  sur  la  signification  des  organes  lymplioides :  thymus,  rate, 
organes  adipeux,  ))interrenal  bodies«  des  Selacieus,  rein  cepbalique  des  poissons 
osseux  etc. 

D'apres  S.  Mayer,  les  vaisseaux  ne  contenant  pas  de  corpuscules  sanguins,  que 
Ton  observe  dans  la  queue  des  tetards ,  ne  sont  pas  des  vaisseaux  lymphatiques, 
ni  des  vaisseaux  sanguins  en  voie  de  formation.  Leur  contenu  se  meut  tantöt  vers 
les  v.  sanguins,  tantot  en  direction  contraire. 

Geberg  a  observe  des  anastomoses  entre  arteres  et  veines  dans  la 
capsule  des  reins  du  chien :  une  artere  accompagnee  de  deux  veines  se  termine 
par  deux  branches  qui  rejoignent  ces  veines,  ou  bien  envoie  plusieurs  branches 
laterales  dans  les  veines  voisines.  II  n'est  pas  stabil  si  ces  anastomoses  servent  ä 
equilibrer  des  difFerences  de  pression  ou  si  elles  representent  le  resultat  de  la  x€- 
duction  des  r^seaux  capillaires  decrits  par  Dogiel. 

Lesshaft  pense  que  les  arteres  sont  distribuees  et  placöes  suivant  une  loi  de 
mecanique  pliysiologique  qu'il  formule  ainsi :  »les  arteres  principales  suivent  tou- 
jours  la  surface  concave  du  tronc  et  des  membres:  leur  division  est  toujours 
parallele  ä  la  division  du  squelette  osseux  lui-meme.  Des  reseaux  vasculaires 
situes  du  cote  oppose  ä  celui  oü  se  trouve  1' artere  principale  contournent  les 
articulations  correspondantes  ;  celui  de  ces  reseaux  qui  peut  etre  considöre  comme 
le  röseau  principal  est  situe  dans  un  plan  qui  correspond  ä  Taxe  du  mouvement. 
Le  calibre  des  vaisseaux  qui  forment  ces  reseaux  est  en  proportion  directe  de 
l'arc  de  cercle  decrit  par  les  surfaces  osseuses  d'une  articulation.  Arrives  ä  la 
Peripherie ,  les  troncs  arteriels  se  terminent  en  formant  des  anses ;  celles-ci  sont 
d'autant  plus  etendues,  qu  elles  sont  plus  superficielles  et  que  la  partie  en  que- 
stion  proeminera  davantage.«  II  developpe  cette  formule  en  Fappliquant  aux 
arteres  des  differentes  parties  du  corps  humain. 

Dohrn  {^)  appelle  a.  thyreoidea  l'artere  qui  part  du  tronc  artöriel  chez  les 
S^laciens,  en  avant  de  l'a.  hyoidea  et  que  les  auteurs  appellent  a.  mandibularis. 
Cette  artere  repr^sente  un  vaisseau  branchial  et  eile  contribue  avec  la  veine  hyoi- 
dienne  et  d'autres  vaisseaux  ä  former  l'artere  de  la  pseudobrancbie. 

Dapres  Lockwood  (^)  toutes  les  arteres  des  organes  abdominaux  derivent 
d'arteres  appartenant  primitivement  ä  l'intestin  moyen.  Leur  parcours  se  modifie 
suivant  les  vicissitudes  que  subit  le  mesentere  dans  lequel  elles  se  trouvent. 

Beddard  (^)  a  trouve  chez  Scopus  deux  carotides  et  deux  veines  jugulaires. 

Schob!  decrit  un  reseau  admirable  veineux  sur  la  paroi  dorsale  du  pha- 
rynx  de  la  Grenouille  et  d'autres  Anoures  et  Urodeles.  Ce  reseau  est  forme  par 
une  V.  oesophag.  recurrens  qu'il  met  en  communication  avec  les  veines  jugulaires; 
il  re§oit  aussi  d'autres  veines  de  l'oesophage.  La  muqueuse  du  palais  et  de 
quelques  autres  parties  des  parois  de  la  bouche  a,  chez  la  grenouille,  des  vais- 
seaux capillaires  formant  des  diverticules.  A  la  place  de  ces  diverticules  ou 
trouve,  chez  Bufo,  des  anses  vasculaires.     Bomhinator  et  Pelobates  tiennent  le 


I 


I.  Anatomie.    I.  Systeme  vasculaire ;  rate;  coelome.  gl 

milieu  entre  Rana  et  Bufo.  Les  diverticules  se  retrouvent  chez  Salamandra  ma- 
culosa ;  chez  Triton  il  y  a  ä  leur  place  un  plexus  veineux  dans  la  muqueuse  du 
palais.  Toutes  ces  dispositions  paraissent  avoir  la  meme  signification  physiologiqne 
de  ralentir  le  cours  du  sang. 

Ficalbi  (*)  a  trouve  que,  chez  la  plupart  des  singes  qu'il  a  examines,  la  v. 
jugulaire  externe,  avant  de  s'unir  ä  la  sous-claviere,  forme  un  anneau  qui 
entoure  la  clavicule.  Chez  un  Cercopithecus  sahaeus,  la  jugulaire  ext.  passe  tout 
entiere  en  dehors  de  la  clavicule.  Ces  deux  conditions  peuvent  reparaitre  chez 
l'homme.   La  F®  se  retrouve  chez  quelques  Lemurs. 

Fenwick  decrit  les  veines  de  la  vessie  et  de  la  prostate  chez  Thomme. 

Tschaussow  decrit,  danslapartie  anterieure  du  bassin  de  la  femme,  les  plexus 
veineux  suivants:  pl.  urethro-vesicalis,  pl.  utero-vaginalis,  pl.  utero-ovaricus , 
pl.  perinealis  superficialis  et  profundus. 

Phisalix  a  etudie  la  structure,  le  developpement  et  la  physiologie  de  la  rate 
chez  les  Poissons  osseux,  les  Selaciens  et  les  Amphibiens  urodeles  et  anoures. 
Les  veines  et  les  arteres  s'ouvrent  separement  dans  le  reticule  de  la  pulpe.  Chez 
les  Selaciens,  les  terminaisons  arterielles  sont  entourees  d'un  manchon  de  reticulum 
condense  qui  represente  les  corpuscules  de  Malpighi  des  Amniotes ;  une  dispo- 
sition  semblable  se  retrouve  chez  Salamandra  maculosa.  La  rate  des  Selaciens  a 
des  lymphatiques  superficiels  et  profonds,  qui  entourent  les  arteres,  mais  ne  com- 
muniquent  pas  avec  les  manchons  terminaux ;  chez  les  Raies,  les  lymphatiques 
sont  enveloppös  en  certains  points  par  des  anneaux  de  faisceaux  conjonctifs  pelo- 
tonnes  qui  etranglent  leur  lumiere  et  que  l'auteur  propose  d'appeler  boutons  d'ori- 
gines  lymphatiques.  La  rate  a  une  fonction  hematopoetique  plus  ou  moins  active; 
les  globules  rouges  se  forment  par  metamorphose  des  cellules  de  la  pulpe  ;  ils  se 
multiplient  par  division  chez  les  Selaciens  et  les  Urodeles;  les  scissions  sont  rares 
dans  la  rate  des  poissons  osseux  et  des  anoures.  Chez  quelques  Selaciens,  Ton 
trouve  souvent  des  rates  accessoires.  La  rate  se  reproduit  chez  les  poissons 
osseux  et  les  Amphibiens  par  un  procede  analogue  ä  celui  decrit  par  Tizzoni 
chez  les  Mammiferes  et  repetant  les  faits  du  developpement  embryonnaire.  La 
rate  represente  du  tissu  conjonctif  modifie  et  approprie  ä  des  fonctions  speciales 
de  la  vie  embryonnaire. 

Nous  ne  rapporterons  que  les  resultats  morphologiques  des  recherches  de 
Solger  \}],  qui  seront  analysees  dans  la  partie  ontogenique  de  ce  Bericht.  Les 
cellules  de  revetement,  dites  endotheliales,  du  coelome  des  Amphibiens  derivent 
des  cellules  epitheliales  primitives  de  cette  cavite,  auxquelles  s'ajoutent  par  la 
suite  (apres  la  metamorphose)  des  cellules  mesodermales  venues  du  dehors  et  qui 
prennent  la  meme  forme  que  les  cellules  preexistantes.  Les  »stomates«  sont  des 
groupes  des  jeunes  cellules,  et  non  pas  des  orifices.  Chez  Petrmnyzonßuviatilis, 
les  cellules  parietales  du  peritoine  sont  cubiques ;  les  cellules  qui  revetent  lintestin 
sont  plus  grandes  et  aplaties ;  dans  les  exemplaires  examines,  il  n  y  avait  pas  de 
cellules  vibratiles. 

D'apres  Lockwood  (*)  le  mesocolon  des  mammiferes  est  forme,  non  pas  par 
la  soudure  du  mesocolon  primitif  avec  le  mesogastre ,  mais  par  la  fusion  de  ces 
deux  plis  ä  partir  de  leur  base.  Le  mesocolon  represente  par  consequent  2  couches 
de  peritoine  et  non  pas  4. 

Smalian  trouve  que  le  corps  adipeux  des  Amphisbaenides  est  enveloppe 
dans  une  poche  du  peritoine  :  une  petite  masse  de  graisse  se  trouve  en  avant  du 
coeur.  Sous  les  muscles  superficiels  dela  queue,  S.  trouve  chez  Amphish.JuUginosa 
4  cordons  graisseux  longitudinaux  Continus ;  il  y  en  a  2  seulement  cliez  Anojn 
Kingi.,  2  aussi  chez  Blanus  cinereus,  mais  ici  ils  sont  divises  en  Segments  meta- 
meriques;  ces  parties  manquent  chez  Tro go7wphis .     Chez  Am.  et  An.  (j^  il  y  a 

Zool.  Jaliresber.  1885.  IV.  g 


82  Vertebrata. 

une  paire  de  paquets  adipeux  derriere  les  verges ;  chez  Bl.  Q  un  petit  paquet 
impair  entre  les  mm.  ischio-coecygei ;  ces  paquets  sont  enveloppes  dune  mem- 
brane  qui  est  peut-etre  l'homologue  du  peritoine;  dans  ce  cas  Tespace  occupe  par 
la  graisse  representerait  un  reste  de  la  cavite  viscerale  postanale. 
Pour  l'anatomie  du  Systeme  lymphatique  v.  Sappey. 

E.  Appareil  uro-genital. 

Grosglik  a  reconnu  que,  chez  Cyprinus  carpio,  Esox  lucius,  Rhodeus  amarus  et 
Gaster osteus  aculeatus,  les  Clements  glandulaires  du  reincephalique  s'atrophient 
et  disparaissent  chez  l'adulte.  Cette  atrophie  peut  etre  tres  lente  et  n'est  pas 
encore  complete  chez  un  brochet  ou  une  carpe  de  2  livres.  G.  pense  que  les 
Fierasfer  et  Zoarces,  sur  lesquels  Emery  a  constate  la  persistance  du  pronephros 
n'^taient  pas  completement  adultes.  La  substance  lymphatique  des  reins  des  pois- 
sons  osseux  est,  selon  G.,  homologue  de  la  substance  corticale  des  capsules  sur- 
renales  des  Amniotes. 

Emery  {-)  soutient  contre  GrosglJk  que  les  Fierasfer  sur  lesquels  il  a  constate 
la  persistance  du  pronephros  etaient  parfaitement  adultes.  II  n'accepte  pas  sans 
reserves  l'homologie  du  tissu  lymphoide  du  rein  des  Tel^osteens  avec  la  substance 
corticale  des  capsules  surrenales ;  il  pense  que  ce  tissu  lymphoide,  etant  le  residu 
du  blasteme  renal,  ne  differe  du  conjonctif  interstitiel  du  rein  des  Mammiferes  que 
par  son  d^veloppement  considerable,  du  ä  la  fonction  d'organe  hematopoetique 
que  Bizzozzero  et  Torre  lui  ont  reconnue  chez  les  poissons  osseux. 

Les  reins  &^ Alligator  sp.?  jeune  sont  composes.  chacun,  selon  Solger  (^),  d'un 
lobe  medial  et  d'un  lobe  lateral  separes  par  l'uretere.  Le  bord  lateral  oflfre  un  pli 
profond ,  le  bord  medial  une  simple  gouttiere  :  les  parois  de  ce  pli  et  le  fond  de 
cette  gouttiere  sont  constituös  par  une  substance  blanche,  qui  se  detache  sur  le 
fond  brun  de  la  masse  du  rein.  Les  glomerules  se  trouvent  ä  la  limite  entre  la 
substance  blanche  et  la  substance  brune.  Le  tube  urinifere  qui  part  du  glomerule 
se  dirige  d'abord  vers  la  surface  du  rein,  avec  un  epithelium  clair  sur  les  prepara- 
tions  macerees  ä  l'acide  nitrique ;  de  lä  il  retourne  en  arriere,  avec  uu  epithelium 
granuleux,  et  penetre  dans  la  substance  blanche,  en  devenant  beaucoup  plus  mince 
et  clair.  Quittant  cette  substance,  le  calibre  du  tube  augmente  de  nouveau  et  il  y 
a  un  bout  revetu  d' epithelium  ä  bätonnets.  En  atteignant  pour  la  2^  fois  la  surface 
du  rein,  le  tube  debouche  dans  un  coUecteur  qui  se  rend  ä  l'uretere.  S.  avait  ä 
sa  disposition  deux  exemplaires,  dont  Tun  ofifrait  dans  certains  epitheliums  un 
pigment  jaune ;  ce  pigment  manquait  dans  l'exemplaire  durci  pour  les  sections. 
Dans  les  reins  de  Bufo  cinereus,  S.  trouve  des  epitheliums  contenant  du  pigment 
et  des  granules  refringents.  II  rapporte  diverses  indications  des  auteurs  sur  les 
pigments  renaux  et  pense  que  des  pigments  formes  dans  l'organisme  s'eliminent 
par  les  reins. 

Möbius  a  trouvö  que  les  filaments,  avec  lesquels  le  (^  de  Spinachia  vulgaris 
lie  eusemble  les  herbes  dont  il  forme  son  nid,  offrent  des  reactions  semblables 
a  Celle  de  la  mucine  de  \Helix  jwtnatia,  sauf  que  ces  filaments  sont  insolubles  dans 
l'eau  de  chaux.  A  l'epoque  des  amours,  l'on  trouve  la  matiere  de  ces  filaments 
accumulde  dans  la  vessie  urinaire :  eile  est  secret^e  par  l'epithelium  des  canali- 
cules  tortueux  du  rein,  dans  lesquels  une  partie  des  cellules  (quelquefois  toutes  les 
cellules  visibles  sur  une  section)  subissent  une  metamorphose  particuliere.  Le 
reseau  plasmatique  contient  d'abord  du  mucigene  non  colorable  par  l'hematoxy- 
line  et  qui  se  transforme  en  une  substance  granuleuse  colorable.  Celle  ci  donue 
naissance  au  mucus  hyalin,  non  colorable  par  l'hömatoxyline,  mais  qui  noircit  par 
l'acide  osmique.  Le  rein  est  hypertrophie.  Hors  de  l'epoque  de  la  reproduction, 
le  rein  du  Spinachia  (^  ne  difi'ere  pas  de  celui  de  la  § . 


I.  Anatomie.    K.  Appareil  uro-genital.  83 

Pour  la  distribution  des  vaisseaux  des  reins  de  l'homme  v.  Steinach. 

Weldon,  ayant  trouve  que,  chez  le  Lezard,  le  Poiilet  et  Pristiurus,  la  premiere 
ebauche  des  capsules  s  urr^nales  n'a  pas  de  rapport  direct  avec  la  paroi  des 
vaisseaux,  mais  est  au  contraire  continue  avec  celle  des  glomerules  et  des  canali- 
cules  renaux,  en  deduit  que  les  capsules  surrenales  sont  derivees  des  reins ;  le 
tissu  lymphatique  des  reins  des  poissons  osseux  serait  Thomologue  des  capsules 
surrenales  des  autres  vertebrds. 

Matthews  a  trouve,  chez  une  Raia  clavata  (^  adulte,  ä  gauche  un  oviducte 
bien  developpe  avec  glande  nidamentale  en  activite.  Testicules  normaux  ainsi 
que  les  conduits  ([j' de  droite.  Ä  gauche,  epididymepetit,  deferent  court,  sac  sper- 
matique  abseut. 

Ryder  (^)  trouve  que  les  lobules  de  l'organe  de  Syrski  chez  TAnguille  ont  une 
distribution  metamerique.  Dans  Texemplaire  etudie,  les  cavites  des  lobules  avaient 
laspect  de  tubes  seminiferes  törtueux. 

Smalian  confirme  sur  Amphishaena  fuUginosa,  Anops,  Trogonophis  et  Blanus 
cinerm*  ladescriptiondonneeparBedriaga  des  organes  sexuels  de  cette derniere 
espece.  Chez  le  (f,  chaque  deferent  debouche  avec  l'uretere  correspondant  sur 
une  Papille  du  cloaque:  les  ureteres  et  les  oviductes  debouchent  separement. 

Solger  {■^]  a  trouve  le  testicule  gauche  pigmente  chez  Cypselus  apus,  le  droit 
chez  un  oiseau  de  vollere  quon  appelle  en  AUemagne  »Broncemännchen«  ou 
»Broncemövchen« . 

Stilling  decrit  la  structure  des  glandes  de  Cowper  du  Lapin  et  montre  que 
ces  glandes  secretent  pendant  le  coit. 

D' apres  Turner  (^),  le  penis  de  Mesoplodon  a  la  meme  structure  que  celui  des 
autres  Cetaces. 

Finger  a  etudie  la  structure  du  penis  humain  et  donne  des  figures  de  prepara- 
tions  inject^es.  Les  glandes  de  Tyson  ne  sont  que  des  simples  cryptes  revetues 
d'^piderme. 

Ayers  decrit  les  organes  uro-genitaux  de  Ceratodus  et  Lepidosiren;  il  n'a 
disseque  que  des  Q  .  II  est  douteux  qu  il  existe  des  entonnoirs  segmentaii'es,  comme 
chez  les  Amphibiens ;  le  rein  est  un  mösonephros ;  le  conduit  renal  est  enveloppe 
par  la  substauce  glandulaire  chez  L.,  decouvert  chez  C.  La  distribution  des 
canalicules  n'est  pas  metamerique ;  souvent  plusieurs  s'unissent,  avant  de  deboucher 
dans  le  conduit.  Chacun  des  deux  conduits  debouche  separement  dans  le  cloaque. 
L'ovaire  ressemble  ä  celui  des  Urodeles. 

Turner  (^)  confirme  sur  un  exemplaire  de  1 1  pieds  ses  resultats  precedents 
(1878),  relatifs  aux  organes  sexuels  Q  de  Laemarpus.  Les  oviductes  etaient  plus 
larges  que  dans  l'exemplaire  disseque  autrefois;  ils  convergeaient  en  avant  et 
s'ouvraient  dans  une  expansion  spathiforme.  Les  oeufs  avaient  l'aspect  de  petits 
granules. 

Garman  a  trouve  chez  Chlamydoselachus  un  oviducte  dilate,  comme  s'il  avait 
contenu  des  embryons.  II  existe  une  glande  nidamentale,  que  G.  decrit  et  figure. 
L'auteur  pense  que  l'animal  est  vivipare. 

Romiti  trouve  que  repithelium  qui  revet  la  surface  de  lovaire  presente  des 
formes  differentes  dans  les  diverses  parties.  Tout  le  revetement  cellulaire  du  coe- 
lome  des  vertebres  est  de  nature  epitheliale. 

Chiarugi  (^j  decrit  la  structure  de  l'ovaire  du  lievre.  II  combat  les  idees  de 
Paladine  sur  le  renouvellement  continu  du  parenchyme  Ovarien  et  sur  la  forma- 
tion  des  tubes  de  Pflüger  chez  T adulte.  La  substance  medullaire,  beaucoup  plus  de- 
veloppee  que  chez  le  lapin,  est  constituee  par  des  cellules  granuleuses,  que  C. 
croit  representer  le  corps  de  Wolflf  et  n'avoir  aucun  rapport  avec  les  corpora  lutea 

6* 


84  Vertebrata. 

Beddard  ('^)  confirme,  pourTovaire  ä'JEchidna,  les  resultats  de  Poulton  sur  Or- 
nithorhynchus  [v.  Bericht  1884  IV  p  91]. 

Pagenstecher  pense  que  l'appareil  utero-vaginal  des  Halmaturides  doit 
etre  considere  comme  provenant  de  rinvagination  de  deux  regions  paires  syme- 
triques  correspondant  aux  glandes  mammaires. 

D' apres  Haacke  (^) ,  les  oeuf  s  de  Trachydosaurus  et  Cyclodus  se  developpent  dans 
rntörus  et  n'ont  point  de  coquille,  ou  seulement  im  rudiment  de  coqiiille  qui  re- 
couvre  une  petite  partie  de  la  surface  de  l'oeuf  chez  Tr.  Les  embryons  n'ont  pas 
la  dent  destinee  ä  percer  la  coquille. 

D'apres  Tafani  (^j  le  placenta  des  mammiferes  offre,  dans  ses  diverses  parties, 
des  diflferences  dans  la  distribution  des  vaisseaux,  indiquant  des  fonctions  differentes. 
T.  distingue  une  partie  servant  ä  l'absorption  et  une  partie  qui  sert  ä  la  respira- 
tion  du  foetus  ;  il  decrit  le  cours  des  vaisseaux  maternels  et  foetaux. 

Contrairement  ä  Ercolani,  Laulanie  nie  l'existence  d'un  ^pithelium  dans  le  pla- 
centa maternel,  chez  tous  les  Mammiferes.  Chez  le  cochon  d'Inde,  tout  le  placenta 
maternel  serait  constitue  par  une  seule  cellule  colossale  multinuclöe,  dans  laquelle 
il  y  a  des  vaisseaux  saus  paroi  propre,  creuses  dans  son  plasma.  Chez  le  chat, 
les  diverses  cloisons  maternelles  qui  separent  les  villosites  foetales  sont  de  meme 
chacune  unicellulaires.  Chez  d'autres  mammiferes,  le  placenta  maternel  est  fait 
de  cellules  distinctes. 


II.  Ontogenie. 

(Referent:  Prof.  A.  Raub  er  in  Dorpat.) 
(Für  dieses  Jahr  am  Schlüsse  der  Abtbeilung. 


III.  Systematik,  Faunistik,  Biologie. 

1.  Pisces. 

(Referent :  W.  R.Ogilvie-Grantin  London.] 

A.  Kecent. 

Agassiz,  A.,  &  C.  0.  Whitman,  1.    ün  the  Development  of  some  Pelagic  Fish  Eggs.   in: 

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,  ,  2.    The  Development  of   Osseous  Fishes.     1.   The    Pelagic  Stages  of  young 


! 

I 


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III.  Systematik,  Faunistik,  Biologie.    1.  Pisces.   A.  Kecent.  85 

Bean,  T.  H.,  3.  On  the  occurrence  of  Hadrojiterus  auratitiacns  (Cope)  in  the  French  Broad 

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86  Vertebrata. 

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90  Vertebrata. 

Sundman,  G.,  Finlands  Fiskar,  malade  efter  naturen.  The  Fishes  of  Finland,  drawn  and 
coloured  from  life.  With  Text  (Swedish  and  English)  by  O.  M.  Reuter.  Helsing- 
fors,  pt.  5,  6  18  pgg.  pl.  13—18.   [91,  101—103] 

Swain,  J.,  see  Jordan. 

Tarr,  R.  S.,  The  Tile-fish.  in:  Science  Vol.  5  p  29  woodcut.   [96] 

*Tlrant,  A.,  Notes  sur  les  Poissons  de  la  Basse-Cochinchine  et  du  Camboge.  in :  Cochinchine 
Francaise.  Excursions  et  Reconnaissances  Vol.  9  p  2;  Vol.  10  p  1 — 198.  [92] 

Vaillant,  L.,  Sur  les  caracterea  du  Cybium  sara,  Bennet.  in  :  Bull.  Soc.  Philomath.  Paris  (7) 
Tome  9  p  21—23.  [96] 

Vinciguerra,  D.,  Appunti  ittiologici  sulle  collezioni  del  Museo  Civico  di  Genova.  6.  Enu- 
merazione  di  alcuni  pesci  raccolti  alle  foci  del  Gange  e  dell'  Irrawaddi  dal  capitano 
Gerolamo  Ansaldo.  in :  Ann.  Mus.  Civ.  Genova  Vol.  22  p  82 — 96.  7.  Sopra  al- 
cuni pesci  nuovi  delGolfo  di  Genova.  ibid.  p  446—475.  [92,  101,  103] 

Ward,  M.  F.,  see  Pittier. 

Warpachowsky,  N.,   Die  Fische  des  Flusses  Ssura.  (Russ.)    Kasan  1884  8vo   14  pgg.  [91] 

Whitman,  C.  O.,  see  Agassiz. 

Wiedemann,  A.,  Die  in  den  Gewässern  des  Regierungs-Bezirkes  von  Schwaben  und  Neuburg 
vorkommenden  Fische,  in :  Ber.  Nat.  Ver.  Augsburg  p  1 — 68.  [91] 


I.  General. 

»The  Standard  Natural  History«  edited  by  Kingsley  is,  as  far  as  regards  Fishes, 
perhaps  the  best  populär  work  of  its  kind  that  has  ever  been  published.  The 
text  contains  all  recent  discoveries,  and  the  plates  are  chiefly  original  and  very 
artistic.  See  also  Günther.  Niemiec  has  written  a  paper  on  the  »suckers«  of 
animals  in  which  he  treats  of  the  dorsal  sucker  in  Echeneis  remora  and  the  ventral 
sucker  of  Lepadogaster  gouanii.  Apgar  writes  on  binocular  vision  in  lateral  eyed 
Fish;  and  Lendenfeld  makes  remarks  on  the  eyes  of  deep-sea  Fishes  and  hints 
at  the  possible  reason  why  in  some  the  eyes  are  very  highly  developed  and  in 
others  rudimentary.  Camerano  makes  remarks  on  the  distribution  of  colour  in 
the  animal  kingdom  with  special  reference  to  Fish  on  p  349.  Canestrini  has 
written  an  essay  on  monstrosities  among  Fish  with  references  to  papers  re- 
lating  to  this  subject  since  1642  to  the  present  date;  and  Lidth  de  Jeude  de- 
scribes  abnormalities  in  the  head  of  Salmonidae.  Barrett  describes  a  curious 
instance  of  findinga  Sand-eel  partly  embedded  in  the  liver  of  a  Haddock.  Day 
(^)  gives  a  detailed  account  of  the  effects  produced  on  Fish  by  increasing  and  di- 
minishing  the  temperature  of  water .  Öbservations  made  in  the  Nilghiris  Hills 
at  various  places  stocked  with  fish,  shew  that  they  must  become  accustomed  to  a 
heat  which  rises  to  as  much  as  92** F.  at  midday  in  the  low  country  rivers.  Hal- 
perine  gives  an  account  of  the  mode  in  which  the  Utricularia  and  other  piscivo- 
rous  plants  capture  young  Fish. 

Dunn  has  observed  during  the  spring  months,  at  certain  times,  off  the  Coast  of 
Cornwall,  that  the  surface  of  the  sea  assumes  a  deep  olive  colour,  which  in  fa- 
vourable  fishing  seasons  Stretches  for  füll  20  miles  from  the  shore.  This  appea- 
rance  is  caused  by  incalculable  numbers  of  fully  developed  seeds  or  spores  of  the 
Melanospermeae  or  olive  Seaweeds;  and,  as  IVIackerel,  Herring  and  Pilchards,  and 
all  surface-feeding  fish  are  exceedingly  fond  of  them,  their  presence  or  absence 
greatly  effects  the  success  of  the  fishing  season.  See  also  Cornish  (^)  and  Pearcey 
on  the  Food  of  Fish. 

Ryder  (^j  in  his  paper  on  viviparous  osseous  Fishes  makes  remarks  on  the  act 
of  copulatiou  and  the  birth  of  the  young  of  Gambusia.    as  observed  by  Mr.  A. 


i 


III.  Systematik,  Faunistik,  Biologie.   1.  Pisces.   II.  Faunae.  91 

A.  Duly.  Mcintosh  {^)  p  57  confirms  Willughby's  opinion  that  the  viviparous 
Blenny  brings  forth  its  young  in  the  depth  of  winter,  and  remarks  on  the  yonng 
in  a  fnlly  developed  $ .  Ewart  &  Brook  make  interesting  observations  on  the 
spawning  of  the  Cod.  The  experiments  were  carried  on  in  Rothesay  Aquarium 
on  Fish  which  had  been  in  the  tanks  for  four  years,  with  the  exception  of  one  in- 
troduced  in  october.  The  spawn  appears  to  be  shed  at  daybreak ,  while  the  fish 
are  swimming  about  freely  in  the  water,  and  the  eggs  are  fertilized  at,  or  as  they 
rise  to  the  surface.  BrOOk  (^)  records  observations  on  the  hatching  and  deve- 
lopment  oi  Motella  mustela  deposited  in  his  aquarium  in  the  months  of  May  and 
June.  He  gives  a  list  of  the  principal  species  of  pelagic  eggs  observed,  where  the 
observers  State  the  time  of  hatching,  by  which  it  appears  that  the  period  of  in- 
cubation  varies  from  20  hours  to  20  days.  He  is  of  opinion  that  until  more  is 
known  of  the  influence  of  temperature  on  the  ova,  the  development  of  one  Fish 
cannot  be  satisfactorily  compared  with  another.  Brook  (^)  writes  on  the  develop- 
ment of  the  Herring.  Prince  describes  the  nesting  and  development  of  the 
Sea  Stickleback,  and  remarks  that  the  (^  of  this  species  diflfers  from  the  Fresh- 
water  Stickleback  in  not  assuming  brilliant  colours  in  the  breeding  season.  Both 
sexes  exhibit  a  similar  marking.  The  (J'  alone  appears  to  construct  the  nest  as 
in  the  latter  species,  and  though  Q.  Fishes,  distended  with  eggs,  often  hover 
near  during  the  building  process,  none  were  observed  at  St  Andrew's  to  take  any 
part  in  the  work.  The  Statement  published  by  Heincke  that  both  sexes  build  the 
nest  is  probably  incorrect  and  due  to  the  similarity  of  the  hues  of  both  sexes. 
Möbius  has  discovered  that  the  white  silky  threads  with  which  the  (^  surrounds 
the  nest  after  the  Q  has  deposited  her  ova,  are  a  peculiar  modification  of  mu- 
cine  »formed  in  the  Kidneys  of  the  male,  and,  indeed,  in  the  epithelial  cells  of  the 
urinary  canals,  which  exert  this  form  of  activity  at  the  time  of  reproduction  only.« 
[see  antea  p  S2.]  Agassiz  &  Whitman  (^)  describe  the  development  of  some 
pelagic  Fish  eggs  .  On  the  young  s tage s  of  Fish  see  Agassiz  &  Whitman  (^], 
Emery  and  Mcintosh. 

n.  Faunae. 
a.  Europe. 

F  i  n  1  a  n  d :    Cyprinidae  and  Salmonidae  Sundman. 

Norway  andSweden;  Lilljeborg  gives  extensive  descriptions,  etc.,  ofAcan- 
thopterygii. 

Baltic:  Nettelbladt. 

Eussia:  Ssura  river  Warpachowsky. 

Scotland:  For  information  respecting  the  Fish  and  Fisheries  see  Report  of 
the  Fisheries  of  Scotland,  Vol.  3.  —  Aberdeen.  Day  (^)  makes  remarks  on 
rare  Fishes  off  the  Coast;  and  Sim  records  the  occurrence  of  Alopias  vulpes,  Rhi- 
na  squatina,  Sebastes  nonoegicus ,  Carelophus  ascanii,  and  Coris  juHs.  St.  An- 
drews: Mcintosh  (^ — ^]  makes  reports  on  the  Fish  observed  at  the  Ma- 
rine Laboratory,  with  remarks  on  the  spawning  of  certain  marine  Fish  [Cottus, 
Agonus,  Zoarces,  Anarrhichas,  and  Clupea\ 

Germany:  Wiedemann  gives  a  list  of  47  known  species  of  Fish  from  Swabia 
and  Neuburg. 

Switzerland:  Fatio  distinguishes  among  the  24  forms  of  Coregonus  found 
in  the  lakes  only  2  species  and  2  intermediate  forms  (see  Salmonidae).  Forel  has 
published  a  list,  with  a  few  notes  on  the  known  species  of  Fish  from  the  same 
locality.     Pittier  &  Ward  record  4  well-known  species  of  Fish  from  Vaud. 


92  Vertebrata. 

Mediterranean:  Doderlein  (2)  has  published  part  3  of  bis  Fish,  containing  de- 
scriptions  of  tbe  Rays.  Genoa  :  Vinciguerra  describes  some  hitberto  unrecorded 
species.  Messina:  Facciolä  (')  on  tbe  Blennius;  and  p)  on  certain  rare  Pleu- 
ronectidae.  Cocco  has  continued  bis  catalogue  and  notes  on  tbe  Fish  and  describes 
3  new  species  of  Gobius  as  well  as  several  of  the  rarer  species  belonging  to  otber 
fam  ilies. 

b.  Asia. 

Lake  Balkbask:  Nikolski:  notes  on  the  Fish,  with  description  of  a  new 
Cyprinoid. 

India:  Day  (^j :  various  remarks  on,  corrections  of,  and  additions  to  Gtlnther's 
list  of  the  Fresh-water  Fishes  of  the  Indian  and  African  faiinas.  Ganges  and 
Irrawaddy:    Vinciguerra:    remarks  on  29  known  species. 

Japan:  Steindachner  &  Döderieifl  have  piiblisbed  part  3  of  their  report  on 
the  Fish  ,  containing  descriptions  of  new  genera  and  species. 

Cochin  China:    see  Tirant. 

c.  Africa. 

Fischer:  new  species  of  Fishes  from  Africa  in  the  Hamburg  Museum.  See  also 
Oay  (2). 

d.  America. 

N.  America:  For  Information  concerning  the  Fish  and  Fisheries,  see  the  Bul- 
letin of  the  United  States  Fish  Commission,  Vol.  5,  and  the  Commissioner's 
Eeport  of  United  States  Commission  of  Fish  and  Fisheries  1882  and  1883  (1885). 
Goode  &  Bean  (^)  and  Jordan  (^) :  On  tbe  American  Fishes  in  the  Linnaean  CoUec- 
tion.  Jordan  (') :  Supplementary  notes;  and(ii):  Supplement  to  Jordan  &  Gilberts 
Synopsis,  with  numerous  additions  and  corrections  of  errors  in  nomenclature  of 
known  species.  Eigenman  &  Fordice  (2)  review  the  American  Eleotridinae  [Eleotris  of 
Günther) .  Garman  (^)  writes  on  the  American  Salmon  and  Trout,  including  in- 
troduced  species.  Jordan  ("*) :  remarks  on  the  above  paper.  Hall  &  Mc  Caughan 
review  the  American  Mullid».  Jordan  &  Meek  (2)  review  the  Flying  Fish  of 
American  waters.  Meek  &  Hall  review  tbe  American  genera  and  species  of  Ba- 
trachidae.  Meek  &  Newiand  give  reviews  of  the  American  species  of  (']  Esox  and 
(2]  Scorpaena. 

United  States.  Point  Barrow,  Alaska:  Murdoch  publishes  a  list,  with 
notes  on  18  species  of  Fish  obtained  by  the  International  Polar  Expedition.  The 
new  species  have  already  been  recorded  by  Bean.  Lake  Superior :  Jordan  {'^^) : 
notes  on  the  Fish  observed  in  tbis  lake.  Nova  Scotia:  Honeyman  makes  ad- 
ditions to  the  Jones  Catalogue.  Woods  Holl,  Mass.  :  Bean  ("*)  gives  a  list  of 
Fish  collected  by  the  U.  S.  Fish  Commission.  Long  Island  Sound:  Bean  (^) 
mentions  some  of  tbe  Fish  obtained.  Jowa  &  Missouri:  Jordan  &  Meek  [^):  list 
of  Fishes  collected  with  descriptions  of  3  new  species.  Kansas:  Cragin  (^j :  a 
preliminary  list  of  Fish  from  Kansas  River.  Evermann  &  Fordice:  the  Fishes 
collected  in  Harvey  and  Cowley  Counties.  Gilbert  (^):  descriptions  of  3  new  Fishes, 
and  (2)  notes  on  the  Fishes.  Indiana:  Eigenman  &  Fordice  (M  :  a  catalogue 
(40  species)  of  Bean  Blossom  Creek,  Monroe  Country.  Beau'fort  Harbour: 
Jenkins  adcls  20  species  to  the  list  given  by  Jordan&  Gill  in  1878.  South  Geor- 
gia: Fischer:  on  Fish  from  tbis  district  in  tbe  Hamburg  Museum.  Mississippi. 
Jordan  (^j:  a  new  species.  Florida:  Hay:  on  new  and  little-known  species ;  and 
Jordan  &  Swain:  descriptions  of  3  new  species.  Low  er  California:  Sroith: 
notes  on  tbe  Fishes  collected  at  San  Cristobal. 


in.  Systematik,  Faunistik,  Biologie.    1.  Pisces.   III.  Systematic.  93 

Tropical  America.  Jordan  (^) :  407  species  are  recorded,  and  a  few  obser- 
vations  made.  Jordan  differs  from  Günthers  assumption,  tliat  nearly  Vs  of  the 
species  of  marine  Fislies  on  the  two  coasts  of  Tropical  America  would  be  found 
to  be  identical ,  and  is  of  opinion  that  the  two  faunas  are  substantially  distinct, 
only  about  6  per  cent  being  common  to  both  shores,  and  these  only  marine  forma 
found  in  most  warm  seas. 

e.  Anstralia  and  Folynesia. 

Philippine  Islands:  Gogorza  gives  a  list  of  some  of  the  species.  Celebes, 
etc.:  Meyer:  catalogue  of  546  species  obtained  from  1870 — 73.  Australia: 
De  Vis:  new  species.  Ogilby  (^):  distribution  of  Sharks  and  Rays.  Port  Jack- 
son: Ogilby  (^3):  new  and  rare  species  are  described.  Upper  Murrumbidgee  : 
Macleay  describes    new  species  of  Fish. 

Tasmania:  Johnston  [^-'^]  :  notes  on  the  Fish,  with  descriptions  of  new 
and  rare  species. 

NewZealand:  Arthur:  notes  on  the  Fish. 

III.  Systematic. 
Subclass  Palaelchthyes. 
Order  Chondropterygii. 

Suborder  Plagiostomata. 
A.  Selachoidei. 

Carcharias  crenidens,  Kimz.  =  ?  C.  acutus,  Rlipp. ;  Ogilby  (^)  p  464  —  Chi- 
loscyllium  ocellaium,  Gmel.,  recorded  from  Port  Jackson;  id.  p  464  —  Scyllium 
canicula,  and  stellare,  young,  figured  and  notes;  Mayer  p  227  pl.  15  F  4,  5,  8- 
10  —  Pristiophorus  cirratus.  Note  on  the  young;  HaSWell  p  680  —  Squatina. 
Notes  on  synonymy;   Mayer  p  278. 


Scyllium  anale  n.  Port  Jackson;  Ogilby  (^)  p  445;    distinguished  {vom  maculatum, 

Bl.,  with  which  it  has  been  confounded;  id.  (*)  p  464. 
Selache  pennanti  nom.    n.  for   Pennanfs    Basking  Shark,    which  is  not  maximus; 

Cornish  (2)  p  351 ;  see  also  Day  ('^)  p  235. 

B.  Batoidei. 

Doderlein  (■^)  Fish  of  the  Mediterranean ,  part  3  Batoidei.  Contains  extensive 
descriptions  and  synonymy  of  known  species. 
Rhynchobatus  djeddensis,  Forsk.,  recorded  from  Port  Jackson  ;  Ogilby  (*)  p  465  — 
Rhinohatus  bougainvillei ,  M.  &  H. ,  described  and  distinguished  from  granulatus, 
with  which  it  has  been  confounded;  Ogilby  (*)  p  464  —  Raja  chagrinea,  Penn.^ 
notes,  etc.;  Doderlein  (^)  p  97  —  Narcine  timlei,  BL,  notes  by  Garman  (*) 
p  42  —  Dasybatus,  Klein,  must  be  used  instead  of  Trygon,  Cuvier,  unless  there 
was  a  publication  of  the  latter  name  between  1758  and  1810  ;  a  list  is  given  of 
the  species  considered  valid  belonging  to  this  genus;  Garman  {^)  p  221  ;  D.  pas- 
tinaca,  Walb. ,  and  kuhlii,  M.  &  H. ,  are  redescribed ;  id.  (i)  p  40  —  Stoasodon 
narinari,  Euphr. ,  is  redescribed;  Bean  C*)  p  192  —  Taeynura  lymnia ^  Forsk., 
recorded  from  Cape  York;  Ogilby  '■*)  p  465  —  Myliobates  fre^ninvillei ,  Les., 
notes  by  Garman  (*)  p  39  —  Aetobates  narinari,  Euphr. ,  is  recorded  from  Cape 
Hawke;  Ogilby  (^j  p  466.  


94  Vertebrata. 

Dasyhatus  varidens  n.  Hong  Kong:  Garman  (^)  p  40. 

Myliobates  gooclei  n.  Central  America;  Garman  (^j  p  39. 

Pteroplatea  australis  n.   (descript.  nul.);  Ogilby  (*)  p  466. 

Rajafusca  w.  Japan  p  42;  senta  n.  Massachusetts,  and  jordani  n.  California  p  43  ; 

Garman  ('). 
Rhinohatus  vincentianus  n.  South  Australia ;  Haacke  (^^)  p  489,  508. 
Urolophus  nebulosus  n.  Mexico,  and/wscws  n.  Japan:  Garman  (M  p  41. 

Order  Ganoidei. 
Amia  calva,  L.  On  the  osteology;  Shufeldt. 

Subclass  Teleostei. 
Order  Acanthopterygii. 

Family  Percidae. 

Perca  rhomhoidalis,  L.  =  Lagodon  rhoinboides ,  auct.,  and  must  stand  as  L.  rhomhoi- 
dalis,  L.  ;  Goode  &  Bean  (l)  p  201.  Jordan  {^)  p  396,  says  Spams  virginicus,  L., 
has  priority  over  P.  rhomboidalis ,  L.,  but  is  not  synonymous  with  [Dipladusj  rhom- 
hoides,  L.  ;  guttata,  L.  =  Epinephelus  lunulalus,  Poey,  and  Stands  as  E.  guttatus, 
L.  ;  Goode  &  Bean  (')  p  203,  which  in  this  case  is  synonymous  with  E.  apua\ 
Jordan  (■')  p  396;  P.  lutea,  Raf. ,  must  be  used  instead  of  americana,  Sehr. :  Jor- 
dan [^)  p  72  —  Roccus  septentrio7ialis,  Bl.  &  Sehn.,  to  be  used  instead  of  saxatilis, 
Bl.  &  Sehn.  ;  Jordan  (^i  p  72  —  Boleosoma  mactdatum  =  Pcecilichthys  beani,  Jord. ; 
Jordan  (^j  p  548  —  Hadroptems  variatus ,  Kirtl.  (=  tessellatus,  Jord.),  redescribed 
from  specimen  taken  in  White  Water  River,  Indiana;  Jordan  (^)  p  163  ;  Ä".  anran- 
tiacus,  Cope,  described  from  North  Carolina;  Bean  (^)  p  165. 

Jordan  &  Eigenman  have  published  some  notes  on  the  skeletal  characters  of  20 
species  of  the  group  Etheostomatinae,  chiefiy  with  regard  to  the  upper  parts 
of  the  cranium  and  number  of  vertebrae. 

Etheostoma  jessiae  =  asprigenis,  Forbes ;  Jordan  &  Meek  (^)  p  10  —  Poecilichthys  jessice 
=  sivaini,  Jord.  =  ?  asprigenis,  Forbes  ;  Jordan  (')  p  548  —  Caprodon  schlegeli. 
Günth.  ,  =  Anthias  longimanus,  Günth.  =  Neoanthias  guentheri .  Casteln.  ;  Ogilby 
(2)  p  231  —  Serranus  furvus,  Walb.  Notes  by  Jordan  (^)  p  546  —  Epinephelus 
nigritus,  Holb.,  described  and  distinguished  from  morio ,  and  Caulolatilus  microps 
also  described,  p  232,  with  which  Jordan  had  hinted  it  was  synonymous;  Bean 
(^)  p  231.  Note  on  same  by  Jordan  (")  p  208  —  Plectropoma  nigro-nibrum. 
C.  &  V.,  described  by  Ogilby  (^]  p  119  —  Polyprion  cernium.  Young  described 
andfigured;  Emery  p  155  pl.  10  F  14  —  Rhypticus  bistrispinosus ,  Mitch.  = 
maculatus ,  l^o\\> .  =  Promicropterus  decoratus ,  Cope,  and  R.  saponaceus ,  Bl.  = 
Eleutheractis  coriaceus , Cope  ;  Jordan  (^)  p  546  —  Haemulon  arcuatum,  C.  &  V.  ; 
note  by  Goode  &  Bean  (^)  p  207  ;  also  Jordan  C^)  p  396  ;  H.  canna,  Ag.,  and 
schranki,  Ag.,  p  547,  and  fremebundum,  Goode  &  Bean,  p  548;  notes  by  Jordan 
(^)  —  Apogon  imberbis  recorded  from  Newport,  R.  J.  ;  Jordan  (^)  p  546 —  Lepomis 
humilis,  Girard.  Life  colours  given  by  Jordan  &  Meek  (^)  p  12  — Aphredoderus. 
Blatchley  [^j  admits  only  one  species,  of  which  he  gives  the  syuonymy,  p  136. 


Ammocrypta  clara  u.    Red  and  Sabine  Rivers;  Jordan  &  Meek  (^)  p  8. 

Anthias  vivanus  n.  Pensacola,  Florida;  Jordan  &  Swain  p  544. 

Apogon  roseus  n.  Mozambique ;  Fischer  p  66. 

Etheostoma  cragini  n.  Kansas;   Gilbert  ('-]  p  99  —  ioivae  n.  Chariton  River,  Jowa; 


III.  Systematik,  Faunistik,  Biologie.    1.  Pisces.   III.  Systematic.  95 

Jordan  &  Meek  (*)  p  lO  —  [Ulocentra]  davisoni  n.  Yellow  River,  Florida;   Hay 

p  554. 
Helotes  scottis  n.  South  Australia;  Haacke  (^. ^)  p  507,  508. 
Murrayia  jenkimi  n.  Murrumbidgee  River;  Macleay  p  268. 
Oligorus  gibbiceps  n.  Murrumbidgee  River;  Macleay  p  267. 
Pristipoma  affine  n.  West  Africa;  Fischer  p  66. 

Family  Mullidae. 

Hall  &  McCaughan  have  attempted  to  collect  the  synonymy  of  all  the  American 
genera  and  species  of  this  Family,  whicb  is  given  with  notes  and  analytical 
keys,  p  149. 

Family  Sparida e. 

Sparus  chrysops,  L.,  and  S.  argyrops,  L.,  were  founded  on  specimens  of  the  same 
species  which  is  the  northern  form.  As  indicated  already  by  Bean  this  form 
should  be  known  as  Stenotomus  chrysops,  and  the  southern  as  S.  aculeatus ;  Goode 
&  Bean  {^j  p  194  and  199. 

Family  Cirrhitidae. 

Chilodactylus  nigricans,  Richards.  {="!  Psilocranium  coxii,  Macleay).  On  its  occurrence 
in  Tasmanian  waters;  Johnston  (}]  p  LXV  —  Latris  lineata,  Richards.,  described 
and  figured;  Arthur  p  160  pl,  14  F  1. 


Latris  ramsayi  n.  Port  Jackson;  Ogilby  (^)  p  229. 

Family  Scorpaenidae. 

Scorpaena.  Meek  &  Newiand  (^j  review  the  10  American  species,  with  notes  and 
synonymy ;  the  2  European  species  are  included  for  comparison  in  the  analytical 
key  given,  but  not  dactyloptera,  being  referred  to  Sehastoplus ;  a  list  of  nominal 
species  with  identifications  is  added  p  394;  *S'.  scrofa:  head  of  adult  figured  by 
Emery  pl.  10  F  15  —  Sebastes  nivosus ,  Hilgend;,  described  and  figured; 
Steindachner  &  Döderlein  p  202  pl.  7. 

Bathysebastes.  n.  gen.  7  Branchiostegals ;  upper  surface  of  the  head  scaleless ;  super- 
ficial head  bonos  enclose  a  wide  cavity ;  gape  unusually  distensible ;  bands  of  teeth 
on  the  jaws,  vomer  and  palatines;  dorsal  scales  cycloid;  scales  on  the  sides  of 
the  head  covered  over  by  the  general  skin.  Other  characters  as  in  Sebastes ; 
albescens  n.  Japan;  Steindachner  &  Döderlein  p  207. 

Pterois  bleekeri  n.  Tokio,  Japan;  Steindachner  &  Döderlein  p  200  pl.  6  P  1. 

Scorpaena  fimbriata   n.    p  195,    and  hagoshimana  n.    p    196    Japan;     Steindachner 

&  Döderlein. 

Sebastoplus  n.  gen.  for  Scorpaena  dactyloptera \  Meek  &  NewIand  i})  p  394. 

Family  Berycidae. 

Plectromus  crassiceps  n.  37— 31°N.  65— 73°W.,  855—2949  fath. ;    Bean  (i). 
Trachichthys  trailli,  Hutton,  described  and  figured;  Arthur  p  162  pl.  14  F  2. 

Family  Kurtidae. 

Pempheris poeyi  n.   Cuba;  Bean  (^)  p  229  —  lineatus  n.  Port  Jackson;    Ogilby   (^) 
p  447. 

Family  T  r i  c  h  i  u r  i d  a e. 

Lepidopns  caudatus;  Notes  by  Robson  p  289.  see  also  Lendenfeld. 


96  "Vertebrata. 

Family  Carangidae. 

Decapterus  russellti ,  Rüpp.,  p  184  F  2,  and  sanctae-helenae ,  C.  &  V,  [=  Caranx 
muroadsi,  Schl.),  p  1S5  F  1;  described  and  figiired  by  Steindachner  &  Döder- 
iein  pl.  4  —  Zeus  gallus,  L.,  =  Selene  argentea  Lac,  which  mnst  stand  as  S. 
gallus,  L.;  Goode  &  Bean  (")  p  196.  Jordan  (")  p  395,  doubts  this  statement, 
and  thinks  tliat  tlie  name  Selene  vomer,  L,,  Las  priority ;  vomer^  L.,  =  Vomer  seti- 
pimiis,  auct. ,  which  must  stand  as  V.  vomer,  L.  ;  Goode  &  Bean  (^)  p  196. 
Jordan  ('■')  p  395,  is  of  opinion  that  this  species  may  have  to  stand  as  Vomer 
setipinnis  —    Antigonia  Capros,    Lowe.  (^  described  and   figured ;    Stoindachner 

&  Döderlein  p  187  pl.  5.  

Caranx  delicatissimus  n.  Japan;  Steindachner  &  Döderlein  p  184. 
Seriola  cristata  n.  Tokio,  Japan;  Steindachner  &  Döderlein  p  187. 

Family  Cyttidae. 
Zeiis  novae-zealandiae  n.  Otago ;  Arthur  p  163  pl.  14  F  3. 

Family  Strom ateidae. 
Centrolophus japonicus  n.  Japan;  Steindachner  &  Döderlein  p  183. 

Family  Coryphaenidae. 

Coryphaena  hippurus,  L.,  is  described  by  Bean,  (*)  p  232,  and  notedby  Stearns 
p  656  —  Brama  rajii,  Bl.,  p  \12,  japonica,  Hilgend.,  p  173  pl.  1  Sind  longipmm's, 
Lowe  [=Argo  steindachneri ,  Död. ;  cf.  Zool.  Rec.  Vol.  20,  Pisces,  p  24)  p  174, 
are  described  and  compared  by  Steindachner  &  Döderlein  —  Pterachis  (Centro- 
pholis)  petersii,  Hilgend.,  is  described  and  figured  by  Steindachner  &  Döderlein 
p  175  pl.  2. 

Family  Scombridae. 

Auxis  rochei,  Risso  (=  tapeinosoma,  Blkr.,  jun.),  is  described  by  Steindachner 
&  Döderlein  p  180  —  Cyh'mm  sara,  is  noted  by  Vaillant  p  21  —  Echeneis  re- 
mora.    Description  and  Fignre  of  sucker  by  Niemiec  pl.  5  F  6. 


Orcynus  schlegelii  n.'^.,  Japan;  Steindachner  &  Döderlein  p  178  pl.  3  F  l. 

Family  Trachinidae. 

Lopholatilns  chamaeleonticeps .  Notes  on  the  local  extinction  of  this  and  other 
Species,  accounted  for  by  the  fall  of  the  temperature  of  the  water  caused  by  ice- 
bergs.  Tarr  p  29  woodcut  —  TracMnus  sp.  Young  described  and  figured  by 
Emery  p  156  pl.  lo  F  16. 

Choenichthys  georgianus  n.  South  Georgia;  Fischer  p50pl.   1F1,2. 

Leptoscopus  angusticeps,  Hutton,   variety?  or  canis  n.  New  Zealand;    Arthur  p  165 

pl.  14  F  4. 
Neopercis  nom.  n.  for  Parapercis,  Steind.  (necBleek.),  p  212,  footnote;  multifasciata 

n.  p  190  pl.  6  F  2,  and  aurantiaca  n.  p  191  pl.  3  F.  2,  Japan  ;  Steindachner  & 

Döderlein. 

Notothenia  marmorata  n.  p  53,  and  angustlfronsn.  p  55  South  Georgia;  FlSCher. 
Perct's  7wvae-ca7nhr!ae  n.  Port  Jackson;   Ogilby  (^)  p  228. 

Sclerocotttis  n.  gen.  Allied  to  Harpagifer,  having  the  top  of  the  head  covered  with 
granulated  bony  plates;  schraderi  n.  South  Georgia;    Fischer  p  58  pl.  1  F  3,  4. 


III.  Systematik,  Faunistik,  Biologie.    1.  Pisces.    III.  Systematic.  97 

Family  Batrachidae. 
Meek  &  Hall  review  the  American  genera  and  species. 

Family  Psychrolutidae. 
Neophrynichthys  latus,  Günth.,  is  described  and  figuredby  Arthur  p  166  pl.  14  F5,  5a. 

Family  Cottidae. 

Cottus  scorpius  and  bubalis ;  notes  on  the  ova  by  JVIC  Intosh  (^)  p  59  —  2\igla  hi- 
rundo.  On  the  yoiing  stages,  etc.,  notes  and  figures  by  Emery  p  149  pl.  9 
F  7 — 10  and  12  —  Prionotus  palmipes;  Allen  gives  notes  on  the  use  of  the 
pectoral  filaments  p  377. 


Centridermichthys   schlegelii  n.     [=  percoides,    Günth.),     and    marmoratus  n.    Japan; 

Steindachner  &  Döderlein  p  210. 
Cottus  maculatus  n.  Barbadoes ;  Fischer  p  78  pl.  2  F  8,  is  bubalis,  Euphr.;  Bean  {*) 

p  166  —  hilgendorfn  n.  Japan;  Steindachner  &  Döderlein  p  208. 
Platycephalus  macrodon  n.  Port  Jackson;    Ogilby  (^)  p  226. 
Prionotus  stearnsin.  p541  and  ophryas  n.  p  542 Pensacola,  Florida;  Jordan  &Swain. 

Family  Cataphracti. 

Agonus  cataphr actus ^  L.  Note  on  the  ova  by  Mclntosh  (^j  p  433.  —  Peristethus 
cataphractus .  On  the  young  stages,  etc. ;  notes  and  figures  by  Emery  p  149  pl.  9 
F  1—6,  11  and  13.  

Aspidophoroides  guentheri  n.  Alaska;    Bean  ("^)  p  74. 

Family  Discoboli. 
Liparis  montagui,  Donov.;     notes  on  the  ova  by  McIntosh  (^)   p  434  pl.  16  F  5. 


Liparis  steineni  n.    South  Georgia;    FiSCher  p  63  —   Montagui ,  Donov.,   variety 
noted  and  figured  by  McIntosh  (^j  p  64  pl. 

Family  Gobiidae. 

Callionymus  lyra,  L.    Notes  on  and  figure  of  ova  by  McIntosh  i'^)  p  480  pl.  13. 

Eleotridinae  (=  the'genus  Eleotris  of  Günther).  Eigenman  &  Fordice  (^)  are  of 
opinion  that  there  are  6  distinct  genera,  viz. :  Gobiomorus,  Dormitator,  Gnaviim, 
Eleotris,  Erotelis  and  Gymneleotris.  The  synonymy  of  these  genera  and  their 
species  are  given,  with  notes  and  analytical  keys.  A  list  of  nominal  species, 
arranged  in  chronological  order,  with  their  identifications,  is  added  p  66.  The 
above  genera  are  based  on  skeletal  characters. 

Gobionellus  smaragdus,  C.  &  V.,   is  described  by  Hay  p  552  —  Lepidogobius  lepidus, 
Girard,  to  be  used  instead  oi  gracilis,  Girard;  Jordan  (-^j  p  72. 


Gobius  punctulatns  n.  p  87,  spilogonurus  n.  p  88,  2lV^^  faseiatas  n.  p  113;  Sea  of 
Messina;  Cocco. 

Family  Blienniidae. 

Anarrhichas  lupus,  L.  On  the  ovaries;  McIntosh  (^j  p  432,  and  (3)  p  57.  —  Fac- 
ciolä  (*)  redescribes,  with  extensive  notes  and  figures  of  the  nasal  tentacles,  etc., 
the  following  species:  BUnnius  ocellaris,  L.  p  194,  pavo,  Risso  p  302,  gat- 
torugine,  Willugh.  p308,  ientacularis,  Brunn.   p314,  sanguinolentus,  Dahl.  p321, 

Zool.  Jiiliresbericlit.  1SS5.  lY.  7 


gg  Vertebrata. 

rouxii,  Cocco  p  329,  spki/nx  ,  C.  &  V.  p  332,  and  trigloides,  C.  &  V.  p  337 
—  Labrosomus  xanti  and  nuchipinnis ,  are  noted  by  Smith  p  551  —  Rupis- 
cartes  atlanticus ,  C.  &  V. ,  is  described  by  Smith  p  551  —  Trypterygium 
compressum  Hutton,  is  described  and  figured  by  Arthur  p  16S  pl.  14  F  t»  — 
Zoarces  viviparus,  L.  Note  on  the  development  of  the  yoiing;  Mclntosh  (2j  p430 
pl.  16  F  1  and  (3)  p  57. 

Peträites  n.  gen.  p  226.  Between  Clinus  and  Cristiceps.  Branchiostegals  6;  body 
compressed,  covered  with  small  scales ;  snout  very  short,  cleft  of  the  moutli 
small ;  a  band  of  moderate  teeth  on  the  jaws ;  lower  jaw  with  a  strong  ciirved 
canine  at  either  angle;  vomerine  teeth  present ;  palate  edentulous  ;  first  dorsal  fin 
low,  attached  by  a  membrane  to  the  second ;  dorsal  slightly  contiguous  with  the 
caudal;  heptaeolus  n.  p  225  ;  Port  Jackson ;  also  iox  Cristiceps  fasciatus,  Mac- 
leay,  and  other  species  not  mentioned  ;  Ogilby  (^) . 

Stathmonotus  n.  gen.  differs  from  Miiraenoides  in  having  much  smaller  pectorals, 
while  the  ventrals  are  more  strongly  developed  and  their  position  is  more  anterior ; 
hemphillii  n.  Key  West,  Florida;   Bean  (^)  p  191  pl.  13. 

Family  Spjhyra e nid ae. 
Sphyraena  hupferi  n.  Cameroon;  Fischer  p  70. 

Family  Atherinidae. 

Atherina  boieri,  Risso,  is  noted  and  described  by  Deperet  p  S2,  from  a  fresh-water 
canal  at  Castelnaudary. 

Atherinichthys ptmctatus  n.  Cape  York;  De  Vis  p  869. 

Family  Mugilidae. 

Mtigil  convexus  n.  Cardwell  j)  869,  marginalis  u.  Brisbane  p  870,  and  splendens  n. 
Cardwell  p  871 ;  De  Vis  — producius  n.  West-Africa  ;  Fischer  p  69. 

Family  Gastrosteidae. 

Spinachia  vulgaris^  Flem.  On  its  nesting  etc. ;  notes  by  MÖbius  p  56  and  153,  and 
Prince  p  487  pl.  14. 

Family  Centriscidae. 
Amphisile  cristata  n.  Noosa ;  De  Vis  p  872. 

Family  Gobiesocidae. 

Gobiesox  maeandricus,  Girard,  to  be  used  for  reticulatus,  Girard ;  Jordan  {^)  p  72  — 
Lepadogaster  bimaculatus ,  Donov.  Notes  on  the  ova  by  McIntosh  ('•^)  p  434  ; 
gouanii,  Niemiec  describes  and  figures  the  sucker. 

Diplocrepis  costatus  n.  Port  Jackson;  Ogilby  {^)  p  270. 

Family  Notacanthidae. 

Heptadecanlhus  brevipinnis  n.  Queensland  Coast  p^S72 ;  macuhsus  n.  Cardwell  p  873  ; 
De  Vis. 


III.  Systematik,  Faunistik,  Biologie.    1.  Pisces.  III.  Systematic.  99 

Order  Acanthopterygii  Pliaryngognathi. 

Family  Pomacentridae. 

Dascj/llus  carneus  n.  Mozambique;  FiSCher  p  71. 
Glyphiclodon  exjmnsus  u.  Barrier  Reef ;  De  Vis  p  875. 
Heliastes  immaculatus  n.  Port  Jackson;  Ogilby  (']  p  446. 

Pomacenirus  suhniger  u.  Cardwell,  and  profundus  n.  Barrier  Reef  p  873;  apicalis  u. 
Barrier  Reef,  and/rena^w*  n.  Cardwell  p  S74;  De  Vis. 

Incertae  sedis. 

0)iar  n.  gen.  Pungeut  spines  of  the  dorsal  few;  dentition  labroid ;  none  of  the  bones 
of  the  head  curved ;  scales  ctenoid ;  lateral  line  resumed  ;  brauchiostegals  5  ;  ne- 
hulosum  n.  Murray  Island;  De  Vis  p  875. 

Family  Labridae. 

Labrus  hiatula,  L.,  is  doubtless  the  »Tautog«,  and  the  species  must  stand  as  Hiatula 
hiatula,  L.,  if  a  genus  based  on  a  mutilated  speeimen  is  worthy  of  retention; 
Goode  &  Bean  (^)  p  20 1.  Jordan,  (-)  p  39t>,  calls  attention  to  the  name  L.  onitis, 
which  has  priority  over  hiatula  —  Lachnolaenius  maximus ,  Walb.  Notes  by 
Jordan  (^)  p  546  —  Labrichthys  guentheri,  Bleek.  ?,  is  described  by  De  ViS  p  879 
—  Coryphaena psittacus,  L.,  =  Xyrichthys  vermiculaius,  Poey,  which  must  stand  as 
X.  psitlacus,  L.;  Goode  &  Bean  (')  p  195  —  Cryptotomus,  Cope  (=  Callyodon, 
Cuv.)  roseus,  Cope,  has  9  dorsal  and  2  anal  spines;  Jordan  (')  p  545  —  Odax 
vittatus,  SoL,  variety  described  and  figured  by  Arthur  p  169  pl.  14  F  7. 


Chaerops  albigena  n.,  olivaceus  n.   Cape  York,  and  concolor  n.  N.  E.   Coast  of  Au- 

straiia  p  876  ;  unimaculatus  n.  Barrier  Reef,  and  perpulcher  n.  Moreton  Bay  p  877, 

and  graphicus  n.  Queensland  Coast  p  878  ;  De  Vis. 
€oris  hupferi  n.  Siberia;  Flscher  p  73  —  coronata  n.  Murray  Island;  De  Vis  p  883. 
Cossyphus  latro  n.  Queensland  Coast;  De  Vis  p  878. 
Heteroscarus  tenuiceps  n.  South  Austi'alia ;  De  ViS  p  883. 
JuUchthys  n.  gen.    Dorsal  with  11  spines;  a  posterior  canine ;  scales  of  the  thorax 

comparatively  small ;   cheeks  and  opercules  nearly  naked ;   anterior   canines  | ; 

lateral  line  continuous ;  inomata  n.  Barrier  Reef;  De  Vis  p  884. 
Julis  ventralis  n.  Moreton  Bay;  De  Vis  p  884. 
Labrichthys  cruentatus  n.  p  879  ;   sexlineatus  n.  and  rex  n.  p  880;  maculatus  n.   and 

nudigena  n.  p  881  Moreton  Bay  and  Barrier  Reef;  De  Vis. 
Odax  beddomei  n.  Tasmania;  Johnston  (2)  p  231. 
Platyglossus  punctatus  n.  and  atnabilisn.  Murray  Island,  and  equinusn.  Barrier  Reef; 

De  Vis  p  885. 
PseudoJulis  zigzag  n.  and  murrayensis  n.  Murray  Island;  De  Vis  p  882. 
Pseudoscarusßavijnnnis  n.  Cape  York,  and  strigipinnis  n.  Cardwell  p  886  ;  fuscus  n. 

Barrier  Reef  p  887  ;  De  Vis. 
Torresia  lineata  n.  Cardwell;  De  Vis  p  881. 

Order  Auacanthini. 

A.  Gadoidei. 

Family  Lycodidae. 

Gymnelichthys  n.  gen.  most  nearly  allied  to  Gyniiielis,  Reinh. ;  antarcticus  n.  South. 
Georgia;  Fischer  p  61  pl.  2  F  9. 


\  QO  Vertebrata. 

Family  Gaclidae. 

Ga(lusmorrhua,L.,  on  its  food ;  Cornish  {^]  p  :M,  71  and  114;  on  its  development; 
Ryder  ('^i  ;  on  the  spawning  of  fish  whicb,  with  one  exception,  had  been  in  a 
tank  in  the  Rothesay  Aquarium  for  4  years ;  Ewart  &  Brook  —  Gadiculus  argen- 
teus  n.,  Guich.,  is  recorded  for  the  first  time  as  undoubtedly  British,  from  Aber- 
deen;  Day  (")  p  1312  —  Alolva  vulgaris,  Flem.  Note  on  the  young ;  Mc  Intosh  (2) 
p  4:^5 —  Phycis  mediterranea.  Hypsiptera,  the  larval  form,  is  described  and  figured 
by  Emery  p  159  pl.  10  F  25.  F  22-24  are  referred  with  doubt  to  this  genus 
—  Motella  mustela,  L.    Notes  on  the  development  by  BrOOk  (^)  p  298  pl.  8-10. 

Family  Ophididae. 

Ptcridhmi  atrum,  Risso.  The  larval  form  is  described  and  figured  by  Emery  p  158 
pl.  10  F  21  —  Bellottia  apoda,  Gigl.,  is  described  and  figured  by  Emery  p  157 
pl.  10  F  17-20.  

Bathyonus  nom.  nov.  for  Bathynectes ,  Günth. ,  preoccupied  in  Crustacea;  catena  n. 

2S0N..  87"  W.,    1467  fath.  p603;  pectoralis  n.  ibid.    1430  fath.  p604;  Goode 

&Bean  (3). 
Fierasfer  punctatus  n.  Mozambique ;    FiSCher  p  74. 
Leptophidium  cervinum  n.  40°  N.,  69°  56'  W.,   76  fath.  p  422,  and  marmoraiuni  n. 

23"  10'  N.,  82°  20'  W.,  213  fath.  p  423;  Goode  &  Bean  C'). 
Neobythites  n.  gen.     Body  brotuliform .  much   compressed;   resembling  Bythites  in 

general  appearance  p  600;  yiWin.    28°  N.,   85°  W.,    111  fath.   p  601;   Goode 

&  Bean  {'). 
Porogadus  Vi.  gen.    Body  brotuliform,   much  compressed ;  head  with  numerous  spi- 

nes  on  the  interorbital  space,   2  pairs  on  the  Shoulders ,  one  at  the  angle  of  the 

operculum,  and  a  double  series  on  the  angle  of  the  praeoperculum ;  head  with 

numerous  mucous  pores,  as  in  Bathyonus;  mouth  large  ;  snout  moderate,  not  pro- 

jecting  much  beyond  the  upper  jaw,  etc.  ;   7nilis  n.  38*^  N.  73^  W.   1168  fath. ; 

Goode  &  Bean  (•^)  p  602. 

Family  Macruridae. 

Bathygadus  cavernosus  n.  280N,  86 — 87^  W.  ,  227  fath.  p  598;  longißlis  n.  ibid. 
724  fath.  p  599 ;  Goode  &  Bean  (3). 

Coryphaenoides  sulcatus  n.  off  Martinique,  472  fath.  ;   Goodo  &  Bean  (3)  p  596. 
Macrurus  carribaeus  n.   Gulf  of  Mexico  28^  N.,  86"  W.,  240  fath.  p  594  ;   occa  n. 

ibid.  335  fath.  p  595  ;  Goode  &  Bean  (3). 
Malacocephalus  occidentalis   n.  off  Granada,  132 — 164   fath.;    Goode  &   Bean    [^) 

p  597. 

B.  Pleuronectoidei. 
Family  Pleuronectidae. 

Hippoglossus  vulgaris.  A  Short  biography  of  this  species  by  Goode  —  Pleuronectes^ 
limanda  andy?est<s.  Day  (^)  describes  and  figures  a  supposed  hybrid  between  these 
species;  dentatus,  L.  =  Paralichthys  dentatus.  auct.  =  P.  ophryas,  J.  &  G.  ;  Goode 
&  Bean  (^)  p  194  and  19S  —  Ammotretis  zonatus,  Macleay  (renamed  macleayi, 
because  zonatus  is  »unsuitable  and  misleading«),  is  described  by  Ogilby  (^)  p  122 
—  Aphoristia  plagiusa,  L.,  should  not  be  applied  to  American  specimens,  which 
differ  from  Linne's  type,  and  are  better  named  ornata,  Lac;  Goode  &  Bean  (^) 


III.  Systematik,  Faunistik,  Biologie.    1.  Pisces.   III.  Systematic.  101 

p  196.  Jordan,  {^)  p  395,  says  ÜiRt  fasciafa  Holb.,  is  apparently  the  correct  name 
ibr  the  American  form ,  whicb  is  distinct  from  ornata .  the  West  Indian  species 
—  Bihronia  lingulata,  Cocco,  is  described  by  Facciolä  ^^j  p  264,  and  Peloria  heckeli, 
Cocco,  id.  p  265. 

Charybdia  n.  gen.  Body  naked  or  scaly,  moderately  elongated  with  botli  profils 
slightly  convex ;  Eyes  little  or  very  little  asymmetrical ;  anterior  extremity  of  the 
dorsal  distinct  from  the  head.  Two  pectorals;  candal  separate  from  dorsal  and 
anal  fins  p  265.  For  Peloria  rüppelii,  Cocco,  and  rhomboidichthys  n.  p  266  Sea  of 
Messina  ;    Facciolä  (-) . 

Citharichthys  ventmlis  u.  29"  N.,  SS°W.,  66  fath.;  Goode  ».^  Bean  p]  p  592;  ma- 
cropsu.  Pensacola,  Florida;   Dresel  p  539. 

Etropus  rimosus  n.,   28°  N.,  84°  W.,  21  fath.;   Goode  &  Bean  (»)  p  593. 

Hemirhomhis  ßmbriatus  n.  28°  N. ,  84-85°  W.  ,  24-28  fath.:  Goode  &  Bean  (•') 
p591. 

Order  Physostomi. 
Family  Siluridae. 

Amiurus  cragini  n.  Arkansas  River;  Gilbert  (^)  p  512,  and  (2)  p  10  =  melas  Raf.; 
id.  (2)  p  97. 

Family  Scopelidae. 

Scopelus  crocodilus,  Risso  p  461,  and  elongatus,  Costa,  p462.  Notes,  etc.,  by  Vinci- 
guerra. 

Family  Cyprinidae. 

Jordan  (^)  gives  an  Identification  of  the  species  of  Cyprinidae  and  Cato- 
stomidae  described  by  Girard  in  the  Proceediiigs  of  the  Academy  of  Natural 
Sciences  of  Philadelphia,  1856.  This  useful  work  contains  positive  ideutifications 
of  very  many  of  bis  types  not  hitherto  recognized,  accompanied  by  a  number  of 
synonymic  notes  too  numerous  to  be  recorded.  A  few  of  these  notes  are  taken 
from  manuscripts  of  Meek,  who  has  examined  the  series  of  Girard's  types  in  the 
Academy  of  Philadelphia. 
Ictiobus  velifer,  Raf.  Jordan  &  Meek,  (1)  p  2  and  16,  have  as  yet  been  able  to  distin- 
guish  3  species  only  as  belonging  to  the  group  Carpoides,  viz.  :  velifer,  Raf.,  Cy- 
primis,  Le  S.,  and  carpio,  Raf.  ;  it  still  remains  a  matter  of  doubt  whether  timidus, 
damalis,  grayi,  thomsoni,  bison,  selene,  cutisanserinus,  and  difformis  are  really  distinct 
species,  or  merely  varieties  of  one  polymorphous  species  velifer ;  ou  biwalis, 
Euph.,  and  carpio,  Raf.,  and  allied  species  p  13  —  Catostomus  teres,  Mitch.  Notes 
on  the  coloration  by  Gilbert  (2)  p  10  —  Campostoma  anomalum,  Raf.  Coloration 
in  young  specimens  by  Gilbert  (2)  pH  —  Hybognathus  nuchalis.  Ag.  Gilbert  [-) 
p  12,  remarks  that  Girard's  species,  argyritis,  evansi,  and  placiius  cannot  be  di- 
stinguished  from  nuchalis,  of  which  a  diagnosis  is  given;  Jordan  &  Meek  [^)  p  2, 
give  notes  on  the  life  colours  —  Pimephales.  Blatchley  (2)  is  of  opinion  that 
Hyborhynchus  is  nnworthy  of  retention,  and  that  there  are  only  2  species,  P.  pro- 
melas  and  notatus,  and  of  these  the  synonymy  and  notes  are  given  p  63.  Jordan 
&  Meek  [^)  p  3,  and  9  have  identified  Coliscus parietaUs,  Cope,  as  the  young  of 
P.  promelas,  Raf.,  and  give  further  notes  on  this  species  —  Leuciscus  idus,  L.,  is 
described  and  figured  by  Sundman  pt.  5  p  1  pl.  13  —  Cliola  vigilax,  B.  and  G.,  = 
velox  and  vivax,  Girard,  =  Hybopsis  tuditanus,  Cope,  =  Alburnops  taurocephalus, 
Hay;  Jordan  &  Meek  (^)  p  3  —  Hybopsis  storerianus,  Kirtl.  (=  Ceratichthys  lucens 
Jord.),  and  dissimilis,  Kirtl.,  are  noted  p  6  and  7  ;  gelidus,  Girard,  described  and 
life-colours  given  p  13;   Jordan  &  Meek  (^)  —  Notropis  Unis,  Jord.,  =  alabamae 


\02  Vertebrata. 

Jord.  &Meek;  Jordan  (^)  p548  ;  deliciosus,  Girard,  =  Hyhopsis  missuriensis,  Cope  ; 
H.  stmmhieus,  Cope,  is  a  doubtful  variety  of  this  species  p  1;  whipplei,  Girard, 
-  analostana,  Girard;  megalops,  Raf.,  =  corn«^MS,  Mitch.  ;  ruhrifrons,  Cope,  =  per- 
cobromus,  Cope,  p  5;  lutrensis,  B.  &  G.  (=  Moniana  gibbosa,  etc.,  Girard,  =  ju- 
galis,  Cope,  =  Hypsilepis  iris,  Cope,  =  Cyprinella  forbesi,  Jord.),  is  described  aud 
the  life-colours  are  given,  also  of  rubrifrons,  Cope,  and  topeha,  Gilbert  p  9; 
■umbratilis,  Girard,  =  nigripinnis,  Gilbert  p  11  ;  dilectus,  Girard ,  is  the  adult  of 
Alburnus  oligaspis,  Cope,  p  16  ;  Jordan  &  Meek  (')  —  Phenacobius  mirabilis,  Girard, 
is  uoted  by  Jordan  &  Meek  (^)  p  6  —  Platygobio  palUdus,  Forbes,  is  probably 
the  young  of  P.  gracüis,  Richards ;  Jordan  &  Meek  (')  p  13  —  Semotilus.  Bicknell 
&  Dresslar  give  a  review  of  the  genus,  distinguishing  3  species  [atromaculatusy 
thovenianus,  and  bullaris) ,  of  which  notes  and  the  synonymy  are  given  p  14  — 
Notemigonus  americanus,  L.,  and  chrysoleucus,  Mitch.,  are  geographica!  varieties 
of  the  same  species ;  Jordan  &  Meek  (^)  p  16;  bosci,  C.  &  V.,  to  be  used  for 
americanus,  L.;  Jordan  ('^)  p73  —  Cyprinus  carpio^  L.  How  to  distinguish  the 
sex  in  this  species ;  Smiley  p  36  —  Aspius  alburnus,  L.,  is  described  and  figured 
by  Sundman  pt.  5  p  3  pl.  14. 

Cliola  [Hybopsis)  topeha  n.  Kansas  River;    Gilbert  (^)  p  513,  and  (2]  p  13. 

Hybognathus  hayi  n.    Mississippi;     Jordan  (2)  p  548, 

Hybopsis  montanus  n.    Upper  Missouri ;   Meek  p  526. 

Minnilus  [Lythrurus^  nigripinnis  n.    Kansas  River;    Gilbert  (*)  p  513,  and  (2)  p  14. 

Moxostoma  valenciennesi  nom.  n.  iox Catostomus  carpio,  C.  &V.  (nee  Raf.);  Jordan  (^) 

p  73. 
Notropsis  Hilberti  n.    Osage  River;    Jordan  &  Meek  (^)  p  4. 
Schizothorax  kolpakowskii  n.    Lake  Balkhask ;    Nikolski  p  12. 

Family  Cyprinodontidae. 

Zygonecti's  nottii,  Ag.,  is  described  by  Hay  p  557,  and  Heterandria  onimata,  Jordan, 
[=Zygonectes  niannii  n.  Hay,  Mss.)  p  555. 


Zygonectes  auroguttatus  n.  (=  rubrifrons,  ioxdi.  =  probably  ÄensAo///,  Jord.,  fide  Bean) 
Florida;  Hay  p  556. 

Family  Umbridae. 

Notes  on  the  differences  between  and  synonymy  of  Umbra  limi,  Kirtl.,  and  pyg- 
maea,  De  Kay;    Blatchley  (i)  p  12. 

Family  Scombresocidae, 

Exocoetus.  Notes  on  »Flying  Fish«  by  Carpenter  and  by  Mitchell.  Jordan  &  Meek 
(2)  give  a  review  of  the  American  species  of  this  genus,  which  may  be  regarded  as 
supplementary  to  Lütken's  paper  published  in  1876.  The  authors  divide  the  group 
into  4  genera  or  subgenera,  i.  e.  Fodiator  (g.  n.),  Parexccoetus,  Halocypselus  aud 
Exocoetus.  An  analytical  key  is  given,  by  which  the  genera  and  species  may  be 
distinguished.  A  list  of  the  nominal  species  with  their  identifications  is  added, 
and  a  table  shewing  their  distribution  and  questions  of  doubt  still  remaining  to 
be  solved.    1 7  species  are  admitted  and  one  is  renamed  E.  vinciguerrae. 


Exocoetus  vinciguerrae  nom.  n.  for  rondeleti,  Ltitk.,  etc.,  nec  C.  &  V.;  Jordan  &  Mcok 

(2)  p  56  —  melanocercus  n.    Port  Jackson;    Ogilby  (^)  p  123. 
Fodiator  n.  gen.  or  subg.   Resembling  Parexocoetus  in  dentition  and  geueral  charac- 


III.  Systematik,  Faunistik,  Biologie.    1.  Pisces.    III.  Systematic.  103 

ters,  but  differing  in  the  form  of  its  jaws,  wich  indicate  a  transition  towards  He- 
nnrhamphus ;  Jordan  &  Meek  (^)  p  48. 

Family  Esocidae. 

Esox.  Meek  &  Newiand  (^)  review  this  genus,  and  distinguish  5  species,  of  which 
notes,  synonymy  and  an  analytical  key  are  given.  A  list  of  nominal  species  witli 
their  identifications  is  added. 

Family  Salmonidae. 

Lidth  de  Jeude  writes  on  deformities  of  the  head.  Day  (^)  describes  the  bree- 
ding  of  Salmon  from  parents  whicli  have  never  visited  the  sea,  and  [^)  gives  a 
further  account  of  the  Howietoun  experiments,  comprising  the  period  during  which 
the  ova  of  hybrid  Salmonidae  have  been  incubating.  (ö)  contains  notes  on  the 
breeding.  Garman  {^)  has  pnblished  a  work  entitled  American  Salmon  and 
Trout,  including  introduced  forms.  Jordan  (^)  has  written  some  notes  and  criti- 
cisms  on  the  above,  and  points  ont  that  the  discrepancies  between  the  results  of 
this  author  and  those  reached  by  Bean,  Gilbert,  and  himself,  »are  more  in  name 
than  in  fact.«  Fiedler  writes  on  the  migration  of  Salmon  in  the  Baltic. 
Sahno  >^oorf/,  Richards.,  ipart  =/ontmalis,  ipart  =  tiamaj/cush  ;  Jordan  (^)  p  Si,salar,  L., 
pl.  18,  a.nä  ferox,  L. ,  pl.  16  and  17,  described  and  figured  by  Sundman  pt.  6 
p  1 — 12  —  see  also  Klunzinger  —  Osmems  operlanus,  L.,  is  described  and  figured 
by  Sundman  pt.  5  p  5  pl.  15.     

Fatio  distinguishes  among  the  24  forms  of  Coregonus  found  in  the  Swiss  lakes 
the  following  :  Coregonus  dispersus  n.  p  660,  and  balleusn.  p  663;  suidteri  nova. 
n.,   and  hiemalis,  Jurine,  intermediate  forms  p  662  pl.  22  and  23. 

Family  Clupeidae. 

Brook  (2)    writes  on  the  development  of  the  Herring,   Mc  Intosh  ('-j   on  the 

spawning,  and  Dunn  and  Pearoey  on  the  movements  and  food.  See  also  Ljungman. 

Clupea  sprattus,h.,  p  471,  and  aurita,C.&Y.,Tß  474,  are  noted  by Vinoiguerra;  nii- 

'      rahilis,  Girard^  =  Spratelloides  brgoporus,  Co^e;  Jordan  (^)   p  546;    thrissa,  L.,  is 

'      an  Indö-Pacific  species  of  Opisthonema ;    the  Carolina  specimens  referred  by  Lin- 

naeus  to  that  species  were  Dorosoma  cepedianum\  the  American  Opisthonema  must 

probably  be  called  0.  oglina,  Les.;    Goode  &  Bean  (')  p  206. 


Pellonula  modesta  n.    West  Africa ;    FiSCher  p  75. 

Family  Muraenidae. 
Anguilla  vulgaris.  On  the  reproduction ;  Southwell. 

Order  Plectognathi. 

Family  Sclerodermi. 
Monacanthis  [Aluteres]  fuscxis  u.  Cameroon ;     Fischer  p  75  pl.  2  F  6. 

Subclass  Cyclo stomata. 

Family  Petromyzontidae. 

Petrmnyzon  eastaneus,  Girard.  Notes  on  the  occurrence  in  Kansas  by  Cragin  (^)  p  99, 


104  Vertebrata. 

Subclass  Leptocardii. 

Ryder  (*)  writes  on  the  availability  of  embryological  characters  in  the  Classi- 
fication of  the  Chordata. 

B.  Fossil. 

Bassani,  F.,  1.  Sulla  probabile  esistenza  del  gen.  Carcharodon  nel  mare  Titonico,    in:    Atti 

Soc.  Ital.  Sc.  N.  Milano  Vol.  28  p  75—81,  woodcut.   [105] 

,  2.  Avanzi  di  pesci  oolitici  Veronesi.  ibid.  p  142 — 163  pl.  2  A.  [105,  106] 

Clarke,  J.  M.,  On  the  Higher  Devonian  Faunas  of  Ontario,  County  New-York.  in:  Bull.  U. 

S.  Geol.  Surv.  No.  16  80  pgg.  pl.  1—3.   [105—107] 
Claypole,  E.  W.,  On  the  Recent  Discovery  of  Pteraspidian  Fish  in  the  Upper  Silurian  Rocks 

of  North  America,  in:  Q,.  Journ.  Geol.  Soc.  London  Vol.  41  p  48 — 64,  and  in:  Rep, 

56.  Meet.  Brit.  Ass.  Adv.  Sc.  p  733—734.  [105—107] 
Cope,  E.  D.,    1.   Tertiary  Vertebrata.  Book  1.    in:    Rep.  U.  S.  Geol.  Surv.1  Territ.   Pisces 

p[49— 100,  742—753.  [105—108] 
,  2.  The  Position  of  Fterichthys  in  the  System,    in  :    Amer.  Natural.  Vol.  19    p  289 — 

291  woodcut.  [105,  106] 

,  3.  Eocene  Paddle-Fish  and  Gonorhynchidae.  ibid.  p  1090— 1091.   [105,106,108] 

Davis,  J.  W.,  Heterolepidotus  grandis,  a  Fossil  Fish  from  the  Lias.    in:  Journ.  Linn.  Soc. 

London    Vol.  18  p  293—298  pl.  7.  [105,  107] 
Fontannes,  F.,    Nouvelle  contribution  ä  la  faune  et  ä  la  ilore  des  Marnes  Pliocenes  h.  Bris- 

sopsis  d'Eurre  (Dröme).  in:  Ann.  Soc.  Agric.  Lyon  (5)  Vol.  7  p  421—436.   [105,  108] 
Kiesow,  G.,  Über  silurische  und  devonische  Geschiebe  Westpreußens,    in  :    Sehr.  Nat.  Ges. 

Danzig  (2)  6  Bd.  Heft  1.  Pisces  p  289—290  pl.  4  F  14.  [105,  106] 
Koenen,  A.  von.  Über  eine  paläocäne  Fauna  von  Kopenhagen,    in :    Abh.  Ges.  Wiss.  Göt- 
tingen. 32.  Bd.  Pisces  p  111—116  pl.  5  F  22—29.   [105] 
Klinisch,  H.,  Dactylolepis  gogolme}ists,lg.  and  sp.  nn.  in  :  Zeit.D.  Geol.  Ges.  Berlin  37.  Bd. 

p  588—594  pl.  24.  [106] 
Laube,  G.  C,  Ein  Beitrag  zur  Kenntnis  der  Fische  des  böhmischen  Turon's.  in:  Denkschr. 

Akad.  Wien  50.  Bd.  2.  Abth.  p  285-298  pl.  1,  and  2  woodeuts.   [105,  108] 
Marcl(,  W.  von  der,  Fische  der  oberen  Kreide  Westfalens,    in:    Palaeontographica  31.  Bd. 

p  233— 267  pl.  21—25,    and  in:    Corr.  Bl.  Ver.  Rheinl.  Bonn  42.  Jahrg.   p  58—60. 

(Extr.)  [105—108] 
Newberry,  J.  S.,  On  the  Recent  Discovery  of  New  and  Remarkable  Fossil  Fish  in  the  Car- 

boniferous  and  Devonian  Rocks  of  Ohio  and  Indiana,    in :  Rep.  54.  Meet.  Brit.  Ass. 

Adv.  Sc.  p  724—725.  [105] 
Noeiling,  F.,  Die  Fauna  des  samländischen  Tertiärs,    in:    Abh.  Geol.  Spec.  Preuß.    6.  Bd» 

pt.  3.  Pisces  p  3—106,  with  atlas  pl.  1—11.  [105—107] 
Thompson,  6.,  The  Upper  Lias  of  Northamptonshire.  Part  2.     The  Paper-shales  with  Fish 

and  Insect  Limeatone.    in:  Journ.  Northampton  Soc.  Vol.  3   p  183 — 200   1  pl.    [105, 

108] 
Traquair,  R.  H.,  On  a  Specimen  of  Psephodus  magnus,   Agassiz,   [from  the  Carboniferous 

Limestone  of  East   Kilbride,  Lanarkshire.    in:    Trans.   Geol.  Soc.  Glasgow  Vol.  7 

p  392—402  pl.  16  and  in:  Geol.  Mag.  (3)  Vol.  2  p^338—  344  pl.  8.   [105] 
Woodward,  A.  S.,  Chapters  on  Fossil  Sharks  andRays.  in:  Sc,  Gossip  p  106 — 109,  154 — 156, 

226—229,  270—273,  illustrated  (to  be  continued)  [105] 
Zigno,  A.  de,  Sui  Vertebrati  fossili  deij  Terreni  Mesozoici  delle  Alpi  Venete.  |in :    Nuovi 

Saggi  Accad.  Padova  Vol.  9  p  315—326.   [105] 


III.  Systematik,  Faunistik,  Biologie.    1.  Pisces.   II.   Sj-stematic.  105 

I.  General. 

Claypole  publishes  a  paper  on  the  recent  discovery  of  Pteraspidian  Fish  in 
the  Upper  Silurian  rocks  of  North  America,  and  Kiesow  describes  Fish  remains 
from  the  Silurian  and  Devonian  boulders  of  West  Prussia.  Cope  (^j  is  of  opiuion 
that  Pterichthys  shoiild  be  referred  to  theTunicata  [!].  Clarke  describes  and  figures 
numerous  new  and  already  described  Ganoids  from  the  Higher  Devonian  of 
Ontario  County,  New  York.  Newberry  makes  a  few  remarks  on  new  and  remar- 
kable  Fish  from  the  Carb  oniferous  and  Devonian  of  Ohio  and  Indiana. 
Traqiiair  gives  a  füll  description  and  figures  of  Psephodus  magnus,  Ag.,  from  the 
Carboniferous  limestone  of  Lanarkshire.  Davis  describes  a  new  Ganoid  from  the 
Lias  of  Lyme  Regis.  Thompson  describes  and  figures  a  Herring  from  the  Lias 
of  Northamptonshire.  Bassani  (2)  describes  and  figures  Fish  otoliths  from  the 
Oolitic  of  Verona,  v.  d.  Marck  contributes  to  the  fauna  of  the  Chalk  of  West- 
phalia  with  descriptions  and  figures  of  many  new  and  known  Fish.  Laube  makes 
additions  to  the  Fish  fauna  of  the  ,Turon  of  Bohemia.  Zigno  gives  notes  on 
Fish  remains  from  the  Mesozoöic  of  the  Venetian  alps.  Koenen  makes  re- 
marks on  some  Fish  otoliths  from  Copenhagen.  Bassani  (^)  writes  on  the  pro- 
bable existence  of  Carcharadon  in  the  »Terebratula  diphya«  limestone.  Cope  (^) 
has  published  an  enormous  work  of  the  Tertiary  vertebrata  of  the  United  States. 
The  Fish  consist  of  descriptions  and  figures  of  species  already  described  by  this 
author  with  the  exception  of  a  few  which  are  new.  Noetling  describes  and 
figures  numerous  new  and  known  species  of  Sharks  and  Rays  from  the  Tertiary 
of  Prussia.  Cope  (•^)  [see  Polyodontidae  and  Gonorhynchidae],  from  the  Eocene 
Shales  of  Wyoming  Territory.  Fontannes  describes  and  figures  a  Herring,  said 
to  be  the  type  of  a  new  familj^,  from  the  Pliocene  of  Dröme.  Woodward  has  con- 
tinued  his  populär  Chapters  on  Fossil  Sharks  and  Rays, 


II.  Systematic. 

Subclass  Palaeichthyes. 

Order  Chondropterygii. 

Suborder  Plagiostomata. 

A.  S elacho idei. 

Galeocerdo  sp.,  p  99  pl.  9  F  6 — 10,  described  and  figured  by  Noetling  from 
the  Tertiary  of  Prussia.  —  Sphenodus  impressus,  Zitt.  p  152  F  17  and  18,  and 
sp.,  p  153,  noted  and  otolith  figured  by  Bassani  (^j  pl.  2.  —  Oxyrhina  xiplio- 
don,  Ag.,  p  50  pl.  3  F  1 — 10,  and  sp.,  p  57  pl.  10  F  5,  described  and  figured 
by  Noetling.  —  Lemma  elegans,  Ag.,  p  61  pl.  4  F  1 — 9,  and  sp.,  p  G9  pl.  10 
F  4,  described  and  figured  by  Noetling.  —  Carcharodon  sp.  noted  and  figured 
from  the  Terebratula  diphya  limestoue  by  Bassani  (')  p  76;  angusiidens,  Ag., 
p  82  pl.  4  F  1 — 3,  obliqtius,  Ag.  p  84  pl.  4  F  4,  and  sp.  indet.,  p  88  pl.  10  F  1 
and  2,  are  described  and  figured  by  Noetling.  —  Otodus,  Ag.,  includes  at  least 
3  distinct  genera,  i.  e.,  Lamna,  Oxyrhina,  and  Carcharodon,  and  the  species 
should  be  split  up  and  placed  in  their  proper  genera.  Thus  0.  obliquits,  Ag. ,  is 
a  Carcharodon,  etc.;  Noetling  p  84  Footnote.  —  Odontaspis  hopei,  Ag.,  is  des- 
cribed and  figured  by  Noetling  p  71  pl.  5  F  1- — 3,  and  Notidanns  primig enius, 
Ag.,  p  17  pl.  1  F  4  and  5.  —  Psephodus  magnus,  Ag.,  is  described  and  figured 
by  Traquair  p  392  pl.  16   and  p  338  pl.  8.  —   Strophodus  tenuis,  Ag.,   p  146 


j[(jQ  Vertebrata. 

F  1 — 3  and  ?  4.,  ?  hngidens,  Ag.,  p  14S  F  5 — 8,  and  tridentimis,  Zitt.,  p  150 
F  9  .  described  and  otoliths  figure^  by  Bassani  (2)  pl.  2.  —  Squatina,  Dum. 
V.  d.  Marck  pnblishes  notes  on  this  genus  p  262.  —  Onc/ms  murchinsoni ^  Ag., 
p  289,  and  tenuistriatus,  Ag.,  p  290  pl.  4  F  14;  notes  by  KiesOW. 

Alopias  hasset  n.  Tertiary  of  Prussia;   Noetling  p  75  pl.  5  F  4  and  ?  pl.  10  F  3. 
Galeocerdo  dubins  n.  Tertiary  of  Prussia;   Noetiing  p  97  pl.  5  F  6. 
Onchus  pennsylvanicus  n.,  Cltntoni  n.  Upper  Silurian  of  Pennsylvania ;  Claypolepöl. 
Pristacanthus  vetustus  n.  Naples  Beds  of  Ontario  County ;  Clarke  p  42  pl.  1  F  7. 
Scyllium  hauchecornel  n.  Tertiary  of  Prussia ;   Noetling  p  93  pl.  5  F  5  and  ?  pl.  8 

F  10. 
Selache  glauconitica  n.  Tertiary  of  Prussia;    Noetling  p  49. 
Squatina  baumbergeusis  n.   Upper  Chalk  of  Westphalia ;    V.  d.   Marck  p  264  pl.  25; 

Leijnchin.  Tertiary  of  Prussia ;  Noetling  p  45  pl.  7  F  2 — 7. 

B.    B  a  t  o  i  dje  i. 

Myliobates  toliapicus,  Ag.,  is  described  and  figured  (by  Noetling  p  19  pl.  2 
F  1  and  2  and  pl.  8  F  1  and  2.  —  Aetobates  dixoni,  Ag.,  p  24  F  3  and  irregu- 
laris,  Ag.,  p  27  F  4  and  5,  are  described  and  figured  by  Noetling  pl.2. 


Astrape  (?)  media  n.  Tertiary  of  Prussia;   Noetling  p  36  pl.  8  F  6 — 9. 
Baja  borussica  n.  Tertiary  of  Prussia;   Noetling  p  41  pl.  9  F  1 — 5. 
Bhinobatus  martensii  n.  Tertiary  of  Prussia ;    Noetling  p  31  pl.  7  F  1. 
Urolophus  (?)  bicuneattis  n.  Tertiary  of  Prussia ;   Noetling  p  34  pl.  7  F  8  and  pl.  8 
F  11.     . 

Suborder  Holocephala. 

Edaphodon  bucklandi,  Ag.,  is  described  and  figured  by  Noetling  p  3  pl.  1   Fl  and 
Elasmodus  hiinteri,  Owen,  p  1 1  pl.  1  F  2  and  3  and  pl.  2  F  6. 

Order  Gauoidei. 

Pterichthys.  Cope  ^)  p  289,  woodeut.  —  Pteraspis.  Notes  on  the  structure  of 
the  shield ;  Claypole  p  51  woodeut.  —  CrassophoUs  magnicaudatus,  Cope.  Notes 
on  a  skull  probably  belonging  to  this  species,  and  nearly  allied  to  Polyodon,  from 
the  Eocene  Green  River  shales;  Cope  (^)  p  1090.  —  Mesodon  gigas,  Ag.  Notes 
and  otolith  figured;  BassanI  (2)  p  158  pl.  2  F  10  and  11.  —  Lejndotus  maxi- 
mus,  Wagner,  p  80  and  154  F  12  and  13,  palliatus,  Ag.,  p  81  and  157  F  14 — 16. 
Notes  and  otoliths  figured  by  Bassani  (2)  pl.  2.  —  Polygnathus  dubins,  Binde,  de- 
scribed by  Clarke  p  17  and  40,  from  the  Devonian  of  Ontario  County.  —  Amia 
scutata,  Cope,  pl.  60  F  1,  and  dictyocephala,  Cope,  pl.  59  F.  1  p  745,  described 
and  figured  by  Cope  (^)  from  the  Tertiary  of  the  United  States.  —  Pappichthys 
sclerops  Cope,  p  57  F  1,  laevis  Cope,  p  58  F  2 — 11,  plicains,  Cope,  p  59  F  12 — 19 
pl.  3  and  pl.  4  F  1 — 5  and  corsoni,  Cope,  p  60  pl.  4  F  21 — 36,  described  and 
figured  by  Cope  (')  from  the  Tertiary  of  the  United  States. 


Acanthodes  (?)  pristis  n.    Naples  beds  of  Ontario  County ;   Clarke  p  42. 
Dactylolepis  g.  n.    apparently   allied    to  Lepidotxis,   for   D.  gogolinensis  n.    Trias  of 

Gogolin,  Upper  Silesia ;   Kunisch  p  588. 
Dinichthvs  newberryi  n.     Yenesee  Shales   of  Ontario  County;    Clarke    p  17  pl.    1 

Fl." 


III.  Systematik,  Faunistik,  Biologie.    1.  Pisees.   ET.  Systematic.  107 

Heterolepidotus  grandis  n.   Lias  of  Lyme  Regis  ;  Davis  p  293,  pl.  7. 

Palaeaspis  g.  u.  near  Pteraspis,    for  P.  americana  n.    and  bitruncata  n.    Upper  Silu- 

rian  of  Pennsylvania;    Claypole   p  62  woodcut. 
Paleoniscus  devonicus  u.    Devonian    of  Ontario  Coiinty;     Clarke    p  20,    41     pl.  1 

F  2—6. 
Pelargorhynchus  dercetiformis  n.     Upper  Chalk  of  Westphalia.     [Hoplopleuridae  of 

Günther];    v.  d.  Marck  p  261. 

Subclass  Teleostei. 

Family  Percidae. 

Mioplosus  abbreviatus,  Cope,  p  SS,  labracoides,  Cope,  p  S9  Fl,  longus,  Cope,  p 
90  F  3,  and  beani,  Cope,  p  91  F  2  pl.  12;  described  and  fig-ured  by  Cope  (^) 
from  the  Tertiary  of  the  United  States.  —  Asineops  squamifrons,  Cope,  p  85  pl.  9 
F  5,  and  pauciradiatus,  Cope,  p  S7  pl.  14  F  1,  are  described  and  figured  by 
Cope  (^)  from  the  Tertiary  of  the  United  States.  —  Erismatopterus  levatus,  Cope, 
p  SO  pl.  9  F  6  and  7,  rickseckeri,  Cope,  p  81  pl.  6  F2,  and  endlichi,  Cope,  p 
82  pl.  12  F  5;  described  and  figured  by  Cope  (^)  from  the  Tertiary  of  the  Uni- 
ted States.  —  Trichophanes  foliarum,  Cope,  F  4  and  hians,  Cope,  F  3  p  753 
pl.  59,  described  and  figured  by  Cope  ^*j  from  the  Tertiary  of  the  United  States. 


Mioplosus  sauvageanus  n.    Tertiary  of  the  United  States;    Cope  \'^)  p  91. 

Family  Sparidae. 

Pseudosphaerodon  g.  n.     near  Sphaerodon  p  102,    for   P.  hügendorfi  n.    Tertiary  of 
Prussia;    Noetling  p  104  pl.  1  1  F  1—8. 

Family  Scombridae. 
Omosoma  monasiern  n.  Upper  Chalk  of  Westphalia ;  v.  d.  Marck  p  245  pl.  22  F  1. 

Family  Sphyraenidae. 

Mesogaster  cretaceus  n.  Upper  Chalk  of  Westphalia;  V.  d.  Marck  p  247  pl.  22 
F  2. 

Order  Acanthopterygii  Pharyngognathi. 

Family  Pomacentridae. 

Priscacara  serrata,  Cope,  p  93  F  1,  and  ctjpka,  Cope,  p  94  F  2  pl.  13,  oxyprion, 
Cope,  p  94  pl.  14  F  5,  clivosa,  Cope  pl.  13  F  3,  m^pealei,  Cope,  pl.  8  F  4, 
and  pl.  14  F4  p96;  Hops,  Cope,  p  97  pl.  14  F  2  and  3,  and  testudinarea^ 
Cope,  p  98  pl.  1  F  7,  are  described  and  figured  by  Cope  (^j  from  the  Tertiary 
of  the  United  States. 

Order  Physostomi. 

Family  Siluridae. 

Rhlneastes  peltatus,  Cope,  p  63  F  1  and  2,  sniithi^  Cope,  p  64  F  5 — 11,  calvus, 
Cope,  p  65  F  3  and  4,  arcuatus,  Cope,  p  66  F  12,  radulus,  Cope.  p  67  F  14 
—  17,  SLuä  pectinafus,  Cope,  p  747  F  13  pl.  5,  are  described  and  figured  byCope 
(1)  from  the  Tertiaiy  of  the  United  States. 


108  Vertebrata. 

Family  Cyprinidae. 

Amyzon  mentale,  Cope,  pl.  59  F  2  and  pl.  60  F  2,  commune  pl.  5  F  21  p  749; 
2)andatum.  Cope,  p  750,  Siuä  fusiforme ,  Cope,  p  751,  are  described  and  figured 
by  Cope  (')  from  the  Tertiary  of  the  ünited  States. 

Family  Salmonidae. 

Osm,eroides  letvesiensis,  Mantell,  is  described  and  figured  from  the  Turon  of  Boliemia 
by  Laube  p  292  pl.  1  F  2  and  3;  woodcut. 

Family  Gonorhynchidae. 

Notogoneus  n.  g.  osculus  n.  sp.  Eocene  Green  River  Shales  of  Wyoming  Territory; 
Cope   {^)  p  1091. 

Family  Osteoglossidae. 

Dapedoglossus,  Cope,  notes  p  68,  encaustus,  Cope,  p  70  pl.  6  F  1,  tesiis,  Cope,  p  71 
pl.  7  Fl  and  pl.  8  Fl  and  2,  acutus,  Leidy,  p  72  pl.  5  F  IS — 20,  and 
aequipinnis,  Cope,  p  73  pl.  7  F  2,  are  described  and  figured  by  Cope  (^)  from  the 
Tertiary  of  the  United  States. 

Family  Clupeidae. 

Sardinius  7-ohustus,  v.  d.  M.,  described  and  figured  by  v.  d.  Marck  p  254  pl.  23  F  1. 
—  Leptolepis  concentricus  is  described  and  figured  by  Thompson  p  196  F  2  and 
4,  from  the  Lias  of  Northamptonshire.  —  Diplomystus  dentatus,  Cope,  p  74  pl.  10 
F  1,  analis,  Cope,  p  75  pl.  7  F  4,  pl.  8  F  3,  and  pl.  10  F  2,  pectorosus,  Cope, 
p  76  pl.  10  F  3,  theta,  Cope,  p  77,  humilis,  Leidy,  p  77  pl.  9  F  8,  and  pl.  10 
F  4,  and  altus,  Leidy,  p  79  pl.  17  F  2  are  described  and  figured  by  Cope  (^) 
from  the  Tertiary  of  the  United  States. 


A  specimen  is  figured  by  Fontannes  from  the  Plioceues  of  Drome,  said  to  be 

the  type  of  a  new  fossil  family  of  Herrings ;   p  423  F  1 . 
Charitosomus  g.  n.  for  C.  formosus  n.    Upper  Chalk  of  Westphalia ;    V.  d.  Marck  p 

25  pl.  24  F  1. 
Protelops  g.  n.,   for  P.  geinitziin.    Turon  of  Bohemia;     Laube    p  286   pl.  1    Fl 

and  woodcut;    a  comparative  table  is  given  (p  291)  shewing  the  difi'erence  bet- 

ween  this  genus  and  its  allies  Elops,  L.  and  Elopsis,  Heck. 
Sardinioides  minutus  n.    Upper  Chalk  of  Westphalia  p  255  pl.  22  fig.  2  and  ma- 

cropterygiusu.  ibid.  p  256  pl.  23  F  3;    V.  d.  Marok. 
Thrissopteroides  intermediusu.    Upper  Chalk  of  Westphalia ;    v.  d.  Marck  p  258  pl. 

24  F  2. 


2.  Batrachia. 

(Referent:  Dr.  0.  Boettger  in  Frankfurt  a.  M.) 

Abbott,  Ch.  C. ,  Hibernation  of  the  lower  Vertebrates.    in:  Science  Vol.  4  1884  p  36 — 39 

3  Figg;_  [113] 
Bartels,  M.,  Über   das  Variiren  von  Salamandra  maculosa  vom  Harz,    in:  Sitz.  Ber.  Ges. 

Nat.  Freunde  Berlin  p  3—5.  [123] 


III.  Systematik,  Faunistik,  Biologie.    2.  Batrachia.  109 

Bayer,  F.,  O  kosti-e  zab  z  Celedi  Pelobatid.  Prispevek  srovnävaci  osteologii  obojzivelniküv. 

in:  Sitz.  Ber.  Böhm.  Akad.  Wiss.  Prag  (6)  12.  Bd.  1884.  Sep.Abdr.  24  pgg.  T  1,  2. 

[120,  123] 
BlanChard ,  R.,  Remarques  sur  la  Classification  des  Batraciens  anoures.    in:  Bull.  Soc.  Z. 

France  Vol.  10  p  584—589.  [120] 
Blanchard,  R.  &  .  .  .  Heron-Royer,  [Gas  d'anomalie  de  l'oeil  chez  Hana  viridis],    ibid.  Proc. 

verb.  p  21—22.  [115] 
Bert,  P.,  Secretion  venimeuse  de  laGrenouille  [Rana  esculenta).  in  :  Compt.  Rend.  Soc.  Biol. 

Paris  (8)  Tome  2  p  524.  [115] 
Boettger,  O.,  1.  siehe  unten  Stussiner  &  Boettger  p  112. 
,  2.  Materialien  zur  herpetologischen  Fauna  von  China  I.  in:  24/25.  Ber.  Ver.  Naturk. 

OfFenbach  p  115— 17U.  [118,120] 
,  3.  Liste  von  Reptilien  und  Batrachiern  aus  Paraguay,     in:    Zeit.  Naturw.  Halle 

58.  Bd.  p  213—248.  [118,  121,  122] 
,  4.  Berichtigung  der  Liste  von  Reptilien  und  Batrachiern  aus  Paraguay,    ibid.  p  43G 

—437.  [118,  121,  122] 
,  5«  Über  die  wichtigsten  Unterschiede  der  fünf  deutschen  Rana-KriQw..  in :  Z.  Garten 

26.  Jahrg.  p  233—246.  [120] 
,  6.  Bericht  über  die  Leistungen  in  der  Herpetologie  während  des  Jahres  1884.    Ba- 
trachia. in:  Arch.  Naturg.  50.  Jahrg.  2.  Bd.  p  415— 434.    [113] 

,  7.  Berichtigung  [betreffs  Haller;  s.  unten  p  111].  in:  Z.Anzeiger  8.  Jahrg.  p  670.  [114] 

. ,  8.  Liste  der  von  Hrn.  Dr.  med.  Kobelt  in  Algerien  und  Tunisien  gesammelten  Kriech- 

thiere.    Anhang  I  p457 — 475.    in:  "W.  Kobelt's  Reiseerinnerungen  aus  Algerien 

und  Tunis.  Frankfurt  (Main)  8«  480  pgg.  13  Taf.  11  Figg.  [118,  122] 
Boettger,  0.,  &  G.  A.  Boulenger,    [Über  einen  angeblichen  01m   aus  Nordamerika],    in: 

Z.  Garten  26.  Jahrg.  p  155  [vergl.  Ber.  f.  1884  IV  p  209  unter  Zipperlen]. 
Boulenger,  G.  A.,  1.  Description  of  a  new  species  of  Frog  from  Asia  minor,  in:  Proc. Z. Soc. 

London  p  22—23  T  3.  [120,  121] 
,  2.  A  list  of  Reptiles  and  Batrachians  from  the  province  Rio  Grande  do  Sul,  Brazil, 

sent  to  the  Natural-History  Museum  by  Dr.  H.  von  Jhering.    in:  Ann.  Mag.  N.  H. 

(5)  Vol.  15|p  191—196.   [118,  121,  122] 
,  3.  Second  list  of  Reptiles  and  Batrachians  from   the  province  Rio  Grande  do  Sul, 

Brazil,  sent  to  the  Natural-History  Museum  by  Dr.  H.  von  Jhering.    ibid.  (5)  Vol.  16 

p  85—88.  [118,  121—123] 
,  4.  Batrachia.    in:  F.  J.  Bell's  Zoological  Record  for  1884;  being  Vol.  21  of  the  Re- 

cord  of  Zoological  Literature.  19  pgg.  [113] 
,  5.  Remarks  on  a  paper  by  Prof.  E.  D.  Cope  on  the  Reptiles  of  the  province  Rio  Grande 

do  Sul,  Brazil.    in:  Ann.  Mag.  N.  H.  (5)  Vol.  16  p  294—298.   [118,  120—123] 

,  6.  siehe  oben  Boettger  &  Boulenger. 

,   7.  A  description  of  the  German  River-Frog  [Rana  esculenta  var.  ridibmida  Pallas). 

in:  Proc.  Z.  Soc.  London  p  666—671  T  40  und  2  Figg.  [120,  121] 

,  8.  Description  of  a  new  Frog  of  the  genus  Megalophrys.  ibid.  p  850  T  55.   [123] 

,  9.  On  the  oceurrence  of  the  palmated  Newt  in  Oxfordshire.    in:  Zoologist  (3)  Vol.  9 

p  266— 267.  [123] 

,  10.  Remarks  on  Mr.  C.  W.  de  Vis's  recent  contributions  to  the  herpetology  of  Au- 

stralia.    in :  Ann.  Mag.  N.  H.  (5)  Vol.  16  p  386—387.   [118,  121—123] 

,  11.  A  list  of  Reptiles  and  Batrachians  from  the  Island  ofNias.  ibid.  p  388 — 389.  [118, 

120,  121,  124] 
Brath,  C. ,    Das  Zimmer-Terrarium,    in:    Arch.  Freunde  Naturg.  Mecklenburg  39.  Jahrg. 

p  122—130.  [113] 
Butler,  A.  W.,  Hibernation  of  the.  lowerVertebrates.  in  :  Amer.  Natural.  Vol.  19  p  37 — 40; 
und  in:  Proc.  Amer.  Ass.  for  1884  Vol.  33  p  543—545.  [113] 


110  Vertebrata. 

Camerano,  L.,  Ricerche  intorno  alla  distribuzione  geografica  degli  Anfibi  urodeli  in  Europa, 
in:  Atti  Accad.  Torino  Vol.  20  p  791—797.  [117] 

Chauvin,  M.  v.,  Über  die  Verwandlungsfähigkeit  des  mexicanischen  Axolotl.  in:  Zeit. Wiss. 

Z.  41.  Bd.  p  365— 3S9.   [116] 
Cope,  E.  D.,  1.  Fifth  contribution  to  the  knowledge  of  the  fauna  of  the  Permian  formation 

of  Texas  and  the  Indiän  Territory,  in  :  Proc.  Amer.Phil.Soc.  Vol.  22  p  28—47  1  Taf. 

[Vergl.  Ber.  f.  1884  IV  p  195.] 
,  2.  Twelfth  contribution  to  tlie  herpetology  of  tropical  America,    ibid.  p  167 — 194 

1  Taf.  part.  [118,  120—124] 
,  3.  A  contribution  to  the  herpetology  of  Mexico  [and  the  Bahama  islands].  ibid.  p  379 

—404  1  Taf.  part.  [118,  120—124] 
,  4.  Second  continuation  of  researches  among  the  Batraehia  of  the  coal  measures  of 

Ohio.    ibid.   p  405—408  ;    und  in  :   Paleont.  Bull.  No.  40  Philadelphia   p  405—408. 

[125—128,  130] 
,  5.  The  Batraehia  of  the  Permian  beds  of  Bohemia  and  the  Labyrinthodont  from  the 

Bijori  group   (India).    in:  Amer.  Natural.  Vol.  19  p  592 — 594  [Ref.  über  Fritsch  und 

Lydekker  (')],  und  The  Batraehia  of  the  Permian  beds  of  Bohemia.    in:    Geol.  Mag. 

London  (3)  Vol.  2  p  527  [Ref.  über  Fritsch].  [125,  126,  128—130] 

,  6,  Palaeontological  nomenclature.    ibid.  p  575.  [113]  „ 

,  7.  On  the  evolution  of  the  Vertebrata,  progressive  and  retrogressive.     in:  Amer. 

Natural.  Vol.  19  p  140—148,  243—245.  [119,  125]| 
,  8.  A  contribution  to  the  vertebrate  paleontology  ofBrazil.   in:  Paleontol.  Bull.  No.  40 

Philadelphia  p  1— 21  Tl;  und  in  :  Proc.  Amer.  Phil.  Soc.  Vol.  23  p  1— 21  Tl.   [125 

—127] 
*Cragin,  F.  W.,  Recent  additions  to  the  list  of  Kansas  Reptiles  and  Batrachians,  with  further 

notes  on  species  previously  reported.    in:    Bull.  Washburn  College  Vol.  1  p  100 — 

103.  [118] 
Credner,  H.,  Die  Stegoeephalen  aus  dem  Roth  liegenden  des  Plauen' sehen  Grundes  bei  Dres- 
den.   5.  Theil.    in:  Zeit.  D.  Geol.  Ges.  Berlin  37.  Bd.  p  694—736  T  27—29  5  Figg. 

[115, 127—130] 
De  Betta,  E.,  1.  Altre  notizie  sul  Pelobates  fuscus  trovato  nel  territorio  Veronese.    in:  Atti 

Ist.  Veneto  (6)  Tomo  3  p  1507—1509.  [123] 
,  2.  Sülle  diverse  forme  della  Mana  temporaria  in  Europa  e  piü  particolarmente  nel- 

ritalia.    ibid.  (6)  Tomo  4  p  45—90.   [120] 

De  Vis,  C.  AV.,  [Contributions  to  the  batrachology  of  Australial.  in:  Proc.  Roy.  Soc.  Queens- 
land Vol.  1  1884  p  128—129.  [Ref.  z.  Th.  nach  Boulenger  (lO)].  [118,  122,  123] 

Dickson,  E.  B.,  &  P.  L.  Sciater,  Remarks  upon  two  Newts  [Molge  vittata]  transmitted  to  the 
Society,    in:  Proc.  Z.  Soc.  London  p  834—835.  [123] 

Dolio,  L.,  1.  siehe  unten  Reptilia  p  133  unter  DollO  (-,. 

,  2.  Les  Labyrinthodontes.    in:    Rev.  Quest.  Scientif.  Bruxelles  Tome  17  p  305 — 312. 

[125,  126]; 

Eckstein,  K. ,  1.  [Anwendung  von  Alkohol  bei  Wiederbelebung  von  Batrachiern].  inj: 
Z.  Garten  26.  Jahrg.  p  287.  [114] 

,  2.  Mißbildungen  an  Amphibien,    ibid.  p317.   [115] 

Fischer,  J.  von.  Der  portugiesische  Scheidenzüugler  [Chioglossa  lusüanica  Barb.)  in  der  Ge- 
fangenschaft,   ibid.  p  259—293.  [115] 

Fischer,  J.  G.,  1.  Ichthyologische  und herpetologische  Bemerkungen,  in:  Jahrb.  Wiss.  Anst, 
Hamburg  2.  Bd.  p  80—121  T  3,  4.  Zugleich  Beilage  z.  Jahr.  Ber.  Nat.  Mus.  Ham- 
burg für  1884.  [118,  120,  121,  123] 

,  2.  Über  eine  Collection  von  iVmphibien  und  Reptilien  aus  Südost-Borneo.    in :  Arch. 

Naturg.  51.  Bd.  p  41-72  T  4,  5.    [118,  120—123] 


III.  Systematik,  Faunistik,  Biologie.   2.  Batrachia.  111 

Fischer,  J.  G.,   3.   Über  eine  Collection  Reptilien  und  Amphibien  von  der  Insel  Nias  und 

über  eine  zweite  Art  der  Gattung  Anniella  Gray,     in:   Abb.  Naturw.  Ver.  Hamburg 

9.  Bd.  I.Heft  lOpgg.  Tl.  [118,120,122] 
Fischer-Sigwart,  H.,  1.  Die  Geburtshelfer- Kröte  (^/y^es  ois^e^ncarts),  nach  Beobachtungen 

im  Terrarium,  mit  besonderer  Berücksichtigung  ihrer  Entwicklung  und  Verwandlung. 

in:  Die  Natur  (Müller)  34.  Jahrg.  p  1—3,  27—30  7  Figg.   [114] 

,   2.  Salamandra  maculosa,    ibid.  p  486—487,  493—495.   [114,  115] 

,  3.  Das  Überwintern  der  Lurche  im  Larvenzustand.    in:  Z.  Garten  26.  Jahrg.  p  299 

—312.  [114] 
Fletcher,  J.  J.,  [On  the  development  of  Pseudophryne  australis  (Gray)],   in  :  Proc.  Linn.  See. 

N-S- Wales  Vol.  10  p  342.  [114] 
Fraisse,  P.,  Die  Regeneration  von  Geweben  und  Organen  bei  den  Wirbel thieren,  besonders 

Amphibien  und  Reptilien.    Cassel  &  Berlin,  Th.  Fischer  4°  4,  164  pgg.,  3  Doppeltaf. 

[115] 
Friedel,  E.,  Märkisches  Provinzial-Museum  der  Stadtgemeinde  Berlin.    Eintheilungs-Plan 

der  Zool.  Abtheilung:  Lurche  und  Kriechthiere.  Berlin  80  15  pgg.   [113,  117,  120, 

122,  123] 
Fritsch,  A.,   Faunader  Gaskohle  und  der  Kalksteine  der  Permformation  Böhmens.  2.  Bd. 

Prag,  Fr.  flivnac.  fol.  64  pgg.  T  49—70  und  Figg.  [125,  126,  128—130] 
Gaudry,  A.,   1»  Palaeontology  in  Germany  and  Austria.    in :    Geol.  Mag.    London  (3)  Vol.  2 

p  556 — 559.  [Übersetzung  eines  dem'Ref.  unzugänglichen  Artikels  aus  :  Rev.  Sc.  Paris 

d.  d.  7  nov.]  [124] 
,  2.  Nouvelle  Note  sur  les  Reptiles  Permiens.    in:  Bull.  Soc.  Geol.  France  (3)  Vol.  13 

p  44—51  T  4,  5.  Auch  separat:  Lagny,  F.  Areau  S».  [125, 127,  128,  130] 
Geinitz,  H.  B.,  1.  [Notiz  über  Thierfährten  im  Buntsandstein  bei  Crotenleite  in  Sachsen]. 

in:  Leopoldina  21.  Heft  p  55.    [125,  130] 

,  2«  Über  Thierfährten  in  der  Steinkohlenformation  von  Zwickau  [Saurichnites  Heringi 

Gein.).  in:  Festschrift  Nat.  Ges.  Isis  Dresden  p  63-66  T  2.  [125,  127] 
^jrumm-Grshimailo ,  M.,  Kurzer  Bericht  über  die  Resultate  der  Expedition  in  die  am  Alai 

belegenen  Landstriche,  in:  Nachr.  Russ.  Geogr.  Ges.  St.  Petersburg  20.  Bd.  6.  Heft. 

[118, 122] 
Haller,  B.,  Das  blaue  Hochzeitskleid  des  Grasfrosches,   in :  Z.  Anzeiger  8.  Jahrg.  p  611 — 616 

Fig.  [Nichts  Neues.]  [114] 
Hay,  O.  P.,  Description  of  a  new  species  of  Amhlystoma  [A.  Copeanwn)  from  Indiana,    in: 

Proc.  U.  S.  Nation.  Mus.  Vol.  8  p  209—213  T  14.  [124] 
Heron-Royer,  .. .,  1.  siehe  oben  Blanchard  &  Heron-Royer  p  109. 
,  2.  Notes  sur  les  moeurs  des  Batraciens.  in:  Bull.  Soc. Etud.  Scientif.  Angers  Tome  14 

p  92—134.   [115] 
,  3.  Observations  relatives  ä  la  ponte  du  Bufo  vulgaris  et  aux  couches  protectrices  de 

l'oeuf  des  Batraciens.   in:  Bull.  Acad.  Belg.  (3)  Tome  10  p  597—608  1  Taf.   [114] 
,  4.  Notes  sur  les  amours ,  la  ponte  et  le  developpement  du  Discoglosse  [Discoglossus 

2)ic(us  Otth),  suivies  de  quelques  remarques  sur  la  Classification  des  Anoures.    ibid. 

p  565—583  T  14.  [114,  120,  123] 
Kappier,  A.,  Die  Thierwelt  im  Holländischen  Guiana.    in:  Ausland  58.  Jahrg.  p  857 — 859. 

[115] 

Katuric,  M.,  Notizie  zoologiche.   in:  Boll.  Soc.  Adriat.  Sc.  N.  Trieste  Vol.  8  1883  p  123— 

131.  [117,  122—124] 
Kelsail,  J.  E.,  The  distribution  of  British  Batrachians.  in:  Zoologist  (3)  Vol.  9  p  351.   [128] 
•Kimakowicz,  M.  von,  Stimme  unserer  Frösche  und  Kröten,  in:  Z.  Garten  20.  Jahrg.  p  315. 

[115] 
Xingsiey,  J.  S.,  The  Standard  Natural  History.  Vol.  3.  Lower  Vertebrates.  Boston  8o  480  pgg., 

Figg.  [113] 


112  Vertebrata. 

Kobelt,  W.,  Excursionen  in  Nord-Africa.    in:  Nachr.  Bl.  Mal.  Ges.  17.  Jahrg.  p  48.  [123] 

Klinisch,  H.,  Über  den  Unterkiefer  von  3fastodonsaurus  Silesiacus  n.  sp.  in  :  Zeit.  D.  Geol. 
Ges.  Berlin  p  528—533  2  Figg.   [125,  130] 

Lansdell,  H. ,  Russian  Central  Asia,  including  Kuldja,  Bokhara,  Khiva  and  Merv.  With 
appendices  on  the  fauna,  flora  and  bibliography  of  Kussian  Turkestan.  2  Vols.  Lon- 
don, Sampson  Low  &  Co.  80  1500  pgg.  70  Figg.  etc.   [118] 

Leydig,  F.,  Das  Blau  in  der  Farbe  der  Thiere.  in:  Z.  Anzeiger  8. Jahrg.  p  752 — 758.  [114] 

Lydekker,  E.,  1.  The  Labyrinthodont  from  the  Bijori  group  (India).  in:  Palaeontologia 
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,  2.   The  Reptilia  and  Batrachia  of  the  Maleri  and  Denwa  groups.    ibid.  (4)  Vol.  1 

Pt.  5  38  pgg.  6  Taf.    [125,  127] 

Marchesefti,  C,  Nuove  localitä  del  Proteus  anguinus.  in:  Boll.  Soc.  Adriat.  Sc.  N.  Trieste 
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Müller,  F.,  Vierter  Nachtrag  zum  Katalog  der  herpetologischen  Sammlung  des  Basler  Mu- 
seums,   in:  Verh.  Nat.  Ges.  Basel  7.  Theil  p  668—717  T  9—11.   [113,  119—123] 

Murray,  J.  A.,  A  new  Frog  [Rana  stamosignata)  from  Sind,  in:  Ann.Mag.N.  H.  (5)  Vol.  16 
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Ninni,  A.,  Sopra  le  Ranae  fuscae  del  Veneto.  in:  Atti  Istit.  Veneto  Sc.  (6)  Tomo  3  p  764 — 
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Pascoe,  F.  P.,  List  of  British  vertebrate  animals.  London,  Taylor  &  Francis  80  Batrachia 
p  26.   [117] 

Peracca ,  M. ,  Della  Rana  Latastei  e  dello  Sjjehrpes  fuscus  in  Piemonte.  in :  Atti  Accad. 
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Pfitzner,  W.,  Über  die  Aufzucht  von  Salamanderlarven,  in:  Morph.  Jahrb.  11.  Bd.  p  76 — 
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sanne (2)  Vol.  21  p  112.   [117,  120,  122,  124] 

Pohlig,  H.,  Vorläufige  Mittheilungen  über  das  Plistocän,  insbesondere  Thüringens,  in:  Zeit. 
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Portis,  A.,  Appunti  paleontologici.  II :  Resti  di  Batraci fossili  italiani,  in:  Atti  Accad.  To- 
rino Vol.  20  p  1173—1201  T  13.    [124—126] 

Rochebrune,  A.  T.  de,  1.  Vertebratorum  novorum  vel  minus  cognitorum  orae  Africae  occi- 
dentalis  incolarum  diagnoses.  in:  Bull.  Soc.  Philomath.  Paris  (7)  Tome  9  p  90 — 92. 
[118,  120,  121] 

* ,  2.  Faune  de  la  Senegambie  :  Les  Amphibiens.  Paris,  O.Doin  SO  avec  lOpl.  col.  [118] 

Romanes,  G.  J.,  Die  geistige  Entwicklung  im  Thierreich,  nebst  einer  Arbeit  von  Ch.  Dar- 
win: Über  den  Instinkt.  Deutsche  Ausgabe.  Leipzig,  E.  Günther  8^  4,  456  pgg. 
[114] 

Sacco,  F.,  Sulla  presenza  dello  Spelerpes  fuscus  (Bonap.)  in  Piemonte.  in:  Atti  Accad. 
Torino  Vol.  20  p  86—90.   [124] 

Sarasin,  P.  B.  &  C.  F.,  Über  die  Entwicklungsgeschichte  von  Epicrium  glutinosum.  in: 
Arb.  Z.  Inst.  V^^ürzburg  7.  Bd.  p  292—299.  [117] 

Sciater,  P.  L.,  siehe  oben  unter  Dickson  &  Sciater  p  HO. 

Seoane,  V.  L.,  On  two  forms  of  Rana  from  N-W-Spain.  in:  Zoologist  (3)  Vol.  9  p  169 — 
172   3  Figg.  [120,  121] 

Shufeldt,  R.  W.,  The  mexican  Axolotl  and  its  susceptibility  to  transformations.  in:  Science 
Vol.  6  p  263—264.   [116] 

Simmermacher,  G.  ,  [Notiz  über  eine  sechsfüßige  J/o/^e].  in:  Z.  Garten  26.  Jahrg.  p  93. 
[117] 

Stussiner,  J.,  &  O.  Boettger,  Malakologische  Ergebnisse  auf  Streifzügen  in  Thessalien,  in: 
Jahrb.  D.  Mal.  Ges.  12.  Jahrg.  p  128—200  T  4.   [123] 


1 
\ 


III.  Systematik,  Faunistik,  Biologie.    2.  Batrachia.   B.  Biologie.  113 

Thoburn,  W.  W.,  Temperature  and  hibernation.     in:    Amer.  Natural.  Vol.  19  p  405 — 407. 

[114] 

*True,  W.,  List  of  vertebrate  animals  [of  South  Carolina],    in:  A.  P.  Butler's  South  Caro- 
lina :  Resources  and  population,  institutions  and  Industries.    Charleston    80    8,  726, 

2ü  pgg.  Tafeln  etc.  [118] 
Vaillant,  L.,  1.  Sur  quelques  Batraciens  de  Nossi-Be  (Madagascar)  appartenant  ä  la  collection 

du  Museum,  in:  Bull.  Soc.  Philomath.  Paris  (7)  Tome  9  p  115—118  Fig.   [118,121 

122] 
,  2.  Catalogue  raisonne  des  Reptiles  et  Batraciens  d'Assinie,  donnes  par  M.  Chaper  au 

Museum  d'histoire  naturelle,  in:  Bull.  Soc. Z.  France  Vol.  9  1884  p  343—354  T  12. 

[Vergl.  Ber.  f.  1884  IV  p  198.]  [118] 
Ward,  M.  F.,  siehe  oben  Pittier  &  Ward  p  112. 
Woodward,  H.,  British  Museum  (N.  H.).  List  of  Casts  of  Fossils  reproduced  from  specimens 

in  the  Department  of  Geology.  London  80.  [124] 
Zacharias,  O.,    Studien  über  die  Fauna  des  Großen  und  Kleinen  Teiches  im  Riesengebirge. 

in:  62.  Jahr.  Ber.  Schles.  Ges.  Vat.  Cult.  f.  1884  p  254—257  [vorläufige  Notiz] ;  und 

in:  Zeit.  Wiss.  Z.  41.  Bd.  p  483—516  T  26.  [124] 
Anonymus,  Die  Verbreitung  der  Batrachier  auf  der  Erde,    in:  Ausland  58.  Jahrg.  p  594— 

595.  [117] 

A.  Allgemeines. 
Literatur.  Nomeuclatur.  Geschichte. 

Die  Bericlite  über  die  Leistungen  in  der  Herpetologie  während  des  Jahres  1884 
im  Archiv  schrieb  Boettger  (^j,  die  in  Bell's  Zoolog.  Record  for  1884  Boulenger 
[4).  —  In  Kingsley  hat  E.  D.Cope  p  303-344  die  Batrachier  bearbeitet. 

Cope  [^')  bricht  in  überzeugender  Weise  eine  Lanze  für  die  (in  Nord- America 
wie  in  England  allgemein  angenommene)  Bezeichnung  Batrachia  statt  Amphibia, 
wie  diese  Classe  in  Deutschland  leider  noch  vielfach  genannt  werde.  Weder  habe 
der  Name  »Amphibia«  die  Priorität  für  sich,  noch  auch  lasse  er  sich  in  Anbetracht 
dessen  festhalten,  da  ja  noch  Viele  darunter  Reptilia  -f-  Batrachia  verstehen. 

Necrologe  siehe  unter  Reptilia  p  138. 

Museologie.  Samminngen.  Technische  Hilfsmittel. 

Friedel  bringt  den  Eintlieilungs-Plan  der  zoolog.  Abtheilung  des  märkischen 
Provinzial  -  JVluseums  in  Berlin  und  zählt  die  vorhandenen  Batrachier  auf.  — 
F.  Müller  constatirt,  daß  die  Baseler  Sammlung  seit  Herausgabe  seines  letzten 
Nachtrags  zum  Museums  -  Cataloge  um  36  Batrachier  zugenommen  habe,  so  daß 
sie  jetzt  289  Species  zählt. 

B.  Biologie, 
a.  Allgemeines. 

Lebensweise.  Brath  macht  kurze  biologische  Bemerkungen  über  Hi/la, 
Bombinator ,  Rana  esculenta  und  temporaria,  Bufo  cinereus,  variabilis  und  calamita, 
Triton  cristatus  und  taeniatus;  Pelobates  und  Salamandra  scheinen  um  Zarrentin 
(Mecklenburg)  zu  fehlen. 

Winter  schl  af.  Kröten  sind  nach  Abbott  für  Kälte  empfindlicher  als  Frösche 
und  Salamander,  welche  letztere  in  Nord- America  meist  nur  leichten  Winterschlaf 
halten.  Verf.  hält  den  Winterschlaf  für  mehr  oder  weniger  von  dem  Willen  des 
betreffenden  Thieres  abhängig.  —  Auch  Butler  bringt  p  39  Mittheilungeu  über 

Zool.  Jahresbericht.  1S85.  IV.  g 


114  Vertebrata. 

den  Winterschlaf  der  Kröten  und  Frösche  Süd -Indianas  [Rana  haledna  wurde 
z.  B.  75'  höher  und  300  Yards  vom  Flusse  überwinternd  angetroffen),  während 
Salamander  und  Molche  im  Allgemeinen  nicht  auf  dem  Wassergrund  überwintern, 
sondern  in  der  kalten  Jahreszeit  in  Quellen  leben  oder  sich  in  feuchtem  Erdreich 
verkriechen,  ohne  ganz  in  Erstarrung  zu  fallen.  —  Thoburn  sucht  dagegen  an 
Versuchen  mit  Rana  haledna  und  anderen  Batrachiern  den  Nachweis  zu  führen, 
daß  der  Winterschlaf  nicht  eine  den  Thieren  eigenthümliche  und  erbliche  Er- 
scheinung, sondern  ein  aufgezwungener  Zustand  sei,  der  eintritt,  wenn  die 
äußeren  Umstände  es  verlangen. 

Zucht  und  Pflege.  Eckstein  (^)  brachte  einen  anscheinend  bereits  leblosen 
Bufo  vulgaris  durch  Einsetzen  in  schwach  alkoholisiertes  Wasser  wieder  zum 
Athmen. 

Anpassung  und  Anpassungsfähigkeit.  Fischer-Sigwart  (•^)  züchtete 
in  einem  sehr  großen  Terrarium  zweimal  überwinternde  Larven  von  Rana  escu- 
lenta ;  auch  im  Freien  fanden  sich  im  Hei'bst  noch  unentwickelte  Thiere  in  sehr 
verschiedenen  Stadien.  Als  Ursachen  dieser  Hemmungsbildungen  bezeichnet  Verf. 
Nahrungsmangel,  Mangel  an  Licht  und  Wärme  und  schwache  Körperconstitution. 
Bei  Rana  temporaria  und  Bufo  vulgaris  konnten  keine  überwinternden  Larven  be- 
obachtet werden ;  Tabellen  für  die  Dauer  der  Entwicklung  werden  beigegeben. 
Für  Alytes  obstetricans  gilt  das  bei  FiSCher-Sigwart  (*),  für  Salamandra  maculosa 
das  bei  Fischer-Sigwart  ^]  Mitgetheilte.  Während  von  2'riton  alpestris  keine  Lar- 
ven überwintern,  konnten  solche  von  Tr.  Helveticus  häufig  beobachtet  werden. 

Färbung  und  Farbenwechsel.  Leydig  versucht  eine  Erklärung  der 
blauen  Färbungen  bei  Triton  Helveticus  und  taeniatus  ^  bei  den  »braunen  Fröschen« 
und  bei  den  Larven  von  Salamandra  maculosa  und  Pelobates  fuscus.  Vergl.  auch 
Haller  und  Boettger  ("). 

Geistige  Fähigkeiten.  Romanes  bringt,  abgesehen  von  der  lichtvollen 
Verknüpfung  der  Thatsachen,  kleinere  Abschnitte  und  z.  Th.  wenig  bekannte 
Notizen  über  Sinne  p  92  ,  Gedächtnis  p  130  und  geistigen  Entwicklungsgrad 
p  387  bei  den  Batrachiern,  über  Farbensinn  beim  Frosch  p  101  und  über  In- 
stinct  beim  Laubfrosch  p  27  7. 

b.  Specielles. 
l.pcandata. 

Geschlechtsleben,  Eiablage  und  Larvenleben.  Heron-Royer  (*) 
macht  Mittheilungen  über  das  Geschlechtsleben  und  die  Eiablage  der  eui-opäischeu 
Anuren  unter  specieller  Berücksichtigung  von  Discoglossus  pictus  Otth.  —  Derselbe 
(3)  bringt  auch  Beobachtungen  über  die  Eiablage  von  Bufo  vulgaris.  —  Fletcher 
erwähnt,  daß  Pseudophryne  australis  (Gray)  ihre  Eier  nach  Regen  unter  Steine  an 
den  Rand  von  Pfützen  lege.  In  etwa  3  Wochen  hätten  die  Embryonen  die  Be- 
dingungen zu  selbständigem  Leben  als  Larven  erreicht,  ertrügen  aber  im  Ei  noch 
mehr  als  3  Monate  lang  einen  Aufschub,  wenn  das  zum  Larvenleben  nöthige 
Wasser  ausbleibe.  Äußere  Kiemen  wurden  an  den  jungen  Larven  nicht 
beobachtet. 

Lebensweise.  Alytes  obstetricans  ist  nach  Fischer-SIgwart  (^1  auch  inBasel, 
Aargau  undLuzern  verbreitet  und  überhaupt  im  Plateau  zwischen  Jura  und  Alpen 
nicht  selten,  aber  bei  seiner  nächtlichen,  versteckten  Lebensweise  schwer  zu  fin- 
den. Er  bevorzugt  südliche  Lagen  und  flieht  Nässe,  wie  auch  allzu  trockne  Aufent- 
haltsorte. Nur  Nachts  geht  er  der  Nahrung  nach  ;  er  macht  sich  nach  Art  der 
Ameisenlöwen  Fallgruben  für  Insecten.    Er  ist  rasch  in  seinen  Bewegungen  und 


ni.  Systematik,  Faunistik,  Biologie.   2.  Batrachia.   B.  Biologie.  115 

schnell  entschlossen  in  seinen  Handlungen.  Nur  die  q^  singen ;  in  beiläufig 
5  Secunden  hört  man  8  Töne.  Die  geistige  Begabung  steht  auf  einer  Stufe  mit 
der  des  Laub-  und  Wasserfrosches.  Verf.  hat  die  Entwicklung  der  Eier  bis  zum 
fertigen  Thiere  beobachtet.  Am  6.  Juni  ausgeschlüpfte  Larven  von  16- 17  mm 
Länge  hatten  die  äußeren  Kiemen  schon  verloren ;  sie  verlangen  zu  ihrer  Existenz 
nur  sehr  wenig  Wasser.  Nach  8  Tagen  maß  die  Larve  32,  im  Oct.  55,  im  März 
nächsten  Jahres  65,  am  11.  Mai  76  mm.  Von  da  an  bis  zum  8.  Juni  verlief  die 
endgültige  Metamorphose.  Die  Entwicklung  dauert  demnach  weit  über  1  Jahr, 
und  ist  die  Überwinterung  der  Larve  wenigstens  für  die  Schweiz  als  normal  zu 
betrachten.  Eine  Tabelle  der  Maße  in  den  verschiedenen  Stadien  der  Entwick- 
lung ist  p  30  beigegeben.  —  Heron-Royer  (^j  macht  Mittheilungen  über  die  Le- 
bensweise der  französischen  Arten  von  Rana  und  Hyla.  —  Kappler  schildert  kurz 
Natur  und  Lebensgewohnheiten  der  wichtigsten  Anuren  HoUändisch-Guianas.  Be- 
sonders hervorgehoben  werden  Pipa  Americana ,  FseucUs  paradoxa ,  Dendrobates 
trivittatus,  Ceratophrys  megastoma ,  Bufo  granulosus  und  agua ,  Hyla  crepitans  und 
Phyllomedusa  hicolor.  Eigenthümlich  ist  die  Schilderung  des  Dendrobates  trivitta- 
tus, der  seine  Quappen  aufsuchen  und  nach  anderen  Pfützen  bringen  soll.  Zu  dem 
Zwecke  setze  sich  der  Frosch  ins  Wasser ,  und  die  Kaulquappen  saugten  sich  so 
an  ihn  an,  daß  er  mit  einem  Gürtel  von  12-18  6-7  mm  großen  Larven  besetzt 
sei  und  sie  so  forttransportiren  könne. 

Secrete.    Über  das  giftige  Secret  der  Rana  esculenta  bringt  Bert  eine  Notiz. 

Stimme.  Kimakowicz  theilt  kurz  Beobachtungen  mit  über  die  Stimme  von 
Rana  agilis  Tho.  und  Pelobates  fuscus . 

Anomalien  und  Monstrositäten.  Blanchard  &  Heron-Royer  fanden 
eine  Rana  viridis  mit  linksseitiger  persistirender  Pupillarmembran;  das  linke 
Auge  war  vollkommen  blind.  —  Eckstein  ^)  beschreibt  einen  Bombinator ,  dem 
das  linke  Vorderbein,  eine  Rana  esculenta,  der  das  linke  Hinterbein  fehlt.  In  bei- 
den Fällen  fehlen  Narben  früherer  Verletzungen.  —  Fraisse  hat  resnltatlos  Ver- 
suche über  Regeneration  der  Extremitäten  bei  Anuren  angestellt;  überzählige 
Gliedmaßen  bei  Fröschen  sind  als  angeborene  Mißbildungen  zu  betrachten. 

2.1Caadata. 

Lebensweise.  J.  v.  Fischer  unterscheidet  2  Farbenvarietäten  von  Ckioglossa, 
die  eine,  fast  einfarbig  kupferroth,  aus  Galicia,  die  andre,  goldig -broncefarben, 
aus  Nord-Portugal.  Außerdem  kennt  er  auch  fast  einfarbig  schwarze  Thiere ,  bei 
denen  die  beiden  Längsstreifen  nur  angedeutet  sind.  Hire  Bewegungen  sind  äußerst 
lebhaft;  der  Fang  darum  schwierig.  Der  Lauf  ist  fast  eidechsenartig  schnell,  nur 
mehr  stoßweise.  Sie  meidet  grelles  Licht  und  ist  empfindlich  gegen  Geräusche. 
Stimme  fehlt.  Der  Schwanz  bricht  sehr  leicht  ab  und  reißt  manchmal  bei  unge- 
schickter Bewegung  zwischen  Steinen  von  selbst.  Häutung  wie  bei  Salainandrina, 
Nahrungsaufnahme  wie  bei  Molge.  In  der  Gefangenschaft  ausdauernd.  —  Fisclier- 
Sigwart  (^)  macht  Beobachtungen  an  Salamandra  maculosa  im  Terrarium  und  im 
Freien.  Die  Art  ist  für  Änderungen  in  der  Luftfeuchtigkeit  sehr  empfindlich. 
Strychnin  wirkt  schon  durch  die  Haut  tödtlich.  Sie  ist  ein  entschiedenes  Nachtthier. 
Der  Winterschlaf  geschieht  an  relativ  trocknen  Orten  und  ist  leicht.  Die  Paarungs- 
zeit dauert  von  Febr.  bis  Mitte  Juni ;  Verf.  vermuthet ,  daß  sie  zu  dieser  Zeit  auch 
Töne  von  sich  gibt.  Die  Geburt  von  einmal  8,  einmal  14  Jungen  wurde  direct 
beobachtet,  doch  dürften  bis  zu  30  Junge  und  mehr  vorkommen  ;  die  Aufzucht  im 
Aquarium  ist  schwierig.  Dagegen  wurden  Beobachtungen  über  die  Entwicklung 
derselben  von  25  mm  Länge  bis  zum  ausgewachsenen  Thier  im  Freien  angestellt. 
Ein  20  cm  langes  Thier  ist  mindestens  vierjährig.   Die  Unterschiede  der  Sala- 


116  Vertebrata. 

mander-  und  Tritonlarven  werden  besprochen.    Lebendiggebären  ist  auch  bei 
dieser  Art  die  Regel. 

ZuchtundPflege.  Sehr  günstige  Resultate  hat  Pfitzner  bei  der  Aufzucht 
der  Salamanderlarven  im  Fischbrutapparate  erzielt.  Die  Neigung,  ihre  Meta- 
morphose zu  vollenden ,  ist  bei  sonst  ganz  gleich  behandelten  Larven  individuell 
sehr  ungleich. 

Anpassung  und  Anpassungsfähigkeit.  Die  Neigung  zur  freiwilligen 
Annahme  der  Molchform  bei  in  Gefangenschaft  gehaltenen  Axolotllarven  ist  nach 
Chauvin  bei  verschiedenen  Individuen  ungleich  stark  ausgeprägt.  Verf.  versuchte 
neuerdings  24  Axolotl  im  Alter  von  6Y2-7Y2  Monaten  eine  möglichst  naturge- 
gemäße  Metamorphose  durchmachen  zu  lassen ;  bei  keinem  gelang  es  sofort :  die 
gewünschte  Umwandlung  geschah  erst  in  48-277  Tagen.  Ohne  äußeren  Zwang 
würde  keines  dieser  Thiere  sich  umgewandelt  haben.  Verf.  hat  erkannt,  daß 
nicht  die  Größe  der  Kiemenbüschel ,  sondern  die  erste  Häutung  als  Wendepunkt 
für  die  Metamorphose  zu  betrachten  sei.  Sie  war  im  Stande,  die  Thiere  beliebig 
von  der  niederen  auf  die  höhere  Entwicklungsstufe  und  umgekehrt  zu  verwandeln  ; 
letzteres  ist  entsprechend  schwieriger.  Weitere  Versuche  bezweckten,  die  Meta- 
morphose willkürlich  zu  unterbrechen  und  auf  Jahre  zu  hemmen,  um  dann  bei 
denselben  Thieren  das  Anpassungsvermögen  nochmals  zu  erproben.  Bei  5  Axo- 
lotllarven wurde  die  Ausbildung  der  Lunge  soweit  gefördert,  daß  die  Thiere 
vollständig  auf  dem  Lande  leben  konnten ,  und  nun  der  Versuch  gemacht ,  die 
der  Lungenathmung  naturgemäß  folgenden  weiteren  Veränderungen  zu  unter- 
drücken. Abwechselnd  wurden  die  Larven  bei  Tage  auf  dem  Lande ,  bei  Nacht 
im  Wasser  belassen.  Die  Entwicklung  schritt  nicht  wesentlich  vor,  und  nach  S'/g^ 
Jahren  wurde  der  Versuch  beendigt ,  indem  2  Exemplare  zum  Amblystoma ,  2  zu 
Axolotllarven  zurückgebildet  werden  sollten.  Das  letztere  gelang  im  Laufe  von 
4  Monaten,  das  erstere  dagegen  nur  in  einem  Falle,  aber  vollständig ,  in  7 1/0  Mo- 
naten. Die  Hemmung  der  Metamorphose  bewirkte  in  beiden  Fällen  auch  eine 
Hemmung  in  der  Ausbildung  der  Geschlechtstheile.  In  erster  Linie  ist  es  die 
Wärme,  dann  das  Medium ,  die  den  Hauptantrieb  zu  den  besprochenen  Umwand- 
lungen geben,  endlich  langsam,  aber  beständig  fortwirkende  äußere  Einflüsse. 
Am  leichtesten  gelingen  Umänderungen,  wenn  wir  im  Thiere  bis  dahin  latent  ge- 
bliebene Entwicklungstriebe  zu  wecken  verstehen,  viel  schwerer  ist  es,  Stillstände 
oder  physiologische  Rückschritte  hervorzurufen,  am  schwersten  gegen  infolge  von 
Vererbung  eingewurzelte  Naturanlagen  anzukämpfen.  Versuche  an  Salamandra 
atrawadi  maculosa  bestätigten  dies;  ebenso  20  Amblystoma-luaxwen,  die  von  einem 
lj?i^\A- Amblystoma  abstammten.  Die  sog.  Neotenie  wird  in  gewissem  Grade  erklärt 
theils  durch  die  Beobachtung  der  Verf.  ,  daß  die  Neigung  zur  Fortentwicklung 
unterdrückt  wird  in  kühlem  und  luftreichem  Wasser,  gefördert  aber  durch  Wärme 
und  luftarmes  Wasser,  theils  dadurch,  daß  die  jungen  Thiere  die  zu  ihrer  Me- 
tamorphose geeignete  Zeit  gewissermaßen  verpaßt  haben.  Später  büßen  sie  die 
Neigung  zu  einer  Umwandlung  vollständig  ein.  Die  Amblysioma-  axtige  Fleck- 
zeichnung ,  die  in  gewissen  Stadien  bei  dem  Axolotl ,  wie  bei  zur  Metamorphose 
reifen  Salamandra-harven  beobachtet  wird,  ist  ein  untrügliches  Merkmal  der  be- 
ginnenden Umwandlung.  Tabellen  über  die  einzelnen  Versuchsthiere  erhöhen  den 
Werth  der  schönen  Arbeit.  —  Durch  Beobachtungen  an  Axolotln ,  namentlich  an 
Amblystoma  mavortium  und  tigrinum  im  Freien  des  Nordwestens  von  Neu -Mexico 
bestätigt  Shufeldt  diese  Unregelmäßigkeiten  in  der  Metamorphose.  Beim  Auf- 
trocknen der  Sümpfe  verwandelten  sich  die  Larven  in  der  That  in  die  Landform. 
Verf.  fügt  hinzu,  daß  reichliches  Futter  und  ebenso  daß  allmählich  sich  erhöhende 
Temperatur  die  Metamorphose  beschleunigt,  daß  eine  größere  Wassertiefe  sie 
dagegen  verzögert. 


III.  Systematik,  Faunistik,  Biologie.   2.  Batrachia.   C.  Faunistik.  117 

Anomalieu  und  Monstrositäten.  Simmermacher  beschreibt  einen  sechs- 
füßigen Triton  von  Gießen.  Am  linken  Hinterbein,  mit  normal  5  Zehen,  sproßt 
in  der  Gegend  des  Oberschenkels  ein  zweiter ,  abwärts  gerichteter  Schenkel ,  der 
an  seinem  Ende  9  Zehen  trägt,  nämlich  zweimal  4  seitliche ,  zwischen  denen  sich 
noch  eine  mittlere  Zehe  befindet. 

3.  Apoda. 

Lebensweise.  Nach  Sarasin  lebt  Epicrium  glutinosum  auf  Ceylon  häufig  in 
flachen,  feuchten  Bachufern  etwa  1'  tief  unter  der  Rasendecke.  Es  scheut  das 
Wasser  und  ertrinkt,  sich  selbst  überlassen,  schnell  darin.  Es  nährt  sich  von 
Typhlopiden,  jungen  Rhinophiden  und  Regenwürmern.  Epicrium  ist  nicht 
lebendiggebärend,  sondern  legt  durchschnittlich  13  auffallend  große  Eier  von 
9  mm  Länge,  6Y2  ^^  Durchmesser  und  ca.  0,23  g  Gewicht  in  einem  eigen- 
thümlich  angeordneten  Klümpchen  in  Erdhöhlen  in  unmittelbarer  Nähe  des  Wassers. 
Das  Q.  übernimmt,  zusammengeringelt  um  den  Eierhaufen,  die  Brutpflege.  Die 
Eier  scheinen  während  der  Bebrütung  um  das  Doppelte  sich  vergrößern  zu 
können.  Die  etwa  4  cm  langen  Embryonen  bewegen  sich  lebhaft  in  der  Eischale; 
«benso  ihre  je  3  blutrothen  Kiemenbüschel.  Den  kurzen  Schwanz  umläuft  ein 
Flossensaum ;  das  Auge  ist  groß  und  deutlich.  Offenbar  werfen  die  Jungen  zuerst 
die  äußeren  Kiemen  ab  ,  schlüpfen  dann  aus  dem  Ei  und  wandern  darauf  in  den 
nächsten  Bach,  wo  sie  bis  zu  einer  Länge  von  16  cm  heranwachsen  können.  Diese 
aalartigen  Larven  schlucken  Wasser  ein  und  lassen  es  durch  die  Kiemenlöcher 
wieder  ausströmen;  von  Zeit  zu  Zeit  steigen  sie  aber  an  die  Oberfläche,  um  direct 
Luft  zu  athmen.  Untersuchung  derselben  bestätigte  die  Anwesenheit  von  Lungen. 
Die  Haut  der  Larve  ist  reich  an  den  characteristischen  Sinnesorganen.  Nach 
alledem  stehen  die  Gymnophionen  also  den  Urodelen  in  der  Entwicklung  in  der 
That  sehr  nahe. 

C.  Faunistik. 
I.  Allgemeines. 

Ein  Anonymus  gibt  eine  recht  anschauliche  Skizze  der  Verbreitung  der  Batra- 
chier  auf  der  Erde ,  wobei  es  sich  zwar  im  Wesentlichen  auf  Boulengers  neueste 
Arbeiten  stützt ,  aber  einige  Gesichtspunkte  namentlich  im  Vergleiche  zur  Ver- 
breitung anderer  Thier  -  und  Pflanzenclassen  und  -  familien  stärker  betont ;  über 
die  fossile  Fauna  weiß  Verf.  keine  neuen  Daten  beizubringen. 

Palaärctische  Region.  Nach  Camerano  besitzt  Europa  von  30  bekannten 
Urodelengattungen  7,  von  etwa  105  Arten  19.  Characteristisch  für  Europa  sind 
die  Genera  Chioglossa,  Salamanch'ina,  Proteus,  Euproctus  (und  Pleurodeles; .  Die 
Verbreitungsbezirke  für  die  einzelnen  Gattungen  und  Arten  werden  eingehend  be- 
sprochen und  letztere  in  4  Gruppen  getheilt.  Die  nordische  Fauna  umfaßt  danach 
die  3  ASalamandrasa'ten  und  Triton  cristatus ,  alpestris  und  vulffaris ,  die  östliche 
Triton  cristatus  und  vulgaris  mit  ihi'en  Varietäten  und  TV.  Montandoni,  die  west- 
liche Chioglossa  und  Triton  Blasii ,  marmoratus ,  Boscae ,  palmatus  und  Waltli, 
die  südliche  die  4  Euprocticsarten  ,  Triton  Hagemnulleri  und  Salamandrina .  Spe- 
lerpes  und  Proteus  vermitteln  die  Beziehungen  mit  America.  Der  Ausgangspunkt 
für  die  Urodelen  dürfte  in  der  spanischen  Halbinsel  und  in  Frankreich  liegen. 
—  Pascoe  zählt  aus  England  3  Molge  ^  2  Rana ,  2  Bufo,  Friedel  p  10-13  aus 
derProv.  Brandenburg  13  resp.  14  Arten  auf.  —  Pittier  &  Ward  verzeichnen 
aus  dem  Hochland  des  Cnt.  Waadt  2  Urodelen,  3  Auureu. 

Katuric  nennt  aus  der  weiteren  Umgebung  von  Zara  (Dalmatien)  3  urodelen, 


Hg  "Vertebrata. 

5  Anuren ,  Boettger  {^)  aus  Algerien  und  Tunis  2  Urodelen ,  4  Anuren ;  s. 
Bufonidae. 

Lansdell  führt  5  Batrachier  aus  Russisch-Turkestan  auf;  Grumm-Grshimailo 
verzeichnet  Bv/o  variabilis  aus  Ferghana. 

Äthiopische  Region.  *Rochebrune  [^]  bringt  eine  Fauna  von  Senegambien 
und  beschreibt  (^j  5  neue  Anuren  aus  Nieder- Guinea  und  Senegambien;  s. 
Ranidae. 

Vaillant  (')  zählt  5  Anuren  von  Nossi-Be  (Madagascar)  auf  und  bringt  (2)  ein- 
gehende Beschreibung  der  [in  Ber.  f.  1884  IV  p  198  bereits  besprochenen  3] 
Anuren  von  Assini  (Goldküste). 

Indische  Region.  Boettger  (^)  gibt  eine  Zusammenstellung  der  aus  China 
bekannten  Batrachier  (34  Anuren,  9  Caudaten)  mit  Angabe  der  wichtigsten  Lite- 
ratur und  der  Specialfundorte. 

J.  6.  Fischer  (^j  zählt  p  80-81  von  Süd-Mindanao  4  Frösche  auf,  die  Dr. 
Schadenberg  1881-82  daselbst  gesammelt  hat.  —  Nach  Demselben  (2)  hat  Fr. 
Grabowsky  auf  Südost-Borneo  1 7  Anuren  gefunden ,  von  denen  1  Art  neu  für  die 
Insel,  2  überhaupt  neu  sind.  —  J.  6.  Fischer  (^)  nennt  3  Anuren,  Boulenger  C^) 
5  Anuren,  1  Apoden  von  der  Insel  Nias. 

Australische  Region.  De  Vis  beschreibt  4  Hyla  aus  Australien  als  neu. 
Boulenger  (^^j  stellt  davon  3  in  die  Synonymie  und  macht  auch  über  De  Vis'sche 
frühere  Cystignathiden-  und  Hyliden-Funde  synonymische  Bemerkungen. 

Nea retische  Region.  *True  bringt  eine  Liste  der  Batrachier  von  Süd- 
Carolina,  *Cragin  vervollständigt  die  von  Kansas. 

Neotropische  Region.  Cope  (^)  verzeichnet  aus  Monterey,  Prov.  Nuevo 
Leon  (Mexico),  und  von  Oruba  (Inseln  unter  dem  Winde)  je  1  Anuren,  von  Nica- 
ragua 4  Anuren ,  vom  Oberlauf  des  Flusses  Beni  (Bolivia)  1  Apoden  und  aus  der 
Prov.  Rio  Grande  do  Sul  (Brasilien)  9  Anuren.  Boulenger  (^)  bringt  kritische 
Bemerkungen  zu  dieser  Arbeit.  —  Cope  (^)  gibt  Listen  von  1  Caudaten,  6  Anuren 
aus  der  Tierra  templada  der  mexicanischen  Prov.  Vera  Cruz  und  Puebla ,  von 
3  Anuren  (1  n.)  aus  der  Prov.  Hidalgo,  von  1  Anuren  der  ostmexicanischen 
Insel  Cozumel  und  von  2  Anuren  aus  New  Providence  (Bahamas) . 

Boulenger  (2,^)  verzeichnet  19  Anuren  aus  der  Prov.  Rio  Grande  do  Sul;  6  für 
die'Provinz  neu,  1  n.  sp.  —  Boettger  [^)  zählt  19  Anuren  aus  Paraguay  auf ,  da- 
runter 5  n.,  und  zieht  (4j  2  sp.  davon  wieder  zurück. 

II.  Faunen. 
L  Paläarctische  Region. 

Caudata  Camerano. 

a.  Europäische  Subregion.  England:  Pascoe. Salamandrinae Boulenger 
('•),  Kelsall.  Schweiz,  Cnt.  Waadt :  Salamandrinae,  Ranidae,  Bufonidae  Pitti  er 
&Ward.  Deutschland:  Ranidae  Boettger  (^),  Boulenger  (^).  Baden:  Salaman- 
drinae, Ranidae  Müller.  Harz;  Salamandrinae  Bartels.  Mecklenburg:  Brath.  Bran- 
denburg: Salamandrinae,  Ranidae,Bufonidae,  Hylidae,Pelobatidae,  Discoglossidae 
Friedel.   Schlesien:  Salamandrinae  Zacharias.  Böhmen:  Ranidae  Boulenger  ('). 

b.  Mediterrane  Subregion.  Tunis:  Bufonidae  Boettger  (^).  Algerien: 
Salamandrinae  Kobelt.  Spanien:  Ranidae  Seoane.  Italien:  Ranidae  De  Betta 
(2).  Oberitalien:  Pelobatidae  De  Betta  (^).  Piemont:  Ranidae  Peracca.  Pletho- 
dontinae  Sacco,  Peracca.  Venetien:  Ranidae  Ninnl.  Österreichisches  Küsten- 
land: Proteidae  Marchesetti.  Dalmatien:  Salamandrinae,  Proteidae,  Bufo- 
nidae Katuric.  Thessalien:  SalamandrinaeStussiner&  Boettger.  Trapezunt: 
Salamandrinae  Dickson  &  Sciater.  Klein-Asien,  Brussa:  Ranidae  Boulenger 
(^).    Salamandrinae  Dickson  &  ScIater. 


III,  Systematik,  Faunistik,  Biologie.    2.  Batrachia.    D.  Systematik.  119 

c.  Sibirische  Subregion.  Russisch-Turkestan:  Lansdell.  Bufonidae 
Grumm-Grshimailo. 

2.  Äthiopische  Region. 

a.  Westafricanische  Subregion.  Senegambien:  *Rochebrune  p).  Ra- 
nidae  Rochebrune  (^).  Goldkttste:  Bufonidae  Müller.  Vergl.  aucli  Vaillant  (^j. 
Tumbo-Insel:  Ranidae  Müller.  Nieder-Guinea,  Landana:  Ranidae  Roche- 
brune (M  • 

b.  Madagassische  Subregion.    Nossi-Be:  Dendrobatidae ,  Engystoma- 

tidae,  Bufonidae  Vaillant  (^j. 

3.  Indische  Region. 

a.  Ostindische  Subregiojn.    Sind  :  Ranidae  Murray. 

b.  Indochinesische  und  Himalaya-Subr egion,  Süd-China:  Ra- 
nidae, Bufonidae  Boettger  (2) . 

c.  Indomalayische  Subregion.  Philippinen,  Süd-Mindanao :  Ra- 
nidae, Engystomatidae ,  Pelobatidae  J.  6.  Fischer  (^).  Südost-Borneo:  Ra- 
nidae, Engystomatidae,  Bufonidae,  Pelobatidae  J.  G.  Fischer  p).  Nias:  Ranidae, 
Bufonidae  J.  G.  Fischer  {^),  Ranidae,  Engystomatidae,  Caeciliidae  Boulenger  (^^). 
Malacca:  Pelobatidae  Boulenger  («). 

4.  Australische  Region. 

Australische  Subregion.  Australien:  Hylidae  De  Vis.  Hylidae, 
Cystignathidae  Boulenger  (lo). 

5.  Nearctische  Region. 

a.  AUeghany-Subregion.  Indiana:  Amblystomatinae  Hay.  Süd-Ca- 
rolina: *True.   Kansas:  *Cragin. 

b.  Felsengebirgs-Subregion.   Hochland  von  Mexico  oder  Toluca: 

Hylidae  Cope  (^) . 

6.  Neotropische  Region. 

a.  Antillische  Subregion.  Bahamas : New Providence,  Hylidae  Oope{^). 

b.  Centralamericanische  Subregion.  Mexico:  Prov.  Nuevo  Leon: 
Ranidae  Cope  (^j  •  Pi'ov.  Hidalgo :  Cystignathidae,  Hylidae,  Ranidae  Cope  (^j . 
Prov.  Vera  Cruz  und  Puebla :  Plethodontinae,  Bufonidae,  Hylidae,  Cystignathidae 
Cope  {^)-  Insel  Cozumel :  Bufonidae  Cope  (^).  Guatemala:  Bufonidae  Müller. 
Nicaragua:  Dendrobatidae,  Hylidae  Cope  (2). 

c.  Brasilianische  Subregion.  Oruba  (Inseln  unter  dem  Winde)  :  Cysti- 
gnathidae Cope  (2).  Brasilien,  Prov.  Rio  Grande  do  Sul:  Cystignathidae,  Hy- 
lidae Boulenger  (2,3,^).  Cystignathidae  Cope  (2).  Hylidae  Müller.  Paraguay: 
Engystomatidae,  Hylidae  Boettger  {^) .  Cystignathidae,  Bufonidae  Boettger  (^  •*) . 
Bolivia  (Oberer  Beni)  und  Ost-Peru:  Caeciliidae  Cope  (2). 

d.  Chilenische  Subregion.  Chile:  Cystignathidae  Müller. 

D.  Systematik. 
I.  Allgemeines. 

Die  systematische  Eintheilung  der  8  lebenden  und  fossilen  Batrachier-Ord- 
nungen  schließt  sich  an  die  in  Cope  (^)  im  Ber.  f.  1884  IV  p  204  von  uns  kurz 
referirte  Reihe  an;  Cope  (')•  —  Müller  bringt  zahlreiche  geographische  und 
systematische  Notizen  über  Batrachier  verschiedener  Provenienz  und  beschreibt 


1 20  Vertebrata. 

einen  neuen  Arihroleptis  und  eine  TJo^avarietät :  s.  Salamandrinae,  Rauidae, 
Bufonidae,  Cystignathidae,  Hylidae.  —  Boettger  (^j  untersuchte  4  Arten  aus 
Süd-China;  s.  Ranidae,  Bufonidae. 

II.  Einzelne  Ordnungen. 
Ordo  Ecandata. 
Blanchard  sucht  die  Art  der  Gelenkverbindung  der  Wirbelcentra  und  die  Form 
der  Wirbel  als  erste  und  wichtigste  Charactere  für  die  Classification  der  Anuren 
zu  verwerthen ;  die  systematische  Bedeutung  des  Sacralwirbels  und  seiner  Apo- 
physen  sei  gering.  Vergl.  auch  Bayer  und  Heron-Royer  (^j,  die  osteologische  und 
embryologische  Unterschiede  benutzen,  um  gewisse  Änderungen  in  der  Classi- 
fication der  europäischen  Anuren  zu  stützen;  s.  Pelobatidae,  Discoglossidae.  Eine 
Kritik  des  auf  die  Fauna  von  Rio  Grande  do  Sul  bezüglichen  Theiles  von  Cope  (^J 
bringt  Boulenger  (^).  Systematische  Notizen  über  neue  Hylidengattungen  finden 
sich  bei  Cope  (3)  p  383. 

Familie  Ranidae. 
Boettger  (^)  beschreibt  p  129  Rana  chhronota  (Gthr.)  von  Hongkong,  tigrina 
Daud.  von  Canton  und  Rhacophorus  maculatus  (Gray)  von  Swatow.  Derselbe  (^) 
discutirt  eingehend  die  Unterschiede  der  5  deutschen  Äanaarten  R.  escuUnta 
L.,  /or^w  BIgr.,  temporaria'L.,  ari'ra//s  Nilss.  und  agilisT\xo.  Boulenger  (^)  be- 
schreibt eine  neue  Rana  aus  Kleinasien.  Nach  Demselben  (^)  sind  die  verschie- 
denen Formen  der  europäischen  Wasserfrösche  durch  unmerkliche  Übergänge 
mit  einander  verknüpft,  und  es  ist  am  besten,  sie  als  Subspecies  aufzufassen.  Raym 
escuUnta  var.  ridibunda  Fall,  von  Berlin  und  Prag  wird  eingehend  beschrieben  und 
abgebildet  und  mit  dem  Typus  verglichen  (Fersenhöcker  des  Typus  von  Berlin. 
Düsseldorf  und  Basel  sind  abgebildet) .  Die  Asyngamie  beider  Formen  bei  Berlin 
wird  besonders  hervorgehoben.  Cope  C-^)  nennt  Rana  halecina  Kalm  aus  Nuevo 
Leon  und  (3)  aus  Zacualtipan,  Prov.  Hidalgo  (Mexico].  J.  6.  Fischer  (^)  zählt  aus 
Süd-Mindanao  SiUi  Rana  Evereid  Blgr .  und  Hylorana  ei-ythraea  Schleg.  Derselbe  (^) 
beschreibt  eine  neue  Hylorana  aus  Borneo.  J.  6.  Fischer  [^)  nennt  Rana  macro- 
don  Tsch.  und  Hylorana  chalconota  D.  &  B.,  Boulenger  (^^)  Rana  Nwobariensi's 
(Stoi.),  zu  der  beschreibende  Notiz  gegeben  wird,  und  erythraea  (Schleg.)  von  der 
Insel  Nias.  Friedel  zählt  von  Berlin  auf  Rana  escuUnta,  fortis  Blgr.,  temjwraria 
und  arvalis  Nilss.  Müller  beschreibt  einen  neuen  Arthroleptis  und  eine  neue  Rana- 
Varietät.  Murray  diagnosticirt  eine  neue  Rana  aus  Sind.  Nach  Nlnni  finden 
sich  in  Venetien  in  der  Ebene  m\x  Ra^ia  ayilis  Tho.  nnd  Latastet  Blgv . .  in  den 
venetianischen  Alpen  aber  und  zwar  erst  in  beträchtlicher  Höhe  bei  Zoldiano,  S.  Ti- 
ziano  di  Gaima,  Fusine  und  Cadorino  R.  muta  Laur.  Peracca  constatirt  R.  Latastei 
in  Piemont  bei  Robela  nächst  Cavoretto  in  der  Umgebung  von  Torino.  De  Betta  C-^) 
hält  sämmtliche  braunen  Frösche  Europas  und  insbesondere  die  R.  temporaria  und 
agilis=^  Latastei  \\,2X\t\i&  für  eine  einzige  Species  R.  temporaria  und  unterscheidet 
die  einzelnen  Formen  höchstens  als  Rassen  oder  Local Varietäten.  [Da  Verf.  nur 
die  Unterschiede  in  der  Form  der  Schnauze,  der  Länge  der  Hinterbeine  und  der 
Färbung  berücksichtigt,  nimmt  diese  Schlußfolge  nicht  Wunder.  Leydig's, 
Pflüger's,  Born's  einschlägige  anatomische  und  physiologische  Untersuchungen  und 
Boulenger' s  systematische  Arbeiten  kennt  Verf.  nicht  oder  nützt  sie  nicht  aus.] 
Nach  Pittier  &  Ward  finden  sich  Rana  esculenta  und  temporaria  im  Hochland  des 
Cnt.  Waadt ;  letztgenannte  Art  gehe  bis  in  die  alpine  Region.  Rochebrune  (^j 
beschreibt  1  Raiia  aus  Senegambien  und  4  Hyperolim  ausLandaua  als  neu.  Seoane 
stellt  2  neue  Subspecies  von  Rana  aus  Nordwest-Spanien  auf. 


III.  Systematik,  Faunistik,  Biologie.    2.  Batrachia.    D.  Systematik.  121 

Arthroleptls  bivittatusn.  Tumbo-Insel  (W-Afr.);  Müller  p  671  T9  Fk — I  [nach  Bou- 
lenger  in  lit.  =  macrodaclylus  Blgr.  ] . 

Hylorana  longipes  n.  verwandt  macrodactyla  Gthr.  Pagat  (Südost-Borneo) ;  J.  6.  Fischer 
(2)  p  47  [nach  Bouleuger  i.  1.  =  Rhacophoms  maculatus  var.  quadrilineata  Wgm.]. 

Hyperolius  Lucani  n.  maestus  n.  p  91,  Protchei  n.  rhizophilus  n.  p  92,  sämmtlich  von 
Landana  (Nieder-Guinea) ;  Rochebrune  (^). 

Rana  esculenta  subsp.  Perezi  n.  p  171  und  temporar ia  subsp.  parvipalmata  n.  p  169 
Galicia  (Nordwest-Spanien) ;  Seoane  Figg.  — forfisWi^v.  =  racÄmnans Pallas  &  Eich- 
wald =  esculenta  var.  ridilunda  Pall.  ;  Boulenger  (")  p  666  — fusca  var.  longipes 
n.  Badenweiler;  Müller  p  670  — macrocnemis  n.  verwandt  iemporaria.  Brussa ; 
Boulenger  (^)  Fig.  —  Marchei  n.  Sangurugu  am  Casamence  (Senegambien) ; 
Rochebrune  (^j  p  90  — stemosignata  m.  Sind;  Murray  p  120. 

Familie  Dendrobatidae. 

i 

Cope  (^)  verzeichnet  Dendrobates  tinctorius  Schneid,  und  typographus  Kef.  aus 
Nicaragua.  Vaillant  (')  zählt  vonNossi-Bö  (Madagascar)  Maniella  beisileo  Gvund. 
auf.  [Die  Nossi-Be-Art  hat  Ref.  Ebenaui  genannt ;  ihre  Identität  mit  betsileo  ist 
noch  unbewiesen.] 

Familie  Engystomatidae. 

Boettger  (^)  nennt  aus  Paraguay  Phryniscus  nigricans  Wgm.,  Engystoma  ovale 
(Schneid.)  und  beschreibt  neu  2  Engystoma.  Boulenger  (^^)  verzeichnet  Callula 
baleata  (Müll.)  von  der  Insel  Nias.  J.  6.  Fischer  (^;  nennt  aus  S-Mindanao 
Microhyla  achatina  Tsch.  [falsch  bestimmt ;  nach  Boulenger  i.  1.  eine  Callula- A.xi\. 
J.  G.  Fischer  {^)  gibt  p  46  beschreibende  Notizen  zu  Calopkrynns  pleurostigma 
Tsch.  von  Borneo.  Vaillant  (^)  hat  p  116  Fig.  den  Sternalapparat  von  Rhombo- 
phryne  testudo  Bttg.  ebenfalls  untersucht  und  verweist  die  Gattung  [irrthümlich] 
zu  den  Bufoniden.  [Vergl.  auch  Ber.  f.  1884  IV  p  206.] 


Engystoma  albopunctatum  n.  p  240,  Mälleri  n.  p  241  Paraguay;  Boettger  {^]. 

Familie  Cystignathidae. 

Boettger  [^)  verzeichnet  aus  Paraguay  Ceratophrys  AmericanaD.  &  B.,  Paludi- 
cola  fuscomaculata  (Std.),  y?-a(?«7ts  Blgr.,  Leptodactylus  mystacinus  (Burm.),  ocellatus 
(L.)  und  beschreibt  als  neu  1  Paludicola  und  1  Leptodactylus.  Derselbe  (^;  zieht 
die  eben  genannte  neue  Paludicola  wieder  ein;  vergl.  auch  Bufonidae.  Boulenger 
(2)  zählt  aus  der  Prov.  Rio  Grande  do  ^\\\ Pserulis  mantidacti/la  (Cope),  Ceratophrys 
dorsata  (Wied) ,  [^)  Paludicola  fuscomaculata  [^i(i.)  und  Limnomedusa  viacroglossa 
(D.  &  B.)  auf.  Derselbe  ('""j  macht  zu  Paludicola  und  Pseudis  synonymische  Be- 
merkungen und  stellt  (lo)  einen  Liinnodynastes  in  die  Synonomie.  Cope  (2)  nennt 
Paludicola  brachyops  Cope  von  Oruba  (Inseln  unter  dem  Winde)  und  beschreibt 
eine  neue  Art.  Die  Boulenger'sche  Gattung  Paludicola  theilt  er  p  187  in  3: 
Pleurodema  mit  Parietalfontanelle  und  Inguinaldrüsen,  Liuperus  mit  Fontanelle, 
aber  ohne  die  Drüsen,  und  Paludicola  mit  verknöcherten  Frontoparietaleu 
und  Inguinaldrüsen.  Derselbe  (^)  verzeichnet  Lithodytes  rhodopis  Cope  von 
Puebla,  die  neue  GaXiMn^  Syrrhophus  von  Zacualtipau,  Prov.  Hidalgo  (Mexico  , 
und  stellt  das  Genus  Hypodictyon  auf.  Müller  beschreibt  kurz  eine  fragliche 
Varietät  von  Borborocoetes  nodosus  (D.  &  B). 


Hypodictyon  n.    für  die  P/njllobatesai'ten   mit   granulirtem   Bauch.     Mit   Ph.    ridens 

Cope,  verruculatus  und  chalceus  Pts.  ;  Cope  (^j  p  383. 
Leptodactylus  diptyx  n.  Paraguay;  Boettger  (3)  p  244, 


122  Vertebrata. 

Limnodynastes  Uneatus  De  Yis=  Peroni  (D.  &  B.);  Boulenger  (^o)  p  387. 

Paludicola  edentula  n.  Paraguay;   Boettger  ('^)  p   243  =  Eupemphix  Nattereri  Std.  ; 

Boettger  (^)  p  437,  s.  auch  Bufouidae  —  ranina  n.  Rio  Grande  do  Sul ;  Cope  (^) 

p  i8b=ffmcilis  Blgr.  ;  Boulenger  i;^]  p  296. 
Phyllobates  chalceus,  verruculatits  Pts.,  ridens  (j0^q  =  Hypodictyon;  Cope  (^)  p  383. 
Pseudis  paradoxa  Cope  =  1  mantidactyla  Cope;  Boulenger  (^)  p  296. 
SyrrhopMis  n.  von  Phyllobates  unterschieden  durch  die  Nasenbeine,  die  wie  bei 

Hylodes  gestaltet  sind.    Mit  S.  Mamochii  von  Texas  —  verrucipes  n.  Zacualtipan, 

Prov.  Hidalgo  (Mexico);  Cope  (3)  p  383. 

Familie  Bufonidae. 

Boettger  (^)  zählt  aus  Paraguay  Bu/o  marinus  (L.)  un^D^Orbignyi  D.  &  B.  auf 
und  beschreibt  neu  1  Bufo,  den  er  (^)  wieder  einzieht.  Derselbe  (^]  verzeichnet 
p  424  Btifo  Maiiritamcus  Schleg.  aus  Tunis.  Boulenger  gibt  bei  Boettger  (^) 
eine  Synonymie  der  Gattung  Eupemphix  Steind.  Cope  {^)  verzeichnet  Bvfo  inter- 
medius  Gthr.  und  aytia  Daud.  von  Izucar,  Prov.  Puebla,  letzteren  auch  von  der 
Insel  Cozumel  (0-Mexico) .  J.  6.  Fischer  ['■'■)  bringt  beschreibende  Notiz  zu  Nectes 
{Psendobt(fo)pleurofae?iia'B\'kv.  aus  Südost-Borneo.  Derselbe  {^)  kennt  Bufo  claviyer 
Pts.  von  der  Insel  Nias.  Friedel  verzeichnet  Bi/fo  vulgaris,  variabilis  und  calamita 
aus  Brandenburg,  letzteren  speciell  von  Berlin.  Grumm-Grshimailo  fand  Bufo 
variabilis  im  Lößgebiet  von  Osch  (Ferghana);  Katuric  nennt  ihre  var.  rosea  Poll. 
von  Zara.  Müller  bespricht  p  671  einige  Varietäten  von  Bufo  regularis  Rss.  von 
der  Goldküste  und  p  672  von  Bocourti  Broce.  aus  Guatemala.  Nach  Pittier  &Ward 
kommt  Bufo  vulgaris  im  Hochland  des  Cnt.  Waadt  nur  bei  Chäteau  d'Oex  vor. 
Vaillant  (^)  stellt  [irrthümlich]  Rhombophryne  Bttg.  zu  den  Bufoniden  und  ver- 
zeichnet von  Nossi-Be  (Madagascar)  p  118  eine  unbenannte  Species  Bufo.  [Dürfte 
Arthroleptis  horrida  Bttg.  sein.] 

Btfo  levicristatusn.  Paraguay;  Boettger  (^)  p  246  =crucifer  Wied.  juv.  ;  Boettger  ('*) 

p  438. 
Engystomops  Fspada  1872  =  Eupemphix  Steindachner  1863.  Mit  Eu.  Nattereri  Std., 

pustulosus  Cope,  stentor  (Espada)  und  Petersi  (Esp.);  Boulenger  bei  Boettger  (^) 

p  437. 
Eupemphix  Std.,  siehe  unter  Engystomops. 

Familie  Hylidae. 

Boettger  [^)  nennt  aus  Paraguay  Hyla  hracteator  Heus,  und  crepitans  Wied. 
Boulenger  zählt  aus  der  Prov.  Rio  Grande  do  Sul  (2)  auf  Hyla  pulchella  D.  &  B. 
und  beschreibt  (3)  eine  neue  Phylhmedusa.  Derselbe  (^)  macht  zu  Hyla  Vauterii 
eine  synonymische  Bemerkung.  Cope  i^)  beschreibt  2  neue  Arten.  Derselbe  ('^j 
verzeichnet  Hyla  nigropunctata  Blgr.  von  Teziutlan  (Puebla) ,  gracihpes  Cope  von 
Stadt  Puebla,  Smilisca  Baudini  (D.  &  B.)  von  Jicaltepec  (Vera  Cruz),  Hyla 
miotympanum  Cope  von  Zacualtipan  (Hidalgo),  arenicolor  Cope  vom  Hochland 
von  Mexico  oder  Toluca,  Trachycephalus  septemtrionalis  Tsch.  von  New  Providence 
(Bahamas)  und  stellt  ein  neues  Genus  Epedaphus  auf.  De  Vis  beschreibt  4  Hyla 
aus  Australien  als  neu;  Boulenger  {^^)  setzt  3  davon  und  eine  früher  von  De  Vis 
beschriebene  Hylaavt  in  die  Synonymie.  Friedel  nennt  Hyla  von  Berlin.  Müller 
beschreibt  p  673  eine  fragliche  Hyla  hracteator  aus  der  Prov.  Rio  Grande  do  Sul. 

Agalychnis  Helenae  n.  verwandt  callidryas  Co'pe.  Nicaragua;  Cope  {^)  p  182. 
Epedaphus  n.    für  Hylasivten  mit  drüsig  granulirter  Haut  auch  auf  dem  Rücken. 
Mit  H.  gratiosa  Lee. ;  Cope  {^]  p  383. 


in.  Systematik,  Faunistik,  Biologie.   2.  Batrachia.   D.  Systematik.  123 

Hyla fenestrata  n.  Australien;  De  Vis  p  128  =  Mixophyes  fasciolattis  Gthr.]  BOU- 
lenger  ['^^)  p  387  — gratiosa  Lee.  =  Epedaphus;  Cope  (^)  p  383  — irrorata  n. 
Gympie  (Australien)  ;  De  Vis  p  12S  —  noblUs  n.  Australien;  De  Vis  p  129  =  Rmm 
papiia  Less.;  Boulenger  ('")  p  387  — penimulae  n.  Cap  York;  De  Vis  p  129  = 
nasuta  (Gray);  Boulenger  C^)  p  387  —  puma  n.  verwandt  phaeota  Cope  und 
pidchella'D.  &  B.  Nicaragua;  Cope  (^J  p  183  —  i?o;;/^?  De  Vis  =  Pe?wu'Bibr.;  Bou- 
lenger {^^)  p  387 —  VatiterüD.  &  B.  und  Cope  =  pulchella;  Boulenger  (^)  p  296. 

Phyllomedusa  Jheringi  n.  verwandt  Bnrmeisteri.  Rio  Grande  do  Sul;  Boulenger  (^) 
p  88. 

Familie  Pelobatidae. 

Bayer  zeigt,  wie  sehr  verschieden  Bombinator  und  Pelohates  im  Bau  ihres  Skeletes 
sind,  und  proponirt  infolgedessen  eine  Eintheilung  der  europäischen  Anuren  in 
Bombinatoridae,  Eanidae,  Hylidae,  Bufonidae  und  Pelobatidae.  Boulenger  (^)  be- 
schreibt eine  neue  Megalophrys  von  Malacca.  De  Betta  {})  bestätigt  das  Vor- 
kommen von  Pelohates  fuscus  bei  Valbissära  nächst  Calcinaro  im  Basso  Veronese. 
J.  6.  Fischer  (^)  nennt  von  S-Mindanao  iI/e^a/o/?/irys  w?o«towa  Kühl,  verzeichnet  (^) 
p  43  nasuta  Gthr.  vom  Gebirge  Pramassan-Alai  in  Südost-Borneo  und  beschreibt 
von  hier  ein  neues  LeptobracMum.   Friede!  kennt  Pelohates  fuscus  von  Berlin, 


Lepiohrachium  montanum  n.  verwandt  Hasselti  Tsch.  Gebirge  Pramassan-Alai  (Süd- 
ost-Borneo); J.  6.  Fischer  [^)  p  44  [nach  Boulenger  i.  1.  =  J^asse/^i  Tsch.]. 
Megalophrys  longipes  n.  Malacca ;  Boulenger  [^]  p  850  T  55. 

Familie  Discoglossidae. 

Heron-Royer(*)  will  auf  embryologische  Thatsachen  sich  stützend  diese  Familie 
in  3  Familien  Discoglossidae,  Bombinatoridae  und  Alytidae  trennen.  Friede! 
kennt  Bombinator  von  Berlin.  Vergl.  auch  Pelobatidae  unter  Bayer. 

Ordo  Candata. 
Familie  Salamandridae. 

Subfamilie  Salamandrinae. 
Nach  Bartels  ist  die  Neigung  der  Salamandra  maculosa  von  Stolberg  (Harz) ,  in 
der  schwarz-gelben  Zeichnung  zu  variiren,  auffallend  groß.  Verf.  beschreibt 
4  besonders  verschiedene  Stücke,  von  denen  eines  eher  gelb  mit  schwarzer 
Fleckung  als  schwarz  mit  gelber  Zeichnung  genannt  werden  kann.  Die  Parotiden 
dürften  übrigens  immer  gelb  gefärbt  sein.  Boulenger  [^)  nennt  Molge palmata  von 
Wormsley  bei  Stoken-Church  in  Oxfordshire  und  gibt  die  Verbreitung  der  Art  im 
übrigen  England  und  Schottland.  Sie  fehlt  bei  Nottingham.  Die  Kehle  ist  in  bei- 
den Geschlechtern  pigmentlos  und  von  einer  durchscheinenden  Fleischfarbe.  Nach 
Kelsal!  findet  sie  sich  auch  in  Berkshire,  Hampshire  und  Surrey;  die  Fundorte 
Yorkshire,  Norfolk  und  Irland  sind  überdies  noch  in  der  Literatur  verzeichnet. 
Dickson  beschreibt  die  Färbung  der  Molge  vittata  von  Brussa  und  Sciater  bemerkt, 
daß  diese  Art  neuerdings  auch  bei  Trapezunt  gefunden  worden  sei.  Friede!  zählt 
aus  der  Prov.  Brandenburg  auf  Triton  taeniatus  und  cristatus  von  Berlin,  Sala- 
mandra maculosa  aus  der  Klöhe  zwischen  Klötze  und  Alten-Salzwedel  und  von 
Buckow.  Sal.  atra  wird  p  10  mit  Recht  als  höchst  verdächtig  bezeichnet  [und 
wäre  besser  weggeblieben] .  Katuric  nennt  Triton  ^aenmif?««  Schneid,  von  Imoski 
und  Bokanjac,  Salama7idra  maculosa  von  Imoski  und  Sinj.  Kobelt  fand  Salamandra 
maculosa  am  Fort  Groselles  bei  Bougie,  Algerien ;  Stussiner  &  Boettger  nennen  sie 
p  148  aus  dem  Ogsa-Gebirge  (Thessalien).    [Atra  ist  lapsus  memoriae.]   Müller 


124  Vertebrata. 

erwähnt  p  669  Salamandra  maculosa  auch  aus  der  Rheiuebene  von  Basel  abwärts 
bis  Müllheim  und  Badenweiler.  Nach  Pittier  &  Ward  geht  Triton  alpestris  Laur.  im 
Hochland  des  Cnt.  Waadt  bis  1800  ni,  Salamandra  atra  Laur.  bis  zur  oberen  Wald- 
grenze. Zacharias  gibt  p  494  Triton  alpestris  aus  dem  Großen  Teich  im  Riesen- 
gebirge  an. 

Subfamilie  Amblystomatinae. 

Hay  beschreibt  ein  neues  Amhlystoma  aus  Indiana. 


Amblystoma  Copeanum  n.  Indiana;  Hay  p  209  T  14. 

Subfamilie  Plethodontinae. 

Cope  (^)  verzeichnet  Spelerpes  Belli  Gray  von  Jalapa  (Vera  Cruz) .  Sacco  fand 
Spelerpes  fuscus  (Bonap.)  in  Piemont  und  zwar  in  einer  Höhle  des  Val  Casotto 
in  der  Nähe  von  Mondovi  auf  der  Nordseite  der  Seealpen  und  gibt  deren  Maße. 
Das  (^  ist  bis  89,  das  Q  110  mm  lang.  Peracca  constatirte  ihn  ebenfalls  in 
Piemont  an  der  Straße  von  Ormea  nach  dem  Hügel  von  Nava. 

Familie  Proteidae. 

Katuric  n^umi  Proteus  anguinus  Carrarae  Fitz,  von  Sinj.  Marchesetti  fand  für 
P.  anguinus  2  neue  Fundorte  in  unterirdischen  Gewässern  bei  Carpano  und  Mou- 
falcone  im  österreichischen  Küstenland  und  vermuthet  auch  die  Anwesenheit  des- 
selben im  Untergrund  des  Triestiner  Karstes. 

Ordo  Apoda. 

Familie  Caeciliidae. 

Systematische  Bemerkungen  über  die  centralamericanischen  Caecilien  finden 
sichbeiCope  (^j,  der  daselbst  auch  einen  neuen  Z)ermojo^«sbeschreibt.  Boulenger  (*^) 
nennt  Ichthyophis  glutinosus  (L.)  von  der  Insel  Nias. 


Caecilia  ochrocephala  Cope  =  Herpele ;  CopG  (•^)  p  1 7 1 . 
Dermophis  crassus  n.  Oberer  Beni  (Bolivia)  und  0-Peru;  Cope  {^]  p  184, 
Sipho7wps  oligozontis,  proximus  und  simus  Cope   =   Gymnojiis   —   syntremus  Cope  = 
Dermophis  ;  Cope  (2)  p  1 7 1 . 

E.  Paläontologisches. 
I.  Allgemeines. 
Gaudry  '(^)  bringt  einen  kurzen  Bericht  über  die  Batrachier  der  wichtigsten 
deutschen  und  österreichischen  paläontologischen  Museen,  die  er  letzthin  besucht 
hat.  —  Woodward  gibt  eine  Aufzählung  von  53  Nummern  fossiler  Batrachier 
und  Reptilien,  von  denen  Abgüsse  einzelner  Theile  des  Skeletes,  des  Panzers  oder 
der  Zähne  aus  dem  British  Museum  abgegeben  werden  können ;  Verkaufspreise 
sind  beigefügt. 

II.  Übersicht  der  Schichtenfolgeu. 
a.  Fleistoc'än. 
Pohlig  zählt  in  Thüringen   aus  der  Antiquus-Stufe    (Mittel-Pleistocäu)    Rana 
und  aus  der  Mammuth-Stufe  verschiedene  Rana  und  Bufo  auf;    s.  Ranidae,  Bu- 

fonidae. 

b.  Tertiär. 

Portls  beschreibt  2  Gattungen  und  mehrere  Arten  sehr  eigenthümlicher  Anu- 
renreste  aus  verschiedenen  Tertiärhorizonten  Italiens;    s.  Anura. 


III.  Systematik,  Faunistik,  Biologie.   2.  Batrachia.   E.  Paläontologisches.        125 

Laramie-Schichten.  In  Montana  fand  Cope  (^)  Haftorgane,  die  er  als 
Arotus  hieroglyphicus  beschrieben  hat  und  die  er  jetzt  auf  Scapherpetum  zurück- 
führt;   s.  Systematik  unter  Allgemeines  unten. 

c.  Kreide. 
Laramie-Schichten,  s.  Tertiär. 

d.  Jara. 

Maleri-  und  Denwa-Gruppe  0-Indiens.    Stegocephala  Lydekker  P). 
Panchet-Gruppe,  s.  Trias. 

e.  Trias. 

Gaudry  {-)  beschreibt  die  Halsrippen  des  triassischen  Metopias ;  s.  Labyrintho- 
dontidae. 

Muschelkalk.  Klinisch  gibt  die  Beschreibung  eines  neuen  Mastodonsaurus 
aus  den  Chorzower  Schichten  von  Sacrau  bei  Gogolin  (Oberschlesien);  s.  Laby- 
rinthodontidae. 

Buntsandstein.  Eine  Notiz  über Thierfährten  im  Buntsaudstein  vonCroten- 
leite  in  Sachsen  bringt  Geinitz  (^);    s.  Labyrinthodontidae. 

Panchet-Gruppe  0-Indiens  (Unt.  Trias).  Lydekker  (^)  beschreibt  die 
neue  Gattung  Gondwanosaurus  uns  dem  Goudwäna-System  Centralindiens;  s.  Ste- 
gocephala, Archegosauridae.    Vergl.  auch  Cope  (^). 

f.  Perm. 

Credner  setzt  seine  Untersuchungen  über  die  Stegocephalen  im  Mittelrothlie- 
genden des  Plauen'schen  Grundes  bei  Dresden  fort;  s.  Apateonidae,  Arche- 
gosauridae. Fritsch  behandelt  eingehend  die  Stegocephalen  der  Gaskohle  und 
Permkalke  Böhmens  mit  einfach  oder  labyrinthisch  gefalteten  Zähnen  und  bringt 
wichtige  Details  zum  Studium  des  rhachitomen  und  embolomeren  Wirbelbaues.  Mit 
diesem  Bande  kommen  die  Stegocephalen  zum  Abschluß;  s.  Stegocephala.  Vergl. 
auch  Cope  (^)  und  Cope  ('')  und  Dollo  (-)  unter  Stegocephala. 

g.  Carbon. 

Cope  (*)  beschreibt  aus  der  Kohle  von  Ohio  die  neue  Gattung  Cercarwmorphus 
unbekannter  Stellung,  sodann  je  einen  neuen  Anisodexis  und  ein  Ceraterpetwm  und 
gibt  eine  Notiz  über  Tutidanus  und  über  Haftorgane  von  Batrachiern ;  s.  Stego- 
cephala, Eryopidae,  Nectrideae.  Derselbe  (*)  macht  aus  dem  Carbon  oder  Perm 
der  Prov.  Saö  Paulo  (Brasilien)  das  neue  Geuus  Stereostenium  bekannt ;  s.  Stego- 
cephala. Vergl.  auch  Dollo  {^)  unter  Stegocephala.  Geinitz  (2)  beschreibt  als 
Saurichnites  Heringi  n.  Thierfährten  aus  dem  Carbon  von  Zwickau;  s.  Stego- 
cephala. 

III.  Systematik. 
1.  Allgemeines. 

Cope  (^)  fand  eigenthümliche  Haftorgane  von  Batrachiern  p  408  auch  in  den 
postcretaceischen  Laramie  -  Süßwasserbildungen  von  Montana;  er  nannte  sie 
Arotus  hieroglyphicus ^  schreibt  sie  jetzt  aber  dem  in  denselben  Schichten  häufigen 
Scapherpetum  zu.    Vergl.  auch  Cope  C) . 

2.  Einzelne  Ordnungen. 
Ordo  Ecaudata. 

Portis  beschreibt  eingehend  aus  Tertiärschichten  von  Sinigaglia  2  neue  Anu- 
reugeschlechter,  die  sich  nicht  wohl  in  lebende  Familien  einfügen  lassen ,  sodann 


126  Vertebrata. 

p  1191  T  13  F  3-4  einen  nicht  näher  bestimmten  Pa^aeoÄa^mcÄMS  aus  dem  Mittel- 
oligocän  von  Mte.  Viale  und  p  1195  den  Probatrachus  Vicentinus  Pts.  aus  dem 
Unteroligocän  von  Ponte  bei  Laverda,  den  er  für  eine  Larve  von  Palaeobatrachus 
erklärt. 

Bufavus  n.  verwandt  Palaeobatrachus  und  mit  noch  größerer  Hinneigung  zu  den 

Pelobatiden.     Meneghiniin.   Tertiärmergel  von  S.  Angelo  bei  Sinigaglia;  Portis 

p  1182  T  13  F  2. 
Probatrachus  Pts.  =  Palaeobatrachus  v.  Myr.  juv.;    Portis   p  1197. 
Ranavus  n.    verwandt  Palaeobatrachus  mit  Raniden-    und  Pelobatidencharacteren. 

Scarabelln  ü.  Tertiärmergel  von  S.  Angelo  bei  Sinigaglia;    Portis  p  1174  T  13 

F  1. 

Familie  Ranidae. 

Pohlig  zählt  aus  der  Antiquus-Stufe  (Mittelpleistocän)  von  Weimar  p  263 
eine  Eana  ?  auf,  aus  der  Mammuth-Stufe  von  Saalfeld  p  271  Ea7m  temporaria 
und  esculenta. 

Familie  Bufonidae. 

Pohlig  nennt  p  271  aus  der  Mammuth-Stufe  des  Pleistocäns  von  Saalfeld  Bufo 
vulgaris. 

Ordo  Stegocephala. 

Cope  (*)  beschreibt  aus  Carbonschichten  von  Ohio  die  neue  Gattung  Cercario- 
morphus  zweifelhafter  Verwandtschaft,  sowie  p  407  Haftorgane  carbonischer  Ba- 
trachier,  vermuthlich  äußere  Genitalien.   Die  Unterschiede  von  den  durch  Fritsch 
beschriebenen  permischen  Formen  Böhmens  werden  gegeben.     Derselbe  (^)  er- 
hielt aus  dem  brasilianischen  National-Museum  in  Rio  Wirbel,  Rippen,  Becken 
und  Hinterextremität  eines  Batrachiers  aus  dem  Carbon  oder  Perm  der  Provinz 
Säo  Paulo,  für  den  er  den  Namen  Stereostemum  einführt.     Eine  kurze  Übersicht 
über  unsere  Kenntnis  der  labyrinthodontenStegocephalen  bringt  Dollo(-)-  Fritsch 
folgt  in  seiner  Beschreibung    der  böhmischen  Perm-Stegocephalen  demMiall'schen 
und  nicht  dem  auf  den  Wirbelbau  begründeten  Cope'schen  System ,  da  er  nach- 
weisen zu  können  glaubt,  daß  embolomere  und   rhachitome  Wirbelstructur  an 
einem  und  demselben  Individuum  vorkommt.    So  könne  der  embolomere  Bau  in 
der  Schwanz-,  der  rhachitome  in  der  Brust- Wirbelregion  zu  gleicher  Zeit  auf- 
treten;   die  rhachitome  Form  sei  gleichsam  der  Vorläufer  der  embolomeren.    Die 
Microsauria  Dawson's  werden  eingezogen.    Verf.  theilt  die  Stegocephalen  ein  in 
Urodeloiden  mit  intervertebraler  Erweiterung  der  Chorda,  in  Gymnophionoiden 
mit  Kiemenathmung,  in  Sauroiden  mit  biconcaver  Wirbelform  und  in  Crocodiloi- 
den  mit  rhachitomer  und  embolomerer  Wirbelbildung.    Sie  waren  sämmtlich  Raub- 
thiere ;  die  Wasserbewohner  nährten  sich  von  Crustaceen,  die  Landbewohner  von 
Myriopoden,  Zum  Schluß  gibt  er  die  systematische  Aufzählung  aller  63  in  Böhmen 
gefundenen  Arten  sammt  ihrer  geologischen   Verbreitung;     s.  Dendrerpetidae, 
Diplovertebridae,  Archegosauridae,  Chauliodontidae,  Melosauridae ,  Labyrintho- 
dontidae.    Die  von  Fritsch  in  Bd.  2   Heft  1  behandelten  Species  gehören  nach 
Cope  [^]  zu  den  Rhachitomi  und  zu  Zwischentypen,  wie  die  Dendrerpetidae.   Von 
großem  Interesse  seien  die  embolomeren  Genera  Chelydosaurus  und  Sphenosaurus, 
die  Verf.  zu  einer  neuen  Familie  Sphenosauridae  vereinigt.     Miall's  System   der 
Stegocephalen  hält  er  für  durchaus   verfehlt.     Cope's  Intercentrum  wurde  von 
Gaudry  Hypocentrum ,  Cope's  Centrum  von  demselben  Pleurocentrum  genannt ; 
den  letzteren  Terminus  hat  jetzt  auch  Verf.  angenommen,    den  Ausdruck  Inter- 
centrum hält  er  als  älter  aufrecht;    s.  Archegosauridae,  Melosauridae,  Embolo- 


III.  Systematik,  Faunistik,  Biologie.   2.  Batrachia.   E.  Paläontologisches.        127 

meri,  Rbachitomi,  Eryopidae.  Gaudry  {^)  vergleicht  die  Form  der  Rippen  trias- 
sischer  und  permischer  Stegocephalen  mit  einander ;  s.  Archegosauridae,  Laby- 
rinthodontidae.  Geinitz  (^)  beschreibt  und  bildet  als  Sawichnites  Heringi  n.  ab 
Fährten  eines  Vierfüßlers  aus  dem  Carbon  von  Zwickau  und  gibt  einen  Überblick 
über  die  wichtigste  Thierfährten  betreffende  Literatur.  Lydekker  (^)  characteri- 
sirt  die  Arcliegosauria  (=Rhachitomi  Cope)  folgendermaßen :  Wirbelcentra  noto- 
chordal;  jedes  Centrum  aus  2  Pleurocentren  und  1  Hypocentrum  bestehend. 
2  Familien;  1. Archegosauridae  (=TrimerorhachidaeCope)  mit  nicht  verknöcher- 
ten Hinterhauptscondylen  (gen.  Archegosmirus^  Zygosaurus,  Trimerorhackis,  Gond- 
wanosaurus),  und2.  Actinodontidae  (=Eryopidae  Cope)  mit  verknöcherten  Hinter- 
hauptscondylen (gen.  Actinodon,  Euchirosaurus,  Rhachitomus j  Eryops,  Ackeloma, 
Anisodexis,  Zatrachys) .  Die  Stellung  der  Gattungen  Platyops  und  Rhytidosteus  sei 
noch  unsicher.  Derselbe  (')  beschreibt  p  30-34  einige  Stegocephalenreste  aus 
den  jurassischen  Maleri- und  Denwa-Schichten  0-Indiens. 


Cercariomorphus  n.  Spindeliger  Körper  mit  langem,  cylindrischem  Schwanz,  bedeckt 
mit  kleinen,  quadratischen  Schuppen  im  Quincunx ;  Wirbel  anscheinend  tief  con- 
cav  mit  Zygapophysen  wie  bei  den  Batrachiern  ;  Stellung  der  Gattung  unsicher. 
parvisquamis  n.  Carbon  von  Ohio;    Cope  (^)  p  4  05. 

Saurichnites  Heringi  n.  Fährten  eines  Vierfüßlers,  vermuthlich  aus  der  Verwandt- 
schaft von  Ceratopedon  Huxl.  mit  nahezu  gleichgroßen  Vorder-  und  Hinterfüßen 
und  mit  5 — 5  krallentragenden  Zehen.     Carbon  von  Zwickau;    Geinitz  ('-)  Fig. 

Stereosternum  n.  Notochordalcanal  vorhanden;  Wirbel  überhaupt  batrachier-  oder 
theromorphenähnlich ;  einfache  Gelenkverbindung  der  Rippen  wie  bei  den  La- 
certiliern ;  Becken  wie  bei  Urodelen  und  Theromorphen ;  Rippen  und  Tarsus  wie 
bei  Rhynchocephalen  und  Sauropterygiern.  Auch  Ichthycanthus  Cope  (Rbachi- 
tomi) hat  im  Tarsus ,  Mesosaurus  Gerv.  in  den  Rippen  Ähnlichkeit,  tumidum  n. 
Carbon  oder  Perm  der  Prov.  Säo  Paulo  (Brasilien);    Cope  (*]  p  7 — 15  T  1. 

Familie  Branchiosauridae. 
Vergl.  die  folgende  Familie ;  Credner. 

Familie  Apateonidae. 

Nach  einer  Ergänzung  der  Diagnose  von  Melanerpetum  Fritsch  und  Pelosaurus 
Crdn.  beschreibt  Credner  und  bildet  ab  aus  dem  Mittelrothliegeuden  des  Plauen- 
schen  Grundes  Melanerpetum  pulcherrimum  A.  Fritsch  und  Pelosaurus  laticeps 
Crdn.  Die  geuerischen  Unterschiede  zwischen  Pelosaurus  und  namentlich  Me~ 
lanerpetum  werden  p  714  gegeben,  sowie  Stellung  von  Pelosaurus  wM^i  Archego- 
saurus  behandelt.  Sranchiosaurus,  Melanerpetum  und  Pelosaurus  bildeten  eine 
natürliche  Gruppe,  ausgezeichnet  durch  einheitliche,  dünnwandige  Wirbelkörper 
mit  vertebral  erweiterter ,  also  intervertebral  eingeschnürter  Chorda  und  durch 
kurze,  fast  vollkommen  gerade  Rippen.  Der  Schultergürtel  der  3  genannten  Gat- 
tungen wird  p  7 1 6  schematisch  dargestellt. 

Familie  Hylonomidae. 

Credner  beschreibt  eingehend  und  bildet  ab  Hylotiomus  Fritschi  (G.  &  D.)  aus 
dem  Mittelrothliegenden  des  Plauenschen  Grundes.  Die  Gattung  ist  ausgezeichnet 
durch  biconcave  Wirbel  und  lange,  gebogene  Rippen. 


Hyloplesion  Gein.  &  Deichm.  =  Hylonomus  Daws.;    Credner  p  734. 


128  Vertebrata. 


Familie  Nectricleae. 


Cope  (^)  beschreibt  den  Schädelrest  eines  neuen  Ceraterpetum  und  bemerkt 
p407,  daß  Tuditanus  obtusxts  aus  dem  Carbon  von  Ohio  vielleicht  auch  nur  ein  Ce- 
raterjpetum  ist,  das  seine  Hörner  verloren  hat. 


Ceraterpetum  divaricatum  n.   Carbonkohle  von  Ohio;    Cope  (^)  p  406. 

Familie  Dendrerpetidae  (n). 

Nach  Fritsch  Stegocephalen  von  Lacertengestalt  mit  mäßig  verengter  Schnauze ; 
Zähne  an  der  Basis  stark  gefurcht  mit  einfacher,  unregelmäßiger  Faltung  ;  Spitze 
derselben  glatt;  Schädelknochen  mit  tiefen  Grübchen;  Parasphenoid  mit  kurzem 
Stiel  und  rauhem  Schild,  Hierher  nur  Dendrerpetum  und  fraglich  Baphetes  und 
Actinodon;    3  neue  Arten. 

Dendrerpetum  deprivatum  n.  Gaskohle  des  Perm  von  Nyran  (Böhmen),  foveolatum  n. 
von  Kounovä,  jyyriVi'cwm  n.  p  6  von  Nyran ;    Fritsch. 

Familie  Diplovertebridae  (n). 

Nach  Fritsch  Stegocephalen  von  Gestalt  der  Dendrerpetiden,  deren  Wirbel 
(wahrscheinlich  blos  auf  dem  Schwanztheil)  aus  2  Segmenten  bestehen,  von  denen 
das  vordere  den  oberen  Bogen  und  die  Kippen  trägt,  während  das  hintere  blos 
einem  Wirbel  ohne  Anhänge  entspricht;  Schädelknochen  auf  der  Oberfläche  ohne 
starke  Grübchen ,  meist  nur  mit  radialen  Strahlen ;  Knochen  der  Extremitäten 
mit  feinen  Nährporen  dicht  besetzt.     Hierher  nur  Diplovertebrum\    1  neue  Art, 


Diplovertebruni  punctatum  n .  Gaskohle  des  böhmischen  Perm  ;   Fritsch. 

Familie  Archegosauridae, 


'G' 


Gaudry  (^)  bildet  die  bereits  im  Ber.  f.  1884  IV  p  196  erwähnten  eigenthüm- 
lichen  Rippen  eines  Archegosaurus  aus  dem  Perm  von  Lebach  ab  (T  4) ;  ob  sie 
sich  vorn  mit  knöchernen  Sternal-  oder  Abdominalrippen  treffen ,  konnte  nicht 
nachgewiesen  werden.  Verf.  vergleicht  sie  mit  den  Rippen  von  Euchirosaurus 
Rochei  Gaudry  (T  5  F  1-9)  aus  dem  Perm  vonAutun,  die  einen  ähnlichen  Fort- 
satz wie  das  ünterstück  der  Hämapophyse  heiHatteria  zeigen  und  mit  knöchernen 
Brustrippen  zusammenstoßen,  und  des  gleichfalls  permischen  Actinodon  (T  5 
F  10)  von  Autun,  die  sich  von  denen  des  Archegosaurus  Decheni  nicht  wesentlich 
unterscheiden;  vergl.  auch  Labyrinthodontidae.  Fritsch  bildet  für  Dendrer- 
petum eine  eigene  Familie  Dendrerpetidae,  für  Osteophorus  und  seine  Verwandten 
die  Familie  Melosauridae,  er  beschreibt  und  bildet  ab  ein  Wirbelsäulenfragment 
von  Sparagmites  aus  dem  böhmischen  Perm  und  gibt  interessante  Aufschlüsse 
über  die  Wirbelbildung  bei  Archegosaurus.  Er  sucht  nachzuweisen,  daß  die 
Schwanzgegend  embolomer,  die  Dorsalgegend  rhachitom  ist,  und  daß  der  rhachi- 
tome  Wirbelbau  nur  ein  Vorläufer  des  embolomeren  sei ;  aus  einem  rhachitomen 
habe  niemals  ein  normaler  Wirbel  entstehen  können.  Nach  Cope  (^)  steht  Arche- 
gosaurus in  dieser  Hinsicht  allein,  da  Eryops  zwar  rhachitome  Dorsalwirbel,  aber 
keine  embolomeren  Schwanzwirbel  besitze.  Nach  Credner  p  718  gehört  Arche- 
gosaurus Decheni  zu  einer  Gruppe  von  Schuppeulurchen ,  die  sich  durch  rhachi- 
tomen :  embryonalen)  Wirbelbau  kennzeichnet,  indem  die  Knorpelhöhle  ihrer 
Chorda  nur  eine  partielle  und  oberflächliche  Verknöcherung  zu  3  isolirten,  ring- 
förmig gruppirten  Knochenstücken  erfahren  hat,   denen  sich  nach  oben  zu  der 


III.  Systematik,  Faunistik,  Biologie.    2.  Batraehia.  E.  Paläontologisches.         129 

ebenfalls  selbständige  Neuralbogen  anschließt.  Die  Ansichten  Cope's,  Gaudry's 
und  Fritsch's  werden  besprochen  (nach  Dollo  gehört  Archegosaurus  geradezu  zu 
den  Rhachitomi  Cope's  und  speciell  zur  Farn.  Trimerorhachidae)  und  es  wird 
nachgewiesen,  daß  H.  v.  Meyer  schon  1858  eine  richtige  Darstellung  und  Deu- 
tung des  Wirbelbaues  von  Archegosaurus  gegeben  hat.  ,, Archegosaurus  repräsen- 
tirt  p  722  gemeinsam  mit  Actinodon  und  Euchirosaurus  des  französischen  und  mit 
Trimerorhachis,  Eryops^  Acheloma,  Anisodexis  und  Zatrachys  des  americanischen  Perm , 
sowie  mit  dem  böhmischen  Sparagmites,  Chelydosaurus  und  Sphenosaurus  eine  durch 
rhachiiomen  (embryonalen)  Bau  der  Rumpfwirbel  gekennzeichnete  Gruppe  der 
Schuppenlurche.«  Ein  neuer  Sparagmites  wird  beschrieben.  Lydekker  (^)  be- 
schreibt aus  der  Panchet-Gruppe  des  ceutralindischen  Gondwänasystems  die  neue 
Gattung  Gondivanosaurus  nach  Schädel  und  Wirbelsäule  und  vergleiclit  sie  mit 
Archegosaurus,    Zygosaurus    und    Trimerorhachis.      Kritik    dieser    Arbeit  s.    bei 

Cope  (^).  

Gondivanosaurus  n.  Schädelform  wie  bei  Loxomma ;  Zähne  einfach  gefaltet ;  Anchy- 
lose  der  Mandibularsymphyse  wie  hei  Bhyiidosteus.  Bijoriensis  n.  Panchet-Gruppe, 
Damüda  Series,  Gondwäna  System  (Unt.  Trias)  von  Bijori  (Centralindien)  ; 
Lydekker  [^). 

Sparagniites  arciger  n.  Wirbelsäule.  Mittelrothliegendes  von  Niederhäßlich  (Sachsen); 
Credner  p  723  T  29  F  1-2  —  lacertimis  n.  Gaskohle  des  böhmischen  Perm; 
Fritsch  p  15. 

Familie  Chauliodontidae. 

Fritsch  beschreibt  das  Unterkieferfragment  eines  neuen  Loxomma\    für  Melo- 
saurus  v.  Myr.  und  Verwandte  bildet  er  die  Familie  Melosauridae ;    s.  diese. 


Loxomma  Bohemicum  n.   Gaskohle  des  böhmischen  Perm;    Fritsch  p  16. 

Familie  Melosauridae. 

Nach  Fritsch  Stegocephalen  mittelgroßer  Dimensionen.  Zähne  cylindrisch, 
ungleich,  einfach  gefaltet  oder  die  Faltung  unregelmäßig.  Oberfläche  der  Schä- 
delknochen grubig.  Die  oberen  Hinterhauptsbeine  zuweilen  mit  stark  entwickel- 
ten Sehnenhöckern.  Wirbelsäule  ziemlich  gut  verknöchert;  Wirbelbau  rhachi- 
tom,  am  Schwänze  zuweilen  embolomer.  Von  den  Archegosauridae  namentlich 
durch  den  Besitz  von  verknöcherten  Hinterhauptscondylen  unterschieden.  Hierher 
3Ielosaurus,  Osteojihot-us,  Zygosaurus,  Sphenosaurus  und  4  neue  Genera  mit  meh- 
reren neuen  Arten.  Von  Sphenosaurus  Sternbergix.  Myr.  wird  die  Wirbelbildung 
abgebildet  und  eingehend  erläutert.  Cope  {^)  stellt  Sphenosaurus  und  Chelydo- 
saurus unter  Sphenosauridae  zu  den  Embolomeri;    s.  diese. 


Chelydosaurus  n.  vom  Habitus  der  Gattung  Archegosaurus,  aber  mit  besser  ver- 
knöcherter Wirbelsäule,  mit  nierenförmigen  Erweiterungen  der  Beckenrippen  und 
mit  gut  entwickeltem  Tarsus.  Vranii  n.  ca.  1  m  lang.  Gaskohle  des  böhmischen 
Perm;    Fritsch  p  19  Fig. 

Cochleosaurus  n.  Sehnenhöcker  am  oberen  Hinterhauptsbein  in  lange,  löfielförmige 
Fortsätze  ausgezogen.  Bohetnicus  u.  p  30  unäfallax  n.  p  31  Gaskohle  des  Perm 
von  Nyran ;   Fritsch. 

Gaudryta  n.  Schädel  vorn  halbkreisförmig;  Zähne  im  Zwischenkiefer  und  Ober- 
kiefer in  einer  Reihe,  dicht  an  einander  stehend,  queroval ;  Vomer  paarig,  deut- 
lich bezahnt;  Gaumenbeine  sehr  groß,  fein  bezahnt,  latistoma  u.  Gaskohle  des 
Perm  von  Nyran ;    Frltsch  p  3 1 . 

Zool.  Jahresbericht.  1885.  IV.  q 


130  Vertebrata. 

NyrMiia  n.  mit  dreieckigem ,  hinten  sehr  breitem  Schädel ,  die  Epiotica  mit  nach 
außen  gerichteten  Fortsätzen.  An  allen  Gaumenknochen  bewegliche,  in  radial 
gefurchten  Pfannen  eingelenkte,  große  Fangzähne ,  Zähne  an  die  Melosaurideu, 
Schädel  an  Anthracosaurus  erinnernd,  trachystoma  n.  Gaskohle  des  böhmischen 
Perm;    Fritsch  p  33. 

Familie  Labyrinthodontidae   (Euglypta). 

Fritsch  beschreibt  und  bildet  ab  das  neue  Genus  llacromerion  mit  7  neuen  und 
einer  noch  zweifelhaften  Species.  Nach  Gaudry  (^j  tragen  beim  triassischen  Äleto- 
pias  alle  Halswirbel  mit  Ausnahme  des  Atlas  Rippen,  deren  distales  Ende  gleich- 
falls sich  verbreitert ;  diese  Verbreiterung  nimmt  vom  13.  Wirbel  an  ab,  ähnelt 
also  dem  Brustkorb  kleiner  Individuen  von  Archegosaurus  und  Actinoclon.  Eine 
Notiz  über  Fährten  von  Chirosaurus  und  Chirotherium  im  Buntsandstein  von  Cro- 
tenleite  in  Sachsen  bringt  Geinitz  (^).  Kunisch  beschreibt  und  bildet  ab  den  Un- 
terkiefer eines  neuen  Mastodonsau7-us  aus  dem  oberschlesischen  Muschelkalk. 


Macromerion  n.  Schmale  Darmbeine,  stark  entwickelte  Scham-  und  Sitzbeine.  Sa- 
cralrippen  zu  einem  breiten  Schilde  erweitert.  Die  Zähne  sitzen  am  unteren  Drittel 
in  knöchernen  Scheiden,  sind  an  der  Spitze  solid,  in  der  Mitte  einfach  gefaltet, 
gegen  die  Basis  stark  labyrinthisch.  Bayerin.,  abbreviatum  n.  p.  40,  bicolor  n. 
Juvenile  n.  p  41,  Schtvartzenbergi  n.,  2^auperum  n.  p  41.  Gaskohle  des  böhmischen 
Perm  p  41,  simplex  n.   p  41,  Perm;    Fritsch. 

Mastodonsaurus  Silesiacus  n.  Chorzower  Schichten  des  Muschelkalks  von  Sacrau  bei 
Gogolin  (Oberschlesien) ;    Klinisch  Figg. 

Ordo  Emboloineri  (nachCope). 

Cope  (^)  schlägt  p  592  für  Sphenosaurus  \mdi  Chelydosaurus,  auf  Fritsch's  Wir- 
beluntersuchungen fußend,  eine  neue  Familie  Sphenosauridae  vor,  bei  der  das 
Wirbelcentrum  in  3  Abschnitte  eingetheilt  ist,  2  seitliche  und  einen  unteren, 
während  es  bei  den  Cricotidae  aus  einem  Stück  besteht.  Sphenosaums  v.  Myr. 
war  vor  Fritsch  als  Reptil  betrachtet  worden. 

Ordo  Rhacliitomi  (nach  Cope). 

Hierher  rechnet  Cope  (^)  die  von  Fritsch  in  2.  Bd.  1.  Heft  beschriebenen Stego- 
cephalen,  mit  Ausnahme  der  Dendrerpetidae  und  der  eben  erwähnten  Spheno- 
sauridae.  Vergl.  auch  Credner  und  Lydekker  (^). 

Familie  Trimerorhachidae. 

Vergl.  auch  Credner. 

Familie  Eryopidae. 

Cope  (^)  beschreibt  den  Mandibelrest  eines  neuen  Anisodexis,  setzt  (^)  die  Ac- 
tinodontidae  Lydekker  =  Eryopidae  Cope  und  bemerkt,  daß  bei  Eryops  die 
Rückenwirbel  zwar  rhachitom,  die  Sehwanzwirbel  aber  nicht  embolomer  sind. 


Actinodontidae  Lydekker  =  Eryopidae  Cope;   Cope  (•^)  p  593. 
Anisodexis  enchodus  n.   Carbon  von  Ohio;    Cope  (^j    p  406. 


III.  Systematik,  Faunistik,  Biologie.   3.  Reptilia.  131 

3.  Reptilia. 

(Referent:  Dr.  O.  Böttger  in  Frankfurt  a.  M.) 

Abbott,  C.  C,  Hibernation  of  the  Tower  Vertebrates.    in:    Science  Vol.  4  1884  p  36 — 39 

3  Figg.  [139] 
Ammon,  L.  V.,  ijher  Jlomoeosaiirus  Maxüniliani.   in:    Abh.  Akad.  München  II.  Cl.  15.  Bd. 

2.  Abth.  p  497—528  T  1,  2,   [172,  175] 
Bauer,  F.  H.,  Letter  from  .  .  containing  remarks  upon  a  FlyingLizard  [Ptychozoum  homaln- 

cejihalmn).  in:  Proc.  Z.  Soc.  London  p  TIS — 719.   [139] 
Baur,  G. ,    1.    Zur  Morphologie  des  Carpus  und  Tarsus  der  Reptilien,    in:    Z.  Anzeiger 

8.  Jahrg.  p  631—638.  [146] 

,  2.  Note  on  the  sternal  apparatus  in  Igiianodon.   ibid.   p  561 — 562.  [172,  176] 

Berg,  C,   Rhinocerophis  nasus  Garm.    =  Bothrops  ammodytoides  Leyb.   Cuestiones  sino- 

nimicas  sobre  una  vibora  de  la  fauna  argentina.   in:    Anal.   Soc.  Cientif.  Argentina 

Tomo  19  p  236—240.  [146,  167,  168] 
Bocourt,  F.,  Note  sur  un  Boidien  nouveau  provenant  du  Guatemala,    in:    Bull.  Soc.  Philo- 

math.  Paris  (7)  Tome  9  p  112—115.  [166] 
Boettger,  O.,  1.  Fundortslisten  mitteleuropäischer  Nacktschnecken,   in:   Nachr.  Bl.    Mal. 

Ges.  17.  Jahrg.  p  57.  [168] 

,  2.  Siehe  Stussiner  &-  Boettger  p  137. 

,  3.  Materialien  zur  herpetologischen  Fauna  von  China  I.  in:  24/25.  Ber.  Ver.Naturk, 

Offenbach  p  115—170.  [142,  146,  148,  151,  156,  158—160,  162—166] 
,  4.  Materialien  zur  Fauna  des  unteren  Congo.  I.  a.  Reptilien,  ibid.  p  171 — 186.  [142, 

148,  151,  154,  159,  164,  165,  167] 
,  5.  Zur  Naturgeschichte  des  Grüneders  (iacerto  vi'nWjs  L.).    in;   Z,  Garten  26.  Jahrg. 

p  140—147.  [140,  1561 
,  6.  Liste  von  Reptilien  und  Batrachiern  aus  Paraguay,     in :    Zeit.  Naturw.  Halle 

58.  Bd.  p  213—248.   [143,  152-156,  158,  159,  161,  162,  164—166,  169] 
,  7.  Berichtigung  der  Liste  von  Reptilien  und  Betrachiern  aus  Paraguay,    ibid.    p  436 

—437.  [143,  152,  154,  155] 
,  8.  Bericht  über  die  Leistungen  in  der  Herpetologie  während  des  Jahres  1884 :  Repti- 
lia. in:  Arch.  Naturg.  50.  Jahrg.  2.  Bd.  p  379—415.   [138] 
,  9.  Liste  der  von  Hrn.  Dr.  med.  W.  Kobelt  in  Algerien  und  Tunisien  gesammelten 

Kriechthiere.    Anhang  I  p  457— 475.    in:    AV.  K ob elt's  Reiseerinnerungen  aus  Al- 
gerien und  Tunis.   Frankfurt  (Main)   SO  4S0  pgg.  13  Taf.   H  Figg.  [142,148,156, 

158,  162] 
*Bougon,  .  .  .  ,  Le  Trigonocephale  des  Antilles.  in :  Revue  Sc.  Paris  (3)  Tome  35  p  92—93. 

[167] 
Boulenger,  G.  A.,  1.  A  list  of  reptiles  and  batrachians  from  the  province  Rio  Grande  do  Sul, 

Brazil,  sent  to  the  Natural-History  Museum  by  Dr.  H.  von  Jhering.   in :    Ann.  Mag. 

N.  H.  (5)  Vol.  15  p  191—196.  [139,  143,  152,  153,  160—162,  164,  165] 
,   2.  Second  list  of  reptiles  and  batrachians  from  the  province  Rio  Grande  do  Sul,  Bra- 

zil,  sent  to  the  Natural-History  Museum  by  Dr.  H.  von  Jhering.    ibid.  (5)   Vol.  16 

p  85— S8.  [143,  152,  153,  158,  160,  161,  165,  167,  169,  170] 
,  3.  Reptilia.  in:  F.  J.  Bell's  Zoological  Record  for  1884;  being  Vol.  21  of  the  Re- 

cord  of  Zoological  Literature.  19  pgg.  [138] 
,  4.  Catalogue  of  the  Lizards  in  the  British  Museum    (N.  H.).   2.  Edition.    Voll. 

Geckonidae,  Eublepharidae,  Uroplatidae,   Pygopodidae,  Agamidae.    London  80  12, 

436  pgg.  32  Taf.  [147,  149—152] 
,  5.  The  same.    Vol.  2.  Iguanidae,  Xenosauridae,  Zonuridae,  Anguidae ,  Anniellidae, 

Helodermatidae,  Varanidae,  Xantusiidae,  Tejidae,  Amphisbaenidae.   London  S«  13, 

497  pgg.  24  Taf.  [147,  152—156] 

9* 


J32  Vertebrata. 

Boulenger,  G.  A.,  6.  Remarks  on  a  paper  by  Prof.  E.  D.  Cope  on  the  Reptiles  of  the  pro- 
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147,  154-15G,  100-107] 

,   7.  Remarks  on  the  variations  oi  Elapomorphus  lemniscatus.   ibid.    (5)  Vol.  15  p  321 

'  —322  T  10.   [160] 

,  8.  Exhibition  and  remarks  upon  speeimens  of  an  Amphisbaenoid  Lizard  and  Coral- 

Snake  from  Brazil.  in:  Proc.  Z.  Soc.  London  p  327—328  Fig.  [139,  156] 

,  9.  Remarks  upon  a  rare  South- American  Lizard.    ibid.    p  63.  [154] 

,  10.  Description  d'une  nouvelle  espece  d'Agame.    in :    Ann.  Mus.   Civ.  Genova  (2) 

Vol.  2  p  127-128.  [151] 

— :— ,  11.  Remarks  on  the  geographica!  distribution  of  the  Lacertilia.  in:  Ann.  Mag.  N.  H. 
(5)  Vol.  16  p  77—85.  [147] 

,  12.  Remarks  on  the  common  Viper,  Vipera  berus,  and  on  its  subspecies.  in:  Zoo- 
logist (3)  Vol.  9  p  373—375.  [168] 

,  13.  Description  of  three  new  species  of  Geckos,    in:    Ann.  Mag.  N.  H.  (5)  Vol.  1(> 

p  473—475.   [149,  150] 

,  14.  Remarks  on  Mr.  C.  W.  De  Vis's  recent  contributions  to  the  herpetology  of  Au- 

stralia.    ibid.   p  386—387.   [143,  149-151] 

,  15.  A  list  of  Reptiles  and  Batrachians  from  the  island  of  Nias.    ibid.    p  388 — 389. 

[142, 149, 151,  158, 160—163,  165,  167] 

Bourke,  J.  G.,  The  snake-dance  of  the  Moquis  of  Arizona.  New  York  1884,  Ch.  Scribner's 
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Brath,  C,    Das  Zimmer-Terrarium,    in:    Arch.  Freunde   Naturg.  Mecklenburg  39.  Jahrg. 

p  122—130.  [138] 
*Burmeister,  G.,    Examen  critico  de  los  Mamiferos  y  Reptiles  fösiles  denominados  por  A. 

Bravard.  Buenos  Aires  4«  80  pgg.  2  Taf.  [170] 

Butler,  A.  W.,   Hibernation  of  the  lower  Vertebrates.    in;    Amer.  Naturalist  Vol.  19  p  3T 

—40,  und  in:  Proc.  Amer.  Ass.  for  1884  Vol.  33  p  543—545.  [142] 
Bywater,  M.  J.,  &  E.  F.  Taylor,  A  cannibal  Snake.   in:  Nature  Vol.  31  p.  264—265.   [140] 

Camerano,  L.,  1.  Monografia  dei  Sauri  Italiani.    in:    Z.  Anzeiger  8.  Jahrg.  p  417 — 419. 

[149,  154,  156,  158] 
,  2.  Monografia  dei  Sauri  Italiani.    in :    Mem.  Accad.  Torino  (2)  Tomo  37  p  405 — 486 

T  36—37.  [148,  149,  154,  156,  158] 
Clerici,  E.,  Sopra  alcune  formazioni  quaternarie  dei  dintorni  di  Roma,    in :    Bell.  Comitat. 

Geol.  Roma  Vol.  16  p  362—395.  [170,  173,  179] 

Cope,  E.  D.,  1,  Fifth  contribution  to  the  knowledge  of  the  fauna  of  the  Permian  formation 

of  Texas  and  the  Indian  Territory,  in :  Proc.  Amer.  Phil.  Soc.  Vol.  22  p  28—47  1  Taf. 

[Vergl.  Ber.  f.  1S84  IV  p  195.] 
,  2.  Twelfth  contribution  to  the  herpetology  of  Tropical  America,    ibid.    p  167 — 194 

1  Taf.  part.  [143,  146,  149,  150,  152,  154-156,  158,  160—165,  167] 
,  3.  A  contribution  to  the  herpetology  of  Mexico  [and  the  Bahama  Islands],    ibid. 

p  379— 404  ITaf.  part.  [140, 143,  147, 149,  152-155,  158—163,  165—167,  169] 
~ — ,  4.  [Zur  Synonymie  von  MegadactyUis  und  Laelaps].    in:    Amer.    Natural.   Vol.  19 

p  705  Fußnote.   [176] 
,  5.  The  relations  between  the  Theromorphous  Reptiles  and  the  Monotreme  Mammalia. 

in:  Proc.  Amer.  Ass.  Adv.  Sc.  Vol.  33  (Philadelphia  Meet.  1884)  p  471—481  1  Taf. 

[170,  172,  180,  181] 
,  6.  Marsh  on  American  Jurassic  Dinosauria  Part  VIII.    in:    Amer.  Natural.  Vol.  19 

p  67—68.  [170,  172,  176,  180] 
,  7.  The  ankle  and  skin  of  the  Dinosaur  Z)ec/o?jms  ?n«Va5/7w.    ibid.    p  1208  T  37  F  1 — 3. 

[171,176] 


III.  Systematik,  Faunistik,  Biologie.    3.  Reptilia.  133 

Cope,  E.  D.,  8.   ün  the  evolution  of  the  Vertebrata,  progressive  and  retrogressive.    ibid. 

p  140—148,  245—247,  341—344.  [146,  170] 

,  9.  The  relationsof  the  Puerco  and  Laramiedeposits.  ibid.  p  985— 986.  [171,177,178] 

,  10.  The  large  Iguanas  of  the  Greater  Antilles.   ibid.    p  1005— 1006.  [152,153] 

,  11.  AcontribiitiontothevertebratepaleontologyofBrazil.  in:  Pal. Bull.  No.40  Phila- 
delphia p  1—21  T  1,  und  in:   Proc.  Amer.  Phil.  Soc.  Vol.  23  p  1—21  T  1.  [171,  177] 
*Cragin,  F.  W.,  1.  Recent  additions  to  the  list  of  Kansas  Reptiles  and  Batrachians,  with 

further  notes  on  species  previously  reported.    in  :   Bull.  "VYashburn  Coli.  Vol.  1  1884 

p  100—103.  [143] 
,  2.  Notes  on  some   South-Western  Eeptiles  in  the  cabinet  of  Washburn  College. 

ibid.   p  6—8.  [143,  152,  153] 
Deperet,  Gh.,  Note  sur  la  geologie  du  bassin  du  Roussillon.  in:  Bull.  Soc.  Geol.  France  (3) 

Tome  13  p  466.  [171,179,  180] 
*De  Vis,  C.  W.,  1.  On  deglutition  in  the  fresh-water  Snake.  in:  Proc. Roy.  Soc.  Queensland 

Vol.  1  1884  p  82.  [141] 
,  2.  [Contributions  to  the  herpetology  of  Australia].   ibid.  p  53— 55,  77,  97 — 100,  138 

—140,  160,  166—173.   [Ref.  z.  Th.  nach  Boulenger  (i*).]   [143,  149—151,  158,  159, 

166,  167] 
OeZigno,  A.,  1.  Resti  di  Sauriani  nel  Lombardo  Veneto.    in:   BoU.  Soc.  Geol.  Ital.  Roma 

Vol.  1  1882  p  161.  [170—172,  177,  178, 180] 
,  2.  Sui  Vertebrati  fossili  dei  terreni  Mesozoici  delle  Alpe  Venete.   in:   Nuovi  Saggi 

Accad.  Sc.  Lett.  Arti  Padova  Vol.  9  Pt.  1  1883  [Ref.  nach:  Kleins  Rev.  Naturw. 

14.  Bd.  1886  p  81].   [170—172,  177,  178,  180] 
Dollo,  L.,   1.  L'appareil  sternal  de  ITguanodon.    in:    Rev.  Quest.  Sc.  Bruxelles  Tome  18 

p  664— 675.  [172,  175] 
,  2.  Les  decouvertes  de  Bernissart.   in:    Ann.  Sc.  Geol.   Paris  Tome  16  No.  2  6  pgg. 

[Nur  Bekanntes.] 
,  3.  Les  Iguanodons  de  Bernissart.   in:   Rev.  Qucst.  Sc.  Bruxelles  Tome  18  p  5 — 55, 

[172] 

,  4.  Les  Plesiosaures.    ibid.   Tome  17  p  632— 637.  [171,172,178] 

,  5.  Sur  l'identite  des  genres  Ctiainpsosaurus  et  Simoidosaurus,  reponse  ä  Mr.  le  prof. 

Lemoine  I  et  IL    ibid.   p  617—624  et  Tome  18  p  226—231.  [171,  174] 
,  6.  Premiere  note  sur  le  Hainosaure,  Mosasaurien  nouveau  de  la  craie  brune  phosphatee 

de  Mesvin-Ciply  pres  Mons.   in:  Bull. Mus. H.  N.Belg.  Tome  4  p  2.5—36.  [171,174] 
,  7.  Note  sur  la  presence  d'une  interclavicule  chez  quelques  Mosasauria  et  sur  la  divi- 

sion  de  ce  sousordre  en  familles.    in:    Ann.  Soc.  Sc.  Bruxelles  Tome  9  p  319 — 335 

Figg.  [172,174] 

,  8.  LeChampsosaure.  in:  Rev.  Quest. Sc. Bruxelles  Tomel7  d.  janvier  1885.  [171,174] 

,  9.  Les  Ichthyosaures.  in:  Bull.  Sc.Dep.Nord  (2)  7/8.  Annee  p  115— 120.  [172,178] 

,  10.  Le  Neosodon.  in  :  Rev.  Quest.  Sc.  Bruxelles  Tome  17  p  4—5.  [172,  175] 

,   11.  Note  sur  les  dents  de  CrasjJedodon  Lomzeensis  Dollo  et  d'autres  Dinosauriens 

herbivores.  in:  Ann.  Soc.  Sc.  Bruxelles  Tome  9  p  309—318  Figg.  [171,  172,  176] 
Douville,  .  .  .  ,  Note  sur  des  Sauriens  de  grande  taille  trouves  dans  TOxfordien  de  Dives.  in: 

Bull.  Soc.  Geol.  France  (3)  Tome  13  p  441.   [172,  176] 
Duges,  A.,   [Sur  les  varietes  mexicaines  d'^S^fa^Js  corallinus  L.].  in:   La  Naturaleza  (Mexico) 

Tomo  7  p  200—203.  [166] 
Oupont,  E.,  1.  Sur  de  nouveaux  groupes  d'ossements  fossiles,  provenant  du  terrain  cretace 

superieur  et  du  terrain  eocene  inferieur  de  la  Belgique.    in:    Bull.  Acad.  Belg.  (3) 

Tomel0p576— 578.   [170— 172] 
,  2.  Sur  la   decouverte   d'un  Mosasaurien   gigantesque    dans  le  Hainault.     ibid.  (3) 

Tome 9  p 215— 216,  und  in:  Bull.  Sc.Dep.Nord  (2]  7/S.  Annee  pl77-17S.   [172,174] 
Eastlake,  .  .  .  ,   [On  Trigonocephalus  Blomhoffi].  in:  Nature  Vol.  31  p  587.   [141j 


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Filhol,  H.,  Recueil  de  Memoires,  Rapports  et  Documents  relatives  a  l'observation  du  pas- 

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Fischer,  J.  G.,  1.  Ichthyologische   und  herpetologische  Bemerkungen,    in:    Jahrb.    Wiss. 

Anst.  Hamb.   2.  Bd.  p  80— 121   T  3— 4.     Zugleich  Beilage  zum  Jahr.  Ber.  Nat.  Mus. 

Hamburg  f.  1884.  [142,  147,  149,  151,  156,  158-168] 
,  2.  Über  eine  Collection  von  Reptilien  und  Amphibien  aus  Südost-Borneo.  in  :  Arch. 

Naturg.   51.  Bd.  p  41—72  T  4—5.  [142,  151,  158,  160,  162—164,  166,  167] 
,  3«  Über  eine  Collection  von  Reptilien  und  Amphibien  von  der  Insel  Nias  und  über 

eine  zweite  Art  der  Gattung  Anniella  Gray,  in  :  Abb.  Naturw.  Ver.  Hamburg  9.  Bd. 

1.  Heft  10  pgg.  T  1.  [142,  149,  151,  154, 158,  160,  161,  163,  164,  166,  167] 

Fischer,  J.  von,  Der  veränderliche  Schleuderschwanz  [Uromastix  acanthiimrus  Bell)  in  der 

Gefangenschaft,  in:    Z.  Garten  26.  Jahrg.  p  269—278  Fig.  [140] 
FiSCher-Sigwart,  H. ,  Die  grüne  Eidechse  [Lacerta  viridis]  nach  Beobachtungen  in  der  Ge- 
fangenschaft,  in:    Natur  (Halle)  33.  Jahrg.  1884  p  223— 224 ,  229—232,  246—248, 

258—260,  268—270.   [140,  156] 
Fisl(,  G.  H.  R.,  Remarks  upon  a  Snake  [Pclamis  hicolor]  captured  at  the  entrance  to  Table 

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der  Zool.  Abtheilung :  Lurche  und  Kriechthiere.  Berlin  80  15  pgg.  [138,142,154, 

157,  161, 163,  168,  169,  171,  179] 
Gaudry,  A.,  1.  siehe  oben  Batrachia  unter  Gaudry  (i).   [170] 
,  2.   La  nouvelle  galerie  de  Paleontologie  dans  le  Museum  d'Histoire  naturelle,  in: 

Compt.  Rend.  Vol.  100  p  698—701.   [170] 
,  3*  Sur  de  nouvelles  pieces  qui  viennent  d'etre  placees  dans  la  galerie  de  Paleontologie 

du  Museum,  ibid.  Vol.  101  p  1223—1224.  [170] 
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Gentry,  A.  F.,  A  review  of  the  genus  Phrynosoma.   in:  Proc.  Acad.  N.   Sc.  Philadelphia 

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Grumm-Grshimailo,  M. ,  kurzer  Bericht  über  die  Resultate  der  Expedition  in  die  am  Alai 

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[142,  154,  162-164,  166,  167] 
Günther,  A.,   1.  Reptilia  p  1—56  T  1—25.    in:    F.  D.  Godman  &  O.  Salvin's  Blologia 

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,    2.  Guide  to  the  Gallery  of  Reptilia  in  the  Department  of  Zoology  of  the  British 

Museum  (N.H.).    London   80   30  pgg.  22  Figg.  1  Plan.  [138,151,159,166—170] 
Gürich,  G.,  Über  weitere  Saurierfunde  aus  dem  Muschelkalk  Oberschlesiens,  in:  62.  Jahrg. 

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genre  Champsosaure.  Reims  80,  Matot-Braine.  16  pgg.  [171,  174] 
,  2*  Sur  les  analogies  et  les  difFerences  du  genre  Simoidosaure  dela  faune  cernaysienne 

des  environs  de  Reims  avec  le  genre  Champsosaure  d'Erquelinnes.  in  :  Compt.  Rend. 

Tome  100  p  753—755.   [171,  174] 
,  3.  Sur  l'identite  des  genres  Champsosaurus  et  Simoidosaurus.    II.  Lettre,   in  :    Rev. 

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,  2.   ün  some  Reptilia  lately  received  from  the  Herbert  River  District,  Queensland. 

ibid.  p  64-68.  [143,  147,  158,  159, 163,  166, 167] 


j^36  Vertebrata. 

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III.  Systematik,  Faunistik,  Biologie.   3.  Reptilia.  J37 

Schröder,  H.,  1.  [Notiz  über  als  Geschiebe  in  Ost-  und  AVestpreußen  gefundene  und  über 
schwedische  cretaceische  Saurierreste],  in:  Zeit.  D.  Geol.  Ges.  Berlin  p  551.  [172, 
174,  178] 

,  2t  Saurierreste   aus   der  baltischen   oberen  Kreide,    in :    Jahrb.  Geol.  Landesanst. 

Berlin  f.  1884  p  293—333  T  13—17.  [172,  174,  178,  179] 
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,  2.  Probable  period  of  gestation  in  the  Horned  Toad.  ibid.  Vol.  6  p  185 — 186.  [139] 

Simmermacher,  Dr.  Georg,  Nekrolog,  in:  Leopoldina  p  160.  [138] 

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[Kurze  biologische  Notizen  über  ceylanische  E,eptilien ;  nichts  Neues.] 
Taylor,  E.  F.,  siehe  Bywater  &  Taylor  p  132. 
Thoburn,  "W.  W.,  siehe  oben  unter  Batrachia  p  113. 
Thompson,  AV.  D'Arcy,  On  the  systematic  position  of  the  Chamaeleon  and  its  affinities  -with 

the  Dinosauria.  in:  Nature  Vol.  32  p  562.   [159,  175] 

Toula,  F.,  &  J.  'A.  Kail,   Über  einen   Crocodilschädel  aus  den  Tertiärablagerungen  .von 

Eggenburg  in  Niederösterreich,  in:  Anz.  Akad.  Wien  pl07 — 109,  und  in:  Denksclir. 

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Traquair,  R.  H.,  A  preliminary  note  on  a  new  fossil  Reptile  recently  discovered  atNew 

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*True,  AV.,  siehe  oben  unter  Batrachia  p  113. 
Vaillant,  L..,   1.  Remarques  complementaires  sur  les  Tortues  gigantesques  de  Madagasear. 

in:  Compt.  Rend.  Tome  100  p  874—877.  [171,  179,  180] 
,  2.  Sur  une  Tortue  terrestre  d'espece  nouvelle,    rapportee  par  M.  Humblot  au  Museum 

d'histoire  naturelle,  ibid.  Tome  101  p  440—441.  [169] 
,  3.  Description  d'une  espece  nouvelle  de  Tortue  terrestre  rapportee  par  M.  Humblot. 

in:  Bull.  Soc.  Philomath.  Paris  (7)  Tome  9  p  118—120.  [169] 
,  4.  Catalogue  raisonne  des  Reptiles  et  Batraciens  d'Assinie ,  donnes  par  M.  Chaper  au 

Museum  d'histoire  naturelle,    in:    Bull.    Soc.   Z.  France  Vol.  9    1884   p  343— 354 

T  12.  [Vergl.  Ber.  f.  1884  IV  p  221.]  [142,  157,  158] 
Van  der  Wulp,  F.  M.,  Dr.  H.  Weyenbergh.  Ein  Nachruf,  in:  AVien.  Ent.  Zeit.  4.  Jahrg. 

p  225—227.  [138] 
Vetter,  B.,  Zur  Kenntnis  der  Dinosaurier  und  einiger  anderer  fossiler  Reptilien  (Forts.). 

in:  Kosmos    16.  Bd.  p  372—380,    17.  Bd.    p  20— 35  Tl.  [A'ergl.  auch  Ber.  f.  1884 

IV  p221].  [175] 
Volckmar,  E.,  [Kurzer  Bericht  über  eine  Excursion  in  den  Harz  und  auf  den  Kyffhäuser]. 

in:  24/25.  Ber.  A'er.  Naturk.  Offenbach  p  61—62.  [168] 
Ward,  M.  F.,  siehe  oben  Plttier  &  Ward  p  135. 
Wilkinson,  C.  S.,  [On  some  fossil  bones  of  Lacertilia  from  Lord  Howe's  Island],  in:  Proc. 

Linn.  Soc.  N-S-AVales  \^ol.  10  p  75.  [171,  173] 
Williston,  S.AV.,  Über  Ornithocheirus  hilsensis  Koken,  in:  Z.  Anzeiger  8.  Jahrg.  p  628—629. 

[172,  173] 
Weifenden,  R.  N.,  A  preliminary  account  of  a  research  into  the  nature  of  the  venom  of  the 

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1885.  [141] 
Woodward,  A.  Smith,   On  the  literature  and  nomenclature  of  British  fossil  Crocodilia.    in-, 

Geol.  Mag.  London  (3;  A'ol.  2  p  496— 510  mit  Tabelle.  [177] 
Wood  ward,  H.,  1.  s.  oben  unter  Batrachia  p  113.  [170] 


138  '  Vertebrata. 

Woodward,  H.,  2.  Icjuanodoti  Jlatitelli  Meyer,    in:  Geol.  Mag.  London  (3)  Vol.  2  p  10 — 15 

T  1.  [172,  175] 
Wilrttenberger,  G.,  Über  den  oberen  Jura  der  Sandgrube  bei  Goslar,  in.  Zeit.  D.  Geol.  Ges. 

Berlin  37.  Bd.  p  559—587.  [172,  177,  179] 
Yerbury,  S.  W.,  Letter  from  ...  containing  remarks  upon  the  locality  of  Chamaeleon  calca- 

rifer.   in:  Proc.  Z.  Soc.  London  p  717,  833.  [140,  159] 
Zipperlen,  A.,  Eidechsen  im  Terrarium,  in:  Z.Garten  26.  Jahrg.  p  366 — 368.   [140] 
Anonymus,  1.  [Viperaherus  bei  Gelnhausen],     in:    Beilage  zur  kleinen  Presse,  Frankfurt 

(Main)  Nr.  43  vom  21.  Mai  1885  p  2.  [168] 
,  2.  [Durch  Schlangenbiss  1883  in  Ostindien  verursachter  Menschen-  und  Hausthier- 

Verlust].  in:  Krebs' Humboldt  p  90.  [141] 

A.  Allgemeines. 
Literatur.  Tfomenclatur.  Geschichte. 

Von  der  Hoffmann'schen  Bearbeitung-  der  Reptilien  in  Bronu'sClassen  und  Ord- 
nungen ist  der  Anfang  der  Schlangen  erschienen,  der  im  Wesentlichen  nur  Ana- 
tomisches enthält.  —  In  Kingsley  hat  H.  C.  Bumpus  die  Reptilien  p  345 — 468 
bearbeitet.  —  Betr.  Literatur  vergl.  weiter  Boulenger  (-^j,  Boeitger  (*);  siehe 
auch  oben  Batrachia  p  1 1 3 . 

Necrologe  sind  veröffentlicht  worden  über  Eduard  Rüppell,  s.  Schmidt, 
Georg  Simmermacher,  H.  Weyenbergh,  s.  Van  der  Wulp. 

Museologie.  Sammlnng-en.  Technische  HilfsmitteL 

Friedel  gibt  den  Eintheilungsplan  für  die  Zoolog.  Abtheilung  des  märkischen 
Provinzial-Museums  in  Berlin  und  zählt  die  Reptilien  der  Provinz  auf.  —  Günther 
(2)  bringt  einen  kurzen,  aber  sehr  instructiven  Führer  für  die  Reptilsammlung  des 
British  Museums.  Etwa  4000  Arten  lebender  Reptilien  seien  bekannt,  davon  25 
Crocodiliden,  iRhynchocephale,  1700  Lacertilier,  IS 00  Schlangen  und  300  Schild- 
kröten. Der  beigeheftete  Plan  zeigt  die  Einrichtung  der  Schausäle  für  gestopfte 
Reptilien.  Von  weniger  bekannten  Thatsachen  sind  unten  einige  unter  Gavialiclae, 
AUigatoridae,  Rhynchocephalia,  Agamidae,  Ophidia,  Pythonidae,  ßoidae,  Acro- 
chordidae,  Elapidae,  Hydrophidae,  Crotalidae,  Cheloniidae  und  Testudinidae  ver- 
zeichnet. —  Seit  Herausgabe  seines  letzten  Catalogs  hat  sich  nach  Müller  die  Basler 
Sammlung  um  49  Schlangen,  76  Eidechsen  und  6  Schildkröten  vermehrt,  so  daß 
sie  in  Summa  jetzt  503  Schlangen,  437  Eidechsen,  8  Crocodile  und  57  Schild- 
kröten zählt. 

B.  Biologie, 
a.  Allgemeines. 

Lebensweise.  Brath  macht  kurze  biologische  Bemerkungen  über  Tropkionotus 
nairix,  A7igu{s  und  Lacerta  vivipara ;  Mitte  Juli  legte  letztere  8  Eier ,  aus  denen 
erst  nach  24  Stunden  die  Jungen  krochen.  —  Kappier  schildert  anschaulich  und 
z.  Th.  recht  eingehend  die  Lebensgewohnheiten  der  auffallendsten  Reptilien 
Holländisch- Guianas.  Besonders  behandelt  werden  von  Schildkröten  Testudo 
tahulata  (die  gegessen  wird,  klagende  Töne  von  sich  gibt  und  5 — 6  Eier  legt), 
carbonaria,  Swanka  scorpioidcs,  Chelys  ßmbriata  (die  in  Surinam  fehle,  aber  in 
Cayenne  häufig  sei),  Hydraspis  raniceps,  Chelonia  viridis,  corticaia  und  imh-icata, 
Careiia  Krattssi  Gray,  Sphargis  coriacea  (dreimal  erbeutet);  von  Crocodiliden /«care 
ptmctatus  und  Caiman  palpebrosus ;  von  Eidechsen  Igxiana  tuberculata ,  Tejus  nigro- 
punctatus,  Ameiva  iSurinametisis,  Polcliyrvs  marmoratus,  Doryphorus  axureus,  Theca- 
dactylus  rapicauda,  Amphisbaena  alba  Wü.(\.  Juliginosa;  von  Schlaugen  Typhlops  reti- 


ni.  Systematik,  Faunistik,  Biologie.    3.  Reptilia.   B.  Biologie.  I39 

cidaäts,  Toririx  scytale,  Spilotes  corais,  Eunectes  murmns  (bis  30' lang),  Boa  con- 
strictor,  Epicrates  cenchris  und  XipJwsoma  canimim.  Giftschlangen  seien  selten  und 
betrügen  nur  5  "/o  der  Gesammtzahl ;  von  2  Bissfällen,  die  gutartig  verliefen, 
wird  berichtet.  Die  gefährlichste  Giftschlange  \%t  Lachesis  mutus  [bis  14'  lang), 
dann  folgen  Crotalus  horrich/s,  Bothrops  bilineatus  und  atrox. 

Winterschlaf.  Während  Landschildkröten  nach  Abbott  in  Nord- America  einen 
eigentlichen  Winterschlaf  halten,  sind  die  Wasserschildkröten,  obgleich  sie  eben- 
falls sich  meist  eingraben,  doch  zu  Zeiten  auch  im  Winter  activ.  Schlangen  halten 
wohl  alle  einen  Winterschlaf,  die  einen  kürzer,  die  andern  länger.  Trotzdem 
glaubt  Verf.  den  Winterschlaf  für  mehr  oder  weniger  von  dem  Willen  des  be- 
treffenden Thieres  abhängig  betrachten  zu  sollen.  —  Vergl.  auch  Butler  und 
Thoburn  oben  unter  Batrachia  p  113-114. 

Geistige  Fähigkeiten.  Besonders  aufmerksam  gemacht  sei  hier  auf  Ro- 
manes,  wo,  abgesehen  von  der  lichtvollen  Verknüpfung  der  Thatsachen,  kleinere 
Abschnitte  und  z.  Th.  wenig  bekannte  biologische  Notizen  angeführt  werden  über 
Sinne  p  92,  Gedächtnis  p  130  und  geistigen  Entwickelungsgrad  p  387  bei  den 
Eeptilien,  über  Farbensinn  beim  Chamaeleon  p  99  und  101,  über  die  Schwanz- 
bewegungen der  Klapperschlange  p  306,  über  das  Träumen  p  157  und  ver- 
schiedene geistige  Anlagen  p  203  beim  Crocodil,  über  die  Wahrnehmung  p  138, 
Einbildungskraft  p  157  und  162,  das  Sichtodtstellen  p  336  und  405  und  Gemüths- 
bewegungen  p  382  bei  Reptilien,  über  die  Wanderungen  der  Schildkröten  u.  a. 
Reptilien  p  315,  über  die  Zahmheit  von  Amhlyrliynclms  und  über  Wildheit  und 
Zahmheit  überhaupt  p  401,  endlich  über  Eiablage  von  Schlangen  p  410  u.  a. 

b.  Specielles. 
1.  Lacertilia. 

Fortpflanzung.  Bauer  constatirte,  daß  Ptt/chowum  homalocephahim  auf 
Java  in  der  Gefangenschaft  im  November  2  Eier  legte,  die  erst  Mitte  Mai  aus- 
krochen. —  Boulenger  {^)  weist  p  193  nach,  daß  die  Amphisbaeniden  cylindrische 
Eier  in  Ameisennester  legen.  Des  Ei  von  Anojis  Kingi  Bell  ist  35  mm  lang,  10  mm 
breit  und  hat  dünne,  in  Spiritus  lederbraune  Epidermis ;  der  reife  Foetus  mißt 
105mm.  Siehe  auch  Smalian  unten  unter  Amphisbaenidae  p  156.  —  DieScinciden 
TrachydosauTus  asper  und  Cyclochs  Boddaerti  sind  nach  Haacke  nicht  ovovivipar, 
sondern  entschieden  vivipar,  d.  h.  die  Embryonen  entwickeln  sich  im  zum  Uterus 
erweiterten  Eileiter,  ohne  von  Eihäuten  umgeben  zu  sein,  von  denen  die  eine 
oder  andere  nicht  entweder  aus  der  Keimanlage  selbst  stammte  oder  doch  wenigstens 
schon  im  Eierstock  gebildet  wäre.  Der  sogenannte  Eizahn  fehlt  dem  geburtsreifen, 
durchschnittlich  die  halbe  Länge  des  Mutterthieres  erreichenden  Embryo.  Die 
Geburt  des  Trachydosaurm  erfolgt  in  Süd- Australien  im  März ;  Trachydosaums  ge- 
biert 2,  seltner  3,  Cyclodus  4  Junge.  — Nach  einer  Zeitungsnotiz  gebar  ein  Cap- 
Chamaeleon  11  Junge;  Lockwood.  —  Phrynosoma  Dovglassi  hungerte  nach  Shu- 
feldt  (■-)  unfreiwillig  3  volle  Monate  und  gebar  am  Ende  des  dritten  Monats  22  todte 
und  2  lebende  Junge,  so  daß  die  Tragzeit  etwa  100  Tage  betragen  dürfte;  auch 
Sceloporus  erträgt  ohne  Mühe  über  einen  Monat  Hunger. 

Brutpflege.  NÖrdlinger  erzählt  2  Fälle,  wo  Lacerta  agilis  mit  ihren  Jungen 
im  Maule  angetroffen  worden  sei.  [Dem  Ref.  ist  es  wahrscheinlich,  daß  diese 
pJungena  gar  nicht  derselben  Art  angehörten  und  als  Nahrung  verschlungen  werden 
sollten;  L.  agilis  frißt  z.  B.  die  L.  vivipara,  wo  sie  ihrer  nur  habhaft  werden 
kann.] 

Lebensweise.  Boulenger  (^)  fand  ein  Lcpidostemum ,  welches  theilweise  von 
einem  brasilianischen  Elaps  verschlungen  worden  war,  seinerseits  aber  sich  theil- 
weise durch  den  Körper   desselben  hindurchgestemmt  hatte;  die  Öffnung,    aus 


140  Vertebrata. 

welcher  der  Ampliisbaenideukopf  hervorragte ,  war  3  "  von  der  Schnauze  der 
Schlange  entfernt.  —  Kardos  untersuchte  die  Gänge  von  Lacerta  viridis.  Die  Art 
frißt  auch  Fliegen.  Ältere  Thiere  sind  gegen  Kälte  empfindlicher  als  junge;  auch 
für  Geräusche  sind  sie  sehr  empfänglich.  —  Yerbury  gibt  einige  Notizen  über  die 
Lebensweise  des  CJmmaeleon  calcarifer  Pts.  von  Aden  und  constatirt  namentlich 
die  Bissigkeit  desselben. 

Fang.  Notizen  über  die  Art  des  Fanges  und  die  Lebensgewohnheiten  von 
Acanthodactylus  Savignyi  (Aud.)  bringt  Lataste  (-)  p  4S7. 

Zucht  und  Pflege.  Sehr  eingehende  Mittheilungen  über  Lacerta  viridis  in  der 
Gefangenschaft  macht  Fischer-Sigwart,  namentlich  über  Vorkommen,  Nahrung, 
Schlingvermögen,  Geschmack,  Zähmung,  Trinken,  Winter-  und  angeblichen 
Sommerschlaf,  Erwachen,  Brunstzeit,  Paarung,  Häutung,  Sinne,  Character, 
Kampf-  und  Mordlust,  Begrüßung ,  Verstand  (Kenntnis  von  Zeit  und  Ort) ,  Ver- 
wundung, Reproductionskraft,  Einwirkung  von  Giften  und  Feinde.  Heuschrecken 
sind  im  Freien  Hauptnahrung;  auch  Ameiseneier  werden  gefressen.  Geschmack 
und  Nahrungswahl,  wie  auch  Zähmbarkeit  sind  individuell  verschieden.  Der 
Winterschlaf  tritt  ein,  wenn  die  Temperatur  dauernd  unter  10 o  R.  sinkt,  und 
wird,  auch  wenn  die  Wärme  künstlich  erhöht  wird,  stets  eingehalten;  sie  liegen 
20 — 30  cm  tief  in  der  Erde.  Ein  Sommerschlaf  fehlt.  Paarung  am  5.  April,  der 
die  erste  Häutung  stets  voraufgegangen  ist.  Häutungen  4 — 6,  je  nach  der  Sommer- 
wärme des  betreffenden  Jahres.  Bei  Verwundungen  wird  nur  der  Schwanz  re- 
producirt.  —  Boettger  (^)  bringt  Notizen  über  Häutung,  Fütterung,  Betragen  in 
der  Gefangenschaft,  Eiablage  (29.  Mai:  11  Eier)  und  hochgradigen  Ortssinn  bei 
derselben  Art.  —  Nach  J.  v.  Fischer  ist  für  Uroynastix  acanthinurus  Bell  Wärme 
und  absolute  Trockenheit  Lebensbedingung ;  er  trinkt  nie.  Die  Färbung  variirt 
individuell  und  temporär  nicht  infolge  der  Einwirkung  des  Lichtes,  sondern  der 
Wärme ;  niedere  Temperaturen  erzeugen  dunkle,  hohe  helle  Färbungen.  Keine 
Stimme.  Sie  sind  harmlos  und  verträglich.  Nahrung  Datteln  und  Kerb  thiere. 
Beste  Temperatur  bei  Tage  32— 36  0R.,  bei  Nacht  15—18  0.  Eine  Häutungs- 
periode im  Juni  oder  Juli.  —  Zipperlen  machte  Beobachtungen  an  nordamerica- 
nischen  Eidechsen  in  der  Gefangenschaft.  Auffallend  ist  die  Notiz  p  366,  daß, 
wenn  sich  Anolis  principalis  (L.),  dessen  Farbenwechsel  beschrieben  wird,  in  den 
Sand  eingrabe,  dies  mit  großer  Geschwindigkeit  geschehe;  wenige  Secunden 
reichten  hin,  das  Thierganz  mit  Sand  zu  bedecken.  Von  Gerrhonotusmulticarinatus 
Blainv.  wird  p  367  berichtet,  daß  er  17  Eier  lege  und  auch  auf  Zweige  klettere. 
Sehr  interessant  ist  die  vom  Ref.  bestätigte  Thatsache,  daß  diese  Eidechse,  wie 
vermuthlich  alle  Anguiden,  bei  der  Häutung  die  ganze  unversehrte  Haut  als 
Natternhemd  abstreift  [was  Boulenger  (i.  1.)  inzwischen  auch  für  Anguis  nach- 
gewiesen hat.]  Auch  sonst  sind  die  Beobachtungen  des  Verf.  über  Lebensweise 
dieser  Art  von  Interesse,  während  über  Phrynosoma  p  368  nichts  Neues  berichtet 
wird. 

2.  Ophidia. 

Brutpflege.  Middleton  bringt  das  alte  Märchen  wieder  auf s  Tapet,  daß  in 
dem  Moment,  in  dem  eine  Kreuzotter  überrascht  wurde,  10  bis  12  Junge  im  Maule 
der  Mutter  Schutz  gesucht  hätten,  und  begleitet  es  mit  geistreichen  Bemerkungen. 
[Ref.  bezweifelt  das  Factum;  vergl.  auch  oben  Nördiinger  p  139.] 

Lebensweise.  Über  Aufenthalt  und  Lebensweise  der  mesicanischen  Eutaenia 
insigniarum  Cope  und  melanogaster  Jan  siehe  CopC  (^/  p  386  ;  ihre  Nahrung  besteht 
aus  Rana  Monteztimae  Baird  und  einer  anderen  Ranaart.  —  Kurze  Notizen  über 
Lebensweise  und  Aufenthaltsort  von  Python  Selae  D.  &  B.  aus  Sierra  Leone  und 
von  3  Viperaaritn  der  Goldküste  gibt  Müller. 

Nahrung.   Bywater  &  Taylor  bringen  eine  Notiz  über  einen  angeblichen  Opino- 


III.  Systematik,  Faunistik,  Biologie.    3.  Reptilia.    B.  Biologie.  141 

phagus  elaps  von  Sarawak  (Borneo),  der  eine  Schlange,  länger  als  er  selbst,  ver- 
schlungen hatte.  —  Über  den  Schlingact  bei  Süßwasserscblangen  vergl.  *De 
Vis  (').  —  Nach  Müller  frißt  CoelopelHs  lacertina  Schleg.  im  Freien  nicht  blos 
Eidechsen,  sondern  auch  Schlangen  und  Sperlinge  p  687,  Dendraspis  Jamcsoni 
Traill  Säugethiere  p  692. 

Zucht  und  Pflege.  Coronella  Austriaca  tödtet  nach  Eiffe  Eidechsen  nicht 
immer  durch  Umschlingen  und  verschlingt  außerdem  Eidechseneier  und  Schlangen, 
nicht  aber  Blindschleichen.  Die  Nahrung  wird  mehr  durch  den  Geruch  als  durch 
das  Tastgefühl  erkaunt.  Ähnlich  verhält  sich  C.  Ginmdica.  Von  Tarhophis  wird 
eine  giftige  Wirkung  des  Bisses  2iViiLacerta  vivipara  geschildert,  der  in  1  Ya  Minuten 
tödtete ;  diese  Erscheinung  konnte  jedoch  nur  einmal  beobachtet  werden.  Weitere 
Notizen  beziehen  sich  auf  ElapUs  cervone,  Coluber  Aesculapii,  Zamenis  viridißavus 
und  Dahli.  Die  Zamenissivten  sind  gewohnt,  hinter  ihrer  Beute  herzuschießeu 
und  dieselbe  zu  verfolgen;  sie  fressen  Eidechsen.  Über  Vipera  herus  werden  recht 
auffällige  Dinge  mitgetheilt.  In  einem  jungen  Stücke  fand  Verf.  nur  Käfer  (Lep- 
tura) .  Halbwüchsige  und  kleine  Ottern  nähren  sich  von  Eidechsen  (besonders 
von  Lac.  vivipara),  am  liebsten  von  frisch  getödteten.  Auch  Frösche,  lebende  wie 
todte,  und  deren  Schenkel  werden  nicht  verschmäht.  Die  Ottern,  an  denen  diese 
Beobachtungen  gemacht  wurden,  fraßen  nur  am  Tage.  Die  Giftzähne  ersetzten 
sich  schon  nach  3  Tagen  durch  neue.  Alle  beobachteten  jungen  Ottern  gingen 
leicht  —  schon  nach  3  Tagen  —  an's  Futter;  ältere  nennt  Verf.  bei  richtiger 
Pflege  ruhige  Gefangene,  die  sich  gern  in  die  Hand  nehmen  und  streicheln  lassen. 
Tropidonotus  natrix  lebt  außer  von  Fröschen  auch  von  der  Kreuzkröte ;  alle  Tro- 
pido7wtusa.Yten  sind  aber  auch  leidenschaftliche  Fischfresser ;  Tr.  viperinus  frißt 
sogar  Regenwürmer.  Nur  die  letztere  ist  von  den  mitteleuropäischen  Tropidonoten 
als  mitunter  bissig  zu  bezeichnen.  —  Auffällige  Körperbewegungen  werden  von 
Tr.  natrix  und  von  Zamenis  Dahli  erwähnt,  und  auch  die  Art  und  Weise ,  mit 
welcher  Schlangen  neue  Ankömmlinge  im  Terrarium  begrüßen  und  ihrer  Begeg- 
nung mit  fremden  Gegenständen  Ausdruck  verleihen,  beschrieben. 

Stimme.  Hitchcock  erwähnt  neben  dem  Zischen  der  Schlangen  auch  eines 
lauten,  bellenden  Tones  bei  einer  ceylanischen  Art;  Nicholson  dagegen  hörte 
Pityophis  Sayi  im  Schmerz  oder  Ärger  einen  feinen  Schrei  ausstoßen.  Shufeldt  (') 
reproducirt  Abbildung  und  Erklärung  der  letzteren  Thatsache.  [Vergl.  White  im 
Ber.  f.  1884  IV  p  222.] 

Secrete.  Leydig  erinnert  in  einer  kurzen  Notiz  an  die  reif-  oder  puderartigeu 
Hautsecrete  von  Vipcra  berus.  —  Über  das  Auswerfen  von  Mundschleim  bei  Naja 
siehe  Müller  p  689.  —  Laoerda  ist  u.  a.  in  Übereinstimmung  mit  Mitchell  der 
Ansicht,  daß  das  Gift  anderer  Schlangen  nicht  von  dem  der  Klapperschlangen 
verschieden  ist.  Er  stellt  weitere  Versuche  mit  Injectionen  von  Natriumperman- 
ganat  in  die  Bisswunde  an,  die,  im  Falle  die  Wunde  frisch  und  keine  Arterie  ge- 
troffen war,  guten  Erfolg  hatten.  —  Nach  Wolfenden  beruht  die  Giftigkeit  des 
Giftes  der  Brillenschlange  ausschließlich  auf  ProteidstotFen,  und  zwar  auf  Globulin, 
das  außerordentlich  giftig  wirkt,  und  auf  Serumalbumin  und  Syntonin,  welche 
beide  ebenfalls  giftige  Eigenschaften  besitzen ;  Pepton  dürfte,  wenn  überhaupt, 
nur  in  Spuren  vorhanden  sein. 

Schlangenbiß.  Nutzen  und  Schaden.  Einem  Regierungsausweise  zufolge 
sollen  in  1883  in  Britisch-Indien  20  067  Menschen  und  1644  Stück  Rindvieh 
durch  Schlangenbiß  getödtet  worden  sein;  Anonymus  (2). 

Aberglauben.  Nach  Bourke  werden  lebende  Schlangen,  meist  Klapper- 
schlangen ,  beim  Schlangentanze  der  Moquis  von  Arizona  verwendet ;  ähnliche 
Schlangentänze  finden  sich  angeblich  noch  in  Central-America.  —  Eastlake  bringt 
neben  kurzen  biologischen  Bemerkungen  Notizen  über  den  Volksaberglauben  der 


J42  Vertebrata. 

.    Chinesen  und  Japaner  betreffs  des  in  Japan,  Formosa,  der  Mongolei,  in  Tshi-li, 
Sze-clinan  und  Kiang-hsi  vorliomraeuden  TrigonocepJialus  Blomhoffi. 

3.  Ghelonia. 

Winterschlaf.  Butler  gibt  Notizen  über  die  Dauer  der  Überwinterung  und 
über  die  Art  und  Tiefe  der  Winterquartiere  von  Schildkröten  Süd-Indianas.  Nur 
Aromochehjs  odorata  Latr.  soll  beim  Austrocknen  ihres  Winterlagers  selbst  im 
Schnee  nach  dem  nächsten  Wasser  ziehen.  Der  Act  der  Überwinterung  scheine 
also'  bis  zu  einem  gewissen  Grade  ein  willkürlicher  zu  sein.  Vergl.  auch  Thoburn 
oben  p  114. 

Verschleppung.  Auf  Anticosti  wurde  nach  Merriam  ein  zweifellos  von  einem 
Schiffe  entflohenes  Exemplar  der  tropisch  südamericanischen  und  westindischen 
Chelonokles  tahilata  Walb.  gefangen. 

C.  Faunistik. 
I.  Allgemeines. 

Paläarctische  Region.  Pascoe  zählt  aus  England  3  Lacerta  und  je 
1  Anguis,  Coronella,  TropidonofMS,  T^ipera,  Chelonia  und  Sphargis  auf.  —  Nach 
Friedet  leben  in  der  Prov.  Brandenburg  8  Reptilarten.  —  Pittier  &  Ward  nennen 
aus  dem  Hochland  des  Cnt.  Waadt  (Schweiz)  2  Schlangen  und  4  Eidechsen. 

Boettger  (■')  bespricht  9  Schlangen,  14  Eidechsen  und  1  Schildkröte  aus  Al- 
gerien und  Tunis.  Synonymische  Bemerkungen  s.  unter  Colubrinae;  vergl.  auch 
Geckonidae,  Lacertidae,  Scincidae.  —  Katuric  zählt  aus  der  weiteren  Umgebung 
von  Zara  (Dalmatien)  auf  10  Schlangen,  6  Eidechsen  und  3  Schildkröten.  — 
Stussiner  &  Boettger  führen  aus  Thessalien  auf  1  Schlange  und  1  Eidechse. 
[Außerdem  wurde  übrigens  auch  Anguis  fragilis  erbeutet.] 

Grumm-Grshimailo  fand  in  Ferghana  l  Anguide,  verschiedene  Colubrinen, 
1  Erycide,  1  Psammophide,  1  Natricine,  1  Crotalide,  in  den  Lößfelderu  von  Osch 
1  Testudo,  in  Wadil  Eremias&rifn,  auf  dem  Plateau  zwischen  Kara-su  und  dem 
Aram  1  Laceria  m  11  000' Höhe,  sowie  1  Elapkis.  —  Lansdell  zählt  33  Arten 
aus  Russisch-Turkestan  auf. 

Äthiopische  Region.  Boettger  (^)  beschreibt  1  Seeschildkröte,  4  Eidechsen 
und  3  Schlangen,  die  P.  Hesse  bei  Banana  am  unteren  Congo  gesammelt  hat,  so- 
wie 1  neues  Chamadeon  von  der  Goldküste.  —  *Rochebrune  ("^)  hat  eine  Fauna 
von  Senegambien  geschrieben.  —  Derselbe  (^)  beschreibt  aus  Senegambien  und 
Nieder-Guinea  je  1  neue  Athens;  s,  Viperidae.  —  Vaillant  (^)  bringt  eingehende 
Beschreibung  der  [im  Ber.  f.  1884  IV  p  221  bereits  besprochenen]  Reptilien  von 
Assini  (Goldküste)  und  bildet  die  (3)  neuen  Arten  ab. 

Indische  Region.  Boettger  (•')  gibt  eine  Zusammenstellung  der  aus  China 
bekannten  Reptilien  (19  Schildkröten,  2  Crocodilier,  51  Eidechsen,  66  Schlangen) 
mit  Angabe  der  wichtigsten  Literatur  und  der  Specialfundorte.  Ein  Überblick 
über  die  noch  mangelhaft  bekannte  Verbreitung  der  einzelnen  Familien  und 
Gattungen  innerhalb  des  weiten  Reiches  ist  beigefügt. 

J.  6.  Fischer  (i)  zählt  p  80—81  7  Eidechsen  (2  n.)  und  24  Schlangen  (3  n.) 
auf,  die  Dr.  Schadenberg  1881 — 82  auf  Süd-Mindanao  (Philippinen)  gesammelt 
hat.  —  Nach  Demselben  (2)  hat  Fr.  Grabowsky  auf  Südost-Borneo  4  Schild- 
kröten, 1  Crocodil,  7  Eidechsen  und  32  Schlangen  (3  n.)  gesammelt;  außer  den 
neuen  Arten  waren  2  Schlangen  von  Borneo  noch  nicht  bekannt  gewesen.  — 
J.  G.  Fischer  (^j  führt  8  Eidechsen  und  14  Schlangen  (In.,  1  n.  var.),  Bou- 
lenger  ('^j  9  Eidechsen,  18  Schlangen  von  der  Insel  Nias  auf,  letztere  von  Sande- 
mann gesammelt.  Zu  J.  G.  Fischer  (^]  gibt  er  2  synonymische  Bemerkungen ; 
vergl.  Oligodontidae,  Crotalidae. 


IIL  Systematik,  Faunistik,  Biologie.    3.  Reptilia.    C.  Faunistik.  I43 

Australische  Region.  De  Vis  p)  beschreibt  2  Geckoniden,  6  Agamiden, 
10  Scinciden  und  5  Elapiden  von  Australien  als  neu,  stellt  1  Agamiden-  und 
2  Scincidengattungen  auf  und  gibt  Schlüssel  zur  Unterscheidung  der  australischen 
Heteropus-  und  HoplocephalnssixiQ\i.  Boulenger  ('*)  stellt  eine  grosse  Anzahl 
dieser  Formen  in  die  Synonymie.  —  Macleay  (i)  verzeichnet  2  Schlangen  (1  n.) 
und  1  Eidechse  von  den  Barrier  Ranges ;  Derselbe  [-)  3  neue  Schlangen,  2  neue 
Eidechsen  vom  Herbert  River  District  Queensland.)  —  Mc  Coy  gibt  mehrere 
Tafeln  Abbildungen  von  Reptilien  aus  Victoria;  s.  Cheloniidae,  Trionychidae. 
Scincidae,  Typhlopidae. 

Filhol  verzeichnet  von  Stewart  Insel  2  Eidechsen.  Auf  Campbell  Insel  fehlen 
alle  Reptilien ;  Filhol,  Milne-Edwards. 

Nearc tische  Region.  Cragin  (-)  beschreibt  eine  neue  Eidechse  aus  Mexico. 
—  Gentry  hat  Phrynosoma  monographisch  bearbeitet;  s.  Iguanidae.  —  "True 
bringt  die  Liste  der  Reptilien  von  Süd-Carolina,  "Cragin  (^)  vervollständigt  die 
von  Kansas. 

NeotropischeRegion.  Cope(^)  bringt  Listen  von  19  Eidechsen,  29  Schlangen 
aus  der  Tierra  templada  der  mexicanischen  Prov.  Puebla  und  Vera  Cruz,  3  Eidechsen, 
6  Schlangen  aus  der  Prov.  Hidalgo ,  5  Eidechsen,  1  Schlange,  2  Schildkröten 
von  der  ostmexicanischen  Insel  Cozumel  und  2  Eidechsen,  2  Schlangen  von  Xew 
Providence  (Bahamas)  und  beschreibt  außerdem  zahlreiche  n.  sp.  aus  verschiedenen 
Theilen  Central- Americas.  —  Günther  1  ^)  gibt  in  der  Biologia  Centrali-Americana 
Beschreibung  und  Abbildung  der  Chelonier,  Crocodilier  und  eines  Theiles  der 
Lacertilier.  Neu  sind  2  Emys,  2  Gerrhonotus  und  1  Cnemidophorus ,  meist  aus 
Mexico.  — Cope  -)  führt  an  aus  Monterey,  Prov.  Nuevo  Leon  ^Mexico),  4  Eidechsen, 
aus  Jalapa ,  Prov.  Vera  Cruz,  4  Eidechsen,  4  Schlangen,  von  verschiedenen 
Punkten  in  Mexico  und  Central-America  6  neue  Schlangen,  von  Oruba  (Inseln  unter 
dem  Winde)  9  Eidechsen,  von  Curacao  2  Eidechsen,  von  Nicaragua  2  Eidechsen . 
4  Schlangen,  vom  Oberlauf  des  Flusses  Beni  (Bolivia)  3  Eidechsen,  8  Schlangen 
und  aus  der  brasilianischen  Prov.  Rio  Grande  doSul  7  Eidechsen  und  23  Schlangen. 
Boulenger  ('';  bringt  zu  dieser  Arbeit  kritische  Bemerkungen. 

Boulenger  (S^;  verzeichnet  aus  der  Prov.  Rio  Grande  do  Sul  3  Schildkröten 
(alle  für  die  Prov.  neu),  1  Crocodiliden,  12  Eidechsen  (5  für  die  Prov.  neu,  1  n. 
gen.,  3  n.  sp.)  und  26  Schlangen  (14  für  die  Prov.  neu,  3  n.  sp.,  1  n.  var.).  — 
Boettger  (^)  zählt  aus  Paraguay  auf  1  Schildkröte,  19  Eidechsen  (1  n.  gen.,  7n. 
sp.),  24  Schlangen  (3  n.  sp.)  und  zieht  davon  (']  eine  neue  Eidechse  wieder  zu- 
rück, erkennt  eine  andere  als  neu  und  stellt  eine  dritte  richtig. 

II.  Faunen. 
1,  Paläarctische  Region. 

a.  Europäische  Subregion.  England:  Pascoe.  Schweiz:  Viperidae 
Boettger  (V  Lacertidae  Fischer -SIgwart.  Lacertidae,  Natricinae,  Viperidae 
Müller.  Lacertidae,  Anguidae.  Coronellinae,  Viperidae  Pittier&  Ward.  Deutsch- 
land. West-Deutschland:  Lacertidae  Boettger  (^).  Baden:  Lacertidae  Fischer- 
Sigwart,  Müller.  Reg. -Bezirk  Cassel:  Viperidae  Anonymus  (i).  Thüringen:  Vi- 
peridae Voickmar.  Prov.  Brandenburg :  Anguidae,  Lacertidae,  Coronelliuae,  Na- 
tricinae, Viperidae,  Emydidae  Friedel.  Ungarn:  Lacertidae  Kardos.  Russische 
Ostseeprovinzen:    Lacertidae  LoewiS- 

b.  Mediterrane  Subregion.  Nord-Africa:  Lacertidae  Lataste  ('-) .  Tu- 
nisien: Geckonidae,  Lacertidae,  Scincidae,  Natricinae  Boettger  '' •  Alge- 
rien: Lacertidae  Boettger  (•').  Chamaeleontidae  Müller.  Ägypten:  Geckonidae, 
Agamidae  Boulenger  (^  .  Sinai:  Geckonidae  Boulenger  (^i.  Syrien, Per- 
sien: Lacertidae  Lataste  (-).   Thessalien:  Geckonidae,  Colubrinae  Stussiner 


J44  Vertebrata. 

&  Boettger.  Dalmatien:  Auguiclae,  Lacertidae,  Corouellinae,  Colubrinae,  Na- 
tricinae,  Psammophidae ,  Dipsadidae,  Viperidae,  Cheloniidae,  Emydidae,  Testn- 
dinidae  Katuric.  Italien:  Geckonidae,  Anguidae,  Lacertidae,  Scincidae  Came- 

rano  (S^). 

c.  Sibirische  Subregion.  Russisch-Turkestan:  Lansdell.  Fer- 
ghan a:  Anguidae,  Colubrinae,  Natricinae,  Psammophidae,  Erycidae,  Crotalidae 
Grumm-Grshimailo. 

d.  Manschurische  Subregion.  Korea :  Lacertidae  J.  G.  Fischer  (^). 
Japan:  Lycodontidae  Müller. 

2.  Äthiopische  Region. 

a.  Ostafricanische  Subregion.  Ost-Africa:  Agamidae  Boulenger  {*). 
Nubien:  Corouellinae  J.  G.  Fischer  (').  Abessynien:  Agamidae  Boulenger 
(10).  Aden:  Chamaeleontidae  Yerbury.  Somaliland:  Lacertidae  Lataste(V"j- 
Nyassa-See:  Geckonidae  Boulenger  (4). 

b.  Südafricauische  Subregion.  Süd-Africa:  Agamidae  Boulenger(*). 
Delagoa-Bai,  Capland:  Geckonidae  Boulenger  ('•'^).  Tafelbai:  Hydro- 
phidae  Fisk. 

c.  Westafricanische  Subregion.  West-Africa:  Geckonidae  Boulenger 
(^).  Elapidae  J.  G.  Fischer  {^).  Congo:  Geckonidae,  Agamidae,  Varanidae, 
Chamaeleontidae,  Rhachiodontidae,  Lycodontidae,  Causidae  Boettger(^).  Amphi- 
sbaenidae  Boulenger  (^).  Nieder-Guinea.  Landana:  Viperidae  Rochebrune  ('). 
Ogowe  und  Gabun:  Elapidae  J.  G.  Fischer  (').  Kamerun:  Chamaeleontidae 
Boettger  (*).  Scincidae,  Elapidae  J.  G.  Fischer  (').  Corouellinae,  Colubrinae, 
Natricinae,  Dendrophidae,  Lycodontidae,  Dipsadidae,  Erycidae,  Elapidae,  Den- 
draspididae  Müller.  Goldktiste:  Chamaeleontidae  Boettger  {*).  Geckonidae, 
Lacertidae ,  Scincidae ,  Dendrophidae  ,  Psammophidae ,  Dipsadidae ,  Dendras- 
pididae  Müller.  Lacertidae,  Scincidae  Vaillant  (^).  Liberia:  Natricinae  Müller, 
Sierra  Leone:  Scincidae  J.  G.  Fischer  {^) .  Lacertidae  Müller.  Tumbo-Insel: 
Geckonidae,  Agamidae,  Amphisbaenidae,  Psammophidae,  Dipsadidae,  Pythonidae, 
Dendraspididae ,  Chelydidae  Müller.  Los-Insel:  Psammophidae,  Elapidae 
Müller.  Senegambien:  *Rochebrune  [^]-  Geckonidae  Boulenger  (^) .  Viperidae 
Rochebrune  {^). 

d.  Madagassische  Subregion.  Madagascar  und  Round  Island 
(bei  Mauritius) :  Geckonidae  Boulenger  (^) .  Aldabra-Inseln :  Testudinidae 
Vaillant  (2,3). 

3.  Indische  Region. 

a.  Hindostanische  Subregion.  Sind:  Agamidae  Boulenger  (■*).  Nord- 
west-Hindostan:  Scincidae  J.  G.  Fischer  ('). 

b.  Ceylanische  und  Südi  ndische  Subregion.  Stid-Hindostan  :  Aga- 
midae Boulenger  (^).  Süd-Canara:  Geckonidae  Boulenger  (^) .  Ceylon: 
Geckonidae,  Agamidae  Boulenger  (^),  Agamidae,  Calamariidae,  Natricinae,  Cro- 
talidae Müller. 

c.  Indochinesische  und  Himalaya-Subregion.  Himalaya:  Gecko- 
nidae Boulenger  (^).  Colubrinae  J.  G.  Fischer  (').  Pegu  und  Tenasserim: 
Agamidae  Boulenger  (^).  Slam:  Amblycephalidae^Boettger  {^).  Süd-China: 
Geckonidae,  Agamidae,  Lacertidae,  Scincidae,  Typhlopidae,  Calamariidae,  Co- 
lubrinae ,  Natricinae  ,  Homalopsidae ,  Dipsadidae ,  Amblycephalidae  ,  Elapidae 
Boettger  {^j.  Formosa:  Lycodontidae  Boettger  (3). 

d.  Indomalayische  Subregion.  Philippinen:  Agamidae  Boulenger (^}. 
Süd-Mindanao  :  Geckonidae,  Agamidae,  Scincidae,  Typhlopidae,  Calamariidae, 


III.  Systematik,  Faunistik,  Biologie.    3.  Reptilia.    C.  Faunistik.  145 

Oligodontidae ,  Colubrinae,  Natricinae,  Dendrophidae,  Dryiophidae,  Lycodontidae, 
Scytalidae,  Dipsadidae,  Amblyceplialidae,  Psammopliidae,  Hydrophidae,  Elapidae, 
Crotalidae  J.  6,  Fischer  (1).  Südost-Borneo:  Agamidae ,  Scincidae,  Calama- 
riidae,  Colubrinae ,  Natricinae ,  Dryiophidae ,  Psammopliidae ,  Pythonidae,  Crota- 
lidae J.  6.  Fischer  (2).  Nias:  Geckonidae,  Agamidae,  Scincidae,  Oligodontidae, 
Crotalidae  J.  6.  Fischer  (3),  Boulenger  (i^j.  Xenopeltidae ,  Coronellinae,  Natri- 
cinae, Dendrophidae,  Dryiophidae,  Elapidae  J.  6.  Fischer  {^).  Calamariidae,  Co- 
lubrinae, Homalopsidae,  Lycodontidae  Boulenger  ('0]. 

4.  Anstralische  Region. 

a.  Austromalayische  Subregion.  Admiralitäts-Inseln:  Geckonidae 
Boulenger  {*).  Murray  Insel:  Geckonidae  Boulenger    ^^j. 

b.  Polynesische  Subregion.  Neu-Hebriden:  Geckonidae  Boulenger(*). 

c.  Neuseeländische  Subregion.  Rhynchocephalia  ;  Ophidier  fehlen;  Gün- 
ther i^).  Stewart-Insel:  Geckonidae,  Scincidae  FilhOl.  Campbell-Insel: 
Reptilien  fehlen;  Filhol,  Milne-Edwards. 

d.  Australische  Subregion.  Australien:  Geckonidae  Boulenger  (■*). 
Scincidae,  Pythonidae,  Elapidae  Müller.  Geckonidae,  Agamidae,  Scincidae 
De  Vis  (2;,  Boulenger  [^*].  Elapidae  De  Vis  p).  West-Australien:  Agamidae, 
Boulenger  (*).  Nordwest-Australien:  Varanidae  Boulenger  (^).  Queens- 
land: Elapidae  J.  G.  Fischer  (^).  Scincidae,  Natricinae,  Pythonidae,  Elapidae 
Macleay  ('-) .  Barrier  Ranges  :  Pygopodidae,  Elapidae  Macleay  (^).  Victoria: 
Scincidae,  Typhlopidae,  Cheloniidae,  Trionychidae  McCoy.  Tasmania:  Hydro- 
phidae Müller. 

5.  Nearctisclie  Region. 

a.  Californische  Subregion.  Iguanidae  Gentry.  Californien:  Annielli- 
dae  J.  G.  Fischer  (•^;,  Amblycephalidae  J.  G.  Fischer  (^). 

b.  Felsengebirgs-SulDregion.  Iguanidae  Gentry.  Nieder-Californien: 
Iguanidae  Boulenger(^).  Hochland  vonMexico:  Natricinae,  Colubrinae  Cope 
(-).  Tehuantepec:  Natricinae  Cope  (^j . 

c.  AUeghany-Subregion.  Süd-Carolina:  *True.  Kansas:  *Cragin(^). 

6.  Neotropische  Region. 

Galapagos-Inseln:  Testudinidae  Günther  p). 

a.  Antillische  Subregion.  Bahamas.  New  Providence :  Iguanidae ,  Co- 
ronellinae ,  Boidae  Cope  (^j.  Andres:  Iguanidae  Cope  (^o).  Turks-Inselu. 
Navassa:  Iguanidae  Cope  [^^).  Westindien:  Crotalidae  "^Bougon,  Iguanidae 
Boulenger  (^),  Cope  {^^).  St.  Thomas  und  Virginische  Inseln:  Tejidae 
Cope  (2j . 

b.  Centralamericanische  Subregion.  Mexico:  Eublepharidae  Bou- 
lenger (■*).  Boidae  Bocourt.  Iguanidae  Cope  (•^),  Cragin(2).  Scincidae,  Calamarii- 
dae, Natricinae  Cope  (^).  Elapidae  Duges,  Tejidae,  Helodermatidae ,  Anguidae, 
Scincidae,  Emydidae  Günther  (^).  Typhlopidae  Müller.  Prov.  Nuevo  Leon:  Igua- 
nidae Cope (2).  Prov.  Vera  Cruz:  Iguanidae,  Calamariidae,  Natricinae,  Crotalidae 
Cope  r>'-^).  Anguidae,  Scincidae  Cope  (2).  Tejidae,  Anelytropidae,  Coronellinae, 
Dryadinae,  Dendrophidae,  Amblycephalidae,  Dipsadidae,  Boidae,  Elapidae  Cope 
(3).  Prov.  Puebla:  Iguanidae,  Tejidae,  Anguidae,  Calamariidae,  Coronellinae, 
Natricinae;  Dipsadidae,  Crotalidae  Copei^).  Prov.  Hidalgo  :  Iguanidae,  Anguidae, 
Scincidae,  Calamariidae,  Natricinae,  Dipsadidae,  Crotalidae  Cope('^).  Prov.  Gua- 
najuato  :  Iguanidae  Cope  (^).  Prov,  Michoacan:  Calamariidae  Cope  {^).  Insel 
Cozumel  (Ost-Mexico):  Geckonidae,  Iguanidae,  Natricinae,  Emydidae  Cope  (^) . 

Zool.  Jahresbericht.   1885.  IV.  10 


146  Vertebrata. 

Yucatan:  Iguanidae  Cope  {^) .  Guatemala:  Iguanidae  Boulenger  (^)  ,  Cope 
(•').  Boidae  Bocourt.  Colubrinae,  Natricinae  Cope  {'^] .  Calamariidae  .  Dryadinae 
J.  G.  Fischer  (').  Emydidae  Günther  (').  Tejidae,  Calamariidae  Müller.  British- 
Honduras:  Natricinae  Müller.  Nicaragua:  Iguanidae  Boulenger  (^j  ,  Cope 
(2,3).  Coronelliuae,  Dryadinae,  Homalopsidae,  Crotalidae Cope  (-).  Costa  Rica  : 
Iguanidae  Boulenger  (^).  Colubrinae  Cope  (^j.  Emydidae  Cope  (•^).  Panama: 
Eublepliaridae  Boulenger  {*).  Veragua:  Iguanidae  Boulenger  (^) . 

c.  Brasiliauisebe  Subregion.  Guiana:  Dipsadidae  Boulenger  (^j.  Ve- 
nezuela: Iguanidae  Boulenger  (^).  Crocodilidae  Lütken.  Cura^ao  :  Geckonidae, 
Tejidae  Cope  (-).  Oruba  (Inseln  unter  dem  Winde):  Geckonidae,  Iguanidae, 
Tejidae  Cope  (^i.  Columbia:  Tejidae  Boulenger  (^).  Ecuador:  Iguanidae, 
Tejidae  Boulenger  (^).  Oberer  Amazonas:  Iguanidae  Boulenger  (■^].  Boli- 
via.  Oberer  Beni:  Anguidae ,  Ampbisbaenidae,  Scincidae ,  Coronelliuae,  Drya- 
dinae, Dendrophidae ,  Scytalidae  Cope  (")•  Paraguay:  Iguanidae,  Tejidae 
Boettger  (^,').  Testudinidae,  Amphisbaenidae,  Scincidae,  Typhlopidae,  Coronel- 
linae,  Dryadinae,  Scytalidae,  Dypsadidae,  Amblycephalidae,  Boidae  Boettger  {''). 
Brasilien:  Amphisbaenidae  Boulenger  (^).  Prov.  Rio  Grande  do  Sul:  Calama- 
riidae,  Coronellinae ,  Amblycephalidae  Boulenger  (^"^,'^)  ,  Cope  (-:.  Iguanidae 
Boulenger  (S'-).  Dryadinae  Boulenger  (S'^),  Cope  (2).  Dipsadidae  Boulenger  {^). 
Chelydidae,  Cheloniidae,  Scincidae,  Crotalidae  Boulenger  i-).  Amphisbaenidae, 
Homalopsidae,  Scytalidae  Cope  [^) ,  Boulenger  {^] .  Tejidae,  Anguidae,  Elapidae 
Boulenger  {^).  Sud-Brasilien:  Amphisbaenidae  Smalian.  Santos:  Coronellinae, 
Amblycephalidae  J.  G.  Fischer  {^).  Rio  de  Janeiro:  Tejidae  Boulenger  (•'). 

d.  Chilenische  Subregion.  Peru:  Iguanidae,  Tejidae  Boulenger  {^). 
Chile:  Iguanidae  Boulenger  (^).  Patagonien:  Geckonidae  Boulenger  (^! . 
Iguanidae  Boulenger  {^],  Müller.  Crotalidae  Müller.  Argentina:  Crotalidae, 
Viperidae  Berg.  Amphisbaenidae  Smalian.  Corrientes:  Amphisbaenidae  Boulenger 
{">).  Buenos  Aires:  Geckonidae  Boulenger  (^).  Dipsadidae  Boulenger  (^).  Cördoba  : 
Geckonidae  Boulenger  (^) .  Uruguay:  Geckonidae  Boulenger  [^].  Iguanidae 
Müller.  Amphisbaenidae  Smalian.  Scincidae  Boulenger  (-;. 

D.  Systematik. 

I.  Allgemeines. 

Cope  (^)  gibt  eine  Classification  der  lebenden  und  fossilen  Reptilordnungen,  die 
mit  der  in  Proc.  Amer.  Ass.  Adv.  Sc.  Vol.  19  p  233  früher  gegebenen  so  nahe 
übereinstimmt,  daß  ich  hier  nur  auf  dieselbe  verweise.  Die  Crocodilier  werden 
den  Dinosauriern,  die  Choristodera  den  Pythonomorphen  eingefügt.  Von  den  10 
p  247  angenommenen  Ordnungen  bilden  die  Ichthyopterygier  und  Theromorphen 
gleichsam  die  Basis.  Von  den  Theromorphen  werden  die  Pterosaurier ,  Dinosau- 
rier, Testudinata,  Rhynchocephalia,  Sauropterygia  und  Pythonomorpha  abgeleitet ; 
letzteren  entsprossen  die  Lacertilier  und  Ophidier.  —  Die  morphologischen  Unter- 
suchungen von  Baur  (^)  am  Carpus  und  Tarsus  führen  ihn  zu  dem  Resultat,  daß 
die  Reptilien  durch  Proterosaurics  und  Hatteria  mit  den  Batrachiern  verknüpft  sind, 
während  sie  durch  die  Theromorphen  (Pelecysauria)  mit  den  Säugethieren  zusam- 
menhängen. —  Berg  macht  synonymische  Bemerkungen  über  2  argentinische 
Schlangen;  s.  Crotalidae,  Viperidae.  —  Böttger  (3)  p  116  untersuchte  1  Eidechse, 
6  Schlangen  aus  Slam,  6  Eidechsen  und  13  Schlangen  aus  Süd -China.  Neu 
1  Schlange  und  1  Schlangenvarietät;  s.  Faunen.  —  Zahlreiche  systematische 
Bemerkungen  über  Schlangen  und  Eidechsen  Centralamericas  und  Mexicos  finden 
sich  bei  Cope  (2)  ;  s.  Tejidae,  Anguidae,  Calamariidae,  Coronellinae,  Colubrinae, 
Natricinae,  Homalopsidae ,  Amblycephalidae,  Crotalidae.    Eine  Kritik  des  auf  die 


III.  Systematik,  Faunistik,  Biologie.   3.  Reptilia.   D.  Systematik.  147 

Fauna  von  Rio  Grande  do  Sul  bezüglichen  Theils  dieser  Arbeit  bringt  BoulengerC^). 
—  Systematische  Notizen  sind  auch  bei  Cope  [•^]  eingestreut,  namentlich  p  38u 
über  Anelytropsis  ,  p  384  über  Rhabdosoma,  p  3S7  über  Chilopoma ,  p  389  über 
Cmosfernu7n,  p  390  über  Anolis  und  p  393  über  Sceloporus :  s.  Iguauidae,  An- 
elytropidae,  Calamariidae,  Natricinae,  Emydidae.  —  J.  6.  Fischer  '})  beschreibt 
3  Eidechsen,  7  Schlangen  und  2  Schlangenvarietäten  verschiedener  Provenienz  und 
stellt  eine  neue  Eidechsenfamilie  Holaspidae  auf;  s.  Lacertidae,  Scincidae.  Cala- 
mariidae,  Coronellinae  ,  Colubrinae  ,  Dryadinae  ,  Amblycephalidae ,  Elapidae.  — 
Macleay  ^)  macht  Mittheilungen  über  einige  Schlangen  von  Queensland  und  be- 
schreibt von  dort  3  neue  Schlangen,  2  neue  Eidechsen;  s.  Scincidae,  Natricinae, 
Pythonidae,  Elapidae.  —  Müller  bringt  zahlreiche  geographische,  systematische 
und  synonymische  Notizen  über  Reptilien  verschiedener  Provenienz  und  beschreibt 
3  neue  Eidechsen,  1  neue  Schlangengattung  und  4  neue  Schlangen,  nebst  einigen 
Varietäten;  s.  Typhlopidae,  Calamariidae,  Coronellinae,  Colubrinae,  Natricinae, 
Dendrophidae,  Lycodontidae,  Psammophidae,  Dipsadidae,  Pythonidae,  Erycidae, 
Elapidae ,  Dendraspididae ,  Viperidae ,  Hydrophidae ,  Crotalidae ,  Geckonidae, 
Agamidae,  Iguanidae,  Tejidae,  Amphisbaenidae,  Lacertidae,  Scin9idae,  Chamae- 
leontidae,  Chelydidae. 

II.  Einzelne  Ordnungen. 
Ordo  Lacertilia. 

Von  Boulenger  (^,^)  sind  die  langersehnten  beiden  ersten  Bände  der  zweiten 
Auflage  des  British  Museums-Catalogs erschienen.  In  dem  von  A.  Günther  ge- 
schriebenen Vorwort  wird  erwähnt,  daß  das  British  Museum  im  Jahre  1845  bei 
Ausgabe  der  ersten  Auflage  dieses  Catalogs  gegenüber  dem  jetzigen  Bestand  nur 
Ys  der  Anzahl  von  Stücken  enthielt,  und  daß  die  Ausgabe  des  (3.)  letzten  Bandes 
des  Eidechsencatalogs  in  1886  zu  gewärtigen  stehe.  Über  ^4  aUer  hier  beschrie- 
benen Arten  sind  von  Boulenger  selbst  untersucht  worden.  Während  zur  Zeit 
Dumeril  &  Bibrons  (1836-39]  Geckonidae  53,  Eublepharidae  0,  üroplatidae  2, 
Pygopodidae  2,  Agamidae  50,  Iguanidae  94,  Xenosauridae  0,  Zonuridae  6,  An- 
guidae  17,  Anniellidae  0,  Helodermatidae  1,  Varanidae  12,  Xantusiidae  0,  Teji- 
dae 29  und  Amphisbaenidae  15  beschrieben  waren,  wies  Gray's  erste  Ausgabe  des 
vorliegenden  Catalogs  (1845)  beziehungsweise  97,  1,  2,  7,  79,  126,  0,  8,  25,  0, 
1,  23,  0,  44  und  15  Arten  auf.  Der  vorliegende  1.  Band  (^)  enthält  Beschrei- 
bungen und  auf  32  Tafeln  auch  prächtige  Abbildungen  von  270  Geckonideu, 
7  Eublephariden ,  3  Uroplatiden,  8  Pygopodiden  und  202  Agamideu.  Während 
1845  das  British  Museum  aus  diesen  5  Familien  nur  152  Arten  in  428  Exem- 
plaren besaß,  zeigt  es  jetzt  370  Arten  in  3155  Stücken.  Der  2.  Band  (s)  enthält 
Beschreibungen  und  auf  24  Tafeln  Abbildungen  von  293  Iguaniden,  1  Xenosau- 
riden,  14  Zonuriden,  44  Anguiden,  2  Annielliden,  3  Helodermatiden,  27  Vara- 
niden,  4  Xantusiiden,  108  Tejiden  und  65  Amphisbaeniden.  Während  1845  das 
Museum  aus  diesen  10  Familien  157  Arten  in  462  Exemplaren  besaß,  zeigt  es 
jetzt  375  Arten  in  2335  Stücken.  Das  prachtvolle  und  mit  ebenso  großem  Fleiß 
wie  eingehendster  Gründlichkeit  gearbeitete  Werk  wird  jedem  Zoologen  unent- 
behrlich sein  und  eine  sichere  Grundlage  für  alle  künftigen  Forschungen  in  dieser 
Richtung  abgeben.  Ref.  mußte  bei  dem  großen  Umfange  der  Arbeit  leider  darauf 
verzichten,  alle  Neuerungen  in  der  Systematik  hier  zu  verzeichnen.  —  Boulenger 
(11]  macht  auf  die  großen  Unterschiede  in  der  geographischen  Verbreitung  der  Ei- 
dechsen und  der  Batrachier  aufmerksam.  Während  bei  letzteren  2  große  Gebiete, 
nämlich  eine  nördliche  paläarctisch  -  nearctische  Zone  und  eine  südliche ,  äqua- 
toriale Zone  als  Haupteintheilungsgebiete  gelten  müssen,  ist  bei  den  Eidechsen  eine 
Linie  von  Pol  zu  Pol  zu  ziehen,  welche  die  alte  Welt  und  Australien  auf  der  einen, 

10* 


J48  Vertebrata 

America  auf  der  andern  Seite  als  sich  gegenüberstellende  Gebiete  scheidet.   "Wäh- 
rend überdies  die  äthiopische  und  die  orientalische  Region  sich  in  ihren  Batra- 
chiern  so  nahe  verwandt  zeigen ,  fehlen  diese  Beziehungen  nahezu  ganz  bei  den 
Eidechsen  ;  umgekehrt  ist  es  bei  der  orientalischen  und  australischen  Batrachier- 
resp.   Eidechsenfauna.    Ebenso  ist  die  paläarctische  Eidechsenfauna  der  äthio- 
pischen nächst^-erwandt ,   während  die  Batrachierfauna  sich  ohne  jede  Verwandt- 
schaft zeigt.    Nimmt  man  die  cosmopolitischen  Geckoniden  und  Scinciden,   die 
aber  in  Süd- America  schwach  vertreten,  in  Australien  dominirend  sind ,  und  die 
sehr  zerstreut  auftretenden  Eublephariden  aus,  so  kann  man  die  übrigen  Familien 
eintheilen  in  I.  kleine  Familien  mit  engbegrenztem  Gebiet  und  in  11.  große,  weit- 
verbreitete Familien.    Zu  I.   gehören:    Uroplatidae   Madagascar.    Pygopodidae 
Australien.  Xenosauridae  Central- America.  Zonuridae  Stid-Africa und  Madagascar. 
Anniellidae  Californien.    Helodermatidae  Mexico.    Xantusiidae  Californien,  Cen- 
tral-America  und  Cuba.  Gerrhosauridae  Africa  und  Madagascar.    Anelytropidae 
Africa.    Dibamidae  Neu-Guinea.  Zu  II  stellt  Verf. :  Agamidae  absteigend  häufig 
in  Ostindien,  Australien,  Africa  und  Asien  nördlich  des  Himalaya  ;  fehlen  in  Ma- 
dagascar und  Neu-Seeland.  Iguanidae  America,  2  Genera  in  Madagascar,  lauf  den 
Fidjis.  Anguidae  Centi'al- America  und  West-Indien,  mit  Ausläufern  nach  Nord-  und 
Südamerica;    Angids  in  Europa  und  den  Mittelmeerländern,    Pseudopus  in  den 
Mittelmeerländern  und  den  Khasia  Hills.     Varanidae  Africa  excl.  Madagascar, 
Orientalische  Region  bis  Kleinasien,  Australien.    Tejidae  America.    Amphisbae- 
nidae  tropisches  und  subtropisches  America,  Africa  excl.  Madagascar  und  Mittel- 
meerländer.   Lacertidae  Africa  excl.  Madagascar,  Europa,  Asien,  schwach  ver- 
treten in  Ostindien.  Chamaeleontidae  Africa,  besonders  Madagascar,  eine  nord- 
africanischeArt  bis  Indien  und  Ceylon.  MitSclater  wird  demnach  für  die  Eidechsen 
ein    Neogäisches   und  ein  Paläogäisches  Reich    in  Anspruch    genommen    und 
chai'acterisirt.    Dabei  vertreten  gewisse  Familien  in  dem  einen  Reich   gewisse 
Familien  in  dem  andern,  wie  die  Agamiden  und  Lacertiden  des  paläogäischen 
die  Iguaniden  und  Tejiden  des  neogäischen.    Im  Einzelnen  sei  noch  bemerkt, 
daß  im  neogäischen  Reich  Central-America  Vertreter  aller  1 1  überhaupt  in  dem 
Reiche  vorkommenden  Familien  besitzt,  während  schon  in  Süd- America  5  derselben 
fehlen.  Der  Isthmus  von  Panama  scheidet  die  beiden  americanischen  Regionen; 
TVestindien  gehört  noch  zum  Norden.    Für  das  paläogäische  Reich  ist  die  Grenze 
nur  gegen  die  orientalische  Region  eine  scharfe.  Die  Umgrenzung  der  letzteren 
gegen  die  australische  Region  dagegen  ist  für  die  Eidechsen  überhaupt  nicht  durch- 
führbar. Die  Haupteintheilung ,  auf  die  Eidechsen  allein   basirt,   würde  sich  so 
stellen:     I.   Paläogäisches    Reich.     1.    Occidentalische    Region    (=  Palä- 
arctische Region    mit  Ausnahme  der  Manschurischen  Subregion  -f-  Äthiopische 
Region  von  Wallace).    2.  Orientalische  Region    =  Orientalische  +  Australische 
Regionen  von  Wallace\  II.  Neogäisches  Reich.  Nearctische -|- Neotropische 
Regionen. 

Camerano  ("-)  stellt  den  Umfang  der  von  ihm  benutzten  Bezeichnungen  Species, 
Subspecies ,  Varietät  und  Variation  und  seine  Principien  betreffs  der  Nomenclatur 
fest,  macht  sodann  Mittheilungen  über  die  Variabilität  iu  Pholidose,  Skeletbau  und 
Färbung  und  gibt  erschöpfende  Gattungs-  und  Artbeschreibung,  Maße,  Habitat 
und  Literaturnachweise  der  1 6  italienischen  Lacertilier,  Figg. 

Familie  Geckonidae. 

Boettger  {^]  beschreibt  p  117  Gecko  Japonieus  (D.  &  B.),  verticillatus  Laur. 
von  Canton  und  aus  der  Prov.  Guang-hsi,  {^]  p  176  Hemidactylus  mahuia  Mor. 
von  Banana   ^Congo)  und  verzeichnet  (^j   p  464  Tarentola  Mauritanica  iL.j   aus 


ni.  Systematik,  Faunistik,  Biologie.    3.  Reptilia.    D.  Systematik.  J4g 

Tunis.  Boulenger  '*)  bildet  ganz  oder  theilvreise  ab  Nephrurns  asper  Gthr.,  Chon- 
drodactylus  angulifer  Pts.,  Rhynchoedura  ornata  Gthr.,  Teratoscincus  scincus  (Schleg.), 
Ceramodactylus  Doriae  Blfd. ,  Ptenopus  garrulus  (Smith) ,  Steiiodactylus  orientalis 
Blfd.,  guttatus  Cuv.,  Wilkinsoni  (Gray  ,  Alsophylax  pipiens  (Pall.),  Gymnodactylus 
nebulosus  nnä  Jeypore7isis  BeM.,  Gonatodes  ocellatus  Gray;,  caudiscutatus  Gthr.), 
humeralis  Giiich.  ,  Ketidalli  {Gray).  Imlicus  [Gray],  Wynadensis,  ornatus.  manno- 
ratus  ViO.^  gracilis  [BqM.],  litoralis  Jerd.' .  Aelurosaurm  felinus  !Gthr.;,  Phylio- 
dactylus  Sancti-Johaiinis  [Gthr.' ,  porphyreus  {Daud.  .  marmoratus  (Gray).  Diplo- 
dactylus  vittatus  Gray,  polyophthalmm  Gthr.,  tesselatus  [Gi\iv .) .  Oedura  marmorata 
Gray,  Lesueuri  (D.  &  B.  ,  Calodactylus  aureus  Bedd.,  Thecadactylus  australis  Gthr., 
Hemidactylics  retici/latu-s  Bedd.,  echmus  OShgn.,  fasciatus  und  Bowringi  Gray. 
Michardsoni  (Gray.  Spathoscalabotes  midilatus  Gthr.).  Microscalabotes  Coicani 
Blgi-..  Lepidodactylns  aurantiacus  (Bedd.),  cyclurus  (Gthr.  ,  Naultinus  elegaris  Gray , 
Hoplodactylus  maculatu^  und  granulatwi  (Gray).  Anaynallemii  (Gthr.),  Luperomuru^ 
Cumingi  Gva.y,  Tarentola  ep/iippiata  O'Shgn..  Pachydacfylus  formosus  Smith,  macii- 
latus  Gray,  mentomarginatus  und  Mariquensis  Smith.  Phekuma  Neicioni  Blgr., 
lineatum  Gray,  Sphaerodactylus  nigropunctatus  Gray,  glaucus  Cope,  oxyrrhinu^  und 
argus  Gosse  und  Richardsoni  Gray,  stellt  die  neuen  Genera  Aelurosaunis.  Perochi- 
rus.  Spathoscalabotes  und  Homopholis  auf  und  beschreibt  als  neu  1  Stenodactylus, 
2  Homonota,  3  Gymnodactylus,  3  Phyllodactylus .  1  Ebenavia,  2  Diplodactyliis, 
2  Oedura,  4  Hemidactyhts,  1  Perochirus.  2  Lepidodaciylus^  1  Tarentola.  1  Pachy- 
dactylus  und  1  Phelsumn  verschiedener  Provenienz.  Bouienger  ('^  beschreibt  je 
einen  neuen  Gecko,  Homo})holis  und  Rhoptropus  verschiedener  Provenienz  und 
nennt  {^^')  Hemidactylus  frenatus  D.  &  B.  und  Ptychozoum  homaloeephalum  (Crev.) 
von  Nias.  CameranO  ^-)  zählt  aus  Italien  auf  Gymnodactylus  Kotschyi  Steind. 
von  Taranto,  der  in  \})  abgebildet  wh'd.  ferner  Phyllodactylus  Europaeus  Gene 
von  Port'Ercole,  Mte.  Argentario,  Tino,  Tinetto.  Lo  Scoglietto,  Isola  Topi.  Pal- 
majola.  Troja  Giglio,  Giannuti'i,  Pianosa,  Scuola.  Montecristo  und  Sanguinarie. 
Heynidactylus  Turcicus  (L.)  und  Tarentola  Mauritanica  (L.)  ans  Mittel-  und  Stid- 
Italien  in  der  Nähe  des  Meeres  und  von  Firenze  und  Sardegna.  Cope  (-  kennt 
von  Oruba  Inseln  unter  dem  Winde)  Gonyodactylus  albogularis  D.  &  B..  vittatus 
Wgm.,  Thecadactylus  rapicauda  BMtt.,  beschreibt  einen  neuen  Phyllodactylus  und 
gibt  p  ISI  einen  Schlüssel  für  5  weitere  americanische  Phyllodactylusavten. 
Gonyodactylus  albogidaris  fand  er  auch  auf  Curacao  und  beschreibt  '^i  eineu  neuen 
Aristelliger  von  der  ostmexicanischen  Insel  Cozumel.  De  Vis  ("-)  diagnosticirt  2 
neue  Oedura  aus  Australien;  Boulenger  ^^  zieht  zu  Gunsten  einer  dieser  Species 
seine  Oe.  ocellata  ein  und  ändert  den  Xamen  von  Aelurosaunis  in  Aeluroscala- 
botes.  Filhol  nennt  Xaultinus  pacißcus  von  Stewart-Insel.  J.  6.  Fischer  \  ver- 
zeichnet irrthümlich'  Hemidactylus  Cocteaid  D.  &  B.  von  Süd-Mindanao.  Das 
Stück  ist  =  Gehyra  mu'ilata  (Wgm.\  Ref.'  und  nennt  ^^  von  Xias  Gecko  stentor 
Cant.,  monarchus  D.  &  B.  und  Gehyra  mutilata  (Wgm.  .  Müller  beschreibt  p  TOS 
ausfühi-lich  Hemidactylus  platycephalus  Pts.  von  der  Tumbo-Insel  und  angidatu^s 
Hallow.  von  der  Goldkflste.  Stussiner  &  Boettger  führen  p  151  Gymnodactylus 
Kotschyi  Steind.  aus  dem  Ossagebirge    Thessalien    an. 


Aeluroscalabotes  n.  für  Aelurosaurus  BlgT.  non  Owen:  Boulenger  "^^)  p  3S7.     Yergl. 

auch  Pentadactylus. 
Aristelliger  irregularis  n.  yeryranät praesignis  Hall.  Insel  Cozumel  (0-Mexico) :  Cope  {^) 

p  3S7    nach  Boulenger  i.  1.  =  praesignis  Hall... 
Diploda-tylus  ciliaris  n.^N- Australien  p  9S  T  S  F  2  —  Steindachneri  n.  X-S-Wales 

p  102  T  S  F  5:  Boulenger  (^). 
Ebenavia  Boettgeri  n.  Madagascar :   Boulenger  (^)  p  96  T  S  F  1. 


150  Vertebrata. 

Gecko  pumilus  n.  einen  Übergang  zu  Lepidodactylus  bildend.  Murray  Insel  (Torres- 
Straße) ;  Boulenger  ('"')  p  473  —  Wahlbergi  ^vsnih.  =  Homopholis;  Boulenger  (^j 
P  191.' 

Gymnodactylus  albo/asciatus  n.  S-Canara  (S-Indien)  p37  T4  F3  —  Cheverti  u. 
und  heteronotus  n.  Austi'alien  p  41  —  Gaudichaudi  Bell  uon  D.  &  B.  =  Homonota 

Demiini -^  21 ;  Boulenger  (^). 

Hemidactylus  ateles,  articulatus,  depressus  und  scutellatus  =  Perochirus  p  154  —  156  — 
Blanfordi  n.  Himalaya  p  141  —  Bocagei  n.  für  longicephalus  Boc.  p  125  — 
Sinaitus  n.  Sinai  p  126  —  stellatus  n.  W-Africa  p  130  T  12  F  1 ;  Boulenger  {*). 

Heteronota  fasciata  Macl.  =  Gymnodactylics  heteronotus  —  marmorata  Macl.  =  G.  Che- 

rer^jBlgr. ;  Boulenger  (^)  p  41. 

Homonota  Darwinin.  =  Gaudichaudi  Gvslj  non  D.  &  B.  0-Patagonien ,  Buenos  Aires, 
Uruguay  p  21  T  3  F  7  —  Whitei  n.  Cördoba  p  22  T  3  F  6 ;  Boulenger  {*). 

Homopholis  u.  verschieden  von  Geckolepis  ducb  kleine,  dacbziegelige,  flache  Körper- 
schüppchen.  S-Africa.  Mit  Gecko  Wahlbergi  Smith;  Boulenger  (^)  p  191  — 
macrolepis  n.  Delagoa-Bay;  Boulenger  ('•')  p  474. 

Lepidodactylus  Ceyloyiensis  n.  Ceylon  pl64T13F3  —  pulcher  u.  Admiralitäts- 
Inseln  p  166  T  13  F  5;  Boulenger  (^j. 

Oedura  fracticolor  n.  Kimberley  (Carpentaria-Golfl  p  160  —  Tryonin.  Queensland 
p  54;  De  Vis  (^)  —  ocellata  n.  Australien;  Boulenger  (^)  p  105  T  9  F  1  =  Try- 
oni de  Vis;  Boulenger  ('^)  p  387  —  robusta  n.  Australien;  Boulenger  '^)  p  106 
T  10  F  1. 

Pachydactylus  O'Shaughnessyi  n.  Nyassa-See ;  Boulenger  (■*)  p  204  T  16  F  3. 

Pentadactylus  Gthr.  =  Aelurosaurus  n. ;  Boulenger  i^)  p  73. 

Perochirus  n.  unterschieden  von  Hemidactylus  durch  eine  einfache  Keihe  von  Infra- 
digitalplatten,  von  Phyllopezus,  Aristelliger  und  Gehyra  durch  rudimentären  Innen- 
finger, der  an  den  Händen  krallenlos,  an  den  Füßen  krallentragend  ist.  Philip- 
pinen, Carolinen,  Neu-Hebriden.  Mit  Hemidactylus  ateles  A.  Dum.,  articulatus, 
depressus  und  scutellatus  J.  G.  Fisch.  —  Güntheri  n.  Neu-Hebriden;  Boulenger  (*) 
p  155  T  12  F  4. 

Phelsuma  Güntheri  n.  Round  Island  bei  Mauritius;  Boulenger  (^)  p  213. 

Phyllodactylus  aßtnis  n.  Neu-Hebriden  p  89  T  7  F  4  —  Güntheri  n.  Australien  p  90 
T  7  F  3  —  macrodactylns  n.  Australien  p  89  T  7  F  2  ;  Boulenger  (*)  —  Julieni 
n.  verwandt  tuberculosus  Wgm.  Oruba  (Inseln  unter  dem  Winde) ;  Cope  (^)  p  180. 

Platydactylus  Aegyptiacus  Steind,  =  Tarentola  Senegalensis ;  Boulongor  (•*)  p  414. 

Rhoptropus  ocellatus  n.  Capstadt ;  Boulenger  (^^)  p  475. 

Spathodactylus  Gthr.  =  Spathoscalabotes  \  Boulenger  (^)  p  156. 

Spathoscalabotes  n.  für  Spathodactylus  Gthr.  non  Pictet ;  Boulenger  (*)  p  156. 

Stenodactylus  Peter si  u.    Ägypten  ;  Boulenger  (^)  p  18  T  3  F  4. 

Tarentola  Senegalensis  n.  =  Delalandei  Bttg .  Senegambien ;  Boulenger  {*)  p  414. 

Familie  Eublepharidae. 
Boulenger  (^)  beschreibt  2  neue  Eublepharis  aus  Central- America. 


Eublepharis  Dowi  n.  Panama  p  233  — fasciatus  n.  Mexico  p  234  ;  Boulenger  (*). 

Familie  Pygopodidae. 

Boulenger  ^)  hMefCryptodelma  orientalis  Gthr.)  ab.    Macleay  (1)  nennt  Delma 
Fraseri  vom  Mt.  Brown,  Barrier  Ranges. 


III,  Systematik,  Faunistik,  Biologie.    3.  Reptilia.    D.  Systematik.  151; 

Familie  Agamidae. 

Boettger  [^)  beschreibt  Calotes  versicolor  (Daud.)  von  Canton,  (■*)  p  178  Agama 
colonorum  var.  Congica  Pts.  von  Banana  (Congo) .  Boulenger  (^)  bildet  ganz  oder 
theilweise  ab  Draco  reticulatus,  cornutus,  rostt-atus  nnd  bimaculatus  Gihr.,  quinque- 
fasciatus  Gray,  Acanthosaura  armnta  Gray,  minor  (Gray),  major  Jerd.),  Japalura 
variegata  Gray,  planidorsata  Jerd.,  Calotes  etnma  Gray,  Uocephalus  und  Elliotti 
Gthr.,  Chelosania  hrunnea  Gray,  Amphibolunis  cristatus  (Gray),  candicinctus  (Gtbr.), 
reiiculatus  [Gray  ,  Tympanocryptis  cephalus  Gthr.,  Diporophora  Bennetti  'Gray], 
Phgsignalhus  longirostris  B\gv.,  temporalis  Gthr.  und  Uromastix  loricatus  (Blfd.), 
stellt  die  neuen  Gattungen  Harpesaurus  und  Aporoscelis  auf  und  beschreibt  als  neu 
3  Draco,  1  Otocryptis,  1  Gonyocephalus,  2  Acanthosaura,  1  Calotes,  4  Agama  und 
2  Amphibolurus.  BoulengGP  '}^]  bringt  die  Diagnose  einer  neuen  Agama  aus 
Abessynien.  De  Vis  (2;  beschreibt  6  neue  Arten  und  eine  neue  Gattung  aus 
Australien,  die  Boulenger  ('^)  sämmtlich  in  die  Synonymie  verweist.  J.  G.  Fischer  (') 
nennt  [irrthilmlichl  Tiaris  subcristata  Blyth  von  Süd-Mindanao  [das  Stück  ist 
=  Gonyocephalus  inierruptus  Blgr.  Ref.],  gibt  (2;  p  49  eine  Notiz  über  die  Färbung 
von  Draco  haematopogon  Schleg.  aus  Borneo  und  nennt  ( ')  von  Nias  Draco  volans 
L.,  Dilophyrus  grandis  Gray  und  Bronchocela  cristatella  Kühl,  denen  Boulenger.('^) 
noch  Aphaniotis  fusca  Pts.  anfügt.  Günther  (-)  gibt  p  14  einen  sehr  characte- 
ristischen  Holzschnitt  von  Chlamydosaurus  Kingi.  Müller  beschreibt  p  712  Calotes 
nigrilabris  Gthr.  von  Nuwera  Ellia  Ceylon  ,  sodann  eine  fragliche  Agama  colo- 
norum var.  impalearis  Bttg,  von  Tumbo-Insel  (W-Africa)  und  Centrotrachelus 
costatus  unbek.  Vaterlandes,  den  er  eingehend  mit  Asmussi  Strauch  vergleicht. 


Acanthosaura  crucigera  n.  =  armata  Blfd.  part.  Tenasserim  p  302  T  22  F  2  —  lam- 
nidentata  n.  Pegu,  Tenasserim  p  303  T  22  F  3  ;  Boulenger  [^). 

Agama  brachyura  n.  S-Africa  p350T2SFl  —  isolepis  n.  =  agilis  Aud.  non  Oliv. 
=  Savignyi  D.   &  B.  non  Aud.   Ägypten  bis  Sind  p  342  —  Kirki  n.  0-Africa 
p  354  T  28  F  2    —   Latastei  n.    Ägypten    p  344;    Boulenger  (^)   —   Doriae  n. 
zwischen  colonorum  und  Bibroni  A.  Dum.  Keren  im  Bogosland  (N- Abessynien) ;' 
Boulenger  ('o  p  127. 

Ainphibolurus  branchialis  n.  Queensland;  De  VIS  [^)  p  55  =  Physignathus  Lesueuri  Gray; 
Boulenger  [^^)  p  387  —  palUdus  n.  T  30  F  2  und  pulcherrimus  n.  T  30  F  3 
W- Australien ;  Boulenger  \^]  p  3SS. 

Aporoscelis  n.  verschieden  von  Uromastix  durch  Mangel  der  Femoral-  und  Präanal- 
poren.   0-Africa.    Mit   Uromastix  princeps  O'Shghn.  und  batilliferiis  Vaill. ;    BOU- 

lenger  [^)  p  410. 

Arpephorus  A.  Dum.  -  Harpesaurus;  Boulenger  {^)  p  279. 

Calotes  liolepis  n.  =  nemoricola  Gthr.  non  Jerd.  Ceylon;  Boulenger  (^)  p  326 
T  25  F  2. 

Diporophora  nuchalis  n.  p  97  und  ornata  n.  p  99  Queensland;  De  Vis  ;-,  =  australis 
Steind.  ;  Boulenger  ^^)  p  3S7  —  brevicauda  n.  und  pentalitieata  n.  p  99  Queens- 
land; De  Vis  (-;  =  bilineata  Gray:  Boulenger  i^^;  p  387. 

Draco  Blanfordi  n.  =  major  Blfd.  non  Laur.  Tenasserim  p267T20F7  —  Everetti 
n.  Philippinen  p258  T20  F3  —  Güntheri  n.  Philippinen  p  257  T20  F2; 
Boulenger  (^). 

Gonyocephalus  interruptus  n.  Philippinen:  Boulenger  '^'  p  290  T  21. 

Harpesaurus  ^x.  für  Arpephorus  A.  Dum.  non  Fisch,  de  Waldh.  ;  Boulenger  (^)  p  279. 

Macrops  n.  nuchalis  n.  Queensland;  De  Vis  ('-)  p  97  =  Amphibolurus  reticulatus  (Gray) ; 

Boulenger  [^*]  p  387. 
Otocryptis  Beddomei  n.  S-Indien  ;  Boulenger  (\1  p  272  T  23  F  1. 


\^2  Vertebrata. 

Urmnastix  balillifcrus  Ya'iW.  nnd  prince2}s  O'Shghn,  =  Aporoscelis]  Boulenger  (^   p  410 
—  costatus  Müll.  =  Centrotrachelus ;  Müller  p  713  T  10. 

Familie  Iguaniciae. 

Boettger  (*')  verzeichnet  aus  Paraguay  Iguana  tuberculata  Laur.  und  einen  an- 
geblichen Anolis  chrysolcjns  D.  &  B.,  den  er  C^)  mit  einem  neuen  Namen  belegt. 
Boulenger  (')  nennt  Liolaemus  azureus  (Müll.)  und  beschreibt  einen  neuen  Liolae- 
mus  und  Enyalius,  sowie  (2)  eine  neue  Gattung  und  Art  aus  der  brasilianischen 
Prov.  Rio  Grande  do  Sul.  Boulenger  (•^)  p  238  kennt  Scelojmrus  fulvus  Boc.  aus 
Nicaragua.  Derselbe  (^)  bildet  ganz  oder  theilweise  ab  Anolis  homoleckis,  gingi- 
vinus,  cybotes,  citrinellus,  damulus,  impetigosiis,  semümeaius,  bitectus  Cope,  lineatopus 
Gray ,  gemmosus ,  lentiginosus  O'Shghn.  ,  Fräsen  Gthr.  ,  Tropidoclactylus  onca 
(O'Shghn.),  Enyalius  J/ieringi  'B\gv.,  Atiisolejn's  J/ieri7igi  Blgic.,  Stenocercus  hume- 
ralis  Gthr. ,  Liolaemus  Gravenhorsti  Gray,  occipitalis  Blgr. ,  Liocephalus  aculeatus 
O'Shghn.  und  omatus  Gray,  macht  zahlreiche  synonymische  und  faunistische  Be- 
merkungen, stellt  die  neuen  Gattungen  Tropidodactylus  ^  Enyalioides  und  Petro- 
saurus  auf  und  beschreibt  als  neu  6  Anolis,  1  Enyalioides,  1  Enyalius,  4  Steno- 
cercus, 2  sp.  Liolaemus  und  1  var.,  1  Liocephalus,  1  Tro2)idurus  und  1  var.  von 
Sceloporus.  CopO  (^)  fand  Phrynosoma  cornutum'Q.axX. ,  Holbrookia  Texa7ia  Tl'OSCh., 
Sceloporus  torquatus  und  variabilis  Wgm.  in  der  mexicanischen  Prov.  Nuevo  Leon, 
aeneus  und  microlepidotus  Wiegm.  in  der  Prov.  Vera  Cruz,  Iguana  tuberculata 
Laur.  und  Anolis  lineatus  Daud.  auf  Oruba  (Inseln  unter  dem  Winde),  Corytho- 
phanes  Mexicanus  Wgl.  und  Anolis  Bransfordi  Cope  in  Nicaragua.  Cope  (^)  zählt 
aus  der  mexicanischen  Provinz  Vera  Cruz  auf  von  Jicaltepec  Anolisl  Sallaei  Gthr., 
Sceloporus  variabilis  Wgm.,  Laemanctus  serratus  Cope,  von  Jalapa  Sceloporus  gra- 
ciosus  B.  &  G.  var.,  von  Mizantla  Chamaeleopsis  Mexicana  Wgm. ;  aus  der  Prov. 
Puebla  von  Teziutlan  Phrynosoma  orbicidare  Wgm. ,  Sceloporus  microlepidotus 
Wgm.,  von  Yzucar  Uta  bicarinata  Dum.,  Sceloporus  aeneus,  variabilis  und  gracio- 
sus  var.,  von  Tlapanala  »S'ceZojoo/v/s  spinosus  Wgm.,  Cyclura  pectinata  und  acanthura 
Wgm.  ;  aus  der  Prov.  Hidalgo  von  Zacualtipan  Sceloporus  microlepidotus,  und  von 
der  Insel  Cozumel  Sceloporus  scalaris,  Cyclura  pectinata,  Iguana  tubercidata  var. 
rhinolopha  und  Basiliscus  vittatus  Wgm.  CopC  (^)  beschreibt  p  390  3  neue  Anolis 
aus  Central- America  und  vergleicht  aureolus  n.  tabellarisch  mit  seinen  6  nächsten 
Verwandten.  In  einer  Synopsis  der  mexicanischen  Arten  von  Sceloporus  p  393 
nimmt  er  30  Species  an,  gibt  einen  Schlüssel  zu  ihrer  Unterscheidung,  bringt  die 
vollständige  Synonymie  derselben  in  einer  Tabelle  und  beschreibt  4  n.  sp.  Ein- 
gehend werden  noch  p  402  die  Unterschiede  zwischen  Sc.  torquatus  und  undulatus 
erörtert  und  die  Abweichungen  zwischen  den  6  angenommenen  Varietäten  des 
ersteren  festgestellt.  Boulenger  (^)  setzt  diese  neuen  ScelopomsaxiQn  in  die 
Synonymie.  Cope  (^)  verzeichnet  Anolis  Sagrae  Bibr.  und  principalis  L.  var. 
jaorcate  Gray  von  New  Providence  (Bahamas).  Derselbe  (^'')  findet  einen  neuen 
Unterschied  zwischen  Cyclura  und  Ctenosaura  in  der  Bildung  der  Hinterzehen  und 
gibt  einen  Schlüssel  für  die  5  ihm  bekannten  Cyc^wmarten.  Als  weitere  Fund- 
orte für  Metopoceros  cormitus  fügt  Verf.  Turks  Insel  (für  carinata)  und  Andros 
Insel  (Bahamas)  (für  boeolopha)  bei;  2  neue  Cyclwa  werden  beschrieben.  Cragin  {'^) 
beschreibt  eine  neue  Uta  aus  Mexico.  Gentry  nimmt  12  Species  von  Phrynosoma 
an,  von  denen  7  auf  Nord- America,  5  auf  das  Hochland  von  Mexico  kommen,  gibt 
einen  Schlüssel  zu  ihrer  Unterscheidung  und  Synonymie  und  eingehende  Beschrei- 
bung derselben.  Müller  verbreitet  sich  über  die  Unterschiede  von  Tropidocephalus 
azureus  Müll,  aus  Uruguay  und  von  Ptygoderus  pectinatus  Gray  aus  Bahia  blauca 
(patagonische  Grenze) . 


III.  Systematik,  Faunistik,  Biologie.    3.  Reptilia.   D.  Systematik.  153 

Ancujiorus  occijyitalis  Boc.  =  Tropidurus  Bocourti'^  Boulenger  (^)  p  173. 

Anisolepis  u.  verschieden  von  Em/cdius  u.  a.  durcli  gänzliches  Fehlen  einer  Rücken- 
crista,  von  Urosb-opkus  durch  heterogene  Rückenbeschuppung.  Jheringi  n.  Prov. 
Rio  Grande  do  Sul ;  Boulenger  [^)  p  86  [nach  Boulenger  i.  1.  =  E.  tmdulaius 
Wiegm.]. 

Anolis  aureolus  n.  verwandt  Rodriguezi.  Yucatan,  Guatemala  p  390  —  qvaggulus  n. 
verwandt  ^>-o/j?V/o«o/«s  Pts.  und  ?<M//brm/s.  Nicaragua  p  391  — tmiformis  n.  ver- 
wandt tropidonotus  Yucatan,  Guatemala  p  392;  Cope  (^:  —  Andianus  n.  =  squa- 
mulatus  Blgr.  non  Pts.  Ecuador  p  60  — fasciatus  n.  Ecuador  p  59  T  3  F  1  — 
Godmani  n.  Guatemala,  Costa  Rica  p  85  —  leptoscelis  n.  =  nitens  O'Shghn.  non 
Wgl.  p  92  T  5  F  3  — marmoratus  D.  &  B.  =  Leachi  Gray  var.  p  31  —  Salvini 
n.  Guatemala  p  75  —  (ropidolepis  n.  Costa  Rica  p  53;  Boulenger  (^)  —  meri- 
dionalis  n.  =  chrysolepis  Bttg.  non  D.  &  B.  Paraguay :  [Boettger  (^)  p  215  ^) 
p  438. 

Craniopeltis  occipitalis  Cope  =  Tropidurus  Bocourti]  Boulenger  (^)  p  173. 

Cyclura  nigerrima  n.  Navassa  Insel  (Turks-Gruppe)  und  onchiopsis  n.  unbek.  Fund- 
orts; Cope  [^^)  p  1006  [beide  nach  Boulenger  i.  1.  =  Metopoceros  comutus  (Daud.)]. 

Enyalioides  n.  unterschieden  von  Ophryoessa  durch  das  Auftreten  von  Abdomiual- 
rippen ;  (^  mit  Gularsack  und  fast  immer  mit  einigen  Femoralporen.  Veragua  bis 
Peru.  Mit  E7iyalii{s  heterolepis  Boc,  laiicejjs  Gmch.,  microlepis  0  8h.g,hn.,  O'Shaugh- 
nessyi  und  palpebralis  B\gv . ,  praestabilis  O'Shghn.  p  112  —  LeecJiin.  Ob.  Amazonas 
p  473;  Boulenger  (^). 

Enyaliiis  Jheringi  n.  verwandt  catenatus  (Wied) .  Prov.  Rio  Grande  do  Sul:  Bou- 
lenger (•)  pl92  —  Bibronin.  =  rlwmbifer  D .  &B .  non  Spix  ;  Boulongor  (^)  pUii. 

Igitana  rhinolopha  Wgm.  =  tuberculata  Laur.  var.;  Boulongor  (^)  p  190. 

Liocephalus  Guentheri  n.  =  on?cr/?<s  Gthr.  non  Gray  =  trachycephalus  O'Shghn.  &  Blgr. 
non  A.  Dum.  Ecuador;  Boulenger  (^)  p  169  T  13. 

Liolaemus  occipitalis  n.  verwandt  multimaculaius  (D.  &  B) .  Prov.  Rio  Grande  do  Sul; 
Boulenger  (^)  p  192  — fuscus  n.  Chile  p  144  T  10  F  2  —  lineomacidatus  n.  = 
ifM?y/Graypart.  Patagouieup  149 — 7J^W2^s var. mq;orn. Chile  p  152;  Boulenger(^). 

iVbro/JÄOWca  O'Shghn.  =  Tropidodactylus  \  Bouiengor  (^)  p  97. 

Peifrosfmr?<s  n.  verschieden  von  t^^«  durch  kleine  Schwanzschuppen,  von  Callisaunis, 
Uma  und  Holbrookia,  daß  der  Rand  der  Gularfalten  nicht  gezähnt  ist.  Nieder- 
Californien.  Mit  Uta  thalassina  Cope ;   Boulenger  p)  p  205. 

Phry7ioso9na  plam'ceps  Hall.  =  corniitum  (Harl.)  var.;  Boulenger  (^)  p  246. 

Scelopori/s  Clarh  B.  &  G.  und  horridus  Wgm.  =  spinosus  Wgm.  varr.  p  227  —  nn- 
dulatus  var.  Bocourti  n.  =  biseriatus  Boc.  non  Hall.  =  smaragdinus  Cope  nou  Boc. 
p  229;  Boulenger  (^j  —  Ferrariperezi  n.  Mexico;  Cope  P)  p  400  =  torquatus 
var. ;  Boulenger  {^]  p  220  —  melanogaster  n.  Guanajuato  (Mexico) ;  Cope  [^) 
p  401  =  torquatus  var.;  Boulenger  (^)  p  220  —  taeniocnemisw.  Guatemala;  Cope  (•^) 
p  399  =  formosus]  Boulenger  ('^j  p  222  —  viviparus  n.  Orizaba  (Vera  Cruz), 
Mirador,  Tehuantepec ;  Cope  (»)  p  398  =  formosus;  Boulenger  (&)  p  222. 

Stenocercus  cvpreus  n.  p  135  T  9  F  1  —  moestus  n.p.  136T9F2  —  torquatus  u. 
p  133  T  8  F  1  Peru  —  varius  n.  p  134  T  8  F  3  ohne  Vaterland;   Boulenger  [=). 

Tropidocephalus  azureus  Müll.  =  Liolaemus;  Boulonger  (^)  p  192. 

Tropidodactißus  n.  Femoralporen  fehlen;  Finger  und  Zehen  nicht  erweitert;  Prä- 
maxillarzähne  conisch;  Infradigitallamellen  deutlich  gekielt;  Kopf  hmten  nicht 
ausgezogen ;  keine  quere  Kehlfalte ;  Kehlsack  vorhanden ;  Occipitale  klem ;  Kör- 
per seitlich  zusammengedrückt.  Venezuela,  W-Indien.  Mit  Norops  onca  OShghn. ; 
Boulenger  [^)  p  97. 

Tropidurus  Bocourti  n.  =  Aneuporus  occipitalis  Boc.  Peru;  Boulenger  (^j  p  173. 
Uta  gularis  n.  Guaymas  (Mexico);  Cragin  ,'-   p  7. 


154  Vertebrata. 

Familie  Zonuridae. 
Boulenger  (^)  bildet  Platijsaurus  guttatus  Smith  ab. 

Familie  Anguidae. 

Camerano  (^-)  verzeichnet  Anffuis  f  raffHis  L.  aus  Ober-Italien  und  aus  den  Berg- 
regionen; sie  fehlt  in  Sicilien,  Sardegna  und  Corsica;  er  bildet  sie  (2)  ab.  Bou- 
lenger  (^)  gibt  Abbildung  von  Ojj/iismims  g/?'acilis  {Gray) ,  KoelUkeri  {Gthi\),  Diplo- 
fflossics  striatus,  Hewardi  und  microlepis  (Gray)  und  von  Sauresia  sepoides  Gray. 
Derselbe  (^)  macht  eine  synonymische  Bemerkung  zu  Opheodes  Cope.  Cope  (^) 
fand  Celestiis  chalybaeus  Cope  bei  Jalapa  (Vera  Cruz),  Diploglossiis fasciatusYiiz. 
am  oberen  Beni  (Bolivia)  und  beschreibt  eine  neue  Sarissia.  Derselbe  \^)  zählt 
aus  der  mexicanischen  Prov.  Puebla  auf  von  Teziutlan  Gerrhonotus  liocephalus 
Wiegm.,  aus  der  Prov.  Hidalgo  von  Zacualtipan  Barissia  imhricata  Wgm.  Friedel 
nennt  Angnis  von  Berlin;  Pittier  &  Ward  fanden  sie  bis  1450  m  hoch  im  Hochland 
des  Cut.  Waadt.  Grumm-Grshimailo  verzeichnet  Pseudopus  apus  aus  den  Lößfeldern 
von  Osch  (Ferghana).  Günther  (^)  bildet  ab  Diploglossus  Steindachneri  Go^e,  nio- 
notropis  Kühl,  Gerrhonotus  caertileus  Wiegm.,  lloreleü  Boc.  und  beschreibt  2  neue 
Gerrhonotus  aus  Mexico.   KaturJC  nennt  Pseudopus  aptis  von  Zara;  Anguis  fehle. 


Barissia  ßmlriata  n.  =  Gerrhonottis  atiritus  Boc.  non  Cope;  Cope  (-)  p  171. 
Gerrhonotus  Oaxacae  n.  Oaxaca  p36  T24FA  —  obscurus  n.  Mexico  p  40  T  25 
F  E;  Günther  (i). 

Opheodes  Cope  =  Ophiodes;  Boulenger  (^)  p  295. 

Familie  Anniellidae. 
J.  G.  Fischer  (^)  beschreibt  eine  zweite  Art  dieser  Familie. 


Anniella  nigra  n.  Sau  Diego  (Calif.) ;  J.  G.  Flscher  [^)  p  9. 

Familie  Helodermatidae. 
•     Günther  (^)  bildet  ein  junges  Heloderma  horridum  Wgm.  ab. 

Familie  Varanidae. 

Boettger  (^)  nennt  p  181  Monitor  saurus  (Laur.)  von  Banana  (Congo).  Bou- 
lenger  (^)  beschreibt  2  neue  Varanus. 


Varanus  caudolineatus  n.    N-W- Australien  p  324  T  18  —  Grayin.   =  ornatus 
Gray  non  Daud.  p  312;  Boulenger  (^j. 

Familie  Tejidae. 

Boettger  (*,  '^)  verzeichnet  aus  Paraguay  Ttipinamhis  nigropunctatus  Spix, 
Cnemidophorus  ocellifer  (Spix)  p  438  und  stellt  die  neue  Gattung  Micrablepharus 
für  Gyninopthahnus  Maximiliani  R.  &  L.  auf.  Boulongor  (^)  bildet  ab  Prionodac- 
tylus  vertebralis,  Oreosaio-us  oculatus  und  Proctoporus  simoterus  O'Shghn.,  stellt  die 
•  neuen  Gattungen  Alopoglossus,  Arthrosaura  und  Scolecosaurtis  auf,  macht  zahlreiche 
synonymische  Bemerkungen  und  beschreibt  als  neu  1  sp.  und  1  var.  Cnemidopho- 
rus, l  Alopoglossus,  1  Prionodactylus  und  1  Proctoporus.  Derselbe  (^)  beschreibt 
ein  460  mm  langes  Exemplar  von  Heterodactylus  irnbricatus  von  den  Montequeira 
Mts.  bei  Rio  (Brasilien) .  Cope  (^)  stellt  eine  Ameiva  in  die  Gattung  Verticaria 
und  nennt  Tretioscincus  bifasciatus  Dum.,  Cnemidophorus  murinus  D.  &  B.  und 
Ameiva  bifrontata  Cope  von  Oruba  (Inseln  unter  dem  Winde) .  Letztere  fehlt  auf 


III.  Systematik,  Faunistik,  Biologie.    3.  Reptilia.   D.  Systematik.  155 

S.  Thomas  und  den  Virginisclien  Inseln,  während  Cnemklophorus  murinus  auch  auf 
Curagao  gefunden  wurde.  Boulenger  i^]  macht  hierzu  kritische  Bemerkungen, 
Cope  1^)  zählt  aus  der  mexicanischen  Provinz  Vera  Cruz  auf  von  Jicaltepec  Cnc- 
midophoriis  tindulatus  Wgm.,  aus  der  Prov.  Puebla  von  Yzucar  Cn.  sexlineatus  L. 
und  communis  Cope.  Günther  (•)  bildet  Cnemidophortis  guttatus  Wgm.  und  eine 
Varietät  von  Ameiva  Surinamensis  Laur.  ab  und  beschreibt  einen  neuen  Cnemido- 
phortis aus  Mexico.  Müller  beschreibt  eine  Anomalie  der  Pholidose  von  Gym- 
nopldhalmus  Sumichrasti  (Cope)  aus  Guatemala. 


Acrantiis  viridis  Cope  =  Tejus  teyoii  Daud.  ;    Boulenger  ('^)  p  295. 

Alopoglossus  n.  von  Leposoma,  Loxopholis,  Pantodactylus  etc.  verschieden  durch  das 
Fehlen  der  schuppenartigen  Papillen  auf  der  Zunge,  die  durch  schiefe,  gegen  die 
Mittellinie  hin  convergirende  Falten  ersetzt  werden,  von  Neusticurus  durch  den 
cylindrischen  Schwanz.  Ecuador,  Peru.  Mit  Leposoma  caritiicatulaium  Cope  und 
BucJcleyi  O'Shghn.  —  Copei  n.  =  Leposoma  carinicaudatiim  O'Shghn.  non  Cope. 
Ecuador;  Boulenger  [^)  p  383  T  20  F  l. 

Ameiva  hedracantha  Boc.  =  Veriicaria;  Cope  (2)  p  172. 

Arthrosaura  n.  unterschieden  von  Prionodactylus  durch  kleine,  unregelmäßige  Seiten- 
schuppen, von  Heterodactylus  durch  5  gut  entwickelte  Finger.  Ecuador.  Mit  Cer- 
cosaura  reiiculata  O'Shghn.  ;  BOUlcnger  (^j  p  389. 

Brachypus  Fitz,  =  Scolecosaurus;  Boulenger  (^)  p  416. 

Cercosaura  argulus  O'Shghn.  non  Pts.  =  Prionodactylus  O'Shaugnessyi  p  392  —  reiiculata 
O'Shghn.   Arthrosattra  "p  3Sd  —  vertebralis  O'Shghn.  =  Prionodactylus  i^  394;  BOU- 

lenger  (^j. 

Cnemidophorus  angusticeps  und  costatus  Cope  und  Bocourti  Blgr.  =  sexlineatus  (L.) 
varr.  p  366,  367  —  Espeuti  n.  Old  Providence  Insel  (Columbia)  p  362  T  19  — 
sexlineatus  var.  Bocourti  n.  =  var.  gularis  Boc.  part.  p  367  ;  Boulenger  (^j  — 
Mariarum  n.  Tres  Marias  Inseln   (Mexico)  ;   Günther  (')  p  28  T  20. 

Ecpleopus  oculatus  O'Shghn.  =  Oreosaurus;  Boulenger  (^)  p  410. 

Emphrassotis  simoterus  O'Shghn.  =  Proctoporus\  Boulenger  (^)  p  414. 

Leposoma  carinicaudatum  O'Shghn.  =  Alopoglossus  Copei;  Boulenger  (^)  p  383  T  20 
F  1. 

Micrablepharus  n.  von  Gymnophthalmus  Merr.  verschieden  durch  glatte  Rücken-, 
gekielte  Schwanzschuppen,  Fehlen  der  Frontonasalen,  Auftreten  von  2  Supraocu- 
laren  und  von  Frontoparietalen.  glaucums  n.  Paraguay  ;  Boettger  (")  p  218  =  G. 
Maximiliani'R.  &  L.  ;  Boettger  {']  p  437. 

Pantodactylus  bivittatus  Cope  =  Schreibersi  Wgm.  ;   BoulcngCr  (^)  p  295. 

Prionodactylus  0' Shaughnessyi  n.  =  Cercosaura  argulus  O'Shghn.  ;  Boulenger  (^) 
p392T2lFl. 

Proctoporus  meleagris  n.  W-Ecuador ;  BOUlCngcr  (5)  p  415  T  22  F  2. 

Scolecosaurus  n.  für  Brachypus  Fitz,  non  Swains.  S-America.  Mit  Br.  Cuvieri  Fitz. 
und  pallidicepis  Cope ;  BouiengCP  (^)  p  416. 

Tejus  teguexin  Cope  -  Tupinambis  ;  BOUlenger  (-')  p  295. 

Familie  Amphisbaenidae. 
Boettger  C')  nennt  aus  Paraguay  Amphisbaena  Darwini  D.  &  B.,  beschreibt 
von  dort  als  neu  1  Amphisbaena  und  4  Lepidosternum  und  gibt  p  226  eine  Ta- 
belle für  die  Unterscheidung  der  5  Lepidostemumavten  aus  der  Gruppe  des 
Gueiitheri.  Boulenger  [^]  bildet  die  wichtigsten  Theile  ab  von  Blanus  Bedriagae 
Blgr.,  Amphisbaena  plumbea  Gray,  punctata  Bell,  Anops  Africanus  (Gray),  Geo- 
calamus  m odestus  Gihx.,  MonoptUis  Capensis  Smith,  JFelwitschi  {GvSiy)  und  scalper 
Gthr.  und  beschreibt   neu  und  bildet  ab  je   1  Monopeltis  und   1   Lepidosternum. 


J^56  Vertebrata. 

Derselbe  (^)  beschreibt  und  bildet  ab  die  abnorme  Kopfpliolidose  eines  Ze/;iV/ci5i'era7/m 
■polystegum  A.  Dum.  aus  Brasilien.  Cope  [^)  diagnosticirt  2  neue  Amphishaena 
vom  oberen  Beni  (Bolivia)  und  aus  Rio  Grande  do  Sul  und  gibt  p  187  einen 
Schlüssel  für  die  ihm  bekannten  Amphisbaeniden  mit  Ausschluß  der  Lepido- 
sternideu.  Er  führt  8  Genera  an,  darunter  AporarcJms  neu  und  13  Arten  von 
Amphishaena,  1  von  AporarcJms.  Abbildungen  von  Köpfen  und  Schwänzen  von 
Amphishaena  alba  und  alba  var.  radiata,  von  angustiß-ons,  dissecta  und  occidentalis 
Cope  werden  beigefügt.  Synonymische  Bemerkungen  dazu  bringt  Boulenger  [^) . 
Müller  beschreibt  eine  neue  Amphishaena  aus  Africa.  Smalian  gibt  p  129  kurze 
systematische  Notizen  und  bildet  ab  Kopf  und  Analgegend  (T  6  F  23 — 26)  von 
Ä7iops  Kingi  Bell,  beschreibt  weiter  und  bildet  ab  dessen  Ei  (39  mm  Länge, 
8,5  Breite)  und  beweist,  daß  anatomisch  und  also  aucli  systematisch  AmjjMshaeva 
und  Anops  einander  näher  stehen,  als  den  altweltlichen  Gattungen  Blamis  und 
Trogonophis . 

Amphishaena  albocingulata  n.  verwandt  Darwini.  Paraguay;  Boettger  {'^)  p  219  — 
Benieinis  n.  verwandt  Pretrei.  Oberer  Beni  (Bolivia) ;  Cope  ('^j  p  184  T  —  F  2  — 
leonina  n.  verwandt  gracilis  Strauch.  Tumbo-Insel  (W- Africa):  Müller  p  700 
T  9  F  a — e  —  trachura  n.  Rio  Grande  do  Sul ;  Cope  (2)  p  187  T  —  F  1  =  Dar- 
wini; Boulenger  (ß)  p  296. 

Aporarchus  n.  unterschieden  von  Amphishaena  nur  durch  Mangel  der  Präanalporen. 
Wii prunicolor  n.  Rio  Grande  do  Sul;  Cope  [^)  p  189  T  —  F  5  =  Amphishaena 
Danvini;  Boulenger  C')  p  296. 

Baikia  Africana  Gray  =  Anops  Afrieamis\  Boulenger  (^)  p  452. 

Lepidosternum  affine  n.  p  222  —  Boxdengeri  n.  verwandt  Guentheri  Strauch  p  220 
—  onychocephaliim  n.  p  224  —  Sti-auchi  n.  ähnlich  jt)/iO(?«CTza  D.  &  B.  p  221, 
sämmtlich  von  Paraguay ;  Boettger  [^)  —  Boetfgeri  n.  Corrientes  (Argentina)  ; 
Boulenger  {^)  p  466  T  24  F  5. 

Monopeltis  Guentheri  n.  Congo ;  Boulenger  (^)  p  456  T  24  F  3. 

Familie  Lacertidae. 
Boettger  (^)  beschreibt  p  118  Tachgdromus  meridionalis  Gthr.  von  Canton.  Der- 
selbe (^j  benutzt  dieForm  der  Schuppen  derRückenzoue  als  Hauptunterscheidungs- 
merkmal zwischen  Lacerta  agilis  und  viridis,  gibt  eine  Übersicht  der  Verbreitung 
von  letzterer  im  westlichen  Deutschland  und  constatirt  das  Fehlen  derselben  an 
verschiedenen,  klimatisch  anscheinend  für  sie  besonders  günstigen  Örtlichkeiten. 
Auch  das  Q  zeigt  in  der  Brunstzeit  blaue  Kehle.  Boettger  (^)  verzeichnet  Algira 
Algira  (L.)  p  468,  Acanthodactylus  Bedriagae  Lat.  p  469  aus  Tunis,  Ophiops  ele- 
gans  Men.  p  467  und  Podarccs  [Mesalina]  jmrdalis  D.  &B.  p  469  aus  Biskra  (Al- 
gerien). Camerano  (^,2)  verzeichnet  aus  Italien;  Lacerta  muralis  (Laur.)  (=  fusca 
de  Bedr.)  Festland  und  Inseln,  im  Allgemeinen  mehr  im  Norden,  serpa  Raf. 
(=  Neapolitana  de  Bedr.)  Sicilien,  S-Italien  und  Inseln,  doch  auch  im  Osten  der 
Appenninen  bis  Venezia,  im  Westen  bis  in's  Genovesato,  Taurica  Pall.  subsp. 
Genei  (Cara)  Inseln  Sardegna  und  Montecristo,  oxycephala  D.  &  B.  subsp.  Be- 
driagae n.  Corsica,  viridis  (Laur.)  überall  außer  in  Sardegna  und  ?  Corsica, 
ocellata  Daud.  Riviera  bis  Spezia,  vw/jöara  Jacq.  PothaL  Fitzingeri^^^xa..  Sardegna 
imd  Corsica  und  Psammodromtis-Hispanicus  Fitz.  Siliqua  auf  Sardegna.  Die  wich- 
tigsten Theile  sämmtlicher  Zacerto-Arten  werden  (2)  abgebildet.  J.  6.  Fischer  (^) 
beschreibt  einen  neuen  Tachydromus  und  stellt  für  diese  Gattung  und  Holaspis  die 
neue  Familie  Holasp idae  auf.  Flscher-Sigwart  fand  Lacerta  viridis  am  Kaiser- 
stuhl in  Baden  zwischen  Vogtsburg  und  Eichstetten  und  nennt  sie  aus  der  Schweiz 
aus  dem  Wallis,  dem  Tessin,  der  Genfersee-Gegend  imd  aus  Theilen  Graiibündens. 


III.  Systematik,  Faunistik,  Biologie.    3.  Reptilia.    D.  Systematik.  157 

Friedel  kennt  L.  vivipara  von  Berlin,  agilis  vom  Gesundbrunnen  bei  Berlin,  viridis 
von  den  Rüdersdorfer  Kalkbergen,  von  Oderberg  und  Teupitz  in  Brandenburg. 
Kardos  führt  viridis  von  der  Budaer  und  von  der  Pester  Seite  an,  wo  sie  z.  Th. 
mit  agilis  zusammenlebt;  sie  verdrängt  die  letztere  mehr  und  mehr.  Neben  dem 
Typus  fand  Verf.  bei  Budapest  var.  chloronotus  Raf.,  var.  bilineata  Daud.  und 
var.  0  bei  Schreiber.  Katuric  nennt  von  Zara  Lac.  oxycephala  Schleg.,  L.  muralis 
Laur.  mit  var.  maculata  Bonap.,  L.  viridis  L.  mit  var.  Moroiwtus,  variolata  Dug. 
und  quinqueradiata  D.  &  B.  Lataste  (^)  bildet  für  gewisse,  bald  zu  Eremias,  bald 
zu  Acanthodactylus  gestellte  Eidechsen  die  neue  Gattung  Boidengeria,  beschreibt 
p  121  eine  Varietät  von  Boul.  mucronata  (Blfd.)  aus  dem  Somaliland  und  gibt 
im  Anschluß  daran  p  123  eine  Revision  der  pristidactylen  Gattungen  der  Lacer- 
tiden  und  einen  Schlüssel  für  die  systematische  Bestimmung  aller  Lacertidengenera. 
Er  erkennt  als  Gattungen  an  Nucras  Gray  (für  Lac  Delalandei  M.  Edw.j,  La- 
ferta^i  Tachydromiis,  Algira  (mit  Algira,  Notopholis  und  Zerzumia),  Latastea  Bedr., 
Holaspis  Gray,  Acanthodactylus.,  Ichnotropis  Pts,,  Psammodromiis,  Saurites  Pts., 
Scapteira,  Pachyrhynchus  Barb.,  Ophiops,  Cabrita,  Eremias  und  Bmilengeria.  La- 
taste  (^)  nimmt  neuerdings  in  Nord-Africa  nur  4  Arten  von  Acanthodactylus  an 
[vulgaris  D.  &  B.,  Savignyi  A.u^.,  scutellatus  Awä.  und.  Boslcianus  Daiiid.] .  Zahl- 
reiche synonymische  Bemerkungen  und  eingehende  Originalbeschreibungen  aller 
Arten  und  Varietäten  werden  gegeben;  neu  1  Art,  2  Varietäten.  Was  die  Fund- 
orte anlangt,  so  fehlt  A.  vulgaris  in  Ägypten  und  Somaliland;  Savignyi  Aud.  lebt 
auch  in  der  Cyrenaica,  in  Tunis,  Algerien,  Syrien  und  Somaliland,  scutellatus 
Aud.  in  Algerien,  Tunis  und  Somaliland,  Boskianus  [Dana.]  in  Syrien  und  Per sien. 
Von  letzterer  Art  werden  3  Varietäten  unterschieden  :  Typus  aus  der  Berberei, 
Ägypten  und  Persien,  var.  aspera  Aud.  und  var.  Syriaca  Bttg.  beide  aus  Ägypten 
und  Syrien.  Loewis  nennt  das  Verhältnis  von  Schwanz-  zu  Körperlänge  bei  Lac. 
vivipara  kein  constantes,  nachdem  er  früher  den  Schwanz  irrthümlich  als  »kürzer 
als  der  Körper«  angegeben  hat.  [Der  Schwanz  ist  immer  länger  als  der  Körper, 
kann  sogar  das  1 1/2 fache  der  Rumpflänge  beträchtlich  übersteigen.]  Müller  gibt 
mehrere  Fundorte  für  Lac.  viridis  und  muralis  aus  der  Schweiz ;  der  südlichste 
Punkt  für  agilis  sei  Gryon  (Cnt.  Waadt).  L.  viridis  gehe  nördlich  im  Rheinthal 
bis  Badenweiler.  Derselbe  bringt  p  702  Q\ne^oi\z  \\hQX  Holaspis  Güntheri  Gvdiy 
von  der  Goldküste  und  von  Sierra  Leone.  Nach  Pittier  &  Ward  findet  sich  im 
Hochland  des  Cnt.  Waadt  Lac.  vivipara  mit  ihrer  schwarzen  Varietät,  dann 
stirpium  und  bis  1380  m  hoch  auch  muralis;  viridis  fehle  zum  mindesten  um  Chäteau 
dOex.     Vaillant  (^j  bildet  Lac  Mrticauda  Vaill.  von  Assini  ^Goldküste]  ab. 


Acanthodactylus  Bedriagae  Lat.  =  vulgaris  Vaill.  =  Savignyi  And.  p  4S4  —  Boskianus 
var.  aspera  (Aud.)  n.  Ägypten,  Syrien  p  498,  514  —  lineomaculatus  D.  &  B. 
=  vulgaris  D.  &  B.  var.  p  4  77  —  Savignyi  var.  Schreiberi  Vaill.  =  scutellatus 
(Aud.)  p  491  —  scutellatus  var.  exigua  n.  Algerien,  Tunisien  p  493,  513  — 
Syriacus  Bttg.  =  Boskianus  Daud.  var.  p  496  —  Vaillanti  n.  für  SavigmjiYaXW. 
part.  non  Aud.  Somaliland  p  509  [nach  Boulenger  i.  1.  =  Savignyi  Aud.]; 
Lataste  [-). 

Boulengeria    n.    für'  Acanthodactylus    mucronatus   Blfd.    und   Eremias  Brenneri  Pts. 

O-Africa;   Lataste  (1)  p  116  [ist  =  Pseuderemias  Bttg.  1SS3;  vergl.  auch  Ber.  f. 

1884  IV  p  234]. 
Eremias  lugubrisNsäW.  ^  Boulengeria  mucronata  (Blfd.):    LatastC  (^)  p  117. 
Holaspidae  n.  Längsreihen  größerer  Schuppen  am  Rücken,  Körnerschuppen  an 

den  Seiten,  große,  reihenweise  geordnete  Bauchschilder,  regelmäßige  Kopfschilder, 

große  Submentalia;    hintere  fleischige  Partie  der  Zunge  mit  convergirenden,  en 


158  Vertebrata.    • 

chevrou  gestellten  Papillenreihen.    Hierher  Trachydromus  S-  imd  0-Asien  und 
Hola^pis  W-Africa;  J.  G.  Fischer  (']  p  84. 

Lacerta  anpera  And.  =  Acanthodactylus  Boskiamts  (Dand.)  var.  ;  Lataste  i})  p  496  — 
hirticauda  Vaill. ;  Vaillant  (^)  [nach  Boulenger  i.  1.  -  echinaki  Cope]  —  oxrjcephala 
D.  &  B.  snbsp.  Bedriagae  n.   Corsica;    CameranO  (2)  p  450  T  37  F  7,  18. 

Tachydromus  Wolteri  n.  Chemnlpo  (Korea)  ;  J.  G.  Fischer  (')  p  82  [nach  Bonlenger 
i.  1.  =  tachydromoidcs  Schleg.]. 

Zootoca  deserti  Gthr.  =  Acanthodactylus  Savignyi  (Aud.) ;  Lataste  (-)  p  484. 

Familie  Scincidae. 

Boettger  [^)  beschreibt  p  119  Mabuia  Chinensis  (Gray)  und  Eumeces  [Mocoa) 
Reevesi  (Gray)  von  Canton ,  (f')  eine  neue  Mabuia  aus  Paraguay  und  verzeichnet 
('■')  p  471  Seps  [Gongylus]  ocellatus  aus  Tunis.  Boillenger  ("^)  erwähnt  Mahuya 
dorsivittata  Cope  aus  der  brasilianischen  Prov.  Eio  Grande  do  Sul  und  aus  Uru- 
guay. Cope  C-^)  fand  einen  neuen  Eumeces  bei  Jalapa  (Prov.  Vera  Cruz)  ,  gibt 
einen  Schlüssel  für  die  mexicanischen  und  centralamericanischen  Arten  dieser 
Gattung  und  verzeichnet  Mabuia  agilis  Raddi  vom  oberen  Beni  in  Bolivia.  Came- 
ranO (V)  zählt  aus  Italien  auf  Gongylus  ocellatus  (Forsk.)  von  Sardegna,  Sicilien, 
Malta,  Linosa,  Lampedusa,  Seps  chalcides{L.)  von  Sardegna,  Sicilia,  aus  demNa- 
poletano  nnd  Romano,  von  Livorno,  der  Riviera  und  Torino  und  bildet  (2)  beide 
ab.  Cope  {^)  verzeichnet  aus  der  mexicanischen  Prov.  Hidalgo  von  Zacualtipan 
Oligosoma  Gemmingeri  Cope  ,  aus  dem  Mexico-  und  Toluca-Thal  Eumeces  brevi- 
rostris  Gthr.  De  Vis  ("^)  beschreibt  von  Australien  einen  Silubosaurus  und  7  Hete- 
rop^is  als  neu,  gibt  p  166-173  eine  Übersicht  der  Arten  dieser  Gattung  und  stellt 
Myophila  und  Lygisaurus  als  neue  Genera  auf.  Filhol  nennt  Mocoa  Zelandica  von 
Stewart-Insel.  J.  6.  Fischer  (')  zählt  aus  S-Mindanao  auf  Tiliqua  rufescens  Shaw, 
Keneuxia  smaragdina  Less.,  Himdia  fasciata  Gray  und  je  2  neue  Eumeces  [Riopa] 
und  Euprepes  und  beschreibt  (-)  p  49  Tiliqua  rufescens  Shaw  var.  von  Pagat  (S-0- 
Borneo) .  J.  G.  Fischer  (■*)  nennt  von  Nias  Tiliqua  sulcataFts.  und  percarinata 
Pts.  var.  Borneensis  Pts.  ,  die  p  4  beschrieben  wird,  Boulenger  (^^)  von  dort  Ti- 
liqua rufescens  (Shaw).  Günther  (^)  bildet  Eumeces  Bocourti  Blgr.  nnd  brevirostris 
Gthr.  ab.  Macleay  C-^)  beschreibt  je  1  neue  Hinulia  und  Tetradactylus  aus  Queens- 
land. McCoy  bildet  T  102  Trachydosaurus  rugosus  Gvsij  ab.  Müller  gibt  p  704 
eine  Notiz  über  die  Pholidose  von  Tropidol ejnsma  Kingi  Gray  aus  Australien  und 
beschreibt  einen  Euprepes  2l^.  frenatus  Hall,  von  der  Goldküste,  sowie  je  1  neuen 
Euprepus  und  Tiliqua  von  ebenda.  Vaillant  (^)  bildet  Euprepes  Chaperi  und  Co- 
phoscincus  simidans   Vaill.  von  Assini  (Goldküste)  ab. 


Cophoscincus  Vaill.  ;  Vaillant  (*)  [nach  Boulenger  i.  \.  =  ?  Tiliqua  dura  Cope]. 

Eumeces  furcirostris  n.  Jalapa  (Vera  Cruz) ;  Cope  {^)  p  109  [nach  Boulenger  i.  1.  = 
lynxe  Wgm.]  —  [Riopa)  gracilis  u.  p85T3F  1  und  Schadetiber gi  n.  p  87  T  3 
F  2.  Stid-Mindanao ;  J.  G.  Fischer  (^)  [nach  Boulenger  i.  1.  beide  zu  Senira 
Gray]. 

Euprepes  aureogularis  XL.  Goldküste;  Müller  p  707  —  Chaperi  \aä\\:;  Vaillant  (^) 
[nach  Boulenger  i.  1.  =  Riopa  Sundevalli  Smith]  —  [Euprepes)  Pantaenii  n.  Ka- 
merun, Sierra  Leone;  J.  G.  Fischer  (')  p  88  T  3  F  3  [nach  Boulenger  i.  1.  = 
Raddoni  Gray]  —  [Euprepes)  Warthi  n.  Prov.  Dehra-Dun  (Nordwesten  von 
Ost-Indien);  J.  G.  Fischer  (■)  p  90  [nach  Boulenger  i.  1.  =  dissimilis  Hallow.]. 

Heteropus  Blachnanni  n.  Port  Curtis  und  lateralis  n.  Moreton  Bai  j)  168  —  macidatus 
u.  Cap  York  p  169  —  inundus  n.  Port  Curtis  p  172  [nach  Boulenger  i.  1.  =  Carlia 
melanopogon  Gray]  —  pectoralis  n.  Port  Curtis  p  169  —  rostralis  u.  Cardwell 
p  171  —  rubricatus  n.  Cap  York  p  170  ;  De  ViS  ('-) . 


in.  Systematik,  Faunistik,  Biologie.   3.  Reptilia.   D.Systematik.  159 

Hinulia  picta  u.  Herbert  River  Distvict    Queensland)  ;   Macleay   (2)  p  65  [nach  Bou- 

lenger  i.  1.  =  Hemisphaeriodon  Gerrardi  Gray^ . 
Lygisaurus  n.  Schuppen  glatt,  ohne  Kiele;  Zehen  4-5;    Ohröffnung  vorhanden; 

Kopf  conisch;  Rostrale   breit;  Supranasalen  fehlen;  Nasale  fast  linsenförmig; 

Praefrontale  einfach;    Postfrontalen  weit  getrennt  — foliorum  n.  Queensland; 

De  Vis  (2j  p  77. 
Mabuia  tetrataenia  u.  ähnlich  mabuia  (D.  &  B.)  Paraguay;  Boettger  (^i  p  227     nach 

Boulenger  i.  1.  =  dorsivittata  Cope]. 
Myophila  u.  Schuppen  gekielt ;  Zehen  4-5;  Ohröffnung  vorhanden :  Kopf  conisch  ; 

Supranasalen  fehlen ;  Nasalen  klein  ,  oval ;  Augenlid  verkümmert ;  4  vergrößerte 

Präanaleu —  vivax  n.  Queensland;  De  Vis  i^j  p  77. 
Süubosaurus  Zellingi  n.  Barcoo  (Australien);  De  Vis  (2)  p  53.  . 

Tetradactylus  guttulatiis  M.  Herbert  River  District  (Queensland) :    Macleay  (-)  p  66. 
2Y%Ma  myn};es  n.  verwandt  s^nai!«/s  Hallow.    Goldküste;    Müller  p  7  04   [nach  Bou- 
lenger i.  1.  =  Fernmidi  Burt.]. 

Familie  Anely  tropidae. 

Cope  (-^j  fand  eine  neue  Gattung  dieser  bislang  altweltlichen  Familie  inCeutral- 
America. 

Anely  tropsis  n.  unterschieden  von  i^ey^mi«  Gray  in  der  Beschilderung  der  Seit  entheile 
der  Schnauze ;  Nasloch  in  Contact  mit  Hinterrand  des  Rostrale  .  auf  der  Naht  von 
Frenale  und  erstem  Supralabiale ,  nicht  schlitzförmig  —  papülosus  n.  Jalapa 
(Prov.  Vera  Cruz)  ;  Cope  (3)  p  380  T— F  9. 

Familie  Chamaeleontidae. 

Boettger  (■*)  beschreibt  Chamaeleon  gracilis  Hall,  von  Bauana  (Congo)  und  eine 
neue  westafricanische  Art.  Müller  bespricht  eingehend  und  bildet  ab  eine  dem 
Ch.  vulgaris  ähnliche  Form  p  715  T  1 1  aus  Süd- Algerien.  Thompson  betont  die 
Ähnlichkeit  des  Schultergürtels  des  Chamaeleons  mit  dem  der  Opisthocoelier 
(Sauropoden) ,  z.  B.  dem  von  Brontosaurus.  Auch  Carpus  und  Tarsus,  Steruum, 
Becken  und  Schädel  zeigen  Verwandtschaften  mit  den  Dinosauriern,  während  ge- 
wisse andreEigenthümlichkeiten  an  den  Bau  der  Vögel  erinnern.  Yerbury  constatirt 
Aden  als  wahres  Vaterland  für  Ch.  calcarifer  Pts.  und  gibt  p  833  3  specielle  Fund- 
orte an. 

Chamaeleon  Simonin.  zwischen  gracilis  Hall,  und  dilepis  Leach.  Goldküste,  Kamerun; 
Boettger  (^)  p  175. 

Ordo  Opbidia. 

Schlangen  fehlen  nach  Günther  (2)  p  19  in  Neu-Seelaud.  Über  Anatomie  der 
Schlangen  vergl.  Hoffmann. 

Familie  Typhlopidae. 

Boettger  (ß)  verzeichnet  aus  Paraguay  Typhlops  reticulatus  (L.).  Boettger  [^] 
nennt  T.  braminus  Daud.  von  Canton,  J.  6.  FiSCher  (•)  denselben  aus  Süd-Min- 
danao.  Mo  Coy  bildet  T  103  T.nigrescens  Gray  ab.  Müller  beschreibt  einen 
neuen  Typhlops  aus  Mexico. 

7>yi/o;js^jmeZo?!ywsn.  verwandt  iJerf?«VMs  Pts.  Cordova  (Mexico  :  Müller  p.674. 


lao 


.  Vertebrata. 

Familie  Xenopeltidae. 
J.  G.  Fischer  (^)  verzeichnet  Xenopeltis  unicolor  Keinw.  von  Nias. 

Familie  Calamariidae. 

Boettger  {^)  nennt  p  121  Calamaria  Siamensis  Gthr.  von  Canton.  Boulenger('] 
erwähnt  eine  Varietät  von  Elapomorphus  lemniscatus  D.  &  B.  und  beschreibt  ('-) 
einen  neuen  Geophis  aus  der  brasilianischen  Prov.  Rio  Grande  do  Sul.  Derselbe  (^) 
gibt  7  Abbildungen  des  Vorderkörpers  von  Elapomorphus  lemniscatus  von  oben 
und  unten ,  um  die  Variabilität  desselben  zu  veranschaulichen ,  und  verbessert 
die  Synonymie  dieser  Art.  Boulenger  ('•'')  gibt  p  388  von  Nias  Pseudorhabdium 
longiceps  (Gant.)  und  eine  Farbenspielart  von  Calamaria  Stahlknechti  Stol.  an,  die 
er  kurz  beschreibt.  Cope  (-)  fand  Catostoma  semidoliatum  D.  &  B.  bei  Jalapa 
(Vera  Cruz) ,  ändert  die  Namen  von  3  Arten  und  stellt  ein  neues  Genus  und  2  neue 
Arten  auf.  Boulenger  (^)  stellt  die  Synonymie  einer  dieser  Arten  fest  und  be- 
schreibt p  297  kurz  ein  Stück  von  Elapomorphus  lemniscatus  von  0,7  m  Länge. 
Cope  (^)  verzeichuet  aus  der  mexicanischen  Prov.  Vera  Cruz  von  Mizantla  Rhab- 
dosoma  semidoliatum  D.  &  B.,  von  Jicaltepec  Adelphicus  quadrivirgatus  Jan,  aus 
der  Prov.  Puebla  von  Teziutlan  Tantilla  calamaria  Go^q ,  aus  dem  Mexico-  oder 
Toluca-Thal  die  letztgenannte  und  Toluca  lineata  Kenn.  Weiter  beschreibt  er 
2  neue  mexicanische  Rhabdosoma  und  gibt  einen  Schlüssel  für  die  Unterscheidung 
der  7  nördlich  von  Darien  gefundenen  Arten  dieser  Gattung.  J.  6.  FISCher  (^) 
nennt  Calamaria  Gervaisi  D.  &  B.  von  Süd-Mindanao ,  beschreibt  einen  neuen 
Geophis  von  ebenda  und  je  1  neue  Regnops  und  Virginia  aus  Guatemala.  Derselbe 
(2)  beschreibt  eine  neue  Calamaria  aus  Borneo,  Müller  Aspidura  trachyprocta  Cope 
und  Haplocercus  Ceylonensis  Gthr.  von  Nuwera  Ellia  auf  Ceylon  und  ein  neues 
Homalocranium  aus  Guatemala. 


Calamaria  Graboivskyi  n.  verwandt  Temminchi  D.  &  B.  Tameanglaijang  und  Telang 
(S-0-Borneo) ;  J.  G.  Fischer  (2)  p  50  T  4  F  1. 

Contia  Michoacanensis  n.  Michoacan  (Mexico) ;  Cope  (^j  p  178. 

Elapomorpihus  Jheringi  Strauch  =  lemniscatus  var.   —  reticulatus  Pts.  =  lemniscatus ; 

Boulenger  ('). 

Geophis  reticulatus  n.  Prov.  Rio  Grande  do  Sul;  Boulenger  (2)  p  87  —  Schadenbergi 
n.  Süd-Mindanao;  J.  G.  Fischer  (•)  p  93  T  3  F  4  —  unicolor  Fisch.  =  Leptocala- 
mus\  Cope  (2)  p  178.  •  • 

Homalocranium  trivittatum  n:  Guatemala  ;  Müller  p  678. 

Phalotris  melanopleuros  n.  Rio  Grande  do  Sul;  Cope  ['^)  p  189  =  Elapomorphtis  len- 
tiiscatus;  Boulonger  (")  p  296. 

Regnops  Sargin.  Guatemala;  J.  G.  Fischer  (^)  p  92. 

Rhabdosoma  guttulatum  n.  Vera  Cruz  p  385  —  multitorques  n.  Zacualtipan,  Prov. 
Hidalgo  (Mexico)  p  348;   Cope  (^)  —  zebrinumBoc.  -  Regnops;   Cope  (2)   p  178. 

Sphenocalamus  lineolatus  Fisch.  =  Geagras  redimitus  Cope;  Cope  [^]  p  177. 

Trimetopon  n.  2  Internasalen,  1  Präfrontale,  2  Nasalen,  1  Frenale ,  1  Präoculare; 
Rostrale  nicht  vorgezogen;  Anale  getheilt ;  Schuppen  glatt  mit  einer  Pore.  Für 
Ablabes  gracilis  Gthr.  ;  CopO  (2)  p  177. 

Virginia  fasciata  n.  Guatemala;  J.  G.  FISCher  (^)  p  95. 

Familie  Oligodontidae. 

J.  6.  Fischer  (^)  nennt  «Smo^es  jöÄffenocAff^mMs  Cope  von  Süd-Mindanao.  Derselbe 
(^)  beschreibt  einen  neuen  Simotes ,  nennt  Sim.  trilineaius  D.  &  B.  von  Nias  und 


III.  Systematik,  Faunistik,  Biologie.    3.  Reptilia.    D.  Systematik.  161 

bringt  letzteren  zu  Oligodon.    Boulenger  (^^)    stellt   diesen  neuen  Simotes  in  die 
Synonymie  und  nennt  von  Nias  weiter  nocli  Sini.  octolineatus  (Sclineid.). 


Simotes  affinis  n.  verwandt  RusselU  Daud.  und  ancoralis  Jan.  Nias  ;  J.  6.  FISCher  (^) 
p  4  T  1  F  1  =  Labuanensis  Gthr. ;  Boulenger  [^^)  p  388. 

Familie  Colubridae. 
Subfamilie  Corona  11  inae. 

Boettger  (®)  beschreibt  aus  Paraguay  je  1  neue  Liophis  und  Rhinaspis.  Bou- 
iGnger  [^]  zählt  Ahlahes  Agassizi  (Jan),  sodann  (i)  Liophis  cobella  (L.),  Ahnadensis 
(Wgl.),  Coronella  anomala  und  JaegeriGihx.,  poecilopogonnui^  ohtusa  (Cope) ,  sowie 
eine  neue  Coronella  aus  der  brasilianischen  Prov.  Rio  Grande  do  Sul  auf  und  gibt 
bei  einigen  der  genannten  Arten  die  Synonymie.  Cope  ('•^)  errichtet  für  3  Arten 
neue  Gattungen,  führt  vom  oberen  Beni  in  Bolivia  Siui  Aporophis  conirostris  Gthr., 
Opheomorphus  meleagns  Shaw  var.  semilineata  Cope,  typhlus  L.,  X.enodon  severus 
L.  und  gigas  D.  &  ß.  ,  aus  Nicaragua  Piocercus  dimidiatus  Cope,  aus  der  Prov. 
Rio  Grande  do  Sul  Tachymenis  hypoconia  Cope  und  1  neuen  Opheomorphus  und 
gibt  zahlreiche  synonymische  Bemerkungen  über  Coronellinen.  Boulenger  (^) 
ändert  einige  dieser  Namen.  Cope  (^)  verzeichnet  aus  der  mexicanisehen  Prov. 
Vera  Cruz  von  Jicaltepec  Rhadinaea  decorata  Gthr.,  imperialis  B.  &  G. ,  Ophibolus 
polyzonus  Cope,  aus  der  Prov.  Puebla  von  Teziutlan  Rhadinaea  proterops  und 
Pliocercus  elapoides  Cope  und  von  New  Providence  (Bahamas)  eine  neue  Diadophis. 
J.  G.  Fischer  (^)  beschreibt  einen  neuen  Enicognathus  von  Santos  und  bildet  Sca- 
phiophis  albopunctatus  Pts.  aus  Nubien  ab.  Derselbe  {^]  beschreibt  eingehend 
Ahlahes  [Coronella]  ornatus  Schleg.  und  eine  neue  Varietät  von  Ahl.  haliodiriis  Schleg. , 
beide  von  Nias.  Friedel  nennt  Coronella  von  Teupitz  und  dem  Schloßberg  bei 
Oderberg  in  der  Prov.  Brandenburg.  Katurlc  verzeichnet  Callopeltis  quadrilineata 
Pall.  von  Zara  und  Sebenico,  Aescukqni  Aid.  von  Bokanjac;  Coronella  fehle. 
Müller  beschreibt  p  679  eine  unbenannte  Coronella,  verwandt  Mizodon  hitorquatus 
Gthr.  und  regularis  Fisch,  von  Kamerun.  Pittier  &  Ward  fanden  Coronella  laevis 
bis  1240  m  hoch  im  Hochland  des  Cnt.  Waadt. 


Ahlahes  haliodirus  Schleg.  var.  cincta  n.  Nias;  J.  G.  Fischer  (')  p  98  T  3  F  5  — 
gracilis  Gthr.  =  Trimetopon  [s.  Calamariidae] ;  Cope  ("^)  p  177. 

Aporophis  s.  Dryadinae  p  162. 

Coronella  Jheringi  n.  Prov.  Rio  Grande  do  Sul;  Boulenger  (^)  p  l'J4  —  pidchella 
Jan  =  Aporophis  flavifrenatus;  Cope  (2)  p  191  =  ««omafe  Gthr.  ;  Boulenger  (^) 
p  194. 

Cy ciagras  n.  Bezahnung  diacranter ;  Auge  ganz  von  einem  Schuppenkranz  umgeben; 
Anale  einfach  ;  Schuppen  glatt.  Für  Xenodon  gigas  und  Liophis  bicinctus  D.  &  B.  ; 
Cope  (2)  p  185. 

Diadophis  rubescensn.  New  Providence  (Bahamas);  Cope  (^)  p  403. 

Eirenis  Agassizi  i SM.  -  Ahlahes;  Boulongor  (2)  p  87. 

Enicognathus  bilineatus  n.  Sautos;  J.  G.  FiSCher  (i)p98T3F5  —  elegans  Jan  = 
Coronella  poecilopogon    (Cope);  Bouienger  (^)  p  194. 

Heterodon  D'Orhignyi    D.  &  B.  =  Lystrophis;  Cope  (2)  p  193. 

Liophis  bicinctus  D.  &  B.  =  Cyclagras;  Cope  (2)  p  185  —  conirostris  Gthr.  und 
WagleriJan  =  Almadensis  (Wagl.) ;  Boulenger  {^]  p  194  —  genimaculaia  n.  [?  = 
Dromicus  lineatus  D.  &  B.  var.  von  Sta.  Cruz)  Paraguay;  Boettger  {^)  p  229 
—  rutilus  Cope  =  Aporophis  anomalus  Gthr,  ;  Cope  (2)  p  191. 

Zool.  Jabresbericlit.  1S&5.  IV.  11 


1  (52  Vertebrata. 

Lystrophis  n.  fiir  die  Heterodonarten  mit  glatten  Schuppen  und  getheiltem  Anale. 

Mit  Heterodon  D'Orbignyi   D.  t&  B.  ;   Cope  [-)  p  193  =  Heterodon ;   Boulenger  (") 

p  295. 
Manolepis  n.  verschieden  von  Tomodon  D.  &  B.  durch  getheiltes  Anale  und  Mangel 

der  Schuppenporen.    Für  Tomodon  nasutus  Cope;  Cope  (-y  p  176. 
Opheomorphus  dorsalis  Cope  =  Coronella  Jaegeri  Gthr.  ;  BoulengerC^)  p295  —  fuscus 

n.  Rio  Grande  do  Sul ;  Cope  ("-]  p  190  =  Liophis  cobella  var.;  Boulenger  (^j  p  297 

—  meleagris  Cope  =^  Liophis  Merremi  y^\Q([  ■,  Boulenger  (^j  p  295. 
Rhadinaea  obtusa  und  poecilopogon  Cope  =  Coronella;    Boulengor  (')  p  194. 
Rhinaspis  Rhodei  n.  Paraguay;  Boettger  (^)  p  231. 
Tomodon  nasutus  Cope  =  Manolepis;  Cop6  (^)  p  17  6. 
Xenodon  gigas  D.  &  B.  =  Cyclagras]  CopG  (■^)  p  185. 

Subf amilie  Colubrinae. 
Boettger  (^j  beschreibt  Ptyas  mucosus  (L.)  von  Canton,  macht  [^)  synonymische 
Bemerkungen  zu  2  nordafricanischen  Zamenis  und  nennt  p  459  Zamenis  [Feriops] 
hippocrepis  (L.)  aus  Tunis.  Cope  ("^)  beschreibt  einen  neuen  Coluber  vom  central- 
americanischen  Hochland.  J.  6.  Fischer  (^j  nennt  Compsosoma  melanurum  D.&B. 
var.  erythrura  S.  Müll,  von  Süd-Mindanao,  vergleicht  sie  p  löl  mit  der  Stammart 
und  beschreibt  eine  neue  Varietät  von  Zamenis  diadema  Schleg.  Derselbe  (-)  be- 
schreibt einen  UQWQn Elaphis  von  Borneo  ;  Boulenger  ('^)  nennt  Zapyrus fuscus  Gthr. 
von  Nias.  Grumm-GrshimailO  verzeichnet  aus  Ferghana  Zamenis  Kaufmanni  und 
Elaphis  dione  von  Osch.  Katuric  nennt  Elaphis  cervone  Aldr.  von  Bokanjac,  Za- 
menis Dahli  Fitz,  von  Zara,  viridißavus  Latr.  aus  der  Umgebung  von  Zara  und 
Imoski.  Müller  beschreibt  eingehend  Bothrophthalmus  brunneus  Gthr.  von  Kamerun. 
Stusslner  &  Boettger  führen  pl51  Zamenis  viridi/lavus hsitr .  aus  dem Ossagebirge 
(Thessalien)  an. 

Coluber  mutabilis  n.  =  triaspis  Cope  part.  Vera  Paz  (Guatemala),  Costa  Rica,  Tebuan- 

tepec,  Guauajuato  (Mexico)  ;  Cope  ("^)  p  175. 
Elaphis  Graboivskyin.  verwandt  taeniurusQo^Q.  Barabei  und  Pengaron  (S-0-Borneoj; 

J.  G.  Fischer  ('^)  p  59  T  4  F  3. 

Zamenis  (Periops)  Clif/ordi  Schleg.  1837  =  versicolor  Wagi.  1830  p  458  —  hippo- 
crepis var.  Algira  Strauch  gute  Art  p  459  ;  Boettger  ('•')  —  diadema  Schleg.  var. 
atriceps  n.  Himalaya ;  J.  G.  Fischer  [^)  p  102. 

Subf  amilie  Dryadinae. 
Boettger  (^)  nennt  aus  Paraguay  Herpetodryas  carinatus  (L.)  und  flavolineatus 
Jan.  Boulenger  (^)  zählt  Dromicus  melanostigma  (Wagl.)  aus  der  brasilianischen 
Prov.  Rio  Grande  do  Sul  auf.  Cope  (^)  nennt  Drymobius  Boddaerti  Seetz.  aus 
Nicaragua,  Philodryas  viridissimus  L.  vom  oberen  Beni  (Bolivia),  beschreibt  einen 
neuen  Aporophis,  erörtert  die  Synonymie  dieser  Gattung  und  stellt  das  neue  Genus 
Tropidodryas  auf.  Vergl.  auch  Coronellinae.  Boulenger  (^)  kritisirt  die  letzt- 
genannten Gattungen.  Cope  (^)  verzeichnet  aus  der  mexicanischen  Prov.  Vera 
Cruz  von  Jicaltepec  Drymobius  margaritiferus  Schleg.  J.  G.  Fischer  (^)  beschreibt 
einen  neuen  Dromicus  aus  Guatemala. 


Aporophis  conirostris  Cope  =  Liophis  Almadensis  Wagl.  ;  BOUlongOr  ('')  p  295  —  cy- 
anophleurus    n.   Rio   Grande  do  Sul;   Cope  (^)   p  191    =    Dromicus  melanostigma \ 

Boulenger  [^)  p  297. 

Dromicus  caeruleus  n.  Guatemala;  J.  G.  Fischer  (^)  p  103  T  4  F  7  —  melanoce- 
phalus  und  undulatus  Fts.=^  Aporophis ;  CopO  (2)  p  191  —  Pleii  Gthr.  non  D.  &  B. 
=  melanostigma  Wgl. ;  Boulenger  {^)  p  195. 


III.  Systematik,  Fauiiistik,  Biologie.   3.  Reptilia.   D.  Systematik.  163 

Bryophylax  aestivus  und  serra  D.  &  B.  =  Tropidodryas\  Cope  (-)  p  192. 
Tropidodryas  n.   für  die  Philodryas^iXi^M  mit  Kielsclnippen.     Mit  Bryophylax  aestivus 
und  serra  D.  &  B.  ;  Cope  ('^i  p  192  =  Philodryas;  Boulenger  [^)  p  2Ü5. 

Subfamilie  Natricinae. 

Boettger  (^)  beschreibt  Tropidonotus  quincunciatus  Schleg.  und  stolatus  (h.)  von 
Canton.  Cope  [^)  fand  Eutaenia  Scolaris  Cope  und  Ninia  diademata  B.  &  G.  bei 
Jalapa  (Vera  Cruz; ,  beschreibt  3  neue  Eutaenia  und  1  neue  Storeria  und  gibt 
p  174  eine  Notiz  über  Eutaenia  Sumichrasti  C^ope.  Derselbe  (•')  verzeichnet  aus 
der  mexicanischen  Prov.  Vera  Cruz  von  Jicaltepec  Ninia  atrata  Hall.  var.  Sehae 
D.  &  B.  und  Storeria  Dekayi  Holbr.  ,  von  Jalapa  Eutaenia  ornata  B.  &  G. ,  von 
Mizantla  Tropidonotus  rhombifer  Hall. ;  aus  der  Prov.  Puebla  von  Teziutlan  Eu- 
taenia scalaris  Cope ;  aus  der  Prov.  Hidalgo  von  Zacualtipan  Storeria  occipitoma- 
culata  Stör. ,  Eutaenia  Sumichrasti  und  jmlchrilatus  Cope;  aus  dem  Mexico-  oder 
Toluca-Thal  Eut.  pulchrilatus  \md ßavilabris  Cope;  weiter  beschreibt  er  eine  neue 
Eutaenia  von  der  Insel  Cozumel  und  ändert  den  Namen  einer  Gattung.  J.  G.  Fischer 
(')  verzeichnet  Tropidonotus  auriculatus  Gthr.  und  spilogaster  Boie  von  Süd-Min- 
danao.  Derselbe  -)  gibt  beschreibende  Notizen  p  53  zu  Tropidonotus  conspicillatus 
Gthr.  undßaviceps  D.  &B.,  p  54  zu  SarawacensisGthr.,  beschreibt  p  55  eine  neue 
Varietät  von  triangidigerus  Reinw.  und  p  57  die  Jugendfärbung  von  chrysargus 
Boie ,  sämmtlich  aus  S-0-Borneo ;  die  beiden  letztgenannten  Arten  dürften  über- 
dies für  Borneo  neu  sein.  J.  G.  Fischer  (^)  zählt  von  Nias  auf  Tr.  trianguligerus 
und  chrysargus,  Friedel  nennt  Tr.  natrix  von  Berlin,  Katuric  den  Typus  vonZara 
und  die  var.  murorum  Bonap.  von  Bokanjac  und  Imoski;  Tr.  tessslatus  Laur.  typ. 
von  Zdrelac  und  die  var.  hydrus  Pall.  von  Imoski,  Tr.  viperinus  fehle.  Grumm- 
Grshimailo  verzeichnet  Tr.  hydrus  aus  der  Umgebung  von  Wadil  (Ferghana).  Mac- 
leay  (■^)  beschreibt  einen  neuen  IVopidotiotus  aus  Queensland  und  bemerkt,  daß 
alle  3  von  Australien  bekannten  Tropidonotus  [angusticeps ,  ater ,  picturatus]  im 
Herbert  River  District  (Queensland)  vorkämen.  Müller  beschreibt  eingehend  p  681 
Trop.  natrix  var.  picturata  Jan  von  Lützelau  (Vierwaldstättersee),  /erox  Gthr.  von 
Kamerun,  validus  Kenn,  von  der  Mosquito-Reservation  Brit.  Honduras),  Atretium 
schistosum  Gthr.  vonPeradenia  (Ceylon;  und  Grayia  silurophaga  Gthr.  von  Liberia. 


Chilopoma  Cope  =  Stypocemus :   Cope  {^)  p  3S7. 

Eutaenia  chrysocephala  n.  verwandt  collaris  Jan.  Orizaba  (Vera  Cruz)  p  173  —  in- 
signiarum  n.  verwandt _/?at'»7a5m.  Stadt  Mexico  und  Guanajuato  p  172  und  386 
—  pulchrilatus  n.  verwandt  ^ßi^'/aSm  und  collaris.  Mexico  p  174;  Cope  (^j  — 
rutiloris  n.  verwandt  Sackeni.    Insel  Cozumel  (0-Mexico1;    Cope  ('^   p  388. 

Storeria  tropica  n.  verwandt  Dekayi  Holhr.  Peten  (Guatemala;    Cope  ^^j  p  175. 

Stypocemus  n.  für  Chilopoma  Cope  ;   Cope  (^)  p  387. 

Tropidonotus  atern.  Herbert  River  District  (N-Queensland) ;  Macleay  (2)  p  67  —  tri- 
anguligerus Reinw.  var.  anmdaris  n.  Telang  und  Lihong  Bahaija  (S-0-Borneo); 
J.  G.  Fischer  (2)  p  55. 

Familie  Homalopsidae. 

Boettger  (^)  beschreibt  Hypsirhina  Chinensis  Gray  und  plumbea  (Boie)  von  Can- 
ton, Boulenger  (^^j  nennt  albomaculata  D.  &  B.  von  Nias.  Copo  (-)  nennt  Treta- 
norhinus  nigroluteus  Cope  aus  Nicaragua ,  macht  synonymische  Bemerkungen  zu 
Calopisma  und  Hydrops,  errichtet  die  neuen  Gattungen  Hydrocalamus  und  Lio- 
dytes  und  beschreibt  einen  newtn Helicops .  Boulenger  ('';  stellt  2  Copesche  Tleli- 
cops  in  die  Synonymie. 

11* 


]  64  Vertebrata. 

Calojxisma  septemvittata  Fi  seil.  =  Limnophis\    Cope  (^)  p  177. 

Helicops  Alleni  Garm.  =  Liodytes;     Cope  ('^)  p  194  —  baliogaster  u.   Rio  Grande  do 

Sul;    Cope  (2)   p  193  =  carinicaudus  Wied ;    Boulenger  (O)  p  297  —  infrataeniatus 

Cope  =  carinicaudus  Wied;    Boulenger  (")  p  296. 
Homalopsis  quinquevittatus  D.  &  B.  =  Hydrocalamus ;     CopG  (-)  p  176, 
Hydrocalamus  n.  Opistoglypb;   2  Internasalen,    2  Präfrontalen,  2  Nasalen,    1  Fre- 

nale,  1  Präoculare;    Anale  getheilt ;    Schuppen  glatt.     Für  Homalopsis  quinque- 

vittatus  D.  &  B.;    Cope  [^)  p  176. 
Hydrops  hibricus  Cope  =  Hydrocalamus  quinquevittatus  D.  &  B.;     Cope  (^)  p  176. 
Liodytes  n.  für  die  Helicopssn-ten  mit  glatten  Schupjjeu.    Mit  Helicops  Alleni  Garm.; 

Cope  ^2)p  194. 

Familie  Psammophidae. 

J.  6.  Fischer  (^)  verzeichnet  Psammodynastes  pulverulentus  Boie  von  Süd-Miii- 
danao,  vergleicht  [^)  denselben  in  seinen  diagnostischen  Merkmalen  mit  jnctus 
Gthr.  wnä.  conJunctus'Pi's,.  und  bezeichnet  alle  3  als  Local Varietäten  einer  Art. 
Grumm-GrshimailO  nennt  TaphrometoponUneolatum  von  Osch  (Ferghana) ,  Katuric 
Coelopeltis  lacertina  Fitz.  typ.  und  var.  Neumayeri  Fitz,  von  Bokaujac  nächst 
Zara.  Müller  beschreibt  die  Färbung  von  Psammophis  sibilans  von  der  Goldküste 
und  von  elegans  Gthr.  von  der  Tumbo-Insel,  sowie  Pholidose  und  Färbung  einer 
fraglichen  Ps.  Phillipsi  Hall,  von  der  Los-Insel  (W-Africa). 


Psammodynastes  conjunctus  Pts.  =  pictus  Gthr.    subvar.    —  pictus  Gthr.  =  pulvern- 
lentus  Boie  var.;  J.  G.  FiSCher  (^j  p  66. 

Familie  Rhachiodontidae. 
Boettger  (*)  beschreibt  p  1S2  DasypelUs  fasciolata  Fts.  von  Banana  (Congo). 

Familie  Dendrophidae. 

Cope  (^)  nennt  Leptophis  marginatus  Cope  vom  oberen  Beni  (Bolivia)  und  (3) 
Hapsidophrys  Mexicanus  D.  &  B.  von  Jicaltepec  (Vera Cruz).  J.  G.  Fischer(^)  ver- 
zeichnet aus  Süd-Mindanao  Dendrophis  pictus  Gmel.  und  Chrysopelea  orna^ßShaw, 
("')  aus  Nias  dieselben  und  Deiidrop/iis  caudolineatus  Gray.  Müller  beschreibt  eine 
Ahaetulla  von  der  Goldküste,  bringt  die  westafricanischen  Formen  der  Gruppe  der 
A.  irregularis  Gthr.  in  3  engere  Gruppen  und  erwähnt  einige  Unregelmäßigkeiten 
in  der  Pholidose  bei  Hapsidophrys  lineatus  Fisch,  von  Kamerun. 

Familie  Dryiophidae. 

J.  G.  Fischer  (')  verzeichnet  3Vffyojosj9ra5m«sSchleg.  typ.  und  var.  onrnteCope 
von  Süd-Mindanao,  {^)  dieselbe  Art  auch  von  Nias  und  beschreibt  {^)  einen  neuen 
Tragops  von  Borneo. 


Tragops  fasciolatus  n.    verwandt  prasinus.    S-0-Borneo;    J.  G.  FIscher  (^)    p  66 
T  5  F  4. 

Familie  Dipsadidae. 

Boettger  (3)  beschreibt  Dipsas  muUimaculata  Schleg.  von  Canton  und  verzeich- 
net (6)  Leptodira  annulata  (L.)  aus  Paraguay.  Bouleiiger  (^)  verzeichnet  eine 
neue  Varietät  von  Thamnodynastes  Nattereri  (^Mik.)  aus  der  Prov.  Rio  Grande  do 
Sul  und  bemerkt,  daß  diese  nördlich  bis  Guiana  gehe,  während  die  Stammart  auf 
die  Südhälfte  von  Brasilien  beschränkt  erscheine  und  südlich  bis  Buenos  Aires 


III.  Systematik.  Faunistik,  Biologie.    3.  Reptilia.   D.  Systematik.  165 

reiche.  Cope  (^j  nennt  Sibon  annulatus  L.  von  Jicaltepec  (Prov.  Vera  Cruz),  von 
Teziutlan  (Prov.  Puebla)  und  von  Zacualtipan  (Prov.  Hidalgo),  Trimorp/iodon  1 
collaris  Cope  von  Yzucar  (Prov.  Puebla).  J.  G.  Fischer  (')  kennt  Dipsus  dendro- 
phila  Reinw.  und  Gim-aonis  Steind.  von  S-Mindauao.  Katuric  fand  Tarbophis 
vivax  Fitz,  bei  Bokanjac  und  Islam  nächst  Zara.  Müller  bespricht  und  beschreibt 
p  687  Dipsas  regalis  Schleg.  und  p  6S9  variegata  Reinh.  von  der  Goldküste,  glo- 
biceps  Fisch,  von  Kamerun  und  eine  vermuthlich  neue  Varietät  dieser  Art  von 
der  Tumbo-Insel. 

Dipsas  globicepsYSLV.  Tutnboensis  n.  Tumbo-Insel  (W-Africa  :   Müllerp  688. 
Thamnodynastes  Nattereri  var.  laevis  n.  Prov.  Rio  Grande  do  Sul  bis  Guiana;    Bou- 
lenger  (^)  p  195. 

Familie  Scytalidac. 

Boettger  C^)  verzeichnet  aus  Paraguay  Brachyrhytum  occipitiluteum  D.  &  B. 
Boulenger  {^']  macht  eine  synonymische  Bemerkung  zu  Oxgrr/iojms  rhombi/erCoiße. 
Cope  ("-^j  nennt  Ox.  Sebae  D.  &B.  vom  oberen  Beni  (Bolivia),  phimbeus  Wied  aus 
der  Prov.  Rio  Grande  do  Sul.  J.  6.  Fischer  (})  verzeichnet  Hologerrhum  Philip- 
jnnuni  Gthr.  [als  Cyclochorus  lineatus  Reinh.  var.  maculata  Jan]  von  Süd-Min- 
danao. 

Oxyrrhojms  rhombifer  Cope  =  petalarius  L.;     Bouleiiger  C')   p  21)5. 

Familie  Lycodontidae. 

Boettger  {^)  beschreibt  eine  neue  Varietät  von  Dinodon  rufozonatus  (Cant.)  aus 
Formosa,  sowie  (^j  p  184  Boodon  lineatus  var.  Capensis  D.  &  B.  von  Banana 
(Congo) .  Boulenger  (*^)  nennt  OpMtes  subcinctus  Boie)  ^xu^  albofuscus  D.  &  B. 
von  Nias  und  beschreibt  letzteren  kurz  p  389.  J.  G.  Fischer  (^)  verzeichnet  Ly- 
codon  aulicus  L.  var.  von  S-Mindanao.  Müller  beschreibt  p  685  Eumesodon  cari- 
natus  Cope  von  Japan  und  p  686  Heterolepis  glaber  Jan  von  Kamerun. 


Dinodon  rufozonatus  var.  Forniosana  n.  Formosa;    Boettger  ('^j  p  125. 

Familie  Amblycephalidae. 

Boettger  ('^)  beschreibt  einen  neuen  Pareas  aus  Slam  und  S-China  und  nennt 
(•')  Leptog7iat/ius  Mikani  (Schleg.)  und  einen  neuen  Leptognathus  aus  Paraguay. 
Boulenger  {^)  verzeichnet  Lept.  Mihmi  und  beschreibt  (2)  einen  neuen  Lepto- 
gnathus  aus  der  brasilianischen  Prov.  Rio  Grande  do  Sul.  Cope  ^)  ändert  den 
Namen  eines  Dipsadomorus,  macht  synonymische  Bemerkungen  zu  1  Leptognathus 
und  1  Asthenognathus  und  zählt  Lejit.  Catesbyi  D.  &  B.  aus  der  Prov.  Rio  Grande 
do  Sul  auf.  Derselbe  (•^)  nennt  von  Jicaltepec  (Prov.  Vera  Cruzi  Lept.  nebulatus 
L.  wndi  fasciatus  Gthr.  J.  G.  Fischer  (^)  verzeichnet  Amblycephalus  bau  Kühl  von 
S-Mindanao  und  beschreibt  2  neue  Leptognathus. 


Asthenognathus  multifasciatus  Boc.  =  Mesopeltis\    CopC  (-)  p  172. 

Leptognathus  albocinctus  n.  Californien  p  107  T  4  F  9  —  alternansn.  Sautos  p  105 

T  4  F  8;    J.  G.  Fischer  (^)  —  cisticeps  n. Paraguay;  Boettger  (ß)  p  237  —  sex- 

scutatusBoc.  =  Sartorii  Cope   —  torquatus  n.   für  Dijjsadomorus  fasciatus  Boc; 

Cope  (2)  p  172  —  ventrimaculatus  n.    Rio  Grande  do  Sul;     Boulenger  (-)  p  S7. 
Fareas  Moellendorffi  u.  verwandt  margaritophoms  Jan.  Slam,  S-China;   Boettger (■^) 

p  125. 


1 66  Vertebrata. 

Familie  Pythonida e. 

J.  6.  Fischer  (-)  gibt  p  68  T  5  F  5  Beschreibung-  und  Abbildung  der  Jugend- 
form von  Python  Breitfinsteini  Steind.  au3  S-0-Borneo.  Nach  Günther  (^j  p  21 
erreichen  Pythoniden  24'  Länge.  Macleay  (2)  beschreibt  eine  neue  Nardoa  aus 
Queensland  und  bemerkt  p  67,  daß  N.  Gilberti  Gr&y  jetzt  von  Port  Essiugton, 
Port  Denison  und  Port  Darwin  (Australien)  bekannt  sei.  Müller  gibt  die  Be- 
schreibung von  Python  regius  D.  &  B.  von  der  Tumbo-Insel  (W-Africa)  und 
p  677  eines  dem  maculosus  Pts.  verwandten  Liasis  aus  Australien. 


Nardoa  crassa  n.  Herbert  River  District  (Queensland);    Macleay  (2)  p  66. 

Familie  Boidae. 

Bocourt  beschreibt  einen  neuen  Tropidophis  aus  Guatemala  und  erwähnt,  daß 
Tr.  maculatus  außer  auf  den  Antillen  auch  in  Mexico  vorkomme.  Boettger  ['°) 
nennt  Boa  imperator  Daud.  aus  Paraguay.  Cope  (^)  verzeichnet  von  Jicaltepec 
(Prov.  Vera  Cruz)  Boa  Mexicana  Jan,  von  New  Providence  (Bahamas)  Ungualia 
maculata  Bibr.  Nach  Günther  (2)  p  22  erreichen  die  Boiden  in  Boa  murina 
29'  Länge. 

Tropidophis  Moreleti  n.  YeT\fa.ndt  7)iaculatus.     Vera  Paz  (Guatemala);    Bocourt. 

Familie  Ery  cidae. 

Grumm-Grshimailo  fand  Eryx  Facidui  bei  Osch  (Ferghana).  Müller  beschreibt 
eingehend  Calabaria  fusca  Gray  von  Kamerun  und  Alt-Kalabar. 

Familie  Acrochordidae. 
Nach  Günther  (^)  p  22  wird  Acrochordus  Javanicus  8 '  lang. 

Familie  Elapidae. 

Boettger  {'^)  beschreibt  p  127  von  Canton  Naja  tripudians  Merr.  und  Bungartisr 
fasciatus  (Schneid.)  und  semifasciatus  Kühl.  Boulenger  [^)  stellt  einen  Elaps  in 
die  Synonymie.  Cope  (^)  erwähnt  von  Jicaltepec  (Prov.  Vera  Cruz)  Elaps  apia- 
tus  Jan.  De  Vis  f-)  macht  p  58  eine  Notiz  über  ein  unregelmäßiges  Stück  von 
Pseudonaja  nuchalis,  beschreibt  p  139  je  1  neuen  Cacophis  imd  Brachgsoiua,  stellt 
3  neue  Hoplocephalus  auf  und  gibt  p  140  einen  Schlüssel  für  die  Arten  dieser 
Gattung.  Duges  bringt  eine  Übersicht  der  mexicanischen  Varietäten  von  Elaps 
corallinus  L.  J.  G.  Fischer  (^)  nennt  aus  Siiä-MmäsLnao  Callophis  calligasterW gm., 
Naja  tripudians  Merr.  und  Hamadryas  elaps  Schleg.  und  beschreibt  je  1  neuen 
Hoplocephalus ,  Dinophis  und  eine  westafricanische  Varietät  von  Naja.  Eine  Be- 
stimmungstabelle der  bis  jetzt  bekannten  (6)  Di^iophisuvten  wird  p  114  gegebea 
und  bemerkt,  daß  diese  alle  vielleicht  nur  als  Varietäten  einer  Species  zu  be- 
trachten sind.  Derselbe  [^)  zählt  von  Nias  auf  Callophis  intestinalis  Laur.  var. 
nigrotaeniata  Pts.  und  C.ßaviceps  Cant.  Nach  Günther  ('^)  p  22  wird  Ophiophagus 
elaps  13'  lang.  Macleay  (')  nennt  Vermicella  annulata  vom  Mt.  Brown,  Barrier 
Ranges  (Queensland),  beschreibt  eine  neue  australische i^MnVm  und  (2)  einen  neuen 
Hoplocephalus  aus  Queensland.  Müller  gibt  Beschreibung  von  2  Varietäten  der 
Naja  haje  aus  Kamerun,  führt  nigricollis  Reinh.  von  der  Los-Insel  (W-Africa)  an 
und  beschreibt  ein  neues  Genus  und  eine  neue  Art  aus  Australien. 


Brachysoma  Sutherlandi  n.  Norman  River  (Australien);   De  Vis  (2)   p  139. 
Cacophis  tvarro  n.  Port  Curtis ;   De  Vis  {^]  p  139. 


III.  Systematik,  Faunistik,  Biologie.    3.  Reptilia.    D.  Systematik.  167 

Dinophis  fasciolatus  n.  W-Africa;    J.  6.  Fischer  (')   p  1 1 1   T  4  F  10. 

Elaps  altirostris  Cope  =  lemniscatus  L.;     Boulenger  ('^)    p  296. 

Furina  Ramsayin.  Milparinka.  Barrier  Ranges  (Australien);    Macleay  (^)  p  61. 

Hoplocephalus    assimilis  n.     verwandt    nigrescens    Gthr.      Herbert    River    Distriet 

fN-Queensland  ;    Macleay  (2)  p  68  —  Muellerin.  Queensland;    J.  6.  Fischer  (i) 

p  109  —  ornatus  n.  Surat  p  100  —  sulcans  n.  Mitchell  Distriet  p  138  —  vesti- 

giatus  n.  Australien  p  138;    De  Vis  (2). 
Naja  haje  var.  leucosticta  n.  Kamerun,  Gabun,   Ogowe;    J.  6. Fischer  (M  p  115  T  4 

F  11. 
Rhinoplocephalus  n.    Nur  1  Paar  Frontalia,  =2  Präocularia  jederseits ;    sonst  wie 

Hoplocephalus  —  bicolor  n.  Australien;    Müller  p  690  T  9  F  f — i. 

Familie  Causidae. 
Boettger  ("*)  beschreibt  p  186  Causus  rhombeatus  (Licht.)  von  Banana   (Congo). 

Familie  Dendraspididae. 

Müller  macht  Bemerkungen  über  Dendraspis  Jamesoni  Traill  von  Kamerun, 
Goldküste  und  Tumbo-Insel. 

Familie  Hydrophidae. 

J.  G.  Fischer  (')  verzeichnet  Hydropliis  loreatus  Gray  von  S-Mindanao.  Fisk 
constatirt  Pelamis  bicolor  an  den  Felsen  des  Eingangs  zur  Tafelbai  (Cap) ;  schon 
früher  habe  ihm  die  Art  von  False  Bay  nahe  Muizenburg  vorgelegen.  Hydro- 
phiden  erreichen  nach  Günther  (2)  p  23  eine  Länge  von  12'.  Müller  beschreibt 
einen  dem  H.  elegans  und  torquatus  Gthr.  verwandten  Hydrophis,  angeblich  von 
Tasmanien . 

Familie  Crotalidae. 

Berg  stellt  die  Synonymie  eines  argentinischen  ^oMrojys  fest.  Boulenger(2)  nennt 
Bothrops  biporus  Cope  aus  der  brasilianischen  Prov.  Rio  Grande  do  Sul  und  macht 
eine  synonymische  Bemerkung  zu  B.  altematus  D.  &  B.  Cope  (2)  erwähnt  Bo- 
thriopsis  brachystoma  Cope  aus  Nicaragua  und  Crotalus  triseriatus  Wgm.  aus  Ja- 
lapa  (Vera  Cruz),  gibt  die  Synonymie  des  letzteren  und  seine  Unterschiede  von 
polystictus  Cope  und  zieht  eine  Duges'sche  Art  ein.  Derselbe  [^)  verzeichnet  aus 
Jicaltepec  (Prov.  Vera  Cruz)  Bothrops  atroxL.,  aus  Teziutlan  (Prov.  Puebla)  und 
aus  Zacualtipan  (Prov.  Hidalgo)  Crotalus  triseriatus  Wgl.  J.  6.  Fischer  (')  nennt 
aus  S-Mindanao  Trimeresurus  erythrurus  Cant.  und  Wagleri  Schleg.  var.  und  be- 
schreibt eine  neue  Art  von  ebenda.  Derselbe  ("^)  beschreibt  p  70  Färbung  und 
gibt  Schuppenformel  von  Trim.  Wagleri  aus  S-0-Borneo  und  nennt  [^)  Trim. 
erythrurus  var.  von  Nias;  Boulenger  ('^j  erklärt  letztere  Form  für  wahrscheinlich 
=  formosus  Schleg.  Grumm-GrshimailO  fand  Trigo7iocephalus  halys  auf  dem  Weg 
nach  Wadil  (Ferghana).  Günther  (^j  erwähnt  p  24  eine  Rassel  von  Crotalus  mit 
21  Gliedern.  Müller  bringt  eine  Notiz  über  Färbung  bei  Trimeresurus  trigonoce- 
phalus  Gthr.  von  Peradenia  (Ceylon),  beschreibt  einen  neuen  Bothrops  aus  Pata- 
gonien und  gibt  eine  Zusammenstellung  der  4  unterscheidbaren  Bothrops-Formen 
Süd-Americas.     Wegen  Trigo7iocephalus  von  den  Antillen   vergl.  auch  *Bougon. 


Bothrops  atrox  Hens.  =  altematus  D.  &  B.;    Boulenger  (-)    p  88    —   Patagonicus  n. 

verwandt  altematus.    Südlich  von  Bahia  blanca;    Müller  p  679   [nach  Boulenger 

i.  1.  =  ammody toides  heyb.]. 
Crotalus  lugubris  Jan  =  triseriatus  Wgm.;    Cope  (2)   p  1"1,  179  —  rhombifer  Dugfes 
-     =  basiliscus  Cope;   Cope  (-)  p  ISO. 


]  6S  Vertebrata. 

ühinoceropkis  nastis  Garm.    1881   =   Boi/i?-o])s  Berg   1884    =  Bothrops  ammodytoides 

Leybold  1873;   Berg. 
Trimeresurus  Schadenbergi  n.  S-Mindanao ;    J.  6.  FIscher  (')  p  116. 

Familie  Viperidae. 

Anonymus  (^)  bringt  eine  Notiz  über  die  große  Häufigkeit  der  Kreuzotter  in 
den  Waldungen  von  Gelnhausen ,  Reg.-Bez.  Cassel,  in  dem  kalten  und  nassen 
Frühjahr  1885.  Berg  macht  p  240  auf  die  Diagnose  einer  noch  unaufgeklärten 
Pelias  (?)  trigonata  Leybold  der  argentinischen  Fauna  aufmerksam.  H.  Simon 
will  nach  Boettger  (^)  Vipera  berus  im  Einfischthal,  Cnt.  Wallis,  häufig  beobach- 
tet haben.  Boulenger  (^-J  hält  nicht  blos  die  Aufstellung  eines  Genus  Pelias  für 
.  unstatthaft,  sondern  bezweifelt  sogar  die  Möglichkeit ,  in  gewissen  Fällen  Vipera 
berus  von  aspis  mit  Sicherheit  zu  unterscheiden.  Er  zeigt,  daß,  obgleich  beide  als 
Species  aufrecht  zu  erhalten  sind,  es  nicht  nöthig  sei,  die  Zwischenform  V.  Seo- 
anei  als  Subspecies  anzuerkennen ,  da  deren  Charactere  nicht  hinreichend  con- 
stant  seien,  was  Verf.  an  6  spanischen  Stücken  näher  erläutert.  Für  die  Unter- 
scheidung von  V.  berus  und  aspis  wird  schließlich  die  Valenz  der  Hauptunter- 
scheidungsmerkmale erwogen.  Friedel  nennt  V.  berus  von  Johannisthai  bei  Ber- 
lin ;  Pittier  &  Ward  fanden  sie  im  Hochland  des  Cnt.  Waadt  bis  2100  m  hoch. 
Katuric  nennt  V.  ammodytes  von  Islam,  Bokanjac  und  Imoski  (Dalmatien).  Müller 
beschreibt  p  693  mehrere  Formen  von  V.  aspis  aus  dem  Wallis,  die  er  in  eine 
Thalform  mit  dreieckigem,  ganz  beschupptem  Kopf  und  in  eine  Bergform,  die  in 
dem  schmäleren  Kopf  iind  der  Körperzeichnung  sich  mehr  der  Kreuzotter  nähert, 
unterscheidet.  Zur  Thalform  gehören  die  Stücke  aus  dem  Jura,  dem  Waadt,  dem 
unteren  Walliser  Hauptthal,  zur  Bergform  die  Stücke  aus  dem  oberen  Rhönethal 
und  den  Seitenthälern  des  Wallis,  sowie  ein  Theil  der  Simmenthaler  Exemplare. 
Verf.  gibt  p  695  zahlreiche  weitere  Fundorte  für  V.  aspis  und  herus  aus  der 
Schweiz,  bemerkt,  daß  berus  im  Wallis  südlich  des  Rhone  ganz  zu  fehlen  scheine, 
und  beschreibt  Atheris  chloroechis  Strauch  von  der  Goldküste.  Rochebrune.  (^)  be- 
schreibt je  1  neue  Atheris  aus  Senegambien  und  aus  Nieder-Guinea.  Volckmar 
fand  V.  berus  am  Kyffhäuser  (Thüringen). 


Atheris  Lucani  n.  Landana   (Nieder-Guinea)  p  89  —  proximus  n.  verwandt  Burtoni 
Gthr.    Bissarie  am  Casamence  (Senegambien)  p  90;  Rochebrune  (^). 

Ordo  Rhyuehocephalia. 

Nach  Günther  (2)  p  5  lebt  Hatteria  nur  noch  auf  wenigen  kleinen  Inseln  der 
Plenty  Bay  (Neuseeland). 

Ordo  Crocodilia. 

Lütken  macht  systematische  Bemerkungen  über  Crocodilidae  und  AUigato- 
ridae. 

Familie  Gavialidae. 

Günther  (-)  bemerkt  p  5,  daß  alte  (^  des  Gavials  einen  großen  Knorpel- 
höcker an  der  Schnauzenspitze  tragen,  der  eine  kleine  Luftkammer  enthält,  in- 
folge wovon  sie  länger  tauchen  können  als  die  Q  und  Jungen. 

Familie  Crocodilidae. 

Lütken  beschreibt  p  61  und  bildet  ab  Schädel  von  Crocodilen  verschiedenen 
Alters  aus  Venezuela,  die  er  sämmtlich  zu  der  einen  Species  Crocodilus  inte7-medius 
Grav.  zieht.    Der  in  der  Jugend  ungewöhnlich  lange  Schädel  mit  sehr  stark  aus- 


III,  Systematik,  Faunistik,  Biologie.    3.  Keptilia.    D.  Systematik,  169 

gezogener,  mehr  cylindriscber  Schnauze  wird  im  Alter  kürzer  und  kürzer,  und 
der  Schädel  nimmt  schließlich  die  Form  eines  weniger  gestreckten ,  gleichschenk- 
ligen Dreiecks  mit  fast  geraden  Seiten  und  breiterer  Basis  an.  Während  ganz 
junge  Stücke  jederseits  vorn  in  dem  Theil  des  Unterkiefers,  der  durch  eine  in  das 
Hinterende  der  Symphyse  gelegte  Querlinie  abgeschnitten  wird,  5  Zähne  tragen, 
zeigen  die  alten  Exemplare  deren  je  6, 

Familie  A 11  i  g  a";t  o  r  i  d  a e. 

Eine  Mittheilung  von  Lütken  p  76  gilt  den  Kennzeichen,  die  gewöhnlich  für 
die  Abtrennung  eines  Genus  Jacare  Gray  angeführt  werden,  und  namentlich  den 
oflenen  und  obliterirten  oder  fehlenden  Supratemporalöffnungen  und  der  Stellung 
des  Vomers,  Verf,  zeigt,  daß  dieselben  nicht  genügen,  um  Jacare  oder  Caiman  als 
gute  Gattungen  anerkennen  zu  lassen.  Nach  Günther  i^)  p  5  geht  Alligator  scle- 
rops  in  Süd-America  bis  zum  32  ^  S.  Br. 

Ordo  Chelonia. 
Familie  Testudinidae. 

Boettger  (^)  verzeichnet  Testudo  tabulata  Wa\h.  aus  Paraguay.  Nach  Günther (-) 
p  29  wog  ein  SOj ähriges  (^  der  T.  elephantina  des  British  Museums  87 0  Pfund. 
Die  vermuthlich  letzten  Exemplare  von  T.  Abingdoni  wurden  1875  auf  den  Gala- 
pagos  gefangen,  Katuric  nennt  T.  Graeca  L.  von  Zara.  Vaillant  (^,3)  beschreibt 
eine  neue  Testudo  von  einer  der  Inselgruppen  in  der  Nähe  der  Comoren. 


Testudo  yniphora  n,    verwandt  radiata  Shaw.  ?  Aldabra- Gruppe ;    Vaillant  [^,  '^] 
p  441. 

Familie  Emydidae. 

Cope  (^j  verzeichnet  Pseudemys  ornata  Bell  und  Cinosternum  leucostomum  Dum. 
von  der  ostmexicanischen  Insel  Cozumel,  gibt  p  389  einen  Schlüssel  für  die  6  me- 
xicanischen  Arten  dieser  Gattung,  macht  synonymische  Bemerkungen  zu  einer 
Species  und  beschreibt  eine  neue  Art.  Friedel  nennt  Cisiudo  lutaria  Gesn.  vom 
Tegeler  See,  Lankwitz,  Tempelhof,  Picheiswerder,  Havel  imd  Havelseen  bei  Pots- 
dam, Buckow,  Müggelsee  bei  Friedrichshagen  und  Rahnsdorf,  Dahme  bei  Grünau, 
See  bei  Rheinsberg,  Eberswalde,  Freienwalde,  Oderberg,  Selbelaug  und  Briese- 
lang  im  Osthavelland,  Frankfurt  (Oder) .  Katuric  nennt  sie  von  Zara.  Günther 
(1)  bildet  ab  Emys  ornata,  pidcherrima  Gray  und  umhra'Qoc.,  Cinosternum  cruenta- 
tum  A.  Dum.,  hirtipes  Wgi.  und  leucostomum  A.  Dum.  und  beschreibt  als  neu 
2  Emys    und  1  Cinosternum  aus  Central-America. 


Cinosternum  brevigularen.  =  leucostomum  Cope  part.  nonDum.  iSipurio  (Costa  Rica) ; 
Cope  (3)  p  389  —  brevigulare  n.  [hat  nach  Boulenger  i.  1.  Priorität  vor  dem 
Cope'schen  Namen]  PlayaVicente  (Mexico);  Günther  ^ij  p  17  T  18  F  A  ^  cruen- 
tatum  A.  Dum.  und  Mexicamim  Lee.  =  Shaivianum  Bell;    Cope  (^j    p  389. 

Er)iys  cataspila  n.  Mexico  p  4  T  6  F  B  —  Salvini  n.  Guatemala  p  4  T  2—3  ; 
Günther  (i). 

Familie  Chelydidae. 

Boulenger  (2)  weist  Hydromedusa  tectifera  Cope  in  der  brasilianischen  Prov. 
Rio  Grande  do  Sul  nach  und  gibt  deren  verwickelte  Synonymie.  IVlüller  beschreibt 
p  7 1 6  einen  dem  Derbyanus  Gray  verwandten  Sternothaerus  von  der  Tumbo-Insel 
(W-Africa). 


170  Vetebrata. 

Chelodina  Maximiliam  D.  &  B.  =  Hydromedusa  tectifera  Cope ;     Boulenger  (•^)   p  85. 
Hydromedusa  Maximiliani  Wagl.   nec   Mik.,   Platanensis  Gray  und  Wagleri  düiv .  = 
ifecüt/em  Cope ;  Boulenger  f^j  p  85. 

Familie  Triouychidae. 
McCoy  bildet  T  92-93  Chelodina  lonyicoUts  Shaw  ab. 

Familie  Cheloniidae. 
Boulenger  (^)  verzeichnet  Thalassochelys  caretta  (L.)  aus  der  brasilianischen 
Prov.  Kio  Grande  do  Sul.  Nach  Günther  C^)  p  26  wird  Sphargis  selten  und  sel- 
tener; sie  erreicht  6'  Länge.  Das  feinste  Schildpat  der  Caretta  imbricata  kommt 
vonCelebes,  von  wo  es  nach  China  ausgeführt  wird.  Katuric  nennt  Thalassochelys 
corticata  Rond.  von  Zara.     McCoy  bildet  T  101  Sphargis  coriacea  L.  ab. 

E.  Paläontologisches. 
I.  Allgemeines. 

Dupont  (*)  macht  kiu'ze  Mittheilungen  über  im  Brüsseler  naturhistorischen  Mu- 
seum aufgestellte  neue  fossile  Reptilformen.  Es  werden  erörtert  der  Dinosaurier 
Orihomerus  Dolloi,  der  Pythonomorphe  Plioplatecarpus  Marshi  und  die  Schildkröten 
Chelonia  Hoffmanni  Gray  und  Suyderbuycki  Ubaghs  aus  der  Maestrichter  Kreide, 
der  riesige  Mosasaurus  Camperi  aus  der  Oberkreide  von  Limburg  und  vomPeters- 
berg,  Reste  des  für  Europa  neuen,  aber  aus  America  bekannten  Mosasauriden- 
geschlechts  Polygonodon  [Ciplyensis]  aus  Ciply  und  der  Schädel  eines  Crocodils, 
das  DoUo  als  dem  Crocodilus  afßnis  Mrsh.  aus  dem  Eocän  des  americanischen 
Westens  verwandt  erklärt.  —  Gaudry  (^)  bringt  Notizen  über  besonders  be- 
merkenswerthe  Reptilien,  die  er  auf  einer  Wanderung  in  den  wichtigsten  deut- 
schen und  österreichischen  paläontologischen  Museen  zu  sehen  Gelegenheit  hatte. 
Derselbe  [^]  zählt  unter  den  Schaustücken  der  neuen  palaeontologischen  Galerie 
im  Museum  d'histoire  naturelle  zu  Paris  auf  2  große  Landschildkröten  aus  Mada- 
gascar,  Pelagosaurus  typus  aus  dem  Lias  von  Courcy,  Crocodilus  [Diplocynodon] 
Rateli  von  St.  Geraud-le-Puy,  Ichthyosaurus  mit  Jungem  und  Mystriosaurus  aus  dem 
württembergischen  Lias.  —  Gaudry  i^]  fügt  diesen  Namen  noch  den  der  Mega- 
lania  von  Neu-Seeland  an,  die  in  einem  Abguß  vorliege.  —  Ingersoll  macht  kurze 
Mittheilungen  über  Zahl  und  Aufstellung  der  fossilen  Reptilien  im  Peabody  Mu- 
seum zu  New  Haveu.  —  Wegen  Abgüsse  fossiler  Reptilien  des  British  Museums 
s.  oben  Woodward  unter  Batrachia  p  124  —  Cope  [^)  macht  synonymische  Be- 
merkungen zu  Amphisaurus  und  Dryptosaurus  Mrsh.;  s.  Anchisauridae,  Megalo- 
sauridae.  —  Derselbe  (^)  behandelt  eingehend  die  Verwandtschaften  der  Thero- 
morpiia  mit  den  Mouotremeu.  Angeschlossen  ist  der  Arbeit  ein  Wiederabdruck 
von  Cope  (^i)  des  Ber.  f.  1884  IV  p  21G  mit  einigen  entwicklungsgeschichtlichen 
und  descendenztheoretischen  Zusätzen.  —  Cope  (^)  kritisirt  Marsh's  Eintheilung 
der  Theropoda  und  die  Aufstellung  einer  Ordnung  Macelognatha ;  s.  diese.  — 
Vergl.  auch  Cope  (-)  p  146  und  *Burmeister.  —  De  ZIgno  (S  2)  hat  die  fossilen 
Wirbelthiere  der  mesozoischen  Ablagerungen  in  den  venetianischen  Alpen  zu- 
sammengestellt; s.  Teleosauridae,  Ichthyopterygia,  Sauropterygia,  Cheloniidae. 

II.  Übersicht  der  Schichtenfolgen. 

a.  Pleistocän. 

Clerici  nennt  p  386 — 387  aus  der  Umgebung  von  Rom  im  Mergeltripel  der 
Sedia  del  Diavolo  Reste  von  Coluber,  in  Kalkconcretionen  de  Mte.  della  Gioie  von 
Emys  und  in  Tuffen  bei  Mte.  Celio  von  Lacerta\  s.  Lacertidae,  Colubridae,  Emy- 


ni.  Systematik,  Faunistik,  Biologie.    3.  Eeptilia.    E.  Paläontologisches.  171 

didae.  De  Zigno  (^^)  erwähnt  das  Rostrumfragment  eines  Ichthyosaurus  aus 
secundärer  Lagerstätte  von  Erbezzo  (Venetianische  Alpen)  ;  s.  Ichthyopterygia. 
Friedel  nennt  Cistudo  lutaria  Gesn.  aus  dem  alluvialen  Süßwassermergel  von 
Hermsdorf  bei  Berlin,  Koch  aus  dem  Torf  von  Waren  (Mecklenburg),  Issel  p  360 
aus  den  Ablagerungen  in  der  Höhle  delle  Arene  Candide  im  Finalese  Liguriens  ; 
s.  Emydidae.  Laufer  erwähnt  Emys  Europaea  aus  diluvialen  Süßwasserschichten 
N-0-Hannovers ;  s.  Emydidae,  Lydekker  ')  beschreibt  die  Schildkröten  der  ost- 
indischen Narbada-Schichten ;  sämmtliche  Arten  leben  noch  heute  in  denselben 
Gegenden;  s.  Emydidae,  Trionychidae.  Owen  gibt  die  Abbildung  von  iVo^to- 
saurus  aus  Neu-Süd- Wales ;  s.  Lacertilia.  Pohlig  nennt  Emys  Europaea  (auch  Eier) 
p  263  aus  der  Antiquus-Stufe  (Mittel-Pleistocän)  von  Tonna  und  Weimar,  p  273 
aus  dem  Torf  (prähistor.  Stufe]  von  Grüningen  und  kennt  p  271  Ophidierwirbel 
aus  der  Mammuth-Stufe  von  Saalfeld ;  s.  Ophidia,  Emydidae.  Vaillant  (^)  unter- 
scheidet 2  große  Testwloarten  aus  dem  Pleistocän  von  Madagascar ;  s.  Testudi- 
nidae,  Emydidae.  Wilkinson  bringt  kurze  Notiz  über  den  Fund  eines  Eidechsen- 
schädels aus  den  Korallensaud-Schichten  auf  Lord  Howe  Insel  (Australien)  ;  s.Me- 
galaniidae. 

b.  Tertiär. 

Portis  beschreibt  Schildkrötenreste  aus  verschiedenen  und  ungleich  alten 
Tertiärlagerstätten  Italiens ;  nur  eine  Art  ist  zu  spezifischer  Bestimmung  genügend 
erhalten  ;  s.  Trionychidae,  Emydidae. 

Pliocän.  Deperet  erwähnt  aus  grauen  Süßwassersanden  des  Mittel-Plio- 
cäns  von  Roussillon  Schildkrötenreste ;  s.  Testudinidae,  Emydidae,  Trionychidae. 
Lydekker  (^)  beschreibt  die  Schildkröten  der  ostindischen  Siwalik-Schichten,  die 
mit  lebenden  Formen  so  nahe  verwandt  seien,  daß  es  oft  unsicher  wird,  sie  von 
denselben  specifisch  zu  trennen.  Nur  die  großen  Landschildkröten  weichen  vom 
heutigen  indischen  Typus  erheblich  ab;  s.  Testudinidae,  Emydidae,  Triony- 
chidae. 

Miocän.  Hilgendorf  beschreibt  eingehend  und  bildet  ab  den  schon  im  Ber. 
f.  1883  IV  p  220  erwähnten  Propseudopus  Fraasi  aus  dem  Mittel -Miocän  von 
Steinheim  (Aalbuch)  ;  s.  Anguidae.  Hofmann  gibt  die  Beschreibung  zweier  neuer 
Crocodile  aus  der  Braunkohle  der  Steiermark ;  s.  Crocodilidae.  Purschke  be- 
schreibt aus  dem  Tegel  von  Hernais  bei  Wien  eine  neue  Cleramys  und  stellt  die 
bis  jetzt  aus  dem  Wiener  Becken  bekannten  Schildkröten  zusammen;  s.  Chelonia, 
Emydidae.  Toula  &  Kail  beschreiben  nach  einem  Schädel  aus  den  Sauden  von 
Eggenburg  (Nieder  -  Österreich)  das  vermuthlich  neue  Crocodiliden  -  Genus  Ga- 
vialosuchus ;  s.  Gavialidae. 

Oligocän.  Noetling  kennt  aus  dem  Unter  -  Oligocän  des  Samlands  nur  2 
Zähne  eines  Crocodils. 

Eocän.  Mittheilungen  über  Simoidosaurus  und  Champsosaurus  aus  der  »Faune 
cernaysienne«,  Unter-Eocän,  von  Reims  und  aus  dem  Landenien  inferieur,  Unter- 
Eocän,  von  Erquelinnes  (Belgien)  bringen  Lemoine  (^-^)  und  Dollo  (^*]  ;  s. 
Choristodera.  S.  auchBoidae  IVIarsh.  Wegen  Unter-Eocän  vergl.  auch  Dupont(^). 

Laramie-Schichten.  Wegen  Diclonius  vergl.  Cope  (") ;  wegen  Croco- 
dilidae Cope  (''). 

c.  Kreide. 

De  Zigno  (S^)  erwähnt  aus  der  Scaglia  von  Fane  (Venetianische  Alpen)  eine 
Protostega;  s.  Cheloniidae.     Wegen  Plesiosauria  vergl.  auch  Dollo  (^). 

Obere  Kreide.  Cope  \^^)  beschreibt  aus  Fox  Hills  Schichten  der  brasilia- 
nischen Prov.  Pernambuco  einen  neuen  Hyposaurus :  s.  Teleosauridae.  Über  die 
Bezahnung  von  Craspedodoti  macht  Dollo  '/')  Mittheilungen;  s.  Iguanodontidae. 
Derselbe  (*^)  gibt  eine  kurze  Beschreibung  einer  neuen  Gattung  und  Art  Haino- 


j72  Vertebrata. 

saurus  aus  der  braunen  Pliospliatkreide  (Ober-Senon)  von  Mesvin-Ciply  bei  Mons 
(Belgien)  und  macht  Mittlieilungen  über  Flioplatecarpus ;  s.  Pytbonomorplia  Vera, 
Mosasauridae,  Plioplatecarpidae.  Über  die  Auffindung  von  Hainosaurus  vergl. 
Dupont  i-j.  Weitere  Mittlieilungen  über  Mosasauridae  und  Plioplatecarpidae  s.  bei 
Dol!o  (").  Schroeder  nennt  (i)  und  beschreibt  (2)  als  Geschiebe  vorkommend 
aus  dem  Ober-  und  Unter-Senon  Ost-  und  Westpreußens  und  aus  dem  Ober- 
Senon  Schwedens  zahlreiche  z.  Th.  neue  Reptilreste.  Mit  Ausnahme  Nord-Ame- 
ricas  hat  kein  Land  bis  jetzt  eine  so  reiche  Plesiosaurier-Fauna  in  der  Ober- 
Kreide  aufzuweisen;  sie  zeigt  zugleich  die  letzten  Vertreter  der  wichtigsten  im 
Jura  auftretenden  Typen  ;  s.  Mosasauridae,  Plesiosauridae.  Vergl.  auch  Dupont  (^; . 

Untere  Kreide.  Koken  und  Williston  discutiren  über  die  Natur  von  0?-- 
nithochirus  Hilsemis;  s.  Rhamphorhynchidae. 

Wealden.  Mittheilungen  über  Iguanodontidae  finden  sich  bei  Baur  (^j, 
Dollo  (S^),  Hulke,  Pelseneer,  Woodward  (-).  Untersuchungen  über  die  Bezah- 
nung  der  herbivoren  Dinosaurier  hat  Dollo  [^^]  angestellt;  s.  Iguanodontidae. 

d.  Jura. 

Wegen  Theropoda  und  Macelognatha  Mrsh.  vergl.  Cope  C^),  Plesiosauria 
Dollo  (^),  Ichlhyopterygia  Dollo  ('';,  Camptosauridae  Marsh.  De  Zigno  (^2]  be- 
schreibt aus  dem  Ammonitico  rosso  der  Venetianischen  Alpen  einen  neuen  Steneo- 
saurus  und  Reste  eines  Plesioscmnis ;  s.  Teleosauridae,  Plesiosauridae.  Lydekker(2) 
beschreibt  aus  der  Maleri-  und  Denwa-Gruppe  Britisch  Ostindiens  Reste  der  Ord- 
nungen Dinosauria,  Rhynchocephalia,  Crocodilia. 

Purbeck.  Moussaye  beschreibt  von  Wimille  Reste  von  Neosodon,  Mackimo- 
saurus,  Goniopholis,  Plesiosaurus  etc . ;  s.  Dinosauria,  Teleosauridae,  Goniopho- 
lidae,  Plesiosauridae.     Betreffs  Neosodon  s.  auch  Iguanodontidae;  Dollo  (^°). 

Oberer  Jura.  Ammon  beschreibt  aus  dem  lithographischen  Schiefer  der 
Oberpfalz  Homoeosaurus  Maximiliani  und  vergleicht  ihn  eingehend  mit  Hatteria; 
s.  Homoeosauridae,  Pterosauria.  Sauvage  hat  die  zahlreichen  Sauropterygier 
von  Boulogne-sur-Mer  studirt  und  gibt  eingehende  Mittheilungen  über  die- 
selben; s.  Plesiosauridae,  Elasmosauridae.  Wiirttenberger  nennt  p  584  aus  dem 
Unter-Kimmeridge  der  Sandgrube  von  Goslar  Zähne  von  Sericodon  Jugleri  v.  Myr. 
und  Schildkröten -Panzerstücke  ;  s.  Teleosauridae,  Chelonia.  Douville  erwähnt 
aus  den  Oxfordmergeln  (Unterer  Oberjura)  von  Dives  und  Villiers  Reste  von 
Megalosauriden ;  s.  diese. 

Lias.  Renevier  beschreibt  und  bildet  ab  einen  prachtvollen  Ichtkyosaxmis 
quadriscisstis  Qi\ens,t.  aus  dem  oberen  Lias  von  Holzmaden  bei  Boll  (Württemberg) ; 

s.  Ichthyopterygia. 

e.  Trias. 

Judd  und  Traquair  bringen  vorläufige  Mittheilungen  über  den  Schädel  eines 
Dicyuodonten  aus  dem  Sandstein  von  New  Spyuie  bei  Elgin  (Schottland) .  Wegen 
Anchisauridae  vergl.  Marsh. 

Muschelkalk.  Gilrich  gibt  weitere  Notizen  über  Cyamodus  Tarnotviizensis 
und  beschreibt  eine  neue  Gattung  Pleurodus  von  unsicherer  Stellung  aus  Ober- 
schlesien; s.  Placodontia. 

f.  Perm. 
S.  Cope  (^)  unter  Theromorpha. 

2.  Einzelne  Ordnungen. 
Ordo  Pterosauria. 
Ammon  macht  p  517  Anm.  darauf  aufmerksam,  daß  die  Pterosaurier  sich  durch 
den  Besitz  eines  Bauchrippen-Apparats  auszeichnen,  der  ganz  dem  gewisser  Rep- 
tilien entspricht  uud  von  dem  der  Vögel  entschieden  abweicht. 


III.  Systematik,  Faunistils,  Biologie.    3.  Reptilia.   E.  Paläontologisches.  173 

Familie  Rliamphorhy nchidae. 

Koken  hält  seine  Deiituug  des  Ornithochirus  Hilsensis  Kok.  als  eines  »distalen 
Endes  des  Metacarpale  eines  Fhigfingers«  0.  Meyer  gegenüber  aufrecht.  Willi- 
ston  sucht  hingegen  wiederum  nachzuweisen,  daß  es  diePhalanx  eines  cainivoren 
Dinosauriers  sei.  Pneumatische  Phalangen  seien  von  Coelunis,  Megalodactylus 
und  Megalosaurus  bekannt.     Vergl.  auch  Ber.   f.  1SS4  IV  p  249. 

Ordo  Lacertilia. 

Owen  gibt  Beschreibung  und  Abbildung  des  schon  im  Ber.  f.  ISS-l  IV  p  220 
erwähnten  Kiefers  von  Notiosaunis  dentatus  Ow.  aus  den  Pleistocänablagerungen 
von  Cuddie  Springs,  Neu-Süd- Wales. 

Familie  Megalaniidae. 

Wilkinson  bringt  eine  kurze  Notiz  über  den  Fund  eines  hierhergehörigen  Ei- 
dechsenschädels aus  den  pleistocänen  Korallensand  -  Schichten  auf  Lord  Howe 
Insel  (Australien). 

Familie  Anguidae. 

Hilgendorf  beschreibt  und  bildet  ab  Schädel,  Wirbelsäule,  Rippen  und  Haut- 
knochen von  Fropseudoßus  Fraasi  Hilg.  aus  dem  Mittel -Miocän  von  Steinheim 
(Aalbuch).  Auch  mit  Ophisaurus  haben  sich  Vergleichspunkte  gefunden .  Sehr 
wichtig  ist  die  Entdeckung,  daß  auch  bei  Reptilien  der  Vomer  bezahnt  sein  kann, 
was  Verf.  am  lebenden  Pseudopus  und  an  Propseudopus  nachweist  ;  bei  Ophi- 
saurus und  Dopasia  scheinen  Vomerzähne  dagegen  zu  fehlen.  Was  die  Cbarac- 
terisirung  der  Gattung  Propseudopus  anlangt ,  so  übertrifft  sie  die  3  verwandten 
lebenden  Genera  durch  die  starke  Entwicklung  der  Bezahnung  und  namentlich 
durch  eine  doppelte  Reihe  von  Vomerzähnen,  schließt  sich  aber  durch  das  breite 
Zahnfeld  am  Flügelbeiu  an  Ophisaurus  und  Dopasia,  durch  die  Bildung  des  Su- 
praorbitale an  Pseudojms  an.  Schließlich  wird  das  Wenige,  was  sich  über  fossile 
Pseudopus  oder  ähnliche  Lacertilier  in  der  Literatur  findet,  zusammengestellt. 

Familie  Lacertidae. 

Clerici  nennt  p  386-387  aus  pleistocänen  Tuffen  des  Mte.  Celio  bei  Rom  den 
Schädel  einer  Lacerta. 

Ordo  Ophidia. 

Palacky  stellt  über  die  Verbreitung  der  fossilen  Schlangen  in  Europa  Betrach- 
tungen an,  die  im  Wesentlichen  sich  auf  die  nur  mit  Vorsicht  zu  benutzenden 
Wirbelstudien  fossiler  Arten  durch  Rochebrune  stützen.  Pohlig  kennt  p  271 
Reste  von  Ophidiern  aus  der  Mammuth-Stufe  des  Pleistocäns  von  Saalfeld. 

Familie  Colubridae. 

Clerici  nennt  p  386-387  aus  dem  pleistocänen  Mergeltripel  der  Sedia  del 
Diavolo  bei  Rom  Wirbel  von  Coluber. 

Familie  Boidae. 
Marsh  ändert  den  Namen  für  Limnophis  Mrsli. 


Lestrophis  n.  für  Limnophis  Mrsh.  :    IVIarsh  p  169. 


174  Vertebrata. 

Ordo  Pythonomorpha. 

Subordo  Pythonomorpha  Vera. 

Dollo  ('')  theilt  die  Mosasaurier  iu  2  Familien  Plioplatecarpidae  mit  Plioplate- 
carpus  und  Mosasauridae  mit  den  übrigen  Gattungen. 

Familie  Mosasauridae. 

Nach  Dollo  (^)  fehlen  bei  dieser  Familie  Sacrum,  Interclavicula,  Basioccipital- 
canal  und  Hypobasilarcanäle.  Schröder  nennt  (^)  und  beschreibt  (2)  aus  in 
Ost-  und  Westpreußen  gefundenen  Geschieben  des  Obersenons  Mosasaurus  Cam- 
periw.  Myr.  p  324  T  17  F  1,  denselben  p  326,  sowie  2  weitere  unbestimmt  ge- 
lassene Mosasaurus  p327  T17  F2,  dann  M.  Scanicus  n.  und  endlich  Liodon 
Lundgreni  n.  aus  schwedischem  Obersenon.  Dollo  (")  bringt  osteologische  Bei- 
träge zur  Kenntnis  der  Mosasauriden  und  stellt  eine  neue  Gattung  und  Art  von 
1,55  m  Kopf-  und  13  m  Totallänge  aus  dem  belgischen  Obersenon  auf.  Über  die 
Auffindung  dieser  Reste  vergl.  Dupont  (^j.  Wegen  weiterer  Notizen  zur  Osteo- 
logie  der  Mosasauriden  vergl.  Dollo  (^j. 


Hainosaurus  n.  Prämaxillareu  über  die  Zähne  hinaus  schnabelförmig  verlängert ; 
3  Arten  von  Zähnen.  Pterygoiden  nicht  in  der  Mittellinie  verschmolzen.  Dem 
Quadratum  fehlt  die  Supracolumellar-Apophyse.  Kein  Sacrum,  keine  Inter- 
clavicula, kein  Einschnitt  am  Coracoid.  Humerus  breit,  eben,  in  der  Mitte 
leicht  verengt,  kürzer  als  Femur.  —  Bernardi  n.  Ober-Senon.  Mesvin-Ciply  bei 
Mons;   Dollo  (**)  p  35. 

Liodon  Lundgreni  Vi.  Oberkreide  von  Baisberg  (Schweden) ;  Schröder  (2)  p329  T  17 
F  3. 

Mosasaurus  Scanicus  n.  Oberkreide  von  Schonen ;  Schröder  i^)  p  328. 

Familie  Plioplatecarpidae  (n.). 

Nach  Dollo  (^)  ausgezeichnet  durch  das  Auftreten  von  Sacrum,  Interclavicula, 
Basioccipitalcanal  und  2  Hypobasilarcanälen.  Hierher  nur  PUoplatecarpus .  Dollo 
{')  macht  weitere  Mittheilungen  über  diese  Familie  und  beschreibt  den  medianen 
Basioccipitalcanal  und  die  Interclavicula  von  PUoplatecarpus  Marshi  Dollo ;  Figg. 

Subordo  Choristodera. 

Nach  Lemolne  (S^)  ist  die  Gattung  Simoidosaurus  aus  der  Faune  cernaysienne, 
Unter-Eocän,  von  Reims  nicht  identisch  mit  dem  Genus  Champsosaurus  aus  dem 
Landenien  inferieur,  Unter-Eocän,  von  Erquelinnes  (Belgien],  sondern  im  Bau 
der  Rücken-  und  Kreuzbeinwirbel,  des  Schultergürtels  und  Oberarms  von  ihm 
recht  wesentlich  abweichend.  Simoidosaurus  hatte  auch  einen  Proatlas  und  ein 
verknöchertes  Sternum.  Über  diese  Streitfrage  vergl.  auch  Dollo  {^,'^),  der  von 
der  Übereinstimmung  beider  Gattungen  tiberzeugt  ist  und  auch  die  Fundschichten 
derselben  für  gleichzeitig  hält.  Lemoine's  Scapula  und  Coracoid  seien  falsch  ge- 
deutet; die  angebliche  Scapula  sei  wahrscheinlich  ein  Theil  des  Coracoids.  Le- 
moine  [^)  gesteht  einige  der  Ausstellungen  DoUo's  zu,  in  andern  hält  er  seine  An- 
sicht aufrecht. 

Ordo  Rhynchocephalia. 

Lydekker  [^)  bespricht  p  18  die  Verwandtschaften  von  Hyperodapedon  Huxl. 
mit  Rhynchosaurus  und  Hatteria  und  beschreibt  einen  neuen  Hyperodapedon  aus 
den  jurassischen  Maler i-Schichten  Ostindiens. 


III.  Systematik,  Faunistik,  Biologie.    3.  Reptilia.   E.  Paläontologisches.         J75 

Hyperodapedon  Huxleyi  n.  Maleri - Scliichten   (Jura)  Ostindiens;    Lydekker  (-;    p  5 
T  1-2. 

Familie  Homoeosauridae. 

Ammon  beschreibt  und  bildet  ab  einen  Homoeosaurus  Maximiliani  v.  Myr.  aus 
dem  lithographischen  Schiefer  vom  Pointner  Forst  bei  Jachenhausen  (Oberpfalz i . 
Die  Gattung  zeigt  im  amphicölen  Wirbelbau,  im  Bau  und  in  der  acrodonten  Be- 
zahnung  der  Kiefer,  in  dem  paarigen  Prämaxillare,  im  Brustgürtel  und  Abdo- 
minalsternum  evidente  Verwandtschaft  mit  Hatteria.  Die  Diagnose  von  Homoeo- 
saurus wird  vervollständigt  und  die  nahe  Verwandtschaft  des  H.  Maximiliani  mit 
macrodactylus  hervorgehoben. 

Ordo  Dinosauria. 

Lydekker  (^j  erwähnt  p  25-29  einige  uubestimmbare  Dinosaurier -Reste  aus 
den  ostindischen  Maleri-  und  Denwa-Schichten.  Moussaye  beschreibt  und  bildet 
ab  einen  Zahn  von  Neosodon  (n.)  aus  dem  Purbeck  von  Wimille,  den  er  für  einen 
Omnivoren  Dinosaurier  hält,  ohne  seine  Stellung  im  System  genauer  bezeichnen  zu 
können.  Eine  sehr  übersichtliche  Zusammenfassung  der  Resultate  der  neuereu 
Forschungen  in  dieser  Ordnung,  mit  Benutzung  namentlich  der  Arbeiten  von 
Cope,  Marsh,  Baur  und  Dollo  bringt  Vetter.  Vergl,  auch  Dollo  (^^'j  unter  Iguano- 
dontidae. 

Neosodon  n.  Species  unbenannt.    Eisensande  des  Purbeck  (Ober-Jura)  von  Wimille; 
Moussaye  p  52  Fig. 

Subordo  Opisthocoelia  Cope  1859  (=  Sauropoda  Marsh). 

Vergl.  Thompson. 

Subordo  Orthop oda  Cope  1867. 
a>  Ornithopoda  Marsh. 

Familie  Camptosauridae  (n.). 

Marsh  ändert  den  Namen  Camptonotus  in  Camptosaurus . ,  Camptonotidae  in 
Camptosauridae. 

Camptosaurus  n.  für  Camptonotus  Mrsh. ;  Marsh  p  169. 

Familie  Iguanodontidae. 

Dollo  [^^)  deutet  den  von  Moussaye  als  Neosodon  beschriebeneu  Zahn  als  einen 
solchen  von  Iguanodon  praecursor  Svge.  und  jedenfalls  eineni  herbivoren  Dino- 
saurier zugehörig.  Woodward  {-)  gibt  eine  geschichtliche  Übersicht  über  die 
Literatur  des  Iguanodon  Mantelli  v.  Myr.  aus  dem  Wealden  Englands  und  Bel- 
giens und  bringt  Schädel  und  Restauration  des  Brüsseler  Exemplars  in  Abbildung. 
Hulke  deutet  3  Knochen  des  Schultergürtels  von  Iguanodon  aus  dem  Wealden 
von  Hastings  als  Interclavicula  und  als  die  beiden  Claviculae,  welche  letztere 
danach  in  ihrer  Beziehung  zur  Interclavicula  den  Schlüsselbeinen  der  lebenden 
Lacertilier  entsprächen.  Die  Interclavicula  dagegen  weicht  stark  in  der  Form  ab 
von  der  der  Lacertilier  und  Crocodilier  ;  das  rippentragende  Sternum  ist  vermuth- 
lich  wie  das  der  Crocodilier  knorpelig  gewesen.  Diese  Auffassung  weicht  von  der 
Dollo's  darin  ab,  daß  die  von  Dollo  als  Hälften  des  Sternums  angesprochenen 
Knochen  hier  als  Claviculae  gedeutet  werden.  Dollo  i ')  sucht  Hulke's  Hypothese 
in  fast  allen  Punkten  zu  widerlegen.  In  der  Form  der  Hulkeschen  Claviculae 
liege  große  Ähnlichkeit  mit  Sternalplatten,  was  ausgeführt  wird.   Auch  die  gegen- 


1 76  Vertebrata. 

seitige  Lage  der  beiden  Knochen  spräche  gegen  Hulke's  Auffassung;  es  existirteu 
Dinosaurier  mit  paarigem  Sternum,  aber  keine  mit  Schlüsselbeinen.  Baur  ('^) 
schließt  sich  ebenfalls  dieser  Deutung  an ;  auch  er  betrachtet  Hulke's  Clavikeln 
für  Sternalplatten  und  zwar  für  das  Pleurosteon  und  meint,  daß  bei  den  herbi- 
voren  Dinosauriern,  wie  bei  den  Crocodiliern,  wohl  nie  eine  Clavicula  zur  Ent- 
wicklung gelangt  sei.  Vergl.  auch  Pelseneer.  Mittheilungen  über  die  Bezah- 
nung  von  Craspedoclon  Lomzeenis  DoUo  aus  der  belgischen  Ober-Kreide  und  über 
die  anderer  herbivorer  Dinosaurier  macht  Dollo  (^^). 

Familie  Had  rosauridae. 

Cope  (")  beschreibt  im  Gegensatze  zu  Omithotarsus  immanis  Form  und  Lage 
von  Tibia,  Fibula,  Astragalus  und  Calcaneus  des  Diclonius  mirabilis  und  bemerkt, 
daß  ein  Stück  Hautintegument  der  Beckengegend  aus  kleinen,  subpentagonalen, 
scheibenförmigen  Schuppen  mit  gekerbten  Rändern  bestehe,  die  an  die  Haut  von 
Rhinoceros  Sondaicus  erinnern.  Die  einzelnen  Schuppen  haben  etwa  1  cm  im 
Durchmesser ;  Figg. 

Subordo  T  h  e  r  o  p  o  d  a. 

In  einer  Kritik  über  Marsh  (2)  des  Ber.  f.  1884  IV  p  219  bemerkt  Cope  [^], 
daß  einige  der  Beckencharactere  der  Theropoden  eine  größere  Ähnlichkeit  mit 
denen  hetrovorer  Dinosaurier  zeigen  als  mit  denen  der  Vögel,  und  daß  Cerato- 
saurus  und  Megalosaurus  sich  wohl  kaum  als  zwei  distincte  Familien  neben  ein- 
ander halten  ließen.  Eine  zweite  gut  unterschiedene  Familie  der  Theropoden 
bildeten  die  Zanclodontidae  mit  ihren  biconcaven  Halswirbeln  und  von  den  Me- 
galosauridae  verschiedenen  Pubes. 

Familie  Megalosauridae. 

Cope  (^)  zieht  den  Marsh'schen  Dryptosaurus  ein.  Douville  erwähnt  aus  den 
Oxfordmergeln  (Ober-Jura)  von  Dives  und  Villiers  (Frankreich)  eine  Fibula,  ver- 
muthlich  einem  Megalosauriden  zugehörig,  sowie  das  Kieferfragment  eines  Mega- 
losaurus von  den  Vaches-Noires,  das  zu  M.  gracilis  (Quenst.)  gestellt  wird.  S. 
auch  oben  Cope  (**)  unter  Theropoda. 


Dryptosaurus  Marsh  1884  =  Laelaps  Cope;^Cope  (^)   p  705. 

Familie  Ceratosauridae. 

Nach  Cope  (^)  kaum  von  der  vorigen  Familie  zu  trennen.  [Nach  einer  brief- 
lichen Mittheilung  G.  Baur's  an  den  Ref.  ist  überdies  der  von  Marsh  (vergl. 
Marsh  [^>)  des  Ber.  f.  1884  IV  p  219)  beschriebene  Metatarsus  höchstwahrschein- 
lich eine  pathologische  Bildung.  Das  Thier  scheint  einen  Metatarsusbruch  er- 
litten zu  haben  ;  der  Knochen  ist  wieder  verwachsen,  zugleich  aber  sind  auch  an 
der  betreffenden  Stelle  distal  die  Metatarsalien  unter  sich  verwachsen,  während 
sie  am  proximalen  Ende  frei  blieben.] 

Familie  Anchisauridae   (n.). 

Cope  (^)  zieht  den  Marsh'schen  ^mj3Ä«s«?<rMs  zu  Gunsten  von  Megadactylus  ein. 
Marsh  ändert  den  Namen  Amphisaurus  in  Anchisaurus,  Amphisauridae  in  Anchi- 
sauridae. 

Amphisaurus  Marsh  1884  =  3Iegadactylus  (Hitchcock)  Cope  1870;    Cope  (^)  p  705. 

[Wegen  Megadactylus  Fitz,  und  Megalodactylus  Fieb.   nicht  zu  empfehlen.] 
Anchisaurus  n.  für  Amp)hisaurus  Mrsh.  ;    Marsh  p  169. 


III.  Systematik,  Paunistik,  Biologie.   3.  Reptilia.   E.  Paläontologisches.         177 

Ordo  Crocodilia. 

Woodward  gibt  eine  dankenswerthe  und  höchst  sorgfältige  Zusammenstellung 
der  58  aus  England  bis  jetzt  beschriebenen  fossilen  Crocodilier,  von  denen  1  Art 
der  Ober-Trias,  die  große  Mehrzahl  dem  Jura,  wenige  Arten  dem  Wealden,  8 
dem  Tertiär  angehören.  Ausführliche  Nachweise  über  Literatur  und  Synonymie 
sind  jeder  einzelnen  Art  beigegeben.  Lydekker  (2)  erwähnt  p  20-25  Croco- 
diliden-Reste  aus  den  jurassischen  Maleri-Schichten  Ostindiens  ;  s.  Belodontidae. 

Subordo  Parasuchia. 

Familie  Belodontidae. 

Lydekker  (^j  beschreibt  einen  neuen  Parasuchus  aus  der  Maleri-Gruppe  Ost- 
indiens. 

Parasuchus    Hislopi  n.    Maleri-Schichten    (Jura)    Ostindiens;    Lydekker  (2)   p  23 
T  3  F  3. 

Subordo  Mesosuchia. 

Familie  Teleosauridae. 

Cope  (^^)  stellt  auf  Schädeltheile,  Unterkiefer,  Wirbel,  Humerus,  Coracoid  und 
Hautknochen  aus  der  brasilianischen  Kreide  einen  neuen  Hyposaurus  auf.  De 
Zigno  (S^)  beschreibt  aus  norditalischem  Jura  den  Schädel  eines  neuen  Steneo- 
saurus.  Moussaye  nennt  neben  einem  unbestimmten  Teleosaurier  noch  Reste 
von  Machimosaurus  interruptus  Svg.  oder  von  Goniopholis  Hlke.  &  Pict.  aus  den 
Eisensanden  des  Purbeck  von  Wimille.  Württenberger  fand  p  584  Zähne  von 
Sericodon  Jugleri  v.  Myr.  in  dem  Unter-Kimmeridge  (Ober- Jura)  der  Sandgrube 
bei  Goslar. 

Hyposaurus  Derhianus  n.  Fox  Hills  Schichten   (Kreide).  Prov.  Pernambuco  (Bra- 
silien) ;   Cope  (11)  p  15—20. 
Steneosaurus  Barretoni  n.  Ammonitico  rosso  der  Venetian.  Alpen  ;  De  ZignO  {^). 

Familie  Goniopholidae. 

Moussaye  nennt  neben  Resten  von  Goniopholis  Hlke.  &  Pict.  oder  Machimo- 
saurus aus  dem  Purbeck  von  Wimille  noch  einen  neuen  Goniopholis. 


Goniopholis  unidens  n.  Eisensande  des  Purbeck  (Ober-Jura)  von  Wimille;   Moussaye 

p  53  Fig. 

Subordo  Eusuchia. 

Familie  Gavialidae. 

Toula  &  Kall  beschreiben  den  Schädel  eines  neuen  Crocodiliers  aus  den  mio- 
cänen  Sanden  von  Eggenburg  in  Nieder -Österreich,  der  neben  der  Verwandt- 
schaft mit  Crocodilus  wichtige  Übereinstimmungen  mit  dem  lebenden  Tomistoma 
von  Borneo  zeigt,  und  errichten  dafür  eine  neue  Untergattung  von  Crocodilus. 

Gavialosuchus  n.  Eggenhurgensis  n.  Miocänsande  von  Eggenburg  (Nieder-Österreich) ; 
Toula  &  Kall  Figg. 

Familie  Crocodilidae. 

Cope  (ö)  beschreibt  einen  neuen  Crocodilus  nach  Zahnresten  aus  den  Laramie- 
Schichten  von  Neu-Mexico.  Hof  mann  gibt  Abbildung  und  Beschreibung  von  2 
neuen  Crocodilus  aus  der  miocänen  Braunkohle  der  Steiermark.     Noetling  kennt 

Zool.  Jahresbericht.  18S5.  IV.  ^^ 


I7S  Vortobrata. 

jius  dorn  rntor-Oliscocfin  dos  Sawlandes«  mir  2  Zühue  eines  Crocodils.     S.   auch 
Touia  v)c  Kall.  

Croisxiilus  iSi«v/>lianus  n.  Laraniio  (Unter-Eocän)  von  Aninias  City  (^ew  Mexico); 
Cope  /"  p  yS(>  —  iSfcimri  n.  verwandt  anihts  —  (?  Alligator)  Styriacus  \\.  beide 
aus  der  Braunkohle  der  Steiermark ;   Hof  mann  Figg. 

Familie  A  Ui  g a t  o  r i d  a  e. 
Vergl.  auch  Crocodihts  (/  Alligator'  Styriacus  n.  bei'Hofmann. 

Ordo  lohthyopterjaria. 

De  Zigno  (^-)  beschreibt  das  Rostrumfraguient  eines  Ichthyosaurus  aus  secun- 
dSrer  LagerstStte  von  Erbezzo  in  den  Venetianischen  Alpen.  Dollo  •'  gibt  eine 
kurze  f  bersicht  über  unsere  heutige  Kenntnis  von  den  lehthyosauriern.  Renevier 
bringt  Beschreibung  und  Photographie  des  prachtvollen /<7iM.  (/i/rt</mmy«/sQuenst. 
im  geologischen  Museum  von  Lausanne  ;  er  st^immt  aus  dem  Ober-Lias  von  Holz- 
madeu  bei  BoU  Württemberg  .  Eine  characteristische  Krümmung  der  Schwanz- 
>virbels;1ule  in  der  N:ihe  der  Schwanzspitze,  die  schon  Queustodt  aufgefallen  war. 
und  die  einer  Verticaltlosse  zur  Stütze  gedient  haben  dflrtYe.  Ußt  sich  auch  bei  die- 
sem Exemplar  beobachten. 

Ordo  Sanropterygia. 
Subordo  Placodontia. 
Gürich  gibt   weitere  Notizen  tlber  seinen  Cyamodus    Tamowitzensts   aus   dem 
Muschelkalk  Oberschlesiens  und  beschreibt  von  ebenda  eine  neue  Gattung  Pleu- 
rodu^  von  unsicherer  Stellunü-. 


P/t>uro</M.Nn,iiVoA)/*n.  Muschelkalk  von  Micbalkowitz   Oberschlesieu'  ;  Gürich  p  220. 

Subordo  Plesiosauria. 

Dollo  [^  gibt  eine  kurze  Übersicht  über  unsere  jetzige  Kenntnis  von  den  Ple- 
siosauriern. 

Familie  Elasmosauridae. 

Sauvage  beschreibt  aus  dieser  Oope'schen  Familie  aus  dem  Ober-Jura  vonBou- 
logne-sur-Mer  Halswirbel  eines  neuen  Colymhosaums.  s^oäunn  Mumenosaurus  ^fan- 
seli  lllke.  und  brachy{^)Of)dyhis  Ow.  und  den  Humerus  einer  neuen  Art  der  mit 
Thaumatosaurus  v.  Myr.  verwandten  Gattung  Polycofylus. 


Colpnhosaunis  Dutertrei  n.  Ober-Jura  von  Boulo£:ne-sur-Mer :   Sauvage  p  29  T  26 

F  l.  T  27  F  3. 
Polycotylu^  suprofurensis  n.  Ober-Jura  von  Boulogne-sm-Mer ;  Sau  vage  p  36. 

Familie  Plesiosauridae. 

De  Zigno  t^'-)  beschreibt  Rippen  eines  Plesiosaurus  aus  dem  Ammonitico  rosso 
der  Venetianischen  Alpen.  Moussaye  coustatirt  Zähne  von  Plesiosaurus  im  Eisen- 
sande des  Purbeck  von  Wimille.  Sauvage  beschreibt  aus  dem  oberen  Jura  von 
Boulogue-sur-Mer  P/iWrtMri/x*  <7(7m»kj  Ow..  ^randk  Ow.  und  Halswirbel  einer  neuen 
Species.  Polypfychodoti  Archiaci  Icl.  De&\.,  Plesi'osauni^  carinafus  Cnx.  Fig..  in- 
fraphnu^  Phill.,  pli<'atus  Phill.  Fig..  fllipsospotidylu^  Ow.  und  Wirbel  einer  neuen 
Art;  ein  Phsiosaurus  ändert  seineai  N:unen.  Schröder  nennt  '^  und  beschreibt  (- 
aus  GescJiieben  des  Unter-Senons  Ost-  und  Westpreußens  Pl-esiosaurus  JBalticus  n.. 
aus  solcJieu  des  Ober-Senons  PL  Htinwrsau' Ki^v.  p  310  T  15  F  1-2.  PJ.  ich- 


111.  Systematik,  FauniHtik,  Biologie,    'i.  Reptilia.    E.  Paläontolo^jische».         l  79 

thyoiip(m(lyluH  Bcel.  p  31  5  T  16  F  2,  PI.  cf.  planm  Ow.  p  320  und  Fl.  n.  «p. 
p  322,  !K>wie  PlionauruH  {?■  giguH  n.  und  aus  8chw<jdi8^;hcm  Ober-.Senon  Flesios. 
cf.  Hehnersmi  Kipr.  p  325  T  1  5  F  3. 

PleHioHauru«  Balticun  n.  L'nter»enon-Gft.schiehe  von  Westprfiußen  p  2H7  T  13-14  — 
Jiernardi  Kipr.  =  icfähyoHporidyluH  Heel.    non   Jierruirdi  Ow.  ;   Schröder    '^''';    Figg. 

—  Morinicm  n.  Ober-Jara  von  iJoulof^no-sur-Mer  p  23  T  20  V  3-1,  T  27  F  2 

—  r/tillipsi  n.  für  carinatm  Pliill.  non  Cuv.  p  21  T  27  F  4  ;  Sauvage. 
Plüjmurus  I?',  gigm  u.  Obersenon-Geschiebe.    Preußen;  Schröder  ('^    p  322  T  16 

F  1  —  HuprajurenniH  n.  Bande  des  oberen  Portland  (Ober -Jura).  Uouio^e-gur- 
Mer;  Sauvage  p  12  T  27  F  1. 

Ordo  Chelonia. 

Purschke  stellt  die  bis  jetzt  aus  dem  Wiener  Becken  bekannten  Schildkröten 
zusammen.  Württenberger  verzeichnet  p  r>S4  Bchildkroten-Panzerstttcke  ans  dem 
Unter-Kimmeridgc   Ober-Jura^  der  Handgrube  bei  Goslar. 

Familie  Testudinidae. 

Deperet  erwähnt  au.s  grauen  Stlßwassersanden  des  Mittel -Pliocäns  von  Koussillon 
(Frankreich;  Testudo  Perpiniana  n.  und  Test,  sp.,  aber  ohne  sie  zu  beschreiben. 
Die  Farn.  Testudinidae  wird  nach  Lydekker  [\  in  den  pliocänen  Siwalik-Bchichten 
Ostindiens  durch  ColossocMt/s  atlas  Falc.  &  Cautl.  und  durch  4  weitere  unbestimmte 
Arten  vertreten.  Colossochehjs  ist  von  Testudo  verschieden  durch  Nicht  Vereinigung 
der  Pygalplatten ,  von  Manr/uria  durch  die  Gestalt  des  Epiplastrums.  C.  atlas 
erreicht  die  doppelte  Große  von  Testudo  elep^Mntina :  von  ihr  sclieinen  die  Alda- 
bra-Bchildkröten  ihren  Ursprung  genommen  zu  haben.  Vailiant  [\  unterscheidet 
2  Species  großer  pleistocäner  Landschildkröten  von  Madagascar :  Testudo  Grojrv- 
didieri  n.  und  ahrupta  Grand.,  letztere  von  Ambulisatse.  Die  Anwesenheit  eines 
Nuchale  und  doppelter  Gularen  nähert  diese  Arten  mehr  denen  von  Aldabra  als 
denen  von  den  Mascarenen  und  von  den  Galapagos. 


Testudo  Grandidieri  n.   =  Emys   gigantea  Grand,    non   Test,  gigantea  Brav.  Schild 
l,.ö2  m  lang.    Plei.stocän  von  Etsere  ^Madagascar,  ;  Vailiant  '^)  p  S76. 

Familie  Emydidae. 

Deperet  erwähnt  aus  grauen  Süßwassersanden  des  Mittel  -  Pliocäns  von  Rous- 
sillon  eine  Rmys  Gaudryi  n. .  ohne  sie  zu  beschreiben.  Friede!  kennt  Cistwh  lu- 
taria  Gesn.  aus  dem  alluvialen  Süßwassermergel  von  Hennsdorf  bei  Berlin.  Koch 
nennt  Erays  Europaea  aus  dem  Torf  von  Waren  ''Mecklenburg  ,  Issei  p  300  aus 
den  Ablagei-ungen  in  der  Hohle  delle  Arene  Candide  im  Finalese  Liguriens. 
Clerici  führt  p  3%0-3S7  aus  pleistocänen  Kalkconcretionen  des  Mte.  della  Gioie 
Keste  von  I/rnys  auf.  Laufer  nennt  Erays  Europaea  aus  diluvialen  Süßwasser- 
schichten N-O-Hannovers.  In  den  pliocänen  Biwalik-schichten  Ostindiens  fand 
Lydekker  {\  7  Clernmys,  darunter  Cl.Sivalen.ns  -'Theob.y  und  4  neue,  2Pangshura, 
5  Batagur  (4  n.J.  Die  C7mmy«arten  bringt  Verf.  in  4  Gruppen.  Aus  den 
pleistocänen  Narbada- Schichten  zählt  qv  PangshuraßavitentrUi  (ji)xi.  und  Bata- 
gur dhogonka  auf.  Pohljg  nennt  Emys  Europaea  p  203  aus  der  Antiquus-Stufe 
(Mittel-Pleistocän)  neb.st  ihren  Eiern  von  Tonna  und  Weimar  und  p  27  3  aus  dem 
Torf  ^prähistorische  Stufe)  von  Grüningen  Thüringen  .  Portis  bespricht  e^jcäne 
Chelonier  von  Verona,  von  denen  einer  p  1097  mit  Reserve  in  die  Nähe  von 
CMydra  gestellt  wird.'  während  ein  zweiter  p  1 100  mit  größerer  Wahrscheinlich- 

12* 


j[g0  Vertebrata. 

keit  dieser  Gattung  angehört.  Purschke  beschreibt  aus  dem  miocänen  Tegel  von 
Hornals  bei  Wien  Rücken-  und  Bauchpanzer  einer  neuen  Clemmys.  Vaillant  (^) 
macht  aus  der  pleistocänen  madagassischen -Ernys^t^an^ea  Grand.  (Ant  Testudo- Axt. 


Batagur  Bakeri  n.  verwandt  kachuga  p  190  —  Cautleyi  n.  verwandt  afßnis  und 
pictus  p  194  — •  Durandin.  verwandt  dhogonka  p  192  —  Falcoiicri  n.  verwandt 
T/iurgi  Tß  187.  Pliocän  der  Siwalikbildungen  Ostindiens;  Lydekker  (^)  Figg. 

Bellia  Sivalensis  Theob.  =  Clemmys  \  Lydekker  (i). 

Clemmys  hydaspica  n.  verwandt  crassicolUs  Bell  p  172  —  palaeindica  n.  verwandt 
Hamiltoni  Gray  p  178  — Punjabiensis  n.  verwandt  ventricosa  p  175  —  Theohaldi 
n.  verwandt  crassicolUs  Bell  p  173.  Pliocän  der  Siwalikbildungen  Ostindiens  ; 
Lydekker  (^)  Figg.  —  Sarmatica  n.  verwandt  Caspia  Gmel.  Miocän-Mergel  von 
Hernais  bei  Wien;  Purschke  p  185  T  1. 

Emys  gigantea  Grand.  =  Testudo  Grandidieri  n.  ;  Vaillant  (^)  ;  s.  auch  Testudinidae. 

Pangshura  NaruadicaTheoh.  =  ßaviventris  Gthr . ;  Lydekker  (^). 

Familie  Trionychidae. 

Deperet  erwähnt  aus  grauen  Süßwassersanden  des  Mittel-Pliocäns  von  Rous- 
sillon  (Frankreich)  einen  Tnowyx  sp.,  ohne  ihn  zu  beschreiben.  Von  Trionychiden 
ist  nach  Lydekker  (')  Emyda  in  den  Pliocänbildungen  der  Siwalik  -  Schichten 
Ostindiens  durch  E.  vittata  Pts.  und  3  neue  Arten  vertreten,  Ckitra  durch  Ch.  In- 
dica  Gray,  Trionyx  durch  2  unbenannte  Arten ;  in  den  Pleistocänbildungen  der  Nar- 
bada-Schichten fand  sich  nur  Trionyx  Gangeticus  Cuv.  Portis  beschreibt  p  1001 
aus  dem  Eocän  von  Ronca  Reste  von  2  Trionychiden  (Fl),  aus  dem  Oligocän  von 
Agnana  p  1003  einen  unbenannten  Trionyx  und  aus  jüngeren  Tertiärschichten 
Italiens  p  1005  den  Schädel  eines  neuen  Aspilus. 


Aspilus  Cortesiin.  Ober-Miocän  oder  Pliocän.  Parma  oder  Piacenza ;   Portispl005 

T  11  F  2-3. 
Emydn  lineata  n.  p  199  — palaeindica  n.  p  201  — Sivalensis  n.  p  199.    Pliocän  der 

Siwalik-Bildungen  Ostindiens;  Lydekker  (^)  Figg. 

Familie  Cheloniidae. 

De  Zigno  (^.''^)  erwähnt  Reste  tmev  Protostega  aus  der  cretaeeischen  Scaglia  von 
Fane  in  den  Venetianischen  Alpen. 

Ordo  Macelognatha. 
Cope  ('')  hält  die  Aufstellung  dieser  Ordnung  für  nicht  genügend  fundirt. 

Ordo  Theromorpha. 

Die  Theromorphen  haben  nach  Cope  (^)  ein  festes  Quadratbein ,  zweiköpfige 
Rippen ,  ein  Präcoracoid,  ein  in  der  Größe  reducirtes  und  am  Außenrande  freies 
Coracoid  und  biconcave  Wirbelcentra ;  das  Pubis  liegt  gänzlich  vor  dem  Ischium 
und  ist  mit  ihm  ohne  Obturatorforamen  verbunden.  2  Untergruppen  :  Pelecysauria 
und  Anomodontia. 

Subordo  Pelecysauria. 

Nach  Cope  \^)  ausgezeichnet  durch  notochordale  Wirbel  und  durch  das  Vor- 
handensein von  nur  2-3  Sacralwirbeln.  Es  sind  die  einzigen  bis  jetzt  bekannten 
Reptilien  des  Perm. 


III.  Systematik,  Faunistik,  Biologia.  4.  Aves.  Igl 

Subordo  Anomodontia. 

Nach  Cope  {^]  ausgezeichnet  durch  mehr  als  3  Sacralwirbel  und  dadurch,  daß 
die  Wirbel  nicht  notochordal  sind. 

Familie  Dicynodontidae. 

Judd  undTraquair  bringen  kurze  Mittheilungen  über  einen  entweder  zur  Gattung 
Dicynodon  selbst  oder  doch  zu  einem  sehr  nahestehenden  Genus  gehörigen  Schädel 
aus  dem  triassischen  Sandstein  von  New  Spynie  bei  Elgin  (Schottland).  Es  ist 
dies  der  erste  Rest  eines  Dicynodontiers  aus  Großbritannien. 


4.  Aves. 

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* 


III.  Systematik,  Faunistik,  Biologie.   4.  Aves.  \  §3 

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I 


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,  2.  Erwiderung  auf  den  Artikel :    Beitrag  zur  Fortpflanzungsgeschichte  des  Kukuks 

von  H.  Fournes.   in:    Mitth.  Orn.  Ver.  Wien  9.  Jahrg.  p  235— 236. 
,  3.  Ein  neuer  Beweis  für  die  außerordentliche  Härte  und  Festigkeit  der  Kukuksei- 

Schale.  in :  Journ.  Ornith.  33.  Jahrg.  p  369—370.  [240] 
,   4.  Etwas  über  das  Nisten  und  die  Eierzahl  von  i^ß/co  ««ftÖM^eo  und  PtcMs  wiet^tMS.  ibid. 

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,  2.  Jackdaws  breeding  in  a  Magpie's  Nest  and  in  Rabbit-holes .  ibid.  p  264. 

,  3.  The  Siskin  in  Co.  Sligo  in  Summer,  ibid.  p  345.  [210] 


III.  Systematik,  Faunistik,  Biologie.  4.  Aves.  205 

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,  2.  An  unobserved  Habit  in  Long-tailed  Tit.  ibid.  p  113.  [239] 

,  3.  Hybrid  between  a  Stock  Dove  and  Tarne  Pigeon.  ibid.  p  150. 

,  4.  Variety  of  Jackdaw  and  Chaffinch.  ibid.  p  184. 

,  5.  Grey  Lag  Goose  in  Nottinghamshire.  ibid.  p  185. 

,  6.  Sparrow  attacking  a  Willow  Wren  Swan's  Nest.  ibid.  p  263—264. 

,   7.  Wrens'  Nests.  ibid.  p  265. 

.  8.  Humming  of  the  Snipe.  ibid.  p  306. 

,  9.  Purple  Sandpiper  in  Nottinghamshire.  ibid.  p  480.   [210,  222] 

,  10.  Redshanks  nesting  in  Notts.  ibid.  p  482.  [210] 

,  11.  Grey  Phalarope  at  Mansfield.  ibid.   p  481.  [210,222] 

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Widhalm,  M.,  Die  Brieftaube,  deren  Geschichte,  Zucht,  Pflege  und  Dressur  nach  eigenen 

Erfahrungen  für  militärische ,   touristische  und  allgemeine  Zwecke  gesammelt,  in : 

Mitth.  Orn.  Ver.  Wien    9.  Jahrg.    p  142,  150,  158-159,  182,  195,  206-207,  219, 

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Wiesbauer,  .. . ,  [Überwintern  von  Scolopax  gallinago],  in:  Mitth.  Orn.  Ver.  Wien  9.  Jahrg. 

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,  2.  Stock  Dove  appropriating  a  Song  Thrush's  Nest.  ibid.  p  264. 

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206  Vertebrata. 

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ders.  4  Vols.  80  London,  Van  Voorst.  [Nunmehr  vollendet.] 

Zeledon,  J.C. ,  Catalogue  of  the  birds  of  Costa  Rica  indicating  those  species  of  which  the  United 
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tion. Mus.  Vol.  8  p  104—118.   [215] 

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1884  p  284. 

*Zenker,  Jos.,  Zur  Rackelhahn-Frage.  in:  Mitth.  Niederöst.  Jagdsch.  Ver.  Wien  1884 
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Ziemer,  E.,  1.  [Vultu7- fulvus  hei  Cöslin  erlegt],  in :  Journ.  Ornith.  33.  Jahrg.  p  220.  [208, 
224] 

2.  s.  IWatschie. 

A.    Literatur,  Geschichte,  Nomenclatur. 

Allen  (^)  berichtet  über  kleinere,  in  verschiedenen  americanischen  Zeitschriften 
erschienene  und  die  Vogelfauna  der  Vereinigten  Staaten  betreffende  Arbeiten. 
Beddard  hat  die  gesammelten  Schriften  des  verstorbenen  W.  A.  Forbes  heraus- 
gegeben. R.  Blasius  &  Hayek  ;\)  haben  unter  dem  Titel  »Ornis.  Internationale 
Zeitschrift  für  die  gesammte  Ornithologie,  Organ  des  permanenten  internatio- 
nalen ornithologischen Comitö's  etc.«  ein  neues  ornithologisches Journal  begründet, 
welches  in  zwanglosen  Heften  (4  zu  einem  Jahrgang)  erscheinen  soll  (Wien, 
Gerold's  Sohn) .  Dieselben  (2)  liefern  einen  Bericht  über  die  bisherige  und  zu  er- 
wartende Thätigkeit  des  permanenten  internationalen  ornithologischen  Comite's 
und  über  die  Einrichtung  ornithologischer  Beobachtungsstationen  in  einzelnen 
Ländern.  Brandt  berichtet  über  das  Schicksal  des  Eies  von  Struthiolithus  eher  so- . 
nensis.  E.  V.  Dombrowski  theilt  mythisch -historische  Überlieferungen  über  See- 
adler und  Pelikan  mit.  Evans  (^)  hat  den  ornithologischen  Theil  in  dem  »Record 
of  Zoolog.  Literature«  für  1884  bearbeitet.  Giglioll,  Schiavuzzi  (^j,  Senoner  und 
Oustalet  ("^)  referiren  über  den  ersten  internationalen  Ornithologen-Congreß  in 
Wien.  Menzbler  (^)  hat  mit  der  Veröffentlichung  der  von  Sewertzow  hinterlasse- 
nen  Arbeiten  begonnen.  Reichenow  (^)  widmet  den  verstorbenen  Ornithologen 
H.  Bodinus  und  A.  Brehm  Worte  der  Erinnerung.  Derselbe  {^)  berichtet 
über  die  Leistungen  in  der  Naturgeschichte  der  Vögel  während  des  Jahres  1884. 
Roebuck  &  Clarke  referiren  über  die  während  des  Jahres  1884  erschienenen,  die 
Vogelfauna  Nord-Englands  betreffenden  Arbeiten.  Nachrufe  an  E.  Rüppel,  E.  C. 
Rye,  N.A.Sewertzoff  und  White  erschienen  in:  Ibis  (5)  Vol.  3  p  336,  239, 
238  und  335.  Schalow  (^- ^  ^)  widmet  dem  verstorbenen  Reisenden  R.  Böhm 
einen  Nachruf,  ebenso  Thienemann  undRüppel;  s.  auch  Blomefield.  Water- 
house  theilt  die  Daten  der  Publication  einiger  zoologischen  Werke  des  verstorbenen 
John  Gould  mit.  v.  Tschusi  (^)  widmet  A.  J.  Jäckel  einen  Nachruf  und 
führt  die  Publicationen  des  Verstorbenen  auf.  Derselbe  ("*)  hat  die  ornithologische 
Litteratur  Österreich-Ungarns  des  Jahres  1884  zusammengestellt. 

B.  Museologie,  Sammlungen,  Taxidermie  etc. 

Bendire  veröffentlicht  eine  Liste  von  Arten,  deren  Eier  der  Sammlung  des 
National-Museums  in  Washington  noch  fehlen,  und  gibt  Anleitung  zum  Eier-Sam- 
meln.  Dalia  Torre  referirt  über  die  ornithologische  Sammlung  des  Museum  Fer- 
dinandeum  in  Innsbruck ,  Günther  über  die  dem  Londoner  Museum  einverleibte 
Sammlung  indischer  Vögel  A.  Hume's;  s.  auch  Sharpe  ('*).  V.  Madaräsz  C^)  gibt 
einige  Mittheilungen  über  die  Sammlungen  des  Ungarischen  National-Museums  in 


III.  Systematik,  Faunistik,  Biologie.    4.  Aves.    C.  Geograph.  Verbreitung  etc.     207 

Budapest.  More  (^)  liefert  ein  Verzeichnis  der  in  dem  »Science  and  Art«  Museum 
in  Dublin  enthaltenen  irischen  Vögel.  Ridgway  (^)  berichtet  über  den  Zuwachs 
der  Vogelsammlung-  des  National-Museums  in  Washington  während  des  Jahres 
1883,  Talsky  (i)  über  die  Localsammlung  des  Grafen  v.  Mittrowsky  aufschloß 
Pernstein  in  Mähren. 


C.  Geographische  Verbreitung,  Wanderung,  Faunen. 

a.  Allgemeines. 

Hartwig  (^)  bespricht  im  Anschluß  an  Palmens  Werk  über  Zugstraßen  die  Züge 
der  Wandervögel  und  die  Ursachen  des  Vogelzuges.  Verf.  gelangt  zu  dem  Resul- 
tat, daß  ein  nordost-südwestlicherZug  der  europäischen  Binnenlandvögel  bestehe, 
daß  bestimmte  Zugstraßen  im  Sinne  Palmens  nicht  vorhanden  seien,  daß  das 
schwindende  und  kommende  Sonnenlicht  nicht  die  Ursache  des  Vogelzuges  sein 
könne,  weil  der  Zugvogel  bei  Beginn  des  Zuges  in  Orte  komme,  welche  einen 
kürzeren  Tag  haben  als  die ,  welche  er  verließ ,  daß  die  Ursache  des  Zugphäno- 
mens vielmehr  Nahrungsmangel  sei,  daß  die  höheren  und  gemäßigten  Breiten  die 
ursprüngliche  Heimath  der  Zugvögel  seien,  nicht  die  tropischen,  in  welchen  sie 
ihren  Winteraufenthalt  nehmen,  daß  die  von  Südwest  nach  Nordost  sich  bewegen- 
den Zugvögel  Mitteleuropas  mit  der  in  derselben  Richtung  fortschreitenden  Ent- 
wickelung  der  Pflanzenwelt,  ihrer  directen  oder  indirecten  Nahrungsquelle, 
gleichen  Schritt  hielten .  Palacky  P)  unterzieht  Wallace's  Werk  über  die  thier- 
geographischen  Zonen  einer  abfälligen  Kritik,  Derselbe  (')  liefert  eine  Arbeit 
über  die  Verbreitung  der  Vögel  auf  der  Erde.  Im  1.  Theil  werden  die  Vogel- 
familien nach  der  in  Gray's  Handlist  angewendeten  systematischen  Folge  aufge- 
führt und  kurze  Notizen  über  ihre  Verbreitung  angeknüpft,  welche  indessen  sehr 
lückenhaft  sind  und  kein  dem  gegenwärtigen  Stande  unserer  Kenntnis  ent- 
sprechendes Bild  liefern  können.  —  Im  2.  Theil  entwirft  Verf.  nach  neuen  An- 
schauungen eine  Eintheilung  der  Erde  in  zoologische  Zonen.  Es  werden  4  Re- 
gionen gebildet,  indem  die  äthiopische  und  paläarctische  im  Wallace'schen  Sinne 
beibehalten,  dagegen  Nord- und  Süd- America  und  die  orientalische  mit  der  austra- 
lischen zu  je  einer  größeren  Region  zusammengezogen  sind.  America  wird  in 
folgende  Unterregionen  getheilt :  1 .  Nord-America  mit  a)  der  arctischen,  b)  der 
östlichen,  c)  der  westlichen  Zone.  2.  Mittel-Arn erica  mit  a)  Mexico,  b)  Antillen, 
c)  Central-America.  S.Süd-Americamita)  nördliche  Anden,  b)Maranonthal,  cj  Ost- 
brasilien, d)  südliche  Anden,  e)  Pampas,  f)  antarctische  Zone.  Die  vereinigte 
orientalische  und  australische  Region  ist  in  7  Zonen  getheilt :  a)  Vorderindien  und 
Ceylon,  b)  Ost-Himalaya,  Hinter-Indien,  Süd-China,  c)  Sundainseln  incl.  Philippi- 
nen und  Malacca,  d)  Papuasien  incl.  Queensland,  e)  das  übrige  Australien,  f)  Neu- 
seeland, g)  Polynesien.  —  Hierher  auch  Angot. 

b.  Specielles. 

Die  paläarctische  Region. 

1.    Die  europäische  Subregion. 

Skandinavien  und  Finnland.  Kolthoff  berichtet  über  ein  drittes  Exemplar 
von  Mergus  anatarius,  welches  bei  Kalmar  erlegt  wurde.  Palmen  gibt  ein  Ver- 
zeichnis der  Vögel  Finnlands  mit  den  schwedischen  und  finnischen  Namen  der 
einzelnen  Arten  und  ferner  Anleitung  zum  Anstellen  ornithologischer  Beobach- 
tungen. Vergl.  auch  Chapman  (3),  sowie  Sundevall  und  Kinberg. 


208  Vertebrata. 

Dänemark.  Liitken  veröffentlicht  einen  Jahresbericht  (1883)  der  ornitho- 
logischen  Beobachtungsstationen  in  Dänemark.  Über  Island  schrieben  Clarke 
und  Backhouse,  vergl.  unten  p  217. 

Rußland.  Aus  Büchners  Werk  über  die  Vögel  des  Gouvernements  St.  Pe- 
tersburg [vergl.  Bericht  f.  1884  IV  p  288]  liefert  Deditius  einen  Auszug  in 
deutscher  Übersetzung.  Menzbier  (2)  bespricht  die  Verbreitung  der  Eulen  im 
europäischen  Rußland  nördlich  des  Kaukasus.  Aufgeführt  werden:  Strix flam- 
mettj  Syrnium  lapponicum  und  tiralense,  Ulula  aluco,  Asio  otus  und  accipitrinus, 
Nyctale  Tengmalmi^  Athene  noctua ,  Glaucidium  passerinum,  Surnia  ulula,  Nyctea 
scandiaca,  Buho  maximus  und  turcomanus.  Vergl.  auch  unten  p  224  Monzbier  (^) . 
Hierher  auch  TaczanowskI  (^2). 

Deutschland.  Blasius,  Rohweder,  Tancre  und  Walter  veröffentlichen  den 
8.  Jahresbericht  des  Ausschusses  für  Beobachtungsstationen  der  Vögel  Deutsch- 
lands. Von  seltenen  Vorkommnissen  sind  u.  a.  erwähnt:  Gyps fulvus  m  0\iQ\'- 
Bayern,  Erythropus  verpertinus  bei  Beigard  in  Pommern,  Circus  palUdus  bei  Ham- 
burg, Nucifraga  in  Mittelfranken  (Brutvogel  bei  Lauskerofen  in  Ostpreußen), 
Picus  leuconotus  bei  Rosenheim  in  Oberbayern,  Otis  tetrax  bei  Münster,  Limicola 
platyrhyncha  bei  Lauingen  an  der  Donau.  A.  V.  Homeyer  (^)  über  Einwanderung 
von  Sylvia  palustris  und  {^)  Anthus  rupestris  in  Mecklenburg.  Meier  zählt  die  bei 
Louisenburg  in  Ostpreußen  vorkommenden  Brutvögel  und  Gäste  auf.  SchalOW  (*) 
veröffentlicht  einen  3.  Beitrag  zur  Vogelfauna  der  Mark  Brandenburg.  Derselbe 
enthält  besonders  Beobachtungen  aus  dem  Gebiet  von  Frankfurt  a.  0.,  Vulgär- 
namen aus  dem  Ruppiner  Kreise  und  wendische  Namen  aus  der  wendischen  Ober- 
lausitz. Bubulcus  ibis  und  Acanthis  albigularis  sind  der  Liste  märkischer  Arten  hin- 
zuzufügen. Ferner  wurde  das  Brüten  von  Otis  tetrax  und  Pyrrhula  major  im  Ge- 
biet nachgewiesen.  Eine  Liste  weist  267  Arten  für  die  Mark  Brandenburg  nach, 
wovon  177  Brutvögel.  Wiepken  führt  eine  Anzahl  Arten  auf,  welche  als  un- 
regelmäßige oder  seltene  Wanderer  in  Oldenburg  beobachtet  wurden.  Hervorzu- 
heben sind  :  Platalea  leucorodia,  Cygnus  minor ^  Somateria  mollissima,  Dysporus  bas- 
sanus,  Vultur  einer eus,  Circus pallidus,  Surnia  nisoria,  S.  nyctea,  Bubo  maximus, 
Merops  apiaster,  Panurus  biarmicus,  Turdus  atrigularis,  T.  pallens,  T.  migratorius, 
Loxia  pityopsittacus,  Carpodacus  erythrinus,  Phalaropus  cinereus,  Pelecanus  onocro- 
talus,  Procellaria  glacialis,  Anser  brachyrhynchus.  V.  BerlepSCh  (^)  bespricht  die 
Verbreitung  von  Acredula  rosea  in  Deutschland.  Nach  W.  Blasius  (^)  wurde 
Lanius  algeriensis  im  Elsaß  erlegt.  Reichenow  (^)  erwähnt  des  Vorkommens  von 
Ardea  purpurea  in  der  Mark.  A.  V.  Homeyer  (^)  erörtert  die  Verbreitung  von 
Turdus  pilaris  [s.  auchE.V.  Hoüieyer  (2)]  und  fand  (^)  Aegiothus  ^mana  auf  Hidden- 
see  brütend.  Syrnium  uralense  ist  nach  Schmidt  im  Reg. -Bez.  Königsberg  (Ost- 
Preußen)  nicht  selten.  Nach  Ziemer  wurde  Vultur  fulvus  am  29.  Mai  1884  bei 
Cöslin  in  Pommern  erlegt.  Bayer  (^)  berichtet  über  den  Zug  von  Nucifraga 
caryocatactes  in  Sachsen.  Bolle  {^)  theilt  mit,  daß  nach  dem  Chronisten  Beckmann 
Aegithalus  pendulinus  in  der  Mark  gebrütet  habe.  S.  auch  Matschie  (^j-  Bolle  (^) 
liefert  eine  systematische  Aufzählung  der  Vögel  der  Mark  Brandenburg,  welche 
276  Arten  anführt.  S.  auch  Landois  (') .  0"'Storp  gibt  einige  Notizen  über  die 
Ankunft  der  Zugvögel  in  Neuvorpommern.  Schacht  liefert  populär  gehaltene 
Schilderungen  der  Vogelwelt  des  Teutoburger  Waldes,  die  manche  werthvoUe 
biologische  Beobachtung  enthalten. 

Österreich-Ungarn.  Capek  gibt  Notizen  über  Vorkommen  und  Zugzeit 
einiger  Arten  in  Mähren  (auch  Biologisches),  v.  Csato  führt  die  in  denComitaten 
Alsö-Feh^r  und  Hunyad  (Ungarn)  vorkommenden  Vogelarten  auf,  theilt  Beob- 
achtungen über  deren  Lebensweise  mit  und  bespricht  theoretisch  den  Zug  der- 
selben.  V.  Dalberg  (2)  veröffentlicht  einige  Beobachtungen  aus  Mähren  und  gibt  {}] 


III.  Systematik,  Faunistik,  Biologie.    4.  Aves.   C.  Geograph.  Verbreitung  etc.     209 

ein  Verzeiclinis  der  Arten,  welche  in  der  Umgegend  von  Datschitz  als  Brut-  und 
Zugvögel  vorkommen,  v.  Dabrowski  schildert  das  Vogelleben  Bosniens.  Greisiger 
zählt  die  in  der  Umgegend  von  B^la  (Ungarn)  vorkommenden  Arten  auf.  Grimm 
schreibt  über  den  Vogelzug  in  der  Umgegend  von  Hartberg  (Steiermark)  im  Jahre 
1884.  V.  Kadich  (^j  schildert  die  Vogelwelt  der  Herzegowina.  Kolombatovlc 
führt  die  Vögel  Dalmatiens  auf.  v.  Mojsisovics  (2)  berichtet  über  eine  Reise  nach 
Süd-Ungarn  und  Slavonien  im  Frühjahr  1884  und  {^)  theilt  faunistische  Be- 
obachtungen über  diese  Gebiete  mit  (auch  Biologisches).  Nach  Demselben  (^) 
wurde  Harelda  glacialis,  Recurvirostra  avocetta  und  Somateria  mollissima  in  Steier- 
mark erlegt.  Schiavuzzi  (^)  bespricht  den  Vogelzug  an  der  österreichischen  Küste 
des  adriatischen  Meeres  während  des  Jahres  1884.  Talsky  (■^)  führt  die  in  Mähren 
vorkommenden  Raubvögel  nebst  Notizen  über  locale  Verbreitung  und  Lebensweise 
auf.  Von  selteneren  Arten  sind  erwähnt :  Aquila  pennata,  Nyctea  nivea,  Surnia  niso- 
ria,Nyctale  Tengmalmi  als  Standvogel,  Syrnium  uralense.  JBrachyotus palustris  wurde 
einmal  brütend  angetroffen.  Nach  Demselben  (^)  wurde  Lestris  cephus  im  östlichen 
Tirol  und  bei  Neutitschein  (Mähren) ,  L.  pomarina  bei  Neutitschein  beobachtet. 
Numenius  tenuirostris  wurde  nach  Reiser  (^)  bei  Eger  (Böhmen)  erlegt.  Über 
Auftreten  des  Pastor  roseus  in  Österreich  berichten  Breunner  und  v.  Tschusi  [^),  über 
dasjenige  von  Nucifraga  caryocatactes  Bauer  (2) ,  K.  V.  Dombrowski,  Michel,  Sylva 
und  Szikia,  über  Corvus  corax  in  den  österreichischen  Alpenländern  Reiser  (^). 
Nach  Buquoy  wurde  ein  Porphyrio  hyacinthinus  in  Böhmen  erlegt.  Der  in  Mähren 
vorkommende  Chrysomitris  spinus  zeigt  nach  Hartwig  (^)  Abweichungen  von  dem 
Typus  der  Art.  Valle  liefert  einen  Beitrag  zur  Vogelfauna  von  Triest,  insonder- 
heit mit  Bezug  auf  den  früher  von  Schiavuzzi  aufgestellten  Catalog.  Unter  den 
genannten  Arten  befinden  sich  auch  Somateria  mollissima,  Alca  torda,  Sula  bassana. 
V.  Washington  führt  die  von  ihm  während  eines  längeren  Aufenthaltes  in  Istrien 
beobachteten  Vögel  auf  nebst  Zugdaten  und  biologischen  Notizen.  A.  V.  Homeyer 
(5j  fand  Aegiothus  linaria  in  Ober-Engadin  brütend.  S.  auch  v.  Tschusi  ('*), 
V.  Kadich  (i,^),  v.  Kotz  (2),  Keller  (2)  und  Dalla  Torre. 

Italien.  Lepori  fand  Fringilla  citrinella  in  Sardinien.  Picaglia  berichtet  über 
Vorkommen  von  Lestris  parasitica  bei  Modena.  Whitehead  liefert  eine  Übersicht 
der  von  ihm  während  eines  1  Smonatlichen  Aufenthalts  auf  Corsica  beobachteten 
Vögel,  176  Arten.     S.  auch  Portis  und  Vallon. 

Pyrenäische  Halbinsel.  Dalgleish  (i)  führt  nach  portugiesischen  Quellen 
als  Bewohner  der  Burling-Inseln  auf:  Ruticilla  tithys  (Brutvogel) ,  Upupa  epops, 
Corvus  corax ,  Passer  domesticus  (Br. ) ,  Columba  palumbus  (Br.) ,  Turtur  auritus, 
Scolopax  rusticola,  TJria  troile  (Br.),  Mormon  arcticus,  Phalacrocorax  carbo  (Br.), 
Larus  argentatus  (Br.) ,  Puffinus  Kuhli  (Br.) .  Nach  Olphe-Galliard  (3)  wurde 
Larus  affinis  bei  Hendaye  in  den  Pyrenäen  erlegt.    S.  auch  Tait. 

Frankreich.  Olphe-Galliard  (S^)  bespricht  die  Cygnidae  und  Sperlinge 
[Passer)  des  westlichen  Europas  unter  Bezugnahme  auf  verwandte  außereuro- 
päische Formen.    S.  auch  Lescuyer  (2). 

Belgien.  Dubois  (S  2)  liefert  ein  Verzeichnis  der  Vögel  Belgiens  nebst  den 
französischen  und  flamländischen  Namen  der  einzelnen  Arten.  336  Species  sind 
aufgeführt,  wovon  70  Standvögel,  57  Sommer-,  39  Wintervögel,  49  regel- 
mäßige, 105  unregelmäßige  Wanderer  und  16  zufällige  Erscheinungen. 

Niederlande.  Albarda  theilt  einige  während  des  Jahres  1885  in  den 
Niederlanden  gesammelte  Beobachtungen  mit. 

Großbritannien.  Aplln  (S  ^]  liefert  einige  Beobachtungen  von  Oxfordshire. 
Archer  berichtet  über  Vorkommen  der  Aquila  naevia  in  Northumberland.  ArmJ- 
Stead  hat  ein  Verzeichnis  der  in  Solway  vorkommenden  Arten  zusammengestellt. 
Astley  berichtet  über  Nisten  von  Cardinalis  virginianus  in  der  Freiheit  in  England. 

Zool.  Jahresbericht.  1885.  IV.  14 


210  Vertebrata. 

Backhouse  liefert  ein  Verzeichnis  der  im  Upper  Teesdale  vorkommenden  Arten. 
M.  Browne  führt  die  Vögel  von  Leicestershire  auf  mit  Angabe  localer  Verbrei- 
tung, Zugdaten  und  einzelnen  biologischen  Notizen.  Buckley  bespricht  die  Vögel 
von  Rousay  (Orkney-Insel)  und  erwähnt  u.  a.  Colymhus  arcticus  als  Sommervogel. 
Carter  (2,  ^j,  Clarke  (^)  und  Tuck  (^)  berichten  über  Brüten  von  Larus  fuscus  an 
der  Küste  von  Yorkshire.  Chapman  (^j  gibt  einige  Notizen  über  das  Vorkommen 
einiger  Vogelarten  in  Upper  Coquetdale  mit  Bezug  auf  Cordeaux's  Angaben  über 
die  Vogelfauna  dieses  Gebiets.  Clarke  (^)  berichtet  über  die  Ankunftszeiten  der 
Sommervögel  in  Nord-England  während  des  Frühjahrs  1885  und  (*,  6)  über  Vor- 
kommen von  Saxicola  deserti  in  Yorkshire.  Clarke  &  Backhouse  jun.  liefern 
einige  Notizen  über  die  Vogelwelt  der  Färör-Inseln.  Cordeaux  (^)  hat  während 
des  Frühjahrs  1885  einige  Beobachtungen  an  der  Ostküste  Englands  angestellt. 
Dixon  (^  2)  schildert  die  Vogelwelt  von  St.  Kilda.  Gegen  70  Arten  kommen  vor. 
Alca  impennis  war  Brutvogel  und  wurde  1822  zum  letzten  Male  erlegt.  Näheres 
über  Troglodytes  hirtensis.  DonOVan  (^)  traf  Phylloscopus  rufus  im  Winter  in 
Irland.  Dresser  ('^)  berichtet  über  Vorkommen  von  Bartramia  longicauda,  Otis 
tetrax  und  Upupa  epops  in  Cornwall,  (^)  über  Sylvia  nisoria  und  Hypolais  icterina 
in  Norfolk  und  (i)  bestätigt  entgegen  den  von  Seebohm  erhobenen  Zweifeln,  daß 
ein  in  Cornwall  erlegtes  Exemplar  von  Aquila  clanga  in  der  Sammlung  Rodd's  in 
Trebartha  Hall  sich  befinde.  Evans  (^)  hat  eine  Liste  der  auf  der  Insel  Eigg 
(Schottland)  vorkommenden  Arten  zusammengestellt.  84  Species  sind  aufgeführt. 
Derselbe  (2)  berichtet  über  Nisten  von  Parus  palustris  in  Stirlingshire,  Fortune 
über  Brüten  von  Turdus  iliacus  in  Yorkshire.  Galnsborough  fand  Colymhus  cri- 
status  in  Rutlandshire.  Gatcombe  liefert  einige  Notizen  über  die  Vogelwelt  von 
Devon  und  Cornwall.  Gunn  (^)  berichtet  über  Vorkommen  von  Coracias  garrula 
und  (4)  eines  Exemplars  von  Porphyrio  smaragdonotits  bei  Norwich,  und  (i)  theilt 
einige  Beobachtungen  von  Norfolk  und  Suffolk  mit.  Gurney  (^)  berichtet  über 
Vorkommen  von  Mergulus  alle  im  Juli  bei  Norwich.  Gurney  jun.  (2)  referirt  über 
Vorkommnisse  in  Nord-Norfolk.  Hadfield  {^~^)  theilt  einige  Beobachtungen  von 
der  Insel  Wight  mit.  Harting  {^)  berichtet  über  Brüten  von  Colymbus  septentrio- 
nalis  in  Irland.  Harvie-Brown  {^)  schildert  das  Vogelleben  der  Nordwestküsten 
von  Sutherland.  Harvie-Brown,  Cordeaux,  Barrington,  More  und  Clarke  ver- 
öffentlichen den  6.  Bericht  (1884)  über  den  Frühjahrs-  und  Herbstzug  der  Vögel 
in  England.  Hesse  erhielt  Totanus  glareola  von  Temple  Mills.  Lever  traf  Falco 
aesalon  und  Anser  canadensis  in  Leicestershire.  Lllford  (2)  theilt  einige  Beobach- 
tungen aus  Northamptonshire  mit,  T.  LIster  aus  Yorkshire.  NachlVlacpherson(^) 
wurde  Larus  glaucus  im  April  in  Skye  und  (*)  Lestris  Buffoni  bei  Carlisle  im  Juni 
erlegt.  Mitchell  schreibt  über  die  Vögel  von  Lancashire  und  erwähnt  u.  a.  des 
Vorkommens  von  Saxicola  stapazina  und  Tichodroma  muraria  daselbst.  More  (^) 
liefert  ein  Verzeichnis  der  Vögel  Irlands  und  (2)  berichtet  über  Turdus  varius  in 
Mayo.  Nicholls  berichtet  über  seltene  Erscheinungen  in  Devon.  Phillips  (*l 
theilt  einige  Beobachtungen  aus  Breconshire  mit  und  (^)  fand  Lagopus  scoticus  in 
Somersetshire  und  Wiltshire.  C.  Smith  {^,  ^)  berichtet  über  Wahrnehmungen  in 
Somersetshire  und  referirt  über  die  Ankunft  der  Zugvögel  daselbst.  Slater  (^) 
über  Sylvia  nisoria  in  Yorkshire.  Southwell  (^)  fand  Hydrochelidon  hyhrida  in 
Yorkshire  und  (2)  Sterna  Dougalli  an  der  Küste  von  Sussex.  Stevenson  theilt  Be- 
obachtungen aus  Norfolk  mit.  Warren  ('^j  fand  Chrysomitris  spinus  im  Sommer 
in  Co.  Sligo.  Whitaker  ('■*)  berichtet  über  Vorkommen  von  Tringa  maritima  in 
Nottinghamshire,  (i^)  von  Phalaropus  fulicarius  in  Mansfield,  [^^)  über  Nisten  von 
Totanus  calidris  in  Notts  und  (i^)  über  Vorkommen  von  Fratercula  arctica  in  Not- 
tinghamshire. Willmott  erlegte  Nucifraga  caryocatactes  im  November  in  Kent. 
Über  locales  Vorkommen  einiger  Arten  in  England  befinden  sich  kurze  Notizen 


III.  Systematik,  Faunistik,  Biologie.   4.  Aves.   C.  Geograph.  Verbreitung  etc.     211 

ferner  in:  Naturalist.  London  1885  p  149,  182,  201,  251,  269,  336,  364 
Vergl.  auch  in  der  Liste  die  Arbeiten  von  Booth,  Brockholes  ^2),  Chäloner 
J.M. Campbell,  Clarke  (2,3),  Cornish  (i-*),  Dresser  (^j,  Aüye,  Corbin,  Dalgleish 
(2),  Donovan  (2 ,  Elliot(S2),  Erskine,  Th.  Fisher  (i-3),  Fowler,  Gunn  (2;,  Gurney 
(4,6,^),  Hamilton,  Hammond,  Karting  (2,3j,  Hodgson,  Lilford  (i),  A.  Lister,  Lumsden, 
Nlacpherson  {\'^,^),  More  12),  Nicholls,  Raine,  Roebuck  &  Clarke,  Sciater  (3), 
Seebohm  {\'),  C.Smith  (3),  Tuck  (2),  Ussher  (2),  Warren  (M,  Whitaker  R, 
Yarrell. 

Nord-Africa.    Reid  sammelte  während  des  Winters  bei  Tanger  in  Marocco 
11 8  Arten,  darunter  die  für  das  Gebiet  noch  nicht  nachgewiesene  Sitia  caesia  und 
einen  Garrulus,  welcher  eine  Zwischenform  von  G.  glandarius  und  cervicalis  dar- 
stellt, ferner  Ruticilla  Moussiert,   Cyanecula    Wolß,  Coccothraustes  vulgaris^  Frin- 
gilla  coelehsj  Asio  otus,  Francolinus  hicalcaratus. 

(2.    Die  Sibirische  Subregion.) 
3.    Die  Japanische  Subregion. 

Seebohm  (2)  gibt  an,  daß  Phalacrocorax  carbo,  capillatus  und  pelagkus  in  Japan 
und  China  vorkommen,  I.  bicristains  (=  urüe  Gm.)  wurde  hingegen  daselbst  bis- 
her noch  nicht  nachgewiesen.  Derselbe  (3)  berichtet  über  das  Vorkommen  von 
Diomedea  nigripes,  Numenhis  minor,  Totanus  calidris  unäpugnax,  Alca  troile  arra 
in  Japan.  Taczanowski  (')  liefert  ein  Verzeichnis  der  von  Kalinowski  und  Jan- 
kowski  neuerdings  am  Sidemi  und  Sungatscha  in  Südwest-Ussurien  gesammelten 
Arten,  worunter  neu:  foecilia  palustris  crassirostris  und  Suthora  webbiana  man- 
tschurica.  TrIstram  (2)  führt  8  Arten  auf,  welche  von  Gunn  an  der  Südküste  Ko- 
reas gesammelt  wurden.  Stejneger  (i)  beschreibt  einen  neuen  Sperling,  Passer 
saturatus^  von  Japan. 

4.    Die  Tartarische  Subregion. 

Harting  [^]  berichtet  über  Leucosticte  Rohowoshß  Prschw.  n.  sp.  von  Central- 
Asien.  Lansdell  gibt  ein  Verzeichnis  der  Vögel  Turkestans  nach  den  Angaben 
Sewertzoff's  in  Fedtschenko's  Turkestanje  Jevotnie.  v.  Madaräsz  (^j  beschreibt 
Tetraophasis  Szechenyi  n.  sp.  von  Ost-Tibet,  Solater  (^)  Phasianus  principalis  von 
Central-Asien.  Potanin  p  241 — 243  führt  37  Arten  auf,  welche  von  Adrianof 
in  der  nordwestlichen  Mongolei  gesammelt  wurden. 

5.  Die  Persische  Subregion. 

Nach  Heller  wurde  Dromas  ardeola  bei  Lattaquie  in  Syrien  erlegt.  Radde  liefert 
einen  Nachtrag  und  Druckfehlerberichtigung  zu  seiner  »Ornis  caucasica«.  Aquila 
clanga  Pall.  var.  Boeckii  und  Halcyon  smyrnensis  wurden  bei  Lenkoran,  Larus  ftis- 
cus  am  Ostufer  des  schwarzen  Meeres  erlegt.  E.  V.  Homeyer  (^)  beschreibt  Mu- 
scicapa  semitorquata  n.  vom  Kaukasus. 

Die  Äthiopische  Region. 

1.  West-Africa. 

BUttikofer  (^)  gibt  einen  Bericht  über  seine  zusammen  mit  C.  F.  Sala  unter- 
nommenen Reisen  und  Forschungen  in  Liberia,  schildert  zunächst  das  Land  in 
landschaftlicher  und  allgemein  faunistischer  Beziehung  und  führt  sodann  in  syste- 
matischer Folge  die  während  der  Expedition  gesammelten  Arten  auf  nebst  kri- 
tischen Bemerkungen  über  einzelne  Formen  und  biologischen  Notizen.  Die  Liste 
umfaßt  162  Arten.  Mit  Übersichtskarte  des  Gebietes.   Reichenow  (^)  unterscheidet 

14* 


212  Vertebrata. 

eine  nördliche  und  südliche  Abart  von  Merops  gularis  (letztere  subsp.  n.  australis). 
Die  Verbreitung  der  südlichen  Form  scheint  sich  bis  zum  Kamerun  zu  erstrecken, 
die  der  nördlichen  Ober-Guinea  bis  zum  Niger  zu  umfassen.  Rochebrune  be- 
schreibt Cinnyris  scapulatus  n.  von  Gabun. 

.  2.  Ost-Africa. 
Böhm  hat  einen  Bericht  über  eine  3 .  von  ihm  am  Ügalla-Fluß,  in  Uniamwesi 
und  am  Tanganjika  zusammengebrachte  Vogelsammlung  geliefert  und  gibt  zahl- 
reiche biologische  Notizen  über  die  einzelnen  zum  Theil  leider  nicht  sicher  be- 
stimmten und  wegen  theilweisen  Verlustes  der  Sammlungen  nicht  mehr  bestimm- 
baren Arten.  G.  A.  Fischer  hat  ein  Verzeichnis  der  von  ihm  während  eines 
siebenjährigen  Aufenthalts  in  Ost-Africa  gesammelten  Arten  mit  Angabe  der  fest- 
gestellten speciellen  Fundorte  zusammengestellt.  Dasselbe  enthält  479  Arten,  von 
welchen  70  von  dem  Reisenden  entdeckt  wurden.  In  Johnston's  Reisewerk  über 
die  Kilimandscharo-Expedition  befinden  sich  zahlreiche  Angaben  über  die  Vogel- 
welt der  durchzogenen  Gegenden.  Reichenow  [^]  p  217  beschreibt  Parus  pallidi- 
ventris  n.  von  Kakoma,  Euplectes  ladoensis  n.  von  Lado,  (")  Symplectes  stictifronsn. 
von  der  Zanzibarküste,  Textor  Böhmi  n.  von  Unjamwesi  und  (S)  Ptemistes  Böhmi 
von  Kakoma.  Shelley  (*)  führt  62  Arten  auf,  welche  von  Phillips  im  Somaliland 
gesammelt  wurden,  darunter  über  40  bisher  für  das  Gebiet  noch  nicht  nach- 
gewiesene und  zwar  6  neue  Species :  Coracias  Lorti.  Dryoscopus  rußceps ,  Telephonus 
Jamesi,  Argya  Aylmeri,  Saxicola  Phülipsi,  Parus  Thruppi,  Cursorius  gallicus  soma- 
lensis  n.,  Coracias  naevia  Levaillanti.  Derselbe  (^  ^j  zählt  50  Arten  auf,  welche 
von  Johnston  am  Kilimandscharo  gesammelt  wurden ,  worunter  neu :  Plnarochroa 
hypospodia ,  Nectarinia  Johnstoni ,  Cinnyris  mediocris ,  Muscicapa  Johnstoni,  Necta- 
rinia  Kilimensis  und  Pratincola  axillaris. 

3.    Süd-Africa. 
Gurney  liefert  Nachträge  zu  seinen  Notizen  über  die  Vogelfauna  von  Trans- 
vaal [s.  Bericht  f.  1884  IV  p  294]  nach  Mittheilungen  von  Ayres. 

Die  Madagassische  Region. 

Von  Mllne-Edwards  &  Grandidier's  Werk  ist  der  ornithologische  Theil  abge- 
schlossen. Milne -Edwards  &  Oustalet  führen  35  Arten  auf,  welche  von  Humblot 
auf  Groß-Comoro  gesammelt  wurden,  darunter  12  neue  :  Coracopsis  sibilans,  Circus 
Humbloti,  Leptosomus  gracilis,  Cinnyris  Hiinibloti,  Zosterops  mouroniensis,  Z.  Anga- 
sizae,  Graucalns  cuctillatiis,  G.  sulphuretis,  Humblotia ßavirostris,  Terpsiphone  como- 
rensis,  Hypsipetes  parvirostris ,  Foudia  consobri7ia,  Turdiis  comorensis.  Sharpe  {^) 
bespricht  eine  kleine  CoUection  (15  Arten)  von  den  Amirant-,  Glorioso-  und 
Seychellen-Inseln,  darunter  Ttirtur  Cqppingeri  n. 

Die  Malayische  Region. 
1.  Vorderindien  und  Ceylon. 
Menzbier  (•^j  führt  40  Arten  vom  oberen  Tarim-Fluß  in  Kaschgar  auf,  darunter 
Leptopoecile  Sophiae  major  n.  und  Rhopophilus  deserti.  Swinhoe  &  Barnes  be- 
sprechen eine  Vogelsammlung  von  Central-Indien,  aus  der  Umgegend  von  Mhow 
und  Neemuch.  v.  Pelzeln  &  Kohl  berichten  über  eine  Vogelsammlung  von  Ceylon. 
S.  auch  Barnes. 

2.  Hinterindien  und  Süd-China. 
Müller  liefert  einen  Nachtrag  zur  Ornis  der  Insel  Salanga  (vergl.  Bericht  f. 
1884  IV  p  209].  Durch  die  neue,  von  Cpt.  Weber  zusammengebrachte  CoUection 
wurde  die  Liste  der  auf  der  Insel  vorkommenden  Arten  um  1 0  vermehrt,  darunter 


in.  Systematik,  Faunistik,  Biologie.    4.  Aves.    C.  Geograph.  Verbreitung  etc.     213 

Osmotreron  bicincta.    Salvadori  &  Giglioli  [^)   beschreiben  Jyngipicus  Waltersi  von 
Formosa,  (2)  Cissa  hypokuca  n.  und  Mirafra  erythrocephala  n.   von  Cochinchina. 

3.  Sujnda-Inseln  und  Malacca. 

H.  0.  Forbes'  Werk  über  den  Malayischen  Archipel  enthält  Verzeichnisse  der 
Vögel  von  Sumatra,  Timorlaut,  Buru  und  der  Cocos-Keeling-Inseln  (auch  Bio- 
logisches.) GuJIIemard  ^]  liefert  ein  Verzeichnis  der  vonihm  während  der  Reise  der 
Yacht  »Marchesa«  auf  Borneo  und  Cagayan  Sulu  gesammelten  Vögel.  Auf  der  letz- 
teren Insel  besteht  die  Vogelfauna  aus  einem  Gemisch  von  Formen  der  Philippinen, 
der  Sulu-Inseln  und  der  Insel  Borneo,  doch  überwiegt  der  Character  der 
letztgenannten  Insel,  unter  den  15  vom  Verf.  gesammelten  Arten  haben  7 
weitere  Verbreitung,  von  den  übrigen  8  sind  2  auch  auf  den  Philippinen  [Tany- 
gnathus  htzoniensis  und  omeCalornis),  2  [C/iibia pecioralis  und  Carpophaga  Pickermgi) 
werden  auch  auf  den  Sulu-Inseln  gefunden,  4  sind  rein  bornesisch.  Eine  Art  ist 
neu  und  der  Insel  eigenthümlich :  Mixornis  cagayanensis.  Vorderman  (2)  liefert  die 
6.  Fortsetzung  seiner  Beschreibung  der  Vögel  Batavias  und  (')  stellt  einen  alpha- 
betischen Index  zu  dem  Verzeichnis  der  Vögel  Batavias  zusammen.  Saivadori  & 
Giglioli  (^)  p  824  beschreiben  Jyngipicus  f rater  n.  von  Malacca,  Slater  ('^)  p  124 
Myiophonetis  borneensis,  ferner  [-]  p  122  und  [^  Partis  cinerascens  von  Borneo. 
Kutter  liefert  werthvolle  biologische  Schilderungen  der  Vögel  Borneos. 

4.   Philippinen. 

Guillemard  (^)  gibt  eine  Übersicht  der  Vögel  des  Sulu-Achipels.  In  der  von 
Sharpe  (Proc.  Z.  Soc.  1879)  aufgestellten  Liste  sind  20  Arten  angeführt,  4  der- 
selben [Cuculus  fucatns^  Carpophaga  Pickeringi,  Caloenas  nicobarica  und  Gallus  stra- 
mineicollis)  müssen  nach  G.'s  Erfahrungen  gesti'ichen  werden.  Dagegen  ist  das 
Verzeichnis  um  49  Species  zu  vermehren,  so  daß  jetzt  65  Arten  von  der  Insel- 
gruppe bekannt  sind.  Zoogeographisch  sind  die  Suluinseln  nicht  mit  den  Sunda- 
Inseln,  sondern  mit  den  Philippinen  zu  vereinigen.  Von  den  65  Arten 
kommen  gleichzeitig  30  auf  den  Philippinen  vor,  fehlen  hingegen  auf  Borneo, 
26  haben  weitere  Verbreitung,  von  den  wenigen  übrigen  scheinen  einige  dem 
Archipel  eigenthümlich  zu  sein ;  3  [Dicrurus  pectoralis ,  Ptilopus  formosus  und 
Artamides  pollens]  gehören  dem  australischen  Gebiet  an.  Neu  sind :  Pericrocotus 
Marchesae  und  Macronus  Kettlewelli.  Jordana  p  176-190  schildert  die  Vogel- 
fauna der  Philippinen.  In  einer  systematischen  Liste  sind  HO  Species  aufge- 
führt; Buceros  hydrocorax  wird  sehr  mangelhaft  abgebildet  T  5.  Oustalet  (^) 
beschreibt  Anthracoceros  Marchei  von  Palawan,  Sharpe  \})  p  446  A.  Lemprieri 
ebendaher  [identisch  mit  dem  vorgenannten]. 

Die  Nearctische  Region. 

Agersborg  liefert  ein  Verzeichnis  der  Vögel  von  Südost -Dakota.  Bain  {}) 
schildert  das  winterliche  Vogelleben  von  Prince  Edward  Island,  Batchelder  (^) 
die  winterliche  Vogelfauna  Neu-Mexicos.  Beckham  \^']  gibt  ein  Verzeichnis  der 
Vögel  von  Nelson  County  und  führt  die  von  ihm  bei  Pueblo  in  Colorado  beob- 
achteten Arten  auf.  Brewster  (^  berichtet  über  Vorkommen  von  Turdus  ustu- 
latus,  Sialia  sialis  azurea  und  Caeligena  Clemenciae  in  Arizona,  und  gibt  (^3)  einen 
ferneren  Beitrag  zur  Fauna  von  Arizona  und  Sonora  auf  Grund  der  Forschungen 
von  F.  Stephens.  Neu  wird  beschrieben:  Colinus  Ridgivayi.  Derselbe  (2)  be- 
schreibt Cupidonia  pinnata  n.  von  Illinois  und  (9)  Lagopus  Weicht  n.  von  Neufund- 
land. Christy  (2)  schildert  die  Fauna  von  Manitoba.  Cooke  (i)  berichtet  über 
Vorkommen  seltener  Arten  im  Mississippi-Thal.  Drew  bespricht  die  verticale 
Verbreitung  der  Vögel  Colorados.     Dutcher  (^)  berichtet  über  das  Vorkommen 


214  Vertebrata. 

seltener  Arten  auf  Long  Island,  N.  Y.,  Goss  (S^,^"^)  über  seltene  Sommervögel 
in  Kansas  und  (^)  über  Ochthodromus  wilsonius  in  Neu-Schottland.  Henshaw  (^) 
bespricht  die  an  der  Californiscben  Küste  vorkommenden  Landen  und  gibt  {^)  ein 
Verzeichnis  der  von  ihm  während  des  Sommers  am  oberen  Pecos-Fluß  in  Neu 
Mexico  beobachteten  Arten.  Hoffmann  führt  die  bei  den  Selish-,  Pah-uta-  und 
Shonshoni-Indianern  üblichen  Trivialnamen  einer  Anzahl  von  Arten  auf.  N.  T. 
Lawrence  liefert  Nachträge  zu  seiner  früher  veröffentlichten  [Forest  und  Stream 
1878]  Liste  der  Vögel  von  Long  Island.  Loomis  gibt  einen  Nachtrag  zu  seiner 
früher  [Bull.  Nutt.  Orn.  Club.  Vol.  4  p  209]  veröffentlichten  Liste  der  Vögel  von 
ehester  County,  Süd- Carolina.  Mc  Kinlay  schildert  das  Vogelleben  in  Pictou 
County,  Neu-Schottland.  Merriam  [^)  veröffentlicht  einen  vorläufigen  Bericht 
des  Comites  für  Beobachtung  des  Vogelzuges  in  den  Vereinigten  Staaten,  darin : 
Notizen  über  den  Zug  von  Progne  subis  im  Frühjahr  1884,  Ankunft  von  Icterus 
galbula  im  Mississippi -Thal  (zusammengestellt  von  W.  Cooke),  Vogelzug  bei 
Sombrerot  Key  in  Florida,  bei  Point  Barrow  in  Alaschka  (zusammengestellt  von 
J.  Murdoch)  und  an  der  Straße  von  Mackinac.  Derselbe  (^)  veröffentlicht  ein 
Circular  für  das  Jahr  1885  betreffend  die  Beobachtungsstationen  in  den  Ver- 
einigten Staaten.  Derselbe  (^,^^)  liefert  einen  3.  und  4.  Nachtrag  zu  seiner 
Liste  der  Vögel  von  Points  des  Monts,  Quebec  in  Canada.  Erwähnt  .•  Anorthura 
troglodytes  hiemalis,  Somateria  Dresseri  und  Tachypetes  aquila.  Nehrung  (^)  gibt 
den  Schluß  seiner  Beiträge  zur  Ornis  des  nördlichen  Illinois.  Ridgway  (^^)  ver- 
öffentlicht eine  Liste  von  Namen  americanischer  Vögel,  welche  seitens  des  Comites 
für  Classification  und  Nomenclatur  der  »American  Ornithologist's  Union«  neuer- 
dings angenommen,  beziehungsweise  gegenüber  dem  früheren  Gebrauch  verändert 
worden  sind.  Eine  neue  Species  ist  CalUpepla  californica  vallicola.  Derselbe  C')  be- 
schreibt Branta  minima  n.  von  der  pacifischen  Küste  Nord-Americas.  Scott  (^j  schil- 
dert das  winterliche  Vogelleben  in  den  Bergen  von  Süd-Arizona  und  (3)  bespricht 
eine  Vogelsammlung  ebendaher,  darunter  Troglodytes  aedon  Marianae  n.  Seton  C') 
führt  eine  Anzahl  von  Arten  auf,  welche  bei  Toronto  in  Canada  erlegt  wurden, 
und  (1"^,^)  gibt  Notizen  über  die  Vögel  Manitobas ;  dabei  ist  eine  zwischen  B. 
umbellus  und  umbelloides  stehende  ^onßsa-Form  beschrieben.  Stephens  schildert 
eine  Reise  nach  Arizona  und  Sonora  und  führt  die  während  derselben  beobach- 
teten Arten  auf.  Turner  (^)  gibt  ein  Verzeichnis  der  Vögel  von  Labrador,  ein- 
schließlich Ungava,  Ost-Main,  Moose,  die  Golfdistricte  der  Hudson-Bay-Company 
und  die  Insel  Anticosti.  Die  Brut-  und  Standvögel  sind  durch  Sterne  kenntlich 
gemacht.  Wood  liefert  einige  Notizen  über  die  Fauna  von  Manitoba.  Über  die 
Verbreitung  einzelner  Arten  in  den  Vereinigten  Staaten  theilten  Beobachtungen 
mit:  Allen  [\^),  Bagg,  Ball,  Beckham  [^-'^),  Brewster  (^^^i^^S^^),  N.  C  Brown 
(^2),  Browne(i"3)  Chadbourne  (S^),  Coale,  Coues,  Davlson,  Dwight,  A.K.Fischer 
(1-3),  Frost,  Goodale  (i,^),  Goss  (^j,  Hardy,  Henshaw  (^^,  Holterhoff,  Jeffries, 
Merriam  (^^^l2),  Osgood,  Palmer  (',2),  Rjcker,  Sage  (2-4),  Vi/.  L  Scott,  W.E. 
Saunders,  H.  iVi.  Smith  {^-^),  Southwick  &  Jencks,  Townsend  (^2),  Thompson, 
Widmen,  Wiilard  (^).  S.  auch  Allen  unter  Litteratur  etc.  oben  p  206.  [Im  vor- 
jährigen Bericht  IV  p  298  ist  das  Referat  über  die  Arbeit  von  Coues  &  Prentis 
(Vögel  Columbiens)  verstellt.  Es  gehört  unter  den  Abschnitt  »Nearctische  Region«.] 

Die  Ne'otropische  Region. 

1.  Die  Mittel-Americanische  Subregion. 

Von  Godman  &  Salvin's  Werk  erschien  die  Fortsetzung  der  Fringilliden 
p  345-360.  Ridgway  (2)  beschreibt  folgende  neue  Arten :  Harporhynchus  gutta- 
tus,  Troglodytes  Beani,  Dendroeca  petechia  rufivertex,  Spindalis  Benedicti,  Cardinalis 


III.  Systematik,  Faunistik,  Biologie.    4.  Aves.    C.  Geograph.  Verbreitung  etc.     215 

saturatus ,  Euethia  olivacea  intermedia,  Cyclorhis  insular is ,  Vtreo  Baircli,  Vireo- 
sylvia  cinerea,  Empidonax  gracilis^  Myiarchus  platyrhynchus ^  Attila  Cozumelae^ 
Chlorostilbon  forßcatus,  Lampornis  thalassinus,  Ceniurus  Leei  und  Rupornis  gra- 
cilis  von  der  Insel  Cozumel  an  der  Ostküste  Yucatans.  Derselbe  ("')  führt  von 
der  genannten  Insel  57  Arten  auf,  worunter  noch  die  neue  Form  Ceniurus  ruhri- 
ventris  pygmaeus.  Lawrence  (2,-\)  beschreibt  Polioptila  albiventris,  Contopus  albi- 
collis,  Chaetura  yucatanica  und  peregrifiaior  und  Engyptila  Gaumeri  von  Yucatan,  (^) 
p  271  Engyptila  vinaceifulva  ebendaher,  Ridgway  z^*'  Bmdroeca  Bryanti  castand- 
ceps  von  West-Mexico  und  Cap  Lucas,  (^  Icterus  cucullatus  Nelsoni  von  Mazatlan, 
Cap  Lucas  u.  a.,  (^)  Cyanocorax  cucullatus  und  Vireolanius  pulchellus  verticalis  von 
Costa  Rica  und  (i^j  Cancroma  Zeledoni  von  Central- America.  Salvin  (*)  führt  27 
Arten  von  der  Insel  Cozumel  auf,  darunter  2  neue  ,s.  Timeliidae  und  Fringillidae] , 
welche  jedoch  in  der  vorgenannten  Arbeit  von  Ridgway  bereits  beschrieben 
sind.  Auch  mehrere  andere  Bestimmungen  werden  nach  der  Ridgway 'sehen 
Arbeit  zu  corrigiren  sein.  So  ist  Vireo  magister  vermuthlich  auf  V.  einer eaUidgw., 
Attila  sp.  auf  ^.  Cozumelae  Ridgw.,  Centurus  dubius  auf  C.  Leei  Ridgw.,  Phoni- 
para  pusilla  auf  Euethia  olivacea  intermedia  Ridgw.,  Chlorostilbon  caniveti  auf  Ch. 
forßcatus  Ridgw.  zu  beziehen.  Zeledon  führt  692  Arten  für  Costa  Rica  auf, 
wobei  diejenigen  Arten  durch  einen  Stern  kenntlich  gemacht  sind ,  welche  sich 
in  dem  National-Museum  in  Washington  befinden. 

.2.  Die  Columbische  Subregion. 

Lawrence  (*)  p  3.58  beschreibt  Zenaida  bogotensis  vonNeu-Granada,  Matschie  (3) 
Presbys  bogotensis,  V.  BerlepSCh  r^)  p  289  Ochthoeca  consobrina  von  Bogota,  Hart- 
laub  Psittactda  Spengeli  von  Baranquilla.  Nation  bespricht  die  Verbreitung  von 
Psittacula  andicola,  Cypselus  andicola  und  Petrochelidon  rußcollis  in  Peru.  Tacza- 
nowski  &  V.  Berlepsch  liefern  eine  3.  Liste  der  von  Stolzmann  in  Ecuador  auf 
dem  Ostabhang  der  Anden  gesammelten  Vögel.  Neu  sind:  Odontorhynchus  Bra- 
nickii,  Calliste  pidchra  aequatorialis,  C.  Taylori,  Poecilothraupis  palpebrosa  caeru- 
lescens ,  Chlorospingus  signatus  ,  Urothraupis  Stohmanni ,  Pseudotriccus  Pelzelni, 
Pogonotriccus  Gualaqidzae.  Myiodynastes  chrysocephalus  minor,  Myiobius  phoenico- 
mitra ,  Synallaxis  singularis,  Anabazenops  mentalis,  Herpsilochmus  axillaris  aequa- 
torialis,  Formicarius  thoracicus  und  Galbula  Pastazae.  In  einem  Anhange  wird 
noch  Xiphocolaptes  crassirostris  beschrieben.  In  einem  2.  Anhang  gibt  v.  Ber- 
lepsch allgemeine  Betrachtungen  über  die  Vogelwelt  von  Ecuador.  Auch  werden 
einige  Bestimmungen  in  den  vorausgegangenen  Listen  berichtigt,  u.  a.  Catamenia 
homochroa  in  C.  inornata  minor  Berl.  verändert.  Stolzmann  (^j  liefert  ein  Bild 
der  geographischen  Verbreitung  der  Vögel  in  Ecuador  und  Peru. 

3.  Die  Amazonen-Subregion. 

V.  Berlepsch  (3)  beschreibt  Chlorospingus  Reyi  von  Venezuela,  Ridgway  (J^) 
Dromococcyx  gracilis  von  British  Guiana.  SalvIn  i^  bespricht  eine  Vogelsamm- 
lung aus  dem  Britischen  Guiana,  welche  von  H.  Whitely  am  Atapuran-Fluß ,  in 
Bartica  Grove  am  Essequibo,  in  Camacusa  am  Mazaruni-Fluß,  auf  dem  Kuke- 
nam-Berg  iRoraima-Kette) ,  auf  den  Merume-Bergen ,  dem  Roraima  und  am 
Yuruani-Fluß  zusammengebracht  wurde.  Die  Liste  der  Arten  dieser  CoUection 
ist  vom  Bearbeiter  durch  die  von  Schomburgk  beobachteten  Species  vermehrt. 
Die  noch  nicht  abgeschlossene  Arbeit  führt  379  Arten  auf,  darunter  neu :  Turdus 
murinus,  Herpsilochmus  sticturus,  Heterocnemis  saturata  und  Antrostomus  Whitelyi. 
Sciater  (^'j  beschreibt  Icterus  Hauxtvelli  vom  oberen  Amazonenstrom. 


2J6  Vertebrata. 

4.   Die  Südbrasilianische  Subregion. 

V.  Berlepsch  &  v.  Jhering  besprechen  eine  von  dem  letztgenannten  bei  Taquara 
do  Mundo  Novo,  Prov.  Rio  Grande  do  Sul  in  Brasilien,  zusammengebrachte  Vogel- 
sammlung. 221  Arten  sind  aufgeführt  mit  einzelnen  biologischen  Notizen  und 
kritischen  Bemerkungen  über  die  Nomenclatur  mehrerer  Arten.  Neu  sind  be- 
schrieben :  Saltator  similis  pallitliventris,  Orchilus  auricularis  pyrrhotis,  Leptoptila 
Reichenbachi  Bahiae,  Piciimnus  Jheringi.  Cinclodes  fuscus  wird  zum  ersten  Mal  für 
Brasilien  nachgewiesen,  v.  Berlepsch  [^)  beschreibt  Attila  griseigularis  von 
St.  Catharina.  Gibsotl  liefert  einen  Beitrag  zur  Vogelfauna  von  Paisandu  in 
Uruguay.  52  Arten  sind  aufgeführt  mit  Notizen  über  Nistweise  und  Eier  einiger 
derselben. 

5.    Die  Patagonische  Subregion. 

Cabanis  (^)  beschreibt  Chrysotis  tucumana  n.  Coppinger  gibt  einige  Notizen 
über  die  Vögel  der  Magellanstraße.    Göring  schildert  das  Vogelleben  Argentiniens. 

6.   Die  Antillisjche  Subregion. 

Von  Cory's  (2)  Werk  über  Haiti  ist  der  4.  Theil  (Schluß)  erschienen,  mit  Karte 
der  Insel  und  Abbildungen  der  Köpfe  einer  größeren  Anzahl  von  Arten.  Im 
Ganzen  sind  111  Arten  als  Bewohner  von  Haiti  aufgeführt,  darunter  32  eigen- 
thümliche.  Numida  meleagris  ist  eingeführt  und  verwildert.  Derselbe  (^)  gibt 
eine  Liste  der  auf  den  westindischen  Inseln,  einschließlich  der  Bahamas,  großen 
und  kleinen  Antillen,  vorkommenden  Arten.  Lawrence  (^)  führt  eine  Anzahl  von 
Arten  auf,  welche  neuerdings  auf  Guadeloupe  nachgewiesen  wurden,  darunter 
Ceryle  stictipennis  n.  Derselbe  (*)  beschreibt  Zenaida  rubriceps  n.  von  Grenada. 
Merriam  (^^)  erwähnt  Helinaia  Sivainsoni  von  Jamaica  und  {^)  von  Süd-Florida. 
Ridgway  (^)  beschreibt  Certhiola  Finsckiu.  von  Dominica,  C.  SundevalU  Yon  Guade- 
loupe und  C.  Sancti-Thomae  n.  von  St.  Thomas  und  St.  John, 

Die  Australische  Region. 

1.   Australien. 

A.  J.  Campbell  beschreibt  die  Eier  von  413  australischen  Arten,  darunter  122, 
welche  in  Gould's  Werk  und  in  den  Arbeiten  Ramsay's  noch  nicht  erwähnt  sind. 
Mathew  schildert  einen  Besuch  der  Claremont  Inseln  und  zählt  die  beobachteten 
Arten  auf,  darunter  auch  Tringa  variahilis.  Ramsay  {^]  beschreibt  Collyriocincla 
Boweri  von  Queensland. 

2.    Celebes. 

W.  Blasius  (S^)  beschreibt  eine  von  Platen  auf  Mangkassar  und  im  District 
Tjamba  in  Süd-Celebes  zusammengebrachte  Vogelsammlung,  56  Arten.  Neu  sind 
beschrieben:  Merops  philippinus  celebensis  n.  und  Cyrtostomus  frenatus  Plateni. 
U.  a.  wird  das  Vorkommen  von  Macropteryx  Wallacei  und  Scythrops  Novae  Hol- 
Zonc?me  bestätigt ;  Jugendkleider  verschiedener  Arten  sind  beschrieben.  Gullle- 
mard  (^)  bespricht  eine  von  ihm  auf  Celebes  zusammengebrachte  Vogelcollection. 
Unter  den  108  Arten  sind  3  bisher  für  die  Insel  noch  nicht  nachgewiesen  :  Astur 
trivirgatus,  Alcedo  bengalensis  und  Halcyon  pileata. 

3.   Neu-Guinea  und  Molukken. 

Finsch  &  Meyer  beschreiben  eine  von  K.  Hun  stein  auf  Neu-Guinea,  insbe- 
sondere auf  dem  bisher  noch  unerforschten  Hufeisengebirge  zusammengebrachte 
Vogelsammlung.  Der  erste  Theil  der  Arbeit  behandelt  die  Paradiseidae.  Unter 
den  19  aufgeführten  Arten  sind  S  neue.    Von  einer  Art  wird  das  ^f ,  von  zweien 


ni.  Systematik,  Faunistik,  Biologie.   4.  Aves.   C.  Geograph.  Verbreitung  etc.     217 

sind  die  $  zum  ersten  Mal  beschrieben  [s.  System.  Th.  unter  Paradiseidae]. 
Von  Gould's  (1)  Werk  über  Neu-Guinea  ist  Th.  19  und  20  erschienen.  Guille- 
mard  (^)  sammelte  69  Arten  auf  den  Molukken,  darunter  Eos  insularis  n.  von 
Weeda.  Caca^M«  a/5a  wurde  auf  Obi,  Ptilopus  prasinorrhous  auf  Weeda  nachge- 
wiesen. Derselbe  (^j  bespricht  eine  von  ihm  auf  Sumbawa  zusammengebrachte 
Vogelcollection  von  38  Arten.  Mit  Ausnahme  von  zwei  neuen  [Turnix  Powelli 
und  Zosterops  brunneicauda)  kommen  sämmtliche  Arten  auch  auf  den  faunistisch 
übereinstimmenden  Inseln  Lombok  und  Flores  vor.  Derselbe  (**)  sammelte  ferner 
213  Arten  auf  Neu  Guinea,  Waigiu,  Batanta,  den  Aru-Inseln,  Jobi,  Mysol  und 
Salawatti  und  beschreibt  diese  CoUection.  Baza  Reimvardti,  Ceyx  solttaria,  Grau- 
calus  magnirostris ,  Edoliisonia  melas,  Calobates  melanope,  Muscicapa  griseosticta  \mdi 
Totanus  glareola  wurden  auf  Waigiu  nachgewiesen,  Astur  torquatus,  Mino  Dumonti 
und  Alcyone  pusilla  auf  Batanta,  Coriphilus  placens  und  Lalage  atrovirens  auf  den 
Arfak-Bergen ,  Gymnophaps  Albertisi  und  Tadorna  radjah  auf  Jobi,  Poecüodryas 
hypoleuca  auf  Salawatti.  Nehrkorn  gibt  ein  systematisches  Verzeichnis  einer  von 
Platen  auf  Waigiu  zusammengebrachten  Vogelsammlung.  Dasselbe  weist  103  Arten 
auf,  die  Anzahl  der  seither  von  der  Insel  bekannten  Species,  welche  81  betrug, 
wird  somit  um  22  vermehrt.  Unter  letzteren  sind  besonders  auffallend:  Cyclo- 
psittacus  aruensis,  Hirundo  javanica,  Hermotimia  auriceps.  Auch  die  Eier  mehrerer 
Arten  [Rhectes,  Ptilotts,  Pitta  etc.l  sind  beschrieben.  Ramsay  \^)  beschreibt  io- 
phorina  superba  minor  und  Parotia  Latvesi  vom  Astrolabe- Gebirge  und  ei*wähnt  des 
Vorkommens  von  Trichoglossus  papuanus ,  Josephinae^  pulchellus,  Muschenh-oeki  und 
Chaetorhynchus  papuanus  daselbst.  Derselbe  (^)  beschreibt  Rhipidura  fallax  n. 
von  Neu-Guinea.  Oustalet  ("*)  beschreibt  Cyclopsittacus  Edwardsi  und  Goura 
Victoriae  var.  comata  von  der  Nordküste  Neu-Guineas.  Riedel  erklärt  «Timoriao« 
für  die  richtige  Schreibweise,  anstatt  Timorlaut.  Salvador!  kritisirt  einige  der 
von  Meyer  [vergl.  Bericht  f.  1884  IV  p  30]  von  Timoriao-  und  den  Tenimber- 
Inseln  beschriebenen  Arten. 

S.  auch  Forbes  unter  Sunda-Inseln. 

4.   Die  Polynesischen  Inseln. 

ReichenOW  (*)  beschreibt  Phlegoenas  virgo ,  Rhipidura  atrigularis  und  Corvus 
Kubaryi  von  den  Pelau-Inseln. 

5.   Neu-Seeland. 

Fllhol  führt  nach  Scott  die  Vögel  der  Campbell-  und  Macquarie-Inseln  auf. 
Erstere  zeigt  außer  Zosterops  lateralis  nur  pelagische  Formen,  woraus  F.  schließt, 
daß  dieselbe  vulkanischen  Ursprungs  sei  und  niemals  einen  Zusammenhang  mit 
Neu  Seeland  gehabt  habe,  während  die  Macquarie-Inseln  nach  dem  Vorkommen 
terrestrischer  Formen  wie  Platycercus,  Ocydromus,  Rallus  zu  urtheilen,  früher  mit 
Neu-Seeland  verbunden  gewesen  sein  müssen.  Potts  [^)  gibt  Notizen  über  Nester 
und  Eier  einiger  neuseeländischer  Vögel.  Tristram  (^j  beschreibt  Platycercus 
Pennanti  var.  Nobbsi  und  Halcyon  norfolkiensis  von  Norfolk.  Gurney  (^j  p  139 
erwähnt  des  Vorkommens  von  Ninox  maculata  auf  Norfolk. 

Die  Arctische  Region. 

Bunge  berichtet  über  das  Vogelleben  auf  der  Sagastyr-Insel  in  der  Lena-Mün- 
dung. Cygnus  Bewicki,  olor  und  musicus  wurden  als  Brutvögel  angetroffen,  ebenso 
Xema  Sabini  und  Rhodostethia  rosea.  Clarke  &  Backhouse  jun.  schildern  einen 
Herbstaufenthalt  auf  dem  östlichen  Island  nebst  einigen  Notizen  über  die  Fauna 
der  Färör-Inseln.    Insonderheit  wird  das  Herbstkleid  von  Lagopus  rupestris  be- 


218  Vertebrata. 

schrieben  und  abgebildet.  Matschie  &  Ziemer  liefern  in  deutscher  Übersetzung 
einen  Auszug  aus  Nelson's  Birds  of  Bering-Sea  [s.  Bericht  f.  1883  IV  p  264]. 
Murdoch  (^)  bespricht  die  auf  der  Polar-Expedition  des  Lieutenant  Ray  bei  Point 
Barrow,  Alaschka,  gesammelten  Arten.  Die  Collection  umfaßt  54  Species. 
Notizen  über  Zeit  des  Vorkommens,  Nistens  und  Beschreibung  von  Nest  und  Eiern 
einzelner  Arten,  auch  die  bei  den  Eskimos  gebräuchlichen  Namen.  Rhodostethia 
rosea  Winterkleid  und  erstes  Herbstkleid  abgebildet.  Derselbe  ("^)  kritisirt  einige 
von  Nelson  (Birds  of  Bering-Sea)  gemachte  Angaben  über  die  Vögel  von  Alaschka. 
Erwiderung  hierauf  von  E.  W.  Nelson.  Stejneger  {^)  gibt  eine  Übersicht  der  von 
ihm  auf  den  Commandeur-Inseln  und  bei  Petropaulski  auf  Kamtschatka  ge- 
sammelten Vögel  mit  Angabe  der  Synonymie  der  einzelnen  Species,  Bemerkungen 
über  locale  Verbreitung  und  biologische  Notizen,  ferner  eine  Liste  der  bisher  auf 
Kamtschatka  nachgewiesenen  Arten,  welche  186  umfaßt,  und  schließlich  allge- 
meine Betrachtungen  über  den  Character  der  Kamtschatkanischen  Ornis.  Neu 
sind  beschrieben  :  Cuculus  peninsulae,  Carpodacus  erythrinus  Grehnitzkii  und  Ayihya 
marila  nearctica.  Abgebildet  werden  Köpfe  von  Alken  und  Lamellirostren  in  be- 
sonderer Berücksichtigung  der  Abweichungen  der  Schnabelform  und  -Färbung 
zu  verschiedenen  Jahreszeiten.  Turner  (2)  gibt  ein  Verzeichnis  von  Arten,  welche 
von  ihm  auf  den  Bleezhnee  oder  Nearer  Islands  (Attoo,  Agattoo  und  Semechi) ,  der 
westlichen  Gruppe  der  Aleuten,  gesammelt  wurden.  Menzbier  [^)  beschreibt 
Hierofalco  Grebnitzkii  von  der  Behrings-Insel.  Hartwig  {^)  fand  Erithacus  ruhecula 
bei  Tromsö  unter  69°  n.  Br.  brütend. 

D.  Systematik. 

a.  Allgemeines. 

PawlOW  behandelt  die  Stammesgeschichte  der  Vögel  auf  Grund  geologischer 
Thatsachen.  Den  Archaeopteryx  und  die  Carinata  betrachtet  Verf.  als  Glieder 
zweier  verschiedener ,  auseinander  gehender  Zweige  des  Vogelstammbaumes. 
Woodward  liefert  eine  kurze  allgemeine  Characteristik  der  Classe  »Aves«,  bespricht 
besonders  deren  wichtigste  osteologische  Kennzeichen,  führt  die  hervorragendsten 
fossilen  Formen  auf  und  recapitulirt  die  bekannte  Eintheilung  der  Classe  in  die 
vier  Ordnungen  der  Saururae,  Odontornithes,  Ratitae  und  Carinatae,  sowie  die 
geographische  Verbreitung  nach  Sclater.  Die  fossilen  Arten  sind  nach  ihrem  zeit- 
lichen Auftreten  zusammengestellt.  Reichenow  &  SchalOW  haben  das  Compen- 
dium  der  neu  beschriebenen  Gattungen  und  Arten  fortgesetzt.  Erschienen  ist 
Serie  8,  enthaltend  die  während  des  Jahres  1883  neu  beschriebenen  Formen. 

b.  Specielles. 

[Anordnung  und  Begrenzung  der  Familien  nach  Reichenow ,  Die  Vögel  der  Zoologi- 
schen Gärten,  1882—1884.] 

Brevipennes. 

Gadow  erörtert  die  anatomischen  Unterschiede  von  Rhea  amencana,  Darwini 
und  macrorhyncha,  Claraz  die  Unterschiede  der  Eier  der  beiden  erstgenannten 
Arten.  Lydekker  berichtigt  seine  Notiz  über  die  Fossilreste  eines  Ratiten  aus  den 
Siwalik  Hills  [Dromaeus  sivalensis]  dahin,  daß  die  betreffenden  Reste  gar  keinem 
Vogel,  sondern  einem  mit  Hippopotamus  verwandten  artiodactylen  Ungulaten  an- 
gehören. Nathusius  beschreibt  die  Unterschiede  in  der  Schalentextur  der  Eier 
von  Struthio  camelus,  australis  und  molybdophanes . 

Dinornis  Owenin.  foss.   Neu-Seeland ;   van  Haast  (^). 
Gastornis  Klaasseni  n.  foss.    Neu-Seeland;    E.  T.  Newton. 
Megalapteryx  Hectori  n.  g.  et  sp.  foss.  Neu-Seeland;   van  Haast  p). 


III.  Systematik,  Faunistik,  Biologie.   4.  Aves.   D.  Systematik.  219 

Urinatores. 

Familie  Ale idae. 

Über  Alca  impennis,  seine  Geschichte  und  die  zur  Zeit  vorhandenen  Exemplare 
an  Bälgen,  Skeletten  und  Eiern  hat  Grieve  ein  größeres  Werk  veröffentlicht. 
Nach  Allon  (^)  wurde  Simorhynchus  cristatellus  an  der  Küste  von  Massachusetts 
beobachtet.  Mergulus  alle  wurde  im  Juli  bei  Tadeaster  (England)  beobachtet 
nach  Chaloner,  in  demselben  Monat  bei  Norwich  gefangen  nach  Gurney  \^) .  Stej- 
neger  (^)  bildet  ab  die  Köpfe  von  Cyclorrhynchus  psittaculus^  Q.  im  Sommerkleid 
(T  4  und  5),  Fratercula  corniculata.  ^  im  Sommer,  ad.  im  Winter,  (^  jun.  im 
Winter  (T  3),  Lunda  cirrhata,  Q  im  Sommer,  (^  im  Winter  (T  1),  pull.,  jun. 
und  juv.  (T  2),  Simorhynchus  pygmaeus^  (^  im  Winter,  Q  im  Sommer,  S.  pusälus, 
(^  im  Sommer  und  Winter,  S.  cristatellus,  Q  im  Sommer  und  Winter,  (^  im  Som- 
mer (T  4  und  5),  Synthliboramphus  antiquus  (^  (T  5).  Derselbe  [^)  p  341 — 342 
weist  nach,  daß  Simorhynchus  Merr.  auf  Alca  cristatella  und  A.  psittacula  basirt 
wurde  in  Ersch  &  Gruber's  Encyclop.  1.  Sect.  II  p  405.  NachValle  wurde  Alca 
torcla  bei  Triest  erlegt.  Uria  troile  Brutvogel  auf  den  [Berlinga-Inseln  nach 
Dalgieish  [^).    S.  auch  Henshaw  (ß). 

Familie  Colymbidae. 

Bryant  hält  PocUceps  ocddentalis  und  Clarhii  für  geschlechtliche  Abweichungen 
derselben  Species.  Buckley  traf  Colymbus  arcticus  als  Sommervogel  auf  Ronsay, 
Orkney-Insel.  Goss  [^i  fand  Podilymbus  podiceps  brütend  in  Kansas.  Harting  (^) 
erwähnt  Colymbus  septentj-ionalis  als  Brutvogel  in  Irland.  Seebohm  (^)  erörtert 
die  Unterschiede  von  Colymbus  Adamsi  und  glacialis.  Erstere  Art  wurde  1852  an 
der  Suffolk-Küste  und  ein  anderes  Mal  an  der  Northumberland-Küste  in  England 
erlegt ;  Verf.  vermuthet,  daß  er  häufiger  vorkomme,  aber  meistens  mit  C.  glaci- 
alis verwechselt  werde.  Seton  (^)  erwähnt  Podiceps  ocddentalis  von  Manitoba. 
Stejneger  [^]  p  340 — 341  hält  Colymbus  nigricollis  [auritus  Auct.  nee  Linn.,  nee 
Newton,  nee  Ridgway)  für  keine  americanische  Art. 

Longipennes. 

Familie  Procellariidae. 

Coues  über  vermuthliches  Vorkommen  von  Diomedea  exulans  in  Florida.  Mac- 
pherson  (^)  erwähnt  Puffinus  major  von  der  Skye-Küste  (England).  Ridgway  (^) 
bespricht  die  Unterschiede  von  0 estrelata  Fischeri  imä  defilijjpiana  und  theilt  mit 
(26),  daß  Pelagodroma  marina  (Lath.)  im  Atlantischen  Oceau  unter  40«  34'  18" 
N.  und  66  0  9'  W.  erlegt  wurde.  Stejneger  (^)  bildet  den  Kopf  von  Fulmarus  gla- 
cialis glupischa  Q^  im  Winter  und  Sommer  ab  (T  6) . 

Familie  Laridae. 

Bunge  fand  Rhodostethia  rosea  und  Xema  Sabini  auf  der  Sagastyr-Insel  in  der 
Lena-Mündung.  Clarke  (\)  erwähnt  Larus  fuscus  von  der  Yorkshire- Küste, 
Cornish  (^)  Larus  leucopterus  von  Scilly.  Rissa  tridactyla  Kotzebuei  wurde  nach 
Goss  (^)  in  Washington,  nach  Southwick  &  Jencks  bei  Nicasio,  Cal.,  erlegt.  Hen- 
Shaw  (1)  zählt  die  an  der  ealifornischen  Küste  vorkommenden  Lariden  auf.  Nach 
Olphe-Galliard  (^)  wurde  Larus  affinis  bei  Hendaye  in  den^  Pyrenäen  erlegt. 
Picaglia  berichtet  über  Vorkommen  von  Lestris  parasitica  bei  Modena.  Radde 
(p  7  7)  erlegte  Larus  fuscus  in  der  Bucht  von  Nowo-Rossiisk  am  Ostufer  des 
schwarzen  Meeres.  Murdoch  (^)  bildet  Rhodostethia  rosea,  Winter-  und  erstes 
Herbstkleid  ab.     Stejneger  (^)  bildet  die  Köpfe  von  Larus  kamtschatkensis  und 


220  •       •  .  Vertebrata. 

schistisagus  ab  (T  6).  H.  Saunders  berichtet  über  die  geographische  Verbreitung 
der  Lariden  mit  besonderer  Rücksicht  auf  die  canadischen  Arten.  Talsky  i^) 
theilt  mit,  daß  Lestris  cephus  Keys.  Bl.  im  östlichen  Tirol  und  bei  Neutitschein  in 
Mähren,  L.  pomarina  Tem.  bei  Neutitschein  erlegt,  bez.  gefangen  wurden.  Wil- 
lard ('^)  erwähnt  Chroicocephalus  Franklini  von  Wisconsin. 


Rissa  tridactyla  pollicaris  Stejneger  n.    Kamtschatka;    Baird,  Brewer  &  Ridgway, 
Water  B.,  N- America  II  p  202  (1884). 

Familie  Sternidae. 

Southwell(^,  ^)  berichtet  über  Hydrochelidon  hybrida  inYorkshire  und  (2)  Sterna 
Dougalli  an  der  Küste  von  Sussex. 

Steganopodes. 

Familie  Graculidae. 

Brewster  (^)  und  Jeffries  berichten  über  Graculus  carÄo  in  Massachusetts.  Nach 
Seebohm  (-^)  kommen  Phalacrocorax  carho,  capillatus  und  pelagicus  in  China  und 
Japan  vor,  Ph.  bicristatus  (=  urile  Gm.)  wurde  daselbst  bisher  noch  nicht  nach- 
gewiesen. Stejneger  (^)  T  8  bildet  die  Köpfe  von  Ph.  pelagicus  und  urile  q^  und 
juv.  ab  mit  besonderer  Berücksichtigung  der  Schnabelfärbung. 


Phalacrocorax  pelagicus  ro5«s^Ms  Ridgw.  n.  Alaschka;    Baird,  Brcwer  &  Ridgway, 
Water  B.,  N- America  II  p  160  (1884). 

Familie  Sulidae. 
Nach  Valle  wurde  Sula  bassana  bei  Triest  erlegt. 

Lamellirostres. 

Familie  Mergidae. 

Kolthoff  theilt  mit,  daß  ein  3.  Exemplar  von  Mergus  anatarius  Eimbeck  [Anas, 
Clangula,  mergoides  Kjävh.)  1881  bei  Kalmar  erlegt  wurde.  Das  I.Exemplar 
werde  1825  bei  Braunschweig  geschossen,   das  2.  1843  auf  Seeland  gefangen. 

Familie  Anatidae. 

Brewster  C)  erwähnt  Somateria  Dresseri  und  mollissima  von  der  Küste  Neu- 
Englands.  Nach  MojSiSOViCS  (^)  wurde  Harelda  glacialis  und  Somateria  mollissima 
in  Steiermark  erlegt.  T.  H.  Nelson  {^)  berichtigt,  daß  die  Notiz  [Zoologist  1882 
p  92],  wonach  Querquedula  discors  bei  Redcar  erlegt  wurde,  auf  ein  junges  (^  von 
Qu.  cirda  sich  bezieht.  H.  M.  Smith  [^)  traf  Harelda  hyemalis  im  Sommer  in  Mary- 
land. Stejneger  ('')  p  161  bespricht  die  Unterschiede  und  Verbreitung  von  ^y%a 
afßnis  (Eyt.),  mariloides  (Vig.),  marila  (L.),  nearctica  Stejn.  und  bildet  T  7  den 
Kopf  von  Somateria  V-nigra  mit  besonderer  Berücksichtigung  der  Schnabelfärbung 
ab.  Derselbe  [^)  p  409  schlägt  Glaudonetta  als  neuen  Namen  an  Stelle  vonC/an- 
gulaYlQm.  (mit  dem  Typus  ^.  clangulali.],  welche  letztere  Bezeichnung  zuerst  von 
Leach  1819  für  den  Typus  A.  glacialis  L.  gebraucht  wurde,  vor.  Nach  Valle 
wurde  Somateria  mollissima  bei  Triest  erlegt.    S.  auch  Stejneger  (^). 


Aythya  marila  nearctica  n.   Nearctische  Region;   Stejneger  (^)  p  161. 
Charitonettan.  g.  Billshort,  somewhat  depressed;   nostrils  in  the  anterior  portion 


III.  Systematik,  Faunistik,  Biologie.   4.  Aves.    D.  Systematik.  221 

of  the  posterior  half  of  the  bill,  not  pervious,  rather  narrow,  and  with  an  acute 
tubercle  visible  at  the  posterior  corner,  lamella  not  visible  below  tomia ;  border  of 
frontal  feathering  angular.  Outer  toe  without  claw,  decidedly  longer  than  middle 
one;  tip  of  inner  toe,  without  claw,  reaches  only  to  the  2.  Joint  of  middle  toe; 
hind  toe  very  short.  First  primary  longest;  none  of  the  primaries  sinuated  in 
the  inner  web.  Tail  rather  long,  more  than  twice  the  length  of  the  tarsus;  reaches 
beyond  the  folded  wings  by  nearly  twice  the  length  of  culmen,  graduated,  of  16 
rectrices.  Feathering  of  the  head  of  the  male  particularly  puffy.  Typus  :  Anas 
albeolaL.;  Stejneger  (*)  p  163. 

Familie  Anseridae. 

Guillemard  (^)  p  665  fand  Tadoma  radjah  auf  Jobi.  Ridgway  (^)  hält  Anser 
leucopareius  Brandt  für  identisch  mit  A.  Hutchinsi  Sws.  &  Rieh.,  ebenso  Bemtcla 
leucopareia  Baird  für  synonym  mit  B.  occidentalis  Ridgw.  Stejneger  •*)  T  7 
bildet  Köpfe  von  Anser  alhifrons  Gamheli  u.  A.  segetum  Middendorffi  in  Berück- 
sichtigung der  Schnabelfärbung  ab.  Wiepken  berichtet  über  Vorkommen  von  Anser 
hrachyrhynchus  in  Oldenburg. 

Branta  minima'n.  Pacifische  Küste  Nord-Americas  (=  Bemicla  canadensis  yar .  d  leu- 
copareia Baird,  Brew.  &  Ridgw.  Water  B.  N- America),  am  nächsten  B.  occiden- 
talis Baird;   Ridgway  (^j  p  22. 

Familie  Cygnidae. 

Bunge  fand  Cygnus  Bewichi,  musicus  und  olor  als  Brutvögel  auf  der  Sagastyr- 
Insel  in  der  Lena-Mündung.  Olphe-Galliard  (2)  behandelt  die  Cygnidae  des  west- 
lichen Europas.  Unter  der  1.  Gattung  Holor  [!]  sind  aufgeführt;  H.  musicus 
Wagl.  und  minor  Gray,  nebenbei  erwähnt  H.  americanus  Bp.  und  buccinator 
Wagl.,  unter  der  2.  Gattung  Cygnus  C.  mansuetus  Salerne  (=  Anas  olor  Gm.), 
nebenbei  erwähnt  C.  immutabilis  Yarr.  Wiepken  über  Vorkommen  von  Cygnus 
minor  in  Oldenburg. 

Familie  Charadriidae. 

Nach  Brewster  [^^)  wurde  Haematopus  palliatus  wieder  in  Massachusetts  erlegt. 
BÜttikofer  ("^)  hält  Glareola  nuchalis  liheriae  für  identisch  mit  G.  megapoda. 
Cabanis  [Journ.  Ornith.  33.  Jahrg.  T  6J  bildet  die  Köpfe  von  Aegialitis  hifrontatus, 
gracilis,  Mechotvi,  occidentalis  und  venusta  ab.  Nach  Cornish  {^,  ^j  wurde  Aegia- 
litis vociferus  und  Cursorius  gallicus,  letzterer  im  December,  in  Cornwall  erlegt. 
60SS  (9)  erwähnt  Ochthodromus  wilsonius  von  Neu- Schottland.  Stejneger  ("'J  p  101 
bespricht  die  Unterschiede  von  Haematopus  ostralegus  L.,  osculans  Swinh.,  longi- 
rostris  Vieill.  uuA  palliatus  Tem.  Derselbe  [^)  p  339  weist  nach,  daß  Lobivanel- 
lus  Strickl.  zurückzuziehen  sei  gegen  Parra  L.  Für  Lobivanellus  Gray  (Handlist 
2492  ,  nee  Strickl.)  ist  Sarcogrammus  Rchb.  (=  Vanello-chetusia  Jerdon,  nee 
Brandt)  anzuwenden. 

Cursorius  gallicus  somalensis  n.   Somaliland;    Shelley  ('')  p  415. 

Familie  Dromadidae. 

Nach    Heller  wurde  Dromas  ardeola  bei  Lattaquie  in  Syrien  erlegt. 

Familie  Scolopacidae. 

Nach  Beckham  (^)  ist  Ereunetes  pusillus  occidentalis  an  der  Küste  von  Virginia 
erlegt.  Über  Limicola  platyrhyncha  in  Schwaben  s.  R.  Blasius  &  Gen.  p  333.  N.  C. 


222  Vertebrata. 

Brown  (^j  traf  Limosafoeda  bei  Portland,  Maine.  Cornish  (^j  berichtet  über  ein 
zweites  Vorkommen  von  Totanus  solitarius  in  Cornwall.  Dresser  (2)  erwähnt  des 
Vorkommens  von  Bariramia  hngicauda  in  Cornwall.  Guillemard  {^)  p  665  fand 
Totaniis  glareola  auf  Waigiu.  Henshaw  (^)  erlegte  Actodromas  Bairdi  bei  Locust 
Grove,  New- York.  Hodgson  beobachtete  Ntimenius  arcuatus  am  1.  März  auf  dem 
Zuge  in  Solway  (England) .  Holterhoff  erwähnt  Recurvirostra  americana  von  San 
Diego,  Cal.  Hesse  erlegte  Totamis  glareola  bei  Temple  Mills  (England).  Mathew 
(2)  fand  Tringa  iwiahilis  auf  den  Claremont-Inseln.  Merriam  (^^)  beschreibt  die 
bisher  unbekannten  Eier  von  Tr'mga  canutus.  Mojsisovics  (^)  berichtet  über  Vor- 
kommen von  Recurvirostra  avocetta  in  Steiermark.  Ereunetes  occidentalis  wurde  nach 
Henshaw  (^)  auf  Long  Island,  Boston  Harbor,  Mass.,  nach  H.  M.  Smith  [^)  am 
unteren  Potomac  erlegt,  Numenins  temdrostris  nach  Reiser  \^)  beiEger  (Böhmen). 
Stejneger  (*)  p  124  characterisirt  die  Gattungen  Terekia,  Pseudoiotanus  und   S?/m- 

phemia  in  ihren  gegenseitigen  Beziehungen  und  erörtert  p  117  die  Unterschiede 
von  Actodromas  acimiinatus ,  damacensis ,  rußcollis  und  Temminchi.  Derselbe  (^) 
p  182  weist  nach,  daß  der  Gattungsname  Crym.ophihisY\&\\\.  für  den  Typus  Tringa 

fulicaria  L.  anzuwenden  sei,  Phalaropns  Briss.  hingegen  anstatt  Lobipes  Cuv.  für 
T.  hyperhorea  L.  Warren  (^)  beobachtete  Totanus  fuscus  in  Co.  Sligo  (England). 
Wernich  theilt  mit,  daß  Gallinago  scolopacina  am  1,  Dec.  1884  bei  6^  Kälte  un- 
weit ßavenstein  in  Pommern  und  Scolopax  rusticola  am  23.  Januar  1885  bei  13^ 
Kälte  unweit  Lamstedt  an  der  Eibmündung  erlegt  wurde.  Nach  Whitaker  (^^) 
ist  Phalaropus  fnlicarius  bei  Mansfield  (England)  erlegt  worden  und  (9)  Tringa  mari- 
tima in  Nottinghamshire. 

Familie  Otididae. 

Nach  Dresser  {^)  wurde  Ofis  tetrax  in  Cornwall  erlegt.  Schalow  (*)  p  9  be- 
richtet über  das  Brüten  der  Art  bei  Fehrbellin  in  der  Mark  Brandenburg,  R.  Bla- 
sius  &  Genossen  p  317  über  Vorkommen  bei  Münster. 

Familie  Rallidae. 

Buquoy  berichtet  über  einen  in  Böhmen  erlegten  Porphyrio  hyacintUnus,  Goss 
('')  über  Por;;a«ß  noveboracemis  in  Kansas.  GuÜlemard  (^j  T  39  bildet  Rallicula  rubra 
ab.  Nach  Gunn  (^)  wurde  Porphyrie  smaragdonotus  bei  Norwich  erlegt.  Meyer  (^) 
beschreibt  Notomis  Hochstetteri,  mit  Abbildung.  W.  L.  Scott  traf  Porzana  novebora- 
censis  in  Ottawa. 

Familie  Parridae. 

Stejneger  (^)  p  339  weist  nach,  daß  Jacana  Briss.  anstatt  Parralj.  anzuwenden 
sei,  letzterer  Gattungsname  hingegen  für  Lobivanellus  Strickl. 

Familie  Hemipodiidae. 
Turnix  Powellin.  ähnlich  T.  rufilatus.  Sumbawa ;  Guillemard  (5)  p  511  T  29. 

Grosseres. 

Familie  Ib  idae. 

El  Not  (1)  erwähnt  Platalea  leucerodia  von  Devonshire,  Wiepken  von  Oldenburg, 
Holterhoff  Ibis  faldnellus  von  San  Diego,  Co. 

Familie  Ciconiidae. 
Nach  A.  K.  Fischer  [^)  wurde  Tantalm  locuhtor  in  Ost-New-York  erlegt. 


III.   Systematik,  Faunistik,  Biologie.   4.  Aves.    D.  Systematik.  223 

Familie  Ardeidae. 

J.  M.  Campbell  berichtet  über  Vorkommen  von  Nycticorax  griseus  in  Schottland, 
Gunn  (2)  p  330  über  Ardetta  mimda  in  Hertfordshire,  W.  L.  Scott  über  Herodias 
egretta  in  Ottawa,  Canada,  ReJchenow  (2)  über  Ardea  purpurea  in  der  Mark  Bran- 
denburg, 

Cancroma  Zeledoni  n.  Central-America ;    Ridgway  {^^). 

Gyrantes. 

Familie  Carpophagidae. 

Gould  (^)  Th.  19  bildet  Carpopkaga  rubricera  und  Ftilopus  solomonensis  ab.  Gullle- 
mard  (^)  p  269,  270  fand  Ftilopus  formoms  und  Carpopkaga  Pickeringi  auf  den 
Sulu-Inseln,  letztere  (2)  p  420  auch  auf  Cagayana.  Derselbe  (^)  p  575  erwähnt 
ttilopus  prasinorrJious  von  der  Insel  Weeda,  südöstlich  von  Halmahera.  W.  Blasius 
(3)  T  14  bildet  Ftilopus  Temmincki  ab.  Müller  weist  Osmotreron  bicincta  für  Sa- 
langa  nach. 

Familie  Geotrygonidae. 
Goura  Victoriae  var.  comata  n.  Nördl.  Neu-Guinea;   GllStalet  (^). 

Familie  Columbidae, 

V.  Berlepsch  &  V.  Jhering  p  177  hdXiQnLeptoptHarufescens'QQxS..  für  identisch 
mit  L.  Reichenbachi  v.  Pelz,  und  erörtern  die  Unterschiede  dieser  Art  von  L. 
chalcauchenia.  BÜttJkofer  (')  T  6  bildet  Columba  unicincta  ab.  Clarke  (')  erwähnt 
Columba  livia  von  der  Küste  von  Yorkshire.  Guillemard  (^)  p  661  weist  Gymno- 
phaps  Albertisi  auf  Jobi  nach.  Lawrence  (^)  p  272  stellt  Leptoptila  fulviventris  zur 
Gattung  Engypiila,  hält  aber  die  Artselbständigkeit  gegenüber  E.  albifrons  aufrecht. 


Engyptila  Gaumeri  n.  nahe  E.  jamaicensis.  Yucatan;    Lawrence  i^)  p  157;  vinacei- 

fulva  n.  Yucatan;  id.  (^)  p  271. 
Leptoptila  Reichenbachi  Bahiae  n.  Bahia;   V.  BerlepSCh  &  V.  Jhering  p  177. 
Fhlegoenas  virgo  n.  nahe  Fh.  erythroptera.    Pelau-Inseln ;    ReJChenOW  (^)  p  HO. 
Turttir  Coppingeri  n.  nahe  T.  aldabranus.  Glorioso-Inseln ;   Sharpe  (^)  p  484. 
Zenaida  bogotensis  n.  ähnlich  T.   vinaceo-rufa.  Neu-Granada;    rubriceps  n.   Grenada 

(West-Indien);  Lawrence  (^j  p  358. 

Rasores. 

Familie  Phasianidae. 

Numida  coronata  marungensis  vermuthlich  neu  ;  Böhm,  Zeitschr.  ges.  Ornith.  1.  Jahrg. 

(1884)  p  105. 
Fhasianus  principalis  n.  nahe  Ph.  persicus  u.  Shawi.  Murghab-Fluß,  Central- Asien ; 

Sclater  [^)  p  324  T  22. 

Familie  Perdicidae. 

Stejneger  (ß)  p  46  weist  nach,  daß  Ortyx  Montezumae  Vig.  der  ältere  Name  für 

O.  massena  Less.  sei,  und  p  44 — 45,  daß  Colimis  Less.  für  Ortyx  Steph.  (nee  Or- 

.    tyx  Oken)   angewendet  werden  müsse.     Matschle  (^j  weist  nach,   daß  Ftemistes 

Cranchi  irrthümlich  auf  einen  ostafricanischen  Vogel  bezogen  sei  (u.  a.  von  Finsch 


224  Vertebrata. 

n.  Hartl.  Ost.Afr.  p  579).    Die  Art  gehört  ausschließlich  dem  Westen  an  und 
■wird  im  Osten  durch  P.  Böhmi  vertreten. 


Callipepla  californica  vallicola  n.  Inneres  Californien;   Ridgway  (^^)  p  355. 
Colmus  Ridgioayi  "ü..  nahe  C.  coyolcos.  Sonora,  Mexico;   Brewster  (^^)  p  199. 
Pternistes  Böhmi  n.  nahe  P.  Cranchi.  Kakoma,  Inneres  Ost-Africa;   Reichenow  (*) 

p  465. 
Tetraophasis  Szechenyi  u.  Ost-Tibet;   V.  Madaräsz  (^). 

Familie  Tetraonidae. 
Brewster  (^^)  über  Lagopus  rupestris  in  Anticosti.  Das  Herbstkleid  dieser  Art 
wird  beschrieben  und  abgebildet  von  Clarke  &  Backhouse  p  377  T  9.  Merriam  (*) 
hält  Lagopus  albus  Alleni  für  eine  nur  durch  die  Jahreszeit  bedingte  Varietät  der 
Stammform.  Über  eine  zwischen  B.  umbellus  und  umhelloides  stehende  Bonasa-Yoxva 
von  Manitoba  berichtet  Seton  (3)  p  270 — 271.  Stejneger  (2)  schlägt  Canachites 
als  neuen  Namen  für  Canace  vor,  welcher  letztere  schon  früher  bei  den  Dipteren 
verwendet  ist.    Über  Tetrao  urogallus  vergl.  Wurm  unter  Biologie. 


Cupidonia  pinnata  n.  Prärien  westlich  von  Illinois ;   Brewster  (^)  p  82. 

Lagopus  Welchi  n.  Neufundland;    Brewster  (^)  p  194. 

Tetrao  urogalloides  sachülinensisTX.;  BogdanOW;,  Consp.  Av.  Ross.  Fasc.  1  p  122  (1884). 

Eaptatores. 

Familie  Vulturidae. 
Bagg  berichtet  über  Vorkommen  von  Cathartes  aura  in  Central-New-York. 
V.  Boeck  [s.  W.  Blasius  i^)  p  418]  beschreibt  das  Flaumkleid  von  Sarcorhamphus 
gryphus.  Goss  (^)  über  Catharista  atrata  in  Kansas.  Ridgway  (^*')  hält  Cathartes 
hirrovianus  Cass.  und  C.  uruhitinga  v.  Pelz,  für  identisch.  Derselbe  (^^)  fand,  daß 
die  Zahl  der  Schwanzfedern  von  Pseudogryphus  califomianus  zwischen  12  und  14 
wechselt,  und  gibt  die  Größenverhältnisse  sowie  Färbung  der  nackten  Körpertheile 
an.  Derselbe  ^^]  hält  Sarcorhamphus  aequatorialis  Sh.  für  juv.  von  S.  gryphus. 
Thompson  berichtet  über  Cathartes  aura  in  Ohio.  Ziemer  theilt  mit,  daß  Gypsfulvus 
am  29.  Mai  1  884  in  der  Nähe  von  Dörsentin  b.  Cöslin  in  Pommern  erlegt  wurde; 
s.  auch  R.  Blasius  &  Gen.  p  232. 

Familie  Falconidae. 

Archer  über  Aqtiila  naevia  in  Northumberland.  R.  Blasius  &  Gen.  p  233  u.  247 
über  Erythropus  vespertinus  und  Circus pallidus  in  Deutschland.  CoalO  über  Buteo 
lorealis  Krideri  in  Illinois.  Guillemard  (^)  hat  Astur  torquatus  auf  Batanta,  (*) 
A.  ^nV?V^oif?/s  auf  Celebes  und  (^1  5a;:a -ßemif^arJ^i  auf  Waigiu  nachgewiesen.  Bligh 
gibt  Notizen  über  die  Färbung  der  nackten  Körpertheile  und  Größenverhältnisse 
von  Baza  ceylonensis.  Nach  Lumsden  wurde  Circus  aeruginosus  in  Dumbartonshire 
gefangen.  Radde  theilt  mit,  daß  A.  clanga  var.  BoeckiihQi  Lenkoran  erlegt  wurde 
und  hält  dieselbe  für  eine  individuelle  Abweichung  der  Stammform.  Ridgway  (^'') 
hält  Bziteo  Harlani  (Aud.)  und  B.  Cooperi  Cass.  für  gut  unterschiedene  Arten. 
Derselbe  (^^)  hält  Buteo  oxypterus  für  (^  juv.  von  B.  Swainsoni  und  erörtert  die 
Unterschiede  der  letzteren  Art  von  B.  brachyurus.  Derselbe  (^^)  erklärt  Onychotes 
Gruberi  Ridgw.  für  identisch  mit  Buteo  solitarius  Peale  von  den  Sandwichs-Inseln 
und  characterisirt  das  Subgenus  Onychotes.  In  Sewertzow's  nachgelassenen 
Schriften,  herausgegeben  von  Menzbier  (^)  p  84  — 118,  befinden  sich  Studien  über 
das  Abändern  einiger  Adler  des  paläarctischen  Gebietes  nach  den  Alterszuständen. 
Abgebildet  werden  A.  amurensis  Swinh.   T  2  u.  3,  A.  orientalis  T  4  u.   5;  A. 


III.  Systematik,  Faunistik,  Biologie.  4.  Aves.   D.  Systematik.  225 

Glitschii  Sev.  T  6,  A.  clanga  T  7.  In  einer  anderen  Arbeit  (i)  p  71 — 83  sind  die 
Unterschiede  you  Hierofalco  u7-alensis  Sev.  &Menzbier,  H.  islaiuliciis  und  H.  gyrfalco 
sowie  die  Verbreitung  dieser  drei  Arten  besprochen.  Stejneger  (^)  p  185-188 
gibt  die  Synonymie  von  Falco  islandus  Brunn,  und  F.  rusticolus  L.  und  weist  im 
speciellen  nach,  daß  auf  ersteren  (weiße  Art)  F.  candicans  Gm.,  auf  letzteren 
(braune  Art)  F.  arcticus  Holb. ,  HolboeUi  Sh. ,  zu  beziehen  sei.  Bligh  gibt  die  Maße 
und  Färbung  von  Schnabel,  Füßen  und  Iris  der  Baza  ceylonensis  an.  Vergl.  auch 
Talsky  oben  p  209. 

Aquüa  boliviana  vermuthlich  neu.  Bolivien;  Boeck  in:  Mitth.  Orn.  Ver.  Wien  (1884) 

p  101. 
Circtis  Humlloti  n.  Groß-Comoro;  Milne  Edwards  &  Oustalet  p  220. 

Hierofalco  Grebnitzlcn  äev.  n.  Behrings-Insel ;    Menzbier  (^J  p  71. 

Rupor7Üs  gracilis  u.  ähnlich  i2.  rußcauda  griseicauda.   Cozumel;    Ridgway  (^^). 

Familie  Strigidae. 

Nach  Allen  (^)  wurde  Surnia  ulula  caparoch  bei  Chatam ,  Mass.,  gefangen. 
Brewster  (^)  berichtet  über  den  Fang  von  Surnia  funerea  in  New  England,  Browne 
(2)  über  dieselbe  Art  sowie  (3)  über  Nyctala  Tengmalmi  Richardsoni  in  Massachu- 
setts. Gurney  ('^)  hält  Ninox  Goldiei  und  N.  themnacha  für  gut  unterschiedene 
Arten  ;  erstere  bewohnt  Südost-Neu-Guinea ,  letztere  Nord-Neu-Guinea ,  Jobi, 
Misol  und  Waigiu.  Verf.  erwähnt  p  139  des  Vorkommens  von  N.  maculata  auf 
der  Norfolk -Insel.  Derselbe  (^)  bespricht  die  Verbreitung  von  ämäm«  nipalemis 
und  deren  Verwandte  und  gibt  eine  Abbildung  der  Art  T  52.  Syrnium  uralense  ist 
nach  Schmidt  im  Reg.  Bez.  Königsberg  (Ost-Preußen)  nicht  selten.  Stejneger  (^) 
p  183 — 184  weist  nach,  daß  der  Name  Scops  Sav.  zu  verwerfen  sei ,  weil  bereits 
1772  von  Brünnich  in  dem  Sinne  von  Scopus  gebraucht.  EpAialtes  Keys,  und 
Blas,  wurde  ebenfalls  schon  früher  bei  den  Hymenopteren  verwendet,  daher  Me- 
gascops  KaiTp  anzunehmen.   S.  auch  Menzbler  (-)  und  Talsky  oben  p  208  und  209. 

Psittaci. 

Familie  Plissolophidae. 

Gould  (')  bildet  ab  :  Caeatua  Ducorpsi,  gymnopis  ,  triton  ,  ophthalmica .  Guille- 
mard  (^)  p  562  weist  Caeatua  alba  auf  Obi  nach. 

Familie  Platycercidae. 
Platycercus  Pennanti  var.  Nobbsi  Lay.  n.  Norfolk  ;  Tristram  (*)  p  49. 

Familie  Micropsittacidae. 
Gould  (^)  Th.  19  bildet  Cyclopsittacus  occidentalis  ab. 

Cyclopsittacus  Edwardsn  n.  Kafu,  Nordküste  Neu-Guineas ;  Oustalet  (^). 

Familie  Trichoglossidae. 
Guillemard   (ß)  p  623  fand  CoHphUus  placens  auf  dem  Arfak  Gebirge,   Neu- 
Guinea, 


Eos  insularis  n.  nahe  E.  nciniata.    Weeda,  südöstlich  von  Halmahera;  Guillemard 
(5j  p  565  T  34. 

Zool.  Jahresbericht.  1885.  IV.  15 


226  Yertebrata. 

Familie  Palaeornithidae. 
Guillemard  (^j  p  418  fand  Tanygnathus  luzoniensis   auf  Cagayana  bei  Borneo. 

Familie  Psittacidae. 

Coracopsis  sihilans  n.  Groß-Comoro;  Milne  Edwards  &  Oustalet  p  220. 

Familie  Conuridae. 

Cabanis  (^)  bespricht  die  Unterschiede  von  Conurus  Gundlachi  und  chloropterus . 
Nation  erörtert  die  Verbreitung  von  Psittacula  andicola  in  Peru.  Hartlaub  be- 
schreibt Psittacula  cyanochlora,  mit  Abbildung. 


Psittacula  Spengeli  n.  (mit  gelben  Unterschwanzdecken).    Baranquilla;  Hartlaub. 

Familie  Pionidae. 
Cory  (-)  T  23  bildet  den  Kopf  von  Chrysotis  Sallaei  ab. 


Chrysotis  tucumana  n.  Abart  von  Ch.  Pretrii.    Tukuman  ;  CabaniS  (^). 

Scansores. 

Familie  Musophagidae. 
Corythaix  Cabanisi ,  Hartlauhi ,  Livingstoni,  Reichenowi  und  Schütti  sind   abgebildet 
(Köpfe)  ;  Journ.  Orn.  33.  Jahrg.  T  5. 

Familie  Coliidae. 

Shelley  [^)  liefert  eine  Übersicht  über  die  Arten  der  Familie.  Verf.  nimmt 
8  Arten  an:  C.  macrurus,  erythromelon,  capensis,  castanonotus,  nigricollis,  striatus 
mit  3  Unterarten:  striatus  intermedius  Sh.,  str.  typicus  Gm.,  str.  minor  Gab.,  leu- 
cotis  mit  2  Unterarten :  l.  typicus  und  l.  afßnis,  leucocephalus .  Sciater  (*)  T  44 
bildet  Colins  nigricollis  und  erythromelon  ab. 


Colius  striatus  intermedius  n.   Gap   d.  g.  Hoffnung  p   311;    leucotis  affinis  n.    Ost- 
Africa  und  leucotis  typicus  n.  Nordost-Africa  p312  ;  Shelley  (>*). 

Familie  Guculidae. 
Beddard  (^j  entwirft  nach  der  Beschaffenheit  der  Luftröhre ,  der  Schenkelmus- 
culatur  und  der  Pterylose  eine  systematische  Eintheilung  der  Familie  :  i .  Subfam. 
Guculinae  Syrinx  tracheo -bronchial ;  pterylosis :  ventraltract  of  both  sides 
Single.  Muscle-formula  AX  Y-|-  :  a)  Ventral  tract  single  at  its  commencement : 
Cuculus ,  Chrysococcyx,  Cacomantis,  Coccystes  (altweltliche  Formen)  ,  b)  Ventral 
tract  double  at  its  commencement:  Saurothera,  Diplopterus ,  Piaya ,  Coccyzus. 
—  2.  Subfam.  Phoenicophainae.  Syrinx  tracheo  -  bronchial ;  pterylosis: 
ventral  tract  of  both  sides  bifurcate.  Muscle-formula  A  B  X  Y  -f-  :  Eudynamis, 
Phoenicophaes.  —  3.  Subfam.  Gentropodinae.  Syrinx  bronchial ;  pterylosis: 
ventral  tract  of  both  sides  bifurcate.  Muscle  formula  A  B  X  Y  +  ^  ^)  Ventral 
tract  occupying  whole  of  space  between  mandibles  :  Pyrrhocentor  ,  Centropus , 
Coua,  b)  Ventral  tract  only  occupying  median  portion  of  space  between  man- 
dibles: Geococcyx,  Crotophaga,  Guira.  W.  Blasius  (')  hält  Centrococcyx  afßnis  für 
das  Q  von  C .  javanensis .  Cory  ("^)  bildet  den  Kopf  von  Saurothera  dominicensis 
ab.  Guillemard  (*)  beschreibt  die  verschiedenen  Alterskleider  von  Eudynamis 
melanorhyncha.  Shufeldt  (2)  beschreibt  die  Färbung  der  nackten  Theile  des 
Kopfes  von  Geococcyx  californicus ,  mit  Abbildung. 


III.  Systematik,  Faunistik,  Biologie,   4.  Aves.   D.  Systematik.  227 

Cuculus  peninsulae  n.  Kupfer-Insel  bei  Kamtschatka;  Stejneger  (')  p  227. 
Dromococcyx  gracilis  n.  nahe  2)^tasianeUus.  Brit.  Giiiaua ;  Ridgway  ('^)  p  559. 

Familie  Galbulidae. 

Galbula  Pastazae  n.    sehr  ähnlich  G.  tomhacea.  Ecuador;  TaczanOWSki  &  V.  Ber- 
lepschp  107. 

Familie  Picidae. 

Ball  über  Colaptes  auratus  in  Californien.  Cory  (2)  T  23  bildet  Centurus  stria- 
ius  (Kopf)  ab.  Guillemard  (')  p  254  fand  Jyngi2ncus  Ramsayi  Harg.  auf  den 
Sulu-Inseln,  Abbildung  ibid.  T  17.  Hargitt  (i)  gibt  eine  Übersicht  über  die  Arten 
der  Gattung  Microptemus.  Verf.  unterscheidet  6  Species :  phaeoceps ,  badiosus, 
gularis,  hrachyurus ,  fokiensis  \mä  Holroy di.  Derselbe  (2)  behandelt  die  Gattung 
TÄn^onax  monographisch  und  führt  dabei  8  Arten  auf:  Hodgei,  pectoralis,javensts, 
Crawfurdi ,  Hodgsoni,  Feddeni,  Hargitti,  Richardsi.  Th.  Jerdoni  Gab.  &  Heine  hält 
Verf.  für  identisch  mit  Feddeni  (Blanf.)  Stejneger  (6)  p  51  ist  der  Ansicht,  daß 
Phloeotomus  und  Ceophloeus  Gab.  nicht  generisch  zu  sondern  seien,  letzterer  Name 
ist  für  die  Gattung  anzuwenden ,  da  der  ältere  Hylotomus  Baird  früher  schon  für 
die  Hymenoptera  gebraucht  wurde,  v.  Berlepsch  &  V.  Jhering  T  9  bilden  Picumnus 
Jheringi  und  TemniincM  ab,  W.  Blasius  (^)  T  11  Alophonerpes  Wallacei. 


Centurus  Leei  n.  nahe  C.  duhius.  Insel  Cozumel,  Yucatan ;  Ridgway  i^).  [Hierauf  be- 
zieht sich  C.  duhius  Salv.  Ibis  Vol.  3  p  192.] — rubriveniris  pygmaeus  n.  Cozumel; 

Ridgway  (i»)  p  576. 

Jyngipicus  frater  n.  Malacca,  und  Waltersiu.  Formosa;  Salvadori  &  Giglioli  (^)  p  824. 

Picumnus  Jheringi 'Berl.  n.  nahe  P.  Temmincki.  Rio  Grande,  Süd -Brasilien;  v.  Ber- 
lepsch &  V.  Jhering  p  156  T  9  F  l. 

Picus  insularis  Maynard  n.  nahe  P.  villosus.  Bahama-Inseln.  [Vergl.  Auk  Vol.  2 
pll5.] 

Iiisessores. 

Familie  Bucerotidae. 
Müller  hält  Dichoceros  Homrai  (Hodgs.)  für  das  Q  von  D.  bicornis  (L.). 


Anthracoceros  Lemprieri  n.  Palawan  ;  Sharpe  i^)  p  446  T  26  —  Marchei  n.  Palawan, 
Busuanga,  Balabac ;  Oustalet  (^)  [identisch  mit  dem  vorgenannten.  Ref.]. 

Familie  Alcedinidae. 

Gould  (^)  Th.  19  bildet  Halcyon  Tristrami  ab.  Guillemard  (■*)  p  547  wies 
Alcedo  bengalensis  für  Celebes ,  (^)  p  626  Alcyone  pusilla  für  Batanta  und 
Ceyx  solitaria  für  Waigiu,  (*)  p  548  Halcyon  pileata  für  Celebes  nach.  Derselbe 
(f')p  626  höXi  Halcyon  nigrocyanea  8si\Y .  für  identisch  mit  H.  quadricolor  Oust.  und 
bestätigt  p  628  ,  daß  die  blauschwänzigen  Individuen  von  Sauromarptis  Gaudi- 
chaudi  die  ^f,  diejenigen  mit  rothbraunem  Schwanz  die  $  dieser  Art  seien.  Radde 
p  75  erlegte  Halcyon  smyrnensis  an  der  Lenkoranka. 

Ceryle  stictipennis  n.  Guadeloupe;  Lawrence  (^)  p  623. 

Halcyon  norfolkiensis  n.  nahe  H.  sancta.    Norfolk-Insel ;  Tristram  (^)  p  49. 

Familie  M  e  r  o  p  i  d  a e. 

Merops  gularis  australis  n.  Nieder-Guinea  ;  Reichenow  (^')  — philippinus  celebensis  n. 
Süd-Celebes;  W.  Blasius  P)  p  239. 

15* 


228  Vertebrata. 

Familie  Coraciidae, 
Cory  (^)  T  23  bildet  Todus  angmtirostris  und  subulatus  (Köpfe)  ab. 

Coracias  Lorti  n.    nahe  C.    caudata.     Somaliland   und  naevia  Levaillanti   n.   Süd- 

Africa;  Shelley  (^)  p  399. 
Leptosomus  gracilis  VL.  Groß-Comoro  ;  Milne  EdwardS  &  Oustalet  p  220. 

Strisores. 

Familie  Caprimulgidae. 

Osgood  über  Antrostomns  carolinensis  in  Massachusetts.  Stejneger  (^)  p  178- 
182  weist  nach,  daß  Chordeiles  virginianus  (Gm.)  anstatt  Ch.  popetue  (Vieill.)  als 
Speciesnamen  anzuwenden  sei. 

Antrostomus  Whitelgi  n.  nahe  A.  nigrescens,    Roraima,  Guiana;  Salvin   (2)  p  438. 

Familie  Cypselidae. 

Cory  (^)  T  22  bildet  Cypselus  phoenicohius  und  Nephoecetes  niger  (Köpfe)  ab. 
Nation  bespricht  die  Verbreitung  von  Cypselus  andicola  in  Peru.  Lawrence  (^) 
p  273  bespricht  die  Unterschiede  von  Chaetura  Gaumeri  und  yucataiiica. 


Chaetura  yucatanica  n.  nahe  G'flt^men,     Yucatan;   Lawrence  (^)  pl56;  peregrinator 
n.  nahe  Gaumeri.    Yucatan;  id.  (^)  p  273. 

Familie  Trochilidae. 

Brewster  (^)  p  85  weist  Caeligena  Clemenciae  in  Arizona  nach.     Cory  [^)  T  22 

bildet  Lampornis  dominicus,  Mellisuga  minima  und  Sporadi7ius  elegans  (Köpfe)  ab. 
Gould  (^)  bildet  ab  :  Campylopterus  phainopejilus,  Diphlogaena  hesperus  und  aurora., 
Oreopyga  calolaema  und  cinereicmida,  Coeligena  hemileuca,  Agyriria  Bartletti,  ßuviatilis 
und  Taczanoivskii,  Uranomitra  viridijrons ,  Eugenes  spectahilis.  Stejneger  (^)  p  47 
schlägt  den  neuen  Namen  Cyanoleshia  für  Cynantkus  (Typus :  Trochilus  forßcatus 
L.)  vor,  welcher  letztere  mit  Unrecht  auf  den  genannten  Typus  bezogen  wird. 


Chrysolampis  Giglioli  n.  ähnlich  moschims.     Columbien  ;   Oustalet  (^) . 

Chlorostilbon  forßcatus  n.   nahe   Caniveti.     Insel   Cozumel,   Yucatan;    Ridgway   (^j 

[Hierauf  bezieht  sich  Ch.  caniveä^alY.  in:   Ibis  Vol.  3  p  191.] 
Lampornis  t/ialassirius  n.  nahe  Prevosti.    Insel  Cozumel;   Ridgway  (^) 

Clamatores. 

Familie  Ampelidae. 
Salvin   (2)  T  8  bildet  Pachyrlmmplms  griseignlaris  (J^  und  ^  ab. 


Attila  Cozumelae  n.  nahe  A.  citreopygia.  Insel  Cozumel;  Ridgway  [^]  [auf  diese  Art 
bezieht  sich  Attila  sp.Salv.  in:  Ibis  Vol.  3  p  191]  —  griseigularis  n.  nahe  cinerea 
Sta.  Catharina;  v.  Berlepsch  (^j  p  290. 

Familie  Tyrannidae. 

V.  Berlepsch  &  V.  Jhering  p  131  halten  Elaenea  murina  Burm.  für  identisch  mit 
Ornithion  obsoletum  (Tem,),  ebenso  p  130  Etiscartlmius  cinereus  Burm.  für  identisch 
mit  Serpophaga  nigricans  (Vieill).  Dieselben  weisen  ebenda  p  134  nach,  dass 
Saurophagus  bellicosus  Gab.  &  Heine  (nec  Vieill.)  auf  Pitangus  bolivianus  (Lafr.)  zu 


III.  Systematik,  Faunistik,  Biologie.  4.  Aves.   D.  Systematik.  229 

beziehen  und  Tyramms  belUcosus  Vieill.  mit  Hirundinea  hellicosa  (Vieill.)  v.  Berl. 
identisch  sei.  Cory  (2)  T  22  bildet  Contopus  kisjmniolensis ,  Empido7iax  nanus , 
Myiarchus  dominicensis  und  Pitangiis  Gabbii  ab.  Setotl  (-)  berichtet  über  Milvulus 
forßcatus  in  Manitoba.  Stejneger  (®)  pol  weist  nach,  daß  Sayornis  phoehe  (Lath.) 
für  S.fusca  (Gm.)  [Muscicapa  fusca  Gm.,  nee. Müll.,  nee.  Bodd.)  als  Speciesname 
anzuwenden  sei. 

Contopus  albicollis  n.  Yucatan;    Lawrence  (2)  p  156  — pileatiis  n.  ähnlich  ardesiacus 

imd  Ric?iardso7i{.  Trop.  America;  Ridgway  (''). 
Empidonax  gracilis  n.  Insel  Cozumel,  Yucatan:    Ridgway  (^). 
Jodopleura  leiicopygia  n.  nahe  /.  pipra.     Brit.  Guiana;   Salvin  (^J  p  305. 
Myiarchus  platyrhijnchus  u.  Insel  Cozumel,  Yucatan;  Ridgway  (-j. 
Myiobius phoeniconiitra  Stolzm.  n.  Ecuador;  Taczanowski  &  V.  Berlepsch  p  91. 
Myiodynastes  chrysocephahis  minor  n.  Ecuador;    TaCZanoWSki  &  V.  BerlepSCh  p  91. 
Ochthoeca  consobrina  M .  Bogota,  Neu-Granada;   V.  Berlepsch  (^  p  289, 
Orchilus  auricxdaris pyrrhotis  vermuthlich  neu.  Süd-Brasilien;  V.  BerlepSCh  &  V.  Jhe- 

ring  p  130. 

Pogonotriccus  Gualaquizae  Sl.  n.  Ecuador;  Taczanowskl  &  V.  Berlepsch  p  89  [ohne 
Beschreibung]. 

Fseudotriceus  n.  g.  Bec  intermediaire  entre  ceux  de  Myiobius  et  de  Todirostrum,  ä 
cils  basals  forts  et  longs ;  narines  rondes,  ouvertes,  placees  dans  un  enfoncement 
lateral ;  tarse  öleve  ä  scutelles  soudees  parfaitement  entre  elles ;  alles  ä  4®  et  5® 
remiges  les  plus  longues  et  egales,  6®  ä  peine  plus  courte;  queue  mediocre  ä 
rectrices  subetagees;  plumage  soyeux  et  mou.  Typus;  Ps.  Pelzehin.  Ecuador; 
Taczanowski  &  v.  Berlepsch  p  88. 

Familie  Anabatidae. 

V.  Berlepsch  &  V.  Jhering  p  142  weisen  Cindodes  fuscus  (Vieill.)  für  Süd-Bra- 
silien nach. 

Anabazenops  mentalis  Stolzm.  n.  Ecuador;    TaCZanOWSki  &  V.  BerlepSCh  p  96. 
Synallaxis  singularis  n.  Ecuador;  TaczanOWSki  &  V.  Berlepsch  p  96  T  7  F  2. 
Xiphocolaptes  crassirostris  n.  ähnlich  X.  promeropirhynchus.    Ecuador;    TaCZanOWSkl 

&  V.  Berlepsch  p  113. 

Familie  Eriodoridae. 

V.  Berlepsch  &  V.  Jhering  p  148  besprechen  die  Unterschiede  von  Thamnophilus 
maculatus  Lafr.  &  d'Orb.  und  Th.  caerulescens  Vieill. 


Formicarius  thoracicus  Stolzm.  n.  Ecuador;  TaCZanoWSki  &  V.  BerlepSCh  p  101. 
Herpsilochmus  axillaris  aequatorialis  n.  Ecuador;   TaCZanOWSki  &  V.  BerlepSCh   p  100 

—  sticturus  n.  nahe pileatus.     Brit.  Guiana;  Salvin  {-]  p  424. 
Heterocnemis  satiirata  n.  nahe  leucostigma.     Roraima,  Guiana;  Salvin  (^)  p  427. 


Oscines. 

Familie  Hirundinidae. 


Cory  (2)  T  21  bildet  Petrochelidon  fulva  (Kopf)  ab.  Nation  bespricht  die  Ver- 
breitung von  P.  nificollis  in  Peru.  Sharpe  (3)  p  85—210  liefert  eine  Monographie 
der  Familie.  Verf.  unterscheidet  2  Unterfamilien:  Hirundininae  mit  weicher 
Außenfahne  der  ersten  Schwinge  und  Psalidoprocninae  mit  gezähneltem 
Außensaum  der  ersten  Schwinge  beim  cf.    Erstere  umfaßt  9  Gattungen:  Chelidon 


230  Vertebrata. 

(6  Arten),  Cotile  (6  Arten  und  6  Unterart.),  Tachycineta  (7),  Phedina  (2),  Hinmdo 
(27  und  11  subsp.),  Cheramoeca  (1),  Progne  (7),  Atticora  (7),  Petrochelidon  (9  und 
1  subsp.).  Die  Psalidoprocninae  zerfallen  in:  Psalidoprocne  (7  Art.)  und 
Stelgidopteryx  (3).  Abgebildet  ist :  Petrochelidon  rußcollaris  T  3.  Sharpe  &  Wyatt 
haben  eine  Monographie  der  Hirundinidae,  welche  Abbildungen  sämmtlicher  Arten 
enthalten  soll,  begonnen.  In  dem  erschienenen  Th.  1  u.  2  sind  abgehandelt  bez. 
abgebildet :  Hirundo  semirufa,  leucosoma^  lucida,  angolensis  und  striolata,  Psalido- 
procne obscura,  Hinmdo  senegalensis,  aethiopica,  domicella,  Gordoni,  Chelidon  dasypus 
und  urbica,  Cotile  fuligula. 

Cotile  Shelley i  n.  ähnlich  C.  riparia.     Egypten;   Sharpe  (^j  p  100. 

Petrochelidon  timoriensis  n.  nahe  P.  nigricans.    Timor  und  Flores ;   SharpO  (^)  p  192. 

Familie  Muscicapidae. 

Cory  (■-)  T  21  bildet  Dfdus  dominicus  (Kopf)  ab.  Gould  (^)  Th.  19  bildet  Myiagra 
fulviventris  ab.  GuÜlemard  (^)  p  632  fand  Muscicapa  griseosticta  auf  Waigiu  und 
Mysol.  Sharpe  (3)  p  211 — 224  bildet  eine  Familie  Ampelidae,  in  welcher  er  die 
Gattungen  Ampelis  (3  Arten),  Dulns  (2),  Phainoptila  (1),  Phainopepla  (l),  Ptilo- 
gonys  (2)  begreift,  und  stellt  dieselbe  zwischen  Hirundinidae  und  Mniotiltidae. 
Verf.  gibt  eine  vollständige  Monographie  der  Gruppe.  Sciater  i^)  p  17 — 18  hält 
C/iasiewpis  Sclateri  Ridgw .  für  identisch  mit  Ch.  macidata  (Gm.),  welche  letztere 
Form  wiederum  das  ^  von  Ch.  sandwichensis  Gm.  darstelle;  (^  und  ^  der  letzt- 
genannten Art  abgebildet  T  1 . 

Humblotia ßavirostris  n.  g.  n.  sp.   Groß-Comoro ;    Milne-Edwards  &  Oustalet  p  221. 
Muscicapa  Johnstoni  n.  nahe  caeridescens  Hartl.  und  cinerascens  Sh.  Kilimandscharo  ; 

Shelley  (^)  p  555  —  semitorquata  n.  nahe  M.  albicollis,  Kaukasus;  E.  V.  Homeyer 

(1)  T  10. 
Phipidura  atrigidaris  n.  am  nächsten  i?.  riififrons  ym^versicolor.  Pelau-Inseln  ;  Reiche- 

nOW    ("*)  — fallax  n.  nahe  brachyrhy7icha.     Neu-Guinea;  Ramsay  (^). 
Terpsiphone  comorensis  n.  Groß-Comoro ;    Milne  Edwards  &  Oustalet  p  222. 

Familie  Campophagidae. 

Guillemard  (^)  p  258  fand  Artamides  pollens  auf  den  Sulu-Inseln,  (6)  p  634  u. 
633  Edoliisoma  nielas  und  Graucalus  magnirostris  auf  Waigiu,  p  634  G.  melanops 
auf  Mysol,  p  635  Lalage  atrovirens  auf  den  Arfakbergen.  Müller  p  153  berichtet 
über  das  Variiren  der  rothen  Ränder  an  den  Schwingen  von  Pericrocotus  elegans. 


Graucalus  cucidlatus  und  sulphureus  nn.  Groß-Comoro;    Milne    Edwards  &  Oustalet 

p  221. 
Pericrocotus  Marchesae  n.  Sulu-Inseln;    Guillemard  (')  p  259  T  18  F  1-. 

Familie  Laniidae. 

V.  Berlepsch  &  v.  Jhering  p  116  besprechen  die  Unterschiede  von  Cyclorhis 
ochrocephala  Tsch.,  Wiedi  Felz.,  cearensis  Bsdrd  und  viridis  (Vieill.)  und  deren  geo- 
graphische Verbreitung.  Auf.  C.  cearensis  bezieht  sich  C.  viridis  Burm.  (nee 
Vieill.),  auf  C.  viridis  (Vieill.)  C.  altirostris  Salv.  &  Godm.  aus  Tucuman.  W. 
Blasius  (^)  theilt  mit,  daß  Lanius  algeriensis  im  Elsaß  erlegt  worden  sei.  FrOSt  fand 
Lanius  ludovicianus  in  New  Hampshire  nistend.  Gould  (^)  Th.  19  bildet  Pachyce- 
phala/uscoßava  ah.   GosS  (^)  erwähnt  Vireo  atricapillus  Yon  Snäwest-Kaiis,as.  Nach 


in.  Systematik,  Faunistik,  Biologie.    4.  Aves.    D.  Systematik.  231 

Raine  wurde  Lanius  excubitor  bei  Leeds  (England)  beobachtet.  Stejneger  [^)  hat 
die  Literatur  über  Lanins  rohustus  zusammengestellt  und  findet,  daß  das  typische 
Exemplar  zuerst  von  Cassin  1857  als  L.  elegam  beschrieben  wurde.  Es  läßt  sich, 
jedoch  nicht  mit  Sicherheit  entscheiden,  ob  die  Art  der  nordamericanischen  Fauna 
angehört.  Das  Vaterland  bleibt  somit  nach  wie  vor  zweifelhaft.  [Über  Rectes  vergl. 
Gould  unter  Timeliidae.] 

Collyriocinda  Boiceri  n.  Queensland;  Ramsay  (^)  p  244. 

Cyclorhis  insularis  n.  nahe  C.  ßaviventris  xmA  ochrocephala.  Insel  Cozumel^   Yucatan ; 

Ridgway  (^j . 

Dryoscoptts  ruficeps  n.  Somaliland;  Shelley  (^)  p  402  T  10  F  1. 

Telephonus  Jamesi  n.  Somaliland  ;  Shell  ey(4)p403TlOF2. 

Vireo  Bmrclin.  Insel  Cozumel;  Ridgway  (^).  —  Forreri  n.  Tres  Marias;  Madaräsz 
(2)  p  85  T  6. 

Vireolanius  pulchellus  verücalis  n.  Costa  Rica;    Ridgway  (^)  p  24. 

Vireosylvia  cinerea  n.  nahe  V.  magister.  Insel  Cozumel;  Ridgway  p).  [Hierauf  be- 
zieht sich  vermuthlich  V.  magister  Salv.  in:  Ibis  Vol.  3  p  188.] 

Familie  Corvidae. 

Nucifraga  caryocatactes  wurde  von  Bauer  (2)  in  der  Nähe  des  Stiftes  Rein  bei  Graz 
im  Murthale  brütend  gefunden,  R.  v.  Dombrowski  beobachtete  Züge  dieser  Art  im 
Herbst  1885  bei  Wien,  Bayer  (^)  in  Sachsen,  v.  Sylva-Tarouca  bei  Proßnitz  in 
Mähren,  Szikia  in  Ungarn,  Michel  bei  Friedland  in  Böhmen,  Willmott  in  Kent 
(England);  s.  auch  R.  Blasius  u.  Gen.  p  269.  Merriam  (^)  erwähnt  eines  auf- 
fallenden Zuges  von  Perisoreiis  canademis  am  Golf  von  St.  Lawrence.  Reid  erlegte 
bei  Tanger  in  Marocco  einen  Garrulus,  welcher  eine  Zwischenform  von  glandarius 
und  cervicalis  darstellt.  Reiser  (^)  berichtet  über  das  Vorkommen  von  Corvus  corax 
in  den  österreichischen  Alpenländern.  Stejneger  (■*)  p  237  hält  Corvus  Grehnitzkii 
Stejn.  für  identisch  mit  C.  hehringiamis  Dyb. 

Cissa  hypoleuca  n.  Cochinchina;   Salvadori  &  Giglioli  (2)  p  427. 

Corvus  Kubaryi  n.  am  nächsten  violaceiis.    Pelau-Inseln ;    ReichenOW  (^)  —  Salvadorii 
n.  Port  Moresby,  Finsch  in:  Mitth.  Orn.  Ver.  Wien  (1884)  p  109. 

Cyanocorax  cucullatus  n.  ähnlich  ornatiis.  Costa  Rica;  Rjdgway  (^)  p  23  —  Heilprini 
n.  Rio  Negro;  Gentry  p  90. 

Familie  Paradiseidae. 
Finsch  &  Meyer  p  390  T  22  geben  Beschreibung  und  Abbildung  des  ^f  von 
Amblyoriiis  siibalaris,  T  19  Abbildung  beider  Geschlechter  von  Z)re^a«om?'s  cervini- 
cauda^  p  377  T  17  Beschreibung  des  Q.  und  Abbildung  beider  Geschlechter  von 
Lophorina  minor  und  p  376  T  16  vonParotiaLatvesi.  Diphyllodes  chrysoptera  Gould 
ist  nach  denselben  in  Südost-Neu-Guinea  heimisch.  Gould  [^)  Th.  20  bildet  Para- 
disea  decora  ab.  Guillemard  [^)  p  646  hält  Manucodia  chalybeata  für  höhere  Alters- 
Stufe  von  M.  atra. 

AstrarcUa  Meyer  n.  g. :  rectricibus  duabus  intermediis  longissimis  naviculiformibus, 

superne  concavis  et  rectricibus  lateralibus  brevibus  a  genere   Astrapia    differt. 

Typus:  A.  StephaniaeYm%(i\\i.  Hufeisengebirge,  Neu-Guinea;   Finsch  &  Meyer 

p  378  T  18. 
Diphyllodes  jobiensis  Meyer  n.  Jobi  p  388;    Hunsteini  Meyer  n.    Hufeisengebirge, 

Neu-Guinea  p  389  T  21 ;  Finsch  &  Meyer. 
Epimachus  il%m  Finsch  n.  Hufeisengebirge,  Neu-Guinea;  Finsch  &  Meyer  p  380 

[nach  einem  Q.  beschrieben]. 


232  Vertebrata. 

Lophorina  superha  minor  n.  Astrolabe- Gebirge,  Südost -Neu -Guinea;  Ramsay  (^) 
p  242—243. 

Manucodia  rtibiensis  Meyer  n.  nahe  chalybeata.  Rubi,  Neu-Guinea ;  Finsch  &  Meyer 
p  374. 

I'aradtsea  Finsc/ii  Meyer  n.  nahe  P.  minor.  Südwest-Neu-Guinea  (Karan);  Finsch  & 
Meyer  p  383. 

Paradisornis  Meyer  n.  g.:  rostro  altiore,  magis  compresso  et  curvato,  rectricibusque 
duabus  intermediis  angustis,  spatuliformibus  a  genere  Paradiseae  differt.  Typus : 
P.  Rtidolphi¥'m^&ek  n.  Hufeisengebirge,  Neu-Guinea;  Finsch  &  Meyer  p  385  T  20. 

Parotia  Lawesii  n.  Astrolabe-Gebirge,  Neu-Guinea;   Ramsay  (^j  p  243. 

Phonygama  purpureo-violacea  Meyer  n.  nahe  Keraudreni.  Hufeisengebirge,  Neu- 
Guinea;  Finsch  &  Meyer  p  375  T  15. 

Familie  Oriolidae. 

Guillemard  (^)  p  259  weist  CMhia  pectoralis  auf  den  Sulu-Inseln  und  p  418  auf 
Cagayana  nach.   [Bezüglich  Oriolus  viridis  vergi.  v.  Berlepsch  unter  Icteridae.] 

Familie  Sturnidae. 

Breunner  berichtet  über  Vorkommen  von  Pastor  roseus  bei  Grafenegg  in  Nieder- 
österreich im  Juni  1884,  v.  Tschusi  (^j  des  weiteren  über  Auftreten  der  Art  in 
Österreich  während  des  Jahres  1884.  Gould  (^)  Th.  20  bildet  Calomis  gularis 
ab,  Guillemard  (2)  weist  p  419  Calomis  panayensis  auf  Cagayana  und  den  Sulu- 
Inseln,  (6)  p  645  Älino  Dumonti  auf  Batanta  nach.  W.  Blasius  [^)  T  13  bildet 
Sireptocitta  albicollis  und  torquata  ab. 

Familie  Icteridae. 

V.  Berlepsch  e^  v.  Jhering  p  127  sind  der  Ansicht,  daß  Oriolus  viridis  Goss.  auf 
den  jungen  Vogel  von  Icterus  dominicensis  sich  beziehe.  Cory  (^)  T  22  bildet  Quis- 
calus  niger  (Kopf)  ab.  Stejneger  C)  p  49 — 50  weist  nach,  daß  Molothrus  ater 
anstatt  M.  pecoris  als  Speciesname  anzuwenden  sei.  Derselbe  (^)  p  43 — 44  er- 
örtert den  Ursprung  des  Wortes  Quiscalus.  Es  findet  sich  der  Name  Quiscula  zu- 
erst bei  Gesner  als  Bezeichnung  für  Cotumix. 


Icterus  cucullatus  igneus  n.  Yucatan;  cucullatus  Nelsoni  n.  Gebiet  von  Mazatlan  bis 
Süd- Arizona  und  von  San  Diego  bis  Cap  St.  Lucas;  Ridgway  ("*)  p  18 — 19  — 
Hauxioelli  n.  nahe  7.  Grace-Annae.  Oberer  Amazonenstrom;  Sciater  (^)  p  671. 

Familie  Ploceidae. 

Cabanis  {^)  vermuthet,  daß  Hahropyga  paludicola  mit  dem  Q  von  H.  melpoda 
identisch  sei.  Reichenow  C^)  hält  Hyphantomis  Cahanisi  Ptrs.  für  identisch  mit 
Plocetts  intermedius  Rüpp.,  H.  melanops  Gab.  für  identisch  mit  P.  auricapillus  Sw. 
und  ist  der  Ansicht,  daß  H.  castaneigula  Gab.  mit  H.  xanthoptera  F.  &  Hartl. 
zusammenfalle.  Nach  Demselben  ebenda  ist  H.  crocata  Hartl.  §  von  Symplectes 
oeularius  (Smith) ,  Ploceus  laglafecht  Vieill.  (=  Hyphantornis  Guerini  Gray)  kein 
Ploceus  oder  Hyphantornis,  sondern  ein  Symplectes,  welcher  an  S.  Reichenowi  und 
und  Emini%\e\i.  anschließt,  Sharpia  AyresiSh.  Q  von  Calyphantria  ruhricepsi^ms.^.) . 
Von  Ploceus  velatiis  Vieill.  gibt  Derselbe  ausführliche  Synonymie  und  hält  Syco- 
hrotus  amaurocrphalus  Gab.  für  identisch  mit  Ploceus  bicolor  Vieill.,  gibt  die  Syno- 
nymie dieser  Art  sowie  von  Symplectes  nigricollis  (=  Hypihantornis  Grayi  Verr.). 
Für  Dinemellia  schlägt  ReichenoW  ebenda  p  372  den  neuen  Gattungsnamen  Li- 
moner es  vor. 


III.  Systematik,  Faunistik,  Biologie.   4.  Aves.    D.  Systematik.  233 

Eujilectes  ladoensisn.  nahe  E.  taha.  Lado;    ReichenOW  (^; . 
Foudia  comobrina  n.  Groß-Comoro ;  Milne-Edwards  &  Oustalet    p  222. 
Pyromelana7itsfriffonsn.Ka.Yema.]    Böhm  in :   Journ.  Ornith.  32.  Jahrg.  p  177. 
Si/mplecfes  sttcti/rovsFsclir.&Rchw.  n.  Tropisches  Ost- Africa;  ReichenOW  (^)p373. 
Textor  Böhm  n.  nahe  T.  Dinemelli.   Gegend  zwischen  dem  Tanganjika  und  Victoria 
Nyanssa;   ReichenOW  (')  p  372. 

Familie  Fringillidae. 

V.  Berlepsch  &  v.  Jhering  p  122  halten  SpermophiU  EideriCah.  für  identisch 
\mi  superciliaris  v.  Pelz,  und  bilden  T  7  denselben  ab.  Brewster  C^)  erwähnt  Am- 
modramus  caudacutus  Nelsoni  von  der  atlantischen  Küste  Nord-Americas.  Derselbe 
(^)  hält  Peucaea  aestivalis  illinoensis  für  identisch  mit  P.  ae.  Bachmanni  [Fringilla 
Bachmamii  kviäi.] .  Die  Art  verbreitet  sich  über  Süd-Carolina,  Alabama,  Texas, 
Kentucky,  Tennessee,  Süd-Illinois  und  Indiana,  P.  aestivalis  (Lcht.)  bewohnt  hin- 
gegen Florida  und  Süd-Georgien.  Brooks  bespricht  die  Unterschiede  von  Linota 
linaria  und  der  verwandten  Arten.  Browne  (^)  fand  Loxia  curvirostra  americana 
in  Ost-Massachusetts  brütend.  Cory  (^j  T  21  hW^ei  Loxigilla  violacea,  Phonipara 
zena  Vi.  olivacea  (Köpfe)  ab.  Chadbourne  (^j  tvai  Melospiza palustris  im  Winter  in 
Ost-Massachusetts.  Dwight  jr.  erwähnt  P«sserc?<fes  jonncejös  von  Delaware,  A.  K. 
Fisher  (^j  erwähnt  Ammodramus  caudacutus  Nelsoni  vom  unteren  Hudson-Thal. 
New- York,  Goss  (^)  Passerina  ciris  von  Südwest-Kansas.  Hartwig  ('l  berichtet 
über  eine  abweichende  Form  des  Chrysomitris  spinus  in  Mähren.  A.  V.  Homeyer  ('^j 
fand  Aegiothus  linaria  auf  Hiddensee  und  in  Ober-Engadin  brütend.  Lepori  be- 
richtet über  Fringilla  citrinella  in  Sardinien.  Olphe-Galliard  (')  behandelt  in  seineu 
Beiträgen  zur  Oruitholügie  West-Europas  die  Gattung  Passer,  welche  er  den  Plo- 
ceiden  zurechnet.  Ridgway  (^^j  beschreibt  Jimco  citiereus  und  dessen  geographische 
Abweichungen  dorsalis  vlU^  palliatus .  J.  cmere?<s  gehört  den  östlichen  Bergdistricten 
von  Mexico  an,  dorsalis  den  Gebirgen  Neu-Mesicos  und  Ost-Arizonas,  palliatus 
Central-  und  Süd- Arizona,  vielleicht  südwärts  längs  der  westlichen  Gebirgsketten 
Mexicos  sich  ausdehnend.  Derselbe  ('^)  hält  Peucaea  arizonae  Ridgw.  &Merr.  für 
identisch  mit  Cotumiculus  mexicamis  Lawr.  Salvin  &  Godman  vermuthen,  daß 
Phonipara  phaeoptila  von  Roraima  mit  P/i.  fumosa  hay^v.  von  Trinidad  identisch 
sei.  Sohalow  (^)  p  28  fand  Pyrrkula  major  bei  Berlin  brütend.  H.  M.  Smith  (^) 
erwähnt  Loxia  americana  als  Brutvogel  in  Columbia.  Stejneger  (^)  p  49  schlägt 
Calamospiza  melanocorys  als  neuen  Namen  für  C.  bicolor  (Townsend)  [Fringilla 
hicolor  Towns.  nec  Fr.  bicolor  L.)  vor.  Derselbe  (öj  p  47  weist  nach,  daß  Sjwro- 
phila  Cab.  anstatt  Spermophila  Sw.  (nec  Spermophilus  Flem.)  anzuwenden  sei. 
Townsend  (^)  erwähnt  Spiza  americana  von  Maine.  V.  Berlepsch  &  V.  Jhering  T  8 
bilden  Haplospiza  unicolor  Cab.  (^  und  Q  ab. 


Cardinalis  cardinalis  superbus  n.  Arizona;  Rldgway  (^'',  —  saturatus  n.  nahe  C.  vir- 
ginianus  coccineus.   Insel  Cozumel.  Yucatan;  Ridgway  i^). 

Carpodacus  erythrinus  Grebnitzkii  n.  Kamtschatka  :    Stejneger  (^)  p  265. 

Catamenia  inornata  miiior -Q.  Ecuador;  TaCZanOWSki  &  V.  BorlopSCh  p  115  [s.  auch 
Proc.  Z.  S.  London  for  1884  p  293], 

Euethia  olivacea  intermedia  n.  Insel  Cozumel;  Ridgway  (^j .  [Hierauf  bezieht  sich  ver- 
mutlich Phonipara  pusilla  Salv.  in:  Ibis  Vol.  3  p  190.] 

Junco  eine  reus  palliatus  n.  Arizona;    R.  Ridgway  (^^;  p  364. 

Leucosticte  Rnbowoskyi  Prschw.  Central-Asien  [erwähnt  von  Harting  in:  Zoologist 
Vol.  9  p  227]. 

Passer  saturatus  n.  nahe  montanus.  Liu-Kiu-Inseln,  Japan;   Stejneger  (i' . 


234  Vertebrata. 

Pinarvloxias  n.  g. :  No  bastard  primary.  Both  mandibles  of  ordinary  proportions, 
and  of  nearly  the  same  length.  Culmen  shorter  than  the  tarsus.  Wing  very  long, 
exceeding  the  length  of  the  tail  and  tarsus  combined.  Nasal  membrane  esposed. 
Bill  pointed  and  not  festooned,  the  culmen  flattened  in  front  of  the  nostrils,  Typus: 
Cactornis  inornata  Gould ;    Sharpe  {^)  p  o2. 

Familie  Sylvicolidae. 
V.  Berlepsch  &v.  Jhering  plH  sind  der  Ansicht,  daß-^n^Ms  lutescensVwc]!.  für 
die  kleine  brasilianische  Pieperart  anzuwenden  sei,  Alauda  rufa  Gm.  beziehe  sich 
wahrscheinlich  auf  Anthus  correndera  oder  A.  furcatus.  Dieselben  p  11 8  gebrau- 
chen Calliste  {Tanagra)cyanocephala  (Müll.)  als  Speciesnamen  für  C./es^/i)a(Shaw), 
p  115  Geoiklypis  canicapilla  (Sws.)  anstatt  G.  [Trichas)  velata  (Vieill.)  und  weisen 
p  120  nach,  daß  Trichothraupis  [Muscicapa)  melanops  (Vieill.)  die  Priorität  vor 
Tachyphonus  quadricolor  Vieill.  habe;  T  6  ist  Pyrrhocoma  rußceps  (^  und  Q  ab- 
gebildet. Brewster  ( ^  4)  beschreibt  .STeZmam  Sio ainsoni  AwA . ,  erörtert  deren  sy- 
stematische Stellung  und  Verbreitung.  Chadbourne  (^)  fand  Dendroeca  palmarum 
und  Oporornis  agilis  in  New  Hampshire.  Cory  (2)  T  21  bildet  Phoenicophilus  pal- 
marum (Kopf)  ab.  Helminthophila  leucohronchialis  wurde  von  A.  K.  Fisher  (^)  in 
Sing-Sing,  New  York,  von  Palmer  (^)  in  Virginia,  von  Ricker  in  New  Jersey,  von 
Sage  C'^)  in  Connecticut  nachgewiesen.  Goodale  (2)  traf  Dendroeca  coronata  im 
Winter  in  Maine.  Glliilemard  (•")  wies  Calohates  melanope  auf  Waigiu  nach. 
Merriam  (^'^)  erhielt  Dendroeca  Kirtlandi  von  der  Westseite  des  Huron-Sees 
(Straits  of  Mackenzie),  (^^)  Helinaea  Sivainsoni  von  Jamaica  und  [^)  von  Süd- 
Florida.  Ridgway  (^•'j  gibt  eine  Übersicht  über  die  Arten  von  Dendroica  nebst 
kurzer  Characteristik  derselben.  Verf.  nimmt  7  Species  an:  aestiva,  petechia 
mit  den  subsp.  petechia^  Gundlaehi,  ruficapilla ,  melanoptera ,  rußvertex  und 
aureola  ,  capitalis ,  rufopileata,  rufigula ,  Vieüloti  mit  den  subsp.  Vieilloti  und 
panamensis,  Bryanti  mit  den  subsp.  Bryanti  wa^  castaneiceps.  Derselbe  (^*)  be- 
schreibt Helminthophila  leucohronchialis  und  die  Varietät  H.  Lawrencei  Herrick, 
welche  vermuthlich  einen  Bastard  von  H.  pinus  und  chrysoptera  darstellt,  sowie 
andere  Abweichungen.  Sage  ('^)  fand  Helminthotherus  vermivorus  in  Süd-Connec- 
ticut nistend.  Sharpe  (^)  p  225-439  liefert  eine  Monographie  der  Mniotiltidae, 
welche  er  in  21  Gattungen  zerlegt:  Leucopeza  (2  sp.),  Helminthotherus  (2),  Hel- 
minthophila (9  und  4  &n\i&^.) , Protonotaria  (1) ,  Mniotilta[\),  Parula  (4  und  3  subsp.), 
Dendroeca  (36  und  5  subsp.),  Perissoglossa  (1),  Peucedramus  (1;,  Siurus  (3  und  1 
subsp.;,  Oporornis  (2),  Ligia[[),  Geothlypis  (13  und  1  subsp.),  Teretistris  (2),  Gra- 
natellus  (4),  Icteria  (1  und  1  subsp.)  ,  Basileuterus  (32  und  3  subsp.),  Ergaticus  (2), 
Cardellina  [\)  ^  Setophaga  (15  und  2  subsp.),  Myiodioctes  (4  und  1  subsp.) .  Derselbe 
ibid.  p  456-629  behandelt  die  Motacillidae  monographisch  und  trennt  die 
Gruppe  in  7  Gattungen:  Motacilla  (23  Art.  und  4  Unterart.),  Limonidromus  (1), 
Anthus  (33  und  4),  Xanthocorys  (1),  Neocorys  (1),  Oreocorys  (1),  Macronyx  (4). 
Ebenda  T  4  sind  abgebildet  Motacilla  lugens  und  ocularis  (Köpfe) ,  T  5  M.  Hodgsoniy 
personata  und  persica,  T6  M.  beema,  campestris  und ßava,  T7  M.  borealis  und  cine- 
reicapilla,  TS  M.  Feldeggi  und Kaleniczenhii,  T9  Geothlypis  aequinoctialis,  auricu- 
laris,  chiriquensis,  melanops,  poliocephala,  trichas  und  velata,  T  iO  G.  speciosa,  T  1 1 
Parula  nigrilora  und  pitiayumi,  T  12  Teretistris  Fernandinae  und  Fornsi.  Sciater  (■*) 
p  275  stellt  Buarremon  albiceps  Tacz.  zu  Pyrgisoma,  p  274  B .  ßavo-virens  zu 
Chlor ospingus,  hält  p275  B.  sordidus  Lawr.  für  identisch  m\i  B. pallidinuchus]un., 
p  272  Fuphonia  purpureaha,yvY.  für  identisch  mit  F.  violacea  von  Cayenne,  Phoe- 
nicothraupis  peruvianus  Tacz.  für  identisch  mit  Ph.  rhodinolaema  Salv.  und  Godm., 
stellt  p  272  Pipilo  mystacalis  Tacz.  (=  Buarremon  Nationi  Sei.)  zu  Pyrgisoma,  be- 
schreibt p  273    Tachyphonus  Natter eri  v.   Pelz,   mit  Abb.  T  6  F    1   und  schlägt 


in.  Systematik,  Faunistik,  Biologie.   4.  Aves.   D.  Systematik.  235 

Lanio  Lawrencii  als  neuen  Namen  für  L.  atricapillm  {Tachi/phonus  atricapülusL&wr.) 
vor.  Stejneger  (")  p343  weist  nach,  daß  Dendroica  Vigorsi  [Sylvia  Vifforsü  And.) 
anstatt  D.  pinus  [Sylvia  pinus  Wils.  nee  Latli.)  anzuwenden  sei,  und(-')  p  289  er- 
örtert die  Unterschiede  von  ilfoteee7/«y«joom'ca,  lugenswad  ocularis.  Widman  erlegte 
Dendroeca  Kirilandi  hei  St.  Louis,  Mo.  Stolzmann  !^)  motivirt  die  Ansicht,  daß 
die  Euphouiden  als  selbständige  Familie  von  den  Tanagriden  zu  trennen  seien. 
[Über  Dulus  vergl.  Cory  &  Sharpe  unter  Muscicapidae.] 

Anthus  nilghiriensis  n.   Süd-Indien  p  550;  pallidiventris  n.  ndihd  pyrrhonotus  p  560; 

Sharpe  (3). 
Basileuterus  auricularis  n.  Columbien,  Ecuador,  Bolivien  p386;  meridanus  n.Merida 

p  387  ;  Roraimae  n.  Guiana  p  392  ;  boUvianus  n.  Bolivien  p  402  ;    veraguensis  n. 

nahe  leucopygius.  Veragua  und  Panama  p  403  ;  Sharpe  i^). 
Calliste  pulchra  aequatorialis  v.  Berl.  n.  Ecuador  p  77;    Taylori  n.   nahe  rußcervix. 

Ecuador  p  78  ;  Taczanowski  &  v.  Berlepsch. 

Chlorospingus  Reyi  n.  nahe  super  ciliar  is.  Merida,  Venezuela;  v.  Berlepsch  (-^j  p  288 
—  signatus  n.  Ecuador;  Taczanowski  &  v.  Berlepsch  p  82. 

Dendroeca  Bryanti  castaneiceps  n.  West-Mexico  u.  Cap  St.  Lucas;  Ritigway  i}^]  — 
granadensis  n.  ähnlich  Vieilloti.  Columbien;  Sharpe  [^)  p284  — peteckia  rußvertex 
n.  Insel  Cozumel,  Yucatan;  Ridgway  (^). 

Granatellus  Sallaei  Boucardi  n.  Yucatan;  Ridgway  (^). 

Motacilla  grandis  n.  Japan,  Küste  Ost -Sibiriens  p  492 ;  X.anihophrys  n.  Lenkoran 
p  532  T  8  F  6;  Sharpe  [\ 

Nesospingus  n.  g.  :  Bill  much  stouter  and  thicker  than  in  Chlorospingus.  Large  Frin- 
gilline  feet.    Typus:  Chlorospingus  speculiferus  Lawr.  ;  Sciater  (*)  p  273—274. 

Oreocorys  n.  g.  Plumage  mottled,  the  feathers  of  the  upper  surface  edged  with  pale 
margins  ;  upper  part  of  hinder  tarsus  with  scutellations.  Culmen  decurved.  Ty- 
pus: Helerura  sylvanalcioägs,.  .,  Sharpe  (^j  p  622. 

Parula pitiayumi pacißca  n.  Ecuador  ;  V.  Berlepsch,  Proc.  Z.  Soc.  London  1 884  p  286. 

Poecilothraupis palpebrosa  caerulescens  V .  Berl.  n.  Ecuador;   TaczanOWSki  &  V.  Ber- 

lepsch  p  80. 

Saltator  similis pallidiventris  n.  Bahia  (nördliche  Abart) ;  V.  BerlepSCh  &  V.  Jhering  p  1 2 1 . 

Setophaga  Guatemalae  n.  nahe  S.  picta\  Sharpe  (^j  p  417. 

Spindalis  Benedicti  n.  nahe  S.  zena.  Insel  Cozumel ;  Rjdgway  (^)  —  exsul  n.  Cozumel; 
Salvin  (^)  p  189  T  5  [identisch  mit  der  vorgenannten  Art]. 

Urothraupis  n.  g.  Rostrum  breve,  compressum,  culmine  arcuato,  tomiis  maxillae 
apice  emarginatis ;  pedes  robusti ;  alae  longiusculae ,  remige  4^"  longissima,  et  3^ 
et  5^^  aequalibus,  4^  parum  brevioribus ;  cauda  longiuscula,  rectricibus  latis  suba- 
cuminatis,  apice  rotundata.  Typus:  U.  Stokmanni  n.  Ecuador;  TaczanOWSki 
&  V.  Berlepsch  p  82  T  8. 

Xanthocorys  n.  g. :  Plumage  generally  mottled  and  Lark-like,  the  feathers  of  the 
back  with  dark  centres  and  pale  edges  ;  feet  pale ;  no  scutellations  on  upper  part 
of  back  of  tarsus.  Profile  of  culmen  swollen  from  the  centre  to  the  tip.  Out- 
stretched  feet  reaching  beyond  the  tail.  Feet  extremely  large,  the  bind  toe  and 
claw  exceeding  the  tarsus  in  length.  Near  Macronyx,  but  rectal  bristles  obsolete 
(not  strong) ,  culmen  less  than  bind  claw  (not  equal  to  bind  toe) .  Typus  Anthus 
Nattereri Sei.  ;  Sharpe  {^)  p  619. 

Familie  Alaudidae. 

Th.  Fisher  (i)  über  den  Fang  einer  Alauda  brachydactyla  in  Kent  (England).^  [Über 
Alauda  rufa  Gm.  vergl.  V.  Berlepsch  &  V.  Jhering  unter  Sylvicolidae.  j 

Mirafra  erythrocephala  n.  Cochinchina ;  SalvadoH  &  GigllOÜ    '-]  p  427. 


236  Vertebrata. 

Familie  Bracliypodidae. 
Hypsipetes  parvirostris  n.   Groß-Comoro  ;   Milne  Edwards  &  Oustalet  p  222. 

Familie  Meliphagidae. 

H.  0.  Forbes  bildet  Myzomela  Annabellae  ab.     Gould    (^j  Th.   19  bildet  ab: 
Glycyehaera  fallax  ,  Zosterops  b?'unneicauda  nndi  uropyyialis,  Th.  20  Euthyrhynchus 
ßavigula,   fulvigula  und  griseigula,  Oedistoma  pygniaeum,   Ptilotis  albonotata ,  Stig- 
matops chloris. 

Ptilotis  aruensis  n.  Aru-Inseln ;   Sharpe  (^)  p  19. 

Zosterops  sumhaensis  n.  ähnlich  hrunneicauda.  Sumbava;  Guillemard  (^)  p  508  —  mou- 
roniensis  u.  Angasizae  nn.  Groß-Comoro;   Milne  Edwards  &  Oustalet  p  221. 

Familie  Nectariniidae. 
Shelley  i^)  T  51  bildet  Nectarinia  Reichenotci  ab. 


Cinnyris  Humhloti  n.  Groß-Comoro  ;   Milne  Edwards  &  Oustalet  p  220. 

—  mediocris  n.  zwischen  chalyheus  und  cAZorq/jy^rms Kilimandjaro;  Shelley  (^)p  228 

—  scapulatus  n.  Gabnn;  Rochebrune  p  89  T  9.   [Ob  verschieden  von  fuliginosa ?] 
Cyrtostomus  frenatus  Plateni  n.  Sttd-Celebes ;  W.  Blasius  (•^)  p  289  T  12. 
Nectarinia  Johnstotii  n.  nahe  famosa.    Kilimandjaro ;    Shelley   (^)   p  227  T  14  — 

kilimensis  n.  nahe  tacazze.    Kilimandjaro;  Shelley  (^)  p  555. 

Familie  Dacnididae. 

Cory  (2)  T  21  bildet  Certhiola  lananivora  ab.  Gould  {^)  Th.  19  bildet  ab: 
Pristorhamphus  Versteri  und  Urocharis  longicauda,  Th.  20  Rhamphocharis  crassiro- 
stris.  Ridgway  ('-*)  p  27-30  gibt  eine  Übersicht  über  die  Arten  von  Certhiola  mit 
kurzer  Characteristik  der  einzelnen  (19)  Species  in  Form  eines  Schlüssels  und  mit 
Aufführung  der  Synonymie.  Sharpe  (^j  p  1-84  hat  dieDicaeidae  monogra- 
phischbearbeitet. Verf.  unterscheidet  19  Gattungen:  Ä^em»ynaM?<s  (3  Species), 
Drepanis  (1),  Festiaria  fl),  Himatione  (2),  Dicaeum  (4  7  und  2  subsp.),  Loxioides 
{\),Loxops[?)),  Psittirostrai\.),Pinaroloxiasn.^.  (1)  [s.  unter  FringiUidae,  Ref.], 
Oreocharis  [l),  Pardalotus  (8  und  1  subsp.),  Parmoptila  (l),  Prionochilus  (15),  Pho- 
lidornis  (2),  Lobornis  (1)  ,  Urocharis  (1)  ,  Melanocharis  (4)  ,  Pristorhamphus  (1), 
Rhamphocharis  (1).  Abgebildet  sind  :  Dicaeum  pulchrius  n.  rubrocorotiatum  T  1, 
Lobornis  Alexandri  T  2  F  2 ,  Pholidornis  rubrifrons  T  2  F  1 . 


Certhiola  Finschi  n.  ähnlich  martinicana.  Dominica  und  *S'Mnf/ei;a//zn.  n2i\iQ  dominicana . 

Guadeloupe  p  25  u.  26;  Sancti-Thomae  n.  (=j9ortoncenszs Finschpart.)  St.  Thomas 

und  St.  Johnp  29;  Ridgway  (9). 
Coereba  coerulea  microrhyncha  n.  Bucaramanga ;   V.  BerlepSCh,  Journ.  Ornith.  1884- 

p  287. 

Familie  Certhiidae. 

Reid  p  243  fand  Sitta  caesia  bei  Tanger  in  Marocco.  Whitehead  T  2  bildet 
Sitta  Whiteheadi  ab.  Mitchell  erwähnt  Tichodroma  muraria  von  Lancashire 
(England) . 

Familie  Pari  da  e. 
Nach  V.  Berlepsch  (i)ist  Acredula  rosea  in  West-Europa,  Belgien  und  England, 
Brutvogel,  während  A.  caudata  nur  im  Winter  von  Osten  und  Norden  her  dorthin 
verstreicht.  Letztere  kommt  in  Osten ,  vielleicht  schon  von  Schlesien  ab,  sicher  in 


III.  Systematik,  Faunistik,  Biologie.   4.  Aves.   D.  Systematik.  237 

Polen  als  einzige  Art  vor.  In  Mittel-Deutschland  und  Österreich  kommen  beide 
Arten  zusammen  vor  und  findet  häufiges  Zwischenbrüten  statt.  Bolle  (^i  theilt 
mit ,  daß  Aegithalus  i^endulinus  nach  dem  Chronisten  Beckmann  am  Uecker-See 
bei  Prenzlau  (Mark)  gebrütet  habe.  Evans  (2)  fand  Parus  palustris  in  Stirlingshire 
brütend.  Sharpe  (3)  p  440-455  gibt  eine  Übersicht  über  die  Arten  vonPolioptüa, 
welche  nach  Ansicht  des  Verf.  unter  die  Muscicapiden  in  die  Nähe  von  Sietio- 
stira  zu  stellen  ist.  13  Arten  sind  aufgeführt,  darunter  3  neue.  Stejneger  f^) 
p  297  hält  Parus  Wiemuthi  Dyb.  Msc.  für  synonym  mit  P.  kamtschatkensis  (Bp.). 
Wiepken  berichtet  über  Panurus  biarmicus  in  Oldenburg. 

Leptopoecile  Sophiae  major  n.  Tarim-Fluß,  Kaschgar;  Menzbler  (^)  p  353. 

Parus  cinerascens  n.  nahe  cinereus.  Borneo ;  Slater  [^)  p  122  [später  (3)  p327  ver- 
ändert in  P.  saraioacensis]  — pallidiventris  n.  nahe  rußventris  Boc.  Kakoma,  Ost- 
Africa;  ReichenöW  [^)  p  217  —  Thruppi  n.  nahe  af er.  Somaliland;  Shelley  (*) 
p  406  T  11  F  2. 

Poecilia  palustris  crassirostris  n.  Sidemi,  Ussurien ;  TaCZanOWSki  (^)  p  470. 

Polioptila  parvirostris  n.  Oberer  Amazonenstrom  p448  ;  Sclaterin.  Venezuela,  Santa 
Marta,  Columbien  p  449;  lactean.  unbek.  Herk.  p453;  Sharpe  [^)  —  albi- 
ventris  n.  nahe  nigriceps.    Yucatan  ;  Lawrence  (^)  p  273. 

Suthora  webhiana  mantschurica  n.  Alamanowka,  Ussurien;  Taczanowski  (^)  p  470. 

Familie  Timeliidae. 

Dixon  (')  bildet  Trogloclytes  hirtensis  ab.  Gould  (\]  Th.  20  gibt  Abbildung  von 
Rectes  cerviniventris  und  leucorhynchus .  Von  IVIenzbier  (^)  p  354  wird  Rhopo- 
philus  deserti  wiederbeschrieben.  Townsend  (-)  fand  Mimus  carolinensis  auf  den 
Farallone  Inseln. 

Argya  Aylmerin.  Somaliland;  Shelley  (^)  p  404  T  11  F  1. 

Harporhynchus  guttatus  n.  nahe  longirostris .    Insel  Cozumel,  Yucatan;    Ridgway  (^j 
—  melanostoma  n.  Cozumel;  Salvin  (^)  p  187  [identisch  mit  dem  vorgenannten] . 
Macronus  Kettlew elli  n.  Sulu-Inseln ;  Gulliemard  (^)  p  262  T  18  F  2. 
Mixornis  cagayanensis  n.  ähnlich  borneensis.    Cagayana;  Gulllemard  ('^)  p  419  T25. 
OdontorhyncMis  Branickii  n.  Ecuador;    TaCZanOWSki   &  V.  BerlepSCh  p  72  T  7  F  1. 
Pinarochroa  hypospodia  n.  nahe  P.  sordida.    Kilimandjaro ;  Shelley  (')  226  T  13. 
Presbys  bogotensis  n.  Bogota;  Matschie  (^)  p  466. 
Troglodytes  aedon  Mariannae  n.  Süd-Arizona;  Scott  ("^)  p  351  —  Beani  n.  Cozumel; 

Ridgway  (2). 

Familie  Sylviidae. 

Beckham  (^)  beschreibt  die  Geschlechts-  und  Alterskleider  von  Regulm  Calen- 
dula. V.  Berlepsch  [^)  beschreibt  einen  mit  Ph.  rufus  nahe  verwandten,  aber  ab- 
weichenden Phylloscopus,  welcher  im  Werrathal  bei  Münden  erlegt  wurde,  vielleicht 
als  eine  nordische  Abart  der  genannten  Species  zu  betrachten  ist.  v.  Berlepsch 
&  V.  Jhering  p  112  ziehen  Turdus  amaurochalinus  Cab.  dem  T.  leucomelas  Vieill. 
als  Speciesnamen  vor,  da  die  Beschreibung  des  letzgenannten  Autors  ungenau  ist 
und  Zweifel  offen  läßt.  Brewster  {^]  p  85  erwähnt  Sialia  sialis  azurea  von  Ari- 
zona. Brooks  kritisirt  einige  Arten  der  Sylviiden.  Clarke  (^  ^)  erwähnt  Saxicola 
deserti  von  Yorkshire  und  fand  {■')  Sylvia  hortensis  auf  den  Färoer-Inseln.  Goodale  (') 
traf  Turdus  mustelinus  in  Maine.  Guillemard  ('^)  weist  Poecilodryas  hypoleuca  für 
Salawatti  nach.  Fowler  fand  Ruticilla  tithys  in  Oxfordshire.  Harting  (2,  ^)  be- 
richtet über  Hypolais  icterina  und  Sylvia  nisoria  in  Norfolk,  S.  auch  DreSSer  (^  "*). 
Hartwig  (6)  fand  Erithacus  rubecula  bei  Tromsö  unter  dem  69."  n.  Br.  brütend. 


238  Vertebrata. 

Merriam  (^)  vermuthet ,  daß  Saxicola  oenanthe  am  Nordstrand  des  Golfs  von 
St.  Lawrence  brüte.  A.  V.  Homeyer  (^)  bespricht  das  Vorkommen  von  Turdus  pi- 
laris in  Deutschland  und  ist  der  Ansicht,  daß  die  Verbreitung  im  mittleren 
Deutschland  im  Fortschreiten  begriffen  sei.  Dagegen  vertritt  E.  V.  Homeyer  [^) 
die  Anschauung ,  daß  das  sporadische  Vorkommen  der  Art  in  Deutschland 
seit  Menschenaltern  dasselbe  geblieben,  die  einzelnen  Fälle  des  Vorkommens  aber 
nicht  registrirt  worden  seien.  A.  V.  Homeyer  (2)  erörtert  ferner  die  Unterschiede 
und  Verbreitung  von  Locustella  naevia,  luscinioides  und ßuviatilis.  More  (-)  erlegte 
Turdus  varius  bei  Westport,  Mayo.  Sciater  (^)  erwähnt  Ruticilla  tithys  von  Somer- 
setshire. 

Myiophoneus  horneensis  n.  Borneo ;  Slater  (^)  p  124. 
Pratincola  axillaris  u.  Kilimandjaro ;  Shelley  (^)  p  556. 
Saxicola  Phillip si  n.  Somaliland;  Shelley  (^j  p  404  T  12. 

Turdus  murinus  n.  nahe  ignohilis.  Brit.  Guiana;   Salvin  (^)   p  197  —  comorensis  n. 
Groß-Comorn;  Milne  Edwards  &  Oustalet  p  121. 

E.  Biologie. 

1.  Lebensweise  im  Allgemeinen.  Allen  (2)  erörtert  die  mehrfach  vom 
teleologischen  Standpunkt  besprochene  Frage  der  Ursache  des  verschiedenen  Ge- 
fieders der  Geschlechter  der  Vögel,  der  verschiedenen  Färbung  der  Eier  und 
deren  Zusammenhang  mit  dem  Nestbau.  Bennett  schildert  die  Lebensweise  von 
Falco  subniger  und  Glareola  grallaria  in  Neu-Süd- Wales.  Brewster  (^)  schildert 
die  Lebensweise  von  Helinaia  Sivainsoni.  Brooks  gibt  einige  biologische  Notizen 
über  Otocorys  alpestris.  Capek  schildert  die  Lebensweise  einiger  Arten  in  Mähren. 
Claraz  berichtet  über  Lebensweise,  Brutdauer  und  Unterschiede  der  Eier  von 
Rhea  americana  und  Darwini.  Colenso  theilt  mit,' daß  er  beobachtet  habe,  wie 
Nestor  meridionalis  eine  in  Blüthe  stehende  Edwardsia  grandiflora  besuchte,  um 
den  Blüthenhonig  zu  lecken.  Es  wurde  der  obere  Theil  des  Kelches  der  Blumen 
von  dem  Vogel  aufgerissen  und  das  oberste  Blumenblatt  (vexillum)  entfernt,  um 
zu  dem  Honig  z  u  gelangen,  welcher  dann  vermittelst  der  dicken  Zunge  ausgeleckt 
wurde.  Copping  er  schildert  die  Lebensweise  von  Tachyeres  cinereus.  Hartert  p) 
beschreibt  das  Betragen  der  Uraleule,  namentlich  beim  Horste.  Hartwig  [^)  theilt 
einen  Fall  mit,  wo  ein  Schwarzspecht  ein  Ei,  anscheinend  dasjenige  einer  Turtel- 
taube, seinen  noch  nicht  flüggen  Jungen  zutrug.  A.  V.  Homeyer  (^j  schildert  die 
Lebensweise  von  Locustella  naevia,  luscinioides  und ßuviatilis.  HudSOn  gibt  einige 
Notizen  über  die  Lebensweise  von  Homorus  lophotes  und  gutturalis.  Hardy  be- 
richtet über  spätes  Vorkommen  von  Sayornis  fuscus  in  Maine.  Keller  (^)  schildert 
die  Lebensweise  der  Tichodroma  muraria.  V.  Krüdener  schreibt,  daß  das  Birk- 
wild  im  Norden  in  der  Ebene  immer  den  Boden  zur  Nachtruhe  wähle,  im  Gebirge 
aber  auf  Bäumen  ausruhe.  Leidy  fand  Filaria  obtusa  als  Parasit  bei  Junco  hyemalis- 
und  Sturnella  magna,  Filaria  physalura  bei  Ceryle  alcyon,  Mouostomum  mutabile 
bei  Gallinago  Wilsoni,  Ascaris  subulata  bei  Antrostomus  vociferus,  Spiroptera 
quadriloba  bei  Hylotomus  pileatus .  Merriam  (*)  beschreibt  die  Veränderung  in  der 
Färbung  der  Schwingen  bei  Lagopus  albus  nach  der  Jahreszeit.  Nehrling  l^""^^) 
schildert  die  Lebensweise  von  Psaltriparus  minimus,  Progne  subis,  Protonotaria 
citrea,  Spizella  pusilla,  Dendroica  virens,  Passerina  cyanea,  Parula  americana,  Hel- 
mintherus  vermivorus ,  Dendroica  pennsylvanica,  3Iniotilta  varia  und  Helminthophaga 
pinus.  Reischek  gibt  biologische  Notizen  über  einige  neuseeländische  Vögel. 
Schmidt  schildert  die  Lebensweise  von  Syrnium  la-alense,  Seton  (^)  liefert  einige 
biologische  Notizen  über  Vögel  von  Manitoba,   ferner  (3)  über  Falco  communis, 


III.  Systematik,  Faunistik,  Biologie.   4.  Aves.    E.  Biologie.  239 

Passerculus  Bairdi,  Neocorys  Spraguei.  Stolzmann  (')  beschreibt  die  Lebensweise 
der  Tanagriden.  v.  Tschusi  (''  theilt  eine  Beobachtung  mit,  wonach  eine  brütende 
Wachtel,  welche  von  Mähern  gestört  wurde,  ihre  Eier  in  den  Krallen  an  einen 
sicheren  Ort  trug,  eben  so  daß  eine  Stockente  ihre  Jungen  im  Schnabel  fortschaffte. 
Wernich  berichtet  über  Vorkommen  von  GalUnago  scolopacina  und  Scolopax  rusti- 
cola  im  Winter  in  Pommern  und  bei  Hamburg,  ebenso  Wiesbauer  über  Überwintern 
von  Scolapax  gallinago.  Whitaker  (2)  beobachtete,  daß  Schwanzmeisen  badeten, 
indem  sie  von  Uferbäumen  auf  die  Wasserfläche  eines  Sees  herabflogen, 
den  Körper  im  Fluge  eintauchten  und  auf  die  Baumzweige  zurückkehrten,  wo  sie 
durch  Schütteln  ihr  Gefieder  wieder  ordneten.  Wokral  schreibt  über  sogenannte 
Strich-Rebhühner.  Wurm  schildert  eingehend  die  Lebensweise  des  Auerwildes, 
seine  Jagd  und  Hege.  S.  auch  Booth,  ApIin  [^,  ^  ^),  Bayer  f^),  ßree,  Chalmers 
&  Wyaü,  Matthews,  Whitaker  (6,s) . 

2.  Nisten,  Nestbau,  Eier,  Jugendstadien  (vergl.  auch  1).  Banks  be- 
schreibt Nest  und  Eier  von  Scolecophagus  ferrugineus.  Barber  berichtet  über 
frühes  Nisten  (Anfang  Februar)  der  Ohreule.  Bingham  berichtet  über  Nisten  von 
Micropternus  phaeoceps  in  Ameisennesteru.  Boeck  berichtet  über  Brütezeit  des 
Sarcorhamphus  gryphus  in  Bolivien.,  s.  W.  Blasius  (^] .  Nach  Böhm  p  47  nistet 
Hirundo  senegalensis  in  Baumlöchern.  Brewster  (^,  ^^)  beschreibt  Nest  und  Eier 
von  Helinaia  Swainsoni.  A.  J.  Campbell  beschreibt  Nester  und  Eier  australischer 
Vögel.  Chamberlein  (^)  schildert  die  Nistweise  und  beschreibt  Nest  und  Eier  von 
Dendroeca  tigrina.  Chapman  (^)  schildert  einen  Besuch  in  Lapland  und  die  Nist- 
weise einiger  dort  heimischen  Vögel.  Crowfoot  beschreibt  das  Brutgeschäft  einer 
Anzahl  von  Seevögeln  auf  Norfolk.  W.  Davison  berichtet  über  das  Nisten  von 
Micropternus  gularis  und  phaeoceps  sowie  von  Halcyon  occipitalis  und  chloris  in 
Ameisennestern.  Von  letzterer  Art  fand  Verf.  in  Tenasserim  eine  Brutröhre  in 
einem  Hornissen-Nest  und  sah  die  Vögel  hineiuschlüpfen,  ohne  daß  die  Hornissen 
davon  Notiz  nahmen.  Dutcher  berichtet  über  Brüten  und  Wachsthum  der  Jungen 
von  Bernicla  canadensis.  FrOSt  beschreibt  Nest  uud  Eier  von  Lanius  ludovicianus, 
Gault  Nest  und  Eier  von  Calypte  Costae,  GoSS  (^)  von  Elanoides  forßcatus  und 
Ictinia  subcaerulea.  GoSS  (^)  fand  Cyanocitta  Stelleri  frontalis  in  einem  Baumloche 
nistend  und  beschreibt  die  Eier.  Guillemard  {^)  p  646-656  beschreibt  die 
Jugendkleider,  Weibchen  und  die  Färbung  der  nackten  Körpertheile  verschiedener 
Paradiesvögel.  Gurney  (^)  fand  Passer  montanus  unter  einem  Hausdache  nach 
Art  des  Haussperlings  nistend  [vergl.  Bericht  f.  1882  IV  p  2hl  Passer  domesticus]. 
Hoy  beschreibt  Nest  und  Eier  von  Helminthophila  chrysoptera.  Kells  fand  Junge 
von  Molothrus  ater  in  den  Nestern  von  Tyrannus  carolinensis  ^  Troglodytes  aedon 
und  Spizella  socialis.  v.  König-Warthausen  referirt  über  die  Gestalt  der  Vogel- 
eier lind  deren  Monstrositäten.  Kutter  liefert  einen  Beitrag  zur  Fortpflanzungs- 
geschichte der  Vögel  Borneos,  in  welchem  die  Nistweise,  insonderheit  die  Eier 
von  19  Arten  beschrieben  werden.  Von  besonderem  Interesse  ist  die  Beschrei- 
bung und  Abbildung  des  merkwürdigen  Nestes  von  Batrachostomus  cornutus. 
Landois  f^)  beobachtete,  wie  ein  Parus palustris  in  einem  morschen  Baumstamm 
eine  Nisthöhle  nach  Art  der  Spechte  selbst  ausmeißelte.  Liebe  -)  bespricht  die 
Veränderlichkeit  des  Nestbaues  einzelner  Vogelarten.  Lunel  bespricht  das  Vari- 
iren  der  Eier  von  Vultur  monachus  und  liefert  sehr  sauber  ausgeführte  Abbil- 
dungen von  zwölf  verschiedenen  Varietäten.  Merriam  (-)  beschreibt  Nest  und 
Eier  von  Dendroeca  BlacBurniae,  ferner  {^^)  die  bisher  unbekannten  Eier  von 
Tringa  canutus,  welche  von  A.  W.  Greely  bei  Fort  Conger  81«  44'  N.  gesammelt 
wurden,  und  endlich  (^^j  (jas  Nest  von  Parula  americana.  Nation  berichtet  über 
die  Nistweise  von  Petrochelidon  ruficollis  in  Peru.  Potts  (-]  beschreibt  die  Nist-  und 
Brutweise  von  Larus  pomarae  Brück  und  liefert  (3,  •*)  Beschreibungen  der  Nester 


240  Vertebrata. 

und  Eier  neuseeländischer  Arten.  Pryer  gibt  eine  Schilderung  der  Höhlen  bei 
Gomanton  auf  Nord-Borneo,  in  welchen  Salanganen  ihre  Niststätten  haben.  Der 
Werth  der  jährlich  gewonnenen  eßbarenNester  beläuft  sich  auf  25-30  000  Dollar. 
Reischek  berichtet  über  das  Brutgeschäft  von  Apteryx,  nur  das  (^  brütet.  Rives 
beschreibt  Nest  und  Eier  von  Helmintherus  vermivorus.  Scott  (^j  p  1-7  berichtet 
über  Nistweise  und  Brutgeschäft  von  Icterus  parisorum  und  beschreibt  die  Eier. 
Derselbe  (^)  p  159-1  65  beschreibt  Brutgeschäft,  Nest  und  Eier  von  Icterus  cucul- 
latus,  p  242  von  Phaenopepla  nitens  und  p  321  von  Vireo  vicinior.  Seton  (^)  be- 
schreibt Nest  und  Eier  von  Vireo  philadelphiciis.  Shufeldt  (^)  bespricht  die  Ver- 
änderungen ,  welche  der  Schnabel  von  Diomedea  brachyura  bei  fortschreitendem 
Wachsthum  des  Vogels  erleidet.  Ussher  (^)  berichtet  über  auffallenden  Stand  des 
Nestes  einer  Wasseramsel.  Walter  (')  theilt  mit,  daß  am  1.  Mai  ein  Ei  von  Cu- 
culus  canoi'us  in  einem  Rothkehlchen-Nest  gefunden  wurde.  Derselbe  [^)  weist 
auf  die  außerordentliche  Härte  und  Festigkeit  der  Schale  des  Kukukseies  hin. 
Derselbe  (^)  theilt  Beobachtungen  über  das  Nisten  und  die  Eierzahl  von  Falco 
subbuteo  und  Picus  medius  mit.  Whitehead  beschreibt  Nistweise  und  Eier  von  Sitta 
Whiteheadi.  Hierher  noch:  ApIin  ('),  Barrington  ('),  Carter  (^),  Farn,  Flemyng, 
Fournes,  Harting  (^) ,  Macpherson  (^j,  Moor,  Murray,  Porritt,  Postlethwaite, 
Potts  (2),  Southwell  (1),  Ussher  ('^-^y,  Warren (-),  Whitaker(^),  Willmore;  s.  auch 
V.  Tschusi  unter  1. 

3.  Nahrung.  Landols  ^)  theilt  Untersuchungen  über  den  Mageninhalt  ver- 
schiedener Spechtarten  mit,  als  Material  zur  Beurtheilung  der  Frage  bezüglich  des 
Nutzens  und  Schadens  dieser  Vögel.  Noil  beobachtete,  daß  Wildgänse  Seegras 
(Zostera  marina)  fressen.  Phillips  (^)  theilt  die  Beobachtung  mit,  daß  ein  Reiher 
Feldmäuse  fing.  Pryer  erwähnt,  daß  Machaerampihus  alcinus  und  Ataliastur  indus 
Fledermäuse  fangen.  Bezüglich  der  erstgenannten  Art  wurde  dieselbe  Beobach- 
tung bereits  in  Andersson's  Notes  on  the  Birds  of  Damara  Land  mitgetheilt, 
s.  Gurney  (^1.  Shufeldt  {^)  berichtet  über  die  Nahrung  \on  PhalaenojHilus Nuttalh. 
Atkinson,  Cordeaux  (-)  und  Reeve  sahen  eine  Ringdrossel  Kirschen  verzehren. 
Hierher:   Becher  (^)  und  Hayward.    S.  auch  Colenso  und  Hartwig  unter  1. 

4.  Mauserung,  Farbenvarietäten,  Hybridation.  ApIin ('^)  beschreibt 
eine  Varietät  von  Anas  boschas  Q  sowie  C)  eine  solche  der  Picacaudata.  BarroWS 
berichtet  über  Melanismen  von  Turdus  migratorius.  Beckham  (^)  beschreibt  eine 
Abweichung  von  Junco  hyemalis.  M.  Brown  berichtet  über  einen  Bastard  von 
Fasan  und  Haushuhn.  Chamberlein  ('^)  referirt  über  einen  Albino  von  Turdus 
migratorius  und  (^)  über  einen  solchen  von  Corvus  frugivorus.  Christy  (^)  be- 
obachtete einen  Fall  der  Bastardiriing  von  Turdus  musicus  Q  und  T.  merula  i^ 
in  der  Freiheit,  v.  Dallwitz  {'^)  beschreibt  eine  dunkle  Varietät  von  Corvus  cornix. 
A.  K.  Fisher  f*)  berichtet  über  Zwischenbrüten  von  Helminthophila  chrysoptera 
\mdH.2nnus  [s.  auch  Ridgway(24)  unter  Sylvicolidae  oben  S.  234].  Fischer  und 
V.  Tschusi  (^)  erhielten  Bastarde  von  Haus-  und  Löffelente.  Gurney  (^)  berichtet 
über  Bastarde  zwischen  Saat-  und  Weißstirn-Gans.  Gurney  jun.  [^)  erhielt  eine 
Abweichung  des  Haussperlings  mit  rothbrauner  Brust  und  (^j  eine  Varietät  von 
Clangula  glaucion.  Harting  (^)  beschreibt  eine  eigenthümliche  Varietät  von  Tetrao 
tetrix.  Henke  ein  Individuum  von  Anser  rußcollis  mit  isabellgrauer,  schwarz  ge- 
fleckter, anstatt  rein  schwarzer  Brust.  Nach  Henshaw  (^j  wurde  ein  Bastard  von 
Lophortyx  Gambeli  und  L.  californicus  bei  San  Gorgouio  Pass.  erlegt,  v.  KrauSS 
beschreibt  eine  weiße  Abweichung  von  Corvus  corone  und  eine  graue  von  Turdus 
merula.  Labler,  Nostiz  und  J.  Sylva  berichten  über  weiße  Rebhühner  ,  Langten 
über  einen  Albino  von  Caprimulgus  europaeus,  Merriam  (^^)  über  einen  solchen 
von  Oedemia perspicillata.  Page  ist  der  Ansicht,  daß  Melanismen  durch  Leber- 
erkrankung herbeigeführt  werden,  welche  einen  Zerfall  der  rothen  Blutkörperchen 


in.  Systematik,  Faunistik,  Biologie.   4.  Aves.   E.  Biologie.  241 

zur  Folge  habe,  und  wobei  dann  das  zerfallene  schwarze  oder  schwarzbraune.Blut- 
pigment  in  die  sich  bildenden  Federn  abgelagert  werde.  Phillips  (2)  berichtet 
über  Paarung  von  Singdrossel  und  Amsel,  Potts  (^j  über  Zwischenbrüten  von 
Rhipidura  flahellifera  \mdi  fuliginosa,  Seton  (')  p  335  beschreibt  einen  Bastard  von 
Colaptes  auratus  und  mexicanus  von  Toronto  in  Canada.  A.  Wiebke  bespricht 
Bastarde  von  Birk-  und  Schneehuhn.  Whitehurst  berichtet  über  einen  Albinis- 
mus von  Fringilla  chloris.  Hierher  auch :  Abrahams  '^i ,  Becher  (2) ,  Brockholes  (^) , 
Chapman(i),  GurneyH,  Gurneyjun.  (3,*),  A.v.  Homeyer  (^j,  Macpherson  (6,'), 
J.  Marshall  (S-),  M'Callum,  iViosley,  Musham,  Theobald,  v.  Tschusi  (^  ,  Whitaker 
(3,4),  p.  Wiebke. 

5.  Stimme.     Bicknell  setzt  seine  Mittheilungen  über  den  Gesang  der  ameri- 
canischen  Vögel  fort.    Hierher  auch  Lantz. 

6.  Vogel- und  Jagdschutz.  Hierher  Cherville,  Hartert,  Koppen,  Rohr, 
Wurm,  Lescuyer,  Ritsema.    S.  auch  Landois  unter  3.  Nahrung. 

.   AcclimatisatioQ,  Pflege  and  Zucht. 

Abrahams  (^j  gibt  Notizen  über  die  Pflege  von  Breitschwanz-  und  Keilschwanz- 
loris  in  Gefangenschaft.  Derselbe  [^)  hat  Düophus  canmculatus  zum  ersten  Male 
lebend  nach  Europa  eingeführt  und  berichtet  über  Betragen  und  Pflege  von  PtUo- 
norhynchus  holosericeus  in  Gefangenschaft.  Derselbe  berichtet  ebenda  über  das 
Betragen  von  Mausvögeln  in  Gefangenschaft.  Arnold  liefert  eine  Anleitung  zur 
Pflege,  Behandlung,  Abrichtung  und  Zucht  der  Papageien.  d'Aubusson  bespricht 
diejenigen  exotischen  Vogelarten ,  welche  sich  zur  Einbürgerung  bez.  Domesti- 
cation  in  Frankreich  eignen  würden.  Es  sind  zunächst  die  Fasanen  erwähnt  und 
werden  beschrieben,  zum  Theil  auch  in  Holzschnitten  abgebildet.  Phasianus  Shawi 
EH.,  insignis  EH.,  Strauchi  Prsch.,  Vlangalii  Prsch.,  mongolicus  Brandt,  tor- 
quatus  (jm.,  formosanusYÄX.,  decollatus '^•^'vsih..,  Sladeni  Ajn^tr^.,  Ellioti  ^v^mh., 
Reevesi  Gray  &  Hardw.  Bolau  berichtet  über  den  Zuwachs  (bezi.  Züchtungen) 
an  Vögeln  im  Zoologischen  Garten  in  Hamburg  während  1884.  Brisay  schildert 
Pflege  und  Zucht  von  Platycercus  erythropterus  in  Gefangenschaft.  Dareste  hat 
durch  Versuche  festgestellt,  daß  das  Umwenden  der  Eier  bei  künstlicher  Bebrütung 
unbedingt  nothwendig  sei,  imd  erörtert  die  Gründe  für  dieses  Erfordernis.  Huet  be- 
richtet über  die  Züchtungen  und  den  Zuwachs  der  Menagerie  des  »Museum  d'histoire 
naturelle«  in  Paris  während  1885.  Lalone  referirt  über  die  Straußenzucht- Anstalt 
von  Zeralda  in  Algier.  Die  gezüchteten  Jungen  starben  sämmtlich  nach  3-6Monaten. 
Anscheinende  Ursache  war  nach  Analyse  der  Knochen  mangelnder  Kalkgehalt  der 
Nahrung.  Landois  (4)  bespricht  die  Züchtung  von  Uhus  im  Zoologischen  Garten  in 
Münster.  Liebe  (3)  schildert  das  Betragen  derHohltaube  in  Gefangenschaft.  Liebe  und 
Pallisch  theilen  anknüpfend  an  einen  Artikel  M.Schmidt's  [s.  Ber.  f.  1884  IV 
p  -336]  Fälle  von  Luftgeschwülsten  bei  Vögeln  mit.  IVIontlezun  berichtet  über  Pflege 
und  Zucht  von  Ansermagellanicus  in  Gefangenschaft.  Nill  hat  africanische  Strauße 
durch  natürliche  Brütung  in  seinem  Thiergarten  in  Stuttgart  gezüchtet.  Rogeron  {') 
berichtet  über  Betragen ,  Pflege  und  Zucht  von  Tadorna  variegata  in  Gefangen- 
schaft, ebenso  (2)  über  Kreuzung  von  Entenarten.  Rüdiger  beschreibt  die  Pflege 
von  Conurus  jendaya  im  Käfig.  Solater  (^)  berichtet  über  die  Zucht  von  Cyano- 
polius  cyanus  im  Zool.  Garten  in  London.  Derselbe  (^  ^)  referirt  über  die  Er- 
werbungen der  Menagerie  der  Zool.  Gesellschaft  in  London.  Zu  erwähnen 
sind  :  Mycerohas  melanoxanthus,  Sturnia  andamanensis,  Düophus  canmculatus,  Colius 
capensis,  Corvus  capellanus.  Simmonds  gibt  statistische  Notizen  über  den  Umfang 
des  Handels  mit  Vogelfedern.  Willard  (')  erzählt  von  einem  Trochäus  colubris,^  welcher 
etwa  2  Monate  in  Gefangenschaft  mit  Zuckerwasser  erhalten  wurde.  Wilcox  be- 
richtet über  Einbürgerung  von  Phasianus  sp.  in  Oregon  und  von  Ortyx  virginiana 

Zool.  Jahresbericht.  1885.  IV.  16 


242  Vertebrata. 

in  Idaho.  Cornil  &  Megnin  schreiben  über  Tuberculose  und  Diphtherie  bei 
Hühnervögeln.  Landois  (^)  berichtet  über  Apterismus  bei  Hühnern.  Die 
Hühner-  und  Taubenrassen  beschrieben  Bungartz,Dürigen,  Paske  und  Priitz.  Über 
rationelle  Geflügelzucht  s.  Dackweiler,  Dürigen,  Leroy,  Schuster,  Wrighi.  Letz- 
terer auch  über  Pflege  und  Zucht  von  Truthahn,  Perlhuhn,  Fasan  und  Pfau.  Über 
künstliche  Geflügelzucht  schrieb  Grünhaldt,  über  die  Brieftaube  Widhalm.  Über 
Käfigvögel  s.  ferner  Bechstein  und  Göller.  S.  auch  T.  H.  Nelson  (^) ,  Nuijens, 
Planta,  Thieme. 

5.  Mammalia. 

(Referent:  Dr.  L.  Döderlein  in  Straßburg  i/E.) 

Aldrich,  Gh.,  1.  A  Horse's  Memory,  in:  Amer.  Natural.  Vol.  19  p  101.  [262] 

■ ,  2.  How  far  does  the  Jerboa  jump  ?    ibid.  p  514 — 515.  [252] 

Allen,  J.  A.,  On  an  extinct  type  of  dog  from  Ely  cave,  Lee  County,  Virginia,  in :  Mem.  Mus. 

Harvard  Coli.  Vol.  10  Nr.  2  13  pgg.  T  1—3.  [259,  277] 
Ameghino,  F.,  1.  Nuevos  restos  de  Mammiferos  fosUes  oligocenos  recogidos  per  el  Profesor 

Pedro  Scalabrini  y  pertenecientes  al  Museo  provincial  de  la  Ciudad  del  Parana.   in  : 

Bol.  Aead.  Cordoba  (Argent.)    Tomo  8  p  1—207.   [258,  263,265—267,  269,  270, 

272,  276] 
,  2«  Oraeanthus  Burmeisteri,  nuevo  edentado  extinguido  de  la  repüblica  argentina.  ibid. 

p  499— 504  T  1.  [269] 
ApIin,  O.V.,  1.  Periodof  activity  of  theNoctuleandPipistrelle.  in:  Zoologist  Vol.  9  p  344. 

[252] 

,  2.  Habits  of  the  Squirrel.  ibid.  p  478.  [252] 

Atkinson,  J.  C,  Habits  of  the  Squirrel.  ibid.  p431.  [252] 

Bartels,  M.,   Über  im  letzten  Jahre  gefundene  Skeletreste  von  Ce»*«;««  ewri/ceros.    in:  Sitz. 

Ber.  Ges.  Nat.  Freunde  Berlin  p  103—104.  [254,  268] 
Bartlett,  A.  D.,  On  a  female  Chimpanzee  now  living  in  the  Society's  Gardens.  in:  Proc.  Z. 

Soc.  London  p  673—675  T  41.  [253,  278] 
Beneden,  P.  J.  van,  1.  Descriptions  des  ossements  fossiles  des  environs  d'Anvers.  4.  Partie. 

Cetaces.  Genre :  Plesiocetus.    in :  Ann.  Mus.  H.  N.  Belg.  Serie  Paleont.  Tome  9  p  1 

—40  T  1—30.   [255,  268,  269] 
* ,  2.  Un  mot  sur  les  deux  Balenopteres  d'Ostende  de  1827  et  de  1885.  in:  Bull.  Acad. 

Belg.  Tome  9  p  145—151.  [259,  269] 
* ,  3*  Une  nouvelle  Balaenoptera  rostrata  dans  la  Mediterran^e.   ibid.    Tome  8  p  713 — 

719.  [259,  269] 
*- ,  4.  Sur  l'appaiition  d'une  petite  gamme  de  vraies  Balaines  sur  les  cotes  Est  des  Etats 

Unis  d'Amerique  (Balaena  biscayensis) .  ibid.  Tome  9  p  212 — 214.  [259,  269] 
^ ,  5.  Sur  la  baieine  pechee  le  15  Mai  1885  par  le  bateau  »Le  Gaulois«  de  Fecamp  {Ba- 
laenoptera rostrata] .  ibid.  Tome  10  p  582.  [259,269] 
Bidduiph,  J.,  On  the  geographical  races  of  the  Rocky  Mountain  Bighorn.   in:  Proc.  Z.  Soc. 

London  p  678—684.  [268] 
*Bieber,  V. ,  Zum  Dinotherimn-Funde  bei  Franzensbad  im  Süßwassertertiär  Böhmens,  in : 

Progr.  Deutsch.  Staats-Gymn.    Olmütz  p  1—34  1  Taf.   [263] 
Blanford,  W.  T.,  1,  Exhibition  and  description  of  a  skull  of  an  apparently  new  Species  of 

Paradoxurus  (Paradoxurusjerdont].  in  :  Proc.  Z.  Soc.  London  p  612 — 613.  [257,  277] 
— -,  2.  A  Monograph  of  thegenus  Paradoxurus.   ibid.  p  780—808  T  49—50  5  Figg.  [277] 

',  B.  s.  Murray. 

Blasius,  W.,  Über  einen  Perrücken-Rehbock,  in:  Sitz.  Ber.  Ver.  Nat.  Braunschweig  4  pgg. 

[252] 
Boiau,  H.,  Die  Nahrung  des  Mammuth.  in :  Z.  Garten  26.  Jahrg.  p  255.  [252] 


III.  Systematik,  Faunistik,  Biologie.    5.  Mammalia.  243 

Brauns,  D.,    1.  Fernere  Bemerkungen  über  den  japanischen  Nörz.     in:    Jena  Zeit  Nat 

18.  Bd.  p  666—676.   [276] 
,  2.  Fernere  Nachträge  zu  den  Bemerkungen  über  die  geographische  Verbeitung  der 

Säugethiere  Japans,  in :  Mitth.  Ver.  Erdkunde  Halle  9  pgg.  [264] 
Browne,  M.,   Notes  on  the  vertebrate  animals  of  Leicestershire.   in:  Zoologist  Vol  9  n  248 

-253.  [253]  ■ 

*Brügger,  Chr.  S.,   Die  Chiropteren  Graubündens  und  der  angrenzenden  Alpenländer,   in: 

Jahr.  Ber.  Nat.  Ges.  Chur  27.  Jahrg.  p  26—64,  [273] 
Bruttan,  . . .  ,  Über  dunkelgefärbte  Varietät  des  gemeinen  Eichhörnchens  und  über  fliegende 

Eichhörnchen,  in:  Sitz.  Ber.  Nat.  Ges.  Dorpat  7.  Bd.  p  184.  [254] 
Bunge,  A.,  Bericht  über  fernere  Fahrten  im  Lena-Delta  und  die  Ausgrabung  eines  angeblich 

vollständigen  Mammuthcadavers.  in :  Bull.  Acad.  Petersbourg  Tome  30  p  228 282 

[254,  263] 
Burmeister,  H.,  1.  Über  den  Schädel  von  Catitsjubatus.   in:  Sitz.  Ber.  Ges.  Nat.  Freunde 

Berlin  p  97—103.  [276] 
,   2.  Neue  Beobachtungen  an  Macrauchenia  patagonica.    in:   Nova  Acta  Leop.  Car. 

47.  Bd.  p  237—268  T  22,  23.  [265] 

,  3.  Berichtigung  zu  Coelodon.  in :  Sitz.  Ber.  Akad.  Berlin  p  567—573  1  Taf.  [269] 

Butler,  A.  W.,  Observations  ontheMuskrat.  in:  Amer. Natural.  Vol.  19  p  1044— 1055.  [252] 

,  g.  Quick. 

Camerano,  L.,    1.   Ricerche  intorno  alle  specie  italiane  del  Genere  Ta^^a  Linn.    in:  Mem. 

Accad.  Torino  (2)  Tomo  37  p  427—449  2  Taf.  [274] 
,  2*  Über  die  Ta/paewo^jaea  Linn.  und  die  Trt/pa  caeca  Savi.  in:  Z.Anzeiger  8.  Jahrg. 

p  295—296.  [274] 
^Capeilini,  G.,  1.  Del  Zifioide  fossile  {Chonozijjhius  planirostris)  scoperto  nelle  sabbie  plio- 

ceniche  di  Fangonero  presso  Siena.   in  :  Atti  Accad.  Lincei  Rend.  (4)    Vol.  1   p  6 — 7. 

[255,  269] 
,  2«  Resti  fossili  di  Dioplodon  e  Mesoplodon  raccolti  nel  Terziario  superiore  in  Italia. 

ibid.  p  171—173,  und  in:  Rend.  Accad.  Bologna  p  61—63.  [255,  269] 
Cocks,  A.  H.,  1.  Additional  notes  on  the  Finwhale  Fishery  on  the  North  European  Coast. 

in:  Zoologist  Vol.  9  p  134—143.  [259] 

,  2.  Polecats  in  Cornwall.  ibid.  p  145—146.   [253] 

,  3.  The  Beaver  in  Norway.  ibid.  p  479.   [254] 

,  4.  Deer  striking -with  their  Fore  feet.  ibid.  p  477.  [252] 

Coilett,  R.,  On  Echidna'acanthion  from  Northern  Queensland,    in:    Proc.  Z.  Soc.   London 

p  148—161  T  10  F  1—4.  [258,  261] 
Conwentz,  H.,   Die  einheimische  Wirbelthier-Fauna.   in:    Sehr.  Nat.  Ges.   Danzig  6.  Bd. 

2.  Hft.  p  6—11.  [254] 
Cope,  E.  D.,  1.  The  Vertebrata  of  the  Tertiary  Formations  of  the  West.  Book  1.  in:  Report 

U.  S.  Geol.  Survey  Territ.    Vol.  3    1884    XXXIV  +  1009  pgg.    38  Figg.    134  Taf. 

[259,  261—266,  270—277] 
,  2.  The  Amblypoda.  Dinocerata.    in:  Amer.  Natural.    Vol.  19  p  40— 55  Fig.  24— 35 

T  1  [264] 
,  3.  On  the  evolution  of  the  Vertebrata,  progressive  and  retrogressive.  ibid.  p  140 — 148, 

234—247,  341—353.  [260] 
,  4.  The  white  river  beds  of  Swift  Currentriver,  Northwest  Territory,  ibid.  p  163.  [259, 

266,  267,  276] 

,  5.  The  oldest  Tertiary  MammaUa.  ibid.  p  385—387.  [259,  261,  274,  275] 

,   6.  The  Lemuroidea  and  the  Insectivora  of  the  eoeene  Period  of  North  America,   ibid. 

p  457— 471.  [273—275] 

,  7.  The  mammalian  genus  JLemiganus.  ibid.  p  492.  [273] 

,  8.  Marsupiais  from  the  lower  Eoeene  of  New-Mexico.  ibid.  p  493—494.  [259,  261] 

16* 


244  Vertebrata. 

Cope,  E.  D.,  9.  The  Loup  Fork  Miocene  in  Mexico,  ibid.  p  494.  [258] 

■ ,  10.  The  Genera  of  the  Dinocerata.  ibid.  p  594.   [265]| 

,  11.  Marsh  on  the  Dinocerata.  ibid.  p  703 — 705  [Kritik]. 

,  12.  Pliocene  Horses  in  Southwestern  Texas,  ibid.  p  1208—1209.  T  37.  [259] 

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III.  Systematik,  Faunistik,  Biologie.   5.  Mammalia.'  245 

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248  Vertebrata. 

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[276] 
,  3.  Notizen  über  Säugethiere  und  Flußmuscheln  der  Gegend  von  Piracicaba  in  Brasi- 
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,  4.  Über  eine  neue  Art  von  Wildschweinen  {Sus  longirostris]  aus  Südost-Borneo.   ibid. 

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,  6.  Über  eine  neue  Grison-Art,  Galictis  [Grisonia)  crassidens  n.  sp.,  aus  dem  tropischen 

Südamerica.   ibid.   p  167—175.  [258,  276] 
,  7.  Über  den  Metacarpus  eines  sehr  großen  Pferdes  aus  dem  Diluvium  von  Mosbach 

bei  Wiesbaden,   ibid.   p  187—188.  [254,  266] 
,  8.  Über  das  Geweih  eines  Furcifer  chilensis  aus  Süd-Patagonien,    ibid.   p  188 — 190. 

[267] 

,  9.  Über  den  Wolf  von  Nippon.  in:  Z.  Garten  26.  Jahrg.  p  161—170.  [276] 

,  10.  Über  den  japanischen  Dachs,    ibid.    p  225— 233.  [276] 

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—29  3  Figg.  [261] 
,  4.  Notes  on  Remains  of  Elephas  primigenius  from  one  of  the  Creswell  Bone-Caves. 

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,  2«  Megaloglossus    Woermanni ,   eine  neue  Form  makroglosser  Fledermäuse,     ibid. 

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1  Fig.  [257,  268] 
,  2.  Note  on  Lemur  jhöcöco  and  the  way  in  which  it  carries  its  Young.  ibid.  p672 — 

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1.  Allgemeines  und  Vermischtes. 

Über  Acclimatisationsversuche  vergl.  Pays-Mellier. 

Wiedemann  gibt  Beobachtungen  über  Vespemgo  noctula,  Sorex  aljnnus,   Canis 
lupus,  vulpes,  Meles  taxus,  Mustela  martes,  foina,  erminea,    Lutra  vulgaris,  Sciurus 


252  Vertebrata. 

-  vulgaris,  Myoxus  quercinus,  glis,  Mus  musculiis,  sglvaticus,  minutus,  Arvicola  amphi- 
hius ,  nivalis,  arvalis,  subterraneus,  Castor  ßher,  Lepus  timidus,  Cervus  elaphus, 
capreolus,  Sus  scrofa  aus  Schwaben  und  Neuburg. 

2.  Monotremata. 

Nach  Miklouho  -  Maclay  (^)  ist  die  durchschnittliche  Blutwärme  von  Omiiho- 
rhynchus  paradoxus  nur  24,8°  C. 

3.  Ungalata. 

Elephas.  Biologische  Notizen  über  indische  Elefanten  gibt  Pichot,  über  E.  su- 
matranus  Noack  (^) ;  hierher  auch  Langkavel  (^).  — Elefanten  im  Zoologischen 
Garten  in  Hamburg  fressen  nach  Bolau  mit  Vergnügen  Zweige  von  Nadelhölzern ; 
dieselbe  Nahrung  hatte  das  Mammuth. 

Artiodactyla.  Beobachtungen  an  einem  neugeborenen  Camelus  hactrianus 
macht  Sigel.  —  Über  die  Verwendungsfähigkeit  des  Kameeis  in  Australien  s.  Jung. 
—  Über  die  Angoraziege  in  Africa  vergl.  Couput.  —  Huet  (2)  empfiehlt  dieZucht  von 
Kohus  sing-sing  vom  Senegal  inFrankreich  einzuführen. —  Huet  (3)  empfiehlt  Tragu- 
lus,  Cervulus,  Cervus  Sika  alsParkthiere.  — NachCorbin(^)  vertheidigen  sich  Hirsch- 
kühe durch  Schlagen  mit  den  Vorderfüßen;  vergl.  auch  Cocks(*).  —  Über  die 
Lebensweise  des  Elches  vergl.  Krüdener(2)  und  Homeyer.  Über  das  Geweih  eines 
Perrückenbockes  vergl.  Blasius.  —  Biologische  Beobachtungen  über  Cervus  ca- 
preolus,  Sus  scrofa  gibt  König-Warthausen. 

Equus.  über  das  Gedächtnis  eines  [Pferdes  berichtet  Aldrich  [^),  über  das 
americanische  Maulthier  Gronen. 

Manatus.  Murie  beobachtete  einen  weiblichen  Manatus  americanus  aus  British 
Guyana,  der  6  Monate  lebend  im  Westminster  Aquarium  gehalten  wurde,  und  gibt 
Notizen  über  Lebensweise,  Nahrung,  Athmung  u.  s.  w. 

4.  Rodentia. 

Scott  sah  Arctomys  monax  schwimmen.  —  Über  Eichhörnchen  vergl.  Reid, 
Atkinson,  Corbin  (2, 3j  Stewart,  ApIin  (^j .  —  König-Warthausen  gibt  biologische 
Beobachtungen  über  Sciurus  vulgaris,  Myoxus  glis,  quercinus.  —  Über  die  Lebens- 
weise von  Arvicolinen  aus  Indiana  vergl.tQuick  und  Butler.  —  Über  Lebensweise 
von  Arvicola  amphibius  und  seine  Verwüstungen  in  Polen  vergl.  Slosarski.  — 
J.  D.  Parker  beschreibt  das  Nest  von  ?  Neotoma  floridaym .  Über  den  Jerboa  vergl. 
Aldrich  {^).  —  Interessante  eigne  Beobachtungen  über  die  Lebensweise  von  Fiber 
zibethicus  theilt  Butler  mit.  —  Über  günstige  Acclimatisationsversuche  mit  Doli- 
chotis  patachonica  berichtet  Cornely.  —  Lepus  timidus  wurde  im  zoologischen  Gar- 
ten zu  Münster  geboren  nach  Landois  (2);  weitere  Beoachtungen  Landois  (^). 

5.*  CWroptera. 
Über  Fledermäuse  vergl.  ApIin  (^)  • 

6.  Carnivora. 

Über  den  Verstand  eines  Hundes  berichtet  Tal  bot.  —  Die  Wölfin  ernährt  nach 
Landois  (^)  ihre  Jungen  anfangs,  indem  sie  halbverdautes  Fleisch  ausbricht,  das  die 
Jungen  fressen;  ähnliche  Beobachtungen  macht  Loewis  (^) .  —  Allerlei  über  Eis- 
bären erzählt  Langkavel  [^).  —  Über  einen  gefangenen  jungen  Foetorius  lutreola 
berichtet  Loewis  (^j.  —  Krüdener  (^)  häXiLutra  nicht  für  leicht  zähmbar.  —  Über 
Löwen  vergl.  Langkavel  {^).  —  Zahlreiche  Beobachtungen  an  einem  in  Ge- 
fangenschaft gehaltenen  jungen  Trichechus  gibt  Schmidt. 


III.  Systematik,  Faunistik,  Biologie.    5.  Mammalia.   B.  Faunistik.  253 

7.  Bunotheria. 

Nach  Fischer  (2)  und  Merriam  [^)  ist  Condylura  cristata  ein  sehr  guter 
Schwimmer.  Vergl.  auch  Sciater  (^j. 

8.  Primates. 

Allerlei  über  Affen  findet  sich  bei  Langkavel  (i).  Vergl.  auch  Frost  und  Ringue- 
berg.  —  Bartlett  beobachtet  im  Zool.  Garten  von  London  einen  Schimpanse, 
der  sich  auffallend  von  Troglodytes  niger  unterscheidet  und  den  er  für  T.  calvus 
hält.  Auch  sein  Betragen  weicht  sehr  von  dem  des  T.  niger  ab.  Mit  Vorliebe  ge- 
nießt er  thierische  Nahrung,  stellt  den  Ratten  nach  und  speit  wie  die  Raubvögel 
i)Gewölle(t  aus ;    er  ist  von  größerer  Intelligenz  als  der  gewöhnliche  Schimpanse. 

B.  Faunistik. 
I.  Allgemeines  and  Vermischtes. 

Nach  Marsh  waren  die  mesozoischen  Säugethiere  sämmtlich  nur  von  geringer 
Größe.  Erst  bei  Beginn  der  Tertiärzeit,  nach  dem  Aussterben  der  gewaltigen 
Landreptilien,  fanden  sie  die  Bedingungen  für  eine  großartige  Entwicklung.  Im 
unteren  Eocän  war  Coryphodon  das  größte  Landsäugethier ,  im  mittleren  Eocän 
waren  es  die  gewaltigen  Dinocerata,  im  oberen  Eocän  Diplacodon  von  Rhino- 
cerosgröße ;  im  unteren  Miocän  erscheinen  plötzlich  die  Brontotheridae  von  Ele- 
fantengröße. Aber  alle  diese  Giganten  sterben  aus  mit  dem  Ende  der  Periode, 
in  die  ihre  Blüthezeit  fällt.  Die  Riesen  des  Pliocän  sind  die  Proboscidier,  sie 
leben  jetzt  noch,  aber  gehen  entschieden  ihrem  baldigen  Untergang  entgegen.  Die 
Ursache  des  Verschwindens  dieser  Gruppen  sieht  Verf.  in  ihrem  kleinen  Gehirn,  in 
ihren  hoch  specialisirten  Characteren  und  ihrer  gewaltigen  Größe ,  Factoren ,  die 
sie  ungeschickt  machen,  sich  neuen  Bedingungen  anzupassen,  so  daß  ein  Wechsel 
in  ihrer  Umgebung  ihnen  Untergang  brachte,  während  kleinere  Säugethiere ,  mit 
größerem  Hirn  und  biegsamerer  Structur,  sich  leicht  neuen  Verhältnissen  an- 
paßten und  selbst  zum  Ausgangspunkt  von  neuen  kräftigen  Linien  werden 
konnten. 

Über  tertiäre  und  quartäre  Rinder,  Schweine,  Kameele,  Hunde  vergl. Wil- 
ckens  [^). 

II.  Land-Faunen. 

a.  Paläarctische  Region. 

1.  Vermischtes. 

Browne  gibt  Notizen  über  lebende  und  fossile  Säugethiere  von  Leicestershire : 
JElephas  primigenius,  antiquus,  Rhinoceros  tichorhinus  ,  Bos  primig enius ,  longifrons, 
Cervus  elaphus,  Dama  vulgaris^  Capreolus  capraea ,  Rangif  er  tarandus ,  Sus  scrofa, 
Balaena  mysticetus,  Arvicola  agrestis,  Vespertilio  daubentonii. 

2.  Recente  Faunen. 

Irland.    Über  das  frühere  Vorkommen  von  Wölfen  in  Irland  vergl.  Herbert, 

über  Felis  catus  Hamilton. 

England.  Über  die  Verbreitung  von  Muscardinus  avellanarius  in  England 
vergl.  Rope,  Willmore,  Nlacpherson,  Lilford,  Phillips,  des  Iltis  Cornish  und 
Cooks  (2).  Nach  Roebuck  kommt  Rhinolophus  ferrum-equinwm  nicht  in  York- 
shire  vor. 


254  Vertebrata. 

Frankreich.  Eine  Liste  der  Säugethiere  des  Dep.  de  laGironde  gibt*Latasie. 

Westpreußen.  ConViieniz  eTWähnt  Sorex /odiens ,  vulgaris,  Mustela  martes, 
Myoxus  glis,  Mus  agrarius,  Castor  ßber,  Lepus  variahilis,  Sus  scrofa. 

Schweiz.    Über  die  Chiroptera  von  Graubünden  vergl.  *Brügger. 

Ungarn.  Daday  gibt  Fundorte  für  17  Arten  von  Chiroptera  in  Ungarn  und 
Diagnosen  (lateinisch)  von  2  n.  var.  Rhinolophus  und  1  n.  sp.  und  1  n.  var.  Vesperus. 

Polen.  Walecki  (^)  gibt  aus  Polen  an:  Chiroptera  17  (Phyllorhina  1,  Gym- 
norhina  16),  Insectivora  8  (Talpina  1,  Soricina  6,  Aculeata  1). 

Rußland.  Bruttan  fand  bei  Sworbe  die  dunkelgefärbte  Varietät  von  Sciurus 
vulgaris  nahezu  ausschließlich  vertreten  und  traf  Sciuropterus  vulgaris  am  linken 
Dflna-Ufer,  in  den  Spalten  des  Kalksteins  hausend.  —  Über  Wisent  und  Biber 
vergl.  Walecki  (2). 

Norwegen.    Über  Castor _^Äer  vergl.  Cocks  (^). 

Japan.  Nehring  (^)  spricht  über  Dachs,  Wolf ,  Hirsch  und  Wildschwein  und 
tritt  den  Ansichten  von  Brauns  entgegen.    Vergl.  auch  Brauns  (2). 

Kleinasien.  Milne-Edwards  beschreibt  von  derGrenze  vonSyrien  undKlein- 
asien  Scaptochirus  1  n. 

3,  Faunen  der  Quartärzeit. 

Frankreich.    Regnault  erwähnt  aus  der  Höhle  von  Gargas  Hyaena  spelaea. 

Italien.  Reste  von  Cervus  euryceros  wurden  nach  Bartels  im  Thale  der  Chi- 
ana in  der  Nähe  von  Arezzo,  Italien,  gefunden,  zugleich  mit  Resten  von  Hippo- 
potamus,  Equus  quaggoides,  Hhinoceros,  Bos  urus. 

Deutschland.  Aus  dem  Diluvium  von  Wiesbaden  beschreibt  Nehring  (^) 
einen  auffallend  großen  Metacarpus  eines  Pferdes.  Über  quarternäre  Musteliden 
vergl.  Winterfeld. 

Österreich.  Woldl'ich  berichtet  über  eine  sehr  reiche  Sammlung  von  Arvi- 
colinenresten  (9000  Unterkieferhälften)  aus  den  Stramberger  Höhlen  in  Mähren. 
Während  die  Arvicolinenfaunen  der  Schipkahöhle  mit  Arvicola  ratticeps  an  der 
Spitze,  denen  sich  arvalis,  agrestis,  campestris  der  Häufigkeit  nach  anschließen,  einen 
vorwiegend  nord-  und  osteuropäischen  Character  zeigt ,  hat  diese  Fauna  in  der 
Certova-dira- Höhle  mit  A.  gregalis  an  der  Spitze,  denen  Myodes  lemmus  und 
torquatus  folgen,  einen  sehr  vorwiegend  nordasiatischen  Character,  dem  auch  die 
anderen  daselbst  gefundenen  Thiere  entsprechen.  Die  letztere  Fauna  ist  älter 
als  die  der  Schipkahöhle,  als  Mischfauna  aus  der  letzten  Periode  der  Glacialzeit 
anzusehen,  während  die  Fauna  der  Schipkahöhle  eine  echte  Steppenfauna  repräsen- 
tirt.  —  Hofmann  (^)  erwähnt  aus  der  Stuhleckhöhle  Ursus  spelaeus,  arctos,  Lepus 
variabilis ,  Rangif  er  Harandus,  Antilope  rupicapra^  Hofmann  i^)  aus  dem  Diluvium 
von  Obersteiermark  Elephas  primigenius  und  Arctomys  primigenia.  —  Von 
Marchesetti  wurden  in  der  Nähe  von  Triest  zum  ersten  Male  Höhlenthiere  ge- 
funden und  zwar  in  der  Höhle  von  Gabrovizza  Vrsus  spelaeus^  Felis  spelaea^  Cervus 
elaphus ,  capreolus ,  Meles  vulgaris,  Lepus  variabilis ,  Putorius  erminea ,  jBoä  sp., 
Ovis  sp.,  Sus  scrofa. 

Skandinavien.  Über  subfossile  Säugethiere  vergl.  *6uldberg.  Nach  Nat- 
hörst  ist  Cervus  megaceros  noch  nicht  in  Schweden  gefunden  worden. 

Rußland.  Grewingk  berichtet  über  neuerdings  in  den  Ostseeprovinzen  ge- 
fundene Reste  von  Bos  primigenius  und  von  Cervus  tarandus ,  sowie  über  daselbst 
gestrandete  Wale,  diSiXXiuiQX  Balaenoptera  boops.  — Nach  Pohlig  (^)  hat  Elephas  pri- 
migenius, wie  die  Alpen  und  Pyrenäen  in  Europa,  so  in  Asien  den  Kaukasus 
überschritten.  — Bunge  berichtet  über  Nachforschungen  nach  der  Fundstätte  einer 
Mammuthleiche  im  Lena-Delta. 


III.  Systematik,  Faunistik,  Biologie.    5.  Mammalia.   B.  Faunistik.  255 

8.  Fanneu  der  Tertiärzeit. 

Großbritannien.     *Turner  beschreibt  fossile  Säugethiere  von  Silloth  in 
Schottland. 

Belgien.  Aus  der  Umgegend  von  Antwerpen  beschreibt  van  Beneden  (') 
Plesiocetus  4  n. 

Frankreich.  Lemoine  beschreibt  und  bildet  zum  Theil  ab  aus  dem  unter- 
sten Eocän  bei  Rheims  Adapiso7-ex  remensis,  Gaudryi,  Chevillioni,  Adapisoriculus 
minimus,  Neoplagiaulax  Copei  n..  Procynictis  n.  g.  —  Aus  den  Phosphoriten  von 
Quercy  beschreibt  Filhol  (3,  4,  ^)  1  u.  Adracon  n.  g.  (Canidae),  1  n.  Protapirus, 
1  n.  Hyotherium.  —  Deperet  &  Rerolle  beschreiben  aus  dem  oberen  Miocän  von 
Cerdagne  Reste  von  Sus  major,  Hipparion  gracile,  Castor  jaegeri,  Amphicyon 
major  n.  var.,  Jctitherium  sp.,  Mastodon  sp.  —  Deperet  stellt  die  wichtigsten 
Pliocänfaunen  von  Europa  vergleichend  zusammen  und  zwar  die  von  Casino,  Mont- 
pellier, Perpignan,  Auvergne,  Velay,  Val  d'Aruo  und  Red  Crag  von  Suffolk ;  er 
beschreibt  die  pliocänen  Säugethierreste  von  Roussillon  und  zwar  Viverra,  Masto- 
don, Rhinoceros,  Tapirus,  Sus,  Hipparion,  Cervus,  Palaeoryx.  Er  nimmt  in  Europa 
4  auf  einander  folgende  Landfaunen  während  der  Pliocänzeit  an :  1 .  Die  älteste 
ist  der  6tage  messinien  entsprechend  die  Fauna  von  Casino;  sie  zeichnet 
sich  aus  durch  die  Mischung  von  Arten  aus  dem  oberen  Miocän  [Mastodon  longi- 
rostris,  Tapirus  priscus,  Sus  erymanthius,  Hipparion  gracile,  Dremotherium,  Ictithe- 
rium],  mit  entschieden  pliocänen  Formen  [Antilope  Cordieri,  Cervus  australis ,  Sem- 
7iopithecus  monspessulanus ,  Lagomys  loxodus).  Die  miocänen  Gattungen  sind  größten- 
theils  verschwunden  [Dinotherium  ,  Tragocerus ,  Helladotherium,  Ancylotherium) . 
2.  Die  astische  Fauna  oder  Fauna  von  Montpellier.  Es  gibt  noch  eine  An- 
zahl jetzt  ausgestorbener  Gattungen  [Machairodus ,  Hyaenarctos,  Chalicomys,  Hip- 
parion, Mastodon,  Pristiphoca,  Halitherium) ,  während  recente  Gattungen  erschei- 
nen [Felis,  Hyaena,  Lutra,  Viverra,  Lagomys)  oder  sich  mehr  verbreiten.  An 
Stelle  von  Mastodon  longirostris  tritt  M.  arvernensis,  das  Hipparion  unterscheidet 
sich  von  H.  gracile;  große  Antilopen  vertreten  noch  die  Stelle  von  Hirschen. 
Elephas,  Equus,  Bos  fehlen  noch  in  Europa,  3.  Die  Fauna  von  Perrier. 
Von  jetzt  ausgestorbenen  Gattungen  finden  sich  nur  noch  Mastodon  und  Machai- 
rodus, die  Anzahl  der  recenten  Gattungen  nimmt  stark  zu  [Elephas,  Bos,  Castor, 
Arvicola,  Hystrix,  Lepus,  Arctomys,  Ursus,  Zorilla,  Canis).  Affen  finden  sich  nicht 
mehr  in  Frankreich,  aber  noch  in  Italien.  Hirsche  erreichen  schon  eine  gi'oße 
Entwicklung,  haben  aber  noch  wenig  verzweigte  Geweihe.  An  Stelle  von  Hip- 
parion tritt  Equus;  die  Bovinen  erscheinen  in  Europa.  4.  Die  Fauna  von 
Saint-Prest.  Von  jetzt  ausgestorbenen  Gattungen  ist  nur  Machairodus  und 
Trogontherium  da.  Mastodon  ist  verschwunden,  an  seiner  Stelle  ist  Elephas  da 
(besonders  meridionalis] .  Es  treten  schon  recente  Arten  auf  [Sorex  vulgaris,  Talpa 
europaea,    Castor  fiber,  Canis  lupus,  vulpes,  Cervus  capreolus,   elaphus,  Sus  scrofa) . 

Italien.  Major  gibt  folgende  Liste  von  Säugethieren  vom  Val  d'Arno : 
Macacus florentinus,  ausonius,  Felis  issiodorensis,  arvernensis  u.  sp.,  Canis  etruscus 
Falconeri  und  sp.,  Ursus  etruscus,  Mustela  sp.,  Hyaena  sp.,  perrieri,  arvernensis, 
Machairodus  meganthereon,  cultridens  und  sp.,  Equus  sp.,  sivalensis,  Mastodon  Bor- 
soni,  arvernensis,  Elephas  meridionalis,  Tapirus  arvernensis,  Rhinoceros  etruscus, 
Hippopotamus  major,  Sus  giganteus,  Bos  etruscus,  Leptobus  Strozzii,  Cervus  dicra- 
nios,  ctenoides,  Perrieri,  etueriarum  und  sp.,  Palaeoryx  Meneghimi,  Palaeoreas 
montis  caroli,  Castor  Rosinae,  plicidens,  Hystrix  sp.,  Lepus  s^.,  Arvicola  äiß.  Verf. 
gibt  Betrachtungen  über  die  Verwandtschaft  dieser  Fauna  mit  den  älteren  Fau- 
nen, mit  der  Diluvialfauna  und  mit  recenten  Faunen.  Aus  dem  Pliocän  von  Siena 
beschreibt  *Capellini  (^j  1  n.  Chomziphius ;  vergl.  auch  Capellini  {^]. 


256  Vertebrata. 

Deutscliland.  Über  das  Alter  der  Faunen  von  Eppelsheim  und  Ronzon 
vergl.  Schlosser  (^j.  —  Von  Steinheim  beschreibt  Fraas  Reste  von  Amphicyon 
Steinheimensis ,  Trochotherium  cyamoides,  Hyaenictis  germanica,  Choeropotamus  Stein- 
heimensis,  Cehochoerus  suillus.  —  Roger  erwähnt  aus  dem  Zusamthai  in  Schwaben 
Mastodon  angustidens,  Aceratherium  minutum,  Chalicotherium  antiqüum,  Anchitherium 
aurelianense,  Hyotheriuni  Sömmeringü,  Hyaemoschus  crassus,  Micromeryxßourensianus, 
Palaeomeryx  furcatus^  emmens,  Parasorex  socialis,  Trimylus  Schlossert  n.  g.  n.  s^., 
Amphicyon  intermedius,  Cynodictis '^ ,  Mustela'l^  Viverra'^,  Machairodus  &p . ,  Steneo- 
fiber  J'dgeri^  Hystrix  suevica,  Wiedemanni  n . ,  Cricetodon  minor,  Myolagus  Meyeri; 
diese  Fauna  ist  offenbar  gleichaltrig  mit  der  von  Steinheim.  Verf.  beschreibt 
ferner  Reste  von  Dinotherium  havaricum  von  Breitenbronn  in  Schwaben. 

Österreich-Ungarn.  Über  das  bei  Franzensbad  in  Böhmen  gefundene 
Dinotherium  vergl.  *Bieber.  —  Schlosser  (^)  mahnt  zur  Vorsicht  in  der  Aufstel- 
lung neuer  fossiler  Arten  auf  Grund  unbedeutender  Unterschiede,  wie  es  Hörnes 
und  Toula  bei  der  Fauna  von  Göriach  gethan  haben.  Er  vermuthet,  daß  die  von 
dort  bekannt  gemachten  Arten  identisch  seien  mit  denen  von  Steinheim  und  ähn- 
lichen Fundorten.  —  Nach  Pethö  gehören  die  in  den  pontischen  Schichten  von 
Baltavär  gefundenen  Säugethierreste  zu  folgenden  Arten :  Mesopithecus  pentelici, 
Machairodus  cultridens,  Hyaena  eximia,  Dinotherium  giganteum^  Mastodon  Pentelici, 
Helladotherium  Duvernoyi^  Tragoceros  amaltheus,  Gazella  brevicornis^  Cervus  sp., 
Sus  erymanthius,  Chalicotherium  baltavärensis  n.  sp.,  Rhinoceros  pachygnathus, 
Hipparion  gracile.     Diese  Fauna  steht  der  von  Pikermi  am  nächsten. 

Persien.  Im  Maragha-Thal  fand  Pohl  ig  (^)  Hipparion  c{.  gracile,  Onager'i 
sp.,  Rhinoceros  Persiae  Pohl.,  Mastodon  [Pentelici'l) ,  Palaeohys  maraghanus  Pohl., 
Tragoceros  sp.,  Antilope  sp.,  major,  Palaeoreas  cf.  Lindermayeri,  Gazella  sp.,  Cer- 
vus'f  sp.,  Helladotherium  sp.,  Giraffa  attica,  JBubalus"?  sp.,  Hyaena  cf.  eximia,  Ca- 
nis'!  sp..  Felis  sp.  Die  Fauna  ist  sehr  ähnlich  der  von  Pikermi  nach  Pohlig  (*). 
—  Auch  Rodler,  der  selbst  bei  Maragha  sammelte,  gibt  einen  Bericht  über  die 
Fauna.  —  Ferner  erwähnt  Kittl  von  dort  Hyaena  cf.  eximia,  Mastodon  Pentelici, 
Rhinoceros  Schleiermacheri ,  Aceratherium  sp.,  Hipparion  gracile,  Helladotherium 
Duvernoyi,  Palaeoreas  Lindermayeri,  Antidorcas  Rothi,  Tragoceros. 


b.  Äthiopische  Region. 
1.  Recente  Faunen. 

Rochebrune  (^)  beschreibt  aus  Ober-Senegambien  1  n.  Bubalus,  Jentink  ('*)  von 
Liberia  Cephalophus  doria  und  Terpone  longiceps,  vom  Golf  von  Guinea  Huet  (^) 
l  n.  Chrysochloris,  aus  West-Africa  Rochebrune  (^)  1  n.  Cricetomys,  1  n.  Mala- 
comys,  1  n.  Mus,  1  n.  Lynx. 

Pagenstecher  ^)  beschreibt  von  Gabun  eine  neue  Gattung  von  Pteropidae,  den 
langzüngigen  Formen  angehörig,  die  bisher  nicht  westlich  vom  Himalaja  bekannt 
waren,  und  erwähnt  von  dort  noch  Phyllorhina  fuliginosa,  Vesperugo  pulcher  und 
vom  Rio  Pongo  Rhinolophus  Landeri. 

Phillips  (^)  fand  im  Somaliland  Strepsiceros  imberbis,  kudu,  Oryx  beisa,  Gazella 
walleri,  spekei,  soemmeringi,  Kobus  sp.,  Neotragus  sp.,  Alcephalus  sp. 

Nach  Pagenstecher  (^)  hat  S.  A.  Fischer  aus  dem  Massai-Lande  mitgebracht 
Colobus  palliatus,  guereza,  Cercopithecus  rufoviridis,  Otolicnus  crassicaudatus,  Mega- 
derma  frons ,  Nycteris  hispida ,  N.  aethiopica ,  Taphozous  Mauritianus ,  Rhyncho- 
cyon  Peter sii,  Crocidura  Fischeri  n.,  ßdeogale  puisa,  Helogale  undulata,  Kobus 
ellipsiprymnus  j  Eleotragus  arundinaceus ,  Cephalophus  Natalensis ,  Nesotragus 
Kirchenpaueri  jx.,  Gazella   Granti,  Aepyceros  melampus,    Alcephalus  lAchtensteini, 


III.  Systematik,  Faunistik,  Biologie.    5.  Mammalia.   B.  Faunistik,  257 

Sciurus  palliatus,  multicolor,  cepapivar.  Aruscensis,  Xerus  fuscus,  Graphiurus  mu- 
rinus,  Meriones  Schlegelii,  Mus  arborarius,  microdon,  süaceus,  barbarus  var.  mas- 
saicus,  Dendromys  pumilio. 

Vom  Kilima-njaro  erwähnt  Thomas  (i)  Cercopithecus  pygerythrus,  Colobus  gue- 
reza  caiidatus  n.  subsp.,  Felis  leo,  nicht  über  3000',  F.  pardus,  bis  7500',  Ge- 
netta  tigrina,  bis  7000',,  Herpestes  caffer'},  Canis  lateralis,  Vesperugo  nanus,  Hyrax 
brucei,  bis  11000',  Elephas  a/ricanus,  bis  13000',  Rhinoceros  bicornis,  Equus  bur- 
ckellii,  nicht  über  2400',  Phacochoerus  sp.,  bis  8000',  Bubalm  cafer,  bis  14000', 
Strepsiceros  kudu,  bis  14000',  Neotragus  sp.,  bis  14000'.  Hierüber  vergl.  auch 
Johnston. 

Von  Njam-Njam-Land  erwähnt  Jentink  ;2)  Epomophorus  comptus,  gambiamis, 
Megaderma  frons,  Herpestes  leucurus,  Sciurus  stangeri,  rufo-braehiatus. 

c.  Orientalische  Region. 

1.  Reeente  Fanneu. 

Murray  beschreibt  von  Sind  1  n.  Mus,  Blanford  (^j  aus  den  höheren  Districten 
der  Westküste  von  Süd-Indien  1  n.  Paradoxarus . 

Über  einige  Säugethiere  von  Ceylon  berichtet  Svertschkoff.  Sciater  (i)  beschreibt 
von  Ningpo  in  China  2  n.  Cervulus.  Über  Paradoxurus  stigmaticus  von  Sumatra 
vergl.  Jentink  [^).    Nehring  (•*)  beschreibt  aus  Südost-Borneo  1  n.  Sus. 

2.  Fossile  Faunen. 

Über  Mastodon  latidens  und  sein  Vorkommen  in  Borneo  vergl.  Lydekker  (^j. 

China  und  Japan.  Die  Höhlen  von  Yünnan  sind  nach  Koken  überaus  reich 
an  jungtertiären  Säugethierresten.  Verf.  bearbeitet  eine  von  Richthofen  mitge- 
brachte Sammlung  derselben,  die  zwar  meist  nur  aus  Bruchstücken  besteht,  aber 
auf  einen  außerordentlichen  Artenreich thum  schließen  läßt.  Aus  der  chinesischen 
Tertiärfauna  kennen  wir  nunmehr :  Mastodon  perimensis  var.  sinensis,  äff.  Pan- 
dionis,  Stegodon  Cliftii,  insignis,  äff.  bombifrons ;  Chalieotherium  sinense,  Acerathe- 
rium  Blanfordi  \2X .  hipparionum,  Rhinoceros  plicidens,  sinensis,  sivalensis,  simpli- 
cidens j  Tapirus  sinensis,  Hipparion  Richthofeni  n.  sp.,  Equus  sp.  ;  Sus  n.  sp., 
Palaeomeryx  Oweni  und  2  n.  sp.,  Cervus  orientalis,  leptodus,  Camelopardalis  mi- 
crodon, Antilope  sp.,  Bibos  sp.,  Bison  sp.,  Bos  2  sp.,  Bubalus  2  sp.,  Ovis  sp.. 
Hyaenarctos  sp.,  Ursus  aS.  j'aponictis,  Hyaena  sinensis ,  Canis  n.  sp.,  Felis  sp., 
Siphneus  arvicolinus.  Diese  Fauna  stammt  von  verschiedenen  Punkten  Chinas, 
zeigt  aber  einen  einheitlichen  Character.  Mit  Ausnahme  von  Tapirus  sind  alle 
chinesischen  Gattungen  auch  in  Indien  gefunden,  auch  die  Arten  zeigen  nahe 
Beziehungen.  Doch  ist  die  chinesische  Fauna  verhältnismäßig  reicher  an  Cer- 
viden  und  Boviden  als  die  Siwaliks.  Verf.  zieht  den  Schluß,  daß  in  ganz  China, 
von  dem  Alpenlande  Yünnan  an,  welches  zwischen  dem  Oberlaufe  des  Yang-tse- 
kiang  und  dem  des  hinterindischen  Mekhong  sich  ersti-eckt,  durch  die  Provinz 
Szechuen  bis  zu  den  entfernten  nördlichen  Provinzen  Shen-si  und  Shan-si  auf 
beiden  Ufern  des  Hoang-ho,  zur  Pliocänzeit  eine  Säugethierfauna  gelebt  hat, 
welche  in  vielen  ausgezeichneten  Formen  mit  der  siwalischen  übereinstimmt. 
Die  östlichen  Vertreter  dieser  letzteren  sind  aus  Birma,  Jrawaddithal,  bekannt, 
so  daß  auch  geographisch  die  siwalische  und  chinesische  Fauna  sich  fast  be- 
rühren. Diese  Fauna  ist  auch  in  Japan  und  Java  wieder  gefunden.  Verf.  wendet 
sich  gegen  die  Annahme  von  Brauns,  der  diese  japanische  Fauna  für  quartär 
erklärt. 

Zool.  Jahresbericht.  18S5.  IV.  17 


258  Vertebrata. 

d.  Australische  Region. 

1.  Recente  Fanneu. 

Australien.  Collett  beschreibt  und  vergleicht  ausführlich  Echidna  1  n.  aus 
Nord-Queensland . 

Aus  Neu- Guinea  beschreibt  "^Dubois  1  n.  Proechidna,  Miklouho-Maclay  (^) 
1  n.  g.  von  Peramelidae ,  (2)  1  n.  Dorcojjsis ,  (■*)  2  n.  Macropus,  [^)  1  n.  Ma- 
cropus,  (')  2  n.  Dorcopsis. 

Neu-Seeland.  Meeson  hält  eine  Ratte,  die  im  Norden  der  Süd-Insel  als 
Landplage  auftritt,  für  die  echte  Maori-Ratte,  Mus  maorium  Hutt.  Über 
Kaninchenplage  vergl.  Hawkins. 

2.  Fossile  Faunen. 

Aus  der  Wellington-Bone-Cave  in-New-South-Wales  beschreibt  Owen  (^j  Reste 
von  Echidna  1  n. 

e.  Neotropische  Region. 

1.  Recente  Faunen. 

Brasilien.  Nehring  (^)  erwähnt  aus  der  Gegend  von  Piracicaba  Cehus  1, 
Felis  onca,  Canis  cancrivorus,  resp.  brasiliensis^  Procyon  cancrivorus,  Nasua  socialis, 
Coelogenys  paca,  Dasyprocta  aguti,  Hydrochoerus  capybara,  Lepus  brasiliensis,  Dico- 
tyles  labiatus,  Blastocerus  paludosus,  campestris,  Coassus  rufus,  nemorivayus,  nanus, 
Dasypus  sexcinctus,  Tatusia  novemcincta. 

Aus  Süd-America  beschreibt  Nehring  (^)  1  n.  Galictis,  aus  größeren  Höhen 
von  Ecuador  Stolzmann  1  n.  Coelogenys. 

2.  Fossile  Faunen. 

Mexico.  Nach  Cope  (^)  kommen  den  Loup-Fork- Ablagerungen  (Oberes 
Miocän  von  Nord- America)  entsprechende  Schichten  in  großer  Ausdehnung  vor 
mit  Resten  von  Protohippus^  Hippotherium^  Mastodon,  ?  Procamelus^  Dicotyles. 
Aus  dem  Thal  von  Mexico  beschreibt  Cope  (^^)  fossile  Reste  von  Glyptodontidae, 
Elephantidae,  Rhinocerontidae,  Equidae,  Suidae,  Camelidae,  Bovidae. 

Paranä.  Ameghino  (^)  beschreibt  aus  dem  Oligocän  Procyonidae,  Ursidae, 
Chinchillidae ,  Echimyidae ,  Caviidae ,  Paradoxomys  (ine.  sedis) ,  Toxodontidae, 
Typotheriidae,  Macraucheniidae,  Equidae,  Tapiridae,  Anoplotheridae,  Bradypo- 
didae,  Megatheriidae,  Glyptodontidae.  Im  Ganzen  sind  von  dort  bis  jetzt  62  Arten 
bekannt:  2  Carnivora,  21  Rodentia,  viele  von  gewaltiger  Größe,  6  Toxodontia, 
6  Perissodactyla,  2  Artiodactyla,  19  Edentata,  1  Pinnipedia,  3  Cetacea. 


f.   Nearctische  Region. 

1.  Recente  Faunen. 

Merriam  (^j  constatirt  den  Fang  einer -d(?•^;^co/a  jume^omw  im  nördlichen  New- 
York;  vergl.  auchA.  K.FIsher  (^).  NachFrench  wurde  in  West- Virginia  der  letzte 
Bison  im  Jahre  1810  erlegt.  —  Nach  Quick  &  Butler  finden  sich  in  Südost- 
Indiana  4  Arten  von  Arvicolinae:  Synaptomys  cooperi  (Fig.),  Arvicola  pine- 
torum,  riparius,  austerus,  die  letztere  die  seltenste,  riparius  die  gewöhnlichste  Art 
daselbst.  —  Über  Säugethiere  von  Kansas  vergl.  *Mead  und  *Cragin.  —  Shufeldt 
beschreibt  von  Neu-Mexico  Hesperomys  1  n. 


III.  Systematik,  Faunistik,  Biologie.    5.  Mammalia.    B.  Faunistik.  259 

2.  Fossile  Fauuen. 

Ein  vollständiges  Skelet  einer  höchst  interessanten  Hirschform .  die  in  der 
Mitte  steht  zwischen  Cervus  und  Alces,  ans  dem  Diluvium  von  New  Jersey  wird 
von  Scott  beschrieben.  —  Aus  dem  südwestlichen  Texas  erwähnt  Cope  {^-]  aus 
pliocänen  Schichten  Mastodon  americanus,  serridens,  Equus  barcenaei,  fraternus, 
excelsus,  occidentalis,  ?  crenidens.  —  Allen  beschreibt  aus  einer  Höhle  in  Virginia 
von  etwa  pliocänem  Alter  Pachycyon  n.  g.  in.  —  Von  den  White  river  beds  of 
Swift  Current  River,  Northwest  Territory,  Canada,  erhielt  Cope(*)  Palaeolagus  tur- 
ffidus,  Hemipsalodon  n.  g.  grandis  n.,  Menodus  2  sp..  Anchitherium  sp.,  Acerathe- 
rium  mite,  pumilum  n.,  Entelodon  mortoni,  Leptomeryx  manimifer  n.,  Dinictis  sp.  — 
Leidy  (^]  beschreibt  aus  Florida  Rhinoceros  1  n.  und  Hippotherium  In.  —  Cope(^) 
aus  dem  Puerco  von  Neu-Mexico  Plagiaulacidae  und  Polymastodontidae.  —  Im 
untersten  Horizont  von  der  Puerco-Epoche  in  Neu-Mexico  fanden  sich  nach  Cope 
(5)  Polymastodon  taoeiisis  vcn^  In.,  Chriacus  In.,  Mixodectes  sp.,  Loxolophus  n.  g. 
1  n.,  Sarcothraustes  1  n.,  Phenacodus  puercensis,  Periptychus  coarctatus.. 

In  einem  umfangreichen  Bande  bringt  Cope  (^)   einen  Theil  der  wunderbaren 
Wirbelthierfauna  aus  dem  nordamericauischen  Tertiär  zur  Beschreibung  und  Ab- 
bildung.   Weitaus  der  größte  Theil  des  Werkes  und  über  100  Tafeln  sind  den 
Säugethieren   gewidmet.     Es  enthält  die  gesammte  Eocänfauna,    sowie    die 
Fauna  des  mittleren  und  unteren  Miocän  mit  Ausnahme  der  Hufthiere,  zu- 
sammen 125  Gattungen  und  349  Arten.    Das  Material  stammt  aus  einem  Gebiet, 
das  begrenzt  ist  im  Norden  von  British  America,   im  Osten  von  Minnesota  und 
Missouri ,    im  Süden  vom  Indianerterritorium  und  Arizona  sowie  der  Mitte  von 
Neu-Mexico,  im  Westen  von  der  Sierra  Nevada,  und  wurde  bereits  zum  Theil  in 
vorläufigen  Notizen  veröffentlicht.    Verf.  bezeichnet  als  Hauptresultate  die  Ent- 
deckung von  Plagiaulacidae  im  Tertiär,  die  von  5  Familien  Creodonta,  ferner  der 
Periptychidae,  derMeniscotheriidae,  derPhenacodontidae,  die  Aufstellung  derCon- 
dylarthra,  die  Entdeckung  der  Pantolambdidae,  der  Taligrada ,  der  Anaptomor- 
phidae,  ferner  die  Reconstruction  fvon  Hyracotherium  und  von  Hyrachyus,  end- 
lich die  Entdeckung  von  Marsupialia  im  unteren  Miocän  und  die  Ermittelung  des 
Stammbaums  der  Canidae  und  Felidae.    Die  beschriebenen  Formen  gehören  sehr 
zahlreichen  Familien  an. 

III.  Marine  Faunen. 

a."  Arctischer  und  Atlantischer  Ocean. 

Nach  Southwell  wurden  1884  von  20  britischen  Schiffen  bei  Neufundland 
172  000  Seehunde  erbeutet,  bei  Grönland  40  000  von  12  britischen  Schiffen  ;  in 
der  Davis-Straße  fingen  9  Schiffe  79  Wale,  und  17  Schiffe  317  Hyperoodon.  — 
Über  Finwalfischerei  in  Norwegen  vergl.  Cocks  (') ;  im  östlichen  Finmarken  wurden 
1884  379  Finwale  erbeutet.  — Über  Halic/ioerus  yrypus  bei  England  vergl.  Laver. 
—  Nach  Wilson  strandete  Balaenoptera  musculus  in  der  Severn.  —  MÖbius  be- 
richtet über  Balaenoptera  Sibbaldii  bei  Sylt,  *van  Beneden  [^)  über  Balaenoptera 
von  Ostende,  *van  Beneden  ('^j  über  B.rostrata  aus  dem  Mittelmeer,  vergl.  auch 
*van  Beneden  (^),  *van  Beneden  (*)  über  Balaena  biscayensis  von  der  Ostküste 
von  Nord-America,  *True  (^)  über  Kogia  brevieeps  von  Nord-Carolina. 

b.    Pacifischer  Ocean. 
Von  der  Berings-Insel  beschreibt  True  (2)  Mesophdon  In.,   True  i^)  von  Alas- 
ka Phocaena  In.  —  Beschreibung  und  gute  Abbildungen  von  Otaria  gillespii  aus 
Califoraien  gibt  Forbes  (2).    —   Townsend  berichtet  über  den  Fang  des  nahezu 


260 


Vertebrata. 


ausgerotteten  See-Elefanten  [Macrorhinus  angustirostris]  im  Busen  vonCalifornien; 
Zalophus  californianus  kommt  noch  zahlreich  daselbst  vor.  —  T.  J.  Parker  gibt  Be- 
schreibung und  Abbildung  verschiedener  Skelettheile  eines  Finwales  ausNeu-See- 
land,  den  er  von  Balaenoptera  musculus  nicht  zu  unterscheiden  vermag.  —  Nach 
Hector  sind  von  den  neuseeländischen  Küsten  folgende  Arten  von  Delphinidae 
bekannt :  Orcagladiator,  Pseudorca  cntssidens,  Grampus  richardsoni,  Delphinapterus 
leucas,  Globicephalus  nielas.  Cephidorhynchus  hectori,  Delphinus  delphis ,  Tursiops 
tursio,  Clymenia  obscura-i  euphrosyne. 


C.  Systematik. 
1.  Allgemeines  and  Vermischtes. 

Cope  (^)  untersucht,  ob  und  in  welcher  Beziehung  die  Wirbelthiere  eine  fort- 
schreitende oder  rückschreitende  Entwickelung  gehabt  haben.  Er  gibt  eine  Über- 
sicht über  die  Ordnungen  und  Unterordnungen  der  Säugethiere,  deren  gegen- 
seitiges Verhältnis  durch  folgendes  Schema  ausgedrückt  wird: 


Cetacea 


Monotremata — Condylarthra 


Marsupialia 


r  S  i  r  e  n  i  a 

jAmblypoda  —  Diplarthra 

'  Proboscidea 

Hyracoidea 
Quadrumana — Anthropoidea 
Insectivora 

Taeniodonta  —  Edentata 
Tillodonta  —  Rodentia 
Creodonta —  Carnivora 
Chir  optera 


Condylarthra,  Hyracoidea,  Daubentonoidea,  Quadrumana,  Anthropoidea  betrachtet 
er  als  Unterordnungen  der  Ordnung  Taxeopoda  =  Primates,  während  In- 
sectivora, Creodonta,  Taeniodonta,  Tillodonta  die  Ordnung  Bunotheria  bilden. 
Als  Stammform  der  Monotremata  wird  die  Reptilienordnung  Theromorpha  be- 
trachtet. —  Das  Reproductivsystem,  das  Hirn,  die  Fußbildung,  das  Gebiß  zeigen 
bei  den  meisten  Ordnungen  der  Säugethiere  eine  fortschreitende  Entwickelung; 
als  rückschreitende  Gruppen  sieht  Verf.  die  Sirenia,  Cetacea  und  Edentata  an. 

Marsh  schreibt  dem  ältesten  Typus  derMammalia,  denHypotheria,  die  min- 
destens so  alt  waren  wie  die  Dyas,  folgende  Charactere  zu :  Kleines  und  glattes 
Hirn;  mehr  als  44  Zähne;  biconcave  Wirbel;  mehr  als  30  Rumpfwirbel;  ge- 
trennte Kreuzbeinwirbel ;  Intercentra ;  Hämapophysen  ;  freie  Halsrippen ;  freie 
Schlüsselbeine;  freie  Rabenbeine ;  flaches  Brustbein ;  Humerus  durchbohrt  über 
dem  Gelenk ;  plantigrade  Füße ;  5  Finger  an  Hand  und  Fuß  ;  Carpalia  und  Tar- 
salia  nicht  alternirend ;  Centrale  gesondert ;  Beckenknochen  gesondert ;  Epipubis ; 
Acetabularknochen ;  Femur  mit  S.Trochanter ;  3  Knochen  in  der  1 .  Tarsalreihe ; 
Astragalus  flach;  Fibula  in  Gelenkverbindung  mit  dem  Calcaneus. 

*Lydekker  (^)  veröffentlichte  einen  Catalog  der  fossilen  Primates,  Chiroptera, 
Insectivora,  Carnivora,  Rodentia  im  British  Museum. 

Wilckens  (^)  fährt  fort,  eine  Zusammenstellung  der  wichtigsten  Literatur  über 
die  fossilen  Verwandten  der  Hau  st  hiere  zu  geben.  Er  behandelt  die  Rinder, 
Schweine,  Kameele,  Hunde. 

2.  Monotremata. 
Fletcher  stellt  die  Literatur  zusammen. 


III.  Systematik,  Faunistik,  Biologie.    5.  Mammalia.   C.  Systematik.  261 

Familie  Tachyglossidae. 

_  Thomas  (')  kommt  zu  dem  Resultat,  daß  mit  Ausnahme  von  Proechidna  bruijnii 
die  sämmtlicben  anderen  Arten  von  Echidna  zu  aculeata  gehören  und  höchstens 
als  Varietäten  anzusehen  sind  [leivesi,  typica,  setosa) .  Die  Körperbedeckung,  Länge 
der  Krallen,  Form  und  Größe  des  Schädels  u.  s.  w.  geben  alle  keine  sicheren 
Charactere,  um  verschiedene  Arten  zu  trennen,  da  sie  stark  variiren. 

Owen  (2)  beschreibt  und  bildet  ab  Fragmente  vom  Humerus  einer  fossilen  Eckid- 
na,  die  bedeutend  größer  als  die  lebenden  Arten  war. 

Echidna  acanthion  n.   Nord-Queensland;    Collett  —  Ramsayi  n.  Wellington  Bone 

Cave  in  New-South- Wales ;  Owen  [^) . 
Proec?ädna  villosissima  Ti..  Neu-Guinea;  *Dubois. 

3.  Harsapialia. 
Fletcher  stellt  die  Literatur  zusammen. 

Familie  Tritylodontidae. 
Über  Tritylodon  vergl.  Owen  (^j . 

Familie  Polymastodontidae. 
Cope  (^)  beschreibt  und  bildet  ab  Polymastodon  taoensis. 

Polymastodon  attenuatus  n.  Puerco  von  Neu-Mexico ;   Cope   (*)  —  latimolis  n.  ibid. ; 

Cope  (5). 

Taeniolabis  scalper  Cope  =  Polymastodon  taoensis;  Cope  (^). 

Familie  Plagiaulacidae. 

Cope  (^)  beschreibt  aus  dem  Puerco  von  Neu-Mexico  weitere  Reste  von  Ptilodus 
trovessartianus,  sowie  Neoplagiaulax  1  n.  Über  iV.  vergl.  Owen  (^).  —  Cope  '•}) 
beschreibt  und  bildet  ab  Catopsalis  foliatus ,  pollux ,  Ptilodus  trovessartianus, 
mediaevus. 

Neoplagiaulax  n.  g.,  americanus -a..  Puerco  von  Neu-Mexico;    Cope  (^)  —  Copei  n. 
unterstes  Eocän  von  Rheims  ;   Lemoine. 

Familie  Phalangistidae. 

Jentink  (^)  beschreibt  mit  Angabe  der  zahlreichen  Synonyma  die  Exemplare  von 
Pseudochirus  caudivolvidus  und  Trichosurus  vulpecula,  welche  das  Leydener  Museum 
besitzt.  Jentink  (^j  behandelt  Cuscus  orientalis,  celebensis,  maculatus,  ursinus.  Die 
höchst  variablen  Arten  werden  characterisirt  und  ein  vollständiges  Verzeichnis  der 
Synonyma  und  der  Fundorte  angegeben. 

Familie  Macropodidae. 

Über  die  eigenthümliche  Richtung  der  Haare  (nach  vorwärts)  am  Halse  von 
Dorcopsis,  Dendrolagus ^  besonders  D.  dorianus,  und  Osphranter  rufus  vergl.  Mi- 
kloiiho-Maclay  [^) .  Owen  (^)  beschreibt  und  bildet  ab  einen  Unterkiefer  von  Pa- 
lor ehestes  crassus  Ow. 


262  Vertebrata. 

Dorcopsis  Beccariin.  unä  Macleai/i  n.  Südküste  von  Neu-Guinea;  Miklouho-Mac- 
lay  C^)  —  Chalmersi  n.  Südostspitze  von  Neu-Guinea  id.;  (2). 

Macropus  Jukesiin.  und  gracilis  u.  Südküste  von  Neu-Guinea ;  IVIiklouho-IV!aclay('^) 
—  tibol  n.  Maclayküste  von  Neu-Guinea;    id.  f^). 

Familie  Peramelida'e. 
Brachymelis  u.  g.  (In.  sp.)  Neu-Guinea;   *IVIiklOUho-Maclay  (^). 

Familie  Didelphidae. 

Cope  (')  beschreibt  und  bildet  ab  aus  dem  americanischen  Eocän  Peratherium 
comstocki,  aus  dem  White  River-Mioeän  P.  fugax ,  tricuspis ,  huntii ,  scalare ,  mar- 
ffinale,  alternans. 

4.  Ungnlata. 

Nach  Marsh  kamen  dem  Typus  der  Protungulata ,  der  Stammform  der  Huf- 
thiere,  folgende  Charactere  zu :  Hirn  klein  und  glatt ;  44  oder  mehr  Zähne ; 
keine  Frontalauswüchse ;  Odontoidfortsatz  conisch ;  flache  Wirbel ;  mindestens 
30  Rumpfwirbel;  Hämapophysen ;  Schlüsselbeine;  flaches  Brustbein;  Humerus 
mit  Foramen  über  dem  Gelenke  ;  Plantigrad;  5  Finger  an  Hand  und  Fuß;  Car- 
palia  und  Tarsalia  nicht  alternirend ;  Centrale  gesondert ;  Femur  mit  3 .  Tro- 
chanter ;  3  Tarsalia  in  der  1 .  Reihe ;  flacher  Astragalus  ;  Fibula  in  Gelenkver- 
bindung mit  Calcaneus.  Von  den  Protungulata  gingen  nach  Verf.  [im  wesent- 
lichen auch  der  Cope'schen  Ansicht  entsprechend]  4  Zweige  aus :  1.  Hyracoidea, 
2.  Proboscidea,  3.  Holodactyla,  die  Stammformen  der  Artiodactyla  und  Perisso- 
dactyla,    4.  Amblydactyla,  zu  denen  die  Dinocerata  und  Coryphodontia  gehören. 

Noack  (3)  bespricht  nach  lebenden  Exemplaren  Hippopotamus^  Elephas,  Oa- 
zella,  Antilope,  Cervus,  Ovis.  —  Hierher  auch  Wilckens  (^]. 

a.  Condylarthra. 

Familie  Phenacodontidae. 

Cope  (^)  beschreibt  und  bildet  a,h  Protogonia  plicifera,  subguadrata,  Anaeodon 
ursidens,  Phenacodus  nunienus,  primaevus,  hemiconus,  vortmani,  calceolaius,  puer- 
censis,  macropternus,  brachgptermis,  zuniensis,  Diacodexis  laticuneus.  —  Phenacodus 
primaevus  findet  sich  überall  in  Whasatch ;  es  war  so  groß  wie  Ovis  montana  und 
ähnelte  in  seiner  Gestalt  dem  Tapirus  americanus.  3  Zehen  berührten  den  Boden, 
während  die  beiden  äußeren  nicht  so  tief  reichten.  Der  Schwanz  war  länger  und 
gewichtiger  als  bei  irgend  einem  lebenden  Hufthier,  die  Augen  klein  und  die 
Schnauze  lang ;  es  war  wahrscheinlich  omnivor  und  ohne  Schutz-  oder  Trutzwaffe. 
P.  vortmani  aus  dem  Whasatch  hatte  für  ein  Eocänthier  auffallend  lange  Beine 
und  ähnelte  darin  einer  Bulldogge. 

Familie  Periptychidae. 

Cope  (1)  beschreibt  und  bildet  ab  Periptychus  rhabdodon,  carinidens,  ditrigonus, 
Hemithlaeus  kotvalevskianus ,  opisthacus,  Anisonchus  coniferus^  gillianus,  sectorius, 
Haploconus  atigtistus,  lineatus,  xiphodon,  entocotius.  Eines  der  häufigsten  Thiere 
während  der  Puerco-Zeit,  und  das  größte,  das  bisher  dort  entdeckt  wurde,  ist 
Periptychus  rhabdodwi  von  der  Größe  des  Dicotyles ,  doch  mit  etwas  größerem 
Schädel.  Seine  Gestalt  war  höchst  eigenthümlich ,  unähnlich  der  eines  anderen 
bekannten  Geschöpfes.  Die  langen,  mit  der  ganzen  Sohle  auftretenden  Füße 
erinnern   an  den  Bären ,  der  kurze  Hals  läßt  sich  nur  mit  dem  des  Elephanten 


in,  Systematik,  Faunistik,  Biologie.    5.  Mammalia.    C.  Systematik.  263 

vergleichen.    Es  hatte  einen  langen  kräftigen  Schwanz,  dem  Gebisse  nach  war 
es  omnivor,  anscheinend  ohne  jegliche  Offensiv-  oder  Defensivwaffen. 

Familie  Meniscotheriidae. 
Cope  (^)  beschreibt  und  bildet  ab  Meniscotherium  terraeruhrae ,  tapiacitis. 

b.  Proboscidea. 

Familie  Elephantidae. 

Dinotheriumhavaricum  besaß  nach  Roger  obere  Stoßzähne  im  Gegensatz  zu  D. 
giganteum.  —  Über  das  bei  Franzensbad  gefundene  Skelet  von  D.  vergl.  *Bieber. 

Mastodon.  Cope  (^^j  unterscheidet  3  Gattungen:  1.  Mastodon,  obere  Stoßzähne 
ohne  Schmelzband ;  untere  fehlen  [americmitis,  ?  borsoni,  mirißcus,  falconeri,  ar- 
vernensis,  sivalensis,  latidetis  ;  2.  Dibelodon,  obere  Stoßzähne  mit  Schmelzband ; 
untere  fehlen  [shepm-di,  tropicus  n.^  himboldii)  ;  3.  Tetrabelodon,  obere  Stoßzähne 
mit  Schmelzband;  untere  vorhanden  [angustidens,  andium,  productus,  euhypodon, 
penielici,  perimensis^  pandionis ,  turicensis  ,  campester ,  longirostris) .  —  Derselbe  be- 
schreibt Reste  von  Dibelodon  shepardi  und  In.,  sowie  von  Elephas  primigenius  aus 
Mexico. 

Deperet  beschreibt  sehr  ausführlich  unter  Beigabe  von  Abbildungen  Reste  von 
M.  arvernensis  aus  dem  Pliocän  von  Roussillon. 

Lydekker  ("']  erwähnt  aus  Borneo  M.  latidens. 

Koken  beschreibt  und  bildet  ab  Zähne  von  M.  perimeyuis  1  n.  var.,  äff.  Pan- 
dionis, Stegodon  Cliftii,  äff.  bombifrons,  insignis    aus  Yünnan. 

Elephas.  Über  die  weiblichen  Geschlechtsorgane  von  E.  indicus  vergl.  Watson ; 
über  E.  sumatranus  vergl.  Noack  (^).  E.  antiquus  wurde  nach  Pohlig  (^)  nicht  bei 
Berlin  gefunden.  Über  E.  primigenius  und  andere  Arten  aus  Persien  vergl. 
Pohlig  (^^);  hierher  auch  Bunge;  über  ein Mammuthkälbchen  vergl.  Pohlig  ■^)\ 
über  Milchmolaren  vom  Mammuth  vergl.  Metcalfe  und  Owen  [^] . 


Dibelodon  tropicum  n.  Mexico  und  Peru;  Cope  '.}'^]. 

Mastodon perimensis  sinensis  n.  var.  Höhlen  von  Yünnan;  Koken. 

Stegodon  sinensis  Owen  =  St.  Cliftii  Falc.  &  Cautl. ;  Koken. 

c.  Toxodontia. 

Familie  Toxodontidae. 

Aus  dem  Oligocän  des  Paranä  beschreibt  Ameghino   {^)  Reste  von  Toxodon  para- 
nensis  und  2n.,  Toxodontherium  conipressum,  Haplodontherium  n.  g.,  1  n. 


Haplodontherium  n.  g.  Wildei  n.  Oligocän  des  Paranä;  Ameghino  (^). 

Familie  Typotheriidae. 

Aus  dem  Oligocän  des  Paranä  beschreibt  Ameghino  (')  Reste  von  Protypotherium 
antiquum. 


Pachyrukhtos  u.  g.  Moyani  n.   Unteroligocän ?  von  Rio  Santa  Cruz;    Ameghino  (^j 
p  160. 

d.  Ainblyi>oda. 

Die  Charactere  der  Amblypoda  sind  nach  IViarsh :  kleines  glattes  Hirn ;  höch- 
stens 44  Zähne;  Postglenoid-Fortsatz ;    Odontoidfortsatz  conisch;   flache  Hals- 


264  Vertebrata. 

Wirbel;  wenigstens  23  Rumpfwirbel ;  zugespitztes  Schulterblatt ;  Plantigrad  ;  5 
Finger  an  Hand  und  Fuß  ;  Achse  des  Fußes  geht  durch  den  3 .  Finger ;  Carpalia 
und  Tarsalia  alterniren  etwas ;  3  Tarsalia  in  der  ersten  Reihe  ;  Astragalus  flach : 
Fibula  in  Gelenkverbindung  mit  Calcaneus ;  Cuboideum  in  Gelenkverbindung  mit 
Astragalus. 

Familie  Pantolambdidae. 
Cope  (^)  beschreibt  und  bildet  ab  Pantolambda  bathmodon. 

Familie  Coryphodontidae. 

Cope  (^j  beschreibt  und  bildet  ab  Manteodon  subquadratus,  Ectacodon  cinctus, 
Coryphodon  cuspidatus ,  latipes ,  elephantopus  ,  repandus ,  curvicristis  ,  marginatus, 
anax,  Bathmodon  radians,  pachypus,  Metalophodon  armatus,  testis. 

Familie  Dinocieratidae. 

Die  Monographie  von  Marsh  stützt  sich  auf  das  im  Museum  of  Yale  College  auf- 
bewahrte Material  von  mehr  als  200  Individuen,  darunter  75  mit  mehr  oder 
weniger  gut  erhaltenem  Schädel.  Auch  die  in  anderen  Sammlungen  befindlichen 
Reste  von  Dinocerata  sind  genügend  berücksichtigt.  Die  Gruppe  ist  vollständig 
beschränkt  auf  das  americanische  Bridger-Eocän.  Sie  zeigt  noch  viele  der  pri- 
mitiven Merkmale  der  Protungulata,  hat  aber  folgende  neue  Charactere  erworben  : 
Pränasalknochen  ;  obere  Schneidezähne  fehlen ;  Eckzähne  hauerartig  ;  Schädel 
mit  Protuberanzen;  Gelenk  des  Unterkiefers  nach  hinten  gerückt;  Unterkiefer 
mit  herabhängendem  Fortsatz;  querliegendes  Darmbein;  Femur  und  Tibia  in 
einer  Richtung.  —  Verf.  unterscheidet  1.  Vintatherium  (36  Zähne,  4  untere  Prä- 
molaren, etc.),  2.  Dinoceras  (34  Zähne,  3  untere  Prämolaren,  Basis  der  Eckzähne 
wie  bei  U.  verticaletc.)  und  3.  Tinoceras  (34  Zähne,  3  untere  Präm.,  Basis  der  Eck- 
zähne horizontal  etc.)  U.  ist  am  primitivsten  und  findet  sich  in  den  ältesten  Schich- 
ten des  mittleren  Eocän,  D.  erscheint  später,  und  T.  findet  sich  erst  in  den 
spätesten  Schichten  des  mittleren  Eocän.  —  Es  sind  sämmtliche  bekannte  Arten 
aufgeführt  und  jede,  die  noch  nicht  anderswo  illustrirt  ist,  durch  wenigstens 
1  characteristische  Abbildung  versinnlicht,  nämlich :  D.  mirabile^  distans,  laticeps 
und  lucare  Marsh  und  3  n.;  T.  anceps  und  an?iec^ens  Marsh,  cornutum  Cope,  crassi- 
frons  Marsh,  galeatum  Cope,  grande^  hians,  ingens,  jugum,  lacustre,  longiceps  und 
pugnax  Marsh,  Speirianum  Osb.,  stenops  und  vagans  Marsh  und  2  n.;  U.  robustum 
Leidy,  ßssidens  Cope,  latifrons  Marsh,  Leidianum  Osb.,  segne  Marsh. 

Cope  (2)  gibt  eine  kurze  Übersicht  über  die  wesentlichen  Charactere  der  Dino- 
cerata. Er  unterscheidet  Eobasileus^  Loxolophodon,  Octotomus,  Bathyopsis,  Uinta- 
therium,  die  durch  characteristische  Abbildungen  versinnlicht  werden. 

Cope  C^)  beschreibt  und  bildet  ab  Eobasileus  pressicomis,  furcatus^  Loxolophodon 
cornutus,  galeatus,  üintatherium  robustum^  lacustre,  Bathyopsisßssidens .  — Loxolopho- 
don cornutus  aus  dem  americanischen  Bridger  hatte  etwa  die  Größe  und  Gestalt 
des  indischen  Elephanten,  die  Beine  etwas  kürzer,  der  Hals  etwas  länger.  DieGe- 
fäßöfinungen  der  Hornzapfen  sind  kleiner  als  bei  Rindern,  die  Hörner  dürften 
denen  von  Antilocapra  geglichen  haben.  Das  Thier  besaß  vielleicht  einen  Rüssel. 
Die  schwache  Bezahnung  läßt  auf  sehr  zarte  vegetabilische  Nahrung  schließen. 
Die  mächtigen  Hauer  dienten  zur  Vertheidigung,  wohl  auch  zum  Abreißen  von 
Baumzweigen  u.  dgl.  Die  6  Hörner  waren  fürchterliche  Vertheidigungswaflfen. 
Das  Gesicht  des  Thieres  muß  sehr  schwach  gewesen  sein,  und  das  Gesichtsfeld 
sehr  beschränkt  durch  vortretende  Schädelleisten  und  durch  die  Hörner. 


III.  Systematik,  Faunistik,  Biologie.    5.  Mammalia    C.  Systematik.  265 

Cope  (10)  unterscheidet  folgende  Gattungen  der  Dinocerata:  Loxolophodon 
(=  Dinoceras  und  Tmoceras  Marsh;;  jederseits  4  Zähne  an  der  Symphyse;  unterer 
Eckzahn  nicht  vergrößert;  3  untere  Prämolaren.  Bathyopsis;  4  Zähne  an  der 
Symphyse;  unterer  Eckzahn  verlängert ;  4  untere  Prämolaren.  Diteirodon  [im 
Uintatherium  \segne  Marsh)  ;  4  gleiche  Zähne  an  der  Symphyse ;  4  untere  Prämo- 
laren. Uintatherium;  2  oder  3  Zähne  an  der  Symphyse;  3  untere  Prämolaren. 
Tetheopsis  (für  Tinoceras  stenops  Marsh)  ;  keine  Zähne  an  der  Symphyse  ;  3  untere 
Prämolaren.    Über  Dinocerata  vergl.  auch  Filhol  ('). 

Dinoceras  agreste  n. ,    cuneum  n.,    reßexum  n.  Bridger-Eocän  von  Nord- America ; 

Marsh. 
Tmoceras  affine  n.,  latum  n.  ibid.  ;  Marsh. 

e.  Perissodactyla. 

Familie  Chalicotheriidae. 
Cope  (1)  beschreibt  und  bildet  ab  Ectocion  osbornianum,  Palaeosyops  vallidens, 
major,  laevidens,  horealis ,  Ldmnohyus  diaconus,  fontinalis,  Lanihdotherium  brotvnia- 
num,  popoagicum,  procgoninu?n.    Koken  beschreibt  und  bildet  ab  Zähne  von  Chali- 
cotherium  sinense  Ow.  aus  Yünnan. 


Chalicotherium  baltavärensisn.  ungenügend  characterisirt,  Tertiär  vonBaltavär ;  Pethö- 

Familie  Triplopodidae. 
Cope  (1)  beschreibt  und  bildet  ab  Triplopus  cuhitalis  und  amarorum. 

Familie  Lophiodontidae. 
Cope  (1)  beschreibt  und  bildet  ab  Systemodon  tapirmus,  semiMans,  Hyracothe- 
rium  craspedotum  ^  vasacciense ,  venticolum  ^  osbornianum^  angustidens,  index,  Plio- 
lophus  cinctus,  Heptodon  posticus ,  ventorum,  calciculus,  Hyrachyus princeps,  eximius, 
agrarius,  implicatus.  Nach  Filhol  ('^)  hat  die  Gattung  Hyrachyus,  die  von  LopUodon 
herzuleiten  ist,  in  der  alten  und  neuen  Welt  Vertreter  gehabt;  in  Frankreich 
lebten  4  Arten :  H.  [Protapirus]  priscus  aus  den  Phosphoriten ;  H.  Douvillei  von 
Saint -G6rand-le-Puy;  H.  Zeilleri  von  Selles-sur-Cher ;  H.  intermedius  eben- 
daher ;  daraus  entstand  wahrscheinlich  die  Gattung  Tapirus. 


Protapirus  Douvillei  n.  Phosphorite  von  St.-Gerand-le-Puy;  Filhol  (^). 

Familie  Tapiridae. 

Ameghino  {^)  beschreibt  aus  dem  Oligocän  des  Paranä  Reste  von  Ribodon  Um- 
bahts.  Deperet  beschreibt  und  vergleicht  ausführlich  Tapirus  arvemensis  aus  dem 
Pliocän  von  Roussillon.  Koken  beschreibt  und  bildet  ab  Zähne  von  T.  sinensis. 
Über  die  Schwierigkeit,  die  americanischen  Tapirarten  nach  äußeren  Characteren 
zu  unterscheiden,  vergl.  Sciater  (^).    Vergl.  auch  Langkavel  (^). 

Familie  Macraucheniidae. 
Aus  dem  Oligocän  des  Paranä  beschreibt  Ameghino  [^)  Reste  von  Scalabrini- 
therium  Bravardi  und  In.,  Mesorhinus  n.  g.  1  n.  In  dieselbe  Gruppe  wie  die 
oligocänen  Scalabrinitherium,  Oxyodontherium,  MesorJiinus  gehören  auch  die  eocänen 
Nesodon  und  Homalodontherium  und  die  pliocänen  Macrauchenia  und  Diastomicodon. 
Burmeister  ^)  gibt  ergänzende  und  berichtigende  Beschreibungen  mit  Abbildungen 
des  Vorderfußes,  des  Tarsus  und  des  Gebisses  von  Macrauchenia  patachonica. 


266  Vertebrata. 

Mesorhinus  n.  g.  pyramidatus  n.  Oligocän  des  Paranä ;   AmeghinO  (^). 
Scalabrinitherium  Rottin.  Oligocän  des  Paranä;   Ameghino  ('). 

Familie  Rhinocerontidae. 

Über  die  männlichen  Geschlechtsorgane  von  Ceratorhinus  sumatrensis  vergl. 
Forbes  (*).  Deperet  beschreibt  sehr  ausführlich  Reste  von  Rkinoceros  leptorhinus 
aus  dem  Pliocän  von  Roussillon.  Koken  beschreibt  und  bildet  ab  Zähne  von  Acera- 
iherium  blanfordi  1  n.  var.,  Rhinoceros  sinensis,  sivaletisis  u.  2  n.  sp.  Nach  Cope 
(13]  existirten  Rhinoceronten,  anscheinend  die  Gattung  ^joMojo*,  in  Nord- America 
zur  Pliocänzeit;  er  erwähnt  A.  fossiger   aus  dem  Thal  von  Mexico. 


Aceratherium  blanfordi  hippariomim  n,  var.  Höhlen  von  Yünnan;  Koken  — pumilum 
n.  ohne  Beschreibung,  White  River  of  Northwest  Territory,  Canada;  Cope  (*). 

Rhinoceros  Persiae  n.  ohne  Beschreibung,  Maragha,  Persien;  Pohlig  (^)  —  plicidens 
n.,  simplicidem  n.  Höhlen  von  Yünnan;  Koken  —  proterm  n.  fossil  in  Florida; 
Leidy(i). 

Familie  Palaeotheriidae. 

Deperet  &  Rerolle  beschreiben  und  bilden  ab  Reste  von  Hipparion  gracile  aus 
dem  oberen  Miocän  von  Cerdagne.  Deperet  beschreibt  und  bildet  ab  Reste  von 
Hipparion  crassum  aus  dem  Pliocän  von  Roussillon,  Koken  Zähne  von  Hipparion 
1  n.  sp.,  I^qmts  sp. 

Hipparion  RichtJiofeni  n.  Höhlen  von  Yünnan  ;   Koken- 
Hippotherium  ingenunm  n.  Florida;  Leidy  (i). 

Familie  Equidae. 

Sanson  hält  es  für  unmöglich,  aus  einzelnen  Resten  eines  Equiden  mit  Sicherheit 
auf  die  Art  zu  schließen ;  er  spricht  aus,  daß  Equtis  sivalensis,  arcidens,  plicidens, 
curvidens,  fossilis,  spelaeus  und  Asinus  fossilis  nicht  mit  Sicherheit  von  den  lebenden 
Arten  unterschieden  werden  können,  und  unterzieht  besonders  auch  Nehrings  Be- 
stimmungen fossiler  Equiden  einer  Kritik.  Er  hält  nur  Formen  der  Kopfknochen, 
nicht  die  allgemeinen  Größenverhältnisse  als  bezeichnend  für  die  Art.  Cope  [^^) 
gibt  eine  analytische  Tabelle  zur  Unterscheidung  der  aus  America  bekannten 
fossilen  Pferde  und  macht  Bemerkungen  über  Equiis  curvidens,  caballus,  occidentalis, 
major  sowie  über  die  im  Thal  von  Mexico  gefundenen  E.  crenideiis  n. ,  tau,  ex- 
celsus,  barcenaei  n.     Über  Eqims  vergl.  auch  Nohring  C')  und  Langkavol  (^). 


Equus  erenidens  n.,  barcenaei  n.  fossil  im  Thale  von  Mexico;  Cope  [^'^). 
Hipphaplous  entrerianus  n.  Oligocän  des  Paranä;   Ameghino  {^). 

f.  Artiodactyla. 

Cope  (1^)  macht  systematisch  wichtige  Bemerkungen  über  die  Fußstructur  einer 

Anzahl  nordamericanischer   fossiler  Paarhufer,  nämlich  Pantolestes,  Elotherium, 

Oreodon,  Eucrotaphus,  Merycochoerus ,  Merychyus,  Leptomeryx,  Hypertragulus,  Hy- 

pisodus,  Poebrotherium ;  er  gibt  von  Neuem  den  Stammbaum  der  Artiodactylen 

[vergl.  Bericht  f.  1884  IV  p  36]. 

Familie  Pantolestidae. 

Cope  (1)  beschreibt  und  bildet  ab  Pantolestes  chacensis,  metsiacus,  nupius,  brachy- 
stonius,  etsagicus,  longicaudus,  secans. 


in.  Systematik,  Faunistik,  Biologie.    5.  Mammalia.   C.  Systematik.  267 

Familie  Suidae. 

Nehring  (^^)  versucht  nachzuweisen,  daß  das  japanische  Wildschwein  wenigstens 
als  besondere  Varietät  [Sus  vittatus  var.  japonicus)  betrachtet  werden  müsse,  das 
aber  mit  aS.  scrofa  wenig  Verwandtschaft  zeigt.  Vergl.  auch  Nehring  [^).  Deperet 
beschreibt  und  vergleicht  ausführlich  Reste  von  Sus  arvemensis  aus  dem  Pliocän 
von  Roussillon.  Über  Suiden  vergl.  Wilckens  (').  Reste  von  Sus  major  aus  dem 
oberen  Miocän  von  Cerdagne  bilden  ab  Deperet  &  Reroile,  Reste  von  Choeropo- 
tamus  steinheimensis  von  Steinheim  Fraas ,  Zähne  einer  wahrscheinlich  neuen  Art 
von  Sus  Koken.  Cope  {^^)  erwähnt  Platygonus  ?  compressus  aus  dem  Thal  von 
Mexico. 

Hyotherium primaevum  n.  Phosphorite  von  Quercy;  Filhol  (^). 

Palaeohys  maraghanus  n.  ohne  Beschreibung,  Maragha  in  Persien;   Pohlig  (^). 

Sus  longirostris  n.  Südost-Borneo ;  Nehring  (^). 

Familie  Hippopotamidae. 

Noack  (^)  beschreibt  ein  zweijähriges  Hippopotamus  liheriensis  nach  dem  Leben. 
Beschreibung  und  Abbildung  verschiedener  Organe  von  H.  amphibins  gibt  Garrod. 

Familie  Anoplotheriidae. 

Ameghino  (i)  beschreibt  aus  dem  Oligocän  des  Paranä  Reste  von  Brachytherium 
ctispidatum. 

Familie  Camelidae. 

Cope  (^"^)  gibt  eine  Unterscheidungstabelle  für  Procamelus,  Pliauchenia,  Camelus, 
Palauchenia,  Protauchenia,  Auchenia,  Holomeniscusn.,  Eschatius  n.,  und  beschreibt 
2  n.  g.  und  2  n.  sp.  aus  dem  Thale  von  Mexico  und  Oregon.  Vergl.  auch 
Wilckens  (i),  Jung  und  Simmonds. 


Auchenia  hesterna  Leidy,  vitakeriana  Cope  =  Holomeniscus  n.  g.;  Cope  (^^). 
Eschatms  n.  g,  Prämolaren  \,  der  obere  bildet  einen  einfachen  Kegel ;  conidens  n. 

Thal  von  Mexico  und  ?  Oregon;   longirostris  n.,  Oregon;  Cope  [^'^). 
Holomeniscus  n.  g.  Prämolaren  \,    der  obere  besteht   aus   3  Halbmonden;    dahin 

[Auchenia)  hesternus  Leidy  und  vitakeriana  Cope,  beide  auch  im  Thal  von  Mexico ; 

Cope  (13). 

Familie  Traguli'dae. 
Leptomeryx  mammifer  n.  ohne  Beschreibung,  White  River  in  Canada;  Cope  (^). 

Familie  Cervidae. 

Über  Blastocerus  pahtdosus,  Coassus  rufus,  nanus  mit  Tendenz  zur  Bildung  einer 
Vordersprosse  vergl.  Nehring  (^j,  über  Furcifer  chilensis  Nehring  {^),  über  Cervus 
«t/tö  Nehring  {^),ixher  Cervus  macrotisKodiCk{^),  über  Hirschgeweihe  Landois  {K^)- 
Deperet  beschreibt  und  bildet  ab  Reste  von  Cervus  [Dicrocerus]  australis  aus  dem 
Pliocän  von  Roussillon;  Koken  Zähne  von  Palaeomeryx,  darunter  1  n.  sp.,  Cervus 
2  n.,  Camelopardalis  1  n,  Schlosser  (3)  macht  aufmerksam  auf  die  große  Variabi- 
lität bei  lebenden  und  fossilen  Cerviden,  besonders  bezüglich  der  Zähne.  Derselbe 
gibt  folgende  Reihe  hinsichtlich  der  Ausbildung  des  »Pa/aeomeryx-Wülstchens«. 


268  Vertebrata. 

Unter  Miocän:   P.  div.  sp.  ohne  Geweih,  Wtilstchen  wohl  entwickelt. 

Steinheim :  P.  furcatus ,  niedriges  Geweih ,  Wülstchen  wohl  entwickelt. 
Sansan :    Dicroceros  elegans ,    höheres  Geweih ,  Wülstchen  schwach  oder 

fehlend. 
Pliocän :  Cervidae,  hohes,  mächtiges  Geweih,  Wülstchen  fehlt. 
Nach  Nathorst  ist  Cervus megaceros  aus  Schweden  nicht  bekannt;  über  C.  eury- 
ceros  von  Arezzo  in  Italien  vergl.  Bartels.    Scott  beschreibt  und  bildet  ab  ein 
Skelet  von  Cervalces  n.  g.,  einem  zwischen  ^Zces  und  Cervus  stehenden  Thiere  von 
Elchgröße. 

Camelopardalis  microdon  n.  Höhlen  von  Yünnan;  Koken. 

Cervalces  n.  g.  americanus  n.  Diluvium  von  New  Jersey;  W.  B.  Scott. 

Cervulus  crinifrons  n.  Ningpo  in  China;  Sciater  (^). 

Cervus  [Rusa]  orientalis  n.,  leptodus  n.  Höhlen  von  Yünnan;  Koken. 

Palaeomeryx  Owenin.  Höhlen  von  Yünnan;  Koken. 

Familie  Bovidae. 

Koken  beschreibt  und  bildet  ab  Zähne  von  Antilopen  ,  ßibos,  Bos,  Bison,  Bu- 
halus  aus  den  Höhlen  von  Yünnan. 

Antilopinae.  Jentink  (*)  beschreibt  und  bildet  ab  Cephalophus  doria  und 
Terphone  longiceps  aus  Liberia.  Über  Gazella  Granti  und  Alcephalus  Lichtensteinii 
vergl.  Pagenstecher  (^i,  über  Gazella  Granti  und  Antilope  cervicapra  Noack  (^). 
Deperet  beschreibt  und  bildet  ab  Reste  von  Palaeoryx  boodon  aus  dem  Pliocän  von 
Roussillon, 

Ovinae.  Nach  Kühn  (-^j  paart  sich  der  Muf Ion  unbedingt  fruchtbar  mit  dem 
Hausschaf  und  wird  daher  von  K.  für  den  Stammvater  des  Hausschafes  gehalten. 
Verf.  hatte  auch  die  seltene  Gelegenheit ,  Ovis  orientalis  und  americana  lebend  zu 
erhalten,  und  will  mit  denselben  Kreuzungsversuche  anstellen.  Über  Ot'warten 
von  Africa  vergl.  Noack  [^) ,  über  O.  montana  Biddulph  ,  über  Ovibos  moschatus 
Dawkins,  über  0.  nivicola  Guillemard. 

B ovinae.  Kühn  (^]  fand  weibliche  Gayalbastarde  fnichtbar,  männliche  da- 
gegen bisher  durchaus  unfruchtbar,  hält  demnach  den  Gayal  [Bos  frontalis)  für 
eine  dem  Hausrind  fernstehende,  wohlbegründete  Species.  Über  Bosindicus  vergl. 
Noack  (•*).  In  West-Virginien  wurde  nach  French  1810  der  letzte  Bison  erlegt. 
Walecki  (-)  schätzt  die  Zahl  der  im  Forste  von  Bialowicza  (Gouv,  Grodno)  leben- 
den Bison  europaeus  auf  nicht  über  500  Stück.  Nach  Cope  (^^)  war  Bos  lati/rons 
zur  Pliocänzeit  sehr  zahlreich  in  Mexico.  Üher  Bos  primigenius  vergl.  Wilckens  ("^;. 
Über  Boviden  Wilckens  (^)  und  Rochebrune  (3). 


Bubalus  Geoffroyin.  Ober-Senegambien  ;  Rochebrune  (^). 

Nesotragus  Kirchenpaueri  u.  Groß-Arusha,  Massai-Land;    Pagenstecher  {^). 

g.  Sirenia. 

Beschreibung  und  Abbildung  von  Manatus  americanus  gibt  Murle.  Über  Rhy- 
tina  Stelleri  und  Sirenia  überhaupt  vergl.  Woodward.  Flot  berichtet  über  ein 
Becken  von  Halitherium  Schinzi  aus  dem  Sande  von  Fontainebleau. 

5.  Cetacea. 

*Flower  (^j  veröffentlicht  einen  Catalog  der  Cetacea  im  British -Museum. 
van  Beneden  (^)  schildert  in  der  Fortsetzung  derCetacfea  von  Antwerpen  die  große 
Schwierigkeit,  die  es  macht,  die  Reste  zu  bestimmen.  Bei  zahnlosen  Formen  gibt 


III.  Systematik,  Faunistik,  Biologie.   5.  Mammalia.    C.  Systematik.  209 

die  Gelenkfläche  des  Unterkiefers  ein  vortreffliches  Merkmal,  die  verschiedenen 
Arten  und  Gattungen  zu  unterscheiden.  Er  schreibt  Herrn  de  Pauw  das  größte 
Verdienst  am  Zustandekommen  des  vorliegenden  Werkes  zu. 

Familie  Balaenidae. 

Über  Balaena  hiscayensis  von  der  Ostspitze  Nord-Americas  vergl  van  Bene- 
den (4). 

Familie  Balaenopteridae. 

Über  ^a7aewojoi!em  bei  Ostende  vergl.  van  Beneden  i'^),  über  rostrata  id.  (3,5), 
über  sibbaldii  bei  Sylt  Möbius,  über  ?  musculus  bei  Neu -Seeland  T.  J.  Parker, 
van  Beneden  (^)  beschreibt  die  Gattung  Plesiocetus,  die  äußerst  zahlreiche  Reste 
bei  Antwerpen  hinterlassen  hat.  Genau  beschrieben  und  durch  zahlreiche  Abbil- 
dungen erläutert  sind    P.  Brialmontii  \i.,  dubitisn.,  Hupschiiu.,  Burtinii  w. 

Familie  Ziphioidae. 

Über  Mesoplodon  hidens  vergl.  *IVIalm,  über  Mesoplodon  und  Dioplodon  im 
italienischen  Pliocän  ^Capeliini  (^). 


Chonoziphius  planirostris  u.  Pliocän  von  Siena ;  ^Capellini  (^) . 
Hyperoodon  seniijunctus  Q,0'pe  =  ZipMus  semijuncius  ;  TrUC  (^) . 
Mesoplodon  Stejnegeri  n.  Berings-Insel ;  True  (^). 

Familie  Delphinidae. 

Über  Kogia  hreviceps  vergl.  True  (^! .  Flower  (/)  gibt  die  Beschreibung  und 
gute  Abbildung  von  Delphinus  delphis  L.  und  tursio  Fabr.  Nach  True  (^)  sind  bis- 
her nur  3  Arten  von  Phocaena  bekannt  [communis ,  lineata ,  spinipinnis) ,  denen  er 
eine  neue  hinzufügt.  Über  Delphinidae  von  der  neuseeländischen  Küste  vergl. 
Hector. 

Phocaena  Dalli  u.  Alaska;  True  ('). 

Familie  Zeuglodontidae. 
Über  die  Squalodon-RQ?X&  von  Baltringen  etc.  in  Württemberg  vergl.  Probst. 

6.  Edentata. 

Familie  Bradypodidae. 

Ortotherium  n.  g.  {'?  vielleicht  identisch  mit  Olygodon)  ,  laticurvatum  n.  Oligocän  des 
Paranä;  Ameghino  (^). 

Familie  Megatheriidae. 

Ameghino  (2)  beschreibt  und  bildet  ab  einen  Unterkiefer  von  Oracanthus  Bur- 
meisteri  vom  Rio  Lujan.  Über  Coelodon  vergl.  Burmeister  {^),  über  Scelidotherium 
*Fischer,  über  Mylodon  Harlani  Leidy  C-^)  • 

Ameghino  (^)  unterscheidet:  1.  Gravigrada  mylomorpha.  Zahnreihe 
jederseits  lückenlos.  Vordertheil  des  Kiefers  zahnlos.  Hierher  Megatherium,  Pro- 
megatherium  (Verf.  beschreibt  Reste  von  smaltatum),  Essonodontkerium  ^  Olygo- 
therium^  Ocnopus^  Caelodon,  Scelidotherium,  Grypotherium,   Rabdiodon,   Scelidodon, 


270  Vertebrata. 

Platyonyx,  Tetrodon,  Mylodon,  Promylodon,  Pseudolesiodon,  Stenodon  n.,  Interodon 
n.,  Nothropus.  2.  Gravigrada  rodimorpha.  Vorderster  Zahn  eckzahnartig, 
durch  eine  breite  Lücke  von  den  übrigen  getrennt.  Skelet  weniger  massiv  als  in 
der  anderen  Gruppe.  Hierher:  Megalonyx,  Gnatopsis,  Megalochnus,  Platyodon, 
Laniodon,  Pltomorphusu.,  Valgipes,  Lestodon,  Pliogamphiodon.  Diodomus  n. 


Diodomus  n.  g.,  Copei  n.  Oligocän  des  Paranä;  Ameghino  (^). 

Interodon  n.  g.,  c?-assidens  n.  ibid.  ;  AmeghinO  (^). 

Lestodon  antiquus  n.  ibid.  ;  AmoghinO  (M . 

Megatherium  antiquum  n.  ibid.  ;  AlueghinO  (^). 

Mylodon  ?  amhiguus  n.  ibid.  ;  AmeghinO  (^). 

Pliomorphus  n.  g.,  mutilatus  n.,  robustusu.  ibid.  ;  AmeghinO  {}]. 

Stenodon  n.  g.,  modicus  n.  ibid.  ;  AmeghinO  (^). 

Familie  Glyptodontidae. 

Über  Fortpflanzung  der  Gürtelthiere  vergl.  v.  Jhering.  Aus  dem  Pliocän  des 
Thaies  von  Mexico  erwähnt  Cope  (^^)  Reste  von  Glyptodon. 

Ameghino  (i)  unterscheidet:  1.  Glyptodontia;  8  Zähne  jederseits;  jeder 
Zahn  aus  3  prismatischen  Theilen  mit  3  Längsleisten  und  2  Furchen  auf  beiden 
Seiten.  Jochbogen  mit  absteigendem  Fortsatze ;  Panzer  ohne  bewegliche  Schienen. 
Alle  fossil  (Verf.  beschreibt  aus  dem  Oligocän  des  Paranä  Reste  von  Palaehoplo- 
phorus  scalabrini  und  In.,  Euryurus  In.,  Protoglyptodon  n.).  2.Mesodontia; 
mehr  als  8  Backzähne  jederseits;  Zähne  elliptisch,  auf  der  inneren  Seite  mit 
1  Furche,  auf  der  äußeren  mit  2  rudimentären  Furchen.  Panzer  mit  beweglichen 
Schienen.  Alle  fossil  (Verf.  beschreibt  Chlamydotherium  parmiense) .  3.  Ha- 
plodontia;  Zähne  einfach,  mehr  oder  weniger  cylin  drisch  oder  comprimirt.  Joch- 
bogen ohne  absteigenden  Fortsatz;  Panzer  mit  beweglichen  Schienen.  Fossile  mit 
Sicherheit  nur  aus  dem  Pliocän  bekannt ;  es  scheinen  aber  im  oberen  Eocän  von 
Santa  Cruz  hierher  gehörige  Formen  vorzukommen ;  meist  recent. 


Euryurus  interundatus  n.  Oligocän  des  Paranä;   AmeghinO  (^). 
Palaehoplophorus  pressulus  n.  \\i\di.\,   AmeghinO  (^). 
Protoglyptodon  n.  g.  primiformis  n.  ibid.;    AmeghinO  (^)  ■ 

7.  Rodentia, 

Über  fossile  Rodentia  vergl.  Lydekl<er  (i). 

Kodentia  incertae  sedis. 

Paradoxomys  u.  g.,  cancrivorus  n.  Oligocän  des  Paranä;  AmeghinO  (^). 
Trimylus  n.  g.,  Schlossert  n.  Zusamthai,  Schwaben;  Roger. 

Sciuromorpha  incertae  sedis. 

Cope  (^)  beschreibt  und  bildet  ab  aus  dem  Miocän  Heliscomys  vetus. 

Familie  Sciuridae. 

Cope  (^)  beschreibt  und  bildet  ab  aus  dem  Miocän  Sciums  vortmanni,  relictus, 
hallovianus  ^  Gymnoptychus  tninutus  ,  trilophus ,  Meniscomys  hippodus  ,  liolophus, 
cavatus,  nitens,  außerdem  Plesiarctoniys  buccatus,  delicatissimus  (größerer  Theil  des 
Skeletes),    dehcatior ,    leptodus ,   hians.    Vher  Sciurus  dubius  vergl.   SchlOSSer  ('-), 


III.  Systematik,  Faunistik,  Biologie.    5.  Mammalia.   C.  Systematik.  271 

Über  S.  palliaius,  multicolor,  cepapi  var.  Aruscmsis,  Xerus  fuscus  aus  dem  Massai- 
Land  Pagenstecher  (i).  Nach  Jentink  (2)  finden  sich  im  Njam-Njam-Land 
Sciurus  Stangen  und  rufo-brachiatus, 

Familie  Ischyromyidae. 
Cope  (^)  beschreibt  und  bildet  ab  aus  dem  Miocän  Ischyromys  typus. 

Familie  Myoxidae. 
Über  Myoxus  primaevus  vergl.  SchlOSSer  (^). 

Familie  Saccomyidae. 

Cope  (^)  beschreibt  und  bildet  ab  aus  dem  americanischen  Miocän  Entoptychus 
planifrons,  lambdoideus ,  7ninor,  cavifrons,  crassiramis,  Pleurolicus  sulcifrons,  lepto- 
phrys,  diplophysus . 

Familie  Muridae. 

Trouessart  spricht  eingehend  über  die  systematische  Stellung  und  die  Cha- 
lactere  von  Hesperomys  püorides  von  Martinique  und  St.  Lucie,  der  größten  Ratte 
Americas,  die  nahezu  ausgerottet  ist.  Er  gibt  im  Anschlüsse  daran  eine  Übersicht 
der  zur  Subfamilie  Murinae  gehörigen  Gattungen :  Serie  1.  Mureae  bewohnen 
die  alte  Welt,  besonders  die  Orientalische ,  Äthiopische  (excl.  Madagascar)  und 
Austi'alische  Region  [Malacomys,  Pithecheirus,  Mus,  Golunda,  Hapalomys,  Pelomys, 
Uromys,  Hapalotis,  Mastacomys^  Acmnys,  Echinothrix).  Serie  2.  Hesperomyeae 
bewohnen  America  und  Madagascar  [Hallomys ,  Hypogeomys ,  Nesomys ,  Brachy- 
tarsomySj  Eumys^  Drymomys,  Tylomys,  Hespercmiys  [Untergattungen:  Holockilus, 
Nectomys,  Megalamys^  Rhipidomys  ^  Oryzomys,  Hesperomys,  Vesperimus^  Onycho- 
mys^  Scapteromys,  Phyllotis^  Acodon,  Oxymycterus],  Oc/ietodon,  Peithrodon,  Sigmo- 
don,  Neotoma,  Pacieulus). 

Cope  (^)  beschreibt  und  bildet  ab  aus  dem  Miocän  Eumys  elegam.  Hesperomys 
nematodon,  Pacieulus  insolitus,  lockingtonianus .  Über  Mus  süaceus,  barbarus  var. 
Massaicus,  Dendromys  pumilio  vergl.  Pagensteohor  (^],  über  Mus  maorium  von 
Neu-Seeland  Meeson. 

Cricetomys  disstmilis  n.  West-Africa,  »Landana«:  Rochebrune  {^}. 
Hesperomys  Truei  n.  Neu-Mexico;  Shufeldt. 

Malacomys  Edwardsi  n.  West-Africa,  »Mellacorea« ;  Rochebrune  (^j . 
Mus  tephrus  n.  West-Africa,    »Landana«;    Rochebrune  (2) —  Gleadmvi  n.  Sind; 
IVIurray. 

Familie  Arvicolidae. 

Rosling  erwähnt  einen  Albino  von  Arvicola  pratensis .  Über  Arvicolidae  aus  In- 
diana vergl.  Quick  &  Butler,  aus  den  Stramberger  Höhlen  in  Mähren  Woldf-ich. 

Familie  Spalacidae. 

Koken  beschreibt  und  bildet  ab  Zähne  von  Siphneus  arvicolinusl^ehr.  vom  oberen 
Hoang-ho.  Phillips  (^)  beobachtete  den  merkwürdigen  vinterirdisch  lebenden 
Heterocephalus  im  Somali-Lande.  Thomas  (^)  vergleicht  Heterocephahs  phillipsii 
mit  H.  glaber,  und  gibt  Abbildungen  von  dem  ersteren.  Nach  seiner  Ansicht  ist 
der  nächste  Verwandte  von  Heterocephalus  nicht  Rhizomys,  sondern  Georkychus. 

HeterocepJialus  Phillipsii  n.  Somali-Land;  ThomaS  (^)- 


272  Vertebrata. 

Familie  Castoridae. 

Nach  Walecki  {^)  leben  im  Gute  Stuck  (Gouv.  Minsk)  gegenwärtig  140  Biber- 
familien, 314  alte  und  252  junge  Thiere,  die  abwechselnd  122  Burgen  und 
1S2  Höhlen  bewohnen  ;  nach  Angabe  des  Oberforstmeisters  Losciborski  bepflanzen 
die  Biber  kahle  Waldflächen  mit  Salix  cinerea.  Reste  von  Castor  Jaegeri  aus  dem 
oberen  Miocän  von  Cerdagne  bilden  ab  Deperet  &  Rerolle.  Cope  /)  beschreibt 
und  bildet  ab  aus  dem  Miocän  Castor  peninsulatus,  gradatus. 

Familie  Hystricidae. 
Hystrix  Wiedemmmin.  Zusamthai  in  Schwaben;  Roger. 

Familie  Dasyproctidae. 

Stoizmann  beschreibt  1  n.  Coelogenys,  dessen  Schädel  er  abbildet  und  den  er  mit 

C.  paca  vergleicht. 

Coelogenys  Taczanotvskii  n.  Ecuador,  6000-10000';  Stolzmann. 

Familie  Echimyidae. 
Myopotamus  paranensis  n.  Oligocän  des  Paranä ;  Ameghino  (^). 

Familie  Chinchillidae. 

Aus  dem  Oligocän  des  Paranä  beschreibt  Ameghino   (^)   Reste  von  Megamys 
patagoniensis,  laurillardi  und  4  n. 


Megamys  depressidens  n. ,  Holmbergi  n. ,  laevigatus  n. ,  Racedi  n.  von  Nilpferdgröße  ; 
Oligocän  des  Paranä;  Ameghino  ('). 

Familie  Caviidae. 

ÜberiViesoÄerof/ow  vergl.  Schlosser  (2).  Aus  dem  Oligocän  des  Paranä  beschreibt 
Ameghino  (^)  Reste  von  Hydrochoerus  paranensis,  Cardiatherium  Doemigi  und  3  n., 
Procardiatherium  n.  g.  2n.,  Cardiomys  n.  g.  In.,  Cardiodon  n.  g.  2  n.,  Caviodon 
n.  g.  1  n.,  Procavia  n.  g.  1  n. 

Cardiatherium  denticulatum  n. ,    minutum    n. ,    petrosum   n.    Oligocän   des   Paranä; 
Ameghino  (^). 

Cardiodon  n.  g.,  Leidyi  n.,  Marshi  n.  Oligocän  des  Paranä  ;  AmeghinO  (^). 
Cardiomys  n.  g.,  cavinus  n.  Oligocän  des  Paranä;  Ameghino  (^). 
Caviodon  n.  g.,  multiplieatum  n.  Oligocän  des  Paranä;  Ameghino  (^). 
Procardiatherium  n.  g.,  simplicidens  n.  Oligocän  desParanä;  AmeghinO  (^)  • 
Procavia  n.  g.,  mesopotamica  n.  Oligocän  des  Paranä;  Ameghino  ('). 

Familie  Th  eridomyidae. 
Über  Theridomys  vergl.  Schlosser  i^). 

Familie  Leporidae. 

Über  Lagomyiden  vergl.  Schlosser  (^j.  Cope  (^)  beschreibt  und  bildet  ab  aus 
dem  americanischen  Miocän  Palaeolagus  haydeni,  triplex,  turgidus,  Lepus  ennisianus. 


III.  Systematik,  Faunistik,  Biologie.    5.  Mammalia.   C.  Systematik.  273 

8.  Chiroptera. 

Cope  (^)  beschreibt  und  bildet  ab  aus  dem  White  River-Miocän  Domnina  crassi- 

genis.  Über  Chiroptera  vergl.  ^Dobson,  über  fossile  Lydekker  (i),  über  Ch.   aus 

Graubtinden  *Brügger.    Walecki  (')  liefert  synoptische  Tabellen  zum  Bestimmen 

der  in  Polen  einheimischen  Chiropteren.     Plecotus  1,   Synotus  1,    Vespertilio  %, 

Vesperuffo  1,  Miniopterus  1,  Rhinolophus  2  (eine  Spec.  für  das  Gebiet  zweifelhaft). 

Familie  Pteropidae. 

Jentink  i^)  schreibt  über  Epomophorus  comptus  und  gamhianus  aus  dem  Njam- 
Njam-Land. 

3IegalogIossus  n.  g.   sehr  nahe  Macroglossus,  Woermanni  u.   Sibange-Farm,  Gabun; 
Pagenstecher  P). 

Familie  Rhinolophidae. 

Rhinolophus  unihastatus^  Homorodalmasiensis  n.  var. ,  hihastatus  kisnyiresiensis  u.  var., 
Ungarn;   Daday. 

Familie  Vespertilionidae. 

Über  Verbreitung  von  Vespertilio  Bechsteini  vergl.  Kelsall,  über  Junge  von  V. 
serotinus  Landois  (^] . 

Vesperus  serotinus  transglvanus  n.  Yar.,   siculus  n.  Ungarn;    Daday. 

9.  Banotheria. 

Nach  Cope  (^)  sind  Insectivora  und  Lemuroidea  osteologisch  nur  zu  unter- 
scheiden an  den  letzten  Phalangen,  die  bei  den  I.  comprimirt  und  zu  Krallen  ge- 
krümmt, bei  den  Lemuren  als  Nägel  oder  Hufe  flach  sind ;  außerdem  ist  bei  letz- 
teren die  1.  Zehe  opponirbar.  Diese  Punkte  lassen  sich  selten  bei  fossilen  Formen 
feststellen,  daher  ist  die  Zugehörigkeit  derselben  zu  der  einen  oder  anderen  Unter- 
ordnung gewöhnlich  zweifelhaft.  Er  bespricht  die  Adapidae,  Mixodectidae, 
Anaptomorphidae,  Pelycodus,  Arctocyonidae. 

a.  Creodonta  und  Insectivora. 

Über  fossile  Insectivora  vergl.  Lydekker  (^). 

Incertae  sedis. 

Adapisoriculus  n.  g.  für  [Adapisorex]  minimus  Lem.;    Lemoine. 

Hmiiganus  otariidens  u.  unterste  Puercoschichten  von  Neu-Mexico ;    Cope  ['')• 

Procynictis  n.  g.  auf  Zähne  basirt,  unterstes  Eocän  von  Rheims ;   Lemoine. 

Familie  Conoryctidae. 

Cope  (^)  beschreibt  und  bildet  ab  Reste  von  Conoryctes  comma,  crassicuspis, 
Esthonyx  burmeisieri,  acutidens,  spatularius. 

Familie  Erinaceidae. 
Über  Erinacem  europaeus  vergl.  Walecki  (^),  über  Gymnura  alba  Jentink  (^) . 

Familie  Tupajidae. 
Über  Ptilocercus  loivii  vergl.  Jentink  (^). 

Zool.  Jahresbericht.  1885.  IV.  18 


274  3  Vertebrata. 

Familie  Talpidae. 

Nach  Camerano  (S^)  ist  Talpa  caeca  nicht  zu  unterscheiden  von  T.  europaea; 
er  nimmt  letztere  als  die  einzige  europäische  Art  an  j)mit  sehr  kleinen  Augen  unter 
den  Haaren  versteckt,  bald  mit  sehr  kleiner,  bald  ohne  Augenlidspalte«.  In  Süd- 
Europa  überwiegen  vielleicht  die  Individuen  ohne  Augenspalte.  Über  T.  mropaea 
vergl.  Walecki  (^).  Nlilne-Edwards  beschreibt  1  n.  Scaptochirus,  welcher  die  Gat- 
tung mit  Parascaptor  verbindet ;  er  betrachtet  beide  ebenso  wie  Mogara  nur  als 
Untergattungen  von  Talpa.  Alcoholexemplare  von  Scapanus  townsendi  sollen  nach 
Merriam  (^)  einen  überraschenden  metallischen  Glanz  zeigen. 


Scaptochirus  davidianus  n.  Grenze  von  Syrien  und  Kleinasien;    Mi  Ine- Edwards. 

Familie  Soricidae. 

Dobson  (^)  zeigt  einen  Schädel  von  Crocidura  aranea,  der  die  Charactere  der 
Untergattung  Pachyura  aufweist.  Walecki  (^)  liefert  eine  synoptische  Tabelle 
zum  Bestimmen  der  jin  Polen  vorkommenden  Soricinen :  Crossopus  1 ,  Sorex  3 , 
Crocidura  2. 

Crocidura  Fischeriu.  Ngurumän  im  Massai-Lande ;   Pagenstecher  ('). 

Familie  Adapidae. 

Cope  (^)  beschreibt  und  bildet  ab  aus  dem  White  VävQX  Menotherium  lemurinum, 
id.  (6)  Hyopsodus,  Notharctus,  Tomitherium. 


Loxolophus  n.  g.  adapinus  n.  Puerco  von  Neu-Mexico ;   Cope  (^). 

Familie  Arctocyonidae. 

Cope  (^)  rechnet  hierher  [!]  die  Gattung  ^cÄamor/on,  die  er  beschreibt  und  ab- 
bildet;  id  (1)  A.  insolens. 

Familie  Mesonychidae. 

Cope  (^)  beschreibt  und  bildet  ab  Dissacus  navajovius,  carni/ex,  Sarcothraustes 
antiquus ,  Mesonyx  obtusidens ,  lanius,  ossifragus.  —  Mesonyx  ossifragus  ist  das 
größte  Raubthier  des  americanischen  Eocän  gewesen,  das  an  Größe  nur  von  Pro- 
topsalis tigrinus  erreicht  wurde.  Es  hatte  die  Größe  des  Ursus  americanus,  besaß 
einen  mächtigen  Kopf  so  groß  wie  ü.  horribilis,  und  einen  langen,  kräftigen 
Schwanz.  Die  Vorderfüße  waren  auffallend  kurz,  am  Lande  muß  das  Thier  das 
Bild  eines  riesenhaften  Kaninchens  gewährt  haben.  Es  war  ein  Sohlengänger  mit 
Krallen,  die  einige  Ähnlichkeit  mit  Hufen  hatten,  und  scheint  ein  Wasserthier 
gewesen  zu  sein,  dessen  Kost,  nach  den  Zähnen  zu  schließen,  hauptsächlich  aus 
Fischen  bestand. 

Sarcothraustes  coryphaeus  n.  Puerco  von  Neu-Mexico ;   Cope  (^). 

Familie  Chrysochloridae. 

Huet  (^)  bespricht  die  Unterschiede  zwischen  den  bisher  bekannten  5  Arten  von 
Chrysochloris^  von  der  er  eine  Gattung  Chalcochloris  Dobs.  nicht  trennen  möchte, 
und  beschreibt  und  vergleicht  mit  diesen  1  n.  sp.  ausführlich. 


Chrysochloris  Imcorhina  n.  Golf  von  Guinea;   Huet  (^ 


III.  Systematik,  Fauniatik,  Biologie.    5.  Mammalia.    C.  Systematik.  275 

Familie  Leptictidae. 

Cope  (1)  beschreibt  und  bildet  ab;  Ictops  bicuspis,  didelphoides,  Triisodon  quivi- 
rensis,  hetlprinianus ,  levisanus,  conidens,  Deltatherium  ßindaminis,  baldtvini ,  inter- 
ruptum,  Didelphodus  abserokae,  Siypolojihus  imectivorus,  pungms,  brevicalcaratus. 
tvhitiae,  aculeatus,  Mioclaenus  turgidus,  ininimus ,  baldicini,  ferox,  mandibularis , 
proiogonioides,  subtrigonus,  bucculentiis  [gehört  zu  Tricentes],  corrugatus;  ferner 
aus  dem  White  River-Miocän  Mesodectes  canmdus,  Geolabis  In.  —  Mioclaenus 
ferox  aus  dem  Puerco  von  Nord- America  war  ein  gewaltiges  Raubthier  von  Schaf- 
größe, das  wahrscheinlich  nicht  ausschließlich  auf  Fleischnahrung  angewiesen 
war.  Es  besaß  einen  langen  Schwanz  und  wohlentwickelte  Gliedmaßen ,  die  mit 
den  Sohlen  auftraten  und  gekrümmte  Krallen  besaßen.  Die  Vorderfüße,  stark 
nach  auswärts  gekrümmt,  lassen  auf  große  Schwimmfähigkeit  schließen.  Es 
ähnelt  unter  lebenden  Thieren  am  meisten  dem  Thglacinus  cynocephalus  von 
Tasmanien. 

Chriacus  hyattianus  u.  Puerco  von  Neu-Mexico  ;    Cope  ' ^1 . 

Geolabis  rhynchaeus  n.  White  River-Miocän  von  Nord- America ;   Cope  (^) . 

Familie  Oxyaenidae. 
Cope  (*)  beschreibt  und  bildet  ab  Oxyaenaforcipata^  Protopsalis  tigrinus. 


Hemipsalodo7t  n.  g.,  grandis  n.    White  River-Miocän   von   North- West-Territory, 
Canada;   Cope  (*). 

Familie  Miacidae. 

Cope  (^)  beschreibt  und  bildet  ab  Miacis  canavus^  brevirosiris,  parvivorus,  Didy- 
mictis  haydenianus ,  altidens,  leptomylus ,  dawkinsianus .  protenius ,  massetericus, 
curtidens. 

b.  Prosimiae. 

Familie  Le  muri  da  e. 

Eine  Abbildung  von  Lemur  macaco  mit  einem  Jungen  gibt  Solater  (^j .  Über 
Otolicnus  crassicaudatus  YQVgl.  Pagenstccher  (^);  über  Hapaletnur  griseus  unäi  simus 
Jentink  (^j,  der  Abbildungen  der  Schädel  gibt. 

Familie  Mixodectidae. 

Filhol  (^)  beschreibt  die  Molaren  und  Prämolaren  eines  Necrolemur  antiqmis: 
dieselben  erinnern  etwas  an  Hyracotherium,  sind  aber  sehr  verschieden  von  denen 
lebender  Lemuren  und  von  AnaptomorpJms  aus  Nord- America.  Cope  ",  bespricht 
und  bildet  ab  Necrolemur,  31ixodec(es,  Cynndontomys,  Pelycodus.  Cope  (^j  beschreibt 
und  bildet  ab  Mixodectes  pungens,  crassiusculus,  Cynodontomys  latidens,  Microsyops 
spierianus,  elegaiis,  scottianus,  Tomitherium  rostratum,  Pelycodus  pelvideiis,  iutus, 
frugivorus,  angulatus ,  Sarcolemur  pygmaeus  ,  Hyopsodus  powelliamis  ,  lemoinianus, 
paulus,  vicarius,  acolyius.  Nach  Lydekkor  [^)  ist  Microchoerus  Wood  aus  dem 
oberen  Eocän  von  Hordwell  sehr  nahe  verwandt,  vielleicht  identisch  mit  Hyopsodus 
Leidy  aus  dem  oberen  Eocän  von  Wyoming. 

Familie  Anaptomorphidae. 

Filhol  (2)  erklärt  Anaptomorphus  und  Necrolemur  für  vollständig  verschieden. 
Cope  i^)  bespricht  und  bildet  ab  Anaptomorphus,  id.  (^I  A.  aemulus  ,  homunculus. 

18* 


276  •  Vertebrata. 

c.  Tillodonta. 

Cope  (*)  beschreibt  und  bildet  ab  Unterkiefer  von  Psittacotherium  multifragum, 
aspasiae. 

d.  Taeniodonta. 

Cope  (')   beschreibt  und  bildet  ab  einen  Unterkiefer  von  Calamodon  simplex, 
Unterkieferreste  von  C.  cylindrifer ^  Zahn  von  Taeniolabis  scalper. 

10.  Carnivora. 
a.  Fissipedia. 

Über  fossile  Carnivora  vergl.  Lydekker  (^j.    Mivart  {^)  bespricht  die  Arctoidea, 
unter  denen  er  die  Familien  der  Procyonidae,  Mustelidae,  Ursidae  anerkennt. 

Familie  Ursidae. 

Die  Gattungen  der  Ursidae  bespricht  eingehend  Mivart  (^).    Koken  beschreibt 
und  bildet  ab  Zähne  von  Ursus  sp.  Si&.  j'aponicus  aus  Höhlen  von  Yünnan. 


Arctotherium.  vettistttm  n.  Oligocän  des  Paranä;  Ameghino  ('). 

Familie  Procyonidae. 

Die  Gattungen  der  Procyonidae  bespricht  eingehend  Mivart  (').    Über  Procyon 
cancrivoriis ,  Nastca  socialis  wergl.  NehrJng   f"^). 


Cyonama  n.  g.,  argentina  n.  Oligocän  des  Paranä;  Ameghino  [}). 

Familie  Mustelidae. 

Die  Gattungen  der  Mustelidae  bespricht  eingehend  Mivart  (^).  Nach  Nehring 
[^^)  ist  der  japanische  Dachs  ohne  Zweifel  eine  besondere  Art  [Meles  anakuma)^ 
die  sich  von  M.  taxus  wohl  unterscheide.  Vergl.  auch  Nehring  (^).  Brauns  (^j 
vertheidigt  gegen  Blasius  seine  Ansicht  der  Artidentität  des  japanischen  und  eu- 
ropäischen Nörz ;  Mustela  sibirica  gehört  zur  Untergattung  Lutreola.  Nehring  (^) 
vergleicht  Galictis  crassidens  n.  sp.  mit  barbara  und  vittata.  Winterfeld  beschreibt 
eingehend  Reste  aus  quartären  Ablagerungen  Deutschlands ;  sie  gehören  zu  Meles 
taxus,  Guloborealis,  Mttstelamartes,  foina,  Foetorius  erminea,  pusilhis,  Lutra  vulgaris y 
von  denen  verschiedene  abgebildet  werden.  Verf.  gibt  Betrachtungen  über  die 
jetzige  und  ehemalige  Verbreitung  dieser  Thiere  und  fügt  eine  große  Anzahl 
genauer  Messungen  der  Reste  bei.  Vergl.  auch  von  Krüdener  (i)  und  von  Löwis  (^j. 


Galictis  crassidens  n.  Süd- America ;  Nehring  (^). 

Familie  Canidae. 

Über  Caniden  vergl.  Wilckens  (^) .  Nehring  (^)  hält  im  Widerspruch  mit  Brauns 
den  japanischen  Wolf  für  eine  besondere  Species,  die  er  vorschlägt  Lupus  japo- 
nicus  (statt  L.  hodophylax)  zu  nennen  und  der  von  dem  größeren  L.  vulgaris  von 
Yezzo  zu  unterscheiden  sei.  Vergl.  Nehring  (^).  Nehring  (*)  spricht  sich  ent- 
schieden dahin  aus,  daß  die  verschiedenen  Rassen,  die  er  bei  den  Inca-Hunden 
nachgewiesen  hat,  autochthonen  Ursprungs  seien.  Über  Catiis  cancrivorus  vergl. 
Nehring  (3).  über  Canisjubatus  vergl.  Burmeister  (^)  vmd  Nehring  (^j.  Über  den 
Ursprung  americanischer  Hunde  s.  Packard. 


III.  Systematik,  Faunistik,  Biologie.    5.  Mammalia.    C.  Systematik.  277 

Kühn  (^)  gelang  die  Paarung  zwischen  Wolf  und  Haushund,  sowie  zwischen 
Schakal  und  Haushund.  Noack  (')  beschreibt  einen  in  einer  Menagerie  befind- 
lichen Hund,  den  er  als  eine  Kreuzung  des  Schabrackenschakals  mit  einem  afri- 
canischen  Haushunde  ansieht. 

Cope  [^]  beschreibt  und  bildet  ab  aus  dem  americanischen  Miocän  Ayy^jhicyon 
vetus,  hartshornianiis ,  cuspigerus,  Temnocyon  altigenys .  tcallovianus,  corypJiaeus^josephi, 
Galecynus  gregarius,  Uppincottkmits ,  geismarianus ,  latidens,  leniur,  Enhydrocynn 
stenocephalus ,  Oligobunis  n-assivultiis ,  Hyaenocyon  basilatus,  sectorius ,  Bunaelurus 
lagophagus,  Koketl  Zähne  von  Canis  aus  den  Höhlen  von  Yünnan,  Fraas  Reste 
von  Amphicyon  Steinheimensis  von  Steinheim,  Deperet  &  Rerolle  Reste  von  Amphi- 
cyon  major  var.  pyrenaictis  aus  dem  oberen  Miocän  von  Cerdagne. 


Adraconn.  g.,  Quercyi  n.  Phosphorite  von  Quercy;  Filhol  (^). 
Fachycyon  n.  g.,  robustus  n.   (Scapula,  Humerus ,  Pelvis ,  Femur,  Tibia  bekannt) 
Ely  cave,  Virginia ;  Allen. 

Familie  Viverridae. 
Blanford  '^l  gibt  eine  Revision  von  Paradoxurus ;  er  erkennt  außer  Arctogale 
trivirgata  und  leucotis  11  sp.  von  echten  P.  an:  niger,  hermaphroditus ,  philippi- 
nensis,  jerdoni,  aureus^  g'^f^yh  larvatus,  leucomystax,  musschenhroehi ,  macrodus ,  la- 
niger.  Diese  Arten  werden  genauer  beschrieben ,  von  mehreren  wird  das  Gebiß 
abgebildet  und  von  P.  jerdoni  und  aureus  findet  sich  die  Abbildung  des  ganzen 
Thieres.  Deperet  beschreibt  und  vergleicht  sehr  ausführlich  unter  Beigabe  von 
Abbildungen  Viverra  1  n.  Über  Bdeogale  puisa  und  Helogale  undulata  vom 
Massai-Land  vergl.  Pagenstecher  (^)  ,  über  Viverricula  Mivart  [^) ,  über  Para- 
doxurus stigmaticus  von  Sumatra  Jentink  (^j,  Reste  von  Hyaenictis  germanica  aus 
Steinheim  werden  beschrieben  und  abgebildet  von  Fraas. 


Paradoxurus  Jerdoni  u.  Westküste  von  Süd-Indien;  Blanford  (^). 
Viverra  Pepratxi  n.  Pliocän  von  Roussillon  ;  Deperet. 

Familie  Hyaenidae. 
Regnault  fand  in  der  Höhle  von  Gargas  ein  vollständiges  Skelet  einer  Hyaena 
spelaea ,   aus  dem   die  Identität  mit  crocuta  ersichtlich  ist.    Koken  beschreibt  und 
bildet  ab  Zähne  von  H.  sinensis  aus  den  Höhlen  von  Yünnan. 

Familie  Ni'mravidae. 
Cope  (^)  beschreibt  und  bildet  ab  aus  dem  americanischen  Miocän  Archaelurus 
dehilis ,  Nimravus  gomphodus,  confertus,  Dinictis  cyclops,felina,  squalidens ,  Pogo- 
nodon  platycopis,  brachyops,  Hoplophoneus  oreodontis .  cerebralis,  strigidens.  Archae- 
lurus debilis  aus  dem  mittleren  Miocän  von  Oregon  war  ein  Thier  von  der  Größe 
des  Felis  concolor,  jedoch  nach  der  Schwäche  des  Gebisses  und  der  Tatzen  zu 
schließen  nicht  so  blutdürstig.  Etwas  größer  w&x  Nimravus  gomphodus  ebendaher, 
jedenfalls  aber  von  höchst  blutdürstigem  Character,  dessen  lange  und  dünne  Eck- 
zähne ihres  Gleichen  nicht  mehr  haben  unter  Raubthieren.  Die  gewaltigsten 
Katzen  des  mittleren  Miocän  waren  Pogonodon  platycopis  und  brachyops,  nahezu 
von  der  Größe  des  Tigers ,  denen  auch  wohl  die  größten  Arten  der  damaligen 
Hufthiere,  die  Arten  von  Merycochoerus,  nicht  Widerstand  leisten  konnten. 

Familie  Felidae. 
Über  einen  höchst  eigenthümlich  gezeichneten  und  gefärbten  Leopard  aus  Süd- 
Africa  berichtet  Günther  und  vermuthet ,  daß  diese  Färbung  als  Beginn  von  Me- 


27  8  Vertebrata. 

lanismiis  aufgefasst  werden  dürfte.   Eimer  sucht  die  Gesetzmäßigkeit  in  der  Zeich- 
nung der  Thiere  nachzuweisen,  zunächst  an  den  Feliden. 

Lynx  Lucanin.  West-Africa,  »Landana«;  Rochebrune  (^)  • 

b.  Pinuipedia. 

Mivart  (^)  bespricht  die  Pinnipedia  und  hebt  verschiedene  Charactere  hervor. 
Er  läßt  die  Frage  offen,  ob  nicht,  während  Einige  von  Ursinen  abstammen,  Andre 
vielleicht  von  Lutrinen  stammen  könnten. 

Familie  Otariidae. 
Über  Otaria  Gillespii  aus  Californien  vergl,  Forbes  (^). 

11.  Primates. 

Über  Colohxis  Kirkii,  sowie  über  C.  palliatus ,  Cercopithecus  rufoviridis  aus  dem 
Massai-Lande  vergl.  Pagenstecher  (^).  Bartlett  glaubt  in  einem  im  zoologischen 
Garten  zu  London  lebenden,  vom  Troglodytes  niger  auffallend  verschiedenen  Chim- 
panse  den  T.  calvus  zu  sehen. 

Colobus  guereza  caudatus  n,  subsp.  Kilimandjaro ;  ThomaS  (^). 


IL  Ontogenie*). 

(Referent:  Prof.  A.  Rauber  in  Dorpat.) 

Albrecht,  P.,  1.  Über  die  Chorda  dorsalis  und  7  knöcherne  Wirbelcentren  im  knorpeligen 

Nasenseptum  eines  erwachsenen  Rindes,  in  :  Biol.  Centralbl.  5.  Bd.  p  144 — 159,  187 

—189,  256.  [302] 
,  2.  Über  Existenz  oder  Nichtexistenz  der  Rathke'schen  Tasche,    ibid.   4.  Bd.  p  724 

—726.  [302] 
Altmann,  R.^  Bemerkungen   zur  Hensen'schen  Hypothese   von   der  Nervenentstehung,   in: 

Arch.  Anat.  Phys.  Anat.  Abth.  p  344—348  T  14.   [284] 
Beauregard,  ...,  et  ...  Boulart,  Note  sur  la  placentation  des  Ruminants.   in:   Journ.  Anat. 

Phys.  Paris  21.  Annee  p  93—99  T  5.   [302] 
Bemmeien,   J.  F.  van,    1.    Über  vermuthliche  rudimentäre   Kiemenspalten    bei  Elasmo- 

branchiern.  in:  Mitth.  Z.  Stat.  Neapel  6.  Bd.  p  165-184  T  11—12.  [295] 
,  2«  Ontwikkeling  en  metamorphose  der  kieuw-  of  visceraalspleten  en  der  aortabogen 

bij  embryonen  van  Tropidonotus  natrix  en  Lacerta  muralis.    in :    Versl.  Med.  Akad. 

Amsterdam  (3)  2.  Deel  p  175—177.  [299] 
Biondi,  D.,  Die  Entwicklung   der  Spermatozoiden.    in:    Arch.  Mikr.  Anat.    26.  Bd.  p  594 

—620  T  26,  27  Fig.    [Vergl.  Bericht  f.  1885  I  p  73.] 
Chievitz,  J.  H.,  Beiträge  zur  Entwicklungsgeschichte  der  Speicheldrüsen,   in:   Arch.  Anat. 

Phys.  Anat.  Abth.  p  401—436  T  19.  [305] 


*)  Vergl.  auch  einen  Theil  der  Referate  über  Anatomie  der  Vertebraten ,  sowie  in  der 
1.  Abtheilung  dieses  Berichtes  den  Abschnitt  »Allgemeine  Ontogenie«.  Einige  vom  Ref. 
übersehene  Arbeiten  werden  im  nächsten  Jahre  nachareholt  werden. 


I 


II.  Ontogenie.  279 

Dareste,  P.,  Sur  le  röle  physiologique  du  retournement  des  oeufs  pendant  l'incubation.  in: 
Compt.  Rend.  Tome  100  p  813—814.  [285] 

Deniker,  J.,  Sur  un  foetus  de  Gibbon  et  son  placenta.   ibid.    p  654 — 656. 

Dohrn,  A.,  Studien  zur  Urgeschichte  desjAVirbelthierkörpers.  VII.  Entstehung  und  Diffe- 
renzirung  des  Zungenbein-  und  Kieferapparates  der  Selachier.  VIII.  Die  Thy- 
reoidea bei  Petromyzon,  Amphioxus  und  Tunicaten.  in :  Mitth.  Z.  Stat.  Neapel  6.  Bd. 
p  i_92  T  1—8.  [292] 

Duval,  M.,  De  la  formation  du  blastoderme  dans  l'oeuf  d'oiseau.  in:  Ann.  Sc.  N.  (6)  Tome 
18  Art.  No.  1  208  pgg.  5  Taf.    [Vergl.  Bericht  f.  1885  I  p  106.] 

Ehlers,  E.,  Nebendarm  und  Chorda  dorsalis.  in:  Nachr.  Ges.  Wiss.  Göttingen  p  390 — 404. 

[286] 
Emery,  C,  Zur  Morphologie  der  Kopfniere  der  Teleosteer.  in:  Z.  Anzeiger  8.  Jahrg.  p  742 

—744.  [297] 
Flemming,  W.,  1.  Über  die  Bildung  von  Richtungsfiguren  in  Säugethiereiern  beim  Unter- 
gang Graafscher  Follikel,  in:  Arch.  Anat.  Phys.  Anat.  Abth.   p  221—244  T  10,  11. 

[283] 
.  2.  Studien  über  Regeneration  der  Gewebe.     Mit  Beiträgen  von  A.  Bockendahl, 

R.  Drews,  O.  Mob  i  US,  E.  Pauls  en,  J.  Seh  edel,  in:  Arch.  Mikr.  Anat.  24.  Bd. 

p50— 91,  338— 398T4,  19. 
Fol,  Hermann,  1.  Sur  la  queue  de  l'embryon  humain.    in:    Compt.  Rend.  Tome  100  p  1469 

—1472.  [286] 
* ,  2.  Recherches  sur  le  developpement  des  protovertebres  chez  l'embryon  du  poulet. 

in:  Arch.  Sc.  Physiq.  Nat.  Geneve  Tome  11. 
Fol,  Hermann,  &  Stanislaus  Warynski,    Sur  la  methode  en  Teratogenie,  en  reponse  ii  un 

article  de  Dareste,  in:  Recueil  Z.  Suisse  Tome  2  p  305—326.  [285] 
Fraisse,  Paul,  Die  Regeneration  von  Geweben,  und  Organen  bei  den  Wirbelthieren,  beson- 
ders Amphibien  und  Reptilien.  Cassel  und  Berlin  164  pgg.  3  Taf.   [Wird  im  nächsten 

Jahre  referirt  werden.] 
Froriep,  A.,  Über  Anlagen  von  Sinnesorganen  am  Facialis,  Glossopharyngeus  und  Vagus, 

über  die  genetische  Stellung  des  Vagus  zum  Hypoglossus  und  über  die  Herkunft  der 

Zungenmusculatur.  in:  Arch.  Anat.  Phys.  Anat.  Abth.  p  1— 56  T  1,  2.   [304] 
Grosglik,  S.,  Zur  Morphologie  der  Kopfniere  der  Fische,   in:    Z.  Anzeiger  8.  Jahrg.  p  605 

-611.  [297] 
Guldberg,  G.  A.,  Beitrag  zur  Kenntnis  der  Eierstockseier  bei  Echidna.  in:    Jena.  Zeit.  Na- 

turw.  19.  Bd.  2.  Suppl.-Hft.  p  113—122  1  Taf.    [Vergl.  Bericht  f.  1885  I  p  71.] 
Haacke,  Wilhelm,  Über  eine  neue  Art  uteriner  Brutpflege  bei  Reptilien,    in:    Z.  Anzeiger 

8.  Jahrg.  p  435—439.   [283] 
Haddon,  A.  C,  Note  on  the  blastodermic  vesicle  of  mammals.   in:    Proc.  R.  Soc.  Dublin  (2) 

Vol,  4  p  536—547  ;  und  in :  Ann.  Mag.  N.  H.  (5)  Vol.  16  p  523.  [Vergl.  Bericht  f.  1885 

I  p  t07.] 
Hansen,  J.  A.,  Beitrag  zur  Persistenz  des  Ductus  omphalo-entericus.    Dissertation.  Kiel. 

Henneguy,  L.  F.,  Sur  la  ligne  primitive  des  Poissons  osseux.    in:    Z.  Anzeiger  8.  Jahrg. 

p  103—108.  [296] 
Miltner,  Lorenz,  Über  die  Entwicklung  des  Nervus  opticus  der  Säugethiere.   in:   Biol.  Cen- 

tralbl.  5.  Bd.  p  38—40.  [305] 
Hoff  mann,  C.  K.,  Weitere  Untersuchungen  zur  Entwicklungsgeschichte  der  Reptilien,  in: 

Morph.  Jahrb.  11.  Bd.  p  176-219  T  10—12.   [298] 
Janosik,  J.,   Histologisch-embryologische  Untersuchungen  über  das  Urogenitalsyatem.   in 

Sitz.  Ber.  Akad.  Wien.  3.  Abth.  91.  Bd.  p  97-199.  4  Taf.  [290] 


280  •     Vertebrata. 

Kaczander  J.,  Beiträge  zur  Entwicklungsgeschichte  der  Kaumusculatur.  in:  Mitth.  Embr. 

Inst.  Wien  (2)  1.  Hft  p  17—32  1  Taf.  [300] 
Kallay,  A.,    Die  Niere  im  frühen  Stadium  [des  Embryonallebens,     ibid.    p  51 — 57    1  Taf. 

[306] 
Klaatsch,  Herrn.,  Die  Eihüllen  von  Phocaena  communis,    in:    Arch.  Mikr.  Anat.  26.  Bd. 

p  1—48  T  1,  2.  [301] 
Kölliker,  A.,   Eine  Antwort  an  Herrn  Albrecht  in  Sachen  der  Entstehung  der  Hypophysis 

und  des  spheno-ethmoidalen Theils  des  Schädels,  in:  Biol.  Centralbl.  5.  Bd.  p  11  —  12. 

[303] 
Kollmann,  Julius,    Gemeinsame  Entwicklungsbahnen   der  Wirbelthiere.    in:    Arch.  Anat. 

Phys.  Anat.  Abth.  p  279—306  T  12.   [Vergl.  Bericht  f.  1885  I  p  98  und  f.   1884  IV 

p  107.] 
Kraushaar,  Richard,  Entwicklung  der  Hypophysis  und Epiphysis  bei Nagethieren.  in:  Zeit. 

Wiss.  Z.  41.  Bd.  p  79—98  T  5.   [303] 
La  Valette  St.  George,  A.  v.,   Spermatologische  Beiträge,  I.  Mittheilung,   in:   Arch.  IMikr. 

Anat.  25.  Bd.  p  581—593  T  24—25.  [283] 
Lawdowski,  M.  D.,  Karyokinese  und  Dotterplättchen.  Nochmals  über  die  Entwicklung  der 

Blut- und  Lymphgefäße,  in:  Der  Arzt  Nr.  50 — 52.  [Russisch.] 
Mayer,  Paul,  Die  unpaaren  Flossen  der  Selachier.   in:  iMitth.  Z.  Stat.  Neapel  6.  Bd.  p  217 

—285  T  15—19.   [294] 
Mihälkovics,  G.  V.  v.,  Untersuchungen  über  die  Entwicklung  des  Harn-  und  Geschlechts- 
apparates der  Amnioten.   in:    Internat.  Monatsschr.   Anat.  Histol.  2.  Bd.  p  41 — 62, 

284—385,  387—485  T  1—9  u.  9A.   [287] 
Nathusius,  W.  v..  Besteht  eine  ausnahmslose  Regel  über  die  Lage  der  Pole  des  Vogeleies  im 

Uterus  im  Verhältnis  zur  Cloakenmündung?  in:    Z.  Anzeiger  8.  Jahrg.  p  415 — 417. 

[283] 
Nissen,  Fr.,  Über  das  Verhalten  der  Kerne  in  den  Milchzellen  bei  der  Absonderung,  in: 

Arch.  Mikr.  Anat.  26.  Bd.  p  337—342  T  13.  [284] 

r 

Onodi,  A.  D.,  Über  die  Entwicklung  des  sympathischen  Nervensystems,   ibid.  p  61 — 81  T  4. 

[286] 
Owsjannikow,  Philipp,  Studien  über  das  Ei,  hauptsächlich  bei  Knochenfischen,  in:   Mem. 

Acad.  Petersbourg  (7)  Tome  33  54  pgg.  3  Taf.  [281] 
RabI,  Carl,  Bemerkung  über  die  Segmentirung  des  Gehirns,  in:  Z.  Anzeiger  8.  Jahrg.  p  192 

—193.  [300] 
Ramsay,  E.  P.,  Description  of  the  marsupial  egg  of  Echidna  hystrix.    in:   Ann.  Mag.  N.  H. 

(5)  Vol.  16  p  479.  [Vergl.  Bericht  f.  1885  I  p  71.] 
*Romiti,  Gugl.,  Sopra  l'estremitä  anteriore  della  corda  dorsale  ed  il  suo  rapporto  colla  tasca 

ipofisaria  o  di  Rathke  nell'embrione  di  pollo.   in:    Romiti,  Notiz,  anat.  III,  Siena 

p35— 43  ITaf. 
Rubattel,  R.,  Recherches  sur  le  developpement  du  cristallin  chez  l'homme  et  quelques  animaux 

superieurs.  in:  Recueil  Z.  Suisse  Tome  2  p  203—231  T  7  u.  8.  [303] 
RUckert,  J.,  Zur  Keimblattbildung  bei  den  Selachiern.   in:    Sitz.  Ber.  Morph.    Phys.  Ges. 

München  p  47—104.  [292] 
Ryder,  John,  A.,  The  archistome  theory.  in:   Amer.  Natural.  Vol.  19  p  1115 — 1121.  [Vergl. 

Bericht  f.  1885  I  p  79.] 
Sarasin,  P.  B.  &  C.  F.,  Über  die  Entwicklungsgeschichte  von  Epicrium  gluUnostim.  in: 

Arb.  Z.  Inst.  Würzburg  7.  Bd.  p  292—299.  [Vergl.  oben  p  117  und  Bericht  f.  1885  I 

p  105.] 
Schimkewitsch,  Wladimir,   1.  Über   die  Identität  der  Herzbildung  bei   den  Wirbel-  und 

wirbellosen  Thieren.  in:  Z.  Anzeiger  8.  Jahrg.  p  37 — 40  Figg.  [287] 
,  2.  Noch  etwas  über  die  Identität  der  Herzbildung  bei  den  Metazoen.    ibid.    p  384 

—386  Figg.    [287] 


II.  Ontogenie.  [A.  Allgemeines.  281 

Selenka,  Emil,  Über  die  'Entv.icklung  des  Oiwssum  (Didelphi/s  virginiana).   in:   Biol.  Cen- 
tralbl.  5.  Bd.  p  294—295.  [301] 

SOlger,  B.,  1.  Dottertropfen  in  der  intracapsularen  Flüssigkeit  von  Fischeiern,    in :    Arch. 
Mikr.  Anat.  26.  Bd.  p  321—334  T  12.  [282] 

,  2.  Studien  zur  Entwicklungsgeschichte  des  Cöloms  und  des  Cölomepithels  der  Amphi- 
bien, in:  Morph.  Jahrb.  10.  Bd.  p  494— .528  T  24,  25.   [298] 

Spencer,   Baldwin  "W. ,    On  the  fate  of  the  Blastopore   in  Huna  tejnporaria.    in:    Z.  An- 
zeiger 8.  Jahrg.  p  97—98.  [298] 

Taschenberg,  Otto,  Zur  Frage  über  die  Entstehung  der  Färbung  der  Vogeleischalen     ibid 
^  p  243—245.  [283] 

Tichomiroff,  A.,  Zur  Entwicklung  des  Schädels  bei  den  Teleosteern.    ibid.    p  533—537 
[296] 

*Vanlair,  C,  Nouvelles  recherches  experimentales  sur  la  regeneration  des  nerfs.  in:  Arch. 

Biol.  Tome  6  p  127—235  T  6. 
Waldeyer,  W.,  Die  neueren  Forschungen  im  Gebiete  der  Keimblattlehre,    in:    D.  Med. 

Wochenschr.  Nr.  18A  12  pgg.  Figg. 
Warynski,  St.,  s.  Fol. 
Weiden,  W.  F.  R..  1.  Note  on  the  origin  of  the  suprarenal  bodies  of  vertebrates.    in:    Proc. 

R.  Soc.  London  Vol.  37  p  422—425.  [291] 
,  2.  On  the  suprarenal  bodies  of  vertebrata.  in:  Q.  Journ.  Micr.  Sc.  (2)  Vol.  27  p  137 

—150  T  11,  12.  [291] 
*Wharton,  Jones  T.,    On  the  ova  of  man  and  the  mammifera  before  and  after  fecundation.  in : 

Lancet  1885  II  Nr.  7. 
Wielowiejski,  A.  v..    Das  Keimbläschenstadium  des  Geschlechtskerns;  ein  Beitrag  zur  Bil- 
dungsgeschichte   der   Geschlechtsproducte.    in:    Z.  Anzeiger  8.  Jahrg.    p  723 — 728. 

[282] 


A,  Allgemeines. 

<-  I.  Zengang. 

Nach  Owsjannikow  ist  die  Oberfläche  der  Eier  der  Lachsforelle  mit  feinen 
Hervorragungen  besetzt.  Die  äußere  Eihülle  besteht  aus  einem  dünnen,  fein  punk- 
tirten  Häutchen,  darauf  folgt  die  mittlere  dicke,  radialgestreifte  Haut ,  endlich 
die  dünne,  durchsichtige  innere  Eihaut.  Auf  Zusatz  von  salpetersaurem  Silber 
bedecken  sich  die  Eier  mit  großen  Flocken  oder  Klumpen  von  Mucin.  Das  Ei 
des  Barsches  hat  eine  äußere  (Gallertkapsel}  und  eine  innere  medialgestreifte 
Dotterhaut.  Die  Gallertkapsel  zeigt  eine  sehr  complicirte  Beschaffenheit.  Jeder 
Graafsche  Follikel  ist  außen  von  einem  Endothel  umgeben ;  die  2.  Schicht  ist  die 
Gefäßschicht.  Die  Gallertkapsel  liegt  nicht  direct  unter  der  Gefäßschicht,  sondern 
ist  durch  eine  Lage  platter  Granulosazellen  davon  getrennt.  Die  Zellen  liegen 
über  den  Anfängen  der  korkzieherförmigen  Canäle.  Die  feinen  Verzweigungen 
der  letzteren  sind  in  die  Zonaradiata  eingesenkt.  Diese  zeigt  zweierlei  Streifen. 
Niemals  sah  Verf.  das  Eindringen  von  Leukocyten  in  s  Ei,  dem  vielmehr  die  Er- 
nährungsstoffe durch  die  gewundenen  Canäle  zugeführt  werden.  Es  folgt  hierauf 
die  Beschreibung  der  Eihäute  von  Lota  vulgaris,  Osmerus  eperlanus,  Acerina  vul- 
garis, Gasterosieus,  Coregonus^  Esox,  Anguilla  fluviatilis ,  Petromyzonßuviatilis.  Die 
Dotterkugeln  des  Nahrungsdotters  betrachtet  Verf.  als  Zellen,  jedoch  nicht  als 
metamorphosirte  Leukocyten,  sondern  im  Innern  entstandene  Gebilde  zelliger  Art. 
An  Osmcmseiern ,  die  unbefruchtet  waren ,  hat  Verf.  den  Beginn  der  Furchung 
sicher  gesehen.  Die  Öltropfen  sind  Erzeugnisse  der  Dotterzellen.  —  Verf.  macht 
ferner  Angaben  über  das  Laichen  und  die  Befruchtung  von  Petromgzonßu- 


282  Vertebrata. 

viatilis.  Die  Thiere  befanden  sich  7  Monate  hindurch  im  Aquarium,  ohne  Futter 
zu  erhalten.  In  den  ersten  Tagen  des  April  wurden  die  Q  voller,  während  bei 
.  den  (^  sich  die  Ruthe  entwickelte.  Am  18.  April  Abends  wurde  ein  Q  todt  auf- 
gefunden. Am  andern  Tage  Mittags  12  Uhr  bemerkte  Verf.,  daß  Eier  aus  dem- 
selben ausflössen,  vollzog  an  den  Eiern  dieses  Exemplares  die  künstliche  Befruch- 
tung und  sah  sämmtliche  Eier  sich  regelmäßig  entwickeln.  Innere  Befruchtung 
findet  nicht  statt,  jedoch  umfaßt  das  (^  das  Weibchen  mit  seinem  hinteren  Leibes- 
theil gürtelförmig  sehr  oft.  Am  unbefruchteten  Ei  hat  Verf.  die  Furchung  nie 
gesehen.  Ebenfalls  höchst  selten  konnte  die  Trennung  der  Eihäute  beim  Einlegen 
des  Eies  in  Wasser  gesehen  werden;  gewöhnlich  fängt  sie  erst  nach  der  Be- 
fruchtung an.  Am  spitzen  Pol  entsteht  ein  sichelförmiger  Zwischenraum  zwischen 
dem  Dotter  und  den  Eihäuten,  welche  hier  hornhautälmlich  vorgewölbt  sind.  Der 
dunkle  Dotter  bildet  hier  ebenfalls  einen  Hügel.  Die  »Flocke«,  wahrscheinlich 
ein  Schleimtropfen,  leistet  den  ins  Ei  eindringenden  Spermafäden  einigen  Wider- 
stand. Das  erste  Zeichen  der  gelungenen  Befruchtung  ist  das  Zurückziehen  des 
Dotters,  das  am  spitzen  Eipol  beginnt  und  sich  auf  die  übrigen  Theile  fortpflanzt. 
Das  Eindringen  des  Samenfadens  in  den  Dotter  wird  nicht  bedingt  durch  selb- 
ständige Bewegung,  sondern  durch  die  Strömung  des  Keimprotoplasmas.  Die 
Mikropyle  ist  ein  in  der  Mitte  etwas  verengter  Canal.  Das  Durchdringen  mehrerer 
Samenfäden  au  verschiedeneu  Punkten  durch  die  Eihaut  des  zugespitzten  Endes 
des  Eies  kann  bei  einiger  Übung  in  jedem  Präparate  beobachtet  werden.  Über 
das  Vorkommen  von  Richtungskörpern  spricht  sich  Verf.  zweifelnd  aus. 

Nach  Solger  (^)  ist  die  Wasser  aufnähme  der  abgelegten  Eier  der  Knochen- 
fische durch  die  poröse  Eikapsel  als  ein  von  der  Befruchtung  unabhängiger  Vorgang 
zu  betrachten,  welcher  zeitlich  mit  ihr  zusammenfallen  kann.  Er  führt  zur  prallen 
Spannung  der  vorher  meist  schlafifen  und  faltigen  Kapsel,  muß  somit  auch  einen  ge- 
wissen Druck  auf  den  Eikörper  ausüben.  An  Eiern  von  Leuciscus  rutilus  erschien  die 
Kapsel  etwa  30  Stunden  prall  gespannt  und  blieb  in  diesem  Zustand  bis  in  die  Nähe 
der  Ausschlüpfungszeit.  Der  intracapsulare  Raum  hat  eine  beträchtliche  Größe  und 
die  intracapsulare  Flüssigkeit  ist  gegen  Wasser  äußerst  empfindlich,  erfährt  bei 
Zusatz  von  Wasser  sofort  eine  starke  weißliche  Trübung  und  verhält  sich  dagegen 
ebenso ,  wie  das  Rindenprotoplasma ,  wenn  es  angestochen  wird.  Auffallender 
Weise  beherbergt  sie  aber  auch  geformte  Elemente ,  welche  mikroskopisch  große 
Übereinstimmung  mit  freigewordenen  Dottertropfen  besitzen ,  aber  deutliche 
Zeichen  des  Zerfalls  erkennen  ließen.  Wahrscheinlich  haben  sie  sich  vor  der 
völligen  Umwachsung  der  Dotterkugel  von  letzterer  abgespaltet,  was  an  die  be- 
kannte Erscheinung  bei  Batrachiereiern ,  wenn  deren  Dotterpfropf  nicht  in  das 
das  Innere  bewältigt  werden  konnte,  erinnert.  Ob  die  Zöttchen  der  Eikapsel  aus 
ausgetretenem  Dottermaterial  abzuleiten  sind,  wie  Eimer  will,  läßt  Verf.  zweifel- 
haft, hebt  jedoch  zustimmend  hervor,  daß  von  einem  gewissen  Zeitpunkte  an  in 
den  Zotten  eine  Einrichtung  besteht,  welche  den  weiteren  Eintritt  von  Wasser  in 
den  subcapsularen  Raum  hemmt.  Das  Perivitellin,  wie  Verf.  im  Anschluß  an 
Schneider  die  subcapsulare  Flüssigkeit  nennt,  kommt  wahrscheinlich  in  sehr  weiter 
Verbreitung  vor.  Auch  bei  den  Anamnia  kann  hiernach  ein  vom  Eikörper  ge- 
liefertes Fruchtwasser  vorhanden  sein. 

Nach  Wielowiejski  unterscheiden  sich  bei  Rana  temporaria  Eizelle  und  reife 
Samenkör perchen  nicht  nur  durch  ihre  Form  und  Größe,  sondern  auch  durch 
die  chemisch- physikalische  Beschaffenheit  ihrer  Kerne  wesentlich  von  einander. 
Der  Inhalt  des  Keimbläschens  färbt  sich  in  Methylgrünlösung  gar  nicht,  während 
das  Chromatin  des  Samenkopfs  sehr  stark  tingirt  wird.  Die  Theilungsproducte 
des  Keimbläschens,  wie  sie  in  der  Richtungsspindel  und  den  Richtungskörperchen 
hervortreten,   nehmen  dagegen  die  Färbung  an.    Also  sind,  wie  schon  Bütschli 


II.  Ontogenie.    A.  Allgemeines.  283 

nachwies,  Spermatoblastenkern  und  Keimbläschen  homolog.  [Vergl.  auch  Bericht 

f.  1885  Ip  62.] 

Taschenberg  untersuchte  die  Entstehung  der  Färbung  der  Vogeleischalcn. 
Die  Farbstoöe  stammen  aus  dem  Blute ;  es  fehlen  im  Eileiter  besondere  Pigment- 
drüsen. Im  Uterus  erhält  das  Ei  sowohl  seine  Grundfarbe  als  auch  die  Zeich- 
nungen. Erstere  ist  ein  Transsudat  aus  den  Blutgefäßen  des  Uterus ;  die  Flecke 
dagegen  werden  durch  Auflagerung  von  Pigmenttheilchen  hervorgebracht,  welche 
den  ganzen  Eileiter  hinunter  gewandert  sind.  Da  das  Ei  mit  dem  stumpfen  Pole 
cloakenfern  gelegen  ist,  so  wird  dieser  Theil  zuerst  von  dem  Pigment  getroffen. 
Letzteres  ist  daher  sehr  häufig  an  dieser  Stelle  besonders  dicht  und  durch  kranz- 
förmige Anordnung  ausgezeichnet.  Die  Pigmenttheilchen  stammen  wahrscheinlich 
aus  dem  Blut  des  geplatzten  Graafschen  Follikels.  Doch  ist  es  hiermit  schwer  zu 
vereinigen,  daß  es  sehr  viele  rein  weiße  Eier  gibt.  Die  Chalazen  leitet  Verf.  nicht 
sowohl  von  schraubenförmigen  Drehungen  des  Eies  im  Eileiter  ab ,  als  von  den 
Knickungsstellen  des  letzteren.  Der  Eileiter  ist  nämlich  in  der  Zeit  seiner  Thätig- 
keit  kein  gerade  absteigendes  Fallrohr,  sondern  mehrfach  zusammengelegt,  so  daß 
das  Ei  an  verschiedenen  Stellen  sich  durchwinden,  oder  vielmehr  durchgetrieben 
werden  muß.  Die  Schalenhaut  ist  nur  die  modificirte  oberste  Eiweißschicht; 
histologische  Elemente  der  Leitungswege  gehen  nicht  in  ihre  Bildung  ein.  —  Nach 
den  Erfahrungen  von  v.  Nathusius  kommt  es  bisweilen  vor,  daß  der  stumpfe  Pol 
des  Vogeleies  im  Eileiter  cloakenwärts,  der  spitze  cranialwärts  gewendet  liegt. 
Verf.  berührt  dabei  die  Frage ,  ob  im  Ei  selbst  das  morphologische  Motiv  für  die 
Bildung  der  sog.  secundären  Eihüllen  liege  oder  im  Uterus ,  also  ob  sie  organisch 
aus  dem  Ei  erwachsen  oder  mechanisch  vom  Uterus  aus  apponirt  sind,  und  neigt 
sich  der  Annahme  exoplastischer  Bildung  zu  [vergl.  oben  p  31].  —  Hierher  auch 
Guldberg  und  Ramsay. 

Haacke  stellt  fest,  daß  Trachydosaurus  asper  entschieden  vivipar  ist.  Die  Em- 
bryonen entwickeln  sich  im  zum  Uterus  erweiterten  Eileiter ,  ohne  von  Eihäuten 
umgeben  zu  sein.  Der  schwangere  Uterus  enthält  allerdings  außer  der  Dotter- 
haut und  dem  Chorion  auch  ein  von  ihm  selbst  abgesondertes  Eischalenrudiment ; 
doch  ist  es  sehr  reducirt  und  liegt  dem  Ei  seitlich  an.  Ein  Eizahn  fehlt  den  ge- 
bürtsreifen  Embryonen ;  er  ist  nicht  nöthig,  da  das  Junge  sich  nur  zu  strecken 
braucht,  um  seine  Hüllen  zu  zerreißen.  Gewöhnlich  kommt  auf  jeden  Uterus  1 
Embryo,  nicht  selten  sind  3  Embryonen  im  Ganzen  vorhanden ,  weniger  häufig 
nur  einer.  Geburtsreif  besitzen  sie  durchschnittlich  die  halbe  Länge  der  Alten, 
nicht  selten  aberjsind  sie  noch  größer,  besonders  dann,  wenn  die  Mutter  nur  1 
Junges  trägt.  Die  Tragzeit  beträgt  über  3  Monate.  Cydodus  ist  gleichfalls  vivi- 
par, Silubosaurus  wahrscheinlich  auch. 

Flemming  (i)  beschreibt  als  Chromatolysis  den  Vorgang  körnigen  Zerfalls 
und  darauf  folgender  Vertheilung  im  Liquor  folliculi  für  die  Kerne  vieler  FoUikel- 
epithelzellen ,  nachdem  der  umgebende  Zellkörper  verquollen  und  zerfallen  ist. 
Die  Zelltheilungen ,  die  sich  im  Epithel  der  normalen  Follikel  massenhaft  finden, 
nehmen  mit  dem  Grade  der  Epithelentartung  ab ,  folglich  ist  die  Chromatolysis 
nicht  mit  einer  Epithelwucherung  verbunden.  Sie  hat  nichts  zu  thun  mit  einer 
Leucocyten-Invasion,  ist  vielmehr  für  das  erwachsene  Kaninchen  constant  und 
im  Leben  des  Follikels  selbst  begründet.  Sonderbarer  Weise  kommt  es  in  den 
Eiern,  die  von  solchen  degenerirenden  Follikeln  beherbergt  werden,  in  vielen 
Fällen  zur  Ausbildung  von  Richtungsfiguren.  [Vergl.  hierüber  Bericht  f.  1885  I 
P  74.] 

La  Valette  St.  George  untersuchte  den  Theilungsmodus  der  Spermatogonien 
und  Spermatocyten  im  Hoden  von  Bomhinator  und  gewann  zahlreiche  Präparate 
von  Spermatogonien  mit  einfachem  Kern  und  von  solchen,  deren  Kerne  in  lebhafter 


284  Vertebrata. 

Abspaltung  begriffen  waren.  Dann  zeigte  sich  eine  Zellvermebrung  innerhalb  der 
Follikel,  die  aus  directer  Abspaltung  der  Spermatogonien  hervorgegangen  zu  sein 
schien.  Daneben  fanden  sich  (sehr  selten)  prägnante  Bilder  von  mitotischer 
Kerntheilung  der  Ursamenzellen.  Ob  die  Kernspaltung  zur  directen  Kerntheilung 
führt  oder  nur  als  Einleitung  zur  Mitose  auftritt,  läßt  L.  unentschieden.  Nach 
Flemming's  Methode  behandelt,  gaben  die  Spermatocyten  die  schönsten  Bilder 
von  Mitose.  In  einer  und  derselben  Samencyste  waren  fast  alle  Phasen  von  mito- 
tischer Vermehrung  der  Spermatocyten  wahrzunehmen.  Eine  doppelte  Umhüllung 
an  den  Spermatocyten  konnte  nicht  gesehen  werden.  Verf.  läßt  daher  die  Mög- 
lichkeit offen,  daß  die  Follikelhaut,  welche  stets  die  Spermatogonie  umschließt, 
als  Cystenhaut  weiter  fungirt.  Die  Umwandlung  von  Spermatiden  (Semper)  in 
Spermatosomen  konnte  in  allen  Stadien  verfolgt  werden.  Der  Umfang  des  Sper- 
matidenkerns wird  verringert ,  so  daß  ein  Zwischenraum  auftritt ;  der  Kern  er- 
scheint homogen,  glänzend,  zuweilen  höckerig  oder  von  kleinen  Hohlräumen 
durchsetzt.  Dann  wird  er  wieder  glatt  und  zieht  sich  in  die  Länge  aus ,  um  den 
Körper  des  Spermatosoms  darzustellen.  In  jenen  Stadien  zeigte  das  Protoplasma 
der  Spermatiden  regelmäßig  eine,  hie  und  da  mehrere  Vacuolen.  Gleichzeitig  trat 
häufig  ein  oft  sehr  langer  Faden  aus  der  Zellsubstanz  hervor,  der  lebhaft  peit- 
schende Bewegungen  ausführte.  Im  ganzen  erinnerte  jetzt  das  Spermatosom  lebhaft 
an  das  Aussehen  eines  Flagellaten.  Diese  lange  Geißel  ist  nichts  Bleibendes,  doch 
scheint  ihr  oberer  Theil ,  nachdem  sie  sich  verkürzt  hat ,  zum  Stützfaden  des 
Flimmersaums  zu  werden,  dieser  letztere  aber  aus  dem  übrigen  Protoplasma  her- 
vorzugehen. [Vergl.  auch  Bericht  f.  1885  I  p  71.] 

II.  Histogenesis, 

Hierher  Lawdowski,  Flemmifig  (2),  Vanlair  und  Fraisse. 

Nissen  suchte  an  Hunden,  Kaninchen  und  Katzen  zu  bestimmen ,  welche  Rolle 
die  Kerne  bei  der  Absonderung  der  Milch  spielen.  Ihre  Zahl  betrug  in  sehr  hohen 
Zellen  1 ,  oft  2  und  3 .  Mitosen  konnten  nicht  aufgefunden  werden ,  obschon  die 
Vermehrung  der  Kerne  in  den  Milchzellen  ein  überaus  häufiges  Ereignis  ist ;  viel- 
leicht findet  directe  Kerntheilung  statt.  Die  an  dem  Innenende  der  Zelle  liegen- 
den Kerne  lösen  sich,  umgeben  von  einem  Hof  Protoplasmas,  von  den  Epithel- 
zellen los  und  gehen  schon  in  den  Zellen ,  seltener  erst  im  Lumen  der  Alveolen 
einen  eigenthümlichen  Zerfallsproceß  ein.  Hierdurch  kommt  das  Nuclein  in  das 
Secret,  wo  es  dann  wohl  zur  Bildung  des  Casein  verwendet  wird.  Die  Alveolen 
der  Colostrumdrüsen  weisen  bei  weitem  nicht  den  Kernreichthum  auf,  wie 
Drüsen  auf  der  Höhe  der  Lactation ;  auch  konnte  hier  kein  Kernzerfall  festgestellt 
werden.  Dagegen  wurde  er  zufällig  bei  den  Granulosazellen  des  Eies  in  dem 
Eierstock  eines  Kaninchens  beobachtet. 

Wählt  man  mit  Altmann  bei  der  Behandlung  von  Embryonen  solche  Farbstoffe, 
welche  vorzugsweise  das  Protoplasma  färben,  so  zeigen  die  Zellen  des  Me so- 
der m  meist  reiche  Verästelungen  ihres  Körpers,  besonders  in  bestimmten  Ent- 
wicklungsstadien. Sie  zeigen  nicht  nur  reichliche  Anastomosen  unter  einander, 
sondern  schicken  auch  zierliche  Ausläufer  zum  Ectoderm  und  Medullarrohr  hin. 
Am  innigsten  sind  die  Beziehungen  zur  Wand  des  Vorderdarms.  An  Präparaten, 
bei  welchen  das  Mesoderm  sich  etwas  zurückgezogen  hat,  läßt  sich  erkennen,  daß 
die  Fäden  mit  Umbiegung  ihrer  Enden  eine  Art  Grenzschicht  bilden,  welche 
keinerlei  Verbindungen  mit  dem  Ectoderm  andeutet.  In  den  Mesodermzellen 
liegen  die  Centra  des  radiären  Verlaufs  jener  Fäden,  deren  Theilungen  sich  von 
ihnen  abwenden,  nicht  in  den  Ectodermzellen.  Nach  Verf.  ist  es  immerhin  mög- 
lich, daß  sich  herausstellt,  daß  die  epithelialen  Zellen  intracellulär  innervirt 
werden.     Dann  läge  das  merkwürdige  Verhalten  vor,  daß  alle  Elemente  des  Ar- 


I 


II.  Ontogenie.   A.  Allgemeines.  285 

chiblasten  unter  einander  durch  Nervenbahnen  verbunden  sind.  Die  sensitive 
Peripherie  steht  dann  in  Verbindung  mit  dem  sensitiven  Centrum,  dieses  durch 
die  Reflexbahnen  mit  dem  motorischen  Centrum  und  durch  dieses  mit  der  moto- 
rischen Peripherie.  Dagegen  ist  bis  jetzt  die  Innervation  einer  parablastischen 
Zelle  weder  anatomisch  noch  physiologisch  nachgewiesen.  So  z.  B.  bei  den 
Hornhautzelleu.  Das  Fehlen  der  Nerven  im  Knorpel ,  die  Schmerzlosigkeit  des 
Knochens  bei  operativen  Eingriffen  u.s.  w.  sind  bedeutsame  Belege  für  den  Inner- 
vationsmangel  des  Parablasten ,  während  die  Empfindlichkeit  des  Periostes  auf 
dem  Vorhandensein  dichter  Nervenplexus  und  zahlreicher  Nervenendorgane  be- 
ruht, wie  Jentz  unter  Verf.'s  Leitung  gefunden  hat.  Die  vordringende  Nerven- 
substanz scheint  hiernach  den  einfachen  Anschluß  an  eine  parablastische  Zelle  zu 
verschmähen,  an  eine  archiblastische  dagegen  aufzusuchen.  Wo  nun  jener  An- 
schluß fehlt,  da  kann  auch  die  Hypothese  von  Hensen,  daß  jeneFädchen  als  Pro- 
duct  einer  unvollständigen  Zelltheilung  die  Anlage  der  späteren  Nervenfasei'ver- 
bindungen  seien,  keine  Geltung  haben.  An  der  Grenze  von  Periost  und  Knochen 
findet  sich  eine  Scheidung  für  Nervenreichthum  und  Nervenarmuth ;  die  Grenze 
zu  dem  fast  rein  parablastischen  Knochen  stellt  eine  Sensibilitätsfläche  dar ,  die 
das  Knochensystem  von  dem  übrigen  Mesoderm  in  bestimmter  "Weise  abschließt. 
In  den  Plexusbildungen  hat  dieHensen'sche  Hypothese  schon  eine  größere  Stütze  ; 
denn  der  Unterschied  in  der  Configuration  der  späteren  Plexus  und  der  früheren 
anastomosirenden  Mesodermzellen  ist  kein  so  großer,  daß  er  Bedenken  einflößen 
könnte.  Im  Allgemeinen  aber  möchte  Verf.  aus  dem  bisherigen  Stand  unserer 
Kenntnisse  die  Schlußfolgerung  ziehen,  daß  überall  da,  wo  wir  es  mit  der  Bildung 
geschlossener  Nervenstämme  zu  thun  haben,  das  successive  Auswachsen  der 
Fasern  das  Wahrscheinlichere  ist. 

III.  Teratogenesis. 

Wie  Fol  &  Warynski  hervorheben,  muß  man  sich  vor  Allem  über  die  Ziele  der 
Teratologie  klar  zu  werden  versuchen.  Es  handelt  sich  bei  ihr  weniger  um 
Kenntnis  und  Beschreibung  der  mojiströsen  Formen ,  weniger  um  Classificirung 
in  Gattungen  und  Arten,  als  vielmehr  um  das  Ziel,  die  allgemeinen  Gesetze 
der  embryonalen  Entwicklung  aufdecken  zu  helfen.  Die  Störungen  der  Gesetze 
der  normalen  Entwicklung  haben  weniger  um  ihrer  selbst  willen  Interesse  als  durch 
ihre  Fähigkeit,  die  normalen  Erscheinungen  in  klareres  Licht  zu  stellen.  Im  Ein- 
zelnen suchen  die  Verf.  ihr  Recht,  mit  verfeinerten  Methoden  zu  experimentiren, 
gegenüber  einem  Angrifie  des  Teratologen  Dareste  zu  wahren,  welcher  nur  die 
einfachsten  Formen  des  Experimentes  für  naturgemäß  und  zulässig  erklärt.  Wei- 
terhin machen  die  Verf.  Dareste  den  Vorwurf,  daß  er  bei  seinen  Experimenten 
versäumt  habe,  täglich  die  benutzten  Hühnereier  zu  wenden,  und  zeigen,  daß 
dieser  eine  Umstand  für  die  Erzeugung  gewisser  monströser  Formen  mehr  in's 
Gewicht  falle,  als  alle  übrigen. 

Die  von  der  Henne  und  in  den  Brutanstalten  geübte  Sitte,  die  Eier  während 
der  Bebrütung  periodisch  umzuwenden,  ist  nach  Dareste's  Experimenten  sehr 
wohl  begründet  und  von  großem  Einfluß  auf  den  Bruterfolg,  ja  selbst  auf  die  Ent- 
stehung gewisser  Formen  von  Monstra.  Bis  gegen  das  Ende  der  1.  Woche  können 
die  Eier  in  ihrer  Stellung  bleiben,  ohne  Schaden  zu  nehmen.  Längeres  Zuwarten 
jedoch  bedingt  eine  Reihe  von  Gefahren.  Insbesondere  führt  die  allzulange  Be- 
rührung eines  und  desselben  Gebietes  der  AUantois  und  des  Dotters  zu  Ver- 
wachsungen, weiterhin  zu  Rupturen  und  zu  frühzeitigem  Absterben.  Wenn  selbst, 
wie  es  allerdings  in  der  Mehrzahl  der  Fälle  geschehen  soll,  der  Embryo  bis  zum 
Ende  der  Brütezeit  sich  fortentwickelt,  so  kann  er  doch  nicht  ausschlüpfen.    Der 


286  Vertebrata. 

an  der  AUantois  haftende  Dotter  wird  durch  jene  selbst  zurückgehalten  und  kann 
sieb  nicht  in  die  Bauchhöhle  zurückziehen ;  daher  geht  der  Embryo  noch  am  1 9 . 
oder  20.  Tage  zu  Grunde.  Durch  periodische  Umdrehung  wird  nun  diese  Gefahr 
vermieden. 

Nach  Fol  (*)  besitzen  menschliche  Embryonen  von  8-9 mm  Länge,  also  in 
dem  Stadium,  auf  welchem  der  Schwanz  äußerlich  seine  größte  Ausdehnung  hat, 
nicht  weniger  als  38  Wirbelanlagen,  so  daß  auf  das  Steißbein  9  entfallen.  Die 
beiden  letzten  Wirbel  haben  allerdings  keinen  knorpeligen  Wirbelkörper,  sind  aber 
durch  ganz  unzweideutige  Myomeren  kenntlich  gemacht.  Bei  Embryonen  von 
19  mm  sind  die  4  letzten  Wirbelanlagen  bereits  zu  einem  Stück  verschmolzen. 


B.  Mehrere  Wirbelthierclassen. 

Hierher  Ryder  und  Waldeyer. 

Nach  Ehlers  ist  die  Chorda  dorsalis  der  Vertebraten  dem  sogenannten 
Nebendarm  vieler  Wirbelloser  wahrscheinlich  homolog ,  insofern  beide  vom  Ento- 
derm  abstammen  und  an  der  Neuralseite  des  Darmrohres  liegen.  Der  Nebendarm 
mündet  vorn  und  hinten  in  das  Darmrohr  aus  und  setzt  sich  oft  in  eine  Rinne  seiner 
Innenfläche  fort.  So  schnürt  sich  die  Chorda  in  den  ursprünglichsten  Fällen  eben- 
falls in  Form  einer  Rinne  vom  Darmrohr  ab,  und  kann  an  beiden  Enden  noch 
mit  dem  Darmrohr  zusammenhängen. 

Onodl's  Untersuchungen  über  die  Entwickelung  des  sympathischen  Ner- 
vensystems erstrecken  sich  auf  alle  5  Classen  der  Wirbelthiere.  An  Selachier- 
embryonen  tritt  das  Intervertebralganglion  zuerst  als  die  bekannte  Ganglienleiste 
auf,  die  aus  den  an  der  Dorsalseite  des  MeduUarrohrs  befindlichen  Zellen  sich  ent- 
wickelt. Der  vollständigen  Abtrennung  der  bilateral  nach  vorn  wachsenden  Gan- 
glienkette geht  eine  segmentale  Einschnürung  voran.  Das  ventrale  schmächtige 
Ende  des  Intervertebralganglions  beginnt  alsbald  in  Folge  eingetretener  Zeilproli- 
feration sich  zu  verdicken  und  eine  dreiseitige  Anschwellung  zu  bilden.  Diese,  die 
Anlage  des  sympathischen  Nervensystems ,  tritt  von  vornherein  segmental  auf, 
hängt  ursprünglich  natürlich  mit  dem  übrigen  Theil  des  Intervertebralganglions 
innig  zusammen  und  schnürt  sich  erst  später  ab.  Im  vorderen  Stammtheil  des 
Embryo  ist  die  Ausbildung  am  frühesten  vollendet;  das  sympathische  Ganglion 
liegt  hier  in  Gestalt  einer  vollständig  abgetrennten  Ganglienmasse  an  der  medialen 
Seite  des  faserigen  Nervenstammes.  Die  Bildung  des  Grenzstranges  geht  so  vor 
sich,  daß  die  abgetrennten  sympathischen  Ganglien  in  Folge  einer  lebhaften 
Zellenwucherung  in  sjfgittaler  Richtung  miteinander  in  Berührung  treten  und 
in  dieser  Weise  durch  Längscommissuren  mit  einander  verbunden  werden.  Aus 
den  einzelnen  Ganglien  entwickeln  sich  frühzeitig  gangliöse,  später  faserige  peri- 
phere Äste,  aus  welchen  durch  Abschnüruug  größere  periphere  Ganglien  hervor- 
gehen .  Am  Kopftheil  sind  die  Verhältnisse  besonders  complicirt ;  doch  tritt  Verf. 
dafür  ein,  daß  das  Ganglion  ciliare  als  ein  peripheres  sympathisches  Ganglion 
betrachtet  werden  müsse.  Abgesehen  vom  Ganglion  ciliare  sind  am  Kopftheil  nur 
Spinalganglien  vorhanden.  —  Bei  Amphioxus  konnten  Spinalganglien  nicht  nach- 
gewiesen werden,  dem  entsprechend  fehlen  ihm  auch  die  sympathischen  Ganglien 
und  der  Grenzstrang.  Der  sympathische  Grenzstrang  fehlt  auch  den  Petromy- 
zonten;  dagegen  jist  bei  letzteren  jener  embryonale  Zustand  dauernd  vorhanden, 
in  welchem  das  Intervertebralganglion  die  Elemente  des  spinalen  und  sympa- 
thischen Ganglions  enthält;  erst  bei  höher  difierenzirten  Fischen  tritt  die  Son- 
derung zu  Tage.  Bei  den  Knochenfischen  kommt  schon  der  Kopftheil  des  sym- 
pathischen   Nervensystems    zum   Vorschein.     Beim  Frosch   ist  die    segmentale 


II.  Ontogenie.   B.  Mehrere  Wirbelthierclasscn.  287 

Anordnung  des  Sympathicus  in  sehr  bemerkbarer  Weise  aufrecht  erhalten.  Das 
vorderste  sympathische  Ganglion  des  Rumpfes  und  der  vorderste  Grenzstrangtheil 
setzen  sich  direct  in  das  Ganglion  des  Vagus  fort.  Wie  bei  Mustelus,  so  ist  auch 
beim  Frosch  das  Vagusganglion  als  ein  vereinigt  gebliebenes  Spinal-  und  Sympa- 
thicusganglion  zu  betrachten.  Auf  Grund  seiner  Beobachtungen  hält  Verf.  auch 
eine  Anzahl  von  Anomalien  für  leicht  erklärlich,  bei  welchen  die  Ganglien  strecken- 
weise fehlen  und  der  Grenzstrang  Unterbrechungen  zeigt.  In  solchen  Fällen  hat 
sich  das  sympathische  Ganglion  vom  intervertebralen  nicht  abgeschnürt. 

Schimkewitsch  [\  -]  vergleicht  die  Entwicklung  des  Herzens  der  Wirbelthiere 
mit  derjenigen  der  wirbellosen  Thiere  und  zeigt  an  der  Hand  von  Figuren,  daß 
das  Herz  sich  am  Zusammeukunftsort  der  Mesodermplatten  auf  der  Seite,  welche 
der  Nervenanlage  gegenüberliegt,  bildet.  Bei  den  Wirbelthieren  werden  die 
Höhlen  des  Herzens  vor  der  Zusammenkunft  der  Mesodermplatten  geschlossen, 
weshalb  das  Herz  als  ein  paariges  Organ  erscheint.  Bei  den  Wirbellosen  dagegen 
kommt  dieses  Schließen  nicht  vor  und  das  Herz  erscheint  uupaar.  Das  Herz  der 
Wirbel-  und  wirbellosen  Thiere  entwickelt  sich  weder  auf  Rechnung  des  Darm- 
faserblattes, noch  auf  Rechnung  des  Hautfaserblattes,  sondern  auf  Kosten  des 
Theiles,  welcher  dem  Rückenmesenterium  der  Würmer  entspricht.  Die  Abschnürung 
der  Herzhöhle  von  der  Höhle  des  Mitteldarms  bei  den  Wirbellosen  ist  nur  schein- 
bar, in  der  That  aber  ist  die  Herzhöhle  in  beiden  Fällen  als  ein  Rest  der  Furchungs- 
höhle  zu  betrachten.  Die  Entstehung  des  Herzens  bei  den  Wirbelthieren  aus 
2  Hohlräumen  ist  daher  gegen  Balfour's  Meinung  als  ein  primitiver  Entwicklungs- 
vorgang anzusehen.  Auch  bei  den  Tunicaten  ist  die  Höhle  des  Herzeus  ein  Rest 
der  Furchungshöhle,  die  Pericardialhöhle  aber  ist  ein  Rest  einer  archenterischen 
Höhle.  Das  Herz  der  Arthropoden  ist  vielleicht  nur  dem  Myocardium  der  Wir- 
belthiere gleichwerthig,  dasjenige  der  Tunicaten  nur  dem  Endocardium  derselben. 

Für  Mihälkovics'  Untersuchung  über  die  Entwicklung  des  Harn-  und  Ge- 
schlechtsapparates bildeten  Embryonen  von  Reptilien,  Vögeln  und  Säu- 
gethieren,  theilweise  auch  des  Menschen,  das  Material.  Die  Höhlen  der  vorderen 
3-4  Segmentalbläschen  stehen  bei  Lacerta  anfänglich  sowohl  mit  dem  Cölom  als 
mit  den  Urwirbelhöhlen  in  offener  Verbindung,  ihre  Wände  sind  daher  als  ab- 
getrennte Stücke  der  Seitenplatten  zu  betrachten.  Sie  entstehen  unabhängig  vom 
primären  Urnierengang  und  gehen  ihm  zeitlich  voraus ;  sie  sind  den  rudimentären 
Segmentaltrichtern  der  Vorniere  der  Vögel  und  Säuger  homolog.  Die  weiter  hinten 
sich  anschließenden  Segmentalbläschen  entstehen  durch  directe  Differenzirung  aus 
den  Mittelplatten.  Die  ganze  embryonale  Anlage  des  Urogeoitalapparates  stammt 
vom  Mesoblasten  ab  ,  dabei  auch  von  Zellen ,  die  dem  Kern  der  Urwirbel  ange- 
hören. Das  Urnieren-  oder  Wolff'sche  Blastem  bildet  alsbald  einen  Vorsprung 
gegen  die  Leibeshöhle ,  den  Urogenitalhügel ,  der  vom  Keimepithel  überkleidet 
wird.  Letzteres  ist  kein  Gebilde  von  besonderer  Abkunft,  sondern  ein  Theil  des 
Cölomepithels  selbst.  Der  Urnierengang  der  Reptilien  ist  ein  abgespaltenes 
Stück  des  mit  der  oberen  Zellschicht  der  Mittelplatte  gleichwerthigen  Theils  der 
oberen  Seitenplatte.  Er  entsteht  bei  den  höheren  Amnioten  als  dorsaler  solider 
Auswuchs  der  Mittelplatte  in  der  Gegend  des  5.  bis  8.  Segmentes:  distahvärts 
scheint  er  sich  durch  interstitielles  Wachsthum  auszubreiten.  Pronephros  und 
Metanephros  hält  Verf.  für  incomplet  homologe  Gebilde.  Die  bei  den  Reptilien 
angelegten  Urnierenb laschen  stehen  mit  dem  Urnierengang  von  Anfang  an 
in  unmittelbarer  Verbindung  und  verschmelzen  an  den  Berührungsstellen  mit  ihm. 
Die  Verschmelzuugsstelle  wird  durch  Ausziehung  zu  einem  gewundenen  Urnieren- 
canälchen ,  während  das  Urnierenbläschen  das  Epithel  des  Malpighischen  Körper- 
chens liefert.  Der  Gefäßknäuel  entsteht  aus  indifferenten  Zellen  des  Urniereu- 
blastems.   Ähnlich  verhält  es  sich  bei  den  Vögeln  und  Säugern.   Da  die  Urnieren- 


288  Vertebrata. 

Wäschen  in  weit  größerer  Anzahl  angelegt  werden,  als  die  Körpersegmente,  so  ist 
der  Ausdruck  Segmentalbläschen  nach  Verf.  nicht  gerechtfertigt.   Die  weiter  ent- 
wickelten Uruierencanälchen  lassen  einen  secernirenden  Abschnitt  von  einem  Sam- 
melrohr unterscheiden ;  im  ersteren  sind  die  Zellen  mit  stark  glänzenden  gelblichen 
Körnchen  angefüllt.    Die  secundären  und  tertiären  Urnierencanälchen  und  Glo- 
meruli  entstehen  nicht  auf  Grundlage  der  schon  vorhandenen  primären,    sondern 
ähnlich  wie  letztere  durch  Differenzirung  aus  dem  Urnierengewebe.  Aus  den  Me- 
sodermzellen ,  welche  die  Canäle  bilden,  entstehen  gleichzeitig  mit  den  Gefäßen 
auch  Blutzellen ,   so  daß  die  Urniere  in  früher  Zeit  auch  als  blutbildendes  Organ 
functionirt.  Beim  Hühnchen  steht  die  Urniere  am  7.-8.  Tage,  bei  dem  Kaninchen 
zur  Zeit  einer  Körperlänge  von  18-20  mm,  bei  Schaf-  und  Rindsembryonen  auf 
der  Stufe  einer  Körperlänge  von  25-30  mm  in  höchster  Blüthe     Das  Zwerch- 
fellband der  Urniere  ist  der  proximalste  Abschnitt  des  früheren  Urogenitalhügels; 
hier  lagen   die  Vornierencanälchen   und  kommen   keine  Urnierencanälchen  zur 
Entwicklung;   es  enthält  embryonales  Bindegewebe  und  den  Urnierengang.    Bei 
den  Reptilien  fungiren  Meso-  und  Metanephros  lange  nebeneinander,  da  jene  erst 
spät  zu  schrumpfen  beginnt.    Aus  dem  proximalen ,    kleineren  Abschnitt ,   der 
Pars  sexualis  der  Urniere,    entsteht  das  Caput  epididymidis ,   der  proximale 
Theil  des  Epoophoron.  Aus  dem  distalen  größeren  Abschnitt,  der  Pars  renalis, 
geht  die  Paradidymis  und  das  Paroophoron  hervor.  Aus  dem  Urnierengang  ent- 
wickelt sich  der  Körper  und  Schwanz  des  Nebenhodens  und  das  Vas  deferens. 
Beim  (^  geht  er  zumeist  zu  Grunde  oder  bildet  die  Gartner'schen  Canäle.    Der 
Müller' sehe  Gang  geht  beim  (^  in  seinem  mittleren  Theil  spurlos  zu  Grunde;  der  vor- 
dere erhält  sich  als  ungestielte  Hydatide,  der  hintere  bildet  das  Weber'sche  Organ; 
ausnahmsweise  bleibt  er  in  ganzer  Länge  als  Rathke'scher  Gang  bestehen.    Beim 
5  entwickelt  sich  aus  ihm  der  Geschlechtsgang  vom  Ostium  abdominale  tubae 
bis  zum  Hymen.    Der  Müller'sche  Gang  nimmt  seinen  Ursprung  nicht  vom  Ur- 
nierengang,  sondern  von  dem   an    der  lateralen  Seite    der  Urnieren  gelegenen 
Cylinderepithel  des  Cöloms.  An  der  distalen  Spitze  des  dreieckigen  Feldes  ent- 
steht eine  seichte  Vertiefung ,  welche  darauf  trichterförmig  in  das  subperitoneale 
Gewebe  des  Wolff'schen  Körpers  hineinsinkt ;    das  ist  die  erste  Anlage ,  die  nach 
hinten  weiterwächst.   Das  proximale  Ende  ist  der  Müller'sche  Trichter,  das  Ostium 
abdominale  tubae.    Die  Spitze  des  Trichters  wächst  als  solides  Gebilde  in  der 
Tuben  falte  weiter,  deren  Bildung  derjenigen  des  Ganges  immer  vorangeht  und 
als  Wegweiser  für  das  vorwachsende  Ende  des  Ganges  dient.    Der  Müller'sche 
Gang  hat  Beziehungen  nicht  nur  zur  Geschlechtsdrüse,  sondern  zum  ganzen  Cölom, 
es  ist  der  Ausführungsgang  des  ganzen  Enterocöloms ,  das  in  weiterem  Sinne  als 
Geschleclitscavität   aufgefaßt   werden   kann.     Die  Bedeutung    des   Mtiller'schen 
Ganges  als  eines  bloßen  Geschlechtscanals  für  die  weiblichen  Producte  ist  daher 
secundärer  Art.   Die  Fimbria  ovarica\entsteht  nicht,  wie  die  übrigen,  durch  wulst- 
förmige  Erhebung  des  Trichterrandes,  sondern  stellt  den  proximalen  Theil  einer 
Peritonealleiste  dar,   die  bei  jimgen  Embryonen  von  der  Tubenöffnung  an  bis  zur 
Leistengegend  hinunterzieht;  sie  ist  nichts  anderes,  als  der  proximale  Theil  der. 
Geschlechtsleiste,   an  welcher  die  speciifischen  Geschlechtszellen  nicht  zur  Ent- 
wickelung  kommen.    Aus  den  Resten  des  Schwanzdarms  geht  der  Endtheil  des 
Mastdarms  hervor ;  über  der  Spitze  des  Schwanzdarms  liegt  nämlich  jener  Schluß- 
theil  der  Leibeswand,  der  sich  von  der  Wurzel  der  Allantois  zum  Schwanzfortsatz 
erstreckt,  und   der  nachher  zur  Bildung  der  Afteröffnung  durchbrochen  wird. 
Die  Rathke'sche  Ansicht,  wonach  die  Cloake  durch  die  Entwickelung  des  Darmes 
in  2  Räume  getheilt  wird ,  deren  vorderer  zum  Sinus  urogenitalis  ,  deren  hinterer 
zum  Rectum  wird ,  trifft  nicht  völlig  zu ,   da  die  ganze  Cloake  während  des  Vor- 
wachsens der  mittleren  Darmfalte  in    die  Verlängerung  des  Enddarms  herein- 


n.  Ontogenie.   B.  Mehrere  Wirbelthierclassen.  289 

gezogen  wird.  Die  Mündung  des  Urogenitalcanales  entsteht  einzig  aus  dem  End- 
theil  der  Allantois .  Die  Cloake  hat  an  der  Bildung  des  Urogenitalcanah'.s  hier- 
nach gar  keinen  Antheil.  Zur  Zeit  der  ersten  Entwickelung  der  Niere  mündet 
der  Ureter  sammt  dem  Wolff' sehen  Gang  durch  einen  gemeinsamen  Schenkel 
(AUantoisschenkel)  in  die  Allantois  ein ;  späterhin  sind  beide  Gänge  voneinander 
getrennt ;  die  Trennung  geschieht  durch  Aufnahme  der  kurzen  AUantoisschenkel 
in  die  Wand  des  Urogenitalcanals.  Anfangs  ist  das  Zwischenstück,  welches  die 
Gänge  trennt,  noch  klein ;  es  wird  aber  durch  Wachsthum  ansehnlich  groß  ;  so 
entsteht  das  Trigonum  vesicae.  Der  Geschlechtsstrang  von  Thiersch  ist  nichts 
anderes,  als  das  dichter  gewordene  Bindegewebe  um  den  distalen  Theil  der  Wolflf - 
sehen  Gänge ,  das  sich  in  der  Medianlinie  mit  jenem  der  anderen  Seite  zu  einer 
gemeinsamen  Platte  vereinigt  hat.  Unten  ist  dieselbe  der  hinteren  Wand  der 
Allantois  angeheftet,  weiter  aber  zieht  sie  als  quere  Scheidewand  von  einer  Becken- 
seite zur  andern.  In  der  Platte  liegen  mediauwärts  die  Müller  sehen  Gänge.  Die 
Vereinigung  derselben  erfolgt  beim  Menschen  in  der  7.-8.  Woche  zuerst  im 
oberen  Drittel  des  Geschlechtsstranges ,  und  schreitet  von  hier  nach  beiden 
Richtungen  fort.  Beide  Gänge  sind  im  Geschlechtsgang  schon  zu  einer  Zeit  zu 
einem  gemeinsamen  Caual  vereinigt,  bevor  dessen  Durchbruch  in  den  Urogenital- 
canal  erfolgt  ist.  Das  distale  Ende  des  Ganges  liegt  mit  den  Enden  der  Wolff- 
schen  Gänge  in  einem  kleinen  Hügel,  dem  Müller 'sehen  Hügel.  Aus  letz- 
terem geht  der  CoUiculus  seminalis  resp.  sein  Homologon,  das  Hymen  hervor. 
Das  Lig.  latum  uteri  entsteht  aus  derselben  Anlage,  wie  die  Wände  des  weiblichen 
Geschlechtscanals,  nämlich  aus  dem  Geschlechtsstrang;  so  erklärt  sich  sein  Reich- 
thum  an  glatter  Musculatur.  Auch  das  Lig.  ovarii  und  Lig.  teres  uteri,  ferner 
das  Lig.  sacro-  und  rectouterinum  sind  musculöser  gewordene  Züge  im  lateralen 
Theil  des  Geschlechtsstranges.  Der  normale  Sinus  prostaticus  entspricht  dem  vom 
Hymentrichter  (CoUiculus  seminalis)  umschlosseneu  TheU  des  Müller' sehen  Ganges, 
ist  also  blos  dem  Introitus  und  dem  distalen  Theil  der  Vagina,  nicht  aber  dem 
Uterus  homolog.  Ist  vom  MüUer'schen  Gang  mehr  vorhanden,  so  entspricht  er 
der  Scheide  ,  dem  Halse,  selbst  Körper  und  Grund  des  Uterus.  Der  sogenannte 
Uterus  masculinus  des  Kaninchens  verdient  diesen  Namen  nicht,  da  er  größten- 
theUs  aus  den  erweiterten  Enden  der  Wolffschen  Gänge  hervorgeht ;  die  Bethei- 
ligung des  MüUer'schen  Ganges  ist  nur  eine  untergeordnete.  Die  Prostatadrüsen 
sind  nichts  anderes,  als  stark  entwickeUe  Harnröhrendrüsen  in  der  Umgebung  des 
Geschlechtsstranges.  Die  Sameubläschen  entstehen  durch  einen  Ausstülpungs- 
proceß  aus  den  distalen  Enden  der  Wolff'schen  Gänge,  von  deren  lateraler  Seite. 
—  Die  ersten  Spuren  der  Geschlechtsleiste  (Stria  germinativa)  kommen  zu 
einer  Zeit  zum  Vorschein ,  in  der  die  Wolff'schen  Körper  den  Höhepunkt  ihrer 
Entwickelung  noch  nicht  erreicht  haben.  Schon  vorher  ist  an  ihrer  SteUe  bei 
Reptilien  und  Vögeln  das  Cölomepithel  verändert,  indem  es  größere  Zellen  enthält. 
Letztere  sind  noch  nicht  Primordialeier ,  sondern  zweckmäßiger  große 
GeschlechtszeUen  zu  nennen.  Die  kleineren  Zellen  des  Keimepithels  wachsen  auf 
die  freie  Oberfläche  der  größeren  hinan  und  begraben  letztere  in  die  Tiefe ;  so  ge- 
rathen  letztere  unter  die  bindegewebigen  Stromazellen  der  Urniere  und  bilden  mit 
ihnen  das  unter  dem  Keimepithel  gelegene  Innere  der  Geschlechtsleiste,  das  Keim- 
drüsenblastem.  Die  Anlage  der  Nebenniere  hat  enge  Beziehungen  zu 
jener  der  Geschlechtsdrüse.  Das  Keimepithel  wuchert  nämlich  an  der  Geschlechts- 
leiste und  auch  noch  etwas  proximalwärts  von  deren  oberer  Spitze  neben  der  Ge- 
kröswurzel  regellos  in  das  anliegende  Bindegewebe  hinein ;  die  hineingelangten 
Elemente  differenziren  sich  alsbald  zu  Strängen ,  von  welchen  die  an  der  oberen 
Spitze  der  Geschlechtsleiste  und  noch  proximalwärts  Hegenden  zu  den  Neben- 
nierensträngen werden,  die  anderen  aber  die  Sexualst  ränge  liefern.    Die 

Zool.  Jahresbericht.  1885.  IV.  19 


■290  Vertebrata. 

Zellen  der  letzteren  stammen  also  zwar  aus  dem  Keimepitliel ,  aber  nicht  direct, 
sondern  durch  Infiltration  des  Stromas  mit  Keimepithelzellen  und  Herausdifferen- 
zirung  aus  dem  Stroma  in  Form  von  Strängen.  Die  Zellenstränge  der  Nebenniere 
gehen  dagegen  aus  einer  directen  Wucherung  des  Cölomepithels  hervor. 
Zwischen  beiden  Regionen  liegt  eine  gemischte  Zone,  wo  die  Sexual.stränge  mit 
den  Neben  niereusträngen  zusammenhängen.  Der  Unterschied  ist  indessen  kein 
wesentlicher,  da  die  Quelle  für  beide  dieselbe  ist.  Die  Stränge  der  Nebenniere 
sind  hiernach  nicht  bindegewebiger,  sondern  epithelialer  Natur.  Die  Nebennieren 
bilden  mit  den  Geschlechtsdrüsen  eine  besondere  Gruppe  von  Drüsen  ,  deren  Cha- 
racter  theils  in  ihrer  besonderen  Herkunft,  theils  im  Mangel  eines  directen 
Ausführungsganges  liegt.  Was  die  Diflferenziruug  der  Keimdrüsenanlagen 
betrifft,  so  geht  Verf.  in  der  Beurtheilung  des  sexuellen  Characters  der  Keim- 
drüsen folgenden  Weg.  Für  die  Bestimmung  des  Geschlechtes  ist  einzig  die 
histiologische  Structur  maßgebend.  Der  Embryo  ist  anfangs  keimdrüsenlos,  folg- 
lich auch  geschlechtslos.  Kommt  die  Keimdrüse,  so  ist  sie  in  beiden  Geschlechtern 
ähnlich  gebaut,  sie  besteht  aus  dem  Keimepithel  und  aus  in  das  Stroma  gebetteten 
Sexualsträugen.  Die  Difi'erenzirung  zum  geschlechtlichen  Zustande  ist  Verf.  ge- 
neigt aus  äußeren  Einflüssen  hervorgehen  zu  lassen.  Da  im  männlichen  Geschlecht 
die  Sexualstränge,  im  weiblichen  das  Keimepithel  die  Hauptrolle  spielen,  so  glaubt 
Verf.  annehmen  zu  sollen,  daß  die  äußeren  Einwirkungen  von  dem  einen  oder 
anderen  dieser  Bestandtheile  ausgehen.  Wenn  in  der  indifi"erent  gebauten  Keim- 
drüse die  Zellen  des  Keimepithels  sich  stark  vergrößern,  zu  Primordialeieru 
werden,  und  durch  das  Rindenstroma  hindurchdringend  die  Sexualstränge  derartig 
beeinflussen,  daß  letztere  ihre  morphologische  Selbständigkeit  aufgeben  und  in  den 
Dienst  der  Primordialeier  treten ,  so  wird  die  Keimdrüse  zum  Ovarium  und  das 
Geschlecht  weiblich.  Wenn  aber  die  eingewanderten  größeren  Keimepithelzelleu 
weder  so  zahlreich,  noch  so  groß  sind,  daß  die  Sexualstränge,  in  welche  sie  ein- 
wandern ,  deswegen  Stränge  zu  bleiben  aufhören ,  so  wird  die  Keimdrüse  zum 
Hoden  und  das  Geschlecht  männlich.  Die  Sexualstränge  liefern  in  beiden  Ge- 
schlechtern die  epithelialen  Wände  der  Drüsenformation  (Graafsche  Follikel, 
Samencanälchen) ,  und  mit  der  Einwanderung  dieser  Gebilde  beginnt  das  Keim- 
epithel seine  active  Rolle.  Nach  einer  Pause  beginnt  das  Keimepithel  wieder  zu 
wuchern  und  Elemente  in  das  Stroma  hineinzusenden,  woraus  im  weiblichen  Ge- 
schlecht die  Primordialeier,  im  männlichen  die  großen  runden  Hodenzellen  werden. 
Janosik  führte  seine  Untersuchungen  an  Vogel-  und  Säugethierembryonen  aus 
und  gelangte  zu  folgenden,  nicht  in  Allem  mit  denjenigen  von  Mihälkovics  überein- 
stimmenden Ergebnissen.  Der  Pronephros  entwickelt  sich  am  vorderen  Ende 
des  Wolff' sehen  Ganges  und  besteht  aus  einigen  Canälchen,  gegenüber  welchen 
sich  an  der  Radix  mesenterii  bei  den  Vögeln  3  äußere  Glomeruli  entwickeln ,  die 
von  den  inneren  Glomerulis  ganz  unabhängig  sind.  Zwischen  dem  Pronephros  und 
Mesonephros  werden  2-5  Canälchen  angelegt,  die  sowohl  mit  dem  Peritoneal- 
epithel, als  auch  mit  dem  Wolff'schen  Gang  in  Verbindung  stehen.  Dieselben  lösen 
sich  vom  Peritonealepithel  nicht  los  und  verfallen  bald  der  Atrophie ;  hier  kommt 
ein  gemischter  Glomerulus  zur  Anlage.  Im  Mesonephros  haben  wir  zu  unter- 
scheiden einen  vorderen  Theil,  der  nur  primäre  Canälchen  besitzt,  die  als  solide 
oder  hohle  Sprossen  vom  Cölomepithel  ausgehen;  einen  mittleren  Theil,  in  welchem 
die  primären  Canälchen  aus  dem  Urnierenblastem  hervorgehen,  das  ein  directer 
Abkömmling  des  Cölomepithels  ist ;  die  primären  Canälchen  geben  secundären  den 
Ursprung  u.  s.  f. :  endlich  einen  hinteren  Theil,  in  welchem  sich  die  Canälchen 
aus  einer  Zellmasse  entwickeln,  die  den  nach  hinten  gedrungenen  Abschnitt  des 
Urnierenblastems  darstellt.  Der  Metanephros  geht  als  ein  Canal  aus  dem  hinteren 
Theil  des  Urnierenganges   hervor.     Dieser  Canal  treibt  in  zunehmender  Zahl 


II.  Ontogenie.    B.  Mehrere  Wirbelthierclassen.  291 

Sprossen  und  gibt  dadurch  allen  Canälchen  der  bleibenden  Niere  den  Ursprung. 
Der  Wolff  sehe  Gang,  der  zu  allen  angegebenen  Theilen  Beziehungen  besitzt, 
ist  das  Homologon  des  Vornierenganges  und  entwickelt  sich  als  ein  solider  Zellen- 
strang ,  der  an  seinem  vorderen  Abschnitt  mit  den  Mittelplatten  in  Verbindung 
steht.  Von  hier  an  wächst  er  nach  hinten,  während  sein  vorderer  Theil  bald  der 
Atrophie  anheim  fällt.  Der  Müll  er 'sc  he  Gang  entsteht  selbständig  als  Cö- 
lomrinne  an  der  Seite  des  Wolflfschen  Körpers.  Er  wächst  ebenfalls  nach  hinten 
als  solider  Strang  weiter.  Die  Geschlechtsdrüsen  haben  für  beide  Geschlechter 
eine  gleiche  Anlage,  insofern  sie  als  eine  Verdickung  des  Keimepithels  auftreten. 
Anfangs  besitzt  das  Keimepithel  eine  scharfe  Grenze  gegen  seine  Unterlage ; 
später  schwindet  dieselbe.  Während  der  zunehmenden  Emporwölbung  des  Ge- 
schlechtshügels wachsen  die  Zellen  des  Keimepithels  bei  Säugern  in  die  Tiefe;  bei 
Vögeln  geschieht  dies  Einwachsen  in  einer  mächtigen  Schicht  von  Ureiern.  Beim 
(;f  werden  die  Stränge  zu  den  Hodencanälchen;  beim  §  bilden  sie  sich  zu  den 
soliden  Strängen  van  Benedens  um  und  erhalten  theilweise  eine  Lichtung.  Ist 
einmal  der  Hoden  als  solcher  erkennbar ,  so  hängen  seine  Stränge  nur  noch  in 
Resten  mit  dem  Keimepithel  zusammen,  größtentheils  haben  sie  sich  von  demselben 
bereits  gelöst.  Das  Rete  Halleri  entsteht  secundär  von  den  Hodencanälchen  aus. 
Das  Keimepithel  vergrößert  unterdessen  viele  seiner  Elemente  und  entwickelt 
dadurch  Homologa  derUreier.  Die  Nebenhodencanälchen  gehen  von  den  mittleren 
Canälchen  des  Wolff'schen  Körpers  aus,  deren  Glomeruli  atrophiren.  Die  Zwischen- 
zellen des  Hodens  sind  wahrscheinlich  nichts  anderes  als  Bindegewebszellen  und 
werden  zuerst  an  der  Basis  der  Geschlechtsdrüse  vorgefunden.  Der  Hoden  hat 
ein  rascheres,  das  Ovarium  ein  langsameres  Wachsthum  und  langsamere  Differen- 
zirung.  Nach  geschehener  Erzeugung  der  wesentlichen  Geschlechtselemente  in 
den  beiderlei  Drüsen  wird  das  Keimepithel  von  letzteren  getrennt  durch  die  An- 
lage einer  schwachen  Albuginea.  Unterdessen  sind  in  den  Hilus  ovarii  Urnieren- 
canälchen  eingetreten,  welche  das  Epoophoron  bilden,  das  das  Homologon  der 
Epididymis  darstellt. 

Nach  Weldon(^,2)  schnürt  sich  die  Nebenniere  hei  Laceria  muralis  von  einer 
Zellen masse  ab,  die  von  dem  Epithel  der  inneren  Seite  der  vorderen  Glomeruli 
des  Mesonephros  auswächst  und  mit  ihrem  dorsalen  Theil  zunächst  nur  die 
Rindenschicht  der  Nebenniere  zu  liefern  hat.  Der  ventrale  Theil  dieser  Zell- 
masse trennt  sich  von  dem  dorsalen  und  verbindet  sich  mit  der  Geschlechtsleiste. 
Aus  ihm  leitet  Verf.  die  Verbindungscanälchen  zwischen  dem  Hoden  und  Neben- 
hoden ab.  Bei  Embryonen  von  Pristiurus  ist  die  Anlage  der  Nebenniere  ein 
Divertikel,  das  vom  Epithel  der  Segmentalgänge  über  die  Wurzel  des  Mesenterium 
nach  innen  zieht.  Die  einzelnen  Auswüchse  verbinden  sich  mit  einander,  wahr- 
scheinlich auch  die  Anlagen  beider  Seiten;  so  kommt  jener  einheitliche  Körper 
zu  Stande,  der  längs  des  Mesonephros  über  der  Wurzel  des  Mesenterium  gelegen 
ist.  Was  die  Herkunft  der  paarigen  nebennierenartigen  Körper  der  Selachier 
betriflft,  so  fehlte  zur  Entscheidung  dieser  Frage  das  nöthige  Material.  Beim 
Hühnchen  fand  Verf.  die  Zellen,  welche  die  Corticalis  der  Nebennieren  zu  liefern 
haben,  einzeln  oder  in  kleinen  Gruppen  im  Mesoderm,  zwischen  Aorta  und  Niere. 
Sie  nehmen  durch  Vermehrung  rasch  an  Menge  zu  und  verschmelzen  als  compacte 
Masse  mit  dem  Epithel  der  benachbarten  Glomeruli.  Möglicherweise  findet  eine 
Vermehrung  der  Masse  statt  durch  wachsendes  Glomerulusepithel.  Die  Neben- 
niere ist  ein  Analogen  der  lymphdrüsenartigen  Organe ,  in  die  sich  bei  vielen 
Fischen  die  Kopfniere  verwandelt.  Die  Ursachen,  welche  den  Untergang  des 
Pronephros  im  Gefolge  haben,  wirken  fort  und  gestatten  keine  weitergehende  Or- 
ganentwicklung in  der  Gegend  des  Pronephros. 

19* 


292  Vertebrata. 

C.  Pisces. 

Über  Eier  vergl.  Owsjannikow|und  Solger  {^),  s.  oben  p  281  und  282,  Sym- 
pathicus  Önodi,  s.  oben  p  286,  Nebenniere  Weldon  [\  ^],  s.  oben  p  291,  Cölom 
Solger  (2)  s.  unten  p  298. 

Rückert  untersuchte  an  über  60  Serien  von  Torpedo  oculaia,  Pristmrus,  Scyllümi 
canicula  und  catulus  insbesondere  die  Verhältnisse  der  freien  Kerne  im  Dotter 
und  fand,  daß  dieselben  als  Furchungsproducte,  die  unter  dem  Einfluß  des  Nah- 
rungsdotters eine  secundäre  Modification  erlitten  haben,  betrachtet  werden  müssen. 
Sie  entsprechen  nur  einem  Theil,  allerdings  dem  wesentlichen  protoplasmatischen 
Theil  der  übrigen  Furchnngszellen,  und  können  daher  als  Merocyten  denHolocyten 
gegenüber  gestellt  werden.    Die  Art  ihrer  Entstehung  findet  ein  deutliches  Ana- 
logon  in  den    holoplastischen  Eiern  mancher  Wirbellosen.     Die   Function    der 
Merocyten  ist  an  den  Nahrungsdotter  angepaßt.     Bei  den  Selachiern  sind  es 
rhizopodenartige  Zellen,  deren  Ausläufer  den  umgebenden  Dotter  aufnehmen  und 
assimiliren ;   die  Dotterplättchen  zerfallen  vor  der  Aufnahme  in  l?:leiue  Bestand- 
theile  unter  gleichzeitiger  chemischer  Umwandlung ,  wahrscheinlich  in  eine  Vor- 
stufe des  Chromatin ,   und  werden  direct  in   den  Kern  aufgenommen.    Unter  so 
günstigen  Ernährungsbedingungen  werden  die  Merocyten  sehr  groß.    Die  schließ- 
lich aus  ihnen  und  ihrer  Theilung  hervorgegangenen  Embryonalzellen  können  sich 
am  Aufbau  aller  Keimblätter  betheiligen.    Bei  den  meisten  Thieren  sind  sie  Ento- 
blast-Bildner,  erzeugen  das  Mesenchym  und  das  Blut ;  bei  manchen  Arthropoden 
liefern  sie  auch  den  ganzen  Ectoblast.     Bei  den  Selachiern  ist  ihre  Betheiligung 
am  Aufbau  des  Ectoblast  nur  eine  untergeordnete,  daher  sind  sie  den  vegetativen 
Furchungskugeln   der  holoblastischen  Eier  homolog  zu  erachten.    Sie  entstehen 
aller  Wahrscheinlichkeit  nach  durch  die  erste  Äquatorialtheilung  des  Eies.  Wäh- 
rend die  den  animalen  Furchungskugeln  entsprechende  Keimscheibe  sich  weiter 
furcht,  vermehren  sich  die  Merocyten  nur  wenig  und  nehmen  erst  im  Morulastadium 
erheblich  an  Zahl  und  Größe  zu.     Ursprünglich  am  Rand  der  Keimscheibe  ge- 
legen, umwachsen  sie  letztere  nun  auch  von  unten.    Zu  dieser  Zeit  tritt  zwischen 
beiden  Abschnitten  eine  Blastulahöhle  auf,  deren  Dach  zum  Ectoblasten  sich  ge- 
staltet, während  der  Boden  den  Entoblasten  zu  liefern  hat.    Die  von  den  Mero- 
cyten gebildeten  Embryonalzellen  dringen  nämlich  aus  dem  Dotter  in  das  Innere 
der  Blastulahöhle  und  verdrängen  deren  Lumen ;   so  geschieht  es  vor  Allem  vom 
hinteren  Rand  aus.    Die  eingedrungenen  Zellen  ordnen  sich  nunmehr  zu  einem 
unteren  Keimblatt,  welches  am  Rand  des  Blastoderm  durch  Umschlag  in  das  obere 
übergeht.     Das  neugebildete  Keimblatt   löst  sich  ferner   mit   seinem    hinteren 
Rand  vom  unterliegenden  Dotter  ab.     Soweit  sich  diese  Ablösung  erstreckt,   hat 
der  Keim  die  Beschatfenheit  eines  holoblastischen  Eies  im  Stadium  der  Gastrula. 
Er  stellt  die  zweischichtige  Wand  einer  Blase  dar,  deren  Lumen  zur  UrdarmhÖhle 
wird  und  durch  einen  Canalis  neurentericus  mit  dem  MeduUarrohr  in  Verbindung 
tritt.    Der  vordere  weit  größere  Abschnitt  bleibt  mit  dem  Dotter  in  Verbindung 
und   erhält  durch  dessen  Merocyten  Mesenchymzellen ,  Blut  und  Umwachsungs- 
zellen.     Der  Urmundrand  ist  in  der  gesammten  Peripherie   der  Keimscheibe  zu 
suchen.    Wenn  im  weiteren  Verlauf  der  Entwickelung  sich  ein   schmales  Stück 
des  hinteren  Randes  zur  definitiven  Embryonalanlage  difi'erenzirt ,  so  erfährt  der 
übrige  Rand  eine  gleichmäßige  noch  weiter  gehende  Rückbildung,  indem  er  voll- 
ständig zum  Umwachsungsrand  wird.    Beim  Hühnchen   ist  der  gesammte  Rand 
vom  Anfange  an  rückgebildet  zum  Umwachsungsrand.  [Vergl.  auch  Bericht  f.  1885 
I  p  99.] 

Dohrn's  Ergebnisse  fußen  auf  Untersuchungen  an  Embryonen  von  Pristiurus, 
Scyllium,    Mustelus ,    Centrina   und   Raja.     Der  Zungenbeinbogen   ist  von 


IL  Ontogenie.   0.  Pisces.  293 

vornherein  größer  als  die  eigentlichen  Kiemenbögen.  Die  vor  ihm  liegende  Kie- 
menspalte, das  Spritzloch,  ist  ferner  in  ihrer  Ausdehnung  beschränkt  und  weist 
nur  im  Embryo  einen  entodermalen  ventralen  Abschnitt  auf.  Im  Einzelnen  ver- 
folgt Verf.  zuerst  die  Entstehung  und  Differenzirung  der  Gefäße  des  Hyoid- 
bogens,  sodann  seiner  Musculatur.  und  gedenkt  dabei  der  historischen  Ent- 
wicklung der  Frage  nach  den  Kopfsegmenten.  Zuerst  war  es  der  knöcherne 
Schädel  selbst,  an  dem  die  Antwort  gesucht  ward;  dann  Avurden  die  knorpeligen 
Visceralbogen  in  Anspruch  genommen,  darauf  die  Nervenursprünge;  endlich 
sollen  die  Kopfhöhlen  das  Zauberwort  hergeben,  mittelst  dessen  das  Räthsel  zur 
Lösung  gebracht  werden  könnte.  Nach  Verf.  aber  werden  alle  diese  Dinge  be- 
einflußt von  allen  übrigen  Theilen  des  Kopfes,  ja  von  allen  Theilen  des  ganzen 
Körpers,  und  nur  bei  einer  erschöpfenden  Behandlung  des  ganzen  Wirbelthier- 
leibes  wird  Zahl  und  Natur  der  in  den  Kopf  aufgegangenen  gleichartigen  Meta- 
meren  sich  bestimmen  lassen.  Die  Formation  der  Kopfliöhlen  ist  Schwankungen 
unterworfen :  mitunter  verhalten  sie  sich  sogar  auf  beiden  Seiten  desselben  Em- 
bryo verschieden.  Verf.  schildert  eine  ganze  Eeihe  von  Verschiedenheiten  ein- 
gehend. Eine  der  wichtigsten  Verschiedenheiten  der  Musculatur  des  Hyoidbogens 
gegenüber  denjenigen  der  Kiemenbögen  ist  der  Mangel  eines  Adductor  und  der 
Musculi  interarcuales ;  statt  ihrer  ist  eine  complicirte  Vorrichtung  von  Ligamenten 
zur  Feststellung  des  Hyomandibulare  vorhanden.  Im  weiteren  beschreibt  Verf. 
die  Differenzirung  der  knorpeligen  Theile  des  Hyoidbogens  und  der  Kiefer  bei 
den  Haien  und  Rochen,  sowie  die  Entstehung  des  Spritzlochknorpels,  und  tadelt 
dabei  das  Vorgehen,  nach  welchem  das  Skelet  der  Wirbelthiere  die  sicherste 
Grundlage  für  eine  einheitliche  Auffassung  abgäbe,  daß  in  dem  Achsenskelet  der 
feste  Halt  gegeben  sei,  von  dem  aus  alle  einzelnen  Aus-  und  Umbildungen  zu  ver- 
folgen seien,  während  die  Weichtheile  sich  diesen  Umformungen  anschließen 
sollen.  Nach  den  Gründen  dieser  Methodik  suchend,  weist  Verf.  daraufhin,  daß 
die  vergleichende  Anatomie  im  Wesentlichen  entstanden  ist  durch  die  Betrachtung 
der  Fossilien  und  unwillkürlich  noch  jetzt  oft  die  alten  Wege  einschlägt.  Was 
den  Spritzlochknorpel  betrifft,  so  stehen  die  Thatsachen  seiner  embryonalen  Ent- 
stehung allen  Vergleichimgen  mit  Kiemenstrahlen  entgegen ;  vielmehr  ist  er  eher 
mit  einem  Stücke  eines  Kiemenbogens  selbst  zu  vergleichen.  Den  dorsalen  Thei- 
len der  Kopfhöhlen  darf  man  keine  größere  Selbständigkeit  zumessen ,  als  den 
ventralen  Abschnitten.  So  sehr  man  geneigt  ist,  die  Zahl  der  Urwirbel  als  die 
ultima  ratio  aller  von  Haus  aus  segmental  angelegten  Abschnitte  des  Wirbelthier- 
körpers  zu  betrachten,  so  können  doch  auch  ventralwärts  Dinge  sich  zugetragen 
haben,  welche  auf  die  Existenz  von  Segmenten  schließen  lassen ,  welchen  weder 
durch  Urwirbel  noch  überhaupt  durch  irgend  eine  dorsale  Gliederung  Rechnung 
getragen  wird.  »Der  Rücken  der  Wirbelthiere  hat  aber  auch  so  gewaltige  Ein- 
griffe und  Veränderungen  erlitten,  daß  seine  embryonale  Bildung  und  Composition 
nicht  ohne  weiteres  als  getreues  Abbild  seiner  ehemaligen  Composition  zu  be- 
trachten ist.«  Im  Ganzen  werden  die  Schwierigkeiten,  sich  den  Ober-  und  Unter- 
kiefer als  hervorgegangen  aus  einem  umgewandelten  Kiemenbögen  vorzustellen, 
durch  die  Gestaltung  der  Musculatur  keineswegs  erleichtert .  sondern  erschwert. 
Bei  der  Thyreoidea  haben  wir  es  mit  dem  letzten  Rest  einer  zwischen  Hyoid- 
bogen  und  Hyomandibularbogen  zu  Grunde  gegangenen  Kiemenspalte  zuthun.  Die- 
selben Ereignisse,  welche  aus  2  ventral  verschmolzenen  Kiemenspalten  den  jetzigen 
Wierbelthiermund  werden  ließen,  welche  die  Hypophysis  als  unpaaren,  vor  dem 
Mund  gelegenen  Kiemensack  schufen,  sind  es  auch  gewesen,  welche  die  unpaare. 
nach  dem  Bauch  zusammengedrängte  Anlage  der  Thyreoidea  hervorbrachten. 
Ehe  noch  der  Mund  durchgebrochen  ist,  wenn  erst  2  Kiemenspalten  geöffnet  und 
4  angelegt  sind,  erscheint  an  dem  vordersten  ventralen  Abschnitt  des  Darmblattes 


294  Vertebrata. 

eine  kleine  sackartige  solide  Wucherung,  die  in  der  Mittellinie  gelegen  ist  und  zu 
beiden  Seiten  eine  Kiemenarterie  neben  sich  hat.  Mit  fortschreitendem  Wachs- 
thum  entwickelt  sich  der  Wulst  gegen  das  Herz  zu  und  erreicht  die  Form  einer 
langhalsigen  Flasche,  deren  Boden  anfängt,  unregelmäßige  Umrisse  zu  zeigen ; 
dies  ist  die  Anlage  der  Thyreoidea  der  Selachier.  Cyclostomenartige  Fische  sind 
als  Vorfahren  sowohl  des  Amphioxus ,  als  der  Tunicaten  anzunehmen,  Reduction 
und  Degeneration  als  die  Ursachen  ihrer  kümmerlichen  heutigen  Organisation : 
einen  Anhalt  für  die  Richtigkeit  dieser  Annahme  erbringt  Verf.  durch  den  Nach- 
weis der  Homologie  der  Hypobranchialrinne  mit  der  Thyreoidea  des  Ammocoetes 
und  der  sog.  Schlundwimperrinne  mit  der  Pseudobranchialrinne. 

Mayer  fand  in  der  Embryogenese  von  Pristiurus  und  Scylllum  unzweifelhafte 
Spuren  eines  Organes  auf,  das  für  die  Anneliden  characteristisch  ist,  nämlich  von 
parapodialen  Bildungen.  Unter  dieser  Bezeichnung  Parapodoide  will  Verf.  eine  Reihe 
von  Organen  verstanden  wissen,  die  während  des  Embryonallebens  der  genannten 
Haie  auftreten,  keine  oder  nur  eine  unbedeutende  Function  für  den  Embryo  und 
das  freilebende  Thier  besitzen  und  auch  nicht  lange  nach  dem  Ausschlüpfen  aus 
dem  Ei  zu  Grunde  gehen.  Die  Organe  sind  constant  und  gestatten  durch  ihre 
Form  die  Bestimmung  des  Genus.  Das  Ende  des  Schwanzes  ist  nicht  drehrund 
sondern  vierkantig;  2  Kanten  verlaufen  dorsal,  2  ventral.  Jede  von  ihnen  zeigt 
eine  Reihe  von  Erhebungen ,  Hautknöpfen ,  die  in  besonderen  Taschen  der  Haut 
entstehen  und  später  durchbrechen.  Was  sie  von  den  gewöhnlichen  Hautzähnen 
unterscheidet,  ist  ihre  Beziehung  zur  Musculatur.  Die  hintersten  sind  die  zuerst 
entstehenden,  ältesten,  alle  aber  scheinen  segmental  angelegt  zu  werden.  Die 
hinteren  entbehren  der  basalen  Musculatur,  während  an  die  vorderen  embryonale 
Muskeln  herantreten.  Indessen  werden  die  Knöpfe  nicht  bewegt,  da  sowohl  die 
Muskeln  kaum  über  den  Zustand  des  embryonalen  Gewebes  hinaus  gelangen ,  als 
auch  sie  selbst  erst  später  aus  der  Haut  hervorbrechen.  Bei  *S'.  stellare  sind  auf 
jeder  Seite  dorsal  höchstens  18,  ventral  14  Knöpfe,  im  Ganzen  also  reichlich  60 
Knöpfe  vorhanden,  bei  S.  canicula  11  und  8  (40),  bei  Pristiurus  6  und  5  (20).  Die 
dorsalen  Reihen  dehnen  sich  weiter  nach  vorn  aus  als  die  ventralen.  Histologisch 
kommen  die  Knöpfe  wesentlich  mit  den  Hautzähnen  überein.  Am  Dorsaltheil  des 
Rumpfes  sind  ähnliche  Gebilde  von  De  Filippi  bereits  gesehen  worden ,  frühzeitig 
auftretende  Hautzähne,  an  die  keine  Muskeln  gelangen ,  die  aber  die  Reihen  der 
caudalen  Parapodoiden  nach  vorn  hin  fortsetzen.  Als  einer  Eigenthümlichkeit 
gedenkt  Verf.  des  Vorkommens  von  Riesenz eilen  im  Rückenmark  von  Scyl- 
liden-Embryonen.  Sie  haben  amöboide  Umrisse,  scheinen  durch  Fortsätze  mit 
einander  in  Verbindung  zu  stehen  und  dem  Mesoderm  anzugehören.  Nachdem  er 
das  Auftreten  und  den  Schwund  des  Hautsaumes  geschildert ,  wendet  sich  Verf. 
zur  Untersuchung  der  Dorsales,  der  Analis,  Caudalis,  sowie  zur  Schilderung  des 
Baues  und  der  Function  der  ausgebildeten  Flossen  und  schließt  sich  bezüglich  der 
Entwickelung  derselben  im  Wesentlichen  an  Dohrn's  Ergebnisse  an.  Knospen,  die 
zu  Grunde  gehen,  ohne  für  die  definitive  Flosse  etwas  zu  leisten;(Abortivknospen), 
fand  Verf.  hinter  der  letzten  Dorsalis  nur  bei  Pristiurus ;  vor  der  1 .  Dorsalis 
konnte  keine  mit  Sicherheit  nachgewiesen  werden,  wohl  aber  in  dem  Räume 
zwischen  beiden  Dorsales.  Über  die  Anzahl  der  Knospen,  welche  jedes  Segment 
abgibt,  ist  es  schwer  in's  Reine  zu  kommen.  Ursprünglich  sind  in  den  Dorsales 
nur  7  (bei  den  hinteren  wohl  8)  Knospen  voi-handen ;  diese  aber  theilen  sich 
hinterher.  Die  Analis  unterscheidet  sich  von  den  Dorsales  nur  dadurch,  daß  sie 
Musculatur  undSkelet  viel  spärlicher  enthält,  als  jene.  Von  den  postanalen  Muskel- 
knospen wandern  die  vordersten  noch  in  die  Bauchflossen  hinein,  während  die  hin- 
tersten abortiren.  Die  Caudalis  tritt  in  nähere  Beziehung  zu  dem  Skelet.  In  Betreff 
ihrer  Musculatur  unterscheidet  sie  sich  dadurch  von  den  übrigen  Flossen,  daß  im 


II.  Ontogenie.   C.  Pisces.  29''' 


o 


dorsalen  Theil  überhaupt  die  entsprechenden  Muskeln  gänzlich  fehlen  und  im  ven- 
tralen Theil  nicht  an  die  Hornfäden ,  sondern  an  die  Knorpel  treten.  Abortiv- 
knospen  kommen  in  dieser  Region  des  Schwanzes  nicht  vor.  Die  Abhandlung 
schließt  mit  Betrachtungen  über  die  Phylogenese  der  unpaaren  Flossen  der  Sela- 
chier  sowie  über  die  Halbwirbel  derselben. 

van  Bemmelen  (^)  widerlegt  zimächst  die  Angaben  von  Wyman  (1864  ,  daß  bei 
Rafa  batis  ursprünglich  7  Kiemenspalten  angelegt  werden,  von  welchen  sich  aber 
die  hintere  bald  wieder  schließe  und  ohne  Spuren  verschwinde.  An  sehr  zahl- 
reichen Schnittreihen  von  lückenlosen  Entwickelungsstufen  konnte  sie  niemals  ge- 
sehen werden.  Dagegen  kommt  allerdings  hinter  der  6.  Kiemenspalte  bei  Raja 
und  anderen  Selachierembryonen  eine  dorsoventrale  äußerliche  Rinne  vor,  welche 
leicht  dazu  verleiten  kann,  sie  mit  einer  Kiemenspalte  zu  verwechseln.  An  den- 
selben Präparaten  zeigten  sich  in  der  ventralen  Darmwand  hinter  der  letzten 
Kiemenspalte  ein  Paar  taschenförmige  Ausstülpungen  des  Epithels,  welche  bis  zur 
halben  Wanddicke  vordringen.  Bald  fängt  das  blinde  ünterende  der  Taschen 
an  sich  zu  erweitern  und  acinöse  Sprossen  zu  treiben,  die  sich  zu  kurzen  Canäl- 
chen  verlängern,  welche  knäuelartig  durcheinander  geschlungen  liegen.  So  sind 
in  der  dorsalen  Pericardialwand  2  drüsenartige  Körper  entstanden,  deren  Aus- 
führungsgang gänzlich  schwinden  kann.  Fehlt  er,  so  liegen  die  Gebilde  (»Su- 
prapericardialkörper«)  zwischen  Bindegewebe  und  Muskeln.  Bei  einigen  Arten 
bleiben  sie  wahrscheinlich  zeitlebens  erhalten  und  erreichen  eine  ansehnliche 
Größe  [Raja,  Aetohatis,  Acanthias  und  auch  Chimaera) ;  bei  Ac.  waren  selbst  die 
Ausführungsgänge  und  Mündungen  erkennbar.  Bei  Torpedo,  Scyllium,  Frisiiurus, 
Galeus,  Squatina,  Mustelus,  Heptanchus  gelang  es  nicht,  an  jüngeren  und  älteren 
Thieren  die  Körper  zu  finden.  Dagegen  waren  sie  bei  jungen  Acipenser  vor- 
handen. Bei  manchen  Arten  ist  oft  nur  1  Suprapericardialkörper  entwickelt  und 
angelegt.  Die  mikroskopische  Untersuchung  ergab,  daß  sie  aus  f ollikelartigen , 
abgerundeten  Bläschen  bestehen.  Nervenstämme  und  Blutgefäße  fehlten.  Im 
Ganzen  ist  die  Ähnlichkeit  mit  der  Thyreoidea  derSelachier  sehr  auffallend.  Aus 
der  Stelle  wo,  und  der  Weise  wie  sie  sich  bilden,  schließt  Verf.,  daß  sie  Reste 
eines  7.  Kiemenspaltenpaares  sind,  welches  das  Ectoderm  nicht  mehr  erreicht 
und  also  seine  ursprüngliche  Function  verloren  hat.  Ferner  erwähnt  Verf.  einer 
Beobachtung,  welche  sich  auf  die  mesodermalen  Gebilde  am  hinteren  Ende  des 
Kiemenapparates  bezieht.  Zwischen  der  genannten  Ectodermeinfaltung  und  der 
letzten  Kiemenspalte  ragt  die  Körperwand  wulstförmig  heraus.  Ehe  sich  in  diesem 
Wulste  der  Knorpel  des  letzten  Kiemenbogens  differenzirt ,  liegt  darin  ein  deut- 
licher Muskelschlauch,  wie  in  den  vorhergehenden  Visceralbogen,  die  sich  zwischen 
2  Kiemenspalten  befinden;  doch  ist  er  in  dorsoventraler  Richtung  viel  geringer 
ausgebildet.  Mit  seinem  Hinterrande  stößt  er  an  die  Pleuroperitonealhöhle  und 
verbindet  später  den  Anfangstheil  des  Magendarms  mit  der  Hinterwand  des  Kie- 
menbogens. Er  ist  von  Dohrn  bereits  abgebildet,  von  van  Wijhe  dagegen  über- 
sehen worden.  Bei  der  Untersuchimg  des  Spritzloches  von  lorpedoemhryouen 
fand  Verf.  eine  foUiculäre  Ausstülpung  des  Epithels  an  der  dorsalen  inneren  Wand. 
Sie  hat  die  Form  eines  ovalen  Bläschens  (»ventraler  SpritzlochfoUikel«) ,  das  mit 
hohem  Epithel  ausgekleidet  ist.  Dorsalwärts  von  ihm  findet  sich  bei  Embryonen 
und  Erwachsenen  von  Scyllium,  Pristiurus,  Mustelus,  Galeus,  Acanthias,  Squatina 
und  Heptanchus  eine  nach  innen  gerichtete  Ausstülpung  (»dorsaler  Spritzlochanhang«) , 
die  bereits  Job.  Müller  theilweise  kannte.  Endlich  macht  Verf.  auf  foUiculäre  Epi- 
thelausstülpungen aufmerksam,  die  in  den  Mundecken  ihre  Lage  haben,  einen 
wechselnden  Ausbildungsgrad  erreichen  und  Speicheldrüsenanlagen  ähnlich  sehen; 
sie  scheinen  sich  später  gänzlich  rückzubilden.  Letztere  und  die  SpritzlochfoUikel 
deutet  Verf.  als  Rudimente  von  KiemenspaUen. 


296  Vertebrata. 

Henneguy  konnte  au  Forelleneiern  in  Stadien,  welche  zwischen  dem  ersten  Auf- 
treten des  Embryonalschildes  und  dem  Schluß  der  Keimhaut  gelegen  sind,  keine 
Spur  einer  Einstülpung  des  Ectoderms  finden,  welche  den  von  Kupffer  gegebenen 
Darstellungen  eines  Primitivstreifens  der  Knochenfische  entsprechen  würde. 
Die  Längsfurche,  welche  in  der  Axe  des  Embryo  gelegen  ist,  hat  ganz  oberfläch- 
liche Lage  und  zeigt  an  Quer-  und  Längsschnitten  keine  Erscheinungen  einer 
Einstülpung  in  die  Tiefe.  Dagegen  beginnt  der  Embryo  unmittelbar  vor  der 
Schwanzknospe,  und  an  dieser  Stelle  gelangen  Chorda  und  Mesodermplatten  zur 
Ditferenzirung.  Der  vordere  Theil  des  Embryonalschildes  ist  durch  eine  Ver- 
dickung des  Ectoderms  gekennzeichnet,  die  dem  Gehirn  entspricht.  Die  Längs- 
furche ist  also  keine  Primitivriune,  sondern  ist  der  MeduUarrinne  der  übrigen 
Vertebraten  zu  vergleichen,  jedoch  verstreicht  sie  frühzeitig,  indem  die  Furchen- 
Tänder  sich  zuerst  in  der  Tiefe  aneinanderlegen.  Ein  fernerer  Gegenbeweis  gegen 
die  Auffassung  der  Medianrinne  als  Primitivrinne  ist  darin  enthalten,  daß  au 
Embryonen  von  2  mm  Länge  bereits  3  Paar  Urwirbel  zur  Seite  der  Medianrinne 
gelegen  sind.  An  der  hinteren  Grenze  der  Chorda  findet  sich  bei  jungen  Em- 
bryonen ein  aus  entodermaler  Einstülpung  hervorgegangenes  Bläschen ,  das 
Kupffer' sehe  Bläschen,  welches  unmittelbar  vor  der  Schwanzknospe  liegt.  Es  ist 
die  erste  Spur  des  Hinterdarmes  und  dehnt  sich  allmählich  weiter  nach  vorn  aus. 
Hinter  ihm ,  im  Bereich  der  Schwanzknospe,  sind  die  Keimblätter  miteinander 
verschmolzen ;  die  Structur  dieser  Stelle  entspricht  dem  Vordertheil  des  Primi- 
tivstreifs der  höheren  Vertebraten ;  Schwanzknospe  und  Primitivstreif  sind  ein- 
ander homolog.  Der  hintere  Abschnitt  des  Embryoualkörpers  weicht  vor  der 
Schwanzknospe  bifurkirend  in  den  Randwulst  aus.  Nach  Verf.  ist  es  nur  natür- 
lich ,  hiermit  das  hintere  Ende  der  Medullarfalten  der  Vögel  und  Säuger  zu  ver- 
gleichen, indem  diese  hinteren  Enden  ebenfalls  seitlich  den  Vordertheil  des  Pri- 
mitivstreifens umfassen. 

Tichomiroff  untersuchte  die  erste  Anlage  des  Schädelknorpels  bei  Salmo.  Betreffs 
der  bindegewebigen  Anlagen  des  Primordialschädels  schließen  sich  Verf. 's 
Ergebnisse  an  diejenigen  Stöhrs  an  und  fügen  hinzu,  daß  nicht  nur  die  bindege- 
webigen (vorknorpeligen)  Anlagen  der  Balken  (Trabeculae)  gleichzeitig  mit  den 
bindegewebigen  Anlagen  der  Parachordalia  bestehen,  sondern  daß  eben  die  Balken 
es  sind,  an  welchen  zuerst  von  allen  Schädeltheilen  knorpelige  Differenzirung  ein- 
tritt. Ferner  zeigte  es  sich,  daß  unmittelbar  vor  dem  Auftreten  der  ersten  knor- 
peligen Differenzirungen  der  Primordialschädel  ein  einheitliches  Gebilde  ist.  In 
der  Occipitalgegend  sind  die  bindegewebigen  Anlagen  der  Parachordalia  mit  den 
hinter  ihnen  liegenden  Skierotomen  der  künftigen  Wirbelsäule  in  derselben  "Weise 
verbunden,  wie  weiter  vorn  die  Stellen,  welche  verknorpeln  werden ;  die  Verbin- 
dung besteht  aus  demselben  verdichteten  Bindegewebe,  aus  welchem  sie  selbst 
bestehen.  In  dieser  Hinsicht  sind  die  Anlagen  des  Primordialschädels  nichts 
anderes  als  die  Fortsetzung  der  Skierotome  der  bindegewebigen  Wirbelsäule. 
Zwei  vollständige  Skierotome  und  der  vordere  Theil  des  3.  verwachsen  mit  den 
Parachordalia  und  gehen  in  die  Zusammensetzung  des  Primordialschädels  ein. 
In  der  knorpeligen  Anlage  des  Primordialschädels  bei  Salmo  ist  der  Balken  der 
älteste  Theil ;  die  Verknorpelung  der  Parachordalia  tritt  später  ein.  Getrennte 
knorpelige  Parachordalia  anteriora  und  posteriora  konnte  Verf.  nicht  auffinden. 
Der  Anschluß  der  erwähnten  Skierotome  tritt  ganz  allmählich  und  zwar  von  vorn 
nach  hinten  ein.  Eine  deutliche  Entstehung  von  Wirbelkörpern  findet  dabei 
indessen  nicht  statt.  "Bei  Salmo  können  2  weit  von  einander  absteigende  Wurzeln 
des  Vagus  unterschieden  werden ;  eine  mächtigere  branchio-intestinale  mit  dem 
gemeinsamen  Ganglion  vagi,  und  eine  schwächere  Wurzel  des  N.  lateralis.  Erstere 
zerfällt  unten  in  4  Äste,  von  welchen  jeder  zu  einem  Kiemenganglion  anschwillt. 


II.  Ontügenie.    C.  Pisces.  297 

Der  R.  lateralis  entspringt  weit  vorn,  geht  nach  hinten  unten  und  schwillt  eben- 
falls zu  einem  Ganglion  an.  Im  Bereich  der  Occipitalregion  sind  ferner  2  Myomeren 
vorhanden;  dem  3.,  in  der  Übergangsstelle  gelegenen,  entspricht  ein  gewöhnliches 
Spinalganglion;  dasjenige  des  2.  Myomers  ist  kleiner.  Mit  dem  1.  Myomer  war 
kein  Nerv  und  kein  Ganglion  verbunden :  dieselben  sind  wahrscheinlich  in's  Gebiet 
des  Vagus  gerückt.  Ein  Copulare  commune  im  Sinne  von  Stöhr  fehlt.  Die  basalen 
Elemente  des  Visceralskelets  treten  später  auf,  als  dessen  übrige  Anlagen,  und 
zwar  immer  als  getrennte  Herde. 

GrOSglik  gelangte  an  Cyprhms  carpio,  Esox,  Rhodeus  amarus  und  Gasterosteus 
zu  folgenden  Ergebnissen  über  das  Schicksal  des  embryonalen  Pronephros. 
Die  Niere  eines  jungen  R.  besteht  aus  der  Mesonephros-Anlage  und  den  Wolflfschen 
Gang,  der  vorn  in  einen  runden  Körper,  den  Pronephros,  der  aus  vielen  Win- 
dungen des  Wolff'schen  Ganges  zusammengesetzt  ist,  anschwillt.  Zwischen  den 
Windungen  findet  sich  ein  kleinzelliges  Gewebe,  das  sich  durch  Reichthum  an 
Blutgefäßen  auszeichnet  und  beide  Kopfnieren  miteinander  verbindet.  In  dieser 
Brücke  liegen  die  Peritonealtrichter  und  Qlomeruli.  Nach  der  Ausbildung  des 
Mesonephros  tritt  in  der  Kopfrinne  ein  regressiver  Proceß  ein,  der  zum  völligen 
Verschwinden  führt;  am  letzten  werden  davon  die  vordersten  Theile  ergriffen,  die 
bis  zur  sexuellen  Reife  Windungen  mit  schönen  Zellen  zeigen,  aber  nicht  functio- 
niren.  In  diesem  späten  Schwund  erblickt  Verf.  die  Ursache,  warum  Viele  den 
Pronephros  bei  den  Knochenfischen  für  ein  persistirendes  Gebilde  halten.  Die 
Art  der  Reduction  des  Pronephros  bei  anderen  Fischordnungen  hält  Verf.  für 
gleicher  Art  wie  bei  den  Knochenfischen.  Die  Angabe  Balfour's,  die  Kopfuiere 
der  Ganoiden  bestehe  aus  lymphoidem  Gewebe,  sei  irrthümlich.  Die  Beobachtungen 
W.  Müller  s  und  Weldon's  an  Petromyzontiden  betreffen  nicht  vollständig  ausge- 
wachsene Exemplare;  sie  hatten  nicht  mit  einem  reducirten,  sondern  mit  einem 
in  Reduction  begriffenen  Pronephros  zu  thun.  Die  Kopfniere  aller  Fische  wird 
aus  zweierlei  Geweben  zusammengesetzt,  aus  lymphoidem  und  aus  den  Deri- 
vaten des  reducirten  Pronephros,  welche  theils  die  Cardinalvene  umgeben,  theils 
im  lymphoiden  Gewebe  zerstreut  sind.  Das  lymphoide  Gewebe  ist  als  die  Corti- 
calschicht  der  Suprarenalkörper  zu  betrachten,  während  die  bisher  als  Neben- 
nieren der  Teleosteer  bezeichneten  rundlichen  Körperchen  der  Marksubstanz  der 
Nebennieren  der  Amnioten  entsprechen  und  zum  sympathischen  Nervensystem 
gehören.  —  Emery  betont  gegenüber  Grosglik  [vergl.  oben  p  S2],  daß  er  an 
ausgewachsenen  Exemplaren  von  Fterasfer  nicht  nur  das  Vorhandensein  des 
Pronephros-Glomerulus ,  sondern  auf  die  Verbindung  desselben  mit  dem  Nieren- 
gang feststellen  konnte.  Die  Zoarces  waren  vielleicht  nicht  ganz  ausgewachsen, 
es  genügt  aber,  an  einer  einzigen  Fischart  bewiesen  zu  haben,  daß  der  Pronephros 
zeitlebens  functionsfähig  besteht,  um  die  Möglichkeit  eines  solchen  Verhältnisses 
festzustellen.  Betreffs  der  Homologie  des  lymphoiden  Gewebes  der  Teleosteerniere 
mit  der  Rindensubstanz  der  Nebenniere  der  Amnioten  kann  Verf.  der  Ansicht  von 
Weldon  und  Grosglik  nicht  unbedingt  beipflichten.  Bei  Knochenfischen  verhält 
sich  vielmehr  das  Nierenblastem  zu  den  Anlagen  der  Nierencanälchen  wie  bei 
den  Säuge thieren.  Es  stellt  eine  Mesodermmasse  dar,  aus  welcher  sich  Drüsen- 
schläuche, Bindegewebe  und  Blutgefäße  differenziren.  Bei  Säugethieren  ist  die 
Menge  des  unbenutzt  liegen  bleibenden  Materials  klein ,  bei  Knochenfischen  sehr 
bedeutend.  Das  lymphatische  Gewebe  der  Teleosteerniere  ist  daher  wie  die  Milz 
und  das  Knochenmark  eine  Bildungsstätte  für  rothe  Blutzelleu.  Das  Bindegewebe 
der  WirbeJthiere  stellt,  wie  Tizzoni  es  aussprach,  eine  diffuse  Blutbildungsstätte 
dar :  bald  hier  bald  dort  sind  bei  verschiedenen  Thieren  an  bestimmten  Stellen 
besondere  Organe  zur  Ausbildung  gelangt,  in  welchen  sich  jene  Function  stärker 


concentrirte. 


298  Vertebrata. 

D.  Amphibia. 

Über  Eier  etc.  von  Epicrium,  vergl.  Sarasitl,  Ei  und  Samen  von  Rana  Wielo- 
wiejski,  s.  obenp  282,  Sperma  La  Valette,  s.  ob.  p  283,  und  Biondi,  Sympathicus 
Önodi,  s.  ob.  p  286,  Regeneration  Fraisse. 

Spencer  findet  bei  Rmm  temporaria,  daß  die  Medullarfalten  zwar  denNeuralcanal 
überwachsen  und  einschließen,  nicht  aber  den  Blastoporus,  welcher  nach  außen 
offen  bleibt;  ersterer  mündet  in  letzteren  ein.  Der  hintere  Theil  des  Canalis  neu- 
rentericus,  welcher  sich  in  den  Blastoporus  öffnet,  verliert  später  seine  Lichtung ; 
die  Anlage  des  Nervensytems  wird  daher  in  dieser  Gegend  solid.  In  derselben, 
vor  dem  Blastoporus  gelegenen  Gegend  sind  Epi-,  Meso-  und  Hypoblast  mitein- 
einander  verbunden.  Der  Blastoporus  schließt  sich  zu  keiner  Zeit,  er  wird  viel- 
mehr in  den  Anus  des  Erwachsenen  umgewandelt.  So  verhält  es  sich  nach  Miss 
Johnson  auch  beim  Molch,  und  sind  nur  unwesentliche  Unterschiede  vorhanden. 
[Vergl.  auch  Bericht  f.  18851p  105.] 

Nach  Solger  (^)  ist  das  die  Formwandelungen  des  Co  lom -Epithels  bestimmende 
Moment  die  Entwicklungsstufe  des  zugehörigen  Organs,  besonders  der  Zustand 
der  Entfaltung,  die  Rückbildung  und  das  nochmalige  Wachsthum  des  Darmcanals. 
An  dem  unmittelbar  über  Blutgefäßen  sich  ausbildenden  Zellenbelage  war  dagegen 
der  Einfluß  mechanisch  wirkender  Zugkräfte  deutlich  erkennbar.  In  der  Frage, 
ob  die  Peritonealhöhle  von  einem  Epi-  oder  einem  Endothel  umgrenzt  sei,  nimmt 
Verf.  insofern  eine  vermittelnde  Stellung  ein,  als  er  nachweist,  daß  bei  den  von 
ihm  untersuchten  Anuren  vom  allerersten  Auftreten  der  Leibeshöhle  im  rein 
zelligen  Mesoblast  an  bis  nach  geschehener  Vollendung  der  Metamorphose  auch 
nicht  die  geringste  Andeutung  einer  Invasion  von  bindegewebigen  Elementen  wahr- 
genommen werden  konnte ,  welche  das  ursprüngliche  Epithel  überlagerten  oder 
seine  Stelle  einnahmen.  Später  allerdings,  nach  vollendetem  Abschluß  der  Meta- 
morphose, schieben  sich  neue  Elemente  zwischen  die  schon  vorhandenen  Cölomepi- 
thelien  ein,  Zellen,  von  welchen  es  wahrscheinlich  ist,  daß  sie  aus  einer  tieferen 
Mesodermschicht  aufsteigen.  Dieselben  assimiliren  sich  indessen  vollkommen 
dem  bereits  vorhandenen  Epithel,  so  daß  sie  später  nicht  mehr  unterschieden 
werden  können.  Statt  nun  von  einem  Endo-Epithel  des  Coeloms  zu  sprechen, 
zieht  Verf.  es  vor,  die  jüngeren  Elemente  nicht  in  principiellen  Gegensatz  zu  den 
älteren  zu  bringen.  Im  einzelnen  untersuchte  er  das  erste  Auftreten  der  Leib  e s - 
höhle  und  bemerkt,  daß  ihre  zellige  Auskleidung,  so  lange  sie  spaltförmig  ist,  sich 
in  nichts  von  den  übrigen  Mesoblastzellen  unterscheidet ;  diese  sind  nur  einfach 
auseinandergewichen.  Er  beschreibt  ferner  ausführlich  die  Umwandlungen  des 
visceralen  Peritonealepithels  im  Bereich  des  Darmcanals ;  Beispiele  von  Formver- 
änderungen der  Cölomepithelzellen,  die  in  Anpassung  an  darunter  liegende  Ge- 
bilde (lymphoide  Plaques,  Blutgefäße)  zu  Stande  kommen ;  die  Verhältnisse  des 
visceralen  Pleural-  und  Pericardialepithels ;  die  Besonderheiten  der  Stomata  des 
Bauchfells  der  Batrachier ;  die  Beschaffenheit  des  Cölomepithels  von  Petromyzon 
fluviatilis.    [Vergl.  oben  p  81.] 

E.  Eeptilia. 

Über  vivipare  Eidechsen  vergl.  Haacke,  s.  oben  p  283,  Sympathicus  Onodi, 
s.  oben  p  286,  Urogenitalorgane  Mihälkovics,  s.  oben  p  287,  Nebenniere  Weldon 
(^,  2),  s.  oben  p  291,  Regeneration  Fraisse. 

Nach  Hoffmann  ti-itt  bei  den  Schlangen  der  Canalis  neurentericus  erst 
auf,-  wenn  schon  eine  recht  große  Zahl  von  Somiten  vorhanden  ist.  Bereits 
sehr  früh  ist  allerdings  an  einer  Stelle,  wo  Epiblast  und  Hypoblast  zusammen- 


II.  Ontogfenie.    E.  Reptilia.  299 

hängen,  der  Ort  bezeichnet,  an  welchem  später  der  fragliche  Canal  sich  bildet. 
In  Bezug:auf  letzteren  weicht  Verf.  theilweise  von  Kupffer  ab  und  hält  insbe- 
sondere die  Schlangen  ftir  am  meisten  geeignet,  den  Beweis  zu  liefern,  daß  die 
Allantois  mit  der  Gastrulahöhle  nichts  gemein  hat.  Auch  bei  den  Schlangen  ist 
die  Chorda  ein  Product  des  Hypoblastes.  Bei  Embryonen  von  Tropidonotus  natrix 
mit  8  Somiten  beginnt  die  Bildung  der  Allantois,  bei  mit  10  Somiten  versehenen 
ist  sie  schon  zur  Entwicklung  gekommen.  Sie  besteht  anfänglich  aus  einer  feinen 
langen  Spalte,  welche  zugleich  mit  der  Abschnürung  des  postembryonaleu  Theils 
gebildet  wird,  und  ist  der  hinterste  Theil  des  Schwanzdarms,  dessen  Wände  zu 
dieser  Zeit  fast  unmittelbar  aufeinander  liegen.  Später,  wenn  der  Schwanzdarm 
sich  auf  eine  größere  Strecke  nach  vorn  entwickelt  hat,  fängt  die  Spalte  an,  sich 
zu  einer  großen,  am  hinteren  Ende  des  Embryo  gelegenen  Blase  auszudehnen. 
Die  Wandzellen  nehmen  dabei  hohe  Cylindergestalt  an.  Die  Hypophysis  geht 
bei  den  Schlangen  eigentlich  aus  dem  Hypoblast  hervor,  obwohl  an  ihrer  Weiter- 
bildung auch  der  Epiblast  betheiligt  ist.  Sowohl  bei  ihnen  als  auch  bei  den  Sau- 
riern bleibt  der  vordere  Neuroporus  sehr  lange  offen.  Auch  nach  geschehenem 
Schluß  bleibt  die  Stelle  lange  kenntlich,  indem  hier  die  Epidermis  mit  der  Hirn- 
wand zusammenhängt.  Die  Epiphysenanlage  fällt  jedoch  nicht  mit  dieser 
Stelle  zusammen;  sie  liegt  vielmehr  hinter  ihr,  während  letztere  der  Mitte  des 
Vorderhirns  entspricht.  Am  Dach  des  Zwischenhirns  findet  man  zu  einer  be- 
stimmten Zeit  eine  vordere  und  eine  hintere  Ausstülpung  ;  letztere  ist  die  Anlage 
der  Epiphyse,  die  andere  größere  bildet  die  Anlage  der  Lamina  choriodea  ventri- 
culi  tertii.  Das  Leydig'sche  Organ  ist  nichts  anderes,  als  ein  abgeschnürtes  Stück 
der  Epiphyse.  Die  2 .  (hypobranchiale)  Kiementasche  bricht  nach  außen  durch ; 
für  die  1.  konnte  niemals  eine  wirkliche  Durchbrechung  festgestellt  werden. 
Die  3.,  4.  und  5.  werden  einfach  durch  blindsackige  Einstülpungen  des  Hypo- 
blastes des  Kopfdarms  gebildet,  während  die  äußere  Oberfläche  nahezu  vollstän- 
dig glatt  bleibt.  Der  Nervus  opticus  entwickelt  sich  wie  bei  den  Knochen- 
fischen aus  den  Zellen,  welche  die  Augenblasenstiele  bilden.  Bei  sehr  jungen 
Embryonen  von  Lacerta  agilis,  bei  welchen  der  Mesoblast  den  Keimwall  noch  nicht 
erreicht  hat,  begegnet  man  außer  zahlreichen  Blutinseln  uud  Gefäßen  in  der 
Splanchnopleura  großen  Blutinseln  in  dem  zwischen  dem  Keimwall  und  dem 
peripheren  Theil  des  Mesoblast  liegenden,  also  nur  von  Epi-  und  Hypoblast  be- 
grenzten Raum.  Mit  den  Sauriern  stimmen  die  Schlangen  in  dem  Besitz  eines 
breiten,  nicht  sehr  hohen  Keimwalls  überein.  Die  Blutinseln  liegen  dem  Hypo- 
blast unmittelbar  an  ;  ihre  Zellen  haben  noch  fast  vollkommen  die  Beschaffenheit 
der  Hypoblastzellen.  Sie  zeigen  denselben  grobkörnigen  Inhalt  wie  letztere,  und 
unterscheiden  sich  augenfällig  von  jenen  des  Mesoblast,  welcher  aus  schmalen, 
spindelförmigen  Zellen  besteht.  Das  Ganglion  ciliare  gehört  nicht  dem 
Stamme  des  N.  oculomotorius  an,  ist  auch  nicht  einem  Spinalganglion  hoinolog, 
sondern  entweder  als  ein  Ganglion  des  Trigeminus ,  oder  als  ein  sympathisches 
Ganglion  zu  betrachten.  Seine  späte  Entstehung,  seine  Abgliederung  vom  Gang- 
lion Gasseri,  seine  Entwicklung  unter  Betheiligung  motorischer  und  sensibler 
Elemente,  seine  Verbindung  mit  je  einem  als  wahre  dorsale  und  wahre  ventrale 
Spinalwurzel  sich  entwickelnden  Nervenstamm  lassen  hierüber  kaum  Zweifel  be- 
stehen. Wie  das  Ganglion  ophthalmicum  das  vorderste  Spinalganglion  bildet,  so 
stellt  das  Ganglion  ciliare  das  vorderste  sympathische  Ganglion  dar. 

Nach  van  Bemmelen  (^j  bleiben  bei  Tropidonotus  natrix  Reste  von  allen 
5  Kiemenspalten  erhalten.  Die  1.  wird  zur  Tuba  und  zum  Cavum  tympani, 
das  Epithel  der  2.  bildet  ein  rundes,  solides  Knötchen,  das  hinter  der  Tuba  im 
Bindegewebe  liegt;  das  Epithel  der  3.  bildet  ein  dem  Anfangsstück  der  Carotis 
interna  anliegendes  Bläschen ;  das  der  4.  und  5.  läßt  die  Thymusanlagen  hervor- 


300  Vertebrata. 

gehen.  Anfangs  ist  ein  Stiel  für  letztere  vorhanden,  später  verschwindet  er, 
während  die  Gabehiugsstelle  des  Stiels  zu  einem  Bläschen  anschwillt.  Bei  Lacerta 
muralis  soll  die  4.  u.  5.  Kiemenspalte  frühzeitig  schwinden,  während  die  Thymus 
aus  der  2.  und  3.  Spalte  hervorgeht.  Der  Rest  der  3.  Spalte  hilft  die  Carotiden- 
drüse  bilden.  Aus  dem  Hinterrand  der  linken  5.  Spalte  wächst  eine  Epithel- 
knospe hervor,  die  zur  Entstehung  eines  den  Suprapericardialkörpern  der 
Selachier  [vergl.  oben  p295]  ähnlichen  Körperchens  führt  und  vielleicht  den  Rest 
einer  6.  Spalte  darstellt.  T.  und  L.  lassen  während  der  Entwicklung  nach  ein- 
ander 6  Paar  Aortenbögen  hervorgehen;  das  6.,  hinter  der  5.  Spalte  gelegene 
liefert  die  Arteriae  pulmonales,  während  das  5.  verschwindet.  Die  Thyreoidea 
ist  ein  unpaares,  medianes  Erzeugnis  der  ventralen  Rachenwand  im  Bereich  der 
2.  Kiemenspalten.  Auch  über  die  Verhältnisse  der  Thymus  bei  Krokodil-  und 
Schildkrötenembryonen  macht  Verf.  vorläufige  Mittheilungen. 


F.  Aves. 

Über  Eier  vergl.  Taschenberg  und  Nathusius,  s.  oben  p  283,  Monstra  Fol  & 
Warynski  und  Dareste,  s.  oben  p  285,  Parablast  Rückert;  s.  oben  p  292,  Keim- 
blätter Duval,  Chorda  Romitij  ürwirbel  Fol  [^],  Urogenitalorgane  Mihälkovics, 
s.  oben  p  287,  und  Janosik,  s.  oben  p  290,  Nebenniere  Weldon  (S  ^),  s.  oben 
p  291. 

RabI  sah  bei  Hühnerembryonen  von  der  50.  bis  90.  Brütstunde  eine  deutliche 
und  unzweifelhafte  Segmentirung  des  Nachhirns,  die  sich  in  einer  ganz  regel- 
mäßigen Faltenbildung  der  Seitenwände  dieses  Hirnabschnittes  ausspricht.  Sie 
läßt  dieselben  Eigen thümlichkeiten  erkennen,  die  später  im  Bereich  des  Rücken- 
marks auftreten.  Die  Zahl  der  Segmente  beträgt  7  oder  8.  Anfänglich  haben  sie 
gleiche  Länge,  später  aber  gewinnt  eines  den  Vorsprung  über  alle  anderen.  Im 
Bereich  der  übrigen  Hirnabschnitte  findet  keine  Segmentirung  mehr  statt. 

Nach  Kaczander  bilden  die  Kaumuskeln  von  Htihnerembryonen  ursprünglich 
einen  gemeinsamen  Stock,  der  durch  Neubildung  von  Muskelfasern  aus  den  meso- 
dermalen  Bildungszellen  an  Größe  längere  Zeit  hindurch  zunimmt.  Von  der  Peri- 
pherie her  dringen  zu  einer  gewissen  Zeit  bindegewebige  Stränge  in  die  Muskel- 
masse hinein  und  sondern  dieselbe  in  einzelne  Glieder.  Die  gleiche  Wirkung  übt 
der  sich  entwickelnde  Unterkiefer  aus.  Durch  seine  Ausdehnung  werden  die 
mit  ihm  in  engerer  Beziehung  stehenden  Muskeln  losgetrennt  von  jenen,  welche 
noch  mit  dem  Meckel'scheu  Knorpel  in  Verbindung  stehen.  Dadurch  dass  die 
Muskeln  genöthigt  werden,  sich  den  Formänderungen  des  wachsenden  Unter- 
kiefers anzupassen,  wird  die  Verlaufsverschiedenheit  der  Muskelbündel  und  Mus- 
keln hervorgebracht.  Die  Insertionen  am  perichondralen  Gewebe  des  Meckel'schen 
Knorpels  werden  nicht  geändert,  eine  Verschiebung  der  Insertionsstellen  im  Sinne 
der  Autoren  findet  nicht  statt.  Die  Insertionsstellen  bleiben  vielmehr  erhalten, 
nur  vom  Unterkiefer  übernommen,  indem  dieser  sich  zwischen  Muskelansatz  und 
Meckelschen  Knorpel  einschiebt.  Augen-  und  Kaumuskeln  liegen  zwar  in  einem 
gewissen  Stadium  unmittelbar  neben  einander,  ohne  durch  Fett  oder  Bindegewebe 
getrennt  zu  sein ;  sie  haben  jedoch  ursprünglich    getrennte ,    verschiedene  An- 


lagen. 


6.  Mammalia. 


Über  Eier  von  ^cÄic?»«  vergl.  Flemming  (^1,  s.  oben  p  283,  Guldberg,  Ramsay, 
Wharton,  Milchzellen  Nissen,  s.  oben  p284,  Keimblase  Haddon ,  Placenta 
Deniker,  Ductus  omphaloentericus  Hansen,  Embryo  von  Homo  Fol  (^).  s.   oben 


IL  Ontogenie.   G.  Mammalia.  301 

p286,  Sympathiciis  Önodi,  s.  oben  p  286,  Urogenitalorgane  Mihälkovics,  s.  oben 
p  287,  und  Janosik,  s.  üben  p  290,  Regeneration  Flemming  (-   ^^  Vanlair. 

Selenka  untersnchte  gegen  100  Embryonen  von  Didelphys  auf  den  verschie- 
densten Entwicklungspliasen.  Um  zu  diesem  günstigen  Ergebnis  zu  gelangen, 
bedurfte  es  mehrfacher  künstlicher  Eingriffe.  Über  Brunst  und  über  Entwick- 
lung der  Keimblase  machte  Verf.  folgende  Beobachtungen.  In  jeder  Samen- 
zelle des  (^  entstehen  2  Spermatozoen,  die  auffallend  lange  vereinigt  bleiben ;  ja 
sie  reißen  oft  erst  nach  erfolgter  Begattung  infolge  heftiger  Vibrationen  der 
Schwänzchen  auseinander.  Die  Brunst  des  §  dauert  nur  •/.2  Tag  und  fällt  in  die 
Nacht-  und  Morgenstunden.  Zur  Brunstzeit  schwillt  die  Wand  des  Uterus  bedeu- 
tend an,  besonders  in  Folge  der  Ausdehnung  der  Lymphräume,  in  welchen 
die  Uterindrttsen  dann  suspendirt  erscheinen.  Die  Befruchtung  geschieht  erst 
5  Tage  nach  der  Begattung,  im  unteren  Ende  des  Eileiters.  Die  Trächtigkeit 
dauert  genau  8  Tage.  Die  Entwicklung  ist  daher  eine  sehr  rasche.  Am  3.  Tage 
vor  der  Geburt  schließt  sich  der  Amnionuabel.  Die  Eier,  in  der  Mitte  stehend 
zwischen  meroblastischen  und  holoblastischen ,  haben  im  befruchteten,  noch 
ungefurchten  Zustand  einen  Durchmesser  von  fast  Y2  didi-  Nach  24  Stunden 
misst  die  Keimblase  1  mm,  nach  36  Stunden  U/o'  nach  60  Stunden  4,  nach 
72  Stunden  8,  nach  96  Stunden  14  mm,  am  6.  Tage  nach  Beginn  der  Furchung 
bis  20  mm.  Während  der  Furchung  sammelt  sich  am  aplastischen  Pol  des  Eies 
ein  Nahrungsdotter  an,  welcher  anfangs  außerhalb  des  Ectoderms  liegen 
bleibt,  3  Tage  später  jedoch  von  Ecto-  und  Mesodermzellen  umwuchert  wird, 
nicht  aber  in  das  Nabelbläschen  gelangt  Reste  dieses  Dotters  erhalten  sich 
bis  zum  3.  Tag  vor  der  Geburt.  Die  Keimblasen  liegen  anfänglich  ganz  frei  und 
zerstreut  im  Uterus;  erst  am  4.  Tage  verklebt  die  Keimblase  im  Bereich  des 
Fruchthofs  lose  mit  dem  Uterusepithel.  Im  Beutel  des  Mutterthiers  fand  Verf. 
höchstens  6  Junge.  Die  Anzahl  der  Embryonen  dagegen  schwankt  je  nach  der 
Größe  und  Stärke  des  Q  zwischen  9 — 27. 

Klaatsch  untersuchte  an  einer  reifen  Frucht  von  P//oc«e?ja  Nabelstrang,  Amnion, 
fötale  Placenta  (Chorion ,  Allantoissack) ,  Uterinschleimhaut  und  mütterliche 
Genitalien,  sowie  Genitalien  und  Milchdrüsen  des  Foetus.  Dieser  lag  wie  in  allen 
bisherigen  Fällen  im  linken  Uterushorn.  Das  Chorion  reichte  in  beide  Hörner; 
die  Placenta  gehört  somit  der  diffusen  Form  an.  Die  Uterinschleimhaut 
zeigte  bedeutende  Veränderungen',  die  in  Gestalt  mächtiger  Wülste  namentlich 
auf  der  ventralen  Seite  des  Foetus  in  beiden  Hörnern  in  der  Nähe  des  Tuben- 
abganges auftraten ;  hier  ist  das  Chorion  dem  entsprechend  auch  am  stärksten 
zottig.  Der  Amnionsack  war  sehr  weit,  das  Amnion  überall  mit  dem  Chorion 
verwachsen  bis  auf  einen  Bezirk  an  der  Ventralseite  des  Embryo,  wo  es  mit 
dem  Allantoissack  in  Beziehung  steht.  Der  letztere  persistirt  als  ein  Gebilde 
von  beträchtlicher  Ausdehnung,  doch  kleiner  als  bei  den  Ruminantiern.  Der 
Urachus  persistirt  ebenfalls.  Von  dem  Dottergang  und  der  Dotterblase  persistirt. 
ersterer.  Ein  Septum  uteri  sondert  die  Placenta  in  einen  rechten  und  linken  Theil 
Die  Nabelschnur  entspringt  ziemlich  in  der  Mitte  zwischen  der  Vulva  und  der 
Verbindungslinie  beider  Flossen ,  hat  eine  Länge  von  27  cm  und  zeigt  langge- 
dehnte Torsionen;  sie  ist  mit  den  Carunculis  amnii  dicht  besetzt,  die  zum  Theil 
bräunlich  aussehen  und  flach  linsenförmige  Warzen  darstellen.  Ein  Schnitt  durch 
den  mittleren  Theil  des  Nabelstranges  zeigt  eine  mehrfach  gebuchtete  Höhle  ^das 
Lumen  des  Urachus,,  2  Venen,  2  Arterien  und  den  Dottergang  von  1  mm  Durch- 
messer. Die  Ursprungsstelle  des  Nabelstranges  und  sein  unterster  Abschnitt  wer- 
den von  einer  mächtigen,  halbkugeligen  Erweiterung  der  Vena  hepato-umbilicalis 
eingenommen;  in  diesen  Sinus  münden  die  beiden  Venae  umbilicales.  Die  weißen 
Carunkeln  des  Nabelstranges  sind  epithelialen  Ursprunges,  während  bei  den  brau- 


302  Vertebrata. 

nea  die  Bindegewebsschicht  des  Amnion  einen  wesentlichen  Factor  ausmacht. 
Das  Nabelstranggewebe  ist  ein  lockeres  Binde- ,  aber  kein  Schleimgewebe ;  es 
enthält  blaß  granulirte  Zellen,  die  auch  im  Amnion  vorkommen.  Zwischen  den 
Arterien  und  Venen  kommen  jmehrere  größere  Lymphräume  vor.  Ferner  zeigt 
der  Querschnitt  überall  verbreitet  kleine  Blutgefäße.  In  der  Nähe  des  Dotter- 
ganges ist  glatte  Musculatur  vorhanden ,  die  Verf.  als  Reste  der  Musculatur  von 
Dotterganggefäßen  deutet.  An  der  dem  Os  uteri  int.  gegenüberliegenden  Stelle 
kommen  zwar  hie  und  da  zottenarme  Bezirke  vor,  eine  ganz  glatte  Stelle  ist  aber 
nicht  zu  finden.  Ein  solch  relativ  glatter  Bezirk  reicht  eine  Strecke  weit  ins  gra- 
vide .  weiter  noch  ins  rechte  Hörn  hinauf.  An  den  wichtigen  beiden  Polstellen 
dagegen  sind  die  Zotten  und  Wülste  rechterseits  mächtig  entwickelt ;  einen 
wirklich  glatten  Fleck  gibt  es  nur  am  linken  Eipol.  Die  Uterinschleimhaut 
ist  von  bräunlicher  Färbung,  an  einzelnen  Stellen  heller ,  an  anderen  dunkler, 
zeigt  eine  stark  ausgeprägte  Faltenbildung  und  ist  überall  mit  sehr  feinen  Öflfnungen 
bedeckt.  Die  Wülste  entsprechen  den  im  Chorion  vorhandenen  Vertiefungen,  den 
Zotten  des  Chorion  die  Grübchen.  Die  Uterinwand  besteht  aus  einer  Serosa,, 
Muscularis,  Glandularis  und  Supraglandularis.  Das  Ovarium  stellt  beim  Foetus 
einen  flachen  nierenförmigen  Körper  dar,  dessen  Durchmesser  2  cm,  5  mm, 
IV2  ^m  betragen.  Es  ruht  in  einer  Peritonealtasche  ,  an  deren  Innenfläche  sich 
die  Tuba  etwas  lateral  vom  Hilus  ovarii  in  einer  sichelförmigen  Falte  öffnet.  Bei 
Lupenbetrachtung  werden  an  seiner  Oberfläche  sehr  [zahlreiche  kleine  Gruben 
erkannt.  Die  Primärfollikel  sind  in  außerordentlich  großer  Zahl  vorhanden. 
Die  Zitzen  verhalten  sich  ähnlich  wie  bei  Delphinus  globiceps.  Der  einzige  weite 
Ausführungsgang  ist  in  seinem  Verlauf  etwas  cranialwärts  gerichtet  und  in  seinen 
oberen  Abschnitten  mit  einer  mehrschichtigen  Epithellage  ausgekleidet.  Die 
Drüsen  münden  sowohl  in  den  Gang ,  als  in  den  untersten,  behältergleich  erwei- 
terten Abschnitt  desselben  ein. 

Beauregard  &  Boulart  studirten  die  Fötalhüllen  einer  gewissen  Zahl  Rumi- 
nantier ,  von  welchen  Oryx  leucoryx ,  Oreas  canna  ,  Tragelajihus  scriptus  ,  Panolia 
frontalis^  Cervus porcinus  ,  elaphus  und  tarandus  namentlich  erwähnt  werden.  Sie 
gelangen  zu  dem  Ergebnis ,  daß  bei  den  Wiederkäuern  die  Placenta  diffus  sein, 
aber  auch  eine  kleinere   oder  größere  Anzahl  von  Cotyledonen  besitzen  kann. 

Nach  Albrecht  (^)  läßt  sich  die  Chorda  selbst  an  erwachsenen  Säugethier- 
schädeln  noch  im  Septum  uarium  wahrnehmen,  wie  er  an  einem  Falle  vom  Rinde 
darzulegen  versucht.  Der  Schädel  ist  völlig  erwachsen ,  die  Nähte  weit  in  der 
Synostose  vorgeschritten,  eine  pathologische  Veränderung  liegt  nirgends  vor.  Im 
knorpeligen  Nasenseptum  befindet  sich  ein  eigenthümlicher,  nach  beiden  Seiten 
vorragender  Strang,  der  das  Septum  im  größten  Theil  seiner  Länge  durchzieht. 
Er  trägt  7  Hervorragungen  aus  spongiösem  Knochen ,  die  als  basirhinoidale  Wir- 
belcentren gedeutet  werden.  Schnitte  durch  den  knochenfreien  Strang  selbst  zeigen 
fibrilläres  Bindegewebe,  dessen  Züge  mit  der  Längsaxe  des  Stranges  parallel 
ziehen  und  gegen  die  Schleimhaut  hin  viel  dichter  sind  als  gegen  die  Axe  des 
Stranges.  Weder  im  Strang,  noch  zwischen  ihm  und  der  Schleimhaut  sind  Knor- 
pelzellen vorhanden.  Auf  die  Ansicht  Kölliker's  gestützt,  daß  das  Sphenoidale 
anterius,  die  Lamina  perpendicularis  des  Siebbeines  und  das  Septum  narium  das 
vordere  Ende  der  Wirbelkörpersäule  des  Schädels  darstelle ,  daß  ferner  die  Alae 
orbitales,  die  Labyrinthe  des  Siebbeins  und  die  Nasenflügelknorpel  den  Alaemagnae 
und  Occipitalia  lateralia  angereiht  werden  können ,  hält  Verf.  seine  Ansicht  auf- 
recht, daß  der  genannte  Strang  den  vorderen  Abschnitt  der  Chorda  dorsalis  dar- 
stelle, die  sich  durch  einen  besonderen  Zufall  nicht  völlig  rückgebildet  habe. 

Albrecht  i^)  legt  seinen  Ausführungen  eine  nicht  vollkommen  gelungene  Figur 
in  dem  Handbuch  der  Entwickelungsgeschichte  von  Kölliker  zu  Grunde,  statt  sich 


II.   Ontogenie.   G.  Mammalia. 


303 


die  leichte  Mühe  zunehmen,  am  natürlichen  Object  die  Entwickelungsgeschichte 
der  Rathke'schen  Tasche,  des  vorderen  Endes  der  Chorda  und  des  sphenoethmoi- 
dalen  Tlieils  des  Schcädels  zu  verfolgen.  In  der  That  ist  es  auch  der  letztere  Weg. 
den  Kölliker  zur  Beilegung  der  Controverse  einzuschlagen  empfiehlt. 

Kraushaar's  Beobachtungen  beziehen  sich  auf  Embryonen  von  Cavia  cobaya, 
Mus  decumanus,  silvaticus  und  musculus.  Die  Hypophysis  entwickelt  sich,  wie 
Verf.  bestätigt ,  an  2  verschiedenen  Stellen :  ihr  Vorderlappen  aus  der  ectoder- 
malen  Bekleidung  der  primitiven  Mundbucht,  ihr  Hinterlappen  aus  dem  Zwischen- 
hirnboden.  Von  hier  aus  wachsen  Ausbuchtungen  einander  entgegen,  zuerst  vom 
Epithel  der  Mundbucht,  später  vom  Trichterfortsatz  des  Zwischenhirnbodens. 
Die  erste  Anlage  des  Vorderlappens  ist  im  Epithel  des  Hypophysenwinkels  gegeben, 
der  sich  mit  der  Ausbildung  des  Stirnwulstes  zwischen  dem  chordalen  und  prächor- 
dalen  Theil  der  Schädelbasis  direct  vor  der  Rachenhaut  bildet.  Aus  dem  Hypo- 
physenwinkel wird  durch  die  Kopf  beuge  die  Hypophysentasche.  Das  Lumen  des 
Hypophysenganges  verschwindet  allmählich,  es  entsteht  ein  solider  Zapfen.  Mit 
der  Ausbildung  des  Knorpelcranium  schwindet  auch  dieser ,  die  Hypophysentasche 
wird  vom  Epithel  der  Mundbucht  völlig  abgedrängt  und  gelangt  in  den  Schädel- 
raum. Unterdessen  treibt  ihre  vordere  Wand  einen  soliden  Fortsatz ,  der  durch 
das  andrängende  gefäßreiche  Bindegewebe  genöthigt  wird  ,  in  Schläuchen  vorzu- 
wachsen. Letztere  werden  durch  Gefäßschlingen  abgeschnürt,  wodurch  schließlich 
die  ganze  vordere  Taschenwand  in  Schläuche  zerlegt  wird.  Die  früher  cylin- 
drischen  Zellen  gehen  zugleich  in  polyedrische  und  runde  Formen  über.  Der 
Trichterfortsatz  bildet  sich  erst,  nachdem  die  Hypophysentasche  bereits  gegen  den 
Zwischenhirnboden  ausgestülpt  ist.  Er  hat  anfangs  cylindrische  Form  und  die 
Structur  der  Hirnwandung ;  später  wird  er  keulenförmig ,  verliert  den  Character 
des  Hirngewebes  und  wird  zu  einem  bindegewebigen  Anhang  des  Ceutralnerven- 
systems.  Schließlich  tritt  sein  Ende  in  innigen  Zusammenhang  mit  der  Wand  der 
Hypophysentasche.  Die  Epiphysis  entwickelt  sich  aus  dem  vorgestülpten 
hohlen  Processus  pinealis  der  Zwischenhirndecke.  Der  obere  Theil  der  Wandung 
verdickt  sich  keulenförmig  und  treibt  durch  Vermittlung  des  umgebenden  gefäß- 
reichen Bindegewebes  Hohlsprossen,  die  ein  geringes  Lumen  besitzen  und  aus 
polygonalen  Zellen  bestehen.  Das  Gewebe  des  keulenförmigen  Gebildes  hat  end- 
lich nur  noch  im  Stiel  die  Beschaffenheit  des  Hirngewebes.  Gegen  die  ursprüng- 
liche Dohrn'sche  Theorie  von  der  Bedeutung  der  Hypophysis  führt  Verf.  die 
ectodermale  Abkunft  der  Hypophysentasche  an,  während  nach  jener  Theorie 
die  Hypophyse  sich  wahrscheinlich  aus  dem  Entoderm  gebildet  haben  müßte. 

Rubattel  untersuchte  die  Entwickelung  der  Krystalllinse  an  Schwein  und 
Katze.  Hinter  der  Linsenfaserschicht ,  zwischen  ihr  und  der  hinteren  Fläche  der 
in  der  ersten  Anlage  begriffeneu  Linsenkapsel  befindet  sich  ein  kuppelfurmiger 
Eaum,  welcher  da  beginnt,  wo  das  Linsenepithel  sich  umbiegt,  um  in  die  Linsen- 
fasern überzugehen.  Er  ist  mit  homogener,  feinkörniger  Masse  erfüllt  und  von 
Vacuolen  eingenommen,  welche  der  Einwirkung  der  gebrauchten  Reagentien  ihr 
Dasein  verdanken.  Die  Kapsel  umhüllt  das  ganze  Organ  und  ist  in  inniger  Ver- 
bindung mit  den  Verzweigungen  der  Art.  hyaloidea.  In  dem  Maße,  als  die  Linse 
wächst,  verschwindet  die  homogene  Zone  bis  auf  einen  schließlich  kaum  wahr- 
nehmbaren Rest.  Unterdessen  aber  treten  anscheinend  die  Umbiegungsränder  der 
beiden  Schichten  der  Linse  immer  näher  gegen  den  hinteren  Linsenpol  zusammen, 
bis  sie  sich  endlich  berühren  und  dadurch  einen  kleinen  kolbenförmigen  Raum 
einschließen,  der  sich  mit  seinem  hinteren  dünnen  Ende  in  den  schalenförmigen 
Rest  der  homogenen  Zone  fortsetzt.  Jenen  abgeschnürten  Theil  betrachtet  Verf. 
als  den  ersten  Beginn  des  Linsensterns  oder  vielmehr  die  Anlage  der  Sternaxe. 
die  Linsenkapsel  selbst  ausschließlich  als  ein  Erzeugnis  des  mittleren  Keimblattes 


304  Vertebrata. 

und  als  ein  Gebilde  bindegewebigen  Ursprungs.  Gerade  der  Umstand,  daß  auch 
an  der  hinteren  Fläche  der  Linse  eine  Kapsel  zur  Anlage  kommt,  die  in  Folge 
der  Gegenwart  der  homogenen  Zone  weit  von  der  hinteren  Fläche  der  Linsen- 
t'asern  absteht,  ist  ein  Hauptbeweis  für  ihren  mesodermalen,  ein  Gegenbeweis  gegen 
ihren  cuticularen  Character  und  Ursprung.  Ferner  spricht  die  innige  Beziehung 
der  Kapsel  zum  Mesoderm  und  zur  Gefäßhülle  zu  Gunsten  ihres  bindegewebigen 
Ursprunges. 

Froriep  schildert  Organanlagen,  welche  durch  das  Zusammentreffen  der  Gang- 
lien des  Facialis,   Glossopharyngeus  und  Vagus  mit  eingesenkten  und  zugleich 
verdickten  Stellen  der  embryonalen  Epidermis  von  Säugern  gebildet  werden.    Sie 
stehen  auf  der  Höhe  ihrer  Ausbildung  in  dem  Alter  zwischen  6  und  8  mm  (Schaf) , 
zwischen  7  und  1 0  mm  (Rind) .    Von  da  ab  bilden  sie  sich  rasch  zurück ,   so  daß 
bei  Embryonen  von  doppelter  Länge   entweder  nur  noch  Rudimente  derselben 
oder  gar  nichts  mehr  vorhanden  ist.    Die  Berührung  der  Ganglien  mit  der  Epi- 
dermis wird  dadurch  herbeigeführt,   daß  einerseits  die  Epidermis  sich  verdickt 
und  grubenförmig  einsenkt,  andererseits  das  Ganglion  sich  der  Einsenkung  gegen- 
über vorwölbt:   die  Grenze  zwischen  den  beiden  Gewebsarten  ist  nicht  überall 
sicher  festzustellen.   Diese  Anlagen  entsprechen  den  von  van  Wijhe  an  Selachiern 
gefundenen;  Verf.  deutet  sie  als  Anlagen  von  Sinnesorgauen,  welche  nicht  mehr  zur 
Eutwickelung  gelangen ,   deun  die  betreffenden  Nerven  erreichen  in  den  Epider- 
misverbindungen  nicht  ihr  peripheres  Ende,  sondern  ziehen  jenseits  des  Ganglion 
weiter.     Nach  ihrer  Lage  am  dorsalen  Rand  der  Kiemenspalte  können  sie  als 
Organe  der  Kiemenspalten  bezeichnet  werden.   Der  zwischen  Facialis  und  Glosso- 
pharyngeus eingeschaltete  Acusticus  und  seine  Verbindung  mit  dem  Epithel  der 
Gehörblase  zeigt  sich  dabei  als  eine  ihnen  sehr  ähnliche  Anlage.    Oralwärts  vom 
Facialis  und  von  dem  ihm  zugehörigen  Organ  der  1 .  Kiemenspalte  finden  sich  keine 
Spuren  ähnlicher  Organe  mehr.    So  tritt  der  Trigeminus  in  einen  gewissen  Ge- 
gensatz zu  den  aboralwärts  von  ihm  gelegenen  Kopfnerven ,  den  »Visceralbogen- 
nerven  im  engeren  Sinne«.    Typische  Visceralbogennerven  sind  der  Facialis  und 
Glossopharyngeus,  die  einen  Ramus  post-,  praetrematicus  und  pharyngeus  derSe- 
lachier  entwickeln.    Der  Vagus  stellt  dagegen  eine  Summe  von  Visceralbogen- 
nerven dar  [vergl.  oben  p.  65].    »Wenn  die  Ganglien  der  Visceralbogennerven, 
mögen  dieselben  nun  selbständig   bleiben,    wie    die  Ganglien  des  Facialis  und 
Glossopharyngeus,  oder  wie  die  des  Vagus  zu  einer  größeren  Masse  verschmolzen 
sein,  in  frühen  Zuständen  nichts  anderes  waren  als  die  nervösen  Unterlagen  peri- 
pherischer Sinnesepithelien ,   später  aber,  nachdem  sie  die  Oberfläche  verlassen, 
vielleicht  lediglich  Rudimente  jener  untergeordneten  Organe   darstellen ,    dann 
dürfte  es    doch  kaum  noch    statthaft   erscheinen,    diese  Nervenknoten   einfach 
homolog  mit  Spinalganglien  zu  setzen.  Thut  man  das  aber  nicht  mehr,  dann  fällt 
damit  die  Hauptstütze  der  spinalen  Hypothese,   wenigstens  für  die  Gruppe  der 
Visceralbogennerven  im  engeren  Sinne  (Acustico- Facialis,  Glossopharyngeus  und 
Vago-Accessorius) ,  und  man  wird  sich  entschließen  müssen ,  den  Begriff  des  seg- 
mentalen Werthes  dieser  Nerven  von  der  Vorstellung  ihrer  genetischen  Identität 
mit  Spinalnerven  zu  befreien.«     Bezüglich  der  Entstehung  des  Hypoglossus  be- 
stätigt Verf.  seine  früheren  Angaben  und  fügt  den  Nachweis  eines  2.  rudimen- 
tären Ganglion  desselben  hinzu ,  welches  oralwärts  von  dem  früher  gefundenen 
gelegen  ist.     Die  Zungenmusculatur    entwickelt  sich    aus    einem  Gewebe 
(')Schulterzungenstrang«),  welches  in  ununterbrochenem  Zusammenhang  mit  der 
Anlage  der  oberen  Extremität  steht  und  die  Anlage  der  Schulterzungenleiste  bildet, 
welche  einen  Theil  der  Wolff'schen  Leiste  darstellt.  Bezüglich  der  Thymus  und 
Thyreoidea  bestätigt  Verf.  die  Born'schen  Angaben. 

HJItner'S  Untersuchungen  über  die  Eutwickelung  des  Opticus  wurden  an  Em- 


n.  Ontogenie.   G.  Mammalia.  oac 

bryonen  der  Hausmaus,  der  Waldmaus  und  des  Meerschweinchens  angestellt 
und  führten  zu  Ergebnissen,  welche  von  den  früheren  wesentlich  abweichen. 
Schon  während  der  Einstülpung  der  inneren  Augenblasenwand  und  der  Linse 
dringt  zwischen  beide  eine  feine  Mesodermschicht  ein,  die  sich  in  ein  zapfen- 
förmiges  Gebilde  fortsetzt,  welches  durch  Ausstülpung  der  Retina  entstanden  ist, 
in  den  Retinastiel.  Dieser  wuchert  in  Form  eines  sich  verlängernden  Holil- 
zapfens  tief  in  den  Augenstiel  hinein  und  legt  sich  immer  seitwärts  der  Innenfläche 
des  Augenstiels  an ,  worauf  das  Mesoderm  Retina  und  Augenstiel  seitlich  durch- 
bohrt und  nach  außen  tritt.  Es  wandelt  sich  bald  in  Blutkörperchen,  Gefäße  und 
in  den  Glaskörper  um.  Aus  dem  Gehirn  wachsen  nie  Fasern  in  den  Augenstiel 
hinein,  nie  waren  Stützzellen  im  N.  opticus  zu  sehen,  der  vielmehr  die  Beschaffen- 
heit der  inneren  Körnerschicht  zeigte.  Die  Umwandlung  von  Zellen  in  Nerven- 
fasern beginnt  immer  in  der  Innenschicht  der  Netzhaut ,  dann  aber  erfolgt  die- 
selbe aus  Zellen  des  Augen-  und  Retinastieles  ziemlich  gleichzeitig  mit  der  Aus- 
bildung des  Chiasma.  Zwei  verschiedene  Gewebe,  das  des  Augenstieles  und  das 
des  Retina  Stieles,  betheiligen  sich  hiernach  an  der  Bildung  des  N.  opticus.  Diese 
Doppelstellung  bringt  Verf.  in  Zusammenhang  mit  der  Function  des  Opticus,  nicht 
blos  ein  centripetal  leitender ,  sondern  auch  ein  centrifugal  leitender  motorischer 
Nerv  zu  sein  (Engelmann).  Wie  weit  die  Zellen  des  Retinastiels  bis  zum  Gehirn 
vordringen,  und  ob  sie  in  dasselbe  hineingelangen,  läßt  Verf.  unentschieden, 
doch  scheinen  ihm  seine  Erfahrungen  für  letztere  Annahme  zu  sprechen. 

Chievitz  studirte  die  Entwicklung  der  Speicheldrüsen,  sowie  einiger  der 
kleineren  Drüsen  des  Mundbodens  iind  der  Zunge  des  Menschen,  der  Katze,  des 
Hundes,  der  Maus,  Ratte,  des  Kaninchens,  Rindes  und  Schweines.  Bei  einem 
Schweinsembryo  von  17  mm  Länge  fand  Verf.  noch  keine  Spur  von  Drüsen- 
anlagen. Dagegen  ist  beim  21  mm  langen  Embryo  die  Submaxillaris  angelegt 
und  auch  eine  Andeutung  der  Subungualis  vorhanden ;  bei  22  mm  findet  sich  auch 
die  Anlage  der  Parotis.  Die  in  Frage  kommende  Gegend  liegt  hinter  der  Lippen- 
commissur.  Die  Wangenwand,  anfänglich  fehlend,  geht  aus  dem  Wangenstreifen 
hervor,  indem  dieselben  sich  unter  zunehmender  Flächenausbreitung  allmählich 
emporrichten.  Die  Ausgangsstelle  (Mündungsstelle)  der  Submaxillaris  liegt  nicht 
vor  dem  Frenulum  linguae,  wie  beim  erwachsenen  Thier,  sondern  weit  hinten, 
von  der  Furche  ausgehend,  welche  die  Zungenwurzel  seitlich  begrenzt.  Sie  stellt 
eine  Epithelsprosse  dar.  Von  der  lateralen  Seite  dieser  Sprosse  geht  ein  2., 
niedriger  Ausläufer  ab.  Der  Hauptkamm  ist  die  Anlage  der  Submaxillaris,  die 
Seitensprosse  die  der  Subungualis.  Der  gesammte  Drüsenkeim  ist  an  der  Stelle 
in  die  Tiefe  gegangen,  wo  der  mit  Ganglienmasse  infiltrirte  N.  lingualis  sich  fast 
transversal  gegen  die  Zunge  hinein  begibt.  Die  Zellen  der  Submaxillaris- Anlage 
sind  heller  als  die  der  Subungualis.  Die  Parotis  entsteht  in  der  Vereinigungs- 
furche zwischen  Mundboden  und  Munddecke,  0,24  mm  hinter  der  Lippencom- 
missur.  Die  Bildung  des  Lumens  in  den  späteren  Drüsenzapfen  beginnt  damit, 
daß  zwischen  den  centralen  Zellen  kleine  spaltförmige  Räume  entstehen,  welche 
anfangs  unregelmäßigen  Verlauf  haben,  später  aber  mit  zunehmender  Ausdehnung 
der  Spalten  regelmäßiger  abgeglättet  erscheinen.  Detritus  von  Zellen,  lose 
Kerne  sah  Verf.  in  den  Canälen  nie  und  bringt  daher  die  Entstehung  der  Lumina 
nicht  mit  einem  Ausschmelzen  in  Verbindung.  Das  Drüsenlumen  entsteht  viel- 
mehr lediglich  durch  Erweiterung  von  Intercellularräumen.  Das  erste  Lumen 
bildet  sich  im  Gange  selbst  und  zwar  in  der  Nähe  der  späteren  Mündungsstelle ; 
von  da  an  breitet  es  sich  nach  beiden  Seiten  hin  aus.  Während  die  Canalisirung 
peripher  fortschreitet,  geht  auch  die  Bildung  neuer  Äste  fort,  welche  sämmtlich 
solid  angelegt  werden.  Endlich  kommt  ein  Zeitpunkt,  wo  das  Lumen  auch  die 
letzten  Äste  eingeholt  hat.    Wenn  dies  geschehen  ist,  fangen  die  hier  befindlichen 

Zool.  Jahre sbericM  ISbS.  lY.  2Ö 


306  Vertebrata. 

Zellen  an,  sich  als  Alveolenzellen  auszubilden.  Haben  sich  Alveolen,  Sclialtstücke 
u.  s.  w.  ausgebildet,  so  findet  eine  weitere  Vermehrung  der  Äste  nicht  mehr 
statt;  weder  treiben  die  Gänge  neue  Ausbuchtungen  hervor,  noch  bilden  die 
Alveolen  neue  Gänge  und  Alveolen  mehr  aus.  Sicher  ist  dagegen,  daß  die  ein- 
zelnen Drüsentheile  mit  dem  Alter  bedeutend  wachsen.  Die  Gänge  nehmen  an 
Länge  und  Weite  zu,  insbesondere  aber  wachsen  die  kleinen  Alveolen  zu  mäch- 
tigeren Gebilden  aus.  Betreff  der  »Halbmonde«  von  Gianuzzi  schließt  sich  Verf. 
der  Deutung  von  Stöhr  an.  Das  Alveolenepithel  ist  überall  einschichtig.  Die 
Lunulazellen  wenden  alle  einen,  wenn  auch  nur  kleinen  Theil  ihrer  Oberfläche 
unmittelbar  gegen  das  Lumen.  Die  Mucinzellen  andrerseits,  mögen  sie  sich  auf 
Kosten  der  Halbmondzellen  noch  so  sehr  ausgedehnt  haben,  fußen  alle  auf  der 
Membrana  propria. 

Nach  Kallay  stellt  die  früheste  Form  der  Niere  einen  erweiterten,  von  cylin- 
drischem  Epithel  ausgekleideten  Hohlraum  dar,  dessen  Verbindungsstück  mit  dem 
Wolff'schen  Gang  sich  zum  Ureter  gestaltet.  Das  aufgetriebene  Ende  ist  indessen 
nicht  das  Nierenbecken,  von  dem  die  Sprossen  auswachsen  und  zu  Harncanälchen 
werden,  sondern  es  schließt  bereits  die  Abtheilungen  für  die  Gebiete  der  Harn- 
canälchen in  seinem  Umfang  ein.  Die  Harncanälchen  wachsen  also  nicht  als  Spros- 
sen in  die  Peripherie  hinaus,  sondern  sie  erhalten  ihre  Verzweigungen  durch  das 
andrängende  Wachsthum  der  die  Epithelanlage  umgebenden  Elemente.  Nur  ein 
sehr  kleiner  Theil  der  genannten  Nierenanlage  wird  nicht  zur  Bildung  von  Harn- 
canälchen verwendet ;  es  ist  der  dem  Uretergebiet  angehörende.  Dieser  bildet  das 
Nierenbecken. 


Register. 


Aufnahme  haben  gefunden:  die  Autoren;  die  Üherschriften;  alle  Untergattungen,  Gattungen  (n.  =  novum, 
n.  n.  =  nomen  novum)  und  höheren  systematischen  Begriffe;  alle  anatomischen,  embryologischen,  biologischen; 
faunistischen  etc.  Angaben  und  zv/ar  unter  folgenden  Stichwörtern,  auf  welche  zahlreiche  Verweisungen  ein- 
gefügt sind:  Anatomie  (allgemeine),  Stamm,  Extremitäten,  Körperanhänge  —  Integnmentgebilde,  Haft- 
apparate, Ner?ensystem,  Sinnesorgane,  Mnskelsystem,  Elektrische  Organe,  Skeletsystem,  t'ircnlations- 
system,  Leibeshöhle,  Bespirationssystem,  Verdannngssystem,  Vrogenitalorgane,  Sexualcharactere (secun- 
däre),  Polymorphismus,  Abnormitäten  —  Histologisches  —  Chemisches,  leuchten  und  Leuchtorgane 
—  Ontogenetisches  —  Phylogenetisches  —  Physiologisches,  Psychologisches  —  Pathologisches,  Regene- 
ration, Biocönotisches,  Biologisches,  Sympathische  Färbung,  Locomotion,  Tonapparate  und  Toner- 
zeugung, Fortpflanzung  —  Faunistisches ,  Paläoutologisches  —  Nutzen  und  Schaden  —  Technisches, 

Nomenclatorisches,  Systematisches. 


Abbott,  Chr.  C.  108,  131. 
Ablabes  161, 
Abnormitäten. 

Ecaudata  115  —  Pisces  90 
—  Triton  117. 
Eier  Aves  239  —  Elek- 
trische Organe  Gymnar- 
chus  59  —  Färbung  Aves 
240,  Felis  277  —  Finger 
überzählige  30  — ..Jacob- 
son'sches  Organ  Öffnung 
Camelus  69  —  Musculatur 
Homo  58,  Gesicht  Prosi- 
miae  54  —  Pholidose  Hap- 
sidophrys  164  —  Sympa- 
thisches Nervensystem 
Vertebrata  287  —  Terato- 
genesis  Vertebrata  285, 
286  —  Zwitter  Raja  83. 

Abrahams,  J.  281. 

Abyssascidia  9,  10. 

Acanthias  73,  295. 

Acanthis  208. 

Acanthodactylus   140,    156- 
158. 

Acanthodes  106. 

Acanthopterygii  91  ,  94;    A. 
Pharyngognathi  99,  107. 

Acanthosaura  151. 

Acanthurus  39. 

Aceratherium  256,  257,  259, 
266. 

Acerina  281. 

Achaenodon  34,  40,  274. 

Acheloma  127,  129. 


Acipenser  56,  70,  73. 
Acodon  271. 
Acomys  271. 
Acrantus  155. 
Acredula  208,  236. 
Acrochordidae  166. 
Acrochordus  166. 
Actinodon  127-130. 
Actinodontidae  127,  130. 
Aetodromas  222. 
Adapidae  273,  274. 
Adapisorex  255,  273. 
Adapisoriculus  n.  255,  273. 
Adracon  n.  255,  277. 
Aeby,  Chr.  11. 
Aegialitis  221. 
Aegiothus  208,  209,  233. 
Aegithalus  208,  237. 
Aeluroidea  63. 
Aeluroscalabotes  n.  149. 
Aelurosaurus  n.  149,  150. 
Aepyceros  256. 
Aetobates  73,  93,  106,  295. 
Agalychnis  122. 
Agama  151. 

Agamidael43,  147,  148,151. 
Agassiz,  A.,  &  C.  O.  Whit- 

man  84. 
Agersborg,  G.  S.  181. 
Agonus  91,  97. 
AgjTTtria  228. 
Ahaetulla  164, 
Alauda  234,  235. 
Alaudidae  235. 
Alausa  90. 


Albarda,  H.  181. 
Albini,  Gius.  12. 
Albrecht,  Paul  11,  278. 
Albula  39. 
Alburnops  101. 
Alburnus  102. 
Alca  209-211,  219. 
Alcedinidae  227. 
Alcedo  216,  227. 
Alcephalus  256,  268. 
Alces  34,  40,  252,  259,  268. 
Alcidae  219. 
Alcyone  217,  227. 
Aldrich,  Ch.  181,  242. 
Algira  156,  157. 
Allantois  s.  Ontogenetisches. 
Allen,  Harris.  12,  84. 
Allen,  J.A.  181,242. 
Alligator57,  72,82,  169,  178. 
Alligatoridae  169,  178. 
Alophonerpes  227. 
Alopias  91,  106. 
Alopoglossus  n.  154,  155. 
Also  phy  lax  149. 
Altmann,  K.  278. 
Aluteres  103. 
Alytes  114. 
Amans,  P.  C  12. 
Amblotherium  34. 
Amblycephalidae  165. 
Amblvcephalus  165. 
Amblydactyla  33,  262. 
Amblyornis  231. 
Amblypoda  2tlO.  263. 
Amblj-rhynchus  139. 

20* 


308 


Register. 


Amblystoma  30,  116,  124. 
Amblystomatinae  124. 
Amegliino,  Florent.  12,  242. 
Ameiva  138,  154,  15-5. 
Amia  38,  55,  71,  73,  76,  94, 

106. 
Ammrus41,  68,  76,  101. 
Ammocoetea  66,  73,  74,  294. 
Ammocrypta  94. 
Ammodramus  233. 
Ammodji;es  90. 
Ammon,  Ludw.  von  12,  131. 
Ammotretis  100. 
Ampelidae  228,  230. 
Ampelis  230. 
Aiuphibia  s.  Batrachia. 
Amphibolurus  151. 
Amphicyon  255,  256,  277. 
Amphioxus  67,  74,  286,  294. 
Amphisauridae  176. 
Amphisaurus  170,  176. 
Amphisbaena  36,  44,  50,  52, 

53,67,81,83,138,155,156. 
Amphisbaenidae  32,  36,  44, 

52,  76,78,79,81,139,  147, 

148,  155. 
Amphisile  98. 
Amphiumidae  38. 
Amyzon  108. 
Anabatidae  229. 
Anabazenops  215,  229. 
Anacanthini  32,  99. 
Anacodon  262. 
Analdrüsen   s.  Verdauungs- 

system. 
Anamallensis  149. 
Anamnia  282. 
Anaptomorphidae  259,  273, 

275. 
Anaptomorphus  40,  47,  275. 
Anarrhichas  39,  91,  97. 
Anas  67,  70,  220,  221,  239, 

240. 
Anatidae  220,  240. 
Anatomie,  allgemeine. 
■  Edentata  33  —  Molgula  5. 
Anchinia  6,  7. 
Anchisauridae  176. 
Anchisaurus  n.  176. 
Anchitherium  256,  259. 
Ancylotherium  255. 
Anderson,  R.  12. 
Anelytropidae  148,  159. 
Anelytropsis  n.  147,  159. 
Aneuporus  153. 
Angelucci,  A.  12. 
Angot,  A.  181. 
Anguldae  147,  148,  150,  154, 

173. 
Anguilla70,  79,83,  103,  281. 
Anguis  78,  138, 140, 142, 148, 

154. 
Anisodexisl25,  127, 129, 130. 
Anisolepis  n.  152,  153. 
Anisonchus  262. 


Anniclla  154. 
Auniellidae  147,  148,  154. 
Anolis  140,  147,  152,  153. 
Anomodontia  181. 
Anonymus  113,  138. 
Anoplotheriidae  258,  267. 
Anops  36,  44,  50,  52,  53,  81, 

83,   139,  155,  156. 
Anorthura  214. 
Anpassung  s.  Biologisches. 
Anser20S,  210,  221,  240,  241. 
Anseridae  221. 
Anthias  94. 

Anthracoceros  213,  227. 
Anthracosaurus  130. 
Anthropoidea  260. 
Anthus  208,  234,  235. 
Antiarcha  32. 
Antidorcas  256. 
Antigonia  96. 
Antilocapra  264. 
Antilope  254-257,  262,  268. 
Antilopinae  2ö5. 
Antrostomus  215,  228,  238. 
Anura  s.  Ecaudata. 
Anurella  10. 
Apateonidae  127. 
Apgar,  A.  C.  84. 
Aphaniotis  151. 
Aphelops  266. 
Aphoristia  100. 
Aphredoderus  94. 
Aplin,  O.  V.  181,  242. 
Apoda32,  118,  124. 
Apogon  94. 
Aporarchus  n.  156. 
Aporophis  161,  162. 
Aporoscelis  n.  151,  152. 
Apparate  s.  Technisches. 
Apteryx  79,  240. 
Aquila  209-211,  224,  235. 
Archaelurus  277. 
Archaeopteryx  32,  58,  218. 
Archegosauria  127. 
Archegosauridae  127,  128. 
Archegosaurus  127-130. 
Archer,  H.  T.  181. 
Arctitis  63. 
Arctocyon  40. 
Arctocyonidae  273,  274. 
Arctogale  277. 
Arctoidea  40,  63. 
Arctomys  252,  254,  255. 
Arctotherium  276. 
Ardea  208,  223,  240. 
Ardeidae  53,  223. 
Ardetta  223. 
Argo  96. 
Argya  212,  237. 
Aristelliger  149,  150. 
Armistead,  J.  181. 
Arnold,  F.  181. 
Aromochelys  142. 
Arotus  125. 
Arpephorus  151. 


Artamides213,  230. 

Arthroleptis  120-122. 

Arthropoda  287. 

Arthrosaura  n.  154,  155. 

Arthur,  W.  84. 

Artiodactyla  33,  34,  258,  262, 
266. 

Arvicola  252-254,  258,  271. 

Arvicolidae  254,  25S,  271. 

Ascidia  3,  4,  9,  10. 

Ascidiae  3,  9,  32. 

Ascidiella  n.  10. 

Ascidiidae  9. 

Asineops  107. 

Asinus  266. 

Asio  208,  211. 

Aspidophoroides  97. 

Aspilus  180. 

Aspius  102. 

Assimilation  s.  Physiologi- 
sches. 

Astellium  11. 

Asthenognathus  165. 

Astley,  H.  D.  181. 

Astrape  106. 

Astrapia  231. 

Astrar chia  n.  231. 

Astur  216,  217,  234. 

Ataliastur  240. 

Atavismus  s.  Phylogene- 
tisches. 

Ateles  64. 

Athene  208. 

Atherina  98. 

Atherinichthys  98. 

Atherinidae  98. 

Atheris  142,  168. 

Athmungsorgane  s.  Respi- 
rationssystem. 

Atkinson,  J.  C.  181,242. 

Atretium  163. 

Atticora  230. 

Attila  215,  216,  228. 

Attye,  R.  jr.  181. 

Aubusson,  L.  Magaud  d'  182. 

Auchenia  267. 

Auge  u.  augenähnliche  Or- 
gane s.  Sinnesorgane. 

Auxis  96. 

Avahis  54. 

Atcs. 

Anatomisches  29  ,  31 ,  32, 
37,40,42-44,51,53,54,57, 
58,  62,  65-68,  71,  72,  78, 
80  —  Biologisches  238-242 

—  Faunistisches   207-218 

—  Literatur,  Geschichte  u. 
Nomenclatur  206  —  Mu- 
seologie,  Sammlungen  u. 
Taxidermie  206,  207  — On- 
togenetisches  283,  287,290, 
296,  300  —  Systematisches 
218-238. 

Ayers,  How.  12. 


Register. 


309 


Ayres,  Thom.  182. 
Aythya  218,  220. 

Backhouse,  J.  182. 

Baculo,  Bartol.  12. 

Bagg,  E.  182. 

Baikia  156. 

Bain,  Fr.  182. 

Balaena  253,  259,  2  69. 

Balaeniceps  79. 

Balaenidae  269. 

Balaenoptera  37  ,  41 ,  51,  62, 
63,  254,  259,  260,  269. 

Balaenopteridae  62.  269. 

Balistes  39,  76. 

Ball,  F.  182. 

Banks,  W.  J.  182. 

Baphetes  128. 

Barber.  H.  182. 

Barbus  70. 

Bardeleben,  Carl  12. 

Barnes,  H.  E.  182. 

Barrett,  W.  H.  84. 

Barrington,  B.  M.  182. 

Barrissia  154. 

Barrois,  Jules  1. 

Barrows,  W.  B.  182. 

Barteln  s.  Ivörperanhänge. 

Bartels,  M.  108,  242. 

Bartlett,  A.  D.  242. 

Bartramia  210,  222. 

Basileuterus  235. 

Basiliscus  152. 

Bassani,  F.  104. 

Bastarde  s.  Abnormitäten  u. 
Fortpflanzung. 

Batagur  179,  180. 

Batchelder,  Ch.  F.  182. 

Bathygadus  100. 

Bathynectes  100. 

Bathyonus  n.  n.  100. 

Bathyopsis  264,  265. 

Bathysebastes  n.  95. 

Batoidei  93,  106. 

Batrachia  109. 

Anatomisches  32  ,  35,  38, 
44,  51,  58,  60,  61,  71.  72, 
80,  81  ,  83—  Biologisches 
113-117  —  Faunistisches 
117-119,  124-125  —  Lite- 
ratur ,  Nomenclatur  u.  Ge- 
schichte 113  —  Museologie, 
Sammlungen  u.  technische 
Hilfsmittel  1 13  —  Ontoge- 
netisches  146-148,  298  — 
Paläontologisches  124-130 
—  Systematisches  119-130. 

Batrachidae  92,  97. 

Batrachostomus  239. 

Batrachus  35,  76. 

Bauer,  F.  H.  131. 

Bauer,  F.  S.  182. 

Baur,  Fr.  182. 

Baur,  G.  13,  131. 

Bayer,  Ad.  182. 


Bayer,  F.  109. 

Baza  217,  224,  225. 

Bdeogale  256.  277. 

Bean,  T.  H.  84. 

Beard,  John  13. 

Beauregard,  ...,&...  Bou- 
lart  270. 

Becher,  E.  F.  182. 

Bechstein,  J.  M.  182. 

Becken  s.  Extremitäten. 

Beckham,  C.  W.  182. 

Beddard,  F.  E.  13,  182. 

Befruchtung    s.     Fortpflan- 
zung. 

Begattung  s.  Fortpflanzung. 

Begattungsorgane  s.  Uroge- 
nitalorgane. 

Bellia  180. 

Bellonci,  G.  13. 

Bellottia  68,  100. 

Belodontidae  177. 

Bemmelen,  J.  F.  van  13,  278. 

Bendire,  Ch.  182. 

Beneden,    Ed.    van.  &.  Ch. 
Julin  1. 

Beneden,  P.  J.  van  13,  242. 

Bennett,  K.  H.  182. 

Benson.  C.  W.  182. 

Berg,  C.  131. 

Berlepsch,  H.  v.  182. 

Berlepsch,  H.  v.,  &H.  v.  Jhe- 
ring  183. 

Bernicla221,  239. 

Bert,  P.  109. 

Berycidae  95. 

Betta,  E.  de  HO. 

Bettoni,  E.  183. 

Bewegung  s.  Locomotion. 

Bibos  257,  268. 

Bibronia  101. 

Bicknell,  E.  P.  183. 

Bicknell,  E.  P.,  &  F.  B.  Dress- 
lar  85. 

Biddulph,  J.  242. 

Bieber,  V.  14,  242. 

Bignon,  Fanny  14. 

Bindegewebe    s.    Histologi- 
sches. 

Bingham,  Ch.  183. 

Biocönotisches. 

Feinde  Pisces  90  —  Nisten 
in  Nestern  anderer  Thiere 
Aves  239  —  Parasiten  Aves 
238. 

Biologisches. 

Apoda  1 17  —Aves  238-241, 
s.  a.  unter  Faunistisches 
etc.  207  ff'.  —  Batrachia  1 13, 
114  —  Caudata  115-117  — 
Chelonia  142  —  Ecaudata 
114,  115  — Lacertilial39, 
140  — Mammalia  251-253 
—  Ophidia  140,  141  — 
Eeptilia  138,  139. 
Färbung  Helotes  35,  Pisces 


90 ,  Rana  34  —  Gewicht 
Gehirn  Balaenoptera  63  — 
Giftigkeit  Batrachus  u. 
Doras  35,  Ophidia  141, 
Rana  115  —  Nahrung  Phe- 
nacodes  262,  Pisces  90, 
Steganocephala  126,  Yerte- 
brata  foss.  34  —  Nestbau 
Gasterosteus  91  —  Tempe- 
ratur des  Blutes  Echidna 
36  —  Tonerzeugung  Pisces 
39  —  Umwendung  der  Eier 
Gallus  285. 

Biondi,  D.  278. 

Bison  257,  268. 

Bizzozzero,  G.  14. 

Blanchard,  R.  109. 

Blanchard,  R.,  &  ...  Heron 
Royer  109. 

Blanford,  W.  T.  242. 

Blanus  36,  44,  50,  52,  53,  81— 
83,  155,  156. 

Blaschko,  ...  14. 

Blasius,  Wilh..l4,  183,  242. 

Blasius,R.,  &  G.  v.  Hayek  1 83. 

Blasius,  R.,  J.  Rohweder,  R. 
Tancre  &  A.  Walter  183. 

Blastocerus  258,  267. 

Blatchley,  W.  S.  85. 

Blenniidae  97. 

Blennius  77,  91,  92.  97. 

Blessig,  Ernst  14. 

Bligh,  Sam.  183.. 

Blomefield,  L.  183. 

Blut  s.  Circulationssystem 

Blutelemente    s     "" 
sches. 

Boa  139,  166. 

Bocourt,  F.  131. 

Boeck, .  .  .  225. 

Boettger,  O.  109,  131. 

Boettger,  0.,&G.  Boulenger 
109. 

Bogdanow,  .  .  .  224. 

Böhm,  Rieh.  183,  223. 

Boidae  166,  173. 

Bolau,  H.  183,  242. 

Boleosoma  94. 

Bolle,  C.  183. 

Boltenia  3,  5,  9. 

Bombinator  35,  80,  113,  115, 
123,  283. 

Bombinatoridae  123. 

Bonasa  214,  224. 

Bonnet,  R.  14. 

Boodon  165. 

Booth,  E.  T.  183. 

Borborocoetes  121. 

Borsten   s. 
bilde. 

Bos  58,  72,  253,-255,  257, 268, 
288,  304,  305. 

Bostricliobranchus  9. 

Bothriolepis  32. 

Bothriopsis  167. 


Histologi- 


Integumentge- 


310 


Register. 


Bothrophthalmus  162. 

Bothrops  139,  1G7,  168. 

Bougon,  ...  131. 

Boulart,  R.  14,  278. 

Boulart,   R. ,    &  A.   Pilliet 
14. 

Boulenger,  G.  A.  109,  131. 

Boulengeria  n.  157. 

Bourke,  J.  G.  132. 

Boveri,  Theod.  14. 

Bovidae  253,  257,  258,  268. 

Bovinae  255,  260. 

Brachymelis  n.  262. 

Brachyotus  209. 

Brachypodidae  236. 

Brachypus  155. 

Brachysoma  166. 

Brachyrh)i;um  165. 

Brachytarsomys  271. 

Brachytherium  267. 

Brachyurus  64. 

Bradypoda  33. 

Bradypodidae  258,  269. 

Bradypus  47. 

Brama  96. 

Branchiosauridae  127. 

Branchiosaurus  127. 

Brandt,  A.  183. 

Branta214,  221. 

Brath,  C.  109,  132. 

Brauns,  D.  243. 

Bree,  C.  R.  183. 

Breunner,  ...  183. 

Brevipennes  218. 

Brevistellium  n.  n.  11. 

Brewster,  W.  183. 

Brigham,  Ed.  M.  184. 

Brisay,  ...  de  184. 

Brockholes,  W.  184. 

Bronchocela  151. 

Brontosaurus  44,  159. 

Brontotheridae  253. 

Brook,  G.  85. 

Brooks,  W.  Edw.  184. 

Brösike,  G.  14. 

Brown,  J.  A.  H.  184. 

Brown,  M.  184. 

Browne,  F.  C.  184. 

Browne,  M.  184,  243. 

Brügger,  Chr.  S.  243. 

Brunst  s.  Fortpflanzung. 

Brutgeschäft  s.  Fortpflan- 
zung. 

Bruttan,  ...  243. 

Bryant,  W.  E.  184. 

Brydon,  W.  184. 

Buarremon  234. 

Bubalus  256,  257,  268. 

Bubo  208. 

Bubulcus  208. 

Bucephala  77. 

Buceros  213. 

Bucerotidae  227, 

Buckley,  T.  E.  184. 

Bufavus  n.  126. 


Bufo  35,  70,  80-82,  113-115, 
117,  118,  122,  124,  126. 

Bufonidae  121-123,  126. 

Bunaelurus  277. 

Bungartz,  J.  184. 

Bungarus  166. 

Bunge,  Alex.  184,  243. 

Bunotheria  253,  260,  273. 

Buquoy,  C.  184. 

Burmeister,  G.  132. 

Burmeister,  H.  14,  243. 

Buteo  224. 

Butler,  A.  W.  109,  132,  243. 

Büttikofer,  J.  184. 

Bythites  100. 

Bywater,  M.  J.,  &  E.  F.  Tay- 
lor 132. 

Cabanis,  J.  184. 
Cabrita  157. 
Cacatua  217,  225. 
Cacomantis  226. 
Cacophis  166. 
Caecilia  124. 
Caeeiliidae  124. 
Caeligena  213,  228. 
Caelodon  47,  269. 
Caiman  138,  169. 
Calabaria  166. 
Calamaria  160. 
Calamariidae  160. 
Calamodon  276. 
Calamospiza  233. 
Callionymus  77,  07. 
Callipepla  214,  224. 
Callisaurus  153. 
Calliste  215,  234,  235. 
Callopeltis  161. 
Callophis  166. 
Callula  121. 
Callyodon  99. 
Calobates  217,  234. 
Calodactylus  149. 
Caloenas  213. 
Calophrynus  121, 
Calopisma  163,  164. 
Calornis  213,  232. 
Calotes  151. 
Calyphantria  232. 
Calypte  239. 
Campbell,  A.  J.  185, 
Campbell,  J.  M.  185. 
Camelidae  51,  253,  258,  260, 

267. 
Camelopardalis257,  267,  268. 
Camelus51,  69,  252,  267. 
Camerano,  Lor.  14,  85,  110, 

132,  243. 
Campophagidae  230. 
Campostoma  101. 
Camptonotidae  175. 
Camptonotus  175. 
Camptosauridae  n.  175. 
Camptosaurus  n.  175. 
Campylopterus  228. 


Canace  224. 
Canachites  n.  224. 
Cancroma  79,  215,  223, 
Candler,  C.  185. 
Canestrini,  Rice.  14,  85. 
Canidae  259,  260,  276. 
Canis  66,  67,  69,  70,  72,  73, 

75,  79,  251-258,  276,  277, 

284,  305. 
Capek,  V.  185, 
Capellini,  G.  243. 
Capitellidae  68. 
Capra  72,  252. 
Capreolus  252,  253. 
Caprimulgidae  228. 
Caprimulgus  240. 
Caprodon  94. 
Capros  39,  76. 
Carangidae  96, 
Caranx41,  96. 
Carcharias  72,  93. 
Carcharodon  105. 
Cardiatherium  272. 
Cardinalis  209,  214,  233. 
Cardiodon  n.  272. 
Cardiomys  n.  272, 
Carelophus  91. 
Caretta  138,  170. 
Carinatae  32,  42,  50,  51,  58, 

218. 
Carlia  158. 
Carnivora  33,  34,  40,  43,  46, 

48,  62,  63,  70,72,252,258, 

260,  276. 
Carpenter,  A.  85. 
Carpodacus  208,  218,  233. 
Carpoides  101. 
Carpophaga  213,  223. 
Carpophagidae  223. 
Carter,  Th.  185. 
Castor  252,  254,  255,  272. 
Castoridae  272. 
Casuarius  50,  79. 
Catamenia  215,  233. 
Cataphracti  97. 
Catharista  224. 
Cathartes  224. 
Catopsalis  261. 
Catostomidae  101. 
Catostomus  101,  102. 
Caudata  47-50,    56,   61,  62, 

66,  80,  81,  83,   115,   117, 

118,  123. 
Caulolatilus  94. 
Causidae  167. 
Causus  167. 

Cavia  70,  72,  84,  303,  305. 
Caviidae  258,  272. 
Caviodon  n.  272. 
Cazin,  Maur.  14. 
Cebochoerus  256. 
Cebus  46,  64,  258. 
Celestus  154. 
Centetes  45,  48,  49,  70. 
Centetidae  45. 


I 


i 


Register. 


311 


Centridermichthys  97. 
Centrina  292. 
Centriscidae  98. 
Centriscus  39. 
Centrococcj-x  226. 
Centrolophus  96. 
Centropholis  96. 
Centropodinae  226. 
Centropus  226. 
Centrotrachelus  151,  152. 
Centurus  215,  227. 
Ceophloeus  227. 
Cephalaspidea  35. 
Cephalophus  256,  268. 
Cephalorhynchus  260. 
Ceramodactylus  149. 
Ceraterpetum  125,  128. 
Ceratichthys  101. 
Ceratodus  75-77,  83. 
Ceratophrj's  115,  121. 
Ceratoptera  41. 
Ceratorhinus  266. 
Ceratosauridae  176. 
Ceratosaurus  43,  176. 
Cercariomorphus  n.  125, 126. 
Cercolepte.s  72. 
Cercopithecus    70,    81,    256, 

257,  278. 
Cercosaura  155. 
Certhiidae  236. 
Certhiola  216,  236. 
Cervalces  n.  40,  268. 
Cervidae51,  255,  257,  267. 
Cervulus  252,  257,  268. 
Cervus  40,  252-257,  259, 262, 

267,  268,  302. 
Ceryle  216,  227,  238. 
Cetacea29,  32,50,51,56,62, 

63,   70,  79,   83,   258,  260, 

268. 
Chabry,  L.  14. 
Chadbourne,  A.  P.  185. 
Chaerops  99. 
Chaetorrhynchus  217. 
Chaetura  215,  228. 
Chalcochloris  274. 
Chalicomys  255. 
Chalicotheriidae  265. 
Chalicotherium  256,  257,265. 
Chalmers,  .  .  .,  &  ...  Wyatt 

185. 
Chaloner,  J.  185. 
Chamaeleo  57,  140,  142,  159. 
Chamaeleontidae  148,  159. 
Chamaeleopsis  152. 
Chamberlein,  M.  185. 
Champsa  70. 
Champsosaurus  42,  50,  171, 

174. 
Chapman,  A.  C.  185. 
Characinidae  76. 
Charadriidae  221. 
Charitonetta  n.  220. 
Charitosomus  n.  108. 
Charybdia  n.  101. 


Chasiempis  230. 

Chauliodontidae  129. 

Chelidon  229,  230. 

Chelodina  170. 

Chelonia  37,  39,  46,  49,  50, 
66,  138,  139,  142,143,  169, 
170,  179. 

Cheloniidae  170,  180. 

Chelonoides  142. 

Chelosania  151. 

Chelydidae  169. 

Chelydosaurus  n.  126,  129, 
130. 

Chelydra  49,  51,  179. 

Chelyosoma  3,  9. 

Chelys  138. 

Chemisches. 

Biologische  Chemie  Verte- 
brata  30,  31  —  Bowman- 
sche  Drüsen  Mammalia  69 
— Elastoidin  Flossenstrah- 
len Mustelus  31  —  Geni- 
talprodukte Verhalten  ge- 
gen Färbung  Rana  282  — 
Gifte  Ophidia  141  —  In- 
halt der  Vesica  natatoria 
Pisces  75  —  Keratin  Ei- 
schalen Scyllium  31,  Grenz- 
scheide derKnochencanäle 
Vertebrata  31,  Keratinisa- 
tion  Gaumen  u.  Zunge  34, 
Gliazellen  Vertebrata  59 
—  Mucin  Ei  Salmo  281  — 
Nuclein  bildet  Casein 
Milchdrüsen  Mammalia 
284  —  Öltropfen  Ontoge- 
netisches  Ei  Pisces  281  — 
Schleimfäden  Gasterosteus 
82. 

Cheramoeca  230. 

Cherville,  C.  de  185. 

Chiarugi,  Giul.  14. 

Chibia  213,  232. 

Chievitz,  J.  H.  278. 

Chilodactylus  95. 

Chilopoma  147,  163. 

Chiloscyllium  93. 

Chimaera  73,  295. 

Chimaeroidea  45. 

Chinchillidae  258,  272. 

Chioglossa  115,  117. 

Chiromys  48,  54. 

Chironectes  53. 

Chiroptera  29,  33,  48,  70, 
252,  254,  260,  273. 

Chirosaurus  130. 

Chirotherium  130. 

Chitra  180. 

Chlamydosaurus  151. 

Chlamydoselachus  32, 38,  56, 
62,  68,  78,  79,  83. 

Chlamydotherium  270. 

Chlorospingus  215,  234,  235. 

Chlorostilbon  215,  228. 

Choenichthys  96. 


Choeropotamus  256,  267. 

Chologaster  71. 

Chondrodactylus  149. 

Chondropterygii  93,  105. 

Chonoziphius  255,  269. 

Chorda  s.  Skeletsystem. 

Chordeiles  228. 

Choristodera  146,  174. 

Chriacus  259,  275. 

Christy,  R.  M.  185. 

Chroicocephalus  220. 

Chromatophoren  s.  Histolo- 
gisches und  Integument- 
gebilde. 

Chrysochloridae  274. 

Chrysochloris  256,  274. 

Chrysococcj'x  226. 

Chrysolampis  228. 

Chrysomitris  209,  210,  233. 

Chrysotis  216,  226. 

Chylus  s.  Circulationssystem. 

Ciconiidae  77,  222. 

Cinclodes  216,  229. 

Cinclus  240. 

Cinnyris  212,  236. 

Cinosternum  147,  169. 

Ciona  3,   9,  10. 

Circulationssystem. 
Molgula  5  —  Vertebrata 
79-81. 

Aortenbögen  Ontogeneti- 
sches  Lacerta  u.  Tropido- 
notus  300  —  Arteria  sta- 
pedialis  ossificirt  Talpa  45 
—  Auskleidung  der  Ge- 
fäße mit  Coelomepithel 
Amphibia  298  —  Barten, 
vasculäre  Papillen  Balae- 
noptera  37  —  Blutinseln 
Embryo  Ophidia  299  — 
Blutkörper  Ontogeneti- 
sches  Salpa  7,  Pisces  292, 
Vertebrata  288  —  Bursa 
Fabricii  Aves  78  —  Caro- 
tides  internae  Lage  Mar- 
8upialia45  — Cytozoa  Ver- 
tebrata 30  —  Dauer  der 
Circulation  Ciona  4  —  Ei- 
schalenpigment Produc- 
tionAves  31,  283  —  Elek- 
trische Organe  Gymnar- 
chus  59  —  Epigastrische 
Gefäße  Verhalten  zum 
Muse.  rect.  abd.  58  —  Epi- 

ShysisOntogenetischesRo- 
entia303  — Extremitäten 
Mesoplodon  56  —  Gehim- 
arterien  Nomenclatori- 
sches  64  —  Gehörschnecke 
Mammalia  71  —  Herz  und 
Conus  arteriosus  Ceratodus 
76,  Depressor  cordis  Che- 
lonia 66,  Herzklappe  A- 
pterj-x  79,  Muskeln  Histo- 
logisches Petromyzon  31, 


312 


Register. 


Myocardium  Homologie 
Vertebrata  287,  Ontoge- 
netischesSalpaO,  Tunicata 
287  —  Hyoidbogen  Onto- 
genetisches  Pisces  293  — 
Hypophysis  Ontogeneti- 
sches  Mammalia  64,  Ro- 
dentia  303  —  Innervation 
Vertebrata  67,  Aorta  oph- 
thalmica  Mammalia  67,  68, 
Carotides  Anas  67,  Mam- 
malia 68,  Ganglienzellen 
des  Vorhofes  Petromyzon 
67  —  Lacunen  und  deren 
Endothel  Ciona  4  —  Leber 
Ceratodus  ii.  Lepidosiren 
78  —  Leucocyten  Einwan- 
derung in's  Ei  Pisces  281 
—  L}Tiiphgefäße  Central- 
nervensystem  Vertebrata 
59,  60,  LymphherzenGang- 
liennetz  Rana  67,  Lymph- 
räume im  Uterus,  Verhal- 
ten während  der  Brunstzeit 
Didelphys  301  —  Malpi- 
ghische  Körper  Vertebrata 
287  —  Nabelstrang  Pho- 
caena  301,  302  —  Niere 
Homo  83,  Pronephros  Te- 
leostei  297  —  Penis  Homo 

83  • —  Placenta  Mammalia 

84  — Pseudobranchia  Aniia 
73  —  Respiratorische  Ge- 
fäße Phylogenetisches  A- 
scidiaeS  —  SehorganePhy- 
logenetisches  Vertebrata 
71,  Glandula  choroidealis 
Pisces  71,  Glaskörper  Pi- 
sces 71,  72,  Krystalllinsen- 
kapsel  Felis  u.  Sus  303  — 
Speicheldrüsen  Canis  und 
Felis  75  —  Temperatur 
Ornithorhynchus  252  — 
Urogenitalsystem  Verte- 
brata 288,  Graafsche  Fol- 
likel Perca  281. 
Blutdrüsen:  Bedeutung 
80,  Ontogenetisches  78  — 
Bindegewebe  Vertebrata 
297  —  CarotidendrüsenOn- 
togenetisches  Tropidono- 
tus  300  —  Lymphorgane 
Amphisbaenidae  36,  am 
Magen  Ceratodus  u.  Le- 
pidosiren 77  —  Milz  Ba- 
trachia  u.  Pisces  81,  Cy- 
tozoa  Vertebrata  30 — Thy- 
mus Pisces  74  —  Thyreoi- 
dea Ontogenetisches  Sela- 
chii  294  —  Urniere  Verte- 
brata 288. 

Circus  208,  212,  224,  225. 
Cirrhitidae  95. 
Cissa  213,  231. 
Cistudo  70,  169,  171,  179. 


Citharichthys  101. 

Cladodonta  32. 

Cladodus  32,  38. 

Clamatores  228. 

Clangula  220,  240. 

Claraz,  G.  185. 

Ciarias  39,  76. 

Clarke,  J.  M.  104. 

Clarke,  W.  E.  185. 

Clarke,  W.  E.,&  James  Back- 

house  jun.  186. 
Clavelina9,  11. 
Clavelinidae  11. 
Claypole,  E.  W.  14,  104. 
Clemmys  171,  179,  180. 
Clerici,  E.  132. 
Clinius  98. 
Cliola  101.  102. 
Clupea90,  91,  103,  105. 
Clupeidae  103,  108. 
Clymenia  260. 

Cnemidophorus  143,  154,155. 
Coale,  H.  K.  186. 
Coassus  258,  267. 
Cobitis  30,  76. 
Cocco,  A.  85. 
Coccothraustes  211. 
Coccystes  226. 
Coccyzus  226. 
Cochleosaurus  n.  129. 
Cocks,  A.  H.  243. 
Coeligena  228. 
Coelodon  47,  269. 
Coelogenys  258,  272. 
Coelom  s.  Leibeshöhle. 
Coelopeltis  141,  164. 
Coelurus  173. 
Coereba  236. 
Colaptes  227,  241. 
Colenso,  ...  186. 
Coliidae  226. 
Colinus  213,  223,  224. 
Coliscus  101. 
Colius226,  241. 
Collett,  Rob.  14,  243. 
Collosochelys  179. 
Collyriocincla  216,  231. 
Colobus  256,  257,  278. 
Coluber  141,  162,  170,  173. 
Colubridae  161,  173. 
Colubrinae  142,  144,  162. 
Columba  70,  209,  223. 
Columbidae  223. 
Columbinae  54,  242. 
Colymbidae  219. 
Colymbosaurus  178. 
Colymbus51,  210,  219. 
Commensalismus  s.  Biocöno- 

tisches. 
Compsosoma  162. 
Condylarthra  32-34,  259, 260, 

262. 
Condylura  253. 
Conger  70. 
Conoryctes  34. 


Conoryctidae  273. 

Contia  160. 

Contopus  215,  229. 

Conuridae  226. 

Conurus  226,  241. 

Conwentz,  H.  243. 

Cooke,  W.  W.  186. 

Cope,  F.D.  1,   15,  104,  110, 
132,  243. 

Cophoscincus  158. 

Coppinger,  R.  W.  186. 

Copulation  s.  Fortpflanzung. 

Copulationsorgane  s.  Uroge- 
nitalorgane. 

Coracias  210,  212,  228. 

Coraciidae  228. 

Coracopsis  212,  226. 

Corbin,  G.  B.  186,  244. 

Cordeaux,  J.  186. 

Coregonus  91,  103,  281. 

Corella  9,  10. 

Coriphilus  217,  225. 

Coris91,99. 

Cornely,  J.  244. 

Cornil ,  V.,  &  P.  Megnin  186. 

Cornish,  Ph.  244. 

Cornish,  Th.  85,  186,  244. 

Coronella  141,  142,  161,  162. 

Coronellinae  161. 

Corvidae  231. 

Corvus  209, 217, 231, 240, 241. 

Cory,  Ch.  B.  186. 

Corynascidia  9,  10. 

Corynectes  273. 

Coryphaena  96,  99. 

Coryphaenidae  96. 

Coryphaenoides  100. 

Coryphodon  33,  253,  264. 

Coryphodontia  262. 

Coryphodontidae  264. 

Corythaix  226. 

Corythophanes  152. 

Cossyphus  99. 

Cotile  230. 

Cottidae  97. 

Cottus_39,  77,  91,  97. 

Coturniculus  233. 

Coturnis  232. 

Coua  226. 

Coues,  E.  186.       . 

Couput,  M.  244. 

Cragin,F.W.85, 110,133,244. 

Craniopeltis  153. 

Craspedodon  171,  176. 

Crassopholis  106. 

Credner,  H.  15,  110. 

Creodonta  259,  260,  273. 

Crex  54. 

Cricetodon  256. 

Cricetomys  256,  271. 

Cristiceps  98. 

Crocidura  256,  274. 

Crocodilia  32,  36,  43,  44,  49, 
50,  58,  138,  142,  143,  146, 
168,  176,  177. 


Register. 


313 


Crocodilidae  16S,  177. 
Crocodiloidea  126. 
Crocodilus  36,  49,   16S,  170, 

177,  178. 
Crocuta  63. 
Crossarchus  63. 
Crossopus  274. 
Crotalidae  167. 
Crotalus  139,  142,  167. 
Crotophaga  226. 
Crowfoot,  W.  M.  186. 
Crymophilus  222. 
Cryptodelma  150. 
Cryptoprocta  48,  63. 
Cryptotomus  99. 
Csätö,  J.  V.  186. 
Ctenicella  10. 
Ctenosaura  152. 
Cuccati,  G.  15. 
Cuculidae  79,  226. 
Cuculinae  226. 
Cuculus  213,218, 226.227,240. 
Culeolus9,  11. 
Cunningham,  J.  D.  15. 
Cupidonia  213,  224. 
Cursorius  212,  221. 
Cuscus  261. 

Cutis  s.  Integuinentgebilde. 
Cyamodus  172,  178. 
Cyanecula  211. 
Cyanocitta  239. 
Cyanocorax  215,  231. 
Cyanolesbia  228. 
Cyanopolius  241. 
Cybium  96. 
Cyclargas  n.  161,  162. 
Cyclochorus  165. 
Cyclodus84,  139,  283. 
Cyclopsittacus  217,  225. 
Cyclorhis  215,  230,  231. 
Cyclorrhynchus  219. 
Cyclostomata52,  74, 103,294. 
Cyclura  152,  153. 
Cygnidae  221. 
Cygnus20S,  217,  221. 
Cynanthus  22S. 
Cynocephalus  64. 
Cynodictis  256. 
Cynodontomys  275. 
Cvnogale  63. 
Cynoidea  63. 
Cynthia  9,  1 1 . 
Cynthiidae  11. 
Cyonasua  n.  276. 
Cyprinella  102. 
Cyprinidae  91,  101,  108. 
Cyprinodontidae  1U2. 
Cyprinoidae  70 — 72,  92. 
Cyprinus  70,  71,  74,  82,  101, 

102,  297. 
Cypselidae  228. 
Cypselus  83,  215,  22S. 
Cyrtostomus  216,  236. 
Cystignathidae  118,  121. 
Cyttidae  96. 


Dabrowski,  E.  v.  186. 

Dackweiler,  "W.  186. 

Dacnididae  236. 

Dactylolepis  n.  106. 

Dactylopterus  39. 

Daday,  J.  244. 

Dalberg,  Fr.  von  186. 

Dalgleish,  J.  186. 

Dalla  Torre,  K.  W.  v.  186. 

Dalhvitz,  W.  v.  186. 

Dalton,  J.  C.  15. 

Dama  253. 

Dames,  W.  15,  186. 

Dämon,  J.  L.  186. 

Dapedoglossus  108. 

Dareste,  P.  186,  279. 

Darkschewitsch,  L.  15. 

Darm  s.  Verdauungssystem. 

Daseyllus  99. 

Dasybatus4I,  93,  94. 

Dasypeltis  164. 

Dasyprocta  57,  258. 

Dasyproctidae  272. 

Dasj'pus  70,  258. 

Daubentonoidea  260. 

Davis,  J.  W.  104. 

Davison,  J.  L.  187. 

Davison,  W.  187. 

DaTvkins,  W.  B.  244. 

Dav,  F.  85. 

De'Betta,  E.  110. 

Decapterus  96. 

Deditius,  C.  187. 

Degeneration  s.  Phylogene- 
tisches. 

Delage,  Yves  1,  15. 

Delma  150. 

Delphinapterus  260. 

Delphinidae  79,  260,  269. 

Delphinus  62,  200,  269,  302. 

Deltatherium  275. 

Dendraspididae  167. 

Dendraspis  141,  167. 

Dendrerpetidae  n.  126,  128. 

Dendrerpetum  128. 

Dendrobates  115,  121. 

Dendrobatidae  121. 

Dendroeca  214, 215,  234,  235, 
239. 

Dendroica  234,  235,  238. 

Dendrolagus  36,  261. 

Dendromys  257,  271. 

Dendrophidae  164. 

Deudrophis  164. 

Deniker,  J.  279. 

Dentin  s.  Histologisches. 

Deperet,  Ch.  86,  133,  244. 

Deperet,Ch.,&L.  Kerolle244. 

Dermophis  124. 

De  Vis,  C.W.  86,  110,  133. 

De  Zigno,  A.  104,  133. 

Diacodexis  262. 

Diadophis  161. 

Diastomicodon  265. 

Dibamidae  148. 


Dibelodon  263. 
Dicaeidae  236. 
Dicaeum  236. 
Dichoceros  227. 
Dickson,  E.  B.,&P.  L.  Scla- 

ter  110. 
Diclonius  36,43,  51, 171,  176. 
Dicotylcs  258,  262. 
Dicrocerus  267,  268. 
Dicrurus  213. 
Dicynodon  181. 
Dicynodonta  172. 
Dicjniodontidae  181. 
Didelphidae  262. 
Didelphodes  275. 
Didelphys  34,  48,  301. 
Didemnidae  11. 
Didymictis  275. 
Dilophus  241. 
Dilophyrus  151. 
Dimorphismus   s.    Polj-mor- 

phismus. 
Dinemellia  232. 
Dinichthvs  106. 
Dinictis  259,  277. 
Dinoceras  33,  40,  264,  265. 
Dinocerata   33,  40,   62,   253, 

262. 
Dinoceratidae  264. 
Dinodon  165. 
Dinophis  166,  167. 
Dinornis  218. 
Dinosauria   32,    43,   49,   51, 

146,  159,  170,  175,  176. 
Dinotherium  255,  256,  263. 
Diodomus  n.  270. 
Diodon  76. 

Diomedea211,  219,  240. 
Dioplodon  269. 
Diphlogaena  228. 
Diphyllodes  231. 
Diplacodon  253. 
Diplarihra  260. 
Diplocodontes  253. 
Diplocrepis  98. 
Diplocynodon  170. 
Diplodactylus  149. 
Diplodocus  43. 
Diplodus  94. 
Diploglossus  154. 
Diplomystus  lOS. 
Diplopterus  226. 
Diplosomidae  5,  11. 
Diplovertebridae  n.  128. 
Diplovertebrum  128. 
Diporophora  151. 
Dipsadidae  164. 
])ipsadomorus  165. 
Dipsas  164,  165. 
Discoboli  97. 
Discoglossidae  123. 
Discoglossus  114. 
Dissacus  274. 
Distaplia  5. 
Ditetrodon  265. 


314 


Register. 


Dixon,  Ch.  187. 
Dobson,  G.  E.  15,  244. 
Döderlein,  L.  8G, 
Doderlein,  P.  86. 
Dogiel,  Alex.  15. 
Dohrn,  Ant.  1,  15,  279. 
Dolichotis  252. 
Doliolum  5,  6. 
Dollo,  L.  15,  110,  113. 
Dombrowski,  E.  v.  187. 
Dombrovvski,  R.  v.  16,  187. 
Domnina  273. 
Donovan,  C.  187. 
Dopasia  173. 
Doras  35,  39,  75,  76. 
Dorcopsis  36,  258,  261,  262. 
Dormitator  97. 
Dorosoma  103. 
Doryphorus  138. 
Dotter  s.  Ontogenetisches. 
Douville,  ...  133. 
Draco  151. 

Dräsche,  Rieh,  von  1. 
Dremotherium  255. 
Drepanis  236. 
Drepanornis  231. 
Dresel,  H.  G.  86. 
Dresser,  H.  E.  187. 
Dresslar,  F.  B.  86. 
Drew,  Frank  M.  187. 
Dromadidae  221. 
Dromaeus  57,  58,  218. 
Dromas211,  221. 
Dromicus  161,  162. 
Dromococcyx  215,  227. 
Drüsen  s.  die  einzelnen  Or- 
gansysteme. 
Dryadinae  162. 
Dryiophidae  164. 
Drymobius  162. 
Drymomys  271. 
Dryoscopus  212,  231. 
Dryphilax  163. 
Dryptosaurus  170,  176. 
Dubois,  A.  187,  244. 
Duges  133. 
Dulus  230,  235. 
Dünn,  M.  86. 
Dupont,  E.  133. 
Dürigen,  B.  187. 
Dutcher,  W.  187. 
Duval,  M.  279. 
Dwight,  J.  187. 
Dysporus  208. 

Eastiake,  ...  133. 

Ebenavia  149. 

Ecaudata  56,  61,  66,  71,   80, 

81,  114,  117,  118,  120,  125. 
Eeheneis  90,  96. 
Echidna  36,  47,  84,  258,  261, 

300. 
Echimyidae  258,  272. 
Echinothrix  271. 
Eckstein,  K.  110. 


Ectacodon  264. 

Ecteinascidia  9,  10. 

Ectocyon  265, 

Edaphodon  106. 

Edentata32,  33,  48,  258,  260, 
269. 

Edoliisoma  217,  230. 

Edwards,  A.  Milne  136,  248. 

Edwards,  A.Milne,&A.  Gran- 
didier  195. 

Edwards,  A.  Milne,  &E.  Ou- 
stalet  195. 

Ehlers,  E.  279. 

Ei  s.  Ontogenetisches  u.  Uro- 
genitalorgane. 

Eiablage  s.  Fortpflanzung. 

Eiffe,  0.  E.  134. 

Eigenman,  C.  H.,  &  M.  W. 
Fordice  86. 

Eimer,  G.  H.  Th.  244. 

Eingeweidenerv  s.  Nerven- 
system. 

Eirenis  161. 

Elaenea  228. 

Elanoides  239. 

Elaphis  141,  142,  162. 

Elapidae  143,  166. 

Elapomorphus  160. 

Elaps  139,  166,  167. 

Elasmobranchii  73. 

Elasmodus  106. 

Elasmosauridae  178. 

Elektrische  Organe. 

Pisces  58,  59  —  Ontogeneti- 
sches Malopterurus  61. 

Eleotragus  256. 

Eleotridinae  92,  97. 

Eleotris  92,  97. 

Elephantidae  258,  263. 

Elephas  70,  252-255,  257, 
262,  263. 

Eleutheractis  94. 

Elliot,  E.  187. 

Elotherium  266. 

Embolomeri  130. 

Embryonalentwickelung  s. 
Ontogenetisches. 

Emery,  Carlo  16,  86,  279. 

Emphrassotis  155. 

Empidonax  215,  229. 

Emyda  180. 

Emydidae  169,  179. 

Emysl43,  169-171,  179,  180. 

Endostyl  s.  Respirationssy- 
stem. 

Enectes  139. 

Engyptila215.  223. 

Engystoma  121. 

Engystomatidae  121. 

Engystomops  122. 

Enhydrocyon  277. 

Enicognathus  161. 

Entelodon  259. 

Entoptychus  271. 


Entwickelung  s.  Ontogene- 
tisches. 

Enyalioides  u.  152,  153. 

Enyalius  152,  153. 

Eobasileus  264. 

Eopleopus  155. 

Eos  217,  225. 

Epedaphus  n.  122,  123. 

Ephialtes  225. 

Epibranchialrinne  s.  Respi- 
rationssystem. 

Epicrates  139. 

Epicrium  117,  298. 

Epidermis  s.  Integumentge- 
bilde. 

Epimachus  231. 

Epinephelus  94. 

Epiphysis   s.  Nervensystem. 

Epithelien  s.  Histologisches. 

Epomophorus  257,  273. 

Equidae  33,  258,  266. 

Equula  76. 

Equus  31,  56,  58,  64,  69,  72, 
252,254,255,257,259,266. 

Eremias  142,  157. 

Ereunetes  221. 

Erinaceidae  273. 

Erinaceus  45,  70,  273. 

Eriodoridae  229. 

Erismatopterus  107. 

Erithacus  218,  237. 

Erotelis  97. 

Erskine,  W.  187. 

Erycidae  166. 

Eryopidae  127,  130. 

Eryops  127-130. 

Erythropus  208,  224. 

Eryx  142,  166. 

Eschatius  n.  267. 

Esocidae  103. 

Esox  70,  82,  103,  281,  297. 

Essonodontherium  269. 

Esthonyx  273. 

Etheostoma  94. 

Etheostomatinae  94. 

Etropus  101. 

Euanemus  39. 

Eublepharidae  147,  148,  150. 

Eublepharis  150. 

Euchirosaurus  127-129. 

Eucrotaphus  266. 

Eudynamis  226. 

Euethia  215,  233. 

Eugenes  228. 

Euglypta  130. 

Eugyra  10. 

Eugyriopsis  n.  10. 

Eumeces  158. 

Eumesodon  165. 

Eumys  271. 

Eupemphix  122, 

Euphonia  234. 

Euplectes  212,  233. 

Eupleres  63. 

Euprepes  158. 


.1 

'II 

I 

4 


Register. 


31 


a 


Euproctus  117. 

Euryurus  270. 

Euscarthmus  228. 

Eusuchia  43,  177. 

Eutaenia  140,  163. 

Euthyrhynchus  236. 

Evans,  W.  187. 

Everbusch,  O.  16. 

Evermann,  B.  W.,  &  M.  W. 
Fordice  86. 

Eveunetes  222. 

Ewart,  T.  C,  &  G.  Brook  86. 

Excretion  s.  Physiologisches. 

Exeretionsorgane  s.  Urogeni- 
talorgane. 

Exner,  Sigmund  16. 

Exoeoetus  102. 

Extremitäten. 

Arterien  Anordnung  80  — 
Fehlen  Ecaudata  115  — 
Flugorgane  Aves  u.  Mam- 
malia  29  —  Fuß  Tastor- 
gane Prosimiae  u.  Primates 
69  —  Gestalt  Loxolopho- 
don  264,  Mioclaenus  275, 
Phenacodus  u.  Pteriehthys 
262  —  Musculatur  Aves  u. 
Reptilia  53,  Megaptera  u. 
Mesoplodon  56,  u.  Liga- 
mente 57,  58  —  Parapodi- 
ale  Bildungen  Selachii  294 
— Phylogenetisches  Ungu- 
lata  33  —  Regeneration 
Ecaudata  115  —  Skelet  Cer- 
valces  40,  Chlamydosela- 
chus  38,  Insectivora  u.  Le- 
muridae  40,  Phalacrocorax 
40,  Vertebrata  47-51  — 
Schulter-  u.  Ellenbogen- 
gelenk 58  —Überzahl  Tri- 
ton 117,  Finger  Atavismus 
30  —  UnvoUkommenheit 
bedingt  Untergang  Artio-u. 
Perissodactyla  33  —  Zehe 
Phylogenetisches  Equus31. 
Flossen:  Ontogenetisches 
Selachii  29,  294,  präanale 
Petromyzon  52,  Schwanz- 
flosseCetacea  u.  Sirenia  29, 
rudimentäre  hintere  Cyclo- 
stomata  52  —  Musculatur 
Ontogenetisches  Teleostei 
52  —  Skelet  Chlamydose- 
lachus  38,  Flossenstachel 
Befestigung  u.  Tonerzeu- 
gung Pisces  39,  Flossen- 
strahlen Ontogenetisches 
Pisces  29,  Elastoidin  darin 
Mustelus  31. 

Facciolä,  L.  86. 
Falco  210,  225,  238,  240. 
Falconidae  224. 
Familiant,  Victoria  16. 
Fano,  Aug.  16. 


Farbenwechsel    s.     Biologi- 
sches. 
Farn,  A.  B.  187. 
Fatio,  V.  86. 

Fannistisches. 

Allgemeines  207  —  Aves 
207-218  —  Batrachia  117- 
119,  124,  125  — Maramalia 
253-260  —  Pisces  91-93, 
105  —  Reptilia  142-  146 
170-172  —  Tunicata  9  — 
Vertebrata  fossile  33. 

Fecundation  s.  Fortpflanzg. 

Federn  s.Integumentgebilde. 

Feinde  s.  Biocönotisches. 

Felidae  63,  259,  277. 

Felis  63,  69,  70,  72,  73,  75, 
252-258,  277,  284,  303, 
3Ü5. 

Fenwick,  E.  Hurry  16. 

Fere,  Ch.  16. 

Ferragui,  O.  187. 

Ferre,  Gabr.  16. 

Feylinia  159. 

Fiber  252. 

Ficalbi,  E.  16. 

Fiedler,  J.  86. 

Fierasfer  29,  82,   100,  297. 

Filhol,  H.  16,  134,  187,  244. 

Finger,  E.  16. 

Finsch,  O.,  &  A.  B.  Meyer, 
187. 

Fiori,  Andr.  16,  187. 

Fischer,  ...  188. 

Fischer,  G.  A.  188. 

Fischer,  J.  G.  86,  110,  134. 

Fischer,  J.  von  110,  134. 

Fischer,  P.  16,  245. 

Fischer-Sigwart,  H.  1 1 1 ,  134. 

Fisher,  A.  K.  188,  245. 

Fisher,  Th.  188. 

Fisk,  G.  H.  R.  134. 

Fissipedia  276. 

Flemming,  W.  279. 

Flemyng,  W.  188. 

Flesch,  Max  16. 

Fletcher,  J.  J.  111,  245. 

Flossen  s.  Extremitäten. 

Flot,  ...  17,  245. 

Flower,  W.  H.  17,  245. 

Flug  s.  Locomotion. 

Flügel  s.  Extremitäten. 

Fodiator  n.  102. 

Foetorius  252,  276. 

Fol,  Herm.  279. 

Fol,  H.,  &  Stan.  Warynski 
279. 

Fontannes,  F.  104. 

Forbes,  H.  A.  188. 

Forbes,  W.  A.  188,  245. 

Fordice,  M.  W.  86. 

Forel,  F.  A.  86. 

Formicarius  215,  229. 

Forsyth-Major,  C.  J.  17,  247. 


Fortpflanzung. 

Aves  23^-241- Didelphys 
301  —  Ecaudata  114  — 
Epicrium  117  —  Glyi)to- 
dontidae  270  —  Lace'rtilia 
1 38- 1 40  —  Petromvzon  28 1 

—  Pisces  90,  91  —  Sala- 
mandra  115,  116. 
Anlocken  durch  Töne  Pis- 
ces 75  —  Beutel,  Bildung 
und  Temperatur  Echidna 
36  —  Eiablage  Aves  31, 
Ansammlung  der  Eier  auf 
der  Kürperoberfläche  Mol- 
gula  5  —  Glandulae  seba- 
ceae  Geruch  Rupicapra  37 

—  Hochzeitskleid  Rana  34 

—  Knospung  Doliolum  6, 
Salpae  2,   7-9,  Tunicata  3 

—  Kreuzung  Canidae  277, 
Bovidae  268  —  Nestbau 
Gastrosteus  82  —  Tragzeit 
Trachydosaurus  283  — Vi- 
viparität  Clamydoselachus 
83,  Reptilia  283  — Zwitter 
Raja  83. 

Fortune,  R.  188. 
Foudia  212,  233. 
Fournes,  H.  188. 
Fowler,  W.  188. 
Fraas,  0.  245. 
Fraisse,  P.  111,  279. 
Francolinus  211. 
Fratercula  210,  219. 
French,  N.  B.  245. 
Friedel,  E.  111,  134. 
Fringilla  209,  211,  233,  241. 
Fringillidae  214,  233. 
Fritsch,  A.  17,  111. 
Fritsch,  G.  17. 
Froriep,  Aug.  17,  279. 
Frost,  E.  B.  188. 
Frost,  W.  H.  245. 
Fulmarus  219. 
Fungulus  3. 
Fürbringer,  M.  17. 
Furchung  s. Ontogenetisches. 
Furcifer  2G7. 
Furina  167. 

Gradiculus  100. 
Gadidae  100. 
Gadoidei  99. 
Gadow,  Hans  17,  188. 
Gadus  66,  76,  90,  91,  100. 
Gainsborough,  ...  188. 
Galbula215,  227. 
Galbulidae  227. 
Galecynus  277. 
Galeocerdo  105,  100. 
Galeopithecus  33,  45. 
Galeus  295. 
Galidia  63. 
Galictis  258,  276. 
Galle,  Vict.  188. 


316 


Register. 


Gallinacea  54,  242. 

Gallinago  222,  238,  239. 

Gallus  31,  54,  78,  83,  213, 
240,  285,  288,  291,  292, 
3ÜÜ. 

Gallwey,  R.  P.  188, 

Ganibusia  90. 

Ganoidei  94,  105,  106. 

Garman,  S.  17,  86. 

Garrod,  A.  H.  245. 

Garrulus211,  231. 

Gasterosteus  39,  82,  91,  281, 
297. 

Gastornis_44,  50,  218. 

Gastrosteidae  98. 

Gastrula  s.  Ontogenetisches. 

Gatcombe  188. 

Gaudry,  A.  17,  111,  184. 

Gaudryia  n.  129. 

Gaule,  G.  17. 

Gault,  B.  T.  188. 

Gavialidae  168,  177. 

Gavialosuchus  n.  171,  177. 

Gazella  256,  262,  268. 

Geberg,  A.  17. 

Geburt  s.  Fortpflanzung. 

Gecko  149,  150. 

Geckolepis  150. 

Geckonidae  143,  147,  148. 

Gefäßsystem  s.  Circulations- 
system. 

Gegenbaur,  C.  17. 

Gehirn  s.  Nervensystem. 

Gehörorgane   s.   Sinnes- 
organe. 

Gehyra  149,  150. 

Geinitz,  H.  B.  111. 

Geistige  Eigenschaften  s. 
Psychologisches. 

Generationswechsel  s.  Fort- 
pflanzung. 

Genetta  63,  257. 

Genitalorgane  s.  Urogenital- 
organe. 

Gentry,  A.  F.  134,  188. 

Geocalamus  155. 

Geococcyx  226. 

Geographische  Verbreitung 
s.  Faunistisches. 

Geolabis  275. 

Geophis  160. 

Georhychus  271. 

Geothlypis  234. 

Geotrygonidae  223. 

Gerrhonotus  140,  143,  154. 

Gerrhosauridae  148. 

Geruchsorgane  s.  Sinnesor- 
organe. 

Gervais,  H.  P.  17. 

Geschlechtsorgane  s.  Uro- 
genitalorgane. 

Geschlechtsunterschiede  s. 
Sexualcharactere. 

Geschmacksorgane  s.  Sinnes- 


Gewicht  s.  Biologisches. 

Gibson,  E.  188. 

Gierke,  Hans  17. 

Gift  s.  Chemisches ,  Giftig- 
keit s.  Biologisches. 

Giglioli,  H.  18S. 

Gilbert,  C.  H.  86. 

Gill,  Th.  86. 

Girafi'a  256. 

Glandula  9. 

Glareola221,  238. 

Glaucidium  208. 

Glaucionetta  n.  n.  220. 

Gliederung  s.  Stamm. 

Gliedmaßen  S.Extremitäten. 

Globiocephalus  51,  260.    ■ 

Glycychaera  236. 

Glyphidodon  99. 

Glyptodon  270. 

Glyptodontia  270. 

Glyptodontidae  37,  258,  270. 

Gnatopsis  270. 

Gnavina  97. 

Gobiesocidae  98. 

Gobiesox  98. 

Gobiidae  97. 

Gobiomorus  97. 

Gobionellus  97. 

Gobius  77,  92,  97. 

Godman,  F.  D.  188. 

Godman,  F.  D.,  &  O.  Salvin 
188. 

Gogorza,  J.  87. 

Göller,  F.  K.  188. 

Golunda271. 

Gonatodes  149. 

Gondwanosaurus  n.  125,  127, 
129. 

Gongylus  158. 

Goniopholidae  177. 

Goniopholis  172.  177. 

Gonorhynchidae  108. 

Gonyocephalus  151. 

Gonyodactylus  149. 

Goodale  J.  L.  188. 

Goode,  G.  B.  87. 

Goode,  G.  B.,  &  T.  H.  Bean 
87. 

Gorilla  44. 

Göring.  A.  188. 

Goss,  N.  S.  189. 

Gould,  J.  189. 

Goura  217,  233. 

Graber,  Vitus  17. 

Graculidae  220. 

Graculus  220. 

Grallatores  54. 

Grampus  260. 

Granatellus  235. 

Grandidier,  A.  189. 

Graphiurus  257, 

Graucalus  212,  217,  230. 

Gravigrada  47,  mylomorpha 
269,  rodimorpha  270. 

GreefF,  R.  17. 


Greisiger,  M.  189. 
Gressores  222. 
Grewingk,  C.  245. 
Grieve,  S.  189. 
Grimm,  H.  M.  189. 
Grisonia  47. 
Gronen,  D.  245. 
Grosglik,  S.  18,  279. 
Gruber,  Wenzel  18. 
Grumm-Grshimailo,  M.  111, 

134. 
Grünhaldt,  O.  189. 
Grypotherium  269. 
Guillemard,    F.  H.  H.  189, 

245. 
Guira  226. 

Guldberg,  G.  A.  18,245,279. 
Gulo  276. 
Gunn,  T.  E.  189. 
Günther,  A.  87, 134,  189,  245. 
Gürich,  G.  134. 
Gurney,  J.  H.  189. 
Gurney,  J.  H.  jun.  190. 
Gurney,  J.  E.,  &  . . .  Rüssel 

190. 
Gymnarchus  58,  59,  61. 
Gymneleotris  97. 
Gymnelichthys  n.  99, 
Gymnelis  99. 
Gymnocystis  10. 
Gymnodactylus  149,  150. 
Gymnophaps  217,  223. 
Gymnophionoidea  126. 
Gymnophthalmus  154,  155. 
Gymnopis  124. 
Gymnoptychus  270. 
Gymnorhina  254. 
Gymnura  273, 
Gvps  208,  224. 
G'yrantes  223. 

Haacke,W.  18,  87,  134,  279. 
Haare  s.  Integumentgelailde. 
Haast,  J.  V.  190. 
Habropyga  232. 
Haddon,  A.  C.  279. 
Hadfield,  H.  190. 
Hadropterus  94. 
Hadrosauridae  176. 
Haematopus  221. 
Haemulon  94. 
Haftapparate. 

Saugscheibe   Echeneis    u. 

Lepadogaster  90. 
Hainosaurus  n.  172,  174. 
Halcyon  211,  216,  217,  227, 

239. 
Haliaetos  206. 
Halichoerus  259. 
Halicore  63. 

Halitherium  29,  255,  268. 
Hall,  E.  A.  87. 
Hall,  E.  A.,  &  J.  Z.  A.  Mac 

Caughara  87. 
Haller,  B.  18,  111. 


Register. 


317 


Hallomys  271. 

Halmaturidae  84. 

Halmaturus  72. 

Halocypselus  102. 

Halperine,  E.  87. 

Hamilton,  I).  J.  18. 

Hamilton,  E.  245. 

Hamilton,  W.  J.  190. 

Hammond,  W.  O.  190. 

Hansen,  J.  A.  279. 

Hapalemur  275. 

Hapalomys  271. 

Hapalotis  271. 

Haploconiis  262. 

Haplodontia  270. 

Haplodontherium  n.  263. 

Haplospiza  233. 

Harnorgane  s.  Urogenital- 
organe. 

Hardy,  M.  190. 

Hareida  209,  220. 

Hargitt,  E.  190. 

Harpagifer  96. 

Harpesaurus  n.  151. 

Harporhvnehus  214,  237. 

Hartert,  E.  190. 

Harting,  J.  E.  190. 

Hartlaub,  G.  190. 

Hartwig,  AY.  190. 

Harvie-Brown,  J.  A.  191. 

Harvie-Brown,  J.  A.,  J.  Cor- 
deaux,  R.  M.  Barrington, 
A.  G.  More  &  W.  E.  Clar- 
ke  191. 

Haskell, '.  . .  &  H.  Gadow  18. 

Haspidoplirvs  164. 

Hasse,  C.  18. 

Haswell,  Will.  A.  18,  87. 

Hatteria  36,  42,  47,  49,  50, 
57,  58,  128,  146,  168,  172, 
175. 

Haut,  Hautdrüsen  s.  Integu- 
mentgebilde. 

Häutung  s.  Biologisches  u. 
Integumentgebilde. 

Hawkius,  R.  S.  245. 

Hay,  O.  P.  87,  111. 

Hayek,  G.  von  191. 

Haj'ward,  R.  191. 

Hector,  J.  245. 

Heliastes  99. 

Helicops  163,  164. 

Helinaea  234. 

Helinaia216,  234,  238,  239. 

Heliscomys  270. 

Helladotherium  255,  256. 

Heller,  CM.  191. 

Helm,  Franz  18. 

Helmintherus  238,  240. 

Helminthopliaga  238. 

Helminthophila  234,  239, 240. 

Helminthotherus  234. 

Heloderma  154. 

Heloderraatidae  147, 148,154. 

Helogale  256,  277. 


Helotes  35,  95. 

Hemicentetes  48. 

Hemidactylus  149,  150. 

Hemiganus  273. 

Hemignathus  236. 

Hemipodiidae  222. 

Hemipsalodon  n.  259,  275. 

Hemirhombus  101. 

Hemisphaeridion  159. 

Hemitnlaeus  262. 

Henke,  K.  G.  191. 

Henle,  J.  18. 

Henneguv,  L.  F.  279. 

Henshaw'  H.W.  191. 

Heptadecanthus  98. 

Heptanchus  38,  72,  73,  295. 

Heptodon  265. 

Herbert,  Th.  245. 

Herdman,  W.  A.  1. 

Hermaphroditismus  S.Abnor- 
mitäten, Fortpflanzung  u. 
Urogenitalorgane. 

Hermotimia  217. 

Herms,  Ernst  18. 

Herodias  223. 

Heron-Royer,  ...  111. 

Herpele  124. 

Herpestes  63,  257. 

Herpetodryas  162. 

Herpsilochmus  215,  229. 

Herr  mann,  . .  .  1 . 

Herz  s.  Circulationssystem. 

Hesperomyeae  271. 

Hesperomvs  258,  271. 

Hess,  Carl  18. 

Hesse,  B.  191. 

Heterandria  102. 

Heterocephalus  271. 

Heterocnemis  215,  229. 

Heterodactylus  154,  155. 

Heterodon  161,  162. 

Heterolepidotus  107. 

Heterolepis  165. 

Heteromorphismus  s.  Poly- 
morphismus. 

Heteronota  150. 

Heteropus  143,  158. 

Heteroscarus  99. 

Hiatula  99. 

Hierofalco  218,  225. 

Hilgendorf,  F.  18,  134. 

Hiltner,  Lorenz  279. 

Himatione  2-^6. 

Himilia  158,  159. 

Hipparion  255-257,  266. 

Hipphaplous  266. 

Hippoglossus  100. 

Hippopotamidae  267. 

Hippopotamus  218,  254,  255, 
262,  267. 

Hippotherium  258,  259,  266. 

Hirn  s.  Nervensystem. 

Hirundinea  229. 

Hirundinidae  229. 

H^irundininae  229. 


Hirundo  217,  230,  239. 
Histologisches. 

Vertebrata  30,  31. 

Blutkörper  Ontogeneti- 
sches  Pisces  292  ,  Salpa  7, 
Vertebrata  288  —  Cytozoa 
Vertebrata  30  —  Elektri- 
sche Organe  Gymnarchus 
59  —  Epithelien  Selachii 
30  —  Fettkörper  Amplii- 
sbaenidaeSl  —  Gehörorgan 
Vertebrata  70  —  Genital- 
organe :  Ovarium  Molgula 
5,  Vertebrata  83,  Graafsche 
Follikel  Perca  281,  Ohro- 
matolysis  des  FoUikelepi- 
thelsLepus283,Granulosa- 
zellen  Kernzerfall  Lcpus 
284,  Genitalproducte  Rana 
282,  Ei  Pisces  281,  282, 
Spermatozoa  Histologi- 
sches Bombinator  284, 
Theilungsmodus  der  (5 
Genitalproducte  Bombina- 
tor 283  —  Histogenesis 
Vertebrata  284,  2S5  —  Hy- 
pophysis  Mammalia  64  — 
Integumentgebilde :  Ciona 
4,  Brustfäden  Prionotus 
68,  Epidermiszellen  Plas- 
mafortsätze Vertebrata  34, 
Haut  während  der  Brunst- 
zeit Rana  34,  35,  Haut  u. 
Schilder  Crocodilia  36, 
PlattenPalaeaspis  35,  Saug- 
napf Echeneis  u.  Lepado- 
gaster  90  —  Mesoderm- 
zellen  Embryo  Vertebrata 
284  —  Musculatur  Ciona 
4  —  Nabelstrang  Phocaena 
302  —  NervensystemVerte- 
brata  59-62,  Hautnerven- 
endigung  Batrachia  35, 
Riesenzellen  im  Rücken- 
mark Selachii  294  —  Pa- 
rapodoide  Selachii  294  — 
Placenta  Mammalia  84  — 
Sehorgane:  IrisVertebrata 
72 ,  Krystalllinsenkapsel 
Felis  u.  Sus303,  Retina- 
stäbchen Vertebrata  7 1  — 
Skeletsystem :  Oecipital- 
stiel  Phalacrocorax  40,  Üs- 
sification  36-4-3,  45,  48, 
Osteoblastentheorie  37, 
Schultergelenkhöhle  Aves 
58  —  Stolo  prolifer  An- 
chinia  u.  Doliolum  6  — 
Verdauungstractus :  Pisces 
77,  Vertebrata  79,  Cloake 
Aves  78,  Barten  Balaeno- 
ptera  37,  Kropf  Gallus  7b. 
B  i  n  d  e  g  e  Av  c  b  e  :  Asci- 
diae  5  —  Blutbildner  Verte- 
brata 297  —  Centralnerven- 


318 


Register. 


SA'stem  Vertebrata  60  — 
Chorda  dorsalis  Bos  302  — 
Fibrillen  Ontogenetisches 
Vertebrata  31  —  Ge- 
schlechtsstrang u.    -leiste 

289  —  Hoden  Zwischen- 
zellen Vertebrata  291  — 
Hypophysis  Rodentia  303 

—  Kaumuskeln  Zerfällung 
Gallus  300  —  Linsenkapsel 
Felis  u.  Sus  304  —  Neben- 
nierenstränge   Vertebrata 

290  —  Ontogenetisches 
Salpa  7  —  Schädelknorpel- 
anlage Salmo  296  —  Thy- 
mus Pisces  74  —  Zwerch- 
fellband der  Urniere  288. 

Drüsen:  Becherzellen 
Vertebrata  30,  31  —  Bow- 
mansche  Drüsen  Mamma- 
lia  69  —  Brustdrüsen  Ba- 
trachus  35  —  Colostrum- 
drüsen  Mammalia  284  — 
Cowpersche  Drüsen  Lepus 
83  —  Magendrüsen  Came- 
lus  7  9  —  Milchdrüsenkerne 
Mammalia  284  —  Milz  Am- 
phibiau.  Pisces  81  — Niere 
Vertebrata  82,  Nierenbläs- 
chen Ascidiae  5,  Prone- 
phros  Pisces  297  —  Spei- 
cheldrüsen Mammalia  306 

—  Thymus  Pisces   74  — 

—  Tonsillae  Mammalia  74 
Thyreoidea  Pisces  74. 

Hitchcock,  C.  H.  134. 
Hochzeitskleid    s.    Biologi- 
sches. 
Hoden  s.  Urogenitalorgane. 
Hodgson,W.  191. 
Hoffmaun,  CK.  18,134,279. 
Hoffmann,  W.J.  191. 
Hofmann,  A.  134,  245. 
Holacanthus  76. 
Holaspidae  n.  156,  157. 
Holaspis  157,  158. 
Holbrookia  152,  153. 
Holl,  M.  18. 
Holland,  Th.  191. 
Hollis,  W.  18. 
Holocentrum  76. 
Holocephala  106. 
Holochilus  271. 
Holodactyla  33,  262. 
Hologerrhum  165. 
Holomeniscus  n.  267. 
Holor  221. 
Holterhoff,  G.  191. 
Homalocranium  160. 
Homalodontherium  265. 
Homalopsidae  163. 
Homalopsis  164. 
Homeyer,  A.  von  191. 
Homeyer,  E.  von  191,  245. 


Homo  34,  43,  46,  48,  50,  51, 
55,  56,  58,  64,  65,  67,  69, 
70,  72,  73,  80,  81,  83,  286, 
300,  305. 
Homoeosauridae  175. 

Homoeosaurus  172,  175. 

Homonota  149,  150. 

Homopholis  n.  149,  150. 

Homorus  238. 

Honeyman,  D.  87. 

Hoplocephalus  143,  166,  167. 

Hoplodactylus  149. 

Hoplophoneus  277. 

Hoy,  P.  R.  192. 

Hudson,  W.  H.  192. 

Huet,  M.  192,  245. 

Hufe  s.  Integumentgebilde. 

Huhua225. 

Hulke,  J,  W.  19,  134. 

Humblotia  n.  212,  230. 

Hyaemoschus  256. 

Hyaena  63,  254-257,  277. 

Hyaenarctos  255,  257. 

Hyaenictis  256,  277. 

Hyaenidae  277. 

Hyaenocyon  277. 

Hyalosoma  n.  10. 

Hyatt,  Alph.  1. 

Hybognathus  101,  102. 

Hybopsis  101,  102. 

Hydraspis  138. 

Hydrocalamus  n.  163,  164. 

Hydrochelidon  210,  220. 

Hydrochoerus  258,  272. 

Hydromedusa  169,  170. 

Hydrophidae  167. 

Hydrophis  167. 

Hydrops  163,  164. 

Hyla  35,  70,   113,  115,  118, 
122    123. 

Hylidae  118,  122,  123. 

Hylonomidae  127. 

Hylonomus  127. 

Hyloplesion  127. 

Hylorana  120,  121. 

Hylotomus  227,  238. 

Hyopsodus  274,  275. 

Hyotherium  255,  256,  267. 

Hvperodapedon  174,  175. 

Hyperolius  120,  121. 

Hyperoodon  50,  63,  259,  269. 

Hypertragulus  266. 

Hyphantornis  232. 

Hypisodus  266. 

Hypobranchialrinne  s.  Respi- 
rationssystem. 

Hypobythius  9,  10. 

Hypodictyon  n.  121,  122. 

Hypogeomys  271. 

Hypolais  210,  237. 

Hypophysis  s.  Nervensystem. 

Hypophthalmus  41,  76. 

Hyposaurus  171,  177. 

Hypotheria  260. 

Hypsilepis  102. 


Hypsipetes  212,  236. 
Hypsiptera  100. 
Hypsirhina  163. 
Hyrachj.-us  259,  265. 
Hyracoidae  33,  34. 
Hyracoidea  260,  262. 
Hyracotherium259,265,  275. 
Hyrax  257. 
Hystrieidae  272. 
Hystrix  255,  256,  272. 

Jacana  222. 

Jacare  138,  169. 

Janosik,  J.  279. 

Japalura  151. 

Ibidae  222. 

Ibis  222. 

Ichnotropis  157. 

Ichthycanthus  127. 

Ichthyophis  124. 

Ichthyopsidae  43,  45,  71. 

Ichthyopterygia  146,  178. 

Ichthyosauridae  32. 

Ichthyosaurus  170-172,  178. 

Icteridae  232. 

Icterus  214,  215,  232,  240. 

Ictinia  239. 

Ictiobus  101. 

Ictitherium  255. 

Ictops  275. 

Jeffries,  J.  Armory  19. 

Jetfries,  W.  A.  192. 

Jencks,  . .  .  192. 

Jenkins,  O.  P.  87. 

Jentink,  F.  A.  246. 

Jerboa  252. 

Iguana57,  58,  138,  152,  153. 

Iguanidae  147,  148,  152. 

Iguanodon  42-44,  175. 

Iguanodontidae  175. 

Jhering,  H.  von  19,  192,  246. 

Ingersoll,  E.  135. 

Insectivora  33,  34,  40,45,47, 
48,  70,  260,  273. 

Insessores  227. 

Integumentgebilde. 

Ciona  4  —Vertebrata  34-37, 
Bedeckung  mit  Eiern  Bol- 
tenia  5  —  Carunkeln  des 
Nabelstranges  Phocaena 
302  —  Cuticula  Biegsam- 
keit Ciona  3  —  Ectoblast 
OntogenetischesPisces  292 
—  Ei  Pisces  281;  Ei- 
hüllenTrachydosaurus  283, 
Ontogenetisches  Aves  283, 
Eikapsel  Spannung  Tele- 
ostei  282,  Pigment  Onto- 
genetisches Aves  31, 283 — 
Färbung  Felis  277  ,  La- 
certilia  140,  Pisces  90,  Sala- 
mandral  16,blaueBatrachia 
33,  34,  114,  Nahrungsein- 
fluß Amblystoma  30,  Ge- 
schlechtsunterschiedeAves 


Register. 


319 


238,  239,  Eier  Aves31,2S3, 
Gesetzmäßigkeit  Mamma- 
lia278,VarietätenAves  240 
—    Federn   fossile   36    — 
Fötalhüllen      Ruminantia 
302  —  Gehörn  u.  Geweih : 
Capreolus   252 ,   Cervalces 
40,  Loxolophodon  264  — 
Hautfalten:    Flossensaum 
Epicrium  117,  Homologie 
der  verticalen  Pisees   29, 
Ontogenetisches     Selachii 
294  —  Häutung  Lacertilia 
140  —  Mauser  Aves  240  — 
Musculatur  Amphisbaeni- 
dae  52 ,  Aves  53  ,  54 ,  Ge- 
sicht Prosimiae  55  —  Ner- 
venhügel Amiurus  68,  Spi- 
nalnerven Beziehung  zur 
Epidermis  Mammalia  66  — 
Ontogenetisches     Arthro- 
poda  292,  Salpa  7  —  Para- 
podoide   Selachii  29,  294 
—  Sinnesorgane  Epicrium 
117,    embryonale   Ovis  u. 
Bos  304,  rud.  Seitenorgane 
Mammalia  65,Tastororgane 
Fuß  Primates  u.  Prosimiae 
69  ■ —  Skelet  Chelyosoma 
3  ,    Chlamydoselachus  38, 
Propseudopus  u.  Pseudo- 
pus  39,  40,  Pterichthys  3. 
Drüsen:  Colostrumdrü- 
sen  Histologisches  Mam- 
malia 284  —  Elektrische 
Organe      Ontogenetisches 
Malopterurus  61  —  Gl.  se- 
baceae  Function  Rupicapra 
87  — Milchdrüsen  Echidna 
36,  Embryo  Phocaena  302, 
Rolle   der  Kerne  bei  der 
Milchabsonderung    Mam- 
malia 284  —  Orbitaldrüse 
Siphonops  36  —  Porus  pec- 
toralis  Batrachus  u.  Doras 
35  —  Präanaldrüsen  Mus- 
culatur     Amphisbaenidae 
52. 

Interodon  n.  270. 

Jodopleura  229. 

Johnston,  H.  192,  246. 

Johnston,  R.  M.  87. 

Jones,  G.  E.,  &E.  J.  Schulze 
192. 

Jordan,  D.  S.  87. 

Jordan,  D.  S.,  &C.H.Eigen- 
man  88. 

Jordan,  D.  S.,&S.  E.  Meek 
88 

Jordan,  D.  S.,  &  J.  Swain88. 

Jordana  y  Morera,  R.  192. 

Jourdain,  S.  1. 

Irritabilität    s.    Physiologi- 
sches. 

Ischyromyidae  271. 


Isistius  41. 

Issel,  A.  135. 

Judd,  J.  W.  135. 

Julichthys  n.  99. 

Julin,  Ch.  1. 

Julis  99. 

Junco  233,  238,  240. 

Jung,  E.  246. 

Jungersen,  Hector  F.  E.  19. 

Jyngipicus  213,  227. 

Kaczander,  J.  280. 
Kadich,  H.  von  192. 
Kail,  J.  135. 
Kallay,  A.  280. 
Kangro,  Carl  19. 
Kappler,  A.  111,  135. 
Kardos,  A.  135. 
Katuric,  M.  111,  135. 
Kazem-Beck,  A.  19. 
Kehlkopf    s.    Respirations- 

svstem. 
Kei'l,  Joh.  A.  19. 
Keimblätter    s.     Ontogene- 

netisches. 
Keller,  F.  C.  192. 
Keils,  W.  L.  192. 
Kelsall,  J.  E.  111,  246. 
Keneuxia  158. 
Kent,  F.  S.  19. 
Kiefer  s.  Verdauungssystem. 
Kiemen      s.     Respirations- 
system. 
Kimakowicz,  M.  von  111. 
Kinberg,  J.  G.  H.  192. 
Kingsley,  J.  S.  88,  111,  135, 

192. 
Kisow,  G.  104. 
Kitchen,  M.  W.  19,  192. 
Kittl,  E.  246. 
Klaatsch,  Herrn.  280. 
Klein,  Adolph  von  19. 
Kloake  s.  Verdauungsystem. 
Klunzinger,  C.B.  88.^ 
Knochen   s.  Histologisches, 

Integumentgebilde  u.  Ske- 

letsystem. 
Knorpel  s.  Histologisches  u. 

Skeletsystem. 
Kobelt,  W.  112. 
Kobus  256. 
Koch,  F.  E.  135. 
Koenen,  A.  von  104. 
Koganei,  J.  19. 
Kogia  63,  259,  269. 
Kohl,  F.  192,  246. 
Koken,  Ernst  19,  135,  246. 
KöUiker,  A.  19,  280. 
Kollmann,  A.  19. 
Kollmann,  Julius  280. 
Kolombatovic,  J.  192. 
Kolthoff,  G.  192. 
König-Warthausen,  R.  von 

192,  246. 
Kopf  s.  Stamm. 


Koppen,  Th.  192. 
Kürperauhünge. 

Brustfäden  Function  Prio- 
notus  68  —  Flossensaum 
Enicrium  117  —  Längs- 
falten am  Bauch  Chlamy- 
doselachus 56  —  Präanale 
Flosse  Homologie  Petro- 
myzon  52  —  Saugnäjjfc 
Echeneis  u.  Lepadugaster 
90  —  Rückenzapfen  Onto- 
genetisches Salpa  7  —  Ver- 
ticale  Hautfalten  Homolo- 
gie Pisees  29. 

Kotz,  A.  von  192. 

Kowalewsky,  N.  19. 

Krause,  W.  19. 

Kraushaar,  Rieh.  280. 

Krauß,  F.  von  192. 

Krüdener,  A.  von  192,  246. 

Krukenberg,  C.  Fr.  W.  19. 

Kühn,  J.  246. 

Kunisch,  H.  104,  112. 

Kurtidae  95. 

Kutter,  F.  192. 

Labler,  ...  193. 

Labrichthys  99. 

Labridae  99. 

Labrosomus  98. 

Labrus  77. 

Labyrinthici  75. 

Labyrinthodontidae  130. 

Lacaze-Duthiers ,  H.  de,  & 
Yves  Delage  1 . 

Lacerda,  J.  B.  de  135. 

Lacerta  31,  70,  78,  83,  138- 
142,156-158,170,173,287, 
291,  299,  300. 

Lacertidae  148,  156,  173. 

Lacertilia  49,  50,  138,  139, 
142,  143,  146,  147,  173. 

Lachesis  139. 

Lachi,  Pilade  19. 

Lachnolaemus  99. 

Laelaps  176. 

Laemanctus  152. 

Laemargus  83. 

Laffont,  ...  20. 

Lagodon  94. 

Lagomyidae  272. 

Lagomys  255. 

Lagopus  210,  213,  217,  224, 
238. 

Lagothrix  64. 

Lahille,  F.  1. 

Laich,  Laichzeit  s.  Fortpflan- 
zung. 

Lalage  217,  230. 

Lalone,  A.  193. 

Lambdotherium  265. 

Lamellirostres  220. 

Lamna  105. 

Lampornis  215,  228. 

Landois,  H.  193,  246. 


350 


Register. 


Langkavel,  B.  246. 

Langtoii,  H.  193. 

Laniidae  23ü. 

Lanio  235. 

Laniodon  270. 

Lanius  208,  230,  231,  239. 

Lankcster,  E.  Ray  20. 

Lansdell,  H.  112,  135,  193. 

Lantz,  D.  E.  193. 

Laridae  219. 

Larus  209-211,  219,  239. 

Larvenstadien  s.  Ontogene- 
tisches. 

Lataste,  F.  135,  246. 

Latastea  157. 

Latris  95. 

Laube,  G.  C.  104. 

Lauf  er,  E.  135. 

Laulanie,  F.  20. 

La  Valette  St.  George,  A.  v. 
280. 

Laver,  H.  246. 

Lavocat,  A.  20. 

Lawdowski,  M.  D.  280. 

Lawrence,  G.  N.  193. 

Lawrence,  N.  T.  193. 

Lebensweise ,  Lebensdauer, 
Lebenszähigkeit  s.  Biolo- 
gisches. 

Leber  s.  Verdauungssystem. 

Leche,  Wilh.  20. 

Legge,  Franc.  20. 
■Leibesflüssigkeit  s.  Circula- 
tionssystem. 

Leibeshöhle. 

Cölomepithel  Petromyzon 
81,  298,  Ontogenetischesu. 
Formenwandelung  Amphi- 
bia  81,  298,  bildet  das 
Keimepithel    Lacerta   287 

—  Herz  ist  Rest  der  Fur- 
chungshöhle  287  —  Kopf- 
höhle Embryo  Pisces  293 

—  Mesocolon  Mammalia  8 1 

—  Mesonephros  290  — 
Müller'scher  Gang  Onto- 
genetisches  288, _  291  — 
Nieren-  u.  Genitalhöhle 
Tunicata  2 ,  Nebenniere 
Zellenstränge  290  —  Onto- 
genetisches  Batrachia  298, 
Salpa  7  —  Pericardium  On- 
togenetisches  Anchinia  6, 
Salpa  9  —  Peritoneum  Am- 
phisbaenidae  Sl_ — Phylo- 
genetisches Ascidiae  3  — 
Pseudocoel  Tunicata  2  — 
Verhältnis  zu  den  Seg- 
mentalbläschen Lacerta 
287 

Leidy,  J.  193,  246. 
Leisering,  A.  G.  E.  20. 
Lemoine,  V.  20,  135,  247. 
Lemur  54,  55,  275. 
Lemuria  40,  47. 


Lemuridae  G2,  70,  81,  275. 
Lemuroidea  273. 
Lendenfeld,, R.  von  1,  20,  88. 
Lepadogaster  77,  90. 
Lepidodactylus  149,  150. 
Lepidogobius  97. 
Lepidopus  95. 
Lepidosiren  75-77,  83. 
Lepidosteus  73,  76. 
Lepidosternum  139,  155,  156. 
Lepidotus  106. 
Lepilemur  54. 
Leponiis  94. 
Lepori,  C.  193. 
Leporidae  272. 
Leposoma  155. 
Leptictidae  275. 
Leptobos  255. 
Leptobrachium  123. 
Leptoclinae  11. 
Leptocarcharias  41, 
Leptocardii  104. 
Leptodactylus  121. 
Leptodira  164. 
Leptognathus  165. 
Leptolepis  108. 
Leptomeryx  259,  266,  267. 
Leptophidium  100. 
Leptophis  164. 
Leptopoecile  212,  237. 
Leptoscopus  96. 
Leptosomus  212,  228. 
Leptotila  216.  223. 
Lepus  67,  69,  70,  72,  83,  252, 

254,  255,258,272,283,284, 

305. 
Leroy,  E.  193. 
Lescuyer,  F.  193. 
Lesshaft,  P.  20. 
Lestodon  270. 
Lestris  209,  210,  219,  220. 
Lestrophis  n.  173. 
[Leuchten     n.    Lenchtor- 

gane.] 
Leuciscus  101,  282. 
Leucocyten   s.    Circulations- 

system  u.  Leibeshöhle. 
Leucopeza  234. 
Leucosticte  211,  233. 
Lever,  E.  O.  193. 
Leydig,  F.  20,  112,  135,  141. 
Liasis  166. 

LidthdeJeude,  F.W. van 88. 
Liebe,  K.  Th.  193. 
Ligamente  s.  Skeletsystem. 
Ligia  234. 

Lilford,  ...  193,247. 
Lilienberg,  J.  20. 
LiUjeborg,  W.  88. 
Limicola  208,  221. 
Limnodynastes  121,  122. 
Limnohyus  265. 
Limnomedusa  121. 
Limnophis  164,  173. 
Limoneres  n.  n.  232. 


Limosa  222. 

Lindsay,  Beatrice  20. 

Linota  233. 

Liocephalus  152,  153. 

Liodon  174. 

Liodytes  n.  163,  164. 

Liolaemus  152,  153. 

Liophis  161,  162. 

Liparis  97. 

Lissauer,  ...  20. 

List,  Jos.  Heinr.  20. 

Lister,  A.  193. 

Lister,  T.  193. 

Lithodytes  121. 

Lithonephria  5. 

Ljungman,  A.  V.  88. 

Lobipes  222. 

Lobivanellus  221,  222. 

Lobornis  23H. 

Lockwood  C.  B.  21. 

Lockwood,  S.  135. 

Locomotiou. 

Arctomys  252  —  Chioglos- 
sa  115  —  Condylura  253 
—  Mioclaenus  275  —  Ophi- 
dia  141. 

Anheftung  Tunicata  3  — 
Brustfäden  Prionotus  68  — 
Cytozoen  Vertebrata  30  — 
Knospenwanderung  An- 
chinia u.  Doliolum  6,  Dista- 
plia  5  —  Leucoc3'ten,  Ein- 
wanderung ins  Ei  Pisces 
281  —  Wanderzellen  im 
Epithel  Cobitis  u.  Raja  30, 

Locustella  238. 

Loewis,  O.  von  135,  247. 

Longipennes  219. 

Loomis,  L.  M.  194. 

Lophiodon  265. 

Lophiodontidae  265. 

Lophius  61. 

Lophobranchii  32. 

Lopholatilus  96. 

Lophorina  217,  231,  232. 

Lophortyx  240. 

Loricaria  76. 

Loricaridae  76. 

Loriculus  241. 

Lota  281. 

Loxia  208,  233. 

Loxigilla  233. 

Loxioides  236. 

Loxodon  41. 

Loxolophodon  40,  264,  265. 

Loxolophus  n.  259,  274. 

Loxomnia  129. 

Loxopholis  155. 

Losops  236, 

Luftsäcke    s.    Respirations- 
system. 

Lumbricidae  117. 

Lumsden,  J.  194. 

Lunda  219. 

Lunel,  G.  194. 


i 


Register. 


321 


Lungen  s.  Respirationssy- 
stem. 

Luperosaurus  149. 

Lupus  276,  277. 

Lütken,  Ch.  135,  194. 

Lutra46,  72,  251,  252,  255, 
276. 

Lutreola  276. 

Lutrinae  278. 

Lwoff,  W.  21. 

Lycodidae  99. 

Lycodon  165. 

Lycodontidae  165. 

Lydekker,  R.  21,  112,  135, 
194,  247. 

Lygisaurus  n.  158,  159. 

Lymphe,  LjTnphsystem  s.  Cir- 
culationssystem. 

Lynx  256,  278. 

Lystrophisn.  161,  162. 

Lythrurus  102. 

M'  s.  Mac. 
Mabuia  158,  159. 
Mabuya  158. 
Macacus  255. 
Macalister,  A.  21. 
Macallum,  A.  B.  21. 
Mac  Callum,  G.  A.  194. 
Mac  Caugham,  J.  Z.  A.  88. 
Mac  Coy,  F.  136. 
Macelognatha  180. 
Machaeramphus  240. 
Machairodus  255,  256. 
Machimosaurus  172,  177. 
MacGillivray,  PH.  21. 
Mac  Intosh,  W.  C.  88. 
Mac  Kinlay,  James  194. 
Macleay,  W.  88,  135. 
Mac  Murrich,  J.  Playf.  21. 
Macpherson,  H.  A.  194,  247. 
Macrauchenia  33,  265. 
Macraucheniidae     33 ,     258, 

265. 
Macroglossus  273. 
Macromerion  n.  130. 
Macronus  213,  237. 
Macronyx  235. 
Macropodidae  36,  261. 
Macropodus  64. 
Macrops  n.  151. 
Macropteryx  216. 
Macropus  258,  262. 
Macrorhinus  260. 
Macroscelidae  45. 
Macruridae  100. 
Macrurus  76,  100. 
Mac  WiUiam,  J.  A.  21. 
Madaräsz,  J.  von  194. 
Magnien,  L.  21. 
Major,  C.  J.  Forsyth  17,247. 
Malacocephalus  100. 
Malacomys  256,  271. 
Malm,  A.  H.  21,  247. 
Malm,  A.  W.  21. 

Zool.  Jahresbericht.  1885.  IV. 


Malopterurus  61,  75. 

Mammalia  242. 

Allgemeines  u.  Vermischtes 
251-253  —  Anatomisches 
32,  34,37,41-44,46-50,57, 
58,  60,  62,  64,  65,  67,  6S, 
71,    72,  75,  79,  81,  82,  84 

—  Faunistisches    253-260 

—  Ontogenetisches  287, 
290,  296,  300-306  —  Palä- 
ontologisches u.  Systema- 
tisches 2G0-278. 

Manatus  72,  252,  268. 
Manolepis  n.  162. 
Manouria  179. 
Mantels.  Integumentgebilde. 
Mantella  121. 
Manteodon  264. 
Manucodia  231,  232. 
Marchesetti,  C.  112,  247. 
Marck,  W.  von  der  104. 
Marschall,  A.  194. 
Marsh,  0.  Ch.  21,  136,  247. 
Marshall,  A.  M.  21. 
Marshall,  J.  194. 
Marsupialia   33,  44,  45,  48, 

55,  70,  72,  259-261. 
Maskell,  W.  M.  194, 
Mastodon  255-259,  263. 
Mastodonsaurus  125,  130. 
Mathew,  G.  F.  194. 
Matschie,  P.  194. 
Matschie,P.,&E.  Ziemer  194. 
Matthews,  A.  194. 
Matthews,  J.  Dune.  21. 
Maurer,  Friedr.  21. 
Mayer,  Paul  22,  88,  280. 
Mayer,  Sigm.  22. 
Mc.  s.  Mac  21. 
Mead,  J.  R.  247. 
Meek,  S.  E.  88. 
Meek,  S.  E.,&E.  A.  Hall  88. 
Meek,  S.  E.,&R.Newland88. 
Meeson,  J.  247. 
Megaceros  40. 
Megadactylus  176. 
Megaderma  256,  257. 
Megalania  170. 
Megalaniidae  173. 
Megalochnus  270. 
Megalodactylus  173,  176. 
Megaloglossus  n.  273. 
Megalomys  271. 
Megalonyx  270. 
Megalophrys  123. 
Megalops  39. 
Megalopterp  218. 
Megalosauridae  176. 
Megalosaurus  173,  176. 
Megamys  272. 
Megaptera  51,  56,  62. 
Megascops  225. 
Megatheriidae  258,  269. 
Megatherium  269,  270. 
Megatheroidea  33. 


M6gnin,  P.  194. 

Meier,  Herrn.  194. 

Melanerpetum  127. 

Melanocharis  236, 

Meleagris  70. 

Meles251,  254,  276. 

Meliphagidae  236. 

Mellisuga  228. 

Melosauridae  128,  129. 

Melosaurus  129. 

Melospiza  233. 

Meniscomys  270. 

Meniscotheriidae  259,  263. 

Meniscothcrium  33,  263. 

Menobranchus  57. 

Menodus  259. 

Menopoma  49. 

Menopomidae  38,  47. 

Menotherium  274. 

Menzbier,  M.  194. 

Mergidae  220. 

Mergulus  210,  219. 

Mergus  207,  220. 

Meriones  257. 

Merlucius  70. 

Meropidae  227. 

Merops  208,  212,  216,  227. 

Mernam,  C.  H.  136,  195,  247 . 

Merychj-us  266. 

Merycochoerus  266,  277. 

Mesalina  156. 

Mesaxonia  33. 

Mesenterien  s.  Leibeshöhle. 

Mesodectes  275. 

Mesodon  106. 

Mesodontia  270. 

Mesogaster  107. 

Mesonychidae  274. 

Mesonyx  274. 

Mesopeltis  165. 

Mesopithecus  256. 

Mesoplodon  31 ,  50, 56,  77,  79, 
80,  83,  259,  269. 

Mesorhinus  n.  265,  266. 

Mesosaurus  127. 

Mesosuchia  177. 

Metagenesis  S.Fortpflanzung. 

Metamorphose  s.  Ontogene- 
tisches. 

Metcalfe,  A.  F.  247. 

Metopias  125. 

Metopoceros  152,  153. 

Meyer,  A.  B.  22,  89,  195. 

Miacidae  275. 

Miacis  275. 

Michel,  Jul.  195. 

Micrable])harus  n.   154,  155. 

Microcebus  54. 

Microchoerus  275. 

Microcosmus  3,  9,  11. 

Microhyla  121. 

Microlestes  47. 

Micromeryx  256. 

Microporon  76. 

Micropsittacidae  225, 

21 


322 


Register. 


Micropternus  227,  239. 

Micropterus  39. 

Microscalabotes  149. 

Microsyops  275. 

Middleton,  II.  M.  136. 

Mihalkovics,  G.  V.  von 
280. 

Miklouho-Maclay,  N.  de  22, 
247. 

Milchdrüsen  s.  Integument- 
gebilde. 

Milne-Edwards,  A.  136,248. 

Milne- Edwards,  A.,  &  A. 
Grandidier  195. 

Milne-Edwards,  A.,  &  E.Ou- 
stalet  195. 

Milvulus  229. 

Milz  s.  Circulationssystem. 

Mimicrys.  SjTnpathische  Fär- 
bung. 

Mimus  237. 

Miniopterus  273, 

Minnilus  102. 

Mino  217,  232. 

Mioclaenus  275. 

Mioplosus  107. 

Mirafra  213,  235. 

Mißbildungen  s.  Abnormi- 
täten. 

Mitchell,  F.  S.  195. 

Mitchell,  R.  W.  S.  89. 

Mivart,  St.  George  22,  248. 

Mixodectes  259,  275. 

Mixodectidae  273,  275. 

Mixophyes  123. 

Mixornis213,  237. 

Mizodon  161. 

Mniotilta  234,  238. 

Mniotiltidae  234. 

Möbius,  Karl  22,  89,  248. 

Mocoa  158. 

Mogara  274. 

Mojsisovics,  A.  v.  195. 

Mola  29. 

Molge  115,  117,  123. 

Molgula  5,  9-11. 

Molgulidae  10. 

Molothrus  232,  239. 

Molva  100. 

Monacanthus  39,  76,  103. 

Mondino,  Casim.  22. 

Moniana  102. 

Monitor  57,  154. 

Monodon  31. 

Monopeltis  155,  156. 

Monotremata  32,  33,  37,  45, 
46,  48, 170,  252,  260. 

Monstrositäten  s.  Abnormi- 
täten. 

Montlezun,  A.  de  195. 

Moor,  E.  Ch.  195. 

More,  A.  G.  196. 

Mormon  209. 

Morosaurus  44. 

Morris,  Charl.  22. 


Mosasauridae  44.    170,   172, 
174. 

Mosasaurus  170,  174. 

Mosley,  S.  L.  196. 

Motacilla  235. 

Motacillidae  234. 

Motella  77,  91,  100. 

Moussaye,  ...  136. 

Moxostoma  102. 

Mugil  70,  77,  98. 

Mugilidae  98. 

Müller,  A.  196. 

Müller,  F.  112,  136. 

Mullidae  92,  95. 

Mullus  70. 

Mund ,    Mundwerkzeuge    s. 
Verdauungssystem. 

Muraena  70. 

Muraenidae  72,  103. 

Muraenoides  98. 

Muraenosaurus  178. 

Murdoch,  J.  89,  196. 

Mureae  271. 

Muridae  271. 

Murie,  J.  248. 

Murray,  Geo.  196. 

Murray,  J.  A.  112,  248. 

Murrayia  95. 

Mus  46,   252,   254,   256-258, 
271,  303,  305. 

Mliscardinus  253. 

Muscicapa  21 1,217,  229,  230, 
234. 

Muscicapidae  230. 

Musham,  J.  F.  196. 

Muskelsystem. 

Ciona  3,  4  —  Vertebrata 
51-59. 

Beutel  Echidna  36  —  Fe- 
mur  Megaptera51  — Flos- 
sen Selachii  29,  294  — 
Hals   Amphisbaenidae  32 

—  Herz  Histologisches  Pe- 
tromyzon  31,  Myocardium 
Homologie  Vertebrata  287, 
Herzklappe  Apteryx  79  — 
Hyoidbogen  Ontogeneti- 
sches  Pisces  293  —  Meso- 
colon   Ontogenetisches  81 

—  Motorische  Nervenen- 
digung Vertebrata  60  — 
Myomeren  Correspondenz 
mit  den  Dermomeren  Am- 
phisbaenidae 36,  Occipital- 
region  Salmo  297,  hinter 
der  letzten  Kiemenspalte 
Selachii  73,  295  —  Nabel- 
strang Phocaena  302  —  On- 
togenetisches Anchinia  7, 
Ascidiae  3,  Salpa  7  —  Pa- 
rapodoide  Selachii  29,  294 

—  Schädelbildungwird  be- 
einflußt 43  —  Sehorgane 
HistologischesPetromyzon 
31,  Ontogenetisches  Gallus 


300,  Phylogenetisches  Ver- 
tebrata 71,  Muse,  ciliaris 
u.  Lig.  pectinatum  Rana 
72,  Iris  72  — Suprapericar- 
dialkörper Selachii  73,  295 

—  Tonerzeugung  Pisces39, 
Vesica  natatoria  u.  Weber- 
sches  Organ  Pisces  75,  76 

—  Urogenitalapparat  Li- 
gamente Vertebrata  289, 
Uterus  Phocaena  302  — 
Verdauungssystem  Bursa 
Fabricii  Aves  78,  Darm- 
zotten Mammalia  79,  Dünn- 
darm Canis79, Kieferbogen 
Pisces  293 ,  Kaumuskeln 
Ontogenetisches  Gallus 
300 ,  Zunge  Ontogeneti- 
sches Bos  u.  Ovis  304  — 
W^irbelsäule  Verhältnis 
zum  M.  Selachii  41,  Proto- 
vertebrae  Innervation   66 

—  Zwerchfellband  der  Ur- 
niere  Ontogenetisches  288. 

Musophagidae  226. 
Mustela251,  254-256,  276. 
Mustelidae  276. 
Mustelus  73,  287,  292,  295. 
Mycerobas  241. 
Mycetes  42,  48,  72. 
Myiagra  230. 
Myiarchus  215,  229. 
Myiobius215,  229. 
Myiodynastes  215,  229. 
Myiophoneus  213,  238. 
Myliobates93,  94,  106. 
Mylodon  47,  269,  270. 
Myodes  254. 
Myogale  45,  70. 
Myolagus  256. 
Myophila  n.  158,  159. 
Myopotamus  272. 
Myoxus252,  254,  271. 
Myrmecophaga  37,  48. 
Mystacocetae  62,  63. 
Mystacomys  271. 
Mystriosaurus  170. 
Myzomela  236. 

Nägel  s.  Integumentgebilde. 

Nahrungserwerb,  Nahrungs- 
aufnahme s.  Biologisches. 

Naja  141,  161,  167. 

Nandinia  63. 

Narcine  93. 

Nardoa  166. 

Nase  s.  Sinnesorgane. 

Nasua  258,  276. 

Natatores  54. 

Nathorst,  A.  E.  248. 

Nathusius,  W.  -von  22,  196, 
280. 

Nation,  W.  196. 

Natricinae  163. 

Natrix  142. 


Naultinus  149. 

Nebenniere    s.    Excretions- 
^  Organe  u.  Nervensystem. 

Necrolemur  275. 

Nectarinia  212,  236. 

Nectariniidae  236. 

Nectes  122. 

Nectomys  271. 

Nectrideae  128. 

Nehring,  A.  22,  248. 

Nehrkorn,  A.  196. 

Nehrling,  H.  196. 

Nelson,  E.  W.  196. 

Nelson,  T.  H.  196. 

Neoanthias  94. 

Neobythites  n.  100. 

Neocorys  239. 

Neopercis  n.  n.  96. 

Neophrynichthys  97. 

Neoplagiaulax  n.  47, 255, 261 . 

Neosodon  n.  172,  175. 

Neotoma  252,  271. 

Neotragus  256,  257. 

Nephoecetes  228. 

Nephrurus  149. 

Nervensystem. 

Ciona  4  —  Ophidia  299  — 
Vertebrata  59-72. 
Canalis  neurentericus  O- 
phidia  298,  Pisces292,Ra- 
na  298  —  Histologisches 
Vertebrata  59-61  —  Onto- 
genetisches  Anchinia  6-7, 
Ascidiae  5,  Rana  298,  Sal- 
pa  7-9  —  Suprapericardi- 
alkörper  Selachii  295. 
Cerebrosp inalaxe: 
Vertebrata  61-65  —  Epi- 
physis  Ontogenetiscnes 
Ophidia  299,Rodentia  303 
—  Gehirn  geringe  Ent- 
wickelung  Marsupialia  45, 
Untergang  deshalb  Ungu- 
lata  33,  Ontogenetisches 
Gallus  300  —  Hypophysis 
Histologisches  Mammalia 
64,  Ontogenetisches  Anchi- 
nia 7,  Ophidia  299,  Roden- 
tia  303 ,  Phylogenetisches 
293  — Kopf  Segmente  Onto- 
genetisches Pisces  293  — 
Lage  zu  den  Wirbeln  Chla- 
mydoselachus  38  —  Rie- 
senzellen im  Rückenmark 
Selachii  294  —  Spinalgang- 
lien Histologisches  Ver- 
tebrata 60  —  Stützgewebe 
Histologisches  Vertebrata 
59,  60  —  Vaguswurzeln 
Salmo  296  —  Verhältnis 
zur  Wirbelsäule  Selachii 
41  —  Verschmelzung  von 
Nerven  zu  Spiralnerven 
Teleostei  u.  Amniota  43. 
Syicpathisches    Ner- 


Register. 


vensystem:  Vertebrata 
67  —  'Anomalien  Verte- 
brata 2S7  —  Ganglion  ci- 
liare Ophidia  299  —Onto- 
genetisches Vertebrata  286 

—  Nebennieren  Teleostei 
297. 

Peripherisches  Ner- 
vensystem: Vertebrata 
65  -  69  —  Elektrische  Or- 
gane GjTnnarchus  59  — 
Endigung  der  Nerven  An- 
chinia 7  —  Epithelzellen 
Innervation  Vertebrata 
284  — Extremitäten  Meso- 
plodon  56  —  Gehörnerven 
Vertebrata  70  — Gesichts- 
muskeln Prosimia  54  — 
Haut  Amphisbaenidae  36, 
Nervenendigung  Larve 
Rana  35  —  Kopfnerven 
embryolog.  Verhalten  Bos 
u.  Ovis  304  —  Motorische 
Nerven  Endigung  Verte- 
brata 60  —  Myomeren  der 
Occipitalregion  Salmo  297 

—  Nagel  Vertebrata  37  — 
Nervenfasern  Ontogeneti- 
sches Vertebrata  285  — 
Parablastz  eilen  Innerva- 
tion 285  — Pseudobranchie 
Amia  73  —  Schädelmus- 
keln Amia  56  —  Schwanz 
Ontogenetisches  Batrachia 
60  —  Sehorgane  :  Dilatator 
iridis  72,  Nervus  opticus 
Ontogenetisches  Cavia  u. 
Mus  304  —  Stiftchenzel- 
len der  Haut  Batrachia  35 

—  Wimpergrube  Ontoge- 
netisches Salpa  9  — ■  Zunge 
Sus  34. 

Nesodon  265. 
Nesokerodon  272. 
Nesomys  271. 
Nesospingus  n.  235. 
Nesotragus  256,  268. 
Nestbau  s.  Biologisches. 
Nestor  238. 
Nettelbladt,  V.  89. 
Neubacher,  Joh.  196. 
Neusticurus  155. 
Newberry,  J.  S.  104. 
Newland  R.  89. 
Newton,  A.  196. 
Newton,  E.  T.   196. 
Nicholls,  R.  P.  196. 
Nicholson,  H.  H.  136. 
Niemiez,  J.  89. 
Niere  s.  Urogenitalorgane. 
Nikolski,  A.  89. 
Nill,  J.  196. 
Nimravidae  277. 
Nimravus  277. 
Ninni,  A.  P.  112,  196. 


323 

Ninox  217,  225. 
Nissen,  Fr.  2S0. 
Noack,  Th.  248. 

Noetling,  F.  104,  136. 

NoU,  F.  C.  197. 

Nouieuclatorisches. 

Aves20ü,  216,  218  — Ba- 
trachia 113  — Pisces  92  — 
Reptilia  138. 

Chromatolvsis  2S3  — 
Elastoidin  J'lossenstrah- 
len  Mustelus  31  —  Ge- 
hirn Vertebrata  64,  Ur- 
sine Lozenge  Carnivora 
63  —  Lobus  nervi  lateralis 
LophiusOl  —  Masse  su- 
beroide  Barten  Balaeno- 
ptera  37  —  Merocyten  Ei 
Pisces  292  —  Musculatur 
Amphisbaenidae  52,  Aves 
54  —  Neurococci  u.  Neu- 
roconien  Vertebrata  00  — 
Neuromasti  =  Nervenhü- 
gel 68  —  Ütolithen  Pisces 
70  —  Parapodoide  Sela- 
chii 204  —  Primordialeier 
Vertebrata  289  —  Reiß- 
ner'sche  Zellen  MeduUa 
Salmo  61  —  Segmental- 
bläschen Vertebrata  288  — 
Suprapericardialkörper  Se- 
lachii 295  —  Sympathische 
Nerven  Aves  68  —  Uterus 
masculinus  Lepus  289. 

Nördlinger,  Th.  136. 

Norops  153. 

Nostiz,  L.  197. 

Notacanthidae  98. 

Notemigonus  102. 

Notharctus  274. 

Nothropus  270. 

Notidanidae  32,  62. 

Notidanus  105. 

Notiosaurus  171,  173. 

Notogoneus  n.  108. 

Notopholis  157. 

Notornis  222. 

Notothenia  96. 

Notropis  101,  102. 

Nucifraga  208-210,  231. 

Nuijens,  A.  197. 

Numenius209,  211,  222. 

Numida  216,  223. 

Nntzen  n.  Schaden. 
Aves  241  —  Camelus  252 
—  Ophidia  141. 

Nyctale  208,  209. 

Nyctea  2o8,  209. 

Nycteris  256. 

Nycticorax  223. 

Nyrania  n.  130. 

Ochetodon  271, 
Ochthodromus  214,  221. 
Ochthoeca  215,  229. 

21* 


324 


Register. 


Ocnopus  269. 

Octotomus  264. 

Ocydromus  217. 

Odax  99. 

Odontaspis  105. 

Odontocetae  62,  63. 

Odontorhynchus  215,  237. 

Odontornithes  218. 

Oedemia  240. 

Oedistoma  236. 

Oedura  149,  150. 

Oestrelata  219. 

Ogilby,  J.  D.  89. 

Ognew,  J.  22. 

Ohr  s.  Sinnesorgane. 

Oligobunis  277. 

Oligodon  161. 

Oligodontidae  160. 

Oligorus  95. 

Oligosoma  158. 

Oligosomidae  n.  11. 

Olphe-Galliard,  L.  197. 

Olygodon  269. 

Olygotherium  269. 

Omboni,  Giov.  22. 

Omosoma  107. 

Onager  256. 

Onar  n.  99. 

Onchus  106. 

Onodi,  A.  D.  23,  280. 

Ontogenetisches. 

Ascidiae  3  —  Aves  300  — 
Batrachia  298  — Mammalia 
300-306  —  Pisces  91,  281, 
282,  292-297  —  Salpae  2, 
7-9  —  Siphonops  30  — 
Trachydosaurus  283. 
Allantois  Rolle  bei  Miß- 
bildungen Gallus  285,  Ver- 
hältnis zu  Gastralhöhle  u. 
Darm  Ophidia  299 — Barten 
Balaenoptera  37  —  Binde- 
gewebsfibrillen  Vertebrata 
31  —  Chorda  Vertebrata 
286  —  Circulationssystem : 
Her  zTunicata  u.  Vertebrata 

287,  Malpighische  Körper 
Vertebrata  297,  Milz  Ba- 
trachia u.  Pisces  81, 
Schwanz  Batrachia  80,  Uro- 
genitalapparat Vertebrata 

288,  Blutdrüsen  Vertebrata 
78,  Blutkörper  Pisces  292, 
Salpa  7,  Vertebrata  288  — 
Bursa  mucosa  Kniegelenk 
Homo  57  —  Cölomepithel 
Batrachia  u.  Petromyzon 
81  —  Cytozoen  Vertebrata 
30  —  Ectoblast  Arthro- 
poda  292  —  Ei:  Aves 
239-240,  Cyclodus  u.  Tra- 
chydosaurus 84,  Chalazen 
Aves  31,  283,  Einfluß  der 
(5  verschiedener  Species 
31,  Histologisches  Pisces 


281,  282,  PigmentAves  31, 
283,  Hüllen  Aves  283,  Ke- 
ratin der  Hülle  Scyllium  31 

—  Elektrische  Organe  Ma- 
lopterurusöl  —  Epiphysis 
Ophidia  299,  Rodentiab03 

—  Geschlechtsbestimmung 
Vertebrata  290  —  Hypo- 
physis-Anchinia  7,  Ophidia 
299,  Rodentia  303  —  Inte- 
gumentgebilde :  Beutel 
Echidna  36 ,  Nägel  Verte- 
brata 36, 37,  Pigment  Verte- 
brata 34 —  Knospung  etc.: 
Anchinia  u.  Doliolum  6, 
K.  Wanderung  Distaplia 
5,  Blastozoit  Diplosomida 

5,  Ramification  Distaplia 

6,  Stolo  prolif er  Salpa  7  — 
Ligamente  der  Wirbelsäule 
58  —  Meso Colon  Mammalia 
81  —  Metamorphose  Am- 
blystoma  30  —  Neotenie 
Batrachia  114-116,  Nasen- 
höhlen Physeter  69  —  Mus- 
culatur  :  Ascidiae  3,  Ciona 
4,  Flexor  brevis  Bos  u. 
Equus  58,  Flossen  Tele- 
ostei  52  —  Nervensystem : 
Anchinia  6,  7,  Ascidiae  5, 
Endigung  in  der  Haut 
Larve  Rana  35,  Ganglien- 
zellen Ammocoetes  66 ,  in 
der  Medulla  Salmo  61 ,  G. 
ciliare  Natur  Vertebrata 
286,  Gehirn  Balaenoptera 
u.  Megaptera  62 ,  Öfinung 
des  4.  Ventrikels  Mammalia 
64,  Lobi  inferiores  u.  noy- 
aux  ronds  Teleostei  64,  Me- 
dulla Batrachia  61 ,  62, 
Nervenfädchen  Vertebrata 
285,  Neurococci  Vertebrata 
60,  Schwanz  Batrachia  60, 
Seitensinnesorgane  Pisces 
68,  Stützgewebe  des  Cen- 
tralnervensystems  Verte- 
brata 59 ,  Sympathisches 
Vertebrata  286  —  Placenta 
Mammalia  84  —  Respi- 
rationssystem :  Kieme  Sir  en 
32,  K.  Bogen  Pisces  28,  K. 
Höhle  Ciona  4,  u.  Stigmen 
Phallusia  5,  K.  Spalten 
Selachii  73 ,  Epithel  im 
Canal  der  Nebenkieme 
Amia  73  —  Schnabel  Ver- 
änderung Diomedea  240  — 
Schwanz  Homo  286,  Pter- 
ichthys  3  —  Segmente 
Larve  Ascidiae  2  —  Skelet- 
system :  Cervicale  Wirbel 
Saurii42,  Condylus  tertius 
46,  Extremitäten  47,  Flos- 
sen   Pisces     29,     Gehör- 


knöchelchen Marsupialia 
45,  Interparietalia  accesso- 
ria  46,  Os  laerymale  Mam- 
malia 46,  Ossification  37, 
38,  Osteoblastentheorie37, 
Präpalatale  u.  Vomer  Ho- 
mo 43  ,  Sternum  Aves  42, 
Sutura  infraorbitalis  Pri- 
mates 44  —  Suprapericar- 
dialkörperLacerta300,  Se- 
lachii 73,  295  —  Tera- 
togenesis  Vertebrata  285, 
286  —  Thymus  Pisces  74  — 
Thyreoidea  Pisces  73  ,  74, 
Selachii  294  —  Tonsillen 
Mammalia  74 — Urogenital- 
system Vertebrata  287-291, 
Nebenniere  Gallus  u.  La- 
certa  291 ,  Nierenbläschen 
Ascidiae  5,  Nierenkapseln 
83,  Kopfniere  Pisces  82, 
Zwerchfellband  derUrniere 
288 ;  Genitalorgane  Anchi- 
nia 6,  Ascidiae  5,  Sperma- 
togenesis  Bombinator  284, 
Ciona  4,  Didelphys  301  — 
Verdauungssystem  Anchi- 
nia 6,  Cloake  u.  Bursa 
Fabricii  Aves  78,  Cloaken- 
höhle  Phallusia  5 ,  Kropf 
Gallus  78,  Mastdarm  Verte- 
brata 288. 

Onufrowicz,  Bronisl.  23. 

Onychomys  271. 

Onvchotes  224. 

Oplieodes  154. 

Opheomorphus  161,  162. 

Ophibolus  161. 

Ophidia  32,  44,  4G,  52,  67,71, 
72,  138-140,  142,  143,  146, 
147,  159,  173,  298. 

Ophididae  100. 

Ophidiidae  76. 

Ophiocephalidae  75. 

Ophiodes  154. 

Ophiophagus  140,  166. 

Ophiops  156,  157. 

Ophiosaurus  173. 

Ophisaurus  39,  154,  173. 

Ophites  165. 

Ophryoessa  153. 

Opisthocoelia  159,  175. 

Opisthonema  103. 

Oporornis  234. 

Oracanthus  269. 

Orca  260. 

Orchilus  216,  229. 

Orcynus  96. 

Oreas  302. 

Oreocharis  236. 

Oreocorys  235. 

Oreodon  266. 

Oreopyga  228. 

Oi'eosaurus  154,  155. 

Oriolidae  232. 


Register. 


32: 


Oriolus  232. 
Ornithion  228. 
Ornithochirus  172.  173. 
Ornithopoda  32,  51,  175. 
Ornithorhynclius  44,   79,  84. 

252. 
Ornithosaurii  32. 
Ornithotarsus  51,  176. 
Orthomerus  17U. 
Orthopoda  175. 
Ortotherium  n.  269. 
Ortswechsel  s.  Locomotion. 
Ortyx223,  241. 
Orycteropus  33. 
On-x  256,  302. 
Oryzomys  271. 
Oscines  229. 
Osgood,  F.  197. 
Osmeroides  lUS. 
Osmerus  1U3,  281. 
Osmotreron  213,  223. 
Osphranter  36,  261. 
Ossification  s.  Histologisches 

u.  Skeletsystem. 
Osteoganoidae  71. 
Osteoglossidae  108. 
Osteophorus  12S,  129. 
Ostracion  76. 
Otaria  46,  63,  259,  278. 
Otariidae  278. 
Otididae  222. 
Otis  208,  210,  222. 
Otocorys  238. 
Otocryptis  151. 
Otodüs  105. 
Otolicnus  256,  275. 
Oustalet,  E.  197. 
Ovarium  s.  Urogenitalorgane. 
Ovibos  268. 
Ovis  254,  257,  262,  268,  288, 

304,  305. 
Owen,  Rieh.  23, 136,197,248. 
Owsiannikow,  Ph.  23,  280. 
Oxyaena  275. 
Osyaenidae  275. 
Osymycterus  271. 
Oxyodontherium  265. 
Oxyrhina  105. 
Oxyrrhopus  165. 

Pachycephala  230. 
Pachvcyon  n.  259,  277. 
Pachydactylus  149,  150. 
Pachydermata  47. 
Pachyrhamphus  228. 
PachjThynchus  157. 
Pachyrukhtos  n.  263. 
Pachyura  274. 
Paciculus  271. 
Packard,  A.  S.  249. 
Page,  . . .  197. 

Pagenstecher.  A.  23,  197, 249. 
Palacky,  J.  136,  197^ 
Palaeaspis  n.  35,  107. 
Palaehoplophorus  270. 


Verdauungs- 


Palaeichthyes  93,  105. 

Palaeobatrachus  126. 

Palaeohys  256,  267. 

Palaeolagus  259,  272. 

Palaeomer^-x  256,  257,  267, 
268. 

Palaeoniscus  107. 

Paläoutologisches. 

Batrachia  124-130— Mam- 
malia  260-278  —  Pisces 
104-108— Reptilia  170-181. 

Palaeoreas  255,  256. 

Palaeornithidae  226. 

Palaeoryx  255,  268. 

Palaeosyops  265. 

Palaeotheriidae  33,  266. 

Palamedea  54. 

Palauchenia  267. 

PaUisch,  C.  197. 

Palmen,  J.  A.  197. 

Palmer,  W.  197. 

Palorchestes  261. 

Paludicola  121,  122. 

Pancreas     s. 
System. 

Pandion  51. 

Pangshura  179,  180. 

Panolia  302. 

Pantodactylus  155. 

Pantodonta  62. 

Pantolambda  62,  264. 

Pantolambdidae  259,  264. 

Pantolestes  266. 

Pantolestidae  266. 

Panurus  208,  237. 

Pappichthvs  106. 

Paradisea231,  232. 

Paradiseidae  231,  239. 

Paradisornis  n.  232. 

Paradoxomys  n.  258,  270. 

Paradoxurus  48,  63,  257,  277. 

Paralichthys  100. 

Paramolgula  n.  9,  11. 

Parapercis  96. 

Parascaptor  274. 

Parasiten,     Parasitismus    s. 
Biocönotisches. 

Parasorex  256. 

Parasuchia  177. 

Parasuchus  177. 

Paraxonia  33. 

Pardalotus  236. 

Pareas  165. 

Parexocoetus  102. 

Paridae  236. 

Parker,  J.  D.  249. 

Parker,  T.  Jeff.  23,  249. 

Parker,  W.  K.  23. 

Parotia217,  231,232. 

Parmoptila  236. 

Parra221,  222. 

Parridae  222. 

Parula  234,  235,  238,  239. 

Parus  210,  212. 213,  237,  239. 
Pascoe,  F.  P.  112,  136,  197. 


Paske,  E.  107. 

Passer 209,  21 1 ,  233. 239, 240. 

Passerculus  233,  239. 

Passeres  54. 

Passerina  233,  238. 

Pastor  2(»9,  232. 

Pathologisches. 

Aves  241, 242  —  Ecaudata 

115. 

Albino  Aves  240  —  Bursa 

Fabricii  Atrophie  Aves  78 

—  ])armdrüsen  =  Nemato- 
dencysten Ceratodus  u.  Le- 
pidosiren  77  —  Eier  Aves 
239  —  Haare  im  Wachs- 
thum  verhindert  Eauus  36 

—  Hinsterben  Strutnio  241 

—  Melanismus  Aves  240 

—  Praemaxillaris  Theilung 
43  —  Spinalganglienzellen 
Vertebrata  60  —  Teratoge- 
nesis  285,  286  —  Thymus 
Pisces  74  — Vererbung  von 
Hj-pertrophien  Vertebrata 
31. 

Paulsen,  Ed.  23. 

Pavo  242. 

Pawlow,  A.  197. 

Pays-Mellier,  G.  247. 

Pearcey,  F.  G.  89. 

Pelagodroma  219. 

Pelagosaurus  170. 

Pelamis  167. 

Pelargorhynchus  107. 

Pelecanus'206,  208. 

Pelecvsauria  146. 

Peli,  Franc.  23. 

Pelias  168. 

Pellonula  103. 

Pelobates  35,  80,  113-115, 

123. 
Pelobatidae  61,  123. 
Pelomys  271. 
Peloriä  10 1. 
Pelosaurus  127. 
Pelseneer,  P.  23,  136. 
Pelycodes  273,  275. 
Pelvcosauria  50,  180. 
Pelzein,  A.  von ,  &  F.  Kohl 

197,  249. 
Pempheris  95. 
Pentadactylus  149,  150. 
PeraO,  10. 
Peracca,  M.  112. 
Peramelidae  258,  262. 
Pcratherium  262. 
Perca94,  2S1. 
Percidae  94,  107. 
Percis  96. 
Perdicidae  223. 
Pcrdix  239. 

Pericardium  s.  Leibeshöhle. 
Pericrocotus213,  230. 
Periops  162. 
Periptychidae  34,  259,  202. 


326 


Register. 


Periptychus  34,  259,  262. 
Perisorfcus  231. 
Perissodactyla  33,  70,  258, 

262,  265. 
Perissoglossa  234. 
Peristethus  44,  97. 
Pcrochirus  n.  149,  150. 
Pestalozzi,  C.  Th.  197. 
Pethö,  J.  249. 
Peträites  n.  98, 
Petrochelidon  229,  230. 
Petrogale  72. 
Petromyzon   31,  51,  66,  67, 

70,  81,  103,  281,  298. 
Petromyzontidae    103,    286, 

297. 
Petrosaurus  n.  152,  153. 
Peucaea  233. 
Peucedramus  234. 
Pfeil,  M.  197. 
Pfitzner,  W.  112. 
Phacochoerus  257. 
Phainopepla  230,  240. 
Phainoptila  230. 
Phalacrocorax  40,  209,  211, 

220. 
Phalaenoptilus  240. 
Phalangista  48. 
Phalangistidae  261. 
Phalaropus  208,  210,  222. 
PhaUusia  5,  9,  10. 
Phalotris  160. 
Phasianidae  223. 
Phasianus  211,  223,240-242. 
Phedina  230. 
Phelsuma  149,  150. 
Phenacobius  102. 
Phenacodontidae33, 259, 262. 
Phenacodus  33,  40,  259,  262. 
Phillips,  E.  C.  197,  249. 
Phillips,  E.  L.  249. 
Philodryas  162. 
Phisalix,  C.  23. 
Phlegoenas  217,  223. 
Phloeotomus  227. 
Phoca  70,  72,  259. 
Phocaena   62,   63,   259,  269, 

301. 
Phocidae  46. 
Phoenieophaes  226. 
Phoenicophainae  226. 
Phoenicophilus  234. 
Phoenicothraupis  234. 
Pholidornis  236. 
Phonipara  215,  233. 
Phonygama  232, 
Phosphorescenz  s.  Leuchten. 
Phryniscus  121. 
Phrynosoma57, 139,  140,  143, 

152,  153. 
Phycis  76,  100. 
Phyllobates  121,  122. 
Phyllodactylus  149,  150. 
Phyllomedusa  115,  122,  123, 
llo  ezus  150. 


Phyllorhina  254,  256.' 
Phylloscopus  210,  237. 
Phyllotis271. 
Phylogenetisches. 

Alces  40  —  Amphioxus 
74,  294  —  Ascidiae  3,   32 

—  Aves  53  —   Cetacea  63 

—  Cyclo  stomata  74  —  Pin- 
nipedia  46,  278  —  Ratitae 
58  —  Tunicata  2,  3,  74, 
294  — Vertebrata  3,  31-34. 
Anus  Vertebrata  29  —  Cir- 
culationssystem :  Abdomi- 
nalarterien 80,  Art.  thyre- 
oidea  Pisces  80,  Herz  Ver- 
tebrata u.  Evertebrata2S7, 
Respiratorische  Gefäße 
Ascidiae  3  —  Flossen  Se- 
lachii29,  295  —  Gehör- u. 
Geruchsorgane  Vertebrata 
68  —  Hypobranchialrinne 
Amphioxus  74  —  Hypo- 
physis  Vertebrata  293,  303 

—  Kiemenspalten  Mam- 
malia  66  —  Muskelsystem : 
Auge  Vertebrata  51  ,  Ex- 
tremitäten 57,  Flügel  Ra- 
titae 53,  Gesicht  Prosimiae 
55,  Hypophysis  u.  Lippen 
Vertebrata  öl,  Metamer ie 
der  intercostalen  M.  52, 
Sterno-  cleido  -mastoideus 
52,  Zunge  56  —  Nagel  37 

—  Nervensystem:  Bran- 
chialnerven  Mammalia  65, 
Gehirn  Vertebrata  62, 
Kopfnerven  Werth  304, 
Spinalganglien  u.  Sympa- 
thicus  Vertebrata  67  — 
Rinnen  und  Cilienbänder 
des  Kiemenkorbes  Tuni- 
cata 74  —  Rudimentäre 
Organe :  Extremitäten  hin- 
tere Cyclostomata  52,  Kie- 
menspalten Selachii  73, 
Seitenorgane  Mammalia 
65,  Sinnesorgane  Embryo 
Bos  u.  Ovis  304  —  Sehor- 
gane Talpa  u.  Vertebrata 
71,  Campanula  Pisces  71 

—  Skeletsystem :  Gehör- 
knöchelchen Marsupialia 
45,  Extremitäten  47,  La- 
crymale  46,  Manubrium- 
spalten  Primates  42,  Pri- 
mordialschädel Salmo  296, 
Sternum  Aves  42  —  Spritz- 
lochfollikel  und  Einstül- 
pungen der  Munddecke  Se- 
lachii 295  —  ThjTnus  Pi- 
sces 74  —  Thyreoidea  73, 
293  —  Uterus  u.  Vagina 
Halmaturidae  84  —  Vesi- 
cula  natatoria  Pisces  75  — 
Zähne  Mammalia  47. 


Physeter  69,  71. 
Physignathus  151. 
Physiologisches. 

Becherzellen  Vertebrata 
30,  31  —  Brustfäden  Prio- 
notus  68  —  Circula- 
tionssystem :  Blutdrüsen 
Vertebrata  80,  Depressor 
cordis  Chelonia  66,  Lymph- 
räume der  Haut  Bezie- 
hung zur  Färbung  Rana 
35,  Lymphorgane  am  Ma- 
gen Cferatodus  u.  Lepido- 
siren  77,  Milz  Batrachia 
u.  Pisces  81,  Richtung 
des  Blutstromes  Ciona  4, 
Vertheilung  der  Arterien 
Vertebrata  80,  Vorhof  In- 
nervation   Petromyzon  67 

—  Cölomepithel  Beeinflus- 
sung durch  die  Organe 
Amphibia  298  —  Cy- 
tozoa    Vertebrata    30     — 

—  Ei:  Chalazen  Bildung 
Aves  283,  Einfluß  der  S 
verschiedener  Species  A- 
ves  31,  Eindringen  der 
Spermatozoen  Petromyzon 
282,  Färbung  der  Scha- 
len Aves  283,  Merocjten 
Pisces  292,  Nähreier  Sal- 
pa  8,  Umwenden  Gallus 
285,  Wasseraufnahme  Te- 
leostei  282,  Zotten  Teleo- 
stei  282  —  Elektrische 
Organe  Gymnarchus  59  — 
Extremitäten :  Überzäh- 
lige Finger  Atavismus  30, 
UnvoUkommenheitbedingt 
Untergang  Artio-  u.  Pe- 
rissodactyla 44  —  Fär- 
bung Abhängigkeit  Uro- 
mastix  240  —  Flugorgane 
Aves  u.  Mammalia  29  — 
Glandulae  sebaceae  Ru- 
picapra  37  —  Melanismus 
Ursache  Aves  240  —  Me- 
tamorphose, Einfluß  von 
Nahrung,  Licht  u.  Wärme 
Amblystoma  30,  Neotenie 
Batrachia  114,  116  — 
Musculatur:  Amphisbae- 
nidae  53 ,  Einfluß  des 
Landlebens  auf  die  Extre- 
mitäten 57,  Halsmuskeln 
und  Festigkeit  des  Schä- 
dels abhängig  vom  unter- 
irdischen Leben  Amphi- 
sbaenidae  32,  Kaumuskeln 
Zertheilung  Embryo  Gal- 
lus 300,  Thätigkeit  be- 
einflußt das  Skeletsystem 
Chlamydoselachus  38,  Ur- 
sachen der  Entwickelung 
der  Flügelhautmuskeln  A- 


Register. 


327 


ves  54,  des  Verschwindens 
des  M.  hyo-epiglotticus 
Equus  56  —  Nervensy- 
stem: Furchen  der  Kin- 
denschicht  Beziehung  zu 
den  Schädelnähten  Pri- 
mates 64,  Gehirn  Klein- 
heit Ursache  des  Unter- 
ganges Ungulata  33,  Glia 
Verhalten  zum  Nerven- 
system Verebrata  60,  Hy- 
pophysis  u.  Epiphysis  in 
der  Bildung  durch  Blut- 
gefäße beeinflußt  Roden- 
tia  303,  Innervation  von 
Archiblast  u.  Par  ablast 
285,  Larynxnerven  Mam- 
malia  67,  Lobi  inferiores 
u.  L.  optici  Vereinigung 
Teleostei64,  Meduila  spi- 
nalis  Zellen  Amphibia  61, 
Spinalganglien  Zellen  Ver- 
tebrata  60,  Sympathicus 
Aves  68  —  Parapodoide 
Selachii  29,  294  —  Pig- 
ment zuführende  Zellen 
Vertebrata  34  —  Placenta 
Mammalia  84  —  Perus 
pectoralis  Batrachus  und 
Doras35  —  Sinnesorgane: 
Gehörorgan  Cortisches  Or- 
gan 70,  71,  Halbcirkel- 
förmige  Canäle  Pisces  70, 
Taubheit  Tetrao  71 ;  Ge- 
ruchsorgan Bowman'sche 
Drüsen  Mammalia  G9,  Ja- 
cobson'sches  Organ  Mam- 
malia 69 ;  Sehorgane  Aus- 
bildung Tiefsee  Pisces 
90,  Binoculares  Sehen  Pi- 
sces 90,  Ciliarkörper  Fal- 
ten Mammalia  72,  Dik- 
tator iridis  72  —  Skelet- 
system :  Extremitäten- 
strahlen durch  das  Land- 
leben beeinflußt  47,  Kno- 
chenstructur  Anpassung 
38,  Manubriumspalten  Ab- 
hängigkeit Primates  42, 
Sternum  Einfluß  der  Flug- 
fähigkeit Aves  42  — Spritz- 
loch Selachii  73  —  Spinx 
Aves  77  — Temperatur  Ein- 
fluß Pisces  9ii,  91— Tenta- 
kelapparat Siphonops  36 
—  Transportzellen  für 
Knospen  Doliolum  6  — 
Tonerzeugung  Pisces  39, 
75,  76  —  Urogenitalappa- 
rat: Niere:  Fädenabson- 
derung Gasterosteus  82, 
lymphatisches  Gewebe  ist 
Blutdrüse  Teleostei  297, 
Pigmentabscheidung  Ver- 
tebrata 82,    Urniere  blut- 


bildendes Organ  288 ;  Ge- 
nitalapparat :  Cowper'sche 
Drüsen  I-epus  S3,  Eileiter 
Verhalten  bei  der  Eibil- 
dung  Aves  31,  Flimmer- 
epithel Ovarium  Molgula 
5,  Follikelhaut  Hoden 
Bombinator  284,  Ontoge- 
netische  Bestimmung  des 
Geschlechtes  Vertebrata 
290  —  Verdauungssystem : 
Bursa  Fabricii  Aves  78, 
Drüsen  der  Mundhöhle 
Lepidosiren  75,  Prämo- 
laren Eeduction  bedingt 
Untergang  Perissodactyla 
34,  Wanderzellen  im  In- 
testinum Vertebrata  77, 
Zunge  Spelerpes  75,  Zot- 
ten des  Darmes  Mamma- 
lia 79  —  Vesica  natatoria 
Pisces  75  — Wanderungen 
Aves  207  —  Wanderzel- 
len im  Epithel  Cobitis  u. 
Raja  30  —  Wiederbele- 
bung durch  Alcohol  Bufo 
114  —  Winterschlaf  Ba- 
trachia  113,   114. 

Physostomi  101,  107. 

Planta,  Leop.  198. 

Piaya  226. 

Pica  240. 

Picaglia,  L.  198. 

Pichot,  P.  A.  249. 

Picidae  227,  240. 

Picumnus  216,  227. 

Picus  208,  227,  238,  240. 

Pigmente  s.  Histologisches. 

Pilliet,  Alex.  23. 

Pilliet,  A.,  &  Fanny  Bignon 
23. 

Pimephales  101. 

Pinarochroa  212,  237. 

Pinaroloxias  n.  234,  236. 

Pinnipedia  40,  46,   63,    258, 
278. 

Piocercus  161. 

Pionidae  226. 

Pipa  115. 

Pipilo  234. 

Pisces  84. 

Anatomisches  29,  39,  44, 
51,  56,  66,  68,  71-73,  75, 
77  —  Biologisches  90,  91 

—  Faunistisches  9 1  -93, 1 05 

—  Ontogenetisches  280, 
292-297  —  Paläontologi- 
sches 104-108  —  Systema- 
tisches 93-108. 

Pitangus  228,  229. 

Pithecheirus  271. 

Pitta  217. 

Pittier,  H.,   &  M.  F.  Ward 

89,  112,  136. 
Pityophis  141. 


Placodontia  178. 
Plagiaulacidae  259,  262. 
Plagiostomata  93,  105. 
Plantigrada  74. 
Platalea  2o8,  222. 
Platycercus  217,  225,  241. 
Platycercidac  225. 
Platycephalus  97. 
Platydactylus  70,  150. 
Platyglossus  99. 
Platygobio  102. 
Platygonus  267. 
Platyodon  270. 
Platyonvx  270. 
Platyops  127. 
Platysaurus  154. 
Platysoma  39. 
Platystomus  75. 
Plecostomus  39. 
Plecotus  273. 
Plectognathi  103. 
Plectromus  95. 
Plectropoma  94. 
Plesiarctomys  270. 
Plesiocetus  255,  269. 
Plesiosauria  178. 
Plesiosauridae  178. 
Plesiosaurus  172,  17S,  179. 
Plethodontinae  124. 
Pleurodeles  117. 
Pleurodema  121 . 
Pleurodus  n.  172,  178. 
Pleurolicus  271. 
Pleuronectes  100. 
Pleuronectidae  92,  100. 
Pleuronectoidei  100. 
Pliauchenia  267. 
Pliogamphiodon  270. 
Pliolophus  265. 
Pliomorphus  n.  270. 
Plioplatecarpidaen.  172,174. 
Plioplatecarpusl70,  172, 174. 
Pliosaurus  178,  179. 
Plissolophidae  225. 
Ploceidae  232. 
Ploceus  232. 
Plotus  79. 
Podarces  156. 
Podiceps  219. 
Podilymbus  219. 
Poebrotherium  266. 
Poecilia  211,  237. 
Poecilichthys  94. 
Poecilodryas  217,  237. 
Poecilothraupis  215,  235. 
Pogonodon  277. 
Pogonotriccus  215.  299. 
Pohlig,  H.  23,  112,  136,  149. 
Polchyrus  138. 
Polioptila215,  237. 
Polycarpa  3,  9. 
Polyclinum  9. 
Polycotylus  178. 
Polygnathus  106. 
Polygonodon  170. 


328 


Register. 


Polymastodon  259,  261. 
Polymastodontidae  259,  261. 
[Polymorphismus.] 

Polyprion  44,  94. 
Polypterus  76. 
Polyptychodon  178. 
Pomacentridae  99,   107. 
Pomacentrus  99. 
Porcus  31. 

Pori  abdominales  s.  Leibes- 
höhle. 
Porogadus  n.  1 00. 
Porphyrio  209,  210,  222. 
Porritt,  G.  T.  198. 
Portis,  Aless.   23,  112,  136, 

198. 
Porzana  222. 
Postembryonalentwickelung 

s.  Ontogenetisches. 
Postlethwaite,  T.  N.  198. 
Potanin,  G.  N.  198. 
Potts,  Th.  H.  198. 
Pouchet,  G.  23. 
Praopus  37. 

Präparation  s.  Technisches. 
Pratincola  238. 
Presbys  215,  237. 
Primates  32,  34,  46-48,  64, 

69,  70,  72,  253,  255,  260, 

278 
Prince,  E.  E.  89. 
Prionochilus  236. 
Prionodactylus  154,  155. 
Prionotus  68,  97. 
Priscacara  107. 
Pristacanthus  106. 
Pristiophorus  93. 
Pristiphoca  255. 
Pristipoma  95. 
Pristipomatidae  76. 
Pristiurus  29,  83,  291,  292, 

294,  295. 
Pristorhamphus  236. 
Probatrachus  126. 
Proboscidea  33,  34,  253,  260, 

262,  263. 
Probst,  J.  249. 
Procamelus  51,  258,  267. 
Procardiatherium  n.  272. 
Procavia  n.  272. 
Procellaria  208. 
Procellariidae  219. 
Proctoporus  154,  155. 
Procyon  258,  276. 
Procynictis  n.  255,  273. 
Procyonidae  258,  276. 
Proechidna  258,  261. 
Progne  214,  230,  238. 
Promegatherium  269. 
Promicropterus  94. 
Promylodon  270. 
Propithecus  54. 
Propseudopus  39,  171,  173. 
Prosimiae  32,  34,  48,  54,  55, 

66,  69,  275. 


Protapirus  255,  265. 

Protauchenia  267. 

Proteidae  38,  124. 

Proteles  63. 

Protelops  n.  108. 

Proterosauria  49,  50. 

Proterosaurus  47,  49,  146. 

Proteus  62,  70,  117,  124. 

Protochelidon215,  239. 

Protogonia  262. 

Protoglyptodon  n.  270. 

Protohippus  258. 

Protonotaria  234,  238. 

Protoplasma     s.    Histologi- 
sches. 

Protopsalis  274,  275. 

Protopterus  77. 

Protostega  171,  180. 

Protungulata  33,  262. 

Protypotherium  263. 

Prütz,  G.  198. 

Prj-er,  H.  198. 

Pryer,  W.  B.  198. 

Psalidoprocne  230. 

Psalidoprocninae  229. 

Psaltriparus  238. 

Psammodromus  156,  157. 

Psammodynastes  164. 

Psammophidae  164. 

Psammophis  142,  164. 

Psephodus 105. 

Pseudaroides  39,  75. 

Pseudemys  169. 

Pseuderemias  157. 

Pseudis  115,  121,  122. 

Pseudobufo  122. 

Pseudochirus  261. 

Pseudodidemnum  11. 

Pseudogryphus  224. 

Pseudojulis  99. 

Pseudolestodon  270. 

Pseudonaja  166. 

Pseudosphaerodon  n.  107. 

Psoudophryne 114. 

Pseudopus  39,  154,  173. 

Pseudprca  260. 

Pseudoscarus  99. 

Pseudototanus  222. 

Pseudötriecus  n.  215,  229. 

Psittaci  225. 

Psittacidae  226. 

Psittacinae  241. 

Psittacotherium  276. 

Psilocranium  95. 

Psittacula  215,  226. 

Psittirostra  236. 

Psychologisches. 

Aly tes  J 1 5  —  Batrachia  114 

—  Canis  252  —  Equus  252 

—  Lacerta  140  —  Reptilia 
139  — Troglodytes253. 

Psychrolutidae  97. 
Pterachis  96. 
Pteraspidae  35,  105. 
Pteraspis  106,  107. 


Ptenopus  149. 

Pterichthys  3,  32,  105,  106. 
Pterichthyidae  32. 
Pteridium  100. 
Pternistes  212,  223,  224. 
Pterois  95. 
Pteropidae  256,  273. 
Pteroplatea  94. 
Pterosauria  146,  172. 
Ptilocercus  273. 
Ptilodus  261. 
Ptilogonys  230. 
Ptilonorhj^ichus  241. 
Ptilopus  213,  217,  223. 
Ptilotis  217,  236. 
Ptyas 162. 

Ptychozoum  139,  149. 
Ptygoderus  152. 
Puffinus  209,  219. 
Purschke,  C.  A.  136. 
Putorius  254. 
Pygocentrus  76. 
Pygopodidae  147,  148,  150. 
Pyrgisoma  234. 
Pyromelana  233. 
Pyrrhocentor  226. 
Pyrrhocoma  234. 
Pyrrhula  208,  233. 
Python  140,  166. 
Pythonidae  166. 
Pythonomorphal46,  170,174. 

Quadrumana  260. 
Querquedula  220. 
Quick,  E.  R.,  &  A.  W.  Butler 

249. 
Quiscalus  232. 
Quiscula  232. 
Quistorp,  H.  198. 

Babdiodon  269. 
Rabl,  Carl  280. 
Radde,  G.  198. 
Raja  30,  73,  83,  93,  94,  106, 

292,  295. 
Rajidae  81. 
Raimondi,  C.  23. 
Raine,  Th.  198. 
RaUidae  222. 
Rallus217. 
Ramphocharis  236. 
Ramsay,Edw.P.  23,  198,280. 
Rana  34,  35,  60,  65,  67,  70- 

72,  80,  81,  113-115,  117, 

120,121,123,124,  126,140, 

282,  286,  287,  298. 
Ranavus  n.  126. 
Rangifer  253,  254. 
Ranidae  120,  123,  126. 
Ranodon  47. 
Ranvier,  L.  23. 
Rapaces  54. 
Raptatores  209,  224. 
Rasores  223. 
Ratitae  32,  42,  51,  53,  58,  218. 


Register. 


329 


Raubold,  Otto  24. 

Eectes  217,  237. 

Recurvirostra  209,  222. 

Reeve,  T.  G.  198. 

Eegeneratiou. 

Ecaudatallö —  Giftzähne 
Ophidia  141  —  Milz  Batra- 
chia  u.  Pisces  81  —  Ova- 
riumparenchym  Lepus  83. 

Regnault,  F.  249. 

Regnops  160. 

Regulus  237. 

Reichenow,  Ant.  198. 

Reicheno-vr,  Ant.,  &H. Scha- 
low  198. 

Reid,  S.  G.  199,  249. 

Reischeck,  A.  199. 

Reiser,  O.  199. 

Reithrodon  271. 

Renevier,  E.  136. 

Eeptma  131. 

Anatomisches  32,  37,  40, 
43,  46,  49,  50,  53,  57,  58, 
62,  65,  66,  71,72  — Biolo- 
gisches 138-142 — Faunisti- 
sches  142-146,  170-172  — 
Literatur,  Nomenclatur  u. 
Geschichte  138  —  Museo- 
logie,  Sammlungen  u.  tech- 
nische Hilfsmittel  138  — 
Ontogenetisches  283,  287, 
290,  298-300  —  Paläonto- 
logisches 170-181  —  Syste- 
matisches 146-170, 172-181. 

Rerolle,  R.  249. 

Eespirationssystem. 
Vertebrata  73. 
Athmung  Molgula  5  — 
Augenmuskeln  Phylogene- 
tisches Pisces  51  —  Cilien- 
ring  des  Pharynx  Tunicata 
2  —  Gefäße  Ascidiae  Phy- 
logenetisches 3  —  Hypo- 
branchialrinne  Homologie 
294  —  Kiemen:  Ciona 
4,  Ecaudata  114,  Epicrium- 
embryo  117,  Siredonlarve 
116,  Ontogenetisches  Siren 
32,  Branchialnerven  Phy- 
logenetisches Mammalia 
65 ,  Branchiale  Sinnesor- 
gane Vertebrata  68 ;  Kie- 
menbogen  Musculatur 
Amia56,  Selachii295,  On- 
togenetisches Pisces  28 ; 
Kiemenganglion  Vertebra- 
ta 67 ;  Kiemenhöhle  Onto- 
fenetisches  Phallusia  5, 
alpae  7,  8 ;  Kiemensack 
fehlt  Aseidia  5 ;  Kiemen- 
spalten Siphonopsembryo 
(auch  Kiemen)  30,  Ontoge- 
tisches  Anchinia  7,  Ophi- 
dia 299,  Pisces  293,  Raja 
295,  Phylogenetisches 


Mammalia  66,  Reste  davon 
Tropidonotus299;  Kiemen- 
strahlen Chlamydoselachus 
34  —  Larynx  Amphisbaeni- 
dae  76,  Mesoplodon  77,  Ner- 
ven Mammalia  67,  Larynx- 
säcke  beeinflussen  das  Ma- 
nubriumPrimates43— Luft- 
säcke Scopus  77  —  Lun- 
gen: Mesoplodon  77,  Ar- 
terienverlauf Amphisbae- 
nidae  79  —  Peribranchiale 
Säcke  Tunicata  2,3  —  Pha- 
ryngealsack  Ontogeneti- 
sches Anchinia  7  —  Pseu- 
dobranchialrinne  Cyclosto- 
mi  2,  Homologie  294  — 
Rinnen  u.  Cilienbänder  des 
Kiemenkörbes  Homologie 
Tunicata  74  —  Schlund- 
•wimperrinneHomologie294 
—  Spritzlochanhänge  Se- 
lachii  295  —  Suprapericar- 
dialkörperOntogenetisches 
Lacerta  300,  Selachii  73, 
295  —  SjTinx  Aves  77  — 
Thymus  Ceratodus  u.  Lepi- 
dosiren  77 ,  Ontogeneti- 
sches Mammalia  304,  Pi- 
sces 74,  Reptilia  300 — Thy- 
reoidea Ceratodus  u.  Lepi- 
dosiren  77,  Gefäße  Pisces 
80 ,  Homologie  Tunicata 
(Endostyl)  u.  Vertebrata  2, 
294,  OntogenetischesMam- 
malia  304,  Pisces  73,  74, 
Reptilia  3l)0,  Phylogeneti- 
sches 293  —  Trachea  Am- 
phisbaenidae  u.  Bucephala 
77  — VesicanatatoriaH)^- 
ophthalmus  41,  Pisces  75, 
76. 

Retterer,  Ed.  24. 
Reuter,  0,  M.  89. 
Reyer,  . . .  von  199. 
Rhabdosoma  147,  160. 
Rhachiodontidae  164. 
Rachitomi  126,  127,129,130. 
Rhachitomus  127. 
Rhacophorus  120,  121. 
Rhadinaea  161,^162. 
Rhamphastos  57. 
Rhamphorhynchidae  173. 
Rhea  57,  58,  77,  218,  238. 
Rhectes  217,  237. 
Rhina  91. 
Rhinaspis  162. 
Rhineastes  107. 
Rhinobatus  93,  94,  106. 
Rhinocerontidae33, 258, 260. 
Rhinocerophis  168. 
Rhinoceros  36,  176,  253-257, 

259,  266. 
Rhinolophidae  273. 


Rhinolophus  80,   253,    254, 

256,  273. 
Rhinophidae  117. 
Rhinoploccphalus  n.  167. 
Rhipidomys  271. 
Rhipidura217,  230,  241. 
Rhizomys  271. 
Rhodeus  74,  82,  297. 
Rhodosoma  9. 
Rhodostethia  217-219. 
RhombophrjTie  121,  122. 
Rhombus  70. 
Rhopophilu3.212,  237. 
Rhoptropus  149,  150. 
Rhynchobatus  93. 
Rhynchocephalia  49, 50, 138, 

140,  108,  174. 
Rhynchocyon  33,  256, 
Rhynchoedura  149. 
Rhynchosaurus  174. 
Rh)-pticu8  94. 
Rhytidosteus  127,  129. 
Rhytina  40,  63,  268. 
Ricker,  C.  B.  199. 
Ridgway,  R.  199. 
Riedel,  J.  G.  199. 
Ringueberg,  E.  N.  S.  249. 
Riopa  158. 
Rissa219,  220. 
Ritsema,  J.  200. 

Rives,  C.  W.  200. 

Robson,  C.  H.  89. 

Roccus  94. 

Rochas,  F.  24. 

Rochebrune,  A.  T.  de  112, 
136,  200,  294. 

Rodentia  33,  48,  70,  252,  258, 
260,  270. 

Rodler,  A.  250. 

Roebuck,  ^Y.  D.  250. 

Roebuck,D.,&E.Clarke200. 

Roger,  O.  250. 

Rogeron,  G.  200. 

Rohon,  Vict.  24. 

Rohr,  L.  200. 

Rohweder,  . . .  200. 

Romanos,  G.  J.  112,  136. 

Romiti,  G.  24,  280. 

Rosenberg,  . . .  von  200. 

Rosling,  E.  250. 

Rosmanith,  M.  200. 

Rope,  G.  T.250. 

Roule,  Louis  1. 

Roux,  Wilh.  24. 

Rubattel,  R.  280. 

Rückenmark    8.    Nervensy- 
stem. 

Rückert,  J.  280. 

Rüdiger,  E.  200. 

Rudimentäre  Organe  s.  Phy- 
logenetisches. 

Rüdingcr,  N.  24. 

Rudle,  E.  200. 

Rüge,  Georg  24. 

Ruminantia  33,  69,  70,  72,  73. 


330 


JUegister. 


Rumpf  s.  Stamm. 
Rupicapra  37. 
Rupiscartes  98. 
Rupornis  215,  225. 
Rusa  2G8. 
Ru9s,  K.  200. 
Rüssel,  . . .  200. 
Ruticilla  209 ,  211,  238,  239. 
Ryder,  Jolin  A.  24,  89,  280. 

Sabatier,  A.  2. 
Sacco,  F.  112. 
Saccomyidae  271. 
Sage,  J.  H.  200. 
Salamandra  62,  75,  81,  113- 

117,  123,  124. 
Salamandrella  47. 
Salamandridae  123. 
Salamandrina  117. 
Salamandrinae  123. 
Salanganae  240. 
Salensky,  W.  2. 
Salmo  74,  92,  103,  281,  296. 
Salmonidae  90,  91,  103,  108. 
Salpa  7. 
Salpae  6. 
Saltator  216,  235. 
Salvador!,  T.  200. 
Salvador!,  T.,  &  E.  Giglioli 

200. 
Salvin,  O.  200. 
Salvin,  O.,  &  F.  D.  Godman 

200. 
Sammeln  s.  Technisches. 
Sanson,  A.  250. 
Sappey,  Ph.  C.  24. 
Sarasin,  P.  B.  &  C.  F.  112, 

280. 
Sarcogrammus  221. 
Sarcolemur  275. 
Sarcorhamphus  224,  239. 
Sarcothraustes  259,  274. 
Sardinioides  108. 
Sardinius  108. 
Saugapparate  s.  Haftapparate 

und  Verdauungssystem. 
Saunders,  H.  200. 
Saunders,  W.  E.  200. 
Sauresia  154. 
Saurichnites  125,  157. 
Saurii  37.  42,  53,  58,  299. 
Sauritis  157. 
Sauroidea  126. 
Sauromarptis  227. 
Saurophagus  228. 
Sauropoda51,  159,  175. 
Sauropsidae  41,  42,  44,  46. 
Sauropterygia  146,  178. 
Saurothera  226. 
Saururae  218. 
Sauvage,  H.  S.  136. 
Saxicola  210,  212,  237,  238. 
Sayornis  229,  238. 
Scalabrinitherium  265,  266. 
Scansores  54,  226. 


Scapanus  274. 
Scaphaspis  35. 
Scapherpetum  125. 
Scaphiophis  161. 
Scapteira  157. 
Scapteromys  271. 
Scaptochirus  254,  274. 
Scelidodon  269. 
Scelidotherium  40,  47,  269. 
Sceloporus  147,  152,  153. 
Schacht,  H.  200. 
Schaden  s.  Nutzenu.  Schaden. 
Schäfer,  E.  A.  24. 
Schallapparate    s.    Tonappa- 

Schalow,  H.  201. 

Schiavuzzi,  B.  201. 

Schimkewitsch,  Wlad.  280. 

Schizascus  10. 

Schizothorax  102. 

Schlosser,  M.  24,  250. 

Schmidt,  A.  201. 

Schmidt,  H.  136. 

Schmidt,  M.  24,  250. 

Schmidt,  O.  250. 

Schnabel  s.  Integumentge- 
bilde. 

Schöbl,  J.  24. 

Schröder,  H.  137. 

Schulgin,  M.  A.  25. 

Schuppen  s.  Integumentge- 
bilde. 

Schuster,  M.  J.  201. 

Schwanz  s.  Stamm. 

Schwegmann,  F.  J.  25. 

Schweißdrüsen  s.  Integu- 
mentgebilde. 

Schwimmblase  s.  Respira- 
tionssystem. 

Schwimmen  s.  Locomotion. 

Sciaenoidae  76. 

Scincidae  139,  143,  148,  158. 

Sciuridae  270. 

Sciuromorpha  270. 

Sciuropterus  254. 

Sciurus  251,  252,  254,  257, 
270,  271. 

Sclater,  P.  L.  112,  201,  250. 

Sclerocottus  n.  96. 

Sclerodermi  103. 

Scolecophagus  239. 

Scolecosaurus  n.  154,  155. 

Scolopacidae  221. 

Scolopax  209,  222,  239. 

Scomber  77,  90. 

Scombresocidae  102. 

Scombridae  96,  107. 

Scopelidae  101. 

Scopelus  101. 

Scops  225. 

Scopus  32,  53,  79,  80,  225. 

Scorpaena  44,  95. 

Scorpaenidae  95. 

Scott,  W.  B.  25,  250. 

Scott,  W.  E.  D.  201. 


Scott,  W.  L.  201,  250. 

Scyllium  29,  31,  72,  93,  106, 
292,  294,  295. 

Scytalidae  165. 

Scythrops  216. 

Sebastes44,  91,  95. 

Sebastoplus  n.  95. 

Secretion  s.  Physiologisches. 

Seebohm,  H.  201. 

Seeliger,  Osw.  2. 

Segmentirung  s.  Stamm. 

Sehnen  s.  Muskelsystem. 

Sehorgane  s.  Sinnesorgane. 

Seitenorgane  s.  Sinnesorgane. 

Selache  93,  106. 

Selachii  29,  30,  32,  41,  65, 
67,  73,  74,  77,  80,  81,  286, 
292,  294,  304. 

Selachoidei  93,  105. 

Selene  96. 

Selenka,  Emil  281. 

Semnopithecus  255. 

Semotilus  102. 

Senoner,  A.  201. 

Seoane,  V.  L.  112. 

Seps  158. 

Sericodon  172,  177. 

Seriola  96. 

Serpophaga  228. 

Serranus  94. 

Seton,  E.  T.  201. 

Setophaga  235. 

Severin,  ...  25. 

Severtzow,  N.  A.  202. 

Sexualcharactere,  secnn- 
däre. 

Beutel  Bildung  u.  Tempe- 
ratur Echidna  36  —  Fär- 
bung Aves  238,  239  — 
Glandulae  sebaceae  Geruch 
Rupicapra  37  —  Geweih 
Capreolus  252 ,  Cervalces 
40  —  Hochzeitskleid  Rana 
34,  35,  114  —Organ  am 
Ohr  Tetrao  71. 

Sharpe,  R.  B.  202. 

Sharpe,  R.  B. ,  &  C.  W. 
Wyatt  202. 

Sharpia  232. 

Shelley,  G.  E.  202. 

Shepherd,  Francis  J.  25. 

Shufeldt,  R.  W.  25,  89,  112, 
137,  202,  250. 

Sialia  213,  2:37. 

Sibon  165. 

Sidebotham,  B.  A.  25. 

Sigel,  W.  L.  250. 

Sigmodon  271. 

Sihler,  Chr.  25. 

Silubosaurus  158,  283. 

Siluridae  101,  107. 

Siluroidea  39,  71,  76. 

Silurus  39. 

Sim,  G.  89. 

Simiae  s.  Primates. 


Simmermacher,  G.  112,  137. 
Simmonds,  P.  L.  202,  250. 
Simoidosaurus  171,  174. 
Simorhynchus  219. 
Simotes  160,  161. 
Sinnesorgane. 

Allgemeines  Vertebrata  68 

—  Embryonale  Bos  u.  Ovis 
30-1  —  Haut  Epicrium  117 

—  Mundhöhle   Ceratodus 
75. 

Gehörorgane:     Verte- 
brata 68-70  —  Gehörknö- 
chel Insectivora  u.  Marsu- 
pialia  45,    Mammalia  46, 
Ehytina  40  —  Halbzirkel- 
förrnige  Canälesind  Gleich- 
gewichtsorgan Pisces  70  — 
OhrmuschelnervProsimiae 
55  —  Ohrmuskeln   Prosi- 
miae  55  —  Otolithen  Pisces 
105   —  Phylogenet.    Tro- 
pidonotus  299  —  Weber- 
sches  Organ  Hypophthal- 
mus  4 1 ,  Kelle  bei  der  Ton- 
erzeugung Pisces  75,  76. 
Geruchsorgane:    Ver- 
tebrata 68 ,  69  —  Nasen- 
muskeln Prosimiae  55. 
Geschmacksorgane: 
Vertebrata  69. 
Sehorgane:  Pisces  (Tief- 
see)  90   —  Talpa  274  — 
Vertebrata  71  —  Augen- 
höhlen    (Orbitae)    Fehlen 
Antiarcha  32    —   Binocu- 
lares   Sehen  Pisces  90  — 
Blindheit  einseitige  Rana 
115  —  Glandulae  choroi- 
dales   Amia    73  —  Größe 
Phenacodus  262  —  Muscu- 
latur  Homo  58 ,  Histologi- 
sches Petromyzon  31 ,  On- 
togenetisches   Gallus   300, 
Phylogenetisches  Pisces  51 
—  Nervus    opticus  Onto- 
genetisches  Cavia  u.  Mus 
304,  Gangl.  ophthalmicum 
Aves  68  —  Krystalllinse 
Ontogenetisches   Felis    u. 
Sus  303. 

Seitenorgane:  Onto- 
genetisches Pisces  68,  Ru- 
dimente Mammalia  65. 
Tastorgane:  Vertebrata 
68  —  Brustfäden  Prionotus 
68  —  Fuß  Prosimiae  u. 
Primates  69. 

Sipheus  271. 

Siphneus  257. 

Siphonops  30,  35,  36,  124. 

Siredon  70,  71,  116. 

Siren  32. 

Sirenia  29,  32,  260,  268. 

Sirenidae  38. 


Register. 

Sitta211,  236,  240. 
Siurus  234. 
Skeletsystem. 

Albula  39  —  Amia  38  — 
Chlamydoselachus    38    — 
Etheostomatinae  94  —  Me- 
galops  u.  Micropterus  39. 
Allgemeines  Vertebrata  37- 
•11  —  Chorda:  Homolo- 
gie Vertebrata  286 ,   Onto- 
genetisches  Ophidia   299, 
Salmo     296 ,     Vorderende 
beim  Erwachsenen  Bos  302, 
303  — Extremitäten  47-51, 
PhylogenetischesUngulata 
33,  Unvollkommenheit  ver- 
ursacht  Untergang  Artio- 
u.Perissodactyla33;  Flos- 
sen    Ontogenetisches     u. 
Anatomie  Selachii  29,  294, 
Hornstrahlen     Elastoidin 
Mustelus     31 ,      Flossen- 
stachel Befestigung  Pisces 
39 ,    Schwanzflosse  Natur 
Cetacea    u.   Sirenia   29  — 
Gehörn    u.    Geweih :    Ca- 
preolus     252 ,      Cervalces 
40  ,  Loxolophodon  264  — 
Grenzscheiden    der   Kno- 
chencanäle  Chemisches  31 
—  Knochen  u.  Knorpel  In- 
nervirung    285    —    Liga- 
mente 51-59 ,  Lig.  pectina- 
tum  Auge  Rana  72  —  Mus- 
culatur     Amphisbaenidae 
52  ,  53  —  Ossification  37- 
41 ,      Arteria      stapedialis 
Talpa  45,  Condylus  tertius 
46 ,  Os  lacrymale  Mamma- 
lia 46,  Praemaxillaris  Homo 
43 ,  Sesamoidea  Mammalia 
48  ,    Sternum  Aves  42  — 
Platten   Palaeaspis   35   — 
Phylogenetisches   Reptilia 
32,  Rückbildung  Batrachia 
32  —  Schädel:  Bradypo- 
da  33,  Edentata  32,  Mega- 
theroidea   33 ,    Vertebrata 
43-47 ,  Festigkeit  Ursache 
Amphisbaenidae   .'52 ,    Ge- 
hörknöchel Insectivora  u. 
Marsupialia45,  Mammalia 
46,  Rhj;tina  4ü  ;  Mandibel 
u.  Hyoid  Adductor  Pisces 
51 ,  Musculatur  Amia  55, 
Kaumuskeln     durch    den 
Unterkiefer  zerfällt  Gallus 
300,   Kiemenbogen  Pisces 
295,  Kopfsegmente  28,  293; 
Phylogenetisches    Insecti- 
vora   u.    Marsupialia    33, 
Schädelknorpel  Ontogene- 
tisches Salmo  290,  Vorder- 
ende  des   Schädels  Mam- 
malia 302,  303,  Zungenbein 


331 

Ontogenetisches  Pisces  292 

—  Scnwanz  Pisces  29,  On- 
togenetisches Homo  2b6  — 
Sternum  41-43  —  Toner- 
zeugung Pisces  39  —  Vi- 
sceralskelet  Ontogeneti- 
sches Salmo  297  —  ^^'irbel- 
säule  41-43,  Halbwirbcl 
Selachii  295,  Verschmelz- 
ung von  'Wirbeln  mit  dem 
Schädel  Amniota  u.  Tele- 
ostei  43  —  Webcrsches 
Organ  Rolle  bei  der  Ton- 
erzeucrung   Pisces   75 ,    76 

—  Zähne  43-47. 
Slater,  H.  H.  202. 
Slosarski,  A.  250. 
Sluiter,  C.  Ph.  2. 
Smalian,  Carl  25,  137. 
Smets,  G.  25,  250. 
Smiley,  C.  W.  89. 
Smith,  H.  M.  202. 
Smith,  R.  89. 

Solea  70. 

Solger,  Bernh.  25,  2S1. 

Solunda  271. 

Somateria  208,  209,  214,  220. 

Sommerschlafs.  Biologisches. 

Sörensen,  "WiU.  25. 

Sorex  34,  45,  251,  254,  255, 
274. 

Soricidae  274. 

Southwell,  J.  89. 

Southwell,  Th.  202,  250. 

Southwick ,  ...&...  Jencks 
202. 

Spalacidae  271. 

Sparagmites  129. 

Sparidae  95,  107. 

Sparus  94,  95. 

Spathodactylus  150. 

Spathoscalabotes  n.  149,  150. 

Spee,  F.  25. 

Speicheldrüsen     s.    Verdau- 
ungssystem. 
Spelerpes  75,  117,  124. 
Spencer,  Baldwin  "\V.  281. 
Sperma  s.  Urogenitalorgane. 
Spermophila  233. 
Spermoi)hilus  233. 
Sphaerodactylus  149. 
Sphaerodon  107. 
Sphargis  138,  142,  170. 
Sphenocalamus  160. 
Sphenodus  105. 
Sphenosauridac  n.  126,   129, 

130. 
Sphenosaurus  126,  129,  130, 
Sphyraena  98. 
Sphvraenidae  98,  107. 
Spilotcs  139. 
Spinachia  ^2,  98. 
Spindalis  214,  235. 
Spiza  233. 
Spizella  238,  239. 


332 


Register. 


Sporadinus  228. 

Sporophila  233. 

Spratelloides  103. 

Spritzloch    s.   Respirations- 
system. 

Squalodon  269. 

Squatina  93,  106,  295. 

t$tamm. 
Abnormitäten  des  Kopfes 
Salmonidae  90  —  Coutrac- 
tilität  Bedingungen  Ciona 
4  —  Drehung  nach  der  An- 
heftung Tunicata  3  —  Fett- 
körper Anordnung  Am- 
phisbaenidae  81  —  Gefäß- 
stolonen  Phylogenetisches 
Ascidiae  3  —  Gestalt  Loxo- 
lophodon  264 ,  Mioclaenus 
275,  Periptychusu.  Phena- 
codus  262  —  Größenver- 
hältnis der  Embryonen 
Siphonops30,Trachydosau- 
rus  283  —  Kette  Ontoge- 
netisches  Salpa  8  —  Längs- 
falten am  Bauch  Muscu- 
latur  Chlamydoselachus56 

—  Ligamente  der  AVirbel- 
säule  58  —  Musculatur 
Amphisbaenidae  52  —  Pa- 
rapodoide  Selachii  29,  294 

—  Ramification  Ursache 
Distaplia  6  —  Schwanz: 
Pisces  29 ,  Pterichthys  3, 
Tunicata  2 ,  Elektrische 
Organe  Gymnarchus  58, 
Fehlen  des  Schw.  Bothrio- 
lepis  32 ,  Schwanzflosse 
Natur  Cetacea  u.  Sirenia 
29;  Flossensaum  Epicrium 
117,  Schwanzende  Form 
Selachii  294,  GefäßeOnto- 
genetisches  Batrachia  80, 
Knochenknoten  Hatteria 
36 ,  Nerven  Ontogeneti- 
sches  Batrachia  60 ,  Onto- 
genetisches     Homo      286 

—  Segmentirung:  Anzahl 
der  Segmente  Larve  A- 
scidia  2 ,  Metamerische 
Furchung  Siphonops  35, 
Intercostale  Muskeln  An- 
ordnung Phylogenetisches 
52,  Kopfsegmente  Anzahl 
u.  Ontogenetisches  Pisces 
28,  293,  Nachhirn  Gallus 
300,  Segmentale  Sinnes- 
organe Ontogenetisches 
Pisces  68,  Syrskisches  Or- 
gan Anordnung  Anguilla 
83,  Wirbelsäule  Selachii 
41  —  Seitenlinie  Pisces 
68  —  Tentakel  Siphonops 
36  —  Verhalten  der  Der- 
mo- zvi  den  Myomeren 
Amphisbaenidae  36. 


Stathmonotus  n.  98. 

Stearns,  S.  89. 

Steganopodes  220. 

Stegocephala  125,  126. 

Stegodon  257,  263. 

Stegosauria  51. 

Steinach,  Eug.  25. 

Steindachner,  F.,  &  L.  Dö- 
derlein  89. 

Stejneger,  L.  203. 

Stelgidopteryx  230. 

Steneofiber  256. 

Steneosaurus  177. 

Stenocercus  152,  153. 

Stenodactylus  149,   150. 

Stenodon  n.  270. 

Steno stira  237. 

Stenotomus  95. 

Stephen,  C.  203. 

Stephens,  F.    203. 

Stereosternum  n.    125,    126. 

Sterna  210,  220. 

Sternidae  220. 

Sternops  69. 

Sternothaerus  169. 

Stevenson,  H.  203. 

Stewart,  H.  G.  250. 

Stigmatops  236. 

Stilling,  H.  25. 

Stimmapparate  s.  Tonappa- 
rate. 

Stinkdrüsen  s.  Verdauungs- 
system. 

Stoasodon  93. 

Stolzmann,  J.  203,  250. 

Storeria  163. 

Strasser,  H.  26,  203. 

Strepsiceros  256,  257. 

Streptocitta  232. 

Strigidae  208,  225. 

Strisores  228. 

Strix  208,  238,  239. 

Stromateidae  96. 

Strophodus  105. 

Struthers,  John  26. 

Struthio  42,  58,  218. 

Struthiolithus  206. 

Sturnella  238. 

Sturnia  241. 

Sturnidae  232. 

Stussiner,  J. ,  &  0.  Böttger 
112,  137. 

Styela  9,   11. 

Styeloides  n.  9,  11. 

Stylodon  34. 

Stypocemus  n.  163. 

Stypolophus  275. 

Suidae  46,  70,  253,  258,  260, 
267. 

Sula  209,  220. 

Sulidae  220. 

Sundewall,  C.  J.,  &  J.  G.  H. 
Kinberg  203. 

Sundman,  G.  90. 

Suricata  63. 


Surnia  208,  209,  225. 

Sus46,  74,   252-257,    267, 
303,  305. 

Suthora  211,  237. 

Sutton,  J.  Bland  26. 

Svertschkoff,    A.    von    137, 
250. 

Swain,  J.  90. 

Swanka  J3S. 

Swinhoe,  C,  &  H.   Barnes 
203. 

Sycobrotus  232. 

Sylva,  Jos.  203. 

Sylva-Tarouca,  F.  von  203. 

Svlvia  208,  210,  235,  237. 

Sylvicolidae  234. 

Sylviidae  237. 

Sympathicus    s.  Nerven- 
system. 

[Sympathische  Färbuug.] 

Symphemia  222. 

Symplectes  212,  232,  233. 

Sympterygia  41. 

Synallaxis  215,  229. 

Synaptomys  258. 

Syngnathus  77. 

Synodontis  39. 

Synotus  273. 

Synthliboramphus  219. 

Syrnium  208,  209,  225,  238. 

Syrrhophus  n.  121,  122. 

Systematisches. 
Aves  21 8-238  —  Batrachia 
119-130  —  Mammalia260- 
278  —  Pisces  93-108  — 
Reptilia  146-170,  172-181 
—  Talpa  coeca  71  —  Tu- 
nicata 9-11  —  Parapodoide 
Selachii  294. 

Systemodon  265. 

Szikla,  G.  203. 

Tachycineta  230. 
Tachydromus  156-158. 
Tachyeres  238. 
Tachyglossidae  261. 
Tachymenis  161. 
Tachypetes  214. 
Tachyphonus  234,  235. 
Taczanowski,  L.  203. 
Taczanowski,  L.,   &  H.   von 

Berlepsch  203. 
Tadorna217,  221,  241. 
Taeniodonta  260,  276. 
Taeniolabis  261,  276. 
Taeniura  93. 
Tafani,  Aless.  26. 
Tait,  . .  .     203. 
Talbot,  T.  H.  250. 
Talgdrüsen  s.  Integumentge- 

bilde. 
Taligrada  259. 
Talpa  45,  71,  255,  274. 
Talpidae  274. 
Talsky,  J.  203. 


Register. 


333 


Tanagra  234. 

Tanagridae  239. 

Tariere,  .  .  .  203. 

Tantalus  222. 

Tanvgnathus  213,  226. 

Taphozous  256. 

Taphrometopon  164. 

Tapie,  J.  26. 

Tapiridae  33,  2.5S,  265. 

Tapirus  255,  257,  262,  265. 

Tarbophis  141,  165. 

Tarentola  148-150. 

Tarr,  R.  S.  90. 

Tarsius  54. 

Tartuferi,  F.  26. 

Taschenberg,  Otto  26,  281. 

Tastorgane  s.  Sinnesorgane. 

Tatusia  258. 

Taxeopoda  32,  260. 

Taylor,  E.  F.  137. 

Technisches. 

Aves  206,  241,  242  —  Ba- 
trachia  113  —  Reptilia  138. 
Chromsäureartefacte  Me- 
duUa  Batrachia  61  —  Ge- 
wichtsverlust des  Gehirns 
Alcohol  63  —  Skeletmes- 
sungen  Aves  40  —  Terato- 
genesis  285. 

Tejidae  147,  148,  154. 

Tejus  138,  155. 

Teleosauridae  33,  177. 

Teleostei  29,  43,  44,  52,  56, 
64,  65,  72,  73,  80-83,  94, 
107,  286,  297. 

Telephonus  212,  231. 

Temera  41. 

Temnocyon  277. 

Teratoscincus  149. 

Terekia  222. 

Teretistris  234. 

Terp(h)one  256,  268. 

Terpsiphone  212,  230. 

Testudinata  146. 

Testudinidae  169,  179. 

Testudo  37,  70, 138,  142,  169, 
171,  179,  180. 

Testut,  L.  26. 

Tetrabelodon  263. 

Tetradactvlus  158,  159. 

Tetrao  71^224,  238-240. 

Tetraonidae  224. 

Tetraophasis  211,  223. 

Tetrodon  270. 

Textor  212,  233. 

Thalassochelys  170. 

Thamnodynastes  164,  165. 

Thamnophilus  229. 

Thaumatosaurus  178. 

Thecadactylus  138,  149. 

Theobald,  F.  V.  203. 

Theridomyidae  272. 

Theridomys  272. 

Theromorpha  32,  146,  170, 
176,  180,  260. 


Thieme,  . . .  203,  204. 

Thoburn,  W.  W.  113,  137. 

Thomas,  Oldfield  26,  250. 

Thompson,  B.  104. 

Thompson,  F.  J.  204. 

Thompson,  W.  D'Arcy  137. 

Thriponax  227. 

Thrissopteroides  108. 

Thylacinus  275. 

Thymus    s.   Respirations- 
system. 

Thyreoidea  s.  Respirations- 
system. 

Tiaris  251. 

Tichodroma  210,  236,  238. 

Tichomiroff,  A.  281. 

Tiliqua  158,  159. 

Tillodonta  260,  276. 

Timeliidae  237. 

Tinea  70. 

Tinoceras  33,  264,  265. 

Tirant,  A.  90. 

Todirostrum  229. 

Todus  228. 

Tomistoma  177. 

Tomitherium  274,  275. 

Tomodon  162. 

Touapparate  n.  Tonerzeu- 
guug. 

Aves  241  —  Batrachia  115 
—  Ophidia  141  —  Testudo 
138  —  SkeletPisces  39  — 
Vesica  natatoria  Pisces  75, 
76. 

Torpedo  31,  41,  292,  295. 

Torresia  99. 

Tortrix  139. 

Totanus  210,  211,   217,   222. 

Toula,  Frz.,  &  John  A.  Keil 
26,  137. 

Townsend,  Ch.  H.  251. 

Townsend,  Ch.  W.  204. 

Toxodon  263. 

Toxodontes  33. 

Toxodontherium  263. 

Toxodontia  263. 

Toxodontidae  258,  263. 

Trachea   s.  Respirations- 
system. 

Trachichthys  95. 

Trachinidae  96. 

Trachinus  44,  96. 

Trachycephalus  122. 

Trachydosaurus  57,  84,   139, 
158,  2S3. 

Tragelaphus  302. 

Tragocerus  255,  256. 

Tragops  164. 

Traguiidae  267. 

Tragulus  252. 

Traquair,  R.  H.  104,  137. 

Traustedt,  M.  P.A.  2. 

Tretanorhinus  163. 

Tretiocincus  154. 

Triacanthus  39,  76. 


Tricentes  275. 

Trichas  2M. 

Triehechus  40,  252. 

Trichiuridae  95. 

Trichoglossidae  225. 

Trichoglossus  217. 

Trichophanes  107. 

Trichosurus  261. 

Trichothraupis  234. 

Trigla  7(1,  97. 

Trigonocephalus  142,  167. 

Triisodon  275. 

Trimeresurus  107,  168. 

Trimerorhachidae    127,    129, 
130. 

Trimerorhachis  127,  129. 

Trimetopon  n.  160,  161. 

Trimorphodon  165. 

Trimvlus  n.  256,  270. 

Trinchese,  Salvat.  26. 

Tringa  216,  222,  23!). 

Trionvchidae  170,  180. 

Trionyx  ISO. 

Triplopodidae  265. 

Triplopus  285. 

Tristram.  H.  B.  204. 

Triton  70-72,    81,  113,  114, 
116,  117,  123,  124. 

Tritylodon  47,  261. 

Tritylodontidac  261. 

Trochilidae  228. 

Trochilus  228,  241. 

Trochotherium  256. 

Troglodyt  es  210,214,237,239, 
253,  278. 

Trogonophis  36,  50,  52,  53, 
77,  79,  81,  83,  156. 

Trogontherium  255. 

Tropidocephalus  152,  153. 

Tropidodactylus  n.  152,  153. 

Tropidodryas  n.  162,  163. 

Tropidolepisma  158. 

Tropidonotus    70,    138,    141, 
142,  163,  299. 

Tropidophis  166. 

Tropidurus  152,  153. 

Trotter,  Spencer  26. 

Trouessart,  E.  L.  251. 

True,  W.  113,  137,  251. 

Trutta  92. 

Trygon  93. 

Trypterygium  98. 

Tsenaussow,  ...  26. 

Tschusi,  V.  von  204. 

Tuba  Eustachii  s.  Sinnesor- 
gane (Gehörorgane). 

Tuck,  J.  G.  204.1 

Tuditanus  125,  128. 

Tniiioata. 

Anatomie,  üntogenie.Phy- 
logcnie,  Physiologie  u.  Bi- 
ologie 2-9,  32,  73,  74,  287 
—  Faunistik  u.  Systematik 
9-11. 

Tupaja  46,  70. 


334 


Register, 


Tupajiflae_273. 
Tupinambis  154,  155. 
Turdus  208,  210,    213,   215, 

2:il,  238,  l'-iO,  241. 
Turner,  L.  IM.  >04. 
Turner,  W.  2Ü,  251 
Turnix  217,  222, 
Tursiopg  260. 
Turtur  209,  212,  223. 
Tylomys  27 1 . 
Tympanocryptis  151. 
Typhlopidae  117,  159. 
Typhlops  138,  159,  161. 
Typotheriidae  258,  263. 
Tyrannidae  228. 
Tyrannus  229,  239. 
Tyrman,  J.  27. 

rintatherium  33,  264,  265. 

Ulianin,  B.  2. 

Ulm-Erbach,  . .  .  von  204. 

Ulocentra  95. 

Ulula  208. 

Uraa  153. 

Umbra  102. 

Umbridae  102. 

Umbrina  70. 

Ungualia  166. 

Ungulata  32-34,  62,  262. 

Upupa  209,  210. 

Uranomitra  228. 

Uria209,  219. 

Urinatores  219. 

Urocharis  236. 

Urodela  s.  Caudata. 

Urodeloidae  126. 

Urogenitalsystem. 

Vertebrata  81-84  —  Mus- 
culatur  Homo  56  —  Nieren- 
u.  Genitalhöhle  Homo- 
logie Tunicata  5. 
Excretionsorgane: 
Ontogenetisches  Vertebra- 
ta 306  —  Nebenniere  Ho- 
mologie Mammalia  u.  Te- 
leostei  297,Ontogenetisches 
Gallus  u.  Lacerta  291  — 
Nierenbläschen  Ontogene- 
tisches Ascidiae  5  —  Nie- 
rengewebe  Ciona  4  —  Nie- 
renkapsel Gefäße  Canis  80 
—  Pronephros  Schicksal 
Pisces  297  —  Ureteren 
Chlamydoselachus  78  — 
Vesica  urinaria  Ceratodus 
u.  Lepidosiren  78,  Gefäße 
Homo  81  ,  Verhalten  zum 
Muse.  rect.  abdominis  58. 
Genitalorgane:  Cy- 
tozoen  Rolle  bei  der  Bil- 
dung der  Geschlechtsele- 
mente Vertebrata  30  — 
Blutversorgung  Ciona  4  — 
Genitalproducte  Verhalten 
gegen    Färbemittel    Rana 


Pigmentdrü- 


282  —  Leitungswege  Ciona 
4  —  Ontogenetisches  An- 
chinia  6,  Ascidiae  5,  Verte- 
brata 287-291,  Salpa  7,  8 
—  RosettenorganDoliolum 
6  —  Stolo  prolifer  Anchinia 
u.  Doliolum  6,  Ontogene- 
tisches Salpa  7. 
(5Ceratorhinu3  266  —  Fol- 
likelhaut  Hoden  Bombina- 
tor 284  —  Prostata  Gefäße 
Homo  81  —  Spermatogene- 
sis  Bombinator  283,  Ciona 
4,  Didelphys301. 
Q  Beutel  Echidna  36  — 
Chromatolysis  Follikelepi- 
thel Lepus  283 — Graafsche 
Follikel  Histologie  Perca 
281  —  Ovarium  Embryo 
Phocaena  302,  Fiimmerepi- 
thel  Molgula  5,  Kernzer- 
fall der  Granulosazellen 
Lepus  284 

sen  Eileiter  Aves  283 
Uterus  Veränderungen  zur 
Brunstzeit  Didelphys  301, 
Verhalten  während  der 
Trächtigkeit  Phocaena  30l, 
302  —  Ei:  Chalazen  On- 
togenetisches Aves  31, 283, 
Hüllen  Ontogenetisches 
Aves  283,  Lage  im  Eileiter 
Aves  31,  283,  Schalenfär- 
bungOntogenetischesAves 
31,  283,  Keratin  Scyllium 
31. 

Urogymnus  41. 

Urolophus94,  106. 

Uromastix  140,  151,  152. 

Uromys  271. 

Uroplatidae  147,  148. 

Urostrophus  153. 

Urothraupis  n.  215,  235. 

Ursidae  258,  276. 

Ursinae  278. 

Ursus  46,  75,  252,  254,  255, 
257,  274,  276. 

Ussher,  R.  J.  204. 

Uta  152,  153. 

Vaillant,  L.  27,  90,  113,  137. 

Valenti,  Giul.  27. 

Valgipes  270. 

Valle,  A.  204. 

Vallon,  C.  204. 

Van  der  Wulp,  F.  M.  137. 

Vanlair,  C.  281. 

Varanidae  147,  148,  154. 

Varanus  154. 

Varecia  54. 

Variabilität  s.  Biologisches. 

Verdauung     s.     Physiologi- 
sches. 

Verdauungssystem. 

Ciona  4  —  Pisces  77,  78  — 


Scopus   79  —  Vertebrata 
73-79. 

Anus  Lage  Antiarcha  32, 
Ontogenetisches  Rana  298, 
PhylogenetischesVertebra- 
ta  29  —  Barten  Balaeno- 
ptera  37  —  Blutversorgung 
Ciona  4  —  Cloake  Aves 
78 ,  Cloakenhöhle  Ontoge- 
netisches Phallusia  5  — 
Dajmcanal  beeinflußt  das 
Cölomepithel  Batrachia 
298  —  Dünndarm  Mus- 
culatur  Canis  79 ,  Zot- 
tigkeit Mammalia  79  — 
Entoblast  Ontogenetisches 
Pisces  292  —  Enddarm 
Amphisbaenidae  78,  Onto- 
genetisches Salmo  296,  Ver- 
tebrata 288  —  Gaumen  ve- 
nöses Wundernetz  Triton 
81,  Keratinisation  34  — 
Histologisches  Vertebrata 
79  —  Intestinum  fehlt 
Ascidiae  5  —  Kaumuskeln 
Ontogenetisches  Gallus  300 
—  Kieferbogen  Muskeln 
Pisces  293  —  Kropf 
Gallus  78  —  Lippen- 
muskeln Phylogenetisches 
Vertebrata  51  —  Magen 
Camelus,  Mesoplodon  u. 
Plotus  79  —  Mandibel- 
muskeln  Amphisbaenidae 
52  —  Mund  Ceratodus  u. 
Lepidosiren  75,  Homologie 
Pterichthyidae  32,  Mund- 
decke Einstülpungen  Sela- 
chii295,  Mundskelet  Chla- 
mydoselachus 38 — Neben- 
darm Homologie  Vermes 
286  —  Ontogenetisches  An- 
chinia 6,  7,  Salpae7,  8,  Ca- 
nalis  neurentericus  Ophi- 
dia  298,  Pisces  292,  Rana 
298  —  Pharynx  venöses 
Wundernetz  Batrachia  80, 
Pharynxsäcke  Ursus  75  — 
Schlundwimperrinne  Ho- 
mologie 294  —  Schnabel 
Metamorphose  Diomedea 
240  -  Schnauze  Größe  Phe- 
nacodus  262  —  Schwanz- 
darm Verhalten  zur  Allan- 
tois  Ophidia  299  —  Vi- 
sceralmuskeln  Amphisbae- 
nidae 52  —  Zähne  43-47, 
Cervalces40,Insectivorau. 
Lemuridae  40,  Periptychus 
262,  Phylogenetisches  Ar- 
tiodactyla  34 ,  Chlamy- 
doselachus 32 ,  Condylar- 
thra  34 ,  Conoryctes  34, 
Edentata  u.  Monotremata 
33,  Homo  34,  Mesoplodon, 


Register. 


335 


Monodon  u.  Porcus  31, 
Rodentia  33,  Eizahn  Tra- 
chydosaurus  2S3,  Gaumen- 
zähne Lepidosiren  75,  Gift- 
zähne Regeneration  Ophi- 
dia  141,  Prämolaren  Re- 
duction  bedingt  Untergang 
Perissodactyla  84  —  Zunge 
Bewegung  Salamandra  u. 
Spelerpes  73  ;  Musculatur 
Ontogenetisches  Bos,  u. 
Ovis  304,  Phylogenetisches 
5ö,  Muse,  hyoepiglotticus 
Mammalia  56,  Blätterorgan 
Mammalia  70 ,  Keratinisa- 
tion  34. 

Drüsen:  Ciona4  — Bur- 
sa Fabricii  Aves  78  — 
Gallenblase  Cuculidae  79 

—  Kopfdrüsen  Gallus  78  — 
Magendrüsen   Camelus  79 

—  Mund-  u.  Speicheldrü- 
sen Ceratodus  u.  Lepido- 
siren 75,  Circulation  Ca- 
nis  u.  Felis  75,  Innerva- 
tion Canis  66,  Ontogene- 
tisches Mammalia  305, 
Tonsillen  Mammalia  74, 
Mundschleim  und  Gifte 
Ophidia  141. 

Vererbung    s.    Phylogeneti- 
sches. 

Verknöcherung    s.   Histolo- 
gisches. 

Vermicella  166. 

Vermilinguia  33. 

Verrier,  E.  27. 

Verrill,  A.  E.  2. 

Vertebrata. 

Anatomie  11-84  —  On- 
togenie  278-306  —  Syste- 
matisches s.  die  einzelnen 
Ordnungen. 

Verticaria  154,   155. 

Verwüstungen  s.  Nutzen  u. 
Schaden. 

Vesperimus  271. 

Vespertilio  70,  80,  253,  273. 

Vespertilionidae  273. 

Vesperugo    251,    256,     257, 
273. 

Vesperus  254,  273. 

Vestiaria  236. 

Vetter,  B.  27,  137. 

Vincenzi,  L.  27. 

Vinciguerra,  D.  9j. 

Vipera  140-142,  168. 

Viperidae  168. 

Virchow,  Hans  27. 

Vireo  215,  230,  231,  240. 

Vireolanius  215,  231. 


Vireosylvia  215,  231. 
Virginia  160. 

Vis,  C.  W.  de  S6,  110,  133. 
Viti,  A.  27. 

Viverra  63,  255,  25ti,  277. 
Viverricula  277. 
Viverridae  277. 
Volckmar,  E.  137. 
Voltolini,  ...  27. 
Vomcr  96. 

Vorderman,  A.  G.  204. 
Vulpian,  ...  27. 
Vultur  208,  239. 
Vulturidae  224. 

Wachsthum  s.  Biologisches. 

Wagner,  Nicol.  2. 

Waldeyer,  W.  281. 

Walecki,  A.  251. 

AVallishauser,  J.  B.  204. 

Walter,  Ad.  204. 

Wanderungen  s.  Biologi- 
sches. 

Ward,  M.  F.  90,  113,  137. 

Warpachowsky,  N.  90. 

Warren,  R.  204. 

Warynski,  Stanisl.  281. 

Washington,  Stef.  von  205. 

Waterhouse,  F.  H.  205. 

Watson,  M.  251. 

Weldon,  W.  F.  R.  27,  281. 

Wernich,  ...  205. 

Wharton,  Jones  T.  281. 

Whitaker,  J.  205. 

Whitehead,  J.  205. 

Whitehurst,  E.  J.  205. 

Whitman,  C.  O.  90. 

Widhalm,  M.  205. 

Widman,  0.  205. 

Wiebke,  Ant.  205. 

Wiebke,  Paul  205. 

Wiedemann,  A.  90,  251. 

Wielowiejski,  A.  von  281. 

Wiepken,  C.  F.  205. 

Wiesbauer,  . . .  205. 

Wilckens,  M.  251. 

Wilcox,  T.  E.  205. 

Wilder,  Burt  G.  28. 

Wilkinson,  C.  S.  137. 

Willard,  S.  W.  205. 

Williston,  S.  W.  137. 

Willmore,  J.  205,  251. 

Willmott,  C.  205. 

Wilson,  E.  251. 

Wimpern  s.  Integumentge- 
bilde. 

Winterfeld,  F.  251. 

Winterschlafs.  Biologisches. 

Wokral,  Th.  205. 

Woldrich,  J.  N.  251. 

Wolfenden,  R.  N.  137. 


Wood,  T.  B.  205. 
Woodward.  A.  S.  101,  137. 
Woodward,  IL  28,  113,  137, 

205,  251. 
Wulp,  F.  M.  van  der  137. 
Wurm,  W.  28,  205. 
AVürttenberger,  G.  138. 
Wright,  L.  205. 
Wright,  R.  Raras.  2S. 
Wyatt,  C.  W.  205. 

Xanthocorys  n.  235. 
Xantusiidae  147,  148. 
Xema217,  219. 
Xenodon  161,  162. 
Xenopeltidae  160. 
Xenopeltis  160. 
Xenosauridae  147,  148. 
Xerus  257,  271. 
Xiphocolaptes  215,  229. 
Xiphosoma  139. 
Xyrichthys  99. 

Yarrell,  W.  206. 
Yerbury,  S.  W.  138. 

Zacharias,  O.  113. 

Zähne  s.  Verdauungssystem. 

Zalophus  260. 

Zamenis  70,  141,  162. 

Zanclodontidae  176. 

Zapvrus  162. 

Zatrachys  127,  129. 

Zeglinski,  N.  28. 

Zeledon,  J.  C.  206. 

Zellari,  Jos.  206. 

Zellenstructur  s.  Histologi- 
sches. 

Zenaida215,  216,  223. 

Zenker,  Jos.  206. 

Zerzumia  157. 

Zeuglodontidae  269. 

Zeus  70,  76,  96. 

Ziemer,  E.  206. 

Zigno,  A.  de  104,  133. 

Ziphioidae  269. 

Ziphius  48,  269. 

Zipperlen,  A.  13S. 

Zirbeldrüse  s.  Nervensystem. 

Zoarces  82,  91,  98,  297. 

Zonoplacentaria  62. 

Zonuridao  147,  148,  154. 

Zorilla  255. 

Zosterops  212,  217,  236. 

Züge  s.  Biologisches. 

Zunge  3.  Verdauungssystem. 

Zwerchfell  s.  Muskelsystem. 

Zwitter  s.  Abnormitäten, Fort- 
pflanzung u.  Urogenital- 
system. 

Zygonectes  102. 

Zygosaurus  127,  129. 


Druck  von  Breitkopf  &  Härtel  in  Leipzig. 


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